Arte al femminile quarta parte

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Universitas Ysei Corso "Arte al femminile" quarta parte Dott.ssa Sara Zugni XIII anno accademico 2012-2013

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ARTE AL FEMMINILEDAL BAROCCO ALL’ILLUMINISMO Dott.ssa Sara ZugniQuarta lezione

Il Barocco

Il Seicento è caratterizzato da uno stile molto ricco ed elaborato: il Barocco

Barocco= barrueco in spagnolo una perla di forma irregolare (in italiano scaramazza)

Il Barocco

Il termine ha un valore dispregiativo e descrive ciò che è irregolare e bizzarro,

Arte barocca considerata negativa perché non rispetta le regole dell’armonia cinquecentesca

Il Barocco

Il Barocco

Si sfugge alle regole delle proporzioni classiche

Investe arti figurative, architettura, arredamento, musica, letterature

Coinvolge tutto il 600 e i primi decenni del 700

Il Barocco

forma si fa aperta, dominano il dinamismo e la linea curva

Le composizioni si fanno asimmetriche, con largo uso di diagonali e linee sinuose che liberano le figure nella forma aperta per dare l’impressione di sconfinato, nella

La pittura di genere

Ne Seicento si sviluppano anche due nuovi generi pittorici: la pittura di genere e la natura morta.

La natura morta

Mel XVII secolo la natura morta acquista una sua autonomia come genere

Soprattutto nella pittura olandese, dove si sviluppa in sottogeneri

Ricche di simboli e significati

Scene di mercato

Scene di cucina

Bodegones

Scene di cacciagione

Composizioni con fiori

Tavole imbandite

Strumenti musicali

Composizioni con libri

La natura morta

Ha grande successo, soprattutto nel nord Europa: la ricca borghesia mercantile che vuole arredare elegantemente le proprie case e celebrare la ricchezza e il benessere raggiunti

La natura morta

Apparentemente leziosie e decorative, le nature morte basano al composizione su una complessa stratificazione di simbologie e significati

Georg Flegel natura morta con pane e canditi

Georg Flegel

Floris Van Dijck

Evaristo Baschenis

Evaristo Baschenis

Caravaggio

Clara Peeters

Nasce ad Anversa nel 1594 e si perfeziona nelle nature morte

Natura morta con formaggi, carciofo e ciliegie, 1625 circa

Clara Peeters

vanitas

Clara Peeters

Tavola imbandita

Maria van Oosterwijck

Nasce a Delft

Nel 1660 si trasferisce ad Utrecht e poi ad Amsterdam dove rimane dal 1675 al 1689

Maria van Oosterwijck

E’ molto apprezzata nelle corti europee, in particolare alla corte di Luigi XIV

Non si sposò mai e si dedicò tutta la vita alla pittura

Rachel Ruysch

Nasce all’aia nel 1664

A 3 anni si trasferisce ad Amsterdam

Figlia di Frederik Ruysh, famoso anatomista e botanico

Rachel Ruysch

Rachel aiuta il padre nella bottega

E’ molto apprezzata dai reali europei

Vive fino a 85 anni

Rachel Ruysch

Ci rimangono circa un centinaio di dipinti, soprattutto nature morte.

Maria Sibylla Merian

Maria Sibylla Merian si specializza nell'illustrazione botanica, al punto da essere inviata dalle autorità olandesi nella colonia del Suriname per illustrare i risultati di una spedizione scientifica.

Maria Sibylla Merian

Fede Galizia

Figlia del miniaturista Nunzio Galizia, che le insegna a porre grande attenzione ai particolari, si sposta da Milano a Trento dove ottiene diverse commissioni

Fede Galizia

Fede Galizia

Fede Galizia

Dotata di eccezionale talento, dipinge su tavola opere bellissime e caratterizzate stilisticamente da una luce fredda, tagliente in grado di esaltarne la perfetta armonia compositiva.

Fede Galizia

Una delle opere più famose è Giuditta con la testa di Oloferne, soggetto principe dell’iconografia secentesca.

Elisabetta Sirani

figlia del pittore Giovan Andrea, nasce l'otto gennaio 1638

Elisabetta Sirani

Il padre, allievo di Guido Reni, la educa in modo repressivo, ne frena gli slanci e la possibilità di viaggiare; poiché ammalato d'artrosi, si serve ripetutamente del suo aiuto

Elisabetta Sirani

Carattere: comunicativa, espansivo, suonava l’arpa, grande nobiltà di pensiero, amava lo studio della storia e della mitologia

Melpomene

Elisabetta Sirani

A 20 anni la sua prima commissione pubblica

Il battesimo di Cristo (Bologna)

Elisabetta Sirani

Da queste opere si intuiscono i grandi artisti che aveva studiato: Guercino e Ludovico Carracci

