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Aggiornamento trimestrale su attività e progetti dell'ACCRI

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Siamo tutti... SOTTOLOSTESSOCIELO Dal 27 agosto al 4 settembre l’ACCRI ha partecipato a Trieste alla decima edizione dell’evento multicul-turale “Sottolostessocielo” impegnandosi su cinque fronti: la lettura e animazione di fiabe, la proiezione di film, la promozione di una tavola rotonda, la pre-sentazione di un libro e l’allestimento di uno stand.L’idea di portare in piazza favole dal mondo aveva cominciato a prendere forma nel contesto del Fe-stival delle diversità, dove, attorno a questa idea, si erano riuniti con l’ACCRI altre associazioni: il Cen-tro delle culture, l’Officina dei sogni, La tenda della luna e, in seguito, Donne Africa. Il risultato della collaborazione è stato, nell’arco di cinque pomerig-gi, la lettura e l’animazione di una fiaba albanese, di una boliviana, di una dell’Africa occidentale, di una cinese e di una romena. Attrici e volontari dell’ACCRI facevano il giro delle zone limitrofe su un risciò, per richiamare l’atten-zione di bambini e genitori circa l’imminen-te inizio delle fiabe. Ogni tanto si fermava-no e davano lettura, allo stile dei banditori medievali, di un testo scritto su pergamena. Lo spazio bambini, infine, veniva preparato stendendo una moquette verde ed esponendo un planisfero di Peters.La lettura in lingua originale delle fiabe era affidata a mediatrici culturali mentre la let-tura in italiano ad una attrice (o attore) del-l’Officina dei sogni. Sono seguite ogni volta animazioni per i bambini utilizzando mate-riali preparati ad hoc dai volontari in servizio civile solidale. Ogni appuntamento ha avuto un momento solenne, particolarmente sentito dagli adulti presenti, nel quale veniva affidato a un bam-bino il compito di incollare una bandierina su un planisfero, mentre suonava l’inno na-

zionale del Paese della fiaba e i presenti, in piedi, te-nevano la mano sul cuore. Nel corso della settimana la presenza alle fiabe è an-data crescendo passando dai 10 bambini presenti alla prima ai 25-30 dell’ultima. Numerosi anche gli adulti presenti anche non specificamente accompagnatori dei bimbi. Notevole il coinvolgimento dei piccoli e la soddisfazione dei grandi, soprattutto quelli appar-tenenti alle comunità linguistico-culturali protagoni-ste.

L’idea iniziale di proiettare tre film africani, realiz-zando un’edizione estiva del Travelling Africa, ha poi subito dei cambiamenti, sia per coinvolgere i più piccoli, sia per dare spazio alle proposte della comu-nità ebraica. Sono stati quindi proiettati nell’ordine: il film di animazione “Azur e Asmar” di Michel Oce-lot; “Ogni cosa è illuminata” di Liev Schreiber ed il film algerino “Mascarades” di Leyes Salem. Tre film molto diversi tra loro ma accomunati dalla ricer-ca ostinata di superare i pregiudizi. Un centinaio di persone a serata il bilancio finale

L’ACCRI ha collaborato anche alla realizzazione della tavola rotonda sul tema della multiculturali-tà a Trieste coinvolgendo la moderatrice Melita Ri-chter e le esponenti delle comunità camerunese e cinese, Jerioth Nchang e Siwei. All’incontro, molto partecipato (130-140 persone), erano invitati anche un rappresentante delle comunità ebraica e islamica, la vicesindaco Martini, la senatrice Blažina e l’euro-deputata Serracchiani. Numerosi anche gli interventi dal pubblico.

Progetti e iniziative dell’

La proposta degli organizzatori della manifestazione di presentare un libro ci ha fatto pensare al roman-zo “Pueblo Viejo” del nostro socio e volontario Luca Mulazzani. All’incontro Rosa Manrique, moglie di Luca e membro della commissione progetti, ha pre-sentato brevemente l’ACCRI ed il progetto nel qua-le ha prestato servizio con suo marito. La scrittrice Carla Carloni Mocavero ha intervistato lo scrittore e ha moderato gli intereventi del pubblico. Il ricavato dalla vendita del libro è andato a favore del progetto omonimo in Ecuador.A legare tra loro queste attività c’era, infine, lo stand, allestito per promuovere la Biblioteca del Mondo e una raccolta di fondi. 150 libri su temi interculturali, per i più grandi ma soprattutto per i più piccoli, con un campionario di fiabe da tutto il mondo è quanto è stato messo a disposizione del pubblico in rappresen-tanza del catalogo della nostra biblioteca. Considerando che la presenza dello stand all’evento non aveva la finalità primaria di raccogliere fondi, i risultati, anche in questo settore, sono stati certamen-te positivi: sono stati “venduti” gadget (magliette, li-bri, ecc.) per circa mille euro, destinati a favore del progetto di San Isidro, in Bolivia.Un dovuto e meritato ringraziamento ai volontari delle associazioni e a quelli dell’ACCRI. Grazie alla loro disponibilità per realizzare le attività e alternarsi allo stand, abbiamo coperto un orario impegnativo di 120 ore di servizio!Un grazie ed una nota di riconoscimento a Rosy Rus-so che ci ha coinvolti e seguiti lungo il percorso e a Pino Giovarruscio per la sua grande disponibilità.

