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Anna Borghi
Associazione Italiana DislessiaSezione di Como
INCONTRO DI FORMAZIONEIstituto Sant’Elia - Cantù
23 novembre 2009
DSA:
Manifestazione del disturbo
Riferimenti normativi
Indicazioni metodologiche
Verifica e valutazione
Decalogo per i genitori: alcuni suggerimenti
Anna Borghi socio AID
Anna Borghi
DISTURBO SPECIFICO di APPRENDIMENTO
1) Possibile profilo dell’alunno:
caratteristiche
difficoltà più frequenti
2) Riferimenti alle metodologie privilegiate:
Metacognizione
Apprendimento Cooperativo
3) Strategie e suggerimenti per letto-scrittura e per attività di studio
riferimento agli strumenti compensativi e alle misure dispensative
4) Valutazione formativa
criteri per verifiche e valutazioni
aspetti psicologici
5) Riferimenti normativi
6) Decalogo per i genitori: alcuni suggerimenti
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Anna Borghi
Nota del M.I.U.R. ai Direttori degli Uffici Scolastici Regionali
Prot. N. 4099/A/4 del 5.10.04
Circ. USR Lombardia 3.11.2004
Oggetto: Iniziative relative alla dislessia
• Lamentele dei genitori di alcuni alunni dislessici
• Definizione della dislessia come disturbo specifico di apprendimento che
riguarda il leggere e lo scrivere
• I dislessici non presentano handicap di carattere neurologico o sensoriale o
comunque derivanti da svantaggio sociale; presentano un quoziente
intellettivo nella norma
• Le difficoltà nascono da particolarità di funzionamento delle aree cerebrali
deputate al processo di riconoscimento dei fonemi, ed alla traduzione di
questi in grafemi nella forma scritta e, infine, alla lettura della parola scritta
• Entità può essere valutata con test appositi, secondo il protocollo
diagnostico messo a punto dall’Associazione Italiana Dislessia (AID),
nonché dalla Società Italiana di Neuropsichiatria Infantile (SINPIA)• Per ovviare a queste conseguenze, esistono strumenti compensativi e
misure dispensative
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Possibile profilo dell'alunno
( British Dyslexia Association)
• Un dislessico si stanca più facilmente e ha perciò bisogno di moltapiù concentrazione
• Può leggere un brano correttamente e non cogliere il significato
• Può avere grosse difficoltà con le cifre (tabelline), la musica o qualsiasi cosa che necessita di simboli da interpretare
• La sua performance è incongruente
• Può scrivere una parola due volte o non scriverla
• Un dislessico soffre di incertezze che lo tormentano continuamente
• Non riesce a prendere bene gli appunti perchè non sa ascoltare e scrivere contemporaneamente
• Quando si distrae da ciò che sta leggendo o scrivendo ha grossedifficoltà a trovare iI punto
• Un dislessico lavora lentamente a causa delle sue difficoltà, perciò èsempre pressato dal tempo
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Caratteristiche tecnico-strumentali dell’alunno dislessico:
• tempo superiore
• impegno pressante
• organizzazione deviante e incostante
lavoro, spazio,tempo
• percezioni fonemiche/grafemiche confuse
t/d p/b v/f d / b o / a
• ordine/automatismo angosciante o impossibile
• attenzione/concentrazione scarse e discontinue
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Consensus ConferenceMilano Gennaio 2007
• Disturbi evolutivi Specifici dell’Apprendimento ci si riferisce ai soli disturbi delle abilità scolastiche e in particolare a:
dislessia
disortografia
disgrafia
discalculia
• Principale caratteristica della definizione: SPECIFICITA’, disturbo che interessa alcune abilità in modo specifico, ma circoscritto, lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale
• Principale criterio: la DISCREPANZA
• Particolare cautela con alunni stranieri:
rischio dei falsi positivi
dei falsi negativi
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LA DISGRAFIA
La disgrafia è un disturbo specifico dell'apprendimento che si evidenzia
come difficoltà a riprodurre i segni alfabetici e quelli numerici.
