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BANCA DEIREGOLAMENTI INTERNAZIONALI
VENTIDUESIMA RELAZIONE ANNUALE1° A P R I L E 1 9 5 1 — 3 1 M A R Z O 1 9 5 2
BASILEA
9 GIUGNO 1952
INDICE
Pagina
I. Introduzione
Posizione finanziaria ed attività della B.R.I, (p. 1—2), l'equilibrio nellasituazione della maggior parte dei paesi nel primo semestre del 1950(p. 3), effetto della guerra in Corea sui prezzi delle merci a mercatointernazionale (p. 4), ragioni di scambio di alcuni paesi (pp. 5 e io), prezzidi alcune merci tipiche dell'area del dollaro e dell'area della sterlina(p. 6), facilitazioni di credito accordate dall'U.E.P. (p. 7), prose-guimento dell'energica politica creditizia in Italia (p. g), misure crediti-zie adottate dai paesi scandinavi (p.g-10), situazione dei Paesi Bassi(p. 12), arresto dell'inflazione negli Stati Uniti (p. 13), finanze pub-bliche degli Stati Uniti (p. 15), spesa nazionale lorda degli Stati Uniti(p. 17), bilancia dei pagamenti degli Stati Uniti (p. 21), bilancia deipagamenti dell'area della sterlina (p. 22), bilancia dei pagamenti delRegno Unito (p. 24), produzione nazionale lorda nel Regno Unito esuoi usi (p. 25), finanze pubbliche del Regno Unito (p. 26), politica cre-ditizia del Regno Unito (p. 28), bilancia commerciale e dei pagamentidella Francia e del resto dell'area del franco (p. 2g), finanze pubblichedella Francia (p. 31), crediti accordati dal sistema bancario francese(p. 32), osservazioni generali (p. 35)
IL II volume della produzione e la stabilità monetaria 37
II miglioramento conseguito grazie all'aiuto Marshall (p. 37), volumedella produzione industriale nei paesi europei e negli Stati Uniti: indicie grafici (pp. 38—41), ragione per cui gli indici della produzione mon-diale possono talvolta indurre in errore (p. 40), ripartizione della popo-lazione lavorativa e suo contributo al prodotto nazionale (p. 41-42), varia-zioni Jnel prodotto reale del Regno Unito (p. 42), aumento nella produ-zione industriale e nel prodotto reale di alcuni paesi (p. 44), pericolo disfasamento nell'approvvigionamento di beni e servizi (p. 44), sviluppoparallelo fra produzione industriale e prodotto nazionale negli StatiUniti (p. 46), effetto della capitalizzazione sull'efficienza delle industrieeuropee ed americane (p. 47), situazione degli investimenti e del sistemamonetario in Francia (p. 4g), pericoli derivanti dall'esuberanza neimezzi di pagamento e dall'eccessiva liquidità (p. §1), aiuto Marshalle fondi di contropartita (p. 51), bilancio delle banche norvegesi (p. 33),bilancia dei pagamenti del Regno Unito (p. 54), rapporto fra politica fiscalee creditizia nei Paesi Bassi (p. 54), avanzi e disavanzi netti nei paga-menti intra-europei (p. ßg), necessità di una politica monetaria piùflessibile e vigorosa (p. 60), saggi d'interesse e mercati a lungo ter-mine (p. 60), saggi d'interesse e mercati a breve termine (p. 61), l'orien-tamento dell'espansione monetaria (p. 62), volume degli investimenti esuo rapporto con il prodotto nazionale lordo (p. 63), rallentamentonella percentuale d'incremento della produzione industriale europea(p. 66), eliminazione delle distorsioni nella struttura dei prezzi, requi-sito indispensabile per il ristabilimento del meccanismo monetario edei prezzi (p. 67), necessità di ristabilire mercati che funzionino ade-guatamente (p. 68)
Pagina
I I I . L'evoluzione nei prezzi 70
Alti e bassi del "boom" coreano (p. 70), stabilità dei prezzi sui mer-cati internazionali (p. 71), principali fasi dell'inversione di tendenza nel"boom" coreano: i movimenti in rialzo ed in ribasso dei prezzi dellematerie prime (p. 71), differenze nell'andamento di singoli prezzi edi gruppi di prezzi (p. 74.), indice dei \>xt7.7À delle merci a mercatointernazionale (p. 74), prezzi dello stagno e della gomma (p. 75),differenze nei prezzi di singole merci (p. 76), merci delle aree della ster-lina e del dollaro (p. 77), produzione mondiale di prodotti-base (p. 78),movimenti dei prezzi negli Stati Uniti (pp. 70, 80 e 83), Conferenzainternazionale delle materie prime (p. 81), variazioni nei prezzi all'in-grosso ed indici del costo della vita in Svizzera (p. 84), Italia (p. 84),Regno Unito (p. 84), Francia (p. 86J, Austria (p. 86) ed Europaorientale (p. 88), divario fra aumento nei prezzi all'ingrosso e costodella vita (p. go), abolizione dei controlli sui prezzi (p. go)
IV. L'espansione nel commercio mondiale 93
Volume del commercio internazionale (p. g3), esportazioni mondiali(p. g3), tonnellaggio mercantile disponibile nel mondo (p. g4), livello deinoli nel Regno Unito (p. g$), spostamenti delle correnti degli scambie tensioni dopo l'inizio della guerra in Corea (p. g§), commercio interna-zionale e/o bilancia dei pagamenti di: Stati Uniti (p. g6 e gg), paesi del-l'O.E.C.E. (p. gj), Australia (p. 100), Nuova Zelanda (p. 100), RegnoUnito (p. 100), Francia ed area del franco francese (p. 103), Italia (p. 107),Germania occidentale (p. iog), Belgio (p. no), Paesi Bassi (p. 112),paesi nordici (p. 114), Danimarca (p. 114), Norvegia (p. 115), Svezia(p. 116), Finlandia (p. 116), Svizzera (p. 117), Austria (p. ng),Grecia (p. 120), Turchia (p. 121), Portogallo (p. 121), Spagna (p. 122),commercio fra Europa orientale ed occidentale (p. 122), commercio dellaJugoslavia (p. 123), restrizioni sul commercio (p. 124), articolo XII del-l'Accordo Generale sulle Tariffe ed il Commercio (G.A.T.T.) (p. 125),articolo 3, del Codice dell'O.E.C.E. per la Liberazione degli scambi(p. 126), fasi raggiunte dalla liberazione (p. 126), G.A.T.T., appli-cazione "delle clausole di salvaguardia" da parte degli Stati Uniti (p. 128),pericolo di nuove restrizioni (p. 12g)
V. I tassi di cambio 130
1951: un anno di stabilità e consolidamento (p. 130), svalutazionemonetaria in Jugoslavia (p. 131), riforme monetarie in Romania(p. 131), Bulgaria (p. 132), Spagna, cambi multipli (p. 132), cambi turi-stici in Danimarca e Finlandia (p. 133), abolizione dei certificati di cam-bio in Grecia (p. 133), svalutazione e cambi multipli in Israele (p. 134),Iran (p. 134), monete asiatiche (p. 135), monete dell'America latina(p. 136), variazioni nei tassi di cambio ufficiali (p. 137), Canada,cambio libero ed abolizione del controllo valutario (p. 13g), riaper-tura del mercato dei cambi a Londra e sterlina (p. 140), cambi liberia New York (p. 143), corso dei biglietti di banca in Svizzera (p. 144),categorie dei "conti sterline" (p. 146), vantaggi del cambio libero(p. 147), teoria della parità del potere d'acquisto (p. 14g), prezzi all'in-grosso su base aurea (p. 150 e 152), commercio triangolare (p. 153),convertibilità delle monete (p. 154), tassi di cambio ufficiali (p. 156)
Pagina
VI. L'oro e i movimenti delle riserve monetarie 158
Principali sviluppi (p. 158), produzione aurifera nel 1951 (pp. 158-161),produzione dell'Unione del Sud Africa (p. 160), produzione del Canadae sussidi ai produttori (p. 162), mercati delle vendite a premio etesoreggiamento (pp. 164-173), "oro scomparso" (p. 164), mercatiliberi dell'oro (p. 166), circolazione dell'oro nel Medio oriente (p. 168),politica dell'oro del Fondo Monetario Internazionale (p. 168), commerciodell'oro nei paesi non produttori (p. 16g), valutazioni dell'oro teso-reggiato (p. 170), riserve monetarie (pp. 173-181), riserve auree e saldiin dollari a breve termine (p. 174 e 173), Stati Uniti: bilancia deipagamenti, donazioni e crediti concessi (p. 176), riserve monetarie fran-cesi (p. 177), riserve e debiti in sterline del Regno Unito (p. 178),riserve di altre aree (p. 178), riserve e saldi U.E.P. dei paesi europei(P- r79); confronto fra importazioni e riserve ufficiali (p. 181), operazioniin oro (al netto) degli Stati Uniti (p. 182)
VII . Danaro, saggi d'interesse e credito 184
Ritorno ad una politica più tradizionale (p. 184), variazioni nei saggidi sconto (p. 185), diminuzione nella liquidità dopo la guerra (p. 186),reddito nazionale e mezzi di pagamento (p. 187), situazione del creditonei seguenti paesi: Stati Uniti (p. 18g), Canada (p. ig2), Regno Unito(p. ig3), Francia (p. igs), Italia (p. ig8), Svizzera (p. igg), Austria(p. 201), Germania occidentale (p. 202), Belgio (p. 204), Paesi Bassi(p. 208), Danimarca (p. 20g), Norvegia (p. 210), Svezia (p. 211),Finlandia (p. 213), biglietti in circolazione (p. 207), conclusioni trattedalle recenti esperienze (p. 215), necessità di ristabilire i mercati deicapitali nazionali ed internazionali (p. 216)
V i l i . La situazione delle finanze pubbliche 218
Principale tendenza nell'andamento delle finanze pubbliche (p. 218), Belgio(p.2ig), Germania occidentale (p.220), Danimarca (p. 221), Paesi Bassi(p. 222), Italia (p. 223), Austria (p. 223), Finlandia (p. 22$), Norvegia(p. 225), Svezia (p. 223), Svizzera (p. 226), bilancio dell'U.R.S.S.(p. 227), paesi dell'Europa orientale (pp. 227-30), Cecoslovacchia (p.230),Jugoslavia (p. 230), sforzi compiuti per evitare di ricadere nell'inflazione(p. 231)
IX. Unione europea dei pagamenti 233
L'aiuto prestato dagli Stati Uniti ai pagamenti intra-europei (p. 233),mutamenti nella struttura dell'Unione (p. 234), "saldi iniziali" (p. 234),"risorse speciali" (p. 235), "quote" (p. 236), accordi speciali perdebitori e creditori (p. 237), le operazioni dell'Unione (p. 23g), mecca-nismo delle compensazioni (p. 23g), meccanismo dei regolamenti(p. 241), posizioni cumulative di paesi partecipanti a fine marzo 1952(p. 242), grafici relativi alla situazione dei paesi partecipanti (p. 246),ammortamento del vecchio debito bilaterale (p. 247), riassuntodelle situazioni dei conti (p. 24g), il Comitato di Direzione (p. 251),bilance commerciali e dei pagamenti delle aree monetarie dei paesipartecipanti (p. 253), volume delle operazioni in oro e dollari del-l'Unione (p. 254), utilizzo delle quote a fine marzo 1952 (p. 256),conclusioni (p. 256)
Pagina
X. Operazioni correnti della Banca 258
Attività del Dipartimento bancario (p. 258), l'attivo della Banca(p. 25g), il passivo della Banca (p. 262), operazioni in oro della Banca(p. 265), seconda parte del bilancio della Banca (p. 265), le fun-zioni della Banca come Fiduciario ed Agente (p. 265), la Banca comeAgente dell'O.E.C.E. (Unione europea dei pagamenti) (p. 266), risul-tati finanziari (p. 266), cambiamenti nel Consiglio di amministrazionee nella Direzione (p. 267)
XI. Conclusione 269
ALLEGATI
1. Bilancio al 31 marzo 1952.
2. Conto profitti e perdite per l'esercizio finanziario chiuso al 31 marzo 1952.
VENTIDUESIMA RELAZIONE ANNUALEpresentata
ALL'ASSEMBLEA GENERALE ANNUALE
della
BANCA DEI REGOLAMENTI INTERNAZIONALI
tenuta in
Basilea il 9 giugno 1952.
Signori,
Ho l'onore di presentare la Relazione annuale della Banca dei Rego-lamenti Internazionali per il ventiduesimo esercizio finanziario, iniziato il1° aprile 1951 e terminato il 31 marzo 1952. I risultati delle operazionieffettuate sono esposti in dettaglio nel capitolo X nel quale trovansi altresìun rendiconto generale delle operazioni ordinarie della Banca nonché un'ana-lisi del bilancio al 31 marzo 1952.
L'esercizio finanziario si è chiuso con un avanzo di 6.399.601,22franchi svizzeri oro, di cui 500.000 franchi svizzeri oro sono stati trasferitial conto spese straordinarie di amministrazione e 3.200.000 franchi svizzerioro all'accantonamento per contingenze. I profitti netti per l'esercizio ammon-tano pertanto a 2.699.601,22 franchi svizzeri oro. Dopo aver assegnatoil 5 % al fondo di riserva legale ed aggiunto il saldo riportato a nuovodall'anno precedente, risulta disponibile un ammontare di 5.490.443,60 franchisvizzeri oro.
«II Consiglio di amministrazione raccomanda che da questa somma
l'Assemblea generale dichiari un dividendo di 12,60 franchi svizzeri oro perazione, pagabile in franchi svizzeri nella misura di 18 franchi svizzeri perazione e che il saldo di 2.970.443,60 franchi svizzeri oro sia riportato anuovo.
L'avanzo dell'esercizio precedente, chiusosi il 31 marzo 1951, era statodi 6.088.693,31 franchi svizzeri oro dei quali 300.000 franchi svizzeri oroerano stati trasferiti al conto per spese straordinarie di amministrazione e2.700.000 franchi svizzeri oro all'accantonamento per contingenze. Dopo averincluso il saldo riportato a nuovo e l'assegnazione del 5 % al fondo diriserva legale, era risultato disponibile un ammontare di 5.431.822,44franchi svizzeri oro. Il dividendo dichiarato dall'ultima Assemblea generaleannuale era stato di 12,53 franchi svizzeri oro per azione, pagabile infranchi svizzeri nella misura di 17,90 per azione ed il saldo riportato anuovo era ammontato a 2.925.822,44 franchi svizzeri oro.
— 2 —
L'avanzo relativo all'esercizio testé chiuso è pertanto lievemente supe-riore a quello del precedente esercizio. La tabella che segue indica i movi-menti dei fondi attivi della Banca durante gli ultimi cinque anni finanziari:
B. R. I.: Fondi at t iv i e loro impiego.
Data
Risorse
Depositia breve
scadenzae a vista
Fondipropridella
Banca*
Totale
Loro impiego
Oro edinvesti-mentiin oro
Crediti edinvesti-menti
in valute
Totale
milioni di franchi svizzeri oro
1948, 31 marzo
1949
1950, „ „
1951
1952, „ „
75
242
497
761
741
184
183
189
196
201
259
425
686
957
942
143
188
285
377
513
116
237
401
580
429
259
425
686
957
942
* Comprese le riserve per Impegni minori.
L e o p e r a z i o n i d e l l a B a n c a s i a i n r e l a z i o n e a d e p o s i t i e c r e d i t i a b r e v e
s c a d e n z a , s i a i n r e l a z i o n e a d o p e r a z i o n i i n v a l u t e o p p u r e a v e n d i t e , a c q u i s t i
e p e r m u t e d i o r o , s o n o s t a t e e s e g u i t e i n c o n f o r m i t à c o n l a p o l i t i c a m o n e -
t a r i a d e l l e b a n c h e c e n t r a l i i n t e r e s s a t e .
L a B a n c a , n e l l a s u a q u a l i t à d i c e n t r o d i c o o p e r a z i o n e f r a l e b a n c h e
c e n t r a l i e u r o p e e , h a c o n t i n u a t o a r e n d e r e l o r o i s e r v i z i r i e n t r a n t i n e l q u a d r o
d e l l a s u a a t t i v i t à . L a s u a s i t u a z i o n e finanziaria è r i m a s t a s o d d i s f a c e n t e ,
s e b b e n e n o n s i a s t a t o a n c o r a p o s s i b i l e r i p r e n d e r e i t r a s f e r i m e n t i i n d i p e n -
d e n z a d e g l i A c c o r d i d e l l ' A j a . N e g o z i a t i p e r l a r i p r e s a d i q u e s t i t r a s f e r i m e n t i
s o n o s t a t i i n t a v o l a t i a l l a C o n f e r e n z a i n t e r n a z i o n a l e s u i d e b i t i t e d e s c h i , i n i -
z i a t a s i a L o n d r a n e l l o s c o r s o f e b b r a i o .
L a B a n c a h a c o n t i n u a t o a d e s e r c i t a r e l e f u n z i o n i d i A g e n t e p e r l ' O r g a -
n i z z a z i o n e E u r o p e a d i C o o p e r a z i o n e E c o n o m i c a n e l q u a d r o d e l l ' A c c o r d o
r e l a t i v o a l l ' U n i o n e e u r o p e a d e i p a g a m e n t i . H a p u r e c o n t i n u a t o a c o o p e -
r a r e s u b a s i p i e n a m e n t e s o d d i s f a c e n t i c o n a l t r e o r g a n i z z a z i o n i t e c n i c h e i n t e r -
n a z i o n a l i , i n p a r t i c u l a r m o d o c o n l a B a n c a I n t e r n a z i o n a l e p e r l a R i c o s t r u -
z i o n e e l o S v i l u p p o e d i l F o n d o M o n e t a r i o I n t e r n a z i o n a l e .
C o m e n e l l ' a n n o p r e c e d e n t e , i l D i p a r t i m e n t o m o n e t a r i o e d e c o n o m i c o
d e l l a B a n c a h a p r o v v e d u t o n o n s o l t a n t o a l l a r e d a z i o n e d e l l a R e l a z i o n e
a n n u a l e e d e g l i a l t r i d o c u m e n t i p u b b l i c a t i d i t e m p o i n t e m p o , m a a n c h e
d i s t u d i p a r t i c o l a r i s u l l a s i t u a z i o n e e c o n o m i c a e finanziaria d i s i n g o l i p a e s i .
T a l i s t u d i s o n o s e m p r e s t a t i i n t r a p r e s i s u r i c h i e s t a d e l l e b a n c h e c e n t r a l i
i n t e r e s s a t e ; t a n t o i n q u e s t e q u a n t o i n a l t r e o c c a s i o n i l e b a n c h e c e n t r a l i
e u r o p e e h a n n o n u o v a m e n t e d i m o s t r a t o l ' i m p o r t a n z a c h e a n n e t t o n o a l m a n -
t e n i m e n t o d i s t r e t t i r a p p o r t i c o n l a B a n c a d e i R e g o l a m e n t i I n t e r n a z i o n a l i .
3
N e l l a p r i m a m e t à de l 1950 , prima che avesse inizio il conflittoin Corea, in tutto il mondo ci si era veramente avvicinati all'equilibrioeconomico. Negli Stati Uniti, la lieve recessione, verificatasi nel 1949, avevaavuto termine ed a partire dalla primavera del 1950 l'economia americanapresentava notevoli sintomi di ripresa, principalmente dovuti all'influenzaesercitata dalla intensificata attività edilizia. Questa prosperità ha avutoeffetti stimolanti sulle condizioni di altri paesi. Nelle regioni produttrici dimaterie prime nell'Asia sud-orientale ed in altre parti del mondo, le peg-giori devastazioni prodotte dalla guerra erano state riparate e queste areesi trovavano nuovamente nelle condizioni volute per poter esplicare la fun-zione di importanti associati nel commercio triangolare, in seguito agliaumentati proventi in dollari derivanti dalle esportazioni sul mercato ameri-cano. Nell'Europa occidentale si continuavano gli sforzi per aumentare ilvolume della produzione e conseguire un migliore equilibrio nei bilancipubblici, mentre in pari tempo si progrediva nel risolvere il difficile pro-blema dell'esuberanza dei mezzi di pagamento, retaggio della guerra; gliinvestimenti ordinari inoltre erano finanziati in misura sempre maggiorea mezzo del risparmio nazionale, integrato dall'aiuto estero. Per di più sipuò affermare che le svalutazioni monetarie dell'autunno del 1949, ave-vano condotto ad un allineamento più realistico fra monete europee equelle dell'area del dolla-ro. Nelle partite correnti,la bilancia dei pagamen-ti dell'Europa occidentale,rispetto a tutti gli altripaesi, ha presentato, neiprimi sei mesi del 1950,un saldo passivo di nonpiù di $930 milioni (cioèmeno di un quarto delsaldo passivo corrispondenteper il 1947). Durante lostesso semestre quasi tuttii paesi dell'Europa oc-cidentale hanno potutoaumentare le loro riservemonetarie, creando così
la base per un'ulteriore liberazione del commercio sotto gli auspici del-l 'O.E.C.E. e grazie al meccanismo speciale dell'Unione europea dei paga-menti, in funzione dal 1° luglio 1950.
Ma l ' e q u i l i b r i o e r a , t u t t a v i a , p r e c a r i o . Le economie dei sin-goli paesi europei erano state rafforzate, ma le condizioni favorevoli nonerano destinate a durare a lungo; ben presto la loro capacità di resistenzadoveva venire sottoposta a due durissime prove:
1. lo scoppio del, conflitto in Corea a metà del 1950; e, più tardi, dopoun anno circa
Riserve auree ed averi in dollaridell'Europa occidentale (paesi O.E.C.E.)
Fine dicembre, in milioni di dollari S.U.
10000-
7500—
5000—
2500—
-10000
-7500
-5000
-2500
N? t-ST. 1945 1946 1947 1948 1949 1950 1951
— 4 —
2. lo sforzo per il riarmo, iniziato nel 1951 da un numero semprecrescente di paesi.
Soltanto dopo che le condizioni si furono mutate ed il peso delleconseguenze del conflitto coreano e lo sforzo per il riarmo ebbero cominciatoa farsi sentire, venne apprezzato al suo giusto valore quanto la situazioneera stata favorevole alla maggior parte dei paesi durante la prima metàdel 1950, grazie a tre importanti fattori: 1) la ripresa economica degliStati Uniti, a cui si è già accennato; 2) il riflusso di capitali verso ipaesi che avevano svalutato le loro monete nell'autunno del 1949 (riflussoseguito, nell'area della sterlina, da un ulteriore miglioramento nella bilanciadei pagamenti, derivante dalle restrizioni imposte alle importazioni in dollaridecise nell'estate dello stesso anno); e 3) il fatto che, nel 1950, il flusso dell'aiutoMarshall aveva raggiunto effettivamente il suo livello più elevato. La fiducianella capacità delle nazioni a ristabilire la loro posizione economica e finanziariastava aumentando progressivamente, quando all'improvviso il s e g n a l e d ' a l -l a r m e d e l l a C o r e a venne ad ammonire i paesi del mondo occidentale chele loro tribolazioni non erano affatto finite. Fra questi paesi, gli Stati Unitid'America erano la potenza più direttamente minacciata e sono stati di con-seguenza, anche i primi ad aumentare le proprie importazioni. La domandaintensificata degli Stati Uniti, tanto da parte del governo (allo scopo diaccumulare scorte di materiali strategici) quanto dell'economia privata (laquale, normalmente assorbe quasi metà della produzione mondiale di mate-rie prime industriali) ha avuto un effetto immediato sui prezzi, in parti-colar modo su quelli dei prodotti fondamentali, come si rileva dal forteincremento registrato dagli indici di Moody, della Reuter e del Volkswirt.
Prezzi delle merci a mercato internazionale.Indici mensili su base: giugno 1950 = 100.
160
150
110
130
120
110
10Q
90
80
N? 1-73.
"Volkswirt V ^
Moody fp& ^
A^Reuter
r\
_ J L_J-
V
Gulgno 1950 -100
1
r*
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"^^V^1»«» Reuter
^ V " Volkswirt"
! 1 1 1 1 1 1 1 1 1 a t
1950 1951 1952
160
150
140
130
120
110
100-
90
80
C o n s i d e r a n d o g l i e v e n t i r e t r o s p e t t i v a m e n t e , d u e s o n o i p u n t i r e l a -
t i v i a g l i i n c r e m e n t i n e i p r e z z i , v e r i f i c a t i s i n e i d u e u l t i m i a n n i , c h e m e r i t a n o
d i e s s e r e m e n z i o n a t i i n m o d o p a r t i c o l a r e :
Ragioni di scambio di a lcuni paesi.
Periodo
1948
1949
1950Primo semestre . .Secondo semestre
1951Primo semestre . .Secondo semestre
Indice dei prezzi all'esportazione diviso per l'indicedei prezzi all'importazione (valore unitario)
StatiUniti
100
97
9284
8079
RegnoUnito
100
100
9588
7883
PaesiBassi
100
98
9586
8788
Francia
100
93
8882
7679
Germaniaocci-
dentale
100*
8883
7984
Italia
100
104
110106
9598
Belgio
100
105
9392
97104
Svizzera
100
108
116113
103104
* Luglio-dicembre 1949 = 100.
1. D a t o c h e , c o m e s o l i t a m e n t e a c c a d e , i p r e z z i d e i p r o d o t t i finiti n o n
s o n o a u m e n t a t i d i p a r i p a s s o c o n q u e l l i d e l l e m a t e r i e p r i m e , l e r a g i o n i
d i s c a m b i o d e i p a e s i i n d u s t r i a l i s o n o , g e n e r a l m e n t e , p e g g i o r a t e . A
q u e s t o p r o p o s i t o è i n t e r e s s a n t e n o t a r e c h e l a m i s u r a d e l p e g g i o r a m e n t o
è s t a t a , a l l ' i n a r c a , e g u a l e p e r g l i S t a t i U n i t i e d i p r i n c i p a l i p a e s i
i n d u s t r i a l i d e l l ' E u r o p a o c c i d e n t a l e .
I l f a t t o , m e s s o i n r i l i e v o d a l l a t a b e l l a , c h e i l g r a d o d i p e g g i o r a m e n t o
è s t a t o , a l l ' i n c i r c a , e g u a l e p e r g l i S t a t i U n i t i , d a u n a p a r t e , e R e g n o
U n i t o , F r a n c i a , P a e s i B a s s i e G e r m a n i a o c c i d e n t a l e d a l l ' a l t r a , s t a r e b b e
a d i n d i c a r e c h e l e s v a l u t a z i o n i , c o m e t a l i , n o n h a n n o e s e r c i t a t o u n ' i n -
fluenza d e c i s i v a s u l l e r a g i o n i d i s c a m b i o , s e b b e n e i l o r o e f f e t t i s i a n o
s t a t i i m p o r t a n t i p e r a l t r i a s p e t t i . * Q u e s t a c o n s t a t a z i o n e p u ò s o r -
p r e n d e r e ; e s s a p u ò i n p a r t e , m a n o n c o m p l e t a m e n t e , t r o v a r s p i e g a -
z i o n e i n e r r o r i o d i f f e r e n z e n e l l e r i l e v a z i o n i s t a t i s t i c h e . N e l c a s o d e l
R e g n o U n i t o i l f a t t o d e l l ' e s i s t e n z a d i c o n t r a t t i a l u n g o t e r m i n e p e r
g l i a c q u i s t i i n m a s s a h a r i d o t t o i l r i t m o d i a u m e n t o d e i p r e z z i d e l l e
m e r c i i m p o r t a t e . D ' a l t r a p a r t e , n e i p a e s i c h e a v e v a n o d e p r e z z a t o l e
l o r o m o n e t e , i p r e z z i d e l l e e s p o r t a z i o n i , n o n c h é i s a l a r i e d i p r e z z i
i n g e n e r a l e , b e n p r e s t o i n c o m i n c i a r o n o a c r e s c e r e r a p i d a m e n t e . N e g l i
S t a t i U n i t i , i n v e c e , i l p r e z z o d e l l e m e r c i e s p o r t a t e ( c a l c o l a t o i n d o l -
l a r i ) s i r i d u s s e l i e v e m e n t e f r a s e t t e m b r e 1 9 4 9 e g i u g n o 1 9 5 0 , m e n t r e
* L a S v i z z e r a , q u a n t u n q u e paese impor ta to re di mater ie p r i m e ed esportatore d i manufa t t i ,h a avu to la for tuna, a differenza di al tr i paesi europei in condizioni ana loghe , d i vederemigl iorare le propr ie ragioni d i scambio nel 1950, r ispetto a quelle del 1948. I l fatto chela Svizzera n o n h a svalutato la p rop r i a m o n e t a ha , na tu r a lmen te , avu to pe r conseguenza chealcune importazioni sono risultate p iù vantaggiose in q u a n t o acquis ta te nei paesi che avevanosvalutato di recente. D ' a l t r a pa r t e , u n a notevole a l iquota delle esportazioni svizzere consistein macch inar ! a l t amente specializzati per i qual i , in franchi svizzeri, i prezzi paga t ir imasero invariat i , men t re , nella p r i m a m e t à del 1950, il B e l g i o h a dovuto ribassare notevol-men te i prezzi per l 'acciaio esportato ed aspet tare fino al 1951 p r i m a che l ' intensificatad o m a n d a di questo p rodot to , dovu ta al r i a rmo, e d i a lcune al tre merci d 'esportazione, p ro -vocasse u n migl ioramento nelle sue ragioni di scambio. Per la Svizzera è stato p u r e dig r a n d e impor t anza il fatto che le sue esportazioni di tessili furono sostenute dagl i aumen ta t iacquist i d a p a r t e della G e r m a n i a e d i al tr i paesi, specialmente d o p o che la l iberazione degliscambi ebbe st imolato il commerc io dei manufa t t i . L a tabel la in! ques ta pag ina n o n include ida t i relativi agli impor tan t i paesi espor ta tor i d i mater ie p r i m e d e l l ' E u r o p a s e t t e n t r i o n a l e(Finlandia, Norvegia e Svezia), che poterono registrare sensibili migl iorament i nelle loro ragionidi scambio (come risulta dal la tabel la a pag ina 10).
— 6 —
P r e z z i d i a l c u n e m e r c i t i p i c h e d e l l ' a r e a d e l d o l l a r o e d e l l ' a r e ad e l l a s t e r l i n a .
Fine
Merci dell'area del dollaro
Grano
New York
centsperstaia
Zuc-chero
New York
Cotone
Qualitàmedia
americanaNew York
Rame Piombo
Electro,NewYork
New York
Zinco
East St.Louis
Merci dell'area della sterlina
Cacao
Accra,New York
Stagno
degliStretti,
New York
Gomma
New York
cents per libbra
Londra,R.S.S.
LanaAste
britan-niche (')qualità
463
pence per libbra
1949 giug..die. .
1960 giug..die. .
1951 giug..die. .
1952 aprile
226,63253,87
249,13271,75
261,87285,00
282,25
7,858,05
7,708,20
8,608,20
8,65
33,4131,56
34,7944,17
46 ,0642 ,60
39,15
16,018,5
22,524,5
24,524,5
24,5
12,012,0
11,017,0
17,019,0
18,0(2)
9,009,75
15,0017,50
17,5019,50
19,50
19,5026,87
32,2534,25
36,6032,50
38,37
103,0077,50
78,25151,00
106,00103,00
121,50
16,3718,00
31,2575,00
10 5/1615 5/16
24,5055,00
66,00 4552,00 41
,00,25
48,50 31,25
3147
65146
10170
50
Aumenti percentualifra giugno 1950 e
1950 die. . + 9,1 + 6,5
1952 aprile + 13,3 +12,3
+ 27,0
+ 12,5
+ 8,9
+ 8.91
+ 54,5
+ 63,6(1
+ 16,7
+ 30,0
+ 6,2
+ 19,0
+ 93,0
+ 55,3
+ 140,0
+ 55,2
+124,5
+ 27,6
+124,6
- 23,1
(<) Medie mensili.(2) II prezzo del piombo è stato ribassato a 15 cents la libbra alla metà di maggio 1952; questo prezzo
corrisponde ad un aumento del 36,4 % dal giugno 1950.(3) II prezzo della gomma a New York è stato ridotto a 38 cents la libbra a metà maggio 1952; questo
prezzo corrisponde ad un aumento del 21,6 % dal giugno 1950.
u n a p r o p o r z i o n e n o t e v o l e d e l l e i m p o r t a z i o n i a m e r i c a n e e r a c o s t i t u i t a d a
m e r c i i c u i p r e z z i e r a n o s a l i t i i n m i s u r a m a g g i o r e .
2 . Q u e s t ' u l t i m o f a t t o s i ricollega a l s e c o n d o p u n t o , c i o è , c h e n o n s o n o
s t a t e l e m e r c i d e l l ' a r e a d e l d o l l a r o a d a u m e n t a r e m a g g i o r m e n t e d i
p r e z z o , b e n s ì q u e l l e d e l l ' a r e a d e l l a s t e r l i n a e d e l l e a l t r e a r e e l e g a t e a
m o n e t e e u r o p e e , c o m e s i p u ò r i l e v a r e d a l l a t a b e l l a c h e p r e c e d e , i n c u i i
p r e z z i r i p o r t a t i s o n o q u e l l i q u o t a t i s u i m e r c a t i a m e r i c a n i ( a d e c c e z i o n e
d e l l a g o m m a , p e r l a q u a l e s i i n d i c a a n c h e i l p r e z z o d i L o n d r a e d e l l a
l a n a , p e r c u i v i e n e d a t o s o l t a n t o i l p r e z z o d e l l e a s t e b r i t a n n i c h e ) .
M a è a n c h e d o v e r o s o r i c o r d a r e c h e , p r i m a d e l l ' i n i z i o d e l c o n f l i t t o c o r e a -
n o , a l c u n e m e r c i d e l l ' a r e a d e l l a s t e r l i n a , s p e c i a l m e n t e s t a g n o e g o m m a ,
( q u e s t ' u l t i m a e s s e n d o e s p o s t a a l l a c o n c o r r e n z a d a p a r t e d e l s u o s u r -
r o g a t o a r t i f i c i a l e ) , s i t r o v a v a n o f r a q u e l l e i c u i p r e z z i e r a n o a u m e n t a t i
i n m i s u r a m i n o r e rispetto a l p e r i o d o p r e b e l l i c o . I n s e g u i t o a d i m p r o v -
v i s i t i m o r i c h e g l i a p p r o v v i g i o n a m e n t i d a l l ' A s i a s u d - o r i e n t a l e p o t e s s e r o
v e n i r e i n t e r r o t t i , i l p r e z z o d e l l a g o m m a è q u a s i t r i p l i c a t o n e i c i n q u e
m e s i d a l g i u g n o a l n o v e m b r e 1 9 5 0 e d i p r e z z i d i q u a l c h e a l t r a m e r c é
d e l l ' a r e a d e l l a s t e r l i n a , c o m e , a d e s e m p i o , l a l a n a , h a n n o r e g i s t r a t o
i n c r e m e n t i q u a s i a l t r e t t a n t o s p e t t a c o l o s i .
I n l i n e a g e n e r a l e i p a e s i e r a n o , n a t u r a l m e n t e , a n s i o s i d i i m p o r t a r e
q u e l l e m e r c i c h e t e m e v a n o n o n a v r e b b e r o p o t u t o p r o c u r a r s i p e r l u n g h i
periodi di tempo nelle quantità necessarie al proprio fabbisogno. Questafu la principale ragione per cui gli Stati Uniti, specialmente, hannoacquistato materie prime non fornite in quantità sufficienti dall'area deldollaro. Per ragioni pressoché analoghe, alcuni paesi europei (Belgio, PaesiBassi, Germania occidentale e Svizzera), temendo l'interruzione dei lororifornimenti in caso d'emergenza, cominciarono ad importare su larga scalaverso la fine dell'estate del 1950, mentre Regno Unito e Francia, ad esem-pio, non mostrarono la medesima fretta. Al contrario, questi due paesi,le cui importazioni erano soggette a severa regolamentazione, hanno con-sumato parte delle scorte di merci accumulate nel 1950. Questa fu una dellecause dell'aumento dei loro averi in oro e divise estere.
I paesi che importavano a ritmo crescente dovevano naturalmenteprovvedere ai pagamenti sempre più elevati verso altri stati. Per la S v i z -z e r a (e gli Stati Uniti) non si poneva alcun problema a questo riguardo.Anche il Be lg io aveva le necessarie riserve, purché il periodo dei disa-vanzi commerciali non si fosse troppo prolungato e, fedele ai princìpidella politica creditizia flessibile, seguiti fin dalla fine della guerra, laBanca Nazionale belga aveva aumentato il saggio di sconto dal 3,25 al3,75% nel settembre 1950 ed inasprito le condizioni necessarie per ilrisconto della carta commerciale relativa alle operazioni d'importazione,mentre le banche commerciali erano state invitate a ridurre il volume deiprestiti al consumo ed, in generale, a frenare l'espansione del credito ascopi speculativi. In seguito a queste misure ed in virtù della crescentedomanda per i principali prodotti belgi di esportazione, ben presto la bilanciadei pagamenti ricominciò a registrare saldi attivi.
Le riserve monetarie della maggior parte degli altri paesi europeierano, tuttavia, relativamente modeste e qualora non vi fossero state le facili-tazioni creditizie accordate d a l l ' U n i o n e e u r o p e a de i p a g a m e n t i , cheha iniziato il suo primo periodo contabile nel luglio 1950, più di un paeseavrebbe incontrato notevoli difficoltà nell'assicurarsi le materie prime neces-sarie. A questo proposito era della massima importanza che i pagamenti,tramite l'Unione, potessero essere effettuati anche per acquisti compiuti nelleregioni produttrici di materie prime, collegate alle aree monetarie dellamadre-patria europea; ciò ha significato l'inclusione dell'area della sterlina,del franco francese e belga, dello scudo ed anche, tramite il fiorino del-l'Indonesia e delle colonie olandesi.
L'adesione all'Unione europea dei pagamenti ha procurato ai paesimembri un altro vantaggio: quando, cioè, le quote stavano per esaurirsisi iniziavano consultazioni allo scopo di ristabilire la situazione mediante laconcessione di certe facilitazioni addizionali di credito. Questo fatto si èpalesato di grande importanza specialmente nel caso della G e r m a n i a occidentale,la quale constatò nell'ottobre del 1950, che la sua quota nell'Unione era pros-sima ad esaurirsi. Nello stesso mese, in seguito a discussioni svoltesi nel quadro
8 —
Posiz ione della Germania ne l l 'Un ione Europea dei Pagamenti .
Trimestre
1950 luglio-settembre .ottobre-dicembre.
1951 gennaio-marzo . .aprile-giugno . .luglio-settembre .ottobre-dicembre.
1952 gennaio-marzo . .
Avanzo (+)0
disavanzo( — ) •
Quota U.E.P.
Creditoottenutoda (—) oconcesso
(+)all'Unione
Pagamentiin dollariall'Unione
(-) oricevuti
dall'Unione(+)
Totale
Accordo per ilcredito speciale
Utilizzo(-) o
rimborso(+)
del credito
Pagamentiin dollariall'Unione
(-) oricevuti
dall'Unione(+)
milioni di dollari S. U.
— 185— 184
- 80 P)+ 173+ 167+ 149
+ 92
+ 123(2)
— 142— 50
+ 9+ 78+ 148+ 74
+ 118
— 31— 97
+ 38+ 89+ 1+ 18
+ 18
— 173— 147
+ 47+ 167+ 149+ 92
+ 135O
— 24
— 56+ 80
—
— 12
— 33+ 46
—
(') II passaggio dai disavanzi alle eccedenze verso l'U.E.P. si è verifìcato durante il primo trimestre del 1951.In gennaio la Germania occidentale aveva un disavanzo di $42 milioni, seguito da un altro disavanzo di$58 milioni in febbraio, ma in marzo venne registrata un'eccedenza di $11 milioni e da allora ogni mese,fino alla redazione della presente Relazione (maggio 1952), essa ha sempre riportato eccedenze.
(2) La differenza di $12 milioni fra il credito complessivo concesso dalla Germania all'U.E.P. e l'oro ricevutodall'U.E.P. ($135 milioni alla fine di marzo 1952) ed il saldo complessivo degli avanzi e disavanzi mensili($123 milioni alla stessa data) rappresenta l'uso fatto dalla Germania delle risorse esistenti.
Germania occidentale: Commercio estero.Dati mensili, in milioni di DM.
d e i r O . E . G . E . , l a B a n k d e u t s c h e r L ä n d e r a u m e n t a v a i l s a g g i o d i s c o n t o d a l
4 a l 6 % e v e n i v a n o e m a n a t e d i s p o s i z i o n i p i ù s e v e r e su l l e r i s e r v e o b b l i g a t o r i e .
Q u e s t e p r i m e m i s u r e s o n o s t a t e s e g u i t e d a l l a c o n c e s s i o n e d a p a r t e
d e l l ' U n i o n e e u r o p e a d e i p a g a m e n t i d i u n c r e d i t o s p e c i a l e d i $ 1 2 0 m i l i o n i ,
r i e n t r a n t e i n u n p r o g r a m m a p i ù v a s t o , a v e n t e p e r fine i l r i a s s e s t a m e n t o
d e l l ' e c o n o m i a d e l l a G e r m a n i a o c c i d e n t a l e . A l l a fine d e l g e n n a i o 1951 v e n n e r o
a d o t t a t e u l t e r i o r i m i s u r e c r e d i t i z i e d i s p o n e n t i , f r a l ' a l t r o , c h e l e b a n c h e
c o m m e r c i a l i d o v e s s e r o c o n t e n e r e i l c o m p l e s s o d e l l e d i v e r s e c a t e g o r i e d i c r e d i t i
c o n c e s s i a b r e v e t e r m i n e
e n t r o i l i m i t i d i d e t e r -
m i n a t i m u l t i p l i d e l p r o -
p r i o c a p i t a l e e r i s e r v e .
C i o n o n o s t a n t e , si è sv i -
l u p p a t a u n a s e c o n d a cr is i
p e r c u i , n e l f e b b r a i o ,
fu i s t i t u i t o il c o n t r o l l o
s u l l ' e m i s s i o n e d e l l e l i -
c e n z e d i i m p o r t a z i o n e ;
a p a r t e c i ò n o n v i fu
a l c u n a i n t e r f e r e n z a c o n
l e d i r e t t i v e g i à fissate:
a n z i u l t e r i o r i m i s u r e
v e n n e r o a d o t t a t e p e r
a s s i c u r a r e u n a r i d u z i o n e
1750
1500
1250
1000
750
500
250
0
-250
-500
-750
/V.V-65.
— AImportazioni A^ .__/*f\
1949 1950 1951 1952
g
nel volume dei crediti a breve termine in corso e nel marzo 1951, era giàstata conseguita un'eccedenza nell 'U.E.P. Ciò avvenne prima che il controllosulle licenze d'importazione avesse potuto avere apprezzabili effetti, perchéve n'erano già in circolazione per un importo superiore a $600 milioni neiriguardi di altri membri dell'Unione europea dei pagamenti, le importazionidai quali superarono in marzo quelle del febbraio. Nei mesi successivi,la riduzione nelle importazioni non fu tuttavia trascurabile. Alla fine delmaggio 1951 il credito speciale ottenuto dall'Unione europea dei pagamentiera stato interamente rimborsato ed alla fine dell'anno la Germania avevanon solo eliminato il suo disavanzo, ma vantava persino un piccolo creditoverso l'Unione. All'inizio del 1952 è stata ripresa, nel quadro delle disposizioniordinarie dell'O.E.C.E., la liberazione del commercio, ma in un primomomento essa non superò il 57 % in confronto alla proporzione normaledel 7 5 % ; dal 1° aprile 1952 la percentuale è stata, poi, aumentata al 75%.
Nel Federai Reserve Bulletin del dicembre 1951 è stato fatto ilseguente commento :
"II successo del Belgio e della Germania nel superare le pressioniinflazionistiche post-coreane, è principalmente il risultato della politicacreditizia da essi seguita. Le loro eccedenze nell'Unione europea deipagamenti, sebbene chiaramente derivanti da questa politica, devonoanche essere attribuite alla possibilità di questi paesi, di fornire mercidi cui altri avevano urgente bisogno per il riarmo o per l'espansioneindustriale."
In I t a l i a non vennero adottate nuove misure creditizie nell'annosuccessivo all'inizio del conflitto in Corea. La Banca d'Italia era già inpossesso di mezzi d'azione adeguati e li applicò con la severità sufficienteper prevenire l'insorgere di squilibri pericolosi. Pur mantenendo il saggioufficiale di sconto al 4 % (livello a cui era stato ridotto nell'aprile 1950)essa ammonì le banche commerciali, nell'agosto del 1950, ad essere moltoprudenti nella concessione di crediti e quando i prezzi delle merci comin-ciarono a salire ed industriali e commercianti erano ansiosi di otteneremaggiori crediti, ha fermamente resistito a tutte le richieste di ridurre illimite del 25 % fissato per le riserve minime.
In alcuni dei paesi, in cui si risentiva lo sforzo sostenuto per leaumentate importazioni, si è ritenuto necessario adottare una nuova politicacreditizia. Per completare il quadro dei mutamenti introdotti in questosettore dopo l'inizio del conflitto coreano, bisogna, a questo punto, menzionarele seguenti misure (una rassegna più completa delle diverse politiche creditizieseguite nei paesi qui citati ed in alcuni altri, verrà compiuta nel capitolo VII) :
1. Nel luglio 1950 la S v e z i a ha interrotto la politica di mantenere ilrendimento dei titoli al 3 %, mediante acquisti sul mercato da partedella banca centrale; e a partire dal 1° dicembre 1950, essa ha aumen-tato il saggio di sconto dal 2,50 al 3 %. Ma, tendendo il rendimentodei titoli pubblici a superare il 3,50 %, la banca centrale ha ripreso
— 10 —
Ragioni di scambio di quat t ro paesi nord ic i .
Periodo
1948
1949 . .
1950 primo semestresecondo semestre
1951 primo semestresecondo semestre
Indice dei prezzi all'esportazione diviso perl'indice dei prezzi all'importazione (valore unitario)
Danimarca
10010594
92
82
8 3 *
Norvegia
10010088
98
98
101
Svezia
10092
84
88
102113
Finlandia
100
91
7882
93123
* II miglioramento nelle ragioni di scambio danesi non è ancora manifesto nei dati relativi alla secondametà del 1951. Ma nel gennaio 1952 esse hanno quasi raggiunto II livello del 1950.
g l i a c q u i s t i a l fine d i m a n t e n e r l o a q u e s t o l i v e l l o . Q u e s t a p o l i t i c a d i
s o s t e g n o è c o n t i n u a t a fino a c h e , n e l l ' a u t u n n o , i l m e r c a t o h a i n c o -
m i n c i a t o a d e s s e r e a l i m e n t a t o d a i f o n d i d e r i v a n t i d a l s a l d o a t t i v o
d e l l a b i l a n c i a d e i p a g a m e n t i ( p r i n c i p a l m e n t e d o v u t o a i p r e z z i e c c e z i o -
n a l m e n t e a l t i s p u n t a t i p e r i p r o d o t t i d e s t i n a t i a l l ' e s p o r t a z i o n e q u a l i
l a p a s t a d i l e g n o e l a c a r t a ) e c h e a n d a v a n o a d a u m e n t a r e i n m i s u r a
p i u t t o s t o p e r i c o l o s a , l a l i q u i d i t à d e l m e r c a t o .
2 . I n N o r v e g i a l a s o l a m o d i f i c a z i o n e d e g n a d i n o t a è l ' a u m e n t o d a l
2 , 5 0 a l 2 , 8 0 % v e r i f i c a t o s i n e l r e n d i m e n t o d e i t i t o l i g o v e r n a t i v i f r a i l
g i u g n o 1 9 5 0 e d i l g i u g n o 1 9 5 1 .
3 . L a D a n i m a r c a , i n v e c e , è u n o d e i p a e s i o v e s o n o s t a t e p r e s e m i s u r e
c r e d i t i z i e m o l t o s e v e r e , c o m p r e n d e n t i u n a u m e n t o d e l s a g g i o u f f i c i a l e
d i s c o n t o d a l 3 , 5 0 a l 4 % n e l l u g l i o e d a l 4 a l 5 % , n e l n o v e m b r e
1 9 5 0 .
4 . A n c h e n e i P a e s i B a s s i si è a u m e n t a t o i l s a g g i o u f f i c i a l e d i s c o n t o ,
d a l 2 , 5 0 a l 3 % , n e l s e t t e m b r e 1 9 5 0 , m e n t r e a l t r e i m p o r t a n t i m i s u r e
s o n o s t a t e a d o t t a t e n e l l a p r i m a v e r a s u c c e s s i v a .
5 . N e l n o v e m b r e 1 9 5 0 i l s a g g i o u f f i c i a l e d i s c o n t o d e l l a B a n c a d i F i n -
l a n d i a è s t a t o e l e v a t o d a l 5 , 7 5 a l 7 , 7 5 % . Q u e s t o e r a i l s a g g i o p i ù
a l t o i n v i g o r e i n E u r o p a , a d e c c e z i o n e d e l l a G r e c i a . L ' a n n o s u c c e s -
s i v o è s t a t o e l a b o r a t o e m e s s o i n e s e c u z i o n e u n p r o g r a m m a d i s t a b i l i z -
z a z i o n e .
M e n t r e n e l 1 9 5 1 , N o r v e g i a , S v e z i a e F i n l a n d i a h a n n o s p u n t a t o p r e z z i
p i ù e l e v a t i p e r a l c u n i d e i l o r o p r i n c i p a l i p r o d o t t i d i e s p o r t a z i o n e , l a D a n i -
m a r c a h a s u b i t o u n n o t e v o l e p e g g i o r a m e n t o d e l l e r a g i o n i d i s c a m b i o e d
h a d o v u t o l o t t a r e a n c h e c o n t r o a l t r e d i f f i c o l t à . S e c o n d o i c a l c o l i c o m p i u t i
d a l M i n i s t e r o p e r l e finanze d a n e s e , i l f a t t o c h e i p r e z z i p e r l e i m p o r t a z i o n i
s o n o a u m e n t a t i p i ù d i q u e l l i p e r l e e s p o r t a z i o n i s i g n i f i c a c h e ( p u r t e n e n d o
c o n t o d e i m a g g i o r i p r o v e n t i d e r i v a n t i d a i n o l i a u m e n t a t i ) l a b i l a n c i a d e i
p a g a m e n t i h a d o v u t o s o p p o r t a r e , p e r i l 1 9 5 1 , u n m a g g i o r c o s t o d i c o r .
— 11 —
Danimarca: Posizione netta valutaria dellaBanca Nazionale e disavanzo nell'U.E.P.
(Milioni di corone danesi).200 | , r 1 200
d a n . 1 . 1 0 0 m i l i o n i rispetto a l 1 9 4 9 ( p a r i a d u e v o l t e e m e z z o l ' i m p o r t o
a n n u a l e r i c e v u t o s o t t o f o r m a d i a i u t o M a r s h a l l ) . P e r f r o n t e g g i a r e l a d i f f i c i l e
s i t u a z i o n e c h e m i n a c c i a v a i l p a e s e e , s p e c i a l m e n t e , a l l o s c o p o d i a r r e s t a r e
l ' i n d e b i t a m e n t o v e r s o l ' e s t e r o d e l l a B a n c a N a z i o n a l e , n e l l ' a u t u n n o e d i n v e r n o
d e l 1 9 5 0 , s i p r e s e r o v a r i p r o v v e d i m e n t i , f r a c u i m i s u r e d r a s t i c h e p e r l i m i t a r e
l e i m p o r t a z i o n i , i n a s p r i m e n t i fiscali, r i d u z i o n i n e l l e s p e s e p u b b l i c h e e n e g l i
i n v e s t i m e n t i p u b b l i c i e p r i v a t i . O l t r e a l l ' a u m e n t o n e l s a g g i o d ' i n t e r e s s e , n e l -
l ' o t t o b r e 1 9 5 0 , v e n n e r o s o s p e s e a l c u n e f a c i l i t a z i o n i s p e c i a l i c o n c e s s e p e r i l
r i s c o n t o , p r e s s o l a b a n c a c e n t r a l e , d i e f f e t t i r e l a t i v i a l s e t t o r e e d i l i z i o . F o r -
t u n a t a m e n t e , v e r s o l a fine d e l 1 9 5 1 i p r o d o t t i a g r i c o l i d a n e s i s i v e n d e v a n o
a p r e z z i m i g l i o r i , m e n t r e l a m a g g i o r p a r t e d e l l e i m p o r t a z i o n i d i m a t e r i e
p r i m e c o s t a v a m e n o ; i l v o l u m e d e l l e e s p o r t a z i o n i è , i n o l t r e , a u m e n t a t o d e l
1 2 % , m e n t r e q u e l l o d e l l e i m p o r t a z i o n i è d i m i n u i t o d e l 7 % e d i p r o v e n t i d a i
n o l i , n e l 1 9 5 1 , h a n n o s u p e r a t o d i c o r . d a n . 3 0 0 m i l i o n i q u e l l i d e l 1 9 5 0 .
L a c o n c o m i t a n z a f r a l e m i g l i o r a t e c o n d i z i o n i a l l ' e s t e r n o d e l p a e s e e d
u n a r i s o l u t a p o l i t i c a d e f l a z i o n i s t i c a a l l ' i n t e r n o , h a r i d o t t o i l d i s a v a n z o n e l l e
p a r t i t e c o r r e n t i d a c o r . d a n .
7 0 0 m i l i o n i , n e l 1 9 5 0 , a m e n o
d i c o r . d a n . 1 0 0 m i l i o n i n e l
1 9 5 1 ( v e d a s i c a p i t o l o I V )
e , p e r q u a n t o riguarda l a s i -
t u a z i o n e v a l u t a r i a d e l l a B a n c a
N a z i o n a l e , e s s a h a m u t a t o
l ' i n d e b i t a m e n t o n e t t o a m -
m o n t a n t e , a l l a fine d ' a g o s t o
1 9 5 1 , a c o r . d a n . 3 0 0 m i l i o n i ,
i n u n s a l d o c r e d i t o r e d i
c o r . d a n . 2 4 m i l i o n i a l l a fine
d e l l ' a n n o e d i c o r . d a n . 9 8
m i l i o n i a l l a fine d i a p r i l e
1 9 5 2 . S i p u ò , q u i n d i , a f f e r -
m a r e c h e l a p o l i t i c a m o n e -
t a r i a r e s t r i t t i v a e l a p i ù
e l e v a t a i m p o s i z i o n e fiscale,
r i d u c e n d o m a t e r i a l m e n t e i l
v o l u m e d e l p o t e r e d ' a c q u i s t o ,
s i a n e l l e m a n i d e l p u b b l i c o ,
s i a d e l l e a z i e n d e c o m m e r c i a l i e d i c r e d i t o , h a n n o s c o r a g g i a t o l ' a c c u m u l a z i o n e
d i s c o r t e e , d i c o n s e g u e n z a , h a n n o a n c h e c o n t r i b u i t o a r i d u r r e l e i m p o r t a z i o n i ,
m e n t r e l a c o n t e m p o r a n e a c o n t r a z i o n e d e l l a d o m a n d a s u l m e r c a t o i n t e r n o
h a o b b l i g a t o m o l t e i n d u s t r i e a d e d i c a r s i i n m i s u r a c r e s c e n t e a l l e e s p o r t a z i o n i ,
c o m e è p r o v a t o d a l l ' i n c r e m e n t o n e l l e e s p o r t a z i o n i d i p r o d o t t i i n d u s t r i a l i
d u r a n t e l ' a n n o . I n c o n s i d e r a z i o n e d e l m i g l i o r a m e n t o v e r i f i c a t o s i , l e m i s u r e
p r e c e d e n t e m e n t e a d o t t a t e s o n o s t a t e l i e v e m e n t e a t t e n u a t e n e l l ' a u t u n n o 1 9 5 1 ;
s i e b b e c o s ì i l r i p r i s t i n o d e i p r i v i l e g i d i r i s c o n t o r e l a t i v i a l s e t t o r e e d i l i z i o
e l o s v i n c o l o d i c e r t i f o n d i d i c o n t r o p a r t i t a ( s i n t o m i , q u e s t i , d e l s u c c e s s o
d e l l a p o l i t i c a s e g u i t a ) .
-200
-300
-W0
1951 1952Lb00
— 12 —
I Paes i Bas s i , altro paese largamente dipendente dalle esportazionidi prodotti agricoli, hanno subito un peggioramento analogo nelle proprieragioni di scambio. Essi hanno, inoltre, dovuto far fronte alle difficoltà deri-vanti dalla perdita dell'Indonesia, dalla quasi completa mancanza di materieprime all'interno del paese, da un elevato incremento naturale nella popola-zione (ciò che significa dover trovare un'occupazione per un numero semprepiù grande di lavoratori) e da un crescente peso per il riarmo (un'aggiuntadi circa fiorini 500 milioni all'anno, al bilancio). Dopo una prolungatacrisi ministeriale nel febbraio-marzo 1951, furono adottate le misure perfronteggiare la situazione: nel mese d'aprile del 1951 il saggio di sconto venneelevato ulteriormente dell'1 %, portandolo cosi al 4 % (cioè dell'1,50 % supe-riore al saggio in vigore nell'autunno del 1950); il volume degli investimentivenne ridotto ; circa il 60 % dei contributi stanziati in bilancio per i prezzipolitici venne abolito (il che ha diminuito le spese pubbliche di fiorini275 milioni) e soltanto la metà del conseguente aumento nel costo dellavita, valutato a circa il 10%, è stato subito compensato per i lavoratori,sotto forma di aumenti salariali. Contemporaneamente, vennero inaspritealcune imposte e prese disposizioni per un più accurato esame dei bilancidegli enti locali, allo scopo di conseguire delle economie.
Dopo quattro mesi e, cioè, nella seconda metà di luglio 1951, si poteronoosservare i primi sintomi di miglioramento ed i Paesi Bassi hanno terminatol'anno con riserve monetarie superiori a quelle possedute all'inizio, mentreil debito verso l 'U.E.P. è stato rimborsato integralmente alla fine del mesedi gennaio 1952. Questi risultati sono stati ottenuti senza che il paese abbiarinunciato in misura notevole alla liberazione del commercio, precedentementeadottata. L'equilibrio è stato, infatti, raggiunto tanto con l'espansione delleesportazioni che avvantaggiandosi della riduzione nelle importazioni, derivantedalle condizioni del mercato. Questa soluzione è da preferire ad altre edovrebbe sempre essere tentata durante un periodo di rapida espansioneeconomica, quando la domanda sui mercati internazionali è vivace. Dall'iniziodel mese di marzo 1952 la liberazione del commercio, nell'ambito dei-
Paesi Bassi: Commercioe bilancia dei pagamenti.
Totali trimestrali
1950 gennaio-marzoaprile-giugno .luglio-settembreottobre-dicembre
1951 gennaio-marzoaprile-giugno .luglio-settembreottobre-dicembre
1952 gennaio-marzo
Importa-zioni*
Esporta-zioni
Saldo
Partitecorrenti
dellabilancia
deipagamenti
milioni di fiorini
1.7121.9961.9062.1382.4282.7062.4062.1322.297
.1091.1741.347.658
.6471.777.8542.137
2.140
— 603— 822— 559— 480
— 781— 929— 552+ 5— 157
— 715
— 376
— 792
+ 540
l 'O .E .C .E . , è s ta ta ele-
va ta dal 71 al 7 5 % .
* Nella primavera del 1951 sonostate fissate alcune quote d'impor-tazione ed è stata adottata qual-che altre misura di controllo, pro-cedura che, apparentemente avreb-be dovuto ridurre il volume delleimportazioni col risultato di unabattuta d'arresto nella liberazionedel commercio olandese. Ma inpratica le quote fissate si sonodimostrate adeguate e, da altripunti di vista, anche le restrizionisul commercio sono state appli-cate in modo da ridurre solo leg-germente od affatto le importazio-ni: la diminuzione verificatasi nel-la seconda metà del 1951 è statapiuttosto il risultato delle condizio-ni generali del mercato, in quantoinfluenzate non solo dal mutamentoavvenuto nella politica creditizia edalle altre misure finanziarie adot-tate, ma anche dal ribasso neiprezzi (che rese gli acquirenti esi-tanti) e dalle notevoli scorte esi-stenti in molti settori dell'economia.
— 13 —
Per importanti che le misure speciali, adottate nei Paesi Bassi nellaprimavera del 1951 siano state, tanto per la situazione interna quanto rispettoad altri paesi, occorre ricordare che, condizione indispensabile per il rista-bilimento dell'equilibrio e conscguentemente per il successo dello sforzosostenuto per la riabilitazione finanziaria, fu l'ininterrotta riduzione del-l'eccesso di liquidità, ottenuta, negli anni precedenti, col rimborso di debitia breve termine, ecc.
Mentre è stato indubbiamente di grande importanza che i produttoriabbiano, in linea generale, potuto contare su mercati pronti ad accoglierei loro prodotti d'esportazione (ad eccezione di pochissime merci, quali,negli ultimi mesi, certi tipi di tessuti), è in pari tempo necessario sottolineareil fatto che fino a che i prezzi delle materie prime crescevano rapidamente(come si è verificato fino al febbraio 1951), le misure creditizie adottatenei singoli paesi non si erano rivelate abbastanza efficaci per arrestare l'espan-sione nel volume del potere d'acquisto e l'aumento dei prezzi interni.Cosi non è probabile che, aumentando i prezzi per molte merci del 2—3 %al mese, un incremento dell'I o 2 % all'anno nei saggi di sconto basti ascoraggiare la richiesta di crediti. Ma, all'inizio della primavera del 1951, iprezzi della maggior parte delle merci fondamentali hanno cessato di au-mentare ed hanno, invece, cominiciato a flettersi; nella fase successiva, apartire, cioè, dall'estate, è prevalsa sui mercati internazionali una maggiorestabilità di prezzi. Una volta arrestata l'ascesa dei prezzi sui mercatimondiali, l 'aumento nei saggi d'interesse e le altre misure creditizie adottatesono divenuti strumenti potentissimi per il ristabilimento dell'equilibrio internoed il miglioramento delle bilance dei pagamenti.
Siccome la tendenza dei prezzi internazionali dipende principalmentedagli sviluppi negli S t a t i U n i t i , l'evoluzione dei prezzi in questo paese,determinata dalla sua politica economica, è, naturalmente, della massimaimportanza. Uno dei maggiori successi conseguiti nel 1951 è stato l'arresto,nell'economia americana, dell'aumento inflazionistico dei prezzi e quindigli sforzi degli altri paesi per raggiungere la stabilizzazione monetaria ebberouna solida base di appoggio.
Il fatto che il mutamento di congiuntura nei mercati mondiali si siaverificato proprio nei mesi di febbraio e marzo 1951 dimostra il suo legamecol cambiamento della situazione militare in Corea. Con il miglioramentonegli eventi bellici è stato, cioè, di nuovo possibile contare su approvvigiona-menti regolari di gomma e stagno dalle importanti aree produttrici di materieprime dell'Asia sud-orientale e con certezza ancora maggiore sui rifornimentidi lana da parte dell'Australia e della Nuova Zelanda.
Quando i prezzi di alcune merci cominciarono a diminuire l'incantoche dominava i mercati si spezzò. Si constatò che industriali e commerciantiall'ingrosso ed al dettaglio, avevano accumulato g r a n d i s c o r t e di m a t e r i ep r i m e e di a l t r e m e r c i e dato che, in molti settori, tali scorte risultavano note-volmente superiori al volume della domanda dei consumatori, esse, premendo sumercato, hanno svolto un'utilissima funzione nell'impedire ai prezzi di crescere.
— 14 —
Stat i Un i t i :Sco r te commercial i (valor i con tab i l i ) . *
Fine mese
1948 dicembre . . .
1949 dicembre . . .
1950 marzo . . . .giugno . . . .settembre . .dicembre . . .
1951 marzo . . . .giugno . . . .settembre . .dicembre . . .
Industria
Com-mercioall'in-grosso
Com-mercio
aldettaglio
Totale
miliardi di dollari
31,728,728,429,130,133,335,639,041,142,0
8,17,77,88,18,49,4
9,910,210,110,0
15,814,514,915,616,617,819,720,318,818,1
55,650,951,152,855,160,4
65,269,470,070,1
* Cifre rettificate per variazionistagionali. Dalle cifre della tabellache si riferiscono unicamente allescorte delle aziende private, sonoescluse sia le scorte ufficialifederali sia di altre Imprese pub-bliche. Le scorte effettive delgoverno statunitense sono aumen-tate da un valore dichiarato (aiprezzi di mercato del 30 giugno1951) di $1,8 miliardi alla fine del1949, a $2,5 miliardi alla finedell'anno successivo ed a $3,4miliardi al termine del 1951, valea dire di circa un terzo in ognianno considerato. All'ultima datale scorte complessive progettateammontavano a $9,3 miliardi, percui circa II 37 % era già statoaccumulato.
N e l l ' a u t u n n o d e l 1 9 5 0
e n e i p r i m i m e s i d e l
1 9 5 1 , q u a n d o , c i o è , g l i
e n o r m i a u m e n t i n e l l e
s c o r t e d i m e r c i - c o m -
p r e s e q u e l l e u f f i c i a l i -
s t a v a n o s p i n g e n d o i p r e z z i a l l ' i n s ù ( t a l v o l t a a l i v e l l i a s s u r d i ) , i l p r o g r a m m a p e r i l
r i a r m o n o n a v e v a a n c o r a i n c o m i n c i a t o a f a r s e n t i r e i s u o i e f f e t t i s u l l e s p e s e
p u b b l i c h e , m e n t r e l a p r e s s i o n e a l r i b a s s o c h e l e s c o r t e a c c u m u l a t e h a n n o
e s e r c i t a t o s u i p r e z z i , a p a r t i r e d a l l a p r i m a v e r a d e l 1 9 5 1 , s i è f a t t a s e n t i r e
( m o l t o u t i l m e n t e ) n e l m o m e n t o i n c u i l e s p e s e p e r g l i a r m a m e n t i a s s u -
m e v a n o p r o p o r z i o n i r i s p e t t a b i l i .
E d i n f i n e q u a n d o , q u a l e f a t t o r e a d d i z i o n a l e , l e p r e v i s i o n i a g r i c o l e p e r
i l 1 9 5 1 h a n n o s e g n a l a t o u n o t t i m o r a c c o l t o e s i r e s e e v i d e n t e c h e , a d
e c c e z i o n e d i c e r t i m e t a l l i e d a l t r i p r o d o t t i d i r e t t a m e n t e n e c e s s a r i p e r l a
p r o d u z i o n e b e l l i c a , n o n s i s a r e b b e v e r i f i c a t a n e s s u n a p e r i c o l o s a p e n u r i a d i
m e r c i , n o n s o l o s c o m p a r v e o g n i s i n t o m o d i p a n i c o , m a i l p u b b l i c o r i d u s s e
d e c i s a m e n t e i p r o p r i a c q u i s t i , f o r s e m e n o n e l l a s p e r a n z a d i p a g a r e p r e z z i
p i ù b a s s i n e l f u t u r o , q u a n t o a l l o s c o p o d i a c c u m u l a r e r i s e r v e d i d a n a r o
l i q u i d o . L ' e s p e r i e n z a d i m o s t r a c h e n e g l i S t a t i U n i t i q u a s i t u t t e l e c l a s s i
s o c i a l i a u m e n t a n o l a p e r c e n t u a l e i n d i v i d u a l e d i r i s p a r m i o n e l c a s o d i
e m e r g e n z a n a z i o n a l e ; e d i l c o n f l i t t o i n C o r e a h a a s s u n t o q u e s t o a s p e t t o p e r g l i
S t a t i U n i t i p i ù c h e p e r g l i a l t r i p a e s i . U n i n c r e m e n t o n e l r i s p a r m i o s i è
v e r i f i c a t o n e l l a p r i m a e s e c o n d a g u e r r a m o n d i a l e e d a n c h e d u r a n t e l a g r a n d e
c r i s i d e l 1 9 3 0 , q u a n d o p o s s i b i l e . L a b a s s a p e r c e n t u a l e d e l r i s p a r m i o i n d i -
v i d u a l e n e l p r i m o t r i m e s t r e d e l 1 9 5 1 è u n ' i n d i c a z i o n e c h e , d u r a n t e l ' a u t u n n o
1 9 5 0 e l ' i n v e r n o s u c c e s s i v o , i l p u b b l i c o n o n a v e v a a n c o r a r i p r e s o i l s u o
c o m p o r t a m e n t o t r a d i z i o n a l e . S e m b r a c h e a b b i a p i u t t o s t o r e a g i t o a l t i m o r e
d i i m m i n e n t i s c a r s i t à d i p r o d o t t i e d i n u n a c e r t a q u a l m i s u r a a n c h e a l
t i m o r e d i u n a i r r e f r e n a b i l e i n f l a z i o n e . R i s u l t a t i i n f o n d a t i q u e s t i t i m o r i , i l
p u b b l i c o h a r i p r e s o l a s u a " n o r m a l e " a b i t u d i n e d i a u m e n t a r e l a p e r c e n t u a l e
d i r i s p a r m i o i n t e m p i d i e m e r g e n z a . *
* Dalla primavera del 1951 il risparmio netto di qualsiasi categoria (privato e pubblico) ha rag-giunto negli Stati Unit i il ritmo annuo di $ 35 miliardi, corrispondente a circa il 13 % del redditonazionale, circa la stessa proporzione di quello svizzero. Al tasso ufficiale di cambio, la somma di $ 35miliardi corrisponde a £ 12,5 miliardi, cioè al reddito nazionale del Regno Unito per il 1951.
— 15 —
S t a t i U n i t i : F i n a n z i a m e n t o d e g l i i n v e s t i m e n t i l o r d i .
Classificazione
Totale degli investimenti interni p r i -v a t i al lordo comprese le variazioninelle scorte aziendali
Meno: accantonamenti per consumo dicapitali fìssi
Rimane: totale degli investimenti privatinetti
Finanziati mediante:Risparmi personali . . . . .Risparmi aziendali
Totale dei r isparmi pr ivat i personalied aziendali
1950
T o t a l e
48,9
21,2
27,7
10,713,6
24,3
Primotrimestre
16,7
5,6
11,1
0,03,1
3,1
Secondotrimestre
miliardi
14,4
5,8
8,6
6,62,7
9,3
1951
Terzotrimestre
di dollari
14,7
5,9
8,8
6,82,2
9,0
Quartotrimestre
13,4
6,1
7,3
3,81,5
5,3
T o t a l e
59,1
23,5
35,6
17,29,5
26,7
Nota : I risparmi aziendali rappresentano la differenza fra i "profitti delle società al netto delle imposte" e i"dividendi". Nel 1950 i profìtti delle società al netto delle imposte sono stati di $22,8 miliardi e i dividendi di$9,2 miliardi (pari al 40 % dei profitti al netto delle imposte) mentre nel 1951 i primi furono di $18,9 miliardi edi secondi di $9,4 miliardi soltanto.
Oltre ai risparmi privati (indicati nella tabella) bisogna pure tener conto dei "risparmi pubblici", risul-tanti, ad esempio, dal rimborso del debito pubblico o dall'aumento di fondi sociali od altri fondi fìduciari am-ministrati dalla pubblica amministrazione. Una parte della differenza fra il totale degli investimenti interni privatinetti ed il totale dei risparmi privati si spiega col contributo fornito dal risparmio pubblico (resosi disponibilesul mercato ad esempio al momento del rimborso di debiti). La differenza rimanente è dovuta: 1) agli investi-menti o disinvestimenti esteri, al netto e 2) ad un lieve scarto statistico.
I l r i t o r n o a d u n e l e v a t o s a g g i o d i r i s p a r m i o n e l l a p r i m a v e r a d e l 1 9 5 1
è s t a t o , n a t u r a l m e n t e , u n g r a n d e v a n t a g g i o d a l p u n t o d i v i s t a m o n e t a r i o ,
d a t o c h e , è s u p e r f l u o d i r l o , l e r e s t r i z i o n i n o n v e n g o n o i m p o s t e c o m e fine
a s é s t e s s e , m a p e r m a n t e n e r e u n a d e g u a t o r a p p o r t o f r a r i s p a r m i o e d i n v e s t i -
m e n t i . U n flusso a b b o n d a n t e d i r i s p a r m i o c o n s e n t e d i m a n t e n e r e s a g g i d ' i n t e r e s s e
p i ù b a s s i e d i i m p o r r e r e s t r i z i o n i q u a n t i t a t i v e m e n o s e v e r e d i q u a n t o a l t r i m e n t i
Stati Uniti: Entrate ed uscite di cassaper gli esercizi fiscali terminanti il 30 giugno; in miliardi di dollari.
Avanzo
Uscite
'<• En t ra te
1940 1941 1942 1943 1944 1945 1946 1947 1948 1949 1950 1951 1952 1953 1954 1955
100
90
80
70
60
50
W
30
20
10
0
— 16 —
sarebbe necessario. Ma, in questo caso, era indispensabile fare qualcosa dipiù, anche se i mercati, per le ragioni or ora menzionate, erano maturi perun ribasso di determinati prezzi. Era indispensabile, cioè, che il mutamentodi atteggiamento e di orientamento fosse sostenuto da adeguate misure dipolitica tributaria e creditizia. Altrimenti il miglioramento non avrebbe offertoche un respiro temporaneo ad un mondo dominato dall'inflazione.
Il 26 gennaio 1951 gli Stati Uniti hanno ripristinato il controllo suprezzi e salari, ma si è, per lo più, d'accordo nel ritenere che il movimentoal ribasso della primavera successiva non fu tanto dovuto alla fissazione diprezzi massimi da parte delle autorità, quanto a cause di carattere piùgenerale. In più di un caso i prezzi caddero al di sotto dei livelli fissatiufficialmente. Ma sarebbe un errore pensare che queste misure siano statedel tutto prive d'efficacia. Nei periodi caratterizzati da improvvisi aumentinella domanda, resa effettiva dall'espansione creditizia, il controllo direttopuò contribuire a rallentare l'aumento del costo della vita ed anche deisalari permettendo di guadagnare il tempo necessario per l'adozione dialtre misure più energiche.*
Fra gli altri provvedimenti presi, quelli nel campo t r i b u t a r i o sono,naturalmente, di particolare importanza in periodi di spese rapidamente cre-scenti.
Le spese del bilancio federale, per l'anno finanziario 1951-52, sono preventivatein $ 71 miliardi, superiori cioè del 76% al livello pre-Corea. Un ulteriore incrementoa $ 85 miliardi è previsto per il 1952-53 ed in quest'anno, secondo le previsioni delPresidente, la spesa per forze armate, energia atomica ed assistenza (militare ed eco-nomica) all'estero, ammonterà a $ 63 miliardi, cioè a più di un quinto del redditonazionale.
La pronta azione spiegata dal governo e dal Congresso con l'aumento dellealiquote tributarie ha, finora, permesso di finanziare le aumentate spese senza farericorso ai prestiti (tranne per periodi contenuti entro il limite dell'esercizio finan-ziario). Tre nuove leggi tributarie (rispettivamente dell'autunno del 1950, del gennaioed ottobre 1951) hanno provveduto ad incrementare le entrate pubbliche di un importoprevista in $-1-6— miliardi,ma l'effettivo gettito di queste nuove imposte, come purequello dei tributi già in vigore, è stato superiore, in seguito all'aumento nel redditonazionale del 27% dal 1949 al 1951. Infatti, le imposte dirette, pagate dai contribuentie dagli enti collettivi, superano ora i tre quarti di tutti gli incassi federali. Ma, nono-stante la crescente aliquota di prodotto nazionale prelevata dal governo federale, il
* Un rallentamento nell'aumento dei prezzi influenti sul costo della vita è particolarmente impor-tante nei casi in cui i lavoratori godono del diritto di aumenti salariali automatici, in seguito adaccordi contenenti la clausola relativa alla cosiddetta "scala mobile". Gli aumenti concessi con talesistema non fanno altro che perpetuare l'aumento ed escludono quasi ogni possibilità di adegua-mento in senso contrario, perché il costo di salari più elevati provoca in genere un'immediata espan-sione creditizia. Alla fine del mese di marzo 1951 negli Stati Uniti i salari di quasi tre milionidi lavoratori erano determinati da varie scale mobili. In ogni paese in cui i salari di una consi-derevole massa di lavoratori sono basati su scale mobili, gli incrementi nei prezzi diventano parti-colarmente pericolosi (per le ragioni appena menzionate) ed è, pertanto, della massima importanzache ogni tendenza inflazionistica venga soffocata sul nascere (con una severa politica creditizia,integrata da altre misure) in modo da eliminare ogni effetto cumulativo.
Scopo della scala mobile è di impedire una diminuzione nei salari reali. L'interesse dei lavo-ratori, come pure delle altre classi sociali è, tuttavia, che il reddito nazionale reale ed il tenoredi vita generale aumentino e questo risultato può essere raggiunto soltanto con un sistema mone-tario ed economico abbastanza stabile, tale da indurre a risparmiare di più, fornendo quindi lerisorse necessarie per un maggiore volume di investimenti.
— 17 —
S t a t i U n i t i : E n t r a t e e s p e s e d i b i l a n c i o(gli esercizi finanziari terminano il 30 giugno di ogni anno).
Classificazione
EntrateSpese
Avanzo (+) o disavanzo (—) di bilancio .
Incassi dal pubblicoPagamenti al pubblico
Avanzo (+) o disavanzo (—) di cassa . .
1949-50 1950-51 1951-52* 1952-53*
miliardi di dollari
37,040,2
— 3,1
41,043,2
— 2,2
48,144,6
+ 3,5
53,4
45,8
+ 7,6
62,770,9
— 8,2
68,772,6
— 4,0
71,085,4
— 14,4
76,987,2
— 10,3
"Preventivo presentato dal Presidente in gennaio. Questo sembra aver esagerato il disavanzo di $3-4 miliardiper il 1951-52 e probabilmente di un importo ancora maggiore per il 1952-53.Nota : Per seguire l'effetto delle finanze pubbliche sull'economia nel suo complesso, la situazione di cassa èpiù attendibile di quella di bilancio, dato che i conti di cassa includono le operazioni con fondi fiduciari edescludono certe spese di bilancio che non danno luogo a uscite di cassa, come gli interessi maturati suibuoni fruttiferi. E' degno di nota che l 'andamento s tag ionale nelle operazioni statali si sia dimostrato favore-vole in quanto la concentrazione della riscossione dei tributi, nei primi tre mesi del 1951, ha dato un avanzodi cassa di $6,9 miliardi in quel trimestre, cioè proprio nel momento in cui le forze inflazionistiche richiedevanoun contropeso. Un deficit di cassa per $ 5,5 miliardi, verifìcatosi nella seconda metà dell'anno ha, invece,coinciso con la tendenza al ribasso sui mercati e cori la reazione diffusasi dopo il "boom" nelle scorte.
v o l u m e d i risorse e f f e t t i v e a d i s p o s i z i o n e d e l l ' e c o n o m i a p r i v a t a è a u m e n t a t a n e l 1 9 5 1 ,
c o m e si p u ò r i l e v a r e d a l l a s e g u e n t e t a b e l l a .
E ' s t a t o n e c e s s a r i o l i m i t a r e i c o n s u m i e gl i i n v e s t i m e n t i , m a n o n r i d u r l i . L ' a u m e n t o
s p o n t a n e o n e l s a g g i o d i r i s p a r m i o è b a s t a t o p e r s i n o a p e r m e t t e r e i n v e s t i m e n t i p i ù
e l e v a t i .
S t a t i U n i t i : S p e s a l o r d a n a z i o n a l e .
Periodo
1949195019511952 - Primo trimestre*
194919501951
Acquistifederali
dimerci
e servizi(al netto)
Risorsedisponibili
per glialtri
settori
Util
Consumipersonali
zzo del resi
Investi-mentiinterniprivati
al lordo
o del prodo
Investi-mentinetti
all'estero
tto:
Governistatali
elocali
Totaleprodottonazionale
lordo
miliardi di dollari correnti
25,522,841,652,3
231,8259,8286,2287,4
180,2193,6205,5209,6
33,048,959,153,4
0,5— 2,3
0,22,0
18,119,721,422,4
257,3282,6327,8339,7
miliardi di dollari 1939
13,011,018,6
130,5143,3147,4
102,9108,7107,2
17,824,828,2
0,60,02,1
9,29,8
10,0
143,5154,3166,0
Rettificato per le variazioni stagionali e calcolato su base annua.
E s s e n d o s t a t o q u a s i e l i m i n a t o i l p e r i c o l o d i r e t t o d i u n a finanza d e f i -
c i t a r i a i n f l a z i o n i s t i c a , i n v i r t ù d e l l e m i s u r e fiscali a d o t t a t e , r i m a n e l a n e c e s -
s i t à d i i m p e d i r e u n a e c c e s s i v a e s p a n s i o n e c r e d i t i z i a p e r s c o p i
e c o n o m i c i e d a l t r i u s i p r i v a t i . L a d o m a n d a d i c r e d i t i d a p a r t e d e l -
l ' e c o n o m i a è a u m e n t a t a n e l l a s e c o n d a m e t à d e l 1 9 5 0 , p r i n c i p a l m e n t e p e r
l a n e c e s s i t à d i finanziare l a c o s t i t u z i o n e d i s c o r t e m a g g i o r i i n p e r i o d o d i
p r e z z i c r e s c e n t i , n e l l o s t e s s o t e m p o i n c u i i c a p i t a l i e r a n o i m m o b i l i z z a t i d a
— 18 —
un volume di investimenti senza precedenti per nuovi impianti ed attrez-zature. Le misure adottate nel settore creditizio sono state le seguenti:
1. Una delle prime misure introdotte è stata la restrizione imposta ad alcunecategorie di crediti, in base alla quale sono state fissate le condizioni minimeper la loro concessione. Questa disposizione aveva lo scopo di ridurre l'ammon-tare del credito concesso ai tre settori del credito al consumo (pagamenti rateali),del credito immobiliare e del credito al mercato azionario.
2. I saggi ufficiali di sconto delle banche di Riserva Federale sono stati aumen-tati dall'I,50 all'I,75% nell'agosto del 1950.
3. Le percentual i delle riserve legali sono state aumentate nel gennaio efebbraio 1951. Questa azione ha avuto per immediato effetto di aumentare leriserve obbligatorie delle banche affiliate al Sistema di Riserva Federale da $ 16miliardi a $18 miliardi. Alla fine di febbraio 1951 queste riserve ammontavanocomplessivamente a $ 19 miliardi.
4. La poli t ica di mercato aper to del Sistema di Riserva Federale è statamutata nel marzo 1951 in modo da ridurre i suoi acquisti di titoli governativie diminuire così la disponibilità delle riserve bancarie.
5. Nel marzo del 1951 è stata eseguita una operazione di conversione, con laquale sono state offerte nuove obbligazioni al 2,75%, non negoziabili e conredimibilità limitata, in sostituzione di obbligazioni al 2,50% liberamente negoziabili.Questa operazione ha contribuito a ridurre il volume dei realizzi da parte deidetentori.
6. Pure nel marzo del 1951 è stato elaborato un Programma per la LimitazioneVolontar ia del Credi to , in base al quale gli istituti finanziari (banche,compagnie di assicurazione, ecc.) sono stati invitati ad effettuare le loro opera-zioni di credito in modo da contribuire alla esecuzione del piano di difesa e dialtri bisogni essenziali, limitando, invece, l'uso del credito per altri scopi.
Il mutamento decisivo nella politica creditizia degli Stati Uniti è ilrisultato di un accordo, raggiunto il 4 marzo 1951 fra il Dipartimento delTesoro ed il Sistema di Riserva Federale, sulla politica dell'amministrazionedel debito pubblico e sulla politica monetaria. Sebbene gli aumenti nei saggid'interesse e le altre disposizioni, misurati sul metro europeo, siano alquantomodesti, il loro effetto cumulativo è stato di ridurre la d i s p o n i b i l i t à d if a c i l i t a z i o n i c r e d i t i z i e . L'ammontare del credito concesso a privatiè stato, nel 1951, notevolmente inferiore a quello dell'anno precedente. Comereazione alla ridotta disponibilità di fondi, unita alla persistente domandadi credito, si è avuto un moderato aumento nei saggi d'interesse. I saggipraticati dalle maggiori banche sui prestiti concessi alla loro clientela sonocresciuti da circa il 2%, a metà del 1950, al 3 % alla fine del 1951; nellatabella che segue sono riportati i diversi saggi d'interesse.
Un fattore imbarazzante nella situazione del mercato è costituito dallamisura in cui le banche e gli altri istituti di credito hanno conservato titoligovernativi a breve scadenza, facilmente realizzabili. Questo fatto rap-presenta, tuttora, una difficoltà, ma qualche progresso verso la suaeliminazione è stato compiuto mediante le operazioni di conversione ed ilribasso nelle quotazioni dei titoli pubblici sembra ostacolare, come si speravaavvenisse, la pratica bancaria di vendere obbligazioni allo scopo di aumen-
— 19 —
Stati Uniti: Saggi d'interesse sui mercati monetari e dei capitali.
Media
Saggiodi sconto
dellaBanca diRiserva
Federale
Rendimento dei titoli governativi(soggetti ad imposte)
Buoni (inoa 3 mesi
Titolia 9-12
mesi
Titolia 3-5anni
Obbiiga-zionia 15e piùanni
Carta commerciale a brevetermine
Cartacommer-
cialedi prima
categoriaa 4-6mesi
Accetta-zioni
bancariedi prima
categoriaa 90giorni
\
Rinnovosu danaroinvestjtoa brevis-sima sca-denza per
opera-zioni diborsa
Rendimenti medidelle
obbiiga-zioni in-dustrialiferro-
viarie edegli
enti diutilità
pubblica(5)
Azioniordinarie
percentuale
1946
1947
1948
1949
1950 gennaio-giugnoluglio-settembreottobre-dicembre
1951 gennaio-marzo .aprile-giugno . .luglio-settembreottobre-dicembre
1952 gennaio . . . .febbraio . . . .marzo
1,00
1,00
1,25-1,50
1,50
1,501,50-1,75
1,75
1,7 S1,751,751,75
1,751,751,75
0,375
0,594
1,040
1,102
1,1421,2331,353
1,4001,5321,6281,649
1,6881,5741,658
0,82
0,88
1,14
1,14
1,17U271,44
1,621,841,721,73
1,751,701,69
1,16
1,32
1,62
1,43
1,441,481,64
1,732,021,922,03
2,082,072,02
2,19
2,25
2,44
2,31
2,272,342,38
2,422,612,592,66
2,742,712,70
0,81
1,03
1,44
1,48
1,311,471,71
1,962,202,252,26
2,382,382,38
0,61
0,87
1,11
1,12
1,061,181,31
1,511,631,631,65
1,751,751,75
1,16
1,38
1,55
1,63
1,631,631,63
2,002,132,252,29
2,452,382,38
2,74
2,85
3,08
2,96
2,842,872,88
2,883,113,133,19
3,243.183,19
3,97
5,13
5,78
6,63
6,106,266,62
6,336,365,995,78
5,535,735,49
(') Saggi di rendimento su nuove emissioni nei periodi indicati.(2) La serie comprende certificati di debito e determinate emissioni di titoli ed obbiigazioni.O Determinate emissioni di titoli ed obbiigazioni. (5) Rendimenti delle obbiigazioni societarie secondo Moody.(') Medie dei saggi settimanali. (*) Serie di Moody, comprendente 200 azioni.
t a r e i f o n d i d e s t i n a t i a l l ' e s p a n s i o n e d e i p r e s t i t i . N o n è e h e l ' u t i l e r i c a -
v a b i l e d a t a l i o p e r a z i o n i s i a s c o m p a r s o , d a t o c h e i l d i v a r i o f r a r e n d i m e n t o
d e l l e o b b i i g a z i o n i e d i n t e r e s s i a d d e b i t a t i p e r p r e s t i t i c o m m e r c i a l i s u s s i s t e t u t -
t o r a . M a s i è , e v i d e n t e m e n t e , p r o v a t o u n a d e c i s a a v v e r s i o n e a d a c c e t t a r e u n a
p e r d i t a d i c a p i t a l e s u l l e o b b i i g a z i o n i p e r i n c r e m e n t a r e i f o n d i d e s t i n a t i a i
p r e s t i t i e d a n c h e i l f r e n o c o s t i t u i t o d a l P r o g r a m m a p e r l a L i m i t a z i o n e V o l o n -
t a r i a d e l C r e d i t o h a a v u t o u n c e r t o e f f e t t o . S e b b e n e l e p o l e m i c h e s u l l e
d i r e t t i v e d e l l a p o l i t i c a c r e d i t i z i a d a s e g u i r s i n o n s i a n o a n c o r a d e l t u t t o
s o p i t e , p r o f o n d a i m p r e s s i o n e h a d e s t a t o , i n d u b b i a m e n t e , i l f a t t o c h e , a p a r -
t i r e d a l l ' i n t r o d u z i o n e d e l l e d i s p o s i z i o n i s o p r a m e n z i o n a t e ( c i o è n e g l i u l t i m i
q u i n d i c i m e s i ) i l l i v e l l o m e d i o d e i p r e z z i s i a r i m a s t o n o t e v o l m e n t e s t a b i l e ,
n o n o s t a n t e i l p e s a n t e o n e r e d e l l e s p e s e p u b b l i c h e ; è s t a t o , i n o l t r e , c o n s t a t a t o
c h e c e r t e c o n s e g u e n z e , c h e s i t e m e v a s a r e b b e r o d e r i v a t e d a l l a n u o v a p o l i t i c a
( a d e s e m p i o , v e n d i t e p r e c i p i t o s e d i t i t o l i ) , n o n s i s o n o v e r i f i c a t e .
