Post on 05-Jul-2015
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Master Lavorare nel Non ProfitUniversità di Tor Vergata – Roma 2
a.a. 2013/2014
Alessandro Messinamsslsn@gmail.com
www.alemessina.it
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Soldi
e
filantropia
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Il punto di vista del donatore
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I donatori. Un identikit (1/2)
In generale, si può dire con Kotler e Andreasen (1998) che lemotivazioni individuali alla donazione sono di otto tipi:
(i) il bisogno di autostima di coloro che donano per sentirsi buoni;
(ii) il bisogno di riconoscimento degli altri (signaling);
(iii) il timore del contagio o meglio ancora il desiderio di prevenire eproteggersi dal rischio (option demand);
(iv) l’abitudine di chi vive in un contesto - la piccola comunità, laparrocchia - in cui donare è normale;
(v) il tentativo di evitare il disturbo di chi richiede la donazione;
(vi) una sorta di sottomissione alla richiesta, fatta da chi ha prestigio ostatus sociale più elevato (il datore di lavoro);
(vii) il coinvolgimento affettivo nei confronti di uno specifico problema(perché è successo a una persona cara);
(viii) la solidarietà nei confronti del prossimo, sia essa di naturaideologica, culturale, religiosa, politica.
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Secondo Steinberg (1987), sono di tre tipi i benefici ottenuti da chi effettuauna donazione: diretti (il palco all’opera, la carriera nel lavoro, il pubblicoriconoscimento ecc.), indiretti (gratificazione, soddisfazione ecc.), kantiani (ilpiacere del donare).
A volte la natura della donazione sottintende quella che è stata definitaoption demand (Weisbrod, 1964): in questo caso l’interesse del donatore èmosso dal voler sostenere dei servizi che è possibile, anche se non certo, saràutile esistano in futuro e in certe condizioni (l’esempio tipico è quellodell'ospedale specialistico a cui fanno donazioni anche persone senzaproblemi di salute ma che temono un giorno di dovervi fare ricorso).
Un'altra possibilità è quella della donazione che ha funzione didiscriminazione volontaria di prezzo, per cui alcune persone scelgono dipagare di più (attraverso la donazione) per un dato servizio perchéparticolarmente sensibili alla sua esistenza.
Vi è poi il caso della restituzione di un prestito implicito: molto spesso ladonazione è il frutto di una gratitudine per dei servizi ricevuti quando non sipoteva pagare e che da adulti si vuole compensare, come accade per i collegestatunitensi o per gli ospedali in cui si è stati ricoverati (Hanssman, 1981).
I donatori. Un identikit (2/2)
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Il caso Onlus. Quando è conveniente?
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In equilibrio tra
ricavi
costi
e
LIQUIDITÀ
…
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Flussi economici e finanziari
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Fonte: Messina (2003)
Il fabbisogno di liquidità in funzione del ciclo dei pagamenti della pubblica amministrazione (1/3)
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Fonte: Messina (2003)
Il fabbisogno di liquidità in funzione del ciclo dei pagamenti della pubblica amministrazione (2/3)
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Fonte: Messina (2003)
Il fabbisogno di liquidità in funzione del ciclo dei pagamenti della pubblica amministrazione (3/3)
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Donazioni patrimoniali e contributi istituzionali
Capitale sociale(cooperative e altre società)
Saldo finanziario da gestione (commerciale o
istituzionale)
Vendite – Costi di produzione
Donazioni per progetti – Costi operativi
Quote associative – Costi di struttura
Prestiti da soci
Prestiti da banche
Prestiti obbligazionari
Basati su una prospettiva di rimborso
Le fonti di finanziamento del nonprofit
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Capitale finanziario e nonprofit
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Missione-Struttura-Capitali
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