Elisabetta Sirani

Elisabetta Sirani

Le sue opere hanno però un carattere eversivo rispetto ai suoi maestri

Diecimila Martiri Crocifissi:

Volumetrie cubiche

Gestualità potente

Punto di vista ribassato

Elisabetta Sirani

Paesaggio notturno nella Giuditta di Stamford

Elisabetta Sirani

Intimismo

Madonna col Bambino

San Giuseppe col bambino

Madonna col bambino

(Faenza)

Elisabetta Sirani

Committenze:

Borghesia bolognese per cui realizza ritratti

soggetti sacri

Religiosità e culto privato

Elisabetta Sirani

1664 Cosimo de Medici le commissiona un ritratto dello zio, il principe Leopoldo, per questa ricevette una croce con 56 diamanti

Elisabetta Sirani

Muore improvvisamente il 29 agosto 1665

Elisabetta Sirani

Anima una vera propria scuola di pittura,

L’allieva più famosa è Ginevra Cantofoli.

Artemisia Gentileschi

Artemisia Gentileschi nasce a Roma l'otto luglio del 1593.

E' la primogenita del pittore Orazio Gentileschi

Fin dall'infanzia fu istruita per diventare un'artista

Galleria Farnese

Caravaggio

Susanna e i vecchioni

La sua prima tela, [1610]

dipinta con uno stile molto naturale

le espressioni sono realistiche.

conoscenza dell'anatomia umana, dei colori e della struttura compositiva del quadro.

L’episodio cruciale della sua vita

Agostino Tassi

Orazio e Tassi lavorarono insieme Artemisia partecipò alla decorazione.

Agostino Tassi era un pittore di paesaggi e di vedute marine, al quale Orazio affidò la figlia ma..

Giuditta che decapita Oloferne

Tassi alla fine riuscì per approfittare della giovane Artemisia che in seguito dovette subire l'umiliazione di un grave processo

L’opera rappresenta una delle scene più violente della Bibbia e rispecchia lo stato d'animo durante il processo.

Caravaggio

Il realismo e il drammatico chiaroscuro richiama le opere precedenti di Rubens e di Caravaggio.

Giuditta e la sua governante

A Firenze

Il 29 novembre del 1612 Artemisia sposò un artista fiorentino, Pietro Antonio di Vincenzo Stiattesi.

Entrambi frequentarono l'Accademia del Disegno, dove Artemisia divenne socio ufficiale nel 1616

'Giuditta e la sua governante' [Palazzo Pitti, 1612-13],

Allegoria dell’Inclinazione

A Firenze lavora per la Famiglia Medici e la Famiglia Buonarroti

Le opere del periodo fiorentino le firmò con il cognome Lomi.

All'Accademia intanto diventa amica di Galileo Galilei con il quale comincia una fitta corrispondenza.

Giuditta che decapata Oloferne

L'ultima tela completata a Firenze è 'Giuditta che decapita Oloferne' [Uffizi, 1618/1620]. E nel 1618 diede alla luce una bambina.

Artemisia

Cleopatra

Nel 1620 Orazio Gentileschi parte per Genova per eseguire una nuova commissione e Artemisia lo accompagna. Qui la ragazza compone 'Cleopatra' (1621)

durante il soggiorno genovese incontra Anthony Van Dick

Ritratto del condottiero

Artemisia ritorna a Roma nel 1622: lo testimonia il 'Ritratto del Condottiere', eseguito nel 1622. La donna rimarrà in città per diversi anni: il suo nome è menzionato nel censimento del 1624-26.

Artemisia Gentileschi

Il secondo periodo romano di Artemisia coincide con il pontificato di Urbano VIII [1623- 1644] e con un nuovo orientamento di gusti.

E' il periodo che Gian Lorenzo Bernini sta trasformando il volto della città e gli interni di San Pietro.

Giuditta e domestica con al testa di Oloferne

Artemisia lavora su 'Giuditta e la domestica con la testa di Oloferne' 1625

esempio raffinato dello stile barocco caravaggesco sul quale Artemisia sta lavorando.

Autoritratto come allegoria della pittura

1630

padronanza con la tempera ad olio un autoritratto abbastanza insolito per i suoi tempi. L'opera fu acquistata da Re Charles I° d'Inghilterra tra il 1639 e il 1649.

Clio

Soggiorna a Napoli tra il 1630 e 1637.

nel 1630 incontra Velazquez ed entrambi lavoreranno per la regina Maria d'Austria

Clio 1632

Artemisia

Nel 1638 Artemisia soggiornò a corte dei Re Charles I°

Lavora insieme al padre, che era arrivato in Inghilterra nel 1626 al soffitto della Queen's House a Greenwich

Orazio Gentileschi

Orazio Gentileschi muore il 7 febbraio del 1639. Nel 1642 in Inghilterra scoppia la prima guerra civile inglese.

