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a cura di InterForum Sas
I FONDI STRUTTURALI
OB 2: Favorire la riconversione economicae sociale delle zone con difficoltà strutturale
OB 3: Favorire l’adeguamento e l’ammodernamentodelle politiche e dei sistemi di istruzione, formazionee occupazione
OB 1: Promuovere lo sviluppo e l’adeguamentoStrutturale delle regioni che presentanoritardi nello sviluppo
GLI OBIETTIVI
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OBIETTIVO 12000-2006
Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia,Sardegna
Sono ammesse le regioni il cui PIL pro capite èinferiore al 75% della media comunitaria,comprese le regioni ultraperiferiche
ELEGGIBILITA’
ZONE AMMESSE
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OBIETTIVO 22000-2006
1.Densità popolazione superiore a 100 ab per Km2.Tasso occupazione agricoltura pari o maggiore del doppiodella media comunitaria3.Tasso medio disoccupazione maggiore della mediacomunitaria negli ultimi 3 anni
1.Tasso medio di disoccupazione superiore alla media comunitaria2.Tasso di occupazione industria superiore alla media comunitaria3.Flessione dell’occupazione nel settore industriale
ZONEINDUSTRIALI
ZONE RURALI
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OBIETTIVO 22000-2006
1.Tasso di disoccupazione significativo nel settorerispetto all’occupazione complessiva2.Diminuzione dei posti di lavoro nel settore dovutaalla sua ristrutturazione
1.Tasso disoccupazione lunga durata maggiore media comunitaria2.Elevata povertà3.Situazione ambientale degradata4.Elevato tasso di criminalità5.Basso livello di istruzione della popolazione
ZONE URBANE
ZONE DIPENDENTIDALLA PESCA
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OBIETTIVO 22000-2006
1.La Commissione fissa la soglia massima di popolazioneper Stato membro2.Lo Stato sottopone alla Commissione una lista di areeche presentano i requisiti3.La Commissione negozia e decide le regioni che possonofar parte dell’Ob.2
Non più del 18% del totale della popolazione comunitariaPOPOLAZIONE
SCELTA
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OBIETTIVO 32000-2006
Favorire le politiche di lotta alla disoccupazione
FINALITA’FONDO SOCIALE
Favorire l’integrazione sociale
Favorire le pari opportunità per uomini e donne
Favorire l’occupabilità attraverso sistemi di formazione
Favorire misure atte a permettere l’adattamento aimutamenti socio economici
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I Nuovi REGOLAMENTI2000-2006
Aumento delle risorse finanziarieRiduzione Ob prioritari
Rafforzamento partenariato
Modifica delle Iniziative comunitarie
Modifica tasso di cofinanziamento
Modifica procedura programmazione
Ampliamento funzioni Comitatomonitoraggio
Semplificazione dell’addizionalità
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I Nuovi REGOLAMENTI2000-2006
Ripartizione competenze per il controllofinanziario
Automazione della gestione finanziaria
Ripartizione competenze per le fasidi valutazione
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Regolamento CE 1260/99
IL Regolamento CE 1260/1999 ha introdotto una nuova disciplina per ciò che riguarda l’azione che la Comunità svolge attraverso i Fondi Strutturali
I Fondi Strutturali sono uno degli strumenti finanziari con cui l’UE persegue la coesione e lo sviluppo economico e sociale in tutte le sue regioni
Il Regolamento generale sui Fondi strutturali stabilisce le modalità operative della programmazione comunitaria, intesa come insieme di processi di organizzazione, decisione e finanziamento volti ad attuare, in un arco pluriennale, l’azione congiunta dell’UE e degli Stati membri
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RISORSE FINANZIARIE2000-2006
Ob 2: 11,5% compreso l’1,4% alle regioniin transizione per un totale di 22,5 Mld di €
Ob 1: 69,7% compreso il 4,3% alla regioni intransizione per un totale di 135,9 Mld di €
Ob 3: 12,3% per un totale di 24,05 Mld di €
RIPARTIZIONE PEROBIETTIVO
1,1 Mld di € per le azioni strutturali nelsettore della pesca
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RISORSE FINANZIARIE2000-2006
Lo 0,65% degli stanziamenti è riservato adazioni innovatrici e di assistenza tecnica
Il 5,35% degli stanziamenti è riservato alleiniziative comunitarie
Il 4% degli stanziamenti previsti da ciascunaripartizione nazionale costituiràla riserva a inizio periodo (Performance)
ALTRISTANZIAMENTI
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Strumenti finanziari per l’Ob. 1
FESR: Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale
