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lo SpallinoANNO 2 - NUMERO 2 - COPIA GRATUITA
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AFRIKA TWENDEAFRIKA TWENDE
2 L’EDITORIALE di Enrico Testa
ArrivederciArmaTutti insieme...alè la Spalalè alè...
La delusione è ormai (quasi) asciuga-ta. La cessione di Arma è pesante ma è vietato cascare dal pero. Non era un mistero che ci fosse bisogno di fare cassa. E’ invece un mistero sapere ora chi sostituirà il forte attaccante maroc-chino. Ed è questo il problema che ha, per la prima volta da quando c’è questa società, fatto storcere il naso a tutti i tifosi biancazzurri che si sono ritro-vati, in un lunedì non qualsiasi di fi ne mercato, con un bomber (e che bom-ber!) in meno. E’ stata una questione di secondi ma tanto si è detto e scritto, anche sul nostro sito, in questi giorni. Inutile guardare indietro. Ci concedia-mo soltanto una sbirciatina alle spalle per ringraziare Arma per quello che ha fatto e sarebbe sciocco accusarlo di aver l’impossibile per andare a so-stenere il vecchio cuore granata. E’ vero ma è giusto, normale, sacrosanto così. Anche per questo la Spal ha fi r-mato immediatamente la comproprie-tà prima di uffi cializzare il sostituto. Quell’arrivederci nel titolo, però, è un augurio che ci facciamo. E’ la speran-za di affrontarlo, magari un giorno non lontano, il glorioso Torino.
E da qui passiamo a oggi. Oggi che la società lavora per avere presto, pre-stissimo il sostituto di Arma, oggi che c’è la capolista, oggi che tocca a Bazza-ni e Meloni. A chi ha la memoria corta ricordiamo che l’attaccante sardo che tra i dilettanti ha fatto addirittura più gol di Rachid è arrivato a Ferrara con lo stesso clamore che, un anno fa, su-scitò l’arrivo dello stesso Arma. Zero, cioè. E che Bazzani, oggi fi sicamente a posto, è invece approdato in biancaz-zurro nel bel mezzo di un boato gene-rale per sostituire La Grotteria. Certo, manca qualcosa. Eccome se manca. Ma la società di Butelli ha garantito di colmare il vuoto che ora fa un grande rumore. Aspettiamo e ci fi diamo. In-tanto sosteniamo la squadra e attenti a quei due davanti. Per loro, questa, è la grande occasione. Perché in attesa di mister ics, che sia Ferrari o Cipriani o Zuzzurelloni, c’è soprattutto la Spal, la nostra Spal. Diceva Pozzi parecchio tempo fa che i tifosi veri si vedono nei momenti di diffi coltà. Ecco, ci siamo. Tifosi, dirigenza, staff tecnico, squa-dra... Tutti insieme (cantando): alè la Spal, alè alè...
Direttore Responsabile: Gianpietro TestaEditore: Roberto Labardi - Direttore: Enrico Testa
Grafi ca e Stampa: Tipografi a Altedo srl
In redazione: Alessandro Orlandin, Andrea Tebaldi, Annalisa Fenzi, Augusto Bolognesi, Daniela Modonesi, Diego Stocchi Carnevali,
Eleonora Manfredini, Federico Pansini, Giorgio Achilli, Luigi Telloli, Marcello Maranini, Natale Patria, Sergio Gessi, Sergio Pesci,
Sergio Ravani, Stefania Andreotti
Fotografi e: Agenzia Business Press
La collaborazione a questo periodo è da considerarsi del tuttogratuita quindi non retribuita. E’ vietata la riproduzione,
anche parziale, di tutto il materiale contenuto.
Iscrizione al Trib. di Ferrara n. 1/2009 del 19/01/2009
2 L’editoriale DI ENRICO TESTA
3 Il ricordo DI ROBERTO LABARDI
4 Fuoricampo Il Pablito spallino DI DANIELA MODONESI
8 L’intervista Stefano Lorenzi DI DIEGO STOCCHI CARNEVALI
10 Le immagini Spal-Cosenza
11 Le immagini Ravenna-Spal
12 Le statistiche DI ANDREA TEBALDI
14 Il vivaio DI ALESSANDRO ORLANDIN
16 Il personaggio Giancarlo Guarelli DI ALESSANDRO ORLANDIN
18 L’inchiesta Facebook DI SERGIO RAVANI
20 L’avversario La Ternana DI DIEGO STOCCHI CARNEVALI
22 Prossimi avversari DI DIEGO STOCCHI CARNEVALI
24 Qui Paolo Mazza Spal-Ternana
al Trib. di Ferrara n. 1/2009 del 19/01/200
lo Spallino
Sommario
3IL RICORDOa Marisa
Questa è la seconda stagione de Lo Spal-lino. E’ anche la prima senza la mia mam-ma. Se n’è andata a maggio. Si può essere preparati quanto si vuole ma il dolore ti prende in pieno e non c’è verso di scan-sarlo. Però... quanta tenerezza, quanto amore... Così tanto che di lei voglio solo bei ricordi. Alla mia mamma Marisa, Fer-rara piaceva tantissimo. E la Spal era la sua squadra. Macchè Fiorentina, tanto meno la Nazionale , manco a pensarci le altre società per le quali ho giocato. For-za Spal, e basta! Alla mia mamma piace-va arrivare in stazione il venerdì con mio fratello Lorenzo; le piaceva passeggiare per il centro città e vedere che la gente mi riconosceva; le piaceva mangiare al “Centrale” di Paolo Masetti, rigorosa-mente costoline, un po’ per gola e un po’ per scaramanzia. Quando allo stadio qualcuno le chiedeva di chi fosse paren-te, lei rispondeva “Il 7 della Spal è i’mi’ bambino”. E se il su’ bambino ha fatto il calciatore è anche grazie alla valanga di mota (fango da noi a Firenze si dice così) che la Marisa ha lavato. E anche grazie alle sue trovate machiavelliche per elu-dere il tassativo “niet!” che mio babbo Remo aveva messo in mezzo tra me e il gioco del pallone, non capendo che era, come scrive Mogol, diffi cile come argina-re il mare.Mi viene da ridere di gusto ripensando
a quella domenica, contro la Pro Sesto, nella quale segnai un gran gol di testa. Tutto il Mazza scattò in piedi esultando. Tre a uno per noi e serie B sempre più vicina. Dopo due, tre minuti di tripudio generale, tutti tornarono ad accomodar-si ai propri posti, compreso mio fratello. Mia mamma lo guardò e gli chiese “oh i’cch’è successo, Lorenzino?!” “Come i’cch’è successo?! Ha fatto gol Robi!!” E in uno stadio ormai totalmente sedu-to, lei si alzò esultando come un ultras, anche se in clamoroso ritardo! Spetta-colare. Oppure come quella volta che, uscendo dagli spogliatoi alla fi ne di una partita, la trovai completamente coperta da sciarpe, cappellini, gadget biancazzur-ri che i tifosi, riconoscendola, le avevano donato. Più che la mi’ mamma sembrava un totem spallino!Quando lasciai la Spal, lei ci rimase tal-mente male che non volle più vedere mie partite. O meglio, ne vide solo una: Triestina-Sambenedettese, ultima gara uffi ciale allo stadio Grezar. Ventimila spettatori, tre a uno per noi, tre gol miei uno più bello dell’altro. Un trionfo, in-somma. Finita la partita, andando ver-so la macchina, le dissi abbracciandola :”Mammina, sei contenta? Ti ho fatto un bel regalo! Tre gol!” Lei, con lo stes-so candore con il quale aveva chiesto a mio fratello, quella volta famosa, i’cch’è
fosse successo, mi rispose “Sì Robi, ma preferivo la Spal”. Anch’io, anch’io... Ora ti devo salutare, che c’è la nostra squadra che scende in campo. Un bacio, mamma. Ah, dimenticavo... Forza Spal.
Dedicatoa una tifosaparticolare
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Storia di Paolo Rossi, un destinoin un nome non casualetanto che i genitori hanno chiamatoil fratello Diego in onore di Maradona. Poi la passione per i documentari,la golosità per i cappellaccicon la zucca e per la tenerina,l’amore per il piccolo cagnolino Kiwi.In mezzo il tifo per la Juvee una maglia indossata in ogni partitain memoria di un amico scomparso.“Sono introverso, sto sulle mie ma abbiamoun ottimo gruppo e per il clima goliardicoci pensa Zamboni L’infortunio? E’ stata dura ma ho scopertodi avere una rabbia e una determinazioneche non credevo di possedere. Quest’anno vogliamo migliorare ancora…”
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Il Pablito
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Le guance s’infi ammano e non trova
le parole. O le trova, ma le dribbla
e aspetta un po’ a dirtele. Chissà
che a far melina non ne vengano
di più azzeccate. Eppure di cose
da dire ne ha tante, Paolo Rossi.
Tante quante il talento e gli in-
fortuni che il destino, con i suoi
strabismi, gli ha dispensato a
piene mani. Provando a scorag-
giarlo, a farlo impantanare nel-
le secche della riabilitazione, a
farlo assomigliare a un Charlie
Brown senza speranza. E inve-
ce no. Più che Charlie Brown,
lui ricorda l’Arturo Bandini di
“Chiedi alla polvere”. Quello
che, a un certo punto, promet-
te a se stesso: “Questi momen-
ti – il lato brutto della vita – si
trasformeranno in altrettante
pagine”. E quelle pagine Paoli-
no Rossi le sta scrivendo a modo
suo: lavorando bene sulle fasce
– entrambe –, saltando e distan-
ziando gli avversari come si è lascia-ziando gli avversari come si è lascia
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to indietro gli stop forzati, battendo
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Partiamo dall’anagrafe. Sei nato
nel 1983 e non ci vuole un genio per
capire a chi si siano ispirati i tuoi
genitori quando hanno scelto come
chiamarti. È un’omonimia ingom-
brante?