Artemisia tra il 1640 e il 1641 torna a Napoli, dove rimane per il resto della sua vita.

Napoli 1642-52

Artemisia completa 'David e betsabea'

'Lucrezia' 1642 opera attribuita; il soggetto dimostra la passione di Artemisia per l'eroina al femminile, forte, abile e donna indipendente.

Artemisia Gentileschi

Muore nel 1653.

su di lei non è stato scritto molto.

Ciò che rimane della sua vita e della sua esperienza artistica sono 34 dipinti e 28 lettere.

Il settecento: Lo stile Rococò

Il XVIII secolo è favorevole alle donne che ottengono riconoscimenti e si guadagnano l’accesso alle accademie.

E’ un secolo che ha 2 volti:

Il Rococò

Il Neoclassicismo

Versailles

Il settecento: Lo stile Rococò

Fasto denso di corposità

Leggerezza

Gusto frivolo, disinvolto raffinato

Barocco Rococò

Il settecento: Lo stile rococò

Da Rocaille : grottesca: tipo di decorazione che viene esasperata

Il settecento: Lo stile rococò

Recupero

dell’esotico e del pittoresco

Il settecento: Lo stile rococò

Linee estremamente mosse, quasi accartocciate

Il settecento: Lo stile rococò

Decorazione marmorea

Contrasti forti

Colori accesi

Luci e ombre nette

Temi aulici

Divinità principali

Proporzioni maestose

Decorazione a stucco

Pose languide

Atteggiamenti cortigiani

I colori si stemperano

Temi meno impegnativi

Divinità secondarie

Proporzioni minute

Barocco Rococò

Il settecento: Lo stile rococò

Grandi decorazioni ad affresco

Arditi scorci

Effetti illusionistici

Atti a simulare grandi spazi con figure

dinamismo

Schemi asimmetrici

Dipinti su tele e lunette

agilità

Barocco Rococò

Il settecento: Lo stile rococò

Watteau immortala la società del tempo vista come paradiso sognante

Il settecento: Lo stile Rococò

Fragonard esprime in pittura l’essenza del Rococò: malizia e gioco

Il settecento: Lo stile Rococò

Hogarth: teorizza i principi del Rococò e della bellezza come in armonico intreccio della forma

Il settecento: Lo stile Rococò

Sorgono numerose scuole nazionali

Tra le più importanti c’è Venezia che dopo Giovan Battista Tiepolo vede cresce il talento di Giandomenico

Pitetro Longhi

Canaletto e Francesco Guardi

Rococò aVenezia

Rosalba Carriera

A Venezia si forma Rosalba Carriera, specializzata ne ritratto a Pastello

Rosalba Carriera

Studia pittura e ricamo e inizia a dipingere miniature su avorio, è la prima artista a cimentarsi in questa tecnica che si caratterizza per la straordinaria lucentezza

Rosalba Carriera

Fanciulla con colomba del 1705 è il suo biglietto da Visita per l’Accademia di San Luca

Rosalba Carriera

Vive tra Venezia e Parigi, è amatissima dai Veneziani e chiamata in tutte le corti d’Europa

Rosalba Carriera

Nel 1720 è accolta tra i membri dell’Accademia di Bologna e successivamente tra quelli dell’Accademie Royale de Peinture et Sculpture di Parigi

Rosalba Carriera

Crea un circolo letterario a Venezia

Ritrae persino Re Luigi XV

Diventa amica di Watteau

Rosalba Carriera

La sua particolarità : saper scrutare il volto di chi ha davanti e di leggerlo in tutti i particolari, capirlo e riuscire a tradurlo in pittura

Rosalba Carriera

Ritratto di donna anziana

Profondo realismo vedi porro della signora che viene ritratta molto dolcemente

Rosalba Carriera

Autoritratto 1709

È ritratta giovane

Rosalba Carriera

Autoritratto 1746 è il ritratto della tragedia, è vecchia e sta diventando cieca

Indossa una corona di alloro

Viso teso, si ritrae dopo l’intervento alla cornea

Rosalba Carriera

Muore a Venezia nel 1757

Ricordo di De Goncourt

Ricordata per la soave eleganza delle sue opere

La fine del 700: il neoclassicismo

L'esaltazione dei valori della ragione= atteggiamento più analitico nei confronti dell'arte +

rivalutazione della purezza dei canoni classici, visti come il risultato di una limpida razionalità di rigore ed insieme di armonia

La fine del 700: il neoclassicismo

Il Neoclassicismo nasce in opposizione alle tematiche del Barocco e del Rococò. Della produzione artistica precedente rifiutano

enfasi e teatralità.

