Agati barbari digitali e bizantini analogici

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Il digitale tra vecchi e nuovi alfabetiSei connesso?

 

11 Novembre 2013Forlì, Aula Magna “Icaro” - V.le Roma 1/3

La leggenda metropolitanadei nativi digitali:

una relazione con i nuovi barbariè possibile…

La leggenda metropolitanadei nativi digitali:

una relazione con i nuovi barbariè possibile…

La leggenda metropolitanadei nativi digitali:

una relazione con i nuovi barbariè possibile…

La leggenda metropolitanadei nativi digitali:

una relazione con i nuovi barbariè possibile…

La leggenda metropolitanadei nativi digitali:

una relazione con i nuovi barbariè possibile…

La leggenda metropolitanadei nativi digitali:

una relazione con i nuovi barbariè possibile…

la scuola come luogo privilegiato per questo incontro di civiltà

nativi digitali

barbari che respirano con le branchie di google…

•studenti?•prof?•ispettore?•(scuola di bari)

adolescenti(la soglia – il guado – il mio osservatorio)

nativi digitali

Quella dei nativi digitaliè la prima generazione veramente hitech,che frequenta gli schermi interattivi fin dalla nascita,che considera internet il principale strumento di info-intrattenimento,che apprende e pensa in maniera differente  da nonni, padri e fratelli maggiori (immigrati digitali).

nativi/immigrati

Negazionisti

la tentazione dell’antimoda,a negare in manieraprovocatoria l’esistenza dei nativi e a sottolineare con snobisticaironia che l’universo digitale èstato creato da immigrati e chemolti vecchietti sanno domare i flutti del webmeglio di tanti mocciosi.

..ragazzi che videogiocano, googlano, youtubano, twittano, taggano, condividono, …deambulano perennemente appesi alle cuffiette dell’iPod

o dell’ultimo smartphone

…un nuovo modo di viveree di essere…

barbariche respirano con le branchie di google

“I nostri ragazzi sono “nativamente” abituati a fare più cose contemporaneamente,a fare meno affidamento sulla memoria e

più sull’immediatezza della ricerca in rete, ad apprendere per tentativi evitando di seguire le istruzioni in modo lineare, a 

suddividersi in tribù per condividere emozioni e conoscenze, a prendere materiali dal web per manipolarli e inserirli in contesti 

diversi che ne moltiplicano le implicazioni, a raccontare per immagini e filmati, ad essere istintivamente multimediali e melting

pot, ad imparare facendo. E si aspettano di fare le stesse cose a scuola. Pena la noia e l’impaludamento del dialogo educativo.”

sfumature

perché al di là dell’etichetta e delle scontate approssimazioni di una dicotomia semplicistica…

dissonanza

…è chiaro che esisteuna dissonanza fra i due mondi,fra quello degli adultie quello dei ragazzi,fra quello degli insegnantie quello degli alunni,

fra chi ha studiato il mondopasseggiando silentenelle biblioteche…

…e chi è nato con il mondo in mano

mutazione genetica? (antropologica)

Pollice intelligente?

…ma anche l’indice

interfaccia touch

l’interaction design e la relativa adozione generalizzata della nuova interfaccia touch comportano una decisa mutazione di

comportamenti, linguaggi e narrazioni che producono un nuovo senso e un nuovo modo di stare al mondo. 

l’amico Marconato…

condivisione

taggo dunque sono

“Questo misero modo tegnon l'anime triste di coloro che visser sanza 'nfamia e sanza lodo.”

(ask.fm)

cyberbullismo

“una lonza leggiera e presta molto,che di pel maculato era coverta”

(lussuria.com)

frantumazione cognitiva

aiuto:il pensiero narrativo si è perso nella rete

tecnostress(dipendenza digitale)

…diversamente uguali…

…ugualmente diversi…

E il tablet, appunto, è l’arma finale con cui i mutanti che respirano con le branchie di google colonizzeranno prima o poi anche gli analogici feudi scolastici.

Perché il tablet è intelligenza, leggerezza, curiosità, bellezza, divertimento. 

Perché il tablet è immediatezza: lo tocchi e sei operativo (in classe, in piazza, in aereo, in balcone, a letto).

