Alice e Omar: saranno sempre in salita? Presa in carico e cura del minore con disabilità Percorso...

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Alice e Omar: saranno sempre in salita?Presa in carico e cura del minore con disabilità

 Percorso di formazione interistituzionale destinato ad insegnanti, terapisti ed educatori che lavorano con bambini e ragazzi con disabilità

Il secondo incontro (Lunedì 12 Marzo 2012 - “IL PERCORSO EDUCATIVO”)

Il secondo incontro ha come obiettivo quello di approfondire il percorso educativo della persona disabile nel mondo della scuola (dal nido alla scuola media) e nel mondo dell’extra-scuola privato e pubblico. Il prossimo incontro avrà come tematica “Il progetto di vita” di Alice ed Omar

Relatori e scaletta

•Vittoria Malvestiti e Marco Valdemi (funzionari del Comune di Milano) Il Percorso educativo nei nidi e nelle scuole d’infanzia

•Paola Golzi (funzione strumentale integrazione lavoro autismo dell’ICS Fabio Filzi) e Paola Ghinatti (docente sostegno SMS Arcadia Pertini) Il percorso educativo nella scuola primaria e secondaria di primo grado

•Andrea Miotti (responsabile Area Minori con disabilità associazione L’Impronta) e Adele Bellati (coordinatrice Area Disabili Cooperativa Lo Scrigno) Il progetto Educativo educativo nel mondo dell’extrascuola “privato”

•Tiziana Sordi (Responsabile Educativa presso Centro per la Cura e lo Studio dell’Autismo e dei DGS - A.O.San Paolo) Il progetto Educativo educativo nel mondo dell’extrascuola “pubblico”

Settore Servizi all’InfanziaPolo Territoriale n ° 10 di via Pezzi,3.

OMAR E ALICE SARANNO SEMPRE IN SALITA?

IL PERCORSO EDUCATIVO NEI SERVIZI ALL'INFANZIA 0/6 DEL COMUNE DI MILANO

Progetto ideato e realizzato da Marco Valdemi, Vittoria Malvestiti e Daniela Magretti

Milano, febbraio 2012

Premessa

Abbiamo cercato di riassumere questo nostro breve intervento prendendo come modello l’algebra, poiché, secondo il nostro parere, permette di ottenere e di visualizzare un risultato finale dalla somma dei vari addendi proposti, e ciò può essere trasferito anche nel campo pedagogico:

A + B + C + D + E + F = Somma

A: l'ambiente

B: il bambino

C: il contesto relazionale

D: il to Do e cioè il fare

E: il progetto Educativo

F: la dimensione famigliare

S: la possibile somma o il possibile risultato degli addendi

L'AMBIENTE

Osservazione dello SPAZIO sezione/scuola.

Analisi delle RISORSE materiali occorrenti.

Predisposizione di ARREDI/MATERIALI/AUSILI ecc. adeguati al caso.

Verifica periodica dell'ambiente per ri-progettarlo in funzione dei cambiamenti intercorsi o delle nuove prospettive educative che si vogliono intraprendere.

 

Il BAMBINO

Raccolta DATI sul bambino attraverso colloqui o presa visione di diagnosi.

 Osservazione ATTIVA con più attori educativi

coinvolti.

Verifica adeguatezza dell’ambiente scolastico o della singola sezione.

Attenzione ai bisogni specifici del bambino

Analisi delle POTENZIALITA’ dal punto di vista sia educativo/didattico che relazionale

 

Il CONTESTO RELAZIONALE

Famiglia “altra” es: numero maggiore di colloqui, orari diversificati, carico emotivo ed ansia, ecc.

Interazione del bambino con il gruppo nel quale è inserito o nella “scuola”

Più attori e voci che si relazionano con il bambino, es.: educatori di sezione, di sostegno, attori esterni all’ambito educativo/scolastico come specialisti, educatori famigliari, ecc.

Sostegno del gruppo docente

La Dimensione Del FARE

• Analisi delle CAPACITA’ del bambino.

• Obiettivi, Tempi, Ipotesi di Sviluppo delle Potenzialità in essere espresse o in divenire.

• ATTIVITA’ e STRUMENTI: il “cosa fare” e come

Programmarlo/Progettarlo.

• PROGETTO educativo/didattico di NIDO/SCUOLA

• Il P.E.I.

Il progetto EDUCATIVO

Programmazione basata sull’ INTERAZIONE e non sull’ ESCLUSIONE del bambino.

Integrazione nei PROCESSI EDUCATIVI e PEDAGOGICI già avviati o ancora da elaborare.

