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a.a. 2011-2012
Attività finanziarie e tasso di interesse
Lezione 24
Temi della lezione
1. Ruolo e definizione della moneta2. Ruolo delle attività finanziarie3. Il ruolo del tasso di interesse4. La domanda di moneta e teorie economiche5. L’offerta di moneta6. Il moltiplicatore della moneta7. Complementarietà e determinazione dell’equilibrio sul
mercato monetario e sui mercati finanziari8. L’equilibrio dei mercati monetari e finanziari:
a. Teoria quantitativa della monetab. Teoria keynesiana della moneta
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1.Funzioni della moneta
Mezzo di scambio◦ Utilizzata per effettuare le transazioni, ceduta come controprestazione di un contratto che implica cessione di beni o servizi (più flessibile di regolazione tramite baratto)
Unità di conto◦ Utilizzata nella contabilità, per valutare beni e servizi (non solo i beni tangibili hanno un valore monetario)
Riserva di valore◦ Utilizzata per trasferire il potere d’acquisto ad un tempo futuro (ovviamente non si tratta dell’unica riserva di valore, ma certamente è la più liquida)
Aggregati Monetari
La moneta è costituita da tutto ciò che di norma viene utilizzato in un sistema economico per acquistare beni e servizi
• M1 = Moneta circolante e depositi a vista• M2 = M1 + depositi a scadenza fino a 2 anni
e depositi rimborsabili con preavvisofino a 3 mesi
• M3 = M2 + strumenti negoziabili emessi dallebanche centrali, altri istituti di credito ealtre istituzioni finanziarie (fim)
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2. Sistema monetario e finanziario
Il sistema monetario definisce ciò che può essere utilizzato come mezzo di pagamento (indirettamente coordina produzione e spesa corrente)
Il sistema finanziario consente di coordinare a livello aggregato le decisioni di risparmio con quelle di investimento (coordina produzione e spesa futura)
Gli intermediari finanziari
Il sistema finanziario si compone di intermediari finanziari che raccolgono il risparmio da individui in surplus ed erogano prestiti ad individui in deficit:◦ Banche commerciali e banche d’affari ◦ Assicurazioni◦ Istituti di previdenza sociale◦ Società di leasing e factoring◦ Società di intermediazione mobiliare (SIM)◦ Fondi comuni di investimento◦ Agenti di cambio
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Tipi di strumenti finanziari
Fondamentali categorie di titoli:
◦ Azioni ◦ Obbligazioni◦ Derivati
Alcuni criteri di classificazione:
◦ Scadenza: breve, medio, lungo termine
◦ Tipologia di emittente: Stato, privati
◦ Tipologia di rendimento: a cedola fissa, rendimento variabile
3. Il ruolo del tasso di interesse
Il tasso di interesse è la variabile che consente di compiere scelte di natura intertemporale
0 10
100 100
attualizzazione
tempo
capitalizzazione 100(1+i)10
100(1+i)‐10
Es. consente di confrontare la disponibilità di 100 $ oggi o tra 10
anni, in termini di valori attuali o montanti.
denaro
Per i = 0,05 il VA = 61,39 mentre M = 162,89Per i = 0,08 il VA = 46,32 mentre M = 215,89
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3. Il ruolo del tasso di interesse
Il tasso di interesse rappresenta quanto deve essere pagato per ogni unità di moneta ottenuta in prestito
Dipende da vari fattori (fra cui):◦ Preferenza temporale del creditore◦ Preferenza per la liquidità del creditore◦ Rischio di insolvenza del debitore◦ Inflazione
• Il tasso di interesse rappresenta quanto deve essere ricevuto in cambio di ogni unità di moneta ceduta a titolo di investimento
• Dipende dagli stessi fattori sopra esposti • Concorre a determinare il prezzo dei titoli scambiati sul
mercato
Rapporto fra moneta ed altre attività finanziarie
Poiché esistono:
◦ Differenti preferenze intertemporali
◦ Differenti preferenze per la liquidità◦ Differenti costi di transazione associati alla trasformazione di una attività non liquida in attività liquida
◦ Differenti tipi di rischio (es. specifici e di mercato)
◦ Differenti attitudini al rischio…
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• Sul mercato si determinano differenti tassi di interesse, che comunque sono collegati al tasso di interesse corrisposto per la cessione di moneta al finanziamento di investimenti altamente liquidi e “senza” rischio.
