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SCHOOL NEWS
Giugno 2011 Anno 4 - Numero 3
Ist i tuto Comprensivo
“Giovanni Verga” www.icgvergafiumefreddodisicilia.it
ctic82600d@istruzione.it ~ Fiumefreddo di Sicilia ~
Dirigente Scolastico Maria Luisa Leotta
Anno Scolast ico 2010/2011
ALUNNI
tutti gli alunni
dell’Istituto Comprensivo
“G. Verga”
di Fiumefreddo di Sicilia
INSEGNANTI
La Spina Venera
Nicosia Giovanna
Pennisi Roberta
Strazzeri Sabrina
CELEBRAZIONI DEI 150˚ ANNI
DELL’ UNITA D’ ITALIA
NATURA E SALUTE
FARE SCUOLA SCOPRENDO
IL TERRITORIO
UNA SCUOLA CHE RACCOGLIE
SUCCESSI FORMATIVI
S C U O L A E
PROGETTUALITA’
SPORT A SCUOLA
PREMIO A. D’ARRIGO
LA VOCE DELTERRITORIO
PROGETTO DI MERITO
“T R A G E D I A G R E C A ”
e principi di civiltà e cittadi-
nanza
17 MARZO 2011 …
150 anni dell’Unità
d’Italia
Il 17 marzo per il nostro Paese rappresenta
una data simbolo di Unità Nazionale. Pro-
prio così, il 17 marzo 1861 nasce a Torino
“l’Italia” e 150 anni dopo noi cittadini ita-
liani festeggiamo questo giorno che sarà
ricordato come un giorno in cui l’inno di
Mameli è risuonato incessantemente dalle
strade al Parlamento, dai teatri alle piazze
… Sono state organizzate manifestazioni
in tutti i comuni, compreso il nostro picco-
lo paese, per celebrare il 150° anniversario
dell’ Unità d’ Italia.
Noi alunni dell’Istituto Comprensivo “ G.
Verga” di Fiumefreddo di Sicilia insieme
ai nostri docenti e al Dirigente abbiamo
organizzato una giornata di festeggiamenti
a cui hanno partecipato anche le autorità
del nostro paese e i rappresentanti dei vari
Enti e Associazioni. La cerimonia si è a-
perta sulle note del Nabucco di Giuseppe
Verdi e noi ragazzi abbiamo fatto risuonare
il nostro entusiasmo sventolando anche le
bandierine dell’Italia che c’erano state con-
segnate all’ingresso della Chiesa Madre del
Continua a pag. 4
LA REDAZIONE
RECITAL “150 anni dell’Unità d’Italia”
LA BELLEZZA DELLA COSTITUZIONE
RECITAL
“150 anni dell’Unità
d’Italia”
Il Recital “150 anni dell’Unità d’Italia”
è andato in scena il 1° giugno 2011 per
concludere, come ogni anno, le attività
del laboratorio linguistico - espressivo e
musicale ed in particolar modo
quest’anno le celebrazioni del 150° anni-
versario dell’Unità d’Italia, che già con
varie iniziative il nostro Istituto aveva
festeggiato durante l’anno.
Attingendo a forme linguistico - espres-
sive e musicali, con canti e balli risorgi-
mentali, indossando costumi d’epoca e
dando voce ai momenti salienti del no-
stro Risorgimento, gli alunni dell’Istituto
Comprensivo “Giovanni Verga” di
Fiumefreddo, a classi aperte, hanno
espresso quello che hanno appreso
grazie alla formazione ricevuta e cioè
Continua a pag. 6
17 MARZO 2011 a Fiumefreddo di Sicilia
PAGINA 2 SCHOOL NEWS 3° NUMERO
TI VOGLIO BENE,
ITALIA
Era il 17 Marzo del 1861 quando Vit-torio Emanuele II fu eletto primo re d'Italia. Da allora l'Italia si unificò, fino a di-ventare quello che è oggi, una grande nazione. Beh...è già passato molto tempo. Italia quanti anni hai? Ops… scusami. Ho dimenticato che non si chiede mai l'età ad una signora, ma in questo caso devi essere fiera di avere quest'età, perchè dimostri che da 150 anni sei Unita con tutte le tue regioni. Certo per te non è stato facile mante-nere tutto il tuo splendore, perchè tra vari eventi- come terremoti, allaga-menti- devo dire che un po’ ti sei sciu-pata; ma stai tranquilla,che non per questo sarai sottovalutata! Ma parliamo anche dei tuoi aspetti positivi. Ne hai tantissimi, come per esempio i tuoi monumenti storici,
TANTE DIVERSITÀ’,
UNA SOLA NAZIONE
Facciamo un passo indietro. È il 17
marzo 1861 e Vittorio Emanuele II
diviene re d’Italia. Torniamo al giorno
d’oggi. È il 17 marzo 2011.
Mi trovo in piazza, dinanzi la chiesa
Maria SS. Immacolata, insieme alla
mia famiglia e a tante altre persone.
A un certo punto parte la musica
dell’Inno di Mameli e tutti, grandi e
piccoli, cantiamo con orgoglio svento-
lando il tricolore. È stato un momento
emozionante, perché, anche se solo per
qualche minuto, ci siamo sentiti uniti a
quei grandi personaggi che insieme a
Vittorio Emanuele quello stesso gior-
no di centocinquant’anni fa hanno
fatto nascere un nuovo Stato. Fortuna-
tamente quest’anno sono in terza me-
dia e quindi ho avuto la possibilità di
studiare questo argomento che fa parte
del programma di storia e sono riuscita
a capire meglio il motivo di questa
celebrazione. Questo giorno è stato
molto importante per me perché mi ha
aiutata a farmi sentire ancora di più
parte dell’Italia. Nonostante tutto ci
sono alcune persone, soprattutto politi-
ci, che non credono in questa Unità,
perché ritengono che l’Italia sia solo
quella compresa fra le Alpi e la Tosca-
na e che il Sud possa ostacolare la
crescita economica del Nord. Ma io
non sono d’accordo perché, nonostante
tutte le diversità, noi non siamo solo
uno Stato, ma una Nazione,
IL 150° ANNIVERSARIO
DELL’UNITA’ D’ITALIA
A LIBERTO
Da qualche settimana nella nostra scuola
c’è fermento, le insegnanti parlano di
organizzare una festa, ma ancora noi non
sappiamo di che si tratta. Poi finalmente
il mistero viene svelato: la nostra mae-
stra ci informa che il prossimo giovedì
17 marzo tutti faremo vacanza e ci spie-
ga il motivo.
Centocinquant’anni fa l’Italia era divisa
in modo diverso e governata da stranieri,
ma ci sono stati quattro personaggi che
hanno lavorato affinché la nostra patria
fosse unita sotto la stessa bandiera e
governata dagli italiani, questi erano:
Vittorio Emanuele II, Cavour, Mazzini e
Garibaldi; fino ad ora non avevamo mai
sentito parlare di questi uomini, ma ades-
so abbiamo scoperto che sono stati im-
portantissimi per la nostra nazione, per
fare l’Italia com’è adesso.
Così, tutti abbiamo iniziato a colorare le
bandiere, abbiamo fatto dei cartelloni
illustrando l’Italia preunitaria, i quattro
personaggi importanti e l’Italia unita, poi
abbiamo fatto anche tante coccarde trico-
lori e con questi abbiamo abbellito tutta
la scuola per il 16 marzo, giorno in cui
c’è stata la festa nella palestra scolasti-
ca. Alla nostra manifestazione sono in-
tervenuti gli alunni di tutte le classi della
scuola primaria e il coro d’Istituto, la
nostra Preside e i rappresentanti delle
Associazioni del territorio di Fiumefred-
do. Ognuno ha recitato una poesia o ha
letto delle riflessioni. Noi delle classi
seconde abbiamo letto la poesia: “I colo-
ri della mia bandiera”. Il coro ha cantato
delle canzoni molto belle: “Tricolore”,
“Addio del volontario” e il nostro inno
“Fratelli d’Italia”.
È stata una festa molto bella e importan-
te che ci ha aiutato a capire il significato
di questo anniversario.
F. De Salvo, R. Cerra, M. Paesano,
M. Murabito, S. Mosca, F. Di Bella
Classe 2ª G Scuola Primaria
i parchi, il cibo, la cultura, l'arte e mol-
te altre cose ancora! Il 17 marzo 2011
hai festeggiato il tuo compleanno, anzi
lo stai festeggiando tutto l'anno, in
quanto è una cosa tanto importante,
perchè dal 1861 al 2011 hai dimostrato
di essere grande. Ci sono state molte
feste in tuo onore, in ogni paese e città,
che ci hanno fatto capire la tua impor-
tanza e io ne sono stata partecipe, per-
chè anche io sono un'italiana e ne sono
fiera. Quindi,volevo dirti..
Buon Compleanno Italia!
Agata Musumeci
2ªF
3° NUMERO SCHOOL NEWS PAGINA 3
“LA PORTA DELLA
BELLEZZA”
Noi alunni delle terze classi
quest’anno abbiamo aderito al progetto
“LA BELLEZZA DELLA COSTITU-
ZIONE“ creato dalla fondazione FIU-
MARA D’ARTE di ANTONIO PRE-
STI che ha precedentemente realizzato
un museo a cielo aperto nel quartiere
di LIBRINO “LA PORTA DELLA
BELLEZZA”.
Giorno 5 maggio, noi alunni scelti di
tutte le terze classi ,alle ore 9.30 siamo
partiti dalla piazza di Giarre per andare
a visitare a LIBRINO questa immensa
opera d’arte. Appena arrivati ci ha
accolti ANTONIO PRESTI dicendoci
che lui ha certamente inserito un ele-
mento nuovo chiamato “bellezza” che
prima d’allora non si conosceva a LI-
BRINO.
Nel costruire quest’opera si è pensato
a dei rischi: il primo rischio è quello
della dimenticanza istituzionale.
Non è un rischio nuovo per LIBRINO
ma la Porta della Bellezza è un evento
che deve dare uno scatto di orgoglio
morale verso il quartiere. Il secondo
rischio è quello della rimozione da
parte del resto della città.
unita dalla stessa storia, dalla stessa
cultura, dalla stessa lingua e siamo
inoltre tutti discendenti dal grande
Impero romano.
Proprio perché mi sento Italiana ho
cercato di prepararmi adeguatamente a
questa giornata.
Ad esempio ho esposto la bandiera
tricolore al balcone, cosa che pochi
hanno fatto qui a Fiumefreddo.
Ho cercato notizie su Internet per ap-
profondire l’argomento e ho guardato
in televisione molti programmi per
vedere come hanno trascorso questa
ricorrenza i politici e le personalità
importanti. In particolare mi hanno
colpita i discorsi che ha fatto il presi-
dente Napolitano.
Mi ha colpita in particolar modo uno
dei suoi discorsi in cui ha detto che
prima dell’Unità eravamo tanti piccoli
Stati poveri, mentre ora, grazie al fatto
di esserci uniti, siamo uno degli Stati
più ricchi del Mondo.
E io sono d’accordo con questo:
l’Unione fa la forza!!!
VIVA L’ITALIA!
Alessio Margherita 3ªD
Una buona parte dei catanesi infatti
conosce il quartiere non per esperienza
diretta ma per le notizie giornalistiche
che tendono a rappresentarlo come
“quartiere ghetto”.
Il terzo rischio, probabilmente quello
più pericoloso, è l’indifferenza dei
suoi abitanti.
Gli abitanti di LIBRINO sono capaci
di grande generosità se lo voglio-
no ,ma gli stessi abitanti sono spesso
anche disillusi di fronte a qualsiasi
prospettiva di cambiamento del quar-
tiere.
Il quartiere catanese è stato scelto dalla
fondazione come spazio creativo per
fare di LIBRINO un museo internazio-
nale a cielo aperto dove inizialmente
un muro cementizio, che come una
ferita deturpa e taglia in due il territo-
rio ,viene trasformato in una porta di
bellezza.
L’inaugurazione Della Porta della Bel-
lezza ,simbolo del dono che diventa
creazione ,vuole offrire agli studenti
un’altra visione: la trasformazione di
quel muro in bellezza ,grazie anche a
tutti i bambini che assemblando su
quel muro migliaia di pezzi di terracot-
ta hanno creato l’opera.
Le migliaia di studenti delle scuole
coinvolte hanno realizzato un manufat-
to in terracotta ,su cui hanno potuto
esprimere il proprio personale linguag-
gio artistico.
Chiudo il discorso dicendo che grazie
a questa fondazione si sta cominciando
a vedere il vero valore di LIBRINO
che prima d’allora non si vedeva.
Fresta Jury 3ªE
PAGINA 4 SCHOOL NEWS 3° NUMERO
LA MODA DURANTE
L’UNITA’ D’ ITALIA
Un famoso proverbio popolare dice così:“Se belli si vuole apparire un po’ si deve soffrire”, ma un secolo e mezzo fa vestire alla moda per le donne era una vera e propria tortura. Sotto il vestito erano solite indossare un corpetto rigido realizzato con stecche di balena che doveva comprimere il busto al fine di ottenere il famoso “vitino di vespa”. In alcuni casi estremi questa circonfe-renza si riduceva fino a quaranta centi-metri e non erano rari i casi di donne che perdevano anche i sensi poiché non riuscivano più a respirare. Per contrasto, il vestito si doveva allargare a dismisura sui fianchi e per questo si usavano im-bottiture laterali e sottogonne rigide e voluminose, le crinoline. Anche la bian-cheria intima era difficile da indossare,a causa di un intrigo di lacci, laccetti e bottoni. Le signore dell’alta società avevano l’obbligo di cambiare l’abito almeno quattro volte al giorno e negli armadi si potevano trovare indumenti adatti ad ogni occasione: l’abito da ca-sa, il più semplice, da viaggio, da pas-seggio, da te, da visita, da carrozza, da sera. Solo quest’ultimo poteva avere la scollatura, mentre gli altri abiti da gior-no avevano un rigido colletto e le mani-che rigorosamente lunghe. A quel tem-po la donna più elegante era Eugenia, la bella moglie dell’imperatore di Francia
17 MARZO 2011 …
150 anni dell’Unità
d’Italia
. . . nostro paese, dove si è svolta la manifestazione.
Durante la cerimonia i partecipanti sono stati coinvolti
sia attraverso vari canti risorgimentali intonati dal no-
stro Coro d’Istituto sia attraverso la lettura di brani
tratti da opere letterarie scritte da coloro che hanno
vissuto in prima persona l’Unità d’Italia.
Sempre durante la manifestazione sono stati proiettati
anche spezzoni di film che parlavano del Risorgimento.
Infine a conclusione di questa importantissima giorna-
ta, il nostro Dirigente Scolastico ha ringraziato tutti
coloro che avevano collaborato alla realizzazione
dell’evento e noi alunni ci siamo alzati in piedi svento-
lando nuovamente le bandierine tricolori e cantando
l’Inno d’Italia. Per noi ragazzi che abbiamo sempre
studiato sui libri l’Unità d’Italia, questa manifestazione
ci ha aperto gli occhi e ci ha fatto capire cosa significa
realmente “essere italiani”.
Il 17 marzo ci siamo ritrovati veramente parte di una
grande famiglia, insieme a tutti coloro che hanno com-
battuto per un’ Italia libera e unita.
Giulia Curcuruto e Giorgia Viali
3ª E
Napoleone III e le nobildonne, oltre ad imitarne i vestiti più eleganti, volevano essere bionde come lei e cominciarono quindi a schiarirsi e tingersi i capelli, che venivano divisi da una riga nel mezzo e acconciati con boccoli e ricci raccolti lateralmente. Sulle spalle si poggiavano scialli di lana o di pizzo, immancabili erano anche capellini di ogni forma e il più usato era quello detto alla “garibaldi”, con nastri e piume. Completavano il guardaroba guanti, fazzolettini, ventagli, ombrellini parasole e gioielli: ciondoli in corallo, camei legati con nastrini, spille e colla-ne di perle. Anche gli uomini erano più attenti all’apparenza, indossavano pantaloni attillati, camicia bianca, gilet con botto-ni di madreperla, cravatta e la redingote, una giacca lunga e stretta in vita, mentre per le occasioni importanti sfoggiavano il frac dalla lunga coda a rondine; le scarpe erano a punta, molti uscivano a passeggio con un bastone e un alto cap-pello a cilindro, la tuba. E’ in questo periodo che nasce anche la moda per i bambini, i piccoli maschietti indossavano una tunica con cintura e colletto, le bambine dei vestitini da cui spuntavano i mutandoni ornati di pizzo. Quando diventeranno più grandi i ragaz-zi vestiranno alla marinara, mentre le ragazze con ampi vestiti coperti da un grembiule.
Classe 1ª F
3° NUMERO SCHOOL NEWS PAGINA 5
ESSERE ITALIANI OGGI
Per noi essere italiani oggi è un onore,
perchè il popolo italiano è conosciuto in
tutto il mondo sia per le bellezze culturali,
architettoniche e paesaggistiche presenti in
Italia sia perché siamo un popolo laborioso
e pacifico e siamo disponibili ad aiutare i
popoli in difficoltà come stiamo facendo
con tutti i clandestini e profughi che giorno
dopo giorno sbarcano a Lampedusa.
Noi non abbiamo dimenticato il nostro
passato di emigranti.
Fino al 1861 l'Italia era divisa e dominata
dallo straniero, e solo dopo varie lotte da
parte anche di molti giovani valorosi, pro-
venienti sia dal nord sia dal sud della peni-
sola, l'Italia è divenuta un'unica nazione.
Tante persone hanno sacrificato la loro
vita per offrirci un’Italia libera e indipen-
dente.