Foto dall’alto verso il basso:1. animazione

di una fiaba2. laboratorio

con i bambini3. Banchetto

della Bibliote-ca del mondo

4. Il ballo del Waka waka

Progetti e iniziative dell’

1000 giovani per la pace: Marcia Perugia – Assisi 2011

Il 23 settembre 2011 siamo partiti in 5 alla volta di Bastia Umbra, dove abbiamo preso parte al meeting “1000 giovani per la pace”. Un’occasione per condividere i valori comuni della non violenza, del rispetto dei diritti fondamentali dell’uomo e, ovviamente, della Pace con altri ragazzi provenienti da tutta Italia e anche dall’estero. E’ il caso di Noor (Palestina)Priel (Israele) e Mahmoud (Palestina), tre ragazzi incontrati a Udine con i quali abbiamo condiviso il viaggio in fur-gone; aderivano ad un progetto della Caritas che offre la possibilità ad alcuni ragazzi israeliani e palestinesi di vivere insieme per un periodo nella stessa

casa mentre studiavano all’Università. Dal punto di vista umano il nostro incontro è stato certamente determinante nel connotare i caratteri di questa esperienza, poiché ci è stato offerto un esempio concreto di come la pace possa essere raggiunta attraverso la convivenza e i piccoli gesti quotidiani. Il seminario, a cui abbiamo partecipato la mattina del giorno 24, trattava del riconoscimento e quindi dell’istituzione dei Corpi Civili di Pace da parte dell’Unione Europea. Vittoria con-seguita grazie al lavoro portato avanti dal parlamentare europeo Alex Langer negli anni ‘90. Abbiamo inoltre ascoltato la testimonianza degli operatori e dei volontari dell’associazione “Operazione Colomba” i quali svolgono da anni un lavoro analogo a quello dei Corpi Civili di Pace in alcune zone di guerra. Aderire al Servizio Civile Nazionale svolgendo l’attività dei Corpi Civili di Pace si prospetta come una scelta di vita interessante per mettersi al servizio degli altri e crescere insieme nei valori della non violenza. Il seminario era tenuto da Alessandro Capuzzo del “Comitato Danilo Dolci” di Trieste che ci ha accompagnato a Bastia trascorrendo con noi questi tre giorni e a cui siamo molto grati per averci permesso di prendere parte a questa esperienza. L’averlo incontrato è stato sicuramente motivo di arricchimento personale.Il terzo giorno ci siamo recati di buon’ora a Perugia dove abbiamo iniziato la marcia alla testa del corteo. Avevamo portato con noi una chitarra e cantavamo camminando in un lunghissimo rettilineo, completamente immersi tra la gente, con la splendida città di Assisi che si stagliava di fronte a noi. Il sapere che quelle migliaia di persone condividevano, oltre ad una meta comune “fisica” rappresentata dalla città di Assisi, anche il desiderio per un mondo migliore, fondato sulla pace e sul rispetto reciproco, non ci faceva sentire la stanchezza, ma procede-vamo gioiosi facendo varie soste che ci consentivano di goderci lo splendido panorama.Ci siamo trovati concordi, successivamente, sul fatto che ci infondeva una grande fiducia, nonostante l’epoca buia e incerta che stiamo attraversando, il sapere che una moltitudine di giovani era confluita nella manifestazione, persone che un giorno non lontano si troveranno a dover fronteggiare tutta una serie di problemi, a partire da quello ambientale, per dover garantire un’esistenza migliore alle generazioni future. Speriamo che ci sia data l’opportu-nità di partecipare nuovamente all’iniziativa, consci che in fondo qualcosa è cambiato, si è aggiunto un piccolo tassello alla nostra visione del mondo, imprecisa magari, ma un po’ più ottimista.