Il tablet si apre come un diario, si usa come un quaderno, si legge come un libro, si appoggia in ogni dove (sulle ginocchia, sul banco, sullo scalino, sul piumone), si ripone in qualsiasi zainetto.

Elogio del tablet 1

Con il tablet la lettura diventa facile e coinvolgente: si può orientare la pagina, 

ingrandire i caratteri…, regolare la luminosità, sottolineare, evidenziare…

chiosare, condividere…

Un tablet fa da biblioteca, da astuccio, da block notes, da laboratorio linguistico, da enciclopedia, da atlante, da dizionario. Con il tablet puoi disegnare, fotografare, filmare, 

registrare, ascoltare e fare musica.

Con il tablet puoi tessere intriganti relazioni sentimentali: puoi leggere Leopardi 

ascoltando Chopin e sfogliando di tanto in tanto le malinconiche vedute di Frederich.

Con il tablet navigare, creare, condividere è un gioco da ragazzi.

Elogio del tablet 2

cimitero degli occhiali

dal click al tapTOM TOM

Tag

app

Derrick de KerckhovePierre Lévy

Zygmunt BaumanNicholas Negroponte

David Weinbergereccetera

senso(voglio trovare un)

non possiamo giudicare i ragazzi di oggi… 

“…noi diamo un senso alle cose. I nativi ne danno un altro. Noi diamo un'importanza etica alla profondità, i nativi spesso non capiscono perché devono fare tanta fatica a scavare se il piacere quasi sempre aleggia in superficie. Noi amiamo l'estetica dell'unicum e dell’autentico, loro si abbandonano all’estetica del facile riuso. Noi amiamo gli stilemi classici o romantici, loro sono melting pot. Noi tifiamo per la riflessione e l’analisi, loro sono sedotti dalla infilata di sequenze e dalla velocità. Noi siamo partigiani del pensiero organico e della logica conclusiva, loro aprono troppe finestre che poi non sanno o non vogliono chiudere. 

Insomma: questo non è un banale scarto generazionale come tanti scarti generazionali precedenti: è lo scontro fra due tendenze, due sensibilità, due culture.”

Va da sé che i due mondi non sono necessariamente escludenti: ci saranno sempre ragazzi che andranno a studiare in biblioteca con gli amici, che ameranno passeggiare per i chiostri antichi e che sfoglieranno con ammirazione libri preziosi e codici miniati. Solo che avranno con sé un Galaxy o un iPhone per fotografare, filmare, fotocopiare, prendere appunti, condividere sensazioni ed emozioni con amici sparsi per l’universo mondo. Perché i barbari digitali vanno fieri delle loro futuribili alchimie, ma non ambiscono ad assassinare il bello creato nei secoli dalle tribù gutemberghiane.

digital divide(socio-culturale)

Ma è, ancora una volta, un divario socio-culturale: il divario fra chi usa gli strumenti e chi sa cosa sta facendo, fra chi usa facebook e chi sa cos’è (come funziona, come si sostiene economicamente, chi lo controlla), fra chi si tuffa senza remore fra i flutti digitali e chi naviga conoscendone potenzialità e rischi. 

Ed è in questa direzione che deve operare la scuola.

consapevolezza

media education

Quello che manca nella scuola italiana è una pedagogia dei media, una disciplina specifica che nei paesi anglosassoni è 

chiamata media education, che insegni ai ragazzi molto giovani (11-13 anni) come usare i media e non come lasciarsi usare.Si dovrebbe farlo già dalle scuole medie,

se non addirittura alle elementari...

sQuola (di) media

Analogical divide(socio-culturale)

incontro di civiltà(siamo noi che ci dobbiamo integrare, non viceversa!)

La scuola, in altre parole, deve diventare il luogo privilegiato di questo incontro di civiltà fra nativi e immigrati. E potrà farlo solo se gli insegnanti – gli immigrati - avranno acquisito il giusto spirito di adattamento al nuovo mondo e sapranno 

abbandonarsi ad una primigenia curiosità nei confronti degli indigeni.(ordino i tortelli di zucca o i pizzoccheri a Kathmandu)

la scuola: luogo privilegiatoper questo incontro di civiltà

La scuola, se vuole, può essere il luogo privilegiato di questo incontro di culture. 