• Il rendimento associato alla mera detenzione di moneta è il tasso di interesse minimo rispetto al quale si calcolano i rendimenti delle altre attività finanziarie meno liquide e più rischiose
Rapporto fra moneta ed altre attività finanziarie
La fondamentale scelta di portafoglio è comeripartire la propria ricchezza fra moneta e titoli
Quali sono i motivi perdetenere moneta(e specularmente le altreattività finanziarie)?
Come è stato affrontato questo tema dagliEconomisti?
4. Moneta e teorie economiche
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Dal punto di vista degli economisti l’analisi dei mercatifinanziari deve rispondere ad un quesito fondamentale:
Quale è la natura ed il ruolo del tasso di interesse?
Ciò a sua volta implica una risposta ai seguenti interrogativi:a) la domanda di moneta è influenzata dal tasso di
interesse?b) l’esistenza di una relazione tra domanda di moneta e
tasso di interesse è sufficiente a determinare una teoria monetaria del tasso di interesse? (questo equivale a domandarsi su quale mercato si determina il tasso di interesse)
Nell’ambito della teoria economica si distinguono fondamentalmente due posizioni contrapposte (seppure al loro interno eterogenee)
Sostenitori della natura reale del tasso di interesse (mercato beni)
Sostenitori della natura monetaria del tasso di interesse (mercato moneta)In questo ambito la domanda
di moneta non dipende dal tasso di interesse, e nel casoin cui sia legata ad esso noninstaura una interdipendenzafra economia reale ed economiafinanziaria
La domanda di moneta dipende dal tasso di interesse, così dacreare una interdipendenzafra economia reale ed economiafinanziaria
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I motivi per detenere moneta sono sostanzialmente tre:
Utile a soddisfare le necessità di scambioed alla sincronizzazione incassi e pagamenti
Necessario al soddisfacimento di esigenze impreviste, o modifiche nella struttura incassie pagamenti
Questi elementi collegano domanda di monetaa reddito e a tasso di interesse, ma semplificandoal reddito
N. B. Questa parte della teoria monetaria è comune a entrambi gli approcci
determinato dall’incertezza sull’andamentofuturo del tasso di interesse, e dal fatto chela moneta è una riserva di valore
L’elemento che contraddistingue gli approccialla domanda di moneta è quello
Questo elemento costituisce il cuore della teoria monetariakeynesiana
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la moneta è un’attività finanziaria
Questo termine non è affatto casuale
Perché se è vero che da un lato sottolinea che
dall’altro riporta al messaggio centrale contenuto nellaTeoria Generale:
la moneta è il canale attraverso il quale l’incertezzaconnaturata alle economie monetarie di produzioneinduce instabilità (e disoccupazione)
Nel complesso la domanda di moneta nella sua forma più generale può essere rappresentata:
Md = MTr + MPr + MSp
Mezzo di scambio
Riserva di valore
= Ld1(Y) + Ld
2(i) = kY - hi
Dipendente in misura prevalente dalla capacità di spesa, ossia dal reddito (Y)
Dipendente in misura prevalente dal costo-opportunità di detenere attività finanziarie alternative , ossia dal tasso di interesse (i)
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5. Offerta di moneta
L’offerta di moneta è la quantità di moneta messa in circolazione dalla Banca Centrale e dagli intermediari finanziari
La Banca Centrale influenza l’offerta di moneta:
• direttamente battendo moneta o effettuando operazioni di mercato aperto
• indirettamente vincolando le capacità di creazione di moneta da parte degli altri intermediari finanziari (es. attraverso modifica dei coefficienti di riserva
obbligatoria, modifica del tasso ufficiale di sconto)
In presenza di intermediari finanziari l’offerta di moneta diventa una variabile endogena (non può essere autonomamente definita dalla Banca Centrale) e porta alla identificazione del cosiddetto moltiplicatore monetario
Bilancio della Banca CentraleAttività Passività
Titoli Moneta della Banca Centrale = Riserve di valuta + circolante
Bilancio delle bancheAttività Passività
Riserve
Prestiti
Titoli
Depositi in conto corrente
5. Offerta di moneta
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La Banca Centrale modifica la quantità di moneta tramite le operazioni di mercato aperto
