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68-69: l’anno dei 3 imperatoricosì chiamato per il susseguirsi di imperatori
GALBA OTONE VITELLIO VESPASIANO
11/04/23Elettra Gambardella - IIS Tassara (Sez. Pisogne)
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Galba: governatore della Spagna Terraconense, scoprì che Nerone voleva metterlo a morte,
così marciò in armi a Roma.Non aveva il consenso di:
Popolo ed esercito a causa dei suoi modi Pretoriani non aveva dato loro del denaro
A causa della sua età avanzata,fu la marionetta dei suoi favoriti.
Nominò come suo successore Pisone (per placare una rivolta delle legioni Germaniche,
desiderose di un nuovo imperatore).Otone, governatore della Lusitania e sostenitore di Galba,
indispettito per non essere stato scelto come successore, si alleò con i pretoriani e Galba fu ucciso.
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Otone fu eletto imperatore dal Senato per timore dei pretoriani
Accettò di farsi chiamare Nerone per avere il consenso del popolo che lo rimpiangeva
Re-installò le statue di Nerone
A Roma arrivò la notizia che Vitellio, divenuto imperatore delle legioni della Germania, stava avanzando verso l’Italia
Otone partì verso nord per riuscire a bloccare le truppe, ma riuscì a spingerle solo
fino a Cremona
La battaglia decisiva fu quella di Bedriaco dove Otone venne sconfitto.
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Vitellio, uomo autoindulgente, pigro, amante del cibo e del bere
Dovette l’ascesa al trono ai suoi comandanti di due legioni del Reno
che compirono un colpo di stato militare
Durante il suo breve regno fu completamente sotto l’influenza
dei due comandanti che lo condussero una politica di eccessi.
Roma divenne lo scenario di rivolte e massacri,
spettacoli di gladiatori e fasti stravaganti
Appena si sparse la voce che gli eserciti dell’Est Europa,
avevano acclamato Vespasiano, Vitellio,
abbandonato da molti dei suoi sostenitori,
avrebbe voluto rinunciare al titolo di imperatore
Le truppe di Vespasiano arrivarono a Roma
e Vitellio fu gettato nel Tevere tra gli insulti del popolo
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Vespasiano ( 69-79 d.C.)
Restaurò la disciplina nell’esercito trascurata da Vitellio
Rimpolpò finanze dello stato con il recupero di terreni privati e con nuove tasse
Emanò un provvedimento: Lex de imperio Vespasiani
(principe svincolato dalle leggi, quanto piace a lui ha valore di legge)
Grazie a questa legge gli imperatori successivi
non si affidarono più al potere divino ma alla legittimazione giuridica
Riformò Senato e ordine equestre rimuovendo membri inadatti
Arruolò solo italici nella guardia pretoriana.
Mandò il figlio Tito a placare una rivolta in Palestina e ottenne Gerusalemme.
Attraverso l’esempio della sua semplice vita ridusse sfarzo e spreco
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Vespasiano soldato non eccellente, ma di grande forza di carattere e abilità
Mancanza caratteristiche attese in un imperatore, ma apprezzamento da tutti fautore ristabilimento economico e sociale in tutto l'Impero di pax proverbiale
Uno tra gli imperatori più amati della storia romana
A Vespasiano successe il figlio Tito (79-81d.C.), il cui operato non lasciò tracce significative perché morì per cause naturali dopo soli 2 anni di governo
Soprannome di delizia del genere umano per la generosità dimostrata nell’aiutare le popolazioni di Pompei ed Ercolano colpite dall’eruzione del Vesuvio nel 79d.C.
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A Tito successe il fratello Domiziano (81-96d.C.)
Campagne militari con lo scopo di rafforzare i confini
Instaurazione MONARCHIA ASSOLUTA
Tendenza autocratica voleva essere considerato un Dio
Espulsione elementi dal Senato a lui sfavorevoli ciò determinò una serie di congiure verso di lui che smascherò e punì con la morte
Congiura a fine alla sua vita
Condanna a damnatio memoriaedemolizione di ogni sua rappresentazione
Con morte Domiziano conclusione dinastia flavia
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La dinastia flavia detenne il potere del 69d.C. al 96d.C.
I Flavi Vespasiani erano una famiglia della classe media, d’origine modesta,
giunta all’ordine equestre grazie alla militanza nell’esercito.
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