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UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIAFACOLTA’ DI MEDICINA E CHIRURGIA
CORSO DI LAUREA IN OSTETRICIAPresidente Chiar.mo Prof. Fabio Facchinetti
ALESSITIMIA E PARTO: ANALISI DEGLI OUTCOME MATERNI E DELLA PERCEZIONE
DEL DOLORE
RELATORE: Dr. Paolo Accorsi
LAUREANDA:
Margherita Bergamini CORRELATORI: Dott.ssa Simona Mortilla Dott.ssa Francesca Irina Moretti
Anno accademico 2011/2012
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IL COSTRUTTO DELL’ALESSITIMIA
Il primo a coniare il termine ALESSITIMIA fu lo psicoanalista
Peter Sifnèos, nel 1973. Tale termine tradotto letteralmente significa :
mancanza di parole per le emozioni.
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I soggetti alessitimici presentano alcune caratteristiche:difficoltà nell’identificare, descrivere e comunicare le emozioni;povertà dei processi immaginativi; stile cognitivo orientato verso il fattuale e la realtà esterna;adattamento sociale di tipo conformistico.
L’ALESSITIMIA non è definita una patologia e nemmeno un fenomeno categoriale del tipo “tutto o nulla “, ma è un costrutto dimensionale o tratto stabile di personalità che interagisce con gli eventi stressanti predisponendo verso la somatizzazione e lo sviluppo di malattie.
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Sono stati eseguiti, e sono tutt’ora in corso, studi che mettono in relazione l’alessitimia e la
somatizzazione, ed è emerso che la presenza di tratti alessitimici si configura come uno dei principali
fattori di rischio verso lo sviluppo di malattie, in particolare quelle psicosomatiche classiche
(patologie gastrointestinali, respiratorie, dermatologiche, etc...).
Non esistono invece studi in letteratura che si siano proposti di analizzare la relazione tra la tendenza all’alessitimia e la sfera gravidanza- parto.
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1. ASSENZA di dati in letteratura a riguardo.
2. La PRESENZA, presso l’Ospedale Ramazzini di Carpi dove ho svolto il tirocinio del III° anno di laurea, della figura di una PSICOLOGA disponibile ad accompagnare le gravide che manifestano il bisogno durante il percorso della gravidanza e\o nei mesi successivi al parto. Questo approccio multidisciplinare, di collaborazione tra psicologa, ostetriche e ginecologi ha permesso il mio avvicinamento agli argomenti trattati in questo elaborato.
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Verificare le possibili relazioni d’influenza tra l’alessitimia, ossia la tendenza ad avere difficoltà a riconoscere e/o esprimere i propri sentimenti e:
-la rievocazione delle percezioni e dei vissuti correlati al dolore in travaglio/parto;
- alcuni outcome materni: durata del travaglio, durata del periodo espulsivo, tempo di secondamento, PROM (rottura prematura delle membrane), travaglio indotto e lacerazioni.
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nazionalità italiana;
previsione di un parto spontaneo per via vaginale;
EG >=37a settimana
sottoscrizione di un consenso informato e compilazione dei questionari proposti
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COMPILAZIONE QUESTIONARI
PRESSO L’AMBULATORIO CTG:
-COMPILAZIONE SQ1
DURANTE LA DEGENZA, dopo il parto:
-COMPILAZIONE SQ3
-COMPILAZIONE TAS-20
-COMPILAZIONE QDTPPer la raccolta dei raccolta dei DATI OSTETRICIDATI OSTETRICI è stata utilizzata una schedascheda
compilata di volta in volta per ogni gravida inclusa nello studio.
QUESTIONARIO per la valutazione dei vissuti e
degli stati emozionali della donna in riferimento alla
settimana appena trascorsa.
QUESTIONARIO per la valutazione dei vissuti e degli stati emozionali della donna in riferimento alla
giornata in corso.
QUESTIONARIO per la misurazione della tendenza al costrutto
dell’alessitimia
QUESTIONARIO rievocativo del
dolore
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Studio Prospettico Osservazionale
La raccolta dati è stata effettuata presso l’Unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale “Ramazzini” di Carpi, nel periodo Marzo - Maggio 2012.
POPOLAZIONE: 113 donne di nazionalità italiana
Primi- Pluripare60,2%
Nullipare39,8%
Per l’analisi di alcune variabili è stata utilizzata la suddivisione nei due sottogruppi PRIMI-PLURIPARE e NULLIPARE, per altre
invece quando non sono emerse differenze significative è stato considerato il CAMPIONE TOTALE.
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DURATA PERIODO ESPULSIVO
ALESSITIMIA FATTORE PROTETTIVO
Nel sottogruppo delle NULLIPARE sono emerse differenze significative per quanto riguarda il tempo del periodo espulsivo. Le nullipare con una maggior tendenza alla ALESSITIMIA hanno tempi più BREVI rispetto alle NON alessitimiche.
156,7
195,6
0
20
40
60
80
100
120
140
160
180
200
Media tempi (minuti)
NULLIPARE
Alessitimiche Non alessitimiche
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Alessitimiche Non alessitimiche
N % N %
Tipo di parto
Nulliparevaginale 6 66,7 31 86,1
operativo 3 33,3 5 13,9
TIPO DI PARTO
ALESSITIMIA FATTORE DI RISCHIO
Le NULLIPARE con una maggior tendenza all’ALESSITIMIA incorrono più facilmente in un parto OPERATIVO (comprendente T.C emergenti\ urgenti, parti con ventosa e kristeller)
Di conseguenza sono sottoposte
maggiormente ad EPISIOTOMIA
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RIEVOCAZIONE DEL DOLORE
ALESSITIMIA FATTORE DI RISCHIO
Le donne con una maggior tendenza all’ALESSITIMIA:
- vivono il dolore in travaglio di parto come più INGESTIBILE
- lo riferiscono come PIU’ INTENSO
- lo descrivono più su un piano VALUTATIVO\ SENSORIALE piuttosto che cognitivo\ affettivo
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Per quanto riguarda le altre variabili ostetriche:
-Durata del travaglio
-Tempo del secondamento
-PROM
-Induzione
NON sono emerse differenze significative nei sottogruppi alessitimiche si’ vs alessitimiche no.
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Ciò che emerge dai dati ci fa concludere che:
1. gravide poco inclini a riconoscere e a descrivere i propri sentimenti e di conseguenza più focalizzate sulle sensazioni e i sintomi fisici, sembra che siano facilitate nella fisiologia e favorite negli aspetti più istintivi del parto, infatti per loro si riduce il tempo del periodo espulsivo;
2. la tendenza all’alessitimia sembra influire sulla relazione fra l’operatore e la gravida e di conseguenza sull’agire clinico: la gravida che comunica meno e/o con maggior difficoltà con l’operatore è più a rischio di parto operativo;
3. l’alessitimia correla con il ricordo del dolore in travaglio/parto:
Alessitimia intensità e ingestibilità del dolore
Alessitimia dimensione sensoriale/fisica del dolore
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