La disgrafia si manifesta con:
• impugnatura scorretta della matita o della penna;
• posizionamento corporeo inadeguato;
• mancato ausilio dell'altra mano che spesso non è d'aiuto nel tenere
il quaderno;
• ridotta capacità di utilizzo adeguato dello spazio del foglio:
mancato rispetto dei margini del foglio, spaziatura irregolare tra le
parole, tra le lettere, tra una riga e I'altra;
• direzione del segno inadeguata ed inversione della direzionaIità;
• difficolta a riprodurre figure geometriche;• mancanza di scorrevolezza della mano che impedisce il controllo
visivo di chi scrive ed interferisce sulla legatura delle lettere;
• alterato ritmo di scrittura;
• pressione della mano troppo debole o troppo forte.
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PER FAVORIRE L’APPRENDIMENTO
• Creare il terreno
• costruire una relazione positiva
• incrementare l’autostima
• sviluppare la motivazione
• introdurre strumenti compensativi
• dispensare da alcune prestazioni
• facilitare il metodo di studio
• attuare la didattica metacognitiva e l’apprendimento cooperativo
• valutare con strumenti compensativi alternativi
• stendere il PEP e applicarlo (DPR n. 275/99)
Dislessia\pep_definitivo_2009.doc
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STRUMENTI COMPENSATIVI(Circ. MIUR 5.10.04
Circ. USR Lombardia 3.11.2004)
• Tabella dei mesi, tabella dell’alfabeto e dei vari caratteri;
• tavola pitagorica;
• tabella delle misure, tabella delle formule;
• calcolatrice;
• registratore;
• cartine geografiche e storiche, tabelle della memoria di ogni tipo;
• computer con programmi di videoscrittura con correttore ortografico e sintesi vocale;
• cassette registrate (fonoteca scolastica);
• testo parlato dei libri in adozione.
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DISPENSA DA ALCUNE PRESTAZIONI(Circ. MIUR 5.10.04
Circ. USR Lombardia 3.11.2004)
• lettura a voce alta, scrittura veloce sotto dettatura, lettura di consegne,
• uso del vocabolario,
• studio mnemonico delle tabelline;
• dispensa dallo studio delle lingue straniere in forma scritta;
• tempi più lunghi per prove scritte e per lo studio;
• organizzazione di interrogazioni programmate;
• assegnazione di compiti a casa in misura ridotta;
• possibilità d’uso di testi ridotti non per contenuto, ma per quantità di pagine.
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Riferimenti
a metodologie privilegiate:la Metacognizione
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Metacognizione
Che cosa è la metacognizione?
Con il termine “metacognizione” si intende una dimensione mentale che “va oltre”o sta al di làdella cognizione. Questo significa, innanzitutto, sviluppare nel soggetto la consapevolezza di quello che sta facendo, del perché lo fa, di quando è opportuno farlo e in quali condizioni; l’approccio metacognitivo tende poi anche a formare la capacità di essere “gestori” diretti dei propri processi cognitivi, dirigendoli attivamente con proprie valutazioni e indicazioni operative.
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Il rapporto tra cognizione
e metacognizione
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I 4 livelli e le relative dimensioni metacognitive
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Suggerimenti per:
• lettura
• scrittura
• studio
• riferimenti agli strumenti compensativi e alle misure dispensative
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Suggerimenti per motivare alla lettura
1) uso di programmi specifici informatici
2) strategie di lettura (esplorativa, selettiva, approfondita)
3) interventi di “anticipazione” del testo e di richiamo alle preconoscenze (quesiti stimolo prima e durante la lettura per attivare i processi alti: ipotizzare ciò che verrà letto, cogliere relazioni o comunicazioni implicite)
4) ascolto della lettura fatta da altro
5) ascolto della lezione registrata
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Suggerimenti per facilitare la lettura:
• C.A.R.L.O Mobile, software didattico
• www.libroparlato.org
In seguito ad abbonamento è possibile ricevere testi registrati su
audiocassette.