Il 17 marzo 2011 si festeggiano i 150 anni
dell'Unità nazionale e noi, nonostante alcu-
ne persone spesso parlino di dividere la
nazione, non riusciamo ad immaginare
l'Italia divisa, perchè per noi la nostra Pa-
tria è bella così; noi del meridione siamo
ricchi di cultura e iniziativa tanto quanto
gli italiani del settentrione e solo rimanen-
do uniti saremo davvero forti e ci faremo
conoscere per le cose belle che ci caratte-
rizzano.
Certo, economicamente le regioni del Nord
continuano ad essere ancora un po’ più
ricche di industrie, di lavoro e commercio
rispetto alle regioni del Sud più arretrate,
inoltre, le persone che abitano nel nord
dell’Italia hanno spesso una brutta opinione
dei cittadini del Sud a causa della mafia e
della camorra. Tuttavia, anche noi che
viviamo nell’Italia meridionale, spesso
pensiamo che gli italiani del nord siano un
po’ snob ed egoisti. Non dobbiamo dimen-
ticare, però, di essere tutti figli di un’unica
nazione libera e indipendente e che le per-
sone possono essere oneste o malviventi
ovunque. Oggi più che mai quindi siamo
orgogliose di essere italiane e di poter
partecipare a questo evento unico: i 150
anni della nostra Italia unita.
Diana D’Agostino e Sofia Rita Sciacca
1ªD
RECITAL
“150 anni dell’Unità
d’Italia”
… che l’Italia è un Paese unito,
nonostante le diversità regionali,
ed è un Paese libero grazie ai no-
stri “Padri della Patria”, che hanno
lottato e sacrificato la loro vita per
liberare e riunificare la nostra na-
zione, garantendo un futuro mi-
gliore alle generazioni a venire.
Attraverso il Recital ”150 anni
dell’Unità d’Italia” gli alunni del
Verga hanno celebrato il loro far
parte di un’unica grande famiglia,
unita nella diversità, e hanno fe-
steggiato i 150 anni dell’Unità
nazionale come un secondo com-
pleanno dell’amata Patria, un
compleanno di tutti, nord e sud,
senza discriminazioni e rivalità,
perché si sono resi conto che sol-
tanto rimanendo uniti si può mi-
gliorare davvero la qualità della
vita sociale, economica e culturale
italiana nel quadro europeo e mon-
diale con cui ormai da diversi anni
siamo chiamati a confrontarci.
PAGINA 6 SCHOOL NEWS 3° NUMERO
ALLA SCOPERTA
DELL’APICOLTURA
Giorno 14 Marzo 2011 siamo andati
presso l’apicoltura Costa a Zafferana
Etnea. Il proprietario dell’azienda, du-
rante la visita al laboratorio di produ-
zione, ha descritto la vita e
l’organizzazione delle api. Le api for-
mano una società di piccoli insetti per-
fettamente organizzati, regolata da
leggi ferree di ordine e di economia.
Una famiglia di api è composta da tre
ordini di individui: ape regina, api ope-
raie e fuco. Le api operaie costituisco-
no oltre il 90% dell’intera popolazione.
Sono individui sterili, con una vita
media che raramente supera i 45 gior-
ni. L’addome è provvisto di un pungi-
glione velenifero che usano come orga-
no di difesa.
Quando, dopo aver punto, l’ape si al-
lontana, il pungiglione resta infisso nel
corpo della vittima trattenendo anche
gli ultimi segmenti addominali e parte
delle viscere situati all’estremità
dell’addome, così l’ape mutilata spes-
so muore.
Le operaie sono le più numerose e de-
vono assolvere molteplici compiti..
La loro vita è un continuo lavoro; in-
fatti non si concedono un attimo di
riposo. I fuchi si distinguono facilmen-
te perché sono più grossi delle operaie,
ma più corti della regina, hanno il cor-
po quasi rotondo e le antenne più lun-
ghe delle operaie. Non hanno un com-
pito specifico nell’alveare in quanto
non riescono a succhiare il nettare e
non hanno il pungiglione, ma sono
indispensabili per la continuazione
della specie.
La regina si riconosce dalle operaie per
le maggiori dimensioni del corpo, in
particolare dell’addome ben sviluppa-
to. Anche se la sua vita è lunga (4-5
anni), esce dall’alveare soltanto per
scegliere il fuco durante il volo nuzia-
le, o per cambiare casa e fondare una
nuova famiglia.
Finito il volo nuziale, rientra
nell’alveare ed inizia a deporre le uova,
uno per ogni cella.
Se la cella è piccola, l’uovo viene fe-
condato e nascerà una femmina, se la
cella è grande l’uovo non viene fecon-
dato e nascerà un maschio.
PAGINA 7 SCHOOL NEWS 3° NUMERO
Le api vivono nell’arnia costruita in
legno ben stagionato. L’arnia è divisa
in due parti: una inferiore, il nido e una
superiore, il melario. Nel melario le api
depositano il miele che l’apicoltore
raccoglie senza danneggiare o distur-
bare la colonia. Le arnie devono essere
sistemate in una località appartata,
riparata dai venti e non umida, dove le
fioriture siano abbondanti.
L’interno dell’arnia è arredato dalle
stesse api con i favi di cera vergine che
trasuda dalle ghiandole del loro addo-
me. Ogni favo è formato da migliaia di
piccole celle di forma esagonale che
servono in parte da camere per la gio-
vane covata, in parte per la dispensa
per le provviste alimentari. Il miele è il
più conosciuto tra i prodotti delle api,
viene preparato a partire dal nettare
che le api raccolgono sui fiori oppure
dalla melata, una sostanza zuccherina
presente sulle gemme o sulle foglie. Il
nettare viene rielaborato dalle api tra-
mite l'azione di sostanze chimiche det-
te enzimi.
La trasformazione si completa nelle
cellette del favo con la perdita dell'ac-
qua. Quando il miele è maturo le api
chiudono ermeticamente le cellette con
un tappo di cera per conservarlo per
molto tempo.
Il nettare di cui è composto il miele
può essere prevalentemente di un tipo
di fiore, in questo caso si dice che il
miele è monoflorale e prende il nome
dalla pianta relativa, quindi abbiamo il
miele di Acacia, di Castagno, e così
via.
Se invece le api visitano più fiori e
nessuno prevale il miele è detto Mille-
fiori. Anche il colore del miele dipende
dal nettare, e può andare dal giallo
chiarissimo al marrone scuro.
Il miele è conosciuto e usato dall’uomo
fin dall’antichità. Per diversi secoli è
stato l’unico alimento usato per dolcifi-
care i cibi. Presso il popolo egizio i
prodotti dell’alveare erano presenti
nell’alimentazione e nella medicina:
numerosi, infatti, erano i preparati cu-
rativi a base di miele e numerosi erano
anche i prodotti di bellezza per le don-
ne: crema, paste dentifricie e saponi a
base di miele; la cera, inoltre, era uti-
lizzata in molte occasioni ed anche in
cerimonie religiose. Molti vasi di miele
ermeticamente chiusi sono stati ritro-
vati nelle tombe dei faraoni con il loro
contenuto perfettamente conservato.
L'importanza del miele non ci deve far
dimenticare gli altri prodotti dell'alvea-
re. La pappa reale che è una sostanza
gelatinosa di colore bianco che viene
utilizzata per alimentare l'ape regina
durante tutto l'arco della sua vita e le
api operaie nei primi tre giorni di vita,
la propoli che è composta per la mag-
gior parte da resine e oli essenziali, il
polline che per il suo contenuto protei-
co e vitaminico è un alimento estrema-
mente utile per l'uomo, in particolare
per i bambini, per gli anziani e in gene-
rale come ricostituente.
Potrà sembrare incredibile ma anche il
veleno che le api usano per difendersi
può venire raccolto ed utilizzato
dall'uomo.Infatti al veleno vengono
attribuite proprietà curative special-
mente per le malattie reumatiche. Du-
rante la nostra visita d’istruzione ab-
biamo compreso che allevare le api è
un mestiere che viene svolto con pas-
sione. L'ape attrae l'apicoltore per due
motivi fondamentali: la complessità
della sua vita sociale e biologica e per
l'attitudine a produrre le molteplici
risorse naturali. Inoltre l’apicoltura
contribuisce a mantenere la biodiversi-
tà negli ambienti naturali e aiuta a sta-
bilire un rapporto più cosciente e con-
vinto con l’ambiente che ci circonda.
Classe 2ªC
PAGINA 8 SCHOOL NEWS 3° NUMERO
L’ ARANCIA
L’ arancia ci riempie la pancia, con la sua vitamina C ci fa stare bene tutto il dì! Il suo succo nutriente, ci libera la mente. Ci fa essere felici, ci fa essere amici. È molto gustosa ed è anche ben succosa, è arancione, come la criniera di un leone! Un frutto molto ricercato, perché delizia il palato. Questo frutto è tondo, e fa star bene tutto il mondo! Dagli Arabi fu portata, dagli altri fu amata!
Classe 4ª G
Scuola Primaria
UNA GIORNATA DA
CUOCHI:
“A CUDDURA CU L’OVU” Quest’anno noi alunni del plesso di Liberto
e del plesso di via Badalà, poco prima del-
le vacanze di Pasqua, abbiamo portato a
scuola tutto l’occorrente per realizzare con
le nostre mani “a cuddura cu l’ovu”, dolce
tipico della tradizione pasquale del nostro
paese. Anche noi della classe 5ª G abbia-
mo realizzato questo tipico dolce pasquale.
Le nostra insegnanti ci ha dato una lista di
ingredienti da portare: una base di biscotto,
le uova sode, le decorazioni di frutta e fiori
di zucchero e un vassoio; loro hanno inve-
ce provveduto a portare la glassa
pasticcera.
Prima abbiamo messo le uova sulla base,
incollandole con questo miscuglio di albu-
me, succo di limone e zucchero, poi abbia-
mo disposto a nostro piacere le decorazioni
e abbiamo incollato pure queste e infine
abbiamo sistemato la nostra “cuddura” su
un vassoio e l’abbiamo messa dentro una
busta trasparente, legandola con un bel
nastro e una campana pasquale di colore
arancione. Finito tutto, il risultato è stato
soddisfacente e ne sono rimasta molto sor-
presa. Le nostre cuddure sono giunte anche
alla nostra Preside, che è stata molto con-
tenta di questa iniziativa che rivaluta e
riconosce le tradizioni. Questa è stata un'
esperienza che ricorderò a lungo.
Alessia Curcuruto Classe 5ª G
Scuola Primaria
3° NUMERO SCHOOL NEWS PAGINA 9
PAPYRUS
FIUMEFREDDESE Giorno 18 Aprile, noi alunni della clas-
se 4ª G abbiamo visitato il laboratorio
della lavorazione del papiro del mae-
stro Michele Patanè, presso l'Associa-
zione culturale "Sikania".
Arrivati al laboratorio ci siam seduti su
delle panche di legno e il Sign. Patanè
ci ha dato molte informazioni sulla
lavorazione del papiro,usato antica-
mente dagli Egizi per fare la carta.
Interessante è stata la spiegazione del
procedimento per creare la carta: prima
di tutto si taglia il tronco del papiro e si
toglie la corteccia, il tronco si taglia in
piccole strisce che si posizionano una
sopra l'altra e dopo si mette una tova-
glia di lino e si posa in una pressa, si
cambia il lino per eliminare l'umidità,
ed infine si ottiene il foglio di papiro.
Il maestro Michele Patanè dal 1990 è
un realizzatore della carta papiro, e
riesce a fare delle vere e proprie opere
d'arte; infatti i suoi manufatti vengono
esposti anche al pubblico.
Lui ha dato anche un nome al papiro:
"PAPYRUS FIUMEFREDDO", che
coltiva personalmente oppure viene
ricavato da piccoli giardini coltivati dai
proprietari. Inoltre ci ha fatto ascoltare
una canzone sul fiume Fiumefreddo,
che ha suonato con la chitarra, e che
noi abbiamo ascoltato con piacere.
È stata un'esperienza magnifica per noi
alunni perché abbiamo incontrato un
vero artista, ma anche perché abbiamo
conosciuto delle tecniche interessanti
sulla lavorazione del papiro, che ormai
è quasi del tutto scomparso.
Roberta Di Mauro
4ª G
Scuola Primaria
INDIETRO NEL TEMPO
Il 28 Aprile 2011 noi alunni delle classi
3ªC e 3ªG siamo andati a Viagrande al
Mu. La. Arrivati al Mu. La., che signi-
fica Museo della Lava, ci hanno fatto
vedere un film in 3D. Poi Gisella, che
era una istruttrice, ci ha portati in una
stanza chiamata laboratorio Art Attack,
dove ci ha fatto realizzare un vulcano
molto carino costruito con un pezzo di
cartone e carta crespa; i nostri vulcani
erano molto sgorbi, ma divertenti. Usci-
ti dalla stanza abbiamo mangiato. Sia-
mo rientrati e ci hanno fatto vedere un
film che un po’ riguardava l’Etna e un
po’ la lava e il motivo per cui si forma-
rono i vulcani. Usciti, il signor Luca ci
ha spiegato gli strati della Terra ma
soprattutto che la lava non viene dal
centro della terra ma dal cosiddetto
Mantello: uno strato paragonato al bu-
dino. Dopo ci ha spiegato la differenza
fra ”lava” e “magma”, cioè che il mag-
ma è un miscuglio di gas e lava che si
trova all’interno del vulcano, quindi è
sbagliato dire che lava è la stessa cosa
di magma. Poi siamo andati in una
“cava” dove mettevano il ghiaccio che
usavano per granite e altro quando non
c’erano né i frigoriferi né i congelatori.
In seguito abbiamo visitato uno spazio
dedicato ai vari, terrificanti, maestosi,
mitici dinosauri. Quando siamo entrati
c’era una scultura di Tirannosauro, era
sembrava vero, faceva paura e per un istan-
te abbiamo pensato di trovarci indietro nel
tempo, nell’era Giurassica. Questo viaggio
nel tempo ci ha meravigliati e anche un po’
emozionati. Il signor Luca ci ha detto che
una delle ipotesi sull’estinzione dei dino-
sauri si basa proprio sull’attività dei vulca-
ni. Successivamente abbiamo assistito alla
fuoriuscita di gas da un geyser riprodotto
artificialmente; noi guardavamo a bocca
aperta il mistero del fumo che saliva a getti,
anche se ci ha riempiti tutti quanti di puzza
di zolfo! Dopo pranzo ci hanno fatti entrare
in una casetta gonfiabile a forma di cupola:
il planetario. Lì dentro il prof. Giovanni ci
ha spiegato prima le caratteristiche delle
stelle, quelle bianche sono più giovani e
quelle arancioni più vecchie, e poi ci ha
parlato del sole e dei pianeti del nostro si-
stema Solare. Per concludere la visita del
planetario abbiamo visto un cartone anima-
to intitolato “La pattuglia di Zula” che spie-
gava perché solo sulla Terra c’è vita.
L’ultimo momento piacevole della gita è
stato quando, in compagnia del signor Gio-
vanni di Prima, che ci ha portati al Bar
“Donna Peppina” di Zafferana, abbiamo
mangiato un dolce davvero buono chiamato
“foglia di mandorla” o di pistacchio. Infine
siamo tornati a Fiumefreddo stanchi ma
soddisfatti di aver viaggiato indietro nel
tempo quasi come i protagonisti del docu-
mentario “Prehistoric park” visto a puntate
a scuola.
PAGINA 10 SCHOOL NEWS 3° NUMERO
ALLA SCOPERTA DEL
PARCO FLUVIALE
DELL’ALCANTARA
Giorno 28 -4-2011, le classi IIB, IIC e IIF si sono recate in visita d’istruzione presso le Gurne dell’Alcantara e presso il lago Gurrida, accompagnate dagli in-segnanti e da due guide. Il Fiume Al-cantara, dopo il Simeto, è il fiume più lungo della Sicilia. Esso parte dal Lago Gurrida, nei pressi dei Monti Nebrodi, situati nella zona di Floresta e sfocia nel Mar Ionio dividendo la provincia di Ca-tania da quella di Messina. Si estende per circa 54 Km con un bacino di circa 620 Km. Il nome "Alcantara" deriva dalla parola Alquantar, in arabo, ma in tempi antichi veniva anche chiamato con diversi nomi, per esempio dai Greci veniva chiamato Akesines. Le colate laviche dell' Etna interrompono il fiu-me provocando delle pianure occupate da laghetti e stagni. Il territorio che at-traversa il Fiume Alcantara è protetto da una riserva chiamata "PARCO FLU-VIALE DELL' ALCANTARA", parco nato nel maggio del 2001. I paesi che sono attraversati dal Fiume Alcantara hanno terreni molto fertili dove si colti-vano piante di diversi tipi, come peschi, aranci, limoni e ortaggi di ogni genere. Il suo percorso negli anni ha creato luoghi unici nel loro genere come appunto le Gurne, ovvero dei laghetti creati dall’azione erosiva del fiume sulle colate laviche, dell'Alcantara e le Gole, luoghi molto apprezzati dai turisti che visitano la Sicilia. Queste ultime derivano da un vulcano spento, il Moio,che abbiamo potuto vedere da vicino. Lungo il Fiume Alcantara si riconosce la presenza di molte forme vegetali. Nella parte bassa. ci sono dei residui di querce, invece nel-la parte alta troviamo platini, olmi, aceri
GLI SCOUT
Il gruppo degli scout è stato fondato da
Robert Baden-Powell in Gran Bretagna
nel 1908 ed era inizialmente destinato ai
ragazzi, mentre dal 1910 e’ stato aperto
anche alle ragazze.
Oggi nel mondo ci sono circa venticin-
que milioni di scout.