Francesco, Marco e Valentina, del servizio civile Solidale presso l’ACCRI

Progetti e iniziative dell’

Travelling Africa ha raggiunto un primo traguardo: quello dei cinque anni. Nato come progetto consortile in ambito FOCSIV è diventato successivamente, un progetto portato avanti dalle singole Ong. Una sfida che l’ACCRI ha colto che e che ha dato, nel tempo, numerose soddisfazioni. E’ un’iniziativa che continua a crescere, che piace, che coinvolge, che stupisce. E’ un’opportunità di presentare l’Africa dal punto di vista degli stessi africani, che non tendono affatto ad occultare le numerose problematiche che affliggono quel continente, ma ne danno spesso una lettura per noi spiazzante. Abituati come siamo a considerare l’Europa come il centro del mondo, culturale, economico, politico, ci troviamo improvvisamente a fare i conti con una real-tà inaspettata, attiva, creativa, dinamica, ricca in tutti sensi. Ci troviamo di fronte a un continente popolato da tanti giovani, che parlano tantissime lingue. E’ fondamentale il fatto che i film non siano doppiati ma solo sottotitolati, che non sono passivi mendicanti con le mani protese verso l’opulenza del Nord, ma persone che vivono l’impossibilità di gestire il proprio presente, sovrastato da logiche geopolitiche aliene, che in molti casi lasciano solo spazio all’umiliante migrazione. Una medicina amara che non guarisce il malato...A dare un contributo a questa visione africana, que-st’anno è arrivata l’associazione “Donne Africa” che ha collaborato in tutte le fasi dell’iniziativa e offerto una mediazione culturale importante e gradita, in tutti gli appuntamenti in calendario. Infatti un elemento

peculiare di questa edizione è stato proprio il dialogo sapientemente instaurato dalle operatrici di “Donne Africa” con il pubblico, offrendo provocazioni, spunti e chiavi di lettura per i film proiettati, ma anche per i temi riguardanti la cooperazione internazionale e il futuro del continente.La sinergia, volano di questo Travelling Africa, ha coin-volto anche altri attori che a vario titolo hanno contri-buito a dare qualità alle proposte. Penso al prof. Franco Crevatin che ha ospitato presso la Scuola Superiore di Lingue Moderne il dibattito sulla cooperazione, al quale ha partecipato anche il nostro volontario rientrato dal Ciad e dal Cile Marco Fintina e penso a Mustafa Dioh, amministratore di cooperative sociali che assieme a Giuseppe Colombo dell’Associazione Volontari per l’Africa, ha presentato l’interessante, ma ostico saggio di Joseph Ki-Zerbo.Le proiezioni sono state il cuore del programma: otto cortometraggi da Marocco, Algeria, Tunisia, Mali, burkina Faso, Etiopia, Somalia e Isole Mauritius e un classico del regista burkinabé Dani Kouyaté. Proiezioni che hanno portato il pubblico ad esprimersi, commenta-re, raccontare, guidato da Spora Nangah Siri, Priscilla Afukuu e Fama Cisse. Ma se il cinema è stato il cuore, la serata chiamata “Mii ntshia ntsu buù” (Buon Appetito), ne è stato lo... stoma-co. Una cena ricca di piatti provenienti da diversi paesi per un viaggio gustoso e stuzzicante in un ambiente accogliente e conviviale. A legare tutti gli appuntamenti quest’anno c’era la mostra “Religioni: nella diversità la ricchezza”, al-lestita nella Biblioteca del Mondo, la stessa che ha presentato otto dazibao realizzati dal Centro Saveriano di Animazione Missionaria che illustrano, in sintesi, la visione delle dodici maggiori religioni mondiali su alcuni temi di attualità quali: lo straniero, l’infanzia, la pace, l’ecologia, la convivenza. Una panoramica utile a far comprendere le differenze, ma anche i molti punti d’incontro che andrebbero valorizzati e costituiti come i cardini del dialogo interreligioso. A completare la mostra centocinquanta tra libri, video e musica sui temi delle religioni e del dialogo scelti dal catalogo

Progetti e iniziative dell’

della Bilioteca del Mondo. Una mostra che ha trovato l’interesse del pubblico, in particolare di insegnanti di religione che hanno trovato numerosi sussidi per la didattica.Chiusa la quinta edizione di Travelling Africa, la realtà continua. Penso a venticinque ragazzi senegalesi che a fine anno sono riusciti a tornare, finalmente, dopo cinque o sei anni, dalle loro famiglie per una breve vacanza. Ragazzi che, ingannati dall’ultima sanatoria, sono riusciti a regolarizzare la loro posizione migratoria solo grazie all’impegno di molti privati cittadini che hanno solidarizzato con loro e li hanno seguiti anche negli aspetti legali. L’ottenere il permesso di soggiorno era l’ostacolo invalicabile per poter tornare a casa. Ora è fatta. Tanti auguri Africa!

