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Notiziario Regionale Online
www.cislpostesicilia.it
In rilievo - Bonus 2017
- PCL e MP
- Bonus quotazione
Caio
L’impegno Responsabile
per rilanciare la crescita
pag. 2
Le Poste sono privatizza-
te ma la missione sociale
resta
pag. 4
Privatizzazione: per
Poste nuova quota
in Borsa entro metà
anno
pag. 5
La Corte dei Conti bac-
chetta Poste e
“scopre” il bonus quota-
zione di Caio
pag. 6
Comunicato unitario
nazionele su MP e Pcl
pag. 7
Bonus 2017
pag. 9
Il dipendente può rifiu-
tarsi di eseguire un ordi-
ne ? pag. 11
Al via la fase congressuale dell’Slp Cisl
Anno II edizione di Febbraio 2017
All’interno
BONUS 2017
Continua a pag. 9
I nizia la fase
congressua-
le, come
quattro anni fa, si
comincia dai
congressi territo-
riali delle provin-
cie siciliane, il
congresso regio-
nale l’11 aprile a
Giardini Naxos
(ME) ed infine il
VII Congresso
Nazionale SLP
Cisl che si terrà a
maggio a Monte-
silvano (PE). Un
periodo ricco di
impegni non solo
congressuali, sul
tavolo l’argo-
mento principe
che ci sta a cuore
la privatizzazione
e il rinnovo del
CC.N.L..
Il Segr. Regionale
SLP CISL
Giuseppe Lanzafame
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– FEBBBRAIO 2017 – – 2 –
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generosità con il resto del pianeta
non lascia alternative o scappa-
toie all’Europa. Non possiamo
attendere come un fatto
“salvifico” le elezioni politiche
che si svolgeranno nei prossimi
mesi in Germania, Francia, Olan-
da e, forse, anche in Italia. Il
2017 non può essere un altro
anno perso per il destino del
nostro continente. Questa Eu-
ropa deve cambiare strada, riscri-
vendo il suo “Statuto Economi-
co” se vuole arginare il populi-
smo e ridare fiato al processo di
integrazione oggi minato alla
fondamenta dalla Brexit e dai
rigurgiti dei nazionalismi. Fra
due mesi il nostro Governo
ospiterà un Consiglio Europeo
straordinario che avrà il com-
pito di celebrare l’anniversario
dei Trattati di Roma, ma anche
quello di ripensare le politiche
di bilancio ed indirizzare le
scelte economiche e sociali dei
Governi. È evidente che il no-
stro Paese sarà tanto più credibile
ed autorevole sul piano europeo
quanto più sarà in grado di coin-
volgere le parti sociali nelle sue
decisioni, dimostrando di saper
lavorare per la coesione sociale,
"L'impegno responsabile per rilanciare la crescita"
intervento di Annamaria Furlan "Il Sole 24 ore" del 25 gennaio 2017
C aro Direttore ,
“all’Italia ed al mon-
do serve sempre di
più un’Europa politica»: ha
ragione il Presidente della Bce,
Mario Draghi a sollecitare una
svolta nelle scelte dei Governi
Europei. Vedremo se il discor-
so di insediamento di Donald
Trump e le sue prime mosse
(come il ritiro degli Stati Uniti
dal Tpp, l’accordo di libero
scambio con 11 paesi affaccia-
ti sul Pacifico che Obama ave-
va fortemente voluto) costitui-
ranno quel “pugno sullo sto-
maco”, come ha scritto sabato
sul Sole 24 ore Adriana Cerre-
telli, che serviva all’Europa
per uscire dal suo “autismo”
nel nuovo mondo che le sta
crollando addosso. La strategia
degli Stati Uniti basata su pro-
tezionismo, revanscismo pa-
triottico e, soprattutto, poca
Continua
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pensioni dei giovani, come previ-
sto dall’accordo dello scorso 28
settembre tra Governo e sindaca-
ti, concordando anche le modifi-
che alla disciplina dei voucher e
della responsabilità solidale in
tema di appalti, Ma dobbiamo
anche rilanciare il sistema in-
dustriale italiano, governando
(e non subendo) i processi digi-
tali di industria 4.0 nel quadro
di una migliore qualità del lavoro.