La nastroteca dispone di oltre 13.000 opere del più svariato genere
• Noleggio di audiocassette presso la Biblioteca comunale di Como
• Libri digitali
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Leggere: un metodo per la lettura e per lo studio
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Lettura e… animali
1. Quando leggi lentamente, fermandoti
con attenzione su ogni parola, sei
come una tartaruga che prosegue pian pianino e con pazienza sulla sua
strada
2. Quando leggi in velocità, cercando di
capire il significato generale, sei come
una lepre che corre velocissima verso la sua tana
3. Quando leggi a salti, cercando
soltanto delle informazioni importanti,
sei come una rana che procede facendo tanta strada a lunghi balzi
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Modello operativo per l’uso proprio del libro di
testo
• Attivare le conoscenze pregresse (ricordo)
• Scoprire il tipo di testo che si sta manipolando (ipotesi-verifica)
• Individuare i segmenti e le informazioni fondamentali del testo (scoperta)
• Adattare schemi logico-cronologici al tipo di testo (strategia)
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Per prima cosa
leggiamo il titolo e
guardiamo bene il
disegno
AL PARCO
Capire la lettura
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AL PARCO
Marco e Carolina vanno a fare un giro in bicicletta al parco giochi.
Ci sono molte persone.
Due signore, sedute a un tavolino, stanno bevendo un caffè.
Al chiosco, Luigi sta comperando un gelando alla frutta.
A destra della strada, Anna dà il mangime ai pesci rossi del laghetto.
Vicino al laghetto ci sono ragazzi seduti per terra che cantano intorno a Paolo che suona la chitarra.
Sulla giostra dei cavalli ci sono i bambini più piccoli, mentre nel campetto quelli più grandi stanno facendo una partita di calcio
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Alcune indicazioni didattiche e "strategiche" nella lettura
Come decifrazione
si decodifica ciò che si legge:
riconoscimento lettere, parole
e frasi attraverso un processo
automatico
(processo "basso" del pensiero)
Come comprensione
Si coglie il significato di ciò che
si legge attraverso Ia
rappresentazione mentale del
contenuto
(processo "alto" del pensiero)
Lettura
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Suggerimenti per facilitare la scrittura:
1) testo “guidato”, fornire schemi e/o domande guida
2) uso formativo dell’errore, compiere un lavoro
metacognitivo che permetta la comprensione del tipo
di difficoltà
3) schemi e formule di sintesi
4) tempi più lunghi e/o riduzione del compito
5) uso del computer
6) facilitazioni
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Schema di un testo: la storiaSe scrivi una storia puoi usare questo schema
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Evidenzia nel testo con colori diversi
• L’opinione (o idea di partenza)
• I motivi (o ragioni) che reggono l’opinione
• La conclusione
Animali in prigione
Per me entrare in uno zoo è come entrare in un carcere. Lo si guardi come si vuole, ma il giardino zoologico è, prima di tutto, un carcere di animali; anzi un ergastolo, perché i prigionieri sono condannati a vita. E non è detto che i detenuti …
Dopo aver letto il testo ed evidenziato le varie parti, prova a rispondere alle
seguenti domande:
1. Qual è l’idea che si vuole affermare?
2. Quali sono le ragioni portate a sostegno?
3. Qual è la conclusione?
Schema per testo argomentativo
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Istituto Superiore Statale Carlo Porta
Febbraio 2008
Classe 3°C prof. Anna Borghi
Questionario inizialeCorso di recupero: ITALIANO
Gli obiettivi del corso sono i seguenti:
1) migliorare la capacità di studio, individuando i nodi problematici;
2 )comprendere e analizzare un testo (poetico, tratto in particolare da l’Inferno di Dante e/o dal Canzoniere di Petrarca);
3) migliorare la capacità di svolgere un tema di ordine generale;
4) apprendere le caratteristiche del saggio breve e avviarsi alla stesura di esso;
5) comprendere le proprie difficoltà nella scrittura;
6) migliorare la propria padronanza di scrittura.
1. Considera gli obiettivi (tralascia il n. 4) e ordinali in relazione alla padronanza che tu ritieni di avere di essi (da A, più posseduto a E, meno posseduto).