Essi sono divisi in: “lupetti” compren-
denti una fascia di età tra gli 8 e gli 11
anni, il “reparto” che include ragazzi
compresi tra i 12 e i 16 anni e infine il
“clan” che comprende i coordinatori di
tutte le attività. Per i lupetti, che sono
organizzati in branchi, l’attività’ princi-
pale è il gioco che insegna a vivere leal-
mente già da piccoli. Nel reparto che è
diviso in esploratori e guide, si svolgono
attività in gruppi chiamati squadriglie,
se nel corso del fiume i licheni sono gialli, questo indica che il posto non è inquinato. Se invece il posto è inquinato il lichene sarà grigio. L' Alcantara è spesso frequentato da un uccello chia-mato "Uccello Rapace" che vive in pros-simità del parco dei Nebrodi. Tra gli uccelli presenti ci sono il Gufo, il Barba-gianni, il Falco Pellegrino, la Poiana e il Gheppio. Vivono anche animali di terra, essi sono: il gatto selvatico, la marmotta, il ghiro, lepri, conigli, volpi, ricci e istri-ci. Nella foce si possono vedere uccelli migratori, l'airone cenerino, la garzetta e il corriere piccolo. Infine vi è un vasto universo di insetti lì dentro. Ci vivono farfalle, grilli, cavallette, cicale, api, maggiolini... che hanno un grande e im-portante ruolo nella catena alimentare. Dopo la pausa pranzo ci siamo recati a Randazzo, presso il lago Gurrida, che si trova in una proprietà privata. L’area è caratterizzata da un vigneto che per buo-na parte dell’anno è sommerso dalle acque del fiume Flascio, che alimentano il lago Gurrida. In questo suggestivo posto è possibile osservare vari tipi di uccelli tra i quali anatre, folaghe, aironi, ecc.. La guida ci ha suggerito di fare silenzio per non spaventare gli uccelli e, nella nostra escursione, abbiamo visto alcuni simpatici falchi, ranocchi, ecc.. Abbiamo anche potuto ammirare la splendida vegetazione presente, rigo-gliosa e variopinta. Prima del rientro a casa, ci siamo fermati a Linguaglossa per un gelato. Come abbiamo avuto già modo di provare , stare all’aria aperta è stato fantastico! Abbiamo imparato tante notizie e ci siamo divertiti tanto a stare con i compagni e con gli insegnanti, vedendo posti di grande bellezza natu-rale!
Piazza Alessandro e Gullotto Valentina
2ªB
mentre nel clan si svolgono numerose
iniziative anche di beneficenza.
Tutti questi gruppi hanno in comune
un campo, che dura all’incirca 1 o 2
settimane, dove tutti i bambini, ragazzi
e adulti si possono divertire con giochi
e attività che li fanno riflettere in modo
allegro. Tutti gli scout indossano
un’uniforme e un fazzolettone che in-
dica l’appartenenza a questo movimen-
to, con esso ci si distingue tra i vari
gruppi perché ognuno ha il proprio
colore, inoltre l’uniforme e’ dotata di
vari distintivi che indicano la Nazione,
il gruppo e le “specialità” ricevute du-
rante il percorso scout.
La cosa più importante è la promessa
che viene pronunciata dagli scout in
tappe ben precise della loro formazio-
ne, che attraverso dei punti ti insegna
non solo le regole da seguire negli scout
ma anche nella vita.
Sono contenta di essere scout perché mi
piace la natura, mi rende felice stare con
gli altri e condividere con loro un percor-
so di vita. E’ bello imparare, aiutare,
migliorare le proprie capacità, crescere
divertendosi e con animo spensierato.
Borzì Elisa 2ªB
e salici. Sul fianco di Graniti ci sono delle pinete di Pino e prati con un vasto territorio dove domina l'Asfodelo. A Castiglione ci sono querce, aceri e qualche Faggio. Troviamo anche delle piante di licheni e del muschio. I liche-ni sono dei bioindicatori, cioè essi indi-cano lo stato del fiume, per esempio
3° NUMERO SCHOOL NEWS PAGINA 11
VISITA ALL’ACQUARIO
DI GIARRE
Strani pesci dai colori smaglianti, picco-
le colonie di esserini sfuggenti che im-
pauriti si nascondevano tra le alghe,
spaventose murene e tenerissime stelle
marine. Questo lo spettacolo che si è
presentato agli occhi dei bambini.
La visita del 13 aprile all’acquario di
Giarre ha entusiasmato tutti, i bambini
di cinque anni della scuola dell’infanzia
assieme agli alunni della classe 2ª G.
Per molti di loro era la prima volta che
si trovavano davanti allo spettacolo me-
raviglioso di un fondale marino. Tante
le domande poste alla guida e alle inse-
gnanti. Il pesciolino Nemo ha riscosso
un consenso particolare, ma anche la
vista di un piccolo squalo, di tanti polpi
e tartarughe marine, così come le tante
conchiglie di varie forme e dai colori
trasparenti, argentate e colorate.
L’esperienza è stata coinvolgente, ma
soprattutto ha fatto riflettere i bambini
l’osservazione di un fondale inquinato,
creato apposta per far comprendere co-
me la bellezza della natura può subire
forti cambiamenti in negativo per mano
dell’uomo.
Scuola dell’Infanzia
A CACCIA D’ EMOZIONI
TRA LE SPONDE
DEI DUE FIUMI
Lo scorso 20 maggio 2011, noi alunni
delle classi terze C e G della scuola
primaria, siamo andati a visitare le foci
del fiume Alkantara e del Fiumefreddo.
Scesi dal pullman,ci siamo subito tro-
vati immersi in un boschetto costiero di
Pini marittimi, Eucalipti ed Acacie che
si affollavano lungo la strada sterrata,
retrostante l’ampia spiaggia di San
Marco, nel comune di Calatabiano.
Man mano che ci incamminavamo lun-
go il sentiero natura, ai margini e vicino
al boschetto, una accogliente vegetazio-
ne di fiorellini viola e gialli, come un
fantasioso tappeto, ornava il sottobo-
sco, andandosi a diradare via via che
il terreno diveniva sabbioso verso la
spiaggia. Avanzando verso il fiume,
abbiamo incontrato alcune farfalle e dei
calabroni. Al contempo ci accompagna-
va lo stridio delle rondini che a stormi
sorvolavano il cielo, anche a bassa quo-
ta. Ora volteggiavano anche radenti a
pelo d’acqua, ora saltellavano sulla
fanghiglia beccando qua e là alla ricer-
ca di vermicelli ed insetti lungo le rive.
LA NATURA
La natura è la casa di noi tutti ci regala i suoi frutti e i suoi fiori
ora tocca a noi lottare per riaverla pulita.
Ora tocca a noi lavorare per difenderla e salvaguardarla
da tutto quello che gli uomini ingrati abbandonano senza pensare
ai danni che ne possono derivare. Tutti noi dobbiamo faticare per lasciare un mondo pulito
e sicuramente migliore.
Valeria Torrisi
1ªB
In prossimità della foce, a forma di estu-
ario, le acque scorrevano veloci e piatte,
un po’ limacciose e scure per le copiose
piogge cadute di recente lungo i versanti
dei monti Nebrodi e dell’Etna che si
affacciano nella vallata del fiume Alkan-
tara. Immersi in questo magnifico pae-
saggio naturale, accoccolati vicino la
riva, abbiamo fatto colazione. Nel frat-
tempo, fra un boccone e l’altro, gironzo-
lando intorno, siamo andati in cerca di
sassolini levigati dalla furia delle acque
e trascinati sin qui da esse, provenienti
dalla progressiva erosione delle monta-
gne. Alcuni di questi ciottoli erano di
color mattone ed altri variopinti da un
lato. In tal caso si trattava di materiali
inerti, frammenti di maiolica o cocci di
mattoni, gettati illegalmente a monte nel
fiume da qualche buontempone tempo
prima, che l’acqua e lo sbattere delle
onde marine in qualche modo aveva così
trascinato a valle e riciclato. Rinfrancati
dalla pausa e dai souvenir raccolti, ab-
biamo fatto ritorno all’autobus e siamo
partiti alla volta del fiume Fiumefreddo.
Qui, prima di raggiungere la foce, ci
siamo affacciati dall’antico ponticello
sotto cui scorrono le limpide acque.
Da lì sopra vi era una bella veduta di un
ampio tratto del fiume ed abbiamo no-
tato le gallinelle dal piumaggio nero
solcare i chiari d’acqua, ed alcune di
loro, i maschi, avevano il caratteristico
becco rosso. Attraversato un canneto,
successivamente ci siamo spostati in
spiaggia ad osservare la foce che, in tal
caso, si presentava a delta. La maestra
ci ha dato alcune spiegazioni. Per prima
cosa ci ha fatto notare nell’acqua la
presenza di varie piante acquatiche.
Di queste, una in particolare: il Ranun-
colo Penicillato, così chiamato perché
dotato di foglie filiformi ed a ciuffo che
fanno pensare alle setole del pennello,
da cui fioriscono, in primavera inoltra-
ta, tanti fiorellini bianchi galleggianti
che fanno capolino fra i riflessi verdi ed
argentati del letto del fiume.
BENTORNATE
FARFALLINE
Le farfalline tornano fuori con le ali dipinte di tanti splendidi colori: rosa, rosso, arancione, giallo e blu. Chiede un bambino: - Dove eravate nel grigio inverno? Che facevate? Le farfalle rispondono: -Dormivamo dentro gli ovini, piccoli piccoli come semini. Aspettavamo la primavera, bella bella come una stella, per volare ed incontrare altre far-falle di mille colori.
Davide Arrigo, Davide Beccaria,
Flavio Zinno Classe 2ª C
Scuola Primaria
PAGINA 12 SCHOOL NEWS 3° NUMERO
Poi ci ha spiegato che la caratteristica
trasparenza e freddezza delle sue acque
dipendono dal fatto che esse provengo-
no, in buona parte, dallo scioglimento
delle nevi dell’Etna. La nostra insaziabi-
le curiosità ci ha spinti ad immergere un
dito nell’acqua. Ne siamo stati sì capaci.
Ma solo per un secondo! A tenerlo di più
rischiavamo il congelamento. Abbiamo
così fatto ritorno a scuola soddisfatti e,
soprattutto “freschi”, dopo questa bella
esperienza.
Classe 3ª C
Scuola primaria
IN GIRO PER
VIAGRANDE,
MONTE SERRA E
ZAFFERANA La “Casa delle farfalle” di Viagrande
Monte Serra è stata la meta della gita
d’istruzione che abbiamo fatto il 29
Aprile 2011 noi bambini delle classi
prime e seconde del plesso di Liberto.
A Viagrande ci aspettava una guida che
ci ha accompagnati nel “Bosco delle
fiabe”.
Nel bosco c’erano tanti animaletti che
una fatina dispettosa aveva trasformato
in sagome di legno.
Noi siamo andati a trovare “l’albero
magico” e abbiamo fatto una pozione
con legnetti, foglie e con un po’ d’acqua
e l’abbiamo data all’albero che ci ha
svelato come fare perché gli animaletti
ritornassero veri: il segreto è rispettare
l’ambiente e gli animali che ci vivono.
Con il trenino-trattore abbiamo fatto un
breve giro nel bosco dove abbiamo visto
altri animaletti di legno: conigli, topoli-
ni, tartarughe, gufi, volpi e cervi.
Dopo la colazione abbiamo visitato la
“Casa delle farfalle”, dove le farfalle
variopinte volavano libere e si appog-
giavano anche sulle nostre mani; una
signora ci ha spiegato la nascita di una
farfalla: prima la mamma depone l’uovo
su una foglia, poi nasce il bruco, il quale
mangiando di continuo diventa un
brucone e forma un bozzolo, infine di-
venta crisalide, esce dal bozzolo già
farfalla e quando le ali sono asciutte può
volare.
Ci hanno spiegato che le farfalle che
abbiamo visto sono della foresta pluvia-
le e che da noi esiste una farfalla di no-
me “Aurora dell’Etna” che è di colore
giallo e rosso, ma con dispiacere abbia-
mo saputo che rischia l’estinzione a
causa degli incendi e dell’inquinamento.
Abbiamo visto delle bacheche con le fale-
ne e tanti altri tipi di farfalle, alcune vele-
nose per i predatori, che, se le mangiano,
gli viene il mal di pancia.
Alle 13,00 abbiamo pranzato, abbiamo
giocato un po’ e abbiamo comprato dei
souvenir. Dopo siamo andati al laborato-
rio Art Attack e abbiamo costruito le far-
falle usando mollette, acquerelli, cartonci-
no e pennarelli.
Nel pomeriggio siamo partiti per Zaffera-
na e quando siamo arrivati da “Donna
Peppina” abbiamo degustato dei biscotti-
ni chiamati “Foglie di tè” e il gelato.
Infine siamo ritornati a Fiumefreddo dove
ci aspettavano i nostri genitori.
È stata una bella giornata entusiasmante
perché ci siamo divertiti e abbiamo impa-
rato tante cose nuove.
Rosario Cerra e Federica De Salvo Classe 2ªG
Scuola Primaria
RISPETTIAMO
L’AMBIENTE FACENDO
LA RACCOLTA
DIFFERENZIATA
Giovedì 14 Aprile 2011 la nostra
scuola ha voluto sensibilizzarci anco-
ra di più nei confronti dell'ambiente e
dell’utilizzo di fonti di energia alter-
native, proponendoci una conferenza
sul riciclaggio con l’esperto dottor
Germanà. Egli ci ha spiegato che
non bisogna gettare in modo indiscri-
minato i rifiuti che produciamo quoti-
dianamente, perché ciò danneggia
l’ambiente e impedisce di sfruttare
fonti di energia alternativa che potreb-
bero salvaguradare di più il mondo in
cui viviamo. Attraverso varie slide il
dottor Germanà ci ha fatto riflettere
sul fatto che esistono diverse tipologie
di rifiuti: carta, plastica, vetro, lattine,
umido biodegradabile, verde, ingom-
branti, R.U.P (rifiuti urbani pericolo-
si) e il non secco riciclabile. Se si
uniscono il verde e l'umido, si può
ricavare il composto, un fertilizzante
per le piante, inoltre, riciclando i vari
rifiuti, possiamo creare altri oggetti
utili per la nostra vita e contribuire a
non inquinare l'ambiente. La produ-
zione dei rifiuti con il passare degli
anni è aumentata notevolmente, infat-
ti, l’esperto ci ha detto che mentre nel
1890 se ne producevano circa 600
\800 gr al giorno, oggi se ne produco-
no quasi 2 kg. Tutti i rifiuti che non
vengono riciclati vanno a finire in
apposite discariche e questo provoca
dei disagi tanto al territorio, per la non
gradevole presenza delle numerose
discariche, quanto olfattivi per chi
abita nelle vicinanze di una discarica,.
Inoltre, i rifiuti producono una sostan-
za altamente tossica che si chiama
percolato, la quale attraversando il
terreno può causare l’inquinamento
delle falde acquifere.
3° NUMERO SCHOOL NEWS PAGINA 13
Il dottor Germanà ci ha spiegato che
continuando a gettare i rifiuti nelle
discariche senza riciclare, non si tiene
conto del fatto che molti oggetti che
noi usiamo quotidianamente sono
difficili da smaltire: la bottiglia di
vetro per decomporsi impiega circa
4.000 anni, la lattina dai 20 ai 200
anni, il giornale da 4 o 12 mesi.
Successivamente l’esperto ci ha fatto
“giocare al riciclaggio”, e dobbiamo
dire che questo ci ha colpito molto,
infatti ha dato ad alcuni nostri compa-
gni dei sacchi di vario colore, come
fossero contenitori per la raccolta
differenziata, e ci ha dimostrato che
separando alcuni oggetti-rifiuti che lui
aveva portato, in plastica, vetro, carta
e alluminio, i rifiuti non riciclabili
rimasti erano davvero pochi; pertanto
facendo la raccolta differenziata ab-
biamo capito che non solo si possono
riciclare tantissime cose ma rimane
davvero poco da mandare in discarica
e il rischio di inquinamento per
l’ambiente diminuisce fortemente.
Abbiamo capito, inoltre, che i rifiuti
raccolti in modo differenziato e rici-
clati possono rivelarsi una risorsa
importante perché possiamo ricavare:
coperte, guanti, cappelli, panchine ed
alluminio, che spesso importiamo da
altri continenti. Infine il dottor Ger-
manà ci ha parlato di un nuovo accor-
do nato tra alcuni Comuni della pro-
vincia di Catania al fine di separare
alcuni rifiuti in categorie più detta-
gliate. Giocare al riciclaggio è stata
davvero un’esperienza formativa per-
ché abbiamo capito che fare la raccol-
ta differenziata non solo è segno di
rispetto per l'ambiente ma è segno di
civiltà per le generazioni future.
Mariele Arcidiacono, Sergio Corica,
Martina Caratozzolo, Diana
D'Agostino, Giulia Di Bartolo
e Alfio Russo
1ªD
ESPLOSIONE ALLA
CENTRALE ATOMICA
DI CHERNOBYL
Data: 26 aprile 1986; ore 1:23 del mat-
tino (ora locale). Nella centrale atomi-
ca di Chernobyl, in Ucraina,
all’interno del reattore numero 4 si
verifica un’esplosione che innesca una
trentina di incendi. Il reattore e la
massa di grafite che lo circondano
cominciano a bruciare rilasciando
I governi occidentali cominciano a
prendere misure di sicurezza per pro-
teggere la popolazione dai rischi lega-
ti all’esposizione. Dopo circa un me-
se, l’allarme in occidente cessa anche
se le conseguenze dureranno a lungo e
l’area intorno alla centrale rimarrà
contaminata in modo perenne. I morti
per l’esplosione e per i tentativi di
domare il fuoco sono ufficialmente
32, mentre quelli che si ammaleranno
e moriranno negli anni successivi
sono migliaia.
scorie radioattive. Gli incendi dureranno
circa 12 giorni nonostante le 5000 tonnella-
te di boro e di piombo che le squadre di
emergenza buttano sopra. La centrale sor-
ge a 140 km da Kiev e a soli 16 km dalla
piccola cittadina di Pripjat.
