Avvolto dal silenzio e denso di pericoli, il bosco, che circondava le abitazioni contadine, acquisì...

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Avvolto dal silenzio e denso di pericoli, il bosco, che circondava le abitazioni

contadine, acquisì gli occhi della popolazione del tempo l’aspetto di uno spazio misterioso e minaccioso, ostile e tenebroso. Di tale oscurità e mistero il

simbolo per eccellenza fu il lupo.

Il lupo era temuto soprattutto in quanto costituiva la principale minaccia per le greggi: nella miniatura si può in effetti notare un lupo nell’atto di avvicinarsi furtivamente a un pastore. A quell’epoca le perdite

di bestiame causate dagli attacchi dei lupi costituivano un problema che rischiava di

compromettere la sopravvivenza di una famiglia contadina o di un intero villaggio. Si comprende

dunque come mai nei confronti di questi animali si sviluppasse un’ ostilità che in alcune forme resiste ancora oggi e che portò all’attuazione di specifiche

tecniche di caccia a volte sterminali.

Che cos’è: miniatura del Liber monstrorum de diversis generibus, ossia Il libro dei mostri di tutte le specieEpoca: XII secLuogo di conservazione: Biblioteca dell’abbazia di Westminister

Il lupo era visto come un essere maligno e spaventoso, non come un animale. Secondo le credenze del tempo, infatti, esso era capace di volare e aveva uno sguardo magico, che incantava gli sprovveduti che osavano guardarlo negli occhi, rendendoli muti e incapaci di muoversi. Lupi erano poi i vampiri e in lupi si trasformavano le anime possedute dal demonio o i diavoli. (lupi mannari)

Di questa lotta accanita contro il lupo è una prova il passo seguente, tratto da una legge emanata da Carlo Magno sulla conduzione delle sue aziende agricole (Capitulare de villis): « ci sia data notizia di quanti lupi ciascuno di loro ( i cacciatori) ha catturato e ce ne faccia prevenire le pelli; e nel mese di maggio vadano in cerca dei lupacchiotti e li catturino sia con le polveri avvelenate che con le tagliole, con le fosse e con i cani».

Altre tre nature sono attribuite al lupo: ha il collo così rigido da non poterlo piegare senza girarsi con tutto il corpo; cattura solo le prede lontane dalla sua tana e, quando entra in un ovile per rubare e divorare le pecore, se gli capita di far rumore in qualche modo con le zampe, è tale la rabbia che si morde da solo la zampa che lo ha danneggiato, spaventando le prede.

Le varie nature del lupo sono paragonate ad altrettante nature malvagie dell’uomo: ci sono individui che, come i lupi, vivono di rapine e si introducono negli ovili senza far rumore; altrettanto questi accettano uffici religiosi o incarichi pubblici fingendosi onesti e perbene, solo per frodare ed imbrogliare.

Accade che quando il lupo vede l’uomo per primo, questi perda la parola e il vigore. Alla stessa maniera quando il diavolo (il lupo) si appropria dell’anima dell’uomo malvagio, questi non ha la forza e gli manca la voce per chiedere perdono dei propri peccati. Al contrario succede che, se l’uomo si accorge e si pente in tempo dei suoi peccati, chiedendo perdono a Dio e modificando la sua condotta, allora il demonio nulla può contro di lui; è annientato, come il lupo quando è sorpreso dall’uomo che rimane senza forze e inerme

Io sono il lupo.La fame è la mia compagna,la solitudine la mia sicurezzaun'eterna, triste condanna.Io sono l'istinto.Passi svelti nella notte,il freddo è il mio giaciglio,il vento la mia sola coperta.Io sono il silenzio.Un'ombra nella forestaimpronte lungo il fiumeocchi di brace nel profondo buio.Io sono il mistero.Canti d'amore alla luna,lunghe corse inseguendo fantasmi,ombre e tracce di odori e suoni.Io sono il sogno.La libertà pura, assolutache tracima violentasu stagioni senza tempo.Io sono alfa e omeganeve rossa d'ignare prede,soffio di nuova vitachiusura del naturale anello.Io sarò forse ucciso,mai disperso, cancellatocome immortale spirito del boscodi nuovo vigore sarò creato.Io sono il lupo.

By Claudia Di Stasio