“C’è sempre qualcuno che mi chiede
se io e il Pablito di Spagna ’82 siamo
parenti. Ma non mi dà fastidio. Tut-
to è nato dalla grande passione dei
miei per il calcio. Per la Juventus, in
particolare. Stessa sorte è toccata a
mio fratello, che gioca in Eccellenza:
è nato nel 1986 e l’hanno chiamato
Diego. Ovviamente in onore di Mara-
dona”.
Quindi, se fossero andati avanti, nel
’91 rischiavi di ritrovarti con un fra-
tello di nome Lothar…
(Ride) “Sì, infatti. Comunque, al di
là del nome, se non avessi avuto dei
genitori come i miei, oggi non sarei
qui. Sono sempre stati molto presen-
ti e disponibili. Finché non ho preso
la patente, agli allenamenti mi ac-
compagnavano loro. E anche nei mo-
menti più bui, mentre ero infortuna-
to, non mi hanno mai fatto mancare
il loro sostegno”.
Hai iniziato a giocare molto presto?
“L’iscrizione nel “Valconca” risale a
quando avevo cinque anni. È la squa-
dretta del mio paese, Monte Cerigno-
ne, e ci sono rimasto fi no a tredici
anni. Dai Giovanissimi sono passato
agli Allievi dell’“Azzurra Colbordo-
lo”, una società affi liata all’Inter. E
dopo due anni mi sono trasferito alla
“Berretti”, a San Marino, dove a di-
ciassette anni ho esordito in prima
squadra”.
Insomma, sin da piccolissimo, hai
vissuto il calcio più sui campi che
attraverso gli album di fi gurine…
“Le bustine le compravo, ma credo di
non aver mai completato una raccol-
ta!”.
E con la scuola come te la cavavi?
“Finite le medie, ho frequentato
l’istituto per geometri, a Rimini. Lo
studio non mi è mai pesato, anzi. Mi
piacevano soprattutto italiano e sto-
ria, e alla maturità sono uscito con
84/100. Ma seguire le lezioni com-
portava molti sacrifi ci, per me e per
la mia famiglia. Spesso rincasavamo
tardi dalle trasferte e non era faci-
le trovare la forza di fare i compiti a
notte fonda”.
E così il calcio ha prevalso sullo stu-
dio.
“A dirti la verità, ogni tanto mi sfi ora
l’idea di rimettermi sui libri”.
Ti immagini già fuori dagli stadi?
“Sono timido e un po’ introverso,
e non mi ci vedo a restare nell’am-
biente in veste di tecnico. Al massi-
mo, forse, potrei allenare i bambini.
Per questo, talvolta penso che potrei
iscrivermi a Scienze motorie o a Fi-
sioterapia, come ha fatto la mia ra-
gazza. Ma mi rendo conto che ripren-
dere dopo tanto tempo non sarebbe
affatto semplice”.
Mai dire mai. Eravamo rimasti alla
prima squadra del San Marino.
“Cui è seguito il Bellaria, in serie D.
Quell’esperienza ha coinciso anche
con il mio primo trasloco. Al Bellaria
sono rimasto cinque anni e alla se-
conda stagione siamo stati promossi
6 FUORICAMPO non solo calcio
in C2. Poi è arrivata la Spal, dove sono al terzo campionato. Più veterani di me sono solo Schiavon e Ghetti, entrambi al quarto anno”.Gli infortuni che hanno lastricato il
tuo percorso erano già in agguato?
“A diciotto anni ho riportato una contu-sione al Bellaria. L’ho trascurata, ho con-tinuato a giocare e alla fi ne ho dovuto farmi operare al crociato e alla cartilagi-ne. Sono stato fermo per un anno e, una volta tornato sui campi, dopo circa altri dodici mesi, mi hanno asportato il meni-sco. Tutto questo al ginocchio sinistro”.Tante battute d’arresto, tanta sala
operatoria. Come hai reagito?
“Allora piuttosto bene, forse perché ero più giovane. Ho proseguito con regolari-tà fi no al mio arrivo alla Spal, dove sono partito con grande entusiasmo. Ma nel gennaio 2007, durante l’allenamento, ho subito una distorsione e sono ricomin-ciati i problemi. Più seri, questa volta, visto che non avevo più il menisco. Ho portato a termine il campionato, ma la preparazione è stata accidentata e ho giocato con il contagocce. Poi è arrivata la fucilata”.Cioè?
“Alla visita medica di fi ne campionato, mi dissero che l’alternativa al trapianto di menisco era il ritiro dal calcio. Si trat-tava di un intervento innovativo e ad alto rischio, ma non avevo scelta. Proprio in quel periodo, tra l’altro, l’assetto della Spal stava cambiando e temevo che la nuova gestione non mi avrebbe tenuto. Invece, mi hanno permesso di operarmi subito a Bologna e di prendermi tutto il tempo necessario alla riabilitazione. Il rientro contro la Pro Sesto è stato il mo-mento fi nora più bello della mia carriera. Non me l’aspettavo e quella partita, per me, ha signifi cato voltare fi nalmente pa-gina”.Mentre eri fermo, hai mai pensato di
smettere?
“No, anche se l’infortunio mi ha scom-bussolato i piani e qualche timore di non riuscire più a tornare agli stessi livelli di prima l’ho avuto. Incidenti così gravi ti tolgono qualcosa dal punto di vista fi sico, ma puoi uscirne rafforzato”. Per te è stato così?
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7FUORICAMPOnon solo calcio
“Ho scoperto in me una forza, una rab-bia, una determinazione che non sapevo di avere. Il ricordo della sofferenza è an-cora molto vivo e voglio giocare quelle emozioni a mio favore, trasformandole in qualcosa di positivo. In questo mi hanno aiutato moltissimo la dottoressa Giagno-rio, che mi ha seguito dal pre-intervento alla sala operatoria. E poi tutto lo staff sanitario, il mister e i compagni: ogni volta che agli allenamenti mi presentavo avvilito e con le stampelle, mi facevano sentire parte integrante della squadra”.A proposito di compagni: come vivi il
gruppo, tu che sei un veterano?
“Sono molto riservato e non esco quasi mai con gli altri. Rispetto a Bellaria, dove la squadra era molto giovane e abitavamo tutti nella stessa palazzina, qui è diverso: alcuni compagni hanno una famiglia, dei fi gli. Ma il gruppo è bellissimo. Durante gli allenamenti scherziamo molto e ci pren-diamo in giro, con la regia di Zamboni”.E il tempo libero come lo passi?
“Passeggio in bici per il centro e porto a spasso il mio pincher nano, Kiwi. Che è uno dei motivi per cui Moro ha compra-to Santino Sonny. Poi mi piace seguire i documentari di National Geographic e lo sport, tutto. Ma con un occhio di riguar-do per la Juventus. E ogni tanto cucino, soprattutto la carne. Ad esempio la ta-gliata sulla griglia, con rucola e grana. Sto molto attento all’alimentazione, ma adoro la vostra tenerina e i cappellacci di zucca”.Oggi la Spal può disporre di quattro
esterni, ma le maglie sono solo due.
“Situazioni come queste le ho sempre vissute serenamente. Sono consapevole delle mie capacità e dei miei limiti. Credo di aver acquisito una certa maturità e, se l’allenatore fa giocare un altro al posto mio, non lo vivo come una bocciatura. Non te lo dovrei dire, ma ho notato che quando entro dalla panchina, le mie pre-stazioni sono migliori…”.Parlavi di capacità e limiti: quali
sono?
“Sono iperautocritico. Vorrei segnare qualche gol in più, essere più presente nel gioco e arrivare alla partita meno teso. Se devo dirti un pregio, do molta importanza all’allenamento, che per me rappresenta
una vera e propria simulazione della par-tita. Questo, però, può portare anche a sforzare troppo e a gestire male le ener-gie”.L’iperautocritico fa capolino… Come
ti prepari alla partita?
“Mentre sono in pullman, ascolto musica italiana. L’anno scorso mi hanno preso in giro perché, per la compilation che Dolcetti stava preparando per i giocato-ri, come brano preferito avevo indicato “La locomotiva” di Francesco Guccini. Durante le partite, invece, sotto la maglia indosso sempre quella di un mio amico, che militava con me nel San Marino. È scomparso due anni fa in Messico, men-tre nuotava. E a sua madre ho promesso che lui avrebbe continuato a giocare con me”.Che cosa ti aspetti da questo campio-
nato?
“Credo sarà molto equilibrato, malgrado l’incognita del nuovo girone. Taranto, Co-senza, Potenza sono campi che non co-nosciamo. La sensazione è che sarà una stagione decisiva per tutti. L’anno scorso abbiamo riportato l’entusiasmo intorno alla Spal. Ecco, vogliamo continuare su questa strada…”.
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8 L’INTERVISTA Stefano Lorenzi
Dagli inizi da titolare in Aalla sfortuna degli infortuniIl difensore racconta la sua carrierapiena di aneddoti“A Pisa Edoardomi faceva una testa cosìsu FerraraSto tornando quello di una voltae la squadrafarà bene, vedrete...Vogliamo ricambiarepassione e affetto”
Lorenzi, Braiati...e la Spal nel destino
di Diego Stocchi Carnevali
Stefano si può dire che dopo tre anni
stai tornando il Lorenzi di Berga-
mo?
“Penso proprio di sì. Erano anni che
non facevo una preparazione comple-
ta senza portarmi dietro i postumi di
qualche problema fi sico. E’ stata una
sofferenza incredibile: quando arri-
va il tuo momento di sfortuna non ci
puoi fare niente e devi solo aspettare
che passi. Non mi sono mai abbattu-
to e ho sempre creduto di potercela
fare. Oggi sto decisamente bene pur
avendo sul groppone tre anni in più
che, anche se non lo vuoi, si fanno
inesorabilmente sentire”.