Nello stesso tempo, il sindacato
e le associazioni imprenditoriali
dovranno completare il percor-
so di riforma delle relazioni in-
dustriali e del sistema contrat-
tuale, rendendoli adeguati alla
sfida della produttività e della
competitività del paese. Signifi-
ca, nei fatti, riempire di contenuti
quel “patto della fabbrica” che
dovrà dare nuovo slancio al siste-
ma produttivo ed innescare un
circolo virtuoso positivo. Tutto
questo ci darà più forza in Eu-
ropa come “sistema- Paese”,
mettendo da parte le divisioni e
le polemiche strumentali. Forse
la politica dovrebbe assumere
come riferimento il lavoro silen-
zioso dei nostri vigili del fuoco,
degli operatori sanitari e delle
altre strutture dello Stato, dove
operano persone che si impegna-
no tutti i giorni con grande serie-
tà per salvare le vite umane. Tutti
dovrebbero far proprio questo
“modello” di impegno respon-
sabile, per rinsaldare un nuovo
sentimento di coesione sociale e
di solidarietà, come abbiamo
saputo fare nei momenti più
tragici della vita del nostro
paese.
un’esigenza sollecitata dal Pre-
sidente della Repubblica, Mat-
tarella. Questa è la scommessa
cui è chiamato il Governo
Gentiloni, la cui agenda ab-
biamo condiviso dal giorno
del suo insediamento, senza
per questo rinunciare al no-
stro ruolo propositivo. Torna
con forza la necessità di un
“patto sociale” per affrontare
il tema cruciale della crescita
per contrastare il declino del
nostro paese. Il lavoro dei gio-
vani è la principale questione
da affrontare. La Cisl metterà in
campo alcune proposte con-
crete: in primo luogo è indi-
spensabile attuare la seconda
parte del Jobs Act, quella del-
le politiche attive del lavoro,
favorire gli investimenti in
innovazione e ricerca, creare
reti territoriali con la bilate-
ralità per far dialogare di più
scuola e imprese. Servono ri-
sorse e servizi efficienti per
combattere le diseguaglianze e
favorire l'inclusione sociale,
soprattutto nelle periferie ab-
bandonate delle grandi città e
nel Mezzogiorno. Apriamo su-
bito il confronto sulle future
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– 4 – – FEBBBRAIO 2017 – CISL POSTE INFORMA
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di fattore di coesione sociale per il
Paese, ruolo che oggi non è cam-
biato. La cifra di Poste è la fiducia
sul territorio e la prossimità ai cit-
tadini: sono gli elementi distintivi
della nostra missione». Per fare
cosa? «Da sempre abbiamo tre
mestieri “sistemici”: lettere, tra-
sporto di oggetti, sempre più
pacchi. E poi i pagamenti, un
tempo solo bollettini oggi anche
carte, e il r isparmio, un tempo
solo postale, oggi anche risparmio
gestito e protezione. Con il merca-
to a tasso zero, si pone l’esigenza
di modificare la prospettiva del
miglior ritorno. Fa parte dell’ade-
guamento al nuovo contesto socia-
le modificato anche dall’evoluzio-
ne tecnologica». È un processo
rischioso, vero? «Le rivoluzioni
tecnologiche portano sempre il
pericolo di uno strappo sociale.
La trasformazione in corso ri-
chiede l’accesso al digitale e pone
la minaccia di esclusione per chi
l’accesso non ce l’ha. E non parlo
solo di quello geografico, penso
anche a cultura e competenze.
Noi possiamo mettere il nostro
mestiere al servizio dell’inclusio-
ne, per accompagnare le comunità
dalle vecchie esigenza alle nuo-
ve». Dovete anche insegnare a vi-
vere con il rischio? «Chi ha ab-
bondanti mezzi a disposizione tro-
va anche chi lo aiuta a scegliere in
un’offerta ampia di possibilità. Chi
dispone di ri-
sparmi più con-
tenuti si trova
da solo a dover
effettuare scelte
complesse e
dunque va ac-
compagnato
verso strumenti
che per produr-
re ritorno non
hanno più la
certezza di una
LE POSTE SONO PRIVATIZZATE
MA LA MISSIONE SOCIALE RESTA
F rancesco Caio non è pen-
tito di non aver messo le
mani sul risparmio gesti-
to di Pioneer che Unicredit ha
venduto alla francese Amundi.
«Abbiamo ritenuto che a quel
prezzo il progetto non avrebbe
creato valore per gli azionisti»,
assicura l’amministratore delegato
delle Poste, persuaso che «ci sono
opzioni migliori», il che «spiega il
senso dell’alleanza con Anima». Il
tono è di chi rifugge il passo più
lungo della gamba e non vuole
tradire il senso della missione del-
la sua azienda, quotata oltretutto.