2. Rispondi:a) Perchè pensi di possedere bene l’obiettivo che hai indicato con A?
b) Perché ritieni di possedere in forma scarsa l’obiettivo che hai indicato con E?
c) A tuo parere quale intervento ti aiuterebbe a migliorare o a superare le tue difficoltà?
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“Zainetto” per gli alunni dislessici
• Assume la specificità di essere personalizzato sulla base delle caratteristiche peculiari dell’alunno e può ad esempio contenere:
• Striscia degli alfabeti, tavola pitagorica, mesi e giorni della settimana, numeri, formule, orologio, regole grammaticali, calcolatrice, registratore, computer,..
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TABELLA DEI CARATTERI
Da usare per:
• Conoscere i diversi caratteri di scrittura
• Notare la differenza tra maiuscolo e minuscolo
• Apprendere l’ordine alfabetico
• Cercare parole sul dizionario, sulla rubrica,
sull’elenco del telefono
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CU - QU
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A proposito di correzioni e di ortografia…
• Va bene continuare a lavorare sull’ortografia, sempre in modo vario e vivace, (interventi graduati, anche di tipo metacognitivo), non c’è limite d’età.
• Anzi,maggiore è lo sviluppo logico, maggiore è la capacità di riflessione e quindi la possibilità di compensare ciò che non è passato come automatismo nei primi anni di scuola.
• Se vedi che l’ortografia è un “campo minato”, sollecita ad usare mezzi compensativi (computer con correttore ortografico) e non valutarla
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CU - QU
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Intervento didattico per migliorare l’ortografiaUn esempio: discriminazione tra F-V
1) Individuare la coppia di fonemi oggetto dell’intervento
2) Associare i due fonemi a parole scelte dall’alunno perché per lui
fortemente significative
3) Riprodurre su due cartoncini le immagini delle due parole scelte
4) Esercitare l’alunno a scegliere il cartoncino corrispondente a ciascuno dei
due fonemi, pronunciando la parola intera
5) Esercitare la discriminazione uditiva: riconoscimento del fonema all’inizio
della parola, poi all’interno
6) Esercizi: individuare e colorare i due fonemi in un elenco di diversi fonemi;
scrivere parole sotto dettatura contenenti i fonemi oggetto dell’intervento;
riflettere sul cambiamento di significato di alcune parole al cambio del
fonema (es. inferno-inverno); completare frasi scegliendo la parola
opportuna
7) Autoistruzioni, nel caso di dubbio
8) Verifica ed autovalutazione
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Italiano scritto: suggerimenti
1) Lavorare sul processo testuale: pianificazione, trascrizione, revisione;
Fornire schemi, mappe, materiali riassuntivi per la pianificazione (testo narrativo, argomentativo, cronaca,..);
Richiedere la stesura della “scaletta” (rischio del “fuori tema”, della povertà di contenuto,);
2) Prestare attenzione alle problematiche relative all’”anomia” (difficoltà a “pescare” la parola giusta);
Intervenire gradualmente sugli errori;
3) Fornire formule di sintesi, per la grammatica, per l’ortografia e tabelle dei verbi (i ragazzi dislessici incontrano grosse difficoltà a ricordare le classificazioni grammaticali in genere e tutto quanto riguarda la grammatica funzionale: i nomi, i complementi, la distinzione tra i predicati,… );
4) Ridurre il compito e/o prevedere tempi più lunghi;5) Favorire il lavoro con il computer, con autocorrezione;
6) Leggere, l’insegnante, il testo della prova;
far utilizzare pagine con margini più ampi,..
7) Ridurre l’ansia.
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Disgrafia: suggerimenti
• Evitare pressioni eccessive sulla qualità della calligrafia;
• Permettere la scrittura in stampato maiuscolo;• Concedere tempi più lunghi;• Abbreviare i testi da scrivere;
• Evidenziare “i binari”;• Utilizzare schemi efficaci per il controllo dell’incolonnamento;
• Qualora ancora servisse, dare indicazioni precise per la scrittura: movimento della mano,direzione del gesto, altezza,..;
• Far fare esercitazioni: è indispensabile creare anche abilitàesecutive, valutando la singola situazione;
• Proporre occasioni per scrivere significative ed attraenti: rafforzare la convinzione che la scrittura è un mezzo per comunicare;
• Utilizzare programmi di videoscrittura quando la qualità e la leggibilità della scrittura siano particolarmente rilevanti (verifiche, documenti da presentare a terzi,..).