Bilancio della Banca Centrale tempo t
Attività Passività
Titoli 1350 Moneta(circolante) 1350
Le operazioni di mercato
aperto comportano
variazioni di pari importo
nell’attivo e nel passivo
del bilancio
5. Offerta di moneta: operazioni di mercato aperto
Bilancio della Banca Centrale tempo t+1
Attività Passività
Titoli 1500 Moneta(circolante) 1500
Es. di espansione monetaria aumento di 150
Bilancio della Banca A
In presenza di banche, l’offerta di moneta è influenzata dalla presenza del moltiplicatore monetario
Attivo PassivoImpieghi 90 Depositi 100Riserve 10
Bilancio della Banca B
Attivo Passivo
Impieghi 81 Depositi 90
Riserve 9Bilancio della Banca C
Attivo PassivoImpieghi 73 Depositi 81Riserve 8
6. Il moltiplicatore monetario
Banca D Banca N
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Deposito Originario presso Banca A = 100 Coeff. Riserva 10%
Come si arriva al moltiplicatore monetario
Prestiti di Banca A = 90 = 0,9x100
Deposito derivato presso Banca B = 90Prestiti di Banca B = 81 = 0,9x90=0,92x100
Deposito derivato presso Banca C = 81Prestiti di Banca C = 72,9 = 0,9x81=0,93x100
Deposito derivato presso Banca D = 72,9Prestiti di Banca D = 65,61 = 0,9x72,9=0,94x100
Deposito derivato presso Banca N = 0,9Nx100Prestiti di Banca N = 0,9Nx100
Offerta totale di moneta = 100+90+81+…=100/0,1 = 1000
Moltiplicatore monetario = 1000/100 = 10
Il moltiplicatore monetario in un’economiacon moneta circolante e depositi
D = H/ (c+q)
6. Il moltiplicatore monetario
Definizioni:c = quota di depositi impiegabile dalle banche <1q = quota dei depositi trattenuta sotto forma di riserve <1Circolante = CU = cDDepositi = DRiserve = RE = q DBase monetaria = H = Circolante + Riserve = CU + RE = (c+ q) DOfferta di moneta = Ms= Circolante + Depositi = CU + D = (1+c)D
Poiché H = (c+q) D
Inoltre Ms = (1+c) DH
c
c
c
HcMs
1
)1(
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R = Md + Bd
In altri termini, la domanda di monetae la domanda di titoli sono complementari
Aumenti della ricchezza influenzano prevalentemente la domanda di titoli
Aumenti del reddito aumentano Md e diminuiscono Bd
Aumenti del tasso di interesse diminuiscono Md e aumentano Bd
7. Complementarietà degli equilibri monetari e finanziari
A livello aggregato la ricchezza di una nazione (R) può essere detenuta sotto forma di moneta (M) o altre attività rappresentate da titoli (B) da cui:
ma anche: Bd = R – Md
Posto che la domanda di moneta sia influenzata prevalentemente dal reddito (+), dal tasso di interesse (‐) ed in misura minore dalla ricchezza (+), si avrà:
Il mercato monetario è in equilibrio quando
Offerta di moneta (Ms) = Domanda di moneta (Md )
Offerta di titoli (Bs ) = Domanda di titoli (Bd )
Quindi è sufficiente studiare l’equilibrio sul mercato dellamoneta per conoscere il comportamento sul mercato dei titoli.Infatti:
se Ms > Md si avrà Bs < Bd
se Ms < Md si avrà Bs > Bd
7. Complementarietà degli equilibri monetari e finanziari
Il mercato finanziario è in equilibrio quando
R = Md + Bd = Ms + Bs Ma la ricchezza nazionale è:
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Mv = pY
Y = prodotto aggregatop = livello generale dei prezziv = velocità di circolazione
della monetaM = offerta di moneta
Per ottenere TQM occorre porre restrizioni su Y e v e quindi ipotizzare il comportamento di M:Y è determinato da fattori reali (Y Yn)
v nel breve periodo è istituzionalmente determinato dalla sincronizzazione dei pagamenti e degli incassi
M è determinata indipendentemente da pY quindi è una variabile eso‐gena. Vale se (1) economia chiusa; (2) moneta‐merce; diversamente M diventa endogena come nel caso di presenza Banca Centrale
(versione di Fisher)
8a. Equilibrio monetario e tqm
Quindi, posto che reddito e velocità di circolazione della circolazione della moneta siano dati, si avrà che:
p = Mv/Y
Inoltre: i = rn + p/p = rn + M/M
M/M = p/p
In altri termini il livello generale dei prezzi dipende dallaquantità di moneta emessa dalla Banca Centrale
Ed essendo anche:
p = M(v/Y) da cui:
ovvero l’inflazione dipende dalla variazione della quantità dimoneta emessa dalla Banca Centrale
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La moneta viene intesa come riserva di valore oltre che comemezzo di scambio. Ha una caratteristica di liquidità.Attenzione ai fattori che implicano domanda di moneta.