Vuoi raccontarci il periodo nero del-
la tua carriera?
“A volte non sai nemmeno tu come
iniziano certe cose. Tutto è comin-
ciato nel 2004 dopo aver ottenuto
la promozione in A con l’Atalanta,
la squadra per cui ho sempre fatto il
tifo: avevo fatto una stagione incre-
dibile, trentasei gare e tutte da tito-
lare con una difesa fortissima tanto
che chiudemmo con il minor numero
di reti subite. Fu l’apice della mia
carriera. Bergamo non è una piazza
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9L’INTERVISTAStefano Lorenzi
tanto per fare. Il destino quella sera
però deve avermi ascoltato perché di
lì a qualche mese sono venuto nella
Ferrara dell’amico Braiati”.
Ti manca una partita per arrivare a
cento presenze in serie B.
“Sarà quella che farò con questa ma-
glia! Ne ho anche quarantadue in A e
una sessantina in Lega Pro ormai. In
ritiro parlavo con gli altri “vecchi”
della Spal... tra poco bisognerà pen-
sare alla pensione!”
Non vorrai mica dire che la Spal è
fatta da “pensionati”...
“Ma no, la mia voleva era una battu-
ta! Qualche giorno fa ho letto un’in-
tervista di Fabio Bazzani in cui dice-
va che sostanzialmente noi la nostra
carriera l’abbiamo già fatta (per noi
intendo io, Marco Zamboni, Luca
Capecchi e lo stesso Fabio) e che in
defi nitiva ci troviamo di fronte a un
bivio: o scegliamo di vivacchiare in
questa serie alla meno peggio alla ri-
cerca degli ultimi soldi, oppure met-
tiamo a disposizione dei più giovani
non solo la nostra esperienza ma
soprattutto cerchiamo di inculcare
loro la voglia di non accontentarsi
mai, di crederci sempre, di lottare
e di sognare. Parlo per me: io alla
mia età ho ancora aspirazioni di
serie A. Magari non succederà
ma chi mi vieta di crederci? Non
siamo venuti qui a svernare. Es-
sere professionisti è diverso da
essere calciatori: puoi essere
un calciatore ma non essere
un professionista il che non
dipende dalla categoria che fai
ma dalla testa che hai. Poi c’è il
risultato, la voglia di dare alla
piazza un traguardo che manca da
troppo tempo per ricambiare l’af-
fetto e la passione”.
Cosa è mancato l’anno scorso per
centrare gli spareggi?
La Spal l’anno scorso è stata la sor-
presa del campionato: una squadra
fatta di scommesse che i risultati
hanno detto essere state vinte quasi
tutte. Non è poco. Siamo calati alla
fi ne, è fi siologico anche se dispiace
tantissimo. Ma quel capitolo è chiu-
so. Siamo partiti con un pensiero
fi sso: vivere domenica per domenica
cercando la prestazione prima di tut-
to. I risultati arriveranno sicuramen-
te”.
Il tuo futuro tra dieci anni.
“Allenatore magari! Anche in secon-
da o a lavorare con i ragazzini, non fa
differenza. Ho tante idee: sono stato
così tante volte all’Isokinetic di Bo-
logna che se tornassi indietro non
ci penserei due volte a continuare
gli studi e diventare fi sioterapista.
Ho anche un diploma da geometra
nel cassetto e il settore immobiliare
non mi dispiace. Adesso però mi godo
la mia Spal e la mia famiglia con il
mio bimbo di diciotto mesi che pochi
giorni fa ho portato al “Mazza” per la
prima volta con il suo primo pallone:
quest’immagine la porterò sempre
con me ovunque la vita deciderà di
portarmi in futuro”.
che tende a confermare i giocatori
dell’anno prima e, appena sentono
l’odore di serie A, si inizia a sman-
tellare. Io volevo giocare. E decisi
di andare ad Arezzo. Giocai la prima
partita, vincemmo 3-1 con gol mio,
sembrava che il momento d’oro con-
tinuasse. Invece, in uno scontro di
gioco, mi si staccò il tendine che si
trova appena sotto al gluteo. A gen-
naio tornai a Bergamo per farmi cu-
rare ma il risultato fu che persi tutto
il 2004/2005. La nota positiva fu che
guarii”.
Ma la sfortuna è lì...
“Siamo solo all’inizio. La stagione
successiva la comincio a Treviso. Pri-
ma giornata e ci presentiamo a San
Siro contro l’Inter di un Adriano
stratosferico: ci fa tre gol eppure fa-
cemmo miracoli. Giocai un’altra gara,
stavolta con il Milan e toccò alla pro-
va televisiva fermarmi: un mese di
squalifi ca per una gomitata a Shev-
chenko con la telecamera distante
quaranta metri. Un buon esempio di
ingiustizia sportiva perché io non lo
toccai proprio”.
E non è fi nita qui.
“Mi infortunai prima al tendine
dell’adduttore con conseguenti sei
mesi di stop, poi, per non farmi man-
care nulla, altri quattro mesi per la
rottura della caviglia. Un calvario dal
quale sembrava non dovessi più usci-
re. Ogni tanto penso e ripenso come
sarebbe andata se anziché andare
ad Arezzo, avessi deciso di restare
a Bergamo. Magari non mi infortu-
navo. O forse doveva andare così chi
lo sa. Il peggio oggi è alle spalle per
fortuna”.
Nella tua carriera hai vissuto anche
l’episodio sfortunato capitato a Ja-
son Mayelé.
“Era sempre in ritardo Jason. Era
il 2 marzo 2002 e stavamo andando
a giocare a Torino. Tutto il Chievo
era già sul pullman, mancava solo
lui ma la sua assenza non ci preoc-
cupò più di tanto, perché lui arrivava
sempre dopo. Una volta sull’auto-
strada capimmo che si era verifi cato
un incidente: scese subito il nostro
staff medico che riconobbe l’auto di
Jason e purtroppo per lui non c’era
più niente da fare. Fu una settimana
tragica, pochi giorni prima avevamo
partecipato anche al funerale del
papà di Corini. Ne siamo usciti come
solo un grande gruppo sa fare. Stret-
ti nel nostro dolore abbiamo rico-
minciato a lavorare. Jason avrebbe
voluto così”.
Cosa ti ha portato a Ferrara?
“Due anni fa ero a Pisa. Mio compa-
gno era Edoardo Braiati che non fa-
ceva che parlarmi di Ferrara e della
Spal. Me ne parlava talmente tanto
che alla sera avevo preso l’abitudine
di controllare il risultato dei bianco-
azzurri insieme a lui. Una sera scher-
zando gli dissi che se fosse capitata
un’occasione in C avrei scelto cer-
tamente Ferrara aggiungendo che ci
avrei pensato io a risollevare la Spal.
Fu un discorso fatto tra due amici
10 LE IMMAGINI Spal-Cosenza
Da sinistra in alto:Zambonise la prende giustamente con la rete dopo un’incredibile sfortunata occasione.
Rachid Armasi apprestaa sfruttare l’errore del portiere avversarioper fi rmareil momentaneo 1-0 della Spal.
Un intervento,e non è l’unico,non fi schiatoai danni di Bazzanitra i miglioricontro il Cosenza.
La classica fotodi gruppocelebra il debuttoin campionatodella nuova Spal.
Maurizio Bedinfa valerela sua grintain una fasedi gioco.Il centrocampistaè stato il migliorein campocontro i calabresi.
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Da sinistra in alto:Il migliore in campoRachid Armasaluta il pubblico che è riuscitoad entrare allo stadio di Ravennaper il caos-striscioni.
Andrea Migliorini testa altasi preparaa smarcareun compagnoin una delle azionipiù belledella partita.
Aldo Dolcetti assiste preoccupato al vantaggio inaspettatoe rocambolesco della formazione giallorossa.
La tradizionale foto di gruppoprima di cominciareil matchcontro il Ravenna.
Rossi e Zamboni corronoad abbracciare Arma autore del gol del pareggio.
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12 LE STATISTICHE il campionato
Lega Pro - 1ª Divisione - Girone B
di Andrea Tebaldi
Sei. Sono i punti della Ternana dopo le prime due giornate di campionato. E' la formazione umbra, oggi in campo contro la Spal, l'unica ad avere vinto entrambe le partite delle prime due giornate. Ma sono tanti i numeri degni di nota di que-sto primissimo scorcio di torneo.
Zero sono le reti incassate dal Verona, la formazione veneta è l'unica a non ave-re subito nessuna rete al passivo. In sole due giornate tutte le formazioni sono già andate a bersaglio almeno una volta. Condividono la palma del miglior attacco Ternana, Verona, Pescara e Potenza con 3 reti. Gli scaligeri e il Potenza sono anche le uniche due formazioni fi nora ad ave-
re segnato tre gol nella stessa partita nel secondo turno del torneo. Se nella prima giornata si era segnato col contagocce (solamente nove gol nelle nove partite in programma) la seconda giornata ha visto una impennata delle segnature con ben 23 gol che portano la somma-reti del tor-neo, dopo due giornate, a quota 32.La partita con più reti dell'interno torneo fi nora è Potenza- Andria Bat della secon-da giornata conclusasi per 3-1. Due gli 0-0 entrambi alla prima giornata, Pesci-na-Cavese e Verona- Foggia.Il risultato che ha fatto registrare la mag-giore frequenza fi n qui è l'1-1 ripetuto-si già sei volte, una alla prima giornata (Spal-Cosenza) e ben cinque nella secon-
da (Cavese-Pescara, Cosenza-Pescina, Foggia-Giulianova, Ravenna-Spal, Rimi-ni-Reggiana). Osservando i risultati delle 18 partite sin qui disputate emerge come non ci sia alcun vantaggio, per il momento, deter-minato dal fattore campo: nel primo tur-no le nove partite hanno fatto registrare 3 vittorie interne, 3 pareggi e 3 vittorie esterne; alla seconda giornata addirittu-ra 2 sole vittorie interne, 5 pareggi e 2 vittorie esterne. Venendo in casa Spal, l'1-1 al momento è il risultato fi sso sulla ruota biancazzurra: in casa venendo raggiunti dal Cosenza e a Ravenna in rimonta. Costante fi ssa il marcatore: Rachid Arma.