Il governo sovietico cerca di tenere segreto
l’incidente, ma senza successo. Infatti il
giorno dopo una nube grigia aggiunge la
Polonia, due giorni dopo arriva in Svezia e
solo l’1 maggio raggiunge l’Italia e la Fran-
cia, quindi l’URSS deve rivelare la verità
sul disastro.
PAGINA 14 SCHOOL NEWS 3° NUMERO
UN GIORNO SIAMO STATI
IMMERSI NELLA
NATURA …
Lunedì 9 maggio abbiamo partecipato ad
una gita di istruzione sul Monte Etna.
Quando siamo arrivati all’imbocco del
sentiero abbiamo incontrato Elvira, la
nostra guida.
Abbiamo cominciato ad incamminarci e
in lontananza si vedevano già i Monti Sar-
torius, che rientrano nella zona B del par-
co dell'Etna, in quest’ambiente crescono le
Betulle, che nonostante siano arrivate da
noi durante l'ultima Glaciazione, si sono
ben adattate al nostro clima; la loro cortec-
cia bianca un tempo veniva utilizzata per
fare le pergamene.
Sulle pendici dei Monti Sartorius sono
evidenti i pulvini, dei cuscinetti spinosi al
cui interno crescono alcune piante più
piccole endemiche dell'Etna, come la vio-
la, la margherita e la camomilla.
Speravamo di poter ammirare anche qual-
che volpe , ma purtroppo non ne abbiamo
visto, abbiamo però notato una pigna che
sicuramente era stata rosicchiata da un
uccello che torna sull'Etna ogni due anni,
il Crociere, facilmente identificabile pro-
prio dalla forma del becco a croce.
Camminando un po’ abbiamo notato una
vecchia casa vicino alla quale c'era un
punto di osservazione dove abbiamo potu-
to osservare una Betulla che continuava a
vivere all'interno di una antica colata lavi-
ca. Lì accanto stava crescendo anche un
bel Pino Laricio.
Attorno alla casa non dimenticheremo un
odore strano che secondo alcuni di noi era
un odore gradevole mentre per altri lo era
di meno, proveniente da un cespuglio par-
ticolare, il tanaceto dai fiori gialli di for-
ma rotonda. Dopo, insieme alla guida sia-
mo saliti su un punto altissimo dal quale si
poteva osservare il cratere: un paesaggio
incantevole.
Ci sentivamo dei giganti che domi-
navano il mondo, guardando in
basso abbiamo visto delle persone
che rispetto a noi sembravano delle
formiche!
Alla fine di questa lunga passeg-
giata abbiamo fatto un gioco origi-
nale e molto bello, la guida ci ha
chiesto di chiudere gli occhi per
sentire tutti i rumori intorno a noi:
abbiamo sentito i boati del cratere,
il cinguettio degli uccellini, il vocio
di alcune persone, il soffio del ven-
to e soprattutto abbiamo avvertito
una grande sensazione di pace.
Durante il pomeriggio, visitando il
museo Mula, abbiamo visto alcuni
materiali piroclastici prodotti
dall'Etna durante l'eruzione del
2002. Prima di andarcene abbiamo
assistito ad una breve proiezione
sulle più grandi eruzioni dell'Etna.
Questa escursione è stata molto
interessante perchè per un giorno
siamo stati immersi nella natura e
abbiamo potuto visitare la più
grande meraviglia della nostra Sici-
lia: l'Etna!!...
Leotta Rosa Gloria,
Fiamingo Serena
e Gusmano Ylenia
3ªB
imprevisto che può provocare dan-
ni irreversibili alle persone ed
all’ambiente. Nel mese di giugno
2011 ci sarà un referendum in Ita-
lia che stabilirà la scelta o meno
del nucleare. Personalmente sono
contrario all’ utilizzo dell’energia
atomica e dico che per ora ci sono
tante alternative come l’energia
eolica, l’energia solare e l’energia
idroelettrica e che occorre investire
su queste fonti alternative piuttosto
che scegliere il nucleare.
Alexandru Stefanescu
2ª B
Dopo l’accaduto alcuni Paesi, fra cui l’Italia, hanno rivisto i
propri programmi nucleari e sono arrivati al punto di rinuncia-
re all’utilizzo di questa fonte, invece altri non hanno modifi-
cato la propria politica energetica. Marzo 2011: in Giappone,
a seguito di un violento terremoto, seguito da uno tsunami, il
reattore della centrale nucleare di Fukushima subisce seri
danni, provocando la fuoriuscita di sostanze radioattive. La
tragedia in Giappone non è stata, come quella di Chernobyl,
provocata da un errore di manutenzione, ma è stata causata
dagli effetti del terremoto che hanno impedito che l’acqua
raggiungesse il reattore per raffreddarlo. A seguito di que-
sto evento sismico, nel nostro Paese si è riaperto il dibattito.
Alcuni sono a favore del nucleare perché i combustibili fossi-
li non dureranno per sempre. I contrari al nucleare dicono che,
anche se una centrale è molto sofisticata, ci può essere un
3° NUMERO SCHOOL NEWS PAGINA 15
“MEDITATE CHE
QUESTO È STATO:
Vi comando queste parole, Scolpitele nel vostro cuore.”
Così esorta lo scrittore Primo Levi nella
poesia “Se questo è un uomo”.
Raccogliendo questo messaggio il Parla-
mento Italiano ha istituito il “Giorno
della memoria”.
La legge è stata approvata in Parlamento
ed è entrata in vigore il 20 luglio 2000.
Ogni anno a partire dal 2001 si celebra il
giorno della memoria. Un’altra iniziativa
a livello europeo è quella delle “pietre
d’inciampo”, un progetto voluto
dall’artista tedesco Gunter Demnig, che
ha iniziato questo lavoro sulla memoria
nel 1993, mentre le prime pietre
d’inciampo compaiono nel 1995 a Colo-
nia. Oggi se ne contano più di 22 mila:
in Germania, Austria, Ungheria, Ucrai-
na, Cecoslovacchia, Polonia, Paesi Bassi
…
Le prime 30, in Italia, sono state colloca-
te in 28 giugno 2010, in sei municipi di
Roma. Sulla superficie d’ottone si legge
il nome e il cognome, l’anno di nascita,
la data e il luogo di deportazione.
La pietra è posta davanti alla casa del
deportato.
Queste pietre non costituiscono un in-
ciampo fisico, ma visivo e mentale, per
far fermare a riflettere chi passa lungo le
strade di Roma.
Le esortazioni di Primo Levi vengono
ancora ascoltate:
“Per non dimenticare”.
....”Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.”
CONOSCERE
SPERIMENTANDO
Giorno 2 Aprile, noi ragazzi della scuola
media abbiamo vissuto un’esperienza fan-
tastica: abbiamo avuto l’occasione di parte-
cipare, da protagonisti e anche spettatori,
alla II edizione della mostra interattiva di
scienze “Sperimentare giocando, conoscere
sperimentando”, organizzata dal Liceo
Scientifico “Leonardo” di Giarre. Appena
arrivati all’interno del grande edificio sco-
lastico, eravamo un po’ spaesati, emoziona-
ti, insicuri ma felici. L’ambiente messo a
disposizione del liceo era la palestra.
C’erano tantissimi stand, compreso il no-
stro, con altrettanti esperimenti, tutti molto
interessanti. Noi alunni di prima e seconda
media abbiamo presentato due esperimenti:
“facciamo il vuoto” e “ossigeno e combu-
stione”. L’esperienza vissuta è stata estre-
mamente positiva in quanto ci ha permesso
di confrontarci con altri studenti, anche
molto più grandi di noi e ci ha fatto scopri-
re le scienze da un altro punto di vista, cioè
che con materiali di facile reperibilità è
possibile eseguire semplici esperimenti che
ci permettono di capire meglio la realtà che
ci circonda.
Sebastiano Caltabiano e Ramona Sergi
1ªA
Francesco Barbagallo e Giuliano Ciancio
1ªB
Giulia Segreto
2ªA
WRESTLING SI’ O NO?
Chi non conosce il WWE, il World Wre-
stling Entairment? È il cosiddetto mondo
del Wrestling, un mondo sempre più cono-
sciuto tra i ragazzi, dai videogiochi ai per-
sonaggi-giocattolo alle trasmissioni televi-
sive. Lo sport del wrestling consiste in una
vera e propria lotta fisica tra uomini o an-
che tra donne (il cosiddetto WWE Divas)
e può essere leale o sleale. Quella leale è
quella normale, mentre quella sleale è
quella che viene effettuata grazie anche
all’aiuto di oggetti esterni come sedie,
tavolo, martello… Non esiste un’autorità
internazionale che regolamenta il wre-
stling, ma esistono regole più o meno stan-
dard che si sono sviluppate col tempo.
Ogni federazione applica le proprie va-
rianti delle regole, ma tutti i regolamenti
sono molto simili per evitare confusione.
Vi sono poi decine di tipologie diverse di
match che condividono spesso quelle
regole, ma spesso le regole vengono
infrante. Ogni match così si riduce ad
un vero e proprio spettacolo di lotta
fatta di pugni, calci e colpi di vario
tipo che purtroppo sempre più ragaz-
zi provano ad imitare finendo per
farsi e fare male.
Per questo molti adulti pensano che
sia quasi da eliminare questo sport; in
realtà basterebbe solo tenere presente
quello che viene raccomandato du-
rante le trasmissioni televisive di
Wrestling: Don’t try this at home,
school or anywhere (“Non lo fate né
a casa, né a scuola né in un altro luo-
go”).
Caltabiano Sebastiano,
Guarrera Giovanni, Sillaro Michele
e Turrisi Antonino
1ª A
PAGINA 16 SCHOOL NEWS 3° NUMERO
NOI E UN PREMIO
NOBEL
Giorno 7 Maggio 2011 grazie alla profes-
soressa Patanè, per i pochi alunni che
hanno partecipato o parteciperanno ad
una delle opere della stagione 2011 del
Teatro Massimo “Bellini”, è stata data
l’opportunità di andare a Catania in treno
per assistere alla conferenza stampa di
presentazione per l’opera di Rossini –
il Barbiere di Siviglia -, con la regia del
premio Nobel per la letteratura Dario Fo.
Arrivati a Catania, abbiamo avuto la stra-
ordinaria opportunità di visitare una chie-
sa catanese raramente aperta, la chiesa di
San Placido, dall’interno barocco partico-
larmente suggestivo.
La conferenza,considerata un evento per
la città di Catania, si è tenuta all’interno
del foyer del Bellini ed è diventata
un’affollata occasione per spaziare a tutto
campo: “Il teatro è nato in Sicilia, prima
ancora dei greci, tocca a voi di questa
città dimostrare generosità e passione”;
“In Italia la cultura è sacrificata, bisogna
ribellarsi”, “Il Ministro dell’economia
l’ha affermato: con la cultura, non si
mangia. Io dico: è un cretino!”.
Come la nostra professoressa, Dario Fo
afferma sull’opera di Rossini : «E’ ricca
di spezie e di aromi.
È una musica nella quale si scoprono
olive e pomodorini, piccoli pesci fritti,
turgidi chicchi d'uva dolce, profumo di
rose e di rosmarino, lenzuola e tovaglie,
vino secco e risate di giovani fanciulle.
Desidero mettere in scena un Barbiere
ricco di ognuno di questi ingredienti, e
metterlo in situazione in uno spazio am-
pio e pieno di luce».
Successivamente si è soffermato sul ta-
glio che ha voluto imprimere al “suo”
Barbiere di Siviglia.
Il direttore artistico dell’opera Will Hum-
burg ha voluto sottolineare la grande qua-
lità artistica riscontrata nella produzione
LE FIABE TRADIZIONALI
E IL CINEMA
Negli ultimi anni spesso è capitato di ve-
dere al cinema, in chiave moderna,
“rivedute e corrette “, alcune delle più
famose fiabe tradizionali che continuano
ad appassionare tanti bambini.
E così Biancaneve e i sette nani è diventa-
ta Biancaneve... e gli 007 nani dove la
protagonista non è più la fanciulla brava e
bella, ma una Biancaneve scortese che
solo grazie alla missione degli 007 nani
diventa una ragazza dolce e gentile.
Cenerentola è stata trasformata nella mo-
derna Cinderella Story, la storia di una
ragazza costretta dalla matrigna e dalle
sorellastre a lavorare nel suo lussuoso bar
e, mentre nella fiaba la protagonista per-
de la scarpetta durante il ballo, nel film
perde il cellulare durante una festa di Hal-
loween nella sua scuola. E ancora la
“Principessa e il ranocchio” che nel film
racconta l’avventura di una ragazza-
cameriera la quale, durante una festa in
maschera si traveste da principessa, in-
contra un ranocchio che le chiede di ba-
ciarlo, ma anziché trasformarsi lui in un
bel principe, si trasforma la protagonista
in ranocchia.
E infine ricordiamo l’ultimo arrivato,
“Cappuccetto Rosso Sangue” liberamente
ispirato alla fiaba tradizionale, ma è stata
talmente modificata la trama e i personag-
gi da diventare un film drammatico, quasi
horror: la protagonista è Valerie, una bel-
lissima ragazza che non riesce a scappare
con il ragazzo di cui era innamorata per-
chè muore la sorella per mano di un lupo
mannaro che fino ad allora era stato tenu-
to buono con un sacrificio mensile anima-
le, ma ora vuole un sacrificio umano. Al-
lora gli abitanti del villaggio chiamano il
cacciatore di lupi mannari, padre Salo-
mon che rivela che il lupo durante il gior-
no prende le sembianze umane e quindi la
bestia potrebbe essere ogni cittadino del
villaggio.
Alla fine, dopo tante ricerche si scopre
che il lupo mannaro è addirittura il padre
della protagonista Valerie ! Confrontando
le fiabe tradizionali e i film moderni pos-
siamo dire che adesso, alla nostra età,
sicuramente ci piacciono di più i film,
perché rendono più attuali le fiabe, ma
nonostante ciò per ognuno di noi la vera
“ B i a n c a n e v e ” , C e n e r e n t o l a ” ,
“Cappuccetto Rosso” rimarranno sempre
quelli delle fiabe tradizionali …
Di Bartolo Sofia, Famà Serena,
Gambino Simona, Sergi Ramona,
Vadalà Antonino
1ªA
catanese, affermando che si tratta
della migliore cui abbia mai parte-
cipato.
Le sue parole ci hanno meravigliati,
affascinati.
Ci aspettavamo un incontro noioso,
per gente adulta, invece è stato par-
ticolarmente interessante e vivace.
Dopo la conferenza, su nostra e-
splicita richiesta, ci siamo recati
alla particolare libreria “Tertulia”
per fare qualche acquisto, in cui si
può leggere un libro e mangiare
una fetta di torta all’interno della
libreria stessa.
Abbiamo fatto una passeggiata per
la via Etnea e poi, noi alunni, ab-
biamo domandato alla nostra pro-
fessoressa Patanè di portarci a
pranzare al McDonald, e lei ci ha
accontentati.
Dopodiché, abbiamo raggiunto la
stazione per prendere il treno e
tornare a casa, dopo una splendida
giornata di cultura e divertimento.
D’Urso Santina e Forzisi Martina
3ª A
3° NUMERO SCHOOL NEWS PAGINA 17
TI AMO MAMMA
Ti amo mamma. Ogni volta che mi pensi sento un calore che mi
infiamma.
Sei come un fiore sboccia-to
nel bel mezzo del prato.
Sei come un gabbiano che vola tra le onde, sei come i coralli nelle acque più profonde.
Sei come una rosa che è sempre meravigliosa.
Alessio Zorobbio Classe 3ª C Scuola primaria
E ADESSO SI RIDE:
Cosa fanno due tartarughe che si scontrano? Due “lenti a contatto”!
Qual è l'insetto del sonno? L'ape...nnichella!
“Qui c'è qualcosa che non qua-dra!” Disse il cerchio al triangolo!
“Qual è il tuo piatto preferito?” “Quello fondo, ci va più roba den-
tro”!
Qual è il colmo per un miliona-rio? Esprimersi in parole povere!
Qual'é il colmo per una disoccu-pata? Chiamarsi Assunta!
Qual è il colmo per un dispetto-so? Non te lo dico!!!
LA MENTE E IL CUORE
Quest’anno alcuni ragazzi del nostro Istituto
Comprensivo hanno partecipato alle riprese
di un cortometraggio in memoria di Giovanni
Falcone. La proiezione ha avuto luogo prima
nell’aula Bunker a Palermo e giorno 31 Mag-
gio 2011 presso la Chiesa di Castello di Fiu-
mefreddo.
Naturalmente noi siamo stati invitati a Ca-
stello dove, appena arrivati, abbiamo trovato
ad aspettarci il nostro Dirigente Scolastico in
compagnia della professoressa Marinella
Fiume, del Capitano dai carabinieri, del Capi-
tano della guardia di finanza di Riposto e dei
membri dell’A.F.A. (Associazione Fiume-
freddese Antiracket).
Dopo un breve discorso introduttivo per pre-
sentare il cortometraggio intitolato “ La Men-
te e il Cuore”, è cominciata la proiezione ed
è stato molto emozionante rivedersi dopo
aver partecipato a questo evento unico, an-
che se speriamo di viverne altri un giorno.
Successivamente ci siamo posizionati sulle
scale dell’altare della chiesa per fare una foto
di gruppo che verrà pubblicata sul giornale.
Infine ci siamo riuniti per classe e siamo ri-
tornati nella nostra scuola. Insomma questa è
stata un’esperienza più unica che rara.
Morena Scoglio
2ªD
25 ANNI DI AVIS
Giorno 28 maggio 2011 presso la multisala
del cinema Macherione di Fiumefreddo di
Sicilia, si è tenuta la conferenza indetta
dall’AVIS (Associazione Volontari Italiani
Sangue) per celebrare i 25 anni di questa
associazione a Fiumefreddo.
