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� Normativa di riferimento: D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 e s.m.i.
� Attività produttive e rischi ambientali connessi
� Casi studio di contaminazione del sottosuolo e bonifiche
Agenda
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� Casi studio di contaminazione del sottosuolo e bonifiche
eseguite
Le aree contaminate in Lombardia
La Regione Lombardia conta oggi 739 siti contaminati, circa 2000 potenzialmente contaminati e oltre
1100 siti bonificati.
Dei 739 siti contaminati, 7 sono di interesse nazionale
(Pioltello-Rodano, Laghi di Mantova e Polo chimico,
Broni, Brescia-Caffaro, Cerro al Lambro, Bovisa,
Sesto San Giovanni) caratterizzati da particolari
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Sesto San Giovanni) caratterizzati da particolari
problematiche ambientali, di competenza statale.
Alla Regione Lombardia spettano le competenze tecnico-amministrative
per i siti sovracomunali e per i siti ricadenti negli Accordi di Programma promossi dal
Presidente delle Giunta regionale.
La Regione garantisce inoltre, per i siti di competenza comunale, un’azione di coordinamento
a supporto tecnico, qualora necessario.
Ulteriori competenze tecniche sono relative alle istruttorie sui sette Siti di Interesse Nazionale
(SIN).
SITO CONTAMINATO Legislazione relativa ai siti
contaminati: Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152 ” art. 239-253
Normativa: D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 e s.m.i.
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area nella quale, in seguito ad attività umane
(industriali, agricole, urbane), svolte o in corso, è stata
accertata un'alterazione delle caratteristiche qualitative
dei terreni e/o delle acque superficiali e/o sotterranee,
le cui concentrazioni superano quelle imposte dalla
normativa.
ALCUNE DEFINIZIONI (art. 240)
SITO
area o porzione di territorio, geograficamente definita e
determinata, intesa nelle diverse matrici ambientali e
comprensiva delle eventuali strutture edilizie e impiantistiche
Normativa: D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 e s.m.i.
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comprensiva delle eventuali strutture edilizie e impiantistiche
presenti;
CONCENTRAZIONI SOGLIA DI CONTAMINAZIONE (CSC)
livelli di contaminazione delle matrici ambientali che
costituiscono valori al di sopra dei quali e' necessaria la
caratterizzazione del sito e l'analisi di rischio sito specifica,
come individuati nell'Allegato 5 alla parte quarta del D.Lgs 152.
CONCENTRAZIONI SOGLIA DI RISCHIO (CSR)
livelli di contaminazione delle matrici ambientali, da
Normativa: D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 e s.m.i.
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livelli di contaminazione delle matrici ambientali, da
determinare caso per caso con l'applicazione della
procedura di analisi di rischio sito specifica (AdR) secondo
i principi illustrati nell'Allegato 1 alla parte quarta del
decreto e sulla base dei risultati del piano di
caratterizzazione, il cui superamento, al punto di
conformità, richiede la messa in sicurezza e la bonifica . I
livelli di concentrazione così definiti costituiscono i livelli di
accettabilità per il sito
SITO POTENZIALMENTE CONTAMINATO
un sito nel quale uno o più valori di concentrazione delle
Normativa: D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 e s.m.i.
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un sito nel quale uno o più valori di concentrazione delle
sostanze inquinanti rilevati nelle matrici ambientali risultano
superiori ai valori di concentrazione soglia di
contaminazione (CSC), in attesa di espletare le operazioni
di caratterizzazione e di analisi di rischio sanitario e
ambientale sito specifica, che ne permettano di
determinare lo stato o meno di contaminazione sulla base
delle concentrazioni soglia di rischio (CSR) al punto di
conformità;
SITO CONTAMINATO
un sito nel quale i valori delle concentrazioni soglia di rischio
(CSR), determinati con l'applicazione della procedura di analisi
di rischio sulla base dei risultati del piano di caratterizzazione,
risultano superati.
Normativa: D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 e s.m.i.
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SITO NON CONTAMINATO
un sito nel quale la contaminazione rilevata nelle matrice
ambientali risulta inferiore ai valori di concentrazione soglia di
contaminazione (CSC) oppure, se superiore, risulta comunque
inferiore ai valori di concentrazione soglia di rischio (CSR)
determinate a seguito dell'analisi di rischio sanitario e
ambientale sito specifica.
MESSA IN SICUREZZA D'EMERGENZA
ogni intervento immediato o a breve termine, da mettere in
opera nelle condizioni di emergenza in caso di eventi di
contaminazione repentini di qualsiasi natura
Normativa: D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 e s.m.i.