1 GIORNATA 23-8 16.00 RIS CLASSIFICA PT CASA FUORI TOT RETI
Andria Bat-Ternana 0-1 2 GIORNATA V N P V N P G V N P F S
Giulianova-Potenza 1-0 Ternana 6 1 0 0 1 0 0 2 2 0 0 3 1 Pescara-Rimini 2-0 Verona 4 0 1 0 1 0 0 2 1 1 0 3 0 Pescina VG-Cavese 0-0 Pescara 4 1 0 0 0 1 0 2 1 1 0 3 1 Portogruaro-Ravenna 0-1 Giulianova 4 1 0 0 0 1 0 2 1 1 0 2 1 Reggiana-V.Lanciano 0-1 Ravenna 4 0 1 0 1 0 0 2 1 1 0 2 1 Spal-Cosenza 1-1 Potenza 3 1 0 0 0 0 1 2 1 0 1 3 2 Taranto-R.Marcianise 1-0 Portogruaro 3 0 0 1 1 0 0 2 1 0 1 2 2 Verona-Foggia 0-0 Taranto 3 1 0 0 0 0 1 2 1 0 1 2 2
2 GIORNATA 30-8 16.00 RIS V.Lanciano 3 0 0 1 1 0 0 2 1 0 1 1 3 Cavese-Pescara 1-1 Cosenza 2 0 1 0 0 1 0 2 0 2 0 2 2 Cosenza-Pescina VG 1-1 Spal 2 0 1 0 0 1 0 2 0 2 0 2 2
Foggia-Giulianova 1-1 Pescina VG 2 0 1 0 0 1 0 2 0 2 0 1 1 Potenza-Andria Bat 3-1 Cavese 2 0 1 0 0 1 0 2 0 2 0 1 1 Ravenna-Spal 1-1 Foggia 2 0 1 0 0 1 0 2 0 2 0 1 1 R.Marcianise-Portogruaro 1-2 Reggiana 1 0 0 1 0 1 0 2 0 1 1 1 2 Rimini-Reggiana 1-1 Rimini 1 0 1 0 0 0 1 2 0 1 1 1 3 Ternana-Taranto 2-1 R.Marcianise 0 0 0 1 0 0 1 2 0 0 2 1 3 V.Lanciano-Verona 0-3 Andria Bat 0 0 0 1 0 0 1 2 0 0 2 1 4
DIAMO I NUMERI
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13LE SCHEDEil campionato
CAPECCHI LUCA - P IOIME RAFFAELE - P BORTEL MILAN - D CABECCIA MARCO - D
Data di nascita 04/08/1974 Data di nascita 27/10/1987 Data di nascita 01/01/1987 Data di nascita 25/05/1987Presenze 2 Presenze Presenze Presenze 1Minuti giocati 180 Minuti giocati Minuti giocati Minuti giocati 90Reti fatte Reti fatte Reti fatte Reti fatteReti subite -2 Reti subite Reti subite / Reti subite /Ammonizioni Ammonizioni Ammonizioni AmmonizioniEspulsioni Espulsioni Espulsioni EspulsioniSostituzioni fatte Sostituzioni fatte Sostituzioni fatte Sostituzioni fatteSostituzioni subite Sostituzioni subite Sostituzioni subite Sostituzioni subiteMedia voto pagelle 6,75 Media voto pagelle Media voto pagelle Media voto pagelle 6,5 GASPARI ANDREA - D GHETTI GUIDO - D LICATA ROSARIO - D LORENZI STEFANO - D
Data di nascita 29/02/1988 Data di nascita: 25/06/1978 Data di nascita 16/01/1989 Data di nascita 18/01/1977Presenze Presenze 2 Presenze Presenze 2Minuti giocati Minuti giocati 180 Minuti giocati Minuti giocati 180Reti fatte Reti fatte Reti fatte Reti fatteReti subite / Reti subite / Reti subite / Reti subite /Ammonizioni Ammonizioni Ammonizioni AmmonizioniEspulsioni Espulsioni Espulsioni EspulsioniSostituzioni fatte Sostituzioni fatte Sostituzioni fatte Sostituzioni fatteSostituzioni subite Sostituzioni subite Sostituzioni subite Sostituzioni subiteMedia voto pagelle Media voto pagelle 6 Media voto pagelle Media voto pagelle 6
PALLARA GIACOMO - D QUINTAVALLA FRANCESCO - D ZAMBONI MARCO - D BEDIN MAURIZIO - C
Data di nascita 12/10/1991 Data di nascita 26/06/1982 Data di nascita 07/12/1977 Data di nascita 09/02/1979Presenze Presenze 1 Presenze 2 Presenze 2Minuti giocati Minuti giocati 90 Minuti giocati 180 Minuti giocati 180Reti fatte Reti fatte Reti fatte Reti fatteReti subite / Reti subite / Reti subite / Reti subite /Ammonizioni Ammonizioni 1 Ammonizioni AmmonizioniEspulsioni Espulsioni Espulsioni EspulsioniSostituzioni fatte Sostituzioni fatte Sostituzioni fatte Sostituzioni fatteSostituzioni subite Sostituzioni subite Sostituzioni subite Sostituzioni subiteMedia voto pagelle Media voto pagelle 7 Media voto pagelle 6,25 Media voto pagelle 6,75
BRACALETTI ANDREA - C CAZZAMALLI ALESSANDRO - C CENTI LUIS FERNANDO - C LAURENTI GIANLUCA - C
Data di nascita 17/01/1983 Data di nascita 30/05/1979 Data di nascita 16/09/1976 Data di nascita 14/04/1990Presenze 2 Presenze Presenze Presenze 1Minuti giocati 160 Minuti giocati Minuti giocati Minuti giocati 18Reti fatte Reti fatte Reti fatte Reti fatteReti subite / Reti subite / Reti subite / Reti subite /Ammonizioni Ammonizioni Ammonizioni AmmonizioniEspulsioni Espulsioni Espulsioni EspulsioniSostituzioni fatte Sostituzioni fatte Sostituzioni fatte Sostituzioni fatte 1Sostituzioni subite 2 Sostituzioni subite Sostituzioni subite Sostituzioni subiteMedia voto pagelle 5,75 Media voto pagelle Media voto pagelle Media voto pagelle
MIGLIORINI ANDREA - C ROSSI PAOLO - C SCHIAVON EROS - C VALTULINA MARCO - C
Data di nascita 22/03/1988 Data di nascita 06/09/1983 Data di nascita 24/04/1983 Data di nascita 03/03/1988Presenze 2 Presenze 2 Presenze 2 Presenze 2Minuti giocati 180 Minuti giocati 99 Minuti giocati 20 Minuti giocati 117Reti fatte Reti fatte Reti fatte Reti fatteReti subite / Reti subite / Reti subite / Reti subite /Ammonizioni 1 Ammonizioni Ammonizioni AmmonizioniEspulsioni Espulsioni Espulsioni EspulsioniSostituzioni fatte Sostituzioni fatte Sostituzioni fatte 2 Sostituzioni fatte 1Sostituzioni subite Sostituzioni subite 2 Sostituzioni subite Sostituzioni subite 1Media voto pagelle 6 Media voto pagelle 6 Media voto pagelle / Media voto pagelle 5,75
ARMA RACHID - A BAZZANI FABIO - A MARONGIU ALESSANDRO - A MELONI GIUSEPPE - A
Data di nascita 16/01/1985 Data di nascita 20/10/1976 Data di nascita 06/01/1991 Data di nascita 04/10/1985Presenze 2 Presenze 1 Presenze Presenze 2Minuti giocati 180 Minuti giocati 64 Minuti giocati Minuti giocati 62Reti fatte 2 Reti fatte Reti fatte Reti fatteReti subite / Reti subite / Reti subite / Reti subite /Ammonizioni Ammonizioni Ammonizioni AmmonizioniEspulsioni Espulsioni Espulsioni EspulsioniSostituzioni fatte Sostituzioni fatte Sostituzioni fatte Sostituzioni fatte 2Sostituzioni subite Sostituzioni subite 1 Sostituzioni subite Sostituzioni subiteMedia voto pagelle 6,5 Media voto pagelle 6,5 Media voto pagelle Media voto pagelle 6
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14 IL VIVAIO gli spallini di domani
DIAMOLORO
UN FUTURO
“Da settembre si farà sul serio”. È
questa una delle formule più comu-
ni usate dagli allenatori del settore
giovanile per mantenere alta la con-
centrazione dei propri ragazzi du-
rante la preparazione estiva. Prepa-
razione che da lunedì entra nella sua
quarta settimana (almeno per quel
che riguarda le selezioni Berretti,
Allievi e Giovanissimi) e che ha già
permesso di creare gruppi affi atati
in tutti i gruppi allestiti per questa
stagione. Negli ultimi dieci giorni
tutte le squadre hanno avuto modo
di disputare diverse amichevoli con
i rispettivi pari età, in modo da af-
fi nare le nozioni tattiche impartite
dagli allenatori durante l’arco della
preparazione: d’altronde i campiona-
ti prenderanno il via da metà settem-
bre, appunto, e bisognerà arrivarci
ben preparati per fare bella fi gura.
Analizziamo squadra per squadra la
situazione delle varie selezioni di
via Copparo a quasi due settimane
dall’esordio stagionale.