M e n t r e n e l l a m a g g i o r p a r t e d e i p a e s i e u r o p e i l ' i n a s p r i m e n t o d e l l e c o n -
d i z i o n i d i c o n c e s s i o n e d e l c r e d i t o f a c e v a p a r t e d i u n a p o l i t i c a g e n e r a l e
i n t e s a a s u p e r a r e l e d i f f i c o l t à c r e a t e s i n e l l e b i l a n c e d e i p a g a m e n t i , q u e s t e
c o n s i d e r a z i o n i n o n e r a n o a p p l i c a b i l i a g l i S t a t i U n i t i , d o v e , i n v e c e , u n a d i m i -
n u z i o n e n e l s a l d o a t t i v o d e l l e p a r t i t e c o r r e n t i d e l l a b i l a n c i a d e i p a g a m e n t i
s a r e b b e r i u s c i t a g r a d i t a p e r d i v e r s e r a g i o n i .
— 20 —
Stati Uniti: Partite correnti della bilancia dei pagamenti .
Classificazione
Esportazioni (f.o.b.) .Importazioni (f.o.b.) .
Bilancia commerciale
Bilancia dei servizi .
Bilancia dellepartite correnti*. .
con l'Europa
1947 1948 1949 1950 1951
Bilancia
con altri paesi
1947 1948 1949 1950 1951
totale
1947 1948 1949 1950 1951
miliardi di dollari
6,21,0
+5,2
+0,6
+5,8
4,9
1,4
+3,5
+ 0,2
+3,7
4,5
1,2
+3,3
—0,1
+3,2
3,6
1,5
+2,1
—0,4
+ 1,7
5,3
2,2
+3,1
+0,0
+3,1
9,85,1
+4,7
+ 1,0
+5,7
8,4
6,4
+2,0
+ 1,0
+3,0
7,9
5,9
+2,0
+ 1,2
+ 3,2
7,1
7,8
—0,7
+ 1,3
+ 0,6
10,1
9,4
+0,7
+ 1,2
+ 1,9
16,0
6,1
+ 9,9
+ 1,6
+ 11,5
13,3
7,8
+ 5,5
+ 1,2
+6,7
12,3
7,1
+5,3
+ 1,1
+6,4
10,7
9,3
+ 1,3
+ 1,0
+2,3
15,4
11,7
+3,7
+ 1,3
+ 5,0
Essendo arrotondate, le cifre non si sommano esattamente.
L ' a u m e n t o nelle impor taz ioni di mater ie p r ime d u r a n t e la seconda me tà del 1950,cont r ibuì a r i du r re l ' avanzo nelle pa r t i t e corrent i il qua le , come risulta dal la tabel la cheprecede è a m m o n t a t o a soli $ 2,3 mil iardi per t u t to F a n n o . T e n e n d o presente l ' a iu toconcesso dagli Stat i U n i t i (sotto forma di donazioni e prest i t i ) , pe r u n impor to di$4 .280 mil ioni , gli al tr i paesi h a n n o t ra t to u n profitto ne t to in dollari a r r icchendoi loro averi in oro e dollari , complessivamente, di $3 .645 mil ioni . Si era speratodi assistere ne l l ' anno successivo a d un 'u l te r iore cont raz ione nel saldo at t ivo amer icano ,m a gli eventi h a n n o preso u n a l t ro corso: il saldo è salito a n o n m e n o di $ 5 mil iardi .Bisogna fare u n a distinzione fra i d u e semestri del 1951, per q u a n t o r igua rda la causadi ques to a u m e n t a t o saldo at t ivo ed i mezzi richiesti ed effet t ivamente impiegat i nelregolar lo .
Quas i due terzi del saldo at t ivo degli Stat i Un i t i sono stati accumula t i nelsecondo semestre, d u r a n t e il qua le il livello delle esportazioni , già elevato, è salitou l te r iormente , m e n t r e le impor taz ion i h a n n o presenta to u n ne t to declino at t r ibuibi le alfatto che industr ial i e commerc ian t i amer ican i a t t ingevano alle notevoli scorte costituitene l l ' au tunno del 1950 e nel l ' inverno seguente .* Nel la seconda m e t à del 1951, il saldoat t ivo amer i cano superò l ' impor to del l 'a iu to governat ivo e delle donazioni pr ivatedi circa $800 milioni, $200 milioni dei qual i furono copert i d a un 'usc i ta di capital ipr iva t i , m e n t r e il r imanen te è stato finanziato d a vendi te di oro agli Stat i Un i t i (suffi-c ien temente a m p i e d a pe rmet t e re , con la r imanenza , di accrescere i saldi in dollar i) .Per q u a n t o concerne il capi tale pr iva to , bisogna, tu t tav ia , r i co rda re che esso èstato, per lo p iù , diret to nel C a n a d a e nelle repubbl iche del l 'America la t ina e n o n ha ,qu ind i , migl iora to la posizione della bi lancia dei p a g a m e n t i nei confronti di altripaesi. Di questo fatto h a subito le conseguenze pr inc ipa lmente l ' a rea della s ter l ina;infatti , la p iù pa r t e degli al tr i paesi (con l ' impor tan te eccezione del la Franc ia ) h apo tu to a u m e n t a r e le p ropr ie riserve mone ta r i e (vedasi capitolo V I ) . Le nazioni che ave-v a n o impor t a to su vasta scala nei nove mesi successivi allo scoppio del conflitto coreanoavevano scorte a cui a t t ingere e nei loro acquisti corrent i h a n n o profi t tato del ribassoverifica tosi nei prezzi delle mate r i e p r i m e a pa r t i r e dal la p r imavera del 1951.
* Nel numero di marzo 1952, il "Survey of Current Business" (pubblicato dal Dipartimento per ilCommercio degli Stati Uniti) spiega che negli Stati Uniti "durante l'ultimo trimestre del 1951 laproduzione industriale era ancora del 20 % superiore al livello pre-Corea, mentre il volume delleimportazioni era caduto di circa il 6 % al di sotto della media per lo stesso anno. Le importazionidi materie prime e di prodotti semilavorati, corrispondenti al volume della produzione (sulla basedel rapporto esistente 1949—50) avrebbe richiesto maggiori importazioni, ai prezzi del quarto trimestre,per circa $ 350 milioni".
21
Stati Uniti: Operazioni con altri paesi nel 1950 e 1951.
Classificazione
Part i te cor ren t i del la b i lanc ia dei pagamentEsportazioni di merci e serviziImportazioni di merci e servizi
Saldo attivo
Finanziato da :Donazioni governative ed altri trasferimenti unila-
terali, principalmente aiuto E.R.P. (al netto). .Donazioni private (al netto)Prestiti governativi a lunga e breve scadenza
(al netto) . .Prestiti privati a lunga e breve scadenza (al netto)Esborsi in dollari:
Fondo Monetario InternazionaleBanca Internazionale per la Ricostruzione e lo
SvilUDDOErrori ed omissioni
Totale.
P a r t i t e b i l a n c i a n t i : averi in dollari ed oroacquistati da (—) o venduti agli (+) Stati Uniti
Averi in dollari . . . . . . .Oro . . . . .
Totale averi in dollari e oro . . .
Finanziamento tota le del le operaz ion i cor-rent i
1950 Primosemestre
1951Secondosemestre Totale
milioni di dollari
ì :14.42512.128
2.297
4.120481
1641.316
— 20
37— 156
5.942
— 1.902— 1.743
— 3.645
2.297
9.6587.853
1.805
2.314208
142533
— 21
26— 383
2.819
— 66— 948
— 1.014
1.805
10.4827.258
3.224
2.220197
17214
— 3
55— 128
2.572
— 349+ 1.001
+ 652
3.224
20.14015.111
5.029
4.534405
159747
— 24
81— 511
5.391
— 415+ 53
— 362
5.029
S e c o n d o l e s t a t i s t i c h e a m e r i c a n e , l ' a r e a d e l l a s t e r l i n a c o n s i d e -
r a t a n e l s u o c o m p l e s s o ( v a l e a d i r e R e g n o U n i t o , p i ù i p a e s i c o n
m o n e t e l e g a t e a l l a s t e r l i n a ) a v e v a a n c o r a u n s a l d o a t t i v o n e l l a b i l a n c i a d e i
p a g a m e n t i d i $ 3 1 0 m i l i o n i n e l p r i m o s e m e s t r e 1 9 5 1 , m a e s s o s i è t r a s f o r m a t o
i n u n s a l d o p a s s i v o d i $ 5 7 0 m i l i o n i n e l l a s e c o n d a m e t à d e l l o s t e s s o a n n o .
L e a s s e g n a z i o n i d i a i u t o M a r s h a l l a l R e g n o U n i t o , i n o l t r e , v e n n e r o s o s p e s e a
p a r t i r e d a l 1° g e n n a i o 1 9 5 1 , m a p a r t e d i q u e l l o a s s e g n a t o p r i m a d i q u e s t a
d a t a , d o v e v a a n c o r a e s s e r e p e r c e p i t o e l ' i m p o r t o r i c e v u t o a t a l e t i t o l o d a l -
l ' i n t e r a a r e a , n e l 1 9 5 1 , s i a g g i r ò s u i $ 2 5 0 m i l i o n i , d i c u i c i r c a $ 1 0 0
m i l i o n i n e l s e c o n d o s e m e s t r e .
I l d r a m m a t i c o m u t a m e n t o a v v e n u t o n e l l a p o s i z i o n e d e i p a g a m e n t i d e i
p a e s i - m e m b r i d e l l ' a r e a d e l l a s t e r l i n a , v e r s o l a m e t à d e l 1 9 5 1 , p u ò p u r e
e s s e r e i l l u s t r a t o c o n l e s t a t i s t i c h e p u b b l i c a t e d a l " L i b r o B i a n c o " s u l l a b i l a n -
c i a d e i p a g a m e n t i d e l R e g n o U n i t o . P e r t u t t o i l 1 9 5 1 i l s o l o R e g n o U n i t o
h a r e g i s t r a t o u n s a l d o p a s s i v o v e r s o t u t t i g l i a l t r i p a e s i d i £ 5 2 1 m i l i o n i
( p a r i a $ 1 . 4 5 9 m i l i o n i ) , d i c u i £ 9 3 m i l i o n i n e l p r i m o s e m e s t r e e £ 4 2 8
m i l i o n i n e l s e c o n d o .
N e l l a s e g u e n t e t a b e l l a c h e s i r i f e r i s c e a l l ' a r e a d e l l a s t e r l i n a n e l s u o
c o m p l e s s o , s o n o r i p o r t a t e l e v a r i a z i o n i p r o d o t t e s i n e l l a b i l a n c i a i n o r o e d i n
d o l l a r i .
I l s a l d o a t t i v o d i £ 1 9 6 m i l i o n i ( = $ 5 5 0 m i l i o n i ) c h e , n e l l a p r i m a m e t à d e l 1 9 5 1 ,
i l r e s t o d e l l ' a r e a d e l l a s t e r l i n a ( v a l e a d i r e t u t t i i p a e s i d e l l ' a r e a t r a n n e il R e g n o U n i t o )
— 2 2 —
B i l a n c i a i n o r o e d o l l a r i d e l l ' a r e a d e l l a s t e r l i n a n e l 1 9 5 0 e 1 9 5 1 .
Classificazione
Operazioni con l'area del dollaro(')Regno Unito:Bilancia delle partite correnti (merci eservizi)Altre operazioni (investimenti, ecc.) .
Totale per il Regno Unito .Resto dell'area della sterlina (2). . . .
Totale delle operazioni conl'area del dollaro
Operazioni con paesi non apparte-nenti al l 'area del dol laro (3) . . .
Saldo net to complessivo in oro edol lar i
1950 Primosemestre
1951
Secondosemestre Totale
milioni di sterline
— 107+ 141
+ 34+ 255
+ 289
— 1
+ 287
— 111+ 15
— 96+ 196
+ 100
+ 48
+ 148
— 335— 92
— 427— 32
— 459
— 104
— 564
— 446— 77
— 523+ 164
— 359
- 56
— 416
(') Comprendono le operazioni con gli Stati Uniti, col Canada e con i paesi a "conto americano" nell'Americacentrale e del Sud, nonché quelle relative agli acquisti di petrolio da altri paesi, se regolati in dollari,
(2) Comprese le vendite di oro al Regno Unito.(3) Inclusi gli importi in oro ricevuti o versati nei regolamenti verso l'U.E.P.
v a n t a v a a n c o r a v e r s o l ' a r e a d e l d o l l a r o , si è m u t a t o i n u n s a l d o p a s s i v o d i £ 3 2 m i l i o n i
( = $ 9 0 m i l i o n i ) d u r a n t e i l s e c o n d o s e m e s t r e , q u a n d o il de f i c i t d e l l o s t e sso R e g n o
U n i t o h a t o c c a t o £ 4 2 7 m i l i o n i ( c i r c a $ 1 . 2 0 0 m i l i o n i ) . L a t a b e l l a s e g u e n t e m o s t r a l e
v a r i a z i o n i a v u t e s i n e i c o n f r o n t i d e l l ' U n i o n e e u r o p e a d e i p a g a m e n t i .
R i s p e t t o a l l ' U . E . P . , i l R e g n o U n i t o a c c u s a v a g i à u n de f i c i t n e l l a p r i m a m e t à
d e l 1 9 5 1 ; i l d i s a v a n z o d e l r e s t o d e l l ' a r e a d e l l a s t e r l i n a d a t a d a l s e c o n d o s e m e s t r e
d e l l ' a n n o .
S e m b r a c h e l o s tesso o r i e n t a m e n t o a b b i a p r e v a l s o n e l p r i m o t r i m e s t r e d e l 1 9 5 2 ,
d u r a n t e il q u a l e l e r i s e r v e i n o r o e d o l l a r i d e l R e g n o U n i t o s o n o d i m i n u i t e d i $ 6 3 5
m i l i o n i ( £ 2 2 7 m i l i o n i ) r a g g i u n g e n d o i l l i ve l l o d i $ 1 . 7 0 0 m i l i o n i , d o p o a v e r t o c c a t o l a
p u n t a d i $ 3 . 8 6 7 m i l i o n i a l l a fine d e l m e s e d i g i u g n o 1 9 5 1 . L a s c o m p a r s a d e l s a l d o a t t i v o
i n d o l l a r i d e l r e s t o d e l l ' a r e a d e l l a s t e r l i n a è t a n t o p i ù p r e o c c u p a n t e , i n q u a n t o p r e c l u d e ,
s p e c i a l m e n t e a l R e g n o U n i t o , l a p o s s i b i l i t à d i p r o c a c c i a r s i d o l l a r i m e d i a n t e l a v e n d i t a
d i m a n u f a t t i a i p a e s i p r o d u t t o r i d i m a t e r i e p r i m e a p p a r t e n e n t i a l l a s u a a r e a .
L e d i f f i co l t à c r e a t e n e l l e b i l a n c e d e i p a g a m e n t i d e i p a e s i d ' o l t r e m a r e , m e m b r i
d e l l ' a r e a d e l l a s t e r l i n a e d i m p o r t a n t i p r o d u t t o r i d i m a t e r i e p r i m e , e r a n o i n t i m a m e n t e
B i l a n c i a d e l l ' a r e a d e l l a s t e r l i n a r i s p e t t o a l l ' U n i o n e e u r o p e a d e i p a g a m e n t i .
Classificazione
Operazioni del Regno UnitoOperazioni del resto dell'area della sterlina . . . .Trasferimenti di sterline, dollari, ecc. (2)
Avanzo (+) o disavanzo (—) . . .
1950
Secondosemestre
Primosemestre
1951 (')
Secondosemestre Totale
milioni di sterline
+ 103+ 79— 12
+ 170
— 38+ 114— 29
+ 47
— 210— 93— 82
— 385
— 248+ 21— 111
- 338 O
(') Dati provvisori.(2) Non è possibile separare le operazioni relative al Regno Unito da quelle relative al resto dell'area della sterlina.(') Questo importo comprende pagamenti netti in oro e dollari all'U.E.P. già considerati nella precedente tabella.
Nei riguardi di
U.E.PRegno Unito
Totale
1951
Primosemestre
Secondosemestre
milioni di sterline
+ 196+ 114— 68
+ 242
— 32— 93— 171
— 296
— 23 —
legate alle variazioni nei prezzi inter- Bilancia dei pagamentinazionali ed al volume delle merci im- del "resto dell'area della sterlina" nel 1951.*portate dagli Stati Uniti. Quando, inquesto paese, la fase contraddistinta daimassicci acquisti per la costituzione del-le scorte (iniziata nella seconda metàdel 1950 e continuata nell'inverno suc-cessivo) è stata seguita da un periododi importazioni ridotte, per le aree pro-duttrici di materie prime, ciò ha signi-ficato minori vendite con conseguentiminori entrate correnti nella secondametà del 1951; ma non essendosi intali paesi provveduto ad apportare al-cuna sostanziale riduzione nel potered'acquisto ed essendo, necessariamente,trascorso un certo intervallo di tempoprima che l'utilizzo effettivo degli ele-vati proventi provocasse l'aumento nel-le importazioni di merci, è avvenutoche essi hanno dovuto effettuare ingentipagamenti in un momento in cui l'afflus-so di divise estere stava già declinando. Data questa situazione, uno dopo l'altro i paesidell'area della sterlina furono costretti ad attingere al "pool" ("fondi comuni") di dollaria Londra. Il saldo passivo in dollari di questi paesi nel secondo semestre del 1951destava maggiormente preoccupazione in quanto nel medesimo tempo continuava adaccumularsi il loro "normale" saldo passivo verso il Regno Unito, ammontante a£239 milioni nel 1951. La subitaneità e l'importanza del mutamento prodottosi nellasituazione possono essere rilevate dalla tabella precedente, che riporta i saldi netti delleoperazioni con l'estero del "resto dell'area della sterlina" durante la prima e secondametà del 1951.
L'aumento registrato durante il 1951 nelle importazioni di molti paesi dell'areadella sterlina sembra, in primo luogo, dovuto a maggiori spese private per scopi diconsumo, ma venne causato anche dall'incremento degli investimenti per lo sviluppodei singoli paesi. Nelle dichiarazioni ufficiali (come, ad esempio, quella fatta allaConferenza dei Ministri delle finanze del Commonwealth, tenutasi a Londra nel gennaio1952) si è sottolineato il rapporto che intercorre fra le condizioni dell'economia internae la situazione della bilancia dei pagamenti. Sono state adottate misure (dall'Australiae da altri paesi) per ridurre le importazioni, ma seguiranno altre disposizioni veramentecapaci di migliorare la situazione, perché ci si è convinti che è necessario diminuirenotevolmente le spese rispetto al precedente periodo di finanza "allegra".
* Dati provvisori.
No ta : Non si dispone di cifre complete sulla bilanciadei pagamenti del "resto dell'area della sterlina", ma ilLibro Bianco sulla bilancia del pagamenti del Regno Unitocontiene dati separati relativi al saldo delle operazioni conl'estero per il "resto dell'area della sterlina" con 1) l'areadel dollaro, 2) l'U.E.P. (distinta dal Regno Unito) e 3) lostesso Regno Unito. Queste cifre comprendono complessiva-mente più dell'80% delle operazioni con l'estero del "restodell'area della sterlina". Il passaggio dal saldo attivo di£242 milioni al saldo passivo di £296 milioni implica unmovimento complessivo di £338 milioni (ossia circa $ 1.500milioni).
P e r i l R e g n o U n i t o i l s a l d o p a s s i v o d e l r e s t o d e l l ' a r e a d e l l a s t e r l i n a
h a , n a t u r a l m e n t e , a c c r e s c i u t o l e d i f f i c o l t à g i à d e r i v a n t i d a l p r o p r i o s q u i l i b r i o .
O l t r e a l d i s a v a n z o n e l l e p a r t i t e c o r r e n t i d i £ 5 2 1 m i l i o n i p e r i l 1 9 5 1 , l e s t i m e d e l l a
b i l a n c i a d e i p a g a m e n t i p r e s e n t a n o , p e r l o s t e sso a n n o , i n v e s t i m e n t i i n p a e s i d ' o l t r e m a r e ,
c h e a u m e n t a n o d i £ 2 0 2 m i l i o n i l e a t t i v i t à a l l ' e s t e r o d e l R e g n o U n i t o . Q u e s t e d u e v o c i ,
a m m o n t a n t i i n s i e m e a £ 7 2 3 m i l i o n i , s o n o s t a t e finanziate p e r £ 6 2 7 m i l i o n i m e d i a n t e
p r e l i e v i s u g l i a v e r i i n o r o , d o l l a r i e d a l t r e v a l u t e ( i n c l u s e l e u n i t à U . E . P . ) e q u a n t o
a l r e s t o , p e r £ 4 3 m i l i o n i c o n d o n a z i o n i e s t e r e e c o n u n a u m e n t o d i £ 5 3 m i l i o n i
n e l l e p a s s i v i t à i n s t e r l i n e . P e r l ' i n c r e m e n t o d i £ 2 0 2 m i l i o n i n e l l e " a t t i v i t à a l l ' e s t e r o "
è d a o s s e r v a r e c h e , c o m e v i e n e m e n z i o n a t o n e l l e n o t e e s p l i c a t i v e a l l e t a b e l l e p r e s e n t a t e
a l P a r l a m e n t o , q u e s t a v o c e c o m p r e n d e , f r a l ' a l t r o , l e " p a r t i t e b i l a n c i a m i " , e l e m e n t o
n e c e s s a r i o n e l l a c o m p i l a z i o n e d i u n a b i l a n c i a d e i p a g a m e n t i c o m p l e t a r e l a t i v a a t u t t o
— 24 —
Regno Unito: Bilancia dei pagamenti.
Classificazione
Partite correnti:Saldo verso il resto dell'afa della sterlinaArea del dollaroAltri paesi
Saldo delle parate correnti
Donazioni nette rivevute(')
Totale partite correnti e donazioni
Corrispondenti a:Aumento (+) delle attività all'estro (')Aumento (+) o diminuzione (—) ne;le d'sponibiltà in oro
Aumento (+) o diminuzione (—) nelle disponibil :_• '•" v Iutealtre che i dollari (3)
Totale aumento lordo (+) o diminuirnelorda (—) delle attività all'estero
Rettif ica per:Aumento (—) o diminuzione (+) delle passività ir s'cr! e(2)
Aumento netto ( + ) o diminuzione netta (—) celleattività all'estero
1949 1950 1951(dati provvisorì)
milioni di sterline
+ 266— 307+ 46
+ 5
+ 154
+ 159
+ 179
— 3
— 15
+ 161
— 2
+ 159
+ 234— 107+ 117
+ 244
+ 139
+ 383
+ 26
+ 576
+ 108
+ 710
— 327
+ 383
+ 239— 446— 314
— 521
+ 43
— 478
+ 202
— 344
— 283
— 425
— 53
— 478
(') Tenuto conto del pagamenti effettuati dal Regno Unito per £60 milioni nel 1949, £4 milioni nel 1950 e £11milioni nel 1951 in conseguenza della svalutazione della moneta.
(*) Escludendo dalle attività all'estero e dalle passività in sterline, nel 1949, le sottoscrizioni al Fondo Mone-tario Internazionale ed alla Banca Internazionale per la Ricostruzione e lo Sviluppo, ammontanti complessiva-mente a £173 milioni.
(') Comprende, nel 1950, gli averi in unità di conto dell'Unione europea dei pagamenti e, nel 1951, un passivoin tali unità.
i l m o n d o . L ' i n c o m p i u t e z z a d e i d a t i s u i m o v i m e n t i d e i c a p i t a l i a b r e v e e d a l u n g o
t e r m i n e è u n f a t t o r e i m p o r t a n t e c h e r e n d e i n d i s p e n s a b i l e l ' i m p i e g o d i q u e s t e " p a r t i t e
b i l a n c i a m i " ; a l t r o f a t t o r e n o n m e n o r i l e v a n t e è l a v a r i a z i o n e n e l c r e d i t o c o m m e r c i a l e .
B i s o g n e r e b b e , i n o l t r e , a g g i u n g e r e c h e l e v a r i a z i o n i p r o v o c a t e d a q u e s t e o s c i l l a z i o n i
s o n o s t a t e n o t e v o l i ; q u a n d o n e l l ' i n v e r n o 1 9 5 0 - 5 1 l a s t e r l i n a e r a u n a m o n e t a f o r t e ,
t a n t o c h e c i r c o l a v a n o v o c i d i u n a s u a " r i v a l u t a z i o n e " , c o l o r o c h e v a n t a v a n o c r e d i t i
i n s t e r l i n e si d i m o s t r a r o n o d i s p o s t i a d a t t e n d e r n e i l p a g a m e n t o p i ù a l u n g o d i q u a n t o
s a r e b b e r o n o r m a l m e n t e s t a t i p r o p e n s i a f a r e , m e n t r e i p a g a m e n t i d o v u t i i n s t e r l i n e
t e n d e v a n o a d e s se r e a n t i c i p a t i . U n a v o l t a a c c e r t a t o c h e n o n v i s a r e b b e s t a t a a l c u n a
r i v a l u t a z i o n e e c h e , a l c o n t r a r i o , l a s t e r l i n a e r a s o t t o p o s t a a p r e s s i o n i , l a c o r r e n t e
m u t ò d i r e z i o n e ; i c r e d i t i i n s t e r l i n e v a n t a t i d a l l ' e s t e r o f u r o n o i n c a s s a t i p r o n t a m e n t e ,
m e n t r e i p a g a m e n t i d o v u t i i n s t e r l i n e v e n n e r o d i f fe r i t i . E ' di f f ic i le d i r e d i q u a l e e n t i t à
s i a n o s t a t i i c a p i t a l i c o i n v o l t i i n q u e s t i m o v i m e n t i , m a , p a r e c h e i l p r o f i t t o , i n v e r o
e c c e z i o n a l e , r i c a v a t o d a q u e s t e p a r t i t e d u r a n t e l a p r i m a m e t à d e l 1 9 5 1 , s ia s t a t o p i ù
c h e c o m p e n s a t o d a l l e p e r d i t e s o p p o r t a t e n e l l a s e c o n d a m e t à .
I l p e g g i o r a m e n t o d e l l a b i l a n c i a c o m m e r c i a l e f r a i l 1 9 5 0 e 1 9 5 1 è a m m o n t a t o a
£ 6 4 2 m i l i o n i e si p u ò c a l c o l a r e c h e , a p p r o s s i m a t i v a m e n t e , m e t à d i q u e s t o i m p o r t o è
d a i m p u t a r e a l d e t e r i o r a m e n t o n e l l e r a g i o n i d i s c a m b i o e l ' a l t r a m e t à a l l ' a u m e n t o
d e l 1 6 % n e l v o l u m e d e l l e i m p o r t a z i o n i , d i c u i s o l t a n t o il 3 % è s t a t o c o m p e n s a t i
d a l l ' i n c r e m e n t o n e l v o l u m e d e l l e e s p o r t a z i o n i . L ' e s p a n s i o n e n e l v o l u m e d e l l e i m p o r t a z i o n i
n o n è s t a t a p r o v o c a t a t a n t o d a l m a g g i o r c o n s u m o d i p r o d o t t i a l i m e n t a r i e d i m a t e r i a l i
i m p o r t a t i , q u a n t o d a l l a n e c e s s i t à d i r i c o s t i t u i r e l e s c o r t e c o m m e r c i a l i e s t r a t e g i c h e
c h e n e l 1 9 5 0 e r a n o a n d a t e a s s o t t i g l i a n d o s i s e n s i b i l m e n t e .
P e r d i p i ù , l e e n t r a t e i n v i s i b i l i d i m i n u i r o n o d i £ 1 2 3 m i l i o n i r i s p e t t o a l
1 9 5 0 , i n p a r t e a c a u s a d e l l e m i n o r i e n t r a t e d e r i v a n t i d a l p e t r o l i o p e r s i a n o , m e n t r e
— 25
Regno Unito: Prodotto nazionale lordo e suoi usi.
Risorse
Reddito nazionale
P i ù :
Accantonamenti per ammorta-menti e manutenzione . . . .
Imposte indirette meno sussidi .Plus-valore delle scorte . . . .
Reddito nazionale lordo e plus-valore delle scorte
Donazioni e prestiti esteri netti,più trasferimenti vari correnti . .
Totale risorse disponibili . . . .
1950 1951
milioni disterline
11.089
818
1.578
400
13.885
— 296
13.589
11.532
882
1.782
1.200
15.396
+ 444
15.840
Usi
Consumi personali
Consumi pubblici
Formazione interna di capitali(lordi) e plus-valore delle scorte:
1) investimenti fìssi
2) plus-valore delle scorte eprodotti in corso di lavorazione
Totale spese lorde
1950 1951
milioni disterline
9.260
2.053
1.672
604
13.589
9.970
2.440
1.860
1.570
15.840
u n a l t r o i m p o r t a n t e f a t t o r e è s t a t o l ' i n i z i o d e l p a g a m e n t o d e g l i i n t e r e s s i a g l i S t a t i
U n i t i e d a l C a n a d a s u i p r e s t i t i c o n t r a t t i i n q u e s t i p a e s i , rispettivamente, a l l a fine d e l
1 9 4 5 e d a l l ' i n i z i o d e l 1 9 4 6 .
I l m u t a m e n t o n e l l a b i l a n c i a d e i p a g a m e n t i , n o n c h é l ' e s p a n s i o n e n e l v o l u m e d e l l a
p r o d u z i o n e r e a l e d e l 2 - 2 , 5 0 % e l ' a u m e n t o d e i p r e z z i h a n n o p r o v o c a t o u n n o t e v o l e
i n c r e m e n t o n e l l e r i s o r s e n o m i n a l i a d i s p o s i z i o n e d e l l ' e c o n o m i a b r i t a n n i c a .
S u l l a b a s e d i p r e z z i s t a b i l i , f r a i l 1 9 5 0 e 1 9 5 1 , n o n si è a v u t o a l c u n a u m e n t o r e a l e
n e i c o n s u m i p e r s o n a l i o n e g l i i n v e s t i m e n t i fissi, m e n t r e i c o n s u m i s t a t a l i d i b e n i e
s e r v i z i s o n o c r e s c i u t i d i £ 1 7 5 m i l i o n i e d i l v a l o r e d e l l e s c o r t e d i £ 3 0 0 m i l i o n i .
Regno Uni to : Invest iment i e loro f inanz iamento.
Investimenti
Formazione di capitale interno(al lordo) e plus-valore dellescorte:1) del governo centrale2) degli enti locali3) dei privati ed enti collettivi .
TotaleM e n o : plus-valore delle scorte .
R i m a n e : formazione di capitaleInterno (al lordo)
Aumento nel 1951 rispetto al
1950 1951
milioni disterline
50392
1.834
2.276— 400
1.876
370*420
2.640
3.430— 1.200
2.230
Finanziati con
Risparmio ed accantonamento perplus-valore delle scorte:1) dei privati2) degli enti collettivi3) avanzo ordinario del governo
centrale, degli istituti nazionalidi assicurazione e degli entilocali
TotaleM e n o : plus-valore delle scorte .
RimaneAccantonamenti per imposte,
eccAccantonamenti per ammorta-
menti
Totale finanziamentiinterni
Donazioni e prestiti esteri (alnetto)
Totale finanziamenti . .
1950 1951
milioni disterline
87738
674
1.499— 400
1.099
169
818
2.086
— 210
1.876
95774
560
1.429— 1.200
229
586
882
1.697
533
2.230
L'aumento è in ampia misura dovuto alla costituzione di scorte di materiali strategici.
— 26 —
L'incremento totale nella formazione dei capitali lordi (come mostra la precedentetabella in termini di sterline correnti), ha coinciso con una diminuzione del risparmionazionale.
Contro un aumento di circa £350 milioni negli, investimenti sta una riduzionedi quasi £400 milioni nel totale dei finanziamenti interni, in gran parte dovuto alfatto che dopo l'accantonamento del plus-valore delle scorte, il risparmio netto ammon-tava a soli £230 milioni, contro £1.100 milioni nel 1950. In altre parole, gli enticollettivi e le altre aziende non hanno potuto accumulare fondi sufficienti per farfronte all'aumento dei prezzi delle merci. Il passaggio da un'eccedenza di £244 milioninelle partite correnti della bilancia dei pagamenti del 1950 ad un disavanzo di £521milioni nel 1951 si rese necessario per compensare il volume insufficiente del risparmionazionale.
L'inadeguatezza del risparmio genuino è in parte il riflesso delle disposizionifiscali, per le quali un aumento nel reddito monetario derivante dal plus-valore dellescorte possedute, è considerato come "utile imponibile", sebbene tale provento nonrappresenti un profitto reale né per l'impresa, né per la collettività. Ma, nonostantel'aumento delle entrate pubbliche con forme d'imposizione che in realtà non sono cheprelievi sul capitale accumulato, la situazione generale del bilancio pubblicopeggiorò e ciò non fece che aumentare le difficoltà britanniche nel 1951.
Nell'esercizio finanziario dal 1° aprile 1950 al 30 marzo 1951 si ebbe un "avanzoordinario" di £720 milioni nelle entrate effettive rispetto alle spese effettive ed un"avanzo complessivo" di £247 milioni nelle entrate effettive, rispetto alle spese effettivepiù quelle in conto capitali. Nel 1951-52 l'avanzo ordinario si ridusse a £379milioni e si ebbe un "deficit complessivo" di £150 milioni. Il peggioramento delbilancio pubblico (da un "avanzo complessivo" ad un "deficit complessivo") hatoccato £397 milioni, risultato che pur essendo in buona parte giustificato dalla ricostitu-zione delle scorte, ha imposto, non di meno, un grave onere alle risorse nazionali.Nel bilancio per il 1952-53 l'avanzo ordinario è previsto in £511 milioni e sonostati presi i provvedimenti necessari per conseguire un avanzo complessivo di £5milioni, ciò che significa che il governo ha adottato le misure indispensabili per finan-ziare tutte le spese, effettive ed in conto capitali, con le entrate effettive.
Le spese per la difesa, che, secondo 1' "Economie Survey" * per il 1952, eranoammontate a £744 milioni nel 1949-50 ed a £830 milioni nel 1950-51, sono salite a£1.129 milioni nel 1951-52 e sono previste in £1.462 milioni per il 1952-53, im-porto che si riduce a £1.377 milioni, quando da esso sia detratto l'equivalente insterline di $238 milioni, rappresentanti l'importo utilizzato sui $300 milioni per assi-stenza economica assegnati dagli Stati Uniti al Regno Unito nell'esercizio finanzarioamericano che termina il 30 giugno 1952. Fra le misure finanziarie più importantiadottate si può annoverare la riduzione dei contributi per il mantenimento dei prezzipolitici, intesa a diminuirne il totale da £410 milioni a £250 milioni in un anno,misura che, oltre a ridurre l'onere che grava sul bilancio, dovrebbe rendere possibilel'abolizione del razionamento di alcune derrate alimentari e permettere al meccanismodei prezzi di riprendere a funzionare anche in questo settore.
Prima della presentazione del bilancio, si erano già adottate diverse misure perarrestare l'emorragia nelle riserve. Si erano decise riduzioni nelle importazioni e siprevede che il loro volume sarà, nel 1952, di un decimo inferiore a quello del 1951.Questa è notoriamente una misura d'urgenza mentre i cambiamenti introdotti nellapolitica monetaria e creditizia sono d'importanza fondamentale. Nel 1947, e di nuovonella situazione tesa del 1949, le quotazioni dei titoli statali furono lasciate ribassaresecondo le tendenze del mercato e dall'autunno del 1949 il loro rendimento aveva
* Le cifre riportate nell' "Economie Survey del 1952" per gli esercizi 1949-52, differiscono lieve-mente da quelle del bilancio.
27 —
Regno Unito: Entrate e spese pubbliche.
Classificazione
"Par t i t e in b i l anc i o "Entrate ord inar ie :
Altre entrate
Totale entrate ordinarie
Spese ord inar ie :Spese per la difesa
Contributi per il mantenimento dei prezzi politici
Servizio del debito consolidato^)
Totale spese effettive
Avanzo ordinario
"Par t i te fuor i b i l anc io "
Prestiti ad enti locali (al netto)
Altri pagamenti (al netto)
Spese nette fuori bilancio
Avanzo (+) o disavanzo (—) complessivo
Debito pubbl ico al termine del l 'eserc iz io f inanziar io(31 marzo) (s)Debito interno:
Altri debiti interni (al netto)
Debito estero(')
Totale debito pubblico(')
1949-50 1950-51 1951-52 1952-53 (')
milioni di sterline
2.1111.520
293
3.924
741345
4251.326
538
3.375
+ 549
26817346
487
+ 62
3.8995.715
13.998
23.6122.190
25.802
2.0381.630
310
3.978
777377
134oa
1.146545
3.258
+ 720
3059474
473
+ 247
3.8985.740
14.092
23.7302.192
25.922
2.3621.752
319
4.433
1.110(2)400(2)179(=)
} 1.773
592
4.054
+ 379
3657787
529
— 150
3.8874.611
15.230
23.7282.166
25.894
2.6191.815
227
4.661
1.377«393
53
1.702
625
4.150
+ 511
3447092
506
+ 5
(') Previsioni. (!) Dati provvisori.(3) Escluse £85 milioni da regolare con i fondi di contropartita e dell'assistenza economica degli Stati Uniti. 1(*) Compresi i fondi d'ammortamento.(5) Le cifre per I debiti al 31 marzo 1952 sono provvisorie, basandosi quasi interamente su quelle pubblicate
nella situazione finanziaria dell'11 marzo 1952.(') Esclusi i debiti relativi alla prima guerra mondiale.(7) Le variazioni nel debito pubblico non corrispondono all'avanzo o disavanzo complessivo di bilancio, perché il
debito pubblico comprende i titoli trasmessi al Fondo di Stabilizzazione dei Cambi (che aumentarono di £ 600milioni nel 1950-51 e diminuirono di £200 milioni nel 1951-52) e perché venne ridotto di £275 milioni nel 1950-51,con II trasferimento di fondi di contropartita dell'E.R.P.
s u p e r a t o i l 3 , 5 0 % , i l c h e s i gn i f i c a c h e i s a g g i e s a g e r a t a m e n t e b a s s i d e l d a n a r o e r a n o
s t a t i a b b a n d o n a t i p e r q u a n t o si r i f e r i s ce a l c r e d i t o a l u n g o t e r m i n e . P e r q u e l l o a
b r e v e t e r m i n e , i n v e c e , si t e n t ò d i l i m i t a r n e l a c o n c e s s i o n e , a t t r a v e r s o c o n t r o l l i q u a l i -
t a t i v i e s e r c i t a t i d a l l e b a n c h e ; m a s o l t a n t o c o n i p r o v v e d i m e n t i d e l n o v e m b r e 1951 l e
a u t o r i t à v e n n e r o i n v e s t i t e c o n a m p i p o t e r i d i c o n t r o l l o s u l v o l u m e d e l c r e d i t o
a b r e v e t e r m i n e .
I l c r e s c e n t e s a l d o p a s s i v o d e l l a b i l a n c i a d e i p a g a m e n t i d u r a n t e l a s e c o n d a m e t à
d e l 1 9 5 1 d a v a l u o g o a d u n r i t i r o d i f o n d i d a l m e r c a t o m e d i a n t e l a v e n d i t a d a p a r t e
d e l F o n d o d i S t a b i l i z z a z i o n e d e i C a m b i , d e l l e d i v i s e e s t e r e n e c e s s a r i e p e r p a g a r e l ' e c c e d e n z a
d e l l e i m p o r t a z i o n i ; m a l e a n t i c i p a z i o n i a l l a c l i e n t e l a ( c o m p r e s e l e i n d u s t r i e n a z i o -
n a l i z z a t e ) c o n t i n u a v a n o a d a u m e n t a r e , p e r c u i l ' i n f l u e n z a r e s t r i t t i v a e s e r c i t a t a s u l
— 28 —
mercato dai ritiri di fondi sopra menzionati minacciava di venire frustrata. L'azioneintrapresa nel novembre 1951 comprendeva le seguenti misure:
1. Il saggio di sconto della Banca d'Inghilterra venne aumentato dal 2 al 2,5%,essendo questa la prima variazione apportatavi dall'ottobre 1939.
2. Invece di acquistare cambiali del Tesoro, in misura praticamente illimitataed a saggi d'interesse tenuti a livelli rigidi molto bassi (circa 0,50%), la Bancad'Inghilterra dichiarò di considerarsi libera di rifornire di capitali il mercatounicamente secondo il proprio criterio, ma di essere, ad ogni modo, dispostaad anticipare fondi alle case di sconto al saggio del 2 % per un minimo disette giorni, contro cambiali del Tesoro.
3. Si ottenne una sostanziale riduzione nel debito fluttuante con l'emissione, coro-nata da successo, di un prestito ammortizzabile per £1.000 milioni ali'1,75%,con scadenze variabili fino al 1954, ed al quale si poteva sottoscrivere soltantocon cambiali del Tesoro. Con questi mezzi, le disponibilità liquide delle banche(cioè, il danaro alla giornata e le cambiali del Tesoro) vennero ridotte apoco più del minimo convenzionale del 30% dei depositi totali ed il debitofluttuante assunse proporzioni meno imponenti.
4. Si continuarono ed intensificarono, inoltre, i controlli qualitativi. Nuove istru-zioni al "Capital Issues Committee" illustrarono gli scopi fondamentali per iquali era consentito accordare l'autorizzazione a nuove emissioni e, con letteradel Cancelliere dello Scacchiere, le banche furono invitate ad adottare direttiveanaloghe nella concessione di crediti alla clientela.
Una delle prime conseguenze di queste misure fu quella di restituire la fles-sibilità alle quotazioni di mercato. Le cifre pubblicate nel marzo 1952 dalle bancheaffiliate alla stanza di compensazione mostrano in confronto a quelle del novembreprecedente, chiari sintomi di contrazione nell'espansione del credito, ossia una maggioreriduzione nei depositi che nel periodo corrispondente dell'anno prima, una diminuzionenegli investimenti e solo un modestissimo incremento nelle anticipazioni.
Per completare le misure annunciate nel "discorso del bilancio", I'll marzo1952, la Banca d'Inghilterra aumentò, lo stesso giorno, il saggio di sconto dal 2,50al 4%, affidando, così, alla politica monetaria uno dei principali compiti nel programmabritannico per il ristabilimento dell'equilibrio economico. Nel suo "discorso del bi-lancio", il Cancelliere dello Scacchiere ha fatto la seguente dichiarazione:
"Gli eventi hanno giustificato la politica monetaria adottata nello scorsonovembre. Ma è ora venuto il momento in cui è necessario rafforzare questapolitica a sostegno delle altre misure prese. Per questa ragione, la Banca d'In-ghilterra ha aumento oggi, con il mio consenso, il saggio di sconto dal 2,50al 4%.
Questo incremento è considerevole e sono sicuro che esso dimostrerà almondo che non solo riconosciamo la gravita della situazione del paese, ma chesiamo decisi ad agire prendendo tutte le misure necessarie, per quanto sgraditepossano essere. Credo che l'aumento ad un livello relativamente alto del saggiodi sconto costituisca, nelle attuali circostanze, una parte essenziale della cam-pagna per il rafforzamento della moneta."
E' ancora troppo presto per poter dire quali saranno i risultati diqueste misure; ma contemporaneamente all'annuncio che il disavanzo dellabilancia in oro e dollari dell'area della sterlina aveva raggiunto l'importodi $636 milioni nel primo trimestre del 1952, rispetto a $940 milioni nel-l'ultimo trimestre del 1951, venne pure specificato che il disavanzo era
— 29 —
stato di $299 milioni in gennaio, $266 milioni in febbraio e $71 milioniin marzo. A proposito di quest'ultima cifra va, tuttavia, osservato chela sua esiguità è stata in parte la conseguenza di certi proventi speciali,aventi fino ad un certo punto natura di movimenti di capitali, per l'am-montare di $70-80 milioni.
Durante il 1951 anche la F r a n c i a subì un mutamento violento nellapropria situazione monetaria. Fino alla primavera del 1951, tanto le riservein oro e dollari, quanto il saldo creditore nell 'U.E.P. avevano continuatoad accrescersi incessantemente; ma a partire da quel momento cominciaronoaltrettanto costantemente a diminuire, culminando nelle fortissime perdite diottobre e novembre. Dopo aver raggiunto l'equivalente di $850 milionialla fine di marzo 1951, gli averi in oro e dollari diminuirono di circa$300 milioni nei dodici mesi successivi, mentre la posizione della Francianell'U.E.P. passò da un saldo creditore di $174 milioni alla fine di marzo1951, ad uno debitore di $351 milioni alla fine di marzo 1952 (per altriparticolari vedasi al capitolo VI ) . Queste due voci registrarono, quindi,complessivamente un peggioramento di oltre $800 milioni nello spazio diun anno e le autorità monetarie avevano, inoltre, utilizzato qualche altraattività disponibile all'estero.
Le circostanze responsabili di questo cambiamento nella posizionevalutaria francese sono da alcuni punti di vista analoghe a quelle che hannocolpito il Regno Unito, mentre sotto altri aspetti ciascun paese ha problemisuoi propri.
1. Nel semestre successivo allo scoppio del conflitto in Corea, la Francia, comeil Regno Unito, attinse largamente alle scorte accumulate, invece di unirsi alla generalecorsa alle importazioni di materie prime.
Ciò creava la necessità di maggiori importazioni nel 1951 e nei primi mesi del1952. Il crescente deficit della bilancia commerciale si rispecchiò in un disavanzo difr.fr. 462 miliardi nelle partite correnti della bilancia de: pagamenti dell'area delfranco francese per il 1951, rispetto a fr.fr. 80,6 miliardi per il 1950. Ma vi furono anchealtre cause dell'aumento nel disavanzo della bilancia commerciale: l'incremento dei prezzifrancesi interni (in parte dovuto a misure protezionistiche) ed il rinnovato timore circala stabilità monetaria provocarono maggiori importazioni, mentre gli accresciuti prezzifrancesi resero più difficili le esportazioni.
Francia: Commercio estero.*
Periodo
1950 — Primo semestre . .Secondo „ . .
1951 — Primo „ . . .Secondo
1952 — Primo trimestre
Volume
Importazioni
delle
Esportazioni
media: 1950 = 100
10693
117130
147
87113
128109
95
Bilanciacommerciale in miliardi
di franchi francesi
— 110+ 3— 114— 225
— 181
* Esclusi i territori francesi d'oltremare.
— 30 —
2. La Francia, analogamente al Regno Unito, aveva pure dovuto fornire risorseai suoi territori d'oltremare.
Francia: Commercio con i territori d'oltremare e bilancia commerciale con l'estero.
Periodo
1950 — Primo semestre . . .Secondo „ . . . .
1951 — PrimoSecondo ,, . . . .
1952 — Primo trimestre* . . .
Commercio con i territori d'oltremare
Importazioni Esportazioni Saldo
Bilanciacommercialecon l'estero
medie mensili in miliardi di franchi francesi
2324
2828
31
3034
4249
55
+ 7+ 10
+ 14+ 21
+ 24
— 18+ 1
— 19— 38
— 60
• Dati preliminari.
D a l c o n f r o n t o f ra l e c i f re d e l l e u l t i m e d u e c o l o n n e si p u ò r i l e v a r e c h e n e l 1 9 5 0
l ' i n t e r o d i s a v a n z o d e l c o m m e r c i o e s t e r o f r a n c e s e ( c i o è c o n t u t t i i p a e s i e c c e t t o i
t e r r i t o r i f r a n c e s i d ' o l t r e m a r e ) è s t a t o c o m p e n s a t o d a l l ' e c c e d e n z a r i p o r t a t a n e l c o m m e r c i o
c o n i t e r r i t o r i d ' o l t r e m a r e ; t e n e n d o c o n t o a n c h e d e l l e p a r t i t e i n v i s i b i l i , l a F r a n c i a
m e t r o p o l i t a n a r e g i s t r e r e b b e p e r s i n o u n s a l d o a t t i v o n e l l a s u a b i l a n c i a d e i p a g a m e n t i
d i q u e l l ' a n n o . Q u a n t o a l 1 9 5 1 , p a r e c e r t o c h e a n c o r a u n a v o l t a i l s a l d o p a s s i v o d e l l a
F r a n c i a m e t r o p o l i t a n a v e r s o i p a e s i n o n c o m p r e s i n e l l ' a r e a d e l f r a n c o f r a n c e s e , s i a
s t a t o i n a m p i a m i s u r a c o m p e n s a t o d a u n s o s t a n z i a l e s a l d o a t t i v o v e r s o i s u o i t e r r i t o r i
d ' o l t r e m a r e . * P e r q u a n t o r i g u a r d a q u e s t i t e r r i t o r i , c o n s i d e r a t i s e p a r a t a m e n t e , i l l o r o
d i s a v a n z o n e l l e p a r t i t e c o r r e n t i d e l l a b i l a n c i a d e i p a g a m e n t i ( c a l c o l a t o c o n l o s t e sso
m e t o d o i n u s o i n a l t r i p a e s i ) è c o n s i d e r e v o l m e n t e s u p e r i o r e a l l o r o d i s a v a n z o c o m m e r -
c i a l e , a c a u s a d e i p a g a m e n t i n e t t i e f f e t t u a t i p e r l e p a r t i t e i n v i s i b i l i ( n o l i , e c c . ) ; si
p u ò c a l c o l a r e c h e il l o r o s a l d o p a s s i v o n e l l a b i l a n c i a d e i p a g a m e n t i r i s p e t t o a g l i a l t r i
p a e s i e d a l l a m a d r e - p a t r i a a b b i a r a g g i u n t o a p p r o s s i m a t i v a m e n t e l ' i m p o r t o g l o b a l e d i
fr.fr. 2 0 0 m i l i a r d i n e l 1 9 5 0 e d i c i r c a fr.fr. 3 0 0 m i l i a r d i n e l 1 9 5 1 . D e l d i s a v a n z o c o m -
m e r c i a l e g l o b a l e d e l r e s t o d e l l ' a r e a d e l f r a n c o f r a n c e s e i l 4 0 % c i r c a è d a i m p u t a r e
a l l ' I n d o c i n a , d o v e l a p r o d u z i o n e e d i l c o m m e r c i o d ' e s p o r t a z i o n e s o n o s t a t i o s t a c o l a t i
d a l l a g u e r r a . P e r il r e s t o , l a c a u s a e s s e n z i a l e è d a r i c e r c a r e n e l l a r a p i d a e s p a n s i o n e
e c o n o m i c a d e l l a U n i o n e f r a n c e s e , s p e c i a l m e n t e d e l N o r d A f r i c a , i n s e g u i t o s i a a n o t e -
v o l i i n v e s t i m e n t i p r i v a t i , s i a a l l ' e s e c u z i o n e d e l p i a n o M o n n e t , a p p l i c a t o n o n s o l o a l l a
F r a n c i a m e t r o p o l i t a n a , m a a n c h e a i t e r r i t o r i d ' o l t r e m a r e , i c a p i t a l i n e c e s s a r i e s s e n d o
f o r n i t i d a r i s o r s e l o c a l i e d a i c o m p e t e n t i o r g a n i u f f i c ia l i d i P a r i g i . I f o n d i c h e p e r
s v a r i a t e r a g i o n i s o n o s t a t i a s s o r b i t i d a i t e r r i t o r i d ' o l t r e m a r e d e l l a F r a n c i a , h a n n o c e r t a -
m e n t e a s s o r b i t o i n m i s u r a s e n s i b i l e l e r i s o r s e f r a n c e s i e t a l e p r o c e s s o è c o n t i n u a t o
n e l 1 9 5 1 c o n u n ' i n t e n s i t à s e n z a p r e c e d e n t i .
3 . L ' a s s o t t i g l i a m e n t o d e l l e r i s e r v e m o n e t a r i e f r a n c e s i n e l s e c o n d o s e m e s t r e d e l
1951 e n e i p r i m i m e s i d e l l ' a n n o s u c c e s s i v o p u ò , t u t t a v i a , i n p a r t e e s s e r e s p i e g a t o c o n
i t i m o r i n u t r i t i c i r c a l a s t a b i l i t à m o n e t a r i a , p e r c u i g l i i m p o r t a t o r i e f f e t t u a r o n o i l o r o
p a g a m e n t i i l p i ù p o s s i b i l e i n a n t i c i p o , m e n t r e gl i e s p o r t a t o r i d i f f e r i r o n o g l i i n c a s s i .
4 . N e l 1951 l a F r a n c i a d e s t i n ò q u a s i l ' 8 % d e l s u o r e d d i t o n a z i o n a l e a l l a
d i f e sa , p e r c e n t u a l e c h e a u m e n t e r à a l 1 2 % n e l 1952 e n o n è r a g g i u n t a d a n e s s u n
a l t r o p a e s e d e l l ' E u r o p a o c c i d e n t a l e , t r a n n e c h e d a l R e g n o U n i t o . S i s o n o r e g i s t r a t i
" d i s a v a n z i d i c a s s a " d i fr .fr . 5 0 0 - 6 0 0 m i l i a r d i i n c i a s c u n o d e g l i a n n i d e c o r s i d a l 1 9 4 9
a l 1 9 5 1 , s u p e r a t i c o m e si r i l e v a n e l l a t a b e l l a , d a l l e s p e s e c o m p l e s s i v e p e r g l i i n v e s t i -
* Le statistiche ufficiali francesi relat ive al la bi lancia dei p a g a m e n t i non me t tono in rilievo il saldoat t ivo della F ranc ia me t ropo l i t ana verso i suoi terr i tor i d 'o l t r emare , m a sol tanto i p a g a m e n t i effettuatiagli a l t r i paes i ; in base a quest i da t i , la F r a n c i a met ropo l i t ana registrò u n saldo passivo di circafr.fr. 40 mil iardi nel 1950 e di circa fr .fr 430 mi l ia rd i nel 1951 (vedasi anche capi tolo I V ) .
— 31 —
menti e la ricostruzione. Nelle entrate, i fondi di contropartita dell'aiuto Marshallsono stati interamente utilizzati per far fronte alle spese pubbliche. Anche certe formedi risparmio come, ad esempio, i fondi raccolti dalle Casse di risparmio postale
Francia: Entrate e spese pubbliche.
Classificazione
Spese:Servizi civili
Totale spese effettive
Ricostruzione e modernizzazione del servizicivili
Danni di guerra e ricostruzioneInvestimenti (s)
Totale investimenti e ricostruzione . . . .
Conti speciali del Tesoro
Totale spese pubbliche
Entrate
Def ic i t di b i lanc io
Def ic i t di cassa(')
Finanziato da:Contropartita in franchi di prestiti esteri
e dell'aiuto americanoPrestiti e risorse del Tesoro
Debito pubbl ico al 31 dicembreDeb i t o i n t e r n o :
a lungo terminea medio e breve termineverso banche di emissione
Totale debito interno
Deb i t o e s t e r o :a lungo terminea medio e breve termine
Totale debito estero
To ta le debito pubblico
Prezzi (1949 = 100)*
1949 1950 1951 (') 1952(=)
m i l i a r d i di f ranchi f rancesi
842377
1.219
150246432
828
<')
2.047
1.519
— 528
— 611
289322
962990772
2.724
1.007175
1.182
3.906
100
1.114463
1.577
121285426
832
O2.409
1.946
— 463
— 570
185385
1.0161.155
675
2.846
1.054233
1.287
4.133
110
1.252(3)696
1.948
109324315
748
108
2.803
2.315
— 488
— 517
153364
1.0441.319
669
3.032
1.034220
1.254
4.287
134
1.3531.269
2.622
154C)365(4)368(")
8900)
70
3.578
2.773
— 805
— 805
265540
•
•
•
149 (•)
* Media degli indici dei prezzi all'ingrosso e del costo della vista.(') Risultati provvisori per il 1951.(2) Previsioni e stanziamenti di bilancio per il 1952.(J) Inclusi fr.fr 79 miliardi per "spese varie".(") Degli stanziamenti di bilancio per il 1952, fr.fr. 95 miliardi sono bloccati fino al momento in cui i fondi
corrispondenti potranno essere ottenuti mediante la contrazione di prestiti:Ricostruzione e modernizzazione dei servizi civili. . . . 9Danni di guerra e ricostruzione 50Investimenti 36
95
(s) Esclusi gli investimenti di imprese pubbliche finanziati con prestiti speciali, previsti In fr.fr. 75 e fr.fr. 85 miliardi,rispettivamente per il 1951 e 1952.
(') Le spese nette effettuate nei conti speciali del Tesoro nel 1949 e 1950 sono state ripartite, ove possibile,nelle categorie per le quali la spesa fu effettuata.
O II deficit di cassa è stato rilevato dai conti del Tesoro, esso supera quello del bilancio, principalmente peri ritardi nella riscossione delle imposte e per il pagamento di residui passivi. Per il 1952 si presume undeficit di cassa eguale a quello di bilancio.
(") Primo trimestre.
— 32 —
affluiscono automaticamente al Tesoro. Mentre le anticipazioni dirette da parte dellaBanca di Francia non aumentarono nel 1951 il Tesoro nello stesso anno, si indebitòper circa fr.fr. 200 miliardi verso il sistema bancario e di questo importo, una parteconsiderevole proveniva, effettivamente, dalla Banca di Francia, attraverso facilitazionidi credito da essa accordate ad altre banche, tramite, ad esempio, operazioni dimercato aperto. Fino ad un certo punto, dunque, l'espansione creditizia piuttostorapida, verificatasi nel 1951, era indubbiamente connessa con la situazione dellefinanze pubbliche; senza contare altre circostanze che sono pure da prendere inconsiderazione.
Il fatto che tutto l'ammontare in franchi francesi ricavato dall'aiuto Marshallsia servito, sotto forma di entrata di bilancio, a fronteggiare le spese pubbliche, percui nulla è affluito ai mercati monetario e dei capitali a titolo di rimborso di debiti,è stata una delle ragioni per le quali i mercati in questione sono stati privati dei fondinecessari per gli investimenti in beni strumentali. Parimenti l'afflusso della quasi totalitàdei nuovi depositi della Cassa di risparmio postale e di qualche altro istituto al Tesoroha, a sua volta, privato i mercati delle risorse necessarie per i finanziamenti correnti.Un effetto analogo si è ottenuto con l'obbligo imposto alle banche di investire intitoli governativi il 20% di qualsiasi aumento nei depositi. La conseguenza è statache imprese industriali e commerciali, impossibilitate a trovare capitali sul mercato,hanno chiesto credito alle banche, che non poterono non soddisfare queste domande,data l'assenza di altre fonti di approvvigionamento.
5. Il rapido aumento nel volume del credito risulta dalla tabella che segue.
Mentre nel 1950 i crediti concessi dal sistema bancario allo stato sono cresciutimeno che in qualsiasi altro anno postbellico e questa situazione di relativo equilibrioè continuata per tutta la prima metà del 1951, nel terzo trimestre, invece, si è veri-ficato un improvviso mutamento, avendo la Tesoreria contratto prestiti per fr.fr. 128miliardi, sia con la Banca di Francia, sia con le banche commerciali. Ma la principalecausa dell'espansione creditizia fu, tuttavia, l'aumento nel volume dei crediti all'eco-
Francia: Totale dei crediti concessi dal sistema bancario.
Periodo
1948 dicembre . . .
1949 dicembre
1950 dicembre
1951 marzogiugnosettembredicembre
1948
1949 . .
1950
1951
Creditoallo stato
(')
Credito all'economia
Sistemabancario
Altriistituti Totale
miliardi di franchi francesi
1.276
1.397
1.422
1.4771.4541.5821.620
+ 163
+ 121
+ 102 O
+ 198
Import i a
850
1.189
1.355
1.3831.5171.6091.903
Aumentc
+ 360
+ 339
+ 166
+ 548
f ine mese
74
107
219
264277295302
> annuale
+ 33
+ 112
+ 83
924
1.296
1.574
1.6471.7941.9042.205
+ 372
+ 278
+ 631
(') Per ulteriori particolari vedasi capitolo VII.(2) Essendo stati cancellati fr.fr. 77 miliardi di crediti della Banca di Francia per operazioni contabili derivanti
dalla rivalutazione delle riserve auree, nel 1950 l'aumento nominale nei crediti allo stato è ammontato asoli fr.fr. 25 miliardi.
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Banca di Francia: Alcune voci di bilancio.Miliardi di franchi francesi.*
2250
2000
1750
1500
1250
Totale impegni a vista
Biglietti in circolazione
Operazioni commerciali (1 )
Anficipazioni al o Sfato (2)
\ Oro e divise estere (3)
Riserve auree
Averi all'estero ecc. (4)M I M I
2250
2000
1750
1500
1250
1000
750
500
250
1949 1950 1951 1952 1953
* Dati dell'ultimo giovedì di clascun mese.(') Accettazioni scontate in portafoglio, titoli negoziabili acquistati in Francia, anticipazioni a 30 giorni ed
anticipazioni contro titoli.(2) Debito dello stato rispetto al deposito di oro della Banca Nazionale del Belgio, accettazioni negoziabili
della Caisse Autonome d'Amortissement, prestiti senza interessi allo stato, anticipazioni provvisorie allostato ed acquisti di buoni del Tesoro.
C) Riserve auree, prestito in oro al Fondo di Stabilizzazione dei Cambi; averi in divise estere (fondi a vista)e crediti verso l'Unione europea dei pagamenti, nonché anticipazioni al Fondo di Stabilizzazione dei Cambi.
(*) Tutte le voci della nota (3), tranne le riserve auree.
n o m i a , i q u a l i , n e l 1 9 5 1 , s o n o c r e s c i u t i d e l 4 0 % r i s p e t t o a l s i s t e m a b a n c a r i o n e l s u o
c o m p l e s s o , e d e l l ' 8 3 % , c o n s i d e r a n d o s o l t a n t o l a B a n c a d i F r a n c i a . A l c u n i d e i n u o v i
c r e d i t i a c c o r d a t i e r a n o d o v u t i a l l ' a u m e n t a t o v o l u m e d e l l e i m p o r t a z i o n i e d a l l a c o s t i t u -
z i o n e d i m a g g i o r i s c o r t e , m a p e r c i r c a fr.fr. 142 m i l i a r d i figurano s o t t o l a v o c e d e i
" c r e d i t i p e r i n v e s t i m e n t i " * . I l " p r e - f i n a n z i a m e n t o " d e g l i i n v e s t i m e n t i fa p a r t e d e i
n o r m a l i c o m p i t i d e l s i s t e m a b a n c a r i o e d a b u o n i r i s u l t a t i , p u r c h é i c r e d i t i c o n c e s s i
s i a n o c o r r e n t e m e n t e r i m b o r s a t i c o n i l r i c a v o d i o b b l i g a z i o n i e d a z i o n i e m e s s e s u l m e r c a t o
o v e n g a n o s o s t i t u i t i c o n a l t r e r i s o r s e , a d e s e m p i o , c o n il r e i n v e s t i m e n t o d e g l i u t i l i ;
i n c a s o c o n t r a r i o , i c r e d i t i c o r r o n o i l r i s c h i o d i d i v e n t a r e u n a f o n t e d i e s p a n s i o n e
i n f l a z i o n i s t i c a .
* U n a q u o t a di questo impor to è s ta ta finanziata con i r i sparmi a lungo t e rmine o p p u r e con mezzidi bi lancio ( t ramite il " C r é d i t N a t i o n a l " , gli istituti d i credi to agricolo ed il " C r é d i t F o n c i e r " ) ;m a , essendo il bi lancio in deficit ed il vo lume del r i sparmio insufficiente, gli a l t r i set tori eserci taronou n a maggiore pressione sul sistema banca r io .
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Non bisogna, poi, dimenticare che nel secondo semestre del 1950 e nel primotrimestre del 1951 la Banca di Francia ha fornito circa fr.fr. 60 miliardi per finan-ziare l'eccedenza attiva nell'U.E.P., metodo di finanziamento che provoca un'espan-sione di credito senza alcuna immediata contropartita sotto forma di risparmio cor-rente. Sebbene la Francia, nell'autunno 1951, fosse divenuta un paese debitore versol'U.E.P. ed avesse attinto alle riserve valutarie per regolare l'aumentato disavanzocommerciale anche rispetto ad altri paesi, purtuttavia non si registrò alcuna contra-zione nel volume del credito; anzi, l'espansione continuò a ritmo ancora più acce-lerato.
6. Dopo la metà dell'anno intervenne un altro fattore, di grande importanzaper il livello dei prezzi e, di conseguenza, anche per il volume del credito, cioè, laprocedura amminis t ra t iva per la determinazione dei prezzi. Questaprocedura ha avuto conseguenze di vasta portata specialmente a causa della sua appli-cazione al prezzo del grano. Questo prezzo viene determinato nella primavera odall'inizio dell'estate di ogni anno dal governo, il quale deve tener conto dei diversielementi del costo. Con questo sistema, il prezzo del grano è stato aumentato di nonmeno del 39% nell'agosto del 1951, ed ha naturalmente provocato altri adeguamentinei prezzi a livelli più elevati; nell'autunno si sono registrati incrementi nei prezzi delpane, carbone ed acciaio, nonché dello zucchero, dell'olio, dell'energia elettrica e neisalari minimi; nel gennaio 1952 sono state nuovamente rialzate le tariffe dell'energiaelettrica e sono state aumentate anche quelle ferroviarie mentre si è progettata l'intro-duzione della scala mobile per la determinazione dei salari. Queste due serie di misurehanno causato aumenti dal 10 al 40% in un sol colpo e, quali che siano gli effettiche si ritenga abbia prodotto la precedente espansione creditizia come fattore secon-dario, è ovvio come, una volta sanciti ufficialmente aumenti nei prezzi di questa portata,le autorità creditizie potessero difficilmente rifiutare il loro finanziamento.
In Francia le restrizioni qualitative e quantitative sul credito erano state intro-dotte rispettivamente nel 1947 e nel 1948 ed in certi momenti hanno certamentecontribuito a moderarne l'espansione. Ma vi erano numerosi espedienti (le cosiddette"valvole di sicurezza") per sfuggire ai "limiti del risconto" nonché ad altre limitazionie quando si sviluppò una effettiva pressione (ad esempio, con l'aumento dei prezziin base a disposizioni amministrative), le restrizioni non furono in grado di arrestarel'espansione nel volume del credito, né di ridurre l'incessante domanda derivante dallamancanza di un vero e proprio mercato dei capitali.
Essendosi intensificata la pressione sulle riserve auree e valutarie, la Banca diFrancia aumentò il saggio ufficiale di sconto dal 2,50 al 3% nell'ottobre e, di nuovo,al 4% nel novembre 1951. Venne pure stabilito che, se una banca avesse fatto ricorsoal risconto oltre il limite consentito (comunque non oltre il 10% al di sopra di quellimite) avrebbe dovuto pagare un saggio d'interesse supplementare dell'I,50%, ossiacomplessivamente il 5,50%. Gli interessi effettivi ora applicati ai crediti bancari oscillanofra il 7 e l'8%, mentre per i crediti a medio termine il saggio minimo è salito al7,50% (con l'autorizzazione del Consiglio Nazionale per il Credito).
All'inizio di febbraio 1952 il governo, constatando che le difficoltà non eranoscomparse, decise di ridurre il volume delle importazioni e, più avanti nello stessomese, sospese tutte le misure relative alla liberazione del commercio, nonostante l'effettosfavorevole sui prezzi di tali misure d'emergenza. Inoltre, nel quadro del bilancio delcorrente anno, a quel tempo non ancora approvato, si propose un incremento dellealiquote tributarie, allo scopo di diminuire il deficit, pur temendosi - non senza ra-gione - che, data la mentalità prevalentemente inflazionistica del pubblico, un aumentonel carico tributario potesse facilmente provocare un ulteriore incremento nei prezzi,specialmente nel caso di imposte che si riflettono nei costi di produzione. Il nuovogoverno, in carica dalla prima metà di marzo, ha invece cercato di ridurre il disavanzoeffettuando delle economie (per l'ammontare di fr.fr. 110 miliardi) e bloccando le
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spese per gli investimenti per l'ammontare di fr.fr. 95 miliardi {intanto che non saràpossible raccogliere le risorse necessarie mediante prestiti. Un'amnistia fiscale, che condonatutte le passate evasioni, è stata abbinata a più severe disposizioni e sanzioni per ilfuturo, allo scopo di assicurare una più efficace riscossione dei tributi.
Nella seconda metà del mese di maggio 1952, infine, è stato lanciato un prestitocon clausola-oro recante importanti privilegi fiscali, al fine di ottenere danaro fresco perun importo di almeno fr.fr. 200 miliardi. Il prestito porta l'interesse del 3,50% ed ilcapitale è assicurato contro ribassi nel valore dell'oro in base alle quotazioni del napo-leone sul mercato di Parigi.
Un sensibile declino nei prezzi dell'oro in barre e monetato ed alcuni ribassi neiprezzi delle merci sono sintomi di un arresto nella tendenza inflazionistica, ma finoranon si dispone di prove sufficienti per poter giudicare dell'efficacia delle misure adottateed in quali condizioni si potrà conseguire una situazione di equilibrio fra costi e prezziall'interno del paese e nei confronti delle altre economie. La determinazione del prezzodel grano per l'annata agricola 1952-53 allo stesso livello di quello dell'annata prece-dente, rappresenterebbe già un importante mutamento rispetto al passato. In Francia,invero, oltre ad una "mentalità inflazionistica" profondamente radicata, esiste da lungadata - come in molti altri paesi - anche una "mentalità protezionistica", intensificatasidurante gli anni della "grande crisi", quando produttori e commercianti cercarono diproteggersi contro la caduta dei prezzi e rafforzatasi in conseguenza delle regolamenta-zioni emanate a partire dal 1940, per minimizzare gli effetti dell'inflazione bellicae postbellica. Questa mentalità si manifesta non solo in dazi doganali più elevati edin altri ostacoli creati alle importazioni, alcuni dei quali, tuttavia, sono stati provocatidalla scarsità di divise estere, ma anche in un'infinità di disposizioni amministrative edaccordi privati che, sebbene influiscano principalmente sull'economia interna, si riper-cuotono non di meno sulla bilancia dei pagamenti. Ora che i prezzi mondiali nonhanno più la tendenza al rialzo, le influenze esterne costituiscono, naturalmente, unadifesa contro movimenti fortemente ascensionali dei prezzi interni ed è, pertanto, dellamassima importanza, tanto per la Francia, quanto per altri paesi, che la liberazione delcommercio venga ripresa e gradatamente estesa, in modo da includere anche l'area deldollaro.
In Francia e nel Regno Unito si stanno, quindi, compiendo r i s o l u t isforzi per ristabilire l'equilibrio nella situazione economica interna e nellostesso tempo mettere ordine nella bilancia dei pagamenti. Questi due paesicon le loro rispettive aree monetarie partecipano nell'insieme per circa unterzo al volume totale degli scambi internazionali e per circa il 55 % alcommercio estero dell'Europa occidentale. Questa elevata proporzione puòessere considerata un sintomo di quanto importante sia, dal punto di vistadell'economia internazionale nel suo complesso, che i tentativi di riabili-tazione che Francia e Regno Unito stanno facendo vengano coronati dasuccesso. Essa da anche un'idea dell'immensità dei problemi cui questi duepaesi si trovano di fronte: non basta che la madre-patria riacquisti il proprioequilibrio, occorre che anche gli altri membri delle rispettive aree valutarieadottino una politica efficace ad arrestare l'assottigliamento delle loro riserve.
A causa di queste complicazioni, si può forse pensare che le politicheseguite in paesi aventi problemi meno vasti, non possano avere alcunarelazione diretta con quelle dell'area della sterlina e del franco francese e
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che i successi riportati altrove da tali politiche non garantiscano la loroefficacia se applicate in un campo più vasto. Ma anche questi altri paesihanno avuto le proprie serie difficoltà da superare. Basti ricordare la pre-senza di 8-9 milioni di profughi nella Germania occidentale, il rapidoaumento nella popolazione dell'Italia e dei Paesi Bassi - due paesi prividi importanti fonti di materie prime — e gli ostacoli particolari cui è espostoil commercio dei prodotti agricoli e che colpiscono specialmente paesi comela Danimarca. L'esiguità delle riserve monetarie e di altra specie, carat-teristica della situazione della grande maggioranza dei paesi europei negliultimi anni, ha limitato notevolmente la loro libertà d'azione: eppertantopiù notevole è il fatto che tanti paesi siano riusciti a dominare la propriasituazione monetaria ed economica.
Questi risultati sono cospicui anche per un'altra ragione: significano,infatti, che i paesi in questione - e fra essi gli Stati Uniti, che pure vi sonostati decisamente coinvolti — non si sono rassegnati alle tendenze inflazioni-stiche e di altro genere che hanno investito il mondo dopo lo scoppio delconflitto coreano, ma si sono invece adoperati per piegarle ai propri fini.A tal uopo si sono valsi dei diversi strumenti di effetto sperimentato a di-sposizione delle autorità monetarie, fra cui la politica dei saggi d'interesseflessibili, che era piuttosto caduta in disuso dopo la crisi del 1930 edanni successivi. Negli anni recenti si è verificato un mutamento e si è attri-buita maggiore importanza al problema della stabilità monetaria. C'è ancoraun punto da sottolineare - e che verrà trattato più diffusamente nelcapitolo seguente - il fatto, cioè, che non esiste una reale incompatibilitàtra una politica mirante ad una più elevata produzione e l'obiettivo dellastabilità monetaria. L'esperienza ha, al contrario, dimostrato che, quandomanca la fiducia nella moneta, le risorse necessarie per lo sviluppo eco-nomico si rendono disponibili in misura insufficiente.
— 37 —
II. Il volume della produ2ione e la stabilità monetaria.
Quando, nel 1947, venne lanciato il Piano Marshall, tre e rano icompit i p r inc ipa l i da intraprendersi nei paesi partecipanti:
1. aumentare la produzione;
2. eliminare l'inflazione allo scopo di restaurare la stabilità monetaria;
3. promuovere una più stretta cooperazione all'interno del gruppo deipaesi partecipanti, spesso denominato "Europa occidentale", sebbene, adesempio, vi siano incluse la Grecia e la Turchia.
La creazione dell'Organizzazione Europea di Cooperazione Economica(O.E.C.E.) offrì il centro dello sforzo comune. Per merito di questa orga-nizzazione importanti problemi sono stati trattati attraverso speciali organie, in linea generale, le misure adottate di comune accordo sonostate applicate. Ma il compito della ricostruzione richiedeva innanzi tutto,di concentrarsi sull'espansione della produzione e sul conseguimento dell'e-quilibrio finanziario in ogni singolo paese. Ogni governo dovette, per-tanto, prendere le misure necessarie per eliminare il disavanzo del bilanciopubblico ed una missione speciale dell'Amministrazione di Cooperazione Eco-nomica (E.C.A.) responsabile, soprattutto, della redazione dei programmi diacquisto e dello svincolo dei fondi di contropartita, venne inviata in ognipaese beneficiario. Più del 95 % dell'aiuto Marshall per l'Europa, ammon-tante complessivamente a $ 12,4 miliardi, è stato assegnato ai singoli paesiin base ad accordi, i quali, persino dal punto di vista tecnico, differivanoda stato a stato, come si vedrà più avanti (vedasi pagina 51 e segg.).
Non v'è dubbio che in base alle direttive tracciate siano stati compiutidei progressi, quantunque il miglioramento sia stato più imponente nel settoredella produzione (specialmente industriale) che in quello monetario. Ciò nonè dipeso dal caso, ma è da attribuirsi, principalmente, al fatto che l'atten-zione ha dovuto essere rivolta, innanzi tutto, al compito di ravvivare leforze produttive nei diversi paesi, per le ragioni esposte brevemente qui diseguito :
1. Nelle aziende in cui la manutenzione degli impianti era stata sospesa durante laguerra ed anche i danni derivanti da altre cause erano stati piuttosto di lieveentità, bastavano investimenti relativamente modesti di capitale fresco per met-tere le officine industriali e gli altri impianti di nuovo in condizione di fun-zionare, di modo che la produzione potesse essere agevolmente aumentata inmolti settori.
2. Eliminando alcuni fattori perturbatori (fra i quali la mancanza di energia elet-trica costituisce un esempio tipico), la produzione poteva migliorare in una seriedi industrie, nelle quali non era possibile sfruttare appieno la capacità diproduzione esistente. Spesso l'arrivo dall'estero di materiali o macchinari indi-spensabili ha mutato radicalmente il livello della produzione in un ramo parti-colare dell'industria. Questo è uno dei molti esempi che si possono citare sul-l'inestimabile contributo dato dall'aiuto Marshall alla ripresa economica dei paesibeneficiari.
38 —
3. In seguito al continuo incremento naturale della popolazione (ed in alcuni casianche per l'affluenza di profughi), in molti paesi si erano rese disponibili riservedi mano d'opera. Si. era, quindi, ritenuto essenziale dare la priorità alla for-nitura di nuovi impianti e delle attrezzature necessarie per il loro efficiente uti-lizzo.
4. In molti ambienti era prevalsa l'opinione che fino al momento in cui gli approv-vigionamenti di merci e servizi non si fossero maggiormente normalizzati, il con-trollo sui prezzi non potesse essere abolito e non si dovesse permettere la liberaformazione dei prezzi e dei costi in generale.
5. C'era, infine, l'esempio degli Stati Uniti. In questo paese l'enorme sforzo bellicoera stato sostenuto essenzialmente da una generale espansione della produzionee, specialmente agli americani, pareva che il compito più urgente in Europa fossequello di introdurre sistemi tecnici più efficienti nell'industria, ecc.
Una delle conseguenze di questo atteggiamento fu che gli aspetti mone-tari della ricostruzione vennero alquanto trascurati con il risultato che moltorimane ancora da fare per permettere al meccanismo monetario di funzionarein maniera adeguata. E' tuttora controverso se, allo scopo di ristabilire piùrapidamente e sicuramente l'equilibrio generale, non sarebbe stato possi-bile compiere un tentativo di più ampio respiro, abbinando gli sforzi peril progresso industriale a misure monetarie più razionali. In base ai risultatiraggiunti si può, ad ogni modo, affermare che si è registrato un notevoleincremento nella produzione e ciò costituisce già di per sé un grande bene-ficio per l 'Europa occidentale ed un aiuto nelle attuali circostanze.
I dati normalmente citati per illustrare i progressi compiuti nellaproduzione sono gli i n d i c i d e l l a p r o d u z i o n e i n d u s t r i a l e pubblicati neisingoli paesi.
Produzione indust r ia le .
Paese
Medie annue per il
1946 1947 1948 1949 1950 1951
Indice: 1938 = 100
1952marzo
Austria (1)BelgioDanimarcaFinlandiaFranciaGermania occidentaleGrecia (4)MandaItaliaNorvegiaP a e s i B a s s i
R e g n o U n i t o . . . .
Svez ia
CanadaStati Uniti
89101
842953112
10074102135
156192
57 O1141161179933671219311594110140
172210
92121128133113537313299125113123148
178215
1231221381431237687151105132126132154
181197
14512515314512396110167120141139143160
194225
166144154172138115125172137148145147167
208247
168(3)141 (3)151169(3)150116124(3)
137153146153170
203 C)247
O 1937 = 100. (2) Stima. (') Febbraio 1952. O 1939 = 100.
Volume della produzione industriale.Indice: 1938= 100
1947 1948 1949 1950TTTTTTTTTTT
1951 1952 1953
Stati Uniti260
240
220
220
200
160
P e r l ' E u r o p a o c c i d e n -
t a l e , n e l s u o c o m p l e s -
so , si è c a l c o l a t o c h e ,
n e l 1 9 5 1 , i l v o l u m e d e l -
l a p r o d u z i o n e i n d u s t r i a -
le h a s u p e r a t o d i c i r -
c a i l 4 0 % q u e l l o d e l
1 9 3 8 . A l l ' i n i z i o d e l 1 9 5 2
il v o l u m e c o m p l e s s i v o
r e g i s t r ò , t r a n n e a l c u n e
e c c e z i o n i , u n u l t e r i o r e
a u m e n t o , s e b b e n e l ' e -
s p a n s i o n e s i a s t a t a , n e g l i
u l t i m i t e m p i , u n p o c o
m e n o r a p i d a c h e n e g l i
a n n i fino a l 1951 e d
a l c u n e n a z i o n i n o n v i
a b b i a n o c o n t r i b u i t o . P e r
a l c u n i p a e s i , i l 1 9 3 8 è
s t a t o u n a n n o f o r t u n a -
t o d i e l e v a t a a t t i v i t à
i n d u s t r i a l e ; i n I t a l i a e
G e r m a n i a essa e r a i n
g r a n p a r t e i l r i s u l t a t o
d e l l ' a c c e l e r a t a p r o d u z i o -
n e d i a r m a m e n t i , m e n -
t r e F i n l a n d i a e S v e z i a
t r a e v a n o v a n t a g g i o d a l -
l a f o r t e e s o s t e n u t a
d o m a n d a p e r a l c u n i d e i
l o r o p r i n c i p a l i p r o d o t -
t i d i e s p o r t a z i o n e . P e r
a l t r i , i n v e c e , i l 1938
fu u n a n n o d i r e c e s s i o n e , p o i c h é s u b i r o n o le r i p e r c u s s i o n i d i u n r e g r e s s o
n e l l ' e c o n o m i a i n t e r n a d e g l i S t a t i U n i t i . M a , q u a l i c h e s i a n o l e r i s e r v e d a
fars i r i s p e t t o a i p a e s i p e r i q u a l i i l 1 9 3 8 h a c o s t i t u i t o u n b a s s o p u n t o
d i p a r t e n z a , n o n v ' è d u b b i o c h e , q u a n d o g l i i n d i c i d e l l a p r o d u z i o n e i n d u -
s t r i a l e m o s t r a n o i n c r e m e n t i d a l 4 0 a l 5 0 % , essi r a p p r e s e n t a n o e f f e t t i v a -
m e n t e n o t e v o l i a u m e n t i n e l l a p r o d u z i o n e .
D a t o c h e l ' e s p a n s i o n e d e l l a p r o d u z i o n e c o s t i t u i s c e l a b a s e p e r i l m i g l i o -
r a m e n t o d e l t e n o r e d i v i t a e p e r m e t t e a l l ' e c o n o m i a d i s o p p o r t a r e m a g g i o r i
spese s ia a l l ' i n t e r n o s ia a l l ' e s t e r o , v i e n d a c h i e d e r s i p e r c h é m o l t i p a e s i e u r o -
p e i i n c o n t r i n o a t t u a l m e n t e a n c o r a t a n t e d i f f i co l t à n e l t r o v a r e l e r i s o r s e
n e c e s s a r i e p e r p r o v v e d e r e a i l o r o c o n s u m i e d i n v e s t i m e n t i e d a s s i c u r a r e i l
r i s t a b i l i m e n t o d e l l ' e q u i l i b r i o n e l l e l o r o b i l a n c e d e i p a g a m e n t i . Q u e s t a diff i -
c o l t à è, fino a d u n c e r t o p u n t o , i l r i s u l t a t o d e l l a q u a s i g e n e r a l e m a n c a n z a
liliali
100
1952 1953
— 40 —
Volume della produzione industriale.Indice: 1938= 100
1947 1948 1949 1950 1951 1953
1948 1949 1950 1951 1952 1953
d i e q u i l i b r i o n e l l e c o n -
d i z i o n i d e l c o m m e r c i o
m o n d i a l e ( c h e i m p e d i -
s c e l e t r a n s a z i o n i t r i a n -
g o l a r i e d i l p a g a m e n t o
d i d e b i t i ) , m e n t r e u n
a l t r o e l e m e n t o a n c o r a
p i ù i m p o r t a n t e è r a p -
p r e s e n t a t o d a l l ' e c c e s s i v a
e s p a n s i o n e m o n e t a r i a e
c r e d i t i z i a i n a l c u n i p a e s i
o , i n t e r m i n i p i ù g e n e -
r a l i , d a l l ' i n s u c c e s s o a
d o m i n a r e i p r o b l e m i
m o n e t a r i . M a l a d i f f i -
c o l t à p u ò a n c h e e s s e r e
s p i e g a t a c o n i l f a t t o c h e
p e r l a m a g g i o r p a r t e
d e i p a e s i g l i i n d i c i
d e l l a p r o d u z i o n e i n -
d u s t r i a l e n o n d e v o -
n o e s s e r e c o n s i d e r a t i
c o m e u n q u a d r o e s a t -
t o d e l l ' a u m e n t o r e a -
l e n e l r e d d i t o n a z i o -
n a l e . V i s o n o d i v e r s e
r a g i o n i p e r c h é l ' i n c r e -
m e n t o n e l r e d d i t o n a z i o -
n a l e ( i n t e r m i n i r e a l i ) è
s t a t o g e n e r a l m e n t e m o l -
t o i n f e r i o r e a l l ' a u m e n t o
p e r c e n t u a l e , i n d i c a t o d a l -
l ' i n d i c e d e l l a p r o d u z i o -
n e i n d u s t r i a l e .
N o t a : Austria: 1937 = 100. Grecia: 1939 = 100. A n z i t u t t o , v i s o n o a l -
c u n e c a u s e p u r a m e n t e
s t a t i s t i c h e c h e i n d u c o n o l ' i n d i c e c o m u n e a d e s a g e r a r e l ' i n c r e m e n t o d e l l a p r o -
d u z i o n e i n d u s t r i a l e : v e n e n d o p u b b l i c a t o m e n s i l m e n t e , l ' i n d i c e è , p e r f o r z a , b a -
s a t o s u l m e t o d o d e l c a m p i o n e , i l q u a l e c o m p r e n d e , d i s o l i t o , s o l t a n t o l e
m a g g i o r i i m p r e s e . S i c c h é m o l t o d i p e n d e d a l l a s c e l t a d e i d a t i p a r t i c o l a r i ; n e l
R e g n o U n i t o , a d e s e m p i o , l ' i n d i c e n o n u f f i c i a l e ( p u b b l i c a t o d a l " L o n d o n
a n d C a m b r i d g e E c o n o m i e S e r v i c e " ) r e g i s t r a u n a u m e n t o n e l l a p r o d u z i o n e
d e l 4 1 % f r a i l 1 9 3 5 e i l 1 9 5 0 , m e n t r e l ' i n d i c e u f f i c i a l e , c o m u n e m e n t e c i -
t a t o , p r e s e n t a u n i n c r e m e n t o d e l 5 9 % . I n o l t r e , l ' i n d i c e a n n u a l e , * c o m p i -
* Calcolato d a C. F . Car ter e pubbl ica to in un articolo nel "Bullet in of the London a n d Cam-br idge Economic Service" dell 'agosto 1951.
41
280
260
240
220
200
180
160
140
120
Stati Uniti: Indice della produzione industriale.Indice mensile: 1938 = 100
—
-
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1938
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> j ^ 8 1939 1940 1941 1942 1943 1944 1945 1946 1947 1948 1949 1950 1951 1952 1953 1954
300
280
260
240
220
200
180
160
I'-IO
120
100
l a t o s u b a s e m o l t o p i ù a m p i a , r e g i s t r a p e r c e n t u a l i d ' i n c r e m e n t o a n c o r a
p i ù b a s s e d i q u e l l e d e l l ' i n d i c e m e n s i l e p u b b l i c a t o d a l " L o n d o n a n d C a m -
b r i d g e E c o n o m i e S e r v i c e " . *
D i s t r i b u z i o n e p e r c e n t u a l e d e l l a p o p o l a z i o n e o c c u p a t a .
Paese
Austria
Belgio
Danimarca
Finlandia
Francia
Germania occidentale
Italia
Norvegia
Paesi Bassi
Regno Unito
Svezia
Svizzera
Anno
1951
1950
1951
1940
1946
1950
1948
1950
1947
1951
1945
1941
Industria AgricolturaAltre
occupazioni
percentuali
32
46
32
19
29
44
23
32
32
50
37
44
40
11
28
57
36
22
49
31
19
5
25
21
28
43
40
24
35
34
28
37
49
45
38
35
Nota : La differenza fra i diversi paesi è considerevole. La più ampia è quella fra la Finlandia col 57% diaddetti all'agricoltura ed il Regno Unito con soltanto il 5 %. Da medie approssimative per l'Europa occidentalerisulterebbe che le percentuali della popolazione lavoratrice nei vari settori dell'economia sono le seguenti:poco meno del 40 % nell'industria, meno del 30 % nell'agricoltura ed il 35 % nei diversi servizi (inclusi com-mercio, trasporti, servizi privati e quelli pubblici, che assumono importanza sempre maggiore).
* U n fattore capace di da r luogo ad indici eccessivamente alti p u ò manifestarsi in tempo di guer ra ,q u a n d o la maggior par te del l ' industr ia di u n paese è concent ra ta nella fabbr icazione di a r m i d iogni tipo (compresi au tobl indate , carr i a rmat i , e c c ) . Specia lmente negli S ta t i U n i t i , d u r a n t e laseconda guer ra mondia le , gli a r m a m e n t i si fabbr icavano in massa, con l 'a iuto d i ogni possibileaccorg imento tecnico. L 'espansione della p roduz ione bellica, nonché il p ro lungamen to del l 'orar io dilavoro per tu t t a la d u r a t a della si tuazione di emergenza , spinge l ' indice della p roduz ione indu-striale a d u n livello, che la p iù differenziata p roduz ione del t empo di pace, dest inata ai bisognicivili, n o n è in g rado di raggiungere così p ron t amen te .
— 42 —
In secondo luogo va ricordato che i lavoratori occupati nella produ-zione industriale costituiscono soltanto una parte (di solito non più di unterzo) dell'intera popolazione lavoratrice e che negli altri settori dell'econo-mia, specialmente nei servizi, l'incremento nella produzione ha avuto, gene-ralmente, un ritmo molto più lento.