L’Avis, come sicuramente tutti ben sanno,
si occupa di sensibilizzare le persone nei
confronti della donazione del sangue affin-
chè, in un momento di emergenza, delle
vite possano essere salvate grazie al gesto
di solidarietà preventivamente fatto da altri.
Durante la conferenza sono stati ascoltati
diversi dirigenti di questa grande società,
che hanno spiegato a noi ragazzi delle
scuole medie perché è importante donare il
sangue, evidenziando il valore della dona-
zione, dato che il sangue non può essere
“fabbricato” in laboratorio.
Sono state premiate, inoltre, diverse perso-
ne che hanno donato 24 o più volte il loro
sangue.
Dopo questo interessante momento di
riflessione, l’incontro si è concluso
nell’androne principale del cinema, dove
sono stati offerti dolci e torte ai ragazzi
delle scuole medie lì presenti.
Cristian Ipsale
1ªC
PAGINA 18 SCHOOL NEWS 3° NUMERO
“DALLA FESTA DELLA
CREATIVITÀ ... ALLA GUERRA DI VERNICE”
Quest’anno la nostra scuola per la prima volta ha aderito alla festa della “Creatività”, una giornata in cui tutti i ragazzi partecipanti dovrebbero esprimere la propria fantasia e, appunto, la propria creatività attraverso disegni e colori. Il nostro Comune ha messo a disposizione un telo bianco, lunghissimo da dipingere e la vernice di vario colore distribuita dei collaboratori, mentre ciascuno di noi do-veva portare un pennello. Era previsto che partecipassero tutte le classi della scuola media dalle ore 10:30 alle 12:30. Tanto era il nostro entusiasmo e la nostra voglia di colorare e disegnare, ma subito tanta è stata anche la nostra sorpresa la festa della Creatività si è subito trasforma-ta in una “Guerra di Vernice!” Alcuni ragazzi infatti hanno iniziato a lanciare le ciotole di colore addosso ai compagni rovinando anche i lavori esposti negli stand . Il loro esempio è stato seguito da altri ragazzi e così alla fine eravamo tutti, pro-fessori compresi, pieni di vernice: dalla testa ai piedi. Forse sarebbe meglio, l’anno prossimo, non andare tutte le classi assieme e soprat-tutto sarebbe opportuno che chi è interes-sato solo a disturbare rimanga a casa e non impedisca agli altri ragazzi di diver-tirsi in allegria e dare spazio alla propria creatività !
Classe 1ªA
già citate, è stato allestito un angolo
gastronomico. La serata si è conclusa
con la musica della fisarmonica suo-
nata da De Luca Salvatore e con le
belle canzoni della cantautrice fiume-
freddese Sara Sauta. Tutta la manife-
stazione è stata organizzata
dall’assessorato alla P.I. e ai BB.CC:
insieme all’Associazione “Squadra
per la solidarietà” di Liberto.
Assessore prof.ssa Mariella Spoto
Il 04 giugno a Fiumefreddo si è realiz-
zata la manifestazione “Un fiume di
colore” che ha visto nella prima mattina-
ta impegnati i ragazzi delle scuole del
territorio. Circa 800 ragazzi si sono ri-
versati nella via Di Vittorio, nelle Piaz-
ze di Chiesa Madre e di Feudogrante,
muniti di pennello e colori per dare vita
alla giornata della creatività. L’ iniziati-
va è stata accolta con entusiasmo dai
ragazzi, che hanno colorato dei teli siste-
mati lungo la via Di Vittorio e nelle
Piazze, dando spazio ad una creatività
estemporanea. Penso che meno contenti
saranno stati i genitori nel vedere tornare
a casa i propri figli imbrattati di colore.
In ogni caso credo che sia stato un mo-
mento di svago e di libertà per i ragazzi
controllati a distanza dai docenti. A tal
proposito, sicuramente un ringraziamen-
to va alle presidi e agli insegnanti delle
scuole Verga e Livatino per l’impegno
profuso nella gestione dei ragazzi e per
la collaborazione data nella realizzazio-
ne dell’ attività. L’iniziativa è stata an-
che realizzata con il supporto delle asso-
ciazioni culturali. A tal proposito hanno
collaborato le associazioni: Misericor-
dia; Croce Rossa, Arcobaleno; ABA;
Scout; L’Arca delle Nazioni; Mille Bol-
le Blu; Confratenita S. Giuseppe; Rici…
creando. In Piazza D’Arrigo e nella via
Di Vittorio è proseguita la manifestazio-
ne con esposizioni di oggettistica, qua-
dri, ricami, bijoux, ect. La giornata è
stata animata dai ragazzi della Croce
Rossa, da una Band che ha accompagna-
to con la sua musica i percorsi del colo-
re . In serata, a cura delle associazioni
3° NUMERO SCHOOL NEWS PAGINA 19
IN VISITA ALLA SEDE
ETIS 2000 DEL QUOTIDIANO LA SICILIA
Giorno 4 Aprile 2011 la nostra classe,
insieme alla 1aE,1ªA e alcuni alunni di
2ªD, siamo andati a visitare la sede
E.T.I.S. 2000 del quotidiano “LA SICI-
LIA”. Siamo partiti alle ore 8:15 da
piazza XXV Aprile e sull’autobus, ri-
trovandoci a classi aperte, abbiamo
colto l’occasione per divertirci con i
nostri amici. Appena arrivati, siamo
entrati all’interno della sede e lì ci ha
accolti la guida. Valentina, la nostra
guida, ci ha spiegato che la nuova sede
del quotidiano si estende su 18.000 m2
ed è la più grande azienda editoriale del
Mezzogiorno d’Italia, inoltre, il quoti-
diano viene spedito, durante la notte, in
tutta la Sicilia, a Roma e a Milano. Poi
siamo entrati nella camera in cui viene
conservato l’inchiostro, sembrava di
essere dentro la cartuccia di una stam-
pante. C’erano quattro colori: Yellow,
Magenta, Cyan e Keyblack. La nostra
guida ci ha spiegato che Yellow è il
nome inglese del Giallo; Magenta è un
tipo di rosso il cui nome deriva dal
sangue sparso durante la battaglia di
Magenta; Cyan deriva dal greco Cya-
nus che è un particolare tipo di blu, da
cui deriva anche il termine cianotico.
Keyblack significa letteralmente chiave
nera, perché il nero è il colore chiave
nella stampa dei giornali. Valentina,
inoltre, ci ha detto che la tecnica di
stampa con quattro colori, viene detta
quadricromia. Nella sede E.T.I.S. 2000
oltre a “LA SICILIA” vengono stam-
pati diversi quotidiani: “LA REPUB-
BLICA”, “IL SOLE 24 ORE”,
“TUTTOSPORT”, “IL MESSAGGE-
RO”, “IL CORRIERE DELLO
SPORT” e altri. Poi siamo usciti dalla
stanza dell’inchiostro e, dopo aver am-
mirato antiche macchine da scrivere
che componevano le pagine sul piom-
bo, come la linotype, la guida ci ha
fatto salire al piano superiore dove ab-
biamo potuto osservare computer fissi
e portatili e macchine da scrivere
d’epoca, tutto molto diverso dai com-
puter a cui noi oggi siamo abituati !
Attraverso delle immagini proiettate in
una grande sala, inoltre, abbiamo visto
i vari procedimenti per stampare un
giornale. La guida ci ha spiegato che la
pagina intera con i testi, i titoli e le foto, viene in-
viata dalla redazione giornalistica al centro stampa,
in forma digitale, poi qui viene trasformata in la-
stra d’alluminio grazie a dei laser e ad un procedi-
mento chimico, i prodotti chimici si trovavano
nella camera bianca, in cui non siamo potuti entra-
re perché le attrezzature contenute in essa sono
molto delicate. Poi Valentina ci ha spiegato che la
lastra d’alluminio viene posizionata su un cilindro
che girando la fa riempire d’inchiostro e infine
passa attraverso un altro cilindro fatto di cauciù
che consente la stampa del foglio di alluminio
sulla carta. Questo tipo di stampa viene detta indi-
retta perché tra l’inchiostro e la carta c’è il cauciù.
Dopo tutte queste interessanti spiegazioni, tutte le
classi, insieme alle insegnanti, abbiamo fatto una
foto di gruppo che poi è stata pubblicata sul gior-
nale La Sicilia nei giorni successivi. Infine il no-
stro giro si è concluso nella stanza in cui vengono
conservate le bobine di carta. Con nostra grande
meraviglia abbiamo potuto osservare che sono
enormi e dentro la stanza c’è una temperatura più
bassa per non far deteriorare la carta, inoltre, le
bobine sono lunghe chilometri e pesano moltissi-
mo. Questa visita guidata alla sede del quotidiano
La Sicilia è stata davvero fantastica, eravamo tutti
molto entusiasti, anche perché abbiamo capito me-
glio i modi e i tempi di lavorazione di un giornale
nonché i costi di cui volta per volta la guida ci par-
lava. Alla fine ci siamo ritrovati nuovamente nella
stanza delle proiezioni e abbiamo visto un filmato
riguardante la centrale in funzione. Dopo il filmato
la guida ha risposto a diverse nostre domande e ci
ha fatto i complimenti per l’interesse dimostrato e
la partecipazione, infatti ha prolungato le sue spie-
gazioni oltre l’orario previsto, quindi dopo una
rapida merenda siamo rientrati a Fiumefreddo por-
tando con noi una copia del quotidiano “LA SICI-
LIA”, in omaggio, un libro e una lastra di allumi-
nio in cui si vede come viene fatto un giornale. Per
noi ragazzi, che nella nostra scuola collaborariamo
alla realizzazione del giornalino scolastico, è stata
davvero una gran bella esperienza, abbiamo capito
sempre più il valore dell’informazione e della co-
municazione che, come ci ha detto la guida, deve
essere sempre accolta con spirito critico.
Bucolo Mirko, Cuppone Ennio, Girgenti
Francesco, Sabatino Davide e Sciacca Sofia
1ªD
PERCORSO
VERGHIANO
Giorno 7 aprile 2011 noi alunni
delle classi terze, accompagnati dai
nostri docenti di Lettere, ci siamo
recati prima a Catania e poi ad Aci-
castello ed Acitrezza per visitare i “
luoghi di memoria verghiana”.
Partiti da Fiumefreddo alle ore
8.00, ci siamo diretti al Duomo di
Catania dove ci attendeva la nostra
guida. Prima tappa del percorso è
stata la casa di Verga.
La sua biblioteca comprendeva
circa 2400 volumi che il poeta ave-
va fatto rilegare e contrassegnare
con le sue iniziali “G. V.” Su un
tavolo c’erano degli oggetti che gli
erano appartenuti: un tagliacarte,
un tampone, il calco delle mani di
“Dinuzza”, una delle donne di Ver-
ga. Al centro della stanza si trovava
l’unico lampadario autentico della
casa. Nella camera da letto, sul
comodino, c’era una candela con-
sumata a metà che ha accompagna-
to Verga nei suoi ultimi tre giorni
di vita e che è stata spenta da Fede-
rico De Roberto, nel momento in
cui il poeta è morto. Ha colpito la
nostra attenzione un mobile scendi
vivande che permetteva a Verga di
consumare caldi i pasti, in quanto
collegava direttamente la cucina
con la sala da pranzo. Lasciata la
casa di Verga, ci siamo recati ad
Acicastello. Abbiamo assistito ad
una rappresentazione teatrale tratta
da una novella di Verga, “Storia del
Castello di Trezza”.
PAGINA 20 SCHOOL NEWS 3° NUMERO
IN GIRO PER SAVOCA
E ROCCALUMERA
Giorno 28 aprile, la scuola ha
organizzato per noi alunni di prima
media una gita in alcuni interessanti
paesi della provincia di Messina:
Casalvecchio, Savoca e Roccalume-
ra.
La prima tappa del nostro itinerario
è stata la chiesa di Casalvecchio,
una chiesa normanna-bizantina co-
struita sul pendio di una collina e
infatti per raggiungerla abbiamo
dovuto fare una lunga e faticosa
scarpinata.
La chiesa non è mai stata consacra-
ta perciò essa si considera come un
sito storico e non religioso.
La drammatizzazione è stata fanta-
stica, le tre attrici con la loro abilità
ci hanno molto coinvolti.
Dopo una rapida visita al Castello
siamo partiti diretti ad Acitrezza,
ultima tappa del “percorso verghia-
no”. Dopo avere pranzato, la guida
ci ha intrattenuti parlando di Verga,
della sua vita, delle sue idee e di
alcune curiosità.
Alla “casa del nespolo” ci aspettava
una sorpresa, la rappresentazione di
un brano tratto dai “Malavoglia”.
Ancora una volta gli attori ci hanno
stupito per la loro bravura. La visita
alla “Casa del nespolo” è stata mol-
to interessante.
C’erano attrezzi per la pesca, og-
getti di uso quotidiano presenti
nelle case ai tempi dei Malavoglia.
Alle pareti erano attaccati cartelloni
con scene tratte dal film “La terra
trema” di Luchino Visconti, girato
proprio ad Acitrezza, in cui hanno
recitato attori non professionisti,
pescatori e abitanti del luogo. Dopo
uno sguardo ai famosi faraglioni e
al lungomare abbiamo preso in un
vicino chiosco una fresca bevanda
al limone.
Alle ore 18,00 siamo rientrati a
Fiumefreddo. Questa gita si è rive-
lata molto interessante.
Abbiamo ampliato le nostre cono-
scenze sullo scrittore a cui è dedi-
cata la nostra scuola, abbiamo visi-
tato luoghi che non conoscevamo,
ma quello che ha reso particolare
questa uscita sono state le due
drammatizzazioni.
Classe 3ª A
La parte straordinaria della costruzione è la cupo-
la, ci sono molte finestre dette bifore perché divi-
se in due parti da una sottile ed elegante colonni-
na.
All’interno della chiesa ci siamo soffermati ad
ammirare alcuni particolare e a scattare numerose
fotografie.
Il nostro viaggio è proseguito verso il piccolo
paese di Savoca, in cui sono presenti numerose
chiese, come quella di San Nicola conosciuta an-
che col nome di chiesa di Santa Lucia perché con-
tiene molte statue prima presenti nella chiesa di
Santa Lucia distrutta da un terribile terremoto.
Abbiamo trovato molto interessante anche il
Museo comunale dove sono conservati documenti
del passato di vario genere, dai primi quadernetti
con la copertina colorata alle macchine da scrive-
re, dalle riviste di moda agli strumenti agricoli e
per la manifattura della lana.
3° NUMERO SCHOOL NEWS PAGINA 21
La tappa successiva è stata la visita alla
chiesa dove sono conservati i corpi mum-
mificati di persone esistite più di un seco-
lo fa.
La città di Savoca è una meta turistica
molto apprezzata e i visitatori sono soliti
sostare presso il bar Vitelli in cui furono
girate alcune scene del film “Il padrino”
con Al Pacino.
Da Savoca ci siamo diretti a Roccalumera
e durante il viaggio abbiamo avuto modo
di apprezzare le bellezze paesaggistiche di
questo tratto della costa ionica.
Roccalumera, cittadina sul mare, ospita
un’originale galleria d’arte allestita
all’interno di alcuni vagoni nei quali sono
esposti documenti e poesie di Salvatore
Quasimodo.
ALLA SCOPERTA DI
SIRACUSA
Giorno 2 maggio 2011 noi alunni delle
classi terze dell’istituto comprensivo ab-
biamo partecipato ad una visita guidata
nella città di Siracusa. La prima tappa
della nostra gita sono state le Catacombe
di San Giovanni che, ci ha spiegato la gui-
da, sono aree cimiteriali sotterranee risa-
lenti all’età antica. Esse si trovano sotto la
Chiesa di San Giovanni Evangelista.
L’esteso labirinto risale risale al IV-V
secolo e pare sia stato costruito prima dai
romani poi dai pagani, dai saraceni e suc-
cessivamente dai greci. Il complesso si
snoda intorno ad un rettilineo principale
ricavato seguendo il tracciato di un vec-
chio acquedotto greco. I sepolcri si trova-
no lungo le pareti e a intervalli si aprono
di forma circolare o quadrata. Le aperture
venivano utilizzate come camere sepolcra-
li di martiri e santi e tra queste la più fa-
mosa è la Rotonda di Adelfia. Lungo la
visita ci si può imbattere in preziosi monu-
menti, iscrizioni, stucchi e affreschi. Finita
la visita alle catacombe ci siamo recati
presso il santuario della Madonna delle
lacrime dove è conservato il quadro che
nel 1953, in un’abitazione in via degli
Orti, versò lacrime umane. All’interno il
santuario è diviso in due zone: la parte
superiore, cioè il santuario vero e proprio,
e la parte inferiore, chiamata anche cripta,
dove sopra un altare viene esposto il qua-
dro sacro. La seconda parte della visita
guidata si è svolta ad Ortigia, un isolotto
su cui sorge la parte più antica della città
di Siracusa. Ortigia ha una lunga storia e
ovunque si possono cogliere le testimo-
nianze del suo passato, i greci, i bizantini,
gli arabi, i normanni, gli svevi, gli arago-
A Roccalumera, infatti, è divenuto
molto famoso il parco culturale e
letterario dedicato a Salvatore
Quasimodo, poeta contemporaneo
e nostro conterraneo. E’ stata mol-
to interessante anche la visione di
un filmato che testimonia la pre-
miazione di Quasimodo con il
premio Nobel per la letteratura.
Lo stile architettonico di una chie-
setta della fine del 1600 e
l’imponente torre saracena, che
consentiva il controllo delle navi
nemiche, ci hanno permesso di
dare un ultimo sguardo al passato
di Roccalumera prima di fare rien-
tro a casa
Giovanni Selgi
lasciato la propria impronta. Nell’isola
sono presenti molti monumenti, come la
fontana di Diana al centro della piazza Ar-
chimede che narra la leggenda di Aretusa.