FSE: Fondo Sociale Europeo
FEAOG: Fondo Europeo per l’Agricoltura Sezione Orientamento
FONDI STRUTTURALI
SFOP: Strumento Finanziario di Orientamento per la Pesca
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Strumenti finanziari per l’Ob. 1
BEI: Banca Europea per gli Investimenti. Contribuisce al raggiungimento dei risultati previsti per l’Ob. 1, ma non è uno strumento esclusivo di questo obiettivo
Fondo di Coesione: fondo speciale per gli Stati membri dove il PIL è inferiore al 90% della media comunitaria
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LA PROGRAMMAZIONE2000-2006
Dopo l’adozione dei regolamenti la Commissioneadotta linee guida sugli assi prioritari degli obiettivi 1, 2 e 3
Lo Stato membro presenta il proprio piano e, con la Commissione,elabora i QCS, i Por e i Docup
Dopo l’adozione dei programmi gli stati membri devono adottare iComplementi di programmazione per ogni programma indicandoi beneficiari ed i finanziamenti per le varie misure proposte
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L’ADDIZIONALITA’
Gli Stati membri mantengono le rispettive spese pubbliche per ogniObiettivo almeno allo stesso livello della programmazione precedente
La verifica avviene:•dopo l’adozione dei QCS o Docup•entro dicembre 2003 (intermedia)•entro dicembre 2005 (finale)
Durante tutto i l periodo gli Stati devono informare la Commissione dieventuali sviluppi capaci di pregiudicare la loro capacità di rispettarel’addizionalità
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IL COFINANZIAMENTO
Regioni Ob 1: massimo 75% del costo totale dell’interventoAltri Ob: massimo 50% del costo totale dell’intervento
Il cofinanziamento alle imprese è ridotto al:•50% per le regioni ob.1•Al 15% nelle aree ob.2
Per gli investimenti in infrastrutture i Fondi possono finanziare:•Il 40% al massimo del costo totale per ob.1 (50% dove interviene ilFondo di Coesione)•Il 25% al massimo nelle aree ob.2
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GESTIONE FINANZIARIA
Gli impegni per gli interventi di durata pari o superiore ai due anni sonoassunti annualmente
La quota di un impegno che non è stata liquidata mediante acconto oper la quale non è stata presentata domanda di pagamento ammissibile,alla Commissione alla scadenza del 2° anno successivo all’impegno èdisimpegnata automaticamente
IMPEGNI
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GESTIONE FINANZIARIA
All’atto del 1° impegno la Commissione versa un acconto all’autorità dipagamento pari al 7% della partecipazione dei Fondi all’intervento
I pagamenti intermedi sono effettuati dalla Commissione per rimborsarele spese effettivamente sostenute e certificate dall’autorità di pagamento
Il pagamento a saldo è subordinato alla presentazione di unadichiarazione certificata delle spese sostenute e dalla relazione finaledi esecuzione
PAGAMENTI
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VALUTAZIONE
Esamina coerenza tra strategia e obiettivi ecaratteristiche dei territori. E’ competenzadello Stato membro
Esamina risultati iniziali, la loro efficacia epromuove il miglioramento dei programmi.E’ competenza della Commissione
Esamina l’impiego delle risorse, l’impatto,l’efficacia e efficienza delle operazioni.E’ competenza della Commissione e delloStato membro
EX ANTE
IN ITINERE
EX POST
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Quadro Comunitario di Sostegno (QCS)
L’art 158 del Trattato Istitutivo della CE assegna alla Comunità il compito di ridurre il divario fra le regioni in ritardo di sviluppo, al fine di rafforzare la coesione economica e sociale
L’art. 159 prevede che tale azione venga sostenuta attraverso i Fondi Strutturali (disposizione confermata nel Reg. (CE) 1260/99) inducendo un aumento del PIL pro capite delle aree più svantaggiate dell’UE; riducendo drasticamente il disagio sociale
Per conseguire tale obiettivo generale si è pensato ad una strategia di “rottura” rispetto al passato, basata sull’azione concertata del QCS e di politiche coerenti e complementari a livello nazionale
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Quadro Comunitario di Sostegno (QCS)
Il QCS contiene la fotografia della situazione di partenza, la strategia, le priorità d’azione, gli obiettivi specifici, la ripartizione delle risorse finanziarie, le condizioni di attuazione
Il QCS è il documento approvato dalla Commissione europea d’intesa con lo Stato membro interessato sulla base della valutazione del Piano di sviluppo presentato dallo Stato stesso.