«Non è la finanziarizzazione delle
Poste - giura - ma la postalizza-
zione della finanza». La meta-
morfosi del gruppo gialloblù è
stata significativa negli ultimi an-
ni. Si era partiti coi portalettere e
oggi si vendono servizi finanzia-
ti, sono cambiate talmente tante
cose che viene spontaneo chie-
dersi che tipo di impresa siano
ormai le Poste. Caio una r ispo-
sta ce l’ha. «Siamo un’azienda
che storicamente ha svolto il ruolo
volta. Abbiamo persone formate,
piattaforme informatiche e presen-
za territoriale per farlo». Con Irs
non è andata bene per 14 mila. «È
un collocamento avvenuto più di
14 anni fa, in un contesto econo-
mico e regolamentare diverso. Il
passato è il passato. Tuttavia ab-
biamo deciso, oggi, di tutelare
tutti i risparmiatori con l’obietti-
vo di ribadire il rapporto di fidu-
cia. Ma deve essere chiaro che la
garanzia per chi investe non è più
la certezza del tasso, ma quella d’a-
ver capito il livello di rischio». Le
dispiace non avere comprato Pio-
neer da Unicredit? «Per un’a-
zienda quotata i progetti sono
interessanti se valutati con disci-
plina finanziaria. Nel contesto di
una gara di mercato, guidati da
questa disciplina, abbiamo rite-
nuto che a quel prezzo il progetto
non avrebbe creato valore né per
gli azionisti, né per l’azienda, né
per i clienti». C’è chi ha visto
un’offensiva francese nell’opera-
zione di Pioneer ad Amundi.. «Ci
muoviamo in un contesto euro-
peo». Si parla di una ulteriore
privatizzazione delle Poste. Pro o
contro? «Siamo in questo caso
oggetto di una decisione, è l’azio-
nista a cui deve essere posta la
domanda. Da parte mia, posso
solo dire che sinora la privatizza-
zione di Poste è stata un successo.
Siamo un’azienda sul mercato, con
un efficace meccanismo di
“governance” e che ha rafforzato la
propria missione sociale». Siete
sempre al centro di polemiche.
L’abbandono della Sicilia, l’assun-
zione del fratello di Alfano... «Con
i suoi servizi l’azienda è al centro
della vita del Paese tutti i giorni.
Capisco che le polemiche facciano
più notizia delle cose che funziona-
no e che si danno per scontate, ma
che sono alla base dei nostri risulta-
ti».
Il numero uno Caio:
“Siamo vicini al
territorio e
accompagniamo i
clienti alla
rivoluzione digitale”
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– FEBBBRAIO 2017 – – 5 –
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INFORMA CISL POSTE
I l governo Gentiloni rimette
sulla rampa di lancio le
privatizzazioni. Si parte
con la seconda tranche di Po-
ste per la quale, mercati per-
mettendo, si pensa alla fine
del primo semestre, dunque
tra giugno e luglio. Ma a sor-
presa potrebbe tornare d’attua-
lità quest’anno anche la priva-
tizzazione delle Ferrovie dello
Stato, o più probabilmente la
parte pregiata del gruppo, ovve-
ro l’alta velocità rappresentata
dalle Frecce e i treni a lunga
percorrenza. Dopo aver quotato
in Borsa Poste Italiane nel
2015, dismettendo il 35,5%
del capitale, e dopo aver ceduto
un’altra quota pari al 30 per cen-
to a Cassa depositi e prestito lo
scorso anno, resta l’obiettivo di
vedere sul mercato la residua
quota del 30%, con le stesse mo-
dalità dell’Ipo e cioè con la cessio-
ne a investitori istituzionali e ri-
sparmiatori. La tabella di marcia
prevede l’operazione entro que-
st’anno, ovviamente mercati per-
mettendo». Il titolo Poste conti-
nua a essere scambiato a valori
sotto il prezzo di collocamento del
2015, pari a 6,75 euro; in questi
giorni quota attorno a 6 euro, con
una capitalizzazione inferiore a 8
miliardi. Secondo gli esperti il col-
locamento di un’ulteriore tranche
è tecnicamente sostenibile anche
se il prezzo attuale è inferiore a
quello di collocamento. Ma non è
necessariamente detto che debba
essere così e che nei prossimi mesi,
invece, il titolo non possa riprendere
valore. «La società sta perfezionan-
do operazioni annunciate lo scorso
anno, come la creazione di un polo
del risparmio con Anima (entro il
primo semestre di quest’anno è pre-
visto il conferimento in Anima di
Sgr Bancoposta Fondi, che porterà
la quota di Poste fino al 24,9 per
cento del capitale trasformandola nel
primo azionista, ndr) e sta svilup-
pando sinergie nei sistemi di paga-
mento dopo l’acquisizione di Sia.
“Operazioni che generano valore”.
La finestra per la seconda tranche
potrebbe aprirsi tra giugno e luglio,
come detto. Anche perchè nel frat-
tempo andrà a scadenza il manda-
to dei vertici di Poste che, alla
stregua di altre società a controllo
pubblico come Eni, Enel, Leonardo-
Finmeccanica, coincide con l’assem-
blea di approvazione del bilancio
2016. Il governo, considerato che
la gran parte delle assemblee è
concentrata tra fine aprile e inizio
maggio, dovrà dunque decidere
sui nuovi vertici entro metà-fine
marzo. La tempistica dell’opera-
zione Ferrovie sembra invece più
aperta. «Il nostro obiettivo è di poter
realizzare anche questa privatizza-
zione al momento opportuno - spie-
ga Pagani -. Molto dipenderà dalle
operazioni in cui è impegnato il
gruppo, come l’acquisizione di gran-
de successo che è stata realizzata
all’estero nelle scorse settimane (la
società ferroviaria britannica Next,
ndr). Il management è impegnato in
un percorso industriale ambi-
zioso e importante e va scelto
il momento migliore. È anzi-
tutto una scelta industriale».