I corti ed i film proiettati, la serie di dazi-bao della mostra “Religioni nella diversità la ricchezza” nonché i libri esposti, sono a disposizione degli utenti della Biblioteca del Mondo. Per informazioni: biblio@accri.it, tel. 040 307899.

Progetti e iniziative dell’

Natale con mbosso e bembeCome ogni anno, l’Avvento ha significato per l’AC-

CRI anche l’avvio di una delle due campagna di raccolta fondi che, assieme ad “Abbiamo riso per una cosa seria”, sono l’occasione di “stare” tra la gente, sensibilizzare e sostenere un progetto specifico.

La scelta, questa volta, è stata il sostegno delle mense di sei scuole, ubicate nella parrocchia di Iriamurai, in Kenya, la missione affidata alla diocesi di Trieste. Il pro-getto è nato per aiutare la popolazione, e in questo caso i bambini, a superare le conseguenze di un periodo di siccità che si è protratta per alcuni anni e che ha investito tutto il Corno d’Africa.

Parrocchia, genitori, Stato e solidarietà internazionale hanno concorso per far sì che ai piccoli siano riconosciuti due diritti fondamentali: il diritto al cibo e il diritto al-l’istruzione. Le sei scuole, infatti, costruite dalla comunità anche con l’aiuto della parrocchia, funzionano grazie agli insegnanti che vengono stipendiati dallo Stato.

Ma con l’incrudimento della siccità e della conse-guente carestia, ciò che non garantiva più il diritto allo studio dei bambini era la loro scarsa frequenza, dovuta alla pancia vuota che, come dice un proverbio locale, “non ha orecchi”. Sono così nate le mense scolastiche. I genitori degli alunni procurano la legna per la cucina, preparano mbosso e bembe (mais e fagioli) e distribuiscono i pasti. La fornitura delle mense è invece garantita dagli aiuti che la parrocchia riesce a trovare. L’ACCRI si è affiancata al lavoro dei missionari con l’impegno di raccogliere i fondi necessari.

E’ partita così la campagna di raccolta fondi “Natale con mbosso e bembe” che è stata implementata a Trento, nel Triveneto e ovunque arriva il web, ma soprattutto a Trieste dove, proprio per la presenza della missione dio-cesana, la popolazione conosce di più quella realtà e ne segue da tempo gli sviluppi.

L’obiettivo era di garantire la mensa per un anno

scolastico a 917 alunni al costo di 20 euro a bambino. La strategia utilizzata si è discostata da quella degli ultimi anni che ci vedeva impegnati presso il mercatino natali-zio cittadino, ma ha seguito diversi filoni: il banchetto itinerante in alcune parrocchie, il mercatino allestito nelle sedi, la campagna sui social network, con la possibilità di donazione online. A queste nostre attività si sono aggiunti tre concerti, uno bandistico e due corali che hanno desti-nato la loro raccolta proprio alle mense di Iriamurai, e la realizzazione di un video esplicativo (opera di un nostro neo socio) nato da una recente visita alla missione.

Dopo l’Epifania, nel fare i conti, ci siamo piacevol-mente accorti che non solo avevamo raggiunto l’obiettivo prefissato, ma avevamo raccolto fondi per 27.735 € che consentono di sostenere la mensa di due ulteriori scuole, per un totale di 1.386 bambini!

Nel ringraziare tutti coloro che si sono adoperati per il buon fine dell’iniziativa, invitiamo a seguirne gli sviluppi su queste pagine o “in tempo reale” sul nostro sito.

Mosaici e origamiTra le strategie

messe in atto per invogliare la citta-dinanza a visitare il mercatino allestito presso la sede di Trieste, ne spicca-no due che hanno visto quali protago-nisti i nostri amici e collaboratori Elena Spinetti e Tomohiro Hashimoto. La coppia di mosaicisti ha infatti allestito una esposizione di mosaici, opere di recente produzione che uniscono la tecnica del mosaico romano all’ispirazione nipponica, che ha dato un presti-gioso tocco artistico al nostro mercatino ed ha attirato la curiosità di molte persone.

Oltre a questo Tomohiro ha realizzato tre laboratori di origami, l’arte giapponese di piegare la carta, per

la realizzazione di oggetti decorativi natalizi e non. I laboratori hanno avuto un grande successo e, data la richiesta, vengono replicati anche in gennaio, con nuovi soggetti.

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Lettere e notizie dai progetti

“Empowerment di Comunità”Promozione delle associazioni di contadini

di Pueblo Viejo e Baba

Provincia di Los Rios - Ecuador

VOLONTARI IN SERVIZIO

Dal 25 al 31 luglio Rosa Manrique e Luca Mulaz-zani hanno compiuto una visita in Ecuador per incontrare le associazioni locali e fare con loro il punto della situazione, verificando le attività realizzate, i problemi emersi e le opportunità che si offrono.