Al via nove squadre per un solo obbiettivo: crescereVediamo nel dettaglio come saranno i campionatidei ragazzi di via Copparo. Si parte da metà settembreAspettando i gironi della Berretti di Beppe Bresciagirone di ferro per gli Allievi Nazionali di Arbustie per i Giovanissimi Nazionali di BinottoCuriosità e attesa per le nuove squadre dei Pulciniguidate dai neo tecnici Cancellato e Rossi
SognandoLaurenti & C.Ricomincia la stagione del settore giovaniledi Alessandro Orlandin
Primo trionfo stagionale per le giovanili della Spal: i Giovanissimi Nazionali (classe 1995) di Jonatan Binotto hanno vinto il Torneo Città di Pordenone, edizione 2009. Invitati al torneo assieme ad altre società professionistiche (Modena, Triestina, Udinese e altre) e a scuole calcio affi liate a Milan e Inter, hanno battuto in fase di qualifi cazione la Dossier Cassier (8-2), la Sa-cilese (3-2) e la Polisportiva Cimiano (4-1) e, nella fi nale (triangolare) hanno vinto 1-0 sulla Triestina e 2-0 sul Modena.
IL PRIMO TROFEO
15IL VIVAIOgli spallini di domani
Associazione di Volontariato
BERRETTI
La squadra di Beppe Brescia può con-
tare su un gruppo ampiamente rin-
novato dopo l’uscita dei classe 1990
che ben fi gurarono la scorsa stagione
(tra i quali anche Laurenti e Pittalu-
ga) e il passaggio in prima squadra
di almeno un paio di elementi classe
1991 come Marongiu e Pallara. Di-
versi gli innesti sia dal mercato sia
dagli Allievi Nazionali.
Al momento di andare in stampa non
sono ancora stati resi noti gironi e
calendari del campionato.
ALLIEVI NAZIONALI
Anche la selezione guidata da Fa-
bio Arbusti fa i conti con un ricam-
bio generazionale pesante: oltre la
metà del gruppo è formata da nuovi
elementi, perlopiù provenienti dagli
Allievi Regionali. La squadra è stata
inserita nel girone D del campionato
nazionale ed esordirà il prossimo 27
settembre contro la Carrarese pres-
so il centro di via Copparo. Girone
che si prospetta diffi cile, composto
perlopiù da squadre emiliane (Bolo-
gna, Parma, Modena) e toscane (Luc-
chese, Prato, Viareggio).
ALLIEVI REGIONALI
I ragazzi allenati da Massimo Albiero
saranno tra i primi delle squadre gio-
vanili a scendere in campo, esorden-
do il prossimo 13 settembre in casa
contro i Crociati Noceto.
GIOVANISSIMI NAZIONALI
Selezione composta per la maggior
parte da calciatori classe 1995 quella
di Jonathan Binotto: per loro l’inizio
uffi ciale è fi ssato per il 20 settembre
sul proprio terreno con la Carrarese.
Girone duro che annovera tra l’altro
Bologna, Parma, Fiorentina e Livor-
no. Piccola curiosità: nel gruppo è
inserito anche il fi glio di Aldo Dol-
cetti.
GIOVANISSIMI REGIONALI
Il gruppo agli ordini di Roberto La-
bardi, composto da ragazzi classe
1996, sarà l’unico a esordire fuori
casa, anch’esso il 13 settembre con-
tro i Crociato Noceto come gli Allievi
Regionali.
ESORDIENTI ’97
ed ESORDIENTI ‘98
Le due selezioni, rispettivamente
guidate da Franco Fabbri e da Gigi
Pasetti, nel momento in cui scriviamo
hanno appena iniziato la propria pre-
parazione (il raduno era fi ssato per
il 31 agosto) e cominceranno il cam-
pionato attorno alla fi ne del mese.
PULCINI ’99
e PULCINI 2000
I più piccini sono stati gli ultimi a
iniziare i lavori al Centro: seguiti
da Emanuele Cancellato e Alessan-
dro Rossi, sono la novità principale
dell’annata in corso nel settore gio-
vanile, essendo squadre di nuova isti-
tuzione. Per loro gli incontri uffi ciali
inizieranno a inizio ottobre.
16 IL PERSONAGGIO Giancarlo Guarelli
Da quella casa divisa con Manfrin e Renzia mezzo secolo vissuto attorno al Paolo Mazza.Storia di un ex assessore, di un addetto agli arbitrie di un tifoso anche giornalista.“Entrai alla Spal grazie a Natale Patria,una persona straordinaria.Questa è la presidenza più professionalevista da Paolo Mazza in poi.Sono contento anche per Brescia, è un mio idoloe vedrete che farà una grande carriera”
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17IL PERSONAGGIOGiancarlo Guarelli
Giancarlo Guarelli è la classica presenza da “dietro le quinte”, con il suo profi lo discreto e l’indiscussa professionalità. Questo gioviale signore mi accoglie in un noto caffè nel centro di Ferrara e par-la della sua esperienza in biancazzurro come qualcosa “scritto nel destino”, per usare le parole del diretto interessato. Prima di diventare un componente dello staff logistico in qualità di addetto alla terna arbitrale presso lo stadio Paolo Mazza, la sua vicenda ha attraversato due fasi intermedie, che lui stesso racconta con dovizia di particolari: “Vidi per la prima volta la Spal durante la sua prima stagione in serie A, quando espugnò Ve-rona, mia città d’origine, con il punteggio di quattro a uno. Poi nel 1954 mi trasferii a Ferrara per lavoro e da quel momento il legame è diventato indissolubile”. Gli anni ruggenti della presidenza Mazza… “Diventai tifosissimo e benché io non sia mai stato un tecnico, ogni tanto scrivevo qualche resoconto per l’edizione del mar-tedì del quotidiano “L’Avanti”, con aned-doti, note e interviste”.Il giornalismo, però, non era la sua strada.“No, infatti. Destino volle che a metà degli anni ‘70 cominciai a frequentare il gruppo della seconda era Caciagli, com-plice l’amicizia con Tiziano Manfrin con cui condividevo un appartamento. Entrai un po’ nel loro giro, soprattutto in occa-sione delle libere uscite: tutti ragazzi fan-tastici da Mongardi a Pezzato, da Paina a Renzi, che poi fu il giocatore che prese il posto di Manfrin nel mio appartamento”.Da tifoso qualunque a tifoso… privi-legiato.“Si può dire di sì, anche se questo aspet-to non fece altro che aumentare il mio fanatismo per la Spal, tanto da seguirla addirittura in un durissima trasferta ad Avellino, quando certe trasferte facevano veramente paura!”.Negli anni ’80 intraprese anche la
carriera politica.“Ricoprii il ruolo di assessore all’urba-nistica durante l’amministrazione di Ro-berto Soffritti, fi no al pensionamento nel 1990”.Dopo di che l’ennesima svolta profes-sionale, targata Spal.“Già, entrai come collaboratore all’inizio della presidenza Ravani, grazie anche a quella straordinaria persona che è Natale Patria. Ero un po’ uno “sgargino” , – ride – e portavo le formazioni all’arbitro: mi occupavo di rispondere a ogni esigenza della terna arbitrale, dalla cura dello spo-gliatoio al controllo dei palloni”. Tutto questo fi no a oggi, vent’anni e quattro presidenze dopo.“Fino a questa presidenza che ritengo la più professionale mai vista a Ferrara dai tempi di Mazza: un gruppo di dirigenti e tecnici che lavorano con grandissima se-rietà”.C’è una Spal a cui è particolarmente affezionato tra le tante viste durante il suo incarico?“Sicuramente quella della doppia pro-mozione con Lombardo e Fabbri: ragazzi meravigliosi con cui conservo un bellissi-mo rapporto anche oggi. E poi tra di loro c’è un altro dei miei idoli, Beppe Brescia: sono felicissimo di vederlo come allena-tore dei nostri giovani, farà certamente carriera”.Impossibile non chiederle un parere sullo stadio, visto che lo ha vissuto per oltre mezzo secolo.“Devo ammetterlo, sono sempre stato favorevole alla costruzione di un nuovo impianto, fi no a quanto si iniziò a parlar-ne negli anni ‘60. La struttura purtroppo, con i suoi difetti e le restrizioni in mate-ria di sicurezza, non è più al servizio del-la città. Sarebbe auspicabile uno stadio nuovo di zecca, polivalente, come quelli che si vedono in giro per l’Europa e che garantiscono ampi profi tti alla società. Ma sono consapevole che al momento tutto ciò in Italia è fantascienza”.Il suo ricordo più bello e quello più brutto di una vita di Spal.“Il più brutto? Probabilmente le memorie targate Verona, con quel gol annullato a Zamuner e le lacrime a fi ne partita. Il più bello fu la cerimonia che si fece col grup-po per Manfrin in vista del suo passaggio al Genoa: gli regalammo una medaglia-ricordo e fu molto emozionante”.