La fusione con Anas, alla qua-
le si sta lavorando, non sem-
bra comunque interferire con
la privatizzazione. Ma cosa si
pensa di cedere di Fs, la hol-
ding o l’alta velocità? «Le
opzioni sono ancora tutte sul
tavolo - risponde Pagani -.
Certamente stiamo esaminan-
do la cessione di una quota
della parte a mercato, ovvero
l’alta velocità». Nel settembre
scorso, l’Ad di Ferrovie Rena-
to Mazzoncini aveva annun-
ciato la quotazione del 30 per cen-
to della società delle Frecce e della
lunga percorrenza (i treni Interci-
ty): il settore ha un fatturato di 2,4
miliardi e un ebitda di 700 milioni.
Il valore potrebbe oscillare tra 2-3
miliardi e l’incasso, per il 30%,
sarebbe attorno a un miliardo. In
verità l’operazione sinora era rima-
sta in stand-by anche in attesa di
decidere chi avrebbe beneficiato di
quei fondi: Mazzoncini avrebbe
voluto tenerli nella holding per
finanziare gli investimenti, il Teso-
ro vorrebbe invece i proventi, sotto
forma di dividendo straordinario
delle Ferrovie dello stato, per ri-
durre il debito pubblico. L’incasso
per la cessione del 30 per cento
di Poste, se si considerano gli
attuali prezzi di Borsa, dovereb-
be attestarsi attorno a 2,4 miliar-
di. Se le operazioni sulla società
dei recapiti e sulle Ferrovie andas-
sero a buon fine entro l’anno, i
proventi complessivi potrebbero
arrivare fino a 3,5 miliardi.
Di Laura Serafini
Tratto da
PRIVATIZZAZIONE: PER POSTE NUOVA QUOTA
IN BORSA ENTRO METÀ ANNO
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– 6 – – FEBBBRAIO 2017 – CISL POSTE INFORMA
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LA CORTE DEI CONTI BACCHETTA POSTE E
“SCOPRE” IL BONUS QUOTAZIONE DI CAIO
La maggior attenzio-
ne sul costo del
lavoro in Poste Ita-
liane in realtà non è mai arrivata.
Nonostante le richieste della
Corte dei Conti di “porre at-
tenzione all’incremento del co-
sto del personale dirigente”,
contenute nella relazione al bi-
lancio 2013, la stessa Corte
nell’analizzare i conti 2015
mette in evidenza come gli stes-
si siano cresciuti in due anni da
150 a 180 milioni (più 20%).
Sotto il faro della magistratura
contabile sono finiti anche i
compensi attribuiti al vertice del
gruppo. Dice testualmente la
Corte: “All’atto della determi-
nazione dei compensi comples-
sivamente corrisposti al nuovo
Amministratore delegato e Di-
rettore generale (Francesco
Caio, ndr), si è posta la necessi-
tà di effettuare una valutazione
preliminare in merito al com-
penso complessivamente corri-
sposto al precedente Ammini-
stratore delegato e Direttore
generale della Società, al fine
di contenere la misura dei nuo-
vi compensi entro il 75 per cen-
to di quelli precedenti”. Indica-
zione che però non è stata rispet-
tata, seppur di poco. Caio, infatti,
nel 2015 ha guadagnato 1,1 mi-
lioni come retribuzione fissa e
193 mila euro sotto forma di
compenso variabile, cioé più del
75% del compenso complessivo
ottenuto dal precedente capoa-
zienda Massimo Sarmi nel 2013,
che era stato pari a 1,56 milioni.
Inoltre, sempre dalla relazione
della Corte dei Conti, emerge
che l’amministratore delegato di
Poste ha incassato un maxi pre-
mio per la quotazione in Borsa
della società avvenuta nell’otto-
bre 2015. Al manager napoleta-
no sono stati riconosciuti 370mi-
la euro per il completamento
dell’operazione: la prima metà a
novembre 2015, il resto scaglio-
nato in 36 mesi.
Un premio una tantum che porta
le retribuzione complessiva di
Caio per il 2015 a 1,48 milioni. E
tenendo presente anche questo se-
condo bonus il manager nominato
da Matteo Renzi al vertice della
società controllata dal Tesoro ha
percepito circa il 95% di ciò
che incassava il suo predeces-
sore. Insomma, nonostante le
intenzioni dell’esecutivo,
rafforzate dal decreto Fare,
di portare gli stipendi dei
manager pubblici al 75%
dei loro predecessori il risul-
tato è rimasto pressoché
identico. Anche se in realtà
Poste dal momento del suo
sbarco in Borsa non è più te-
nuta a rispettare questo tetto.