L’impegno più rilevante della visita era di concordare con le associazioni locali i tempi e i modi di realizzazione del corso di informatica a beneficio degli operatori delle Casse comunitarie, per migliorare le loro capacità e le competenze e dotando le casse di un computer per la gestione informatizzata del registro dei soci e della contabilità di risparmio e credito.

Le Casse comunitarie sono state realizzate a seguito di una iniziativa di formazione al risparmio e al credito promossa nel 2008, Manpancillo e Voluntad de Dios. La crescita delle adesioni rendeva difficoltosa la gestione manuale dei dati. Da qui la decisione di dotarsi degli opportuni strumenti informatici e di realizzare un corso teorico-pratico per gli operatori.

Riportiamo alcuni passi significativi della relazione illustrativa.

Buoni i risultati ottenuti dai sistemi irrigui, che, grazie al complesso di pozzi, pompe e tubazioni, hanno consentito di allungare il ciclo produttivo delle colture tradizionali nel periodo secco. Procede bene anche l’allevamento dei maiali, pur con le difficoltà legate all’aumento del prezzo dei mangimi. E si sta pensando di rilanciare anche l’allevamento del pesce tilapia.

Fundar, l’istituzione locale di appoggio per il Credito, si sta trasformando in una cooperativa di risparmio e microcredito che potrà essere ancora utile ai soci delle associazioni.

Il clou della missione è stato l’incontro con le banche comunitarie, al quale hanno partecipato la rappresentante della Pastoral Social e circa 60 soci.

La Cassa Voluntad de Dios (la più recente), con un capitale di 4.300 dollari, promuove il risparmio tra i soci. Essi versano una quota di iscrizione (10 dollari) e si impegnano a versare mensilmente almeno 2 dollari. Quando il deposito personale ha raggiunto i 50 dollari è possibile ottenere un prestito, che di norma non può superare i 100 dollari.

La Cassa del Manpancillo ha meccanismi analoghi, ma la soglia del credito è maggiore (150 dollari, che prossimamente saranno portati a 300) ed è richiesto ai nuovi soci di essere affiancati da un garante.

Rosa e Luca (al centro) con i contadini del settore La Petra

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Il progetto, presentato alla Presidenza del Con-siglio dei Ministri (quota 8 per mille statale) per il finanziamento delle attività produttive più ur-genti delle famiglie contadine di Gagal Keuni, non ha avuto esito positivo. Il governo italiano ha voluto destinare tutti i 145 milioni disponibi-li alla Protezione Civile e all’edilizia del sistema penitenziario italiano, respingendo tutti i proget-ti presentati dalle ONG per la fame nel mondo. Nella lettera che pubblichiamo Il direttore del BELACD ci informa sulle attività promosse in campo agricolo.

“Appoggio all’autosviluppo”Progetto di sostegno alle attività agricole e di risparmio e credito della popolazione

di Gagal e Keunì

Provincia di Pala - Tchad

Agosto 2011In generale tutti stanno lavorando bene. I membri

delle squadre dei programmi di Salute, di Educazio-ne e di Sviluppo Rurale realizzano normalmente le loro attività nell’ambito del Programma di Sviluppo 2011-2013. I nostri due soci abituali (Secours Catho-lique-Caritas France e Misereor) ci hanno rinovato la loro fiducia. Dai primi giorni di maggio il BELACD di Pala ha un nuovo coordinatore agricolo. Quindi la squadra è ora al completo e crediamo che riusciremo a fare progredire lo sviluppo rurale delle nostre par-rocchie.

Durante il mese di agosto si sono svolte a Gagal al-cune riunioni di sensibilizzazzione degli agro-pastori sulla gestione delle raccolte e dei beni famigliari. È un preludio all’avvio del progetto che vi è stato con-

segnato. Padre Guido, sacerdote di Gagal, ha chiesto a una agenzia formativa di svolgere questo compito. Noi staremo attenti al risultato.

L’8 agosto è la data dell’investitura del nostro Pre-sidente che è stato eletto nuovamente dall’86% della popolazione. Speriamo che il suo nuovo mandato sia proficuo per lo sviluppo del mondo rurale, e davve-ro vantaggioso per le popolazioni che ne hanno più bisogno. Gli auguriamo un gran successo per il suo programma quinquennale.

Speriamo di avere presto vostre notizie e vi pre-ghiamo di credere alla nostra volontà di collabora-zione.