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SCOPO
1- contenere la diffusione delle sorgenti primarie di
contaminazione;
2- impedirne il contatto con altre matrici presenti nel sito;
3- rimuoverle, in attesa di eventuali ulteriori interventi di
bonifica o di messa in sicurezza operativa o permanente
MESSA IN SICUREZZA PERMANENTE
l'insieme degli interventi atti a isolare in modo definitivo le fonti
inquinanti rispetto alle matrici ambientali circostanti e a
garantire un elevato e definitivo livello di sicurezza per le
persone e per l'ambiente. In tali casi devono essere previsti
piani di monitoraggio e controllo e limitazioni d'uso rispetto alle
Normativa: D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 e s.m.i.
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piani di monitoraggio e controllo e limitazioni d'uso rispetto alle
previsioni degli strumenti urbanistici;
BONIFICA
l'insieme degli interventi atti ad eliminare le fonti di
inquinamento e le sostanze inquinanti o a ridurre le
concentrazioni delle stesse presenti nel suolo, nel sottosuolo e
nelle acque sotterranee ad un livello uguale o inferiore ai valori
delle concentrazioni soglia di rischio (CSR);
Il Responsabile dà Immediata Comunicazione alle Autorità Comunali, Provinciali e
Regionali e al Prefetto Competente
Evento che ha Creato una Contaminazione o una
Potenziale Contaminazione
Il Responsabile Attua Misure Preventive entro 24 Ore
dall’Evento
Il Responsabile Esegue un’Indagine Preliminare Interna
Valutazione dei Risultati
dell’Indagine Preliminare
Approccio generale alla bonifica secondo il Decreto Legislativo 3 Aprile 2006, n. 152“Norme in materia ambientale” - Ex Art. 242
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Risultati > CSC*1 Risultati < CSC*1
Entro 48 ore Il Responsabile Presenta
un’Autodichiarazione alle Autorità
Comunali e Provinciali per Comunicare le
Attività di Ripristino Effettuate e la
Chiusura della Procedura
Il Responsabile Informa Immediatamente
le Autorità Comunali e Provinciali,
Includendo Qualsiasi Informazione sulle
Misure di Sicurezza e sulle Azioni
Correttive Adottate
Entro 30 Giorni, Il Responsabile Presenta
il Piano di Caratterizzazione e
Investigazione del Sito alle Autorità
Comunali, Provinciali e Regionali e
all’Agenzia Regionale per la Protezione
dell’Ambiente (ARPA)
Entro 15 Giorni, le Autorità
possono Controllare e
Verificare le Attività di
Ripristino (se presenti)
Approccio generale alla bonifica secondo il Decreto Legislativo 3 Aprile 2006, n. 152“Norme in materia ambientale” - Ex Art. 242
Entro 180 Giorni, Il Responsabile Completa
l’Investigazione del Sito, Valuta i Risultati e
Sviluppa un’Analisi di Rischio Sito-Specifica per
Definire le CSR*2
I Risultati dell’Investigazione nel Sito sono
> CSR*2
I Risultati dell’Investigazione nel Sito sono <
CSR*2
Note:
CSC*1: Valori Soglia Generali Indicati nell’Allegato 5 (alla
Parte Quarta del Titolo V) della Nuova Legge. I Limiti per i
Terreni Dipendono dall’Uso del Suolo.
CSR*2: Livelli Obiettivo Sito-Specifici Calcolati Utilizzando
un’Analisi di Rischio; Rappresentano i Livelli Obiettivo di
Bonifica.
Entro 30 Giorni, le Autorità Regionali Indicono la
Conferenza dei Servizi, per Approvare e
Autorizzare il Piano di Caratterizzazione e
Investigazione
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Entro 30 Giorni, Il Responsabile Sviluppa e
Presenta un Progetto Operativo di Bonifica alle
Autorità Regionali, Provinciali e Comunali e ad
ARPA
Entro 60 Giorni, le Autorità Regionali Indicono la
Conferenza dei Servizi per Approvare il Progetto
Operativo e Richiedere Eventuali Integrazioni.
L’Approvazione Fisserà la Durata della Bonifica.
Le Autorità possono Richiedere che sia
Presentato un Piano di Monitoraggio come Parte
del Processo di Bonifica
Entro 60 Giorni (se il Piano di Monitoraggio è
Richiesto), Il Responsabile Presenta il Piano alle
Autorità Regionali e Provinciali
Entro 30 Giorni, le Autorità Regionali e
Provinciali Approvano il Piano di Monitoraggio
Il Responsabile Completa la
Bonifica. L’Autorità Provinciale
Certifica l’Avvenuta Bonifica.