Ma la distribuzione della popolazione non può, di per sé, essere presa comemisura del contributo di ciascun settore dell'economia al prodotto nazionale, perchénell'industria è investita una quota di capitale molto più elevata per unità occupata,che non nell'agricoltura. La seguente tabella confronta, per un certo numero di paesi,
la popolazione industriale eDistribuzione della popolazione quella agricola, con i l rispet-
e contributo al prodotto nazionale dell'industria tivo contributo al prodottoe dell'agricoltura.* nazionale.
I n l inea l a rgamen te a p -prossimativa sembrerebbe che,nei paesi compresi nella ta-bella, l ' industr ia occupi il3 5 - 3 8 % delle forze del lavo-ro m a contr ibuisca per circail 4 5 % al p rodo t to nazionalelordo, m e n t r e le percentua l icorr ispondent i pe r l 'agricol-tu ra sono del 2 5 - 2 7 % e del1 5 % circa. Ques ta constata-zione p u ò l ievemente dimi-nu i re l ' impor tanza , da l p u n t o
. . . . .... . . . . . . .. , .. , _. , .. d i vista de l redd i to naz iona-• Sono stati utilizzati i dati postbellici più recenti, ma per la Finlandiasi disponeva soltanto di dati prebellici. l e , d e l r e l a t i v o r e g r e s s o n e l -
l ' a g r i c o l t u r a , s e b b e n e , d a q u e l -
l o p i ù g e n e r a l e , c iò c o s t i t u i s c a u n p r o b l e m a s e r i o i n u n c o n t i n e n t e c o m e l ' E u r o p a ,
c h e d e v e i m p o r t a r e g r a n p a r t e d e l s u o f a b b i s o g n o a l i m e n t a r e .
L ' e s p a n s i o n e d e l l a p r o d u z i o n e a g r i c o l a è r i m a s t a , p u r t r o p p o , m o l t o a l d i s o t t o
d i q u e l l a i n d u s t r i a l e . L a C o m m i s s i o n e E c o n o m i c a p e r l ' E u r o p a d e l l e N a z i o n i U n i t e
v a l u t a c h e , p e r l ' E u r o p a n e l s u o c o m p l e s s o , l a p r o d u z i o n e i n d u s t r i a l e , n e l 1 9 5 1 , s i a
s t a t a d i c i r c a i l 4 0 % s u p e r i o r e a l l i ve l l o r a g g i u n t o n e l l ' a n t e g u e r r a , m e n t r e l a p r o d u -
z i o n e a g r i c o l a l o h a s u p e r a t o s o l t a n t o d i p o c o .
N o n è fac i l e c a l c o l a r e i l " p r o d o t t o r e a l e " e l e v a l u t a z i o n i r e l a t i v e a d esso dif-
f e r i s c o n o n o t e v o l m e n t e l ' u n a d a l l ' a l t r a . S e c o n d o u n ' i n d a g i n e c o m p i u t a d a F . W . P a i s h
( p u b b l i c a t a n e l " B u l l e t i n o f t h e L o n d o n a n d C a m b r i d g e E c o n o m i c S e r v i c e " d e l m a r z o
1 9 5 2 ) , il " p r o d o t t o r e a l e " ( c i o è i l p r o d o t t o t o t a l e d e l l ' e c o n o m i a a p r e z z i c o s t a n t i ) d e l R e g n o
U n i t o h a s u p e r a t o , n e l 1 9 5 0 , d i c i r c a i l 2 1 % q u e l l o d e l 1 9 3 8 ( r i s p e t t o a d u n a u m e n t o d e l 4 3 %
n e l l ' i n d i c e u f f i c i a l e p e r l a p r o d u z i o n e i n d u s t r i a l e ) . * M a n e m m e n o q u e s t o 2 1 % r a p -
Paese
FinlandiaFranciaGermania occidentaleItaliaNorvegiaPaesi BassiRegno Unito . . . .
Industria
Popola-zione
Prodottonazionale
lordo
Agricoltura
Popola-zione
Prodottonazionale
lordo
percentuali
3219294423323250
3626405534463946
285736224931195
223016122915125
* II p rodo t to reale del R e g n o Uni to non è stato calcolato soltanto d a F . W . Paish e C. F . Car ter ,m a anche d a Colin Clark (Review of Economie Progress, luglio-agosto 1951).
T u t t e e t r e le valutazioni concordano nel r i tenere che fra il 1938 ed il 1950 il p rodo t toreale sia a u m e n t a t o meno dell ' indice ufficiale per la produz ione industr iale, che h a registrato u n in-cremento del 3 5 - 4 3 % . I l divario è ancora più imponen te pe r il p e r i o d o d a l 1 9 4 6 a l 1 9 5 0 :m e n t r e l ' indice ufficiale per la p roduz ione industr iale è a u m e n t a t o al l ' incirca de l 4 0 % , Car te r calcolache il p rodo t to del l ' industr ia sia aumen ta to del 3 0 % circa e quello dei servizi (esclusa la difesa),nonché del l 'agr icol tura, soltanto dell ' I 1 % . Egli arr iva a calcolare u n aumen to del 1 5 % peril p rodo t to reale to ta le contro u n incremento sol tanto d e l l ' 8 % , secondo le s t ime di C la rk e Paish.Si conviene che la produzione per usi civili, comunque , è a u m e n t a t a p iù r ap idamen te del p rodo t to
(la nota continua alla pagina seguente)
43
presenta l'incremento nel "reddito nazionale reale" del paese, perché bisogna detrarrele perdite nei proventi da investimenti all'estero e quelle conseguenti al peggioramento delleragioni di scambio. Per di più è nell'aumento del "reddito nazionale reale" che sisono dovute trovare le somme necessarie per: (1) migliorare la bilancia dei pagamenti(invece di un saldo passivo di £70 milioni nel 1938, si è avuto un saldo attivo di£221 milioni* nel 1950); (2) aumentare gli investimenti nazionali lordi; (3) aumen-tare le spese pubbliche; (4) aumentare i consumi personali. La seguente tabella indicale principali cifre secondo le stime di Paish.
Dalla tabella risulta cheil reddito nazionale reale èaumentato soltanto del 15 %e che - oltre ad un mode-sto incremento dell'8% negliinvestimenti ed un sostanzialeaumento nelle spese pubbli-che - una parte delle risorsedel paese è stata assorbita dalmiglioramento della bilanciadei pagamenti (cioè dall'effet-to combinato dell'eliminazionedel saldo passivo del 1938e del conseguimento di unsaldo attivo quale contropar-tita dell'esportazione di capi-tali, nonché di certi rimbor-si di passività derivanti dallaguerra). Ne consegue chel'ammontare reale disponibileper i consumi personali èstato, per il 1950, solo del9 % superiore a quello del1938, rispetto ad un incrementopopolazione occupata.
Regno U n i t o : Aumento nel p rodot to e nelle spesereali dal 1938 al 1950.
Classificazione
Aumento del p rodot to to ta leMeno perdi te ne t te :
1. nel reddito derivante da investi-menti all'estero
2. risultanti dal peggioramento delleragioni di scambio
Rimane: aumento nel reddito nazio-nale reale
Ut i l izzo per:1. Migliorare le partite correnti della
bilancia dei pagamenti2, Aumentare:
a) l'investimento nazionale lordob) le spese pubbliche correnti .e) i consumi personali
Aumentoassoluto
dal 1938 al 1950in milioni di £
con potered'acquisto1938
1.166
130
167
869
154
66244405
Aumentopercentuale
(+)dal 1398al 1950
+ 21
+ 15
+ 8+ 33+ 9
del 6% nella popolazione totale e del 12,5% nella
Queste valutazioni sono, come è noto, soltanto approssimative, ma esse servonoa mostrare l'ordine di grandezza delle variazioni generali verificatesi nel reddito realee nei consumi. I risultati sono più conformi all'esperienza quotidiana che non l'im-pressione, spesso troppo ottimistica, che si ritrae dalle cifre riflettenti soltanto lo svi-luppo industriale e nelle quali non si tiene alcun conto della lentezza del progressoin altri settori.
totale: Carter stima l'incremento in quest'ultimo del 15% e del 21% per la prima. La differenzafra le due percentuali è attribuita alla diminuzione degli effettivi militari. Carter calcola che leforze di lavoro civili siano aumentate del 12%, sicché l'incremento nelle "produttività" è statosoltanto dell'8% durante i primi quattro anni dopo la guerra, il che significa un tasso annuo mediodi aumento del 2% circa.
Tutte e tre le valutazioni si basano, in parte, su congetture ed è, pertanto, molto difficilegiudicare fino a che punto quelle concordanti di Clark e Paish siano da preferire a quella di Carter,la quale presenta un maggiore incremento nel prodotto reale. La stima di Carter si basa su cal-coli diretti della produzione, mentre le valutazioni di Clark e Paish sono state ottenute riducendoa prezzi costanti le cifre ufficiali per la spesa nazionale lorda ai prezzi correnti. Il 70-75% dellaspesa nazionale lorda viene erogato per consumi personali, per i quali Clark e Paish impieganole stime ufficiali a prezzi costanti. Le voci dubbie sono costituite dagli indici dei prezzi usati perridurre a prezzi costanti gli investimenti e le spese pubbliche correnti.
* II saldo attivo per il 1950 (£221 milioni) indicato nel testo è espresso in sterline correnti, mentrenella tabella la cifra sotto la voce "miglioramento nelle partite correnti della bilancia dei pagamenti"(£154 milioni) è data in sterline con potere d'acquisto del 1938.
— 44 —
A u m e n t o n e l l a p r o d u z i o n e i n d u s t r i a l e e n e l
r e d d i t o n a z i o n a l e r e a l e d a l 1938 a l 1 9 5 0 .
Paese
AustriaOBelgioDanimarcaFinlandiaFranciaGermania occidentale (2). . .ItaliaNorvegia (3)Paesi BassiRegno UnitoSveziaSvizzera
CanadaStati Uniti
Produzioneindustriale
Prodottolordo nazionaleai prezzi del 1938
Indice: 1938= 100
145125153145123114120141139143160
194225
100108130120112115107144125121134128
194198
O 1937 = 100. (') 1936 = 100.(3) Bisogna ricordare che negli ultimi anni I noli hanno costituito
un'elevata sorgente di reddito per la Norvegia. Vi è pure stato unnotevole sviluppo nell'edilizia, non inclusa nei dati sui quali è statocalcolato l'indice della produzione industriale.
b i s o g n a a n c o r a t e n e r c o n t o d e g l i e f f e t t i d i t r e
i n c e r t i c a s i p o s s o n o a s s u m e r e p r o p o r z i o n i a b b a s t a n z a
N e l l a t a b e l l a a f i a n -
c o s i c o n f r o n t a , p e r a l -
c u n i p a e s i , l ' i n c r e m e n t o
n e l l ' i n d i c e d e l l a p r o d u z i o n e
i n d u s t r i a l e c o n l ' a u m e n t o
n e l r e d d i t o r e a l e d a l 1 9 3 8
a l 1 9 5 0 .
P e r l ' E u r o p a o c c i d e n -
t a l e n e l s u o c o m p l e s s o , i l
p r o d o t t o n a z i o n a l e s e m -
b r e r e b b e e s s e r e a u m e n t a t o
a l l ' i n a r c a d e l 2 0 % d a l
1 9 3 8 a l 1 9 5 1 , r i s p e t t o a d
u n i n c r e m e n t o d e l 4 0 %
n e l l a p r o d u z i o n e i n d u s t r i a l e .
M a a n c h e l ' a u m e n t o n e l
p r o d o t t o n a z i o n a l e r e a l e
n o n p u ò e s s e r e c o n s i d e r a t o
u n a m i s u r a a t t e n d i b i l e
d e l l ' e f f e t t i v o m i g l i o r a m e n t o
n e l l ' a p p r o v v i g i o n a m e n t o d i
b e n i e s e r v i z i , d a t o c h e
t i p i d i d i s f u n z i o n i c h e
s e r i e :
1. N e i p a e s i i n c u i e s i s t o n o n o t e v o l i s c a r s i t à d i p r o d o t t i e s t r o z z a t u r e ,
l ' a u m e n t o r e g i s t r a t o n e l p r o d o t t o n a z i o n a l e è u n a g u i d a i n a d e g u a t a p e r g i u d i -
c a r e d e l l a r e a l e s i t u a z i o n e e c o n o m i c a . N e l R e g n o U n i t o , a d e s e m p i o , l a p r o d u z i o n e d e l
c a r b o n e , n e l 1 9 5 0 , è s t a t a a n c o r a d e l 10 % i n f e r i o r e a q u e l l a d e l 1 9 3 8 e l ' a t t i v i t à
e d i l i z i a , i n g e n e r a l e , d e l 7 % i n f e r i o r e s e c o n d o l ' i n d i c e u f f i c i a l e p e r l a p r o d u -
z i o n e i n d u s t r i a l e , m e n t r e l a c o s t r u z i o n e d i c a s e d ' a b i t a z i o n e è s t a t a d e l 4 5 %
i n f e r i o r e a l l i ve l l o d e l 1 9 3 8 . I n e n t r a m b i i c a s i l ' o f f e r t a fu d i g r a n l u n g a i n f e -
r i o r e a l l a d o m a n d a . L ' i n d i c e d e l l a p r o d u z i o n e è u n a b u o n a g u i d a s o l t a n t o n e l
c a s o i n c u i l a d o m a n d a e l ' o f f e r t a a p p r o s s i m a t i v a m e n t e si p a r e g g i n o ; se c i ò n o n
si v e r i f i c a , u n a d i m i n u z i o n e , p o n i a m o , d e l 1 0 % n e l l a p r o d u z i o n e d i a l c u n i b e n i
e s s e n z i a l i n o n v i e n e a f f a t t o c o m p e n s a t a d a l 1 0 % d i a u m e n t o n e l l a p r o d u z i o n e
d i m e r c i m e n o e s s e n z i a l i , c h e t u t t a v i a f a n n o s a l i r e i l v o l u m e e d i l v a l o r e d e l l a
p r o d u z i o n e i n d u s t r i a l e r e g i s t r a t a s t a t i s t i c a m e n t e . B i s o g n a r i c o r d a r e c h e i n u n c e r t o
n u m e r o d i p a e s i , n o n e r a n o i b e n i d i c o n s u m o d i " l u s s o " c h e m a n c a v a n o ,
b e n s ì a l c u n i d e i p r o d o t t i p i ù i n d i s p e n s a b i l i ( g e n e r i a l i m e n t a r i , c a r b o n e e c a s e ) ,
p e r c u i q u e s t a p a r t i c o l a r e d i s f u n z i o n e è d a c o n s i d e r a r s i a l q u a n t o s e r i a d a l p u n t o
d i v i s t a s o c i a l e .
2 . U n o s f a s a m e n t o a n a l o g o p u ò e s se r e c a u s a t o d a l l a c o n t r a z i o n e n e l c o m m e r c i o
e s t e r o , d e r i v a n d o p a r t e d e l v a l o r e r e a l e d e l l a p r o d u z i o n e d i u n p a e s e d a l f a t t o
c h e e s sa p u ò s e r v i r e d i b a s e p e r l o s c a m b i o d i m e r c i e s e r v i z i c o n a l t r i p a e s i .
L a l i b e r a z i o n e d e l c o m m e r c i o , i n t r a p r e s a i n q u e s t i u l t i m i a n n i , h a c o n t r i b u i t o a d
a u m e n t a r e i b e n e f ì c i r e a l i d e r i v a n t i d a g l i s forz i p r o d u t t i v i c o m p i u t i d a l l e s i n g o l e
e c o n o m i e ; t a n t o p i ù , q u i n d i , s o n o d a d e p l o r a r e l e r e c e n t i l i m i t a z i o n i e t a n t o p i ù
u r g e n t e , a n c h e d a l p u n t o d i v i s t a d e l b e n e s s e r e s o c i a l e , è u n a r a p i d a a t t e n u a z i o n e
d e l l e r e s t r i z i o n i a l c o m m e r c i o , n o n c h é u n g e n e r a l e r i t o r n o a l l a c o n v e r t i b i l i t à .
— 45 —
3. Giusta attenzione viene, di solito, prestata al divario esistente fra produzioneindustriale ed agricola, ma vi è qualche volta la tendenza a trascurare il fattoche n o t e v o l i d i f f e renze di produzione si riscontrano anche fra i p r i n c i p a l ir a m i d e l l ' i n d u s t r i a s t e s sa . In A u s t r i a , per esempio, la produzione di beni,durevoli è aumentata del 107% fra il 1937 ed il 1951, mentre la produzionedi beni non durevoli è cresciuta soltanto del 28%. Esaminando il problema,si è rilevato che queste differenze di produzione riflettevano in larga misura idiversi criteri seguiti negli investimenti. L'uso dei fondi di contropartita del-l'aiuto Marshall indica che gli investimenti sono stati concentrati nell'espansionedelle industrie-base, della produzione di forza motrice, del sistema di comuni-cazioni, dell'agricoltura e del rimboschimento, mentre le industrie manifattu-riere (che impiegano effettivamente circa il 60% della forza di lavoro industrialeaustriaca) hanno ricevuto ben poco. L'artigianato e le imprese commercialihanno dovuto essere finanziati con l'espansione creditizia da parte del sistemabancario ordinario, il quale, in linea di massima, doveva provvedere anche alcapitale d'esercizio necessario a tutti gli altri settori dell'economia. In Austria(come in altri paesi in cui sono state adottate direttive analoghe) una similepolitica degli investimenti è stata uno dei fattori che ha portato all'inflazioneperché, data l'insufficienza del risparmio nazionale, essa provocò effettivamenteun uso eccessivo del credito bancario.
Questa forma di investimenti, inoltre, ha avuto per conseguenza la produ-zione di merci di molti gradini lontane dalla fase "consumo", col risultato cheper un periodo di due, tre, e forse anche cinque o sei anni, l'approvvigiona-mento di merci di consumo sarà di fatto inferiore a quanto sarebbe risultatose l'espansione dell'attività economica fosse stata più uniforme. Nessuno afferma,naturalmente, che l'energia elettrica e l'acciaio non siano utili per lo sviluppodi un'economia; ma si tratta piuttosto di proporzioni. Lo sviluppo disegualedella produzione industriale causa sempre degli svantaggi. Non ci si rende, forse,sufficientemente conto che le possibilità di un aumento non inflazionistico deisalari vengono deter-minate dalla dispo-nibilità di beni diconsumo (compresi iprodotti agricoli) enon certamente dal-l'aumento nell'indice
Germania occidentale: Merci di consumo vendutedalle industrie. Indice mensile: 1950 = 100
Vendite all'estero
Vendite sul mercato interno -
1950-100
g e n e r a l e d e l l a p r o -
d u z i o n e i n d u s t r i a l e .
A q u e s t o p r o p o s i -
t o è i n t e r e s s a n t e n o -
t a r e c h e n e l l a G e r -
m a n i a o c c i d e n t a -
l e g l i i n v e s t i m e n t i
n e l l e i n d u s t r i e - b a s e
s o n o s t a t i l i m i t a t i
p e r v a r i e r a g i o n i . I n
m o l t i c a s i l a p r o p r i e -
t à d e l l e m i n i e r e e
d e l l e a c c i a i e r i e e c c .
n o n e r a r e g o l a t a d e -
finitivamente; i p r e z -
z i p a g a t i p e r c e r t i
p r o d o t t i , i n c l u s i c a r b o n e e d a c c i a i o , e r a n o t e n u t i b a s s i , i n p a r t e m e d i a n t e c o n t r o l l o
i n t e r n a z i o n a l e , f o r n e n d o s i c o s ì f o n d i d i m o d e s t a e n t i t à p e r l ' a u t o f i n a n z i a m e n t o ; e d
a l t r e c o n s i d e r a z i o n i a n c o r a ( c i o è , l ' a l t o l i v e l l o d e i s a g g i d ' i n t e r e s s e ) h a n n o i n d o t t o a
i I i i 1 i i I i i I i i I i i 1 i
260
240
220
200
1950 1951 1952
160
140
120
100
20
— 46 —
Sta t i Un i t i :P r o d u z i o n e i n d u s t r i a l e ep r o d o t t o n a z i o n a l e r e a l e .
preferire gli investimenti nelle industrie di beni di consumo, nelle quali il danaroinvestito (in macchinario, ecc.) non avrebbe richiesto lunghi immobilizzi. Dato chenelle industrie produttrici di beni di consumo anche il ciclo di lavorazione è, in ge-nerale, molto più breve, come conseguenza di questa politica degli investimenti benpresto il mercato si è trovato rifornito di beni disponibili per il consumo internoe per l'esportazione. Non vi è dubbio che la rapida ripresa delle esportazionitedesche, nonché l'equilibrio fra volume dei mezzi di pagamento ed approvvigiona-mento di merci e servizi sul mercato interno, conseguito in un periodo di temporelativamente breve, sia una conseguenza dell'orientamento seguito negli investi-menti tedeschi, diretti al raggiungimento di scopi a più breve respiro.
E' interessante notare che lo sviluppo diseguale nei diversi settori del-l'economia, osservato nel Regno Unito e nella più parte dei paesi europei,non si riscontra negli Stati Uniti e nel Canada; ivi gli altri settori dell'eco-nomia si sono sviluppati quasi altrettanto rapidamente quanto l'industria. La
tabella a fianco mostra, per gli S t a t i U n i t i ,lo sviluppo della produzione industriale edel prodotto nazionale reale, con base 1929.Nel 1938, anno di recessione, la produzioneindustriale è diminuita più sensibilmente delprodotto nazionale reale, mentre negli ulti-mi anni l'espansione è stata parallela. Perl'assenza di controlli perturbatori, gli StatiUniti hanno evitato la maggior parte deglisfasamenti caratteristici degli sviluppi economicipostbellici di molti paesi europei: datal'abbondante formazione di risparmio, imassicci investimenti in impianti ed at-trezzature da parte delle imprese industrialinon hanno ridotto i mezzi necessari per
finanziare l'espansione di altri settori dell'economia. Soltanto nel 1950-51, ren-dendosi indispensabile la costruzione di altri grandi stabilimenti da adibirealla fabbricazione di armi, sono state imposte alcune restrizioni al finanziamen-to dell'edilizia ed al credito ai consumatori (vedasi pagina 17), ma l'ampioflusso di risparmio ha permesso di limitare la severità di tali misure enella primavera del 1952 fu persino possibile di attenuarle.
Non ci si rende sempre sufficientemente conto di quanto u n a dif-f e r e n z a n e l l e r i s o r s e i n c a p i t a l i p r o v o c h i u n a d i f f e r e n z a n e l -l ' e f f i c i e n z a fra i n d u s t r i e e u r o p e e ed a m e r i c a n e . Essa non è,naturalmente, il solo fattore; la diversa dimensione dei mercati ha anch'essala sua importanza; le imprese europee, poi, essendo più vecchie e, quindi,maggiormente legate al passato, sono generalmente meno propense adintrodurre miglioramenti tecnici e di altro genere, delle consorelle ameri-cane; il lavoratore americano collabora più volonterosamente all'adozionedi misure di razionalizzazìone ; premi elevati attendono coloro che hannosuccesso e ciò può significare che, negli Stati Uniti, un maggior numerodi uomini capaci si senta attratto dall'ingegneria ed attività analoghe, diquanto comunemente avvenga nei paesi europei. Di tutto questo va tenuto
Anno
1929 . .
1937 . .1938 . .
1946 . ,
1949 . .1950 . .1951 . .
Inddella
produzioneindustriale
100
10381
155
160182200
icedel prodotto
nazionalereale
100
10298
161
167180193
— 47 —
Consumi per riscaldamentoe forza motrice.*
c o n t o ; m a l e d u e r a g i o n i p r i n c i p a l i s o n o l a m a g g i o r e a b b o n d a n z a d i r i so r s e
n a t u r a l i e, p i ù a n c o r a , i l g r a d o p i ù e l e v a t o d i c a p i t a l i z z a z i o n e , c h e p r o -
v o c a , f r a l ' a l t r o , u n m a g g i o r u s o d i f o r z a m o t r i c e n e l l e i n d u s t r i e a m e r i c a n e .
E ' difficile in ques to c a m p o e pe r gli ann i recent i raccogliere da t i significativia scopo di comparaz ione . L a tabel la che segue, a d esempio, c o m p r e n d e insieme aiconsumi industr ial i , i consumi per r i sca ldamento , i n t roducendo così u n e lemento diuso non indus t r ia le ; m a la differenza fra u n paese e l 'a l t ro è di tale ent i tà , special-m e n t e confrontando E u r o p a e Stat i Un i t i , che l ' inclusione dei consumi per r iscalda-m e n t o n o n impedisce alla tabel la di d a r e un 'u t i l e indicazione delle risorse in capi ta l idisponibili nelle diverse economie.
Negli S ta t i U n i t i ogni operaio dispone, i n d u b b i a m e n t e , di u n a maggiore q u o t a dicapi tale fisso e, per q u a n t o r igua rda in m o d o par t ico la re la forza motr ice , bast i c i tareq u a n t o disse il Presidente della Genera i Electr ic C o m p a n y , P . D . R e e d , il qua le , in u ndiscorso alla Conferenza In te rnaz iona le degli Industr ia l i o rgan izza ta daH'E.C.A. (novembre-d icembre 1951), h a spiegato che " la forza m o -trice è la p ie t ra angolare di u n a maggiore effi-c ienza" , aggiungendo che "gl i Stat i Un i t i con soloil 7 % della popolazione mondia le , fabbr icano il4 0 % di tu t t i i beni , pe rché p roducono il 40 %della forza motr ice del m o n d o " .
E ' inoltre incontestabile che in quasi tu t t i ipaesi europei il macch inar io in uso è più vec-chio di quello amer icano e che il r i tmo dellesostituzioni n o n è abbas tanza rap ido , n o n solo da lp u n t o di vista del logorìo fisico, m a anche d aquello del l ' invecchiamento tecnico. L a tabel la a p ie 'di pag ina contiene le valutaz ioni delle spese com-p iu te per a m m o r t a m e n t i , in dollari corrent i , negliStat i U n i t i ed in alcuni paesi europei .
Ne l 1950, lo scarto fra le somme accan tona teper a m m o r t a m e n t i negli Stat i Uni t i e negli al tr ipaesi si era magg io rmen te accen tua to rispetto al1938 e, considerando che il dol laro a t tua le h au n potere d 'acquis to che è m e t à di quello del1938, ne consegue che sol tanto negli Stat iUn i t i gli a m m o r t a m e n t i h a n n o progred i to dipa r i passo con l ' aumen to dei prezzi , m e n t r e neipaesi europei inclusi nella tabel la , il valore realedegli a m m o r t a m e n t i è d iminui to . Sono ovvii glieffetti dannos i der ivant i da l differimento dellamanu tenz ione e r iparazione degli impian t i ed èdeplorevole che spesso gli a m m o r t a m e n t i insuffi-cienti siano in p a r t e dovut i alla p ra t ica t roppo ge-nera l izzata di esentare dal le impos te so l tanto lequo te d ' a m m o r t a m e n t o calcolate in base al va-lore originario e non al costo di r iproduzione.
F i n o a d u n c e r t o p u n t o , l e d i m e n s i o n i d e l
m e r c a t o c o s t i t u i s c o n o , e v i d e n t e m e n t e , u n o d e i
f a t t o r i d e t e r m i n a n t i d e l l e o p p o r t u n i t à d i i n -
v e s t i m e n t i d i c a p i t a l i s u l a r g a s c a l a e q u e s t a
è u n a d e l l e c a u s e d e l l a l o r o i n f l u e n z a s u l - * 1936.
Paese
Stati Uniti
Regno UnitoBelgioGermania occidentale .NorvegiaSveziaFrancia (e la Saar) . .FinlandiaDanimarca
SvizzeraAustriaItaliaPortogallo
Media per i tredicipaesi europei citati .
1949
miliardi di caloriepro capite
34
1086665S553311
4
Dati pubblicati nell' "Economie Bulletin forEurope" (Ginevra), aprile 1952.
Spese per ammortamenti secondo
le s tat is t iche sul reddito nazionale.
Paese
Stati Uniti . . . .Regno Unito . . .FranciaGermania occ. . .Italia
1938 1950
dollari correntipro capite
60503535*15
14065403520
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l'efficienza dell'industria. Ma vi sono, in Europa, ben pochi paesi i quali nonposseggano, nella maggior parte dei settori, un mercato interno sufficiente-mente ampio da permettere la formazione di unità di produzione di dimen-sioni ottime e, sia detto per inciso, sarebbe un grave errore supporre chenegli Stati Uniti tutte le aziende di media grandezza vengano eliminate.Il valore aggiunto nell'industria manifatturiera degli Stati Uniti è contri-buito, secondo i dati del censimento del 1947, per un terzo da aziendecon 1.000 e più impiegati, mentre quelle con meno di 500 impiegati con-tribuiscono con il 54% circa. Per i maggiori come per i minori paesi euro-pei vi è inoltre il mercato mondiale, che offre le sue risorse agli espor-tatori. Parte del successo della Svizzera è dovuto alla forza delle sue indu-strie di esportazione. (Altro fattore importante in questo paese è stato ilmantenimento della pace, che ha consentito la formazione ininterrotta dicapitali ed ha evitato grandi distruzioni materiali).
Ora che l'aiuto Marshall è giunto al suo termine (ed è solo parzial-mente sostituito dall' "aiuto economico"), non si lamenta soltanto la scarsitàdi dollari disponibili per gli acquisti sui mercati esteri, ma anche quella deifondi di contropartita che avevano provveduto i mezzi necessari per ilfinanziamento degli investimenti (i pagamenti esteri ed i finanziamentiinterni non sono altro, naturalmente, che aspetti diversi dello stesso feno-meno: l'incasso effettivo dell'aiuto). Quando i fondi sono scarsi si puòessere i n d o t t i a p r e n d e r e in c o n s i d e r a z i o n e l ' e s p a n s i o n e c r e d i -t i z i a q u a l e mezzo p e r c r e a r e r i so r se a d d i z i o n a l i , come è avve-nuto negli anni immediatamente successivi alla guerra, quando i bisognierano urgenti e la ricostruzione veniva accelerata, anche a rischio di uncerto grado di inflazione. Ma il volume degli investimenti non può rice-vere che un effimero sostegno da una simile politica creditizia. Innanzi tutto,perché l'espansione può portare ad un saldo passivo nella bilancia dei paga-menti tale da compromettere la continuità negli approvvigionamenti dellematerie prime dall'estero. In questo caso serie conseguenze possono deri-vare per gli investimenti e l'occupazione. Inoltre, è probabile che, dopoun certo tempo, il ricorso all'espediente del credito non produca più risorsereali. Nelle prime fasi di un processo inflazionistico, in cui, in determinatisettori, i prezzi ed i salari crescono piuttosto lentamente, è, in generale,possibile ottenere dalla collettività del "risparmio forzato" (come spesso vienechiamato) ; ma una volta resasi conto di quanto sta accadendo, essadiventa ansiosa di proteggersi, intensificando gli acquisti e, datol'aumento della velocità di circolazione, non solo non sarà più possibilela formazione di "risparmio forzato" ma si avrà, anzi, una riduzione neltasso di formazione del risparmio ordinario. Quando ciò accada, il flussodei capitali nazionali inaridisce e l'espansione inflazionistica del credito saràdivenuta inutile come sistema per mobilitare risorse reali. In una similecircostanza, le autorità non hanno altra scelta che quella di arrestare ilprocesso inflazionistico, pena la disorganizzazione della vita economica ed ilgrave pregiudizio delle condizioni dell'occupazione. Si deve ad una piùapprofondita comprensione di questa necessità se, durante questi ultimi anni,
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diversi paesi hanno preso le misure necessarie per rafforzare la loro posi-zione monetaria, nel tentativo di restaurare la fiducia indispensabile alconseguimento di un flusso ininterrotto di risparmi personali. Quando sianostate adottate le misure necessarie, la risposta del pubblico è stata spessosorprendentemente pronta e si è immediatamente manifestata in un aumentodel risparmio.
Quanto gli investimenti siano legati ad un sistema monetario nonsoggetto ad attriti, può essere illustrato dall'esempio della F r a n c i a . Si èspesso affermato che il livello degli investimenti in questo paese, du-rante il periodo dal 1919 al 1939, caratterizzato da incertezza e crisiperiodi che, fu molto basso. Vi è stato, tuttavia, un i n t e r m e z z o r e a l -m e n t e s a n o , d a l 1926 a l 1 9 3 1 , durante il quale, ristabilita la fidu-cia nel franco, l'economia francese non venne esposta agli effetti dell'infla-zione o della deflazione. Durante i cinque anni decorsi dal 1926 al 1931,l'uso della forza motrice nelle industrie manifatturiere aumentò del 50 % ;grande era l'attività nelle industrie edilizie ed il volume della produzioneindustriale nel 1930 superava del 40% quello del 1913.* Parimenti, questianni sono stati caratterizzati da un avanzo nel bilancio pubblico e da unsaldo attivo nella bilancia dei pagamenti, nonché da prezzi relativamentestabili. Pertanto durante il periodo in cui il meccanismo monetario haben funzionato, l'economia privata francese ha mostrato grande vigore esono stati conseguiti progressi notevoli.
Prima della stabilizzazione del 1926, l'economia francese era stata sog-getta a periodiche crisi inflazionistiche ; ed a partire dal 1930 venne coin-volta dalla deflazione mondiale. Entrambi questi fenomeni sono disastrosiper la vita economica. Era pertanto naturale che dopo anni di prezzicrescenti la "resistenza all'inflazione" si presentasse come il principale com-pito monetario. Ma non è tanto semplice interrompere il finanziamentoinflazionistico dei disavanzi nelle finanze pubbliche o di ampi investimenti;è necessario il ritorno a mercati monetari e dei capitali sensibili, nonchéal meccanismo di mercato nel settore delle operazioni sui cambi esteri, taleda consentire il tempestivo manifestarsi di ogni spostamento nella offertao nella domanda e permettere quindi l'adozione di contromisure appro-priate, fintante che l'adeguamento è ancora abbastanza agevole.
E' forse necessario ripetere che anche u n ' e s p a n s i o n e e f f e t t i va d e l l ap r o d u z i o n e n o n b a s t a di p e r sé a r i s o l v e r e il p r o b l e m a m o n e -t a r i o e non può nemmeno essere considerata un rimedio sovrano control'inflazione. Ciò risulta in maniera evidente nel caso in cui il processo pro-
* Un incremento del 40% nei diciassette anni trascorsi dal 1913 al 1930 (in cui sono compresi più diquattro anni di guerra) rappresenta un miglioramento notevole, dato che il 1913-14 aveva segnatoil vertice di una rapida espansione industriale. Siccome il 1938 è stato un anno di depressione(con un volume di produzione industriale di circa il 30% inferiore a quello del 1930) un aumentodel 40% fra l'ultimo anno prebellico ed il 1951 risulta meno ragguardevole. Per il periodo diventun anni (dal 1930 al 1951) l'indice della produzione non ha registrato alcun incremento netto.
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duttivo (compreso il necessario investimento iniziale) sia finanziato conmezzi forniti dall'espansione inflazionistica del credito; perché i nuovi mezzidi pagamento fanno allora la loro apparizione nel mercato del lavoro dellemerci e del danaro molto prima che le nuove merci ed i nuovi servizisiano disponibili. Ma anche quando l'abuso del credito non è così palese,va ricordato che la produzione è la principale fonte di reddito e che lasua espansione (in un sistema monetario flessibile) sarà, di solito, seguitada un corrispondente aumento nel reddito monetario e, quindi, nella spesaper consumi e investimenti. Se i mezzi di pagamento esistenti sono giàesuberanti e se la nuova domanda per capitali d'esercizio viene finanziata,come di norma, attraverso il sistema bancario, non è certo che un'espansionedella produzione assorbirà automaticamente la parte di potere d'acquistomonetario già esistente o che essa colmerà il disavanzo della bilancia deipagamenti. Perciò, produzione crescente e prezzi crescenti non sono affattoincompatibili. Negli Stati Uniti i "mezzi di pagamento" sono aumentati trevolte e mezzo fra la fine del 1938 e la fine del 1946, ma una prova piùsicura della loro esuberanza è la variazione verificatasi durante lo stessoperiodo nel rapporto fra mezzi di pagamento e reddito nazionale, rapportoche aumentò del 30% (vedasi capitolo VI I ) . L'espansione della produ-zione americana non è stata di per sé sufficiente ad assorbire i mezzi dipagamento esuberanti; anche i prezzi hanno dovuto salire prima che siristabilisse un sano equilibrio; nel periodo di quattro anni decorsi frail 1945 ed il 1949 i prezzi all'ingrosso sono aumentati più del 45 % e pareche soltanto in quest'ultimo anno sia stato raggiunto un nuovo punto diequilibrio, che doveva ancora una volta venire sconvolto nell'anno seguente,in seguito allo scoppio del conflitto in Corea.
Quando, nel corso di una guerra mondiale — tanto nella prima, quantonella seconda - si è verificato un aumento nei prezzi, il pubblico ne hacompreso l'inevitabilità e ha chiesto soltanto che esso fosse mantenuto entro ipiù stretti limiti possibili; e fintanto che le autorità adottarono prontamenteragionevoli misure per ristabilire, dopo la fine della situazione di emergenza,un adeguato livello di stabilità, la fiducia del pubblico nella moneta nazio-nale non risultò seriamente turbata. Ma, quando i prezzi continuarono asalire e la situazione monetaria a peggiorare, in condizioni di non insu-perabili difficoltà, l'atteggiamento generale si è mutato in una crescentediffidenza e sfiducia verso la moneta nazionale. Vale la pena di ricordareche persino negli Stati Uniti, il pubblico divenne oltremodo inquieto neimesi del tardo autunno 1950 e dell'inverno successivo, quando incominciò anutrire dubbi sulla valuta. Fu veramente una fortuna che la situazione fossepresa sotto controllo prima che danni effettivi venissero arrecati allafiducia nel dollaro. Nei paesi del continente europeo, in cui il pubblico havisto la propria moneta deprezzarsi ogni anno di più, è della massimaimportanza, una volta raggiunta la stabilità, assicurarsi contro una ricaduta.Considerando quanto possa andare perduto con un ritorno di sfiducia, èbene essere prudenti e riconoscere che è fuori luogo, per non dir altro,esperimentare gli artifici dell'espansione creditizia; il pieno ristabilimento del-
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l'ordine monetario è un compito che non può essere differito oltre. Ci sirende ora maggiormente conto che il buon esito nell'assolvere questo compitoprovocherà un ritorno più rapido alla convertibilità e, grazie al migliora-mento avutosi nella situazione generale ed in quella monetaria nel corsodi questi ultimi anni difficili, la mèta, che a molti sembrava ancora tantolontana un anno o due or sono, non avrà, forse, più bisogno di essereguardata attraverso il telescopio. Gli sviluppi monetali durante i recentianni mostrano che alcuni importanti problemi rimangono ancora da risol-vere, ma che non sono affatto insolubili.
1. Nella più parte dei paesi, una delle maggiori difficoltà derivantidalla guerra è stata l ' e s u b e r a n z a de i m e z z i di p a g a m e n t o e laecces s iva l i q u i d i t à . Non occorre tornare sulle varie misure adottate perridurre il volume di danaro liquido nelle mani del pubblico (medianteun "taglio" una tantum o sterilizzando una parte dei biglietti in circola-zione e dei depositi esistenti) e rendere il debito fluttuante più innocuo (tali
Fondi di cont ropar t i ta d ispon ib i l i e prel ievi autor izzat if ino al 31 dicembre 1951.0
PaeseSviluppo
dellaproduzione
Prelievi utilizzati per
Stabilizza-zione
finanziaria
H
Altriscopi
Totaleprelievi
autorizzati
Importodei
prelievinon ancoraautorizzati
Totalefondi
disponibili
equivalente in milioni di dollari S.U.
Francia
Regno Unito
Germania occidentale
Italia
Paesi Bassi
Grecia
Austria
Norvegia
Danimarca
Turchia
Trieste
Jugoslavia
Belgio-Lussemburgo .
Portogallo
IslandaIrlanda
Totale. . . .
2.031 (4)2
728696239(6)168381
28
68O31
21660
4.382
1711.707
8520188
2.252
2902
24024790
1874302
110
1.112
2.4921.7119689433293545092011196631
21660
7.747
01
10210945536018912685182
23171
1015
1.513
2.4921.7121.070(5)
1.052
785
714
697
327
204
84
33
23
19
17
16
15
9.259
(') Le cifre nella tabella comprendono $594,4 milioni relativi all1 "Interim aid" concesso all'Austria, Francia edItalia e $2,9 milioni relativi ad aiuti alla Grecia ed al Territorio libero di Trieste.
(2) Effettivo rimborso di debito pubblico.(3) Gli importi disponibili sono un poco inferiori ai totali depositati come fondi di contropartita, in dipendenza
di speciali assegnazioni (5 % riservato alle autorità degli Stati Uniti).(') Comprende $114,3 milioni per produzione, costruzioni e materiali militari.(s) Esclude $76,9 milioni di saldi dei fondi di contropartita G.A.R.I.O.A. rimasti dopo i versamenti richiesti
dagli Stati Uniti.(') Comprende $26,3 milioni per produzione, costruzioni e materiali militari.(') Comprende $2 milioni per produzione, costruzioni e materiali militari.
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argomenti essendo esaminati in precedenti Relazioni annuali di questa Banca).Nella presente Relazione sono già stati menzionati l'operazione di conver-sione e l'aumento nei saggi d'interesse sui mercati monetari e dei capitalistatunitensi e di molti altri paesi - misure adottate, fra l'altro, per pre-venire una eccessiva "monetizzazione" del debito pubblico.
A questo proposito è interessante ricordare l'uso fatto dei fondi dic o n t r o p a r t i t a de l l ' a iu to Marshal l * allo scopo di ridurre l'eccessivaliquidità del mercato. Gli importi assegnati, dall'aprile 1948 alla fine didicembre 1951, ai diversi paesi europei ammontano a $12,4 miliardi, dicui S 9,3 miliardi sono stati accumulati nei fondi di contropartita, comemostra la tabella.
Non sono solo le somme impiegate per la "stabilizzazione finanziaria"(cioè, il rimborso del debito pubblico) che influiscono sullo stato di liqui-dità, ma anche l'accumulazione dei fondi di contropartita non utilizzati e,persino, come nel caso eccezionale dei Paesi Bassi (vedasi più avanti), lesomme destinate ali' "incremento della produzione" ed ai cosiddetti "altriscopi".
In Austria, Danimarca, Francia e Norvegia, gli importi utilizzati per la "stabiliz-zazione finanziaria" (come è indicato nella tabella) e nei Paesi Bassi il prelievo, eseguitonel marzo del 1952, di fiorini olandesi 750 milioni (pari a $197 milioni) per lo stessoscopo, sono tutti serviti a rimborsare alla banca centrale i debiti contratti negli ultimiquattro paesi menzionati per il finanziamento delle spese di occupazione durante laguerra. Con tale rimborso sono stati ritirati dal mercato fondi liquidi in moneta nazio-nale; ma questo non è tutto, perché grazie ai suddetti prelievi le banche commerciali,nonché gli altri detentori di risorse liquide, le hanno potute utilizzare, pro tanto, senzaeffetti inflazionistici. Da quanto è avvenuto, ad esempio, in Norvegia è possibile rile-vare come l'utilizzo dei fondi di contropartita abbia agito da contropeso ai finan-ziamenti con fondi liquidi precedentemente costituiti. Riferendosi alle banche com-merciali ed alle altre banche, il Governatore della Banca di Norvegia, nel discorsotenuto il 3 marzo 1952 al Consiglio di amministrazione, ha spiegato che
"alla fine della guerra la composizione dei prestiti e delle anticipazioni era anor-male, essendo i prestiti concessi all'economia relativamente modesti, mentre ingentifondi erano impiegati in titoli. Ciò era dovuto al fatto che, durante la guerra,i tedeschi avevano finanziato le attività di questo paese mediante prelievi eseguitipresso la Banca di Norvegia. Le banche non avevano, quindi, alcuna necessità diestendere credito.
Dopo la guerra la composizione dei prestiti ha avuto tendenza a tornarealla situazione a cui eravamo abituati precedentemente. I prestiti ipotecar! sitrovano ora presso a poco allo stesso livello del 1939. La percentuale dei pre-stiti ordinari e delle anticipazioni è oggi inferiore a quella del 1939, cioè,rispettivamente del 47 e 52%. Il portafoglio rappresentava il 26% nel 1939,contro il 30% nel 1951. La conclusione è, quindi, che i prestiti a breve ter-mine sono quelli che sono aumentati di più, ma i prestiti a lungo respiro hanno
* All'atto dell'esborso di dollari dell'aiuto Marshall per effettuare il pagamento di importazioni,il governo del paese beneficiario doveva depositare "valuta locale" secondo tassi di cambioconvenuti e questi depositi sono diventati i cosiddetti "fondi di contropartita". Il governo venivarimborsato se e quando le merci importate erano vendute al pubblico e pagate da esso o da qual-che altro organismo ufficiale. I ritardi avvenuti nelle forniture hanno qualche volta influito sui tassidi conversione e per questa ed altre ragioni gli "equivalenti in dollari" dei fondi di contropartitaoffrono solo un'idea approssimativa dell'ordine di grandezza delle somme impegnate.
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tuttora un'importanza relativamente maggiore che nel 1939. Questo è verotanto per le banche commerciali, quanto per le casse di risparmio.
Sappiamo che i fondi liquidi delle banche sono diminuiti sensibilmente dallafine della guerra. Nel 1945 ammontavano a cor. norv. 5.000 milioni circae sono scesi ad un minimo di cor. norv. 951 milioni nel febbraio dello scorsoanno."
Norvegia: A lcune voci di b i lancio delle banche commercial ie delle pr inc ipal i casse di r isparmio.
Fine
1945
1951
Variazione . . .
Attivo liquido:cassa e saldi pressola Banca di Norvegiae buoni del Tesoro
Sconti, anticipazioni,ipoteche e titoli
Depositi
milioni di corone norvegesi
4.699
1.334
— 3.365
2.964
7.912
+ 4.948
6.625
8.066
+ 1.441
D o p o il febbraio 1951 i fondi l iquidi delle banche commercial i e delle pr incipal icasse di r i sparmio norvegesi sono a u m e n t a t i d i nuovo , in g r a n p a r t e a causa delsaldo at t ivo nella bi lancia dei p a g a m e n t i (vedasi capitolo I V ) . Da l la fine del 1945alla fine del 1951 queste b a n c h e avevano uti l izzato fondi l iquidi (di cui dispone-vano pe rche po te rono r idur re i loro portafogli di buoni del Tesoro) pe r l ' a m m o n t a r e dicirca cor. norv . 3,4 mil iardi , i qual i , assieme a l l ' aumen to di cor. norv . 1,4 mil iardi nei depo-siti vincolat i ed a r isparmio, h a n n o loro permesso di espandere i prestit i , le ipotecheed il portafoglio titoli d i quas i cor .norv. 5 mil iardi . E ' evidente che, essendo leb a n c h e già in possesso di u n così notevole volume di mezzi l iquidi , sa rebbe statomol to pericoloso incrementar l i u l te r iormente con lo svincolo dei fondi di con t ropar t i t aed è s tato perc iò u n bene che tali fondi siano stati i n t e r amen te uti l izzati nel r im-borso del debi to s tatale verso la b a n c a cent ra le (il cosiddetto " C o n t o occupaz ione")o lasciati a ccumula r e in u n conto bloccato. L ' a m m o n t a r e dei mezzi d i p a g a m e n t osterilizzati in ques to m o d o , h a supera to cor .norv. 2 mi l iard i alla fine del 1951.L 'uso dei fondi di con t ropar t i t a non h a impedi to che l 'a iuto r icevuto fosse util iz-zato in m a n i e r a " p r o d u t t i v a " , m a qua l e effetto secondario si è a v u t a l 'e l iminazionedi u n eccesso di l iquidi tà mol to pericoloso.
Ne l R e g n o U n i t o è stato ado t t a to u n sistema pe r cui i fondi di con t ropar -t i ta svincolati sono stati quasi esclusivamente util izzati pe r r imborsa re speciali titoli abreve te rmine de tenu t i dal la Banca d ' Ingh i l t e r r a . I l r isultato p ra t i co fu, tu t tavia , che lesomme r icavate dal la vendi ta con t ro sterline delle merc i impor t a t e e paga t e con l 'a iutoMarsha l l , vennero ut i l izzate per r idur re il debi to pubbl ico a breve te rmine ,come se fossero state eccedenze di b i lanc io : in questo m o d o sono stati r imborsa t icirca £ 6 0 0 mil ioni .
E ' interessante p rocedere ol tre e cercare di scoprire qua l e uso il m e r c a t o a b b i afat to dei capital i messi a sua disposizione con il r imborso dei debi t i . C o m e si p u òrilevare dal la seguente tabel la , la b i lancia dei p a g a m e n t i b r i t ann ica fu p iù o m e n o in equi -l ibrio nel 1948 e 1949, m e n t r e ne l 1950 venne conseguito u n sostanziale avanzo nellepar t i t e corrent i . V iene qu ind i na tu ra l e dedu r r e che, in quegli ann i , gli a iut i r icevutidal l 'es tero h a n n o contr ibui to a r idur re gli impegni verso l 'estero, a sostenere il vo lumedegli invest imenti nei paesi d ' o l t r emare od a rafforzare gli aver i i n o ro e dollari (equesta supposizione è conval ida ta da i da t i della tabella) ; il r isul tato ne t to è stato, a dogni m o d o , u n mig l io ramento nella s i tuazione generale rispetto agli al tr i paesi .
Ne l 1951, a n n o in cui vi fu u n cospicuo disavanzo nelle par t i t e corrent i dellabi lancia dei pagamen t i , l ' a iuto r icevuto fu mol to modes to ed il mass imo peso del disa-
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Regno Unito: Bilancia dei pagamenti.
Classificazione
Saldo delle partite correntiDonazioni nette ricevute dall'estero
Saldo
Corrispondente a:
Aumento (+) o diminuzione (—)1. nelle disponibilità in oro e valute (incluse le
unità di conto U.E.P.)2. nelle attività all'estero
Diminuzione (+) od aumento (—) nei debiti in ster-line (al netto)
Aumento (+) o diminuzione (—) (al netto) nelleattività all'estero
1948 1949 1950 1951
milioni di sterline
— 26+ 138
+ 112
— 53
— 8
+ 173
+ 112
+ 5+ 154
+ 159
— 18
+ 179
— 2
+ 159
+ 244+ 139
+ 383
+ 684
+ 26
— 327
+ 383
— 521+ 43
— 478
— 627
+ 202
— 53
— 478
Nota : Per ulteriori particolari relativi agli anni 1949-51, vedasi tabella a pagina 24.
v a n z o e d e i m o v i m e n t i d e i c a p i t a l i d o v e t t e essere s o p p o r t a t o d a g l i aver i i n o r o e
v a l u t e , c h e d i m i n u i r o n o pres so a p o c o d e l l o s tesso i m p o r t o d i c u i e r a n o a u m e n t a t i
n e l 1 9 5 0 .
N e i P a e s i B a s s i , i l grosso d e i f o n d i d i c o n t r o p a r t i t a res tò p e r l u n g o t e m p o
d e p o s i t a t o pres so l a b a n c a c e n t r a l e e d u r a n t e q u e s t a fase esso h a e s e r c i t a t o , o v v i a m e n t e ,
u n ' i n f l u e n z a a n t i n f l a z i o n i s t i c a . C o m e si è g i à d e t t o , u n i m p o r t o d i $ 197 m i l i o n i
è s t a t o s v i n c o l a t o n e l m a r z o 1 9 5 2 p e r r i m b o r s a r e i d e b i t i c o n t r a t t i verso l a b a n c a
c e n t r a l e (e p e r q u e s t a s o m m a l a c o n t r a z i o n e d i m e z z i d i p a g a m e n t o è d i v e n u t a
p e r m a n e n t e ) . A n c h e q u a n d o l o s v i n c o l o d e i f o n d i a v e v a a v u t o l u o g o p e r " i n c r e -
m e n t a r e l a p r o d u z i o n e " ( c o m e è a v v e n u t o n e g l i u l t i m i tre a n n i ) , l e a u t o r i t à o l a n -
d e s i si s o n o r e g o l a t e i n m o d o c h e tal i f o n d i n o n fossero u t i l i z z a t i p e r s p e s e a d d i -
z i o n a l i , m a s o l o p e r f i n a n z i a r e i n v e s t i m e n t i i n c l u s i n e i b i l a n c i p u b b l i c i o r d i n a r i g i à
a p p r o v a t i . S i c c h é i f o n d i s v i n c o l a t i h a n n o p r o c u r a t o a l T e s o r o m e z z i p e r il r i m b o r s o
d e i t i to l i a b r e v e t e r m i n e d e t e n u t i , p r i n c i p a l m e n t e , d a l l e b a n c h e c o m m e r c i a l i e d a l l e
casse d i r i s p a r m i o , r i d u c e n d o l a l i q u i d i t à d e l m e r c a t o m e d i a n t e l a d i m i n u z i o n e d i
c a r t a r i s c o n t a b i l e o d i c a r t a p r o n t a m e n t e d i s p o n i b i l e p e r o t t e n e r e a n t i c i p a z i o n i , c o m e
v i e n e s p i e g a t o n e l l a r e l a z i o n e a n n u a l e d e l l a N e d e r l a n d s c h e B a n k r e l a t i v a a l 1 9 5 0 .
E ' v e r o c h e u n a c e r t a a l i q u o t a d e i f o n d i l i q u i d i r i su l tan t i d a r i m b o r s i è r i m a s t a
s u l m e r c a t o m o n e t a r i o , m a si p u ò f a c i l m e n t e p r o v a r e c h e i n p a r t e e s sa è s t a t a u t i -
l i z z a t a d a l m e r c a t o a m e d i o e a l u n g o t e r m i n e ( c o m p r e s o q u e l l o d e l l e i p o t e c h e ) ,
c o n t r i b u e n d o cos i a res t i tu ire a q u e s t o m e r c a t o l a s u a f u n z i o n e d i forn i tore d i c a p i t a l i .
E c o l d e c r e s c e r e d e g l i a i u t i e s ter i , i l f a t t o c h e i l m e c c a n i s m o d i m e r c a t o s ia
s t a t o r i s tab i l i to , r e n d e p i ù fac i l e o p e r a r e u n a d i m i n u z i o n e n e l l a d o m a n d a d i c a p i t a l i
c o n il n o r m a l e e s p e d i e n t e d e l l a m a n o v r a d e i s a g g i d ' in teresse e c i ò , s e c o n d o l a
N e d e r l a n d s c h e B a n k , s ign i f i ca c h e
"i l l i ve l l o d e g l i i n v e s t i m e n t i v e r r à g r a d a t a m e n t e r i d o t t o e n t r o i l imi t i fìssati d a l
r i s p a r m i o c o r r e n t e , c o n u n c o n s e g u e n t e a l l e g g e r i m e n t o n e l l a p r e s s i o n e su l l a b i l a n c i a
d e i p a g a m e n t i . L e res tr iz ion i sul c r e d i t o . . . . m i r a n o a l l o stesso s c o p o . "
L ' e f f e t t i v o r i t o r n o a l l ' e q u i l i b r i o n e l l a b i l a n c i a d e i p a g a m e n t i , d u r a n t e l a s e c o n d a
m e t à d e l 1 9 5 1 , s e m b r e r e b b e g ius t i f i care la p o l i t i c a s e g u i t a d a i P a e s i Bassi ne l l ' e l i -
m i n a r e l ' ecces s iva l i q u i d i t à .
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I fondi di contropartita utilizzati in a l t r i p a e s i (ad esempio inItalia ed anche in Francia ed Austria per quanto riguarda la più granparte dei fondi) vennero iscritti in bilancio come entrata e, generalmente,utilizzati seguendo le direttive delle missioni E.C.A., per finanziare spesea d d i z i o n a l i di investimento, sebbene i bilanci fossero già in deficit e perfar fronte ai disavanzi le Tesorerie dovevano competere con l'economiaprivata sui mercati monetari e dei capitali. Utilizzando i fondi di contro-partita in questo modo, gli investimenti venivano indubbiamente finanziaticon risparmio genuino proveniente dall'estero; ma nei paesi menzionati, leorganizzazioni pubbliche o private interessate, sembra abbiano dovuto tro-vare da sé il capitale d'esercizio necessario mentre vi erano, contempora-neamente, altre aziende private bisognose di maggiori capitali, essendo laloro attività cresciuta in seguito alle maggiori ordinazioni di beni d'inve-stimento. Se, in tali circostanze, le banche sono state richieste di assistenzaed hanno aderito alla domanda, è probabile che i crediti da esse concessi ab-biano avuto effetti inflazionistici.
A questo proposito si può ricordare che in passato i paesi che c o n -t r a e v a n o p r e s t i t i a l l ' e s t e r o p e r i n v e s t i m e n t i a l u n g o t e r m i n e ,s'accorgevano di solito della necessità di evitare che dall'uso dei prestitistessi derivassero effetti inflazionistici. Impiegando il ricavo di un prestito,poniamo, nella costruzione di una ferrovia, la spesa avrebbe provocatoun'espansione nel potere d'acquisto del paese debitore e, come effetto secon-dario, avrebbe forse indotto ad intraprendere nuove attività basate sullaconcessione di crediti bancari. In questo caso la situazione richiedeva l'ap-plicazione di una giudiziosa politica creditizia, perché altrimenti, l'espansionenel potere d'acquisto all'interno del paese avrebbe potuto facilmente condurread un saldo passivo nella bilancia dei pagamenti superiore al ricavo delprestito estero. Così in I t a l i a si rese necessaria la decisa applicazione dimisure restrittive sul credito per evitare una netta pressione inflazionisticadurante l'affluire dell'aiuto estero.
L'applicazione di una politica creditizia più restrittiva è divenuta pocoalla volta la regola comune in tutti i paesi beneficiari. Con redditi nazio-nali crescenti (più ancora in termini monetari che reali) e col freno postoall'espansione creditizia, si sta ristabilendo un rapporto più normale framezzi di pagamento e risorse materiali correntemente disponibili (vedasicapitolo VII ) .
Non solo vi è un innegabile miglioramento nel rapporto fra mezzi dipagamento da un lato e beni e servizi dall'altro, ma si nota ora ancheuna più diffusa sensibilità per i problemi che vi si collegano ed una mag-giore disposizione a prendere le misure necessarie nei riguardi di problemiquale quello, ad esempio, di evitare che il debito fluttuante aumenti ecces-sivamente il volume dei mezzi di pagamento. I problemi dell' "amministra-zione del debito pubblico" non vengono più trascurati, come è, purtroppo,avvenuto in più di un paese per parecchi anni dopo la fine della guerra.
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2. Ora che i problemi monetari ereditati dal passato stanno per essererisolti è più necessario che mai il prevenire qualunque causa di nuove ten-sioni, se non si vuole che tutto il lavoro già fatto risulti vano. A questoriguardo la prima e più importante considerazione da farsi è, ovviamente,quella di assicurare che i bilanci pubblici non diventino ancora una voltacausa d'inflazione e, come indicato nell'Introduzione e al capitolo V i l i ,notevoli progressi sono stati compiuti verso l'equilibrio del bilancio nellamaggior parte dei paesi.
Dopo il 1930 in molti ambienti si è diffusa l'abitudine di a t t r i b u i r em a g g i o r e i m p o r t a n z a a l l a p o l i t i c a f i sca le che n o n a q u e l l ac r e d i t i z i a . Qualcuno ha persino sostenuto che le misure tributarie dovreb-bero sostituire le consuete forme di intervento da parte delle autorità mone-tarie, cioè le variazioni nei saggi d'interesse, nelle disposizioni sulle riserveliquide, ecc. Altri, pur non arrivando fino a questo punto, ritengono, tut-tavia, che le misure fiscali e creditizie siano ampiamente intercambiabili,di modo che un'eccedenza di bilancio, unita ad una politica di "danarofacile" avrebbe lo stesso effetto disinflazionistico di un deficit di bilancio,abbinato ad una politica di ristrettezza di danaro. Ma semplici affermazionicome queste non bastano, però, a spiegare problemi che, sotto molti aspetti,sono invece complicatissimi. Mentre un aumento nei saggi d'interesse pro-duce certi effetti (per quanto riguarda le valutazioni di mercato, ecc) , chenon si produrranno fintante che i saggi stessi rimangono inalterati, si pre-sentano, talvolta, situazioni in cui un'eccedenza di bilancio è preferibile adun aumento nei saggi d'interesse. Si supponga, ad esempio (ritornando perun momento al problema dell'eccessiva liquidità dei mezzi di pagamento,già considerata in paragrafi precedenti), che la sovrabbondanza dei mezzidi pagamento sia un retaggio della guerra e che, in particolare, esistanocerti tipi di titoli del Tesoro o saldi bloccati che debbano essere rimbor-sati. In questo caso il conseguimento di un'eccedenza di bilancio (talvoltasotto forma di gettito di un'imposta straordinaria, accantonato per scopispeciali) potrebbe essere il modo più appropriato per provvedere a rimborsidi notevole entità, specialmente in un paese in cui non siano disponibilia tal fine fondi di contropartita dell'aiuto Marshall od altre risorse ana-loghe. Un esempio si ha nel sistema seguito dal B e l g i o , dove furono deciseimposte speciali per raccogliere le somme necessarie al rimborso di fondibloccati (vedasi capitolo V i l i ) .
A questo proposito si può rilevare che un aumento nei saggi d'inte-resse ha due effetti distinti: in quanto scoraggia il ricorso al credito e,perciò, tende a ridurre il volume dei mezzi di pagamento, esso esercitauna pressione al ribasso sui prezzi; ma, contemporaneamente, esso comportaun certo aumento nei costi e può, pertanto, avere la tendenza a farli salire.Normalmente è il primo effetto che predomina; ma se (per altre ragioni)esiste già una esuberanza nei mezzi di pagamento, il secondo effetto può,in casi eccezionali, risultare il più importante. Si è constatato che una dellepeggiori conseguenze della cosiddetta "inflazione lenta", è che la rimanente
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eccedenza dei mezzi di pagamento impedisce agli ordinari strumenti dellapolitica monetaria di funzionare adeguatamente.
Un argomento particolare usato in favore di una politica fiscale piùattiva è che l ' eccedenza di b i lancio è necessaria per in t eg ra rel 'insufficiente formazione del r i sparmio cor ren te , temendosinei vari paesi di non poter fare assegnamento sul risparmio individualeper raccogliere i fondi necessari agli investimenti inderogabili. Secondo uncerto punto di vista, basta che il governo copra le p ropr ie spese in conto capitalicon le entrate ordinarie; ma altri ritengono, che il bilancio dovrebbe contri-buire attivamente al volume dei fondi che fluisce sul mercato in cerca di investi-mento rimborsando, ad esempio, i suoi debiti a mezzo di un avanzo generale.
Molto dipende, naturalmente, dalla congiuntura; in condizioni di rapidaespansione è senza dubbio un bene che il governo cerchi di coprire le pro-prie spese in conto capitali con le entrate ordinarie ed anche di rimborsareparte dei suoi debiti; ma, anche in queste condizioni, bisogna tenerpresenti le seguenti considerazioni, forse, non prive di importanza:
1. Nonostante i tentativi compiuti dai diversi paesi, è un fatto innegabile chepochissimi sono riusciti a conseguire un'eccedenza complessiva dibilancio. Non esistono molti paesi in cui il debito pubblico sia stato effettiva-mente ridotto, malgrado l'apporto dei fondi di contropartita. E' pericolosofondare una politica di investimenti sulla prospettiva di un avanzo effettivo chepuò anche non realizzarsi, perché in questo caso, come conseguenza, si avrà l'inflazione.
2. Molto dipende, naturalmente, dal livello dell'imposizione già esistente. Nonvi è dubbio che ad un certo momento si raggiungerà il punto in cui un suoulteriore aumento avrà un effetto negativo sul risparmio ed il risultato finalepotrà essere non un incremento, ma una riduzione nelle risorse effettive disponibiliper gli investimenti. L'elevata imposizione incoraggia troppo spesso lo sperpero ele spese inutili ed, inoltre, scoraggia l'iniziativa privata ed a questo proposito nonè possibile trascurare il fatto che, per quanto riguarda quest'ultima, esiste la con-correnza internazionale: in passato le economie più progressive sono state indubbia-mente quelle che riuscirono ad assicurarsi i brevetti di molte nuove invenzionied offrire condizioni allettanti a uomini di abilità eccezionale e ad attirare icapitali disposti a correr rischi.
3. Come vien messo in rilievo nel capitolo Vili è, purtroppo, un fatto che già primadel sorgere della necessità di riarmo, non vi era più che un limitatissimo mar-gine di capacità contributiva non ancora colpita nella maggiorparte dei paesi europei e per alcuni di essi il carico tributario era già troppoelevato. Ci si è resi rapidamente conto che non era possibile procurarsi con-temporaneamente i mezzi finanziari necessari per scopi civili e militari, mache l'aumento nelle spese per gli armamenti doveva essere compensato, almenoin parte, da economie in altri settori. Nel settore pubblico, tali economie ven-gono normalmente effettuate con misure dirette (riduzioni nei contributi peril mantenimento dei prezzi politici e nelle spese per gli investimenti; in Fran-cia, per esempio, negli stanziamenti per l'ammodernamento degli impianti),mentre nel settore privato si deve ricorrere sempre più ampiamente a misuregenerali di politica creditizia (compresi i saggi d'interesse più elevati).
E' opportuno ricordare (vedasi Introduzione) che nel Regno Unito, ilCancelliere dello Scacchiere ha previsto, per l'anno finanziario 1952-53,un'eccedenza di £511 milioni nel bilancio ordinario, sufficiente a coprire le
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spese in conto capitali "fuori bilancio" previste in £ 5 0 6 milioni ed aconseguire un avanzo generale di -£b milioni. Il saggio ufficiale disconto è stato aumentato, in due tempi, dal 2 al 4 %. Si è così compiutoun serio tentativo per superare le difficoltà createsi nella bilancia dei paga-menti con una serie di misure restrittive interne, tanto nel campo dellapolitica fiscale, quanto in quello della politica creditizia. Ma questo orien-tamento non è stato seguito soltanto nel Regno Unito; esso sta per essereapplicato nella maggior parte dei paesi, ora che la stretta adesione a saggid'interesse eccezionalmente bassi non è più considerata un principio immu-tabile di politica finanziaria. Infatti, il Regno Unito non fu uno dei primipaesi che tentò di abbinare la politica fiscale a quella creditizia, né lofurono gli Stati Uniti; essi erano stati preceduti dal Belgio, Danimarca ePaesi Bassi, per menzionare soltanto alcuni esempi. E le nuove misurefiscali e creditizie adottate in Francia nel 1951-52 indicano che ancora unaltro paese sta muovendosi nella stessa direzione.
Questi problemi, relativi agli appropriati rapporti fra politica tribu-taria e creditizia, sono sorti, in una forma o nell'altra, praticamente intutti i paesi; e fra gli insegnamenti dell'esperienza vissuta, si possonomenzionare i seguenti:
1. Non è, evidentemente, possibile restaurare e conservare la stabil i tà moneta-ria soltanto con mezzi di poli t ica credi t iz ia ; non si debbono, inoltre,verifìcare forti e persistenti deficit di bilancio conducenti direttamente od indiretta-mente a finanziamenti inflazionistici. Con le spese statali ora ammontanti a forseun terzo (e talvolta anche più) del reddito nazionale totale, non è possibile atten-dersi che il danno prodotto da una errata politica tributaria possa essere annullatodalla politica creditizia. Perché, anche potendo fare assegnamento su una similepolitica creditizia per limitare il volume di credito all'economia e liberare, in talmodo, risorse per altri scopi, esiste un limite pratico ai suoi effetti da questopunto di vista.
2. In condizioni di inflazione rapidamente dilagante risulta, tuttavia, spesso impos-sibile riordinare il bilancio d'un sol colpo; è pertanto generalmente neces-sario incominciare l 'opera di r iabi l i tazione imponendo drast ichemisure credit izie, accompagnando un aumento nei saggi d'interesse a rigoroselimitazioni quantitative, allo scopo di assicurarsi il tempo indispensabile per l'ado-zione delle opportune misure fiscali. E' ciò che è stato fatto in Italia nel 1947;non appena le misure restrittive sul credito ebbero obbligato i detentori di scortea venderle ed i prezzi incominciarono a ribassare, questa politica è stataseguita dall'eliminazione dei contributi per il mantenimento dei prezzi politici,allo scopo di ridurre il disavanzo del bilancio.
3. Se il deficit di bilancio non è troppo preoccupante, i più elevati saggi d'interesserenderanno più facile la vendita di t i toli s tatal i d i re t tamente alpubbl ico, invece di doverli collocare presso le banche e questo fatto avràdi per sé un effetto nettamente disinflazionistico.
4. Nei controlli monetari le autorità possiedono uno strumento più flessibile perman tene re l 'economia in equil ibr io, di quello che, probabilmente, puòessere fornito dalle modificazioni nel bilancio (da eseguirsi attraverso il par-lamento). Fra quanto si è appreso dal sistema contabile creato con gli Accordiper i Pagamenti e le Compensazioni fra paesi europei e con l'Unione europeadei pagamenti, spicca la rapidità con cui si verificano le variazioni nelle posi-zioni verso l'estero da parte dei singoli paesi. Non è assolutamente possibile
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modificare con sufficiente rapidità l'afflusso di entrate pubbliche oppure il volumedelle spese, in modo da compensare le perdite od i miglioramenti, spesso im-previsti, che si verificano nella situazione valutaria.
5. Le variazioni di bilancio influiscono in primo luogo sull'economia in terna e,sebbene non si insista mai abbastanza sul fatto che un miglioramento nella bilan-cia dei pagamenti dipende, essenzialmente, dal ristabilimento dell'equilibrio econo-mico interno, è anche bene avere, nel saggio d'interesse, un mezzo d 'azioneche, nello stesso tempo, ha un ' inf luenza d i re t ta sui movimenti versoe da al tr i mercat i . Come verrà spiegato più diffusamente nel capitoloV, sensibili variazioni nel flusso dei capitali si verificano persino in con-dizioni di controllo dei cambi esteri; l'esperienza dimostra che i movimenti inquestione sono notevolmente influenzati dalle disposizioni adottate all'interno edall'estero per quanto riguarda la politica immediata che le autorità desideranoseguire nei paesi interessati e che, a questo riguardo, le modificazioni nel saggiodi sconto ufficiale, hanno, generalmente, un notevole effetto psicologico.
Avanzi e disavanzi netti nei pagamenti intra-europeisu base cumulativa.
Ottobre 1948-marzo 1952 (milioni di dollari S.U.)(fine settembre 1948 = zero).
1951 1952
»1400
+1300
+1200
+1100
+1000
+900
N o t a : II grafico si estende non solo al periodo di funzionamento dell'Unione europea dei pagamenti (dal1° luglio 1950), ma anche a quello degli Accordi per i Pagamenti e le Compensazioni fra paesi europei, la cuiapplicazione ebbe inizio nell'autunno del 1948 (vedansi I grafici nel capitolo IX).
S i o b i e t t a , t a l v o l t a , c h e s a g g i p i ù e l e v a t i s i g n i f i c a n o m a g g i o r i s p e s e p e r
i b i l a n c i p u b b l i c i g i à g r a v e m e n t e o b e r a t i . I n n a n z i t u t t o v a r i c o r d a t o c h e
n o n è n e c e s s a r i o c h e g l i a u m e n t i n e i s a g g i d ' i n t e r e s s e s i a n o p e r m a n e n t i ,
m a c h e p o s s o n o e s s e r e r e v o c a t i d o p o q u a l c h e t e m p o , n e l q u a l c a s o l ' i n c r e -
m e n t o d e l l a s p e s a s a r à l i m i t a t o . I n s e c o n d o l u o g o , b i s o g n a p u r e r i c o r d a r e
c h e i l p e s o e f f e t t i v o d e l s e r v i z i o d e l d e b i t o p u b b l i c o è s t a t o c o n s i d e r e v o l -
m e n t e a l l e g g e r i t o d a l l ' a u m e n t o n e i p r e z z i , i l c h e h a , c o n t e m p o r a n e a m e n t e ,
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inflitto una perdita corrispondente al reddito ed al capitale dei detentoridi titoli pubblici.
Il 12 marzo 1952 il Ministro inglese degli Affari economici ha rilevatoalla Camera dei Comuni che tutta la questione stava, ovviamente, nel deciderese lo svantaggio derivante da un saggio d'interesse più elevato "verrà ono più che compensato dall'effetto antinflazionistico e dal beneficio generalearrecato all'economia, quale risultato di una politica monetaria più reali-stica". Il Ministro aggiunse che il bilancio prevedeva già un avanzo e cheera opinione del governo che "l'effetto antinflazionistico di un aumento nelsaggio di sconto sarebbe stato incomparabilmente superiore a quello pro-dotto dall'impiego dell'avanzo medesimo per il raggiungimento dello stesso scopo."
3. Il cambiamento di opinioni e di metodi nel senso di un uso piùvigoroso della pol i t ica mone ta r i a , allo scopo di conseguire con-dizioni monetarie stabili, non esclude, però, l'impiego di altri mezzi d'azione;ma si riconosce sempre più "che i controlli sui prezzi e sui salari sono,nella migliore delle ipotesi, un male necessario e che un programma attoa prevenire l'inflazione, qualunque siano i controlli diretti in esso consi-derati, avrà successo soltanto se includerà adeguate misure fiscali e mone-tarie, per eliminare la domanda esuberante di mezzi di pagamento". *
La breve rassegna della politica creditizia seguita in diversi paesi,esposta nell'Introduzione, mostra a quale varietà di misure (fra cui aumentinelle riserve obbligatorie, limitazioni qualitative e quantitative, controlli parti-colari, limitazione volontaria del credito, ecc.) si sia fatto ricorso, oltre agliaumenti nei saggi d'interesse. Praticamente, qualunque sia il metodo adottato,l'essenziale è di mettere un freno efficace alle operazioni di prestito che inte-ressano direttamente la clientela delle banche commerciali e delle altrebanche e non solo a quelle relative al "risconto" della banca centrale;perché l'esperienza dimostra che una volta accordata l'apertura di credito è moltodifficile non onorare le promesse e non eseguire l'operazione in questione,anche se ciò richiede un ricorso ulteriore alla banca centrale, conl'eventuale conseguenza di un aumento nella circolazione monetaria. E' lamassa dei prestiti individuali alla clientela delle banche che trascina labanca centrale nella loro scia come prestatore finale. Questa è una delle ragioniper cui l'arma dell'interesse diventa un fattore indispensabile dell'efficaciadella politica creditizia, perché un aumento nei saggi a breve ed a lungotermine si ripercuote più facilmente in tutti i settori e non è troppo sen-sibile alle pressioni di interessi particolari, come lo sono invece i controlli diretti.
Trattandosi di giudicare dell'efficacia di una politica monetaria fles-sibile in contrapposizione al mantenimento di una serie di saggi d'interesserigidi, è, da molti punti di vista, preferibile tener conto, innanzi tutto, delle
* Questa dichiarazione è contenuta nello "Statement on Monetary Policy to Combat Inflation",pubblicato dalla Conferenza degli economisti universitari, tenutasi sotto gli auspici della NationalPlanning Association negli Stati Uniti, a Princeton, N.J., dal 12 al 14 ottobre 1951. E' statomesso in evidenza che questa è l'opinione unanime dei diciassette economisti firmatari della dichia-razione. Dei quattro economisti presenti che non l'hanno firmata, nessuno ha fatto obiezione aquesto punto particolare.
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c o n d i z i o n i e s i s t e n t i su l m e r c a t o a l u n g o t e r m i n e . Durante laguerra e negli anni immediatamente successivi, danaro "a buon mercato"significava, naturalmente, bassi saggi d'interesse, tanto sui mercati a breve,quanto su quelli a lungo termine. In un primo momento l'esuberante liqui-dità, retaggio della guerra, bastava in molti casi, a tener bassi i saggi d'inte-resse, senza intervento da parte della banca centrale. I n r e a l t à si verificavaquanto segue: i capitali fino a quel momento tenuti fuori del mercato,venivano utilizzati improvvisamente trasformandosi così in domanda addi-zionale e di natura inflazionistica, perché i fondi in questione non eranocompensati da un aumento di risorse effettive, provenienti dal risparmiocorrente (tranne in poche eccezioni in cui, per conseguire tale scopo, comeè stato già detto, i fondi di contropartita hanno servito di contropeso).Quando sul mercato il rendimento dei titoli a lunga scadenza accusò unatendenza al rialzo, le banche centrali di alcuni paesi (ad esempio, Svezia eStati Uniti) adottarono la politica di fare acquisti a sostegno delle quotazionidei titoli pubblici, allo scopo di assicurare il mantenimento di bassi saggid'interesse. E' probabile che l'eventuale emissione, da parte della bancacentrale, di nuovi fondi necessari per questi interventi, sia stata impiegatain investimenti, provocando un effetto inflazionistico analogo a quello chesi ottiene finanziando un deficit di bilancio. Ben presto tuttavia i pericolosieffetti inflazionistici di questi interventi sui mercati a lungo termine da partedella banca centrale sono stati riconosciuti e, infatti, in un paese dopol'altro la banca centrale si è ritirata da tali mercati, eccezion fatta perinterventi temporanei, non richiedenti l'emissione di nuova moneta. Questosignificò, quindi, l 'abbandono della politica del danaro "a buon mercato"per quanto riguarda i saggi d'interesse a lungo termine. Sul mercato diLondra il rendimento dei titoli di stato a lunga scadenza aumentò dal2,50 al 3 % nell'autunno 1947 ed a quasi il 4 % due anni dopo. Sorseallora il problema se il mantenimento di saggi eccessivamente bassi sulmercato a breve termine (0,50% per le cambiali del Tesoro) non avrebberappresentato una r o t t u r a a l l ' i n t e r n o del sistema de i s a g g i , tale dafare crescere indebitamente la domanda di crediti a breve scadenza (perscopi, fra l'altro, per i quali non avrebbero dovuto essere impiegati) e creare,di conseguenza, una predisposizione inflazionistica, suscettibile di condurrea richieste periodiche alla banca centrale. In alcuni paesi, una delle molte-plici ragioni dell'aumento nel saggio ufficiale di sconto è stato il desideriodi adeguare i vari elementi della struttura dei saggi d'interesse a quellidel mercato a lungo termine. Ma, in tali circostanze, non bisognaprestare attenzione soltanto al saggio ufficiale di sconto, ma anche - ed inmodo particolare - al livello dei saggi effettivi applicati dalle banche com-merciali e dagli altri istituti di credito. Durante il lungo periodo in cuiè prevalsa la politica del danaro "a buon mercato" che, nella sua formaestrema, sta ora per aver termine, la maggior parte delle imprese nonesitò mai a contrarre prestiti quando ne ha avuto bisogno. Era necessa-rio fare qualcosa per obbligarle a riflettere attentamente prima di con-trarre prestiti e questo è uno degli scopi principali della nuova politicamonetaria.
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Sarebbe, infatti, troppo semplicistico affermare che la politica credi-tizia recentemente instaurata ha per solo obiettivo la riduzione nel volumedel credito e sarebbe ancora meno appropriato parlare di "deflazione",quale sua caratteristica principale. Le tabelle riportate nel capitolo VIImettono in rilievo che in nessun paese il volume dei "mezzi di pagamento"venne effettivamente ridotto nel 1951 ; al contrario, generalmente si sonoverificati degli incrementi ed in molti casi anche notevoli.
Essendo la produzione aumentata ovunque, era ragionevole attendersiuna certa espansione nei mezzi di pagamento; ma a questo proposito è,particolarmente, importante il fatto che, nella più parte dei casi, la politicarestrittiva ha modificato in maniera decisiva l ' ind i r izzo del-l 'espansione nei mezzi di pagamen to . L'effetto desiderato era,di solito, quello di ottenere una riduzione nell'ammontare dei crediti abreve, a medio ed a lungo termine per investimenti, intesi a soddisfarei consumatori a l l ' interno del paese, perché un eccesso di tali creditiavrebbe stimolato in misura esagerata le importazioni, mentre per la mag-gior parte dei paesi uno degli obiettivi della mutata politica creditizia eradi conseguire un saldo attivo nella bilancia dei pagamenti. Se e quandoil saldo attivo si fosse effettivamente prodotto, l'afflusso di valuta esteraalla banca centrale avrebbe, si, aumentato la liquidità del mercato, mai fondi liquidi addizionali sarebbero stati utilizzati, in primo luogo, dalleindus t r ie che lavorano per l ' e spor taz ione , dando così un orien-tamento conveniente alla produzione. L'occupazione può, naturalmente, esserecreata tanto nelle industrie lavoranti per l'esportazione quanto in quelleche lavorano per il mercato interno. E' interessante constatare che nellaGermania occidentale, nonostante l'aumento dei saggi d'interesse nell'au-tunno 1950, l'occupazione è aumentata di circa 590.000 unità nei dodicimesi successivi.
Mentre durante un periodo di aumentati investimenti, uno spostamentonell'occupazione non presenta in generale notevoli difficoltà, una situazionepiù seria può sorgere facilmente se, allo stesso tempo, diminuisce il com-plesso delle risorse disponibili per gli investimenti, come può avvenire quandol'aiuto estero sta decrescendo (condizione, questa, da tempo prevista nelcaso dell'aiuto Marshall). Si era, naturalmente, sperato che il declinare dellerisorse estere sarebbe stato compensato da un aumento nel risparmio nazio-nale; e tale aumento richiede che il pubblico abbia piena fiducia nellamoneta. Essendo la creazione di credito in grado di provocare tendenzeinflazionistiche, è vano pensare che essa possa prendere il posto del rispar-mio ordinario (l'effetto, probabilmente, sarebbe il contrario). Le circostanzeattuali non sono quelle esistenti dopo il 1930, quando la politica di danaro"a buon mercato" era una necessità per sostenere il volume totale delladomanda monetaria; negli anni successivi alla seconda guerra mondiale,la domanda è stata sufficientemente forte da non aver bisogno di stimoli spe-ciali. Nell'attuale politica dei saggi d'interesse, la loro funzione classicadi assicurare la scelta migliore fra le diverse opportunità di investimento,ha riacquistato la sua importanza e si può attribuire maggior peso alla
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considerazione che gli investimenti di rendimento immediato saranno, pro-babilmente, anche quelli che offrono il maggior volume di occupazione. Unaragione di questo fatto è che la loro esecuzione richiede, generalmente,più "lavoro" nazionale in proporzione al capitale investito; un'altra è che,essendo il periodo di ammortamento più breve, il capitale viene più rapi-damente ricostituito attraverso gli accantonamenti per ammortamenti e resodisponibile per nuovi investimenti (creando cosi un'ulteriore domanda dilavoro). E bisogna ricordare che, una volta costruiti, gli impianti in cuisono stati investiti ingenti capitali, quali le centrali elettriche, richiedono disolito relativamente meno lavoro. Vi possono però essere investimenti alungo termine i quali, contribuendo all'eliminazione di certe dannose "stroz-zature" (ad esempio, nella disponibilità di carbone), vanno particolarmenteincoraggiati (sebbene bisognerebbe rilevare che in non pochi paesi le "stroz-zature" sono state, in ampia misura, la conseguenza del mantenimento diprezzi artificialmente bassi, che hanno favorito se non lo sperpero, almenoun uso eccessivo, da parte di determinate categorie di consumatori, degliscarsi prodotti esistenti). D'altra parte quando l'aiuto estero veniva accor-dato con il preciso fine di "far fronte ad un saldo passivo nelle partitecorrenti della bilancia dei pagamenti", poteva, forse valere la pena diadottare una politica contingente di investimenti più ambiziosa, considerandoche al conseguente maggiore saldo passivo si sarebbe probabilmente fattofronte con un maggiore aiuto estero. Ma quando l'aiuto provenientedall'esterno decresce e si ripresenta il problema di ripartire le scarse risorsenazionali, è indispensabile adottare una politica monetaria più prudente,come, di fatto, sta avvenendo nella maggior parte dei paesi.
4. Nel provvedere affinchè il v o l u m e d e g l i i n v e s t i m e n t i non eccedail flusso del risparmio corrente, governo ed autorità monetarie si trovano adover fronteggiare alcune difficoltà:
1. In molti paesi europei il bisogno di investimenti è ancora di molto supe-riore al normale a causa dei danni prodotti dalla guerra, tuttora non riparati,e dell'esistenza di tipi antiquati di macchinario e di altri impianti che dovreb-bero essere sostituiti, nonché della mancanza di case e degli insufficienti mezzi ditrasporto, ecc. La forte domanda di fondi da destinare agli investimenti nellamaggior parte dei paesi europei, anche ad elevati saggi d'interesse, * è una provaevidente dell'abbondanza delle opportunità di investimento esistenti.
2. Non è facile dire come si presenterà il flusso del r isparmio nazionale . Inpochi settori le "previsioni" degli ultimi anni sono risultate così spesso erratecome in quello del volume del risparmio, anche relativamente ad intervallidi tempo ristretti. Pertanto è un argomento molto difficile da trattare. Per quantoriguarda le prospettive attuali, si spera che il conseguimento di una maggiorestabilità monetaria possa esercitare un'influenza benefica al pari dei saggi d'inte-resse crescenti che possono essere considerati come un indizio della maggiorconsiderazione in cui vengono ora tenuti i risparmiatori. D'altra parte, la piùgravosa tassazione, introdotta in molti paesi per far fronte al costo del riarmo,
* Nel 1950 e 1951 si sono verificati molti casi in cui nuove emissioni di azioni sul mercato diLondra, da parte delle maggiori società, rendevano all'acquirente, in base alle quotazioni correntidi borsa, dal 4 al 5%; il che significa che, venendo l'imposta pagata prima della distribuzionedel dividendo, le società emittenti dovevano ritrarre un profitto marginale addizionale di almeno8-10%.
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lascia un margine minore per le economie individuali e per il risparmio aziendale.Una parte delle risorse disponibili, inoltre, verr,à assorbita dagli investimentipubblici e privati in impianti ed attrezzature adibiti alla fabbricazione diarmi. E' probabile quindi, che, rispetto agli ultimi anni, si verificherà unariduzione netta nelle somme disponibili per gli investimenti civili ordinari.
Ma queste tendenze non sono, per lo più, messe in evidenza dallecifre relative al 1951. In quest'anno gli investimenti lordi per ogni paeseincluso nella tabella alla pagina seguente, furono, in termini di moneta nazionale,superiori a quelli del 1950; ma bisogna ricordare che fra il 1950 e 1951 si èverificato un aumento nei prezzi, in media, non inferiore al 10% (in molticasi l'incremento fu considerevolmente maggiore).
Soltanto in due paesi — Paesi Bassi e Norvegia — è stata ridotta l ' a l i -q u o t a del prodotto nazionale lordo destinata agli investimenti. Nei PaesiBassi la riduzione nella percentuale degli investimenti fu la conseguenza diuna politica deliberata. I calcoli possono non essere stati eseguiti in baseallo stesso metodo nei diversi paesi (per cui i confronti devono essere fatticon la massima prudenza), ma le tuttora elevatissime percentuali per laNorvegia lasciano supporre che in questo paese si stavano effettuandoinvestimenti insolitamente cospicui e ciò nel momento in cui l'aiuto esteroincominciava a diminuire.
Quando si potrà disporre delle statistiche per il 1952, si constaterà cheun numero molto più grande di paesi che nel 1951 ha ridotto il rapportofra volume degli investimenti e prodotto nazionale.
Con la prestazione degli aiuti militari, per il fine specifico di mettereil paese beneficiario in condizione di aumentare le sue spese per il riarmo,la spesa addizionale assorbe non solo la divisa estera, che costituisce la formaoriginaria dell'aiuto, ma anche la sua contropartita in moneta nazionale,sicché non rimangono risorse libere per gli investimenti civili (compren-dendo fra questi anche il rafforzamento delle riserve monetarie). Soltantol'aiuto puramente "economico" può essere utilizzato per tali scopi, ma èdubbio se, dati gli investimenti occorrenti all'industria per far fronte aibisogni indiretti del riarmo, sia ancora possibile parlare di aiuti puramenteeconomici. Va, tuttavia, ricordato che, se il rafforzamento degli averi inoro ed in dollari è, nella situazione attuale, una necessità assoluta, nellamaggior parte dei paesi europei, esso è anche una forma di investimentoin concorrenza con altre forme. Per quanto negli Stati Uniti l'au-mento nelle spese per il riarmo abbia provocato una certa riduzione negliinvestimenti per la costruzione di case e di qualche altro settore civile,l'offerta di risparmio vi è stata talmente ampia, da non rendere necessaria lariduzione nel volume degli investimenti globali; l'economia americana ècosì dinamica che si può affermare — senza troppa esagerazione - che lasfida lanciata dalle maggiori spese per il riarmo ha potuto essere fronteg-giata mediante lo spiegamento di tutte le forze della nazione.
Nella maggior parte dei paesi europei non esistono, purtroppo, condi-zioni altrettanto felici: subendo ancora le conseguenze della guerra (di
— 65 —
I n v e s t i m e n t i in r a p p o r t o al p r o d o t t o n a z i o n a l e in a l c u n i p a e s i .