CordialmenteGoua Ndoodansou Ndol

I primi giorni di ottobre abbiamo incontrato a Trento don Costantino Malcotti, missionario fidei donum tren-tino, in partenza per il Ciad. Abbiamo condiviso con lui e con il direttore del Centro Missionario l’esperienza di cooperazione con la diocesi di Pala per questo progetto. In particolare abbiamo ricordato l’impegno dei nostri volontari con dei gruppi di villaggio. L’occasione è sta-ta utile anche per commentare i seminari per la gestio-ne dei prodotti agricoli per fronteggiare la speculazione sui prezzi (bradage), realizzati in alcuni villaggi. Don Costantino ha espresso la sua intenzione di collaborare con l’ACCRI, rendendosi disponibile a tenere aperto un canale di comuncazione diretta.

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L’obiettivo della visita era di conoscere l’Instituto para el Desarrollo de La Paila ed i suoi componenti, ma anche la sua realtà organizzativa e operativa. IDLA è una Fondazione senza fini di lucro con un direttivo composto da rappresentanti delle imprese locali (zuccherificio Riopaila-Castilla e la fabbrica di dolciumi Colombina), della Parrocchia e delle comunità residenti a La Paila. IDLA si propone di “dare un contributo allo sviluppo e al miglioramento della vita delle comunità più vulnerabili di La Paila, proponendo strategie produttive che consentano la creazione di posti di lavoro e benefici economici da investire nei programmi di benessere sociale”.

Tramite attività agro-industriali, occupazionali e di commercializzazione, l’IDLA contribuisce allo sviluppo economico della zona. Si occupa, in particolare: di confezionare le divise per il personale delle imprese che la appoggiano economicamente, di assumere i braccianti per il taglio della canna da zucchero e personale di pulizia e sistemazione delle aree verdi, ma anche di consulenze amministrative e contabili per imprese cooperative locali. Attualmente i lavoratori gestiti da IDLA sono 230.In ambito sociale l’IDLA promuove e sostiene diverse attività educative, culturali, sanitarie e del tempo libero. Iniziative che rientrano tra le domande più frequenti delle persone e dei gruppi socialmente più bisognosi residenti a La Paila.La responsabile è Claudia Valderrama che si avvale di diversi collaboratori. Nell’incontro con l’équipe viene spiegata la storia della nascita di IDLA, la filosofia dell’istituzione, l’evoluzione degli impegni economici e sociali all’interno della comunità e le attività che si svolgono attualmente. L’impressione complessiva risulta molto positiva. Il clima organizzativo è sereno e caratterizzato da disponibilità e amicizia. Colpisce, in particolare, la giovinezza della gran parte delle persone presenti all’incontro La Paila conta circa 10.300 abitanti, di cui il 49,7% afro-discendente. Il livello di scolarità è modesto: il 35% ha ultimato la scuola media, il 6,7% ha frequentato le scuole tecniche e solo il 3,6% ha una laurea universitaria. Il tasso di analfabetismo è inferiore al 2% (per la precisione, l’1,7%).Recentemente due assistenti sociali hanno svolto una ricerca sulle condizioni sociali di La Paila, con particolare riferimento alla questione giovanile. Il risultato ha fatto emergere dei dati preoccupanti. La “cultura” del narcotraffico ha penetrato fortemente la cittadina dagli inizi degli anni 90. Le conseguenze sul piano psico-sociale sono state la tendenza, tra gli adolescenti delle famiglie più povere, ad assumere uno stile di vita che ricerca “lavori” che implicano alti guadagni e il minimo sforzo (trasporto e spaccio di droga, in particolare) e la ricerca del “prestigio” personale o della visibilità sociale mediante il ricorso alla violazione delle regole. L’impatto e le conseguenze del “modello culturale” del narcotraffico ha provocato un forte danno collettivo, familiare e personale a La Paila. Il danno provocato si riassume in tre emergenze: • aumento del consumo di sostanze psicoattive nei

giovani e giovanissimi;

Progetto La PailaPrevenzione e riduzione del consumo di stupefacenti

e alcolici e del fenomeno delle gravidanze precoci

La Paila, Valle del Cauca - Colombia

Dal 28 al 31 luglio si è svolta una visita La Paila, in Colombia ad IDLA (Instituto para el Desarrollo de La Paila). Vi hanno preso parte Edgar Serra-no e Carmen Gasparini per verificare la possi-bilità di collaborare ad un progetto a favore dei giovani.

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Il 16 dicembre il progetto è giunto alla fase con-clusiva. Dal 5 al 12 dicembre Nives Degrassi ed Edgar Serrano hanno svolto una visita per va-lutare assieme al partner locale e alle famiglie i risultati di questa collaborazione. Riportiamo alcuni stralci dell’ultima relazione dell’équipe locale ed alcune note a margine della visita.