VERIFICHE del percorso intrapreso con scadenze a Breve e Medio Termine

La dimensione FAMIGLIARE

Stabilire la “giusta distanza” della dimensione empatica al fine di mantenere un equilibrio e un atteggiamento professionale con la famiglia/famigliari.

Autorizzazioni della famiglia per colloqui/contatti con specialisti, senza prendere iniziative non condivise.

Comportamento dell’educatore di sostegno: no al rapporto 1 a 1 ma supporto alla classe.

Condivisione e compilazione del P.E.I. con la famiglia e gli specialisti che hanno in carico il bambino.

Legge sulla PrivacyComunicazione al Responsabile scolastico delle

assenze del bambino per monitorare l'iter educativo ed un eventuale recupero di risorse.

La possibile somma finale dei nostri addendi

S = a+b+c+d+e+f+n!!.

N.B:

Ovviamente la proprietà invariantiva vale solo ed unicamente in algebra e mai quando si tratta di situazioni che riguardano gli esseri umani e non......

C.M. 258 del 22.9. 1983Legge 104/92 art.12 – 13

D.P.R. 24.2.1994 (Atto d’Indirizzo)Linee Guida per l’ integrazione scolastica degli alunni con disabilità - 4 agosto 09

IL PROGETTO EDUCATIVOIL PROGETTO EDUCATIVO è uno strumento che, partendo dai bisogni espliciti ed impliciti di un individuo, descrive un percorso mirato a realizzare le finalità educative e didattiche mediante il raggiungimento di specifici obiettivi e attraverso metodologie e forme di verifica adatte al singolo

PROGETTOPROGETTO

EDUCATIVOEDUCATIVO

IL TEAM DOCENTE ORGANIZZA LA PROPRIA IL TEAM DOCENTE ORGANIZZA LA PROPRIA PROGETTAZIONE ATTRAVERSO INCONTRI DI RETEPROGETTAZIONE ATTRAVERSO INCONTRI DI RETE

TEAM DOCENTE

INSEGNANTI DELLA SCUOLA DI

PROVENIENZA

FAMIGLIA (3 parole magiche:

ascolto- tatto- calore)

FIGURE SOCIO SANITARIE

EDUCATORI

INSEGNANTI DELLA SCUOLA/STRUTTURA

DI DESTINAZIONE

LA CONTINUITÀ E IL RACCORDO TRA I DIVERSI ORDINI DI LA CONTINUITÀ E IL RACCORDO TRA I DIVERSI ORDINI DI SCUOLA AVVIENE ATTRAVERSO L’NDIVIDUAZIONE DI SCUOLA AVVIENE ATTRAVERSO L’NDIVIDUAZIONE DI

BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI CHE RIGUARDANO:BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI CHE RIGUARDANO:

STRUMENTI

STRATEGIE

PERSONE (gruppo classe, docenti, educatori)

ADATTAMENTO DELL’AMBIENTE

TEMPI E MODALITÀ DELL’INSERIMENTO

PROGETTI DI ACCOGLIENZA

COS’E’ IL P.E.I. COS’E’ IL P.E.I.

Dall’art.5 comma 1 L. 104/92“...è il documento nel quale sono descritti gli interventi integrati ed equilibrati tra loro, predisposti per gli alunni in situazioni di handicap, ai fini della realizzazione del diritto all’educazione e all’istruzione...”

TEAM DOCENTE (insegnanti curricolari e di sostegno)OPERATORI SANITARI

IN CONDIVISIONE CON FAMIGLIA

EDUCATORI

DA CHI VIENE REDATTO? DA CHI VIENE REDATTO?

QUANDO? QUANDO?

DOPO LA RACCOLTA DATI ED IL PERIODO DI OSSERVAZIONE (entro fine novembre)

FASI DELLA PROGETTAZIONEFASI DELLA PROGETTAZIONE

La progettazione del PEI può essere divisa in 3 fasi

FASE IDEATIVARaccolta dati – Osservazione - Stesura

FASE ATTIVARealizzazione dell’intervento

FASE POST-ATTIVAValutazione

COSA CONTIENE?COSA CONTIENE?