Paese
Danimarca
19501951
Francia
19501951
German ia19501951
I ta l i a
19501951
Norvegia
19501951
Paes i Bass i (2)
19501951
Regno U n i t o
19501951
Svezia
19501951
Investimentilordi
(inclusele scorte)
Scori©Investimenti
lordi(escluse
le scorte)
Prodottonazionale
lordo(')
miliardi di unità monetarie nazionali
1
5,96,4
1.7602.375
20,4528,70
1.6102.029
5,636,50
3,423,00
1,88 (')2,23 (3)
8,512,0
2
0,70,5
160300
2,185,85
90194
0,150,60
1,520,80
0,200,37
— 0,11,0
3
5,25,9
1.6002.075
18,2722,94
1.5201.835
5,485,90
1,902,20
1,671,86
8,611,0
4
23,726,1
9.32511.620
90,3113,4
8.3239.606
16,6120,15
17,7219,62
11,9112,41
31,538,0
Investimentilordi in
p e r c e n t u a l edel prodotto
nazionalelordo
5
2525
1920
2325
1921
3432
1915
1618
2732
(') A prezzi di mercato.(2) Investimenti e prodotto nazionale al netto. Per rendere queste cifre comparabili con quelle degli altri paesi,
è necessario aggiungere ammortamento e manutenzioni ammontanti al 10 % del prodotto nazionale lordonel 1948 (non si dispone di cifre più recenti).
(3) Escluse le riparazioni e la manutenzione normali dei fabbricati.
c u i h a n n o s o f f e r t o p i ù g r a v e m e n t e ) , e s s i n o n s o n o i n g r a d o d i m o b i l i t a r e
f o r z e s t r a o r d i n a r i e i n e g u a l e m i s u r a ; i l p e r i c o l o s t a n e l f a t t o c h e p e r m o l t i
d i e s s i i l r i a r m o r a p p r e s e n t a u n r a l l e n t a m e n t o d e l p r o g r e s s o i n a l t r i s e t t o r i .
C i ò v a l e a n c h e p e r l ' u t i l i z z o d e l l ' a i u t o e c o n o m i c o c h e r i c e v e r a n n o n e l
f u t u r o ; n o n è , a d e s e m p i o , p o s s i b i l e i n v e s t i r e d a n a r o n e l l a c o s t r u z i o n e
d i c e n t r a l i e l e t t r i c h e e d i n c r e m e n t a r e c o n g l i s t e s s i f o n d i l e s c a r s e r i s e r v e
m o n e t a r i e . I l p r i n c i p a l e a r g o m e n t o i n f a v o r e d e l l ' a c c a n t o n a m e n t o d i p a r t e
d e i f o n d i d i s p o n i b i l i p e r r a f f o r z a r e t a l i r i s e r v e è c h e a l t r i m e n t i s a r à
d i f f i c i l e r i s t a b i l i r e e c o n s e r v a r e l a fiducia n e l l a s t r u t t u r a m o n e t a r i a . I n p i ù
d i u n p a e s e e u r o p e o l e r i s e r v e s o n o c o s ì e s i g u e c h e o g n i d i f f i c o l t à m i n a c c i a
d i t r a s f o r m a r s i i n u n a c r i s i . M a i l r i p e t e r s i d i d i s o r d i n i m o n e t a r i p o t r e b b e
a v e r e e f f e t t i e s t r e m a m e n t e d a n n o s i s u l flusso d e l r i s p a r m i o . N o n s a r e b b e
m e g l i o r a f f o r z a r e e g u a l m e n t e l e r i s e r v e , a n c h e s e , p e r i l m o m e n t o , c i ò s i g n i -
ficasse l a c o s t r u z i o n e d i q u a l c h e f a b b r i c a i n m e n o , c o n s i d e r a n d o c h e g l i
— 66 —
stabilimenti potrebbero ben presto essere costruiti con danaro risparmiatoall'interno del paese, una volta che la posizione monetaria si fosse consoli-data?
M o l t e sono q u i n d i le e s i g e n z e che le r i so r se n a z i o -n a l i devono soddisfare e gli ordinari investimenti civili dovranno subiredelle restrizioni. Durante lo scorso anno gli indici della produzione europeanon hanno più registrato gli impressionanti aumenti degli anni precedenti.
V a r i a z i o n i n e l l a p r o d u z i o n e i n d u s t r i a l e .
Paesi
Variazionedal 1947al 1950(mediaannua)
Variazioni rispettodell'anno
1951
gennaio febbraio marzo
allo stesso meseprecedente
1952
gennaio febbraio marzo
percentuali
BelgioDanimarcaFinlandiaFranciaGermania occidentale .GreciaItaliaNorvegiaPaesi BassiRegno UnitoSvezia
+ 3+ 11+ 8+ 8+ 63+ 21+ 10+ 8+ 16+ 10+ 5
+ 16+ 11+ 18+ 8+ 33+ 25+ 22+ 9+ 11+ 4+ 4
+ 16+ 9+ 13+ 10+ 35+ 30+ 21+ 7+ 14+ 8+ 6
+ 21+ 8+ 1+ 21+ 34+ 22+ 17+ 1+ 13— 2
+ -5
+ 3— 11+ 2+ 9+ 9+ 7
+ 5+ 3+ 1+ 3+ 2
— 1— 8+ 2+ 9+ 3+ 5
+ 3— 1
- 1j
0
— 8
+ 10+ 4
3
+ 1— 7+ 6— 2
N o n s a r à fac i le p e r i p a e s i e u r o p e i t r o v a r e l e r i s o r s e r e a l i n e c e s s a r i e
a l l ' u l t e r i o r e e s p a n s i o n e d e g l i i n v e s t i m e n t i ; p e r l a m a g g i o r p a r t e d i essi si
t r a t t e r à p i u t t o s t o d i r i s o l v e r e i l p r o b l e m a d i l i m i t a r e le r i d u z i o n i n e c e s -
s a r i e , o r a c h e l ' a i u t o e s t e r o v i e n e d i s t r a t t o d a l s e t t o r e d e g l i i n v e s t i m e n t i
c iv i l i e c h e u n a m a g g i o r e a l i q u o t a d i r i so r se n a z i o n a l i v e r r à a s s o r b i t a d a l
riarmo. U n a c o s a è c e r t a : i t e n t a t i v i p e r r i s o l v e r e il p r o b l e m a m e d i a n t e i l
r i c o r s o a l l a c r e a z i o n e d i c r e d i t o s a r e b b e r o s e g u i t i d a c r e s c e n t i s a l d i p a s s i v i
n e l l a b i l a n c i a d e i p a g a m e n t i e, a c a u s a d e l p e r i c o l o c h e n e d e r i v e r e b b e
a l l a s t a b i l i t à d e l l a m o n e t a , n o n si f a r e b b e c h e p e g g i o r a r e l a s i t u a z i o n e . I n
q u e s t e c o n d i z i o n i , è p r o b a b i l e c h e l a p r o d u z i o n e t o t a l e c r e s c a a d u n r i t m o
u n p o ' m e n o r a p i d o c h e n e g l i u l t i m i a n n i . T e n e n d o c o n t o n o n so lo d e l l a
p r o d u z i o n e i n d u s t r i a l e , m a a n c h e d e g l i a l t r i c o m p o n e n t i d e l r e d d i t o r e a l e
n a z i o n a l e , r i s u l t a c h e a n c h e il c o n s e g u i m e n t o d e l l ' i n c r e m e n t o a n n u o " n o r -
m a l e " d e l 3 % è s t a t o , n e g l i u l t i m i a n n i , c o m p i t o s u p e r i o r e a l l a c a p a c i t à
d e l l a m a g g i o r p a r t e d e i p a e s i . Se fosse p o s s i b i l e p r o g r e d i r e i n q u e s t a m i s u r a ,
c i ò si p o t r e b b e g i à c o n s i d e r a r e u n g r a n d e succes so p e r l ' E u r o p a o c c i d e n t a l e ,
m a è m o l t o d u b b i o c h e q u e s t o r i t m o p o s s a e s se re m a n t e n u t o . E ' , n a t u r a l -
m e n t e , p i ù diff ici le a u m e n t a r e l a p r o d u z i o n e , p a r t e n d o d a l l ive l lo r e l a t i v a -
m e n t e a l t o , o r a r a g g i u n t o , c h e n o n d a l b a s s o p u n t o d i p a r t e n z a i n c u i si
t r o v a v a s u b i t o d o p o l a g u e r r a . E d u n ' a l t r a , a n c h e p i ù f o n d a m e n t a l e diffi-
— 67 —
colta, è che l'espansione della produzione, attraverso maggiori investimenti,non dipende, semplicemente, dal totale delle risorse disponibili, ma ancheda quella aliquota di esse non consumata per spese correnti dal governoe dalla popolazione, cioè, in altre parole, essa dipende dalle risorse effet-tivamente "risparmiate". Il fatto che queste ultime saranno, probabilmente,inferiori a quelle di questi ultimi anni sarà di serio ostacolo; ma esistono,per fortuna, altri mezzi con cui intensificare la produzione ed ai qualibisognerebbe, pertanto, prestare maggiore attenzione. E: necessario abban-donare ogni pratica restrittiva, il che richiede il formarsi di una nuovaatmosfera fra operai e datori di lavoro; occorre, inoltre, dare maggior incen-tivo a lavorare di più, nonché lasciare un più ampio gioco alla concorrenzaestera. A questo riguardo, le misure adottate dai governi possono essereutili, ma molto dipenderà dall'atteggiamento degli industriali, delle unionisindacali e di varie altre organizzazioni, tanto per quanto concerne i prin-cìpi adottati, quanto per l'esempio dato dai singoli individui.
5. Un'ultima condizione necessaria perché il ristabilimento del mec-canismo monetario e dei prezzi possa funzionare adeguatamente è che glisfasamenti nella s t r u t t u r a dei prezzi , verifìcatisi durante il periodobellico e postbellico, vengano e l imina t i , tanto nelle singole economie,quanto nelle relazioni fra le diverse economie nazionali. In un primomomento era sembrato che il conflitto in Corea dovesse provocare il risor-gere di situazioni artificiose, ma pare che questo pericolo sia stato superatoin molti paesi: i prezzi corrispondono sempre più alle reali condizioni delmercato (in seguito alla riduzione dei contributi per il mantenimento deiprezzi politici, all'adeguamento dei prezzi controllati, ecc). Si aggiunga,inoltre, il fatto che sui mercati "neri" e "grigi" le quotazioni di alcunimetalli stanno avvicinandosi ai prezzi ufficiali e che, nel caso del piombo,la quotazione è caduta persino al disotto di quel prezzo (vedasi anche ilcapitolo III). Bisogna, tuttavia, tener conto di t re impor t an t i conside-raz ioni :
1. Durante la guerra si riteneva necessario tener bassi i prezzi di certi "prodottiessenziali", quali acciaio, carbone ed energia elettrica, perché se fossero cre-sciuti rapidamente, lo sforzo bellico sarebbe costato di più, provocando, probabil-mente, un'inflazione più forte. Non erano, inoltre, necessari prezzi più elevatiper stimolare la produzione, perché lo stesso risultato poteva essere conseguitocon misure dirette. Se, però, dopo il ritorno a condizioni di tempo di pace, iprezzi dei prodotti essenziali continuano ad essere fissati (dagli organi di con-trollo ufficiali) a livelli troppo bassi rispetto ai costi e ad altri prezzi, si pre-senta il pericolo che la produzione sia diretta verso prodotti meno essenziali,mentre la domanda per prodotti essenziali aumenterà sempre di più e la con-seguente penuria provocherà intralci, ecc. Una difficoltà speciale sorge dallaimpossibilità per le industrie "essenziali" di pagare gli aumenti salariali neces-sari per attirare maggior mano d'opera. Queste distorsioni vengono, general-mente, aggravate dal fatto che la fissazione di prezzi relativamente bassi limitala capacità delle imprese industriali ad autofinanziarsi con i profitti non distri-buiti. In molti casi è accaduto che i prezzi all'interno di un paese siano statitenuti ad un livello notevolmente inferiore a quelli del mercato internazionale,nel qual caso gli argomenti in favore di un adeguamento hanno assunto par-ticolare importanza; nel febbraio del 1952 essi furono, fra l'altro, addotti per
giustificare l'aumento medio di £4 per tonnellata, del prezzo dell'acciaio britannico.Facendo sì che l'aumento nei prezzi avvenga per gradi si ottiene anche ilvantaggio di evitare gli effetti fortemente perturbatori degli aumenti improvvisi enotevoli. Questo vale specialmente per i prezzi dei prodotti agricoli, cheinfluiscono direttamente sul costo della vita.
2. Un notevole effetto sulla tendenza generale viene prodotto dalla serie di prezzifissati dagli organi ufficiali per munizioni, carri armati, ecc, nonchéper alcuni prodotti semilavorati (fra i quali l'acciaio è il più importante).Avendo le condizioni del mercato solo un'influenza indiretta su questo settore,molto dipende dall'intuizione, abilità ed energia di coloro che sono prepostiagli organi menzionati e dall'appoggio che essi ricevono dal governo. Col ritornoa condizioni di rifornimento più normali nei settori civili e con l'adozione diuna politica creditizia antinflazionistica, si sente sempre meno la necessità dicontrollare prezzi e salari, nei casi in cui predominano le forze di mercato, mail controllo può ancora essere indispensabile per proteggere il consumatore edil contribuente nei settori influenzati dalle decisioni amministrative.
3. Non solo durante l'inverno febbrile del 1950-51, ma anche successivamente, alcuniprodotti, fra cui carta, pasta di legno ed anche l'acciaio (quale prodotto d'esporta-zione), sono stati scambiati sui mercati europei a prezzi dal 30 al 50% superioria quelli quota t i sul mercato s ta tuni tense . Una delle ragioni di questofenomeno fu che i paesi europei non avevano una quantità di dollari sufficienteper poter acquistare tali prodotti nei paesi d'oltremare. Ciò fu di svantaggio,naturalmente, per i singoli acquirenti, ma c'è pure lo svantaggio più generaleche, dietro ai baluardi delle restrizioni valutarie e commerciali, i prezzi ten-dono a crescere; e, permettendosi che tali tendenze persistano, le valute deipaesi interessati vengono progressivamente indebolite dall'interno, col risultatoprevedibile e a non lunga scadenza di una aperta svalutazione. Si riconoscesempre più che il ritorno alla convertibilità non è soltanto l'unica sicura sal-vaguardia della stabilità monetaria, ma anche una condizione indispensabile perl'ordinato funzionamento del sistema dei prezzi.
E' nel settore dei prezzi delle merci che si manifesta più nettamentel'influenza dei mercati flessibili, ma la ricostituzione di m e r c a t i che fun-z i o n i n o a d e g u a t a m e n t e è importante anche per la moneta e il capi-tale, i cambi esteri e il commercio internazionale. "Mercati funzionantiadeguatamente" vuoi dire mercati in cui il rapporto fra offerta e domandaha la possibilità di manifestarsi e dare, così, a tutti gli interessati un'indi-cazione della tendenza prevalente. E' bene ricordarsi che ai vecchi tempidella base aurea i punti dell'oro fissavano dei limiti alle fluttuazioni deitassi di cambio. Tutte le operazioni erano libere; ma non era necessariolasciare ai tassi una libertà illimitata, purché le banche centrali dispones-sero di riserve adeguate e le autorità perseguissero politiche sufficientementeelastiche da permettere ad altri fattori economici di adeguarsi a rapportipiù o meno fissi, cioè, in questo caso, ai tassi di cambio.
In quale misura siano state prese le disposizioni generali che assicurinoun equo grado di stabilità, attraverso l'influenza da esse esercitata sul meccanismodi mercato, può essere determinato soltanto esaminando le variazioni nelcommercio internazionale e nei cambi esteri, nonché la situazione nei confrontidell'oro, dei mercati delle merci e dei diversi sistemi creditizi. Sono argo-menti, questi, che verranno approfonditi maggiormente nei successivi capitolidi questa Relazione.
— 69 —
Considerando le caratteristiche generali del 1951, si può ancora unavolta sottolineare il fatto che l'alto livello di stabilità dei prezzi sui mer-cati internazionali - stabilità che non ha escluso numerosi adeguamentinei prezzi di singoli prodotti - costituisce uno dei maggiori successi del-l'anno. E' vero che si sono anche verificati dei regressi, i più importantiesempi dei quali sono l'adozione da parte della Francia e del Regno Unitodi severe restrizioni sulle importazioni. Ma una crisi può risolversi in ungrande vantaggio se conduce all'adozione di appropriate misure per rimediarvi.Francia e Regno Unito infatti hanno ora inasprito la loro politicacreditizia e preso altre misure per conseguire l'equilibrio interno, conl'evidente intento di ritornare rapidamente alla liberazione nelle lororelazioni commerciali con gli altri paesi. E' innegabile che si sta facendoun serio tentativo per raggiungere il d u p l i c e s c o p o di u n ' e f f e t t i v as t a b i l i t à m o n e t a r i a e di u n a c o n t i n u a e s p a n s i o n e d e l l a p r o d u z i o n ee del c o m m e r c i o .
— 70
III. L'evoluzione nei prezzi.
Può considerarsi "legge naturale" l'incremento nei prezzi durante laguerra, tale essendo stata l'esperienza ininterrotta del genere umano dai pri-mordi della storia con qualsivoglia sistema monetario ed economico. Maappartiene pure all'esperienza umana - particolarmente dei tempi più recenti -che, una volta ritornato il tempo di pace e superata la penuria di merciverificatasi durante il periodo bellico (fatto avveratosi spesso più rapidamentedi quanto fosse ritenuto possibile), i prezzi hanno incominciato a flettersiin tutti i paesi che erano riusciti a por termine alla finanza inflazionistica.Per cui, quando nella seconda metà del 1948 ed al principio del 1949, iprezzi delle materie prime che più erano aumentati, invertirono la tendenza,questa diminuzione potè giustamente essere considerata come il ritorno aduna congiuntura del tempo di pace, in cui è meno marcato lo scarto frai prezzi delle merci più a buon mercato e di quelle più care. Che il declinonei prezzi non fosse il principio di una generale depressione, fu prestodimostrato dal fatto che nella primavera del 1949 si osservavano già chiarisintomi di ripresa negli Stati Uniti, specialmente nell'attività edilizia (il cuirifiorire è generalmente considerato la base più sicura della ripresa). L'iniziodel conflitto in Corea ha quindi apportato uno stimolo addizionale al mer-cato, i cui prezzi già tendevano al rialzo ed ha fatto prontamente salire ladomanda in alcuni dei paesi più importanti, provocando così u n " b o o m "s e n z a p r e c e d e n t i ne i p r e z z i d e l l e m e r c i . Nello spazio di sei mesii prezzi di molte merci, fra cui, soprattutto, la lana incrociata, la 'gommanaturale e lo stagno, erano più che raddoppiati ed al principio del 1951stavano ancora crescendo velocemente. Ma si preparava un'altra sorpresa:all'inizio della primavera del 1951 la rapida espansione si è arrestata ed è
220
210
200
180
170
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140
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100
»•Sì!
Stati Uniti: Prezzi all'ingrosso.Indici mensili: 1926 = 100
"pi--
--
-
pal
1945
P
yrodottimentali
rodotti agricoli/\ / \ _
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/Indice /
r'Merci varie
n | M M | | M , , i , , 1 , , i , ,
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^Û/
(ll
1946 1947 1948 1949 1950
-
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\ Indice generale -
Merci varie
1926-100, 1 , , 1 1 , 1 , ,
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-
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,, i,, i,, 11 r1951 1952
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140
130
120
110
100
71
stata seguita da un p e r i o d o di r e l a t i v a s t a b i l i t à ne l l i v e l l o g e n e -r a l e de i p r e z z i sui m e r c a t i i n t e r n a z i o n a l i , la cui tendenza eraprincipalmente influenzata dall 'andamento dei prezzi americani.
E' vero che questa generale stabilità nasconde importanti variazioninei rapporti fra i diversi prezzi e che cospicui adeguamenti si sono verifì-cati non soltanto nelle quotazioni delle materie prime (sempre le più sen-sibili), ma anche in quelle dei beni di consumo (specialmente i tessili). Dalpunto di vista del consumatore, la situazione dei prezzi, nella maggior partedei paesi, è stata comunque tale da infondergli crescente fiducia che fossepassata l'epoca delle improvvise scarsità di prodotti e dei repentini aumentidi prezzi: la prudenza si è sostituita agli acquisti indiscriminati e la consa-pevolezza dell'evoluzione nei prezzi ha costituito il preludio alle spese medi-tate ed al cosiddetto "sciopero" dei consumatori.
E' opportuno esaminare le fasi attraverso le quali si è giunti a questasituazione. Per quanto concerne l ' e v o l u z i o n e g e n e r a l e ne i p r e z z ide l l e m a t e r i e p r i m e , il periodo, a partire dall'inizio del 1951, si dividein q u a t t r o fasi d i s t i n t e :
1. il continuare dell'aumento dei prezzi nei due primi mesi del 1951 (fase incomin-ciata nell'estate del 1950);
2. l'interruzione nella loro ascesa all'inizio della primavera del 1951, seguita dauna flessione nei prezzi fino a metà dell'anno;
3. la complessiva stabilità fino alla fine dell'anno;
4. la ripresa nella caduta dei prezzi nei primi mesi del 1952.
Non è possibile analizzare separatamente ogni reazione particolare odeviazione dalla tendenza generale dei prezzi; merita, tuttavia, che se neespongano, a grandi linee, le caratteristiche generali.
1. L'evoluzione nei primi due mesi del 1951, continuando l'impetuosomovimento ascensionale, iniziatosi nella seconda metà dell'anno precedente,aveva reso la situazione dei prezzi ancora più instabile ed artificiosa di quantogià non fosse. Su quasi ogni singolo mercato i prezzi erano ampiamente rimu-nerativi per i produttori marginali ancor prima dello scoppio del conflitto inCorea; è dubbio se il nuovo incremento, in luogo di stimolare la produzione,non abbia piuttosto indotto i produttori a fare ogni possibile sforzo per nondanneggiare il mercato a loro eccezionalmente favorevole. Non erano da atten-dersi aumenti negli approvvigionamenti correnti, tali da produrre una rapidainversione di tendenza; ciò di cui all'inizio del 1951 si aveva urgente bisogno,era di frenare maggiormente la domanda e di assumere un nuovoat teggiamento verso la si tuazione dei prezzi nel suo complesso. Il passopiù importante in questo senso è stato compiuto dagli Stati Uniti con il muta-mento nella loro politica di accumulazione di scorte strategiche. Essi comin-ciarono col dare la precedenza alle operazioni a lungo termine, invece di fareacquisti immediati molto al di sopra del loro fabbisogno corrente. In alcunicasi — i primi si sono avuti in febbraio - le materie prime acquistate per lacostituzione di scorte vennero di fatto destinate all'industria, per far fronte anecessità inderogabili.
— 72 —
2. Le cause principali della flessione nei prezzi delle materie primenella primavera del 1951, che costituisce uno dei fatti più importantidella storia economica postbellica, sono già state rilevate nell'Introduzione aquesta Relazione (pagine 4 e 13). Qui esse vengono riprese più diffusamenteallo scopo di completarne l'indagine:
a) II livello raggiunto da alcuni prezzi - quello della lana incrociata è arri-vato a nove volte il prezzo del 1939 e a tre volte e mezzo il livello pre-Corea-era naturalmente destinato a rendere estremamente vulnerabili molte partidella struttura dei prezzi; e quando la minaccia che la guerra potesse pro-pagarsi all'Asia sud-orientale - minaccia che aveva avuto grande importanzanello stimolare gli acquisti frenetici nell'autunno ed inverno precedenti - èsembrata, improvvisamente, dileguarsi per il mutamento degli eventi belliciin Corea, la prospettiva di poter continuare a ricevere rego-larmente materie prime, quali gomma naturale e stagno dalla Malesia elana dall'Australia e Nuova Zelanda, ha influito immediatamente sui relativimercati.
b) Lo zolfo ed i metalli non ferrosi (escluso lo stagno) erano rimasti, tuttavia,scarsi rispetto all'aumentata domanda, creando, conseguentemente, serie dif-ficoltà; ma nel corso della primavera si era riusciti a stabilire una maggiorecollaborazione fra gli organi incaricati degli acquisti da parte dei singoligoverni. Contemporaneamente era prevalsa una maggiore moderazionein molti paesi - negli Stati Uniti innanzi tutto, ma anche in altri - perquanto riguarda l'accumulazione di scorte.
e) Quando la tendenza del mercato cominciò a mutare, ci si rese improvvisa-mente conto, nel settore dell'economia privata, che industriali e commerciantiall'ingrosso ed al minuto avevano accumulato enormi scorte (vedasi pagina13) e che anche i consumatori avevano fatto acquisti notevolmente superiorial loro fabbisogno normale. Si è, quindi, prodotta una reazione e la ridu-zione nei consumi civili (manifestatasi sotto forma del cosiddetto "sciopero"dei consumatori e dell'aumentato risparmio individuale) accompagnata dalfatto che la produzione degli armamenti cresceva solo lentamente, ha eser-citato una forte influenza sull'andamento del mercato. Ciò non sorprende,considerando l'eccessiva altezza ed il disordine del livello generale dei prezzi.
d) All'inizio dell'estate è aumentata sempre più la prospettiva di un buon rac-colto e pure questa prospettiva ha esercitato la sua influenza sulle quota-zioni.
e) Precedentemente, però, il ritorno ad una più attiva politica crediti-zia nella maggior parte dei paesi, aveva già incominciato a far sentire ilsuo effetto generale. Negli Stati Uniti questo cambiamento si verificò, inmodo abbastanza significativo, nel marzo del 1951 (vedasi pagina 18).Questo fatto ha avuto per conseguenza un aumento nei saggi d'interesse edun parziale, anche se non completo, abbandono della politica di sostegnodelle quotazioni dei titoli pubblici da parte delle banche centrali, nonchéuna più severa applicazione delle misure creditizie restrittive, sia qualitative,sia quantitative. Quantunque sarebbe esagerato attribuire la flessione neiprezzi esclusivamente all'adozione di una politica creditizia più rigida, sem-bra, però, fuori dubbio che senza l'arresto nell'espansione inflazionistica delcredito in alcuni dei principali paesi, non sarebbe stato possibile arrivare adominare i movimenti dei prezzi. L'influenza della politica creditizia è moltoampia; nel settore dei mercati delle merci il danaro "più caro" è in gradodi stroncare diverse forme di speculazione, inclusi l'accaparramento di pro-dotti scarsi ed il rifiuto di portare sul mercato i propri prodotti.
— 73 —
f) La sola politica creditizia, come è stato rilevato a pagina 15, non sarebbebastata ad arrestare i finanziamenti inflazionistici; bisognava abbinarla aduna più efficace politica fiscale. Vi fu un generale aumento nel gettitodelle imposte e, contemporaneamente, la produzione bellica non rag-giunse il livello previsto, con il risultato che le spese per la difesa furonoinferiori alle somme fissate nei programmi e stanziate in bilancio. All'iniziodell'estate 1951, era già evidente che i programmi per la difesa dell'Europaoccidentale sarebbero stati realizzati con molto ritardo sul tempo previstodurante il "boom" coreano. Ma anche negli Stati Uniti si sono verificatedilazioni ed è stato, pertanto, necessario prolungare il periodo fissato perl'esecuzione del programma americano di difesa; ciò significa che il verticedella produzione non verrà raggiunto nell'autunno del 1952, come era statoprogettato, ma soltanto nel 1953.
A metà del 1951 tutti i prezzi delle materie prime - tranne alcuni prezziufficiali, quali quelli dell'olio minerale e di alcuni metalli - erano caduti moltoal di sotto delle "punte" (nella più parte dei casi raggiunte nei primi mesidell'anno). L'unica eccezione fu il rame; mentre il prezzo "ufficiale" americano,per il rame nazionale, è rimasto a 24,50 cents, quello per il rame importatoè stato aumentato, nel maggio 1951, di 3 cents, raggiungendo così 27,50 centsper libbra e da allora i due prezzi rimasero a questi livelli fino a maggio1952, quando, per far fronte alle richieste dei produttori cileni, il prezzo peril rame importato venne lievemente aumentato.
3. In contrasto con la prima metà del 1951, durante la quale sono avvenute vio-lente oscillazioni nei prezzi, il periodo dall'inizio di luglio alla finedell'anno è stato caratterizzato da una notevole stabilità nelloro livello generale; anche il grafico per i prezzi sensibili presenta unalinea quasi retta (vedasi grafico a pagina 80). Questo fenomeno contrastavacon la convinzione nutrita in molti ambienti secondo la quale nell'autunno sisarebbe verificata una ripresa nella domanda con un conseguente incrementonei prezzi internazionali. E' pure degno di nota che i prezzi, nei due principaligruppi di prodotti primari, hanno subito notevoli variazioni, le quali, com-pensandosi reciprocamente, non sono messe in evidenza dall'indice generale:mentre i prezzi per le "merci dell'area del dollaro" hanno continuato a salire,quelli per le "merci dell'area della sterlina" hanno seguitato a flettersi (evoluzionegià menzionata a pagina 6 e che sarà ampiamente analizzata a pagina 78).
4. Alla fine del 1951 i mercati erano incerti, ma nulla lasciava prevedere che ilprimo trimestre del 1952 avesse in serbo una nuova importantespinta al ribasso. Verso la metà di gennaio si erano già manifestati sin-tomi di crescente irrequietezza e nel febbraio vi fu un'ulteriore cadutanei prezzi dei prodotti primari. L'indice di Moody, ad esempio, registra unadiminuzione, che partendo dal livello di circa 455-460, arriva ad un nuovo"minimo" di 431. Questa caduta non può essere spiegata con una diminuzionenell'attività industriale, ma riflette chiaramente una tendenza più prudente edun più energico freno alla domanda di merci, tanto per uso corrente, quantoper la costituzione di scorte strategiche. Anche l'osservazione dei prezzi haacquistato, di nuovo, un'importante funzione e sembra essere in grado di metterfine al lungo periodo postbellico dei mercati quasi ininterrottamente favorevoliai venditori.
Dopo quindici mesi di movimenti di ampiezza forse senza precedenti,il livello generale dei prezzi dei prodotti primari è quasi ritornato al livello
74
pre-Corea, ma questo ritorno allo s t a t u s q u o a n t e non significa che leoscillazioni nei prezzi verificatesi allo scoppio del conflitto non abbiano la-sciato tracce: vi sono stati a m p i s c a r t i n e l l ' e v o l u z i o n e dei s i n g o l ip r e z z i e g r u p p i di p r e z z i ed alcuni degli scarti sono lungi dall'es-sere stati annullati dalla recente recessione. L'indice internazionale per iprezzi delle materie prime, che appare due volte al mese nel "Volks-wirt" * (pubblicato a Francoforte s. M.), da cifre separate per nove gruppidi prodotti e queste cifre col relativo grafico sono stati raccolti nella seguentetabella.
Prezz i i n t e r n a z i o n a l i de l l e ma te r i e p r i m e
in base a l l ' i n d i c e de l " V o l k s w i r t " .
Categorie di merci
1950
1°ottobre
1951
15febbraio
1°luglio
1°ottobre
1°dicembre
1952
15febbraio
1»maggio
giugno 1950 = 100
CerealiBevandeCarneGrassiSemi oleosi . . .Pelli*TessiliFerro e acciaio . .Metalli non ferrosi
Totale .
9911111710699120116118120
118
111112113117134135160130176
145
104110117110113136110148139
120
11010811811211011084154139
108
1191061141131168892158138
110
1171091151171077488159145
108
115105113110956376156143
100
Indice mensile: giugno 1950 = 100
1950 1952
• Inclusa la gomma.
• Ques to indice, u n t empo calcolato dall'Ufficio statistico tedesco, viene compi la to p r iva tamen te apar t i r e dal 1948.
— 75
Prezzo dello stagno per libbraa New York e a Londra.
NewYorhcents
200,
Londrapence
190
180
I/O
160
150
140
130
120
110
100
90
80
70
60
S e b b e n e , a p r i m a v i s t a , i l g r a f i c o d i a l ' i m p r e s s i o n e c h e s u s s i s t a n o
t u t t o r a g r a n d i s c a r t i f r a i d i v e r s i m o v i m e n t i d e i p r e z z i , s i p o s s o n o n o t a r e
l e s e g u e n t i t e n d e n z e c o m u n i :
1 . S e t t e d e i n o v e g r u p p i d i p r e z z i ( c i o è , t u t t i a d e c c e z i o n e d e i t e s s i l i e d e l l e p e l l i )
p r e s e n t a n o u n b u o n g r a d o d i s t a b i l i t à a p a r t i r e d a l l a m e t à d e l 1 9 5 1 , c o n t e n -
d e n z a d e b o l e d a i p r i m i m e s i d e l 1 9 5 2 .
2 . C i n q u e d e i n o v e g r u p p i d i p r e z z i ( c i o è , c e r e a l i , b e v a n d e , c a r n e , g r a s s i e s e m i
o l e o s i ) s i m a n t e n g o n o v i c i n i a l l a m e d i a e t e n d o n o a r i t o r n a r e a l l i v e l l o d e l
g i u g n o 1 9 5 0 ( c o n t e n -
d e n z a n e t t a m e n t e d e b o l e
p e r i s e m i o l e o s i ) .
3 . V i s o n o q u a t t r o e c c e z i o -
n i : i g r u p p i " f e r r o e a c -
c i a i o " e " m e t a l l i n o n
f e r r o s i " c o n p r e z z i n o t e -
v o l m e n t e a l d i s o p r a d e l -
l a m e d i a e d i d u e g r u p p i
d e i " t e s s i l i " e d e l l e " p e l -
l i " , c o n p r e z z i a l d i s o t t o
d e l l a m e d i a .
I p r e z z i p e r i l g r u p p o
d e l f e r r o e a c c i a i o h a n n o
c o n t i n u a t o a s a l i r e fino
a l l a fine d e l 1 9 5 1 , p e r i o d o
i n c u i l a l o r o m e d i a h a
r a g g i u n t o l a p u n t a p i ù
e l e v a t a r i s p e t t o a t u t t i g l i
a l t r i g r u p p i ( i l c h e n o n
e r a a v v e n u t o n e l l a p r i m a -
v e r a d e l 1 9 5 1 ) . P e r q u a n -
t o c o n c e r n e i m e t a l l i n o n
f e r r o s i , l e q u o t a z i o n i d i
" m e r c a t o g r i g i o " r i b a s s a -
r o n o s e n s i b i l m e n t e d u r a n t e
i l p r i m o t r i m e s t r e d e l
1 9 5 2 : p e r i l p i o m b o , i
p r e z z i g r i g i s o n o s c e s i
p e r f i n o a l d i s o t t o d e l
p r e z z o u f f i c i a l e c h e v e n n e
r i b a s s a t o b e n t r e v o l t e
n e l l a p r i m a v e r a d e l 1 9 5 2 ;
p e r l o z i n c o , l o s c a r t o è
s t a t o r i d o t t o a m e n o d e l
1 0 % e n e l c a s o d e l r a m e ,
c i r c a a l 2 5 % ( i l p r e z z o d i
m e r c a t o g r i g i o a l v e r t i c e d e l
" b o o m " c o r e a n o e r a i l d o p -
p i o d e l p r e z z o u f f i c i a l e ) . I l
1950 1951 1952
Prezzo della gomma per libbraa New York e a Londra.
New York
cents
100
Londrapence
LìM
F
M
II II l l 1 1 1
Ih1 '
Londra 1 «
M M
New York
""** "U
1 I I I
•
1 I I I M I1950 1951 1952
— 76 —
prezzo dello stagno ha avuto la sua propria storia movimentata:non ebbe quotazione sul mercato grigio, ma il prezzo ufficiale èarrivato a due volte e mezzo il livello pre-Corea prima che avesse inizio ungraduale declino. Ciò nonostante, lo supera ancora del 60 %.
Dall'altro lato si trovano i "tessili" e le "pelli" i cui prezzi, comegruppo, sono ora rispettivamente del 20 e del 30% i n f e r i o r i alle quo-tazioni pre-Corea. La lana ha toccato entrambe le estremità: la qualità46s, che era trattata a 65 pence per libbra alla vigilia dello scoppio delconflitto in Corea (ossia il 23 giugno 1950), ha raggiunto 211 pence nelmarzo 1951, ma nell'aprile 1952, il prezzo medio era di soli 50 pence,cioè meno di un quarto di quanto era stato l'anno prima. L'evoluzione nelprezzo della gomma (non indicata separatamente nella tabella a pagina 74essendo compresa nella voce "pelli" dell'indice del "Volkswirt") ha puresubito oscillazioni violente: il prezzo a Londra per il tipo N. 1 R.S.S., cheera di 23 pence per libbra il 23 giugno 1950, è salito a 73 pence nelmarzo 1951 ed è nuovamente caduto a 24 pence alla metà di maggio 1952.Sul prezzo della gomma naturale ha ulteriormente influito la riduzione inquello della gomma sintetica, da 26 a 23 cents per libbra.
V a r i a z i o n i nei p rezz i d e l l e me rc i d o p o l ' i n i z i o
del c o n f l i t t o in C o r e a . (')
MerciVariazione percentuale
al "massimo" raggiunto daciascun prodotto
+ 225+ 117
+ 217+ 204
+ 174+ 146+ 82+ 13+ 38+ 33+ 30+ 23+ 20+ 14+ 13+ 12+ 9
+ 35+ 28+ 46
dal giugno 1950
all'aprile 1952
— 23— 18
+ 36+ 72
+ 64+ 63— 3+ 36 e)+ 19+ 13+ 30+ 11+ 16+ 7+ 13+ 12+ 9
+ 8+ 11
Lana (Londra):Qualità 46s .Qualità 70s .
Gomma:Londra . . .New York . .
S tagno:Londra . . .New York . .
LardoPiomboCacaoCotone . . . .ZincoGranturco . . .GranoCaffèPetrolio grezzo .Z u c c h e r o . . . .Rame
Indice "Moody"
Indice "Reuter"
Indice "Volkswirt'
(') In mancanza di indicazioni contrarie, i prezzi sono quelli comuni americani e mai di mercato grigio.(2) Per il piombo si è tenuto conto del prezzo del 15 maggio, invece di quello di fine aprile 1952.
— 77 —
I prodotti, i cui prezzi sono stati meno influenzati dalla congiunturaprovocata dal conflitto coreano, sono quelli appartenenti all'importante cate-goria dei "cereali" e gli altri tre gruppi, nei quali sono inclusi le bevande(caffè, té e cacao), i grassi e la carne, perché hanno oscillato soltanto nellostretto limite del 10-20 % al di sopra del livello del giugno 1950. Si può,pertanto, affermare che le merci classificate come prodotti alimentari emangimi hanno esercitato un'influenza stabilizzatrice sulla movimentata evo-luzione dei prezzi degli ultimi due anni.
Il fatto che i maggiori aumenti nei prezzi si siano verificati per imetalli ed i minori per i tessili e le pelli (materie prime per beni di con-sumo tipici), rappresenta l'illustrazione della "schizofrenia" economica (comeè stata chiamata) di cui il mondo ha sofferto a partire dall'estate del 1950,in seguito all'espansione nell'attività industriale per scopi militari, che èandata di pari passo con la crescente incertezza nel settore civile. Se l'or-dinaria attività economica rimarrà vivace, è probabile che i prezzi dei tes-sili e delle pelli possano ricuperare una parte del terreno perduto, mentrela futura evoluzione dei prezzi dei metalli è strettamente legata al volumedegli armamenti.
In linea generale, i prezzi che sono cresciuti di più sono anche quelliche successivamente sono ribassati in misura maggiore. Le merci, i cui prezzisi trovano tuttora ai livelli massimi o se ne discostano di poco, sono : zinco,granturco, grano, petrolio grezzo, zucchero e rame: ed anche il prezzo delcotone è rimasto sostenuto (specialmente considerando che è materia primatessile). Non bisogna dimenticare che tutti i prodotti ricordati sono " m e r c i
Prodotto
Grano
CacaoLardoZuccheroCaffè
Rottami di acciaio
StagnoZincoMercurio . . . . .Argento . . . . .
PelliPetrolio grezzo . .
Prezzi delle
Unità
Cents per staia
„ libbra
i .
Dollari pertonnellata
Cents per libbra
Dollari per bombola(')Cents per oncia
„ libbra
„ barile
merci negli Stati Un i t i .
15agosto1939
68454,195,62,867,69,29
20,5013,884,89
10,3748,764,72
86,1536,016,6611,682
1949
253,125160,5
2012,58,10
26,533,7050,6523,751523,625
10312,58571,518,518,75
340
Fine e
1950
262,875173,2525,7511,407,7
46,533,4050,4233,751119,576,875117071,752518
354
aprile
1951
275,25208,375
38,37517,828,2
54,546,0657,7744,001724,5
14217,5
21690,166630
425
1952
282,25203,0038,37510,6258,65
52,87539,1557,9743,0015O24,5
121,519,5
20282,75038(3)10
425
(') Bombola di 76 libbre = 34,5 chilogrammi. O In maggio 1952./') Prezzo ufficiale americano con effetto dal 1* giugno 1952.
7R
d e l l ' a r e a d e l d o l l a r o " , i cui prezzi non h a n n o m a i subi to a u m e n t i o
ribassi mol to violenti . L a maggior pa r t e di essi è s ta ta sottoposta a regola-
m e n t a z i o n e : d a u n a pa r te , i prezzi per i metal l i , qual i r a m e , s tagno,
p i o m b o e zinco sono fissati ufficialmente, e da l l ' a l t ra , i prezzi del g rano ,
g ran tu rco e cotone, sebbene non fissati ufficialmente, vengono de te rmina t i
i nd i r e t t amen te con u n sistema di pa r i t à dei prezzi che si appl ica o rma i d a
circa vent i ann i negli Stati Un i t i .
A differenza dei prezzi delle "merc i de l l ' a rea del do l l a ro" , quell i dei
p rodot t i p iù tipici dell ' " a r e a della s ter l ina" - g o m m a , s tagno e l ana - sono
a u m e n t a t i ver t ig inosamente nei p r imi sette od ot to mesi successivi allo scop-
pio del conflitto in Corea , pe r poi di nuovo cadere b ru scamen te . Essendo
la l ana q u o t a t a ne t t amen te al di sotto del livello del g iugno 1950, men t r e
la g o m m a e la j u t a h a n n o da to nuovi segni d i debolezza, sembra che in
complesso le merci de l l ' a rea della sterlina abb i ano , negli ul t imi t empi ,
perso nel confronto (senza considerare il fatto che u n a mercé p reva-
S t i m e de l l a p r o d u z i o n e m o n d i a l e di p r o d o t t i base .
Prodotto Unità 1937 1946 1950
1.5109481.675525133190
1.88554517
370130
1.90513535
1.4552.8506.3205.1453.9201.72012028
4.9502930175
1951(dati
provvisori)
1.7951.0571.915595147210
1.89592518
400150
2.03014536
1.5402.8106.5005.3203.9501.74512534
5.1003232165
Percentualein aumento(+)oindiminuzione(—)(nel 1951rispetto al
1937)
AlluminioElettricitàFibre sintetiche . . .Petrolio grezzo . . .CementoAcciaioGomma naturale . . .Gomma sintetica . . .Semi di soiaLigniteGhisaZinco (2)NichelioZucchero (J)CarboneRame(2)Grano (3)Granturco (3)Lana sudiciaPiombo (2)MercurioCotone (')Manganese (minerale)TungstenoCaffè HStagno (2)
1000 tonnellatemiliardi di kwh1000 tonnellatemilioni di tonnellate
1000 tonnellate
milioni di tonnellate
1000 tonnellate
milioni di tonnellate
1000 tonnellatemilioni di staia
„ libbre1000 tonnellate1000 bomboleWmilioni di balle1000 tonnellate
milioni di sacchi1000 tonnellate
49044483028581135
1.2255
12('270105
1.63512030
1.2802.5355.9804.9803.8501.69013537
6.0603939205
7906447753807411085082014
25080
1.40512526
1.1851.9505.7005.2653.7901.04014522
3.6701927100
+ 266+ 138+ 131+ 109+ 81+ 56+ 55+ •+ 50+ 50+ 43+ 24+ 21+ 20+ 20+ 11+ 9+ 7+ 3+ 3— 7— 8— 16— 18— 18— 20
(') Media 1934—38. (s) Metallo di prima fusione. (3) Annate agrarie. (*) Bombola di 76 libbre=34,5 chilogrammi.
No ta : La tabella contiene le cifre per la produzione "mondiale", ma a causa della mancanza di statistiche inalcuni paesi, va rilevato che le stime non hanno l'esattezza desiderata. Considerando che le cifre per ogniprodotto si basano, approssimativamente, sulla stessa serie di dati per ciascun anno, esse permettono di farsiun'idea abbastanza precisa delle grandezze trattate.
— 79 —
lentemente dell'area della sterlina, l'oro, viene venduta allo stesso prezzoufficiale, in termini di dollari, in vigore prima del 1939 e sui mercatiliberi a prezzi solo lievemente superiori).
Le riduzioni nei prezzi, verificatesi a partire dalla primavera del 1951 —e specialmente la più o meno inattesa tendenza al ribasso del febbraio 1952,sembrano aver placato i timori, precedentemente manifestatisi, di interru-zioni nei r i forniment i delle mater ie p r ime. Ancora una volta l'espe-rienza ha dimostrato che, quando i prezzi incominciano a ribassare edil danaro diventa "più diffìcile", le scorte compaiono all'improvviso sul mer-cato in misura superiore di quanto si era ritenuto possibile. Questo fattonon è di per sé una prova che il problema della insufficiente produzioneabbia cessato di esistere - potendo il miglioramento della situazione esseresoltanto provvisorio - ma bisogna, però, ammettere che il volume dellaproduzione di parecchie merci importanti è aumentato sostanzialmente dal1950 al 1951.
Alcune delle voci della tabella che precede presentano aumenti impres-sionanti: ad esempio, alluminio, elettricità, petrolio grezzo, fibre sintetiche egomma. In complesso, il volume della loro produzione è stato, nel 1951,più del doppio che nel 1937, il quale, come si ricorderà, fu un anno dirapida espansione economica, mentre il 1938 è stato un anno di recessione.Ma in fondo alla tabella, le voci caffè, cotone, minerale di manganese *,tungsteno *, mercurio e stagno presentano produzioni inferiori a quelle pre-belliche, mentre un importante gruppo di prodotti, fra cui lana, grano,granturco, rame, piombo, zinco e carbone hanno subito un incremento diproduzione relativamente modesto (in alcuni casi tuttavia si è potuto ricorrerea succedanei più o meno appropriati, come, ad esempio, l'alluminio peril rame). La popolazione mondiale è cresciuta più del 12% dal 1937, mentrel'aumento corrispondente nella produzione industriale si aggira su una mediadel 40 % per l'Europa occidentale e del 95 % per gli Stati Uniti. Il volumedi alcuni prodotti primari non ha evidentemente seguito di pari passo losviluppo industriale. Di qui i prezzi più alti e la necessità di fare un usocrescente di succedanei in molti settori.
Dal grafico che segue si rileva che negli Stati Uniti l ' indice sensi-bile per ventotto prodotti presenta un incremento superiore a quello dell'in-dice generale dei prezzi all'ingrosso e supera in misura ancor più ampial'aumento verificatosi nell'indice del costo della vita. Era da attendersi chele materie prime aumentassero più rapidamente delle altre merci, conside-rando che nel 1938 vi erano ancora da nove ad undici milioni di disoccu-pati negli Stati Uniti; il che significa che il consumo di materie prime inquesto paese, che ora da solo provvede a metà della produzione industrialemondiale, era a quel tempo eccezionalmente basso. Un alto livello nell'at-tività economica americana ha molti vantaggi, in quanto agisce da stimolo
* Per quanto riguarda il minerale di manganese ed il tungsteno, va menzionato che le principalifonti di approvvigionamento per il passato sono state l'U.R.S.S., per il primo, e la Cina, per ilsecondo; la diminuzione indicata dalla tabella può, quindi, essere dovuta ad insufficienti informazioni.
— 80 —
Stati Uniti: Movimenti dei prezzi.Indici: 1939 = 100
Agosto I939-I00Z
1949 1950 1951 1952
450
400
350
300
250
200
150
100
a l c o m m e r c i o i n t e r n a z i o n a l e i n g e n e r a l e , m a e s s o è a c c o m p a g n a t o d a p r e z z i
p i ù e l e v a t i p e r l e m a t e r i e p r i m e .
N e l l a s e g u e n t e t a b e l l a s i è s t a b i l i t o u n c o n f r o n t o f r a i l l i v e l l o d e i
p r e z z i d e i p r o d o t t i p r i m a r i e q u e l l o d e i p r e z z i a l l ' i n g r o s s o e d e l c o s t o d e l l a
v i t a p e r u n l u n g o p e r i o d o d i t e m p o a l l o s c o p o , s p e c i a l m e n t e , d i f o r n i r e u n
p a r a g o n e c o l 1 9 1 3 e 1 9 2 6 , c h e n o n f u r o n o a n n i d i d e p r e s s i o n e p e r l ' e c o -
n o m i a a m e r i c a n a .
Stat i Un i t i : Indice dei prezzi.
Indice
Prezzi sensibili . . . .Prezzi all'ingrosso . .Prezzi dei beni
di consumo . . . •
1913
100100
100
1926
143143
179
1932
7393
138
1938
100113
143
Feb
1951
347263
260
Draio
1952
280253
266
L a s t o r i a d e l l ' i n d i c e d e i p r e z z i s e n s i b i l i è a l q u a n t o o r i g i n a l e ; n e l 1 9 3 2 ,
q u a n d o l a c r i s i t o c c ò i l s u o f o n d o , q u e s t i p r e z z i e r a n o d e l 2 5 - 3 0 % i n f e r i o r i
a l l i v e l l o d e l 1 9 1 3 e n e l 1 9 3 8 a v e v a n o a p p e n a r a g g i u n t o d i n u o v o t a l e l i v e l l o ,
m e n t r e g l i a l t r i p r e z z i l o a v e v a n o s e n s i b i l m e n t e s u p e r a t o . D o p o l a s e c o n d a
g u e r r a m o n d i a l e , s i è v e r i f i c a t a l a s t r a o r d i n a r i a " r i p r e s a " n e i p r e z z i d e i
p r o d o t t i p r i m a r i , c h e l i h a i n n a l z a t i n o t e v o l m e n t e a l d i s o p r a d e g l i a l t r i , c r e a n -
d o c o s ì u n a n u o v a d i s p a r i t à c h e f i n o r a n o n è s t a t a a n c o r a c o m p l e t a m e n t e
e l i m i n a t a . M a i l d i v a r i o n o n è p i ù , o r a , c o s ì a c c e n t u a t o , c o m e è d i m o s t r a t o
d a l f a t t o c h e , n e i p r i m i m e s i d e l 1 9 5 2 , l a m e d i a d e l " r a p p o r t o d i p a r i t à "
p e r i p r o d o t t i a g r i c o l i s t a t u n i t e n s i a v e v a r a g g i u n t o l a q u o t a d i 1 0 0 . Q u e s t o
s i g n i f i c a c h e i l r a p p o r t o f r a i p r e z z i e r a , a p p r o s s i m a t i v a m e n t e , e g u a l e a
— 81 —
quello esistente nel periodo-base 1910-14. Ma, ciò nonostante, l 'aumento neiprezzi delle materie prime, relativamente superiore a quello subito da altriprezzi, mette in evidenza la costante scarsità di molte merci fondamentalied è, pertanto, una prova della necessità di produrre di più, allo scopo diprocedere, parallelamente, con l'incessante espansione nel volume della pro-duzione industriale generale e dei consumi. Si deve compiere qualsiasi sforzopur di assicurare che l'adeguamento dei prezzi delle merci fondamentali adun livello più rispondente ai prezzi all'ingrosso correnti ed al costo dellavita non richiami il ricordo della "grande crisi" del 1930 e provochi pres-sioni per il ripristino di piani di regolamentazione. Il "boom" coreano haavuto almeno il vantaggio di convincere il mondo, come nessun altro eventodopo il 1945, che è necessario aumentare le risorse da destinare alla pro-duzione di prodotti primari. Così stando le cose, è della massima impor-tanza che la recente debolezza dei mercati, che per la maggior parte dellemerci (sebbene, forse, non per tutte) costituisce un assestamento perfettamentenormale, non venga interpretata erroneamente, perché ciò farebbe risorgereuna mentalità di crisi con il conseguente inaridirsi dello spirito di iniziativa.
Alla fine del 1950 ed all'inizio del 1951 l'impressione destata dai mer-cati delle materie prime era quella di un'estrema scarsità di approvvigio-namenti, per cui molti governi europei, insieme a quello americano, deci-sero di accordarsi sulla ripartizione di alcune materie prime eccezionalmentescarse, nonché sul sistema migliore per incoraggiarne la produzione. A questofine i governi crearono la C o n f e r e n z a i n t e r n a z i o n a l e p e r le m a t e r i ep r i m e che venne convocata in prima riunione il 26 febbraio 1951, perstabilire i necessari contatti. Come è già stato ricordato nella VentunesimaRelazione annuale, è stato costituito un Gruppo centrale, ma il lavoro piùefficace viene svolto da sette comitati, nei quali sono rappresentati da undicia sedici governi.
Modo e misura di intervento sono diversi, a seconda dei comitati; inalcuni casi è stata effettuata una vera e propria ripartizione di materie prime(ad esempio per il rame ed il tungsteno). Gli accordi stipulati sembranoaver ridotto gli acquisti precipitosi di molti paesi; si può pertanto affermareche i metodi impiegati hanno contribuito a ristabilire la calma sui mercati.Non è dubbio, comunque, che il generale ribasso nei prezzi, a partire dallaprimavera 1951 (declino iniziatosi prima che la Conferenza internazionaleper le materie prime avesse incominciato ad operare attivamente) ha resopiù facile ai paesi l'ottenimento di adeguati approvvigionamenti.
La Conferenza internazionale per le materie prime sta anche com-piendo dei tentativi perché venga fatto un uso più economico delle materieprime insufficienti. Uno dei suoi compiti principali è, inoltre, quello dipromuovere la produzione di quelle materie che sono effettivamente scarsee, nella misura in cui il tentativo sarà coronato da successo, esso contribuiràa risolvere il problema degli adeguamenti a lungo termine negli approv-vigionamenti internazionali.
— 8 2 —
V a r i a z i o n i n e g l i i n d i c i d e i p r e z z i a l l ' i n g r o s s o e d e l c o s t o d e l l a v i t a .
Paese
Aumentopercentuale dal 1938
al marzo 1952
Prezziall'ingrosso
Costodella vita
Aumenti percentuali
dal giugno 1950al marzo 1952
Prezziall'ingrosso
Costodella vita
durante il 1951
Prezziall'ingrosso
Costodella vita
Australia
Austria
Belgio
Canada
Danimarca
Finlandia
Francia
Germania occidentale .
Giappone
Grecia
Irlanda
Islanda
Italia . . . . . . . . .
Norvegia
Paesi Bassi
Portogallo
Regno Unito
Spagna
Stati Uniti
Svezia
Svizzera
Turchia
Unione del Sud Africa
+ 200(')
+ 728(2)
+ 362
+ 126
+ 237
+ 1.52S
+ 2.830
+ 158
+ 26.562
+ 38.900?)
+ 5.220
171
302
182
229
+ 478 O
+ 133
+ 5980
+ 301
+ 85
+ 103
+ 1.010
+ 2.447 (?)
+ 71
+ 18.2580
+ 36.908
+ 109
+ 6160
+ 5.375
+ 107
+ 168O+ 108
+ 115
+ 02740
120
189
123
879571
+ 405?)
+ 1530+ 2690+ 820
+ 35 («)+ 60+ 25+ 10+ 33+ 48+ 44+ 30+ 54+ 36 0+ 23 0
+ 14+ 33+ 24+ 17+ 30+ 37 0+ 12+ 44+ 13+ 17 0+ 27 0
+ 36+ 54+ 14+ 14+ 15+ 18+ 38 0+ 13+ 410+ 25+ 12+ 43+ 14+ 25+ 110+ o+ 17+ 10 o+ 10+ 24+ 8+ 3 0+ 13 0
+ 24+ 38+ 9+ 6+ 17+ 34+ 26+ 14+ 25+ 13+ 13
+ 1+ 17+ 13+ 16+ 13+ 11+ 1+ 16+ 4+ 5+ 20
+ 24
+ 39
+ 10
+ 12
+ 7
+ 7
+ 19
+ 13
+ 19
+ 10
+ 11
+ 19
+ 8
+ 14
+ S
— 0
+ 12
+ 3
+ 6
+ 23
+ 6
+ 4
+ 9
<) Febbraio 1952.;*) Gennaio 1952.
(2) Marzo 1938 = 100.(s) Gennaio-marzo 1939 = 100.
Prezzi al minuto: Primo trimestre 1952.Luglio-dicembre 1939 = 100.
P e r q u a n t o r i g u a r d a l ' a n d a m e n t o d e i p r e z z i n e i s i n g o l i
p a e s i , v a , i n n a n z i t u t t o , n o t a t o c h e n e g l i S t a t i U n i t i , n e l l a p r i m a v e r a d e l
1 9 5 2 , i l l i v e l l o g e n e r a l e d e i p r e z z i a l l ' i n g r o s s o e d e l c o s t o d e l l a v i t a e r a
s o l t a n t o d e l 1 0 - 1 2 % s u p e r i o r e a l l i v e l l o p r e - C o r e a . L a t a b e l l a q u i s o p r a
m o s t r a c h e a l t r i c i n q u e p a e s i ( C a n a d a , I t a l i a , P o r t o g a l l o , S v i z z e r a e T u r -
c h i a ) h a n n o r e g i s t r a t o u n i n c r e m e n t o f r a i l 1 0 e 2 0 % n e i p r e z z i a l l ' i n -
g r o s s o e d i n o n p i ù d e l 1 5 % n e l c o s t o d e l l a v i t a . N e l l a m a g g i o r p a r t e
d e i p a e s i p r e s i i n c o n s i d e r a z i o n e ( A u s t r a l i a , B e l g i o , D a n i m a r c a , G e r m a n i a
o c c i d e n t a l e , G r e c i a , I r l a n d a , N o r v e g i a , P a e s i B a s s i , R e g n o U n i t o , S p a g n a e d
U n i o n e d e l S u d A f r i c a ) , i p r e z z i a l l ' i n g r o s s o s o n o c r e s c i u t i f r a i l 2 0 e d i l
4 0 % , m e n t r e c i n q u e p a e s i ( A u s t r i a , F i n l a n d i a , F r a n c i a , G i a p p o n e e S v e z i a )
h a n n o s u b i t o u n a u m e n t o s u p e r i o r e a l 4 0 % .
C o m e a v v i e n e d i s o l i t o , q u a n d o s i v e r i f i c a u n m o v i m e n t o a s c e n s i o n a l e
n e i p r e z z i , i l c o s t o d e l l a v i t a è a u m e n t a t o m e n o r a p i d a m e n t e e b r u s c a m e n t e
d e i p i ù i n s t a b i l i p r e z z i a l l ' i n g r o s s o ; e d o r a c h e q u e s t i u l t i m i h a n n o i n c o -
m i n c i a t o a r i b a s s a r e , e s i s t e l a p r o b a b i l i t à c h e l e r i s p e t t i v e c u r v e c o i n c i d a n o
m a g g i o r m e n t e e c h e , a l l a fine, s i p o s s a r a g g i u n g e r e u n m i g l i o r e e q u i l i b r i o
n e l l ' i n t e r a s t r u t t u r a d e i p r e z z i .
— 83 —
Stati Uniti: Movimenti dei prezzi.Indici: 1938 = 100
i l " l ' i l n In j i i h i I n d i l l i h i l i i l i i l il In l u m i n i l i l i l ' u l u l i l i n d i [ i l [ n l | | [ u l u l i i l
1938 100
240
220
200
r i i i i • ' L i i j i i i i j | i | i I I I 1 I i i i i i i i 1 ' ' ' ' ' ' ' ' ' ' ' L ' ' j i i i i Ili' ' ' i itili111111
1938 1939 1940 1941 1942 1943 1944 1945 1946 1947 1948 1949 1950 1951 1952 1953
180
160
140
120
100
U n o d e i f a t t o r i i m p o r t a n t i c h e h a i n f l u i t o s u l l a m i s u r a d e l l ' a u m e n t o
d e i p r e z z i n e i s i n g o l i p a e s i è s t a t o , n a t u r a l m e n t e , l a p r o p o r z i o n e n e l l a
q u a l e c i a s c u n a m o n e t a è s t a t a s v a l u t a t a , d a t o c h e l e s v a l u t a z i o n i
d e l l ' a u t u n n o 1 9 4 9 , n o n a v e v a n o a n c o r a s p i e g a t o t u t t o i l l o r o e f f e t t o a l l o
s c o p p i o d e l c o n f l i t t o i n C o r e a .
C o n t r a r i a m e n t e a q u a n t o è a v v e n u t o d o p o l a s v a l u t a z i o n e d e l l a s t e r -
l i n a e d i a l t r e m o n e t e , n e l l ' a u t u n n o d e l 1 9 3 1 ( c i o è , u n i n i n t e r r o t t o ribasso
n e i p r e z z i i n t e r n a z i o n a l i i n t e r m i n i d i d o l l a r i ) , s i è v e r i f i c a t o u n s e n s i b i l e
Svalutazioni monetarie e percentuali dell'aumento nei prezzial marzo 1952, rispetto al periodo gennaio-giugno 1948.
Paese
Percentualedi
svalutazione
Aumentonel prezzodel dollaroS.U. (+)
nei prezziall'ingrosso
Aumento (+)
nel costodella vita
percentuali
neisalari
Stati UnitiSvizzera
ItaliaBelgio
Germania occidentalePaesi BassiSveziaRegno Unito . . . .
FinlandiaAustria
8,012,3
20,630,230,530,5
41,053,2
+ 9+ 15+ 26+ 43+ 44+ 44
+ 70+ 114
+ 8+ 2+ 1+ 18+ 70 (•+ 44+ 52+ S3
+ 73+ 166
+ 11+ 5+ 12
+ so+ 13(')+ 29(')+ 26+ 24+ 42+ 128
+ 25+ 6 O+ 31+ 29 0+ 54 0+ 22+ 33 0+ 22+ 80 O+ 161 O
O Quarto trimestre 1951.(') Riferito a giugno 1948.
(2) Febbraio 1952.(5) Settembre 1951.
(') Prezzi al minuto.(*) Terzo trimestre 1951.
— 84 —
aumento nei prezzi in dollari delle merci durante i nove mesi trascorsi frale svalutazioni del settembre 1949 e lo scoppio del conflitto coreano. Edavendo l'inizio delle ostilità provocato un ulteriore aumento, i paesi cheavevano svalutato si sono trovati esposti alle forti tendenze ascensionali eser-citate dai prezzi internazionali. Si può osservare che fra i paesi compresi nelgruppo di quelli che hanno subito il minor aumento nei prezzi all'ingrosso fragiugno 1950 e marzo 1952 (ossia meno del 20%), l'Italia aveva svalutato lapropria moneta solo dell'8 %, Svizzera e Turchia non avevano svalutato affattoed il Canada ha visto apprezzarsi la propria moneta nei confronti del dollaroS.U. La rapidità dell'incremento nei costi delle merci importate, dalla metàdel 1950, per i paesi che non avevano deprezzato, è messa in evidenzadall'andamento dei prezzi in S v i z z e r a , come si rileva dal seguente grafico.
Svizzera: Prezzi all'ingrosso delle merci importate ed esportate e costo della vita.Indici mensili: 1938 = 100
300
275
250
125
100
1938 1939 1940 1941 1942 1943 1944 1945 | 1946 1947 1948 1949 1950 1951 1952 1953
Prezzi all'ingrosso:importazione
Prezzi all'ingrosso:esportazione
193tT*i3j9 1940 1941 1942 1943 1944 1945 1946 1947 1948 1949 1950 1951 1952 1953
300
275
250
225
200
175
150
125
100
I n I t a l i a i p r e z z i h a n n o c o n t i n u a t o a v a r i a r e - o r a i n s u , o r a i n g i ù -
d a l l ' e p o c a d e l l a " s t a b i l i z z a z i o n e " , e f f e t t u a t a n e l l ' a u t u n n o d e l 1 9 4 7 ; m a n e l l a
p r i m a v e r a d e l 1952 n o n e r a n o i n c o m p l e s s o s u p e r i o r i a q u e l l i d e l g i u g n o
1 9 4 7 . L ' a v e r p o t u t o c o n s e r v a r e q u e s t a s t a b i l i t à , r e l a t i v a m e n t e g r a n d e , c o n -
s e g u i t a s o l t a n t o i n v i r t ù d i u n a p r u d e n t e p o l i t i c a c r e d i t i z i a ( v e d a s i p a g i n a
9 ) , h a c o s t i t u i t o l a b a s e s u l l a q u a l e le a u t o r i t à i t a l i a n e h a n n o f o n d a t o
i l t e n t a t i v o , c o r o n a t o d a s u c c e s s o , d i r i s t a b i l i r e l a f i d u c i a n e l l a l i r a .
L a m a g g i o r p a r t e d e i p a e s i c o m p r e s i n e l g r u p p o c e n t r a l e - c i o è ,
q u e l l i i n c u i i p r e z z i a l l ' i n g r o s s o si s o n o m a n t e n u t i f ra i l 2 0 e 4 0 % a l d i
s o p r a d e l l i v e l l o d e l g i u g n o 1 9 5 0 - a v e v a n o s v a l u t a t o l e l o r o m o n e t e d i
c i r c a i l 3 0 , 5 % n e l l ' a u t u n n o d e l 1 9 4 9 . C i ò v a l e t a n t o p e r i l R e g n o U n i t o ,
85 —
Italia: Movimenti dei prezzi.Indici mensili: 1947 = 100
130
120
no
100
90
80
A!Jj i l i l i in
VI I i l l I
Costo della vita
=30!^^ J
Prezzi all'ingrosso
i i i i i i i
1947=100
, I , l u i I
1947 I948 1949 1950 1951
130
120
110
100
90
1952
q u a n t o p e r A u s t r a l i a , D a n i m a r c a , M a n d a , P a e s i Bass i , N o r v e g i a e d U n i o n e
d e l S u d A f r i c a , m e n t r e i n G r e c i a il d e p r e z z a m e n t o fu l i e v e m e n t e s u p e r i o r e ,
c i o è d e l 3 3 , 3 % . L o s tesso g r u p p o i n c l u d e l a G e r m a n i a o c c i d e n t a l e ,
c h e s v a l u t ò l a s u a m o n e t a n e l l a m i s u r a d e l 2 0 , 6 % e — c iò c h e p u ò s o r -
p r e n d e r e - a n c h e i l B e l g i o c o n u n a u m e n t o d e l 2 5 % n e l l i ve l l o d e i s u o i
p r e z z i a l l ' i n g r o s s o ( r i s p e t t o a l 3 0 % p e r l a G e r m a n i a e d il R e g n o U n i t o ) ,
Regno Unito: Movimenti dei prezzi rispetto ai biglietti in circolazione.Indici mensili: 1938 = 100
350
325
300
275
250
225
200
175
150
125
100
miss.
1938 1939 1940 | 1941 1942 1943 1944 1945 1946 1947 1948 1949 1950 1951 1952 1953
1938i339 1940 1941 1942 1943 1944 1945 1946 1947 1948 1949 1950 1951 1952 1953
350
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quantunque il franco belga fosse stato svalutato soltanto del 12,3%. Nonbisogna, tuttavia, dimenticare che il Belgio con i suoi forti legami interna-zionali è particolarmente sensibile agli effetti esercitati dall 'andamento deiprezzi sui mercati esteri: prima dell'inizio del conflitto in Corea, la crescenteconcorrenza sui mercati del ferro, acciaio e carbone, tendeva a deprimerel'economia belga, mentre il "boom" in questi beni, verificatosi dopo l'iniziodel conflitto, ha contribuito a rendere la posizione del paese, per quantoriguarda le esportazioni, quasi troppo forte, sottoponendo, in pari tempo, iprezzi belgi, a una spinta all'insù a causa dell'aumentato potere d'acquisto.Non è stato facile per le autorità mantenere entro limiti ragionevoli questomovimento al rialzo.
Fra i paesi del gruppo i cui prezzi all'ingrosso hanno superato di piùdel 40% il livello del giugno 1950, la Francia aveva svalutato del 22 % ela Svezia del 30,5 %, mentre per l'Austria la percentuale era stata del 53 %.Per la Finlandia, che deprezzò il valore della sua moneta in due fasi, lasvalutazione complessiva ha raggiunto il 41 %. Astrazion fatta dagli effettidel deprezzamento, i proventi che Svezia e Finlandia ricevevano dall'esterosono improvvisamente aumentati in seguito agli elevati prezzi spuntati peril legno ed i suoi prodotti, che per la Svezia costituiscono il 50 % e per laFinlandia oltre il 90 % del totale delle rispettive esportazioni.* Gli ingentiprofitti, nonché il crescente costo della vita hanno avuto per conseguenzail pagamento di salari più alti e questi hanno, a loro volta, provocato ulte-riori incrementi nei prezzi.
In F r a n c i a il rapido aumento nei prezzi, incominciato nell'autunnodel 1951, è stato causato (come si è spiegato a pagina 34) dalla decisionegovernativa di rialzare i prezzi ufficialmente fissati per i prodotti agricoli,mentre in A u s t r i a la quinta revisione degli "accordi relativi ai prezzi esalari", avvenuta nell'estate del 1951, ha condotto, insieme ad altri fattoriche hanno influito sull'aumento dei prezzi, ad un effettivo incremento nelcosto della vita del 33 % e del 28 % nei salari netti.
* In Norvegia e Svezia e, in minor misura, anche in Finlandia, venivano riscossi dazi specialisul valore delle esportazioni del legno e dei suoi prodotti, specialmente della pasta di legno, ilcui prezzo era aumentato vertiginosamente, raggiungendo livelli molto superiori a quelli americani.Nel terzo trimestre del 1951, i dazi norvegesi e svedesi sulla pasta di legno meccanica ammon-tavano a circa il 20-25% del prezzo f.o.b. di esportazione, mentre il dazio finlandese corrispondenteammontava a circa il 10%. Nel mentre il prezzo in dollari per la pasta di legno chimica sulmercato americano equivaleva, nell'autunno 1951, a cor. sv. 800 per tonnellata, i prezzi spuntatidalla Svezia per le esportazioni della stessa qualità di pasta di legno giunsero, in alcuni casi,a cor. sv. 2.200. Questi prezzi esagerati non potevano non provocare contromisure; ci fu un declinonel consumo in molti paesi; alla fine del 1951, il Regno Unito emanò restrizioni ed a metà feb-braio 1952 fissò i prezzi di vendita per la pasta di legno proveniente da altre nazioni europee.Nel caso della pasta di legno, i prezzi massimi erano del 20% inferiori a quelli che gli espor-tatori esteri sul mercato britannico avevano fino allora ottenuti; fu fissata anche una riduzionedel 15% nel prezzo offerto per la pasta meccanica, mentre quello per la pasta destinata allafabbricazione delle fibre tessili rimase invariato.
Anche le restrizioni sulle importazioni decretate in Francia influirono sul mercato, con ilrisultato che, nel maggio 1952, i prezzi per la pasta non candeggiata erano caduti a circa cor.sv.1.200-1.300 per tonnellata; col sistema in vigore, il ribasso nei prezzi, provocò automaticamenteuna riduzione nel dazio svedese sull'esportazione e Finlandia e Norvegia stabilirono parimentiriduzioni nei loro rispettivi dazi.
— 87 —
Francia: Prezzi all'ingrosso.Indici mensili: 1949 = 100
280
260
240
220
200
180
160
140
120
100
80N° Î-72.
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, 1 1 1 > i , ,
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Materie prime importate -
V
Prodotliindustriali
Indire generale
Prodotti alimentari
-
1949-100 __ ^
280
260
240
220
200
180
160
140
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100
1949 1950 I95l 1952
U n a c a r a t t e r i s t i c a c o m u n e d e i r e c e n t i s v i l u p p i n e i q u a t t r o p a e s i o r a
m e n z i o n a t i è s t a t a l ' i m p r o v v i s o a u m e n t o d e l 1 5 - 2 0 % o p i ù n e i s a l a r i
e n e i p r e z z i . T a l i s b a l z i r e p e n t i n i f a n n o i n v a r i a b i l m e n t e p a r t e d e l p r o c e s s o
i n f l a z i o n i s t i c o ( p o t e n d o i l c r e s c e r e d e l l a p r o d u t t i v i t à g i u s t i f i c a r e , a l m a s s i m o ,
u n a u m e n t o n e i s a l a r i r e a l i d e l 4 - 5 % a l l ' a n n o ; e d a n c h e q u e s t a p e r c e n -
t u a l e c o s t i t u i r e b b e u n ' e c c e z i o n e ) . Q u a n d o p r e z z i e t ass i d i r i m u n e r a z i o n e
v a r i a n o d e l 2 0 o p i ù p e r c e n t o i n u n a so l a v o l t a , v i e n e s c o n v o l t a
t u t t a l a s c a l a d e i v a l o r i e n e d e r i v a u n g r a n d e s e n s o d i i n c e r t e z z a .
A l l o s c o p o d i r i m e d i a r e a q u e s t a s i t u a z i o n e i p a e s i c h e h a n n o s p e r i m e n t a t o
q u e s t i b r u s c h i a u m e n t i h a n n o m u t a t o r a d i c a l m e n t e l a l o r o p o l i t i c a . I n
A u s t r i a , a d e s e m p i o , l e o r g a n i z z a z i o n i i n d u s t r i a l i e c o m m e r c i a l i , s o s t e n u t e
d a l l e u n i o n i s i n d a c a l i d e i l a v o r a t o r i , h a n n o i n t r a p r e s o , n e l l ' o t t o b r e d e l 1 9 5 1 ,
u n a c a m p a g n a p e r l a r i d u z i o n e v o l o n t a r i a d e i p r e z z i , a l fine d i o t t e n e r e
s u b i t o u n r i b a s s o n e i p r e z z i d e i b e n i d i c o n s u m o d e l 3 - 5 % ; q u e s t a d e c i s i o n e
è s t a t a s u c c e s s i v a m e n t e s e g u i t a d a u n a p o l i t i c a c r e d i t i z i a p i ù r i g i d a ( c o m -
p r e n d e n t e l ' a u m e n t o d e l l ' 1 , 5 0 % n e l s a g g i o uf f ic ia le d i s c o n t o ) , d a r i d u z i o n i
n e g l i i n v e s t i m e n t i p u b b l i c i e d a a l t r e m i s u r e a t t e a c o n s e g u i r e i l p a r e g g i o
n e l b i l a n c i o p u b b l i c o . A n c h e i n F i n l a n d i a , c o m e p a r t e d i u n v a s t o p r o -
g r a m m a uf f ic ia le , s o n o s t a t e p r e s e m i s u r e p e r r i b a s s a r e i p r e z z i . N e l p r i n -
c i p i o d e l 1 9 5 2 , l a S v e z i a h a a u t o r i z z a t o l ' a u m e n t o n e i p r e z z i d i a l c u n i
p r o d o t t i a g r i c o l i , c o m p e n s a t o fino a u n c e r t o p u n t o d a a u m e n t i n e i c o n -
t r i b u t i p e r i l m a n t e n i m e n t o d e i p r e z z i p o l i t i c i , m e n t r e si t e n t a d i o t t e n e r e
u n d e c l i n o n e i p r e z z i m e d i a n t e l a q u a s i c o m p l e t a l i b e r a z i o n e d e l l e i m p o r -
t a z i o n i p r o v e n i e n t i d a i p a e s i d e l l ' a r e a d e l l ' U n i o n e e u r o p e a d e i p a g a m e n t i
e con l'applicazione di restrizioni creditizie. Anche in F r a n c i a , come èricordato nell'Introduzione e nel capitolo VII , è stata inasprita la politica credi-tizia (in questo paese le restrizioni quantitative e qualitative sono state accom-pagnate da sostanziali incrementi nei saggi d'interesse addebitati dallebanche e si è, in linea di massima, tentato di ottenere un adeguamentonelle relazioni fra prezzi e costi, ispirando una maggiore fiducia nellastruttura finanziaria generale).
Data la mancanza di uniformità nelle variazioni degli oneri sociali,per quanto riguarda la loro entità ed incidenza, si è reso più difficile ilc o n f r o n t o i n t e r n a z i o n a l e de i cos t i e s p e c i a l m e n t e de i s a l a r i ;ma, considerando la situazione di questi ultimi anni, dominata dalle in-fluenti organizzazioni sindacali e dalla forte domanda di lavoro, gli incre-menti nel costo della vita sono stati generalmente seguiti da aumenti sala-riali anche in assenza di accordi basati sulla scala mobile. Le statistichemettono in evidenza che, in linea di massima, gli incrementi salariali hannolievemente superato gli aumenti nel costo della vita (ma non si può del tuttotrascurare il fatto che gli indici ufficiali del costo della vita attenuanospesso l'aumento reale). Nel caso della Germania occidentale, ove si haun aumento del 20% nei "salari reali" fra l'estate del 1949 e l 'autunnodel 1951, bisogna naturalmente tener conto del fatto che il livello salarialedel 1949 (l'anno successivo alla riforma monetaria) era relativamente basso;ma, ciò nonostante, esso permette di concludere che l'aumento nel saggioufficiale di sconto al 6%, nell'autunno del 1950 e l'adozione di altre misurecreditizie restrittive, non hanno impedito un miglioramento nel tenore divita dei lavoratori.
Nei p a e s i d e l l ' E u r o p a o r i e n t a l e , il processo di industrializzazione,che è alla base della loro politica economica, è accompagnato, di regola,dal trasferimento di lavoratori (spesso esuberanti) dalla campagna alla cittàper essere avviati all'industria. Di conseguenza aumenta la domanda perla parte di produzione agricola destinata alla vendita, nonché quella peraltri beni di consumo. I più recenti programmi economici adottati nei paesiad economia pianificata sembrano ora attribuire una maggiore importanzaalla produzione dei beni di consumo. Allo scopo di mettere le popolazioniin grado di acquistare la quantità crescente di beni di consumo disponibilisenza aumentare i salari, le autorità dell'U.R.S.S. hanno ritenuto buonapolitica economica ridurre i prezzi. Questo sistema ha assunto la forma diquattro "tagli" consecutivi nei prezzi durante il periodo dalla fine del 1947ai primi mesi del 1952, mentre un quinto "taglio" è entrato in vigore il1° aprile 1952. Non vengono pubblicati indici dei prezzi, ma al momentodi ciascun "taglio", sono indicate le riduzioni specifiche e per ognuno deiprimi quattro è stato menzionato espressamente l'importo che la popola-zione avrebbe "risparmiato" nei confronti dello stato e di altri rivenditori.
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Per gli stranieri è difficile giudicare l'effettiva importanza di tali risparmi(che per il solo 1950 sono stati valutati a non meno di rubli 110 miliardi),ma si può forse calcolare che, durante i cinquanta mesi decorsi fino all'ini-zio del 1952, il ribasso complessivo nei prezzi al minuto si sia aggiratosul 20%.
Nel caso del quinto "taglio", riduzioni specifiche sono state appor-tate nei prezzi dei diversi gruppi dei "generi alimentari di consumo gene-rale". Quest'ultima riduzione si applica soltanto al "commercio statale alminuto", ma si può ritenere che corrispondenti ribassi nei prezzi verrannopure effettuati nel non trascurabile commercio delle cooperative e sui mer-cati liberi delle aziende agricole collettivizzate. I singoli ribassi oscillano frail 10 ed il 30%.
Per il pubblico il beneficio derivante da questi singoli "tagli" neiprezzi dipenderà, naturalmente, dalle quantità in cui le merci ribassateverranno consumate; ma non pare esagerato calcolare una riduzione del5-10 % nel costo della vita di una famiglia sovietica di tipo medio.
E' stato pure comunicato che, dall'inizio del 1952, sono state appor-tate ulteriori riduzioni in importanti gruppi di prezzi all'ingrosso e chequesti ribassi si sono resi possibili grazie all 'andamento favorevole della pro-duzione industriale, derivante dall'aumento nella produttività e da un declinonei costi di produzione. Un'altra possibile spiegazione dei ribassi nei prezzidei beni di consumo e di altri prodotti è che la disponibilità di una massapiù grande di merci può aver consentito una diminuzione nell'aliquotaeffettiva dell'imposta sugli scambi. In base alle informazioni divulgate, igruppi di prodotti, a cui si riferiscono i ribassi, comprenderebbero metalli,macchinari, attrezzature, combustibili, prodotti chimici, materiali per l'edi-lizia e la carta, mentre sono state pure ridotte le tariffe per la fornitura del-l'energia elettrica e del riscaldamento, nonché per i trasporti.
Nei paesi dell'Europa orientale non vengono pubblicati indici deiprezzi, ma qualche volta, come nell'U.R.S.S., vengono rese note dichiarazionirelative agli importi che si calcola la popolazione abbia "risparmiato" o"risparmierà" in seguito alle riduzioni nei prezzi. Anche nella G e r m a n i ao r i e n t a l e non viene pubblicato alcun indice ufficiale dei prezzi, ma siconoscono certi dati inerenti ai prezzi correnti nei negozi gestiti dallo stato(i cosiddetti " H . O.") ed ogni tanto si pubblicano comunicati relativi agliimporti "risparmiati" in conseguenza dei ribassi nei prezzi per gli acquistieffettuati in quei negozi. L'approvvigionamento dei beni di consumo ènettamente migliorato nella Germania orientale in questi ultimi anni. Latecnica seguita è quella della improvvisa pubblicazione di decreti con iquali vengono fissate le riduzioni nei prezzi; nel periodo decorso dal 15novembre 1948 alla fine di aprile 1952 non meno di dodici provvedimentiriguardavano il commercio statale. All'inizio, essendo i prezzi - salvo quellidei beni razionati - eccessivamente alti, vi era ampio margine per sostan-ziali riduzioni e, secondo i dati disponibili, i "tagli" hanno portato il loro livello
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a meno di un quarto di quanto era precedentemente alla prima diminuzionenell'autunno del 1948. Nel dicembre 1951, al momento dell'undicesimo"taglio" nei prezzi, è stato comunicato che il "risparmio" globale dellapopolazione, derivante dagli acquisti dei principali beni di consumo, sarebbeammontato, nel 1952, a marchi (orientali) 2,3 miliardi. Nel complesso,nella Germania orientale i prezzi sono indubbiamente più elevati che nellaparte occidentale del paese, ma la differenza si è andata gradatamenteattenuando.
Mentre per molti paesi il 1951 è stato un anno di prezzi rapidamentecrescenti, ovunque è andato gradualmente diffondendosi un moto di resi-stenza contro gli aumenti inflazionistici dei prezzi, col risultato di migliorarele prospettive generali per i consumatori circa un più stabile livello di prezzi.I fatti più importanti che lo hanno provocato sono:
1. Il ribasso nei prezzi dei prodotti fondamentali sul mercato mondiale(sintomi di questa tendenza sono stati osservati persino in paesi comela Francia, in cui i prezzi erano aumentati notevolmente, vedasi gra-fico a pagina 87).
2. Le misure adottate in molti paesi allo scopo di ristabilire un mecca-nismo dei prezzi più normale (e questo è uno degli aspetti dell'at-tuale più vasto impiego della politica monetaria).
Una conseguenza pericolosa del "boom" coreano fu il cospicuoaumento nei prezzi delle materie prime, che ha allargato il d i v a r i o frai n c r e m e n t o ne i p r e z z i a l l ' i n g r o s s o ed i n c r e m e n t o ne l cos tod e l l a v i t a intensificando lo sfasamento preesistente che, fra l'altro ha agitocome forza inflazionistica, in quanto l'aumento nel costo delle materie primeed il suo finanziamento avevano la tendenza a produrre un rialzo generaledei prezzi. Da questo e molti altri punti di vista, il movimento al ribassodei prezzi delle materie prime, nella primavera del 1951, fu, quindi, uncorrettivo per quanto alla fine dell'anno non si poteva ancora notare alcunadiminuzione apprezzabile del divario.
Essendo i prezzi dei prodotti primari eccezionalmente bassi nel 1938,per il relativo ristagno nell'attività industriale verifìcatosi a quell'epoca negliStati Uniti, può darsi benissimo che l'attuale rapporto ideale di equilibriosarebbe quello in cui l'incremento nei prezzi all'ingrosso fosse lievemente piùaccentuato di quello nel costo della vita.
La r i m o z i o n e de i c o n t r o l l i sui p r e z z i e de l r a z i o n a -m e n t o - sospesa allo scoppio del conflitto in Corea - è stata ripresadopo che i prezzi dei prodotti fondamentali e di alcuni beni di consumo(tessili, calzature, articoli casalinghi, ecc.) avevano ripreso a declinare nel 1951.Si era venuta a creare una situazione in cui, ai prezzi correnti, l'offerta sui
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mercati era eccessiva eciò permise di abolire ilsistema delle assegnazioni.Ma anche in queste con-dizioni non fu che nelprimo semestre del 1952che negli S t a t i U n i t i1' "Office of Price Stabi-lization" dispose la primaattenuazione nel controllosui prezzi che era statoripristinato al vertice del"boom" coreano. In apri-le i prezzi ufficiali venneroaboliti per sedici prodottiappartenenti ai tre se-guenti gruppi: pelli, lana,olii e grassi e nel mesesuccessivo 1' "Office" so-spese il controllo sui prezzidel cotone grezzo e pra-ticamente, su tutti i tes-sili, affermando, tuttavia,che il controllo verrebberipristinato se il prezzoper il cotone dovesse di
R a p p o r t o f r a g l i i n d i c i de i p rezz i a l l ' i n g r o s s oe de l c o s t o d e l l a v i t a nel d i c e m b r e de l
1949, 1950 e 1951(anno base: 1948).
Paese
ItaliaStati UnitiSvizzeraCanadaTurchiaFrancia (')AustraliaPaesi BassiBelgioUnione del Sud Africa .NorvegiaSveziaAustriaDanimarcaRegno UnitoGermania occidentale (')FinlandiaSpagnaGiappone
Dicembre1949
Dicembre1950
Dicembre1951
costo della vita = 100
8996939994991041009910210310010110310510599104128
9710310210699103113107116106114109114114123127104120167
8999100100100106109114115117117118118124125129129129171
(') 1949 = 100.
n u o v o s u p e r a r e i l l i m i t e d i c e n t s 4 3 , 3 9 p e r l i b b r a .
N e l R e g n o U n i t o , si s t a n n o a b o l e n d o l e r e s t r i z i o n i s u u n c r e s c e n t e
n u m e r o d i p r o d o t t i (fra c u i l e g n a m e e t é ) ; d ' a l t r a p a r t e , è s t a t o d e c i s o
n o n e s se re a n c o r a g i u n t o i l m o m e n t o d i r i m e t t e r e i n f u n z i o n e i l m e c c a -
n i s m o d e l l a b o r s a p e r i l c o t o n e . I n m o l t i ca s i l a r i m o z i o n e d e i c o n t r o l l i è
t u t t o r a r e s a diff ici le d a u n a r a g i o n e m o n e t a r i a : l a m a n c a n z a d i r i s e r v e
a d e g u a t e . N e l r i t o r n o a m e r c a t i p i ù a t t i v i , u n p a s s o i m p o r t a n t e è l ' a b b a n -
d o n o p r o g r e s s i v o d e l l e s o v v e n z i o n i i n q u a n t o q u e s t e t e n d o n o a c r e a r e u n a
s i t u a z i o n e i n c u i g l i a p p r o v v i g i o n a m e n t i d e l l e m e r c i i m p o r t a t e n o n v e n g o n o
l a s c i a t i a u m e n t a r e s e c o n d o l a n e c e s s i t à , d a t o c h e i l p e s o d e g l i o n e r i g r a -
v a n t i s u l l e finanze p u b b l i c h e è d i r e t t a m e n t e p r o p o r z i o n a l e a l l a q u a n t i t à d i
q u e s t i b e n i m e s s i a d i s p o s i z i o n e d e i c o n s u m a t o r i . N e l l o s tesso t e m p o l a
p r a t i c a d e g l i a c q u i s t i i n m a s s a c h e , s p e c i a l m e n t e n e l R e g n o U n i t o , h a a v u t o
u n a f u n z i o n e cos ì i m p o r t a n t e n e l p e r i o d o b e l l i c o e p o s t b e l l i c o , v i e n e a p p l i -
c a t a i n m i s u r a s e m p r e m i n o r e .
D o p o l a p r i m a g u e r r a m o n d i a l e , i c o n t r o l l i f u r o n o s o p p r e s s i n e g l i
a n n i 1 9 2 0 - 2 3 , q u a n d o i p r e z z i r i b a s s a v a n o e l a r i d u z i o n e n e i p r e z z i , v e r i -
ficatasi d o p o i l " b o o m " d e l 1 9 5 0 - 5 1 , s t a o r a p r o d u c e n d o u n e f fe t to a n a l o g o .
I l f a t t o è c h e i c o n t r o l l i g e n e r a l i n e l c a m p o m o n e t a r i o e c r e d i t i z i o r e n d o n o
i n u t i l e l ' u l t e r i o r e a p p l i c a z i o n e d i m i s u r e d i c o n t r o l l o a s i n g o l i p r o d o t t i . P e r
q u a n t o r i g u a r d a i c o n t r o l l i g e n e r a l i è d e g n o d i n o t a c h e , n o n o s t a n t e le
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aumentate spese per il riarmo, sia stato possibile arrestare le tendenze adindebite espansioni creditizie, senza bisogno di far ricorso ad altri mezzi,tranne moderati incrementi nei saggi d'interesse, almeno in quei paesi lecui valute non hanno sofferto troppo gravi perdite nel valore effettivo.