La fine del 700: il neoclassicismo

Il barocco, che per suscitare meraviglia aveva utilizzato effetti scenografici ed esibito il dramma, i sentimenti, le passioni, cede il passo ad un modo di rappresentare che non vuole più turbare.

La fine del 700: il neoclassicismo

scoperta di Ercolano e Pompei.

Due personalità determinanti Winckelmann e Mengs

principi teorici del Neoclassicismo, visto come “imitazione” dell'arte classica.

La fine del 700: il neoclassicismo

Parnaso del 1761, eseguito da Mengs nella volta della Galleria di Villa Albani a Roma, a costituire il manifesto ideale della pittura del Neoclassicismo.

La fine del 700: il neoclassicismo

Nel 1740, si trasferisce a Roma Giovan Battista Piranesi. Incisore e architetto, Piranesi, divenne famoso per le sue incisioni dove esalta il valore delle antichità romane e diffonde l'idea del fascino delle rovine.

La fine del 700: il neoclassicismo

personaggio chiave per la comprensione del passaggio dal barocco al neoclassicismo.

La fine del 700: il neoclassicismo

Santa Maria del Priorato a Roma

si ispira liberamente alle antichità romane, tuttavia le reinventa essendo il suo scopo evocarle e non imitarle.

La fine del 700: il neoclassicismo

artisti tra la fine del Settecento e i primi dell'Ottocento si ispirano ai modelli antichi, per pervenire attraverso il loro studio ad una “assoluta perfezione formale” al “bello ideale”.

La fine del 700: il neoclassicismo

In Italia, in scultura, Canova: alle forme mosse, ricche di decorazione, sostituisce opere rigorose,

fredda immobilità: mancanza di espressività e calore, è conseguenza dell'adesione dell'artista alle teorie del Winckelmann

La fine del 700: il neoclassicismo

a Parigi, avrà particolare risalto attraverso l'opera David (1748-1825) che è considerato un caposcuola della pittura neoclassica

La fine del 700: il neoclassicismo

Egli si ispirerà ai modelli antichi, greci e romani, non solo dal punto di vista formale, ma per fornire un esempio di virtù morale. Realizzerà opere grandiose in pittura, di rievocazione storica. Noto il “Giuramento degli Orazi” del 1784

La fine del 700: il neoclassicismo

Morte di Marat

capacità creare rimandi visivi ad opere come la Pietà di Michelangelo, o la Deposizione del Cristo di Caravaggio, allo scopo di esaltare la figura di Marat

La fine del 700: il neoclassicismo

Allievo di David, fu Ingres.

il gusto Neoclassico si stempera verso forme dal disegno lineare

bello ideale ma non né la tendenza conservatrice di Canova, né quella rivoluzionaria di David.

Angelica Kauffmann

Pittrice svizzera specializzata in

ritrattistica

Soggetti storici

E’ sia musicista che cantante

Angelica Kauffmann

Il padre al inizia alle belle arti e la accompagna nel viaggio in Italia:

a Firenze studia la prospettiva

Studia i grandi italiani: Tiziano, Michelangelo..

Angelica Kauffmann

Conosce Winkelmann e gli intellettuali neoclassici

Winkelmann ha scritto di lei

E’ tra i protagonisti della svolta neoclassica

Angelica Kauffmann

Opere più famose:

Ritratto della famiglia reale di Borbone 1782

Angelica Kauffmann

A Londra è tra i fondatori della Royal Accademy.

Conosce Reynolds e Gainsborough che l’aiutano a superare l’oggettività quasi realistica dei suoi primi lavori nella ritrattistica per privilegiare l’esplorazione psicologica del soggetto

Angelica Kauffmann

Dopo il primo matrimonio finito male, torna in Italia e si sposa con un italiano Antonio Zucchi che diventa suo amministratore

Angelica Kauffmann

A Roma in questo periodo il clima intellettuale è particolarmente favorevole alla partecipazione delle donne

Diventa amica di Canova e Goethe che ha scritto di lei

Angelica Kauffmann

In questo periodo esegue ritratti agli amici come Piranesi e Canova

Angelica Kauffmann

Molti i ritratti anche agli aristocratici italiani ed europei che soggiornavano a Roma

Angelica Kauffmann

Autoritratto con busto di Minerva

Legge Omero e Virgilio

Angelica Kauffmann

I suoi personaggi femminili sono sempre esempi di virtù, coraggio, fedeltà ma che hanno vissuto esperienze dolorose

Penelope

Angelica Kauffmann

Muore nel 1807

A lei viene dedicato un busto collocato all’interno del Pantheon insieme a quelli di Winkelmann e Mengs

ARTE AL FEMMINILEDAL BAROCCO ALL’ILLUMINISMO Dott.ssa Sara Zugni

Quarta lezione

fine