Il Responsabile Completa il
Piano di Monitoraggio e
Presenta un Report Finale alle
Autorità
Aspetti rilevanti da considerare:
� Serbatoi interrati e fuori terra, tubazioni sopra/sotto terra, reti fognarie e linee produttive, Amianto, PCB, Ozono, presenza di rifiuti solidi e liquidi, Radon, Freon & Halon, ecc.;
� Utilizzo pregresso del sito e sua trasformazione nel corso degli anni e ciclo di produzione corrente e pregresso sviluppato sul sito;
� Presenza di discariche abbandonate e sepolte sul quale è stato poi
La documentazione
progettuale a base
di confronto è
Aree produttive e rischi ambientali connessi
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� Presenza di discariche abbandonate e sepolte sul quale è stato poi successivamente costruito e sviluppato il sito;
� Aree di stoccaggio di materiali pericolosi non adeguatamente dimensionate e a tenuta;
� Bacini di contenimento di serbatoi fuori terra non a tenuta;
� Presenza di terreno e/o materiale alloctono sul quale è stato realizzato e successivamente sviluppato il sito;
� Gestione dei rifiuti nel corso delle attività produttive pregresse;
� Grado di radioattività rilevato sul sito e nelle strutture che caratterizzano e compongono le sovra e sottostrutture presenti attualmente e che hanno interessato il sito precedentemente;
� Rischio geologico, idrogeologico, idraulico, sismico, stabilità dei luoghi, ecc.
di confronto è
rappresentata in
primo luogo dagli
elaborati approvati
dal Ministero
dell’Ambiente ed
oggetto di
decretazione
Aree produttive e rischi ambientali connessi
Serbatoi interrati bucati
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Linee fognarie e/o produttive danneggiate
Ubicazione dei punti di indagine ambientale
1 - ubicazione ragionata se si conosce il sito, aree vulnerabili, aeree
potenzialmente contaminate sulla base dei dati storici in possesso
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2- ubicazione sistematica se non sono disponibili informazioni storiche sul sito
si usa distribuire i punti di campionamento su tutta l’area di
studio sistematico o a griglia: i punti ricadono ai vertici o all’interno di celle secondo un reticolo a maglia quadrata o triangolare. I punti sono equidistanti
Sito apparentemente scevro da impatti ambientali: ex discarica di rifiuti abbandonata
Foto aerea, 1953
Foto aerea, 1979
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Foto aerea, 2009
Punto vendita e distribuzione carburanti – Perdita di benzina e gasolio da serbatoi interrati (indagine ambientale e bonifica del sottosuolo)
• Indagine ambientale: prelievo campioni di terreno e acque sotterranee;
• Caratterizzazione ambientale del sottosuolo;
• Costo indagine: 10 k€
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• Progettazione degli interventi di bonifica;
• Interventi di bonifica con tecnologia P&T+SVE/BV;
• Monitoraggio delle matrici gas e acque sotterranee;
• Costo bonifica: 100 k€
Impianto chimico attivo: indagine ambientale sul sottosuolo, progettazione e intervento di bonifica, monitoraggio
� Sito industriale attivo sito in regione Lombardia dal quale si sono verificati nel
tempo perdite dalle tubazioni delle aree produttive che hanno rilasciato nel
sottosuolo Idrocarburi petroliferi, aromatici e clorobenzeni
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� E’ stata condotta un’estensiva campagna di indagine ambientale, prelievi di
terreni e acque di falda, installazione di piezometri, analisi chimiche e
valutazione dell’area di rilascio che è stata individuata in due aree di produzione
� Pennacchio di contaminanti in falda idrica esteso per
20 km a valle del sito tale da interessare 3 provincie
e 20 comuni;
� Esecuzione di uno studio di Analisi di Rischio e
determinazione delle CSR;
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Impianto chimico attivo: indagine ambientale sul sottosuolo, progettazione e intervento di bonifica, monitoraggio
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� Installazione di un sistema di SVE/Bioventing per la
bonifica del sottosuolo insaturo;
� Installazione di un sistema di P&T (900 m3/h) per la
messa in sicurezza e la bonifica dell’acquifero;
� Monitoraggio dello stato di contaminazione residua
all’interno e all’esterno del sito.
Costo indagine 120 k€ - Costo bonifica 500 k€