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18 IN RETE l’inchiesta
Da Zamboni terminatora Capecchi l’uomo ragnoSul popolare social networkproliferano i gruppidedicati non soloalla squadra, ma ancheai singoli giocatori spalliniAbbiamo chiestoai fondatoriche cosa li ha spintia creare dei “raduni”dedicati ai nuovi idolidel tifo biancoazzurro
FACEBOOKGiovani (e grandi) fan cresconodi Sergio Ravani
Fan club Andrea BracalettiLorenzo Buconi ha 14 anni, vive ad Orvie-to, è un terzino sinistro di belle speranze ed ha fondato un gruppo dedicato a suo cugino, il “Fan Club Andrea Bracaletti”, che conta oltre 400 iscritti e la seguente descrizione: “Uno dei più grandi calcia-tori orvietani... ha giocato pure in serie B!!!”. “Ho fondato un gruppo dedicato a Bra-caletti, oltre perché è mio cugino, perché sono molto legato a lui. Sin da quando ero piccolo lo seguo e il mio desiderio è sta-to sempre quello di diventare forte come lui. Io gioco a calcio e ogni volta, prima di ogni partita, penso a lui e a quello che sta diventando; quindi, in poche parole, mi dà la carica! Nonostante la lontananza, lui rimane sempre il migliore, sempre il mio idolo e il mio cugino preferito. Vorrei raccontarti una piccola storia. Sei, sette anni fa, la mattina, avevo una partita del torneo di Natale; la sera giocai molto con Bracaletti a calcio, insomma, mi allenai con lui e, come per magia, la domenica feci tre goal e fui il migliore in campo”. Quali sono le discussioni e le iniziati-ve portate avanti dal gruppo?“Varie discussioni. Intanto molta gente mi chiedeva di avere la sua maglia o di conoscerlo, successivamente abbiamo parlato del suo rendimento stagionale, ma più che altro il gruppo mi è servito a conoscere gente fantastica di Ferrara. Spero quest’anno di essere più presente e di venirlo a vedere più spesso. Spero inoltre di incontare tutta la gente che ho conosciuto a Ferrara, e faccio un grosso augurio alla Spal”.
Roberto Carlos CabecciaAugusto Bolognesi ha fondato il gruppo
“Roberto Carlos Cabeccia Fan Club” - quasi 300 iscritti - con la seguente descri-zione: “l’hombre del nuevo sueño”.“Quello che spinge a fondare un gruppo è l’insostenibile desiderio di abbracciare da fuori dal campo un eroe della domenica, e di poter condividere la gioia dell’emo-zione che quel giocatore in qualche modo ti ha regalato con più gente possibile, partendo dai propri amici. Ho fondato il gruppo Cabeccia dopo il mitico goal alla Regia, prendendo a spunto il nomignolo dato da Carlo Carpanelli al Cabesito, e cioè Roberto Carlos Cabeccia. Troppo forte, mi sono detto! Per i gruppi sui gio-catori fi nisce tutto lì, salvo ogni tanto, in presenza di qualche miracolo sportivo, andare a riaccendere la fi accola...”.Perché queste iniziative si stanno propagando proprio su Facebook?“In generale, credo che Facebook abbia una marcia in più rispetto alle aggrega-zioni web in circolazione, più disciplina e più leggibilità, la chat e i supporti multi-mediali, e quel pizzico di poesia coniuga-to allo spirito goliardico e all’approfon-dimento che lo hanno reso il veicolo di condivisione umana più riuscito in asso-luto. Il futuro è lì.”
Bedin il vichingoAlessandro Tassin è il promotore del gruppo “Maurizio Bedin il Vichingo”, che ormai viaggia verso le 250 adesioni. “Perchè ho fatto questa cosa su Bedin? Per una ragione di feeling a pelle. L’idea di un ragazzo che si presenta in modo diverso dal solito cliché velina-aperitivo-macchinone-vita notturna e ti parla di incontri di preghiera mi incuriosiva non poco. In questo gruppo io cerco, nei li-miti del possibile, di reperire ogni notizia
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19IN RETEl’inchiesta
e foto su Maurizio e ora che è iniziato il campionato sarà probabilmente più fa-cile. Purtroppo le persone aderiscono ai gruppi su Facebook ma non intervengo-no pressochè mai, e invece sarebbe bello che ci fossero più interventi, discussioni, ecc...”.
Paolino Beckham RossiAndrea Magri è il fautore del gruppo de-dicato a Paolino Rossi, con la seguente
motivazione: “Il Beckham della C1 come assist man, così defi nito da Bena. E’ un giocatore che dà tutto ciò che ha in ogni posizione nella quale viene schierato. Un giocatore che per carisma e attaccamen-to alla maglia è da prendere ad esempio”: “Ho creato un gruppo dedicato a Paolino Rossi perché lo vedevo sempre in tribuna che soffriva a vedere gli altri giocare e lui era rotto, poi ha ripreso ad allenarsi e nel-le ultime partite dello scorso campionato ha dato il massimo. Per me il gruppo era un riconoscimento per un ragazzo umi-le e forte. Ad inizio campionato ne ave-vo creato un altro dedicato alle ali della Spal, Bracaletti e Agodirin, perché sape-vo quanto fosse forte Bracaletti, mentre di Koka Kola mi aveva colpito la simpa-tia, ma poi sono rimasto un po’ deluso, perché non sono mai riuscito ad avere un contatto con Bracaletti, e Agodirin ha giocato poco. Finora, nel gruppo dedica-
Gruppo: Roberto Carlos Cabeccia Fan ClubDescrizione: L’hombre del nuevo sueñoMembri: 283Tra gli iscritti: Rachid Arma, Mirko Martucci,
Alessandro Cortesi
Gruppo: Maurizio Bedin il VichingoDescrizione: CalcioMembri: 254Tra gli iscritti: Andrea Migliorini, Giuseppe Meloni
Gruppo: Fan Club Andrea BracalettiDescrizione: Uno dei più grandi calciatori orvie-
tani... ha giocato pure in serie B!!!Membri: 433Tra gli iscritti: Gianbortolo Pozzi, Gianluca Laurenti
Gruppo: Zamboni TerminatorDescrizione Macchè Legrottaglie, in Nazionale
ci vuole Marco Zamboni, il muro difensivo spallino (feat. Lorenzi)
Membri 311Tra gli iscritti: Andrea Gaspari, Marco Zamboni
(presidente ad honorem)
to a Paolino Rossi non è stata attuata al-cuna discussione, ma sono state inserite delle foto e dei video dei suoi ultimi gol”.Chiedo anche a te perchè si decide di aderire ad un gruppo.“Se vuoi la verità, credo che per molti ade-rire signifi chi non avere più lo stress del bottone rosso che dice “aggiungiti a que-sto gruppo” - dice in tono scherzoso An-drea - mentre per i soliti 50/60 la motiva-zione è la fede nella Spal, oppure perché piace quel giocatore in particolare e con-dividono la descrizione di quel gruppo”.A chi vorresti dedicare il prossimo gruppo?“Avrei voluto creare quello per Meloni, che conosco bene e se lo merita. Spero vivamente resti quello conosciuto un mese fa e non si esalti”.
Bazzani guerriero, Capecchi uomo ragno, Zamboni terminator...Marcello Maranini è l’instancabile e on-nipresente fondatore e/o amministratore di vari gruppi. Citiamo ad esempio “Fa-bio Bazzani il Guerriero - Un giocatore, un trascinatore”, “Giuseppe Meloni Fans Club - Dalla Sardegna con furore”, Luca Capecchi L’Uomo Ragno - La saracinesca della Spal” e “Zamboni Terminator”, dal curioso sottotitolo preso da una frase at-tribuita al suo compagno di reparto Lo-renzi: “Macchè Legrottaglie, in Nazionale ci vuole Marco Zamboni, il muro difensi-vo spallino”.In base a quali criteri decidi di creare un gruppo dedicato a un calciatore?I gruppi sono fondati in base a mie perso-nali preferenze, ma che so corrispondere a quelle del “popolo” spallino. Simpatia, carisma e capacità di dialogo col tifoso in primis”.Poi qual è il primo passo?“Al momento di fondare il gruppo, la pri-ma cosa è inserire le foto del calciatore, prese dalla mia collezione privata (sono un instancabile fotografo), e/o scaricate da internet. Nel caso del gruppo Vecchio Astra Spal provvedo poi anche “all’adu-nata” degli iscritti, invitadoli a partecipa-re alle varie partite in casa o in trasferta. Quando creo l’evento (la partita) inseri-sco sempre, se in trasferta, la foto dello stadio in cui si giocherà e il nome dello stesso. Ah, dimenticavo.... il gruppo Vec-chio Astra annovera la bellezza di 212 foto di trasferte “storiche” del nostro mi-tico gruppo (l’Astra Alcool), che ho prov-veduto personalmente ad inserire o sono state inserite dagli altri membri!
Gruppo: Giuseppe Meloni Fans Club Descrizione Dalla Sardegna con Furore!!Membri 271Tra gli iscritti: Tommaso Pittaluga, Giuseppe Meloni (amministratore)
Gruppo: Fabio Bazzani “Il Guerriero” Descrizione Un Giocatore, Un Trascinatore!!!Membri 356Tra gli iscritti: Marco “Bubu” Mantovani, Raffaele Ioime
Gruppo: Luca Capecchi L’Uomo Ragno Descrizione: La Saracinesca della SpalMembri: 228Tra gli iscritti: Maurizio Bedin, Alessia (moglie e
ormai tifosa spallina a vita)
Gruppo: Paolino RossiDescrizione: Il Beckham della C1 come assist
man, così defi nito da Bena. E’ un giocatore che dà tutto ciò che ha in ogni posizione nella quale viene schierato. Un giocatore che per ca-risma e attaccamento alla maglia è da prendere ad esempio.
Membri: 57Tra gli iscritti: Marco Moro, Cristian La Grotteria
I NUMERI DEGLI ISCRITTII gruppi dedicati ai giocatori stanno lì a testimoniare il bel rapporto instauratosi con la tifoseria spallina ma, scorrendo l’elenco degli iscritti, si scoprono con piacere anche parecchi compagni di squadra, a volte addirittura concorrenti per una maglia nello stesso ruolo. Un segno evidente dell’armonia che regna anche nello spogliatoio, premessa fondamentale per raggiungere i migliori risultati sul campo.
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L’AVVERSARIO Ternana
Romano, di nome e di fatto. Partiamo
dall’inizio della tua carriera...