DESCRIZIONE del CONTESTO

• Dati dei soggetti coinvolti

• Interventi sanitari

• Terapie

• Scolarità pregressa

• Situazione familiare

• Situazione scolastica: descrizione sintetica dell’ecosistema classe

• Integrazione con progetti educativi di diverse realtà se presenti

DESCRIZIONE del SOGGETTO

• Analisi situazione di partenza per assi (formalizzato nel pdf): asse cognitivo, asse affettivo- relazionale, asse sensoriale, asse della comunicazione, asse motorio-prassico, asse dell’apprendimento, asse dell’autonomia • Punti di forza e di debolezza

PROGETTO OPERATIVO

• Finalita’ • Aree • Obiettivi • Modalita’ di implementazione• Attività laboratoriali e progetti• Modalita’ di verifica

Gli obiettivi devono essere descrittivi, prevedibili e misurabili .

LE FIGURE NELLA SCUOLA PER LA RIUSCITA DEL PROGETTO EDUCATIVO

TEAM DOCENTE (insegnanti curricolari e sostegno)

GRUPPO CLASSE

EDUCATORI (condivisione progetto il cui apporto specifico è volto anche allo sviluppo di percorsi di autonomia degli alunni disabili e di relazione\integrazione - partecipazione C.d.C. - ottimizzazione risorse)

PERSONALE ATA

VERIFICA DEL P.E.I.VERIFICA DEL P.E.I.

SCOPOValutare gli effetti degli interventi predisposti

QUANDOIn itinere – periodica- finale

Il pei è uno strumento aggiornabile nel corso dell’anno

IL PROCESSO D’INCLUSIONEIL PROCESSO D’INCLUSIONE

• Creare un‘ alleanza tra le diverse figure coinvolte• Adattare l’ambiente scolastico ai B.E.S.• Individuare i punti di contatto tra la programmazione individualizzata e quella di classe• Sviluppare nell’alunno le capacità relative a: comunicazione, interazione, autonomia• Organizzare attività di gruppo o con la classe in cui l’alunno disabile possa utilizzare le abilità di maggior competenza

LA PROGETTAZIONE EDUCATIVA

NEL MONDODELL’EXTRA SCUOLA

l’esperienza del privato sociale

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Per “vedere” con uno sguardo “di sistema” gli interventi a favore di bambini e ragazzi con disabilità, il nostro gruppo di lavoro ha innanzitutto preso coscienza dell’importanza di considerare tutti gli AMBITI di VITA del bambino/ragazzo con disabilità,ovvero:

1. Vita in Famiglia

2. Scuola

3. Interventi riabilitativi

4. Attività extra-scuola

Per uno sguardo di sistema …

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SCUOLA

Istituzione che integra il bambino con disabilità

Realtà che sta subendo tagli economici soprattutto nella disponibilità di personale per l’affiancamento degli alunni con disabilità

Centri di RIABILITAZIONE

Avamposto per investire sul recupero delle disabilità SUBITO dopo la diagnosi come premessa di successo sulla futura Persona e su un sistema di interventi più leggeri in seguito

Abbiamo già affrontato i “temi caldi” di …

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VITA IN FAMIGLIA

Il tempo “più lungo” vissuto dai bambini con disabilità

Il momento degli affetti ma anche della continuità con gli altri interventi

Il luogo della solitudine e della sofferenza, oppure quello della solidarietà e della consapevolezza

ATTIVITA’ EXTRA-SCUOLA

Le opportunità di giocare e vivere momenti svago con i propri coetanei

Il sollievo per le famiglie

Il possibile luogo della valorizzazione e dell’integrazione per bambini e famiglie

Affrontiamo ora gli altri due ambiti …

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In questi due ambiti storicamente c’è stato poco o nulla ….

Oggi progressivamente sono nate e stanno crescendo

RISORSE e OPPORTUNITA’ per bambini/ragazzi e loro genitori

Lo sguardo che diamo è “territoriale” e probabilmente parziale; è una carrellata su progetti strutturati o proposte

sperimentali opportunità accreditate con il pubblico o private,

Lo sguardo offerto potrà essere approfondito con materiale cartaceo o reperibile in rete

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ATTIVITA’ EXTRA SCUOLA

VITA IN FAMIGLIA

AZIONI DI SOSTEGNO ALLE FIGURE GENITORIALI

RETI DI SOLIDARIETA’ FAMILIARI

INTERVENTI EDUCATIVI E/O ASSISTENZIALI INDIVIDUALIZZATI

ATTIVITA’ EDUCATIVE ED AGGREGATIVE

VACANZE , SPORT e INIZIATIVE DURANTE I PERIODI DI CHIUSURA DELLE SCUOLE

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VITA IN FAMIGLIA

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Come abbiamo visto nel precedente incontro, a con diverse peculiarità il Servizio Sociale della Famiglia, Il Nucleo Distrettuale Disabili ed i Consultori pubblici e privati sono in grado di fornire alle famiglie:

Ascolto e orientamento

Consulenza socio-legale

Consulenza psicologica

Mediazione familiare

AZIONI DI SOSTEGNO ALLE FIGURE GENITORIALI

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Si tratta di dare una svolta culturale nel:• Considerare la disabilità• Vivere la cittadinanza

La disabilità, a lungo nascosta e negata, da alcuni anni tema di diritto, può diventare un normale fatto della VITA QUOTIDIANA

L’essere cittadini di un quartiere può significare divenire protagonisti dell’incontro con chi è più in difficoltà

Poiché in presenza di bambini con disabilità la dimensione di maggiore fatica è quella della famiglia, è dalle “altre” famiglie che possono nascere:

CONOSCENZA E RELAZIONE MOMENTI DI INCONTRO (feste, gite …) AIUTO CONCRETO (spesa, accompagnamento …)

Il concetto di “RETE” è qui da intendersi in questo senso: “prendersi un impegno in più persone/gruppi rende più facile l’approccio e amplifica l’aiuto”

RETI DI SOLIDARIETA’ FAMILIARI

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ATTIVITA’ EXTRA SCUOLA

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A chi è rivolto?Il servizio (fino ad un po’ di tempo fa chiamato “Assistenza Domiciliare

Disabili”) è rivolto a bambini e ragazzi con disabilità dagli 0 ai 18 anni

Cosa si propone?Seguire in forma individualizzata il minore con disabilità e supportare

la sua famiglia

Dove?Nel domicilio del bambino/ragazzo o nel contesto territoriale in cui vive

Chi gestisce le attività/interventi?Gli interventi sono attivati dagli NDD o in forma privata dalle famiglie

e realizzati da realtà accreditate dal Comune di Milano

INTERVENTI EDUCATIVI E/O ASSISTENZIALI INDIVIDUALIZZATI

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A chi è rivolto?Esistono diversi “Centri” nel territorio specifici per fascia di età : 5-10 anni

e 11-16 anni

Cosa si propone?Creare contesti con una duplice caratteristica di protezione ma anche di

integrazione. Gli interventi coniugano obiettivi di sviluppo delle capacità (cognitiva, motorie e artistiche) con obiettivi di sviluppo delle relazioni

Dove?In Centri o Spazi specifici del territorio

Chi gestisce le attività/interventi?Organizzazioni no profit accreditate e raccordate con i servizi sociali

dell’Ente Locale

ATTIVITA’ EDUCATIVE ED AGGREGATIVE

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A chi è rivolto?Con proposte differenziate a bambini e ragazzi con disabilità di diverse

fasce di età (non prima dei 6 anni)

Cosa si propone?Offrire svago ed esperienze ai bambini/ragazzi e sollievo alle famiglie

Dove?In diversi luoghi di villeggiatura (mare, montagna, lago …)

Chi gestisce le attività/interventi?Organizzazioni no profit accreditate e raccordate con i servizi sociali

dell’Ente Locale

VACANZE

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A chi è rivolto?Con proposte differenziate a bambini e ragazzi con disabilità di diverse

fasce di età

Cosa si propone?Offrire occasioni di movimento e sport ai bambini/ragazzi

Dove?In palestre e altri spazi del territorio

Chi gestisce le attività/interventi?Organizzazioni no profit accreditate e raccordate con i servizi sociali

dell’Ente Locale. Per lo più le figure di tipo educativo sono affiancate da istruttori sportivi

SPORT

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A chi è rivolto?Durante i periodi di chiusura delle scuole a bambini e ragazzi con disabilità

di diverse fasce di età

Cosa si propone?Accoglienza specifica e protetta, senza rinunciare al occasioni di

integrazione.Per i bambini/ragazzi è occasione di svago e socializzazione, per i genitori

di sollievo e continuità nel proprio lavoro

Dove?In diverse strutture del territorio.

Chi gestisce le attività/interventi?Organizzazioni no profit accreditate e raccordate con i servizi sociali

dell’Ente Locale.

INIZIATIVE DURANTE I PERIODI DI CHIUSURA DELLE SCUOLE

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Associazioni e Cooperative sociali no profit che lavorano anch’esse:

in situazione di precarietà economica

raccogliendo l’ardua sfida del promuovere e favorire il benessere per bambini/ragazzi disabili e famiglie

con l’impegno di agire in rete per ottimizzare le risorse

fondando i propri interventi sullo strumento del Progetto Educativo Individualizzato

Le iniziative di cui abbiamo parlato sono promosse e gestite da realtà di Privato

Sociale

Figura chiave per realizzare il progetto educativo e gli interventi operativi:

L’EDUCATORE

• Persona che fa di motivazione, preparazione ed esperienza un bagaglio “che non finirà mai di migliorare”

•Operatore capace di relazionarsi con il bambino/ragazzo disabile e con la sua famiglia

•Operatore che progetta ed agisce strategie di intervento (… le verifica e, se necessario, le modifica)

•Operatore inserito in un’organizzazione che lo coordina e supervisiona

•Operatore che conosce le risorse del territorio

•Operatore consapevole di essere uno degli attori di una rete complessa ma efficace

Chi è L’EDUCATORE ?