Il QCS è articolato in Assi Prioritari ed è attuato tramite uno o più Programmi Operativi
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Quadro Comunitario di Sostegno (QCS)
La strategia del QCS consiste nell’attirare e trattenere nell’area interessata, aumentandone la convenienza, le risorse mobili (capitale, lavoro specializzato, energie imprenditoriali) attraverso la valorizzazione permanente delle sue risorse immobili (terra, tradizioni, patrimonio naturale e culturale)
Le azioni carattere economico dovranno essere accompagnate dall’impegno di tutto il sistema politico e istituzionale del Paese i fini del rafforzamento del ruolo del mercato e della concorrenza, a rendere più efficiente il mercato del lavoro, ad ammodernare la P.A. e da internazionalizzare l’economia e la cultura
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Aree di intervento-Assi prioritari
Nuove opportunità imprenditoriali nel settore culturale; accrescere qualità vita cittadini, fiducia e benessere sociale; valorizzare, tutelare e rendere più fruibili le risorse culturali del Mezzogiorno
Crescita e sviluppo sostenibile; rimozione condizioni emergenza ambientale; uso efficiente e razionale e fruibilità risorse naturali, particolare attenzione tutela coste; adeguare e razionalizzare reti di servizio per acqua e rifiuti; presidio del territorio, anche montano, attraverso attività agricole; preservare le possibilità di sviluppo nel lungo periodo e accrescere la qualità della vita
Risorse naturali
Risorse culturali
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Aree di intervento-Assi prioritari
Creare condizioni economiche per sviluppo imprenditoriale e crescita produttiva; aumentare competitività, produttività, coesione e cooperazione sociale attraverso l’innovazione tecnologica e le filiere produttive; promuovere nuove iniziative imprenditoriali, anche nel settore del turismo
Nuove occasioni di sviluppo espandendo dotazione, disponibilità e qualità delle risorse umane; crescita contenuto scientifico-tecnologico produzioni meridionali; rafforzare e valorizzare collegamento tra sottosistema scientifico e imprenditoriale; ridurre tassi disoccupazione e far emergere il sommerso; valorizzazione risorse femminili; dare fiducia e benessere, ridurre la marginalità sociale
Risorse umane
Sistemi locali sviluppo
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Aree di intervento-Assi prioritari
Migliorare e creare le condizioni di contesto per lo sviluppo imprenditoriale e la localizzazione di nuove iniziative e per aumentare la competitività e la produttività strutturale dei sistemi economici territoriali
Migliorare la funzionalità e il sistema urbano, definendo il ruolo delle città nel contesto regionale; creare condizioni economiche, amministrative e sociali per lo sviluppo imprenditoriale; aumentare competitività e produttività strutturale dei sistemi economici territoriali; favorire nuove iniziative nelle aree urbane e metropolitane soprattutto nei servizi alle persone e alle imprese; combattere la marginalità sociale e recupero della fiducia; riqualificare contesto urbano e attenzione per gli aspetti ambientali
Città
Reti e snodi di servizio
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Il metodo
Sussidiarietà: la Comunità interviene solo se gli obiettivi dati non sono realizzabili in modo efficace a livello di Stato membro, Regione, EE.LL.
CRITERI
Concentrazione: interventi diretti alla risoluzione dei problemi più importanti che investono aree territoriali affini
Integrazione: rispondenza degli interventi selezionati rispetto alle Misure; delle Misure tra loro e rispetto all’Asse di riferimento; degli Assi rispetto al Programma di sviluppo del Mezzogiorno; di questo nei confronti degli orientamenti comunitari
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Il metodo
Decentramento e individuazione responsabilità: i nuovi regolamenti sui Fondi Strutturali definiscono chiaramente le responsabilità per ogni livello istituzionale
CRITERIVerificabilità dei risultati: quantificazione degli obiettivi (generali, globali e specifici) e verifica del loro grado di raggiungimento, sia a metà percorso sia alla chiusura del Programma
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PON
Il compito di attuare la strategia di intervento delineata a livello comunitario è affidato ai Programmi Operativi che devono essere messi appunto nel segno del partenariato, coinvolgendo tanto le amministrazioni regionale che quelle centrali, con la partecipazione attiva delle autonomie locali
Sebbene l’attuazione della programmazione generale comunitaria sia affidata prevalentemente al territorio con i Programmi Operativi Regionali (POR), ci sono anche Programmi Operativi Nazionali (PON) che si spiegano in nell’ottica della valenza strategica del programma e nella necessità di un approccio unitario
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PON
Ogni PON viene elaborato dalla relativa Autorità di gestione e deve essere approvato dalla Commissione europea con apposita decisione. In Italia l’Autorità di gestione è il Ministero di riferimento: Istruzione e Ricerca; Interno; Infrastrutture; Politiche agricole; Economia e Finanza
I PON sono organizzati in 6 capitoli: analisi della situazione di partenza strategia di sviluppo, assi prioritari d’intervento, piano finanziario, condizioni di attuazione.