“Sono nato a Roma e di nome faccio Ro-mano, appunto... Non è un caso quindi (ride)! Il mio cuore è logicamente giallo-rosso ma ormai anche rossoverde, que-sto è il mio quarto anno a Terni. La mia carriera inizia a quindici anni nelle giova-nili dell’Udinese e ho fatto tutta la trafi la fi no alla prima squadra: mi sono allenato con Bierhoff, Amoroso, Helveg e tanti altri campioni che hanno portato quella squadra al terzo posto in campionato. Fi-gurati se per un ragazzino ci poteva esse-re posto! Nonostante questo ho fi rmato un quadriennale con i friulani e poi ho iniziato a girare l’Italia in lungo e in lar-go. Dimenticavo: c’era il vostro Maurizio Bedin con me quell’anno”.Inizi a Battipaglia nel 1998: con Ma-
scara e Loria come compagni.
“Sono stato bene là, ho dei ricordi davve-ro buoni. Mascara non giocava, le punte eravamo io e Defl orio...pensa, abbiamo entrambi trent’anni e guarda com’è il cal-cio, lui gioca stabilmente in A e ha pure sfi orato la Nazionale!”
cm e colgo l’occasione per dire loro che devono avere pazienza che entri in piena forma, ci metto un po’ a carburare ma fi -nalmente, dopo due anni, ho fatto tutta la preparazione estiva senza problemi”.Anni travagliati davvero e costellati
da un infortunio che sembrava non
voler fi nire mai.
“Due volte il crociato e sempre allo stes-so ginocchio per poco non mi mettevano in ginocchio. Ma sono uno che non molla, nonostante i miei soli undici gol negli ul-timi due anni con i rossoverdi ho cercato comunque sempre di dare il mio contri-buto. Adesso vediamo come va quest’an-no. Incrociamo le dita, non diciamo nul-la. Ma sto discretamente bene”.Parlaci della Ternana di oggi. Senza
Papini e Rigoni ora i leader siete tu,
Piccioni e Visi.
TOZZI BORSOIil fedelissimo di Terni
L’attaccante della Ternanaci racconta la sua squadra“Siamo un bel gruppo perché giochiamo insiemeda un po’. Ho preferitorestare perché qui sto benee sogno di vedere il Liberaticome me l’hanno descrittoSpero di arrivarein doppia cifraPartiamo dietro le grandima se esplode Concas...Ferrara è una piazza caldanonostante sia al NordCon Zamboni che duello!Prevedo una garacon tanti gol”
di Diego Stocchi Carnevali
Sei rammaricato di aver perso qual-
che “treno importante” per la tua
carriera?
“No, stavo scherzando! Peppino è un grande giocatore. Poi io sono convinto che alla lunga tutti hanno quello che si meritano. Non ho rimpianti, ho avuto la mia occasione quando fi rmai in B per il Crotone ma ci sono rimasto dieci giorni. L’ambiente non era compatibile con il mio carattere e ho preferito lasciar per-dere e sono venuto qui a Terni. E ci sono rimasto sino ad oggi, felice, davvero”.Ogni anno hai la valigia pronta a sen-
tire gli addetti ai lavori: Verona, Fog-
gia, Cremona, ormai ti hanno fatto
fare il giro d’Italia. Ma tu hai scelto
sempre Terni. Perché?
“Sto bene qui. Qualche offerta è arrivata, è inutile che lo nascondiamo ma non era soddisfacente. Ormai a Terni conosco tutti, con la società c’è un rapporto bel-lissimo, si sentono ogni anno tante voci di una vendita ma alla fi ne decidono di rimanere, proprio come faccio io. Anche con i tifosi c’è un rapporto di stima e di affetto diffi cile da trovare: meritano tanto quei ragazzi che ogni domenica ci seguo-no, meritano veramente una squadra che al posto delle parole parli con i risulta-ti. Dopo tre anni di proclami quest’anno abbiamo deciso di non dire nulla. Chissà che sia la volta buona. Io da qui non mi muovo fi nché non vedo il “Liberati” pie-no come me lo hanno descritto. Deve es-sere pazzesco! Il calore che ti danno è da sSerie B, minimo”.Anche i tifosi ti adorano: per loro tu
sei “idolone” Tozzi Borsoi.
“Esatto. Non sono piccolino quindi da idolo siamo passati a idolone. Sono 190
21L’AVVERSARIOTernana
PortieriCunzi, Ginestra, Scarzanella, Visi
DifensoriBertoli, Bizzarri, Borghetti, Camillini, Del Grosso, Di Dio, Lucioni, Perney,
Ricca, TedeschiCentrocampisti
Cardona, Concas, Costantini, Danucci, Di Deo, Lacheheb, Piccioni, Savi, Sinisi
AttaccantiAlessandro, Cori, De Bellis, Gurriero,
Noviello, Perna, Tozzi Borsoi
LA ROSAACQUISTI
Ma. Camillini (d, Ascoli, Pr)Costantini (c, Genoa, Pr)Tedeschi (d, Parma, Co)De Bellis (c, Messina, Pr)Noviello (a, Foligno, Rs)Danucci (d, Varese, Fp)
Lucioni (d, Noicattaro, Fp)Ginestra (p, Parma, Fp)
Lacheheb (c, Colligiana, Fp)
CESSIONI
Scappini (a, Sampdoria, Fp)Ferrario (d, Ravenna)
Gherardi (a, Giacomense)Tedeschi (d, Bologna)Morello (c, Colligiana)
Papini (c, Sv)Morello (a, Colligiana)Burrai (c, Cagliari, Fp)Mauri (c, Atalanta, Fp)
Sartor (d, Sv)M.Rigoni (c, Novara, Co)
Giorgi (p, Messina)Olivieri (d, Messina)
Cibocchi (d, Colligiana)
IL MERCATO
“Io credo che sia diffi cile parlare di le-ader all’interno di questo gruppo. Non siamo più i 46 giocatori di quando arrivai qui quattro stagioni fa: ti giuro che non si capiva niente, praticamente due squa-dre con più di venti giocatori fuori rosa. Un macello! Oggi siamo un gruppo vero. Siamo tutti per uno e uno per tutti, ci co-nosciamo perfettamente, sono sparite le prime donne che magari potevano nuo-cere all’interno dello spogliatoio e sono rimasti ragazzi che hanno una voglia paz-za di far impazzire Terni e i suoi tifosi. L’unico rammarico che ho è che troppo spesso i tifosi e la società si beccano: la mia convinzione è che solo tutti insieme e lottando dalla stessa parte si possano raggiungere risultati importanti. Ma sono sicuro le cose miglioreranno anche da questo punto di vista”. Che sensazioni hai, sarete la sorpre-
sa?
“Per carità, non diciamo nulla! Siamo
gli stessi da ormai tre anni e questo è un vantaggio che può anche colmare i gap che ci vedono partire dietro a Pescara, Taranto, Verona, Lanciano senza dimen-ticare la Spal. Poi c’è il Rimini, la Reggia-na. Non vedo squadre destinate a fare la fi ne del topolino fi n dalla prima giorna-ta, anzi. Questo non è il girone B di Lega Pro, questa è una serie B!”Se ti dico Fabio Concas...
“Che ogni tanto faccio valere la mia mole
IL CAMMINO DELLA TERNANA
1ª GIORNATAANDRIA - TERNANA 0-1
(Noviello)
2ª GIORNATATERNANA-TARANTO 2-1
(aut. Viviani e Tozzi Borsoi su rigore)
fi sica sul piccoletto! (ride). Fabio è un ra-gazzo straordinario. Giocatori con le sue qualità oggi prendono i soldi veri men-tre lui si accontenta di fare il compitino. Non è svogliato ma non capisce quanto sia forte. E’ di un altro mondo. Ho gio-cato con Guberti a Sassari e ti assicuro che Concas è superiore. Non voglio che si perda come fanno tanti giovani oggi. Ha delle qualità che deve saper sfruttare per lui e per la squadra. Ogni tanto gli do una bella strigliata per smuoverlo un po’ dal suo mondo. Deve crescere, come me, che a trent’anni suonati non mi sento per nulla arrivato. Figurati se si deve sentire arrivato lui che ne ha ventitré. Quando esploderà Concas, tutta Terni esploderà con lui e la Ternana farà un grossissimo salto di qualità. Io lo aspetto sempre. Aspettiamo tutti la sua partita della svol-ta. Magari contro la Spal...”.L’obbiettivo personale di quest’an-
no?
“La salute prima di tutto. Poi se sto bene sono convinto che in doppia cifra ci pos-so arrivare. Non sono un goleador, ma mi faccio valere grazie al fi sico”.A Ferrara sarà un grande duello tra
te e Zamboni...
“Una bella piazza Ferrara, gran pubbli-co, caldo, anche se è al nord. Zamboni è una bella bestiona e penso anche io che sarà un bellissimo duello, leale ma anche spettacolare per i nostri tifosi. Sarà una bella partita, con tante occasioni da gol. Abbiamo tanti assi nella manica, occhio anche a Noviello, si è messo pure a fare gol quest’anno il nostro folletto! Siete av-visati...”.