“Mataquito: riscattando il patrimonio campesino

Curicò, Regione del Maule - Cile

Sono state numerose le attività dell’ultimo perio-do: - il seminario sull’uso efficiente dell’acqua con

incentivazione all’uso di sistemi di raccolta del-l’acqua piovana;

- la fornitura ai gruppi di interesse di serbatoi per acqua piovana da 200 litri;

- un seminario di potature e innesto sugli alberi da frutta per ciascuna località;

- un seminario sul miglioramento dell’utilizzo del concime liquido;

- alcuni seminari sul miglioramento dei pollai;- la realizzazione di nuove arnie;- la realizzazione di forni/cucine di fango;- il terzo ciclo di incontri sul tema sociale a parti-

re dal quaderno di ogni famiglia “la mia comu-nità è un sistema”.

La metodologia dei gruppi di interesse prosegue con buoni risultati. Nel trimestre si sono costituiti sette gruppi sui temi: serra per ortaggi, costruzione di pollai, recinto per l’orto, costruzione di forni di fango, acqua per l’orto.

• aumento del consumo di alcol presso quella fascia di età (ma non solo);

• aumento della maternità precoce.La soluzione alle criticità rilevate consiste nell’offrire ai giovani di La Paila alternative di socializzazione (ricchezza relazionale) e migliori condizioni di vita per loro e per i loro genitori. E’ stato pertanto elaborato un progetto volto a migliorare la qualità della vita dei minori residenti a La Paila tramite la responsabilizzazione delle loro scelte personali e esistenziali.Gli obiettivi prevedono di ridurre e prevenire il consumo di sostanze psicoattive e di alcol presso gli adolescenti e i giovani residenti a La Paila e di prevenire il fenomeno delle gravidanze precoci e/o non desiderate che vedono protagoniste le minorenni residenti a La Paila.Beneficiari del progetto sono un migliaio di minori, tra adolescenti e giovani di ambedue i sessi, di età compresa tra i 13 e i 17 anni, residenti a La Paila, con problemi di abuso di alcol e droga e di gravidanze pre-coci. I beneficiari indiretti saranno circa 5.000 minori, le strutture scolastiche e di formazione e i nuclei familiari (specialmente quelli più emarginati).Le attività programmate mirano al potenziamento dei servizi socio-sanitari della locale Croce Rossa con personale professionale part-time (psicologo, infermiere e ginecologo) con funzioni di assistenza ai giovani beneficiari (un migliaio tra i 13 e i 17 anni) e alla realizzazione di una campagna d’informazione e di educazione sessuale orientata alla prevenzione delle gravidanze indesiderate e/o di quelle precoci tra le minorenni. Infine si intende creare un Centro di assistenza psico-logica per giovani e adolescenti vittime della tossico-dipendenza e ginecologica per le gestanti minorenni residenti a La Paila.

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L’équipe ha lavorato a ranghi ridotti in quanto uno dei membri, Manuel, è in ospedale per aver con-tratto una grave infezione. E’ stato rivisto il sito web del CRATE con la pre-sentazione del progetto e l’inserimento dei mate-riali didattici in uso nelle famiglie beneficiarie. I principali risultati raggiunti nel periodo sono stati così sintetizzati: - La siccità dei mesi precedenti ha convinto le

famiglie a incentivare la raccolta dell’acqua piovana. Aumenta la percentuale delle famiglie che accumulano l’acqua per irrigare e di quelle che utilizzano tecniche di irrigazione nelle col-tivazioni. In generale gli indicatori positivi sono in aumento;

- Il 70% delle famiglie ha ricuperato sementi per il prossimo ciclo;

- La partecipazione alle riunioni è quasi del 100%;

- Le comunità accettano con maggiore consape-volezza aiuti dall’esterno chiedendo che siano orientati alla sostenibilità e all’uso di fertiliz-zante organico.

La principale criticità del periodo ha riguardato la malattia di Manuel. Per questo gli obiettivi specifi-ci previsti nel progetto, che a settembre non erano ancora stati raggiunti, non sembrano raggiungibili a fine annualità. Inoltre dalle relazioni non emer-ge una programmazione dopo la conclusione del progetto, ma si parla solo di accordi e di impegni affinché le famiglie e le comunità ricerchino le mi-sure per garantire la sostenibilità del progetto’.

Incontro con l’équipe del progettoNel confronto con Romualdo sulla metodologia abbiamo concordato che va sostenuto l’apprendimento collettivo ed evidenziata la capa-cità di portare elementi di critica alle proposte tecniche. I gruppi possono darsi nuovi obiettivi anche cercando le risorse necessarie al di fuori dei canali già sperimentati. Quello che conta è promuovere, mantenere e arricchire i processi;

è una metodologia in proiezione, cioè, va osservata la prospettiva e non tanto il risultato ottenuto qui e ora.La disponibilità e capacità di Romualdo di mettersi in gioco e di elaborare strumenti nella logica del-l’empowerment costituiscono una garanzia per le famiglie beneficiarie.