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Suggerimenti per facilitare lo studio:
Prima della spiegazione e/o dello studio:1) ricordare le conoscenze pregresse
2) anticipare contenuti anche attraverso lettura titoli, immagini,...
3) leggere l’indice, inquadrare l’argomento
Durante la spiegazione e lo studio:1) costruire/utilizzare mappe, schemi, immagini, sintesi dei contenuti
2) ricorrere all’adattamento del testo..
3) porre attenzione al materiale fornito (schede, fotocopie,..): ingrandito e con interlinea più distanziata
4) fare/utilizzare registrazioni delle spiegazioniDislessia\romania.pdf
Dislessia\soggetto.pdf
Dislessia\rivoluzione industriale.pdf
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COSTRUZIONE MAPPE
Programma CMAP
Introdurre appena possibile
Procedere gradualmente
Collaborare con la famiglia
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Per l’interrogazione:1) formulare domande esplicite, che non contengano termini non
spiegati;
2) preferire domande a risposta multipla;
3) accordarsi sui tempi dell’interrogazione (rispondere per primo quando alza la mano)
4) valutare l’acquisizione delle conoscenze e non la forma espositiva;
5) fornire tabella con date o altro materiale che possa costituire “aggancio” per la memoria.
6) permettere la lettura della mappa durante l’interrogazione
A fine percorso:1) compiere interventi metacognitivi, prevedere l’autovalutazione e la
riflessione sul percorso compiuto.
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Breve presentazione di metodologia
privilegiata:
l’Apprendimento Cooperativo
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“Un gruppo cooperativo è un gruppo di alunni con abilità diverseche lavorano insieme per risolvere un problema o per portare a termine un progetto. In ogni gruppo eterogeneo di bambini, ci saràla possibilità per un bambino più competente di assistere un bambino scolasticamente meno capace.”
(Vygotskij, 1962)
Una classe cooperativa è un insieme di piccoli gruppi di studenti
relativamente permanente e composto in modo eterogeneo, unito per portare a termine un’attività e produrre una serie di progetti o prodotti che richiedono una responsabilità individuale nell’acquisizione delle competenze utili al raggiungimento dello scopo.
(D. Pavan, Scuola media statale “Giorgione”, Castelfranco Veneto,
2°Convegno internazionale “La qualità dell’integrazione scolastica”)
Definizione di Apprendimento Cooperativo
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L’APPROCCIO COOPERATIVO METACOGNITIVO: MODELLO TEORICO A FONDAMENTO
“L’apprendimento umano presuppone una natura sociale specifica e un processo attraverso il quale i bambini si inseriscono gradualmente nella vita intellettuale di coloro che li circondano.”
“Ciò che i bambini sanno fare insieme oggi, domani sapranno farlo da soli”
L’apprendimento avviene nell’interdipendenza con il gruppo.