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22 PROSSIMI AVVERSARI Cavese
Cambia tutto o quasi la Cavese dopo la sessione estiva di mercato e per dare vita a un nuovo ciclo la società ha pensato di partire dalle fondamenta: allora ecco mister Agenore Maurizi, ex Scafatese, e di pluriennale esperienza nel calcio a 5 arrivato alla corte dei blufoncè con i suoi scudieri Carbonaro, Lagnena e Varriale (quest’ultimo pupillo dell’allenatore). Squadra tecnica e rapida quella di Cava de’ Tirreni: in porta Russo, ex Pro Sesto e Melfi che proprio con la maglia dei gial-loverdi ha disputato un girone di ritorno straordinario che è valso il traguardo non semplice della salvezza. Davanti potrà contare su un reparto di provata esperienza e già collaudato da ben quat-tro campionati: Farina sul centro-destra, Cipriani in mezzo e Nocerino sul centro-sinistra, quest’ultimo capitano dei me-telliani. Centrocampo abile, veloce negli inserimenti su palla inattiva: attenzione a Maiorano, il biondo centrocampista ex Sorrento tira da tutte le posizioni senza paura di sbagliare: è arrivato a prepara-zione iniziata ma ha subito dato qualcosa in più alla manovra dei campani. In me-diana agirà anche Bacchiocchi, classe ‘87, ex Melfi , trottolino abile a rompere il gioco avversario. Fasce a Pozza (ex
I velocisti della Cavesedi Diego Stocchi Carnevali
Maurizi è l’allenatoree arriva dal calcio a 5Il modulo è il 343Corsa e tecnica le principaliarmi a disposizioneI campani sono forti in difesae nel centrodestradi centrocampoAttenti agli inserimentie ai tiri di Maiorano,al “Nedved” di Cava Schettere ai calci da fermo e non solodel reintegrato Porro
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In viaggio con la Spal
MANGIARE A CAVA
Giacomense) o Lagnena a sinistra e a Fa-vasuli a destra, grande amico di Bedin, lottatore puro e dotato di un buon tiro. Attacco che vedrà Schetter, ex Messina, “il Pavel Nedved” di Cava agire sulla si-nistra, Varriale o Tarantino dalla parte opposta e uno tra Cruz e l’ex Salernitana Turienzo perno centrale. Attenzione alle
ACQUISTIF.Russo (p, Melfi )
Grillo (d, Canavese)A.Carbonaro (d, Scafatese)
Rapino (d, Pescara)W.Silveira Cruz (a, Cisco Roma)
Lagnena (d, Scafatese)Varriale (a, Scafatese)Bacchiocchi (c, Melfi )
Turienzo (a, Salernitana)Pozza (d, Giacomense)
Chirico (d, Aversa Normanna)Di Stani (d, Perugia)
Pascucci (c, Sv)
CESSIONIRomeo (a, Sampdoria, Fp)
A.Aquino (a, Potenza)Frezza (c, Potenza)Porro (c, Pro Sesto)Shiba (a, Celano, Fp)
Alfano (c, Real Marcianise)Riccio (c, Forza e Coraggio)
Ischia (d, Frosinone, Fp)Prevete (c, Potenza, Fp)
Nocerino (d, Sv)Pierotti (d, Sv)
G.Anaclerio (c, Bassano)Petrocco (p, Brindisi)
Predko (d, Pro Sesto, Rs)Lacrimini (d, Perugia)Viscido (c, Avellino)Inserra (p, Avellino)
De Simone (d, Avellino)Pierotti (d, Andria)
Sorriso (p, Scafatese, Pr)
IL MERCATO
fasce da cui presumibilmente arriveran-no i pericoli maggiori e dal reintegro in rosa di Porro, ex Pro Sesto e che, a con-dizione ritrovata, potrebbe diventare perno inamovibile e pericolosissimo dei metelliani avvezzo a segnare come pochi e rigorista di indubbie qualità (chiedere a Valtulina e Bedin la conferma).
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23PROSSIMI AVVERSARITaranto
Il Taranto è un’altra di quelle squadre che punta apertamente alla B: dopo una semi-fi nale e una fi nale playoff perse negli ulti-mi due anni si tenterà la defi nitiva scala-ta ai piani alti, da cui i pugliesi mancano da ben sedici anni, con un allenatore di indiscusso valore e del calibro di Piero Braglia. Squadra nuova, completamente, eccezion fatta per capitan Vincenzo Mi-gliaccio leader indiscusso della difesa e al suo quarto campionato consecutivo con gli jonici. In porta, dopo il rifi uto di Zappino, è giunto l’uruguagio Bremec da-vanti a cui agiranno Nocentini, prelevato in estate dal Frosinone e uomo-Braglia, Calori, ex Vicenza e Mantova e appunto Migliaccio. A centrocampo un’attenzio-ne particolare va data alla fascia destra dei pugliesi dove da ala di raccordo agi-rà Francesco Scarpa, 34 reti nelle ultime cinque stagioni, probabilmente la miglio-re ala di tutta la Lega Pro proveniente da una buona stagione a Salerno; a sinistra agirà Bolzan, a onor del vero meglio in fase offensiva che difensiva, buon drib-bling, buon piede e da cui presumibil-mente arriveranno il maggior numero di
TARANTO, la favoritadi Diego Stocchi Carnevali
La serie B è l’obbiettivodichiarato dai pugliesidopo due tentativi fallitiBraglia gioca col 352e la squadra è davveroattrezzata per vincereIl mercato ha portatouna rivoluzioneIl leader è Migliaccio.A destra Scarpa,forse la migliore aladi tutta la Lega Pro.Pauroso l’attacco con bomberCorona che si candida a re dei bomber
palloni per le punte. In mezzo al campo, dopo l’infortunio occorso a Magallanes, a dirigere il gioco saranno il brasiliano ex Perugia e Catania Mezavilla con Simone Felci, ex Pescara, entrambi dotati di un discreto tiro dalla media distanza. La ter-za maglia verrà, a seconda delle occasio-ni, assegnata a uno tra Berretti e Quadri:
ACQUISTIInnocenti (a, R.Marcianise)
Corona (a, Mantova)Khoris (c, Reggina, Pr)
Iraci (d, Bari, Pr)Viviani (d, Pisa)
Quadri (c, Lazio, Pr)Nocentini (d, Frosinone)
Berretti (c, Potenza)Bolzan (d, Chievo, Co)Strambelli (c, Bari, Pr)
Bremec (p, Sv)Mezavilla (c, Catania)
R.Imparato (d, Paganese)Di Fatta (d, Pistoiese)
Calori (d, Vicenza)Magallanes (c, Vicenza, Pr)
Felci (c, Pescara)Scarpa (c, Salernitana)
Falconieri (a, Ascoli, Pr)
CESSIONIFaraon (p, Paganese)
Nordi (p, Sv)Barrios (c, Sv)Barrotti (a, Sv)
Di Bari (d, Cosenza)Prosperi (d, Sv)
Nordi (p, Sv)Marolda (a, Sv)Micco (d, Sv)
Caturano (c, Empoli, Fp)Pupino (c, Sangiustese, Pr)
Carrozza (c, Varese)Marolda (a, Viareggio)
Dionigi (a, Andria)
IL MERCATO
quest’ultimo ex promessa della Lazio a fi anco di un talento che invece ha tutta l’aria di essere arrivata alla stagione giu-sta per la consacrazione defi nitiva.Bocche da fuoco di prim’ordine: Ric-cardo Innocenti, 35 anni di Alfonsine, 197 reti in carriera in in 491 partite in 16 anni di onorata carriera e “Re” Giorgio Corona, anch’egli con 35 anni suonati, ultime cinque stagioni trascorse tra A e B: manca dalla Prima Divisione dal 2003 quando, nella sua fi n qui unica stagione disputata in categoria a Catanzaro segnò ben 19 reti in 33 gare. A completare il re-parto ecco Vito Falconieri, 23 anni, alla ricerca della defi nitiva esplosione dopo l’ultima stagione trascorsa a Catania in A con 3 presenze e 1 rete. Alla Spal un consiglio spassionato: tirate in porta il più possibile.
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In viaggio con la Spal
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Allenatore: DOLCETTI. A disp.: Righetti, Bortel, Quintavalla (Ghetti), Schiavon, Laurenti (Rossi), Cazzamalli, Valtulina.
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OGGI6 SETTEMBRE 2009
ANDRIA - FOGGIA GIULIANOVA - COSENZA LANCIANO - PESCARA PESCINA - PORTOGRUARO POTENZA - RAVENNA REGGIANA - MARCIANISE SPAL - TERNANA TARANTO - RIMINI VERONA - CAVESE
PROSSIMO TURNO13 SETTEMBRE 2009
CAVESE - SPAL COSENZA - VERONA FOGGIA - LANCIANO PESCARA - PESCINA PORTOGRUARO - REGGIANA RAVENNA - TARANTO MARCIANISE - GIULIANOVA RIMINI - ANDRIA TERNANA - POTENZA
PROSSIMO TURNO20 SETTEMBRE 2009
ANDRIA - COSENZA FOGGIA - RAVENNA GIULIANOVA - PESCARA PESCINA - RIMINI POTENZA - MARCIANISE REGGIANA - CAVESE TARANTO - SPAL VERONA - TERNANA LANCIANO - PORTOGRUARO
CLASSIFICA MARCATORI:2 reti: Arma (Spal); Polani (Potenza)1 rete: Altinier (Portogruaro), Artistico (Pescara), Berrettoni (Verona), Ceccarelli (Cosenza), Ciotola (Ve-rona), Corona (Taranto), Marchi (Portogruaro), Mel-chiorri (Giulianova), Noviello (Ternana), Tozzi Borsoi (1 rig Ternana), Tulli (1 rig. Rimini), Verratti (Pescara), Catania (Potenza), Croce (Giulianova), Giorgetti (An-dria), Pensalfi ni (Verona), Packer (Ravenna), Scarpa (Taranto), Stefani (1 rig Reggiana), Tedesco (Marcia-nise), Velardi (Foggia), Ciuffetelli (Ravenna), Farina (Cavese), Maggiolini (Cosenza), Olivi (Pescara), Osha-dogan (Lanciano), Piva (Pescina).autoreti: Viviani 1 (Taranto pro Ternana)
TERNANA 6GIULIANOVA 4PESCARA 4HELLAS VERONA 4RAVENNA 4PORTOGRUARO 3POTENZA 3TARANTO 3VIRTUS LANCIANO 3
CAVESE 2COSENZA 2FOGGIA 2PESCINA 2SPAL 2REGGIANA 1RIMINI 1ANDRIA 0MARCIANISE 0
CLASSIFICA