Una delle grandi difficoltà economiche tuttora esistenti è la mancanzadi un completo adeguamento fra i prezzi nei diversi paesi e le relativemonete. Gli ostacoli agli scambi internazionali sono purtroppo ancora consi-derevoli; in molti casi essi sono principalmente il riflesso di difficoltà mone-tarie (situazione creditizia interna non assestata, accompagnata da riserveinsufficienti) ; ma troppo spesso essi sono di natura puramente protezionistica.Si cominciano a notare le misure che i paesi dell'Europa orientale ad eco-nomia pianificata hanno adottato per coordinare i loro prezzi ed aumentarele opportunità dì scambi reciproci. Gli altri paesi hanno tutte le ragioni dìtentare di conseguire gli stessi risultati con metodi appropriati ad economieprevalentemente libere.
93 —
IV. L'espansione nel commercio mondiale.
Poiché le merci-base costituiscono una parte notevole dei beniscambiati fra le nazioni ed essendo i prezzi di tali merci aumentatirapidamente dopo lo scoppio del conflitto in Corea, non c'era che da aspet-tarsi un cospicuo incremento nel valore del commercio mondiale (in terminidi dollari correnti); ma anche il v o l u m e d e l c o m m e r c i o e s t e r o èc r e s c i u t o in m i s u r a c o n s i d e r e v o l e . Nel primo semestre del 1951 ilvolume delle e s p o r t a z i o n i mondiali superava del 20% quello del periodo
Volume del commercio mondiale in termini di valore(esportazioni più importazioni).
Aree
Stati Uniti e Canada
Regno Unito
Resto dell'area della sterlina
Totale area della sterlina
Paesi O.E.C.E. (esclusi Regno Unito, Irlanda edManda)
Repubbliche dell'America latina
Totale (2) . . .
1947 1948 1949 1950 1951 Omiliardi di dollari S. U.
27,712,212,524,7
23,011,914,6
101,9
26,915,116,431,5
26,512,717,5
115,1
25,615,316,832,1
28,011,018,5
115,2
26,613,616,630,2
29,711,618,4
116,5
35,618,523,041,5
41,516,025,4
160,0
(') In parte stime. (2) Esclusi Cina, U.R.S.S., zona russa della Germania e paesi dell'Europa orientale per iquali non si dispone di dati.
Esportazioni mondia l i .
Periodo
Europa
Valorein
dollari
Valoreunitario
Volume
Stati Uniti e Canada
Valorein
dollari
Valoreunitario
Volume
Tutto il mondo*
Valorein
dollari
Valoreunitario
Volume
indice 1948 = 100
194919501951
1950primo trimestresecondo ,,terzo ,,quarto ,,
1951primo trimestresecondo ,,terzo „quarto ,,
111114155
101104111140
139155156171
937592
74747578
83899498
119152169
137141148179
167174166174
9583
119
75818096
103123118128
9592
106
89899298
103107106106
10090
112
84918798
100115111121
102104
9295
105127
136148138
9487
82848894
102107106
•
108120
112113119135
133138129
* Esclusi Cina, U.R.S.S., la zona russa della Germania e paesi dell'Europa orientale per i quali non si dispone di dati.
Nota : Per quanto riguarda le variazioni nel "valore unitario" bisogna ricordare che nel 1948 (l'anno precedentealle svalutazioni) i prezzi europei erano, generalmente, alti, per cui si rendeva necessaria una certa riduzionerispetto al prezzi extra-europei; non si pensi, quindi, che l'apparente moderazione dei "prezzi unitari" europeinell'autunno 1951 lasciasse ancora un margine per ulteriori aumenti.
— 94
corrispondente del 1950. Un tale incremento può essere paragonato ad unaumento nel valore di più del 50 %.
Tutti i paesi hanno partecipato all'espansione del commercio. Nellatabella che precede sono riportati i dati relativi al valore in dollari,valore unitario (prezzo) e volume delle esportazioni mondiali, che vengonoregolarmente pubblicati dal Segretariato delle Nazioni Unite.
Il commercio europeo nel 1948 si trovava ad un basso livello, conesportazioni che ammontavano soltanto ali' 8 5 % del volume del 1938; restava,quindi, da colmare un grande vuoto. Nel 1951 il volume degli scambiintra-europei superava di circa il 40% quello del 1938, mentre il volumedelle esportazioni dell'Europa occidentale verso le altre aree era cresciutodel 58%.
Grazie alla vivacità degli scambi nel 1951, è stato fatto un maggior usodel t o n n e l l a g g i o m e r c a n t i l e disponibile nel mondo.
Tonnellaggio mercantile mondiale.(')
Paesi 19141939
settembre1951
dicembre
migliaia di tonnellate di stazza lorda di registro
Variazionepercentuale(sett. 1939-dic. 1951)
Stati Uniti (2)Regno UnitoAltri paesi del Commonwealth britannico
Totale Commonwealth britannico .
2.02718.892
1.632
20.524
ArgentinaDanimarcaFranciaGermania occidentaleGiapponeGreciaItaliaNorvegiaPaesi Bassi . . . .PanamaSpagnaSveziaU.R.S.SAltri paesi . . . . .
7701.9225.1351.708
8211.4301.9571.472
8841.015
3.479
Totale mondiale 43.144
8.72216.892
1.716
18.608
2461.0932.7484.1855.4271.7633.3224.6862.792
722932
1.4421.1543.584
61.426
25.76916.526
3.099
+ 195— 2+ 81
19.625
9511.2633.122
8542.2001.2592.9375.5823.0053.658
9832.0611.1926.042
287
16
14
80
59
29
12
19
8
+ 407
+ 5+ 43+ 3+ 69
++
80.503 + 31
(') Navi a vapore ed a motore di 500 e più tonnellate di stazza lorda di registro, esclusoalla navigazione fluviale e lacuale.
(') Navi di 1.000 e più tonnellate, salvo nel 1939.
tonnellaggio adibito
I I t o t a l e d e l t o n n e l l a g g i o m o n d i a l e d i s p o n i b i l e è a u m e n t a t o d i u n
t e r z o d a l l a v i g i l i a d e l l a s e c o n d a g u e r r a m o n d i a l e , m a n e g l i S t a t i U n i t i ,
a l l a f i n e d e l l a g u e r r a f u r o n o " m e s s e n e l l a n a f t a l i n a " c i r c a 2 . 0 0 0 n a v i , p e r 2 0
m i l i o n i d i t o n n e l l a t e d i s t a z z a l o r d a . L ' a c c r e s c i u t a d o m a n d a d o p o l o s c o p -
p i o d e l c o n f l i t t o i n C o r e a è s t a t a i n a m p i a m i s u r a f r o n t e g g i a t a c o n i l r i a r m o
— 95 —
di circa un terzo di tali navi per effettuare trasporti di approvvigionamentidi emergenza, quali grano all'India (minacciata dalla carestia) e carbone al-l 'Europa.
Le perdite per cause di guerra, sofferte da Norvegia, Paesi Bassi,Francia e Danimarca erano state completamente reintegrate alla fine del1951: il Regno Unito aveva raggiunto questa mèta verso la fine del primotrimestre del 1952. Non solo le perdite in tonnellaggio sono state compen-sate, ma le navi costruite dopo la guerra sono più efficienti delle vecchie.Per quanto riguarda la composizione delle flotte, invece, la loro fisionomiaè un poco mutata. Prima della guerra l'82 % del tonnellaggio di stazzalorda era rappresentato da navi da carico ed il 18% da navi cisterna; nel1951 le navi cisterna costituivano il 22% del tonnellaggio globale. Si ha noti-zia che nel luglio del 1951 la proporzione delle petroliere, nel programmadelle costruzioni navali mondiali, ammontava al 38 % del totale.
I noli toccarono livelli senza precedenti nella primavera del 1951. Poi,dopo alcuni mesi di oscillazioni, durante l 'autunno dello stesso anno ribas-sarono nettamente e nell'aprile 1952 erano praticamente ritornati allo stessolivello dell'inizio del 1948 (il grafico riproduce il movimento soltanto fino almarzo 1952). Il declino riflette la diminuzione nel fabbisogno di carbone ame-ricano da parte dell'Europa (con la conseguente disponibilità delle navi primaimpiegate per il suo trasporto), nonché le incessanti costruzioni di nuovenavi, che vanno ad ag-giungersi al tonnellaggiogià esistente. E' proba-bile che le restrizionisulle importazioni adot-tate da alcuni paesinell'inverno 1951-52 ab-biano pure esercitatouna certa influenza, spe-cialmente per quanto siriferisce agli scambi coni paesi d'oltremare pro-duttori di materie pri-me; d'altra parte sonoaumentati i trasporti re-lativi all'esecuzione deiprogrammi di riarmo.
Regno Unito: Noli.Indice mensili: 1938=100
220
200
180
160
140
120
100
80
-
-
-
-
-I I I I I I II I
1
- f VI
I I I I I I > < I | 1 1 1 1 1 II II
-
-
1948
l i i l
= 100
1 II
1948 1949 1950 1951 1952
220
200
180
160
140
120
100
ao
60
M e n t r e l e c i f r e c o m p l e s s i v e , t a n t o i n v a l o r e q u a n t o i n v o l u m e , d e l
c o m m e r c i o i n t e r n a z i o n a l e h a n n o r e g i s t r a t o n o t e v o l i i n c r e m e n t i , n e l 1 9 5 1 s i
s o n o v e r i f i c a t i s p o s t a m e n t i e t e n s i o n i , c h e , p e r a l c u n i p a e s i , h a n n o
a s s u n t o i l c a r a t t e r e d i c r i s i . A q u e s t i e l e m e n t i ( e d a l l e l o r o p r i n c i p a l i
c a u s e ) s i è g i à a c c e n n a t o i n a l t r i c a p i t o l i d e l l a p r e s e n t e R e l a z i o n e , s p e c i a l -
m e n t e n e l l ' I n t r o d u z i o n e . Q u i s e n e r i a s s u m o n o b r e v e m e n t e l e c a r a t t e r i s t i c h e
p r i n c i p a l i .
— 96
1. Dopo lo scoppio del conflitto coreano, i proventi in valute estere dei paesi pro-duttori di materie prime subirono un inatteso incremento e quando, dopo uncerto intervallo di tempo, essi cominciarono a spendere tali maggiori proventi,le importazioni presero a salire rapidamente. Ma nel momento in cui ciò siverificava, i loro clienti si erano già resi conto che le temute penurie nonsi sarebbero manifestate, per cui, i prezzi delle merci ribassarono e le areeproduttrici di materie prime si trovarono a dover fronteggiare cospicui saldipassivi nelle proprie bilance dei pagamenti. I paesi più colpiti furono i membridell'area della sterlina e qualche repubblica dell'America latina. Per citare soloun esempio: il saldo attivo di £A250 milioni dell'Australia nell'anno luglio1950-giugno 1951 sta trasformandosi in un saldo passivo di circa £A400 milioninell'esercizio luglio 195I-giugno 1952.
2. La diminuzione nei proventi del resto dell'area della sterlina provocò pressantirichieste di dollari al "pool" di Londra. Contemporaneamente, per altre cause,in parte di origine interna, anche il saldo passivo nella bilancia dei pagamentidel Regno Unito stava aumentando senza interruzione. In seguito ad un'evolu-zione pressoché analoga, anche la Francia si trovò a dover lottare contro uncrescente saldo passivo nella propria bilancia dei pagamenti.
3. Per arrestare il rapido assottigliamento delle riserve, sia i produttori di materieprime, sia i due paesi europei più direttamente colpiti, hanno imposto restri-zioni agli scambi commerciali. Inoltre, essi, nonché qualche altro paese, hannoapportato modificazioni fondamentali nella loro politica fiscale e creditizia, alloscopo di ristabilire un sano equilibrio e sgomberare la via per il ritorno allaliberazione del commercio.
Sarebbe un grave errore, nella ricerca della responsabilità delle diffi-coltà dei paesi europei e di quelli produttori di materie prime interessati,non tenere nel debito conto l'influenza esercitata da certe politiche interne.Ma bisogna riconoscere che le forti oscillazioni dei prezzi mondiali e nellecorrenti del commercio internazionale sono state, in primo luogo, dellereazioni a mutamenti il cui punto di partenza era negli S t a t i U n i t i .
Stati Unit i : Commercio estero.
Periodo
1 9 4 9 primo tr imestre . . . .
secondo
terzo ,, . . . .
quar to
1 9 5 0 pr imo tr imestre . . . .
secondo
terzo ,
quar to ,
1 9 5 1 pr imo t r imes t re , . . .
secondo
terzo „ . . . .
quar to ,
1 9 5 2 pr imo t r imes t re . . . .
Esporta-zioni (')
Importa-zioni (2)
Saldo
milioni di dollari
3.3383.3762.6952.643
2.3662.5102.4512.949
3.3354.0193.6893.978
3.991
1.7891.6011,4781.755
1.8891.9312.3882.644
3.0332.9802.4962.452
2.776
+ 1.549+ 1.775+ 1.217+ 888
+ 477+ 579+ 63+ 305
+ 302+ 1.039+ 1.193+ 1.526
+ 1.215
(') Incluse le riesportazioni e le spedizioni di aiuti.O Importazioni generali.
L a d i m i n u z i o n e n e l
s a l d o a t t i v o , c h e a v e v a
a v u t o i n i z i o n e l s e c o n d o
s e m e s t r e d e l 1 9 4 9 e r a g -
g i u n t o i l s u o m a s s i m o n e l
t e r z o t r i m e s t r e d e l l ' a n n o
s u c c e s s i v o , m u t ò t e n d e n z a
n e l q u a r t o t r i m e s t r e d e l
1 9 5 0 . I n q u e s t ' a n n o l ' a -
v a n z o c o m m e r c i a l e t o c c ò
d i n u o v o i $ 4 m i l i a r d i e d
i l s a l d o a t t i v o d e l l a b i l a n -
c i a d e i p a g a m e n t i g i u n s e
a c i r c a $ 5 m i l i a r d i ( v e -
d a s i t a b e l l a a p a g i n a 1 9 ) .
I p r o v e n t i d e l l e p a r t i t e
i n v i s i b i l i s u p e r a r o n o n e l
1 9 5 1 q u e l l i d e l 1 9 5 0 , p r i n -
c i p a l m e n t e p e r l ' i n c r e m e n -
— 97 —
Paesi O.E.C.E.: Part i te corrent i della b i lancia dei pagament i .
Classificazione
Merci (f.o.b.)Importazioni . . .Esportazioni . . .
Bilancia commerciale
Proventi nett i da:Investimenti . . .Trasporti . . . .Altri servizi. . . .
Bilancia dei servizi .
Bilancia dellepartite correnti . .
con gli Stati Uniti
1948 1949 1950 1951*
Bilancia
con altri paesi
1948 1949 1950 1951*
totale
1948 1949 1950 1951*
miliardi di dollari S.U.
4,51,2
-3,3
0-0,3+ 0,2
-0,1
-3,4
4,21,0
-3,2
0-0,2+ 0,3
+ 0,1
-3,1
3,41,3
-2,1
1+0,4
+ 0,4
- 1 J
5,12,0
-3,1
j + 0,1
+ 0,1
-3,0
10,88,2
-2,6
+ 0,4+ 0,3+ 0,1
+ 0,8
-1,8
9,29,2
0
+ 0,5+ 0,1-0,2
+ 0,4
+ 0,4
9,48,6
-0,8
1+0,5
+ 0,5
-0,3
13,212,1
-1,1
1+0,3
+ 0,3
-0,8
15,39,4
-5,9
+ 0,40
+ 0,3
+ 0,7
-5,2
13,410,2
-3,2
+ 0,5-0,1+ 0,1
+ 0,5
-2,7
12,89,9
-2,9
1+0,9
+ 0,9
-2,0
18,314,1
-4,2
1+0,4
+ 0,4
-3,8
* Cifre preliminari. Il Fondo Monetario Internazionale non disponeva ancora delle valutazioni ufficiali per labilancia dei pagamenti di alcuni paesi, fra cui Belgio, Francia ed Italia, quando effettuò le stime complessiveriportate nella tabella. Le valutazioni per il 1951 rappresentano, quindi, delle semplici indicazioni.
t o n e i t r a s p o r t i . D o p o a v e r r e g i s t r a t o u n a s e n s i b i l e d i m i n u z i o n e d u r a n t e i l
p e r i o d o d a l 1 9 4 7 a l 1 9 5 0 , i p r o v e n t i s t a t u n i t e n s i d a i n o l i r i a c q u i s t a r o n o
n u o v a i m p o r t a n z a n e l 1 9 5 1 , i n s e g u i t o a g l i a u m e n t a t i t r a s p o r t i d i c a r b o n e
e g r a n o e d a i n o l i p i ù e l e v a t i e p a g a b i l i i n d o l l a r i .
L ' E u r o p a o c c i d e n t a l e f u i n g r a d o d i r i d u r r e fino a l 1 9 5 0 i l s u o d i s a -
v a n z o n e l l e p a r t i t e c o r r e n t i d e l l a b i l a n c i a d e i p a g a m e n t i , m a n e l 1 9 5 1 s i
r e g i s t r ò u n r e g r e s s o .
L ' a u m e n t o n e l d i s a v a n z o d e l l e p a r t i t e c o r r e n t i s i r i f e r i s c e i n g r a n p a r t e
a g l i S t a t i U n i t i , m a g l i e f f e t t i d e l l e m i s u r e r e s t r i t t i v e s u l l e i m p o r t a z i o n i
Stati Unit i : Commercio estero.
PeriodoEsporta-zioni (')
Importa-zioni (2)
Saldo
Scambi commerciali conO.E.C.E. (3)
Esporta- Importa-zioni (') zioni (2)
milioni di dollari
paesi
Saldo
1949
1950
1951
1950 primo semestre.
secondo „
1951 primo semestre .
secondo ,,
12.051
10.275
15.020
4.875
5.400
7.354
7.666
6.622
8.852
10.962
3.820
5.032
6.014
4.948
+ 5.429
+ 1.423
+ 4.058
+ 1.055
+ 368
+ 1.340
+ 2.718
4.076
3.165
4.824
1.538
1.627
2.375
2.449
842
1.261
1.911
483
778
1.028883
+ 3.234
+ 1.9C4
+ 2.913
+ 1.055
+ 849
+ 1.347
+ 1.566
(2) Comprese le riesportazioni e le spedizioni di aiuti e soccorso. (2) Importazioni generali. (') Esclusi i (enitorid'oltremare.
— 98 —
adottate in diversi paesi produttori di materie prime, eserciteranno soltantonel 1952 la loro influenza sul commercio.
Le importazioni statunitensi toccarono il livello più alto nel primo trimestre del1951, mentre le esportazioni - nonostante un temporaneo declino nel terzo trimestre -rimasero a livelli senza precedenti per la maggior parte dell'anno. Alcune circostanzeeccezionali quali discontinuità nei trasporti di petrolio provenienti dall'Iran, scarsiraccolti cerealicoli in India ed Argentina e basso livello della produzione carbonifera inEuropa, hanno privato altri paesi delle loro normali fonti di approvvigionamento diprodotti-base, costringendoli a rivolgersi agli Stati Uniti. Il valore del carbone ameri-cano esportato verso i paesi dell'O.E.C.E. è ammontato a $280 milioni nel 1951,rispetto a $8 milioni nel 1950, ma l'esportazione di questo prodotto sta, fortunata-mente, di nuovo diminuendo, dato che presto la produzione europea basterà al fab-bisogno. Il valore delle esportazioni delle partite della cosiddetta "categoria speciale"(principalmente equipaggiamenti militari) è, invece, salito da $632 milioni nel 1950a $1.552 milioni nel 1951.
Gli Stati Uniti importano un volume di merci del 40—50% superiore a quelloprebellico, ma pagano prezzi uni tar i tre volte più alti di prima della guerra (a
Stati Uniti: Commercio estero.Dati mensili, in milioni di dollari.
1600
ZOOImportazioni
Esportazioni complessive
I | | I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I M I I M I I I I I I I I I I I I I I I I I I I M I I I I I I
1600
1400
1200
1000
800
600
400
200
1945 1946 1947 1948 1949 1950 1951 1952
Bilancia commerciale mensile, in milioni di dollari.
1945 1946 1951 1952
— 99 —
Stat i Un i t i : Ind ic i del valore globale, valore uni tar io evolume delle importazioni ed espor taz ion i .
Anno
1936-38 . . . .
19471948194919501951
Importazioni per il consumo
Valoreglobale
Valoreunitario Volume
Esportazioni*
Valoreglobale
Valoreunitario Volume
base: 1936-38 = 100
100
230288268355439
100
213235224243305
100
108123120146144
100
518428408347508
100
188200185180206
100
275214221193247
* Escluse le riesportazioni.
c a u s a d e l l ' i n t e n s a d o m a n d a d i m a t e r i e p r i m e d a p a r t e d e g l i s tess i S t a t i U n i t i , c o n t r a -
r i a m e n t e a q u a n t o a v v e n n e d u r a n t e i l p e r i o d o d e l l a c r i s i d e l 1 9 3 0 ) . I l v o l u m e d e l l e
e s p o r t a z i o n i è a u m e n t a t o d i d u e v o l t e e m e z z o e d i p r o d o t t i s o n o v e n d u t i a p r e z z i
q u a s i r a d d o p p i a t i . N e l 1951 l e i m p o r t a z i o n i ( n o n o s t a n t e i p r e z z i p i ù e l e v a t i ) e r a n o ,
p e r v a l o r e c o m p l e s s i v o , c r e s c i u t e u n p o ' m e n o d e l l e e s p o r t a z i o n i , t o c c a n d o , i n e n t r a m b i
i c a s i , u n l i ve l l o d a q u a t t r o a c i n q u e v o l t e q u e l l o p r e b e l l i c o .
N e l l o s t e sso a n n o , i p r o d o t t i finiti e s e m i l a v o r a t i h a n n o c o s t i t u i t o q u a s i d u e
t e r z i d e l l e e s p o r t a z i o n i a m e r i c a n e , oss ia p r e s s o a p o c o l a s t e s sa p r o p o r z i o n e d i q u e s t i
u l t i m i a n n i . U n a c a r a t t e r i s t i c a d e l l o s v i l u p p o d e l c o m m e r c i o a m e r i c a n o è s t a t o l ' i n -
c r e m e n t o n e i m a n u f a t t i f o r n i t i a l l e r e g i o n i p r o d u t t r i c i d i m a t e r i e p r i m e .
C o m e si p u ò r i l e v a r e d a l l a s e g u e n t e t a b e l l a , c i s o n o o r a b e n p o c h e a r e e n e l
m o n d o v e r s o l e q u a l i g l i S t a t i U n i t i n o n a b b i a n o u n s a l d o a t t i v o n e l l e p a r t i t e c o r r e n t i
d e l l a p r o p r i a b i l a n c i a d e i p a g a m e n t i .
M e n t r e n e l 1 9 5 0 i p a e s i e u r o p e i a v e v a n o p o t u t o p r o c u r a r s i d o l l a r i c o l c o m m e r c i o
t r i a n g o l a r e ( c i o è , v e n d e n d o m a n u f a t t i a i p a e s i d ' o l t r e m a r e , p r o d u t t o r i d i m a t e r i e p r i m e ,
c h e v a n t a v a n o u n s a l d o a t t i v o v e r s o g l i S t a t i U n i t i ) , a l l a fine d e l 1 9 5 1 q u e s t e p o s -
s i b i l i t à e r a n o p r a t i c a m e n t e s c o m p a r s e .
S t a t i U n i t i : R i p a r t i z i o n e g e o g r a f i c a d e i s a l d i d e l l a b i l a n c i a d e i b e n i e s e r v i z i . *
Periodo
194919501951
1949 primo trimestre . .secondo „ . .terzo „ . .quarto „ . .
1950 primo trimestre . .secondo ,, . .terzo ,, . .quarto „ . .
1951 primo trimestre . •secondo ,, . .terzo „ . .quarto ,, . .
PaesiO.E.C.E.
Territorid'oltre-
mare del-l'O.E.C.E.
CanadaAmerica
latinaAltrearee Totale
Areadella
sterlina
milioni di dollari
3.1711.7343.041
926962664619
520443284487
526880708927
190— 312— 518
29658016
— 50— 75— 69— 118
— 196— 133— 106— 83
585293672
1672767468
63142
— 29117
17828087
127
725357
1.017
224200184117
6128
— 11234
— 82235474390
1.700225817
492523379306
188179
— 55— 87
3483
198502
6.3712.2975.029
1.8382.0261.3811.126
727817120633
4601.3451.3611.863
790— 361
260
143318231
98
9— 103— 107— 160
— 171— 139
70500
* II disavanzo è contraddistinto dal segno (—). In caso diverso s'intende un'eccedenza.
Australia: Bilancia dei pagamenti.
— 100 —
Come si può anche rilevare dalla tabella che precede, il rovesciamentonella situazione della bilancia dei pagamenti americana è stato più pronun-ciato nei confronti de l l ' a rea d e l l a s t e r l i n a .
Si è già accennato all'improvviso mutamento verificatosi negli scambicommerciali d e l l ' A u s t r a l i a . L'anno luglio 1951-giugno 1952 non è ancoraterminato, ma si è compiuto un tentativo di stima sulla base dei datidisponibili per i primi otto mesi.*
La rapida indu-strializzazione, non-ché l'arrivo di moltiimmigranti, hannoprovocato una conti-nua espansione delvolume delle impor-tazioni, fino a che,nella primavera del1952, furono adottate
• stima anticipata. misure, non solo perridurre le importazio-
ni, ma anche per adeguare il volume degli investimenti a quello delrisparmio interno, più le risorse ottenibili dall'estero.
La N u o v a Z e l a n d a registrò ancora un saldo attivo nel primo semestredel 1951, mentre ne riportò uno passivo nel secondo (terminando l'annonel suo complesso con un saldo attivo di £ N Z 1 6 milioni nelle partitecorrenti della sua bilancia dei pagamenti), ma si prevede che quest'annoi proventi derivanti dalle vendite di lana raggiungeranno soltanto la metàdell'importo percepito l'anno precedente, a causa del ribasso nei prezzi dioltre il 50 %. Allo scopo di contribuire alla normalizzazione della situazionedell'area della sterlina, nonché di migliorare la propria, nella primavera del1952, la Nuova Zelanda decise di ridurre le importazioni private del 20%.
Classificazione
Esportazioni (f.o.b.) e produzione di oroImportazioni (f.o.b.)
SaldoPartite invisibili (al netto)
Saldo delle p a r t i t e c o r r e n t i . . .
1949-50 1950-51 1951-52*
milioni di £A
606538
+ 68— 117
— 49
992743
+ 249— 165
+ 84
7001.100
— 400— 200
— 600
P e r q u a n t o r i g u a r d a i l R e g n o U n i t o , i l p e g g i o r a m e n t o n e l l a b i l a n -
c i a d e i p a g a m e n t i , c o n i l p a s s a g g i o d a u n ' e c c e d e n z a d i £ 2 4 4 m i l i o n i n e l l e
p a r t i t e c o r r e n t i p e r i l 1 9 5 0 , a d u n d i s a v a n z o d i £ 5 2 1 m i l i o n i p e r l ' a n n o
s u c c e s s i v o , a v e v a g i à a v u t o i n i z i o n e l p r i m o s e m e s t r e d e l 1 9 5 1 , m a s i è
a c c e n t u a t o n e l s e c o n d o .
N o n s o l o si è r e g i s t r a t o u n a u m e n t o n e l s a l d o p a s s i v o , m a il p r o v e n t o n e t t o
d i o g n i v o c e d e l l e p a r t i t e i n v i s i b i l i ( c o m e r i s u l t a d a l l e s t a t i s t i c h e p u b b l i c a t e ) è s t a t o m e n o
f a v o r e v o l e n e l 1951 c h e n e l 1 9 5 0 . I l p e g g i o r a m e n t o d e l l a s i t u a z i o n e , i n o l t r e , si è v e r i -
ficato i n t e r a m e n t e n e l l a s e c o n d a m e t à d e l l ' a n n o , c o n t e m p o r a n e a m e n t e a l r e g r e s s o m a s -
s i m o n e l l a v o c e " A l t r e p a r t i t e " ( c h e c o m p r e n d o n o i p r o v e n t i d e l l e o p e r a z i o n i c o r -
r e n t i c o n l e c o m p a g n i e p e t r o l i f e r e b r i t a n n i c h e d ' o l t r e m a r e - v e d a s i p a g i n a 2 4 ) .
I l n o t e v o l e i n c r e m e n t o n e l v a l o r e d e l l e i m p o r t a z i o n i b r i t a n n i c h e n e l 1 9 5 1 è
d a a t t r i b u i r s i p e r i l 3 0 % a l l ' a u m e n t o n e i p r e z z i e p e r i l 1 6 % a l m a g g i o r v o l u m e
* Pubb l ica ta in " T h e Banke r " (Londra ) , apr i le 1952.
— 101 —
Regno U n i t o : Par t i te co r ren t i del la b i l anc ia dei pagament i .
Classificazione
Esportazioni e riesportazioni (f.o.b.) . . . .
Transazioni governative (al netto)Partite invisibili (al netto)
Interessi, profitti e dividendiNoli
Altre partite
T o t a l e n e t t o de l l e p a r t i t e i n v i s i b i l i .
S a l d o t o t a l e de l l e p a r t i t e c o r r e n t i . .
1947 1948 1949 1950 1951*
milioni di sterline
1.5601.135
— 425
— 230
+ 80+ 33— 55+ 52
— 120
— 545
1.7911.588
— 203
— 92
+ 76+ 76— 33+ 150
+ 177
— 26
1.9741.820
— 154
— 149
+ 78+ 81_ 30+ 179
+ 159
+ 5
2.3722.225
— 147
— 141
+ 128+ 113— 22+ 313
+ 391
+ 244
3.4972.708
_ 789
— 149
+ 90+ 106— 34+ 255
+ 268
— 521
Dati provvisori.
r i s p e t t o a l 1 9 5 0 . I l v o l u m e d e l l e e s p o r t a z i o n i , c h e e r a m i g l i o r a t o m o l t o r a p i d a m e n t e
d a l l a fine d e l l a g u e r r a , r e g i s t r ò n e l 1951 u n a u m e n t o d i n o n o l t r e i l 3 % .
S p e c i a l m e n t e i n s e g u i t o a l l a c o s t i t u z i o n e d e l l e s c o r t e , e f f e t t u a t a n e l 1 9 5 1 , è s t a t o
n e c e s s a r i o i m p o r t a r e m a g g i o r i q u a n t i t à d i m a t e r i e p r i m e e d i a l c u n i p r o d o t t i s e m i -
l a v o r a t i p e r l ' i n d u s t r i a . Q u e s t o m a g g i o r v o l u m e d i i m p o r t a z i o n i c o n t r i b u ì n o n s o l o
a d a c c r e s c e r e i l d i s a v a n z o c o m m e r c i a l e , m a l e v a r i a z i o n i n e l l e p a r t i t e i n v i s i b i l i e d i l
p e g g i o r a m e n t o n e l l e r a g i o n i d i s c a m b i o c o s t a r o n o , n e l 1 9 5 1 , c o m p l e s s i v a m e n t e c i r c a £ 5 0 0
m i l i o n i a l R e g n o U n i t o ( s e c o n d o 1' " E c o n o m i e S u r v e y fo r 1 9 5 2 " ) .
-150
R e g n o U n i t o : C o m m e r c i o e s t e r o .Dati mensil i, in milioni di sterline.
1945 1946 1947 1948 1949
— 102 —
Regno Unito: Si era nutrito il timore che il program-Volume del commercio estero. ma per il riarmo avrebbe seriamente ridotto
le esportazioni, specialmente dei prodotti delleindustrie metallurgica e meccanica; ma, difatto, il volume dei prodotti dell'industria mec-canica esportato è stato, nel 1951, del 4%superiore a quello del 1950 ed ha rappresen-tato non meno del 38% delle esportazionicomplessive del decorso anno. Purtuttavia,l'industria meccanica trovò difficoltà ad ese-guire tutte le ordinazioni ricevute; spesso vifurono inoltre, lunghe dilazioni nelle consegne.
In pari tempo, si è registrato una caduta nella domanda mondiale per i tessili e di-versi altri beni di consumo, che ha coinciso con l'intensificarsi della concorrenzaestera. Cioè, per dirla con 1' "Economie Survey": "II risultato fu che non pote-vamo vendere in quantità sufficienti i prodotti che eravamo in grado di fornire enon eravamo in grado di fornire in quantità sufficienti i prodotti che potevamo ven-dere."
Anno
1947 . .194819491950 .1951
Importazioni Esportazioni
indice: 1947 = 100
100105114114132
100127140162167
Regno Un i to : Percentual i delle importazioni ed esportazioni verso le pr inc ipal iar ee di scambio.
Anno
1929
1937
1948194919501951
Emisferoocciden-
tale
Importazioni
Areadella
sterlina
Paesidel-
l'O.E.C.E.*
Restodel
mondo
Emisferoocciden-
tale
Esportazioni
Areadella
sterlina
Paesidel-
l'O.E.C.E.*
Restodel
mondo
percentuali
31
30
30282525
26
31
36373836
31
24
21242526
12
15
13111213
21
19
16151817
37
39
48514749
31
28
25232625
11
14
111199
* Inclusi i territori d'oltremare (tranne quelli compresi nell'area della sterlina).
R i s p e t t o a l p e r i o d o p r e b e l l i c o , l a p a r t e c i p a z i o n e d e l l ' a r e a d e l l a s t e r l i n a a l c o m -
m e r c i o d e l R e g n o U n i t o h a g u a d a g n a t o i n i m p o r t a n z a t a n t o n e i r i g u a r d i d e l l e i m -
p o r t a z i o n i q u a n t o d e l l e e s p o r t a z i o n i . Q u e s t o a n d a m e n t o m e t t e n o n s o l t a n t o i n r i l i e v o l a
r e l a t i v a l i b e r t à d e g l i s c a m b i e d e i p a g a m e n t i a l l ' i n t e r n o d e l l ' a r e a , m a a n c h e , p e r q u a n t o
r i g u a r d a l e e s p o r t a z i o n i , i l f a t t o c h e i p a e s i d e t e n t o r i d i c o s p i c u i s a l d i i n s t e r l i n e
h a n n o a u m e n t a t o l a l o r o d o m a n d a , p e r c u i le e s p o r t a z i o n i c h e a l t r i m e n t i a v r e b b e r o
p r e s o u n ' a l t r a d i r e z i o n e , h a n n o m o s t r a t o l a t e n d e n z a a d i r i g e r s i v e r s o d i ess i . L a
r i d u z i o n e n e l l e i m p o r t a z i o n i p r o v e n i e n t i d a l l ' a r e a d e l d o l l a r o d e r i v a i n p a r t e d a l -
l ' a u m e n t a t a d i s p o n i b i l i t à d i a l t r e f o n t i d i a p p r o v v i g i o n a m e n t o ( a d e s e m p i o , i n a l c u n i
p a e s i d e l l ' O . E . C . E . e n e i l o r o t e r r i t o r i d ' o l t r e m a r e ) e d i n p a r t e d a l " t a g l i o " a p p o r -
t a t o d a l l e a u t o r i t à a l l e i m p o r t a z i o n i d a l l ' a r e a d e l d o l l a r o .
A l l a c o n f e r e n z a d e i m i n i s t r i d e l l e finanze d e l C o m m o n w e a l t h , s v o l t a s i a L o n d r a
n e l g e n n a i o 1 9 5 2 , è s t a t o d e c i s o , d o p o a v e r t e n u t o c o n t o d e l l ' a i u t o p e r l a d i f e sa
c o n f e r i t o a l R e g n o U n i t o , n o n c h é d i a l t r e d o n a z i o n i o p r e s t i t i e s t e r i , c h e l ' a r e a d e l l a
s t e r l i n a n e l s u o c o m p l e s s o d e b b a r a g g i u n g e r e l ' e q u i l i b r i o c o n i l r e s t o d e l m o n d o n e l
s e c o n d o s e m e s t r e d e l 1 9 5 2 , m e n t r e n e l l a s e c o n d a m e t à d e l l ' a n n o p r e c e d e n t e e s sa a v e v a
r e g i s t r a t o u n s a l d o p a s s i v o d i c i r c a £ 7 5 0 m i l i o n i . N e i p r i m i c i n q u e m e s i d e l 1 9 5 2 ,
l a m a g g i o r p a r t e d e i p a e s i d ' o l t r e m a r e , m e m b r i d e l l ' a r e a d e l l a s t e r l i n a , h a n n o a n n u n -
c i a t o n u o v e m i s u r e i n t e s e a r i d u r r e l e i m p o r t a z i o n i p r o v e n i e n t i d a l r e s t o d e l m o n d o
e d a l c u n i d i essi , s p e c i a l m e n t e l ' A u s t r a l i a , h a n n o r i t e n u t o n e c e s s a r i o , i n c o n s i d e r a -
— 103 —
zione dei loro cospicui saldi passivi complessivi, di ridurre anche le importazionidall'area della sterlina.
Per quanto riguarda il Regno Unito, nel 1952 è stato necessario apportare"tagli" sostanziali al p rogramma originario delle spese nei paesi d'oltremare.Questo programma era stato preparato, basandosi approssimativamente sulla stessaquantità di prodotti alimentari consumati nel 1951; su un aumento nel consumodi materie prime (necessaria premessa all'incremento nell'attività industriale); su fortiimportazioni di macchine utensili e di altre attrezzature indispensabili al riarmo; suuna certa ricostituzione delle scorte commerciali e su acquisti per incrementare lescorte di materiali strategici. Successivamente, quando la lista venne riesaminata alloscopo di ridurre le spese di £600 milioni,* si cercò di assicurare all'industria gli approv-vigionamenti necessari per consentire l'espansione nella produzione. Il maggiore pesodelle riduzioni doveva, quindi, essere sopportato dai consumi di prodotti alimentarie dalle scorte di derrate alimentari, tabacco e materie prime, mentre avrebbero dovutocontribuirvi anche economie nelle partite invisibili (turismo, noli e spese governative neipaesi d'oltremare).
L'effetto di queste riduzioni sarà di comprimere le importazioni ad unvolume inferiore a quello normale degli anni immediatamente precedenti laseconda guerra mondiale e ciò senza tener conto dell'aumento del 6 % nellapopolazione e del considerevole incremento nella produzione industrialeverificatisi da quell'epoca. Con questi "tagli" il Regno Unito ha, in uncerto qual senso, abbandonato la liberazione del commercio alla qualeaveva aderito, ma il governo britannico aveva ottenuto la necessaria appro-vazione dai competenti organi dell'O.E.C.E. per questa azione.
Anche la F r a n c i a decise di ridurre le proprie importazioni allo scopodi arrestare il progressivo esaurirsi delle sue riserve monetarie. In seguitoalle decisioni del governo francese, adottate nel febbraio 1952, e con la debitaapprovazione dell'O.E.C.E. sono state ripristinate le quote per tutte leimportazioni provenienti dai paesi dell'O.E.C.E., ad eccezione di qualcheprodotto alimentare e delle materie prime. Secondo una dichiarazione delMinistro francese per gli Affari economici, ne dovrebbe risultare una dimi-nuzione nella percentuale di liberazione dal 75 al 40 % (rapporto fra im-portazioni esenti da restrizioni quantitative ed importazioni private com-plessive dai paesi dell 'O.E.C.E.). Contemporaneamente sono stati presi alcuniprovvedimenti per promuovere le esportazioni (fra cui l'estensione a tuttele esportazioni dell'esenzione dal pagamento delle tasse e degli oneri sociali, inun primo tempo accordata soltanto alle esportazioni verso l'area del dollaro)ed è stato inasprito il controllo sulle cessioni delle divise estere per il rego-lamento delle importazioni.
Nella Introduzione alla presente Relazione sono già state ricordate le circo-stanze che hanno condotto all'improvviso peggioramento nella situazione valutaria
* Come è stato menzionato a pagina 26, 1' "Economie Survey" valuta la riduzione nel volumedelle importazioni al 10% fra il 1951 e 1952; in termini di prezzi invariati ciò corrisponderebbead un minor importo di £300 milioni nel 1952 nei confronti dell'anno precedente; metà di questasomma dovrebbe essere rappresentata dalla diminuzione nelle importazioni destinate alla costituzionedi scorte. . . . .
— 104 —
della Francia. A questo proposito si è menzionato che la Francia metropolitana hadovuto sopportare il peso dei cospicui saldi passivi dei territori francesi d'oltre-mare, che pare siano ammontati a fr.fr. 200 miliardi nel 1950 e, forse, a fr.fr. 300miliardi nel 1951. Queste cifre sono solo approssimative; le statistiche relative allabilancia dei pagamenti francese contengono dati:
1. sugli scambi commerciali della Francia metropolitana con tutti gli altri paesi(esclusi i territori d'oltremare);
2. sugli scambi commerciali dei territori francesi d'oltremare con tutti gli altripaesi (esclusa la Francia metropolitana) ;
3. sugli scambi commerciali dell'intera area del franco francese con il resto delmondo, che si ottengono addizionando i saldi sub 1) e 2).
Non esistono, invece, valutazioni separate relative al saldo tra Francia metro-politana e resto dell'area del franco francese (come si hanno, invece, per il saldo fraRegno Unito e resto dell'area della sterlina) ; non si dispone, quindi, di stime sullabilancia dei pagamenti della Francia metropolitana rispetto al commercio con t u t t igli altri paesi, inclusi i proprì territori d'oltremare.
Sta di fatto, però, che la Francia, come il Regno Unito, vantava un cospicuosaldo attivo verso la sua area monetaria d'oltremare. Per quanto concerne la bilanciacommerciale, questa può essere dedotta dalle comuni statistiche commerciali.
Anche per le partite invisibili la Francia metropolitana ha avuto cer-tamente una posizione créditrice verso i suoi territori d'oltremare e nonsolo per quanto riguarda la partita "noli", ma anche per quella degli"interessi e dividendi", sebbene per queste partite non siano disponibili datiprecisi. Escludendo queste partite invisibili, si può valutare che nella bilan-cia commerciale, calcolata su base f. o. b., con il "resto dell'area del francofrancese", la Francia metropolitana abbia registrato un'eccedenza di almenofr.fr. 150 miliardi nel 1950 e di fr.fr. 270 miliardi nel 1951 (cifre checorrispondono, rispettivamente, a circa $400 milioni e $770 milioni). Seper calcolare la bilancia dei pagamenti in Francia si seguisse lo stesso metodoimpiegato nel Regno Unito, si constaterebbe che la Francia metropolitanaha registrato una notevole eccedenza nelle partite correnti nel 1950, sicchéil proprio disavanzo verso altri paesi (stimato a $ 115 milioni) sarebbe piùche compensato dal suo saldo attivo di almeno $400 milioni verso i propriterritori d'oltremare. Siccome questa eccedenza (a cui corrisponde, natural-mente, il disavanzo dei territori d'oltremare) è stata per la maggior partefinanziata con l'esportazione di capitali francesi — governativi e privati —
essa non ha potuto dare fruttiimmediati; i territori francesid'oltremare avevano, inoltre,un disavanzo verso il resto delmondo (cioè, tutti i paesi, e-sclusa la Francia metropoli-tana, come si è accennatoall'inizio di questa pagina).
Francia metropolitana:Commercio con i suoi territori d'oltremare.
Anno
1948194919501951
Importazioni Esportazioni Saldo
miliardi di franchi francesi
190241280335
192327387546
+ 2+ 86+ 107+ 211
— 105 —
Per l'area del franco francese, considerata globalmente, le stime re-
lative alla bilancia dei pagamenti del 1951, presentano un cospicuo au-
mento nel disavanzo delle partite correnti.
A r e a de l f r a n c o f r a n c e s e : P a r t i t e c o r r e n t i d e l l a b i l a n c i a de i p a g a m e n t i .
Classificazione
Francia metropol i tana:Merci (2)
Importazioni (f.o.b.)Esportazioni (f.o.b.)
Saldo
Partite invisibili (al netto)
NoliInteressi e dividendiAltre partite
Totale partite invisibili
Disavanzo dei te r r i to r if rancesi d 'ol t remare . . . .
Saldo delle part i te corrent idell'intera area del franco fran-cese
1947 1948 1949 1950 1951 («)
milioni di dollari S.U.
2.4921.040
— 1.452
+ 9— 311+ 122+ 119
— 61
— 163
— 1.676
2.5101.082
— 1.428
+ 70— 273+ 132— 31
— 102
— 208
— 1.738
2.0351.567
— 468
+ 121— 209+ 100— 83
— 71
— 167
— 706
1.9581.880
— 78
+ 141— 141+ 52— 89
— 37
— 123
— 238
3.2672.496
— 771
+ 77— 203+ 38— 113
— 201
— 88
— 1.060
(') Dati provvisori.(2) In relazione ai paesi esteri (cioè esclusi i territori francesi d'oltremare).
L ' a n d a m e n t o s f a v o r e v o l e a s s u n t o d a g l i e v e n t i n e l 1 9 5 1 . p u ò e s s e r e r i l e v a t o
d a l l a b i l a n c i a c o m m e r c i a l e .
Francia metropolitana: Commercio estero.*
Periodo
1948194919501951 . . . .
1950 primo trimestresecondo „terzo ,,quarto „
1951 primo trimestresecondo ,,terzo ,,quarto ,,
1952 primo trimestre
Valore
Importazioni Esportazioni Saldo
miliardi di franchi francesi
673926
1.0731.607
278270229296
344424402437
477
434784
1.0731.479
236244240352
357380351391
367
— 239_ 142
0_ 128
— 42— 26+ 11+ 56
+ 13_ 44— 51— 46
— 110
* Con i paesi esteri ed i territori francesi d'oltremare.
D o p o e s s e r e s t a t o i n p a r e g g i o n e l 1 9 5 0 , i l c o m m e r c i o e s t e r o d e l l a
F r a n c i a m e t r o p o l i t a n a r e g i s t r ò d i n u o v o u n s a l d o p a s s i v o v e r s o t u t t i g l i
— 106 —
altri paesi, considerati complessivamente, ma, in termini reali, esso era note-volmente inferiore a quello del 1948 e 1949, perché bisogna tener contodell'incremento nei prezzi all'ingrosso (del 20% nel 1950 e del 26% nel1951). Nel 1951, inoltre, non meno del 9 2 % delle importazioni globali èstato coperto dalle esportazioni, rispetto al 64% nel 1948 ed all'85 % nel1949.
Francia: Commercio estero.Dati mensili, in miliardi di franchi francesi.
/x / i Importazioni
' i r / h
Esportazioni
11111111
180
160
140
120
100
1946 1947 1948 1949 1950 1951 1952 1953
40
20
0
-20
-10
I I v o l u m e d e l c o m m e r c i o s i è a c c r e s c i u t o c o s t a n t e m e n t e i n q u e s t i u l t i m i
a n n i : s i v a l u t a c h e n e l 1 9 5 1 l e i m p o r t a z i o n i a b b i a n o s u p e r a t o d e l 2 3 % i l
l i v e l l o d e l 1 9 4 9 , m e n t r e p e r l e e s p o r t a z i o n i l ' a u m e n t o n o n è s t a t o i n f e r i o r e
a l 6 1 % .
Francia: Commercio estero.Dati mensili, in miliardi di franchi francesi al potere d'acquisto del 1949.
140
120
100
80
60
40
20
ti \Al li\,
v y t
J
±L 1 11 11 1
Importazioni
R \ -
Esportazioni
1 1 1 11 H
I f
ViA /
II
\ j
1
Ity /
V
u_ i
Ay
i i i XL H 1 1 1 1 II I I
Importazi
Esporfazi
1 1 1 H
F
oni
am
11 1
"I1
id
11
1946 1947 1948 1949 1950 1951 1952 1953
140
120
100
80
60
40
20
0
— 107 —
Francia metropolitana: Ripartizione del commercio estero per areemonetarie.
Classifica-zione
1950:ImportazioniEsportazioni
Saldo .1951:ImportazioniEsportazioni
Saldo .
Areadel
dollaro
Are
PaesiO.E.C.E.
a della ste
Altripaesi
lina
Totale
Altripaesi
O.E.C.E.
Altripaesi
Territorifrancesi,d'oltre-mare
Totale
miliardi di franchi francesi
16560
— 105
241116
— 125
86112
+ 26
162157
— 5
16130
_ 131
28652
— 234
247142
— 105
448209
— 239
262353
+ 91
397420
+ 23
119131
+ 12
185188
+ 3
260387
+ 107
335546
+ 211
1.0731.073
0
1.6071.479
_ 128
I I 1 9 5 1 è s t a t o c a r a t t e r i z z a t o d a u n c r e s c e n t e d i s a v a n z o c o m m e r c i a l e
s i a v e r s o l ' a r e a d e l d o l l a r o , s ia v e r s o q u e l l a d e l l a s t e r l i n a ( s p e c i a l m e n t e
v e r s o q u e s t ' u l t i m a ) e d a u n a c r e s c e n t e e c c e d e n z a v e r s o i t e r r i t o r i f r a n c e s i
d ' o l t r e m a r e . N e i p r i m i d u e m e s i d e l 1 9 5 2 si è a v u t o a n c o r a u n c o s p i c u o
s a l d o p a s s i v o , m a n e l m a r z o esso si è r i d o t t o a fr.fr. 2 4 m i l i a r d i ; q u e s t a
d i m i n u z i o n e è i n g r a n p a r t e l a c o n s e g u e n z a d e l l e r i g o r o s e r e s t r i z i o n i i m p o s t e
a l l e i m p o r t a z i o n i .
A n c h e l ' I t a l i a , n e l 1 9 5 1 , h a s u b i t o u n a u m e n t o n e l s u o d i s a v a n z o
c o m m e r c i a l e d a t o c h e i l v a l o r e d e l l e i m p o r t a z i o n i è c r e s c i u t o d e l 4 6 % ,
c o n t r o s o l t a n t o i l 3 6 % p e r l e e s p o r t a z i o n i .
C i r c a u n t e r z o d e l l ' i n c r e m e n t o n e l v a l o r e d e l l e i m p o r t a z i o n i fu d o v u t o
a l l ' a u m e n t o n e l v o l u m e e g l i a l t r i d u e t e r z i a l l ' a u m e n t o d e i p r e z z i . N e l l a
p r i m a m e t à d e l 1951 l e r a g i o n i d i s c a m b i o s o n o s t a t e l e p i ù s f a v o r e v o l i p e r
l ' I t a l i a d o p o i l 1 9 4 8 ; n e i m e s i succe s s iv i si n o t ò u n m i g l i o r a m e n t o , g r a z i e ,
s p e c i a l m e n t e a l l a c a d u t a n e i p r e z z i d e l l e m a t e r i e p r i m e . U n a d e l l e d i f f i co l t à
d e l l ' I t a l i a è c o s t i t u i t a d a l f a t t o c h e l e s u e p r i n c i p a l i e s p o r t a z i o n i s o n o c o s t i -
t u i t e d a p r o d o t t i finiti e d a p r o d o t t i a g r i c o l i " d i l u s s o " , m e n t r e , n e l 1 9 5 1 ,
il 6 5 % d e l l e i m p o r t a z i o n i è c o n s i s t i t o d i m a t e r i e p r i m e e p r o d o t t i s e m i l a v o -
r a t i e d i l 1 9 % d i p r o d o t t i a l i m e n t a r i .
I tal ia: Commercio estero.*
Anno
1949 . . .1950 . . .1951 . . .
Valore
Importa-zioni
Esporta-zioni Saldo
miliardi di lire
883926
1.353
641753
1.027
— 242— 173— 326
Prezzo
Importa-zioni
Esporta-zioni
Volume
Importa-zioni
Esporta-zioni
indice: 1948 = 100
9388
116
9791
112
110118130
111139144
* Incluso il commercio del Territorio libero di Trieste,
— 108 —
Dalla seguente tabella, che riporta i dati per la bilancia commerciale espressiin dollari correnti, si può rilevare che il disavanzo commerciale complessivo era nel1951 quasi il doppio di quello per il 1950. Mentre l'eccedenza verso i paesi del-PO.E.C.E. diminuì di $45 milioni, il disavanzo verso i paesi del continente americanoaumentò di quasi $ 140 milioni.
Italia: Ripartizione del commercio per aree monetarie.
Area
Paesi O.E.C.EEuropa orientalePaesi del continente americano
non a "conto bilaterale"*Altri paesi
Totale . . .
1950
Importa-zioni
(c.i.f.)
76879
10939393
1.442
Esporta-zioni
(f.o.b.)
84590
8213348
1.198
Saldo
milioni di
+ 77+ 11
— 27
— 260
— 45
— 244
1951
Importa-zioni
(c.i.f.)
dollari S.U.
1.173101
133556155
2.118
Esporta-zioni
(f.o.b.)
1.205107
8617853
1.629
Saldo
+ 32+ 6
— 47— 378— 102
— 489
* Cioè, l'area del dollaro.
D u r a n t e i l p e r i o d o d i p a e s e c o s t a n t e m e n t e c r e d i t o r e v e r s o l ' U . E . P . ( v e d a s i
c a p i t o l o I X ) , l ' I t a l i a a u m e n t ò l a l i b e r a z i o n e d e l c o m m e r c i o q u a s i a l 1 0 0 % e d
a l l ' i n i z i o d e l 1 9 5 2 v e n n e d e c i s o d i p r o l u n g a r e a t u t t o l ' a n n o l ' a p p l i c a z i o n e d e l l e a t t u a l i
t a r i f f e d o g a n a l i r i d o t t e , a l l e q u a l i e r a g i à s t a t a a p p o r t a t a u n a r i d u z i o n e d e l 1 0 % .
G r a z i e a q u e s t e m i s u r e , si è c o n s e g u i t a n e l l ' U . E . P . u n a s i t u a z i o n e d i e q u i l i b r i o n e i
m e s i d i f e b b r a i o , m a r z o e d a p r i l e 1 9 5 2 .
N e l 1 9 5 1 , l e p a r t i t e c o r r e n t i d e l l a b i l a n c i a d e i p a g a m e n t i r e g i s t r a r o n o , r i s p e t t o a l
1 9 5 0 , u n m a g g i o r e d i s a v a n z o c o m m e r c i a l e e m i n o r i p r o v e n t i n e t t i d a i s e r v i z i . I l d i s a v a n z o
c o m p l e s s i v o n e l l e p a r t i t e c o r r e n t i a m m o n t ò a $ 2 2 3 m i l i o n i c o n t r o $ 5 0 m i l i o n i . N e l
1 9 5 0 , i l s a l d o d i c a s s a c o r r i s p o s e a p p r o s s i m a t i v a m e n t e a l s a l d o e c o n o m i c o , m a n e l
1951 v i fu u n a d i f f e r e n z a d i $ 4 0 - 5 0 m i l i o n i , d o v u t a a v a r i a z i o n i n e i t e r m i n i d i p a g a -
m e n t o .
I ta l ia : Part i te corrent i della bi lancia dei pagament i .*
Classificazione
M e r c i (f.o.b.)
Esportazioni
Saldo
Servizi (al netto)Noli
Altre partite
Saldo netto dei servizi .
Saldo delle part i te corrent i . . .
1947
1.327666
— 661
— 161+ 6+ 34— 11
— 132
— 793
1948 1949
milioni di dollari
1.3881.068
— 320
— 107+ 24+ 85+ 18
+ 20
— 300
1.4201.115
— 305
— 95+ 35+ 95+ 50
+ 85
— 220
1950
S.U.
1.3601.200
— 160
— 60+ 67+ 74+ 29
+ 110
— 50
1951
1.9151.640
— 275
— 101+ 71+ 73+ 9
+ 52
— 223
Compreso il Territorio libero di Trieste dal 1949.
—. 109 —
Anche la G e r m a n i a subì, nel 1951, un peggioramento nella sua posi-zione verso l'area del dollaro; ma contemporaneamente si sviluppò favore-volmente quella verso i paesi dell 'O.E.C.E. ed il risultato netto fu uncospicuo miglioramento nelle partite correnti della bilancia dei pagamenti,essendosi il disavanzo di D M 2.636 milioni ( = $627 milioni) nel 1950trasformato in un'eccedenza di D M 6 4 0 milioni ( = $152 milioni) nel 1951.
Per valore, le importazio-ni sono aumentate del 30%,ma si calcola che i prezzimedi siano cresciuti del 27%,di modo che l'incremento nelvolume non ha superato il2%. L'esiguità dell'incrementonelle importazioni è da attri-buirsi in parte al consumodelle scorte accumulate du-rante la corsa alle impor-tazioni verifìcatasi nella se-conda metà del 1950 ed alfatto che in seguito ai prezzidecrescenti delle materie pri-me, gli importatori tedeschierano divenuti più cauti nelfare acquisti; un altro fattoreè stato la sospensione dellaliberazione del commercio nelfebbraio del 1951 (vedansipagine 8—9). Bisogna poi ag-giungere che, grazie agli ec-cellenti raccolti del 1950 e1951, in quest'ultimo annobastarono importazioni diprodotti alimentari soltantodel 5% superiori a quelledel 1950, nonostante un note-vole aumento nei consumi.
Germania occidentale: Bilancia dei pagamenti.
Classificazione
Merc i (')
Esportazioni (f.o.b.)
Saldo
Serv iz i (al netto) (3)
Saldo delle partite correnti . . .
1950 1951 (')
milioni di dollari S.U.
2.7131.984
— 729
+ 102
— 627
3.5153.479
— 36
+ 188
+ 152
(') Dati provvisori.(*) Compresa la cessione di gas, acqua e corrente elettrica.(3) Inclusi gli acquisti di marchi tedeschi da parte dell'amministrazione
di occupazione americana.
Germania occidentale:Bilancia dei pagamenti per aree monetarie.
Aree
Paesi U.E.P. (3) . .Area del dollaro .Area della sterlinaAltri paesi . . . .
Totale . .
1949 1950 19510)
milioni di dollari S.U.
+ 32— 922— 67— 64
— 1.021
— 159— 275— 246+ 53
— 627
+ 499 (3)— 335— 99+ 87
+ 152
(1) Dati provvisori.(2) Paesi U.E.P., esclusa l'area della sterlina, ma inclusi altri territori
d'oltremare legati a monete europee.(3) Compresi $4 milioni per interessi pagati all'U.E.P.
L e e s p o r t a z i o n i s o n o , i n v e c e , c r e s c i u t e d e l 4 3 % i n v o l u m e e d e l 6 2 % se si
c o n s i d e r a n o i so l i p r o d o t t i f i n i t i . P e r v a l o r e , i l t o t a l e d e l l e e s p o r t a z i o n i è a u m e n t a t o
d e l 7 5 % ( a v e n d o i p r e z z i a l l ' e s p o r t a z i o n e s u p e r a t o d e l 2 2 % il l i v e l l o d e l 1 9 5 0 ) . P u r
t u t t a v i a , l e e s p o r t a z i o n i d e l l a G e r m a n i a o c c i d e n t a l e s o n o a m m o n t a t e , n e l 1 9 5 1 , a so lo
il 5 % d e l l e e s p o r t a z i o n i m o n d i a l i , r i s p e t t o a l 1 0 % p e r t u t t a l a G e r m a n i a p r i m a d e l
1 9 3 9 .
I l m i g l i o r a m e n t o si è m a n i f e s t a t o s p e c i a l m e n t e n e i c o n f r o n t i d e i p a e s i p a r t e c i -
p a n t i a l l ' U . E . P . ( e r i s p e t t i v e a r e e m o n e t a r i e ) , p e r c h é q u e s t e n a z i o n i h a n n o a s s o r b i t o
q u a s i i t r e q u a r t i d e l l e e s p o r t a z i o n i t e d e s c h e , f o r n e n d o a l l a G e r m a n i a c i r c a i l 6 0 %
d e l l e s u e i m p o r t a z i o n i .
A n a l o g a i m p r e s s i o n e si r i c e v e e s a m i n a n d o i d a t i p e r i l c o m m e r c i o v i s i b i l e .
N e l 1 9 5 1 , l a b i l a n c i a v e r s o l ' a r e a d e l d o l l a r o è s t a t a g r a v a t a d a l l e c o n s i d e r e v o l i
i m p o r t a z i o n i d i c a r b o n e a m m o n t a n t i a $ 1 2 6 m i l i o n i , c o r r i s p o n d e n t i , c i o è a l 1 9 % d e l l e
i m p o r t a z i o n i p r o v e n i e n t i d a g l i S t a t i U n i t i . T u t t o c o n s i d e r a t o , c i r c a m e t à d e l l e i m p o r -
t a z i o n i d a l l ' a r e a d e l d o l l a r o s o n o s t a t e finanziate c o n l ' a i u t o e s t e r o , c h e h a t o c c a t o
il l i ve l l o d i $ 4 2 8 m i l i o n i .
110
Germania occidentale: Ripartizione del commercio estero per aree monetarie.
Anno
1950: ImportazioniEsportazioni
Saldo
1951* : ImportazioniEsportazioni
Saldo
Paesi U.E.P. erispettivi territorl
d'oltremareArea deldollaro
Altripaesi Totale
milioni di dollari S.U.
1.9341.502
— 432
2.2042.544
+ 340
575229
— 346
831380
— 451
204252
+ 48
480555
+ 75
2.7131.983
— 730
3.5153.479
— 36
• Dati provvisori.
L a m a s s i m a e s p a n s i o n e r e l a t i v a , n e l v o l u m e d e l c o m m e r c i o , è s t a t a
c o n s e g u i t a r i s p e t t o a l t e r z o g r u p p o d i p a e s i , i n c u i s o n o c o m p r e s i A m e r i c a
l a t i n a , M e d i o e d E s t r e m o o r i e n t e e d E u r o p a o r i e n t a l e e l ' i n c r e m e n t o p i ù
c o n s i d e r e v o l e è s t a t o r e g i s t r a t o n e g l i s c a m b i c o n i p a e s i d ' o l t r e m a r e d i q u e s t o
g r u p p o .
A n c h e i p a e s i d e l B e n e l u x h a n n o , n e l 1 9 5 1 , p o t u t o m i g l i o r a r e l e
l o r o p o s i z i o n i r i s p e t t o a l l a b i l a n c i a d e i p a g a m e n t i , m a i n c o n d i z i o n i p i u t t o s t o
d i v e r s e : e s s e n d o i l B e l g i o e d i l L u s s e m b u r g o g r a n d i p r o d u t t o r i e d e s p o r t a t o r i
d i a c c i a i o , e s s i h a n n o p o t u t o p r o f i t t a r e d e l l a f o r t e d o m a n d a p e r a l c u n i d e i
l o r o p r i n c i p a l i p r o d o t t i d i e s p o r t a z i o n e ( v e d a s i p a g i n a 5 ) , m e n t r e , n e l l a s e -
c o n d a m e t à d e l l ' a n n o , i P a e s i B a s s i , i n s e g u i t o a d a l c u n i m u t a m e n t i r a d i c a l i
n e l l a l o r o p o l i t i c a ( v e d a s i p a g i n a 1 2 ) , r i u s c i r o n o a c o n s e g u i r e u n ' e c c e d e n z a
n e l l e p a r t i t e c o r r e n t i d e l l a b i l a n c i a d e i p a g a m e n t i .
B e l g i o * : P a r t i t e c o r r e n t i d e l l a b i l a n c i a d e i p a g a m e n t i .
Classificazione
M e r c iImportazioni (f.o.b.) . . . .Esportazioni (f.o.b.) . . . .
Saldo
S e r v i z i (a l n e t t o )
TurismoInteressi e dividendi . . . .Salari percepiti all'estero . .
Saldo
Donazioni
S a l d o d e l l e p a r t i t e c o r r e n t i
1947 1948 1949 19501951
gennaio-settembre
milioni di franchi belgi
77.02060.670
— 16.350
— 5.810+ 290+ 140+ 1.700+ 6.050
+ 2.370
+ 640
— 13.340
80.70075.450
— 5.250
— 3.590— 2.100+ 1.740+ 2.540— 1.370
— 2.780
+ 990
— 7.040
72.40079.900
+ 7.500
— 2.800— 1.300+ 300+ 1.600— 1.000
— 3.200
+ 600
+ 4.900
88.90084.100
— 4.800
— 5.200— 1.400+ 200+ 1.600— 900
— 5.700
+ 1.100
— 9.400
85.000102.100
+ 17.100
ìI — 7.500
J— 7.500
+ 1.600
+ 11.200
* Nella tabella e nel testo alle pagine seguenti per Belgio s'intende l'Unione economica belgo-lussenburghese.
— I l l —
II miglioramento della bilancia dei pagamenti del Belgio è prevalentemente ilrisultato di maggiori esportazioni; il commercio invisibile (servizi) ha registrato un cre-scente disavanzo, dovuto a maggiori esborsi per noli.
Mentre nel 1951 il volume delle importazioni ha presso a poco eguagliato quellodel 1950, si calcola che il volume delle esportazioni sia aumentato del 13%. Nellaseconda metà del 1951 i prezzi d'importazione stavano diminuendo, mentre quelliper le esportazioni continuavano a crescere.
B e l g i o : C o m m e r c i o e s t e r o .
Periodo
1949
1950
1951 .
1951 primo trimestre .secondo „terzo „quarto „
1952 primo trimestre .
Valore
Importa-zioni
Esporta-zioni
Saldo
miliardi di franchi belgi
81,9
97,8
127,2
33,132,527,733,1
32,3
80,1
82,8
132,6
30,733,532,934,6
34,6
— 1,8
— 15,0
+ 5,4
- 2,4+ 1,0+ 5,2+ 1,5
+ 2,3
Prezzi
Importa-zioni
Esporta-zioni
Volume
Importa-zioni
Esporta-zioni
indice: 1948 = 100
95
99
120
117122121120
100
90
120
111118124126
98
112
113
123111
98119
108
123
139
141145133138
B e l g i o : R i p a r t i z i o n e d e l l e e s p o r t a z i o n i p e r c a t e g o r i e .
Categoria di merci
Ferro ed acciaioProdotti tessiliProdotti chimici e fertiliz-
zantiMacchinar! e veicoli . . .Prodotti metallurgici . . .
Totale
Altre esportazioni . . . .
Totale complessivo .
Valore
1949 1950 1951
miliardi di franchi belgi
19,713,6
7,412,23,7
56,6
23,5
80,1
13,619,2
8,17,83,8
52,5
30,3
82,8
33,026,2
13,511,55,5
89,7
42,9
132,6
Aliquota nel totale
1949 1950 1951
percentuali
24,617,0
9,315,24,6
70,7
29,3
100,0
16,423,2
9,89,44,6
63,4
36,6
100,0
24,919,7
10,28,74,1
67,6
32,4
100,0
F e r r o , a c c i a i o e tessi l i r a p p r e s e n t a n o i p r o d o t t i f o n d a m e n t a l i d e l l e e s p o r t a z i o n i
b e l g h e , m e n t r e , d a p o c o s t a n n o c r e s c e n d o i n i m p o r t a n z a i p r o d o t t i d e l l ' i n d u s t r i a c h i -
m i c a .
N e l 1 9 5 0 si s o n o f o r t e m e n t e c o n t r a t t e l e e s p o r t a z i o n i d i f e r r o e d a c c i a i o c e d e n d o
cos ì i l p r i m o p o s t o a i p r o d o t t i t e s s i l i ; m a n e l 1 9 5 1 l ' o r d i n e si è n u o v a m e n t e i n v e r t i t o .
C a r a t t e r i s t i c a d e l c o m m e r c i o e s t e r o b e l g a è s t a t a , p e r m o l t i a n n i , u n s a l d o a t t i v o
v e r s o g l i a l t r i p a e s i e u r o p e i , a c c o m p a g n a t o d a u n s a l d o p a s s i v o n e i c o n f r o n t i d e i
p a e s i d ' o l t r e m a r e , p a r t i c o l a r m e n t e v e r s o l ' a r e a d e l d o l l a r o , e s s e n d o l ' i n d u s t r i a i n a m p i a
112 —
Belgio: Ripartizione del commercio estero.
Commercio estero con
Europa:EsportazioniImportazioni
Saldo
Stati Uniti e Canada:EsportazioniImportazioni
Saldo
Altr i paesi:EsportazioniImportazioni
Saldo
Tutte le aree:EsportazioniImportazioni
1950 1951
miliardi di franchi belgi
56,551,4
+ 5,1
8,118,2
— 10,1
18,228,2
— 10,0
82,897,8
— 15,0
86,565,3
+ 21,2
12,324,6
— 12,3
33,837,3
— 3,5
132,6127,2
+ 5,4
misura d ipenden te dal le mater iep r i m e impor t a t e d a ques t 'u l t ima,m e n t r e i p rodo t t i finiti vengonovendu t i in E u r o p a .
Nel 1951 questo o r ien tamen-to degli scambi belgi è statou l te r io rmente rafforzato d a al trecircostanze, fra cui la maggiorfacilità di espor tare in E u r o p a ,dovu ta alla creazione de l l 'U .E .P .L e diverse misure creditizie adot-t a t e da l Belgio pe r difendersid a un 'u l te r io re intensificazionedelle sue esportazioni in E u r o -p a , sono esposte nel capi toloV I I . Q u i si p u ò aggiungere chenel p r imo semestre del 1951 ilcommercio di t ransi to fu dinuovo assoggettato a l icenza eche all ' inizio del 1952 sono statee m a n a t e a l t re restrizioni sulleimpor taz ioni paga t e in dollari .
I l m i g l i o r a m e n t o n e l l a b i l a n c i a d e i p a g a m e n t i d e i P a e s i B a s s i n e l
s e c o n d o s e m e s t r e 1951 è m e s s o i n r i l i e v o d a l l a s e g u e n t e t a b e l l a .
Paes i B a s s i : P a r t i t e c o r r e n t i de l l a b i l a n c i a de i p a g a m e n t i .
Classificazione
MerciImportazioni (f.o.b.)Esportazioni (f.o.b.)
Saldo . . . .Servizi (al netto)
Interessi e dividendiAltri servizi
Totale servizi (al netto)
Saldo delle part i te corrent i .
1949 1950 Primosemestre
1951Secondosemestre Totale
milioni di fiorini
4.6103.431
— 1.179
+ 215+ 711
+ 926
— 253
6.8114.763
— 2.048
+ 133+ 824
+ 957
— 1.091
4.1612.922
— 1.239
+ 112+ 335
+ 447
— 792
3.8813.479
— 402
+ 124+ 818
+ 942
+ 540
8.0426.401
— 1.641
+ 236+ 1.153
+ 1.389
— 252
A c a u s a d i f a t t o r i s t a g i o n a l i , l a b i l a n c i a o l a n d e s e è d i so l i to p i ù f a v o -
r e v o l e n e l l a s e c o n d a m e t à d e l l ' a n n o , m a n e l 1951 l a d i f f e r e n z a f ra i d u e
s e m e s t r i è s t a t a p a r t i c o l a r m e n t e a c c e n t u a t a . C o n s i d e r a t o l ' a n n o n e l s u o c o m -
p l e s s o , i l s a l d o c o m m e r c i a l e p a s s i v o è s t a t o d i c i r c a fiorini 4 0 0 m i l i o n i i n f e r i o r e
a q u e l l o d e l 1 9 5 0 e d i p r o v e n t i n e t t i p e r c e p i t i p e r s e rv i z i h a n n o s u p e r a t o
q u e l l i d e l l ' a n n o p r e c e d e n t e d i fiorini 4 5 0 m i l i o n i . F r a i s e r v i z i , i p r o v e n t i d e r i -
v a n t i d a g l i i n v e s t i m e n t i n o n h a n n o c o n s e r v a t o l a l o r o i m p o r t a n z a p r e b e l l i c a ,
e s s e n d o s i r i d o t t i i n s e g u i t o a l l e p e r d i t e s u b i t e n e g l i i n v e s t i m e n t i i n I n d o n e s i a e d
— 113 —
alle vendite di attività possedute negli Stati Uniti ed altrove (risultato diliquidazioni governative e realizzi volontari). Nel 1951 i proventi netti deitrasporti (inclusi i noli oceanici e dei trasporti sul Reno) sono ammontatia fiorini 370 milioni, ossia a circa un quarto dei proventi netti complessivipercepiti per servizi.
Mentre fra il 1950 e 1951 le importazioni sono rimaste pressochéinvariate per volume, si calcola che quello delle esportazioni sia cresciutodi quasi il 20 % ; gli aumenti più sensibili durante gli ultimi anni sono statiregistrati nella carta, nei prodotti chimici, nelle pelli e suoi prodotti.
Paesi Bassi: Commercio estero.
Anno
19471948194919501951
Valore
Importa-zioni
Esporta-zioni Saldo
milioni di fiorini
4.2514.9195.2977.7529.671
1.8592.6703.7945.2887.415
— 2.392— 2.249— 1.503— 2.464— 2.256
Prezzo
Importa-zioni
Esporta-zioni
Volume
Importa-zioni
Esporta-zioni
ìndice: 1948 = 100
95
100
96
108
131
1001009498
115
92100111147150
69100151204242
Percentualedelle
importazionicoperte dalleesportazioni
4454726877
Per q u a n t o r i gua rda la r ipar t iz ione geografica degli scambi commercia l i , levar iazioni p iù i m p o r t a n t i sono s ta te le seguent i :
1. u n a lieve d iminuzione nelvalore delle esportazioni P a e s i B a s s i :verso la G e r m a n i a occi- B i l anc ia dei p a g a m e n t i con l ' a r ea del d o l l a r o ,denta le ed u n a forte con-t razione nella quo ta -pa r t edi questo paese rispetto altotale delle esportazioni (ina m p i a misura dovu ta allerestrizioni sulle impor taz io-ni app l ica te da l la G e r m a n i aallo scopo di r iequi l ibrarela p ropr i a posizione nel-l ' U . E . P . ) ;
2. u n inc remento del 50 %nelle esportazioni verso ilR e g n o U n i t o , che nel 1951h a assorbito il 16 % delleesportazioni olandesi com-plessive;
3 . u n a u m e n t o d a l 4 al 6 %nelle esportazioni verso gliStat i Un i t i .
I disavanzi nelle pa r t i t e cor rent i della b i lancia dei p a g a m e n t i sono stati in te-g ra lmente regolat i con l ' a iu to estero r icevuto , essendo le donazioni amer i cane a m -m o n t a t e a fiorini 768 milioni nel 1949, a fiorini 1.305 milioni nel 1950 ed a fiori-ni 541 milioni nel 1951. ( In quest i impor t i sono compresi , pe r il 1949 e 1950,
Classificazione
MerciImportazioni (f.o.b.)Esportazioni (f.o.b.)
Saldo . . . .
Servizi (al netto)
Saldo delle partite correnti
Conto capital i1. Rimborsi (—) di crediti
governativi a lungo termine2. Rimborsi (—), ecc. da parte
di privati
Totale del conto capitali .
Totale del saldo passivo versol'area del dollaro
1949 1950 1951
milioni di fiorini
870169
— 701
+ 127
— 574
— 112
— 12
— 124
— 698
1.016332
— 684
+ 254
— 430
— 131
— 47
— 178
— 608
1.242480
— 762
+ 106
— 656
— 94
+ 2
— 92
— 748
— 114 —
alcuni proventi per diritti di prelievo percepiti in base agli accordi per i paga-menti intra-europei). A questo proposito è bene ricordare che il miglioramento nellabilancia dei pagamenti non si è esteso alle operazioni con l'area del dollaro.
La parte del saldo passivo verso l'area del dollaro non coperta, nel 1951, daaiuto estero è stata regolata per fiorini 125 milioni mediante liquidazione di averiin dollari all'estero, contrazione di nuovi prestiti da parte del governo ed un modestoprelievo sulle riserve in oro e divise estere, le quali tuttavia poterono essere reintegratecon proventi da altre aree.
Nel 1951 tutti i p a e s i n o r d i c i hanno potuto registrare un nettomiglioramento nelle partite correnti della loro bilancia dei pagamenti. Aquesto miglioramento hanno in ampia misura contribuito i maggiori pro-venti che ogni singolo paese ha ricavato dai noli e, per quanto riguardaFinlandia, Norvegia e Svezia, grande importanza hanno avuto anche glielevati prezzi spuntati per le esportazioni del legno e dei suoi prodotti;le ragioni di scambio della Danimarca, sono invece peggiorate in confrontoal 1950.
Paes i n o r d i c i : Pa r t i t e c o r r e n t i de l la b i l a n c i a dei p a g a m e n t i .
Paese
Danimarca
Finlandia*
Norvegia
Svezia
Anno
194919501951
19471948194919501951
19471948194919501951
19471948194919501951
Unitàmonetarianazionale
cor. dan.ii M
n n
marco fin.u tt
II II
II II
II II
cor. nor.M M
n H
H ti
H
cor. sv.H »i
H H
H n
••
Importa-zioni
(c.i.f.)
4.2846.0227.162
48.01067.44069.50089.740
155.500
3.8853.7844.2414.8806.303
5.2204.9404.3306.1009.190
Esporta-zioni
(f.o.b.)Saldo
milioni di unità monetarie
3.6444.7465.989
45.11056.39065.03082.100
186.800
1.9122.1772.1822.9194.584
3.2403.9804.2505.7109.210
— 640— 1.276— 1.173
— 2.900— 11.050— 4.470— 7.640+ 31.300
— 1.973— 1.607— 2.059— 1.961— 1.719
— 1.980— 960— 80— 390+ 20
Partiteinvisibili
(al netto)
nazionali
+ 396+ 580+ 1.080
+ 3.090+ 4.480+ 6.010+ 1.850
+ 733+ 866+ 868+ 1.160+ 1.909
+ 540+ 560+ 570+ 580+ 860
Saldocomplessivo
— 244— 696— 93
+ 190— 6.570+ 1.540— 5.790
— 1.240— 741— 1.191— 801+ 190
— 1.440— 400+ 490+ 190+ 880
* Finlandia: Nelle esportazioni non sono incluse le forniture in conto riparazioni all'U.R.S.S. Per il 1951, lecifre del commercio non sono rettificate per il calcolo della bilancia dei pagamenti.
P u r n o n a v e n d o l a D a n i m a r c a a n c o r a p o t u t o r e g i s t r a r e a l c u n a e c c e d e n z a
n e l l e p a r t i t e c o r r e n t i d e l l a s u a b i l a n c i a d e i p a g a m e n t i d o p o l a fine d e l l a g u e r r a , n e l
1 9 5 1 , i l d i s a v a n z o è , t u t t a v i a , a m m o n t a t o a m e n o d i c o r . d a n . 100 m i l i o n i , c i o è , a
so lo u n s e t t i m o d i q u e l l o d e l l ' a n n o p r e c e d e n t e . V e r s o l a fine d e l l ' a n n o , l e r a g i o n i d i
s c a m b i o m i g l i o r a r o n o l e g g e r m e n t e e l e e s p o r t a z i o n i a u m e n t a r o n o p i ù c h e a l t r o g r a z i e
a i p r o v v e d i m e n t i a d o t t a t i n e l l a p o l i t i c a i n t e r n a , c o m e si è a c c e n n a t o a p a g i n e 1 0 - 1 1 .
D a l 1 9 4 8 l e i m p o r t a z i o n i d a n e s i s o n o c r e s c i u t e i n v o l u m e d i c i r c a i l 5 0 % ,
m e n t r e l e e s p o r t a z i o n i s o n o q u a s i r a d d o p p i a t e .
— 115 —
Danimarca: Commercio estero.
Anno
19471948194919501951
Importazioni
Valore Volume Prezzi
Esportazioni
Valore Volume Prezzi
indice: 1948 = 100
90100123172202
96100129163153
9310095
105132
85100129166211
92100129171192
9210010097
110
D a n i m a r c a : C o n t o c a p i t a l i d e l l a b i l a n c i a d e i p a g a m e n t i .
L a p e r d i t a d e r i v a n t e d a l p e g g i o r a m e n t o n e l l e r a g i o n i d i s c a m b i o d o p o i l 1 9 4 9
è c a l c o l a t a a c o r . d a n . 7 0 0 m i l i o n i c i r c a p e r i l 1 9 5 0 e d a c o r . d a n . 1 .500 m i l i o n i
p e r i l 1 9 5 1 ; m a , t e n e n d o c o n t o d e l l ' a u m e n t o n e i p r e z z i d e i n o l i , l a p e r d i t a si r i d u c e
a c o r . d a n . 5 0 0 m i l i o n i p e r i l 1 9 5 0 e d a c o r . d a n . 1 .100 p e r i l 1 9 5 1 .
I l c o n t o c a p i t a l i d e l l a b i l a n c i a d e i p a g a m e n t i è r i p o r t a t o n e l l a s e g u e n t e t a b e l l a .
N e l d i s c o r s o p r o n u n c i a t o
il 13 m a g g i o 1 9 5 2 a l l ' A s s o c i a -
z i o n e d e l l e C a s s e d i R i s p a r -
m i o , i l G o v e r n a t o r e d e l l a
B a n c a N a z i o n a l e h a a f f e r m a -
t o c h e n e l l a p r i m a v e r a d e l
1 9 5 3 g l i i m p o r t i a r r e t r a t i d a
p a g a r e p e r r i m b o r s o d i d e -
b i t i a m m o n t e r a n n o a c o r .
d a n . 3 5 0 m i l i o n i , a g g i u n g e n d o :
" L ' u n i c a s p e r a n z a p e r p o t e r l i
r i m b o r s a r e s t a n e l l ' i n d u r r e
l ' A m e r i c a a c o m p o r t a r s i c o m e
u n a n a z i o n e c r é d i t r i c e , c o m e
fece i l R e g n o U n i t o p r i m a
d e l 1 9 1 4 . . . S e l ' A m e r i c a d e -
s i d e r a r i a v e r e i l s u o d a n a r o ,
d e v e m e t t e r c i i n c o n d i z i o n e d i p o t e r i n c r e m e n t a r e l e n o s t r e e s p o r t a z i o n i . '
Classificazione
Saldo delle partite correntiConto capitali:
Aiuto MarshallRimborso (—) di debito esteroAltre partite in conto capitali
Totale del conto capitali .
Differenza(approssimativa-mente eguale alla varia-zionenellaposizionevalu-taria)
1949 1950 1951
milioni di corone danesi
— 244
560— 81
50
529
+ 285
— 696
460— 167
8
301
— 395
— 93
443— 167
8
284
+ 191
F r a il 1950 e 1951 la N o r v e g i a h a migl iora to le pa r t i t e corrent i della sua
bi lancia dei p a g a m e n t i d i cor .nor . 1.000 milioni circa, d i cui cor .nor . 800 milioni
sono dovut i a l l ' incremento nei p rovent i da i noli che nel 1951 h a n n o reso comples-
s ivamente cor .nor . 1.910 milioni .
Anno
1938
19471948194919501951
Norvegia Commercio
Importazioni
Valore Volume Prezzi
estero.
Esportazioni
Valore Volume Prezzi
indice: 1948 = 100
32
105100115128182
100
119100118121140
32
8810097
106130
39
89100101136208
123
100100104137161
32
891009799
129
— 116 —
Rispetto al 1938, il volume delle importazioni norvegesi è aumentato del 40% equello delle esportazioni del 30%.
Il disavanzo nelle partite correnti della bilancia dei pagamenti verso l'area deldollaro è stato ridotto da cor.nor. 287 milioni (= $40,2 milioni) nel 1950 acor.nor. I l i milioni ( = $15,5 milioni) nel 1951. Con l'aiuto americano, che nel 1951ha raggiunto l'importo di $49,8 milioni, si è potuto regolare il disavanzo nelle par-tite correnti, nonché effetuare pagamenti in conto capitali ammontanti a $34,1 milioni.
La Svezia ha registrato, nel 1951, un'eccedenza di cor.sv. 880 milioni nellepartite correnti della bilancia dei pagamenti mentre, secondo i calcoli compiuti dal"Business Research Institute" di Stoccolma, avrebbe dovuto provvedere ad un disa-vanzo di cor.sv. 830 milioni, se il livello dei prezzi (e dei noli) del 1950 fosse ri-masto invariato.
Svezia: Valore e volume del commercio estero.
Anno
194919501951* . . . .
Importazioni
Valore Volume Prezzi
Esportazioni
Valore Volume Prezzi
indice: 1948 = 100
88123190
87108129
101114147
107144232
115144148
93100157
* Dati preliminari.
I n vo lume, le impor taz ioni sono a u m e n t a t e d i quas i il 3 0 % e le esportazionidi circa il 5 0 % , rispetto al 1948.
Svezia: Ripartizione del commercio estero per aree monetarie.
Anno
1950Esportazioni.Importazioni.
Saldo . . .
1951Esportazioni.Importazioni.
Saldo . . .
Areadella
sterlina
Paesi O.E.C.E.
Altripaesi
Tutti ipaesi
Areadel
dollaro*Altripaesi Totale
milioni di corone svedesi
9051.395
— 490
1.9421.865
+ 77
2.7582.534
+ 224
3.9874.103
— 116
3.6633.929
— 266
5.9295.968
— 39
472627
— 155
6471.090
— 443
1.5721.546
+ 26
2.630
2.131
+ 499
5.7076.102
— 395
9.2069.189
+ 17
* Stati Uniti, Canada, Messico, paesi dell'America centrale e Venezuela.
L a S v e z i a è u n a l t r o d e i p a e s i l a c u i b i l a n c i a c o m m e r c i a l e i n d o l l a r i h a r e g i s t r a t o
n e l 1 9 5 1 u n m a g g i o r d i s a v a n z o .
P e r l a F i n l a n d i a , i d a t i r e l a t i v i a l l a b i l a n c i a c o m m e r c i a l e p r e s e n t a n o , n e l 1 9 5 1 ,
u n p r o g r e s s o s e n z a p r e c e d e n t i , s i a n e l l e i m p o r t a z i o n i , s i a n e l l e e s p o r t a z i o n i , t a n t o p e r
v a l o r e , q u a n t o p e r v o l u m e . E s c l u s e l e f o r n i t u r e i n c o n t o r i p a r a z i o n i , l ' a v a n z o h a t o c c a t o
l ' i m p o r t o d i m a r c h i fin. 3 1 . 3 0 0 m i l i o n i , c o n t r o u n d i s a v a n z o d i m a r c h i fin. 7 . 6 4 0 m i l i o n i
— 117 —
Finlandia: Valore e volume del commercio estero.
Anno
19471948194919501951
Valore
Importazioni
Volume Prezzo Valore
Esportazioni
Volume Prezzi
indice: 1948 = 100
71100100135243
7710093
100129
92100107135188
81100115141323
95100119131159
8510097
108203
Finlandia: Forniturein conto riparazioni
all'U.R.S.S.*
A n n o
1944 . . . .1945 . . . .1946 . . . .1947 . . . .1948 . . . .1949 . . . .1950 . . . .1951 . . . .
M i l i a r d i d im a r c h i f i n l a n d e s i
0,37,09,8
12,515,713,69,2
14,9
('"Institute of Economie
n e l 1 9 5 0 . S i c c o m e l e p a r t i t e i n v i s i b i l i d e l l a F i n l a n d i a p r e s e n t a n o s e m p r e u n s a l d o
a t t i v o , si p u ò d e s u m e r e c h e a n c h e l a b i l a n c i a d e i p a g a m e n t i r e g i s t r e r à u n c o s p i c u o
s a l d o a t t i v o q u a n d o , n e l l ' a u t u n n o , n e v e r r a n n o p u b b l i c a t e l e v a l u t a z i o n i .
D a l 1 9 4 8 , l e i m p o r t a z i o n i s o n o a u m e n t a t e , i n v o l u m e ,
d e l 3 0 % c i r c a , e l e e s p o r t a z i o n i , a s t r a z i o n f a t t a d a l l e
f o r n i t u r e i n c o n t o r i p a r a z i o n i , d i c i r c a i l 6 0 % .
F i n o a l l a fine d e l 1 9 5 1 s o n o s t a t e e f f e t t u a t e f o r n i -
t u r e i n c o n t o riparazioni a l l ' U . R . S . S . p e r l ' i m p o r t o g l o -
b a l e d i m a r c h i fin. 8 3 m i l i a r d i , s u d d i v i s i n e g l i u l t i m i o t t o
a n n i , c o m e si p u ò rilevare d a l l a t a b e l l a a fianco.
S i c a l c o l a c h e , t e n u t o c o n t o d e g l i i n c r e m e n t i n e i
p r e z z i r e g i s t r a t i d o p o il 1 9 4 4 , l ' i m p o r t o e f f e t t i v a m e n t e
p a g a t o d a l l a F i n l a n d i a c o r r i s p o n d a a c i r c a $ 7 0 0 m i l i o n i ,
i n c o n f r o n t o a l l ' i m p e g n o o r i g i n a r i o d i $ 3 0 0 m i l i o n i a i
p r e z z i d e l 1 9 3 8 , r i d o t t o n e l 1 9 4 8 a $ 2 2 6 , 5 m i l i o n i ( p u r e
a i p r e z z i d e l 1938 ) d a l g o v e r n o s o v i e t i c o .
I l v o l u m e d e l l e e s p o r t a z i o n i ( e s c l u s e l e f o r n i t u r e i n
c o n t o r i p a r a z i o n i ) n o n h a a n c o r a r a g g i u n t o i l l i v e l l o d e l
1 9 3 7 . U n a c a r a t t e r i s t i c a c h e c o l p i s c e è l a c r e s c e n t e
i m p o r t a n z a c h e h a n n o a s s u n t o l e e s p o r t a z i o n i d e l l e g n o e d e i s u o i d e r i v a t i , c h e n e l
1 9 5 1 h a n n o c o s t i t u i t o p i ù d e l 9 2 % d e l l e e s p o r t a z i o n i c o m p l e s s i v e . P e r q u a n t o r i g u a r d a
le i m p o r t a z i o n i , è s t a t a l i m i t a t a l ' e n t r a t a d e i b e n i d i c o n s u m o , a l l o s c o p o d i p o t e r
e f f e t t u a r e p i ù i m p o n e n t i a c q u i s t i d i m a c c h i n a r i .