(Vygotskiy, Pensiero e linguaggio, 1934)
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I cinque elementi dell’apprendimento cooperativo
• Interdipendenza positivaSe ogni membro del gruppo è un potenziale apportatore di contributi,
anche gli altri si sentono di dipendere
• Responsabilità individuale
Ogni componente del gruppo è responsabile del contributo che deve
dare all’altro
• Interazione costruttiva
Gli alunni condividono le risorse, si sostengono, discutono le
strategie per la soluzione
• Abilità sociali
Come quelle cognitive, vanno insegnate
• Valutazione di gruppo
E’ il momento della riflessione sul processo di apprendimento
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Elementi fondanti il metodo(scuola americana)
1. Sviluppo delle abilità sociali
2. Ruolo dell’insegnante
3. Formazione gruppi
4. Materiali
5. Aula
6. Attività
7. Valutazione
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Gli incendi
(Lavoro eseguito con il metodo dell’apprendimento cooperativo)
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Comprensione di un testo informativo“Gli incendi”
pag. 115 libro di testo
con il metodo dell’Apprendimento Cooperativo
GRUPPI: coppie, stabilite dalle insegnantiMATERIALI: testo “Gli incendi” pag. 115 libro di testo
testo da completare.(Il primo materiale è dato solo all’alunno X, il secondo solo all’alunno Y)
Obiettivi cooperativi:1. parlare sottovoce;2. ascoltare il compagno;3. controllare le risposte del compagno.Obiettivi didattici:1. comprendere il testo;
2. spiegare termini poco conosciuti;3. usare il vocabolario;4. individuare le informazioni essenziali;5. spiegare al compagno;
6. verbalizzare i contenuti appresi.
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CONSEGNE
(L’alunno X ha il testo “Gli incendi ”, l’alunno Y ha il testo da completare con il cloze).
- L’alunno X legge il testo “Gli incendi ”.
L’alunno Y ascolta.
- L’alunno X individua le parole che non conosce, le sottolinea e le spiega con le proprie parole o con l’uso del dizionario.
L’alunno Y ascolta, controlla la spiegazione con le definizioni fornite dall’insegnante e le trascrive sul proprio quaderno.
- Al termine l’alunno X incolla sul quaderno il foglio con le definizioni.
L’alunno Y legge a voce alta il testo “bucato” (cloze) e lo completa.
L’alunno X verifica l’esatta esecuzione, controllando sul testo.
- Anche l’alunno X completa il testo e lo incolla.
- I due alunni, reciprocamente, si raccontano quanto hanno imparato intorno all’argomento degli incendi e alla loro pericolosità.
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VERIFICA
Con questo lavoro ti sembra di aver raggiunto gli obiettivi indicati?
Verbalizzare i contenuti appresi
Spiegare al compagno
Individuare le informazioni essenziali
Usare il vocabolario
Spiegare termini poco conosciuti
Comprendere il testo
Controllare le risposte del compagno
Ascoltare il compagno
Parlare sottovoce
Per nientepocosì abbast.Sì, bene
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Testo da completare (cloze)dopo la lettura del brano “Gli incendi” pag. 115.
Gli incendi in Italia costituiscono una vera e propria calamità.
In media ne scoppiano 28,5 ……………………, provocando danni per …………….miliardi ogni anno, soldi con i quali si potrebbero costruire circa mille scuole!
La causa è soprattutto dovuta a ……………………………, come quando si getta un mozzicone di sigaretta ancora acceso.
Purtroppo, però, gli incendi possono essere anche di tipo ……………….., ciò accade quando l’incendio è provocato …………………………… e non da comportamento ……………………………….
Gli incendi producono non solo la distruzione dei ……………………, ma anche la morte o la fuga degli …………………………….. e l’immissione di ……………………………………….. nell’aria.
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Comprensione e studio di un testo informativo con la metodologia dell’APPRENDIMENTO COOPERATIVO
Istituto Superiore “C. Porta”
Classe 1°C
La proposta che ora ti viene fatta è quella di lavorare con il metodo dell’Apprendimento Cooperativo. Si tratta di lavorare a gruppi, ma non nel solito modo! Qui conta che tutti collaborino e che facciano con responsabilità il proprio compito.
Quindi la prima richiesta è quella di attenersi scrupolosamente alle consegne.
Lavorare con l’Apprendimento Cooperativo non è sempre facile, soprattutto all’inizio, però porta vantaggi (lo assicurano le tante esperienze fatte con questo metodo).
I vantaggi sono sia a livello cognitivo, che della motivazione, che delle abilità sociali.
Non elencherò ora tali vantaggi, spero che tu possa scoprirli un po’alla volta.
Per questo potrà esserti utile il questionario finale.