Md = kpY La domanda di moneta è funzionedel reddito nazionale nominale
Contrariamente ad Ms, Md non può essere osservata direttamente
Solo quando Md = Ms = M l’equazione di Cambridge divieneequivalente a quella di Fisher e dunque k=1/v
Ipotesi TQM Cambridge:1) Y Yn2) k dato3) Md non necessariamente = Ms ed Ms esogena e data
(versione di Cambridge)
Il tasso di interesse viene determinato sul mercato dei beni in modo da garantire equilibrio aggregato fra decisioni di risparmio e decisioni di investimento
8a. Equilibrio monetario e tqm
Nel contesto della teoria quantitativa della moneta, il mercato monetario determina il livello generale dei prezzi
r
S,I
I
S
S=I
r*
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La derivazione della domanda di moneta speculativain Keynes procede da alcuni assunti fondamentali:
Si opera in un contesto di incertezza fondamentale(e questa è la ragione che induce gli individui a detenere un’attività a bassa remunerazione)
Dato che il livello del tasso di interesse futuro è incertoGli individui speculano nella convinzione di “conosceremeglio del mercato ciò che il futuro arrecherà” (GT)
La dinamica dei mercati dipende dalla divergenza fraequilibri che si realizzano ed aspettative ex‐ante
L’individuo può scegliere fra due soli tipi di attività:moneta e titoli
8b. Equilibrio monetario e tkey
i
att.
i
eff.
Porta‐foglio
i
eff.
Porta‐foglio
i
eff.
Porta‐foglio
A 5% 1,5% MA = 100 2,5% MA = 100 3,5% MA = 100
BA = 0 BA = 0 BA = 0
B 3% 1,5% MB = 120 2,5% MB = 120 3,5% MB = 0
BB = 0 BB = 0 BB = 120
C 2% 1,5% MC = 150 2,5% MC = 0 3,5% MC = 0
BC = 0 BC = 150 BC = 150
1,5% M = 370 2,5% M = 220 3,5% M = 100
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i
ic
Ld, WLd
Domanda di moneta speculativaa livello individuale
i
imax
Ld, WLd
Domanda di moneta speculativaa livello aggregato
imin
Trappola dellaliquidità
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i
Ld, M/p
Nella teoria keynesiana l’equilibrio del mercato della moneta portaalla determinazione del tasso diinteresse
(M/p)0
Ld0
i*
Ld=M/p
i
Ld, M/p
Statica comparata
(M/p)0A(M/p)0B
Ld0
(M/p)1A(M/p)1B
i*0A
i*1A
i*0B= i*1B
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i
Ld, M/p
Statica comparata
(M/p)0
Ld0
i*1
Ld=M/p
Ld1
i*0
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Il modello IS‐LM
Lezioni 25‐26
Strumento grafico‐analitico per la rappresentazione e lo studio dell’equilibrio simultaneo del mercato deibeni e della moneta, in un sistema di riferimento reddito‐tasso di interesse.
Strumento per lo studio di situazioni di equilibrio parziale,adatto ad evidenziare la valenza delle proposizioni di approcci teorici alternativi, soprattutto nell’ipotesi di prezzi fissi.