M e n t r e l a c o m p o s i z i o n e d e l l e e s p o r t a z i o n i finlandesi è a m p i a m e n t e
b a s a t a s u l l e r i s o r s e i n t e r n e , r a p p r e s e n t a t e d a l l e i m m e n s e f o r e s t e , l a S v i z z e r a
si t r o v a i n u n a p o s i z i o n e d i a m e t r a l m e n t e o p p o s t a , i n q u a n t o l e s u e e s p o r t a -
z i o n i , c h e p e r i l 9 0 % c o n s i s t o n o d i p r o d o t t i finiti, s o n o a l i m e n t a t e d a l l a
l a v o r a z i o n e d i m a t e r i e p r i m e r i c e -
v u t e d a l l ' e s t e r o . L a d o m a n d a d i
p r o d o t t i s v i z z e r i è s e m p r e s t a t a
m o l t o f o r t e , a d e c c e z i o n e f o r s e , d i
u n b r e v e p e r i o d o n e l l a p r i m a m e t à
d e l 1 9 5 0 e d u n a l t r o d i r e c e n t i s s i m a
d a t a , r e l a t i v a m e n t e a d a l c u n i p r o d o t t i
t e s s i l i : n e l 1 9 5 1 , t a n t o l e e s p o r t a z i o n i
q u a n t o l e i m p o r t a z i o n i h a n n o t o c c a t o
l i v e l l i s e n z a p r e c e d e n t i s i a i n v o l u -
m e , s i a i n v a l o r e .
Svizzera: Commercio estero.
Periodo
194719481949195019511952 1"trim. .
Importa-zioni
Esporta-zioni Saldo
milioni di franchi svizzeri
4.8204.9993.7914.5365.9161.403
3.2683.4353.4573.9114.6911.141
— 1.552— 1.564— 334— 625— 1.225— 262
— 118 —
Alcune delle merci acquistate nella seconda metà del 1950 e nel 1951sono state importate al fine di accumulare delle scorte, avendo il governodisposto la concessione di credito a condizioni vantaggiose e di certe altre facilita-zioni alle imprese disposte a costituire riserve speciali di prodotti importati.
Svizzera: Valore e volume del commercio estero.
Anno
1947 . . . .1948 . . . .1949 . . . .1950 . . . .1951 . . . .
Volume
Importa-zioni
Esporta-zioni
Prezzi
Importazioni
Prodottialimentari
Materieprime Manufatti Totale
Esporta-zioni
indice: 1948 = 100
10010081
100118
9110099
113136
94- 100
787383
991009684
113
1021009887
100
93100908198
1041009793
102
S v i z z e r a : P a g a m e n t i r e g i s t r a t i d a l l ' U f f i c i o s v i z z e r o
di compensazione.*
N e l 1 9 5 1 , i n c o n t r a s t o c o n l ' a n n o p r e c e d e n t e , l e r a g i o n i d i s c a m b i o s o n o p e g -
g i o r a t e l e g g e r m e n t e , r i m a n e n d o p u r t u t t a v i a p i ù f a v o r e v o l i c h e n e l 1 9 4 8 . I n q u e s t o
a n n o il p a e s e h a r e g i s t r a t o u n s a l d o p a s s i v o d i f r . sv . 1 .225 m i l i o n i , n o n o s t a n t e il
c o n s i d e r e v o l e i n c r e m e n t o n e l v o l u m e d e l l e e s p o r t a z i o n i v e r i f i c a tos i d o p o il 1 9 4 8 . L a
S v i z z e r a n o n p u b b l i c a s t i m e r e l a t i v e a l l a b i l a n c i a d e i p a g a m e n t i , m a si p u ò r i t e n e r e
c h e i p r o v e n t i d e r i v a n t i d a l l e p a r t i t e i n v i s i b i l i ( i n t e r e s s i e d i v i d e n d i , t u r i s m o e m o v i -
m e n t o d i t r a n s i t o , e c c . ) a b b i a n o i n t e r a m e n t e c o m p e n s a t o i l d i s a v a n z o d e l c o m m e r c i o
v i s i b i l e .
L ' U f f i c i o s v i z z e r o d i c o m -
p e n s a z i o n e p u b b l i c a l e s i t u a -
z i o n i d e i p a g a m e n t i effet-
t u a t i a o r i c e v u t i d a t u t t i q u e i
p a e s i l e c u i o p e r a z i o n i c o n
l a S v i z z e r a s o n o r e g o l a t e d a
a c c o r d i d i p a g a m e n t o ( c h e
a t t u a l m e n t e c o p r o n o c i r c a d u e
t e r z i d e l s u o c o m m e r c i o e s t e r o
c o m p l e s s i v o ) . Q u e s t a c a t e g o r i a
c o m p r e n d e , o l t r e a l l ' a r e a d e i
p a e s i d e l l ' O . E . C . E . , a n c h e t u t t i
i p a e s i d e l l ' E u r o p a o r i e n t a l e
( t r a n n e l ' U . R . S . S . ) , n o n c h é
F i n l a n d i a e S p a g n a e f u o r i
d e l l ' E u r o p a , A r g e n t i n a , E g i t t o
e d I r a n .
Classificazione
Merci :ImportazioniEsportazioni
Saldo
Servizi (al netto)TrasportiTurismo ,Lavoro straniero, contributi, tasse .Licenze, eccAssicurazioniAltri servizi
Totale dei servizi
Totale delle partite correnti.
Totale
1950 1951
milioni di franchi svizzeri
2.5001.892
— 608
— 54+ 125+ 44+ 61+ 21+ 42
+ 239
— 369
+ 150
— 219
3.5232.860
— 663
— 69+ 362+ 92+ 82+ 40+ 124
+ 631
— 32
+ 251
+ 219
* Le cifre rappresentano versamenti da parte di debitori svizzeri allaBanca Nazionale ed alle banche autorizzate ed esborsi da questiistituti a creditori svizzeri. I versamenti corrispondono a spese effet-tuate all'estero, gli esborsi a proventi dall'estero. Tutte le operazionirelative a paesi con i quali la Svizzera ha concluso accordi di paga-mento vengono registrati dall'Ufficio svizzero di compensazione.
O c c o r r e o s s e r v a r e c h e l a
S v i z z e r a r i p o r t a n o r m a l m e n t e
u n ' e c c e d e n z a v e r s o l ' a r e a d e l
d o l l a r o e d i v e r s e r e p u b b l i c h e
d e l l ' A m e r i c a l a t i n a , p e r c u i
il s u o d i s a v a n z o n e l l e p a r t i t e
c o r r e n t i v e r s o l e c o n t r o p a r t i
d e g l i a c c o r d i d i p a g a m e n t o
n o n s ign i f i c a a f f a t t o u n d i s a -
v a n z o s v i z z e r o v e r s o t u t t i i
p a e s i .
— 119 —
Anche in A u s t r i a , le importazioni sono aumentate più delle espor-tazioni, ma i proventi derivanti a questo paese dalle partite invisibili nonsono considerevoli come
Austria: Partite correnti dellabilancia dei pagamenti.
quelli della Svizzera.
L'aumento nel saldopassivo può essere statocausato in parte da unpeggioramento nelle ragio-ni di scambio verificatosidurante il primo semestredel 1951, ma è pure ilriflesso della continua pres-sione inflazionistica e del-l'incremento nei prezzi in-terni che si sono protrattifino al tardo autunnodello stesso anno.
Oltre all'aiuto diretto,l'Austria ha ricevuto una do-nazione di $80 milioni (sottoforma di "saldo iniziale cre-ditore"; vedasi capitolo IX)per il primo anno di fun-zionamento dell'U.E.P. (luglio1950-giugno 1951), allo sco-po di poter regolare un even-tuale disavanzo nell'U.E.P.L'assegnazione era stata in-teramente utilizzata nel marzo1951. Da allora, l'Austriaha ricevuto ogni tanto spe-ciali donazioni in dollari percoprire i suoi disavanzi men-sili nell'U.E.P.; a tutto marzo1952 queste assegnazioni ad-
(') In seguito alle variazioni apportate,nel 1951, al metodo di rilevazionestatistica, le cifre per quell'anno nonsono esattamente comparabili conquelle degli anni precedenti. Prima leimportazioni venivano classificate se-condo il paese di provenienza e leesportazioni secondo i paesi di desti-nazione; dal 1951, tanto le importa-zioni che le esportazioni vengonoregistrate sotto il nome del paese cheè associato nel commercio con l'Au-stria. Questo fatto spiega la diminu-zione relativa nelle importazioni daipaesi d'oltremare e l'aumento percen-tuale per i paesi O.E.C.E. La parteci-pazione dell'Europa orientale alle im-portazioni ed esportazioni austriache,non è stata invece sensibilmente in-fluenzata dal mutamento nel metodostatistico.(2) Esclusi gli approvvigionamentidiretti in conto E.R.P.(') Bulgaria, Cecoslovacchia, Ungheria,Polonia, Romania, U.R.S.S. e Jugo-slavia.
Classificazione
M e r c i (elettricità inclusa)Importazioni (c.i.f.) . .Esportazioni (f.o. b.) .
Saldo
Partite invis ib i l i(al netto)
TurismoTrasportiAltre partite
Saldo
Saldo delle partitecorrenti
Coperto da:Aiuto estero (diretto
ed indiretto) . . . .Proventi netti da crediti
esteri
Variazione netta nell'at-tivo e negli impegni abreve scadenza . . .
Saldo
Errori ed omissioni . . .
Totale
1948 1949 1950 1951
milioni di dollari S.U.
490207
— 283
+ 16
— 267
+ 280
+ 13
— 19
+ 274
— 7
+ 267
604291
—313
+ 1+ 1+ 15+ 17
— 295
+ 300
+ 5
— 11
+ 294
+ 1
+ 295
482332
— 150
+ 11— 9+ 16
+ 18
— 132
+ 207
— 2
— 30
+ 175
— 43
+ 132
655454
—201
+ 18— 16+ 23
+ 25
— 176
+ 206
— 4
— 8
+ 194
— 18
+ 176
Austria: Ripartizione geografica del commercio estero.
Classificazione
Importaz ioni (2)Paesi O.E.C.EEuropa orientale (') . . .Resto dell'Europa. . . .Stati UnitiAltri paesi d'oltremare .
Totale . . .
EsportazioniPaesi O.E.C.EEuropa orientale (') . . .Resto d e l l ' E u r o p a . . . .Stati UnitiAltri paesi d'oltremare .
Totale . . .
1948 1949 1950 1951 (')
percentuali delle importazioni complessive
55,130,90,56,96,6
100,0
58,124,1
0,85,6
11,4
100,0
65,218,61A3,6
11,2
100,0
72,015,32,04,0
6,7
100,0
percentuali delle esportazioni complessive
66,519,6
1,05,17,8
100,0
59,925,0
1,23,0
10,9
100,0
60,218,52,65,6
13,1
100,0
63,415,2
1,86,0
13,6
100,0
— 120 —
dizionali ammontavano complessivamente a $40 milioni. Contemporaneamente, l'Austriaha dovuto prelevare $17,5 milioni dalle proprie riserve.
Di scarso rilievo sono state, nel 1951, le variazioni nella composizione del com-mercio estero: i prodotti alimentari hanno costituito un quarto delle importazionicomplessive, le materie prime ed i prodotti semilavorati, circa il 45% ed i manu-fatti, il 30% circa. Fra le esportazioni, i manufatti hanno rappresentato quasi il 58%del totale, le materie prime ed i prodotti semilavorati, circa il 38%, e l'esportazionedi energia elettrica circa il 2%.
Rispetto al 1948 la partecipazione dell'Europa orientale alle importazioni austriacheè passata dal 31 al 15%, mentre quella dei paesi dell'O.E.C.E. è costantementecresciuta, principalmente, ma non esclusivamente, per il maggior volume delle impor-tazioni provenienti dalla Germania occidentale. Per quanto riguarda le esportazioni,i clienti più importanti dell'Austria sono la Germania occidentale e l'Italia.
Anche nel 1951, come in tutti gli altri anni successivi al 1948, piùdell '80% del disavanzo nelle partite correnti della bilancia dei pagamentidella G r e c i a è stato coperto con l'aiuto estero.
Grecia: Partite correnti della bilancia
Classificazione
Merci (a)Importazioni (f.o.b.)Esportazioni (f.o.b.)
Saldo
Servizi (al netto)TrasportiAltri servizi
Saldo delle part i te corrent i . . .
Coperte da:Donazioni
Movimenti di capitali privati . . . .
Altre partite
Totale copertura
Errori ed omissioni
Totale . . . . .
1947 1948
dei pagamenti.
1949
milioni di dollari
341,779,4
— 262,3
— 26,4+ 6,7
— 19,7
— 282,0
146,486,911.74,8
39,3
289,1
— 7,1
282,0
486,489,4
— 397,0
— 49,3+ 6,5
— 42,8
— 439,8
360,733,211,17,5
33,2
445,7
— 5,9
439,8
428,763,4
— 345,3
— 45,6+ 1,2
— 44,4
— 389,7
381,52,0
17,7— 0,1— 14,0
387,1
2,6
389,7
1950
S.U.
386,885,1
— 301,7
— 28,1— 2,5
— 30,6
— 332,3
292,1
16,04,8
15,9
328,8
3,5
332,3
1951 (')
395,4102,3
— 293,1
— 20,8— 9,5
— 30,3
— 323,4
278,01,3
14,4— 2,3
33,9
325,3
— 1,9
323,4
(') Dati preliminari. (2) Compreso l'oro non monetato.
N e l 1951 l e i m p o r t a z i o n i (c . i . f . ) s o n o a m m o n t a t e a $ 4 3 2 m i l i o n i e l e e s p o r t a z i o n i
a $ 1 0 2 m i l i o n i , c o n u n d i s a v a n z o c o m m e r c i a l e d i $ 3 3 0 m i l i o n i , r i s p e t t o a d u n o d i
$ 3 1 3 m i l i o n i n e l 1 9 5 0 . L e e s p o r t a z i o n i c o m p e n s a n o a n c o r a s o l t a n t o u n q u a r t o d e l l e
i m p o r t a z i o n i , c o n t r o il 7 0 % d i p r i m a d e l l a g u e r r a . I l v o l u m e d e l l e e s p o r t a z i o n i è c r e -
s c i u t o p e r l a m a g g i o r p a r t e d e l l e m e r c i e d i n a l c u n i c a s i s o n o s t a t i s p u n t a t i p r e z z i
m i g l i o r i , m a f r a i p r o d o t t i i c u i p r e z z i s o n o a u m e n t a t i n o n si t r o v a p u r t r o p p o i l t a b a c c o ,
l a p i ù i m p o r t a n t e v o c e d e l l e e s p o r t a z i o n i . Q u a n t i t a t i v a m e n t e l e e s p o r t a z i o n i d i m i n e r a l i
m e t a l l i c i s o n o r a d d o p p i a t e r i s p e t t o a l 1 9 5 0 , q u e l l e d e g l i a g r u m i q u a d r u p l i c a t e e q u e l l e
d i t a b a c c o s o n o a u m e n t a t e d e l 2 3 % . P e r l a p r i m a v o l t a i l c o t o n e fu e s p o r t a t o i n
q u a n t i t à a p p r e z z a b i l e .
— 121 —
Con l'abolizione, a partire dal 1° giugno 1951, dei certificati di cambio (vedasicapitolo V) è stata semplificata la struttura del commercio estero, mentre la Banca diGrecia si è assunta, nel corso dell'anno, l'emissione delle licenze d'importazione.
Fra il 1950 ed il 1951 il valore delle importazioni della T u r c h i a èaumentato del 40% ed il volume del 15%, più che altro in seguito ai mag-giori acquisti di macchinario.
Turchia: Commercio estero.
Anno
1947
1948
1949
1950
1951
Valore
Importa-zioni
Esporta-zioni
Saldo
milioni di lire turche
685
770
812
800
1.126
624
551
693
738
880
— 61
— 219
— 119
— 62
— 246
Volume
Importa-zioni
Esporta-zioni
Prezzi
Importa-zioni
Esporta-zioni
indice: 1948 = 100
94
100
114
133
157
96
100
129
126
130
85
100
89
75
90
112
100
95
96
117
L a T u r c h i a h a , n e g l i u l t i m i a n n i , s p u n t a t o p r e z z i f a v o r e v o l i p e r l e s u e e s p o r t a -
z i o n i . N e l 1951 i l c o t o n e h a s o s t i t u i t o , p e r l a p r i m a v o l t a , i l t a b a c c o c o m e p r i n c i p a l e
p r o d o t t o d ' e s p o r t a z i o n e .
L a T u r c h i a h a b e n e f i c i a t o d e l l ' a i u t o M a r s h a l l e d o p o a v e r e s a u r i t o i l s u o s a l d o
i n i z i a l e c r e d i t o r e d i $ 2 5 m i l i o n i e l a s u a q u o t a d i $ 5 0 m i l i o n i n e l l ' U . E . P . ( v e d a s i
c a p i t o l o I X ) , h a , c o m e l ' A u s t r i a , r i c e v u t o a s s e g n a z i o n i s p e c i a l i i n d o l l a r i p e r r e g o l a r e i
d i s a v a n z i m e n s i l i v e r s o l ' U n i o n e .
A n c h e n e l P o r t o g a l l o l e e s p o r t a z i o n i h a n n o r a g g i u n t o l i v e l l i s e n z a
p r e c e d e n t i n e l 1 9 5 1 , . t a n t o i n v a l o r e , q u a n t o i n v o l u m e . I l p r o g r a m m a p e r
i l r i a r m o h a i n t e n s i f i c a t o l a d o m a n d a d i t u n g s t e n o , i l c u i p r e z z o è p i ù c h e
t r i p l i c a t o r i s p e t t o a q u e l l o d e l 1 9 5 0 e d i l v a l o r e d e l l e e s p o r t a z i o n i d i t u n g -
s t e n o è p a s s a t o d a e s c u -
d o s 9 5 m i l i o n i n e l 1 9 5 0 P o r t o g a l l o : C o m m e r c i o e s t e r o ,
a d e s c u d o s 5 4 9 m i l i o n i
n e l 1 9 5 1 . I l v a l o r e d e l l e
e s p o r t a z i o n i d i s u g h e r o ,
p u r e m o l t o r i c h i e s t o , è
c r e s c i u t o d e l 7 0 % , i l p r e z -
z o e s s e n d o a u m e n t a t o d e l
5 2 % .
I d a t i n e l l ' u l t i m a c o l o n n a r a p p r e s e n t a n o il s a l d o c o m p l e s s i v o d e l l a b i l a n c i a c o m -
m e r c i a l e p o r t o g h e s e c o n l ' e s t e r o e d i p r o p r i t e r r i t o r i d ' o l t r e m a r e . R i s p e t t o a q u e s t i
u l t i m i , i l P o r t o g a l l o h a r i d o t t o , n e l 1 9 5 1 , l e i m p o r t a z i o n i e d i n c r e m e n t a t o l e
e s p o r t a z i o n i , c o n i l r i s u l t a t o c h e l ' e c c e d e n z a c o m m e r c i a l e è p a s s a t a d a e s c u d o s
6 0 m i l i o n i a d o l t r e e s c u d o s 6 0 0 m i l i o n i . C o n s i d e r a n d o s o l t a n t o i p a e s i e s t e r i ( c i o è ,
t u t t i i p a e s i , e sc lus i i t e r r i t o r i d ' o l t r e m a r e ) , i l d i s a v a n z o c o m m e r c i a l e i n d i c a t o n e l l a
t a b e l l a i n e s c u d o s 1,9 m i l i a r d i s a l i r e b b e a d e s c u d o s 2 , 5 m i l i a r d i ,
Anno
1948
1949
1950
1951
Importazioni Esportazioni Saldo
milioni di escudos
10.351
9.043
7.879
9.464
4.295
4.090
5.334
7.563
— 6.056
— 4.953
— 2.545
— 1.901
— 122 —
Anche la S p a g n a , ha incrementato il volume dei suoi principali pro-dotti d'esportazione; il valore complessivo delle esportazioni di pirite e diminerale di ferro, ad esempio, è aumentato da pesetas 59 milioni nel 1950a pesetas 85 milioni nel 1951, mentre quello del mercurio è passato dapesetas 16 a 26 milioni e quello di tungsteno da pesetas 3 a 21 milioni.
Spagna: Commercio estero.
Anno
19471948194919501951
Valore
Importa-zioni
Esporta-zioni Saldo
milioni di pesetas oro
9851.1871.135
912986
663810878912
1.150
— 322— 377— 257
0+ 164
Volume
Importa-zioni
Esporta-zioni
Prezzi
Importa-zioni
Esporta-zioni
Ragionidi
scambioindice: 1948 = 100
92100106107101
83100103139154
92100927882
1011001038086
110100112103105
I p r e z z i d e l l e i m p o r t a z i o n i s o n o p u r e sa l i t i , d i m o d o c h e si è a v u t o
s o l t a n t o u n l i e v e m i g l i o r a m e n t o n e l l e r a g i o n i d i s c a m b i o . L e s t a t i s t i c h e r i p o r -
t a n o u n ' e c c e d e n z a c o m m e r c i a l e , e s s e n d o l ' a u m e n t o n e l l e e s p o r t a z i o n i p r o c e -
d u t o d i p a r i p a s s o c o n l a c o n t r a z i o n e n e l v o l u m e d e l l e i m p o r t a z i o n i ( r e s a
p o s s i b i l e d a l l a m i g l i o r a t a s i t u a z i o n e d e g l i a p p r o v v i g i o n a m e n t i i n t e r n i , i n
s e g u i t o a i m i g l i o r i r a c c o l t i a v u t i s i c o l l a f ine d e l l a l u n g a s i c c i t à e g r a z i e
a l l e a b b o n d a n t i p i o g g i e c a d u t e n e l 1950 e 1 9 5 1 ) .
R i s p e t t o a i p a e s i d e l l ' E u r o p a o r i e n t a l e ( l a q u a l e , i n m e r i t o a l p r e s e n t e
a r g o m e n t o , s ' i n t e n d e c o m p o s t a d a B u l g a r i a , C e c o s l o v a c c h i a , U n g h e r i a , P o l o -
n i a , R o m a n i a e d U . R . S . S . ) i l c o m m e r c i o d e i d i c i o t t o p a e s i n o t i s o t t o l a
d e n o m i n a z i o n e d i E u r o p a o c c i d e n t a l e , è b e n s ì a u m e n t a t o i n v a l o r e a s s o l u t o
fra i l 1950 e 1 9 5 1 , m a l ' i n c r e m e n t o è d a a t t r i b u i r e u n i c a m e n t e a i p r e z z i
p i ù e l e v a t i , p e r c h é si c a l c o l a c h e il v o l u m e d e l l e e s p o r t a z i o n i v e r s o q u e s t i
p a e s i s ia d i m i n u i t o d e l
E u r o p a o c c i d e n t a l e : 9 % e s a r e b b e r o d e c l i n a t e
C o m m e r c i o c o n l ' E u r o p a o r i e n t a l e . a n c h e le i m p o r t a z i o n i p r o -
v e n i e n t i d a essi.
M e n t r e nel 1938 il 9 %delle impor taz ioni de l l 'Europaoccidentale proveniva d a pae -si de l l 'Eu ropa or ientale ecirca il 6 % delle esportazionivi si dir igeva, la percen tua leè ora c a d u t a in e n t r a m b i i
* Dati relativi ai primi nove mesi del 1951, convertiti in valori annuali. casi al 3 % od a n c h e m e n o .
I n base alle informazioni f rammentar ie disponibili circa il commerc io dei paeside l l 'Europa orientale, nel 1951 si sarebbe registrato u n considerevole incremento negliscambi del la G e r m a n i a or ientale con gli a l t r i paesi de l l 'Europa orientale e vi sarebbestato anche u n sensibile a u m e n t o nel commercio fra l ' U . R . S . S . e questi paesi. Esclu-
Anno
19501951 *
Valore
Importa-zioni
Esporta-zioni
milioni di dollari S.U.
705899
585655
Volume
Importa-zioni
Esporta-zioni
indice: 1938 = 100
28 6357
— 123 —
dendo l'U.R.S.S., gli scambi reciproci fra detti paesi avrebbero avuto un'e pansioneinferiore a quella degli anni precedenti. Le caratteristiche tradizionali della produzionedei singoli paesi di questo gruppo non sono complementari l'una all'altra, per cuiqualunque aumento negli scambi reciproci lascia presupporre l'accettazione di certimutamenti strutturali. Nel 1951 sono stati conclusi alcuni accordi commerciali che,generalmente, hanno la durata dei piani di produzione in atto.
Dopo il 1950 la J u g o s l a v i a ha rotto le sue relazioni commer-ciali con il blocco orientale, sviluppando quelle con l'occidente. La seguentetabella rispecchia il cambiamento verificatosi.
Jugoslavia: Ripartizione geografica del commercio.
Anno
Importazioni1945194619471948194919501951
Esportazioni
1945194619471948
194919501951
U.R.S.S.
46,721,921,110,7
1,6——
63,542,216,515,05,0——
Europa
Ceco-slovacchia
0,317,818,217,56,1——
4,726,918,015,84,5——
Germania
———1,65,4
16,513,1
——0,25,6
12,416,7
RegnoUnito
percentuali
0,45.14,6
12,916,911,8
1,12,76,2
19,418,618,4
TotaleEuropa
nel totale
93,7
97,190,690,882,266,676,5
89,596,393,892,584,974,565,3
StatiUniti
6,22,14,13,48,6
21,715,8
10,5
2,32,02,68,0
13,514,6
Altripaesi
0,10,85,35,89,2
11,77,7
—1,44,24,97,1
12,020,1
Totale
100100100100100100100
100100100100100100100
L e s t a t i s t i c h e r e l a t i v e a l c o m m e r c i o e s t e r o , l a c u i p u b b l i c a z i o n e è s t a t a r i p r e s a
n e l l ' a p r i l e 1 9 5 1 , d o p o u n ' i n t e r r u z i o n e d u r a t a d i e c i a n n i , r e g i s t r a n o u n s a l d o p a s s i v o
m a s s i m o i n d i n a r i n e l 1 9 4 9 .
V a r i c o r d a t o c h e d a l 1 9 5 2 i l
c a m b i o d e l l a m o n e t a j u g o s l a v a è
p a s s a t o d a $ 1 = d i n a r i 5 0 a $ I =
d i n a r i 3 0 0 ( v e d a s i c a p i t o l o V ) .
Jugoslavia: Commercio estero.
Anno
1945
1946
1947
1948
1949
1950
1951
Importazioni Esportazioni Saldo
milioni di dinari
1.079
1.744
8.272
15.782
14.576
11.791
12.110
461
2.789
8.642
15.112
9.613
7.930
9.184
— 618
+ 1.045
+ 370
— 670
— 4.963
— 3.861
— 2.926
N e g l i a n n i 1 9 4 9 - 5 1 , l a J u g o -
s l a v i a h a r i c e v u t o c i r c a $ 4 3 0 m i -
l i o n i a t i t o l o d i a i u t o e s t e r o ; l a
m a s s i m a s i n g o l a a s s e g n a z i o n e è a m -
m o n t a t a a $ 1 0 3 m i l i o n i i n f o r m a
d i a p p r o v v i g i o n a m e n t o d i p r o d o t t i
a l i m e n t a r i n e l 1 9 5 0 , q u a n d o i l p a e -
se v e n n e c o l p i t o d a u n a t e r r i b i l e
s i c c i t à . N e l 1 9 5 1 , F r a n c i a , R e g n o
U n i t o e S t a t i U n i t i d e c i s e r o d i a c c o r d a r e a l l a J u g o s l a v i a u n c r e d i t o d i $ 1 0 0 m i l i o n i ,
a l l o s c o p o d i p e r m e t t e r l e d i r e g o l a r e i l s u o s a l d o p a s s i v o e n e l g e n n a i o 1 9 5 2 q u e s t o
p a e s e h a c o n c l u s o u n a c c o r d o d i s i c u r e z z a r e c i p r o c a c o n g l i S t a t i U n i t i .
— 124 —
Nel passato l'esperienza ha dimostrato che nei periodi di intensa doman-da sui mercati internazionali e di prezzi crescenti - condizioni che prevalseronel periodo decorso dal 1900 al 1914 - industriali e commercianti nonhanno bisogno di affaticarsi eccessivamente per trovare la clientela a cuioffrire ciò che producono e vendono e, dato che in simili casi hanno minoriragioni per chiedere "protezione", in tali periodi è facile si verifichinoriduzioni nelle barriere agli scambi. Negli anni successivi al 1945, la domandasui mercati mondiali è stata intensa (con una sola lieve recessione nel1949-50) e non si sono, generalmente, incontrate difficoltà nella venditadelle merci. Sono mancate, quindi, le ragioni per chiedere maggiore pro-tezione e si è presentato più di un caso in cui le misure protezionisticheprecedentemente adottate vennero di fatto attenuate, come è stato, adesempio, il caso per le riduzioni nelle tariffe doganali disposte negli StatiUniti. Ma non tutte le modificazioni sono consistite in attenuazioni direstrizioni; svariate sono le ragioni per le quali i progressi in questo sensosono stati lenti e si sono verificati alcuni i m p o r t a n t i r e g r e s s i :
1. Quali che possano essere state le cause che dopo la guerra hanno impe-dito il rapido ristabilimento dell'equilibrio monetario, il fatto è cheil suo ritardo ha significato il differimento nell'abolizione delle restri-zioni valutarie e queste costituiscono già di per sé un grandissimoostacolo al commercio.
2. Le difficoltà monetarie possono, inoltre, essere prese a pretesto peraccordare "protezione" e non va dimenticato che dopo anni di con-trolli bellici (per non parlare delle speciali misure protezionistiche appli-cate durante la "grande crisi"), il commercio si è disabituato allaconcorrenza internazionale e spesso la teme in misura esagerata.
3. Sembra che vi sia stato un certo aumento nelle tariffe doganali allo scopodi assicurarsi una forte posizione nelle contrattazioni in sede di nego-ziati commerciali. Ma come conseguenza si è, generalmente, constatatoun aumento nelle barriere doganali, perché le riduzioni accordate nelcorso dei negoziati si sono rivelate raramente sufficienti a compensare i pre-cedenti aumenti. Alcuni paesi che usavano applicare dazi specificihanno adottato un sistema di dazi "ad valorem", ciò che significache il periodo di prezzi crescenti, conseguenza della seconda guerramondiale, ha arrecato scarso sollievo al peso reale dei dazi doganali.
4. Inoltre i cambiamenti monetari e di altro genere, incluso lo sforzoper il riarmo causato dallo scoppio del conflitto in Corea, hanno piùdi una volta contrastato la liberazione del commercio, specialmentenei paesi le cui riserve monetarie erano insufficienti (ossia nella maggiorparte di essi).
5. Anche nei casi in cui non si è trattato di insufficienza di riserve mone-tarie, le tendenze protezionistiche hanno ripreso vigore verso la metà del1951, in seguito alla caduta dei prezzi, che ha colpito non solo i prodotti
— 125 —
primari, ma anche certi beni di consumo e che sta facendosi sentire sottoforma di una crescente concorrenza all'interno ed all'estero.
Non va poi dimenticato che nella maggior parte degli accordi econo-mici internazionali del periodo postbellico sono state inserite le cosiddette"clausole di salvaguardia", applicabili in determinate circostanze. L'articolo X I Idell'Accordo generale sulle tariffe ed il commercio (G.A.T.T.) è stato riassuntoufficialmente, come segue :
XII. Restr izioni a protezione della bi lancia dei pagament i .
Questo articolo contiene le eccezioni più importanti alle disposizioni del-l'articolo XI sull'eliminazione delle restrizioni quantitative. In alcuni casi, spe-cificati nell'articolo, una Parte Contraente può far uso di restrizioni quantita-tive sulle importazioni per difendere la propria posizione valutaria e la suabilancia dei pagamenti, ma tali restrizioni devono essere progressivamente atte-nuate, quando le condizioni migliorino e completamente abolite quando non sianopiù giustificate dalle circostanze. Le restrizioni devono, inoltre, essere applicatein modo da non impedire le importazioni di quantità commerciali minime diprodotti, la cui esclusione distruggerebbe i canali normali degli scambi.
Una Parte Contraente che sia costretta a prendere in considerazione l'appli-cazione di restrizioni sugli scambi è tenuta a consultarsi con le altre Parti Con-traenti sulla natura delle difficoltà derivanti dalla sua bilancia dei pagamenti,sulle misure che intende adottare per eliminarle e sul loro effetto sulle altreeconomie. (In base a questa disposizione l'Unione del Sud Africa si consultòcon le Parti Contraenti nel 1949). Una Parte Contraente che abbia sensibilmenteinasprito le proprie restrizioni è tenuta a consultarsi con le altre Parti Contraentientro il termine di trenta giorni dalla data in cui le misure sono state adottate.(E' in seguito a questa disposizione che si svolsero le consultazioni con il RegnoUnito e sei altri paesi dell'area della sterlina, nonché col Cile alla QuintaSessione, tenuta nel novembre 1950). Nel 1951 le Parti Contraenti sono tenutea svolgere, di propria iniziativa, un'azione positiva, nel senso di sottoporrea revisione tutte le restrizioni in vigore, relative alla bilancia dei pagamenti;ciò venne fatto nei mesi di settembre ed ottobre 1951 ed i risultati furonoraccolti in un rapporto che è stato pubblicato. Infine, verificandosi una costantee diffusa applicazione delle restrizioni contemplate nel presente articolo, dallaquale sia possibile desumere l'esistenza di un generale squilibrio, di ostacoloal commercio internazionale, le Parti Contraenti sono tenute ad aprire di-scussioni per considerare l'opportunità che una delle Parti Contraenti debba adot-tare altre misure allo scopo di eliminare le cause che stanno alla base di talesquilibrio.
Questo articolo contiene una disposizione che fu oggetto di lunghe discus-sioni durante la sua redazione. E' la disposizione con la quale le Parti Contraentivengono invitate a riconoscere che, in seguito a misure di politica interna, comequelle dirette al mantenimento di un alto livello di occupazione, una ParteContraente possa trovarsi in presenza di una domanda molto forte di importa-zioni; conseguentemente, nessuna Parte Contraente verrà invitata ad abolire omodificare restrizioni in base alla considerazione che un cambiamento nellapolitica seguita, renderebbe non necessaria l'applicazione delle restrizioni contem-plate nel presente articolo; d'altra parte, le Parti Contraenti, si sono impegnate,nel caso in cui si trovassero in queste circostanze, ad adottare le misure neces-sarie a ristabilire l'equilibrio nella loro bilancia dei pagamenti evitando di nuo-cere, senza necessità, agli interessi di altre Parti Contraenti.
— 126 —
E' utile citare anche il testo dell'articolo 3 del Codice dell 'O.E.C.E.per la Liberazione degli scambi.
Articolo 3. Clausole di deroga dal l 'a r t icolo 2.
a) Nel caso in cui la situazione economica e finanziaria lo giustifichi,ogni Paese-membro può non adottare integralmente le misure di liberazionedegli scambi previste nell'articolo 2.
b) Se le misure di liberazione degli scambi, adottate in conformità alledisposizioni dell'articolo 2, provocano gravi perturbazioni economiche in unPaese-membro, questo può sospendere le suddette misure.
e) Se, nonostante le raccomandazioni fatte conformemente al paragrafo a)dell'articolo 31, il disavanzo di un Paese-membro verso l'Unione europea deipagamenti aumenta con un ritmo ed in circostanze considerati pericolosi per lasituazione delle proprie riserve, il Paese-membro potrà temporaneamente so-spendere l'applicazione delle misure di liberazione adottate in base all'articolo 2.
d) A meno che l'Organizzazione decida od abbia deciso altrimenti, iPaesi-membri, ai quali siano applicabili le disposizioni della nota (1) alla tabellaIII dell'Accordo per la Creazione di un'Unione europea dei pagamenti, possono,durante il periodo di applicazione di queste disposizioni, non adottare integral-mente le misure di liberazione degli scambi, previste nell'articolo 2, oppurepossono sospendere temporaneamente l'applicazione delle misure adottate in con-formità a tale articolo.
e) Ogni Paese-membro che si valga delle disposizioni del presente articolodovrà procedere in modo da evitare di arrecare danni non necessari particolar-mente agli interessi commerciali od economici di altri Paesi-membri e non dovràfare discriminazioni fra i diversi Paesi-membri.
Per quanto riguarda le partite invisibili, l'articolo 20 del Codice del-l 'O.E.C.E. per la Liberazione degli scambi, contiene norme pressoché analoghea quelle dell'articolo 3 relative al commercio visibile.
Ma prima di esaminare le difficoltà sorte ed i regressi verificatisi,bisogna ricordare che l'espansione del commercio internazionale è stata note-volissima in questi ultimi anni. Vero è che questa espansione è stata ampia-mente finanziata con l'aiuto estero e sostenuta con facilitazioni speciali,come crediti bilaterali o credito concesso tramite l 'U.E.P. con il suo sistemaquasi multilaterale; ma ciò è, tuttavia, servito ad armonizzare le diverseeconomie con le necessità degli scambi internazionali molto meglio di quantoaltrimenti sarebbe stato possibile fare. Un certo numero di paesi, inoltre,compresi gli Stati Uniti, hanno ridotto le tariffe doganali e gli sforzi diliberazione del commercio da parte dei paesi dell'O.E.C.E., iniziati nel1949, hanno dato dei risultati tangibili.
Nell'agosto 1951 avrebbe dovuto chiudersi la terza fase della l i b e r a -z i o n e degli scambi, con l'abolizione delle restrizioni quantitative per il 75%di tutte le importazioni private. L'intenzione era di applicare questa percen-tuale a ciascuna delle tre seguenti categorie: prodotti agricoli, materieprime e manufatti; ma alcuni paesi sostennero che nel settore dei pro-dotti agricoli sarebbe stato diffìcile per essi giungere fino a quel limite, per
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Paesi O.E.C.E.
AustriaOBelgio-Lussemburgo .DanimarcaFranciaGermania occidentale .Grecia(')IrlandsIslandaItaliaNorvegiaPaesi BassiPortogalloRegno UnitoSveziaSvizzeraTurchia
Agosto 1951(data proposta
perraggiungere
il 75 %)
nessuna756376
sospesanessuna
754176516108390757563
Aprile 1952
nessuna756 5 «
sospesa75
nessuna75417775C)758446757563
0) Per l'articolo 3(d) del Codice di liberazione degliscambi, i paesi con quote bloccate nell'U.E.P. sonoesonerati dall'applicazione delle prescritte misure diliberazione, salvo che l'Organizzazione decida altrimenti,
di aumentare la quota al 75 % nel
c u i s i c o n v e n n e c h e s a r e b b e P a e s i O . E . C . E . : C o n f r o n t o f r a i l i v e l l i
b a s t a t o l i b e r a r e i n m e d i a i l 7 5 % d i l i b e r a z i o n e r a g g i u n t i d a i d i v e r s i p a e s i ,
d e g l i s c a m b i , m e n t r e p e r n e s s u n a
c a t e g o r i a i l g r a d o d i l i b e r a z i o n e
a v r e b b e d o v u t o s c e n d e r e a l d i
s o t t o d e l 6 0 % . T u t t i i p a e s i c h e
a v e v a n o r a g g i u n t o l a f a s e d e l
7 5 % ( v i e r a n o a l c u n e e c c e z i o n i ,
v e d a s i l a t a b e l l a a fianco) e r a n o
v i n c o l a t i a l l ' o b b l i g o d i a p p l i c a r e
l e m i s u r e d i l i b e r a z i o n e a d e t e r -
m i n a t i g r u p p i d i p r o d o t t i . Q u e s t i
g r u p p i , n o t i s o t t o i l n o m e c o l l e t -
t i v o d i " l i s t a c o m u n e " , c o m p r e n -
d e v a n o , i n p r i m o l u o g o t e s s i l i ,
m a c c h i n a r i p e r l ' i n d u s t r i a t e s s i l e e d
a l c u n i p r o d o t t i a g r i c o l i e c h i m i c i .
E s s e n d o s i , n e l f e b b r a i o 1 9 5 1 ,
c o n s t a t a t o c h e l e d i f f i c o l t à d e l l a
G e r m a n i a o c c i d e n t a l e , d e r i v a n t i
d a l l o s q u i l i b r i o n e l l a b i l a n c i a d e i ^ . S
nao-nmpnti nnn nntpvarn P M p r P O Dal 1° settembre 1951.
p a g a m e n t i , n o n p o t e v a n o e s s e r e ( .} D a | r m a g g i 0 1 9 5 2 .
r i s o l t e s o l t a n t o c o n m i s u r e c r e d i t i z i e
d i n a t u r a i n t e r n a , v e n n e s o s p e s a l ' e m i s s i o n e d e l l e l i c e n z e d ' i m p o r t a z i o n e , i l
c h e e q u i v a l e v a a d u n r e g r e s s o n e i c o n f r o n t i d e l l a l i b e r a z i o n e ; m a p e r i l
c o n c o r s o d i d i v e r s e c i r c o s t a n z e f a v o r e v o l i f u p o s s i b i l e r i s t a b i l i r e r a p i d a m e n t e
l ' e q u i l i b r i o ( v e d a s i p a g i n a 8 ) . A d o g n i m o d o , l e i m p o r t a z i o n i n o n d i m i n u i r o n o
m a i i n m i s u r a c o n s i d e r e v o l e . D a l 1° g e n n a i o 1 9 5 2 i l g r a d o d i l i b e r a z i o n e
è s t a t o a u m e n t a t o a l 5 7 % e d a l 1° a p r i l e 1 9 5 2 si è r a g g i u n t o i l 7 5 % .
Q u a t t r o p a e s i , c h e h a n n o a c c u m u l a t o c o s p i c u e e c c e d e n z e n e l l ' U . E . P . -
B e l g i o , I t a l i a , P o r t o g a l l o e S v i z z e r a - h a n n o p r e s o d i p r o p r i a i n i z i a t i v a
m i s u r e a d d i z i o n a l i d i l i b e r a z i o n e . M a q u e s t e n o n s o n o s t a t e n o t i f i c a t e u f f i -
c i a l m e n t e a l l ' O . E . C . E . e n o n s e n ' è q u i n d i t e n u t o c o n t o n e l c a l c o l o d e l l e
p e r c e n t u a l i u f f i c i a l i . Q u e s t a p r o c e d u r a p e r m e t t e a i p a e s i i n t e r e s s a t i d i a b o l i r e
l e m i s u r e a d o t t a t e s e n z a a l c u n a f o r m a l i t à . N e l c a s o d e l l ' I t a l i a e d e l P o r t o -
g a l l o , i l g r a d o d i e f f e t t i v a l i b e r a z i o n e s i a g g i r e r e b b e s u l 1 0 0 % .
Q u e s t i s v i l u p p i r a p p r e s e n t a n o i n d i s c u t i b i l m e n t e u n p r o g r e s s o v e r s o
s c a m b i p i ù l i b e r i , m a e s s i s o n o s t a t i p o s t i n e l l ' o m b r a d a i r o v e s c i r a p p r e s e n t a t i
d a l l a s o s p e n s i o n e n e l l a l i b e r a z i o n e d a p a r t e d e l R e g n o U n i t o e d e l l a F r a n -
c i a . N e l n o v e m b r e 1 9 5 1 i l R e g n o U n i t o , t r o v a n d o s i d i f r o n t e a d i n g e n t i
p e r d i t e n e l l e r i s e r v e , ridusse l a l i b e r a z i o n e d e l c o m m e r c i o d a l 9 0 a l 6 1 %
e d u n s e c o n d o " t a g l i o " l a r e s t r i n s e u l t e r i o r m e n t e a l 4 6 % n e l f e b b r a i o 1 9 5 2 .
I n q u e s t o s t e s s o m e s e l a F r a n c i a s o s p e s e o g n i l i b e r a z i o n e ; c i ò n o n s i g n i f i c a ,
t u t t a v i a , c h e n o n v e n g a n o e f f e t t u a t e i m p o r t a z i o n i d i m e r c i n o n l i b e r a t e ,
m a c h e e s s e s o n o o r a s o g g e t t e a l i c e n z a e c o n t i n g e n t a m e n t o .
— 128 —
La liberazione nell'ambito delle disposizioni fissate dall 'O.E.C.E. con-cerne, come è noto gli scambi intra-europei, mentre il commercio in sensopiù lato, è regolato dalle norme dell'Accordo Generale sulle Tariffe ed ilCommercio. Richiamandosi alla "clausola di salvaguardia", la quale permettedi riesaminare gli impegni assunti, in caso di difficoltà nella bilancia deipagamenti, il Regno Unito ha potuto ridurre le proprie importazioni dandonela prima comunicazione nel novembre 1951 e la seconda (alla Conferenzadei ministri per le finanze del Commonwealth tenutasi a Londra) nel gennaio1952.
Ma la "clausola di salvaguardia", prevista dal G.A.T.T., non è statainvocata unicamente al fine di superare le difficoltà derivanti dalla bilan-cia dei pagamenti; fu invocata anche la ragione che le "importazioni nuoce-vano seriamente all'industria nazionale". Fu per questa ragione che il governoamericano sospese a partire dal 1° dicembre 1950 le concessioni fatte rispettoalle importazioni di cappelli (aumentando il dazio "ad valorem" dalla mediadel 32% al precedente livello del 70%).
Un'altra mossa protezionistica venne compiuta nel luglio 1951, quandoil Congresso approvò un emendamento al "Defense Production Act" nelquale si chiedeva l'istituzione di controlli sui grassi, olii e latticini, nel casoin cui le importazioni di questi prodotti dovessero: 1. danneggiare o contrarrela produzione nazionale, 2. ostacolare l'approvvigionamento e il regolare com-mercio, oppure 3. avere per conseguenza un onere od una spesa non necessariper qualsiasi programma governativo elaborato in difesa dei prezzi. In appli-cazione di questo cosiddetto "Emendamento Andresen", il Dipartimento perl'agricoltura degli Stati Uniti comunicò, il 10 agosto, l'immediata sospensionedelle importazioni commerciali, per consumo interno, di arachidi, burro egrasso di burro, nonché restrizioni quantitative sulle importazioni di formag-gio e caseina. Governi di dieci paesi * hanno presentato formali proteste,sottolineando il sensibile danno arrecato alle loro esportazioni da questemisure. I governi dell'Italia e del Regno Unito hanno anche protestato inlinea più generale contro l'adozione di misure protezionistiche da partedegli Stati Uniti. Nella sua risposta ufficiale all'Italia, il Segretario di statoamericano ha convenuto che gli Stati Uniti dovrebbero seguire direttivepolitiche adatte ad una nazione créditrice e conseguentemente aprire leproprie porte alle importazioni.
Un aspetto dei recenti avvenimenti, indiscutibilmente perturbatore, è ilcrescente divario fra le esportazioni ed importazioni americane, provocatoda diverse cause. Come è già stato menzionato, un fattore importante èla concomitanza fra riduzione nelle importazioni americane e consumo dellescorte precedentemente accumulate. Un altro può ricercarsi nelle spedizionidi merci relative al riarmo, che hanno dilatato il volume delle esportazioni. Nonsi può, inoltre, negare che, nell'arrestare la tendenza inflazionistica nella primaveradel 1951, gli Stati Uniti abbiano preceduto parecchi paesi europei e questo,di per sé, ha fatto sì che le merci hanno avuto la tendenza ad essere attratte
* Argentina, Australia, Canada, Danimarca, Francia, Italia, Norvegia, Nuova Zelanda, Paesi Bassie Svizzera.
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verso certi paesi europei. M a anche i paesi europei hanno ora adottatoprovvedimenti energici per conseguire la stabilità monetaria ed è proprioperché i loro prezzi non salgono più e si trovano in condizioni miglioriper competere con i prezzi americani, che detti paesi potranno dover fronteg-giare crescenti difficoltà di altro genere, per esportare negli Stati Uniti. Inquesto paese, come altrove, ci sono industriali ed agricoltori, che dopo annidi facili vendite, non gradiranno certamente un clima commerciale piùdifficile, sebbene gli uomini d'affari più perspicaci sappiano che l'intensificataconcorrenza, facendo diminuire i prezzi troppo elevati, stimola la prudenza,per quanto riguarda le spese ed ha per conseguenza l'introduzione generaledi metodi produttivi più economici con grande vantaggio sia dei consumatorisia dei produttori.
Ma è importante che la presente situazione non venga presa a pre-testo per una nuova ondata di protezionismo, col risultato di creare nuoviostacoli agli scambi. I paesi europei possono ben chiedersi quale probabilitàabbiano di conseguire l'equilibrio negli scambi con l'area del dollaro, anchenel caso che riescano a diminuire i loro costi di produzione mediante pro-gressi tecnici, ecc , se in seguito a ciò verranno aumentati i dazi doganali.Caratteristica pericolosa di almeno alcune fra le "clausole di salvaguardia" èche esse creano condizioni di grande incertezza. Sotto questo aspetto gliaccordi postbellici differiscono sensibilmente dai vecchi trattati commerciali,che solevano fissare i dazi doganali per dieci, quindici ed anche più anni,sicché i produttori nel fare i loro piani di investimenti sapevano esattamentecome comportarsi nelle vendite sui mercati internazionali. Molto dipenderànaturalmente dallo spirito con cui questi problemi saranno affrontati ora cheè venuto il momento di mettere alla prova la buona volontà dei paesipartecipanti, col trasferire in pratica i princìpi di cooperazione ai qualimolti di essi si sono solennemente impegnati.
Un pericolo speciale deriva dal fatto che le questioni di politica com-merciale possono essere forse considerate da un punto di vista troppo esclu-sivamente internazionale, presumendosi più o meno consapevolmente che ogniriduzione nelle barriere commerciali di un paese rappresenti una "conces-sione" agli interessi stranieri. La vecchia dottrina del libero commercio pre-sentava, dopo tutto, il vantaggio di mettere in rilievo che ogni singolo paeseaveva interesse a conservare un elevato livello di scambi con il resto delmondo. Senza ritornare sui ben noti argomenti circa i vantaggi derivanti atutte le parti da un aumento negli scambi di beni e servizi, può, tuttavia,essere opportuno ricordare che l'incremento nelle tariffe doganali verifica-tosi durante la "grande crisi" non procurò alcun beneficio ai paesi cheavevano fatto ricorso a questo espediente. Questo è un problema in cuil'illuminato egoismo può suggerire il giusto comportamento, senza cheoccorra invocare espressamente i principi della cooperazione internazionale.
— 130 —
V. I tassi d i cambio.
Nonostante la comparsa di alcuni fattori molto pericolosi e perturbatorinel settore dei cambi esteri, i quindici mesi decorsi dall'inizio del 1951 allaprimavera del 1952, vanno considerati come un p e r i o d o n o n solo di r e l a -t i v a s t a b i l i t à , m a a n c h e di u l t e r i o r e c o n s o l i d a m e n t o : in diversi paesiè stato maggiormente attenuato il controllo sui cambi e si è concessa unamaggiore libertà alle forze del mercato. Un grande paese, il C a n a d a , hapraticamente abolito tutte le restrizioni valutarie (non essendo più richiestaalcuna "autorizzazione"), per cui la sua moneta già forte, è divenuta lapiù forte del mondo. Il R e g n o U n i t o , malgrado il peggioramento nelle sueriserve di oro e divise estere, ha introdotto una maggiore flessibilità nelleoperazioni sui cambi a pronti ed a termine, rientrante nella nuova politicamonetaria destinata ad operare il ritorno alla convertibilità.
Durante il periodo in esame, un solo paese europeo ha svalutato lapropria moneta: la J u g o s l a v i a . Ma il deprezzamento è stato più apparenteche sostanziale, perché, mentre il corso del dollaro era rimasto inalterato adinari 50 = $1 fin dal 1945, la maggior parte del commercio estero delpaese si svolgeva in valuta estera o sulla base di baratti. La R o m a n i anel gennaio 1952 e la B u l g a r i a nel maggio dello stesso anno, hanno realiz-zato una riforma monetaria comprendente un radicale "taglio" nei prezzi enel volume dei mezzi di pagamento, nonché una rivalutazione del valore delleu e del lev, che sono stati ancorati all'oro. La Romania è stata, quindi,il secondo e la Bulgaria il terzo paese dell'Europa orientale a seguire l'esem-pio dato dalPU.R.S.S., la quale, nel febbraio 1950, aveva fissato il valoredella sua moneta in termini di oro; la Polonia aveva adottato lo stessosistema già nell'ottobre 1950.
Fuori d'Europa sono state apportate alcune importanti variazioni aitassi di cambio. In molti casi, le misure sono state prese allo scopo disvincolarsi dalla rigida parità ufficiale, sebbene, in apparenza almeno, ne siaderivato un sistema più complicato di quello già in vigore. Nel febbraio 1952,I s rae le , ad esempio, abbandonò il cambio unico (ufficialmente in uso finoallora) per un sistema a tre tassi. A partire dal mese di gennaio 1952, l ' I r a neffettua tutte le sue operazioni commerciali ad un unico cambio fluttuante(effettivamente svalutato del 30% circa), mentre l ' I n d o n e s i a n a aumentatoil numero dei propri tassi di cambio (ed anche in questo caso si è avutoun certo deprezzamento).
Ciò che, dal punto di vista dell'andamento valutario, conferisce uninteresse particolare a questo periodo, non sono tuttavia le variazioni neitassi di cambio ufficiali, ma il tentativo di renderli più aderenti alla realtà.Questo fatto è uno dei risultati della politica creditizia e fiscale più efficaceseguita nelle singole economie, allo scopo di assicurare un miglioramentostabile nella bilancia dei pagamenti.
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Incominciando dall'unica svalutazione verificatasi in Europa, sipuò dire che la ragione fondamentale della misura adottata dalla J u g o -slavia è stata la crescente difficoltà incontrata dal paese nel suo com-mercio con l'Occidente, ad un tasso di cambio (fissato nel 1945) che nonaveva più alcun nesso con il potere d'acquisto del dinaro. A partire dal1° gennaio 1952, col consenso del Fondo Monetario Intemazionale, fu fissatoun nuovo cambio di dinari 300 = $ 1 (corrispondente ad una parità di2,96 milligrammi di oro fino per dinaro). Rispetto al precedente cambioufficiale di dinari 50 = $ 1 , il dinaro ha subito una svalutazione deU'831/3°/0.
In base al materiale disponibile sulla J u g o s l a v i a , riesce piuttosto dif-ficile giudicare fino a che punto l'adeguamento del cambio corrisponda allarealtà economica. Sembra tuttavia che sia necessario di comprimere costi eprezzi, qualora si desideri mantenere la quotazione al livello fissato e questaimpressione è rafforzata da notizie secondo cui le autorità monetarie jugoslavestanno perseguendo una politica di limitazione del credito e di riduzione neiprezzi.
La riforma monetaria decretata in R o m a n i a ha avuto il carattere diun taglio chirurgico, in quanto i mezzi di pagamento sono stati drastica-mente ridotti a traverso il cambio in rapporti varianti fra 20 : 1 e 400 : 1,come indica la seguente tabella.
Romania: Rapporti di conversione fra vecchio e nuovo leuper i biglietti di banca ed i depositi bancari.
Categoria
Biglietti di bancafino a 1.000 vecchi lei C)da 1.001 a 3.000oltre 3.000
Depositi presso le casse di risparmio .fino a 1.000 vecchi leida 1.001 a 3.000oltre 3.000
Depositi presso gli istituti di credito(2)
Settore privato(persone fìsiche ed
Imprese private)
100200400
50100200200
111
1111
Settore pubblico(stato, servizi statali,
imprese statali,cooperative, ecc.)
i 200 : 1
} -20 : 1
(') 1.000 vecchi lei corrispondevano a 2-3 giorni di salario.O GII Importi necessari per il pagamento di due settimane di stipendi e salari furono cambiati nel rapporto di 20:1.
L a t a b e l l a m e t t e i n rilievo c h e p e r s o n e fisiche e d i m p r e s e s o n o s t a t e
c o l p i t e i n m i s u r a p i ù d r a s t i c a d e l s e t t o r e p u b b l i c o e c h e , p e r s i n o i d e p o s i t i
d e i p i c c o l i risparmiatori h a n n o s u b i t o " t a g l i " d i g r a n l u n g a s u p e r i o r i a q u e l l i
o p e r a t i n e i p r e z z i , r i d o t t i a d u n v e n t e s i m o d e l l o r o p r e c e d e n t e l i v e l l o
( o d a q u a l c o s a m e n o n e l s e t t o r e d e i b e n i d i c o n s u m o , p e r i l q u a l e s o n o
s t a t e fissate r i d u z i o n i s p e c i a l i ) . S a l a r i , p e n s i o n i e d e b i t i s o n o p u r e s t a t i a s s o g -
g e t t a t i a l l a m e d e s i m a d e c u r t a z i o n e . I " t a g l i " n e i m e z z i d i p a g a m e n t o e
n e i p r e z z i s o n o s t a t i , q u i n d i , p i ù d r a s t i c i i n R o m a n i a c h e i n P o l o n i a , m e n t r e
— 132 —
la rivalutazione del tasso di cambio fu di gran lunga più tenue (soltanto13,5 vecchie unità per 1 nuova in Romania, contro 100 : 1 in Polonia).
Il contenuto in oro fino del nuovo leu è stato fissato in 0,079346 grammie su questa base il tasso del leu rispetto al rublo è divenuto di lei 2,80 =rublo 1. Il cambio indiretto per il dollaro statunitense ammonta a lei 11,20= $1 , in confronto a quello di lei 151,50 = $1 , esistente dall'agosto 1947;la variazione corrisponde, quindi, ad un aumento di 13,5 volte. Il com-mercio con l'Occidente - nella misura in cui viene tuttora effettuato -si svolge, però, quasi interamente in valuta estera, pratica pure seguita daglialtri paesi dell'Europa orientale. Le esportazioni dovrebbero avvantaggiarsidal fatto che il taglio nei prezzi e nei mezzi di pagamento è stato supe-riore alla variazione apportata nei cambi. Per quanto riguarda lariduzione dei prezzi, non è improbabile che nello stringere legami vieppiùstretti con l'U.R.S.S., le autorità romene abbiano ritenuto necessario di alli-neare maggiormente i prezzi interni con quelli russi (che nell'aprile 1952 ven-nero ribassati per la quinta volta dopo il gennaio 1948).
Anche in Bu lga r i a si è avuta un'operazione di risanamento monetarionella prima metà del mese di maggio 1952, con una conseguente variazionenei tassi di cambio. Allo scopo di eliminare la moneta esuberante in circola-zione e di stringere, in pari tempo, legami più stretti con l 'U.R.S.S. nelsettore monetario ed in quello dei prezzi, si è aumentato il contenuto in orofino del lev (a 0,130687 grammi) ed il tasso della moneta è stato fissato aleva 1,70 = rublo 1, che corrisponde alla quotazione di 6,80 leva per undollaro S.U., in sostituzione del precedente cambio di leva 287,36 = $ S.U. 1.Mentre il tasso del cambio è aumentato di 42 volte, prezzi, salari, pensioni,debiti, ecc , sono stati convcrtiti nella nuova moneta nel rapporto di 2 5 : 1 ,i biglietti di banca nella proporzione di 100: 1 ed i depositi bancari sonostati convcrtiti in rapporti diversi a seconda della loro natura e importo edella qualità del depositante (pubblico o privato).
Mentre in S p a g n a nessun mutamento fondamentale è stato apportatoal sistema dei tassi multipli in vigore, si è concessa una maggiore libertàal movimento dei biglietti di banca, autorizzandone l'esportazione fino apesetas 2.000 e la reimportazione fino a pesetas 10.000. La riforma, entratain vigore il 1° novembre 1951, ha inoltre accordato al mercato liberoun più ampio campo d'azione, consentendo agli esportatori di trattenereuna percentuale variabile dei ricavi in valuta estera e venderla sul mercatointerno. Grazie ad adeguati controlli, le quotazioni sono, tuttavia, rimastealquanto stabili, aggirandosi attorno a pesetas 40 = $ 1. Il tasso di mercatolibero è applicabile alle importazioni di merci non privilegiate ed alle ope-razioni non commerciali. La seguente tabella, dalla quale si rileva che ladesiderata semplificazione nel sistema dei cambi non ha, finora, molto pro-gredito, mette in evidenza il grande scarto che ancora sussiste fra i diversitassi.
— 133 —
Spagna: St ru t tura dei tass i di cambio (pesetas per un do l la ro ) .
Merci
Prodotti alimentari importati (tassoufficiale base) (Gruppo F) . . . .
Carbone e forza motrice(Gruppo A)
Combustibili liquidi e tabacco(Gruppo E)
Rottami di metalli, foraggi e mangimi,ecc. (Gruppo B)
Materie prime (Gruppo C)Prodotti semilavorati (Gruppo D) . .Altre importazioni e partite non com-
merciali (tasso di mercato libero*)
Importa-zione
11,22
16,425
25,00
25,70728,99232,538
39,65
Merci
Merci non specificate (tasso base)Gruppo 1 — (10 % venduto sul
mercato libero)Gruppo 2 — (30 % venduto sul
mercato libero)Gruppo 3 — (50 % venduto sul
mercato libero)Gruppo 4 — (70 % venduto sul
mercato libero)Gruppo 5— (90 % venduto sul
mercato libero)Partite non commerciali (tasso di
mercato libero*)
Esporta-zione
21,90
23,673
27,219
30,765
34,311
37,857
39,65
* Fine maggio 1952.
S i q u o t a , i n o l t r e , n o n u f f i c i a l m e n t e , u n c a m b i o d i m e r c a t o n e r o c h e
r a g g i u n s e p e s e t a s 5 3 = $ 1 n e l d i c e m b r e 1 9 5 1 e d a a l l o r a h a m o s t r a t o u n a
l e g g e r a t e n d e n z a a m i g l i o r a r e c o s ì c h e a l l a fine d e l m a r z o 1 9 5 2 e r a s c e s o a
p e s e t a s 4 8 = $ 1 .
V a n n o a n c h e r i c o r d a t e a l c u n e m i s u r e d i m i n o r e i m p o r t a n z a ,
a d o t t a t e d a t r e p a e s i e u r o p e i , c i o è , D a n i m a r c a , F i n l a n d i a e G r e c i a .
I n D a n i m a r c a , n e l n o v e m b r e 1 9 5 0 , e r a s t a t a i n t r o d o t t a u n a t a s s a
d e l 2 0 % s u l l e c e s s i o n i d i d i v i s a e s t e r a p e r s c o p i t u r i s t i c i ; q u e s t o p r o v v e d i -
m e n t o r i e n t r a v a n e l l ' a z i o n e i n t r a p r e s a p e r p r o t e g g e r e l e r i s e r v e m o n e t a r i e . M a
i n s e g u i t o a l l e p r o t e s t e d i a l t r i p a e s i d a u n l a t o , e d a l g r a d u a l e m i g l i o r a -
m e n t o n e l l a s i t u a z i o n e v a l u t a r i a d a n e s e d a l l ' a l t r o ( v e d a n s i p a g i n e 1 0 e 1 1 ) ,
t a l e t a s s a è s t a t a a b o l i t a n e l l ' o t t o b r e 1 9 5 1 , s e i m e s i p r i m a , c i o è , d e l l ' e p o c a
s t a b i l i t a .
A n c h e i n F i n l a n d i a v e n i v a r i s c o s s a u n a t a s s a s p e c i a l e d e l 3 0 % s u l l e
c e s s i o n i d i v a l u t a e s t e r a p e r s c o p i t u r i s t i c i ; e s s a v e n n e a p p l i c a t a a p a r t i r e
d a l l ' l l g i u g n o 1 9 5 1 , m a , a l l a fine d e l l ' a n n o , n o n v e n n e p i ù r i n n o v a t a , i n
s e g u i t o a l n o t e v o l e m i g l i o r a m e n t o c o n s e g u i t o n e l l e r i s e r v e m o n e t a r i e finlandesi
( v e d a s i c a p i t o l o V I I ) . D u r a n t e i l p e r i o d o i n c u i i l t r i b u t o r i m a s e i n v i g o r e ,
i d o l l a r i a c q u i s t a t i p e r s c o p i t u r i s t i c i c o s t a v a n o m a r c h i fin. 3 0 0 i n v e c e d i 2 3 0 .
I n G r e c i a , i c e r t i f i c a t i d i c a m b i o , i n t r o d o t t i a m e t à d e l 1 9 4 7 , s o n o
s t a t i a b o l i t i c o n e f f e t t o d a l 1° g i u g n o 1 9 5 1 ; a p a r t i r e d a q u e s t a d a t a i l
l o r o p r e z z o ( f i s s o i n d r a c m e 1 0 . 0 0 0 = $ 1 ) v e n n e c o n g l o b a t o n e l l a p a r i t à
u f f i c i a l e l a q u a l e r i s u l t ò f o r m a l m e n t e m o d i f i c a t a d a d r a c m e 5 . 0 0 0 a d r a c m e
1 5 . 0 0 0 = $ 1 , m e n t r e i t a s s i e f f e t t i v i r i m a s e r o i n a l t e r a t i . N e l c o r s o d e l 1 9 5 1 ,
i l p o t e r e d ' a c q u i s t o i n t e r n o d e l l a d r a c m a , n o n d i m i n u ì i n m i s u r a s e n s i b i l e
( e s s e n d o s i i p r e z z i m a n t e n u t i r e l a t i v a m e n t e s t a b i l i ) ; m a i l p r e c a r i o e q u i l i b r i o
è s t a t o r a g g i u n t o con l ' a i u t o e s t e r o ( c h e h a c o p e r t o i d u e t e r z i c i r c a d e l l e
i m p o r t a z i o n i g r e c h e ) e c o n l e v e n d i t e d i s o v r a n e d a p a r t e d e l l a b a n c a
c e n t r a l e a l p u b b l i c o ( v e d a s i c a p i t o l o I V ) .
— 134 —
Fuor i d ' E u r o p a , le modificazioni più notevoli si sono avute nellostato d ' I s r a e l e . All'inizio del 1952 è stato deciso di abbandonare il sistemaufficiale del cambio unico, in vigore sin dall'epoca del mandato britannico.In base a tale ordinamento, alla costituzione del nuovo stato avvenuta nel1948, la sterlina d'Israele venne parificata a quella inglese e la parità ufficialecorrente, a partire dal settembre 1949 è stata, quindi, di £ 1 1 = $2,80.Ma da qualche tempo, un considerevole volume di operazioni valutarie eraeseguito a tassi di cambio notevolmente deprezzati rispetto al cambio ufficiale.I rispettivi settori di applicazione dei nuovi cambi (a partire del 17 febbraio1952) e le corrispondenti percentuali di svalutazione sono riportati nellaseguente tabella.
Israele: Tassi di cambio e percentuali di svalutazione.
Pagamenti
Importazioni di grano e prodottiessenziali
Importazioni dì pesce, caffè,té, semi, fertilizzanti, prodottifarmaceutici
Importazioni di merci non speci-ficate
Proventi
Esportazioni di mercinon specificate
Esportazioni di agrumi e relativiprodotti, esportazioni di pro-dotti finiti contenenti materieprime nazionali, turismo, ecc.
Esportazioni di prodotti finiticontenenti materie prime im-portate, importazioni di capitalie rimesse degli immigranti .
Tassivecchi
Tassinuovi
dollari S.U. per £1
2,80
2,80
2,80
2,80
1,40
1,00
Percen-tuali disvaluta-
zione
50%
64%
I I m o m e n t o i n c u i l o s t a t o d ' I s r a e l e p o t r à a d o t t a r e u n s i s t e m a d i c a m b i
d e f i n i t i v o d i p e n d e r à d a i p r o g r e s s i c h e r i u s c i r à a c o m p i e r e p e r r a g g i u n g e r e
u n m a g g i o r e e q u i l i b r i o e c o n o m i c o ( e s s e n d o u n p a e s e n u o v o c o n u n c o n s i d e r e -
v o l e v o l u m e d i i n v e s t i m e n t i , i n l a r g a m i s u r a r e so p o s s i b i l e d a d o n a z i o n i e
c a p i t a l i p r o v e n i e n t i d a l l ' e s t e r o s o t t o a l t r e f o r m e ) . D o p o i l 1 9 4 9 le e s p o r t a z i o n i
h a n n o c o m p e n s a t o s o l t a n t o i l 1 2 — 1 4 % d e l l e i m p o r t a z i o n i d e l p a e s e ; s e b b e n e
i l s a l d o p a s s i v o s i a u n a c o n s e g u e n z a n a t u r a l e d e l n o t e v o l e aff lusso d i c a p i -
t a l i e s t e r i , è c o m u n q u e d e l l a m a s s i m a i m p o r t a n z a a m m i n i s t r a r n e l a d i s p o n i -
b i l i t à i n m o d o d a n o n p r o v o c a r e u n a e c c e s s i v a e s p a n s i o n e i n t e r n a d e l
c r e d i t o e d e l l a c i r c o l a z i o n e m o n e t a r i a .
F i n o a l l a fine d e l 1951 l a s i t u a z i o n e d e l l ' I r a n e r a l a s e g u e n t e . I l
t a s so d i c a m b i o uf f ic ia le d i r i a l 3 2 - 3 2 , 5 0 = $ 1 v e n i v a a p p l i c a t o a l l e o p e r a -
z i o n i e f f e t t u a t e c o n l a A n g l o - I r a n i a n O i l C o m p a n y (f ino a l l a l o r o s o s p e n -
s i o n e ) , a l t u r i s m o , a l l e spe se d i m e d i c i e s t u d e n t i i r a n i a n i a l l ' e s t e r o , a l f a b -
b i s o g n o d e l l o s t a t o e a d a l c u n e o p e r a z i o n i n o n c o m m e r c i a l i c o m p i u t e d a
p r i v a t i . V i e r a n o , i n o l t r e , d u e tass i fissi p e r i c e r t i f i c a t i d i c a m b i o : r i a l 4 1 , 5 0
= $ 1 ( a p p l i c a b i l e a m e t à c i r c a d e l l e i m p o r t a z i o n i a u t o r i z z a t e ) e r i a l 4 7 , 2 5 =
$ 1 ( p e r t u t t e l e a l t r e o p e r a z i o n i p e r m e s s e ) . T e o r i c a m e n t e i l t a s so uf f ic ia le è
t u t t o r a i n v i g o r e , p e r g l i s c o p i s o p r a m e n z i o n a t i , m a l g r a d o a b b i a p e r d u t o
q u a s i t u t t a l a s u a i m p o r t a n z a p r a t i c a ; d a l g e n n a i o 1 9 5 2 p e r ò , t u t t e le o p e r a -
— 135 —
zioni commerciali vengono, sostanzialmente, eseguite ad un unico tassofluttuante (di certificato), che alla fine di tale mese era di rial 67,75 perdollaro (cambio alla vendita). Rispetto al "più alto" tasso precedente dirial 47,25 = $1 , questa variazione corrisponde ad un deprezzamento del30% circa.
Pure in I n d o n e s i a la moneta ha subito una svalutazione, mentre ilmantenimento, o piuttosto, l'evoluzione del vigente sistema dei certificati dicambio ha avuto come conseguenza un incremento nel numero dei cambieffettivi (ma solo rispetto all'area del dollaro; nei confronti delle altre valutei certificati sono stati aboliti). Un nuovo cambio ufficiale di rupie 11,40 =$1 ha sostituito i tre tassi p r e c e d e n t i di rupie 3,80 (cambio "base"), di7,60 (cambio per le esportazioni) e di 11,40 (cambio per le importazioni)per dollaro. L'uso dei "certificati" da, tuttavia, origine a cinque cambidiversi, come si può rilevare dalla seguente tabella, nella quale i "certificatidollaro" sono stati calcolati al prezzo di mercato del febbraio 1952, cioè,a rupie 1,50 = $1 ed il cosiddetto "certificato d'incoraggiamento", al prezzofisso di rupie 7,98 = $ 1 .
I n d o n e s i a : T a s s i d i c a m b i o e f f e t t i v i da l 4 f e b b r a i o 1952.
Applicati alle
Esportazioni escluse quelle verso l 'area del dollaroO)ed importazioni essenziali escluse quelle provenienti dal-l'area del dollaro . . .
Esportazioni verso l'area del dollaro(2) e pagamento di cre-diti, spese di arbitraggio, ecc.
Importazioni essenziali provenienti dall'area del dol laro . . .Importazioni di merci di lusso e di semi-lusso non prove-
nient i dal l 'area del dol laroImportazioni di merci di lusso e di semi-lusso provenient i
dal l 'area del dol laro
Rupie per dollaro
11,40
12,45
12,90
19,38
20,88
(') Gomma e copra pagano un dazio d'esportazione del 25 %; olio, stagno, caffè, ecc. pagano un daziod'esportazione del 15 %•
C) Stati Uniti, Canada e Giappone.
L ' a d e g u a m e n t o d e i t a s s i d i c a m b i o a d u n a b a s e p i ù r e a l i s t i c a è a n d a t o
d i p a r i p a s s o c o n i l m i g l i o r a m e n t o n e l l a b i l a n c i a d e i p a g a m e n t i i n d o n e s i a n a ,
a l q u a l e h a n n o , i n p a r t e , c o n t r i b u i t o l e d o n a z i o n i d e g l i S t a t i U n i t i e d e i
P a e s i B a s s i , m a c h e p e r l a m a s s i m a p a r t e è d o v u t o a g l i a l t i p r e z z i s p u n t a t i
p e r g o m m a , c o p r a , t é , c a f f è e s t a g n o . L e r i s e r v e c o m p l e s s i v e d i o r o e d o l l a r i
a m m o n t a n t i a $ 1 9 4 m i l i o n i a l l a fine d e l 1 9 4 9 , a l t e r m i n e d e l 1 9 5 1 a v e v a n o
r a g g i u n t o i l l i v e l l o d i $ 4 2 0 m i l i o n i : m a , l a c a d u t a n e i p r e z z i d e l l e m a t e r i e
p r i m e v e r i f i c a t a s i d u r a n t e l o s c o r s o a n n o è d e s t i n a t a a r i d u r r e i p r o v e n t i i n
d i v i s e e s t e r e ; g i o v e r à p e r t a n t o a l l ' I n d o n e s i a , n o n c h é a g l i a l t r i p a e s i p r o d u t t o r i
d i m a t e r i e p r i m e , a d o t t a r e u n a p o l i t i c a p i ù p r u d e n t e .
L ' A f g h a n i s t a n è u n a l t r o p a e s e c h e h a s v a l u t a t o l a p r o p r i a m o n e t a
n e l f e b b r a i o 1 9 5 2 . I l t a s s o d i c a m b i o è s t a t o m o d i f i c a t o d a a f g h a n i 1 6 , 8 0 a d
a f g h a n i 2 1 = $ 1 . I l d e p r e z z a m e n t o a m m o n t a , q u i n d i , a l 2 0 % .
— 136 —
Altrove in Asia, si sono verificate relativamente poche variazioni nellaregolamentazione valutaria e nei tassi dei cambi esteri. In C i n a , il cambioè rimasto all ' inarca a $ B.P. 22.500 = $1 ed in G i a p p o n e la parità èancora di yen 360 = $ 1 .
Nel 1951-52 anche i p a e s i d e l l ' A m e r i c a l a t i n a hanno avuto unastoria relativamente povera di eventi per quanto concerne l 'andamentodei cambi. Non è che l'inflazione sia stata completamente vinta: anzi, èancora forte in diversi paesi. In alcuni casi ciò è dovuto agli ambiziosissimiprogrammi di espansione industriale, di solito finanziati dai bilanci pubblicia costo di pesanti disavanzi; in altri, è una conseguenza indiretta delle ecce-denze di esportazioni derivanti dagli alti prezzi percepiti per uno o dueprodotti speciali; frequentemente essa è causata dai considerevoli aumentidei costi - specialmente dei salari - dovuti all'inflazione dei profitti; inalcuni casi i disordini politici hanno contribuito ad aggravarla. Alcuni paesihanno, tuttavia, assunto un più deciso atteggiamento di resistenza per quantoriguarda le tendenze inflazionistiche, adottando una politica fiscale e credi-tizia più efficace. Le variazioni nei tassi di cambio in questa parte delmondo non sarebbero state, altrimenti, cosi modeste, considerando che nel1951 - secondo le statistiche statunitensi - l'America latina registrò undisavanzo nelle partite correnti della bilancia dei pagamenti verso gli StatiUniti di circa $900 milioni, rispetto ai $300 milioni nel 1950. Un aumentatoflusso di capitali dagli Stati Uniti ha compensato parte del maggior disavanzoma, in termini di riserve di oro e dollari, l'America latina ha subito unaperdita di circa $113 milioni nel 1951, contro un'accumulazione di $400milioni nell'anno precedente.
Essendosi evitato di fare ricorso a cambiamenti sostanziali, le modifica-zioni nella struttura dei cambi si sono spesso limitate al trasferimento dicerti tipi di pagamenti da una categoria di operazioni valutarie ad un'altra.In paesi con tassi di cambio multipli simili variazioni possono di fatto equi-valere a svalutazioni parziali (teoricamente anche le rivalutazioni parziali sonopossibili, ma a quanto pare non si sono mai verificate). In A r g e n t i n a , adesempio, volendosi, nel febbraio 1952, incoraggiare l'esportazione del formaggioe del burro (i cui prezzi in pesos erano aumentati considerevolmente), sidecise che il 4 0 % del ricavo delle esportazioni di questi prodotti avrebbepotuto essere convcrtito al cambio di mercato libero di pesos 14-14 ,50= $ 1 ,mentre ai proventi derivanti dalle esportazioni di carne è stato applicato,a partire dal 1° marzo 1952, il cambio preferenziale di pesos 7,50 = $ 1 ,invece di quello "base" di pesos 5 = $ 1 . La situazione poi è, ulteriormente,complicata dal fatto che il commercio è gestito dallo stato; gli agricoltori, peresempio, ricevono per il grano circa due terzi del prezzo corrente sul mercatointernazionale, mentre, nel 1951, il governo ha potuto venderlo all'estero aprezzi dal 20 al 30 % superiori a quello fissato dal Canada per l'esportazione.
Anche in C i l e , sebbene i cambi siano rimasti invariati, si è verificatoun generale spostamento delle merci verso le categorie alle quali si applicano
— 137 —
tassi più elevati; in questo paese esiste un ampio scarto fra il cambio ufficialedi pesos 31 = $1 ed il cosiddetto tasso "oro", che ha raggiunto pesos 157 = $1.
Tass i di cambio uff ic ial i tra i l 1939 ed il 1952.
Paese
Austr ia . . . .Belgio . .Bulgaria . . .CecoslovacchiaDanimarca . .Finlandia . . .Francia . . . .Germania . . .
Irlanda . . . .Islanda . . . .ItaliaJugoslavia. . .Norvegia . . .Paesi Bassi . .Polonia . . . .Portogallo . .Regno Unito .Romania . . .Spagna . . . .Svezia . . . .Svizzera . . .Turchia . . . .Ungheria . . .U.R.S.S
Canada . . . .
Sud Afr icaAustral ia . . .Nuova ZelandaArgentina(2*) .Brasile* . . . .Giappone . , .
Unitàmone-taria
nazio-nale
ScellinoFr. belgaLevCor.cec.Cor. dan.Marco F.Fr.franc.RM/DMDracmaUl UUIIIU
£lr.Cor. isl.LiraDinaroCor.norv.FiorinoZlotyEscudoSterlinaLeuPesetaCor.sved.Fr.sv.
.ira turcaPengö/For
Rublo
Doll. can.
£S.A.£A.£N.Z.PesoCruzeiroYen
Cambio medio del dollaro S.U.
24agosto1939
5,340)29,5883,9029,2354,795*
48,4037,7552,493
117,600,21265,7683*
19,0044,05
4,271,865,325
23,360,2126
143,599,054,15*4,4351,2675,205,30
1,0047
0,2279(M)0,2822(«)0,2814(«)4,325
16,503,67(»)
31dicembre
1945
10,0043,83
287,36(4)50,004,80
135,70119,10
10,00500,000
0,24816,4889
100,0050,00
4,96'/2,65—
24,8150,2481
3.635,00(15)11,22(18)4,194,30
1,305(M)104.000,00
5,30
1,1025
0,24880,31080,31254,0675
16,5015,00(27)
15settembre
1949
10,0043,83
287,36(«)50,00
4,80160,00
272,49 %(*)3,330
10.010,00(9)0,24816,4889
575,0050,00
4,96'/22,653
400,00(")25,025
0,2481151,50(16)
11 22(18^3,59/2(")
4,302,8126
11 ,T4i^)5,30
1,0025(1')
0,24880,3109
o^sooc5)4,8075
18,72360,00
31marzo1951
21,36(2)50,40(3)
287,36(4)50,00
6,90*1«230,00350,00(6)
4,2015.000.00C)
0,357116,29
624,85(")50,00
7,14'/43,80
4,00(»)28,750,3571
151,5011,22(ia)
5,17/,4,32/42,8126
11,744,00(22)
1,0506(M)
0,35810,44740,3598
14,0118,72
360,00
31marzo1952
21,36(2)50,40(3)
287,36(*)50,006,903/4
230,00349,95(6)
4,2015.000,00(10)
0,355516,29
624,88(11)300,00(12)
7,14%3,804,00(u)
28,750,3555
11,20(17)11,22(18)
5,17/24,35732,8126
11,744,00
0,9847
0,3550,44440,3563
14,0118,72
360,00
Variazionepercentuale24
agosto1939
al
15sett.1949
almarzo 1 952
-75,0—41,3—70,8—41,5—30,6—79,0—89,2—40,6
—40,2—64,6—97,0—85,3—40,2—51,1
n— 18,7—40,2
(")o— 19,8
+ 1,8—55,0
n+ 32,5
+ 2,0
—35,8—36,5—21,0—69,1— 11,9—99,0
—53,2— 13,0
——30,6—30,4—22,1—20,6—33,3—30,3—60,2— 8,0-83,3—30,5—30,2
n-13,0—30,2
nn—30,5— 1,3
—+ 32,5
- 1,8
—29,9—30,0—29,8—65,7
—
8R8Piee)
Cambio ufficiale alla vendita. (') Gennaio 1938.Cambio ufficiale per le transazioni commerciali dal 5 ottobre 1950; cambio a premio per transazioni in contocapitali e turismo scellini 26,00. (3) Cambio libero dal 30 novembre 1949.Cambio ufficiale Incluso premio di 250 %, il 12 maggio 1952 il lev venne ancorato all'oro.Cambio medio fra il cambio base e il cambio ufficiale libero.Cambio ufficiale libero dal 2 febbraio 1948. Dal 20 settembre 1949 è applicabile a tutte le operazioni.Cambio per esportazioni e importazioni.Nel novembre 1944 50.000.000.000 di vecchie dracme sono stati scambiati per ogni nuova dracma.Con certificati di cambio. (10) Dal 1° giugno 1951 il cambio ufficiale venne fissato a 15.000 dracme perdollaro S.U., abolendo in pari data il sistema dei certificati.Cambio libero. (") Nuovo cambio a partire dal gennaio 1952.Con II premio supplementare di zloty 300 per praticamente tutti i trasferimenti finanziari all'estero.Un nuovo zloty fu reso equivalente a 100 vecchi zloty. (") Compreso il premio supplementare.Il nuovo leu fu istituito il 15 agosto 1947, equivalente a 20.000 vecchi lei-li 28 gennaio 1952 il nuovo leu venne ancorato all'oro.Cambio base alla vendita. La Spagna ha un sistema di cambi multipli. Attualmente, oltre al cambio basealla vendita, esistono sei altri cambi alla vendita, varianti da pesetas 16,425 a pesetas 39,65 e sette cambiall'acquisto, varianti da pesetas 21,90 a pesetas 39,65 (cambio di mercato libero).Rivalutazione nel luglio 1946. (20) Cambio ufficiale, escluso premio.Il forint è stato Istituito il 1° agosto 1946, equivalente a 400.000 quadrilioni di pengö.Cambio ufficiale a partire dal 1° marzo 1950.Cambio libero dal 1° ottobre 1950. (") Cambio all'acquisto a New York.Rivalutazione nell'agosto 1948. (") Cambio libero alla vendita.Il cambio militare è stato stabilito dapprima nell'agosto 1945 a yen 15 per $1, poi portato, il 12 marzo 1947a yen 50 per $1 e il 5 luglio 1948 a yen 270 per $1, livello al quale è rimasto fino alla fissazione delpresente corso ufficiale il 25 aprile 1949.
— 138 —
In B r a s i l e , invece, esiste un solo cambio ufficiale di cruz. 18,50 = $ 1 .Esso è valido per tutte le operazioni sui cambi relative ad esportazioni,importazioni essenziali, servizio dei debiti, trasferimenti finanziari privatie rimesse consolari e diplomatiche, mentre qualsiasi altra rimessa vieneassoggettata ad un'imposta addizionale dell'8 %, facendo così salire il cambioeffettivo a cruz. 20,22 = $ 1 . Nel paese esiste il mercato nero; ma le autoritàhanno tentato di sopprimerlo, decretando sanzioni penali e perseguendouna politica antinflazionistica. Qualche difficoltà è stata creata dall'ammontaredegli impegni in divise estere, ma il governo ha ricevuto capitali in dollarie sterline dal Fondo Monetario Internazionale, allo scopo dì accelerarei pagamenti.
Fra gli altri paesi dell'America latina, la C o l o m b i a , il P a r a g u a y ela C o s t a R i c a hanno semplificato la struttura dei loro tassi di cambio. Allafine del mese di giugno 1951 C u b a sostituì la propria moneta (il peso) aldollaro statunitense, col quale ha, tuttavia, conservato la già esistente parità.
Più di una volta è stata sollevata la questione se i paesi dell'Americalatina ritrarrebbero o no vantaggio da una "Unione per i pagamenti del-l'America latina", analoga alla Unione europea dei pagamenti. Ma ancheun esame solo superficiale delle condizioni fondamentali ha ben presto dimo-strato la sensibile differenza fra il continente europeo e l'America latina.Più del 40 % del commercio estero dei membri dell 'U.E.P. è intra-europeo,0 quasi il 70 %, includendo nella locuzione "intra-europeo" il commercio con1 membri d'oltremare delle diverse aree monetarie (area della sterlina, areedel franco francese e belga, area dell'escudo portoghese ed area del fiorinoolandese) per quanto concerne il regolamento delle loro operazioni attraversol 'U.E.P. Per l'America latina, invece, meno del 10% del commercio esterodei paesi che la compongono, è costituito da scambi reciproci. Va notatoche, dal punto di vista commerciale, questi paesi si possono dividere in duegruppi : in uno settentrionale (che coincide, grosso modo, con l'area deiCaraibi), i cui principali rapporti commerciali e valutari sì svolgono con gliStati Uniti ed in un gruppo meridionale, nel quale è compreso quasi tuttoil Sud America, il cui commercio estero si effettua per circa un terzo congli Stati Uniti e che, di conseguenza, deve intrattenere strette relazionicommerciali anche con altri paesi. Per ogni singolo paese dell'America latina,la bilateralità sulla quale si basano le sue relazioni con i paesi europei, creadelle difficoltà, in quanto il saldo attivo verso un paese non può, in lineadi massima, essere utilizzato per i regolamenti verso altri paesi. Ora chesi stanno facendo seri sforzi per ritornare alla convertibilità in un prossimofuturo (vedasi più avanti), sembra essere meno urgente discutere diffusamentesoluzioni più complicate; per i paesi dell'America latina, il cui commercio,nella maggior parte dei casi, è orientato in due direzioni (verso gli StatiUniti e verso l 'Europa), la migliore soluzione sarebbe, indubbiamente, ilripristino della convertibilità delle monete europee in oro e, di conseguenza,in dollari.
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II merito dell'azione più spettacolare, che finora sia stata intrapresa peril ristabilimento della completa libertà nelle operazioni valutarie non spettaall'Europa, ma ad un paese del continente nordamericano: il C a n a d a , chenell'ottobre 1950 abbandonò la parità rigidamente fissata della sua moneta,per un cambio liberamente fluttuante ed un anno dopo faceva seguirequesta decisione dalla dichiarazione che, a partire dal 14 dicembre 1951,qualunque categoria di operazioni sui cambi sarebbe stata libera. Questamisura equivaleva alla completa abolizione del controllo sui cambi. Il ministrocanadese delle finanze Abbot dichiarò che le monete non hanno bisogno dipuntelli, ma di una sana politica interna, aggiungendo:
"La conclusione alla quale sono giunto è che sia preferibile din o n fare ricorso a restrizioni valutarie, ma di guidare piuttosto lanostra situazione economica in modo da mantenerci in giusto equi-librio col mondo esterno."
Dopo la restituzione della libertà al dollaro canadese, avvenuta nel-l'autunno del 1950, il cambio si spostò ben presto dal tasso di $ S.U. 0,90 a0,95 = $ can. 1 e, con lievi fluttuazioni, si è fermato a questo livello finoalla seconda metà del novembre 1951, quando ha ripreso il movimentoascensionale, accelerato poi dall'abolizione del controllo sui cambi. I l 22 gen-naio 1952 il dollaro canadese ha raggiunto la parità con quello statunitensee da allora ha fatto persino premio su di esso.
100
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1945
Rapporto fra dollaro canadese e dollaro S.U.Medie mensili, in dollari canadesi per 100 dollari S.U.
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Tasso ufficiale (all'acquisto) caneJ de l î S.U. i n i can.