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• DISCIPLINA: storia
• CONTENUTO: studio Modulo 1 – Unità 2: L’età neolitica
• GRUPPI: coppie, stabilite dall’insegnante
• MATERIALI: libro di testo Obiettivo sulla Storia 1 a
• MODALITA’: rispondere a domande assegnate, utilizzando il libro di testo.
• Consegna (ogni coppia decide autonomamente chi sarà X e chi Y)
- L’alunno X legge sul testo, individua le informazioni per rispondere alla domanda n. 1.
Formula la risposta.
- L’alunno Y segue la lettura, controlla la risposta; completa, corregge ciò che ha detto il compagno.
Entrambi scrivono, mentre l’alunno X detta.
- Poi si invertono i ruoli per la domanda n. 2 e così di seguito.
- Se la coppia avrà terminato prima della fine dell’ora, i due compagni si interrogano a vicenda.
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Storia: Studio Modulo 1Unità 2: l’Età neolitica
• Consegna: rispondete alle seguenti domande, lavorando con il metodo dell’Apprendimento Cooperativo:
• 1) Quando, dove, come nacque l’agricoltura?
• 2) Quali condizioni favorirono la rivoluzione agricola?
• 3) Che cosa si intende con “domesticazione”?
• 4) Quali differenze vi erano tra il modo di procurarsi il cibo nel Paleolitico e nel Neolitico?
• 5) Collega questi tre elementi in modo logico, spiegando ciò cheavvenne nella prima fase del Neolitico: rivoluzione agricola, aumento della popolazione, nascita dei primi villaggi.
• 6) Come era considerata la donna nel Neolitico? Perché?
• 7) Quali erano le caratteristiche dei primi villaggi?
• 8) Che cosa si intende per divisione dei ruoli nei villaggi?
• 9) Quali nuovi materiali furono utilizzati per fabbricare utensili alla fine dell’età neolitica?
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Lavoro con Apprendimento Cooperativo: autovalutazione
• Dedica gli ultimi cinque minuti a riflettere sul seguente punto:• Lavorare con l’A. C. ha richiesto di attivare determinati comportamenti.• Indica quanta fatica essi ti hanno richiesto, usando la seguente scala:• per niente: 1 un po’: 2 abbastanza: 3 molta: 4 non ci sono riuscito: 5
• Comportamento Valutazione• 1. Parlare sottovoce• 2. Leggere in modo chiaro per farmi capire• 3. Ascoltare il compagno che leggeva• 4. Aspettare la sua risposta• 5. Confrontare la mia risposta con la sua• 6. Cambiare la mia risposta, dopo il confronto con quella della compagno • 7. Spiegare al compagno
• Completa: Data……………………..• Ho lavorato con ………………………………………….• Eventuale tuo commento …………………………………………………………• ………………………………………………………………………………………
• Istituto “C. Porta” - prof.ssa Anna Borghi
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Valutazione formativa
criteri per verifiche e
valutazioni
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VERIFICHE: suggerimenti
1. Indicare l’obiettivo oggetto di valutazione;
2. Uso di verifiche scalari (parte iniziale più semplice e leggermente ingrandita, poi più difficile, testo chiaro, possibilmente su uno stesso argomento );
3. Dividere le richieste per argomento con un titolo ed evidenziare la parola-chiave (es. colonizzazione,..);
4. Preferire le verifiche strutturate (domande a risposta multipla,..);
5. Preferire i test di riconoscimento a quelli di produzione;
6. Leggere, l’insegnante, il testo della prova;
4. Formulare le consegne sempre anche a voce (per es. “sbarrate le risposte giuste”, ..)
5. Porre attenzione alla qualità delle fotocopie;
6. Favorire ove possibile la verifica orale e/o integrare quella scritta con quella orale.
Anna Borghi
LA VALUTAZIONE: criteri generali
1. personalizzazione; 2. attenzione alla valenza formativa della valutazione:
far capire che gli errori possono essere ridotti;3. distinzione delle diverse competenze (ideativa,
lessicale, ortografica,.. distinguere le conoscenze dalla forma);
4. Dare indicazioni precise su come attuare i miglioramenti;
5. Abituare gli alunni all’autovalutazione, confrontata con il giudizio dell’insegnante
6. uso degli strumenti compensativi7. uso del computer in classe
8. lunghezza e tempi adeguati9. valutazione del percorso, evidenziazione dei
progressi.