•Accoglie e si relaziona in maniera costante con bambino/ragazzo e famiglia

•Sostiene, valorizza, informa ed orienta

•Progetta dei cambiamenti (attraverso lo strumento PEI) che monitorerà nel tempo

•Collabora come parte attiva alla RETE degli interventi (… si interroga se questa non esiste o è poco funzionale)

Cosa fa L’EDUCATORE?

Anche nel mondo “extra-scuola” il P.E.I. è il progetto elaborato per individuare le linee guida, gli obiettivi, gli strumenti di verifica relativi al percorso educativo di ciascun minore.

Fasi di elaborazione di un PEI1. Raccolta dati anamnestici all’ingresso

2. Periodo di osservazione

3. Analisi della situazione

4. Formulazione degli obiettivi nelle specifiche aree

5. Piano d’intervento

6. Condivisione del piano d’intervento con la rete di servizi attivati

7. Condivisione del patto educativo con la famiglia

8. Aggiornamenti del Progetto Individualizzato e fasi di verifica

Il P.E.I. (Progetto Educativo Individualizzato)

Elementi fondamentali del PEI

Gli obiettivi educativi e sociali individuati per ciascun minore preso in carico

I diversi “livelli” di condivisione degli obiettivi: équipe del servizio in cui si inserisce il minore, attori della rete, famiglia

Gli obiettivi del lavoro di rete

Gli strumenti utilizzati per perseguire gli obiettivi

La tempistica di verifica del raggiungimento degli obiettivi

La “modificabilità” di obiettivi e strategie (il PEI è anch’esso uno strumento funzionale al benessere di minore e famigli)

Il punto di approdo degli interventi extra-scuola è lo stesso di quelli in

ambito scolastico

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www.inrete5.it

Nei prossimi giorni si potranno avere informazioni dettagliate e specifiche sulle risorse presenti sul territorio per bambini e ragazzi con disabilità visitando il sito:

Il sito del Tavolo Sociale della Zona 5

Avviseremo via mail quando il materiale sarà disponibile

Il progetto educativo nel mondo dell’educativa

extra scolastica

Centro per la Cura e lo Studio dell’Autismo e

dei DGSN.P.I. A.O.San Paolo

per tutti gli utenti in carico

il lavoro con le scuole dal nido alle scuole dell’obbligo

istituti superiori o centri a cui potrebbero essere inseriti

richiesta del centro di colloqui e osservazioni delle insegnanti

sia a scuola che al centro

disponibilità di:

programmazione condivisa

presentazione del caso ai consigli di classe

presentazione ai compagni

richiesta di colloqui con tutte le figure professionali e non che

hanno a che fare con il bambino

( fratelli-nonni-tate-educatori a domicilio-operatori attività

sportive - oratorio-scout-altre strutture per trattamenti

logopedici-psicomotori-altro)

ogni passaggio di ciclo scolastico richiesta nei mesi

precedenti l’inizio della scuola di una reciproca conoscenza passaggio

d’informazioni e iniziale programmazione

Richiesta di inizio della scuola due giorni prima per

un’ora circa(maggior tranquillità-

attenzione ecc.)

ad ogni colloquio richiesta libera di partecipazione

della famiglia

I° Collaborazione da oltre 10 anni con

Istituto Comprensivo Fabio Filzisuccessivamente altre scuoledalla materna alle superiori

Collaborazione interna ed esterna alle scuole con

la Cooperativa “Fabula” con educatori specializzati in

autismo

Il centro programma il proprio pei attraverso l’osservazione,

strumenti di valutazione pep3 per i piccoli fino a 12 anni

ttap dai 12 in su ceklist: autonomia –

intersoggettività-abilità sociali

coinvolgimento della famiglia nella definizione

degli obiettivi del pei

condivisione delle modalità di realizzazione

affronto problematiche

revisione casi e programmazione in itinere

rivalutazione strumentale ogni 6/12 mesi secondo i

casi

Grazie per l’attenzione!!!!!!