Post on 02-May-2015
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Progetto EST1
PROGETTO ESTSEMINARIO DEI MUSEI DEL TERRITORIO
La prima fase in sintesi:innovazione e primi risultati.Pier Mario Vello – Segretario Generale Fondazione CariploMilano, 12 febbraio 2007
Servizi alla
persona
Arte e
cultura
Ambiente
Progetto EST 2
Alcune idee
“Ogni conoscenza consiste nel sollevare nuovi problemi, man mano che risolve i precedenti”.Jean Piaget, L’equilibrazione delle strutture cognitive, Boringhieri, Torino, p.58.
“Che in ogni esperienza sia presupposta la struttura della domanda è un fatto immediatamente evidente. Non si fanno esperienze senza porre delle domande. All’opposto di ogni opinione comune, il domandare è più difficile del rispondere. Chi nel discorso non cerca di penetrare l’essenza di un problema, ma solo di avere ragione, considererà naturamente il domandare più facile del rispondere”.Hans Georg Gadamer, Verità e Metodo, Fratelli Fabbri Editori, Milano, p. 419.
“Siccome la condizione per poter scoprire il significato di una congiunzione dipende dalla capacità di ammettere che i fenomeni possano non avere alcun significato, l’incapacità di ammettere che essi non abbiano alcun significato soffoca in partenza la possibilità di curiosità”.Wielfred Bion, Trasformazioni, Armando, Roma, p. 116.
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Parole chiave del progetto: innovazione e rete
Sperimentazione di un nuovo modello educativo.
Partnership e co-progettazione tra tutti gli attori coinvolti: la Fondazione, le istituzioni (Regione e Ufficio Scolastico Regionale), ma soprattutto i musei e le scuole.
Progetto EST 4
Il successo della fase di sperimentazione
La fase 1 del Progetto ha ottenuto risultati estremamente positivi e ha ricevuto consensi di rilievo, sia nel mondo della scuola che in quello della cultura scientifica, a conferma dell’impegno e dell’entusiasmo dei partner che hanno condiviso il percorso e la sfida proposti dalla Fondazione Cariplo.
Attività svolte:– Laboratori nei musei milanesi.– Sperimentazione nelle scuole.– Coinvolgimento dei musei territoriali.
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I laboratori di sperimentazione
Attività svolte1. Laboratori nei musei
milanesi.
I 6 laboratori allestiti (3 nel Museo della Scienza e della Tecnologia e 3 nel Museo di Storia Naturale) sono realizzazioni di altissimo livello, in relazione alla qualità degli ambienti, all’impatto emotivo e al contenuto scientifico.
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I musei vanno nelle scuole
Attività svolte2. Sperimentazione nelle scuole
da parte del MNST e del MSN.
– Selezione di 50 scuole (in una rosa di oltre 200 auto-candidature) e coinvolgimento di 150 insegnanti e 150 classi;
– Formazione e co-progettazione con gli insegnanti;
– Visite ai musei;– Pulmini della scienza;– Distribuzione kit.
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La fase di espansione del progettoAttività svolte:
3.Coinvolgimento dei musei territoriali.
– Coinvolgimento largamente anticipato rispetto ai tempi previsti, importante vedervi protagonisti fin dall’avvio del progetto.
– A breve la partecipazione anche di Novara e Verbania.
– Sono parte integrante del Progetto EST ben 21 musei non milanesi.
– La Regione Lombardia ha curato il coinvolgimento istituzionale dei musei, mentre i due musei milanesi hanno fatto una importante opera di consulenza e affiancamento ai musei locali.
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La sfida - la visione
Progetto EST budget di 10 milioni di euro.
A fronte di questo investimento – impatto su 1000 scuole, formazione di 3000 insegnanti,– potenziamento delle capacità didattiche e di fare rete di
30 musei, – la realizzazione di laboratori pilota sulla frontiera della
didattica scientifica.
Lancio e consolidamento del progetto fino all’auto-sostentamento e al proseguimento indipendente delle attività.
Progetto EST 9
Il nuovo modello educativo
Il risultato più importante: innovare in maniera significativa i rapporti tra musei scientifici e scuole.
Creare un rapporto biunivoco tra scuola e museo, tra insegnanti e operatori museali.
Cercando nuovi modi di capire si trovano nuovi modi di spiegare.
Focalizzare un modello di innovazione assistita.
Attuare una parallela crescita di bambini e adulti.
Progetto EST 10
Alla scoperta di nuovi ruoli
Fine del museo come mummificazione delle certezze.
Il museo come luogo di educazione informale e ricerca, come luogo di sperimentazione e come risorsa a sostegno dell’insegnante.
Fine della scuola come scaffale delle nozioni.
La scuola come ascolto e cura dei perché. Crescita di risorse umane specializzate nella didattica scientifica.
La Comunità di Pratica (Community of Practice, Professional Community):• Una professional community è un insieme di persone accomunate da tratti
professionali comuni in termini di modelli di riferimento, profilo di ruolo,obiettivi da conseguire, situazioni da affrontare, riconoscibilità interna edesterna, linee evolutive, punto di riferimento per determinate tematiche.
• La professional community si configura pertanto come una rete trasversalea cui partecipano professionisti a prescindere dalla loro collocazione gerarchica ed organizzativa.
La Comunità di Pratica (Community of Practice, Professional Community):• Una professional community è un insieme di persone accomunate da tratti
professionali comuni in termini di modelli di riferimento, profilo di ruolo,obiettivi da conseguire, situazioni da affrontare, riconoscibilità interna edesterna, linee evolutive, punto di riferimento per determinate tematiche.
• La professional community si configura pertanto come una rete trasversalea cui partecipano professionisti a prescindere dalla loro collocazione gerarchica ed organizzativa.
Progetto EST 11
I tre scrigni da portare a casa
Produrre nei bambini insight e riorganizzazione del loro approccio motivazionale alla scienza, attraverso la sperimentazione e la costruzione autonoma di modelli sperimentali e mentali.
Esplorazione di strade didattiche alternative e di ricerca di nuovi e più efficaci approcci all’educare, passando dall’insegnare come distribuzione-di-nozioni all’insegnare come prendersi-cura-dei-perché.
Le scuole vanno al museo. Il museo va a scuola.
Progetto EST 12
Il focus didattico
A = un sistema cognitivoA’ = gli oggetti che lo alimentanoA’’ = gli oggetti che non assimila > 1
A = un sistema cognitivoA’ = gli oggetti che lo alimentanoA’’ = gli oggetti che non assimila > 1