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L’equilibrio del mercato dei beni:la funzione IS
L’equilibrio del mercato dei beni si determina quando la domanda aggregata uguaglia l’offerta aggregata
Dato il tipo di sistema studiato (economia chiusa, con Stato, aperta) si individueranno varie espressioni del reddito d’equilibrio: questa parte del modello è il modello reddito spesa ed è pertanto caratterizzato dai noti moltiplicatori
La funzione IS esprime la configurazione di equilibrio sul mercato dei beni, esplicitandola rispetto al tasso di interesse
L’equilibrio del mercato della moneta:la funzione LM
L’equilibrio del mercato della moneta si determina quando la domanda di moneta uguaglia l’offerta
Poiché consideriamo un sistema nel quale si hanno due tipi di attività finanziarie (moneta e titoli), in un contesto di ricchezza finanziaria data, l’equilibrio sul mercato della moneta implica l’equilibrio anche sul mercato dei titoli
La funzione LM esprime la configurazione di equilibrio sul mercato della moneta (speculare a quella del mercato dei titoli) esplicitandola rispetto al tasso di interesse
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L’equilibrio IS-LM
La configurazione di equilibrio IS-LM, determinala coppia di valori reddito-tasso di interesse che soddisfa simultaneamente la condizione di equilibrio sul mercato dei beni e quella del mercato della moneta
Analiticamente e graficamente tale configurazione èindividuata dall’intersezione fra le curve IS ed LM
Perciò la condizione di equilibrio è ottenuta risolvendo il sistema costituito dalle due equazioni IS ed LM, le qualiconsentono di determinare simultaneamente il reddito edil tasso di interesse.
Caratteri dell’equilibrio IS-LM
Il tipo di equilibrio che si instaura nel modello,ed in particolare la sua “sensibilità” a ciò che avvienese intervengono variazioni nel mercato dei beni odella moneta dipende dalle ipotesi adottate percaratterizzare i due mercati
Tutto ciò è particolarmente rilevante per stabilirequale sia la manovra di politica economica piùefficace per raggiungere obiettivi quali l’aumentodel reddito, il controllo del tasso di interesse, il controllo della quantità di moneta.
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Funzione LM:
Md = g(Y)
Md = f(i,Y)
Trappola liquidità
Le ipotesi alternative per la definizione di IS ed LM
Funzione IS:
• I = I0• I = f(i)
0
h
i
M d
0
kY
M d
0
bi
I
0
kY
M d
h
Gli strumenti e gli obiettivi di politica economica
All’interno dello schema IS‐LM si possono considerare obiettivi di politica economica quali:
◦ Raggiungimento di un dato livello di Y
◦ Raggiungimento di un dato livello di i
Gli strumenti per raggiungere tali obiettivi sono in senso lato:
◦ La politica fiscale (che modifica IS)
◦ La politica monetaria (che modifica la LM)
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Attuazione della politica fiscale e monetaria
La politica fiscale implica le possibili manovre di:◦ Variazione della spesa pubblica (G)◦ Variazione dei trasferimenti (TR)◦ Variazione della tassazione (t , TA0)
La politica monetaria implica le possibili manovre di:◦ Variazione del tasso ufficiale di sconto (mm)
◦ Variazione dei coefficienti di riserva obbligatoria (mm)
◦ Operazioni di mercato aperto (i)◦ Emissione di base monetaria (H)◦ Variazione delle riserve valutarie (RE)◦ Sterilizzazione (+/‐RE=‐/+ H)
Tassonomia elementare delle politiche economiche
Da un punto di vista “statico”, se una certa manovra di politica economica mira ad incrementare il livello del reddito e conseguentemente dell’occupazione (indipendentemente dall’effetto che può avere su tasso di interesse, livello generale dei prezzi ed equilibrio della bilancia dei pagamenti) è una politica economica espansiva
In caso contrario si parlerà di politica economica restrittiva.