La ninfa è raffigurata nell’atto di fuggire da
Alfeo che, con le braccia protese cerca di
afferrarla e Diana, posta al centro, con il
suo corpo fa da scudo alla giovane.
Sempre ad Ortigia si trovano la fonte Are-
tusa e la Chiesa di Santa Lucia Badia, dove
è esposto il famoso quadro di Caravaggio
dal titolo “Il seppellimento di Santa Lucia”.
La storia ci racconta che Lucia era una bel-
lissima ragazza vissuta nel III secolo, un
giorno un uomo molto ricco le chiese di
sposarlo ma lei rifiutò perché egli era un
pagano.
Allora quest’uomo decise di punirla cavan-
dole gli occhi ma neanche questo servì a
farle cambiare idea e alla fine la fanciulla
fu uccisa da colui che diceva di amarla.
Abbiamo anche visitato il Duomo che si
trova nel cuore di Ortigia ed è stato costrui-
to inglobando il tempio greco di Athena;
nella navata destra si aprono diverse cap-
pelle. Prima di fare rientro a casa abbiamo
avuto il modo di andare in un laboratorio
dove abbiamo potuto osservare la trasfor-
mazione del papiro in carta.
Carmen Bonaventura e Martina Gambino
3ªA
Valentina Luca e Federica Musumeci
3ªF
poi siamo andati a vedere gli “Alberi
parlanti” che raccontavano la storia
della nascita di Roma, la “Bocca della
Verità”, la “Fontana di Venere” e il
“Pozzo di Saturno”.
Abbiamo anche giocato al tiro con
l’arco.
Successivamente ci hanno fatto vedere
gli abiti romani e abbiamo guardato
dei filmati sull’antica Roma, che sono
stati davvero molto interessanti, anche
perché molte delle cose che abbiamo
visto le avevamo studiate.
In seguito siamo andati a visitare la
“Villa del Casale”, dove abbiamo os-
servato magnifici mosaici; infine ab-
biamo pranzato e nel pomeriggio ab-
biamo fatto degli acquisti su alcune
bancarelle.
Tanti erano gli oggettini realizzati con
i mosaici, tipici di queste zone, e le
cartoline del luogo.
Alla fine siamo ritornati a casa felici
della bellissima esperienza vissuta.
Tatiana Cannizzo
Classe 5ªG
Scuola primaria
PAGINA 22 SCHOOL NEWS 3° NUMERO
UNA GITA A
“ROMALAND”:
ALLA SCOPERTA
DELL’ANTICA ROMA
Nel mese di Aprile ci è stato comuni-
cato che presto avremmo fatto una
gita a Piazza Armerina per andare a
visitare “Romaland”, un parco cultura-
le dedicato all’antica Roma, e la “Villa
del Casale”.
La scelta del luogo da visitare è stata
pensata dalla maestra Grazianella,
perché in questo periodo stiamo stu-
diando i Romani.
E così, la mattina del dieci Maggio
siamo partiti da piazza XXV Aprile
insieme alle maestre, ai bambini di 4ª
G e alcuni compagni di 5ª C.
Appena arrivati al parco “Romaland”,
ci hanno subito raccolti nell’area pic-
nic dove abbiamo fatto colazione.
Dopo abbiamo iniziato il percorso
all’interno del parco.
Per prima cosa abbiamo visto e foto-
grafato tutti i busti degli imperatori,
NOTO CITTA’
BAROCCA
Giorno 12 Maggio tutte le classi se-
conde hanno partecipato alla gita d'i-
struzione a Noto, una delle più belle
città barocche nel mondo.
Alle ore 8:30 siamo partiti da piazza
XXV Aprile e alle 10:30 siamo arri-
vati nella villa comunale. Ad aspettar-
ci c'era Santa, la nostra guida, che ci
ha fatto visitare la città.
In mattinata ci siamo documentati
sulla Porta Reale, situata all'inizio di
via Vittorio Emanuele II, chiamata
anche "Via dei Nobili".
Sopra di essa vi sono tre importanti
simboli: il cane, simbolo di fedeltà; la
torre, simbolo di fortezza e il pellica-
no, simbolo di abnegazione nei con-
fronti del re Ferdinando. Successiva-
mente siamo andati a visitare la Chie-
sa di S. Chiara, adiacente l'ex mona-
stero benedettino del Santissimo Cro-
cifisso.
Fu progettata nel 1730 e completata
dopo 28 anni di lavoro.
L'esterno è caratterizzato da un cam-
panile con agli angoli due capitelli.
Lo stile barocco si riconosce all'inter-
no, grazie alle decorazioni con stucchi
e putti.
Sulle dodici colonne laterali sono presenti
le statue dei dodici apostoli.
Dopo siamo andati alla Cattedrale dedica-
ta a S.Nicolò.
Essa è stata costruita nei primi anni del
Settecento. Nel 1990 fu vittima di una
scossa di terremoto che la lesionò.
Nel 1996 un'altra scossa che fece crolare
la cupola e provocò danni a tutto l'edifi-
cio.
Ci sono voluti 11 anni prima di riaprirla
al pubblico.
Subito dopo abbiamo fatto pausa pranzo
presso la villetta comunale.
Nel pomeriggio abbiamo visto i balconi
di palazzo Nicolaci, passando per la via
dove ogni anno si svolge l'Infiorata.
Subito dopo siamo tornati nella piazzetta
dove precedentemente avevamo mangiato
e a turno siamo andati per i negozi a com-
prare i ricordini. Successivamente siamo
tornati alla villa comunale in attesa del
pullman.
Ci siamo divertiti e abbiamo imparato
molte cose e sicuramente è durata di più
ma è meglio delle solite 5 pesanti ore
mattutine.
Claudia Alessio, Simone Maugeri,
Marta Lupo e Silvia Sterrantino
2ªF
3° NUMERO SCHOOL NEWS PAGINA 23
PREMIO DELL’ORDINE
NAZIONALE DEI GIORNALISTI
A BENEVENTO
Ormai da diversi anni tutte le classi del nostro
istituto si impegnano a realizzare degli articoli
che formano il nostro giornalino d’istituto,
chiamato “School News”.
Lo scorso anno la nostra scuola ha partecipato
al concorso-progetto “Fare il giornale nelle
scuole” promosso dall’Ordine Nazionale dei
Giornalisti e il nostro giornalino scolastico si è
qualificato al terzo posto nella graduatoria na-
zionale dei migliori giornalini nell’ambito della
scuola secondaria di primo grado, su un totale
di circa 700 scuole partecipanti !
Questo progetto ha lo scopo di sostenere le
iniziative delle scuole italiane per la valorizza-
zione dell’attività giornalistica quale strumento
di arricchimento comunicativo e modernizza-
zione del linguaggio.
Siamo partiti giorno 2 Maggio 2011 alle ore
8,30 circa per recarci presso la città di Bene-
vento e partecipare alla conferenza del “Forum
Studenti” e alla premiazione.
Dopo dieci ore di viaggio siamo finalmente
arrivati alla tanto lontana meta.
Eravamo stanchissimi ma non ci è mai mancata
la voglia di divertirci, di sorridere e di organiz-
zare piani folli per goderci nel migliore dei
modi la nostra esperienza fuori casa.
La sera del 2 Maggio, anche se previsto dal
programma, non abbiamo avuto tempo per
poter visitare la città di Benevento.
Dopo aver cenato, hanno avuto inizio i nostri
“party”. L’organizzazione delle serate era per
noi un’ idea fissa. Le nostre stanze erano situa-
te in modo sparso all’interno dell’albergo.
Eravamo 39 ragazzi, ed eravamo divisi tra il
primo, il secondo e il terzo piano.
Ovviamente ogni piano era sorvegliato da uno
o due professori.
Ogni sera potevamo riunirci nelle camere fino
alle ore 23.15. Scattata l’ora del “coprifuoco”,
ognuno di noi ritornava al proprio alloggio.
Il silenzio regnava nei corridoi per circa
mezz’ora, non si sentiva volare una mosca, ma
ogni tanto qualche testa fuoriusciva dall’uscio
delle camere per controllare la situazione.
I professori si fidavano di noi, e per le 24.00
tornavano nelle loro camere (per quello che noi
sappiamo!).
A quel punto le linee dei telefoni delle stanze,
occupate da noi ragazzi, si intasavano.
Ognuno cercava di organizzarsi con i propri
amici come concordato precedentemente, per
andare a letto il più tardi possibile. Si usciva
dalle camere in punta di piedi, cercando di fare
il minor rumore possibile. Ovvia-
mente c’era sempre qualcuno che
rideva o parlava, quindi si iniziava a
correre. Ogni sera si rimaneva insie-
me al massimo per mezz’ora, dopo-
diché ognuno di noi crollava e si
ritornava nelle camere (o, molto
spesso, le organizzazioni fallivano
del tutto!). Il giorno dopo abbiamo
iniziato al meglio la nostra giornata
con una ricchissima colazione a base
di latte, cereali, yogurt, cornetti (ne
abbiamo mangiati a bizzeffe!),
omelette, torte di tutti i tipi e tanto
altro ancora. Sfiniti dalla notte pre-
cedente, la mattina seguente del 3
Maggio fu più stancante del previ-
sto. Abbiamo passato un’intera mat-
tinata in giro per la città. Bastava
guardarci in faccia per capire che
eravamo stanchissimi e che non riu-
scivamo nemmeno a camminare.
Q u e l l e p i c c o l e p a u s e
sull’autobus o per le panchine del
paese per noi erano già un miracolo.
Ci sarebbero molte cose da dire
sulla città di Benevento. E’ stupen-
da, molto caratteristica, una città
immersa nell’arte e nella cultura.
Tornammo in albergo giusto in
tempo per il pranzo.
Il pomeriggio, come da program-
ma, partecipammo alla conferenza
del “Forum Studenti”. Fu molto
interessante, e come rappresentante
principale vi era il Presidente
dell’Ordine Nazionale dei Giornali-
sti: Enzo Iacopino.
Fu lui a rispondere alle molteplici e
interessanti domande fatte da noi
ragazzi, alle quali venivano date
risposte davvero esaustive.
La conferenza durò più o meno due
ore, e alla fine riuscimmo ad acqui-
stare alcuni prodotti tipici del luo-
go. Eravamo più stanchi del giorno
precedente, completamente distrut-
ti, ma allo stesso tempo elettrizzati
dalla premiazione a cui avremmo
partecipato l’indomani.
PAGINA 24 SCHOOL NEWS 3° NUMERO
Arrivata la sera, alcuni si lavavano e si asciugavano i
capelli, altri sceglievano i vestiti e altri ancora erano
tranquillissimi con la situazione completamente “sotto
controllo”.
Il giorno seguente, alle 7.00 del mattino eravamo già
alzati. Nei corridoi vi era un terribile “via vai”. Tutti si
scambiavano consigli circa vestiti, capelli, scarpe. La
premiazione si tenne durante la mattinata. Ancora una
volta a parlare fu il Presidente Enzo Iacopino, che in
seguito consegnò ad ogni scuola l’attestato di premia-
zione e una medaglia. Ci regalarono anche dei capelli-
ni, dei giornalini, delle penne e dei note book. All’una
non tornammo in hotel, perché il pranzo fu offerto a
tutte le scuole vincitrici dall’Ordine Nazionale Dei
Giornalisti presso il chiostro del convento di San Fran-
cesco. In questo contesto avemmo anche l’opportunità
di conoscere ragazzi di altre scuole e dialogare con
loro. Il pomeriggio completammo definitivamente il
“tour” di Benevento, acquistando anche degli oggettini
da tenere come ricordo di questa bellissima esperienza.
Subito dopo cena e dopo alcuni avvisi, a malincuore,
sistemammo le nostre valigie.
Ognuno di noi sarebbe voluto rimanere in quelle stanze
ancora qualche giorno, o forse più di qualche giorno.
Naturalmente quella fu la sera migliore, era l’ultima e
andava passata nel migliore dei modi. Nonostante aves-
simo cercato in tutti i modi di prolungare il più possibi-
le l’orario del “coprifuoco”, i professori non ci conces-
sero ancora più di mezz’ora. Il giorno dopo partimmo
con il cuore in gola. Guardammo per un’ultima volta le
nostre camere e, dopo l’ultima e ricchissima colazione,
salimmo sul pullman per tornare verso la nostra Fiu-
mefreddo.
Lorena Intelisano, Santina D’Urso, Martina Forzisi,
Julia Petterson e Serena Stira
3 A
UN' AVVENTURA
STRAORDINARIA A BENEVENTO Siamo due alunne della scuola primaria dell'Istituto “G.
Verga” e precisamente frequentiamo la classe IV del
plesso di Liberto. I nostri nomi sono Alice e Denise e
vi vogliamo raccontare la meravigliosa avventura che
abbiamo vissuto quando siamo andate a Benevento a
ritirare il premio che l'Ordine Nazionale dei giornalisti
ha assegnato al nostro giornalino di Istituto. Il viaggio
è stato molto lungo ma le soste ci hanno consentito di
riposarci un po'. Appena arrivati, dopo la sistemazione
in albergo, c'è stata la cena, ma il momento più difficile
è stato quando dovevamo andare a letto. Era la prima
volta che dormivamo lontano da casa e la nostalgia ci
stringeva forte il cuore, tanto che la nostra maestra per
tranquillizzarci ha dormito insieme a noi nella stessa
stanza. L'indomani mattina, nonostante le rassicurazio-
ni della nostra insegnante, facevamo fatica a trattenere
le lacrime, ma ben presto, grazie alla presenza affettuo-
sa di tutti i docenti ed anche della Preside, che ci coc-
colavano in tutti i modi, ci siamo calmate. Dopo è sta-
to bellissimo perché, essendo le più piccole di tutto il
gruppo, le nostre compagne più grandi, "quelle delle
scuole medie” , facevano a gara per prender-
si cura di noi. In albergo si mangiava benis-
simo e la città di Benevento era molto inte-
ressante; abbiamo visitato il Museo di arte
moderna, chiese, palazzi antichi ed il nego-
zio del liquore "STREGA" di produzione
locale, ma di fama internazionale. Abbiamo
visto l'arco di Traiano ed un filmato che
spiegava tutte le figure che vi erano scolpite. Abbiamo fatto tante fotografie ma le cose
che ci hanno fatto sentire importanti è stato il
forum degli studenti che si è tenuto nel teatro
De Simone, alla fine del quale il presidente
dell'ordine dei giornalisti, il Dott. Giacomo
Iacopino in persona, è venuto a farsi le foto
proprio con noi due, le più piccole di tutte!!
Ma l'emozione più forte è stata quando sia-
mo saliti sul palco del cinema teatro San
Marco per la premiazione. Vi potremmo
raccontare tante altre cose ma diciamo sol-
tanto che questa esperienza è stata interes-
santissima e ci ha fatto crescere un po’.
Alice Costa e Denise Bonferraro
Classe 4ª C Scuola Primaria
PAGINA 25 SCHOOL NEWS 3° NUMERO
RETETNA NEWS
GIORNATA ARCOBALENO Fantasie di sapori e di incontri
Il 3 maggio scorso, in occasione della
giornata dell’amicizia tra le scuole in rete,
siamo stati ospiti della scuola
dell’infanzia di Piedimonte Etneo ed è
stata davvero un’esperienza fantastica. I
nostri “colleghi” ci hanno fatto una splen-
dida accoglienza intonando canti di ben-
venuto e sventolando bandierine di tutti i
colori. Abbiamo giocato, ballato e…dulcis
in fundo, ci siamo divertiti un mondo
( comprese le nostre maestre) a far scop-
piare una marea di palloncini colorati!
Naturalmente, alla fine dei giochi erava-
mo “stremati” e così siamo corsi a rifocil-
larci con leccornie di ogni genere, prepa-
rate dalle “manine” delle nostre mamme
in segno di ringraziamento verso la scuola
che ci ha ospitato. Alle ore 12.00 poi, tutti
sul pulmino di ritorno verso casa…
peccato però, si poteva restare ancora un
pochino!!!
Scuola dell’Infanzia
PROGETTO
“CRESCERE…
DENTRO LA SCUOLA”
L’Istituto comprensivo “G.Verga” di Fiu-
mefreddo di Sicilia per il terzo anno con-
secutivo ha promosso ed attuato il Proget-
to “Crescere dentro la scuola”. La prero-
gativa principale del progetto stava nel
proporre delle attività di recupero delle
situazioni di svantaggio, con interventi
diversificati e specifici riguardanti l’area
linguistica, scientifica e tecnologica, at-
traverso una didattica laboratoriale.
Il Progetto ha avuto inizio nel mese di
novembre e si è concluso nel mese di
maggio. Gli alunni individuati a parteci-
parvi sono stati complessivamente 27.
Di questi 22 frequentanti le classi terze e
5 frequentanti le classi prima e seconda
della scuola media.
Essi hanno frequentato con maggiore
assiduità ed interesse; si sono integrati
maggiormente nel contesto classe; hanno
avuto la possibilità e l’opportunità di po-
ter recuperare in parte e migliorare le
proprie conoscenze disciplinari; hanno
avuto la possibilità di scoprire capacità ed
PROBLEM SOLVING ...
UNA BELLA ESPERIENZA
In questo anno scolastico 2010/2011, 16
alunni della scuola primaria delle classi
quarte e quinte della scuola primaria sia-
mo stati invitati a partecipare al progetto
“Problem Solving“. Ci siamo suddivisi in
quattro squadre: Le Coccinelle, Le Tarta-
rughine, Gli Invincibili, I Sapientoni. La
nostra avventura è iniziata a novembre.