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LA VALUTAZIONE: aspetti psicologici
1. Considerare le ripercussioni sull’autostima;
2. Porre attenzione all’aspetto formale delle correzioni (quantità dei segni rossi);
3. Considerare l’impegno;
4. Prestare attenzione alla comunicazione e ai commenti che accompagnano la valutazione;
5. Tener presente che la valutazione dovrebbe aiutare gli
alunni a diventare consapevoli in positivo delle proprie
capacità e dei propri miglioramenti (interventimetacognitivi);
6. Tutto il percorso precedente perde valore se la
valutazione non è rinforzante.
Anna Borghi
La valutazione quadrimestrale
deve riflettere il percorso
dei ragazzi e registrare i loro progressi
Dislessia\Regolamento valutazione DPR 122 22 giugno 2009.doc
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DSA
ed ESAMI FINALI
Dislessia\Nota_MIUR_5.01.2005.doc
Dislessia\D.P.R._ n._ 122_ 22_giugno_2009.doc
Dislessia\O.M.n. 40 Documento di maggio Esami di Stato 2008-2009.shs
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NOTA del MIUR del 28.05.2009 OGGETTO: Anno scolastico 2008/2009 Esami di Stato per gli studenti affetti da disturbi specifici diapprendimento - DSA.
• Valutazione in sede di scrutinio che siano stati predisposti percorsi personalizzati;sensibilizzazione della Commissione perché si adotti ogni OPPORTUNA iniziativa
• No dispensa lingua straniera, né prova scritta nazionale (Secondaria I grado)
• Tempi più distesi, utilizzo di apparecchiature, strumenti informatici, valutazioni piùattente ai contenuti che alla forma, maggior considerazione per corrispondenti prove orali
• Considerare specifiche situazioni sia nella predisposizione della terza prova scritta, che in sede di valutazione delle altre prove scritte (Secondaria II grado)
• Relazione per Documento di Maggio• No menzione delle misure dispensative nel diploma finale o altra certificazione o
pubblicizzazione esiti finali
C:\Documents and Settings\utente\Documenti\Musica\Documenti\Anna\Dislessia\C.M._28-5-2009_Esami-di_Stato.doc
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Anna Borghi
DECALOGO
10 suggerimenti per un approccio collaborativo
al processo della valutazione
Decalogo per genitori.doc
Anna Borghi
Convinzioni: nodi problematici…
• Essere consapevoli che è questione di abilità e non di intelligenza
• Essere convinti che si possa “parlare” di dislessia a scuola
• Essere persuasi che non si è giusti quando “si fanno parti uguali tra disuguali”
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Anna Borghi
Di DISLESSIA si può parlare…
• L’intervento metodologico-didattico non basta!
• Occorre prestare molta attenzione anche agli
aspetti psicologici,
• Occorre tener presente che generalmente in un alunno dislessico l’autostima è molto bassa,
• Un aiuto per migliorare la stima di sé è dato dalla consapevolezza del proprio problema,
• E dunque, serve parlare di dislessia…
Anna Borghi
“Dislessia” è un nome che
significa “difficoltà a leggere”.
Questa difficoltà può
manifestarsi anche nei calcoli
o nella scrittura
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Anna Borghi
Può succederti di non sentirti
compreso a scuola o a casa
e allora avrai pensato di
essere un marziano per
queste tue difficoltà: a volte ti
è capitato di pensare di
essere meno intelligente dei
tuoi compagni
Anna Borghi
Non è così: i bambini con la dislessia sono intelligenti
quanto i loro amici. Le persone che ti sono accanto
però, non sempre sanno queste cose, così gliele puoi
spiegare tu.
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Anna Borghi
Essere giusti nella scuola
significa dare a tutti
ciò di cui hanno bisogno.
Per essere giusti
li dobbiamo trattare
diversamente
Anna Borghi
GRAZIE PER L’ATTENZIONE