Perché una testa ben fatta, oggi, si favorisce solo nella fusione fra i due modi di abitare il

mondo. Assieme ai nostri ragazzi potremo disegnare le fascinose coordinate di un nuovo possibile umanesimo e di una nuova società,

magari più liquida e incessante, ma non necessariamente più opaca e limacciosa.

per nuovo possibile umanesimo

(intervallo)

abuso di metonimia contenuto/contenitoreComodo alibi? fumetti, cartoni (giapponesi!), TV, computer, tablet…

come se il libro, invece…

tentazioni manichee(apocalittici e integrati)

(pericoli e/o miracoli)

1. I bambini anche molto piccoli sono sempre più dipendenti dalla tecnologia.2. La comunicazione dei giovani con i cellulari avviene senza filtri, poi nella situazione reale

non si riescono ad affrontare le persone in vivo per incapacità di gestire gli impulsi emozionali

3. I genitori regalano dispositivi elettronici per compensare il tempo che non dedicano ai figli, questi li ottengono spesso senza meriti, senza limiti, senza regole. (Mi chiedo: è colpa della tecnologia?)

4. I ragazzi non sanno discutere con ordine, alzano la mano per prendere la parola e contemporaneamente parlano. 

5. Il multitasking ci fa vivere da maleducati perché, essendo così presi dalle cento cose che facciamo, non diamo attenzione al prossimo.

6. Le traduzioni di latino sono già tutte in rete ma per imparare il latino bisogna farle da sé7. Attendibilità delle fonti in rete. 8. Si perde la reputazione in rete.9. Attenti al lupo…10. eccetera…

La scuola nell’era digitale: insegnare ad educare al tempo di FacebookConvegno Erikson – Per libro: Generazione cloud…

"Teachers will not be replaced by technology, but teachers who don't use technology will be replaced by those who do". Sheryl Nussbaumm-Beach

[trad. "Gli insegnanti non saranno sostituiti dalla tecnologia, ma gli insegnanti che non usano la tecnologia saranno sostituiti da quelli che lo fanno"].

Gli studenti le amanoImpegnano le componenti chiave per l'apprendimento (costruzionismo, attivismo…)Rendono la vita più semplice agli insegnantiMigliorano i risultati nei test scolasticiMigliorano la soglia di attenzione negli studenti normalmente più distrattiPermettono di apprendere dai migliori esperti al mondoPermettono di risparmiare denaroRimuovono ogni ostacolo fisico eccetera

Vorrei tanto innamorarmi (di nuovo)(innamoramento) VS (amore)

quindi dirò alcune banalità

disincanto

la tecnologia non è la panacea non è promessa messianica

(AA.VV.): solo demagogia, il digitale a scuola non migliora l'apprendimento

…tecnologie educative

la tecnologia non è educativa

ci sono educatoriche usano le tecnologie – nuove o vintage – per educare

normalizzarele tecnologie

Non si tratta (più) per gli insegnanti di porsi come avanguardia illuminata pronta a guidare il cambiamento, ma si tratta di avere la saggezza e il coraggio di adattarsi ad una

rivoluzione già avvenuta. Ad una dimensione culturale che è già qui ed ora.

senza recinti

(Franco Lorenzoni: patate, martello e…)(Marco Rossi Doria: tablet e aquiloni)

touch 1

touch 2

Hans Makart

continuasinestesia

libri, rane, brugole e iPad

in fin dei conti, Freinet…

ambienti di apprendimento

bau… bau…setting!

Laboratori

ForTic

Un computer per ogni banco

LIM

Classi 2.0

….

disseminazione bulgara…

ambienti di apprendimento

SFQCSP(si fa quel che si può)(facciamo portare la carta igienica…)

Miss Prada

…potremmo concentrare le nostre risorse…

banda bassotta?

(potenzialmente) sempre connessi

la scuola (al centro)

Il maestro(al centro)

lentezza, riflessione, meditazioneNON impiegato della conoscenza

uffa!!!

grazie

www.agatimario.it