Quando ci siamo presentati al primo alle-
namento, non avevamo idea di quello che
avremmo potuto imparare. Ci aspettava-
mo le solite e tradizionali esercitazioni, in
cui dimostrare le nostre conoscenze e
abilità. Tutto diverso!! Abbiamo svolto
attività completamente differenti da quel-
le che si svolgono in classe e pertanto
assolutamente nuove. Intanto tutto si ef-
fettua on-line. Quindi abbiamo imparato
ad accedere sia agli allenamenti, sia alle
gare tramite password ed ogni squadra ne
aveva una. Quando si è aperta la scher-
mata e abbiamo iniziato a leggere i quesi-
ti, alcuni ci sono sembrati facili, ma stra-
ni, altri difficili, altri del tutto incompren-
sibili. In questa nuova avventura le nostre
insegnanti, Leda e Maria Rita, ci hanno
accompagnati con tanta pazienza, inse-
gnandoci le tante strategie per arrivare
alla risoluzione. È stata un’esperienza
interessante, abbiamo imparato a ricerca-
re nei giusti siti le informazioni e i dati
utili per giungere alla soluzione dei que-
siti. Ricercavamo date di eventi storici e
personaggi fino ad allora da noi scono-
sciuti, per poi ordinarli cronologicamen-
te; latitudini e longitudini di città per or-
dinarli secondo criteri dati dal quesito.
Abbiamo imparato ad usare il Cifrario di
Cesare, a costruire diagrammi ad albero
secondo la descrizione di relazioni di
parentela o relativamente ad una rete di
sorgenti; a rappresentare reti stradali.
Queste sono solo alcune delle attività.
Con le nostre squadre abbiamo partecipa-
to a quattro gare ed alla quinta, l’ultima,
solamente in sei alunni. Abbiamo ottenu-
to sempre buoni punteggi, nell’ultima
siamo arrivati noni. Nonostante la man-
cata classificazione alle finali, siamo con-
tenti del risultato e ci riproveremo l’anno
prossimo perché è stata un’esperienza
fantastica.
C. Pennisi, R. Sicali, M. Liberatore,
G. Trimarchi, G. Pafumi
Classi quinte
abilità a loro stessi sconosciute: il
tutto, naturalmente, facendo regi-
strare ricadute positive anche sulla
didattica quotidiana. Sono stati pro-
posti, organizzati e realizzati alcuni
stage laboratoriali con l’Istituto Pro-
fessionale di Stato IPSAA
“A.M.Mazzei” di Giarre.
Nelle attività si è puntato maggior-
mente alle attività di recupero disci-
plinare di cui abbisognavano molto
gli alunni (italiano, storia, matemati-
ca, lingua).
Con l’altra attività laboratoriale at-
tuata e proposta, si è voluto dare
particolare risalto alla conoscenza e
allo studio del territorio (la Riserva
naturale di Fiumefreddo) ed in parti-
colare all’attività della lavorazione
del papiro.
Questo laboratorio ha particolar-
mente incuriosito ed attirato
l’attenzione degli alunni: l’attività
svolta ha favorito sia la ricerca stori-
ca con l’allestimento di cartelloni,
sia il lavoro prettamente pratico con
la lavorazione della carta papiro,
dalla pianta al foglio da utilizzare,
attraverso il taglio dei listelli, il loro
ammorbidimento nell’acqua, la
pressatura e l’utilizzo finale del fo-
glio. Tutte le attività laboratoriali
realizzate dai ragazzi sono state
presentate durante la manifestazione
finale dei Progetti scolastici.
PAGINA 26 SCHOOL NEWS 3° NUMERO
INGLESE … ALLA SCUOLA
DELL’INFANZIA
Si è concluso positivamente il progetto di lingua
inglese che per il terzo anno consecutivo ha visto
impegnati gli alunni di cinque anni frequentanti
la scuola dell’infanzia del plesso di Liberto. Un’
ora a settimana i “leoncini” della sezione aran-
cione e della sezione azzurra si sono riuniti per
tutto l’anno scolastico per familiarizzare con una
lingua e una cultura differente dalla propria, at-
traverso il gioco, i canti, il mimo, l’espressione
corporea e le attività sul quaderno. Tutto ciò con-
sentirà loro di ritrovarsi il prossimo anno nelle
prime classi della scuola primaria predisposti a
riprendere e approfondire quanto già imparato,
avendo ormai superato l’impatto con una lingua
diversa dalla propria, così come è successo da
due anni a questa parte ai loro predecessori.
PROGETTO QUALITÀ’
E MERITO
Il Ministero della Pubblica Istruzione,
quest’anno, ha sperimentato un proget-
to denominato PQM (Progetto nazio-
nale Qualità e Merito), allo scopo di
migliorare i livelli di competenza lin-
guistica, a cui hanno partecipato due
classi prime del nostro istituto; sono
state sorteggiate la 1ªA e la 1ªC.
Questa iniziativa è stata ben accolta
dagli alunni di entrambe le classi, che
l’hanno definita un’ opportunità di
studio e di crescita molto importante.
Tale attività, nella nostra scuola, e’
stata seguita dalle professoresse di
lettere Giovanna Nicosia della classe
1ªA e Rosa Cantarella della classe
1ªC. Gli alunni delle due classi sono
stati divisi in due gruppi.
Uno era composto dai ragazzi che in
italiano avevano un livello di rendi-
mento superiore alla sufficienza, e
l’altro era composto dagli alunni che
presentavano carenze in campo lingui-
stico, inseriti rispettivamente nel corso
di potenziamento e nel corso di recupe-
ro. Per ognuno di questi gruppi sono
state proposte 15 ore nel primo modulo
e 15 nel secondo, per un totale di 30
ore di lavoro.
Il gruppo del potenziamento, nel pri-
mo modulo, ha trattato il linguaggio
scritto e parlato e il relazionarsi con gli
altri; nel secondo ha invece lavorato
sulla comprensione di testi narrativi.
I compagni degli altri due moduli han-
no trattato l’utilizzo del dizionario nel
modulo iniziale, e i testi misti di parole
e immagini nel secondo.
Quest’attività extrascolastica ha invo-
gliato la maggior parte degli alunni a
studiare mettendo in atto soprattutto il
metodo del coopertive learning e del
lavoro di gruppo. Abbiamo avuto mo-
do di socializzare anche con gli alunni
dell’altra classe prima ed è stata an-
che un’ottima occasione per confronta-
re le nostre conoscenze scolastiche
nella materia in questione.
La novità del PQM consiste nel meto-
do di studio innovativo e stimolante
che ci accompagnerà anche per i pros-
simi due anni di scuola secondaria. In
conclusione, che dire…..
Sì alle attività extrascolastiche!
Classi 1ª A e 1ª C
PRIMI RISULTATI DEL PROGETTO ARIANNA
Per non perdersi nei labirinti della vita” è l’inciso che il Comune di Fiumefreddo –
assessorato alla P. Istruzione e Cultura- e la scuola G Verga, hanno scelto per avviare
un progetto che mettesse a sistema una opportunità di aggregazione, per il buon uso
del tempo libero, per i ragazzi dai 12 ai 14 anni. La scuola “contenitore” ricco di pre-
senze giovanili era il luogo privilegiato da cui partire per creare una sana attività di
aggregazione -ricreativa per il tempo libero. L’inizio del percorso con gli alunni del-
le terze medie era mirato a renderli consapevoli dei rischi, direttamente e indiretta-
mente, connessi alle diverse dipendenze. Per potenziare e ampliare l’informazione,
nel primo incontro è stato dato ai ragazzi uno spazio-tempo per rendere “parlabile” il
contenuto dell’incontro informativo sulle dipendenze, avuto con il dott. Ciancio è
stato chiesto loro di scrivere, in forma anonima utilizzando parole –chiave, cosa ri-
cordavano dell’incontro informativo avuto col medico, e ancora, quali argomenti
avrebbero voluto approfondire. Da queste domande è scaturita una ricca riflessione
su alcune tematiche connesse alla dipendenza e agli stili di vita degli adolescenti.
Nel secondo incontro è stato chiesto di disegnare la mappa del loro quartiere specifi-
cando quali fossero i luoghi di incontro scelti dai ragazzi tra quelli eventualmente
esistenti. Successivamente è stato proposto un questionario per conoscere quali attivi-
tà prediligono, tra quelle proposte, per essere attivate all’interno di uno spazio comu-
ne dove “sostare” e condividere tempo libero e attività ludico-educative.
I risultati del questionario di seguito li possiamo leggere nella tabella sottostante.
Come si evince dalla tabella il
maggior numero di adesioni
sono state manifestate per: il
calcio, la pallavolo, il go-kart,
la cucina, il teatro e fare me-
renda insieme oltre i compiti,
ballo e pittura. Pertanto, si sta
procedendo, in prima istanza,
alle iscrizioni dei ragazzi di 3°
media. In ogni caso sarà data
la possibilità di frequentare le
attività, nei limiti degli spazi
disponibili, a tutti i ragazzi,
cosi come richiesto da più
genitori che ritengono utile
includere anche le altre fasce
di età. Giorno 20 giugno alle ore 16.00 ci sarà un incontro presso la scuola con i ge-
nitori per presentare i laboratori da avviare; a seguire si incontreranno i ragazzi per
organizzare i gruppi e le relative attività .
Dott.ssa Carmela Cosentino e Assessore prof.ssa Mariella Spoto
TI PIACEREBBE SE
A FIUMEFREDDO CI FOSSE
UN “LUOGO” DOVE
INCONTRARE I COMPAGNI?
RISULTATI SU UN
N. DI 120 RAGAZZI
RISPONDENTI
Per fare i compiti 22
Per fare merenda insieme 23
Per fare una partita a calcio o a 66
Per suonare uno strumento e 18
Per dipingere 19 Per fare teatro 22
Per fare un corso di cucina 27
Per fare un laboratorio di mecca- 29
Per andare al mare 13 Per costruire marionette 1
Per fare palestra 10
Per fare ricamo 1
GIOCHI SPORTIVI STU-
DENTESCHI
TORNEO DI PALLAVOLO
Quest’anno abbiamo partecipato ai
giochi sportivi studenteschi, tra le di-
verse discipline abbiamo scelto il tor-
neo di pallavolo. Siamo stati inseriti in
due squadre una femminile e una ma-
schile. Dopo un periodo di faticosi
allenamenti abbiamo partecipato alle
gare della fase distrettuale. Abbiamo
incontrato diverse squadre, tra cui la
squadra del Linguaglossa e quella del
Zafferana. Nella prima partita con il
Linguaglossa abbiamo vinto sia la
partita di andata che quella di ritorno
con il risultato di 3 a 0, pertanto abbia-
mo superato il primo turno. Ci siamo
allenate ancora con maggior impegno
per la partita successiva che si è gioca-
ta a Zafferana, dove purtroppo abbia-
mo perso. Ci è dispiaciuto molto uscire
dal girone perché eravamo entusiaste
di partecipare e poter ancora incontrar-
ci con altre scuole. E’ stata una bella
esperienza, anche perché abbiamo
conosciuto molti ragazzi. Speriamo di
poter rifare questa esperienza anche il
prossimo anno anche se saremo in
un’altra scuola.
Casella Alessia e Di Mauro Isabella
3ªC
PAGINA 27 SCHOOL NEWS 3° NUMERO
TENNIS TAVOLO
Per il terzo anno consecutivo la
mia scuola ha organizzato un
corso di tennistavolo in occasio-
ne dei giochi sportivi studente-
schi. Gli allenamenti si sono
svolti nella scuola elementare di
Liberto da Febbraio fino ai primi di Maggio. Il corso
era tenuto una volta alla settimana, il venerdì dalle ore
14,30 alle 17,30 dal tecnico FITET Federico Puglisi ed
era coordinato dalla Prof.ssa Correnti. Alla fine del
corso siamo andati ad Acireale presso la scuola “ Gio-
vanni XXIII “ per le gare provinciali. La mia squadra
era formata da 6 membri venuti fuori da una selezione
degli iscritti, ed era suddivisa in 3 gruppi da 2 ragazzi.
Il torneo era costituito da 2 singoli e un doppio per
ogni scuola e per ogni sottosquadra. Le scuole parteci-
panti a questa gara erano molte e alla fine dei diversi
incontri, ci siamo classificati quinti. Questa esperienza
mi è piaciuta molto perché mi ha dato l’occasione di
conoscere un nuovo sport, nuove persone e mi ha inse-
gnato cos’è lo spirito di squadra.
Pierosara Daniele 3ªA
EDUCAZIONE MOTORIA
… IN CONTINUITÀ
Quest’anno, noi alunni delle classi
quinte della scuola primaria, ci siamo
recati, ogni lunedì e martedì, nella pa-
lestra della Scuola Media per il Proget-
to di continuità motoria che abbiamo
svolto insieme alla I A e alla I E.
L’obiettivo del progetto era quello di
sviluppare le nostre abilità motorie
attraverso esercizi di coordinamento,
come saltare, correre, arrampicarsi,
camminare, seguendo percorsi presta-
biliti. Abbiamo, inoltre, organizzato
dei giochi di squadra, quali staffetta e
pallavolo. A guidare i nostri esercizi
sono stati il professore Leonardi e la
professoressa Correnti che ringraziamo
per la pazienza dimostrata nei nostri
confronti. Grazie a questo progetto
abbiamo, dunque, avuto modo di
familiarizzare con un nuovo ambiente
che dal prossimo anno frequentere-
mo, conoscere e lavorare con i possi-
bili futuri insegnanti, lavorare e socia-
lizzare con i futuri compagni e ripren-
dere a lavorare con quelli che fino
allo scorso anno erano alla scuola
primaria. Chissà che il prossimo anno
non saremo noi ad accogliere i futuri
alunni delle classi quinte!
Alfio Scandurra e Raffaele Sicali
Classe 5ª C Scuola primaria
TENNIS TAVOLO:
LEZIONE CON
METIN
Quest’anno ci hanno propo-
sto un progetto davvero di-
vertente: quello del “Tennis
da tavolo”, tenuto dal nostro
assistente Comenius Metin
Kartal. Nei pochi incontri
della durata di un’ora e mez-
za ciascuno, Metin ci ha
insegnato le basi del tennis
da tavolo, spiegandoci in-
nanzitutto come tenere la
racchetta in mano, come
lanciare e colpire la pallina e
quelle che sono le regole del
gioco. All’inizio, per molti
di noi, non è stato per niente
facile colpire la pallina.
Per questo gio-
co bisogna es-
sere rapidi nei
movimenti e
avere ottimi
riflessi, bisogna
essere concen-
trati e preparati anche fisicamente. Ma Me-
tin ha avuto molta pazienza con noi, dimo-
strando di essere un bravo istruttore oltre
che un campione di ping pong! Poi, pian
piano, ognuno di noi ha cominciato a rilas-
sarsi e a colpire sempre più e sempre meglio
quella piccola pallina bianca che tanto ci
aveva fatto faticare, ricevendo i complimen-
ti dei grandi e tornando a casa sorridenti.
Questo progetto è stato molto divertente, ma
purtroppo di breve durata. Ma è stato anche
istruttivo perché ci ha dato la possibilità di
giocare insieme e di confrontarci, rispettan-
do le regole.
A. Curcuruto, T. Nicotra, E. Paternicò
e S. Riolo
PAGINA 28 SCHOOL NEWS 3° NUMERO
PROGETTO
GIOCO - SPORT
Nel mese di Aprile e Maggio, noi alunni
delle classi quinte, insieme alle classi
quarte, abbiamo realizzato un progetto
motorio chiamato “Gioco Sport”, organiz-
zato dal C.O.N.I. e diretto dal prof. Santo
Leva, il quale, una volta a settimana, veni-
va nella nostra scuola ad allenarci e a mi-
gliorare le nostre abilità motorie. Il proget-
to ha avuto la sua conclusione con un
saggio finale svoltosi il 31 Maggio ai
Campetti da tennis di Fiumefreddo di Sici-
lia, dove abbiamo eseguito dei percorsi
che prevedevano diversi esercizi: capriole,
slalom, salti a piedi uniti, ecc.
PASSEGGIATA IN
BICICLETTA
Giorno 5 giugno,si è svolta la 2°
edizione della “passeggiata in bici-
cletta”, organizzata dall’Istituto “G.
Verga” di Fiumefreddo di Sicilia.
I partecipanti (circa sessanta) si
sono radunati in Piazza xxv Aprile
in sella alle loro bici .
LIBERTIADI
2ª edizione
Giorno 25 maggio il plesso scolastico di
Liberto pullulava di bambini: era la data
stabilita per la 2ª edizione delle
“Libertiadi”. I grandi, ma specialmente i
bambini, erano in grande trepidazione so-
prattutto per la presenza degli alunni di
altre scuole.
La 1ª edizione delle “Libertiadi” aveva
visto coinvolti solo i bambini della scuola
dell’infanzia del plesso, ma considerato il
successo avuto, la preside e le insegnanti
hanno stabilito di invitare anche altre scuo-
le. L’invito è stato accettato con entusia-
smo dai Dirigenti del C.D. di Mascali, del
C.D. “Livatino” di Fiumefreddo e dalla
Presidente della Scuola Privata Betty’s
Garden. L’ingresso dei quasi centotrenta
atleti a passo di marcia, con indosso le
proprie divise scolastiche, è stato accolto
dal pubblico con ovazioni e grida di incita-
mento.
L’accensione della fiaccola olimpica ha
dato il via alle esibizioni dei piccoli atleti. I
tre percorsi di psicomotricità, sistemati
all’interno del campetto annesso al plesso
scolastico, hanno previsto gradi di difficol-
tà in base all’età dei bambini. I salti nei
cerchi colorati, i palleggi, gli esercizi di
equilibrio, le capriole, il tiro a canestro,
hanno divertito i bambini e i genitori pre-
senti.