Questo modo di procedere,
però, ha fatto storcere il naso
agli esperti di corporate go-
vernance internazionali. Se-
condo una società di proxy il
premio per la quotazione è
passato in assemblea “per una
svista degli advisor. Di solito
le minoranze e gli istituzionali
si oppongono a premi così
discrezionali. E gli investitori
istituzionali non apprezzano
questa prassi”. Per un altro
esperto “c’è stata scarsa tra-
sparenza nella comunicazio-
ne dei premi, anche se tra le
società quotate è una prassi
abbastanza frequente”. Per
entrambi i due consulenti
interpellati, però, Caio è “un
ottimo manager e merita
tutto il suo stipendio anche
se forse sarebbe stato meglio
garantirgli un fisso più alto
anziché un premio per la
quotazione. D’altra parte è
stato nominato dal governo
proprio per portare Poste in
Borsa”.
Tratto da:
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– 7 – – FEBBBRAIO 2017 – CISL POSTE INFORMA
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Le scriventi Segreterie Nazionali
denunciano, ancora una volta, le
pesanti criticità in cui versano interi
settori della Divisione Mercato Pri-
vati.
A fronte della fase di accelerazione
sui processi di finanziarizzazione,
assistiamo, di contro, a scelte di
arretramento sulle dinamiche evolu-
tive radicate nell'ambito degli Uffici
Postali.
Nonostante un numero consistente
di esodi incentivati, gli esiti del ver-
bale del 21 dicembre evidenziano
l'aggravarsi di una sempre più cro-
nica carenza di personale. In sostan-
za, L'Azienda ha concordato, con
una minoranza sindacale, un nume-
ro di trasformazioni PT - FT e di
sportellizzazioni (in gran parte già
realizzate nell'arco dell'anno 2016)
che non ha apportato nessun benefi-
cio concreto alla rete di MP. A di-
mostrazione di ciò, è nota la grande
difficoltà che quotidianamente
emerge nelle filiali per garantire
l'apertura di tanti uffici postali. Da
denunciare, inoltre, l'inopportuna
presa di posizione aziendale nell'as-
sicurare l'apertura di molteplici uffi-
ci mono- operatore attraverso pres-
sioni di ogni genere e ricatti, mirati
all'individuazione di risorse da asse-
gnare, in forma di distacco, contro
la volontà degli stessi. Su di loro, in-
fatti, gravano oneri e responsabilità
senza garanzie di un’adeguata coper-
tura relativa a competenze e cono-
scenze.
La situazione generale dei continui
distacchi, anche a causa dell'incapaci-
tà datoriale di porre in essere oppor-
tuni piani di mobilità volontaria, as-
sume contorni sempre più preoccu-
panti. Rileva, altresì, l'incomprensibi-
le scelta di assegnare personale spor-
tellizzato su posizioni lavorative che
ledono interessi di terzi utilmente
collocati in graduatorie di mobilità,
quasi mai movimentate.
I colloqui gestionali attivati in tutti
questi mesi, in ossequio al piano di
attenuazione del fenomeno di as-
senteismo, non hanno prodotto
alcuna efficacia, in quanto, a no-
stro parere, si muovono su crinali
"discutibili" mediante pressioni
psicologiche di ogni ge-
nere che costringono i
lavoratori a desistere dal-
la fruizione di assenze
tutelate dalla legge, quali
104, maternità facoltati-
va, congedi parentali, etc.
-
Nonostante l'istituzione
dell'Osservatorio pariteti-
co sulle proposizioni
commerciali, continuano
le più volte denunciate
pressioni, mirate ad in-
nalzare sempre più in alto l'asti-
cella degli obiettivi, senza tener
conto delle difficoltà oggettive
derivanti da una fase economica
recessiva, causando fenomeni di
stress da lavoro correlato sempre
più accentuati, diffusi in tutti gli
ambiti dei settori commerciali.
La recente vicenda sui Fondi Im-
mobiliari la dice
lunga sui rischi
connessi alla di-
namica di finan-
ziarizzazione,
senza che vi sia
un'attenta rifles-
sione in merito da
parte della Divi-
sione MP la quale
procede imperter-
rita su tale opina-
bile direzione.
Inoltre, denuncia-
no comportamen-
ti aziendali tesi a
redarguire il personale che, ope-
rando in piena conformità gestio-
nale, segnala operazioni sospette.
Ad aggravare la situazione vi è
l'assenza di allert finalizzati ad un
controllo a monte dell'operatività
COMUNICATO UNITARIO MP E PCL
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– 8 – – FEBBBRAIO 2017 – CISL POSTE INFORMA
http://www.cislpostesicilia.it/
EXTRAGIANOS, costringendo gli
addetti ad operare nell'incertezza,
senza opportuni supporti ed assi-
stenza.
Tale situazione risulta aggravata
dalle decisioni datoriali di alleggeri-
re le competenze delle strutture de-
gli staff delle Filiali, concentrando
le stesse sulle Aree Territoriali, al-
lontanando, così, la filiera dei con-
trolli dagli uffici postali. A sostegno
della veridicità di tali affermazioni,
le 00.SS. citano le risultanze della
consultazione dell'ultimo piano as-
sembleare, relativo ai contenuti del
processo di riorganizzazione dei
settori dello Staff, di cui all'intesa
del 21 dicembre u.s., sui cui conte-
nuti i lavoratori hanno espresso tut-
to il proprio dissenso votando con-
tro.