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La 11 11 111946 1947 1948 1949 1950 1951 1952
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S i p u ò s o s t e n e r e c h e i l C a n a d a s i t r o v a v a i n c o n d i z i o n i f a v o r e v o l i p e r
c o m p i e r e u n s i m i l e p a s s o : n e l l ' a u t u n n o d e l 1 9 5 1 l e s u e r a g i o n i d i s c a m b i o
e r a n o m i g l i o r a t e i n m i s u r a s e n s i b i l e e l e i m p o r t a n t i s c o p e r t e n e g l i a n n i
r e c e n t i d i n u o v e r i s o r s e n a t u r a l i ( m i n e r a l i d i f e r r o , p e t r o l i o , e c c . ) h a n n o
c o n t i n u a t o a d a t t i r a r e d a g l i S t a t i U n i t i c o n s i d e r e v o l i c a p i t a l i p e r s c o p i d i
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investimento, il cui afflusso netto, per il 1951, è ammontato a $can. 560milioni. Un fattore essenziale è stato, però, la fiducia generale che la politicacanadese ha saputo suscitare nella sua economia e moneta: da una parte,dalla fine del 1946 a quella del 1951, il debito pubblico lordo era statoridotto di circa $ can. 2 miliardi, con gli avanzi generali di bilancio conseguitidal 1947 in poi; dall'altra, il Canada aveva progressivamente attenuato lasua rigida adesione alla politica del danaro "a buon mercato", in quanto,verso la fine del 1950 aveva lasciato declinare le quotazioni di mercatodelle obbligazioni a lungo termine e nell'ottobre del medesimo anno avevaaumentato il saggio ufficiale di sconto dall 'I,5 al 2%. Come era da aspettarsi,il grande afflusso di capitali per il finanziamento degli investimenti interniprovocò un incremento nelle importazioni ed un disavanzo nelle partitecorrenti della bilancia dei pagamenti nel primo semestre 1951. Ma il risultatofinale è stato non di meno che le riserve auree ufficiali del Canada, nonchéi saldi in dollari ufficiali e privati presso le banche americane,* sonoaumentati di $ S.U. 166 milioni nel corso del 1951.
Il successo riportato dal Canada nell'introdurre un cambio di mercatolibero e nel rimuovere, successivamente, tutte le restrizioni valutarie in condi-zioni che hanno ricondotto il valore della sua unità monetaria alla vecchiaparità con il dollaro statunitense, ha, indubbiamente, impresso un nuovostimolo al movimento in favore del r i t o r n o a m e r c a t i de i c a m b i f u n z i o -n a n t i p i ù n o r m a l m e n t e .
Da questo punto di vista, l'evoluzione nella politica dei cambi esteridel R e g n o U n i t o è stata di grandissima importanza.
Nell'Introduzione alla presente Relazione sono state descritte le carat-teristiche degli eventi che hanno condotto al drammatico cambiamento nellasituazione delle partite correnti della bilancia dei pagamenti britannica, inseguito al quale un'eccedenza di £ 2 4 4 milioni, nel 1950, si è trasformata inun saldo passivo di £ 5 2 1 milioni nel 1951. Il deterioramento nella situazioneprodottosi nel 1951 appare più grave di quanto non sia stato in realtà, perchéle scorte, consumate nel 1950, vennero ricostituite soltanto l'anno successivoe vi fu pure uno spostamento nei termini di pagamento. E', ad ogni modo,interessante rilevare che, mentre le riserve continuavano ad essere sottopostea fortissìme pressioni, le autorità decisero che il mercato londinese dei cambi,chiuso da più di dodici anni, venisse riaperto il 17 dicembre 1951 per leoperazioni a pronti ed a termine. Questa determinazione rientrava nellapolitica generale, fiscale e creditizia, adottata allo scopo di ristabilire l'equi-librio nell'economia interna e nella bilancia dei pagamenti; essa va, quindi,giudicata unitamente all'aumento nei saggi d'interesse, alle riduzioni apportatead alcuni capitoli delle spese pubbliche, ecc. Nel settore particolare delleoperazioni valutarie la misura presa aveva il seguente significato:
* Compresi i portafogli di titoli statunitensi con scadenza iniziale fino a venti mesi.
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1. Libertà di movimento per le q u o t a z i o n i d e l l e o p e r a z i o n i ap r o n t i entro limiti precisi fissati dalla Banca d'Inghilterra. Lo scartoattuale fra cambi più alti e più bassi supera leggermente il margine pre-cedentemente stabilito ed è anche maggiore del divario fra i vecchi"punti dell'oro", ma è inferiore alle oscillazioni autorizzate dal-l'Accordo per il Fondo Monetario Internazionale (1 % al di soprae al di sotto della parità ufficiale). Nella seguente tabella sonoriportati i limiti dei tassi di cambio fissati per il dollaro S.U. ed ilfranco svizzero.
Banca d ' I ngh i l t e r ra : Cambi a l l ' acqu is to ed alla vendi taper il do l laro S.U. ed i l f ranco svìzzero.
DollaroLimiteScarto
FrancoLimiteScarto
Classificazione
S.U.dei cambi prima del 17 dicembre 1951 .fra i cambi dopo tale data
svizzerodei cambi prima del 17 dicembre 1951. .fra i cambi dopo tale data
Cambi
all'acquisto
$2,79 7/8$2,78
fr. sv. 12,23fr. sv. 12,14
alla vendita
$2,80 1/8$2,82
fr. sv. 12,26fr. sv. 12,35
2 . P i e n a l i b e r t à d i m o v i m e n t o p e r i c a m b i p e r l e o p e r a z i o n i a
t e r m i n e . D a l s e t t e m b r e 1 9 3 9 l ' e s e c u z i o n e d i q u e s t e o p e r a z i o n i e r a
s t a t a p r e r o g a t i v a d e l l a B a n c a d ' I n g h i l t e r r a , l a q u a l e c o n c e d e v a l a
c o p e r t u r a d e i c a m b i a t e r m i n e p e r l e o p e r a z i o n i c o m m e r c i a l i
g e n u i n e , c o n u n m a r g i n e d e l l ' I % s u l t a s s o a p r o n t i .
D a p p r i m a l a l i b e r t à si l i m i t ò a l l ' a r b i t r a g g i o b i l a t e r a l e n e l l e o p e r a z i o n i
c o n l e b a n c h e d e l l e a r e e d e l d o l l a r o S . U . e c a n a d e s e . A p a r t i r e d a l g e n n a i o
1952 e s sa v e n n e e s t e s a a l l e o p e r a z i o n i c o n l a F r a n c i a e l ' a r e a d e l f r a n c o
f r a n c e s e , c o l B e l g i o e l ' a r e a d e l f r a n c o b e l g a e c o l l a S v ì z z e r a , p u r c o n s e r v a n d o
i l s u o c a r a t t e r e b i l a t e -
r a l e , v a l e a d i r e l e o p e -
r a z i o n i p o t e v a n o v e n i r e
e f f e t t u a t e s o l t a n t o n e l l a
v a l u t a d e l R e g n o U n i t o
e d i n q u e l l a d e l p a e s e
i n t e r e s s a t o .
E n t r o i l i m i t i c o n s e n -
t i t i d e g l i s c a r t i d e i
c a m b i a p r o n t i , l e q u o -
t a z i o n i c o r r e n t i a d e m -
p i o n o u n a v o l t a a n c o r a
a l c o m p i t o d i d a r e p r e -
z io se i n d i c a z i o n i s u l l a
Regno Unito: Corsi ufficiali a pronti ed a termineper la S te r l i na . Cambi giornalieri in dollari per sterlina.
Sterlina a 3 mesi
I IDicembre1951 Gennaio1952 Febbraio1952 Harzzo 1952 Aprile 1952 Maggio1952
2.84
2.83
2.82
2.81
2.80
2.79
2.78
2.77
2.76
2.75
— 142 —
tendenza del mercato, mentre i movimenti più ampi dei cambi a terminepossono di fatto influire sulle importazioni ed esportazioni e dare originead operazioni creditizie compensatrici.
In un primo momento la sterlina diede segni di debolezza ed il cambioa pronti toccò ben presto il suo limite ufficiale inferiore ( £ 1 = $ S.U. 2,78);ma dopo la presentazione del bilancio (avvenuta I ' l l marzo 1952) si notò unnetto miglioramento che portò il cambio notevolmente sopra la pari ed anchei cambi a termine progredirono. Le misure speciali, quali la restrizione dellefacilitazioni per il rifinanziamento dell'esportazione di prodotti provenientidall'area della sterlina e della riesportazione di merci estere trattate attraversoLondra (specialmente esportazioni verso gli Stati Uniti), l'anticipazione dellascadenza delle accettazioni e l'aumento nei saggi d'interesse sul mercatolondinese, hanno, senza dubbio, spiegato il loro effetto con più prontezzache non il tipico espediente che si adotta, di solito, per eliminare il saldopassivo nella bilancia dei pagamenti: la riduzione d'imperio cioè, delle impor-tazioni. In un modo o nell'altro questi diversi provvedimenti possono fornire ilnecessario respiro in attesa del ristabilimento indispensabile di un equi-librio più stabile. Questa è la mèta da raggiungere e non è privo d'interessenotare che i cambi di mercato relativi alla sterlina hanno cominciato amigliorare non dopo l'annuncio dei "tagli" nelle importazioni, bensì dopo levariazioni introdotte nel bilancio, le più importanti delle quali sono state le
Regno Unito: Corsi della sterlina a New York.Medie settimanali in dollari S.U. per sterlina.
Sterlina in "Conti trasferibili"Parìtè:2.80
-Sterlina biglietti
'•-Sterlina titoli
J_L1949 1950
3.00
2.75
2.50
2.25
2.00
1.75
1.50
1.25
1.00
N o t a : Le quotazioni per le sterline in "Conti trasferibili" rappresentano la media di circa diciotto corsi diversi(uno per ogni "conto trasferibile" esistente), mentre quelle per la "security sterling" ("sterlina titol i") hannorappresentato un solo cambio dall'autunno del 1950. La "sterlina t i tol i" , oppure, come è anche chiamata,la "switch sterling" ("sterlina trasferimento t i tol i"), deriva da operazioni effettuate fra non residenti nell'areadella sterlina, relative ad attività In sterline bloccate in seguito al controllo valutario introdotto all'inizio dellaguerra e tuttora non svincolate. Fra il 1948 e l'autunno del 1950, ai deteriori di queste attività fu concessasolo una limitata libertà di "trasferimento" da una categoria di attività bloccate all'altra. Dopo quell'epoca siè, praticamente, autorizzato il trasferimento fra tutte le categorie di attività e da quel momento data ancheil corso uniforme di questo tipo di sterlina.
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diminuzioni nei contributi per il mantenimento dei prezzi politici ed ilsensibile aumento, dell'1,50%, nel saggio di sconto.
Le perdite massicce subite dalle riserve in oro e dollari nell 'autunno del1951 e nell'inverno successivo hanno, naturalmente, avuto per conseguenzadi deprimere i corsi di mercato libero della sterlina, come si può rilevaredal grafico che precede, ma, nella primavera del 1952, si è verificata unasensibile ripresa.
Il divario fra i diversi cambi si è ora notevolmente ridotto: il corsolibero per i biglietti di banca oscilla entro il limite del 10% rispetto allaquotazione ufficiale e lo stesso dicasi per il tasso della sterlina dei "contitrasferibili". Ciò significa che presto verrà raggiunto il livello in cui l'acquistodi tale sterlina non sarà più rimunerativo. Nel maggio 1952, la quotazionedella "sterlina titoli" era salita a $2,47, tale essendo, cioè, l'importo che unresidente americano deve pagare ad un altro per il valore di una sterlinadi attività bloccate nell'area della sterlina.
Nella seguente tabella sono riportate le variazioni delle quotazionidi mercato libero delle diverse monete (ed in particolare dei biglietti dibanca) a New York, fra l'inizio del 1951 e l'aprile del 1952.
Cambi l iber i a New York.
PaeseTasso
ufficiale
Cambi di mercato libero (biglietti di banca)
Finegennaio
1951
Fineaprile1952
unità monetarie nazionali per dollaro S.U.
Varia-zione
percentuale
ArgentinaAustriaBelgioDanimarcaFinlandiaFranciaGermania occidentale: biglietti . . . .
"marchi bloccati" . . . .GiapponeGreciaIsraeleItalia
JugoslaviaNorvegia
Paesi BassiRegno Unito: biglietti
Sterlina in "Conti trasferibili'"Sterlina titoli"
SpagnaSveziaTurchia
5,00-7,50*21,36506,91
230350
4,20
36015.000
0,3571-1,00*625300
7,143,800,3571
11,22-21,90*5,172,80
16,8532,2552
9,86525391
5,709,60
4 0 018.450
1,18770330
9,944,200,4000,3790,489
52
6,48
4,00
2530
54,457,81
380410
4,6312,80
42517.800
2,44660610
8,104,160,3930,3940,411
49,50
5,74
4,15
— 33
+ 8— 5+ 26+ 38— 5+ 23— 25— 6+ 4_ 52+ 17— 46+ 23+ 1+ 2— 4+ 19
+ 5+ 13— 4
Sistema a cambi multipli; le quotazioni riportate rappresentano i tassi ufficiali più basso e più alto.
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Corsi di mercato libero per biglietti in Svizzera dopo il luglio 1950,in relazione ai cambi ufficiali per l'acquisto di dollari S.U. *
9 50 I 9 5 1 1 9 5 2
* Medie settimanali.
L e m e d e s i m e t e n d e n z e g e n e r a l i r e g i s t r a t e a N e w Y o r k s i h a n n o p e r
i c a m b i d i m e r c a t o l i b e r o d e i b i g l i e t t i d i b a n c a i n S v i z z e r a .
P a s s a t i i p r i m i m e s i o s c u r i d e l 1 9 5 1 e c o n s t a t a n d o c o m e n e g l i S t a t i U n i t i
e d a l t r o v e i l r a p i d o a u m e n t o n e i p r e z z i f o s s e s t a t o a r r e s t a t o , l a fiducia ri-
n a c q u e e d i c a m b i m i g l i o r a r o n o , c i o è c o m i n c i a r o n o a d a v v i c i n a r s i a l l a p a r i t à .
M a l e d i f f i c o l t à c o n t r o c u i s t a v a n o l o t t a n d o l e e c o n o m i e b r i t a n n i c a e f r a n -
c e s e p r o v o c a r o n o l a d i f f u s i o n e d i v o c i d i n u o v e s v a l u t a z i o n i e - t r a n n e c h e
p e r a l c u n i s i n g o l i c a s i , c o m e q u e l l o d e l l a c o r o n a n o r v e g e s e c h e d o p o u n a
b r u s c a c a d u t a s i r i p r e s e n e l l ' a u t u n n o d e l 1 9 5 1 , s p e c i a l m e n t e i n s e g u i t o a g l i
a u m e n t a t i p r o v e n t i d e l l a s u a m a r i n a m e r c a n t i l e - l e q u o t a z i o n i , n e l c o m -
p l e s s o , c o n t i n u a r o n o a p e r d e r e t e r r e n o fino a l l a p r i m a v e r a 1 9 5 2 . A q u e s t ' e -
p o c a , n e l R e g n o U n i t o i l m u t a m e n t o n e l l ' i n d i r i z z o d e l l a p o l i t i c a e c o n o -
m i c a a n n u n c i a t o c o n l a p r e s e n t a z i o n e d e l b i l a n c i o , i n F r a n c i a l ' a c c o g l i -
m e n t o d a p a r t e d e l p a r l a m e n t o d e i p i ù i m p o r t a n t i p r o v v e d i m e n t i finanziari,
c o n t r i b u i r o n o a c a m b i a r e l e p r o s p e t t i v e p e r i l f u t u r o , s e g n a n d o i l p u n t o d i
p a r t e n z a d i u n a n o t e v o l i s s i m a r i p r e s a . N e l m e s e d i m a g g i o 1 9 5 2 , l o s c a r t o
d e i c o r s i o s c i l l a v a , p e r l o p i ù , e n t r o i l l i m i t e d e l 1 0 % d e l t a s s o u f f i c i a l e e d
a n c h e n e i c a s i i n c u i i l d i v a r i o e r a s u p e r i o r e , c o m e , a d e s e m p i o , i n q u e l l o
d e l l o s c e l l i n o a u s t r i a c o , s i n o t a v a u n d e c i s o m o v i m e n t o a s c e n s i o n a l e .
I I m i g l i o r a m e n t o n e l l e q u o t a z i o n i l i b e r e d i m o l t e v a l u t e è a n c h e i l
r i f l e s s o d e l c r e s c e n t e c o n v i n c i m e n t o c h e i l r i t o r n o a l l a c o n v e r t i b i l i t à
— 145 —
stia divenendo sempre più la mèta perseguita dai singoli paesi. A questoproposito è importante l'opinione espressa chiaramente nel comunicato con-clusivo, della conferenza dei Ministri delle finanze del Commonwealthpubblicato il 21 gennaio 1952:
"Siamo dell'opinione che . . . la ripresa non potrà essere completafinché non siano state create le condizioni necessarie perché la sterlinapossa divenire e rimanere convertibile. E', di conseguenza, nostroobiettivo finale renderla e mantenerla tale."
Per alcuni anni dopo la fine dell'ultima guerra, molti sembravanoritenere che un ritorno alla convertibilità fosse bensì auspicabile da un puntodi vista generale (come stimolo al commercio internazionale, ecc ) , ma che,dopo tutto, i singoli paesi fossero in grado di proteggere le loro monete emantenere l'equilibrio nelle rispettive economie facendo ricorso ai sistemi dicontrollo sui cambi introdotti durante la guerra. Le reiterate crisi valutarie(nel 1947, 1949 e 1951, cioè, una ogni due anni) hanno, però, dimostratoche questa forma di "protezione" non è sufficiente. Inoltre, la tendenzadei prezzi ad aumentare dietro la barriera delle restrizioni valutarie ecommerciali, causa di zone ad "alti costi", e gli ostacoli creati da talirestrizioni alle ordinarie operazioni internazionali di credito, senza le qualinon si può pretendere che il sistema monetario funzioni efficacemente,hanno convinto dei grandi vantaggi della convertibilità. In linea piùgenerale, si può affermare che si va facendo strada una crescente avver-sione contro la enorme confusione prodotta dalla esistenza di cambi uffi-ciali e non ufficiali su mercati liberi, grigi o neri (più o meno tolle-rati), nonché di quotazioni di prezzi differenziati all'esportazione, saldiutilizzabili solo per scopi specifici, autorizzazioni concesse o negate più omeno arbitrariamente e di tutto quel groviglio di disposizioni proprio deisistemi troppo "regolati", che non solo produce sfasamenti nelle correntidegli scambi e nella struttura dei prezzi, ma ha anche effetti deteriori dalpunto di vista morale. Il pubblico è stanco di tutte queste complicazioni deicui insidiosi pericoli si è ormai reso conto ed alla base della crescente richiesta diun ritorno alla convertibilità sta la reazione contro tutte queste pratiche (opiuttosto malpratiche). Tutti riconoscono che la sterlina occuperà una posizionepreminente in qualsiasi azione che verrà intrapresa per il raggiungimento diquesta mèta ed è significativo che i paesi-membri dell'area della sterlina —le cui valute sono reciprocamente intercambiabili - sentano tanto vigorosa-mente il bisogno di un sistema monetario più ampio che possa avviare lagenerale convertibilità.
Nel diagramma alla pagina seguente sono riportate le d i v e r s e c a t e -g o r i e di " c o n t i s t e r l i n e " alla fine del mese d'aprile 1952.
Il Canada non fa più parte del gruppo di paesi a "conti bilaterali",ma forma ora una classe a parte, con piena intertrasferibilità automatica coni paesi a "conto americano" e con trasferibilità automatica dai suoi contiagli "Scheduled Territories" (cioè, ai paesi dell'area della sterlina), ma nonviceversa. La Germania occidentale, che ha pure abbandonato il gruppo dei
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REGOLAMENTAZIONE VALUTARIA NEL REGNO UNITOTRASFERIMENTI PERMESSI - APRILE 1952
La freccia indica la direzione dei trasferimenti tra le diverse categorie di conti in sterline, che possonoessere effettuati senza previa approvazione del Controllo dei Cambi del Regno Unito caso per caso.Ogni altro trasferimento richiede una speciale autorizzazione.
PAESI A "CONTO AMERICANO"Bolivia SalvadorColombia Stati Uniti eCosta Rica dipendenzeCuba VenezuelaEcuador Isole nel Pacìfico, giàGuatemala appartenenti alHaiti Giappone ed ora sottoHonduras mandato degliIsole Filippine Stati UnitiMessico Isole, già appartenentiNicaragua al Giappone, soggettePanama all'AmministrazioneRepubblica militare degli
Dominicana Stati Uniti
Permessi itrasferimentireciproci.
CANADA
PAESI A "CONTO TRASFERIBILE"
Permessi itrasferimenti,reciproci,purché ipagamentisiano acarico diun "Contotrasferibile".
* AustriaCecoslovacchiaCile
* Danimarca(comprese leìsole Faroer eGroenlandia)
EgittoEtiopiaFinlandia
*Germaniaoccidentale
»Grecia
•Italia (ed areamonetaria italiana)
*Norvegia•Paesi Bassi (ed area
monetaria olandese)la Polonia
Spagna (ed area mo-netaria spagnola)
Sudan anglo-egiziano•SveziaTailandiaU.R.S.S.
Permessi itrasferimentireciproci.
"ALTRI PAESI"(cioè non elencati altrove)
Afghanistan, Albania, Andorra,Arabia Saudita, Eritrea, Liberia,Nepal, Yemen.
J
"SCHEDULED TERRITORIES" (Area della sterlina)
Normalmente permessi itrasferimenti reciproci,ma in certi paesi soggettia qualche restrizionedel locale Controllo deiCambi.
Commonwealth britannico tranne il CanadaRepubblica irlandeseTenitori britannici sotto mandatoProtettorati britannici e Stati sotto protezione
britannicaBirmania, Giordania, Irak, *lslanda, Libia
1
Non permessi i tra-sferimenti reciproci,salvo speciale autoriz-zazione del Controllodei Cambi del RegnoUnito.
PAESI A "CONTO BILATERALE"Argentina
•Belgio (ed area monetaria belga)BrasileBulgariaCina (compresa la ManciuriaJCittà del VaticanoCosta francese dei SomaliFormosa
•Francia (ed area delfranco francese)
Germania - zona russaGiapponeIranIsraeleJugoslaviaLibanoParaguayPerù
•Portogallo (ed area monetariaportoghese)
RomaniaSiria
•Svizzerae Liechtenstein
Tangeri•TurchiaUngheriaUruguay
I paesi contrassegnati da un * sono membri dell'Unione Europea dei Pagamenti. L'Islanda è membro per proprioconto pur essendo compresa negli "Scheduled Territories".
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paesi a "conto bilaterale", si è associata al gruppo dei paesi a "contotrasferibile". Sono così otto i paesi partecipanti all 'U.E.P. che hanno com-piuto questo passo. La Libia è divenuta membro dell'area della sterlina dal3 gennaio 1952, dopo la proclamazione della sua indipendenza e l'introdu-zione della sterlina libica, in sostituzione delle tre monete che precedentementevi circolavano (la lira dell'autorità militare di occupazione, la sterlina egizianaed il franco coloniale francese). Un'altra modificazione si è avuta con ilpassaggio dell'Iran dal gruppo dei paesi a "conto trasferibile" a quello deipaesi a "conto bilaterale".
Le operazioni e le difficoltà d e l l ' U n i o n e e u r o p e a de i p a g a -m e n t i (creata allo scopo di superare le limitazioni derivanti dagli accordibilaterali con un sistema speciale di compensazioni e, contemporaneamente, perfavorire la liberazione del commercio) sono esposte in un capitolo a parte(capitolo IX) . Non v'è dubbio che l 'Unione abbia contribuito al migliora-mento degli scambi intra-europei e rimediato a molti inconvenienti propridelle relazioni bilaterali. Nei suoi contatti con i paesi partecipanti poi, essa ha,in alcuni casi, attivamente concorso all'adozione di misure fiscali e creditizie —spesso rigorose - intese a ristabilire l'equilibrio interno, al fine di eliminare,in questo modo, gli squilibri esistenti nei confronti di altri paesi. Ma èchiaro che né le organizzazioni internazionali, né gli espedienti tecnici sonoin grado di offrire la soluzione finale dei problemi fondamentali che possonoessere risolti adeguatamente soltanto dalle autorità di ogni singolo paese.
Una certa importanza, dal punto di vista valutario, ha il fatto che ilfunzionamento dell 'U.E.P. ha reso necessario la sostituzione dell'Accordostipulato fra Belgio e Svizzera nel 1949 (primo esempio di un quasi com-pleto ritorno alla libertà nei trasferimenti commerciali e finanziari) con unaltro accordo in cui tutti i pagamenti da effettuarsi fra i due paesi sono statisottoposti a controllo. Belgio e Svizzera hanno pure ritenuto opportuno didover prendere, ciascuno per proprio conto, ulteriori provvedimenti, perquanto riguarda il rimborso di debiti e la limitazione di alcune esportazioni,con l'intento di evitare lo svilupparsi di posizioni creditorie troppo forti versol'U.E.P. Mentre non si può negare l'utilità dell'opera svolta dall'Unioneeuropea dei pagamenti, l'esperienza acquisita durante il periodo del suofunzionamento ha provato ancora una volta la superiorità di un sistemamonetario a valute convertibili.
La mèta è, quindi, il ristabilimento della convertibilità; ma quale è lavia da seguire per raggiungerla?
Il procedimento adottato dal Canada con l'istituzione del cambio libero -ben presto rivelatosi un grande successo - ha fatto sorgere la domandase questo esempio non dovesse essere seguito da altri paesi. I l c a m b i ol i b e r o h a i n d u b b i a m e n t e de i v a n t a g g i , cioè:
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1. L'introduzione di un cambio veramente libero è il metodo per abolire inun sol tratto tutto il complesso dei cambi multipli: ufficiali, liberi ordinari edi mercato nero, tassi per valute trasferibili bloccate e tassi titoli, nonché di moltialtri ai quali sono state applicate le più svariate denominazioni. Se fosse possibileadottare un simile provvedimento si compirebbe un grandissimo passo in avanti.L'introduzione di cambi veramente liberi significherebbe la scomparsa auto-matica di determinate restrizioni e questa, a sua volta, faciliterebbe l'abolizione,nelle singole economie interne, di altre limitazioni spesso rimaste in vigore daltempo di guerra.
2. Un corso veramente libero di cambio non si allontanerà mai completamentedalla realtà economica; perché pur essendo una illusione il pensare che ilmercato sia sempre in grado di trovare il giusto livello, vi sono certamente molticorsi artificiosi che non potrebbero resistere, nemmeno per un momento, alla provadel mercato libero. Negli ultimi anni è stato, infatti, applicato un certo numerodi tassi "ufficiali" o di "base", sostenibili soltanto in virtù dell'aiuto estero,il quale, in realtà non era altro che un sistema per sovvenzionare le impor-tazioni a costo di ritardare la ripresa economica. L'eliminazione dei molteplicicambi non-economici (la cui applicazione stimola spesso le frodi) sarebbe unmezzo per rimuovere le cause di sfasamenti pericolosi nella struttura dei prezzie dei costi.
Infatti, uno dei principali vantaggi dell'introduzione di un cambio liberoconsiste nel ristabilire effettivi mercati dei cambi nei quali i crediti possanosempre essere regolati al cambio reale; in questo modo non rimangono saldi insospeso da sistemare (legalmente od altrimenti) a quotazioni deprezzate.
3. Le fluttuazioni di un cambio libero — anche e forse specialmente nel caso incui sono sfavorevoli per il paese interessato - attirano l'attenzione ed avvertono,in questo modo, il pubblico che vi è qualcosa che non va. Fintante che il pub-blico crede nei cambi ufficialmente fissati, esso viene cullato in un falso sensodi sicurezza e quando la crisi è già in atto è, generalmente, troppo tardi perreagire; svalutare la moneta del 20 o 30% è, allora, spesso l'unica soluzione.Se, invece, vi fossero state quotazioni libere, il cui andamento sfavorevole avessepotuto essere seguito giorno per giorno e formare l'oggetto di commenti, magariseveri, il pubblico avrebbe potuto tempestivamente rendersi conto del pericoloe chiedere l'adozione di contromisure adeguate. In Francia, ad esempio, lacaduta nella quotazione del franco francese negli anni successivi alla primaguerra mondiale, provocò il ristabilimento della intera situazione in seguitoalle misure finanziarie ed economiche adottate nella seconda metà del 1926;essendo queste abilmente congegnate fecero rinascere la fiducia nella moneta epermisero di gettare le basi ad un periodo di progetti economici a lunga scadenza(vedasi pagina 49). La stabilizzazione venne raggiunta ad un livello di prezzicirca due volte e mezzo superiore a quello esistente alla fine della guerra (nel1919), mentre, dalla fine della seconda guerra mondiale (nel 1945) i prezzisono cresciuti di otto volte.
C'è da augurarsi che in questi ultimi anni le autorità ed i popolidell'Europa occidentale e di altri paesi siano rimasti sufficientemente impres-sionati dal susseguirsi delle crisi finanziarie; ma è dubbio se il pubblico nesia stato colpito così efficacemente come lo sarebbe stato dal mònito cheemana dall'andamento sfavorevole dei tassi di cambio.
Bisogna anche ricordare che, per il passato, ogniqualvolta i cambi deisingoli paesi sono stati lasciati oscillare in misura notevole (cioè, oltre i"punti dell 'oro" od altri limiti non molto più ampi), si è sempre avutaun'immediata r i c h i e s t a di r i t o r n o a " t a s s i d i c a m b i o p i ù s t a b i l i " .
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Lo si è sperimentato negli anni successivi alla prima guerra mondiale ed inmolti ambienti il fenomeno si è ripetuto dopo le svalutazioni del 1931 ; mala domanda era molto meno urgente in quest'ultimo periodo, perché esistevagià una condizione de f ac to di stabilità di cambi nell'intera area dellasterlina (la quale, con tutti i paesi allora legati a questa moneta, partecipavaper più del 50 % al commercio mondiale dell'epoca) e si tentava di contenerele oscillazioni nel cambio sterlina-dollaro. Uno svantaggio delle quotazionifluttuanti è che industriali e commercianti, invece di dedicarsi, rispettiva-mente, ai problemi della produzione e degli scambi, perdono tempo edenergie a "far previsioni" circa il futuro andamento delle quotazioni deicambi, attività estranea ai loro veri interessi. Soltanto con cambi stabili,salvo le piccole ed utili oscillazioni entro limiti ragionevoli, i sistemi monetariconseguono una sufficiente unità perché i movimenti dei prezzi nei varimercati e le concessioni di credito possano esercitare la loro preziosa influenzasull'indirizzo del commercio e sulla divisione internazionale del lavoro.
In pratica, esistono forti ragioni contro la completa "libertà" deicambi, perché ciò significherebbe che le influenze stagionali ed altre cause"temporanee" potrebbero provocare fluttuazioni molto ampie e la conoscenzadi questa possibilità ostacolerebbe già di per sé il commercio internazionalee la concessione di credito fra i diversi mercati. Una situazione ancora piùpericolosa si presenterebbe se, in seguito alla fuga di capitali, ad esempio,il cambio di una moneta diminuisse bruscamente, facendo in tal modoaumentare il costo delle importazioni ed esponendo i prezzi interni, ingenerale, a forti pressioni ascensionali. Una simile evoluzione sarebbe, proba-bilmente, il principio della fine per la moneta interessata, come lo fu per ilReichsmark negli anni 1919-23.
Può darsi che qualche paese ritenga opportuno di limitare l'esportazionedi capitali, ma questa misura non impedisce il ripristino di mercati deicambi funzionanti, nei quali effettuare liberamente acquisti e vendite. Chiun-que avrebbe facoltà di accedere al mercato, ma nel caso in cui esportassecapitali in dispregio alle disposizioni, potrebbe in seguito essere perseguitocome il contravventore di qualsiasi altra legge.
Il mondo necessita di mercati dei cambi liberi nel senso che t u t t e leoperazioni debbano potervisi effettuare ad un unico tasso (al fine di farscomparire tutti gli altri cambi artificiosi) ; ma ciò non basta : i cambi dovreb-bero, inoltre, essere sufficientemente stabili da non sconvolgere il commercioed i livelli dei prezzi, condizione che nel passato si è dimostrata non incom-patibile con la libertà delle operazioni valutarie. Resta quindi, da vederese l ' a t t u a l e s t r u t t u r a de i c a m b i s ia t a l e d a off r i re u n a b a s e a d e -g u a t a p e r i l r i t o r n o a l l a c o n v e r t i b i l i t à .
Secondo la t e o r i a d e l l a p a r i t à d e l p o t e r e d ' a c q u i s t o , il valoreesterno di una moneta dipende dal valore che essa ha all'interno di un paese,sicché i cambi hanno la tendenza a muoversi in rapporto inverso alle varia-zioni nel potere d'acquisto delle rispettive monete, riferite ad un determinatoperiodo base (che dovrebbe essere un periodo di equilibrio). Molte modifica-
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zioni sono state introdotte nella teoria, allo scopo di tener conto delle varia-zioni che si verificano nelle ragioni di scambio, nella produttività, ecc , tuttevariazioni che provocano deviazioni dalla parità nel potere d'acquisto insenso stretto; l'esistenza di scarti è inevitabile e d'altra parte non sembrache essi praticamente determinino grandi differenze, una volta raggiuntol'equilibrio. A questo proposito risulta istruttivo l'esame del grafico qui sopra.
Dopo lo sconvolgimento causato dalla prima guerra mondiale, i livellidei prezzi dei diversi paesi, calcolati su base aurea, avevano incominciato,nel 1928-29, a riavvicinarsi, ma questo equilibrio venne di nuovo grave-mente turbato dalla "grande crisi". Negli anni 1937-39 si prospettava l'equi-librio ad un nuovo livello, salvo per la Germania, la quale non abban-donò il suo isolamento per quanto riguarda la politica valutaria e dei prezzie per la Francia, la cui moneta rimase manifestamente sottovalutata fino alprimo anno di guerra. Nell'intervallo fra questi ritorni all'equilibrio si sonotalvolta registrati notevoli scarti, che avevano, però, poco o nulla a chevedere con le variazioni nelle ragioni di scambio e con le altre cause dideviazione generalmente citate dai libri di testo, ma significavano soltantoche, in seguito alla fuga di capitali oppure a restrizioni sulle importazioniod esportazioni, per esempio, i tassi di cambio non si trovavano in equi-librio. Le forze di mercato non portano, purtroppo, sempre automaticamentei cambi "liberati" all'esatto livello calcolato in base al confronto fra gliindici dei prezzi dei paesi interessati.
1. E' anzitutto impossibile considerare gli indici correnti dei prezzi come fedelistrumenti di misura nei casi in cui i prezzi vengano tenuti ar t i -ficialmente bassi mediante controlli, con il risultato che beni e servizi
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non sono acquistatali liberamente; questa è la situazione che di solito si presentain periodi di "inflazione repressa". In questo caso è stato, qualche volta, pos-sibile eliminare l'eccedenza dei mezzi di pagamento effettuando tagli nel volumedei biglietti di banca e dei depositi, come la Germania fece nel 1948; ma neipaesi dell'Europa occidentale è, probabilmente, passato il tempo per simili cureradicali. Non rimane allora che tentare di frenare la creazione di nuovi mezzidi pagamento e lasciare che i prezzi salgano ad un livello suscettibile di rap-presentare un nuovo equilibrio; seguendo questo indirizzo sono stati, indubbia-mente, compiuti dei progressi in questi ultimi anni, sebbene non si possa affermareche in tutti i principali paesi occidentali sia già stato raggiunto un sano equi-librio. Un altro fenomeno legato all'inflazione repressa è la dilazione nei terminidi consegna delle merci ed il fatto che, trascurando il settore degli armamenti,ora le merci si possono ottenere più rapidamente, può essere ritenuto un sin-tomo di generale miglioramento della situazione.
2. Vanno poi menzionate tu t te le difficoltà che ostacolano gli scambiinternazional i delle merci . Anche nei casi in cui non esistano restrizionisulle esportazioni, ve ne sono, purtroppo, e di sostanziali sulle importazioni,che provocano le stesse conseguenze dannose.
3. Bisogna, inoltre, attirare l'attenzione su un fattore che esercita la sua influenzanociva in senso più generale. Questo elemento è l'insufficienza de l l ' a t tua lesistema internazionale del credi to, in quanto intralciato dall'esistenza direstrizioni valutarie e di conti di compensazione, che per molti paesi costitui-scono, tuttora, il mezzo principale per regolare i propri pagamenti interna-zionali. In tempi "normali", si può generalmente confidare che adeguati creditifinanziari vengano in aiuto ad un mercato sottoposto a pressione (perché acausa dei movimenti al ribasso nei tassi di cambio - entro i "punti dell'oro" -la moneta in questione diventa "temporaneamente" più a buon mercato eperché, sul mercato sottoposto a pressione, i saggi d'interesse probabilmenteaumentano richiamando di conseguenza capitali dall'estero). Dopo il 1945, dif-ficoltà sono sorte non soltanto per la scarsità o completa mancanza di creditifinanziari accordati allo scopo di attenuare gli effetti dei temporanei disavanzinel commercio visibile ed invisibile, ma anche perché persino il finanziamentoordinario degli scambi è stato concesso meno liberamente di una volta aipaesi che ne necessitavano, col risultato che ogni evoluzione sfavorevole ha avutola tendenza ad intensificarsi. Bisogna aggiungere che nell'ambito di alcune aree,ad esempio nell'area della sterlina, la concessione di credito è stata continuatasu base più normale.
4. Infine, un grave pericolo deriva dall'eccessiva liquidità ed è che essa facilita lafuga di capital i , per lo più in forma clandestina, dal paese che si trova indifficoltà. La fuga di capitali può, naturalmente, anche essere dovuta a timoridi natura politica; ma l'esperienza dimostra che i fondi trasferiti all'estero sonodi modesta entità qualora non vi sia esuberanza nei mezzi di pagamento.
L'esperienza insegna, ed è vera oggi come ieri, che un volumedi mezzi di pagamento esuberante costituisce il maggiore ostacolo alripristino di mercati dei cambi liberi e stabili. Mentre sarebbe esageratoaffermare che a questo proposito tutto funzioni ora nel migliore dei modi,non mancano le prove che negli ultimi anni sono stati compiuti notevoli pro-gressi verso condizioni più equilibrate. Come si vedrà nel capitolo VI I , c'è uncerto numero di paesi in cui il rapporto fra mezzi di pagamento e redditonazionale ha raggiunto il livello prebellico od è persino sceso al di sottodi esso; inoltre, nei paesi in cui questo risultato non è stato ancora conseguito,come nel Regno Unito, gli sviluppi recenti (non completamente rile-
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vabili dai dati disponibili), si orientano verso condizioni più normali. Spessoaccade di dover adottare precauzioni speciali per impedire che gli impegniverso l'estero possano turbare i mercati dei cambi. Per quanto riguarda isaldi in sterline, non si dispone di informazioni esaurienti sugli accordi presidalle autorità britanniche con i loro detentori ai fini del graduale rim-borso e c c ; ma è certo che i saldi delle più importanti nazioni creditrici(Australia, Egitto ed India) sono stati sensibilmente ridotti negli ultimi mesi.
Nel caso in cui l'esuberanza nei mezzi di pagamento non destasse piùpreoccupazione, resterebbe da esaminare fino a che punto i rapporti fra iprezzi dei diversi paesi permetterebbero il mantenimento della stabilità deicambi. Anche rispetto a questo problema sarebbe andare troppo oltre il soste-nere che tutto è in ordine; ma è interessante rilevare dal seguente gra-fico che le differenze nei prezzi non sono molto sensibili e che, ad ognimodo, qualche paese che si trova in una fortissima posizione valutariasembra avere un livello dei prezzi relativamente elevato, in termini di oro
Prezzi all'ingrosso su base aurea.Indici mensili: 1913-14 = 100
* Svizzera* Francia
Germania"* Stati Uniti
Paesi Bassi
Regno Unito
1111111111111111111111946
1111111947 1948 1949
1 1 l i ' i l I i l I I ) I '
Italia
1313-14'100
1950I ) I 1 1 1 1 1 111
1951 1952
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100
90
1953
( c i o è , s u u n a b a s e c o n v e n i e n t e p e r p o t e r f a r e d e i c o n f r o n t i ) . N o n s e m b r a
c h e u n ' e v e n t u a l e r i d u z i o n e d e l l e d i f f e r e n z e n e i p r e z z i d e i p a e s i e u r o p e i
r i c h i e d a v a r i a z i o n i n e i c a m b i m o l t o a m p i e . T u t t a v i a , n e i ca s i i n c u i l i m i t a t i
r i t o c c h i s i a n o ritenuti n e c e s s a r i , a l l o s c o p o d i a s s i c u r a r e u n a b a s e s t a b i l e
p e r i l f u t u r o , è b e n e c h e essi v e n g a n o e s e g u i t i s e n z a i n d u g i o .
M a g g i o r e p r e o c c u p a z i o n e d e s t a forse i l f a t t o c h e i l c o m m e r c i o è a n c o r a
l i m i t a t o d a m o l t e r e s t r i z i o n i , p e r c u i le m o n e t e s t e n t a n o a t r o v a r e l ' e s a t t o
l i v e l l o . I l v o l u m e d e g l i s c a m b i è c o m u n q u e n o t e v o l e e l a l i b e r a z i o n e d e l
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commercio è stata estesa, in parecchi paesi, anche negli ultimi sei mesi. Ilregresso causato dalle recenti misure adottate in Francia e nel Regno Unitonon deve essere considerato di scarsa importanza, ma entrambi i paesi hannopreso provvedimenti interni di vasta portata ed i vantaggi che deriverannodalla politica monetaria più energica, saranno accresciuti dalle ripercussionidella riduzione nei saggi d'interesse e dell'attenuazione nelle altre forme direstrizioni creditizie nel Canada, Belgio, Finlandia, Paesi Bassi, Germaniaoccidentale e Stati Uniti, cioè nei paesi che hanno già conseguito unmiglioramento nella propria situazione (vedasi capitolo VI I ) .
Molto, non c'è dubbio, dipenderà dagli sviluppi nel campo del com-mercio estero nei prossimi sei o dodici mesi. Ma non è forse un fatto chele scorte americane di molte materie prime sono state ridotte e ciò nonprovocherà, fra breve, un aumento nelle importazioni degli Stati Uniti?Grande importanza avrà per i paesi che dovranno decidersi in merito alripristino di mercati dei cambi liberi ed efficienti, se la tendenza dell'economiamondiale presenterà o meno maggiori possibilità di guadagnare divise estere.
In molte discussioni intorno ai problemi valutari si è spesso incorsinell'errore di non dare abbastanza peso alla necessità di ristabilire un sanoequilibrio nell'economia interna; ma sarebbe egualmente errato ignorare lemolte difficoltà che derivano dalle attuali condizioni degli scambi interna-zionali, le quali devono pure essere superate se si vuole conseguire unaduratura stabilità nei cambi. Alcuni fra i maggiori ostacoli di questa naturahanno la loro origine nelle r e l a z i o n i c o n l ' a r e a d e l d o l l a r o . Rimaneun dato di fatto che negli Stati Uniti vige una elevata tariffa doganale,tuttora troppo alta per la maggior parte dei manufatti e prodotti agricolilavorati, malgrado le riduzioni apportatevi negli ultimi anni. Per la piùparte dei paesi europei questa tariffa ha reso estremamente difficile il potersiprocurare dollari attraverso il commercio d i r e t t o con gli Stati Uniti; neitempi passati - specialmente quando non esisteva ancora l'aiuto Marshallo di qualsiasi altro genere - essi erano stati costretti a fare principalmenteassegnamento sul commercio i n d i r e t t o , vendendo ad esempio, manufattiagli stati della Malesia e ad altri paesi produttori di materie prime, peressere pagati, in compenso di parte delle merci fornite, con dollari, diretta-mente oppure (tranne nel caso del Regno Unito) attraverso la sterlina. Idollari in questione venivano ottenuti dai paesi produttori di materie primecon le loro esportazioni di gomma, stagno ed altri beni fondamentali (ingran parte esenti da dazi doganali sull'importazione) verso gli Stati Uniti.M a , p e r c h é q u e s t o g e n e r e di c o m m e r c i o pos sa s v o l g e r s i s e n z aa t t r i t i è n e c e s s a r i o che s i a n o s o d d i s f a t t e d i v e r s e c o n d i z i o n i .
1. I paesi europei devono produr re a prezzi abbas tanza bassi ed inquant i t à sufficienti per poter esportare gli articoli richiesti dalle aree pro-duttrici di materie prime. Avendo compiuto un buon tratto del cammino versoil ristabilimento dell'equilibrio nelle loro economie interne i paesi europei sitrovano ora in condizioni migliori per soddisfare a questa esigenza; ma, era grantempo che ciò avvenisse, considerando che la concorrenza giapponese e di altripaesi si sta facendo sempre maggiormente sentire.
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2. Da parte loro le aree produt t r ic i d 'o l t remare devono essere in gradodi fornire quan t i t à sufficienti delle mater ie pr ime locali - equesta condizione implica, oltre a difficoltà tecniche, il problema del rispettodella legge e dell'ordine, con tutte le questioni politiche inerenti. Per quantoriguarda la produzione, nonché qualche altro aspetto del problema, si è con-statato un netto miglioramento dopo il 1945, ma non si può affermare che lasituazione sia del tutto rassicurante.
3. E ' , infine, necessario che le aree produt t r ic i di mater ie prime uti l iz-zino i loro proventi corrent i in dollari per coprire i disavanzi correntiverso i paesi europei. Una delle difficoltà derivanti dall'esistenza di saldi insterline sta nel fatto che un certo numero di territori d'oltremare aveva già asua disposizione sufficienti quantità di mezzi di pagamento europei. E' bensì veroche durante la guerra ed il critico periodo postbellico, in seguito agli accordisul "pool" dei dollari dell'area della sterlina, diversi territori d'oltremare hannocontinuato a vendere dollari a Londra, pur possedendo già cospicui saldi insterline; ma non tutti hanno seguito questo sistema; diversi paesi d'oltremarehanno, anzi, attinto in ampia misura al "pool" in dollari. E' ad ogni modopreferibile che il flusso dei fondi in dollari sia la conseguenza di comuniconsiderazioni economiche e non di accordi ufficiali. Qualche progresso è statocompiuto verso la "normalizzazione" della situazione, per cui è probabile che nelfuturo i paesi produttori di materie prime, per regolare integralmente i loro paga-menti saranno obbligati a trasferire dollari in Europa. Ma non si può affermareche le difficoltà in questo campo siano state, a tutt'oggi, completamente superate.
Essendo i paesi europei in questo momento impegnati nell'attuazionedelle riforme intese a dare una soluzione al problema della convertibilità,non bisogna trascurare la procedura indiretta e spesso precaria attraversola quale essi sono costretti ad effettuare i loro pagamenti in dollari a causadei dazi americani e delle regolamentazioni delle dogane e tutti coloroche s'interessano a questi problemi devono rendersi sempre maggiormenteconto della necessità di prestare la dovuta attenzione a questo fatto. Un'altradifficoltà deriva dai bruschi sbalzi, caratteristica del commercio estero ameri-cano; il più recente esempio è rappresentato dalla corsa alle importazioninei primi undici mesi dopo lo scoppio del conflitto coreano - dal luglio1950 al maggio 1951 - seguita dalla riduzione nelle importazioni di materieprime e di altri prodotti causata dall'uso delle scorte accumulate. Per glialtri paesi i rapidi alti e bassi nel volume degli acquisti americani sui mercatiinternazionali non possono che essere una fonte di perturbazione. Le con-seguenze sono risentite non solo dalle aree produttrici di materie prime,immediatamente colpite, ma pure dai loro associati europei che fungonoda banchieri e sono, quindi, doppiamente sensibili agli effetti delle oscilla-zioni negli scambi. Le autorità statunitensi dovrebbero, pertanto, orientarela loro politica in modo da attenuare queste fluttuazioni (mantenendo, peresempio, un ritmo più uniforme nella costituzione di scorte, come ora sista facendo). Ma non pare possibile poter contare su un flusso di scambicostante e regolare con gli Stati Uniti. L'unica soluzione possibile, per glialtri paesi, consisterà, dunque, nell'accumulare r i s e r v e m o n e t a r i e s u p e r i o r ia quanto sarebbe altrimenti necessario. Come già più volte è stato rilevato,non si è consentito che le risorse messe a disposizione dall'aiuto Marshall,servissero, in misura apprezzabile, ad aumentare le riserve monetarie dei paesi
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beneficiari. Ne è risultato che in questo campo rimangono ancora da risol-vere taluni gravi problemi, ma la gravita stessa dei problemi ha forse avutoun vantaggio: ha servito ad attirare l'attenzione su di essi ed a farnericonoscere l'importanza.
Il problema di ristabilire un sistema monetario internazionale che fun-zioni senza attriti ha un obiettivo ancora più ampio del ristabilimentodella convertibilità, come fu possibile constatare negli anni 1930-31, quandola struttura dei cambi si spezzò, sebbene quasi tutte le monete fosseroconvertibili. Condizione primaria per il ritorno alla convertibilità è, senzadubbio, il conseguimento dell'equilibrio nell'economia interna di ogni singolopaese; ma perché lo stesso sistema monetario internazionale vada immuneda disfunzioni, che turberebbero anche le singole economie, è essenziale chel'uomo non elevi di sua mano troppe barriere ad ostacolare il flusso degliscambi commerciali.
— 156 —
Tassi ufficiali - Fine marzo 1952. (')
Paes i MonetaGrammi
di oro finoper unitàmonetaria
Unitàmonetarieper $ S.U.
Unitàmonetarie
per £
pari a
Osservazioni
EUROPA
Albania . . .Austria .Belgio . . . .Bulgaria . . .
CecoslovacchiaDanimarca . .Finlandia . . .Francia . . .Germania (occ.)Grecia . . . .
irlanda . . . .Islanda . . .ItaliaJugoslavia . .Lussemburgo .Norvegia . . .Paesi Bassi .Polonia . . .Portogallo . .Regno Unito .Romania . . .Spagna . . .
Svezia . . . .Svizzera . . .Turchia. . . .Ungheria . . .
U.R.S.S. . . .
AMERICADEL NORDCanada .
Messico .Stati Uniti
AMERICACENTRALE
Costa RicaCuba . .El SalvadorGuatemalaHaiti . . .
LekScellinoFrancoLev
CoronaCoronaMarcoFrancoDMDracma
SterlinaCoronaLiraDinaroFrancoCoronaFiorinoZlotyEscudoSterlinaLeuPeseta
CoronaFrancoLiraForint
Rublo
Dollaro
Dollaro
ColónPésoColónQuetzalGourde
, 0 1 7 7 7 3 4
, 0 1 7 7 7 3 4,128660,00386379
2,48828,0545676
,00296224,0177734,124414,233861,222168
2,48828,079346
,171783,203226,317382,0757002
,222168
,102737,888671
,158267,888671,355468,888671
50,-21,36 (2)50,- (2)
287,36
50, -6,90714(2)230,-350,- (2)
4,20(2)15.000 (2)
,35714316,2857(2)624,88 (2)300,-
50,-7,14286(2)
3,80 e)4, -
28,75 (2),357143(2)
11,2011,22
5,173214,37282(2)
2,80 (2)11,7393
4,-
8,651,-
140,-59,81
140,-805,-
140,-19,35
6 4 3 , -980,-
11,7642.000
1,-45,60
1.749,66840,-140,-20,-10,6411,2080,5
1,-31,35531,416
14,48512,2439
7,8432,87
11,20
O
24,222,80
5,6151, -2,50
5,-
15,7222,807,-2,80
14,-
Tassi fìssati I ' l l luglio 1947.Tassi fìssati il 5 ottobre 1950.Parità F.M.I, dal 21 sett. 1949.Tasso ufficiale medio più unpremio di 250%.Parità F.M.I, dal 18 die. 1946.Parità F.M.I, dal 18 sett. 1949.Parità F.M.I, dal 28 giugno 1951.Parità non concordata col F.M.I.Tassi fissati il 19 sett. 1949.Tasso ufficiale medio dal 29 set-tembre 1949.Tassi fìssati il 18 sett. 1949.Parità F.M.I, dal 20 marzo 1950.Parità non concordata col F.M.I.Parità F.M.I, dal 1° gennaio 1952.Parità F.M.I, dal 23 sett. 1949.Parità F.M.I, dal 18 sett. 1949.Parità F.M.I, dal 20 sett. 1949.Tassi fìssati il 28 ottobre 1950.Tassi fissati il 21 sett. 1949.Parità F.M.I, dal 18 sett. 1949.Tassi fìssati il 28 gennaio 1952.Tassi base ufficiali all'acquistodal 3 aprile 1940.Parità F.M.I, dal 5 nov. 1951.Parità ufficiale.Parità F.M.I, dal 19 giugno 1947.Tasso ufficiale medio dal1° agosto 1946.Tassi fìssati il 1° marzo 1950.
Parità non stabilita dal 30 set-tembre 1950.Parità F.M.I, dal 17 giugno 1949.Parità F.M.I, dal 18 die. 1946.
Parità F.M.l. dal 18 die. 1946.Parità F.M.l. dal 18 die. 1946.Parità F.M.l. dal 18 die. 1946.Parità F.M.l. dal 18 die. 1946.Tasso fissato il 2 maggio 1919.
(') II Fondo Monetario Internazionale comunica solo la parità in oro fino e in dollari S. U. — I tassi in sterlinesono stati calcolati a mezzo della parità ufficiale di $2,80 = £ 1 .
(2) Tasso utilizzato per le operazioni U.E.P. Per ciò che riguarda i paesi con partita F.M.l., i tassi utilizzatiper le operazioni U.E.P. concordano naturalmente con tale parità.
(3) I tassi di mercato alla fine del marzo 1952 erano: $ can. 0,9867 e £ 1 = $ can. 2,76.
— 157 —
Tassi ufficiali — Fine marzo 1952 (continuazione).
P a e s i Moneta
Grammidi oro finoper unitàmonetaria
Unitàmonetarieper $ S.U.
Unitàmonetarie
per £
pari a
Osservazioni
HondurasNicaragua . . . .PanamaRepub. Dominicana
AMERICA DEL SUD
Argentina . . . .
BoliviaBrasileCileColombiaEcuadorParaguay . . . .Perù
Uruguay
Venezuela . . . .
AFRICA
Congo belga . . . .EgittoEtiopiaLiberia
Unionedel Sud Afr ica
A S I A
Birmania . . .Ceylon . . . .
Corea . . . .Giappone . .IndiaO) . . . .Indonesia. . .IranIraqLibano . . .
Pakistan . . .Repub. FilippinaSiriaTailandia . . .
AUSTRALASIA
Australia . . . .Nuova Zelanda .
LempiraCórdobaBalboaPeso
Peso
BolianoCruzeiroPesoPesoSucreGuaraniSol
Peso
Bolivar
FrancoSterlinaDollaroDollaro
Sterlina
RupiaRupia
WonYenRupiaRupiahRialDinaroSterlina
RupiaPesoSterlinaBaht
SterlinaSterlina
,444335,177734,888671,888671
,0148112,0480363,0286668,455733,0592447,148112
,265275
,01777342,55187
,357690,888671
2,48828
,186621
2, -5,-1,-V
5-7,50
60,-18,5031,-1,9499815,-6,-
1,519-1,90
3,35
50,-,348242
2,484471,-
,357143
4,76194,7619
5,6014,-2,802,80
14,-21,-
168,-51,8086,80
5,4599444 2 , -16,80
4,25-5,32
9,38
140,-,975078
6,9565162,80
1 , -
137*1373
Parità F.M.I, dal 18 die. 1946.Parità F.M.I, dal 18 die. 1946.Parità F.M.I, dal 18 die. 1946.Parità F.M.I, dal 23 aprile 1948.
Tassi base all'esportazione eall'importazione dal 29 agosto1950.Parità F.M.I, dal 24 aprile 1950.Parità F.M.I, dal 14 luglio 1948.Parità F.M.I, dal 18 die. 1946.Parità F.M.I, dal 17 die. 1948.Parità F.M.I, dal 2 die. 1950.Parità F.M.I, dal 3 marzo 1951.Parità non stabilita dal 12 nov.1949.Tassi ufficiali di base all'a-cquisto e alla vendita dal 6 ot-tobre 1949.Parità F.M.I, dal 18 aprile 1947.
Parità F.M.I, dal 22 sett. 1949.Parità F.M.I, dal 19 sett. 1949.Parità F.M.I, dal 18 die. 1946.Parità con il dollaro S.U. dal1° gennaio 1944.Parità F.M.I, dal 18 sett. 1949.
Tassi ufficiali del 19 sett. 1949.Parità F.M.I, dal 16 gennaio 1952.
Il tasso ufficiale di Won 2500 = 1$ S.U. fu stabilito il 1° novembre 1950.(2)
,186621
,02755572,48828
,405512
,268601,444335,405512,0710937
1,990622,48828
3604,7619
11,4032,25
,3571432,19148
3,308522,-2,19148
12,50
,446429,357143
1,008
31,7290,301,-
6,136144
9,2638565,606,136144
35,-
1,251 , -
Tasso fissato il 25 aprile 1949.Parità F.M.I, dal 18 sett. 1949.Tassi ufficiali dal 4 febb. 1952.Parità F.M.I, dal 18 die. 1946.Parità F.M.I, dal 20 sett. 1949.Parità F.M.I, dal 29 luglio 1947.
Parità F.M.I, dal 19 marzo 1951.Parità F.M.I, dal 18 die. 1946.Parità F.M.I, dal 29 luglio 1947.Tasso ufficiale dal 27 sett. 1949.
Parità F.M.I, dal 18 sett. 1949.Parità ufficiale dal 18 sett. 1949.
(') Comprende i possedimenti francesi e portoghesi in India.(s) Tasso di contropartita dal 1° aprile 1951 sulla base di $ 1 = Won 6.000.
— 158 —
VI. L'oro e i movimenti delle riserve monetarie.
Il 1951 è stato un anno di contrasti drammatici, tanto per ilmercato dell'oro, quanto per i mercati delle merci, ai quali i movimentidell'oro sono strettamente legati. Sui mercati delle merci, l'avvenimentopiù importante dell'anno è stato l'arresto nell'aumento inflazionistico deiprezzi, che ha avuto l'effetto di consolidare la congiuntura dell'economia mon-diale, nonostante le ripercussioni del riarmo. Ma l'intonazione più calma deimercati delle merci era legata al declino delle importazioni americane veri-ficatosi nel secondo semestre dell'anno e ad una conseguente diminuzionenella capacità di guadagno da parte dei paesi produttori di materie primeappartenenti all'area della sterlina; e ciò, assieme alla crisi finanziaria delRegno Unito e della Francia, ha creato notevoli difficoltà nelle bilancedei pagamenti, un rinnovato nervosismo sui mercati valutari (come indi-cano le quotazioni "Ubere" per i biglietti di banca; vedasi pagina 143) ela ripresa dell'esodo di oro verso gli S t a t i U n i t i . Nella seconda metàdel 1951, questo paese ha arricchito le sue riserve auree di $1.001milioni, ma, essendo questo importo solo di poco superiore alla diminuzioneregistrata nella prima metà dell'anno ($948 milioni), l'incremento nettosi è limitato a soli $53 milioni. Per il R e g n o U n i t o , invece, le perditeriportate nella seconda metà del 1951 hanno superato gli aumenti con-seguiti nella prima metà, per cui, considerando l 'annata nel suo complesso,si è registrato una riduzione netta di $700 milioni negli averi in oro del paese.Anche la F r a n c i a ha visto aumentare le sue riserve auree nel primo tri-mestre e poi ha subito una notevole perdita, ma gli importi precisi nonpossono essere rilevati dai dati pubblicati. Poiché le riserve auree degli StatiUniti sono aumentate solo in misura molto modesta, è chiaro che l'oro che haabbandonato Francia e Regno Unito è andato ad arricchire le riserve dialtri paesi: ed infatti una delle caratteristiche del 1951 è costituita dalgran numero di paesi che ha accumulato oro, sebbene i singoli importisiano stati generalmente • modesti; soltanto il Canada è riuscito ad incre-mentare le sue scorte auree di più di $100 milioni.
Astrazion fatta dall 'U.R.S.S. si calcola che, nel 1951, le riserve aureedelle banche centrali, delle tesorerie e delle istituzioni internazionali, sianoaumentate di $130 milioni. Questo è l'incremento più basso nelle riserveufficiali di oro registrato dopo la fine della guerra. Il fatto è tanto piùnotevole, in quanto la produzione aurifera totale, esclusa quella dell 'U.R.S.S.($844 milioni), pur essendo lievemente inferiore a quella del 1950, nonaveva più raggiunto un simile livello sin dal 1943. La differenza di $714milioni (fra $844 e $130 milioni) rappresenta l'oro che è "scomparso"nelle riserve private od è stato assorbito dagli usi industriali. La distinzionefra queste due destinazioni è, per molti aspetti, piuttosto vaga, ma, nel1951, circa due terzi dell'oro "scomparso" sembrerebbero essere stati assorbitidai tesoreggiatoli ed un terzo dall'industria.
Verso la fine del 1951 si sono, tuttavia, manifestati sintomi di un nuovorallentamento nel tesoreggiamento privato, divenuti ancora più evidenti
— 159 —
nei primi mesi del 1952. Il p r e z z o di m e r c a t o l i b e r o d e l l ' o r o caddeda circa $44 per oncia all'inizio del 1951, a $39 nel dicembre dellostesso anno e, nel mese di maggio 1952, su alcuni mercati era diminuitoa meno di $37. Non privo d'importanza è stato il fatto che, avendoil Fondo Monetario Internazionale annunciato, con un comunicato del28 settembre 1951, di voler modificare la sua politica restrittiva, moltipaesi autorizzarono i loro produttori a vendere tutto o buona partedell'oro estratto sul mercato libero. Ma il ribasso nelle quotazioni riflette,nello stesso tempo, una maggiore fiducia nelle singole monete; la diminuzionenei prezzi di mercato libero è, quindi, in parte da attribuire ai seri sforzicompiuti da diversi paesi per metter fine all'inflazione postbellica, medianteil pareggio dei bilanci pubblici ed il perseguimento di una più attiva politicacreditizia.
L a p r o d u z i o n e d e l l ' o r o n e l 1 9 5 1 .
La produzione mondiale di oro nel 1951 (eccetto quella dell'U.R.S.S.,per la quale non si dispone di dati) è stimata a 24,1 milioni di once (paria $844 milioni, al prezzo ufficiale americano di $35 all'oncia) in confronto
Produzione mondiale dell'oro.
Paese produttore
Unione del Sud Afr icaCanadaStati Unitì( ')Austral iaAfr ica occidentale
britannicaRhodesiaColombia . . . . . . .
Concio belaa . . .
IndiaGiapponeCileBrasilePerùNuova Zelanda . . . .
Totale
Altri paesi (*)Produzione mondiale
(stima)(*)
Valore della produzione(stima)
1929
10.4121.9282.208
426
208562137
(2)652173
12364335
26107121120
17.791
709
18.500
648
1940
14.0385.3335.9201.644
939833632
O883559163289864343150281186
33.057
3.943
37.000
1.295
1947
Peso, In
11.1983.0852.321
938
563523383
6446530121317269
169136116112
20.828
1.272
22.100
Valore,
774
1948 1949
nigliaia di once di fino
11.5753.5422.099
886
67551433520936830022318598
16413011194
21.508
1.292
22.800
11.7084.1241.996
889
67752835928840633421616212817911911485
22.312
1.488
23.800
in milioni di dollari(')
798 833
1950
11.6594.4412.375
861
66951137933440833922518814718613212576
23.075
1.425
24.500
858
1951
11.5054.3641.995
883
699487431394388362252218189174139130
80
22.690
1.410
24.100
844
(') Compresa la produzione delle Isole Filippine ricevuta dagli Stati Uniti nel 1929 e nel 1940.(2) Compresa nella produzione degli Stati Uniti. (3) Oro esportato, rappresentante circa II 90% dell'oro prodotto.O Stime rivedute inclusi altri paesi ad eccez ione dell'U.R.S.S.(s) Stime rivedute per la produzione totale, esc lusa quella dell'U.R.S.S., a $35 per oncia di fino.
— 160 —
ai 24,5 milioni di once del 1950. Nel decorso anno si è avuta, quindi, unadiminuzione del 2 % circa. Ne sono responsabili i tre maggiori produttorimondiali (Unione del Sud Africa, Canada e Stati Uniti), mentre la pro-duzione è aumentata lievemente in quasi tutti gli altri paesi in cui si estraeil metallo. Il fatto che nel 1951, i profitti derivanti dalle vendite a premiosui mercati liberi abbiano superato quelli degli anni precedenti, può, inalcuni paesi, aver contribuito a mantenere la produzione aurifera ad unlivello più elevato di quanto altrimenti sarebbe stato raggiunto; ma l'im-pressionante aumento verificatosi in queste vendite dopo il mutamento nellapolitica del Fondo Monetario Internazionale dello scorso settembre, è giuntotroppo tardi per poter influire in misura apprezzabile sui risultati dell'annata.
La produzione aurifera de l l 'Un ione de l S u d A f r i c a è di nuovoleggermente diminuita, come era già avvenuto nel 1950. L'offerta della manod'opera indigena è l'elemento a breve termine più importante che influiscesul volume delle operazioni e, durante la prima metà del 1951, i lavoratoriindigeni occupati sono stati inferiori per numero a quelli che lavoravanonello stesso periodo dell'anno precedente. Nella seconda metà il reclutamentodella mano d'opera è, però, migliorato e verso la fine dell'anno 280.000lavoratori indigeni prestavano la loro opera nelle miniere del Witwatersrand,
Miniere di oro del Witwatersrand(1): Statistiche d'esercizio.
Anno
1929193019381940194519501951
Rendimento pertonnellata trattata
in dwt(")
6,4896,5154,3494,1963,9973,7593,759
In valore
27s 9d27s10d31s 1d35s 5d34s 7d46s 11 d46s 11d
Costo diprodu-zione
Utile diesercizio
per tonnellatatrattata
19s 7d19s 5d19s 3d20s 8d23s 9d29s 7d31s 9d
8s 2d8s 5d
I l s 10d14s 9d10s 10d17s 4d15s 2d
Mineraletrattato
migliaiadi
tonnellate
30.50331.12053.83464.51558.89859.51558.505
Totaleutile di
esercizioO
Imposte DividendiO
migliaia di £ S.A.
12.47813.05131.89647.52531.90651.53444.323
3.2463.349
13.65824.02616.52722.50024.230
8.0858.255
17.20720.35912.50524.70022.788
(') Dal 1938 incluse le dipendenze.(2) Un dwt ( = pennyweight) è pari a 1,555 grammi e ad un ventesimo di oncia. A $35 per oncia un dwt di
oro equivale a $1.75.0 Escluso il reddito percepito con le vendite a premio di oro, ammontanti a £ SA 1.105.649 nel 1949, a £ SA
2.123.547 nel 1950 e a £ SA 6.693.001 nel 1951.(') Dal 1940 dividendi netti, esclusi, cioè, i pagamenti effettuati a compagnie associate.
c i o è 9 . 0 0 0 p i ù d e l l ' a n n o p r i m a . G o n s e g u e n t e m e n t e , l a q u a n t i t à d i m i n e r a l e
l a v o r a t o e d i o r o fino r i c a v a t o h a n n o s u p e r a t o , d o p o i l s e t t e m b r e 1 9 5 1 ,
1 l i v e l l i r a g g i u n t i n e g l i s t e s s i m e s i d e l l ' a n n o p r e c e d e n t e .
D o p o l e s v a l u t a z i o n i d e l 1 9 4 9 , i p r o d u t t o r i d i o r o s i s o n o a v v a n t a g g i a t i
d e i p r e z z i p i ù e l e v a t i i n t e r m i n i d i s t e r l i n e , p e r l a v o r a r e m i n e r a l i a p i ù
b a s s o t e n o r e a u r e o , p r o l u n g a n d o c o s ì l a v i t a d e l l e m i n i e r e i n a t t i v i t à . Q u e s t a
p o l i t i c a è s t a t a c o n t i n u a t a n e l 1 9 5 1 , p e r c u i l a m e d i a d i o r o fino r i c a v a t o
p e r t o n n e l l a t a d i m i n e r a l e t r a t t a t o n o n h a s u p e r a t o i l b a s s o l i v e l l o d e l 1 9 5 0 .
— 161 —
L'incremento nei costi di produzione ha, però, seguitato ad assorbireuna parte crescente dei sovra-profìtti derivanti dalla svalutazione. Avendo neldicembre 1951 la spesa per tonnellata di minerale trattato raggiunto i 33 scel-lini e 3 denari, ne deriva che i costi di produzione sono aumentati del 25 %dal settembre 1949, rispetto ad un incremento del 4 4 % nel prezzo dell'oroin termini di sterline. Nel 1951, gli utili d'esercizio complessivi sono diminuitie sono stati tassati con l'aliquota effettiva del 48 %. La percentuale d'imposi-zione non è stata modificata per l'esercizio finanziario 1952-53, mentre quelleper altre categorie d'imprese sono state aumentate.
Per quanto l'evoluzione dei costi sia un problema importante (per cuiun arresto negli aumenti inflazionistici dei prezzi e salari dovrebbe favorirel'industria), il futuro della produzione di oro nell'Unione del Sud Africa èstrettamente legato a l l ' a p e r t u r a di n u o v e m i n i e r e . I campi auriferiin corso di sviluppo nello stato libero di Orange sono i più importantiacquisiti all'industria dopo la scoperta, avvenuta nel 1886, del Main Reefnel Central Rand. Si stanno attrezzando nuove miniere anche in altri duecampi auriferi recentemente aperti: nel Far West Rand e nella regionedi Klerksdorp. Per quanto riguarda le previsioni a lungo termine, il Ministrodelle miniere dell'Unione del Sud Africa ha dichiarato il 5 marzo 1952,essere probabile che la produzione aurifera aumenti costantemente per iprossimi dieci anni almeno. Egli prevede inoltre che il minerale lavoratoaumenterà e supererà gli attuali livelli per i prossimi venti anni, aggiungendoche, malgrado la prevista diminuzione nel minerale lavorato dopo quelladata, quello a contenuto aureo più ricco delle miniere dello stato libero diOrange e di Klerksdorp assicurerà una produzione annua nettamente superiorea quella attuale per almeno trenta anni.
Ai prezzi del 1950, il costo dell'attrezzatura di una miniera è valutatoa £SA 7-8 milioni, per cui, per le venticinque miniere che si stanno ora
Miniere di oro del Witwatersrand*: media della mano d'opera occupata,dal 1910 al 1951, in migliaia.
350
300
250
200
150
100
50
1 ! 1 1
Di colore
Bianchii i i i I I I ! 1 1 1 1
y
1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1
Di colore
~V
—Bianchi—
i i i i i i i i
350
300
250
200
150
100
50
0
1910 1915 1920 1925 1930 1935 1940 1945 1950 1955HPI-92.
Incluse, a partire dal 1949, le miniere dello stato libero di Orange.
— 162 —
s v i l u p p a n d o o s o n o s t a t e d e f i n i t i v a m e n t e p r o g e t t a t e , s o n o n e c e s s a r i a l m e n o
£SA 2 0 0 m i l i o n i . A l l a fine d e l 1951 s a r e b b e r o g i à s t a t i r a c c o l t i c i r c a i d u e
t e r z i d i q u e s t o i m p o r t o , m a l e spe se s u p p l e m e n t a r i p e r a l l o g g i , p r o d u z i o n e
d i e n e r g i a e l e t t r i c a , e c c . r i c h i e d o n o finanziamenti a d d i z i o n a l i n e l l a m i s u r a
d e l 5 0 % . N e l l ' U n i o n e d e l S u d A f r i c a si è a v u t o , s e c o n d o l e s t a t i s t i c h e
r e l a t i v e a l l a b i l a n c i a d e i p a g a m e n t i , u n aff lusso n e t t o d i c a p i t a l i d i ^ S A 5 3
m i l i o n i n e l 1 9 4 9 , d i £ S A 7 4 m i l i o n i ne ] 1 9 5 0 e d i £ S A 72 m i l i o n i n e l
1 9 5 1 , d e i q u a l i forse u n q u a r t o è s t a t o i n v e s t i t o n e l l ' i n d u s t r i a a u r i f e r a m e n t r e
p a r t e d e l r e s t o h a c o n t r i b u i t o a finanziare i cos t i s u p p l e m e n t a r i . V e r s o l a
fine d e l 1 9 5 0 s o n o s t a t i p r e s i a c c o r d i p e r finanziare, c o n l ' a i u t o d i c a p i t a l i
b r i t a n n i c i e d a m e r i c a n i , u n a n u o v a a t t i v i t à , c i o è l ' e s t r a z i o n e d e l l ' u r a n i o
d a i m i n e r a l i a u r i f e r i , l a q u a l e p r o c u r e r à u n a n u o v a f o n t e d i r e d d i t o a l l e
c o m p a g n i e m i n e r a r i e . I g o v e r n i b r i t a n n i c o e d a m e r i c a n o h a n n o a c c e t t a t o d i
p a g a r e p e r l ' u r a n i o u n i m p o r t o p a r i a l s u o c o s t o , m a g g i o r a t o d i u n a p e r c e n -
t u a l e , fissata d i c o m u n e a c c o r d o . L a c o n c e n t r a z i o n e d e l l ' u r a n i o n o n è m o l t o
e l e v a t a m a , p e r q u a n t o r i g u a r d a l ' e s t r a z i o n e d e l m i n e r a l e , l a m a g g i o r p a r t e
d e l c o s t o v e r r à c o n s i d e r a t a c o m e s p e s a r e l a t i v a a l l a p r o d u z i o n e d e l l ' o r o .
Nel C a n a d a si è notata la tendenza a spostare la produzione dall'oroai metalli-base (di cui l'oro è un sottoprodotto) ; mentre l'occupa-zione complessiva nelle miniere e la produzione totale di tutti i metalli sonoaumentate, rispettivamente, del 5 e del 2 %, la produzione aurifera è diminui-ta dell '1,75% fra il 1950 e 1951. Oltre ai prezzi crescenti pagati per i metalliferrosi e non ferrosi dopo lo scoppio del conflitto coreano, nel Canada sisono avute altre tre importanti influenze.
1. Anche nel 1951 è stato pagato il sussidio differenziale, concesso ai produttoridi oro dal governo federale in base all' "Emergency Gold Mining Act" del 1948,e se ne è estesa l'applicazione a tutto il 1953. Nel 1951 i sussidi pagati sonoammontati, complessivamente, a Scan. 11,5 milioni, vale a dire ad una media di$can. 2,60 per oncia della produzione totale. Come per gli anni precedenti,i sussidi hanno indubbiamente contribuito a sostenere il ritmo della produzioneaurifera del paese.
Canada: Stime dei sussidi governativi pagati ai produttori di oro.
Anno
1948194919501951
Produzione
migliaia di once di fino
3.5424.1244.4414.364
Totale deisussidi
milioni di $ can.
10,512,67,2
11,5
Sussidio medioper oncia di oro fino
prodotto
$ can.
2,973,041,622,60
2 . L a s e c o n d a i n f l u e n z a si è m a n i f e s t a t a i n s e g u i t o a l l ' a p e r t u r a d e l m e r c a t o
p e r l e v e n d i t e a p r e m i o , a v v e n u t a d o p o i l s e t t e m b r e 1 9 5 1 .
A p a r t i r e d a l l ' o t t o b r e d e l l o s t e sso a n n o i p r o d u t t o r i c a n a d e s i s o n o s t a t i a u t o r i z z a t i
a v e n d e r e l ' o r o s e m i l a v o r a t o s u i m e r c a t i l i b e r i i n t e r n a z i o n a l i , m a , i n q u e s t o c a s o ,
— 163 —
non hanno più diritto al sussidio governativo per il resto dell'anno in corso.Pare che soltanto le miniere con costi di produzione relativamente bassi, lequali in base alle vigenti disposizioni ricevono poco o nulla sotto forma disussidio, trovino rimunerativo presentarsi sui mercati delle vendite a premio.Per i produttori marginali con elevati costi di produzione, è più vantaggiosoil sistema dei sussidi, il cui tasso massimo nel 1951 ha raggiunto $can. 11 peroncia di fino.
3. La r ivalutazione del dollaro canadese alla fine del 1951 ed all'iniziodel 1952, ha ridotto il prezzo pagato ai produttori canadesi in valuta nazionale,poiché il prezzo al quale la zecca canadese acquista l'oro (pubblicato setti-manalmente) si basa sul prezzo ufficiale statunitense convcrtito al tasso di cambiocorrente. Nel marzo 1952, per la prima volta dopo 14 anni, il prezzo ufficialecanadese dell'oro è sceso al di sotto di $can. 35 per oncia di fino.
Il fatto che il ribasso nel prezzo ufficiale deprima la produzione auriferadel paese, non influisce tuttavia sui vantaggi presentati, rispettivamente, dalmercato libero e dal sistema dei sussidi.
Gli S t a t i U n i t i , con una diminuzione del 16%, hanno subito ilpiù forte regresso nella produzione aurifera, mentre nell'anno precedente siera verificato un aumento del 19%. Come per il Canada, questo fenomenoè stato causato dalla tendenza a spostare la produzione verso i metalli-base. L'occupazione nelle miniere metallifere nel 1951 è cresciuta global-mente del 4 % e la produzione totale di metalli ha superato del 7 % quelladel 1950; ma, mentre la produzione dei metalli (tranne oro ed argento)
Produzione mondiale di oro, in milioni di once di fino.*
i fì—
-30
- 2 0
-10
1929 1940 1941 1942 1943 1944 1945 1946 1947 1948 1949 1950 1951
* Stime della produzione e s c l u s a l'U.R.S.S., al prezzo di $35 per oncia di fino.No ta : L'aumento nei costi di produzione ha proceduto parallelamente con l'incremento nei livelli^dei prezzidopo la prima guerra mondiale, in seguito alla quale la produzione dell'oro era diminuita. Nel 1929, la produzionefu nettamente inferiore a quella del 1913. La svalutazione della sterlina, nonché di diverse altre monete nel 1931,come pure il deprezzamento del dollaro nel 1933-34, impresse un nuovo stimolo alla produzione, che raggiunseil suo massimo nel 1940, per declinare, ancora una volta, durante la seconda guerra mondiale.
— 164 —
è cresciuta del 12%, quella dell'oro e dell'argento è diminuita. Parte dellaproduzione americana di argento è un prodotto secondario della produzioneaurifera ed il mercato dell'argento continua ad essere dominato dal prezzoufficiale d'acquisto fissato dal Tesoro. Nessuna variazione è stata apportatadal Tesoro alle disposizioni che impediscono (efficacemente) ai produttoristatunitensi di intervenire sui diversi mercati per le vendite a premio di oro.
Verso la fine del 1951 ed all'inizio del 1952, i produttori di oro deipaesi dell'area della sterlina, nonché di altri territori, che sino allora eranotenuti a cedere alle autorità monetarie l'intera produzione al prezzo ufficiale,furono autorizzati a vendere tutto l'oro estratto sui mercati liberi controdollari. L'elenco di questi paesi comprende: Australia, Rhodesia del sud,Costa d'oro, Kenia, Tanganica e le Isole Figi. Molte aree produttrici sentono,indubbiamente, la pressione esercitata dai costi crescenti e se i proventipercepiti dalle vendite al di sopra del prezzo ufficiale continueranno adecrescere, le miniere di molti paesi produttori dovranno ridurre la produ-zione. Bisognerà allora vedere fino a che punto i previsti sviluppi nellaproduzione sudafricana compenseranno o, possibilmente, supereranno ildeclino registrato altrove.
Il diagramma alla pagina precedente presenta l'evoluzione della produ-zione aurifera in once. Come si può rilevare, la produzione è ora lievementesuperiore al livello del 1913, così come i prezzi delle merci, ricalcolati subase aurea, superano pure di poco il livello a cui si trovavano avanti laprima guerra mondiale (vedasi grafico nel capitolo V) .
M e r c a t i d e l l e v e n d i t e a p r e m i o e t e s o r e g g i a m e n t o .
L'importanza del tesoreggiamento nell'attuale periodo postbellico puòforse essere rilevata nel migliore dei modi dalla seguente tabella. La tabella
Stime del l ' "oro scomparso".
Classificazione
Produzione di oro(esclusal'U.R.S.S.) . . .
Incremento delleriserve aureeufficiali(1) • • •
Oro scomparso (2).
Usi industriali. . .
Tesoreggiamento .
1946
763
350
413
280
133
1947
774
430
344
120
224
1948
798
380
418
170
248
1949
833
480
353
200
153
1950
milioni
858
410
448
210
238
1951Totale1946-1951
di dollari S.U.
844
130
714
220
494
4.870
2.180
2.6901.2001.490
1950primose-
mestre
428
320
108
100
8
se-condo
se-mestre
430
90
340
110
230
1951primose-
mestre
420
110
310
110
200
se-condo
se-mestre
424
20
404
110
294
(') Stime pubblicate nel "Federal Reserve Bulletin" del maggio 1952, che comprendono le valutazoni delle riserveufficiali non dichiarate.
O Oro assorbito da usi Industriali, artistici e professionali e dal tesoreggiamento di privati.
165
riporta le stime dell' "oro scomparso" (calcolato detraendo dalla quantitàdi oro prodotto gli incrementi netti nelle riserve ufficiali) e contiene ancheun tentativo di suddividere l'oro scomparso fra usi industriali e tesoreggia-mento.
La r ipar t iz ione del l 'oro scomparso fra usi industr ia l i e tesoreggia-mento è, fino ad un certo punto, arbitraria, potendosi anche acquistare gioielli ascopo di tesoreggiamento. Si ricorda qui che la Delegazione per l'oro della Societàdelle Nazioni, basando i suoi calcoli sulla vecchia parità aurea ha valutatoil consumo medio netto di oro per usi industriali, per gli anni decorsi dal 1925 al1929, ad un importo che, al prezzo di $35 per oncia di fino, da un totale di $170milioni all'anno. La zecca statunitense ha calcolato una media di $240 milioni all'annoper il periodo dal 1922 al 1928 (pure al prezzo di $35 per oncia di fino), dato chele quantità consumate negli anni precedenti al 1925 sono state superiori alla media.Questa ultima stima non comprende soltanto l'oro di nuova produzione, ma anche irottami e le moneti usati a fini artistici, che la Delegazione per l'oro aveva esclusodalla sua valutazione.
La quantità assorbita dall'industria diminuì sensibilmente durante la "grandecrisi" e rimase modesta nel decennio 1930—39, raggiungendo una media inferiore ai$70 milioni per ciascun anno dal 1932 al 1938, secondo i dati della zecca americana.La domanda è, evidentemente, molto elastica, tanto per le variazioni avvenute nelreddito, quanto per quelle verificatesi nel prezzo relativo dell'oro.
Si può presumere che, negli anni successivi alla seconda guerra mondiale, ilconsumo di oro per usi industriali abbia superato il livello degli anni 1920-29.I redditi furono molto più elevati che nel periodo precedente ed il prezzo in dollaridell'oro aveva all'incirca lo stesso rapporto di prima rispetto ai prezzi delle altremerci in dollari. I dati riportati nella seguente tabella mettono in evidenza che, neisoli Stati Uniti, il consumo di oro per usi industriali ha toccato una media superiorea $90 milioni all'anno dopo il 1946. Ufficialmente, nel 1948, l'oreficeria canadese haconsumato più di $can. 6 milioni di oro di nuova produzione.
"Oro scomparso" negli Stati Uniti.
Classificazione
Approvv ig ionamentonetto di o r o :Produzione nazionale .Importazioni nette. . .
Totale . . .
Usi mone ta r i :Aumento delle scorte
ufficiali di oro . . .Aumento dell'oro in
custodia negli StatiUniti
Totale . . .
"Oro scomparso" (') negliStati Uniti
1945 1946 1947 1948 1949 1950 1951
milioni di dollari S.U.
32,0— 106,3
— 74,3
— 547,8
356,7
— 191,1
116,8
51,2311,5
362,7
623,1
— 465,4
157,7
205,0
75,81.866,3
1.942,1
2.162,1 (2)
— 210,0
1.952,1
— 10,0
70,91.680,4
1.751,3
1.530,4
159,2
1.689,6
61,7
67,3686,5
753,8
164,6
495,7
660,3
93,5
80,1— 371,3
— 291,2
—1.743,3
1.352,4
— 390,9
99,7
69,9— 549,0
— 479,1
52,7
— 617,6
— 564,9
85,8
(') Oro assorbito da usi industriali, artistici e professionali (essendo il tesoreggiamento ed il contrabbandotrascurabili negli Stati Uniti).
(2) Esclusi $687,5 milioni rappresentanti la sottoscrizione in oro al Fondo Monetario Internazionale.N o t a : Le forti oscillazioni nel consumo di oro per uso industriale nei primi anni postbellici riportati dallatabella possono essere spiegate con a) la ricostituzione delle scorte industriali nel 1945 e 1946, b) le incertezzeiniziali sull'orientamento postbellico dei prezzi dell'oro e dei tassi di cambio e e) l'inasprimento, nel 1947, delledisposizioni sull'oro, limitanti l'ammontare delle scorte auree autorizzate per scopi industriali.
— 166 —
Sulla base di queste considerazioni si calcola ad una media di S 200 milioniall'anno il consumo di oro per usi industriali nel periodo postbellico, ma può darsiche la stima sia sensibilmente inferiore all'importo effettivo. Una prova di questasupposizione è offerta dai dati relativi al primo semestre 1950, nel quale le condizionidel mercato e specialmente i movimenti nei prezzi dell'oro permettono di desumereche il tesoreggiamento netto fu minimo. Il ritmo annuo a cui l'oro "scompariva"era allora di circa $220 milioni, quasi interamente assorbiti dagli usi industriali edartistici.
Dalla tabella si può rilevare che, per tutto il periodo 1946-51, l'am-montare dell' "oro scomparso" ($2.690 milioni) ha superato quello affluitoalle riserve ufficiali ($2.180 milioni). Soltanto in due anni (1947 e 1949)le riserve monetarie acquisirono la massima parte dell'oro di nuova produ-zione; ma esaminando il periodo semestre per semestre, il migliore, dalpunto di vista monetario, è stato la prima metà del 1950 (cioè, i sei mesiprecedenti lo scoppio del conflitto in Corea), in cui le riserve ufficiali assorbi-rono i tre quarti della produzione aurifera corrente.
Il seguente grafico relativo al p r e z z o p a g a t o p e r l ' o r o i n b a r r esui m e r c a t i l i b e r i mette in rilievo che il prezzo più elevato venne regi-strato nel 1949; è strano che ciò sia avvenuto proprio nell'anno in cui leautorità monetarie riuscirono ad assicurarsi più oro che in qualsiasialtro anno postbellico. Causa dei prezzi crescenti pagati per l'oro fino alsettembre 1949, fu il diffuso desiderio di proteggersi dalle svalutazioni con-siderate imminenti; ed a giusta ragione, come gli eventi hanno dimostrato.Superato il periodo delle svalutazioni, cessò la domanda dei tesoreggiatori,
Prezzo dell'oro in barre in alcuni mercati.Prezzo al cambio del dollaro biglietto in dollari S.U. per oncia di fino.
55 j—i
j v Portogallo
* Francia>• Italia1 Svizzera
I I I i I i1948
55
50
45
40
35
No ta : Prezzi medi settimanali sui mercati liberi. Per la Svizzera i prezzi si riferiscono all'oro In transito.
— 167 —
col risultato che, fino allo scoppio del conflitto in Corea, tutto l'oro di nuovaproduzione affluì, praticamente, alle riserve monetarie ed i prezzi delmercato diminuirono (avvicinandosi nel giugno 1950 al prezzo ufficiale).Restava così chiaramente dimostrato che gran parte della domanda era stataprovocata dal timore dell'inflazione e delle svalutazioni monetarie; il pro-blema del tesoreggiamento dell'oro sembrava in via di soluzione verso lametà del 1950, in seguito al miglioramento conseguito nell'equilibrio monetariointernazionale. Ma bisogna anche menzionare un altro fattore importante e,cioè, che dopo la vittoria comunista in Cina, nel 1949, la domanda pro-veniente dall'Estremo oriente venne praticamente a cessare, non solo, ma lapaura che venissero adottati provvedimenti contro i tesoreggiatori sembraaverne provocato persino l'esodo.
Lo scoppio del conflitto in Corea riaccese tutti i vecchi timori e ag-giunse due nuovi incentivi al tesoreggiamento: 1. l'apprensione che la guerrapotesse estendersi, e 2. le notizie circa un imminente e generale aumentonel prezzo ufficiale dell'oro, che continuarono a circolare nonostante, frale altre, reiterate dichiarazioni ufficiali americane che nessun provvedi-mento in tal senso era previsto. Per queste ragioni il tesoreggiamento venneripreso ad un ritmo più di due volte superiore a quello in atto prima dellesvalutazioni.