Al termine delle performance, i piccoli
ginnasti si sono schierati in campo per
intonare le note dell’Inno nazionale, segui-
ti con fervore dal pubblico.
Subito dopo, la Preside ha donato agli a-
lunni e alle scuole presenti gli attestati di
partecipazione, rinnovando l’invito per la
prossima edizione, invito che è stato accol-
to al volo dal Dirigente Scolastico,
Nell’occasione sono state organizzate an-
che quattro staffette (una per ogni classe
che a sua volta si divideva in due gruppi
che percorrevano e ripercorrevano lo stes-
so tragitto avanti indietro nel tentativo di
impiegare il minor tempo possibile). Pri-
ma di iniziare i giochi sportivi ci siamo
esibiti al pubblico facendo una sfilata e
cantando il nostro Inno Nazionale che poi
abbiamo ripetuto alla fine della manifesta-
zione. Ci è stato pure consegnato un atte-
stato di partecipazione a questo splendido
progetto. È stata un’esperienza sportiva e
competitiva veramente interessante che
speriamo di poter ripetere il prossimo an-
no.
Classe 5ªC Scuola primaria
dott.ssa Rossana Maletta, e dalle
referenti delle scuole ospiti.
L’iniziativa delle “Libertiadi”, che
ha visto coinvolti bambini, inse-
gnanti, dirigenti, genitori, ci porta
ad una riflessione: cooperare, essere
disponibili, collaborare riempie non
solo la mente all’acquisizione di
innovazioni, ma soprattutto colma
il cuore di grande gioia.
Scuola dell’Infanzia
La partenza è avvenuta alle ore 10:00 e i
ragazzi si sono diretti verso Piazza
D’Arrigo dove è stata fatta una breve pau-
sa-rinfresco.
Continuando la passeggiata, percorrendo
la via Salvatore Calandruccio si è giunti al
bivio di Liberto,per poi proseguire lungo la
via Papa Wojtyla. Il ritorno,ovvero la di-
scesa è stata molto più semplice e diver-
tente.
La premiazione, con il patrocinio del co-
mune di Fiumefreddo di Sic. si è svolta
presso la villa comunale. La prima coppa è
stata data a Carmelo Grioli,il bambino più
piccolo (soli 5anni) accompagnato dalla
mamma; Mongioi Cristina è stata premia-
ta come partecipante meno giovane; Af-
fronzio Yoshua, premiato per la bici più
spiritosa; Giovanni Sterrantino e Antonino
Vadalà come i partecipanti più rispettosi
del codice della strada. Contenti della bella
mattinata trascorsa insieme, gli alunni del-
la scuola media Verga augurano di ritro-
varsi insieme il prossimo anno.
PAGINA 29 SCHOOL NEWS 3° NUMERO
CONCORSO
ANGELO D’ARRIGO
Anche quest’anno noi alunni della scuola se-
condaria e gli alunni della classe quinta della
scuola primaria abbiamo partecipato al concor-
so indetto dalla nostra scuola “Sulle ali della
libertà” in memoria di Angelo D’Arrigo.
Quest’anno il tema trattato è stato suggerito da
una famosa canzone di Eros Ramazzotti intito-
lata “Le cose che ho visto” ed ispirata alle
tematiche ambientali; la traccia del tema che
abbiamo svolto ci chiedeva infatti di parlare
della salvaguardia dell’ambiente e di proporre
un nostro modello di mondo ideale. Il 26 mag-
gio, ricorrenza della tragica scomparsa di
D’Arrigo, si è tenuta nella villa comunale di
Fiumefreddo la premiazione del concorso pre-
sentata dalla professoressa Giusy Pugliatti. Gli
alunni della nostra scuola si sono così classifi-
cati: al terzo posto Sergio Mangano a cui è
andato in premio una macchina fotografica
digitale, al secondo posto Margherita Alessio
che ha vinto una videocamera e al primo posto
Carmelo Di Bella che si è aggiudicato un
notebook. Oltre ai nostri alunni sono stati pre-
miati i partecipanti della sezione esterna e altri
lavori segnalati dalla giuria. Durante la pre-
miazione abbiamo avuto modo di assistere
all’intervento della mamma di D’arrigo che,
visibilmente commossa, ha ringraziato la no-
stra Preside e ha lasciato il palco ai volontari
di Greenpeace che ci hanno ricordato
l’importanza di andare a votare al referendum
contro l’energia nucleare. La premiazione è
stata arricchita da momenti di canto eseguiti
dal coro del nostro istituto e da coreografie di
ragazze della scuola primaria. La cerimonia è
stata chiusa dai ringraziamenti e saluti della
nostra preside Maria Luisa Leotta che ha dato
a tutti l’appuntamento per la quarta edizione.
Gaia Ruggeri 3ª F
PAGINA 30 SCHOOL NEWS 3° NUMERO
On 24th and 25th May we took our"usual " but
always exciting Trinity examination. he adventu-
re started in the last January when our English
Teachers Mrs Favosi,Mrs Nicita and Mrs Scan-
durra selected the best students at English that is
the ones "who love English and want to improve
their ability in speaking this foreign language".
After that we were divided into two groups of
about 27 students and started working with Miss
Ar cidiacono and Mr Giuffrida and our tutors.On
Tuesdays and Wednesdays,according to the
group we belonged to, we stayed at school and
after a quick lunch,we started the lessons.At the
beginning we have reinforced vocabulary, gram-
mar nd functions already studied, then we have
been forced to speak only English to communica-
te among us.Sometimes it happened that Metin
Kartal, a young Turkish teacher who has been
operating in our school since the last October,
partecipated in the classroom activities; so we
could practise English. It was very amusing!!!!!.
On 24th May we welcomed Mrs Rachel Osbor-
ne,the Trinity examiner.At first she looked very
severe! She came from Manchester and spoke in
a quick way.That's made us frightened and wor-
ried Waiting for our turn in fact, we went up and
down the corridor trying to remind words, fun-
ctions,verbs etc. Each examination lasted seven
minutes during which the examiner asked us
about daily routine, directions, school subjects,
friends,weather, jobs, family and hobbies. At the
end of the session,Mrs Osborne met our teachers
for the " final feedback" expressing her satisfac-
tion for the result of the examinations. Today we
are enthusiastic of this experience which has
given us the opportunity of improving our ability
in speaking English. See you next year for grade
4 !!!
Gli alunni TRINITY del Verga di Fiumefreddo
Trinity Examinations
SERATA FINALE
PROGETTI OPERATIVI
NAZIONALI
Lunedì 30 Maggio nel Plesso centrale
dell’Istituto Comprensivo “G.Verga” di
Fiumefreddo di Sicilia si è tenuta
l’annuale manifestazione, a cura della
prof.ssa Rita Zito, per la conclusione
dei progetti “Pon e Pof”. Alla manife-
stazione hanno collaborato alcuni alun-
ni come presentatori e hostess. Durante
la manifestazione, c’è stata la presenta-
zione dei diversi progetti svolti a scuo-
la durante l’anno scolastico, intercalata
da alcuni canti del Coro d’Istituto e da
alcuni balletti preparati nell’ambito del
Laboratorio linguistico - espressivo e
musicale, inoltre, è stato salutato e rin-
graziato il nostro assistente Comenius
Metin Kartal, la cui partenza sarà a
giorni. Infine è stata consegnata a San-
tina D’Urso della 3ªA, una borsa di
studio, istituita da quest’anno, in onore
della giovane Ambra Giannetto. Infine
la consegna di attestati di partecipazio-
ne ai ragazzi che si sono distinti
nell’ambito di alcuni progetti.
Saluto a Metin
PAGINA 31 SCHOOL NEWS 3° NUMERO
Borsa di studio “Ambra Giannetto” al talento
Spossato il core nell’aspra guerra,
No, la mia patria non cerco in terra.
Io nacqui ai sogni dell’armonia
Io chiedo al cielo la patria mia(M. Coffa)
I genitori
Marinella Fiume - Carlo Giannetto
Fiumefreddo di Sic. 30.05.2011 a.s. 2010-2011
All’alunna della classe III Sez. A
della ScuolaMedia “Verga”
di Fiumefreddo di Sic.
Santina Maria D’Urso
Per il talento dimostrato nella partecipazione alle gare
matematiche relative al “problem solving”
BORSA DI STUDIO
“AMBRA GIANNETTO”
Quest’anno la nostra annuale Festa dei
Progetti Operativi Nazionali si è arric-
chita di un ulteriore momento di gran-
de emozionalità grazie alla prof.ssa
Marinella Fiume e a suo marito dott.
Carlo Giannetto: l’alunna Santina Ma-
ria D’Urso di 3ªA ha ricevuto la Borsa
di Studio “Ambra Giannetto” donata
al Talento della nostra scuola. La Bor-
sa di Studio viene donata al nostro
Istituto a partire da quest’anno per
premiare il Talento di un alunno/a
indicata dai rispettivi consigli di Clas-
se per essersi distinto/a in una discipli-
na o in un’attività o in un ambito di-
sciplinare. Marinella e Carlo hanno
dichiarato che “ … l’intento di istitui-
re una Borsa di Studio dedicata alla
loro figlia Ambra è stato loro, ma
quello di conferirla al “talento” è
stata della prof.ssa di Lettere della
Scuola Media di Ambra, Sandra De-
dola, che qualche giorno dopo la
scomparsa della loro figliuola ha det-
to loro:” … Forse Ambra non era
bravissima in tutte le materie, ma si
impegnava caparbiamente in tutte le
discipline e spiccava in talune, insom-
ma, era "talentuosa". Marinella Fiu-
me e Carlo Giannetto, inoltre, ci han-
no raccontato che “ … Ambra sapeva
fare tante cose, era bravissima nel
nuoto, come sanno i frequentatori di
Marina di Cottone che lei non tradiva
per nessun’altra spiaggia
dell’hinterland e sfidava le onde an-
dando al largo anche quando c’erano
i cavalloni, con grande batticuore dei
bagnini e dei vicini d’ombrellone.
Aveva studiato il sax suonandolo per
qualche tempo, ma poi aveva scoper-
to la passione per il pianoforte che
non aveva più abbandonato, adorava
la sua maestra di piano, Lilli Correnti.
Ma era soprattutto un genio nel calco-
lo, di una velocità e precisione strabi-
liante, come sanno bene tutte le cas-
siere dei supermercati e dei negozi di
Fiumefreddo che lei anticipava nel
calcolo… senza calcolatrice…. Inol-
tre, nessuno la batteva nei giochi di
carte come il ramino, la scala quaran-
ta, burraco (che aveva imparato in un
pomeriggio), briscola e scopa e nei
giochi da tavolo di gruppo, come mo-
risiko. Si era diplomata con buoni
risultati presso l’Istituto Magistrale
Sacro Cuore di Giarre e per un breve
periodo aveva prestato la sua opera
presso un asilo privato, anche perché
adorava i bambini, infatti si era adot-
tata a distanza una bambina di Haiti.
Rischiare era la sua passione e ado-
rava giocare a Bingo dove era anche
molto fortunata, mai una volta che
non vincesse! La vita per lei era una
sfida nella quale si impegnava fino a
superare ogni ostacolo anche dei più
insormontabili. Adorava gli animali,
aveva imparato a cavalcare e amava i
cavalli anche se una volta era caduta
rovinosamente, rischiando grosso.
Aveva sempre avuto un cagnolino
tutto per sé che trattava e accudiva
come un figlio: la più amata era stata
una yorkshire di nome Kelly che lei
vestiva con gli abitini Kikko apposita-
mente acquistati e che aveva alimen-
tato pazientemente anche quando la
cagnetta si era gravemente ammalata,
perdendo giornate intere per farle
mangiare un formaggino. Socializza-
va come pochi e aveva più amici di
noi anche perché in famiglia si rende-
va utilissima facendo interminabili
file dal medico, alla posta e facendo
ogni giorno la spesa nei supermercati
e alla fiera il martedì. Leggeva molto,
specialmente riviste, e amava giocare
a bigliardino e stare al computer e
alla televisione. Era molto autonoma
e amava uscire con i suoi amici piut-
tosto che con noi. Era generosa e non
badava a spese quando doveva fare
dei regali accompagnandoli con bi-
gliettini molto originali!”. La Borsa di
Studio “Ambra Giannetto”, quindi,
vuole essere un augurio che ogni anno
Ambra e i suoi genitori faranno ai
giovani alunni del nostro Istituto,
affinché spendano bene i loro
“talenti”, alimentino le loro passioni e
si mettano in gioco cercando di supe-
rare i propri limiti e le difficoltà della
vita quotidiana. La Borsa di Studio
“Ambra Giannetto” sarà per i nostri
alunni talentuosi uno stimolo
all’impegno e un modo per sentirsi
vicini ad Ambra e non stancarsi mai di
dire “GRAZIE ALLA VITA CHE MI
HA DATO TANTO…”.
Intervista della prof.ssa Sabrina Strazzeri
a Marinella Fiume e Carlo Giannetto
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LE NOSTRE EMOZIONI
Giorno 10 Giugno 2011, nella sala di informatica
del plesso di via Badalà, si è svolta la verifica fina-
le del progetto di integrazione “Multimedialità”.
Noi alunni di 5ªC abbiamo imparato ad utilizzare
linguaggi alternativi (multimediale, iconico, musi-
cale, mimico-gestuale), facendo uso delle tecnolo-
gie informatiche per sviluppare capacità logiche,
creative e linguistiche. Inoltre, visto che la temati-
ca scelta nel progetto erano le “emozioni”, abbia-
mo imparato a conoscere meglio la nostra emotivi-
tà. Grazie alle nostre maestre abbiamo fatto molte
attività al PC come: “Mi presento”, dove ognuno
di noi ha parlato di se stesso, mettendo in risalto il
proprio carattere, per passare poi al secondo punto
del progetto “Io e gli altri”, in cui abbiamo affron-
tato tematiche sociali, riflettendo sul valore
dell’amicizia, sulla diversità, parlando delle nostre
esperienze personali e inventando delle storie. Ab-
biamo anche analizzato vari tipi di personalità,
attraverso la visione del film “Pinocchio” di Ro-
berto Benigni. Inoltre abbiamo strutturato un TG
Scuola ragazzi in cui ognuno di noi si è visto pro-
tagonista, assumendo il ruolo di giornalista, croni-
sta, inviato speciale o semplice intervistato. Questo
TG, attraverso un video, ci ha permesso di racco-
gliere tutte le esperienze vissute durante questo
anno scolastico ed essere motivati ad apprendere
meglio il testo di cronaca, quello pubblicitario e a
controllare la nostra emotività. A questa manifesta-
zione, oltre ai nostri genitori, era presente la nostra
preside che è rimasta soddisfatta del progetto. A
chiusura del TG scuola è stato molto emozionante
ascoltare la voce registrata della maestra Grazia,
che a nome di tutte le maestre, prendendo spunto
dal ritornello della canzone di Gigi D’Alessio “In
un mondo dove l’emozione non è più un valore”,
cantata nel TG dal nostro compagno Cristian, ci ha
salutato con una dedica molto toccante, auguran-
doci un futuro radioso e ricco di atti d’amore. La
commozione è stata grande, quasi tutti abbiamo
pianto di gioia. Infine abbiamo ringraziato le mae-
stre consegnando loro un nostro ricordo. Siamo
rimasti contenti di questo progetto, che ci ha per-
messo di imparare divertendoci.
Marta Mazzeo e Raffaele Sicali
Classe 5ªC Scuola primaria
ALLA SCOPERTA DEI
VERI VALORI:
BAMBINI E ADULTI A
CONFRONTO
A conclusione del Progetto “Teatro
e psicomotricità“, coordinato dalla
nostra insegnante Giovanna Urzì,
giorno 7 Giugno 2011, noi alunni di
5ªG abbiamo drammatizzato “Il
Piccolo Principe” scritto da Antoine
De Saint Exupery. Il protagonista di
questo racconto, lasciato il suo pic-
colo asteroide e il fiore che custodi-
sce, intraprende un lungo viaggio
attraverso diversi pianeti, alla ricer-
ca di cose nuove e veri amici; incon-
tra un re, una vanitosa, un ubriaco-
ne, una donna d’affari, un vecchio,
un serpente, delle rose e una volpe.
Da ciascuno di questi personaggi, il
Piccolo Principe riceve messaggi
diversi che gli fanno comprendere
quali sono le cose che veramente
contano nella vita. Questo testo tea-
trale ci ha fatto molto riflettere, ab-
biamo capito che a volte gli adulti
dimenticano di essere stati bambini
e non riescono a fare uscire il bam-
bino che c’è ancora dentro di
loro e quindi non si sforzano di
capirci, non si soffermano sulle
nostre esigenze e sul nostro modo
di essere. La frase più significati-
va del racconto “Non si vede bene
che col cuore, l’essenziale è invi-
sibile agli occhi”, per noi bambini
esprime una verità che gli adulti
spesso dimenticano. Da questo
progetto abbiamo appreso molto,
abbiamo imparato il vero valore
dell’amicizia e degli affetti since-
ri. Ci ha fatto scoprire il piacere
di stare insieme per un fine comu-
ne e ci ha permesso di migliorare i
nostri rapporti sociali. Ci siamo
emozionati e divertiti, tutti con la
convinzione che da adulti saremo
in grado di custodire gelosamente
questa esperienza perché: “ NON
SI VEDE BENE CHE COL CUO-
RE, L’ESSENZIALE È INVISI-
BILE AGLI OCCHI “.
Classe 5ªG
Scuola primaria
ANDROMACA AL
TEATRO GRECO DI
SIRACUSA
Giorno 9 giugno 2011, come ogni
anno, 18 alunni del nostro Istituto,
individuati dai Consigli di Classe
nel mese di maggio quali eccellen-
ze delle classi prime di scuola se-
condaria, sono andati a Siracusa per
assistere alla rappresentazione della
tragedia greca ANDROMACA.