Il quadro delle criticità risulta com-
pletato dalla carenza di risorse stru-
mentali e dall'assenza di una costan-
te attività di manutenzione che ali-
menta l'insorgere di disservizi. A tal
riguardo, citiamo l'annosa vicenda
delle controtransazioni, spesso cau-
sate dal blocco e malfunzionamento
del sistema operativo. Inoltre, l'in-
serimento delle stesse controtransa-
zioni negli obiettivi KPI assegnati
agli uffici postali penalizza l'operati-
vità e si ripercuote negativamente sul
clima degli stessi ambiti lavorativi.
Per tutte queste ragioni, le scriventi
Segreterie Nazionali, preannunciando
un percorso di lotta sull'intero territo-
rio nazionale, finalizzato a mobilitare
il contesto categoriale, nonché a sen-
sibilizzare Istituzioni e opinione pub-
blica sulle stranezze che si evidenzia-
no nella più grande Azienda, ancora
pubblica, del nostro Paese, fanno pre-
sente che attiveranno, contestualmen-
te, ogni utile azione a tutela mediante
il coinvolgimento degli organi esterni
deputati al controllo sulla regolarità e
legalità dell' intero operato.
Distinti saluti
Roma, 26 Gennaio 2017
COMUNICATO PCL
L’Azienda, dopo le pressioni eserci-
tate durante il corso delle riunioni di
questi giorni su PCL oltre a confer-
mare l’implementazione di ulteriori
263 zone, si è resa disponibile a pro-
seguire il confronto a tutto campo -
senza il ricorso all’art. 2 del CCNL -
anche su elementi strutturali del
nuovo modello e a sospendere le
implementazioni che intendeva
avviare dal 20 febbraio p.v..
Avremo modo di verificare in
occasione del primo incontro,
fissato per martedì prossimo, le
reali volontà aziendali rispetto
alle possibili soluzioni da perse-
guire, riferite al modello organiz-
zativo e alle criticità più volte
rappresentate.
Riteniamo che questo rappresenti
un primo significativo risultato
conseguente alle azioni di lotta da
noi attuate.
Roma lì, 27 gennaio 2017
LE SEGRETERIE NAZIONALI
SLP- CISL
FAILP-CISAL
CONFSAL COM
UGL-COM
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– FEBBRAIO 2017 – – 9 –
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INFORMA CISL POSTE
LEGGE DI BILANCIO 2017
“PER IL BABY”
La legge Bilancio 2017 prevede
numerosi interventi a sostegno
delle nascite o adozioni. Alcuni
sono già disponibili altri entre-
ranno in vigore non appena sa-
ranno approvate le modalità di
funzionamento e le procedure per
beneficiare. Gli interventi riguar-
dano sia i cittadini italiani che
comunitari come pure di Paesi
extra UE purché in possesso di
permesso di soggiorno.
BONUS MAMMA DOMANI
Dall’1 gennaio 2017 la Legge di
Bilancio 2017 ha reso disponibile
un “premio alla nascita”. La fu-
tura mamma dal settimo mese
di gravidanza (o al momento
dell’adozione) riceverà dall’Inps
una somma pari ad 800 euro.
La misura non prevede una so-
glia di reddito ISEE massima
per accedervi ed è compatibile
con il Bonus Bebè (vedi sotto
ASSEGNO NUOVI NATI) e
non concorre alla formazione del
reddito complessivo ai fini Irpef.
Va effettuata domanda
all’INPS che la corrisponde in
unica soluzione.
ASSEGNO NUOVI NATI
Per ogni bambino nato – ma an-
che adottato o in affidamento
preadottivo - nel periodo tra il 1°
gennaio e il 31 dicembre 2017,
viene riconosciuto un assegno
erogato dal giorno della nascita
o dell’ingresso in famiglia. L’as-
segno viene corrisposto fino al
terzo anno di età o il terzo anno
dall’ingresso in famiglia se adot-
tato. L’importo dell’assegno è di
€ 960 (80 euro mensili) se il nu-
cleo familiare ha un reddito an-
nuo Isee che non supera i €
25mila. Raddoppia a € 1.920
(160 euro mese) se il reddito
Isee non supera € 7.000.
Sopra € 25mila Isee non si ha
diritto all’assegno. Domanda
all’Inps.
CON IL BABY CREDITO
PIU’ FACILE
La legge per facilitare l’ac-
cesso al credito per tutte le
famiglie con figli nati (o
adottati) dal 1° gennaio 2017.