Da un punto di vista dinamico, le manovre che mirano a limitare le fluttuazioni del reddito nel corso del tempo si definiscono politiche di stabilizzazione Le variabili che all’interno di un modello economico portano a limitare le fluttuazioni del reddito senza che l’autorità di politica economica modifichi le proprie decisioni, si chiamano stabilizzatori automatici
Le politiche volte a modificare e lungo termine i valori delle variabili macroeconomiche fondamentali si dicono strutturali
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YGIC
YGbiIRTcYtcC )1(
Derivazione analitica della curva IS
• Si parte dalla definizione dell’equilibrio mercato beni: AD=Y
• Nel caso in cui:
dcYCC biII
GG TATRYYd
RTTR
tYTA
Dunque la funzione IS, nello spazio reddito‐tasso di interesse, ha inclinazione negativa se gli investimenti sono inversamentecorrelati al tasso di interesse
b
RTcGIC
b
Ytci
)()1(1
Derivazione analitica della curva IS
• Esplicitando la condizione di equilibrio sul mercato dei benirispetto al tasso di interesse, con opportuni raccoglimenti, si arriva a:
b
AY
bi
1
• ma ricordando che il moltiplicatore keynesiano in questo specifico caso è pari a:
)1(1
1
tc
• si può anche riscrivere:
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Rappresentazione grafica della funzione IS con I = f(i)
AD
Y
AD=Y
AD=C+I+G
Y*i
Y
IS
biAbiRTcGIC )(biA
b
A
b1
Domanda Moneta = Offerta Moneta
kY ‐ hi = M/P
Quando domanda e/od offerta di moneta dipendono dal tasso di interesse, la funzione LM ha una inclinazione positiva se domanda e/o offerta di moneta sono correlate negativamente al tasso di interesse
Yh
k
Ph
Mi
Derivazione analitica della curva LM • Si parte dalla definizione dell’equilibrio mercato moneta:
• Nel caso in cui:
hikYM d
P
MM s
• Esplicitando la condizione di equilibrio sul mercato della moneta rispetto al tasso di interesse si arriva a:
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Rappresentazione della LM con Md=f(i)
i
Md, Ms
Md(Y0)
Md(Y1) Md(Yn)
M/P
i
Y
LM
k/h
‐M/(Ph)
Equilibrio simultaneo IS-LM
• L’equilibrio simultaneo IS‐LM implica la soluzione del sistemain cui si inseriscono le equazioni IS ed LM:
Yh
k
Ph
Mi
b
AY
bi
1
b
AY
bY
h
k
Ph
M
1
• eguagliando le due equazioni:
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• Con opportuni raccoglimenti si arriva a:
Ph
M
b
AY
bY
h
k
1
• In equilibrio perciò:
Ph
M
b
AY
bh
hbk
** Yh
k
Ph
Mi
Moltiplicatore di Politica fiscale
Moltiplicatore di Politica monetaria
P
M
hbk
bA
hbk
hY
*
Area di eccesso didomanda di moneta
i
Y
IS
LM
Y*
i*
Area di eccesso di offerta di beni
Area di eccesso di offerta di beni
Area di eccessodi domanda di beni
Area di eccessodi domanda di beni
Area di eccesso di offerta di moneta
Area di eccesso diofferta di moneta
Area di eccesso di domanda di moneta
D
C
AB
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Effetti di politica fiscale e monetaria* espansiva
i
Y
IS
LM
Y*
i*
LM’
i
Y
IS
LM
Y*
i*
IS’
Y’*
*nell’ipotesi di prezzi fissi e non piena occupazione
i’*
Y’*
i’*
In generale, la politica fiscale espansiva induce il cosiddetto
effetto spiazzamento
Con questa espressione si indica la sostituzione della componente di spesa pubblica con la componente di spesa privata (per investimenti e consumi) indotta dall’incremento del tasso di interesse di equilibrio, che si accompagna ad una politica fiscale espansiva
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Rappresentazione grafica dell’effetto spiazzamento:
i
Y
IS IS’ LM
Y* Y’*
i’*
i*
Variazione effettivadel reddito
Spiazzamento delreddito
Variazionepotenziale delreddito
Lo spiazzamento è indotto dall’aumento del tasso di interessedi equilibrio. Se le condizioni del mercato monetario non implicasseroun eccesso di domanda di moneta (un eccesso di offerta di titoli),il tasso di interesse d’equilibrio non muterebbe e la variazione delreddito di equilibrio dipenderebbe esclusivamente dal moltiplicatore,ovvero:
Tuttavia in presenza di un mercato monetario sensibile al tasso di interesse, la variazione del reddito indotta da una politica fiscale èdata da:
Quindi lo spiazzamento del reddito è pari alla differenza fra ilreddito che si sarebbe potuto raggiungere potenzialmente e quelloche invece viene effettivamente raggiunto:
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hYSpiazz
.
Istituzioni di Economia Politica - 86013
(c) Prof. AnnaMaria Variato 2012 12
a.a. 2011-2012
L’aumento del tasso di interesse d’equilibrio, ovviamenteha effetti diversi sulle diverse componenti della domandaaggregata.
In particolare lo spiazzamento del reddito implica:
a) una riduzione degli investimenti, tanto maggiore quantomaggiore è la sensibilità al tasso di interesse (effetto “diretto”):
b) una riduzione dei consumi, determinata dal mancato effettomoltiplicativo che una espansione completa degli investimentiprivati avrebbe provocato (effetto “indotto”):
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