Visita alle famiglie beneficiarieCi sono stati due momenti di incontro con parte delle famiglie coinvolte. Una mezza giornata dedicata al gruppo di interesse di Colin di Limavida che ci ha accolto con entusiasmo ed ha condiviso con noi i risultati conseguiti in questi anni di attività comuni. La seconda occasione è stata la giornata festiva dell’8 dicembre che ci ha permesso di incontrare nella zona di Barba Rubia numerose famiglie. L’incontro con le famiglie nelle loro case ci ha consentito di prendere visione dei risultati delle attività dell’ultimo periodo che ha generato una vasta gamma di attività produtti-ve (serre, orti, impianti irrigui, alveari, pollai, forni di terra, essicatori solari, ecc.) e di renderci conto del notevole aumento della capacità produttività delle singole famiglie con risultati superiori alle loro stesse aspettative.La gratitudine per il supporto che il progetto Mataqui-to ha offerto loro è stata ribadita assieme alla richiesta di continuare ad accompagnarli nel loro percorso.Al termine della visita ci è stato consegnato il “Do-cumento dei Gruppi di Interesse” prodotto per e dal-le famiglie nel quale viene spiegato con semplicità che cos’è un gruppo di interesse, come funziona e come si organizza. E’ un valido strumento che entra nella logica della sostenibilità del progetto.

Gli alunni di una scuola ricevono il comics sul bosco nativo.

Progetti e iniziative dell’

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Acqua potabile un diritto accessibile

Progetto di gestione integrata del bacino di San Isidro Comune di Comarapa - Santa Cruz - Bolivia

Una visita dell’ACCRI si è svolta dal 19 al 28 lu-glio. La delegazione era composta da Sara Ma-sotti, responsabile del progetto, e da Edgar Ser-rano. La missione era finalizzata a verificare lo stato della relazione di partenariato tra ACCRI e ASEO e l’andamento del progetto, individuando criticità ed opportunità. La relazione offre inte-ressanti spunti di riflessione.

La visita è iniziata con un incontro con il Consiglio Direttivo di ASEO nel quale è stato affrontato il tema delle relazioni istituzionali tra i due partners. La revisione tecnica del progetto si è conclusa con l’aggiornamento dei costi (3,5 milioni di dollari) dell’intera opera. Si è concordato che le istituzioni locali devono impegnarsi a favorire il superamento di alcuni problemi. Sulla presenza di volontari dell’ACCRI, ASEO chiede che essi abbiano una buona conoscenza dello spagnolo e possibilmente anche la conoscenza della lingua quechua per poter svolgere un ruolo di facilitazione delle relazioni comunitarie e di mediazione dei conflitti.

Ci sono stati vari incontri: con i rappresentanti della Cuenca di San Isidro, con il Sindaco di Comarapa, con il quale si è affrontato il tema della proprietà dei terreni interessati, e con la Cooperativa. A quest’ultimo incontro ha preso parte anche un deputato, che da un lato ha osservato che il problema dei terreni compete al Municipio, dall’altro si è impegnato a coinvolgere nel progetto anche il Ministero dell’acqua.La missione si è conclusa con un ultimo incontro con il Consiglio di ASEO, nel quale è stato fatto il punto della situazione, sulle difficoltà rilevate e sulle aperture, in particolare del Sindaco di Comarapa, sul pagamento di una quota, e del deputato incontrato a San Isidro.Complessivamente si evidenzia una certa debolezza organizzativa e finanziaria del partner e alcuni aspetti della conflittualità locale.

* * *A novembre abbiamo appreso che il Governo Dipar-timentale si assume la responsabilità dell’esecuzione tecnica dell’opera, di contattare le imprese e di gesti-re gli appalti. E’ importante però che anche le Comu-nità della Cuenca e la Cooperativa svolgano un ruolo attivo nella realizzazione del progetto. Dal 17 al 19 ottobre Pierino Zanchettin, presidente dell’Associazione Meolesi Solidali, e don Giuseppe Danieli, parroco di Meolo, in viaggio in Bolivia, han-no incontrato Urbelinda, hanno visitato le comunità del bacino del San Isidro e hanno incontrato gli altri attori del progetto. In occasione di una serata missio-naria a Meolo, abbiamo potuto condividere le linee del progetto che l’Associazione Meolesi solidali si è impegnata a sostenere.

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