Presso la Presidenza del
Consiglio dei
Ministri è
stato infatti
istituito il
“Fondo di
sostegno alla
natalità” fi-
nalizzato a
rilasciare ga-
ranzie dirette
a banche e
intermediari
finanziari per
quelle fami-
glie che vo-
gliono aprire
un mutuo o
abbiano biso-
gno di un
prestito. Le
modalità di funzionamento
della misura sono demandate
ad un decreto del Ministro
dell’Economia e delle Finan-
ze da emanare entro i primi
di marzo 2017.
BUONO ASILO NIDO
1.000 EURO
Un buono di 1.000 dal 1°
gennaio 2017 euro per il pa-
gamento della retta dell’asilo
nido (pubblico o privato) dei
nati dal 1.1.2016. Il sostegno
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– FEBBRAIO 2017 – – 10 –
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economico è pensato anche per
quelle famiglie con bambini
(sotto i 3 anni) portatori di han-
dicap e che necessitano di forme
di sostegno domiciliare. Il contri-
buto verrà corrisposto dall’Inps
in 11 mensilità (di circa 90 euro
l’una) al genitore richiedente per
un massimo di tre anni consecu-
tivi o fino al compimento dei 3
anni. Non sono state definite so-
glie ISEE, ma non è fruibile con-
testualmente ai voucher per baby
sitting e asili nido, previsti per le
lavoratrici dipendenti alternativi
al congedo parentale. Se si bene-
ficia dei mille euro bisogna ri-
nunciare anche alla detrazione
fiscale già prevista per le spese
di asilo. Domanda all’Inps.
VOUCHER PER ASILI NIDO
E BABY SITTING
Il “Contributo per l’acquisto di
servizi per l’infanzia” è stato rifi-
nanziato anche per biennio 2017
– 2018. Le neo madri lavoratrici
dipendenti (settore pubblico e
privato) ma anche con lavoro
autonomo potranno richiedere i
voucher per le spese di asilo nido
o baby sitting (600 euro mensili
per un massimo di 6 mesi) in al-
ternativa al congedo parentale
facoltativo. Le donne che vorran-
no usufruire di questa misura
non potranno contestualmente
godere del Buono Asilo di 1.000
euro o della detrazione fiscale
per rette relative all’asilo nido.
IL CONGEDO PATERNITÀ
RADDOPPIA
Nel 2017 il neo papà sarà tenuto
a beneficiare di due giorni di
congedo, pagato dall’Inps al
100%, entro i primi 5 mesi dalla
nascita del figlio.
Nel 2018 i giorni di congedo ob-
bligatorio diventano quattro a cui
se ne può aggiungere un altro se
fruito in sostituzione della madre
e naturalmente con il suo accor-
do. I congedi possono essere uti-
lizzati in via continuativa come
no.
BABY BILANCIO
2017
Sintesi dei contributi econo-
mici, disponibili nel 2017,
per i nuovi nati o adottati
MAMME IN ATTESA
· bonus Mamma Domani
(dal 7° mese di gravidanza o
dalla data di adozione)
ALLA NASCITA DEL BEBE’
· assegno Nuovi Nati (con
Isee)
· credito agevolato
· congedo di paternità rad-
doppiato
NATI DAL 1 GENNAIO
2016
· buono Asilo Nido
MAMME LAVORATRICI
DIPENDENTI O AUTO-
NOME
· voucher per asilo nido o
baby sitting
ALTRI ASSEGNI DI
MATERNITA’
· Assegno per le mamme
che non hanno nessun
trattamento di maternità
o che percepiscono una
indennità inferiore a euro
1.694,45 (importo 2016)
pari a 5 mensilità di euro
338,89. Domanda da
presentare entro 6 mesi
dal parto o dall’ingresso
in famiglia dell’adottato.
La domanda va presenta-
ta nel Comune di resi-
denza. Con Isee.
· Assegno per le famiglie
con almeno 3 figli mino-
ri. La domanda va pre-
sentata nel Comune di
residenza. Con Isee.
· Assegno per le lavora-
trici atipiche e disconti-
nue. La domanda va fat-
ta entro 6 mesi dalla na-
scita o dalla adozione.
Domanda va presentata
all’Inps.
Tutti i contributi non
vengono considerati nel
reddito per ottenere il
bonus 80 euro.
Rimangono inalterate le
detrazioni fiscali del
19% per le spese soste-
nute dai genitori per le
rette di frequenza di asili
nido pubblici e privati
(detrazione massima eu-
ro 120 annui per ogni fi-
glio).
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INFORMA CISL POSTE
Il dipendente può rifiutarsi di eseguire un ordine
illecito?
Al dipendente spetta il dirit-
to di dissentire da ordini ille-
gittimi del datore di lavoro o
dal capo preposto; anzi,
eventualmente, ha anche il
dovere di denunciarlo.