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I 7 PON Italiani
Il PON Scuola per lo sviluppo si inserisce in un quadro di grande rinnovamento che riguarda i sistemi di istruzione e formazione e la società dell’informazione. Ha lo scopo di promuovere l’economia e l’occupazione, creando le infrastrutture del sapere e modernizzando i sistemi attuali.
Il PON Ricerca Sviluppo Tecnologico e Alta Formazione ha lo scopo di superare la logica della compensazione dei divari, mirando ad introdurre cambiamenti strutturali nel contesto socio-economico del sud
Ricerca
Scuola
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I 7 PON Italiani
Il PON Sviluppo imprenditoriale locale è finalizzato alla crescita e al consolidamento del tessuto imprenditoriale del Mezzogiorno nelle regioni dell’obiettivo 1.
Il PON Sicurezza per lo sviluppo del Mezzogiorno è finalizzato all’innalzamento degli standard di sicurezza nelle regioni obiettivo 1. L’obiettivo principale è quello di rafforzare e rendere più efficaci le condizioni di legalità come garanzia per un progresso sociale, economico e civile
Sicurezza
Sviluppo locale
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I 7 PON Italiani
Il PON Pesca è finalizzato alla realizzazione di interventi strutturali nel settore della pesca, dell’acquacoltura e della trasformazione e distribuzione dei loro prodotti. Sono compresi interventi per il rinnovo della flotta e l'ammodernamento dei pescherecci, la protezione e lo sviluppo delle zone marine costiere, l'attrezzatura dei porti di pesca, la trasformazione e la commercializzazione dei prodotti.
Il PON è finalizzato ad attenuare il divario di sviluppo tra le regioni italiane e, in particolare, del Mezzogiorno attraverso la creazione e il miglioramento dei collegamenti materiali e immateriali che rispondano alla domanda di mobilità e comunicazione.
Trasporti
Pesca
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I 7 PON Italiani
Il PON Assistenza tecnica e azioni di sistema ha l’obiettivo di migliorare la qualità e assicurare la coerenza dei programmi e degli interventi cofinanziati dai fondi strutturali. Obiettivo da raggiungere attraverso la definizione di standard di operatività, linee guida, procedure, analisi di fattibilità, studi e ricerche, database.
Assistenza tecnica
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POR SARDEGNA
Il Programma Operativo Regionale (POR) èarticolato in 6 assi di intervento ognuno deiquali contiene delle misure di attuazionemeglio esplicitate nel regolamento di attuazionedel POR costituito dal Complemento diProgrammazione
ARTICOLAZIONE
a cura di InterForum Sas
POR SARDEGNA
Asse 1: RISORSE NATURALI
GLI ASSI
Asse 2: RISORSE CULTURALI
Asse 3: RISORSE UMANE
Asse 4: SISTEMI LOCALI
Asse 5: CITTA’
Asse 6: RETI E NODI DI SERVIZIO
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POR SARDEGNA
RISORSE
Per il periodo 2000-2006 il POR ha una dotazionefinanziaria pari a 4686,06 Mil di €
Una parte delle risorse (13,322 mil di €) èdestinata a misure di assistenza tecnica
a cura di InterForum Sas
POR SARDEGNA
MISURE
Misure a titolarita o a regia regionale
Misure aperte ai privati (Asse IV)Misure a favore della creazione di nuovaimprenditorialità
a cura di InterForum Sas
INIZIATIVE COMUNITARIE2000-2006
Promozione sviluppo urbano sostenibile (700 mil di €)
Cooperazione transfrontaliera, transnazionale,interregionale volta ad incentivare sviluppo armoniosoequilibrato e duraturo dello spazio comunitario(4,875 mil €)
INTERREG
URBAN
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INIZIATIVE COMUNITARIE2000-2006
Valorizzazione del potenziale intrinseco deglioperatori e dei territori rurali (2.020 mil di €)
LEADER
EQUALCooperazione transnazionale per la lotta allediscriminazioni e diseguaglianze di ogni tipo nelmercato del lavoro (2.847 mil di €)