È possibile rifiutarsi di agire
in un determinato modo se a
chiederlo è il nostro datore
di lavoro e tale comporta-
mento viola la legge? Sicu-
ramente sì: il dipendente ha
il diritto-dovere di dissentire
dagli ordini illegittimi. Anzi,
se pone in essere la condotta
illecita, pur dietro il coman-
do del capo, è responsabile
personalmente. Non conta il
fatto che abbia agito spinto
dalla paura di perdere il po-
sto o di subire ritorsioni in
azienda (col rischio di mob-
bing): egli è già tutelato dal-
lo statuto dei lavoratori e
dalle norme a tutela dei la-
voratori. Quindi, il dipen-
dente, nonostante l’ordine
impartitogli dal datore di
lavoro, se commette un’a-
zione illecita ne risponde
personalmente (in concorso
con il capo, che è il man-
dante del crimine). È quanto
chiarito dalla Cassazione
con una recente senten-
za [1].
Immaginiamo che il respon-
sabile di un negozio di ali-
mentari chieda al dipenden-
te del banco frigo di fal-
sificare le date di scaden-
za dei prodotti o che gli
imponga di tarare la bi-
lancia in modo tale che
questa faccia apparire
più pesanti (e quindi più
costosi) i cibi acquistati
dalla clientela. Il lavora-
tore, invece di rifiutarsi
di compiere una frode,
preferisce obbedire, con-
vinto che, in caso di con-
trolli, lui potrà giustifi-
carsi dicendo che è stato
costretto dal capo. Ma un
cliente si accorge dell’in-
ganno e denuncia sia il
responsabile del banco
frigo sia il titolare del
negozio. Chi dei due ri-
sponderà penalmente?
Secondo la Cassazione,
entrambi. Il lavoratore
può rifiutarsi
di ottemperare all’ordine
illecito impostogli dal
superiore ed è in grado
di denunciare l’accadu-
to ad altri suoi superiori
o alle autorità di sicurez-
za.
Tratto da:
www.laleggepertutti.it
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– FEBBRAIO 2017 – – 12 –
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INFORMA CISL POSTE
13
– FEBBRAIO 2017 – – 13 –
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INFORMA CISL POSTE
Petizione contro la privatizzazione di Poste Italiane
Abbiamo rite-
nuto utile pro-
porre una peti-
zione contro la
privatizzazione
di Poste Italia-
ne, tramite una
raccolta firme
da realizzare a
partire dai no-
stri iscritti dalle
assemblee pre-
congressuali,
nei congressi
territoriali e re-
gionali, ma an-
che sui luoghi
di lavoro tra i
lavoratori .
Il SEGR. GENERALE
LUCA BURGALASSI
14
SLP CISL SICILIA
PALERMO
Via Mariano Stabile 136/C
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Segretario Regionale Giuseppe Lanzafame
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LA CISL
E’ SOCIAL
INFORMA CISL POSTE
poste a queste pratiche ed oltre mille
bambine a rischio.
Come Cisl siamo sempre più convinte
che la sensibilizzazione e l’educazione
scolastica sono le armi migliori con-
tro questo drammatico fenomeno.
Dal 2008 a oggi, infatti, oltre 15.000
comunità locali in 20 Stati hanno
dichiarato pubblicamente l’abban-
dono delle MGF, oltre 2.000 comu-
nità solamente nel 2015. Inoltre, 5
Stati hanno varato leggi nazionali
per la messa al bando della pratica.
Finora, dunque, è stato fatto tanto
ma si può e si deve fare molto di
più. Si procede ancora troppo lenta-
mente e quindi occorre accelerare in
questa direzione per invertire una
tendenza che in termini assoluti
continua a risultare ancora in cresci-
ta.
Per questo la Cisl, insieme al Coor-
dinamento nazionale donne, è inten-
zionata a proseguire la propria azio-
ne di informazione nei luoghi di
lavoro avviata nel 2009 con la
“Piattaforma sulla prevenzione della vio-
lenza sulle donne e i minori” e rilanciata
nel 2011 con la Campagna permanente
“MGF: Mutilazioni Giunte alla Fine”
Giornata Internazionale contro le Mutilazioni Genitali Femminili
(MGF) Cisl Nazionale
Il prossimo 6 febbraio si celebrerà
in tutto il mondo, come di consue-
to, la Giornata Internazionale con-
tro le Mutilazioni Genitali Fem-
minili (MGF).
Secondo i dati più recenti pubbli-
cati dall’Unicef, sono almeno 200
milioni le donne e le bambine, in
30 Stati di Asia e Africa, che han-
no subito mutilazioni genitali
femminili.
Il Parlamento europeo l’anno
scorso ha stimato in 500.000 le
donne e le bambine che vivono in
Europa e che stanno soffrendo le
conseguenze delle mutilazioni
genitali femminili. 180 mila sono,
inoltre. Quelle a rischio ogni an-
no. L’eliminazione delle MGF
rimane perciò un obiettivo priori-
tario nella strategia sullo sviluppo
sostenibile dell’Unione Europea,
obiettivo 5 dell’Agenda 2030.
In Italia, nonostante la legge del 2006
che vieta e persegue gli autori di tali
reati, sarebbero 35.000 le donne sotto-