E' però interessante notare che i prezzi pagati per l'oro sui mercatiliberi rimasero notevolmente al di sotto dei livelli raggiunti nel 1949; lacausa principale di questa moderazione sta certamente nelle aumentatevendite su tali mercati, effettuate più o meno direttamente, dagli stessiproduttori. Nel febbraio 1949, l'Unione del Sud Africa aveva cominciato avendere parte dell'oro di nuova produzione a prezzi superiori a quelli ufficialie nel mese di maggio dello stesso anno il Fondo Monetario Internazionaleaveva aderito ad un accordo che autorizzava una certa proporzione ditali vendite. Col crescere dei costi, un numero sempre maggiore di produt-tori vendette parte od anche l'intera produzione sui mercati liberi, in parteanche col tramite delle autorità monetarie. Queste ultime qualche voltaintervennero direttamente sul mercato; in Francia, ad esempio, il Fondodi Stabilizzazione dei cambi acquistò oro in barre con i proventi derivantidalle vendite di monete d'oro, eseguite per impedire un aumento troppoforte nei prezzi dell'oro monetato, specialmente del popolare "napoleone",il cui prezzo nel gennaio 1952 era ancora del 32% superiore a quello del-l'oro in barre. Il metodo francese non provocò alcun aumento netto nellaquantità di oro sul mercato; in Grecia, invece, si ebbe un aumento inconseguenza della politica seguita dalla banca centrale, che, in tutti questianni postbellici ha venduto sovrane contro dracme, allo scopo di contenerel'inflazione e, come ha messo in rilievo la banca stessa, per preservarel'economia greca dalle violente fluttuazioni monetarie. L'importo di sovranevenduto nel periodo 1944-51 ammonta a $59,5 milioni, di cui $15,5 milioninel 1950 e $9,1 milioni nel 1951. Nel gennaio 1952 il numero di sovranedetenute da cittadini greci era stimato a circa 15 millioni, per un valoredi circa $ 125 milioni.
— 168 —
Vi è una costante domanda di oro monetato nel M e d i o o r i e n t e ,specialmente in Arabia, dove esso serve, tuttora, come principale mezzo discambio e di valore di conto. In questa area, le compagnie petrolifere paganoi loro dipendenti regolarmente in monete d'oro. Le scorte di monete d'oronei paesi del Medio oriente non sono tesoreggiamento nel senso strettodel termine, in quanto saltuariamente vengono impiegate come circo-lante ed un certo numero di monete può riaffluire nelle riserve monetarie,come è avvenuto nel Libano e nella Siria, dove dall'inizio del 1949, igoverni hanno acquistato sovrane e sterline turche d'oro sui rispettivi mercatiinterni, nonché oro fino all'estero, allo scopo di costituire una coperturaper le loro monete.
L'afflusso dell'oro alle riserve è, quindi, estremamente complicato edifficile da seguire e nel 1950-51 è prevalsa sempre più l'opinione (sebbenenon condivisa da tutti) che i tentativi di controllare questi movimenti sareb-bero stati non solo vani, ma avrebbero, anzi, peggiorato la situazione. Ariconoscimento delle difficoltà pratiche derivanti dai controlli, il F o n d oM o n e t a r i o I n t e r n a z i o n a l e ha modificato la sua politica, pubblicandoil 28 settembre 1951 una dichiarazione, che si conclude cosi:
"Nonostante il miglioramento nella situazione dei pagamenti di moltipaesi membri, una sana politica aurea e valutaria esige tuttora che,nella massima misura possibile, l'oro venga conservato nelle riserveufficiali, e non affluisca nelle scorte private . . .
Il costante studio della situazione dei paesi produttori e con-sumatori di oro, da parte del Fondo, mostra che le singole posizionidifferiscono in misura così considerevole l'una dall'altra, da rendereimpossibile la pretesa che tutti i membri adottino misure uniformiper raggiungere gli obiettivi esposti nel rapporto sulle vendite a premiodi oro (del giugno 1947). Perciò, mentre il Fondo riafferma la suafede nei princìpi economici in questione ed incita i paesi membri a seguirli,esso lascia ai singoli paesi la facoltà di prendere i provvedimenti praticinecessari per la loro esecuzione."
Questa politica nuova e più liberale ha avuto per effetto di aprire imercati a premio a molti produttori. Come si è già accennato, i produt-tori canadesi possono scegliere se vendere il loro oro ai prezzi non ufficialidei mercati liberi, mentre l'intera produzione della Rhodesia del sud e dellaCosta d 'Oro, e praticamente anche dell'Australia, può ora essere vendutasui mercati liberi, purché il pagamento venga effettuato in dollari. In seguitoa questi ed altri cambiamenti i produttori canadesi di oro e quelli deipaesi dell'area della sterlina hanno potuto presentarsi sui mercati liberiinternazionali, sui quali la maggior parte degli altri produttori, con l'im-portante eccezione degli Stati Uniti, vendeva già buona parte dell'oro pro-dotto. L'effetto del nuovo orientamento assunto dal Fondo non è stato finoranotevole dal punto di vista quantitativo, dato che, oltre ai diversi produt-tori di minore importanza, la principale nazione produttrice, l'Unione delSud Africa, che da sola provvede a metà della produzione mondiale, esclusa
— 169 —
l'U.R.S.S., aveva già venduto per qualche tempo oro sui mercati liberie che gli Stati Uniti, che partecipano per l ' 8 % alla produzione mondiale,non hanno modificato la loro politica. Tuttavia, anche presumendo che levendite canadesi a premio non ammontino a più di 1.000.000 di onceall'anno, cioè a meno di un quarto della produzione corrente del paese,la nuova politica apre la via ad un'espansione potenziale nell'approvvigiona-mento dell'oro libero di circa 3 milioni di once, equivalenti a $105 milioni,al prezzo ufficiale di $35 per oncia di fino. Non esistono più ostacoli legaliad impedire le vendite sui mercati liberi di un'elevata percentuale della pro-duzione aurifera mondiale, ma se il prezzo dell'oro diminuirà ulteriormente, siraggiungerà presto un punto al quale esse non saranno più rimunerative.
Per quanto concerne il c o m m e r c i o d e l l ' o r o in p a e s i c h e n o n n ep r o d u c o n o , si è registrato un allentamento delle restrizioni vigenti in qual-cuno di essi. Ma, purtroppo, non in tutti. In S v i z z e r a , il prezzo massimodi fr.sv. 4.970 per chilogrammo di fino (e di fr.sv. 30,50 per la vecchiamoneta da 20 franchi, la "Vreneli") è stato abolito a partire dal 15 dicem-bre 1951, per cui, da questa data, le operazioni hanno potuto essere effet-tuate a prezzi maggiorati e si venne a sapere che dalla fine di aprile 1952,non sarebbe più stata richiesta alcuna autorizzazione speciale per le opera-zioni relative al transito d'oro. In Svizzera esisteva, però, già un mercatoattivo per queste operazioni, e le altre transazioni non hanno ricevuto ungrande impulso da questo mutamento di disposizioni. Dagli importatoriprivati viene riscosso alla frontiera un diritto del 6 % circa sull'oro in barree del 4 % sull'oro monetato, mentre le vendite private interne di metallo,sia in barre sia monetato, sono soggette ad un'imposta sugli scambi del 4%.
Francia: Prezzo delle monete e delle barre d'oro a Parigi.Dati settimanali in dollari S.U. per oncia di fino (al tasso del dollaro biglietto).
Napoleone
1948 1949 1950
— 170 —
D'altra parte, risulta che nel 1951 si è registrata una notevole riduzionenel numero delle licenze concesse dalla Banca d'Inghilterra per l'esportazionedi oro lavorato e semilavorato; e nell'aprile 1952, il Messico (che è un paesea mercato aureo libero) ha istituito un'imposta sulle esportazioni del metallo.Pure in aprile, l ' E g i t t o ha assoggettato l'importazione di oro all'autorizza-zione da parte delle autorità di controllo valutario, allo scopo di arrestarele fughe di capitali sotto questa forma. Il C e y l o n , aveva già nel 1951inasprito il suo sistema di licenze per la stessa ragione.
Quantunque sia molto difficile fare delle stime anche approssimativa-mente attendibili sull'ammontare del l 'oro t e s o r e g g i a t o , la cifra di $10-11miliardi, spesso citata come probabile totale mondiale, può forse essereaccettata come indicazione dell'ordine di grandezza. *
Nei cento anni decorsi dalla scoperta dei giacimenti di oro in Californiaed in Australia (rispettivamente nel 1848 e 1851) la produzione aurifera mondiale,calcolata a $35 per oncia di fino ed esclusa la produzione dell'U.R.S.S. posterioreal 1940, è ammontata a circa $52 miliardi. L'oro delle riserve ufficiali, eccettol'U.R.S.S., ammonta ora a circa $36 miliardi ed un importo di $1 miliardoera forse andato ad arricchire le riserve russe fino al 1935, ultimo anno peril quale si dispone di dati. Dei restanti $15 miliardi, più di $4 miliardi sonocertamente stati assorbiti dagli usi commerciali; non va, d'altra parte, trascuratoche nel 1850 vi erano già circa $2 miliardi di oro in circolazione, oltre aduna certa quantità di metallo tesoreggiato in India ed altrove e si può presumereche una certa quantità di oro russo sia stata venduta fuori dell'U.R.S.S. durantel'ultimo decennio. La stima secondo la quale l'oro tesoreggiato ammonti a $10-11 miliardi sembra, quindi, ragionevole, ma un poco di questo oro serve effet-tivamente per scopi monetari, cioè come mezzo di pagamenti (nel Medio orienteed altrove).
Le s t i m e su l l e q u a n t i t à d i o r o t e s o r e g g i a t o n e i s i ngo l i paes isono, generalmente, più incerte che non la valutazione globale relativa atutto il mondo. Molti studiosi convengono che l ' O r i e n t e partecipi perun'importante aliquota al totale. Il Fondo Monetario Internazionale havalutato che il solo tesoreggiamento cinese abbia assorbito circa $ 100 milioniall'anno, durante il periodo dal 1946 al 1948, ma dopo quest'ultima datal'afflusso si è fermato. La Cina avrebbe, quindi, contribuito per più dellametà al tesoreggiamento netto avvenuto nei tre anni menzionati e forseuna metà dell'oro tesoreggiato nel mondo giacerebbe nell'Estremo oriente.Tenendo conto anche dell'evidente tesoreggiamento nel Medio oriente edi un probabile modesto tesoreggiamento nell'America latina ed in Africa,è chiaro che l'oro giacente nei "tesori" europei, alla fine del 1951, nonpuò essere di molto superiore a $4 miliardi (dei quali difficilmente più di$ 1 miliardo ha potuto essere accumulato dopo la guerra). L'opinione generaleè che fra i paesi europei, la Francia ne detenga la parte maggiore; le suescorte private d'oro sono state valutate fra $2 e 4 miliardi. La cifra esatta èprobabilmente più vicina al limite inferiore che non a quello superiore.
* La stima di $11 miliardi relativa all'oro tesoreggiato sembra essere stata citata per laprima volta verso la fine del 1951 nel "World Currency Report" di Pick.
171
R i s e r v e a u r e e d i b a n c h e c e n t r a l i e t e s o r e r i e(comprese le istituzioni internazionali).
Paeseod istituzione
Paesi europeiItalia . . .Portoaallo . .
BelgioGermania occidentaleFranciaFinlandia . . .Paesi Bassi . . . . .
Austria .Danimarca • .Grecia . . .
SoannaSvizzera .Regno Unito « . . .
A l t r i p a e s i «CanadaEgittoIndonesia •Stati UnitiArgentina . .Cuba
PerùCile . . .Nuova Zelanda . . .
GiaDDone •Venezuela . .
Messico
Colombia .Unione dei Sud AfricaUruauav
Is t i tuz ion i InternazioUnione europea
dei pagamenti . . .Fondo Monetario
Internazionale , . .Banca dei Regola-
menti InternazionaliStime complessive (e-
sclusal'U.R.S.S.) (16)
1938
19386
321772
29«2.761«
26998
102988(5)5327
184
525«701
2.877
1925580
14.592431
16
203023
3227416454
2826
80")2 4
22073
nali
14
26.970
1945
24433«482733
01.550«
3270
17241
03828
180
1101.3421.980
36152
201«20.083
1.19719153288223
354274
202
29413186
127914195
39
33.770
Fi
1947
milioni
58310105597
0551«
0231
17170
53214
172
1111.3562.020
29453
180(10)22.868
322279
88204523
354274206(13)215
1001427883
762175
1.356
30
34.550
ne
1949 1950
di dollari S.U.
25617870
6980
523«6
19517
1545
3261
5185
1.5041.350
49653
17824.563
216299
88284027
317247(12)162373
52140118
52128178
1.451
68
35.410
2 5 819290
5870
523«12
31117
1505
3141
5061
1.4702.900
59097
20822.820
216271
88314029
317247128373
2 0 8140118
7 4197236
0
1.494
167
35.820
1951
335264152621
28548«
26316
18151
531
41
5051
1.4522.200
850174279
22.873268311106(")
4 64532
317247128373
20813811366(15)
190221
65
1.530
115
35.950
Aumento ( + )o diminuzione
durante il 1951
+ 77+ 72+ 62+ 34+ 28+ 25+ 14+ 5+ 1+ 1
00o00
— 10— 18— 700
+ 260+ 77+ 71+ 53+ 52+ 40+ 18+ 15+ 5+ 3
0000
0_ 2— 5— 8— 7— 15
+ 65
+ 36
— 52
+ 130
(') Fine del 1946. (2) Germania prebellica.(3) Compreso l'oro detenuto dal Fondo di Stabilizzazione dei Cambi e dalla "Caisse Centrale de la France
d'Outremer"; $331 milioni nel 1938, $460 milioni nel 1945 e $3 milioni nel 1947.(4) Soltanto le riserve dichiarate dalla Banca di Francia. (s) Principio del marzo 1938. (') Aprile 1938.(') A partire dal 1945, stime riportate dal "Federai Reserve Bulletin".(•) Compresi tutti i paesi con riserve dichiarate superiori a $30 milioni nel 1951.(' Marzo 1946. (") Marzo 1947. (") Settembre 1951.
C2) La riduzione nelle riserve auree dell'India dal 1947 al 1949 dipende dalla ripartizione, per cui £27 milionisono stati assegnati al Pakistan. „„ . . . .„,
(13) Fine del 1948. (") Giugno 1939. (1S) Maggio 1951.(") Stime del Sistema di Riserva Federale. Comprese le riserve auree dichiarate, quelle non dichiarate detenute
dalle banche centrali e tesorerie e stime delle riserve ufficiali dei paesi che non le comunicano.
— 172 —
II tesoreggiamento è un male, sia perché è una prova di scarsa fiducianella moneta nazionale, sia perché la diminuzione del risparmio monetariorende più difficile — ed a volte persino impossibile — l'efficace funzionamentodei mercati del danaro e dei capitali di un paese; e fino a che questimercati non funzioneranno adeguatamente, non sarà possibile mantenere unflusso costante di investimenti ricavato dalle risorse nazionali. Il tesoreggia-mento priva le autorità monetarie anche dei mezzi di pagamento tantonecessari come riserve per l'uso nei regolamenti internazionali. Il modomigliore per eliminare la tendenza a tesoreggiare è, quindi, quello di creareuna situazione di stabilità monetaria e di buon ordine generale, affinchèspecialmente i privati rinuncino a conservare un bene come l'oro che perla maggior parte di essi non rende nulla. C'è, naturalmente, il timore diuna possibile guerra (nel qual caso sono preferibili i beni durevoli facilmentetrasportabili) ; ma l'importanza di simili considerazioni non va esagerata,in quanto, come stimolo al tesoreggiamento, sembrano avere minor forzadei timori nutriti sul futuro valore della moneta. Bisogna, inoltre, aggiungereche, nei rari casi in cui le due influenze coincidono non è sempre faciledistinguere quale prevalga sull'altra. Il prezzo di mercato libero dell'oro,ad esempio, è diminuito costantemente dal febbraio 1951; dopo essere au-mentato da $40 a $44 per oncia nel gennaio, quando le forze delle NazioniUnite stavano subendo i noti rovesci in Corea e l'inflazione dominava imercati internazionali delle merci; il prezzo era di nuovo sceso a $40 versola metà dell'estate ed era caduto a meno di $39 alla fine dell'anno.Nell'aprile 1952, a $37,50, era solo di poco superiore al prezzo del giugno1950. E' difficile dire fino a qual punto siano stati sopiti i timori di naturapolitica, è invece indubbio che le recenti riduzioni nel prezzo dell'oro sonolegate alla tendenza al ribasso dei prezzi delle materie prime ed alle misureenergiche adottate in molti paesi per ristabilire un sano equilibro economico.
Il mutamento nelle prospettive per il futuro ha influito anche sul-l'Oriente. I rapidi ribassi verificatisi all'inizio del 1952 hanno provocato unacr i s i ne i m e r c a t i d e l l ' o r o d e l l ' I n d i a e de l P a k i s t a n . Il prezzo apronti dell'oro in verghe sul mercato di Bombay, dopo aver oscillato frarupie 110 e 120 per tola (pari a 11,6638 grammi di oro fino) dal 1948fino all 'autunno del 1951, era caduto a rupie 105 in dicembre; ed un declinospettacolare da rupie 104, il 22 febbraio 1952 a rupie 95,10, il 3 marzo, portòalla sospensione di tutte le operazioni a termine su questo mercato percirca due settimane. Analogamente la borsa dell'oro di Karachi, dopo averregistrato un ribasso corrispondente, dal 5 marzo 1952 sospese tutte le opera-zioni a termine in oro.
La crisi del marzo è senza dubbio stata la conseguenza di manovrespeculative effettuate alla fine di un periodo durante il quale molti operatorisi erano impegnati eccessivamente, ma una generale tendenza al ribassonei prezzi andava delineandosi da più di un anno e sembrava provocatanon solo da influenze esterne, ma anche da una genuina diminuzione nella
— 173 —
domanda interna per scopi di tesoreggiamento, riflettente migliori prospettivedi stabilità dopo anni d'inflazione.
Il crollo generale dei mercati orientali dell'oro ha ridotto il giro d'affaried il margine dei profìtti per Tangeri, Alessandria d'Egitto, Beirut ed altricentri; ma ancor prima del 1952, gli operatori di Beirut si dolevano che iprofitti derivanti dalle operazioni sull'oro in transito fossero diminuiti a soli$S.U. 0,10 per oncia, contro $S.U. 0,50 per oncia nel primo trimestredel 1951.
Finora non vi sono ancora indizi che l'oro stia uscendo dalle calze dilana, ma è già un sintomo di progresso che, quantunque non ancora intera-mente scomparsa, la domanda di oro per scopi di tesoreggiamento sia oramolto meno intensa che nel 1951.
M o v i m e n t i d e l l e r i s e r v e m o n e t a r i e .
Nel 1951, in seguito all'ancora intenso tesoreggiamento dell'oro, leriserve ufficiali aumentarono soltanto di $ 130 milioni, la cifra più bassadi tutto il periodo postbellico. Di questo importo $53 milioni affluironoalle riserve degli Stati Uniti, mentre $77 milioni andarono ad aumentarele riserve degli altri paesi e delle istituzioni internazionali. Se si tien conto degliaveri in dollari (come si è fatto nella tabella a pagina 175) l'aumento netto nelle
Variazioni nelle riserve auree ufficiali(esclusa l'U.R.S.S.)-
Periodo
1946. . . . .1947.1948.194919501951
1950 primo semestre . . .secondo semestre . .
1951 primo semestre . . .
secondo semestre . .
1952 primo trimestre . . . .
StatiUniti(1)
RegnoUnitoO
F.M.I,ed
U.E.P.(3)
Altripaesi
Totale
omilioni di dollari S.U. a $35 per oncia di fino
+ 623+ 2.162+ 1.531+ 164— 1.743+ 53
— 232— 1.511
— 948+ 1.001
+ 555
+ 450— 410— 415— 255+ 1.550— 700
+ 350+ 1.200
+ 625
— 1.325
— 600 (")
+ 15+ 1.345+ 76+ 15+ 43+ 101+ 9+ 34+ 24+ 77+ 91
— 738— 2.667— 812+ 556+ 560+ 676
+ 193+ 367
+ 409+ 267
+ 4
+ 350+ 430+ 380+ 480+ 410+ 130+ 320+ 90+ 110+ 20+ 50 («)
(') Gli estremi delle fluttuazioni nelle scorte di oro degli Stati Uniti sono i seguenti:fine agosto 1949 (massimo) $24.771 milioni„ luglio 1951 (minimo) $21.852 „„ marzo 1952 (ultimo dato) . . . . $23.428 „
(2) Stime riportate dal "Federal Reserve Bulletin".(") Incluse le riserve della B.I.R.S.: $4 milioni nel 1947, e $300.000 nel 1951. L'U.E.P. aveva $65 milioni alla fine
del 1951 e $154 milioni alla fine di marzo 1952: non aveva oro prima dell'agosto 1951.(') Dati preliminari.
— 174 —
riserve auree e negli averi in dollari a breve termine di tutti i paesi, esclusigli Stati Uniti, ammonta a $39 milioni. Considerando l'anno nel suo com-plesso, le variazioni sono state estremamente modeste. Ma si sono registratev a r i a z i o n i n o t e v o l i s s i m e fra il p r i m o ed il s e c o n d o s e m e s t r e d e l -l ' a n n o , nonché n e l l e p o s i z i o n i r e l a t i v e de i s i n g o l i p a e s i , special-mente di quelli dell'area della sterlina.
Come risulta dai mutamenti registrati nella precedente tabella, i movi-menti nelle riserve ufficiali di oro, per i tre anni 1949-51, sono stati dominatidall'esodo verso e dagli Stati Uniti ed il Regno Unito. Mentre le variazioninette per l'anno considerato nel suo complesso, furono relativamente modestenel 1949 (dopo ampie oscillazioni nel corso dell'anno), la perdita di orosubita dagli Stati Uniti nel 1950 è stata accompagnata da un aumento nellescorte del Regno Unito. Questa tendenza si è protratta nella prima metàdel 1951, mentre nel secondo semestre le posizioni si sono invertite: l'oroprese a rifluire verso gli Stati Uniti lasciando il Regno Unito.
Fra gli altri paesi europei, tutti, tranne Francia, Spagna e Svizzera,aumentarono le loro scorte in oro od almeno conservarono il livello precedente-mente raggiunto. Spagna e Svizzera sopportarono soltanto modeste perdite(rispettivamente di $10 e 18 milioni). Nelle tabelle a pagina 171 ed apagina 175 relative alle riserve di oro e dollari, i dati per la Francia nonmettono in evidenza una perdita, ma un incremento: questo corrispondeall'aumento registrato nella situazione della Banca di Francia, il quale,tuttavia, non esprime che una parte della realtà, dato che il Fondo di Stabi-lizzazione dei cambi ha subito perdite sostanziali in oro e dollari ed altreperdite sono state registrate sotto la voce "fondi a vista all'estero".
Gli averi in dollari riportati dalla tabella che segue comprendono leriserve private, quelle delle banche centrali e delle tesorerie. La diminuzione dicirca $450 milioni registrata nelle riserve ufficiali durante l'anno fu compensatada un aumento di quasi lo stesso ordine di grandezza nei saldi delle banchecommerciali, delle aziende e dei privati. Per circa $130 milioni la variazioneè da attribuire al Canada, in conseguenza dell'attenuazione e successivaabolizione dei controlli valutari. Per il resto è, probabilmente e fino adun certo punto, il riflesso della speculazione sulla sterlina ed il franco francese,verificatasi nell'estate e nell'autunno.
Anche ne l l 'Amer ica l a t i n a , l 'andamento della situazione è dominatoda un contrasto fra il primo ed il secondo semestre dell'anno. I paesi europeied asiatici che non sono membri dell'area della sterlina hanno invecepotuto incrementare le loro riserve in oro ed i loro averi in dollari nelcorso di tutto l'anno, per quanto in misura maggiore nella seconda che nonnella prima metà.
Dal punto di vista degli Stati Uniti, l'inversione nel flusso dell'oro edi dollari a metà anno è stata la conseguenza dell'enorme aumento nelsaldo attivo della bilancia dei pagamenti statunitense, provocato dai notevoli
— 175 —
acquisti effettuati dagli altri paesi, nel momento in cui le importazioniamericane stavano diminuendo, rispetto ai livelli altissimi precedentementeraggiunti. Nel 1951 le donazioni ed i crediti americani ammontaronoapprossimativamente allo stesso importo conferito nel 1950; ma mentre
S t i m e d e l l e v a r i a z i o n i v e r i f i c a t e s i d u r a n t e i l 1 9 5 1 n e l l e r i s e r v e d i o r oe n e g l i a v e r i i n d o l l a r i a b r e v e s c a d e n z a i n p a e s i a l t r i c h e g l i S t a t i U n i t i . ( ' )
Aree e paesi
Paesi O.E.C.E. ali
AustriaBelgio-
Lussemburgo (2) .DanimarcaFrancia (2)Germania occ. . . .ItaliaNorvegiaPaesi Bassi (2) . . .Portogallo (2) . . . .Svezia
TurchiaAltri paesi
O.E.C.E.(5) . . . .
Totale . .
Resto dell 'Europacontinentale ('). .
Area della sterl inaRegno Unito . . . .Dipendenze del
Regno Unito . . .Unione del
Sud Africa . . .Resto dell'area
della sterlinaO .
Totale . .
CanadaAmerica lat ina. . .AsiaA l t r i paesi
Totale complessivo
Riservein oro
Averi alla f ine de1950
Averiin
dollariTotale
Riservein oro
milioni di
infuori del Regno Uni to:
5
65031
543(3)
258(4)50
335207
901.470
150
487
4.276
475
2.900(7)
197
406
3.503
5901.870
695101
11.510
42
19845
291222315
44224
50115553
14
242
2.355
97
657
120
44
97
918
1.3981.5851.174
100
7.627
47
84876
834222573
94559257205
2.023164
729
6.631
572
3.557
120
241
503
4.421
1.9883.4551.869
201
19.137
5
69631
568(3)28
335(4)50
340279152
1.452151
410
4.497
462
2.200(7)
190
436
2.826
8501.955
777178
11.545
1951
Averiin
dollariTotale
dollari S.U.
57
20145
3314063001001844871
52114
138
2.416
83
642
97
7
161
907
1.3041.3871.385
150
7.631
62
89776
899434635150524327223
1.973165
548
6.913
545
2.842
97
197
597
3.733
2.1543.3422.162
328
19.176
Variazione nei totalidurante il 1951
primosemestre
+ 2
g— 1+ 44+ 136— 38+ 17— 64+ 25+ 23— 63— 2
— 35
+ 39
— 23
+ 588
— 25
— 14
+ 47
+ 596
6+ 200+ 65+ 68
+ 939
secondosemestre Totale
+ 13
+ 53+ 1+ 20+ 76+ 102+ 39+ 29+ 45— 6+ 13+ 3
— 145
+ 243
— 4
—1.303
+ 1— 30
+ 47
—1.285
+ 172— 312+ 228+ 58
— 900
+ 15
+ 490
+ 65+ 212+ 62+ 56— 35+ 70+ 18— 50+ 1
— 181
+ 282
— 27
— 715
— 23
— 44
+ 94
— 688
+ 166— 113+ 293+ 127
+ 39
Fon te : "Federai Reserve Bulletin", marzo 1952.(') Gli averi in dollari comprendono i saldi privati ed ufficiali dichiarati dalle banche degli Stati Uniti, nonché
i portafogli di titoli americani con scadenze iniziali non superiori ai venti mesi.(2) Comprende le dipendenze.(3) Comprende soltanto le riserve auree della Banca di Francia e delle dipendenze francesi.O Riserve auree della Banca d'Italia ($222 milioni) più l'oro accantonato per scopi speciali.(') Comprende gli averi della Banca dei Regolamenti Internazionali e dell'Unione europea dei pagamenti, nonché
l'oro che deve essere ripartito dalla Commissione Tripartita per la restituzione dell'oro monetato e le riserveauree non dichiarate dei paesi O.E.C.E.
(') Escluse le riserve auree dell'U.R.S.S., ma compresi i suo! saldi in dollari.(') Stime degli averi in oro del Fondo di Stabilizzazione dei cambi britannico, basate suoli averi in oro, dollari
statunitensi e canadesi dichiarati dal governo britannico.(•) Escluse l'Irlanda e Plslanda che sono comprese nella voce "Altri paesi O.E.C.E.".
— 176 —
questo importo aveva più che compensato il saldo attivo conseguito nel1950 e nel primo semestre del 1951 - contribuendo in modo indiretto allaricostituzione delle riserve monetarie - esso venne, invece, superato dal-l'eccedenza di esportazioni nel secondo semestre dell'anno, come si puòrilevare dalla seguente tabella. Per poter eseguire un'esauriente analisi del-l'evoluzione della bilancia dei pagamenti sarebbe necessario tener contodell'incidenza dei movimenti dei capitali privati e tener presente l'entitàdella voce "Altre partite" (almeno, in parte, il risultato di operazioni clande-stine) ; ma le principali variazioni sono tuttavia sufficientemente poste inrilievo dal confronto fra saldo netto dei beni e servizi (cioè il totale dellepartite correnti della bilancia dei pagamenti) ed ammontare dell'aiutogovernativo.
Stati Unit i : Partite correnti della bilancia dei pagamenti comparate conle donazioni ed i crediti governativi accordati (a! netto).
Periodo
1948 medie trimestrali . . .194919501951*
1950p r i m o t r i m e s t r e . . . .s e c o n d o ,, . . . .t e r z o ,, . . . .q u a r t o „ . . . .
1951p r i m o t r i m e s t r e . . . .s e c o n d o „ . . . .t e r z o „ . . . .q u a r t o * „ . . . .
Partite
Esporta-zioni
4.2423.9943.6065.035
3.2573.5263.4944.148
4.3755.2835.0695.413
correnti delladei pagamentibeni e servizi
Importa-zioni
2.5672.4013.0323.778
2.5302.7093.3743.515
3.9153.9383.7083.550
Plancia
Saldoattivo
(+)milioni di dollar
+ 1.675+ 1.593+ 574+ 1.257
+ 727+ 817+ 120+ 633
+ 460+ 1.345+ 1.361+ 1.863
Aiutogovernativo
(al netto)
1.2611.4921.0711.173
1.1051.161
9021.116
1.0941.3621.1581.079
Ammontarein più (+)od in meno(—) dell'aiutogovernativo
rispettoal saldoattivo
— 414— 101+ 497— 84
+ 378+ 344+ 782+ 483
+ 634+ 17— 203— 784
* Dati provvisori.
L e u l t i m e d u e c i f r e d e l l ' u l t i m a c o l o n n a d a n n o g l i i m p o r t i c h e , n e l l a
s e c o n d a m e t à d e l 1 9 5 1 , g l i a l t r i p a e s i h a n n o d o v u t o r e g o l a r e a t t i n g e n d o a l l e
l o r o r i s e r v e . M a , c o m e è s t a t o m o s t r a t o n e l l a t a b e l l a a p a g i n a 1 7 5 , n o n
t u t t i i p a e s i v e n n e r o s o t t o p o s t i a q u e s t o o n e r e : i p i ù c o l p i t i f u r o n o l a F r a n c i a ,
i p a e s i m e m b r i d e l l ' a r e a d e l l a s t e r l i n a e d a l c u n e r e p u b b l i c h e d e l l ' A m e r i c a l a t i n a .
N o n d i s p o n e n d o s i d i i n f o r m a z i o n i e s a u r i e n t i p e r q u a n t o r i g u a r d a l e
r i s e r v e d i o r o e d o l l a r i d e l l a F r a n c i a , i d a t i d e l l a s i t u a z i o n e d e l l a B a n c a
d i F r a n c i a b a s t a n o p e r f a r s i u n ' i d e a d e i p r i n c i p a l i m o v i m e n t i n e l l e r i s e r v e ,
c o m e r i s u l t a n e l l a p a g i n a s e g u e n t e . I " f o n d i a v i s t a a l l ' e s t e r o " d e t e n u t i d a l l a
b a n c a s o n o q u a s i i n t e g r a l m e n t e c o s t i t u i t i d i o r o e v a l u t e e s t e r e c o n v e r t i b i l i .
— 177 —
F r a n c i a : R i se r ve u f f i c i a l i d i o r o e d i v i s e es te re . ( ' )
Classificazione
OroDivise estere (Banca di Francia):
Fondi a vista all'estero . . . .Saldi U.E.P . . .
Totale . . .
Anticipazioni al Fondo di Stabi-lizzazione per finanziare:Anticipazioni al Tesoro f ) . . .Saldo debitore verso l'U.E.P. .Varie
Totale . . .
Totale . .Di cui: Oro e fondi a vista
all'estero detenuti dalla Banca
dicembre1950
marzo1951
Fir
giugno1951
le
settembre1951
dicembre1951
marzo1952
miliardi di franchi francesi
183
10250
152
49
83
132
467
285
183
13361
194
64
74
138
515
316
191
10557
162
65
75
140
493
296
191
9042
132
70
70
140
463
281
191
22
22
70— 39
35
66
279
213
200 (2)
12
12
70— 123
- ( ' )
212(4)
212
0) La tabella non da la situazione completa delle riserve ufficiali net te, non essendovi Inclusi tutti gli Impegniin divise estere dello stato.
O Inclusi fr.fr. 9 miliardi in oro prestati dalla Banca di Francia al Fondo di Stabilizzazione dei cambi.O Fondi messi a disposizione del Tesoro da parte del Fondo di Stabilizzazione dei cambi contro un prestito
di $200 milioni contratto dal Tesoro negli Stati Uniti nell'agosto 1950.(') A partire dal 18 marzo 1952 il debito del Fondo di Stabilizzazione dei cambi verso l'U.E.P. superò i suoi
averi in oro e divise estere, per cui il suo debito verso la Banca di Francia fu rimborsato integralmente ele variazioni nella sua posizione valutaria non sono più incluse nel bilancio di quest'ultima. Ma per il fattoche il Fondo venne addebitato di fr.fr. 41 miliardi pagati all'U.E.P. il 18 marzo , è probabile che la posizionenetta dell'oro e delle divise estere sia di fr.fr. 30-40 miliardi inferiore a quanto è riportato nella tabella.
N e l p r i m o t r i m e s t r e d e l 1 9 5 1 , l a F r a n c i a i n c a s s a v a a n c o r a o r o e d o l l a r i ;
m a d a q u e s t o m o m e n t o a v e v a n o i n i z i o l e p e r d i t e , d i v e n u t e p a r t i c o l a r m e n t e
g r a v i n e l l ' u l t i m o t r i m e s t r e d e l l ' a n n o . * E s s e s o n o c o n t i n u a t e fino a l t e r m i n e
d e l p r i m o t r i m e s t r e d e l 1 9 5 2 , p e r i o d o i n c u i g l i a v e r i d i o r o e d i v i s e e s t e r e
c o n v e r t i b i l i , r i p o r t a t i n e l l ' u l t i m a r i g a d e l l a t a b e l l a , r a g g i u n g e v a n o u n i m -
p o r t o c o r r i s p o n d e n t e s o l t a n t o a c i r c a i d u e t e r z i d i q u e l l o d e l l ' a n n o p r e c e -
d e n t e . N e l l a p r i m a v e r a s i è r e g i s t r a t a u n a c e r t a i n v e r s i o n e d e l m o v i m e n t o .
L a c o n s i s t e n z a d e g l i a v e r i d i o r o e d o l l a r i d e l R e g n o U n i t o v i e n e
p u b b l i c a t a l ' u l t i m o g i o r n o d i o g n i t r i m e s t r e . I d a t i s o n o r i p o r t a t i n e l l a
t a b e l l a a l l a p a g i n a s e g u e n t e , n e l l a q u a l e s o n o c o m p r e s i a n c h e i d a t i r e l a t i v i
a i s a l d i c r e d i t o r i o d e b i t o r i n e t t i v e r s o l ' U . E . P .
G l i a v e r i c o m p l e s s i v i d i o r o e d o l l a r i s o n o d i m i n u i t i d i p i ù d e l l a m e t à
i n n o v e m e s i , c i o è d a l l a fine d i g i u g n o 1 9 5 1 a l l a fine d i m a r z o 1 9 5 2 . P e r
q u a n t o r i g u a r d a i l p a s s a g g i o d a u n a p o s i z i o n e d i a u m e n t i n e t t i a d u n a
p o s i z i o n e d i d i m i n u z i o n i n e t t e , v e r i f i c a t o s i n e l 1 9 5 1 , c i r c a m e t à d e l l a v a r i a -
z i o n e c o m p l e s s i v a è d o v u t a a l d i s a v a n z o d e l R e g n o U n i t o v e r s o l ' a r e a d e l
d o l l a r o . N e l l a s e c o n d a m e t à d e l 1 9 5 1 , i p a e s i d e l l ' a r e a d e l l a s t e r l i n a h a n n o
d o v u t o u t i l i z z a r e p a r t e d e i l o r o s a l d i i n s t e r l i n e p e r o t t e n e r e d o l l a r i d a l
" p o o l " d i L o n d r a . D a l l a s e g u e n t e t a b e l l a s i p u ò r i l e v a r e c h e i d e b i t i i n
— 178 —
Regno Unito: Riserve in oro e valute estere.
Fine
1938
1945
1949
1950
1951 : giugno
dicembre.
1952: marzo . .
Riserve in oro e dollari
milioni didollari S.U.
2.8770)2.4761.6883.3003.8672.3351.700
Averi in valutediverse dal dollaro
Saldi creditori (+)o debitori (—)
in unità di contoU.E.P.
milioni di sterline
615(«)
610(2)
603 (3)
1.178(3)
1.381 (3)
834 (3)
607 (3)
08
23
51
29
14
+ 80
+ 114
— 166
— 218
(') Soltanto oro (valutato al prezzo di mercato alla fine del 1938); gli averi ufficiali di divise estere erano tra-scurabili. C) Conversione effettuata al tasso di £1 = $4,03.
0 Conversione effettuata al tasso di £1 = $2,80.
s t e r l i n e n e i c o n f r o n t i d e i p a e s i d e l l ' a r e a d e l l a s t e r l i n a s o n o d i m i n u i t i d i £ 3 1 1
m i l i o n i i n q u e l s e m e s t r e .
D e i d e b i t i v e r s o i p a e s i d e l l ' a r e a d e l l a s t e r l i n a , u n i m p o r t o d i £ 9 6 4
m i l i o n i ( o s s i a c i r c a u n t e r z o ) è d o v u t o a i " t e r r i t o r i d i p e n d e n t i d ' o l t r e m a r e "
Regno Un i to : Debi t i in s ter l ine.
Fine
1938 . . .1945 . . .1949 . . .1950 . . .1951:
giugno .dicembre
Verso paesi non appartenenti all'area della sterlina
Areadel
dollaro
Altripaesi del-l'emisfero
occidentale
PaesiO.E.C.E.
Altripaesi non
appartenentiall'area
del dollaro
Totale
Versopaesi
dell'areadella
sterlina
Totalecomples-
sivo(')
milioni di sterline
363179
7338
1648045
5557
226 (2)421439395
422409
613514492
518514
259 (2)1.2341.0641.011
1.0681.018
339 (2)2.4542.3532.732
3.1002.789
598 (2)3.6883.4173.743
4.1683.807
(') In aggiunta ai debiti indicati nella tabella, vi sono alcuni impegni in relazione ad istituzioni internazionali,quali il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Internazionale per la Ricostruzione e lo Sviluppo. Essiammontavano a £566 milioni alla fine del 1951.
O I dati relativi al 1938 si riferiscono alle seguenti aree: Impero britannico (£339 milioni); Europa (£226 milioni);resto del mondo (£33 milioni). Nonostante questa diversa ripartizione, il totale si riferisce approssimativa-mente alle stesse voci prese in considerazione negli altri anni.
e d i r i m a n e n t i £ 1 . 8 2 5 m i l i o n i a d a l t r i p a e s i d e l l ' a r e a d e l l a s t e r l i n a ( c i o è ,
I n d i a , A u s t r a l i a , N u o v a Z e l a n d a , C e y l o n , e c c ) .
I p a e s i d e l l ' A m e r i c a l a t i n a n e l 1 9 5 0 a u m e n t a r o n o l e l o r o r i s e r v e
a u r e e e d i d o l l a r i d i c i r c a $ 4 0 0 m i l i o n i , i n g r a n p a r t e g r a z i e a d u n a f f l u s s o
d i c a p i t a l i d ' i n v e s t i m e n t o e d i n a l c u n i c a s i , c o m e p e r l ' U r u g u a y , d i f o n d i
i n c e r c a d i r i f u g i o ; n e l l a s e c o n d a m e t à d e l l ' a n n o q u e s t i p a e s i v i d e r o a u m e n -
t a r e i l o r o p r o v e n t i a n c h e i n c o n s e g u e n z a d e l l ' a u m e n t o n e i p r e z z i d e l c a f f è ,
d e l l a l a n a , d e l l o s t a g n o , e c c . Q u e s t a s i t u a z i o n e c o n t i n u ò s i n o a l p r i m o
— 179 —
trimestre del 1951, ma poi cedette il posto ad una costante perdita diriserve, in parte dovuta alla caduta nei prezzi delle materie prime ed,in parte, al volume delle importazioni, che in diversi casi, nella seconda metàdel 1951, superò notevolmente quello del primo semestre. Fu la favorevolesituazione all'inizio dell'anno che incoraggiò questi paesi ad importare, maall'epoca in cui le merci arrivarono, l'alta congiuntura delle esportazioni,si era già invertita.
In Francia, nell'area della sterlina e nell'America latina, ad un periododi apparente prosperità, seguì quasi senza soluzione di continuità un periododi grandi difficoltà e questo mutamento drammatico ha talmente attiratol'attenzione da porre un poco nell'ombra gli avvenimenti svoltisi altrove.Ma nell'economia mondiale una perdita di riserve sopportata da un gruppodi paesi rappresenta, generalmente, un aumento per altri. Non furonotuttavia gli Stati Uniti a registrare il maggiore incremento netto nell'anno1951, considerato nel suo complesso, perché l 'aumento riportato nella secondametà superò di poco le perdite subite nella prima, di modo che le scorteauree del paese si accrebbero soltanto di $53 milioni, mentre il totale deidebiti netti a breve termine subì poche variazioni. Nel C a n a d a gli averidi oro e dollari aumentarono in maggior misura, cioè di circa $166 milioni,grazie all'afflusso di capitali dagli Stati Uniti ed alla produzione auriferanazionale. Quasi altrettanto - $140 milioni - si aggiunse alle riserve delG i a p p o n e e $100 milioni andarono a l l ' I n d o n e s i a ; il continente asiaticoaumentò, quindi, complessivamente le sue riserve di oro e dollari di $293milioni.
Per quanto riguarda il c o n t i n e n t e e u r o p e o , la subitaneità di alcunimutamenti negli avanzi e disavanzi rispetto all'Unione europea dei pagamenti,ha attirato l'attenzione sul fatto che gli averi in unità U.E.P. da parte dialcuni paesi sono aumentati, ma non sembra che ci si renda conto che di-versi fra questi hanno contemporanemente aumentato i loro averi di oroe dollari. Dall'esame delle tabelle alle pagine precedenti risulta, tuttavia,chiaramente che alcuni incrementi sono piuttosto sostanziali; il più importanteè quello della G e r m a n i a o c c i d e n t a l e , che aumentò le riserve di oro edollari di $212 milioni. Allo scopo di potersi formare un'idea chiara delmutamento complessivo nelle riserve di questi paesi bisogna anche tenerconto del cambiamento nella loro posizione rispetto all 'U.E.P.
Fra i paesi compresi nella tabella alla pagina seguente, la Svizzeraed i Paesi Bassi sono i soli che abbiano perduto oro e dollari durante il1951, ma la Svizzera ha aumentato i suoi averi in unità U.E.P. Sia dettoper inciso: le sue riserve di oro sono talmente considerevoli che le varia-zioni dell'ordine di grandezza riportate nella tabella sono di scarsa impor-tanza.
C'è, quindi, un nutrito gruppo di paesi la cui situazione, per quantoriguarda le riserve, non solo non ha registrato alcun peggioramento, ma è,anzi, nettamente migliorata. Una delle ragioni per cui si è prestata relativa-mente scarsa attenzione a questo aspetto degli avvenimenti del 1951 è che,
— 180 —
Stima del le var iazioni nelle r iserve di oro, negl i averi in dol lar i
e nei saldi U.E.P. dei paesi europei .
Paese ed anno
Belgio-Lus
Germania e
Italia:
Paesi Bass
Portogallo
Svezia:
Svizzera:
Danimarca
Norvegia:
semburgo: (')
Fine 1950„ 1951
Saldoccidentale:
Fine 1950„ 1951
Saldo . . . . .
Fine 19501951
Saldoi:0)
Fine 1950„ 1951
Saldo
C>Fine 1950
„ 1951
Saldo
Fine 1950„ 1951
Saldo
Fine 1950„ 1951
Saldo
Fine 1950„ 1951
Saldo
Fine 1950„ 1951
Saldo
Riservedi oro
Averi indollari
(compresi gliaveri privati)
SaldiU.E.P.
Totale
milioni di dollari S.U.
650696
+ 46
28
+ 28
258335
+ 77
335340
+ 5
207279
+ 72
cn c
oto
o
+ 62
1.4701.452
— 18
3131
0
5050
0
198201
+ 3
222406
+ 184
315300
— 15
2 2 4184
_ 40
5048
2
11571
— 44
553521
— 32
4545
0
44100
+ 56
+—
+
+
——
+
+
+
——
——
3 0 4
3 0 4
1920
192
171 3 4
151
6666
0
2254
32
8 4
8 4
89
89
3446
12
12f)
12
8481.201
+ 353
30434
+ 404
556769
+ 213
493458
— 35
279381
+ 102
205307
+ 102
2.0232.062
+ 39
4230
— 12
94138
+ 44
(') Incluse le dipendenze. (2) Inclusi i saldi iniziali creditori in forma di prestito.
v e r s o l a fine d e l l ' a n n o e d a l l ' i n i z i o d e l 1 9 5 2 , a l c u n i p a e s i h a n n o d o v u t o
s p e n d e r e p a r t e d e l l e r i s e r v e a c c u m u l a t e a l l ' i n i z i o d e l l ' a n n o e c i ò h a c a u s a t o
d e l l e a p p r e n s i o n i , s p e c i a l m e n t e p e r c h é - a d e c c e z i o n e d i u n o o d u e c a s i -
l e l o r o r i s e r v e m o n e t a r i e c o m p l e s s i v e e r a n o a n c o r a d e c i s a m e n t e
s c a r s e . L a t a b e l l a a l l a p a g i n a s e g u e n t e m o s t r a a q u a n t i m e s i d i i m p o r t a -
z i o n i e q u i v a l g o n o l e r i s e r v e d i o r o e d o l l a r i d i a l c u n i p a e s i a l l a fine d e l
1 9 5 1 , e q u a l e e r a l a s i t u a z i o n e n e l 1 9 3 8 .
— 181
Confronto fra importaz ioni di merci ed averi d i oro e do l la r i .
Paese
Importazionimedie mensiliper il 1951
Averi di oroe dollari alla
fine del 1951
milioni di dollari
Numero di mesi diimportazionicoperte dagli
averi di oro e dollari
nel 1951 nel 1938
Belgio-LussemburgoDanimarcaFinlandiaFranciaGreciaNorvegiaPaesi BassiPortogalloRegno Unito . . . .Stati UnitiSveziaSvizzera
2118456
3833373
21027
9 1 3914148113
770765 3
83250
150465305
2.84222.873
2231.973
3,70,91,02,21,52,12,2
11,13,1
25,01,5
17,4
12,72,13,1
26,82,74,1
16,710,1
8,8
90,1
9,6
30,1
P e r l a m a g g i o r p a r t e d e i p a e s i l a s i t u a z i o n e d e l l e r i s e r v e è m o l t o p i ù
t e s a o r a c h e p r i m a d e l l a g u e r r a , p e r c u i q u a l s i a s i d i f f i co l t à n e l l a b i l a n c i a
d e i p a g a m e n t i p o t r e b b e p r o v o c a r e u n a c r i s i .
T a n t o p e r i p a e s i d e l l ' a r e a d e l l a s t e r l i n a , q u a n t o p e r g l i a l t r i , e s i s t o n o
m o l t i t i p i d i t r a s f e r i m e n t i n e i q u a l i i s a l d i i n s t e r l i n e p o s s o n o e s s e r e i m p i e g a t i
u t i l m e n t e p e r q u a n t o r i g u a r d a i r e g o l a m e n t i i n t e r n a z i o n a l i e q u e s t i s a l d i
p o s s o n o , q u i n d i , v e n i r e c a l c o l a t i c o m e r i s e r v e m o n e t a r i e d e i s i n g o l i p a e s i .
I n u n c e r t o s e n s o , le e c c e d e n z e v e r s o l ' U n i o n e e u r o p e a d e i p a g a m e n t i h a n n o
p r e s o i l p o s t o d e i s a l d i b i l a t e r a l i n e i c o n t i d i c o m p e n s a z i o n e c h e n e i p r i m i
a n n i p o s t b e l l i c i s o n o s e r v i t i p e r i n t e g r a r e l e r i s e r v e m o n e t a r i e . M a l e f ac i -
l i t a z i o n i o f f e r t e d a l l ' U n i o n e e u r o p e a d e i p a g a m e n t i a s s u m o n o , g e n e r a l m e n t e ,
l a f o r m a d i c r e d i t i c o n c e s s i d a l l a b a n c a c e n t r a l e , m e n t r e i l s i s t e m a d e i
c r e d i t i i n t e r n a z i o n a l i p r i v a t i n o n f u n z i o n a a n c o r a i n m o d o a d e g u a t o , s p e c i a l -
m e n t e p e r q u a n t o c o n c e r n e i c r e d i t i o c c o r r e n t i p e r l i v e l l a r e s q u i l i b r i t r a n s i -
t o r i . V i s o n o , q u i n d i , m o l t i c o m p i t i c h e v a n n o a n c o r a a f f r o n t a t i e , f r a q u e s t i ,
l a r i c o s t i t u z i o n e d e l l e r i s e r v e è d ' i m p o r t a n z a s t r a t e g i c a , p e r c h é s o l t a n t o r i s e r v e
a d e g u a t e p o s s o n o i m p e d i r e i l v e n i r m e n o d e l l a fiducia n e i m o m e n t i i n c u i ,
c o m e è n e l l ' o r d i n e d e l l e cose , s o r g o n o d e l l e d i f f i co l t à .
I l 1 9 5 1 è s t a t o u n a n n o n e l q u a l e , m e n t r e l ' o r o t e s o r e g g i a t o h a r a g g i u n t o
u n l i ve l l o s e n z a p r e c e d e n t i , i p r e z z i d e l l ' o r o su i m e r c a t i l i b e r i s o n o r i m a s t i
a b b a s t a n z a m o d e r a t i , e s s e n d o i l m e t a l l o p i ù f a c i l m e n t e r e p e r i b i l e . U n a
i n f l u e n z a m o d é r a t r i c e h a p u r e a v u t o l a r i n a s c i t a d e l l a fiducia i n m o l t e m o n e t e
e q u e s t o f a t t o r e h a a c q u i s t a t o m a g g i o r i m p o r t a n z a d i m e s e i n m e s e , d u r a n t e
l a p r i m a p a r t e d e l 1 9 5 2 . E ' u n a l e z i o n e d e i f a t t i c h e l a l i b e r t à n e g l i a p p r o v -
v i g i o n a m e n t i d e l l ' o r o e d i l ristabilimento d e l l a fiducia n e l l e s i n g o l e m o n e t e
— 182 —
nazionali sono due fattori capaci di arrestare il tesoreggiamento, dopo ilfallimento di tutti i tentativi per sopprimerlo con divieti e controlli.
Se è vero che nel periodo successivo allo scoppio del conflitto in Coreasono state adottate importanti misure allo scopo di migliorare la situazionemonetaria, è anche evidente che, per quanto riguarda il ripristino di unsistema monetario internazionale, la maggior parte del lavoro rimane ancora
Operazioni in oro degl i Stat i Uni t i con al t r i paesi.(1)
Paesi1950 primo
trimestresecondotrimestre
1951
terzotrimestre
quartotrimestre Totale
milioni di dollari (a $35 per oncia)
Arabia Saudita . . •ArgentinaBelgioCanadaCileCina (Nazionalista) .ColombiaCongo belga . . . .CubaDanimarcaEcuadorEgittoFilippineFinlandiaFranciaGreciaIndonesiaIsole FigiLibano . . . . . . .MessicoNorvegiaPaesi Bassi . . . .PerùPoloniaPortogalloRegno Unito . . . .Repubblica
Dominicana. . . .SalvadorSiriaSveziaSvizzeraSvizzera (B.R.I.) . .TurchiaUnione del Sud AfricaUruguayVaticano (Città del)VenezuelaAltri paesi
Totale . .
— 3 , 3
— 5 5 , 0— 1 0 0 , 0
— 3 . 9— 10,0— 3,0
28,2
1,5— 44,8
- 84,814,4
- 30,03,5
- 118,24,0
- 79,83,0
11,9- 15,0-1.020,0
6,02,2
23,038,065,2
4,513,164,8
2,5
2,8
- ,8- 49,9- 12,30
_ 5,0
14,0- 8,0
- 13,4- 3 , 5- 2 0 , 0
1,6
- 91,7- 6,2- 20,0
2,2- 1,1- 124,4
- 4,5- 15,0
- 1 0 , 0
- 4 0 0 , 0
- 2 , 0
- ,7
- 15,0- 15,0- 24,8
— 5 0 , 9
- ,1
— 1.725,2 — 876,3 — 55,5
2,010,0
- 2,1
— 25,01,0
, 3
6 4 , 1
1 5 , 08 0 , 0
2,03,03,8
- 9,1
12,715,0
,1
3,5
20,04,2
31,0,3
2,8
1,14,3
5,0320,0
1,117,0
3,5
20,328,0
291,4
,62 , 0
71,64,1
25,0
5 , 06 2 9 , 9
4,0
,7
1 9 , 23 0 , 0
5 ,0
,1
715,7
,84 9 , 910,310,04,8
17,58,0
20,019,7
3 ,57 6 , 0
3 ,54,8
20,110,345,0
3,65,4
6 0 , 3
4 , 51 5 , 0
3 4 , 94 6 9 , 9
8,03,06,3
32,015,030,4
52 ,122,1
5,0,9,1
75,2
(') Le cifre negative rappresentano le vendite nette degli Stati Uniti; le cifre positive, gli acquisti netti.(?) || Belgio acquistò, nel primo trimestre del 1951 per $15,6 milioni e vendette per $3,3 milioni.
— 183 —
da fare e che una volta compiuto, il mantenimento di quanto sarà statoconseguito, richiederà un'incessante vigilanza. Non si potrà mai sottolineareabbastanza che nel secolo terminato con l'inizio della prima guerra mondiale,quando in seguito a molti sforzi la base aurea stava gradatamente affer-mandosi come sistema monetario internazionale, i paesi che ad una certaparità stabilita, avevano uno dopo l'altro ancorato le loro monete all'oro,si decisero in tal senso solo dopo che le loro economie si erano più o menoadeguate ad un appropriato sistema di cambi esteri; in quel secolo, inoltre,il valore dello stesso oro, misurato in base al suo rapporto con i prezzi,aveva pure trovato il suo livello "naturale", determinato dall'espansionenella produzione, dallo sviluppo del sistema creditizio, ecc. Queste duecondizioni possono, fino ad un certo punto, essere considerate i presup-posti di un tale sistema. Quando è stato fatto il tentativo di ristabilire labase aurea nella prima metà del periodo decorso fra le due guerre, nessunadi queste condizioni era stata soddisfatta in misura sufficiente e soltanto versoil 1940 l'equilibrio stava di nuovo per essere raggiunto, allorché venne vio-lentemente sconvolto dallo scoppio della seconda guerra mondiale.
Il lavoro per ristabilire un sistema internazionale deve ora essere dinuovo intrapreso seriamente e la domanda-chiave è se le relazioni monetarieche si stanno allacciando avranno basi sufficientemente solide per resisterealle scosse, che, come è sempre avvenuto, non mancheranno di prodursi.
Il pubblico ha subito tante amare esperienze nel campo monetarioche probabilmente soltanto l'evidenza dei fatti (sebbene, forse, non gli stessiper ogni paese), potrà ridargli fiducia nella moneta. Ma, a questo propositosi può opportunamente ricordare che, dopo tutto, l'uso dei biglietti di bancae del credito bancario, come mezzi di pagamento, presuppone una certafiducia nell'intera struttura monetaria. Appunto per l'effetto prodotto nelsenso di una rinascita della fiducia nella moneta, il declino nel prezzo dimercato dell'oro è stato, almeno per alcuni paesi, un valido contributoal ritorno verso la stabilità monetaria.
— 184 —
VII. Danato, saggi d'interesse e credito.
Nell'Introduzione e nel capitolo I I della presente Relazione si è giàmesso in evidenza come, in questi ultimi due anni, in un paese dopo l'altro,le autorità abbiano fatto ritorno ad una politica monetaria più tradizionalee si sono esposte anche alcune ragioni del mutamento, che alla fine dellaguerra a molti sarebbe parso inconcepibile. Riassumendo si può dire cheil mutamento non è stato suggerito da considerazioni accademiche o teoriche,ma dalla prova sempre più evidente che i metodi di controllo del periodobellico — quali che possano essere stati i loro meriti durante l'emergenza —non sono riusciti, col ritorno a condizioni di pace, ad arrestare l'aumentodei prezzi e ristabilire l'equilibrio nella bilancia dei pagamenti.
Nei paesi sottoposti a pesanti oneri fiscali (quali Regno Unito, Franciae Paesi Bassi, nei quali circa il 40% del reddito nazionale viene assorbitodai carichi fiscali e sociali, mentre negli Stati Uniti la percentuale corri-spondente si aggira sul 30%), non era ritenuto politicamente possibile néeconomicamente consigliabile aumentare le aliquote tributarie fino al livellonecessario per far fronte alle spese di riarmo e contemporaneamente avereun avanzo complessivo di bilancio. Questi paesi potevano sperare di riuscirea dominare efficacemente le forze infiazionistiche solamente applicando unapiù energica politica monetaria ed una tale politica venne, in effetti, adottatadurante il 1951.
Persino negli Stati Uniti, dove il carico^ tributario è relativamenteminore ed il bilancio ha continuato ad essere in pareggio, si ritenne necessariosospendere la rigida politica di difesa dei corsi dei titoli pubblici. Nella suareplica alle interrogazioni presentate dal Sotto-comitato del Congresso peril controllo generale del credito e l'amministrazione del debito pubblico,il Presidente del Consiglio dei Governatori del Sistema di Riserva Federaleaffermò nel marzo 1952:
"In complesso, il Sistema, attraverso la sua politica di difesa dei corsidei titoli pubblici, ha accentuato la pressione inflazionistica postbellica .. . Unapolitica monetaria e creditizia più flessibile, esercitata attraverso il meccanismodello sconto e delle operazioni sul mercato aperto, entro il quadro di un ordinatomercato dei titoli pubblici, ha dimostrato la sua efficacia sin dal momento incui, nel marzo 1951, essa venne adottata."
Dalla seguente tabella si può rilevare che gli aumenti netti nei saggidi sconto delle banche centrali, dalla fine del 1949 alla primavera del 1952,non sono stati molto considerevoli. Per poter giudicare della loro importanzabisogna osservare che :
1. in alcuni paesi, ad esempio Belgio e Finlandia, saggi più elevati sono stati appli-cati in momenti di pressione eccezionale verificatisi dopo la fine del 1949;
2. precedentemente i saggi effettivi del mercato a breve termine erano molto piùbassi del saggio ufficiale di sconto, mentre ora lo scarto è stato sensibilmenteridotto;
— 185 —
Saggi di sconto del le banche cent ra l i .
Banca centrale1929
3 / 2
4 / 2
558
65
4 / 210
4 / 2
53 / 275/ 2
7/ 257/ 29
778/ 29
1938
VA1
2 / 233%4 / 2
52 / 242%62
22 / 24 / 24
3/2(8)443%
444 / 26
S a g g
1947
VA1
VA2'A2 / 22 / 2
1-42%43 / 24 / 2
2 / 2
22 / 25%4 / 2
3 / 23 / 257
5/43 / 26
10
i di s c o n t o a
1948
VAVA
VA2/a2/a2/a
1-32/a43/a3/a2/a
235/a4/a
3/a3/a55
7/456
12
1949
VAVA
VA2 / 2
2 / 22 / 2
1-32 / 2
43%3 / 2
2 / 2
234 / 24
3/a3 / 255
5%46
12
f i n e
1950
VA1%22/a2/a2/a
1-3343%3/a3
22/a44
3 / 2555
7%66
12
1951
VA1%22 / 2
2 / 22 / 2
1-333(3)3 / 4 «3/a4 H
2 / 24(7)44
5555
5%C)66
12
marzo1952
VA1%22 / 2
2 / 22 / 2
1-3333%3 / 2
3/2(5)
4 «444
5555
5%60»)6
12
Variazionefra dicembre
1949 emarzo 1952
Svizzera . . .Stati Uniti 0) .
Canada . . . .CecoslovacchiaNorvegia . . .Portogallo . .
Jugoslavia (2) .Svezia . . . .Turchia . . . .BelgioBulgaria . . .Paesi Bassi .
Inghi l terra. . .Francia . . . .Italia . . . . .Spagna . . . .
Austr ia . . . .Danimarca . .Ungheria . . .Romania . . .
Finlandia . . .Germania . . .Polonia . . . .Grecia . . . .
+ V*+ /.
+ /a— 1
+ 1
+ 2+ 1
+
+ 2
(') Saggio della Banca di Riserva Federale di New York per sconti ed anticipazioni ai sensi delle sezioni 13e 13a della legge sul Sistema di Riserva Federale. Il saggio attuale è in vigore dal 21 agosto 1950.
(J) Dall'epoca della fusione di istituzioni del settore pubblico con la Banca Nazionale, sono stati introdottisaggi di sconto differenziati secondo le categorie dei debitori. (3) In vigore dal 26 febbraio 1951.II saggio per effetti accettati domiciliati presso banche e per note di pegno è stato diminuito al 3,50 % il5 luglio 1951 ed al 3,25% il 13 settembre 1951.Saggio aumentato al 4 % il 17 aprile 1951 e diminuito al 3,50 % il 22 gennaio 1952.In vigore dall'11 marzo 1952.Saggio di sconto per effetti pubblici e commerciali. Il saggio venne aumentato dal 2,50 al 3 % l'11 ottobre1951 d l 4 % P8 b 1951 (•) Fine 1937.
29 1952
(*)
(s)(')(')
(')
gg o p ef p1951 ed al 4 % P8 novembre 1951.In vigore dal 16 dicembre 1951.
()(") Saggio ribassato al 5 % dal 29 maggio 1952.
3. si sono avuti aumenti cospicui nei saggi effettivi addebitati per prestiti e creditied in quelli corrisposti sui depositi da parte delle banche commerciali e di altriistituti finanziari ;
4. una politica flessibile non richiede necessariamente ampie variazioni nei saggid'interesse, avendo l'esperienza provato che (come si è espresso il Presidente delConsiglio dei Governatori del Sistema di Riserva Federale) "in un'economia ricca,con un'elevata percentuale di risparmio e mercati finanziari ben funzionanti,anche considerevoli variazioni nella disponibilità di credito e, conseguentemente,nel volume delle spese, richiedono soltanto modeste variazioni nel costo deldanaro."
Ciò che importa non è, generalmente, tanto l'aumento del saggio insé, quanto il fatto che l'espansione creditizia sia stata, se non del tutto arre-stata, almeno rallentata ed il saggio più elevato costituisce, di solito, unelemento indispensabile in questo processo. Essendo gli elementi di un'eco-nomia moderna estremamente complessi, è difficile dare una prova decisivadell'efficacia della politica monetaria; ma i paesi in cui l'applicazione diuna risoluta politica creditizia è stata seguita da un miglioramento nella
— 186 —
V a r i a z i o n i nei s a g g i ufficiali di s c o n t o . situazione interna enella bilancia dei pa-gamenti sono ora ab-bastanza numerosi. E'bensì vero che le mi-sure adottate in Eu-ropa non spiegaronotutta la loro efficaciafintante che i prezzisui mercati mondiali(influenzati principal-mente dalla situazio-ne negli Stati Uniti)continuarono a cre-scere, ma, fermatasila pressione ascensio-nale dall'esterno, nelcorso della primaveradel 1951, i paesi cheavevano adottato unapiù severa politicamonetaria riuscironosenza eccezione adarrestare l'aumentodei prezzi ed a miglio-rare la loro bilan-cia dei pagamenti; lasituazione rimase cri-tica soltanto nei paesiin cui non si opposeroseri ostacoli alla espan-sione creditizia.
Bisogna, tuttavia,mettere in rilievo —come si è già fatto nel
capitolo I I - che una causa importantissima della maggiore efficacia dell'attualepolitica monetaria è l'avvenuto assorbimento di gran parte della esuberanzadi mezzi di pagamento creati dalla guerra. La migliore prova statisticadi questo fatto è la diminuzione nel rapporto fra mezzi di pagamento ereddito nazionale.
Nel 1945-46 il rapporto fra mezzi di pagamento e reddito nazionaleera di molto superiore a quello del 1938 in nove degli undici paesi riportatinella tabella alla pagina seguente (con l'eccezione cioè della Francia e del-l'Italia, dove il notevole aumento dei prezzi aveva già assorbito l'eccedenzadei mezzi di pagamento creatasi durante e immediatamente dopo la guerra).Nel 1951 il rapporto era stato ridotto al livello prebellico od al disotto di
Banca centrale
Austria
Belgio
Bolivia
Canada
Danimarca . . .
Finlandia . . . .
Francia
Germania occ. .
Giappone . . . .
India
Islanda
Paesi Bassi . .
Regno Unito . .
Stati Uniti . . .
Svezia
Turchia
Unione delSud Africa . .
Saggio disconto
(percentuale)
3'A5
3'A3'A3'A3'A56
VA2
3'A4'A5
5%TA5%2'A344655,115,8433'A67
2'A343'A22%4
1/21%2'A343
3'A4
In vigore da
10 luglio 19356 dicembre 19516 ottobre 1949
11 settembre 19505 luglio 1951
13 settembre 19514 febbraio 1948
30 settembre 19508 febbraio 1944
17 ottobre 195015 gennaio 19464 luglio 19502 novembre 1950
1° luglio 19493 novembre 1950
16 dicembre 19518 luglio 1950
11 ottobre 19518 novembre 1951
14 luglio 194927 ottobre 195029 maggio 19525 luglio 1948
1" ottobre 195128 novembre 193515 novembre 19511" luglio 19482 aprile 1952
27 giugno 194126 settembre 195017 aprile 195122 gennaio 195226 ottobre 19398 novembre 1951
11 marzo 195213 agosto 194821 agosto 19509 febbraio 1945
1° dicembre 19501° luglio 193826 febbraio 1951
13 ottobre 194927 marzo 1952
Variazionifra
giugno 1950e maggio 1952
+ VA
± °+ 1
+ 'A
+ VA
± °
+ 1%
+ 1
+ 0,73
+ 'A
+ 1
+ 1
+ 2
+ %
+ %— 1
+ 'A
— 187 —
Anno
Reddito nazionale e
Moneta incircolazione
miliardi
Belgio (franchi)
1938
19461948194919501951
23,6
77,888,591,092,399,1
Dan imarca (corone)
1938
19451948194919501951
Finlandia
1938
19451948194919501951
0,43
1,491,551,551,631,74
(marchi)
2,3
13,927,830,135,045,3
Francia (franchi)
1938
19461948194919501951
Ital ia (lire)
1938
19471948194919501951
Norvegia
1938
19461948194919501951
112
732993
1.3011.5901.683
22
795971
1.0581.1761.304
(corone)
0,45
1,872,102,242,252,56
Paesi Bassi (fiorini)
1938
19461948194919501951
1,05
2,803,183,132,973,04
Totale mezzidi pagamento
mezzi di
Redditonazionale
di unità monetarie nazionali
41,2
138150156155169
1,77
6,595,355,185,255,36
3,9
22,144,949,255,777,3
192
1.3492.1652.7043.1203,667
46
1.5261.9922.3012.5712.987
0,62
4,364,964,954,805,56
2,54
6,197,337,557,087,29
65
191244249265296
6,4
12,015,916,819,121,2*
29,7
99,2306,8322,7414,7580,0*
360
2.6185.4306.5447.2259.020
117
4.9545.6455.9356.3707.423
4,97
9,3711,8612,3313,8717,05
4,9
9,312,914,115,616,9
pagamento.
Moneta incircolazione
Totale mezzidi pagamento
come percento del reddito nazionale
36
4136373533
7
1210998
8
149988
31
2818202221
19
1617181818
9
2018181615
21
3025221918
63
7261635857
28
5534312725
13
2215151313
S3
5240414341
39
3135394040
12
4742403533
52
6757544543
— 188 —
R e d d i t o n a z i o n a l e e mezz i d i p a g a m e n t o (continuazione).
AnnoMoneta in
circolazione
miliardi
Regno Un i t o (sterline) (') (2)
1938
19461948194919501951
0,46
1,381,251,271,291,36
S ta t i U n i t i (dollari) (3)
1935-39
19461948194919501951
5,6
26,726,125,425,426,3
Svez ia (corone)
1938
19451948A94919501951
1,06
2,783,113,293,514,09
Sv izze ra (franchi)
1938
19451948194919501951
2,0
4,14,94,95,05,3
Totale mezzidì pagamento
di unità monetarie
1,72
5,205,415,435,555,65
31,1
110,0111,6111,2117,7124,5
2,19
5,246,116,296,788,31
4,8
8,810,411,111,411.9
Redditonazionale
-(azionali
4,80
8,319,81
10,4310,8511,28
67,0
180,3223,5216,7239,0275,8
10,0
16,223,124,125,430,0*
8,7
13,517,617,418.119,5
Moneta incircolazione
Totale mezzidi pagamento
come percento del reddito nazionale
10
1713121211
8
1512121110 '
11
1713141414
13
3028282827
36
6355525150
46
6150514945
22
3226262728
55
6559646361
* Stima.(') Dati relativi al reddito nazionale calcolati sulla vecchia base (incluse le riparazioni di fabbricati). Il
dato per il 1951 è stato calcolato presumendo che il reddito nazionale sulla vecchia base sia aumentatodella stessa percentuale del reddito nazionale sulla nuova base.
O Se fossero compresi i depositi vincolati il rapporto fra mezzi di pagamento e reddito nazionale sarebbeper il 1938 del 56 %, per il 1946 dell'85 % e per il 1951 del 68 %.
(a) Se fossero compresi i depositi vincolati, il rapporto fra mezzi di pagamento e reddito nazionale sarebbe peril 1929 del 63 %, per il 1935-39 dell'85 %, per il 1946 del 91 % e per il 1951 del 67 %.
Nota: I dati relativi alla circolazione ed ai mezzi di pagamento si riferiscono alla fine dell'anno.
e s s o i n c i n q u e d i q u e s t i n o v e p a e s i , m e n t r e i n S v i z z e r a s u p e r a v a s o l o d e l
1 0 % i l l i v e l l o d ' a n t e g u e r r a , d i f f e r e n z a f a c i l m e n t e s p i e g a b i l e c o n i l d i f f u s o
t e s o r e g g i a m e n t o d i b i g l i e t t i d i b a n c a s v i z z e r i n e i p a e s i l i m i t r o f i . S o l o i n t r e
p a e s i - R e g n o U n i t o , N o r v e g i a e S v e z i a - i l r a p p o r t o è a n c o r a n o t e v o l -
m e n t e s u p e r i o r e a q u e l l o d e l 1 9 3 8 . L a N o r v e g i a è i l p a e s e n e l q u a l e i l
r a p p o r t o è a u m e n t a t o m a g g i o r m e n t e d a l p e r i o d o p r e b e l l i c o , p u r e s s e n d o s i
v e r i f i c a t o u n s o s t a n z i a l e m i g l i o r a m e n t o d o p o i l 1 9 4 6 . A n c h e n e l R e g n o U n i t o ,
i l r a p p o r t o e r a , n e l 1 9 5 1 , d i m o l t o i n f e r i o r e a l l i v e l l o d e l 1 9 4 6 ; s e m b r a ,
i n o l t r e , c h e i l r e d d i t o n a z i o n a l e n o m i n a l e ( i n f l u e n z a t o d a l l ' a n d a m e n t o d e i
s a l a r i e d e i p r e z z i ) n e l 1 9 5 2 s u p e r e r à n o t e v o l m e n t e q u e l l o d e l 1 9 5 1 , m e n t r e
— 189 —
l'aumento nei mezzi di pagamento complessivi dovrebbe limitarsi — in basea quanto appare fino ad ora - allo stesso ritmo dell'anno precedente.
In molti paesi in cui, durante la guerra, i mezzi di pagamento eranoaumentati di circa il 50% più del reddito nazionale, i fondi liquidi nellemani degli uomini d'affari e dei consumatori, durante i primi anni postbellici,furono più che sufficienti per finanziare gli investimenti od acquistare lescarse merci; d'altra parte, gli investimenti che si potevano effettuare eranorigorosamente limitati dalla penuria dei materiali indispensabili. La domandadi crediti nuovi rimase scarsa, fintanto almeno che una certa aliquota deimezzi di pagamento non fu assorbita. Alla fine del 1945 le anticipazionibancarie, ad esempio, erano nel Regno Unito inferiori a quelle in corso nel1938, nonostante l'aumento dei prezzi; esse costituivano il 10% del redditonazionale nel 1945, in confronto al 20% nel 1938. In presenza di similisituazioni, non è possibile fare molto con i comuni metodi della politicacreditizia (vedasi capitolo II) ; ma ora che i più urgenti compiti della rico-struzione sono stati esauriti e l'eccedenza dei mezzi di pagamento è stataassorbita nella maggior parte dei paesi, per il finanziamento di ogni ulterioreespansione, l'economia dipende, di nuovo, in maggior misura dal sistemabancario e dal mercato dei capitali. La politica creditizia è ritornata quindi,una volta di più, ad essere un'arma efficace.
Negli S t a t i U n i t i , la più importante misura monetaria adottata nel1950-51 (come è spiegato a pagina 18) è stata la rinuncia al sostegno quasirautomatico del mercato delle obbligazioni, cosicché non venne più im-messo sul mercato credito di nuova creazione in difesa dei corsi: questo fuil vantaggio essenziale della nuova politica. Un altro importante effettofu che i portatori di obbligazioni divennero più riluttanti a vendere titolicon una perdita di capitale. Nel caso delle banche, ciò significò che essenon avrebbero mobilizzato fondi in questo modo per estendere il credito,come parte degli affari ordinari. Inoltre, in seguito agli effettivi ribassiregistrati nei corsi delle obbligazioni e, soprattutto, all'incertezza sul loro
S t a t i U n i t i : P r e z z i e r e n d i m e n t i d e l l e o b b l i g a z i o n i f e d e r a l i .
Buoni del Tesoro
A circolazionelibera
2% %, 1956-59 . .2/2 %, 1967-72 . .
A circolazioneristretta
2% %, 1959-62 . .2/j %, dicembre
1967 72
Prezzo
1950
31maggio
104,0105,1
101,2
101,2
1951
28febbraio
102,0102,3
100,2
100,2
30marzo
100,1101,0
98,3
99,0
31maggio
100,199,1
96,3
97,0
1952
31gennaio
99,397,0
97,1
96,2
Rendimento
1950
31maggio
1,562,13
2,05
2,39
1951
28febbraio
1,842,28
2,17
2,45
1952
31gennaio
2,262,69
2,53
2,70
— 190 —
Stati- Unit i :Riserve delle banche affiliate.
Classificazione
Fattori che inf luiscono sulleriserve:Operazioni delle bancheaff i l iate1) Titoli federali2) Altre forme di credito . .
Oro monetato in riserva . . .Operazioni del Tesoro O . . .Biglietti in circolazione,
aumento (—)Depositi ed altri elementi,
aumento (—)
Totale . . . .
RiserveTotale
LegaliEccedenza
Variazi
aprile 1950e
marzo 1951
one fra
aprile 1951e
marzo 1952
Importo afine
marzo 1952
miliardi di dollari
+ 5,3+ 0,8- 2,4— 0,0
— 0,1
— 0,2
+ 3,4
+ 3,4
+ 3,2+ 0,1
— 0,4— 0,5+ 1,5+ 1,1
— 1,4
+ 0,4
+ 0,7
+ 0,7
+ 0,9— 0,2
22,50)0,8
23,3(2)3,3
— 28,5
— 1,7
19,7
19,7
19,20,5
(') Portafogli titoli detenuti dalle banche affiliate.(2) Oro detenuto dal Tesoro, americano.(3) Escluse le operazioni su titoli; comprende la circolazione di bi-
glietti del Tesoro, meno le giacenze di cassa ed i depositi deiTesoro presso le banche affiliate.
Stati Unit i :Credito all'economia privata.(')
Classificazione
Presti t i accordati dalle ban-che che pubblicano situa-zioni settimanali :all'industria ed al commercio .alla proprietà immobiliare . . .ad altri
Totale (netto) (2) . . .
Credito del l ' intero sistemabancarioPrestiti (netti)Titoli
Totale
Totale del credito al consumo(')
Variaz
aprile 1950e
marzo 1951
one fra
aprile 1951e
marzo 1952
importo afine
marzo 1952
miliardi di dollari
+ 5,4+ 0,9+ 1,6
+ 7,8
+ 12,1+ 1,6
+ 13,7
+ 3,1
+ 2,2+ 0,3— 0,4
+ 2,0
+ 5,2+ 1,5
+ 6,7
+ 0,2
21,45,78,2
34,7
67,716,40
84,1
19,6
(') Inclusi I portafogli di titoli degli stati e degli enti locali, ma nonquelli di titoli federali.
(2) Totale netto (cioè, dopo aver detratto le riserve di valutazione).O Esclusi i portafogli di titoli federali, che ammontavano a $96,1
miliardi a fine marzo 1952.{') Accordato in parte dal sistema bancario ed in parte da altri istituti
finanziari.
f u t u r o a n d a m e n t o , l e b a n -
c h e n o n p o t e v a n o p i ù c o n -
s i d e r a r e i t i t o l i p u b b l i c i
c o m e a t t i v o l i q u i d o , p r a -
t i c a m e n t e e q u i v a l e n t e a d a -
n a r o c o n t a n t e ; l a l o r o r e a l e
l i q u i d i t à v e n n e , q u i n d i , c o n -
s i d e r e v o l m e n t e r i d o t t a .
I n a l c u n i a m b i e n t i s i e r a
d i f f u s o i l t i m o r e c h e l a c a -
d u t a s o t t o l a p a r i d e i c o r s i
d e i t i t o l i p u b b l i c i p o t e s s e
p r o v o c a r e v e n d i t e m a s s i c c e ,
c r e a n d o c o s i d i s o r d i n e n e l
m e r c a t o , m a q u e s t i t i m o r i
s i s o n o r i v e l a t i i n f o n d a t i .
N e l R e g n o U n i t o , l e
b a n c h e e d i l p u b b l i c o
h a n n o v i s t o n e l p a s s a t o
o s c i l l a z i o n i n o t e v o l i s s i m e
n e i c o r s i d e l l e o b b l i g a z i o n i
e v i s o n o , q u i n d i , p i ù o
m e n o p r e p a r a t i . N e g l i S t a t i
U n i t i , i l m e r c a t o è p i ù s e n -
s i b i l e e g l i i s t i t u t i finanzia-
r i p o s s i e d o n o , p r o b a b i l -
m e n t e , m i n o r i r i s e r v e o c -
c u l t e ; m a l e v a r i a z i o n i s o n o
s t a t e m o l t o l i m i t a t e i n q u a n -
t o i c o r s i d e l l e o b b l i g a z i o n i
a m e d i o e d a l u n g o t e r m i -
n e n o n h a n n o s u b i t o d i m i -
n u z i o n i s u p e r i o r i a l 4 - 8 % .
L a s i t u a z i o n e d i l i q u i -
d i t à d e l l e b a n c h e d i v e n n e
t e s a n e l l a p r i m a v e r a d e l
1 9 5 1 , n o n s o l o p e r c h é e s s e
n o n p o t e v a n o p i ù c o n s i d e -
r a r e i l o r o p o r t a f o g l i d i o b -
b l i g a z i o n i c o m e a t t i v o l i -
q u i d o , m a a n c h e p e r c h é l e
l o r o r i s e r v e c e s s a r o n o d i a u -
m e n t a r e c o n lo s t e s s o r i t m o
d e i m e s i p r e c e d e n t i .
L e b a n c h e a f f i l i a t e , n e l
p e r i o d o a p r i l e 1 9 5 0 - m a r z o
— 191 —
Redditi e spese dei consumatori.Indici mensili rettificati per le variazioni stagionali:
media 1947-49 = 100Percentuale Percentuale
140
1 9 5 1 , a u m e n t a r o n o l e l o r o r i s e r v e d i $ 5 , 3 m i l i a r d i i n s e g u i t o a l l ' a c q u i s t o ( a l n e t t o )
d i t i t o l i g o v e r n a t i v i ; s i e b b e c o s ì u n i n c r e m e n t o n e t t o i n q u e s t e riserve d i $ 3 , 4 m i -
l i a r d i , m a l g r a d o l ' i n f l u e n z a s f a v o r e v o l e e s e r c i t a t a d a l l e p e r d i t e d i o r o , m e n t r e n e l
s u c c e s s i v o p e r i o d o d i d o d i c i m e s i v i f u u n a v e n d i t a ( a l n e t t o ) d i t i t o l i a m -
m o n t a n t e a $ 0 , 4 m i l i a r d i e d u n i n c r e m e n t o n e t t o n e l l e r i s e r v e d i s o l i $ 0 , 7
m i l i a r d i , n o n o s t a n t e l ' a f f l u s s o d i o r o p e r $ 1 , 5 m i l i a r d i .
P e r q u a n t o r i g u a r d a l a p r o v v i s t a d i c r e d i t o , l e b a n c h e d i v e n n e r o m e n o
p r o p e n s e a d e s t e n d e r l a u l t e r i o r m e n t e , s i a p e r l a s i t u a z i o n e d i l i q u i d i t à p i ù
t e s a , s i a p e r l ' i n f l u e n z a e s e r c i t a t a d a l P r o g r a m m a p e r l a L i m i t a z i o n e V o l o n -
t a r i a d e l C r e d i t o . D ' a l t r a p a r t e , l a d o m a n d a d i c r e d i t o e r a s c o r a g g i a t a
d a l l ' a u m e n t o n e i s a g g i d ' i n t e r e s s e , d a i c o n t r o l l i s u l c r e d i t o i m m o b i l i a r e e d
a l c o n s u m o , n o n c h é d a l l a r i l u t t a n z a a d a c c u m u l a r e u l t e r i o r i s c o r t e , d o p o
c h e i p r e z z i i n i z i a r o n o a r i b a s s a r e .
F r a l ' a p r i l e 1 9 5 0 e d i l m a r z o 1 9 5 1 i p r e s t i t i a l l ' e c o n o m i a , c o n c e s s i d a l s i s t e m a b a n c a r i o
n e l s u o c o m p l e s s o , a u m e n t a r o n o d e l 2 4 % , m e n t r e n e l s u c c e s s i v o p e r i o d o d i d o d i c i
m e s i l ' i n c r e m e n t o s i l i m i t ò a l l ' 8 % . I m e z z i d i p a g a m e n t o a u m e n t a r o n o , t u t t a v i a , d i
$ 6 , 9 m i l i a r d i n e l 1 9 5 1 , r i s p e t t o a $ 6 , 5 m i l i a r d i n e l 1 9 5 0 . I n q u e s t ' a n n o l ' a m p i a e s p a n s i o n e
n e i c r e d i t i c o m m e r c i a l i e r a s t a t a i n p a r t e c o m p e n s a t a d a l l ' e s o d o d i o r o ( p e r $ 1 , 7
m i l i a r d i ) e d a u n a d i m i n u -
z i o n e ( p e r $ 3 , 9 m i l i a r d i )
n e i p o r t a f o g l i d e i t i t o l i g o -
v e r n a t i v i d e t e n u t i d a l s i s t e -
m a b a n c a r i o ; d u r a n t e i l
1 9 5 1 , c i f u , i n v e c e , u n m o -
d e s t o a f f l u s s o d i o r o ( v e d a -
s i c a p i t o l o V I ) e d i p o r t a f o -
g l i d e i t i t o l i g o v e r n a t i v i d e -
t e n u t i d a l s i s t e m a b a n c a r i o
a u m e n t a r o n o d i $ 1 , 2 m i -
l i a r d i .
N e l 1 9 5 1 i l m e r c a t o d e i
c a p i t a l i a s s o r b ì $ 6 , 1 m i l i a r -
d i d i t i t o l i p r i v a t i , c o n t r o
$ 4 , 3 m i l i a r d i n e l l ' a n n o p r e -
c e d e n t e , n o n c h é $ 3 , 5 m i l i a r -
d i d i t i t o l i e m e s s i d a g l i
s t a t i , e n t i l o c a l i e d e n t i f e -
d e r a l i ( $ 3 , 8 m i l i a r d i n e l
1 9 5 0 ) . D a l 1 ° m a g g i o 1 9 5 2 f u r o n o o f f e r t e c o n d i z i o n i u n p o c o p i ù a l l e t t a n t i p e r i b u o n i
f e d e r a l i d i r i s p a r m i o , m i g l i o r a n d o s p e c i a l m e n t e i l l o r o r e n d i m e n t o d u r a n t e i p r i m i
a n n i s u c c e s s i v i a l l ' e m i s s i o n e .
D u r a n t e i p r i m i m e s i d e l 1 9 5 2 i l v o l u m e d e g l i i n v e s t i m e n t i e r a e g u a l e s e n o n
s u p e r i o r e a q u e l l o d e l l ' a n n o p r e c e d e n t e , m a p o i c h é l ' a r r e s t o n e l l a d o m a n d a d i c e r t i
b e n i d i c o n s u m o ( t e s s i l i e p r o d o t t i a c q u i s t a t i p r i n c i p a l m e n t e a r a t e , q u a l i a r t i c o l i
c a s a l i n g h i e p e r s i n o a u t o m o b i l i ) d u r a v a p i ù d i q u a n t o n o n f o s s e s t a t o p r e v i s t o , c i s i
d o m a n d ò s e l e r e s t r i z i o n i e r a n o a n c o r a n e c e s s a r i e . I n s e g u i t o a l l a r i c h i e s t a p r e s e n t a t a d a l
P r e s i d e n t e d e g l i S t a t i U n i t i , i l 2 8 m a r z o 1 9 5 2 , i l finanziamento d e g l i e n t i s t a t a l i , l o c a l i
e p u b b l i c i v e n n e s o t t r a t t o a l c o n t r o l l o d e i G o m i t a t i p e r l a L i m i t a z i o n e V o l o n t a r i a d e l
C r e d i t o e n e l m e s e d i m a g g i o i l p r o g r a m m a d i l i m i t a z i o n e v o l o n t a r i a v e n n e a b b a n -
d o n a t o c o m p l e t a m e n t e . A l l ' i n i z i o d e l m e s e d ' a p r i l e i l C o n s i g l i o d e i G o v e r n a t o r i d e l
S i s t e m a d i R i s e r v a F e d e r a l e e s e n t ò t u t t i g l i a c q u i s t i i n f e r i o r i a i $ 1 0 0 d a l l e
1949 1950 1951
F o n t e : Dati del Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti pubblicatidalla Banca di Riserva Federale di New York.
— 192 —
disposizioni relative ai pagamenti rateali e nel mese di maggio tali disposizioni vennerosospese del tutto, riconoscendosi che, data la maggiore disponibilità di prodotti soggettia controllo, le restrizioni creditizie erano, per il momento, divenute inutili, sebbene inecessari poteri dovessero venir conservati.
Nel C a n a d a , la pressione inflazionistica è stata causata non solo dal"boom" mondiale e dal programma di riarmo, ma anche dai forti investi-menti nei settori dei petroli, minerali di ferro e metalli non ferrosi (in seguitoalle recenti scoperte di nuovi giacimenti). La pressione è stata, tuttavia,contenuta da misure monetarie, abbinate a provvedimenti fiscali.
1. Si è registrato un avanzo di bilancio di $252 milioni nel 1950 e di $512 milioninel 1951, malgrado l'incremento nelle spese.
2. Il saggio di sconto è stato elevato dall'I,50 al 2% nell'ottobre 1950.
3. Pur continuando ad intervenire ad intervalli sul mercato dei titoli, la Banca delCanada ha lasciato che il rendimento delle obbligazioni governative con scadenzadi quindici anni salisse da una media del 2,57% nel 1947, al 2,99% verso lafine del 1950 ed al 3,57% nel marzo 1952.
4. Durante il 1950 vennero introdotte restrizioni sul credito al consumo.
Mentre, durante il 1950, i mezzi di pagamento canadesi sono aumentati del10%, nel 1951 non si è avuto alcun incremento; questa stabilità fu principalmentedovuta ad un rigoroso controllo sull'espansione del credito commerciale, che durantel'anno si accrebbe soltanto del 3%. Verso la fine del 1951 si registrò di nuovoun'eccedenza nella partite correnti della bilancia dei pagamenti e, dato che il tasso dicambio flessibile del dollaro canadese cominciava ad essere quotato al di sopra dellapari, nei primi mesi del 1952 le autorità ritennero opportuno rimuovere le restrizioniimposte sul credito al consumo - il Canada venendo quindi ad unirsi ai paesi dispostia modificare rapidamente la propria politica a seconda delle necessità.
Londra: Mercato del danaro.Medie annuali Medie mensili
5.00 :•-
4.00
3.00
2.00
1.00
Rendimento dei titoli di statoa lunga scadenza
\
i.lnlnl.i
S
,
lendinialCo
Bi
Dan
IMIIII
ntodeijngasccisolidato
onidel
aro alla
ilolidisdenza2'/2%
esoro
giornata
lumi
r1
alo
(
IMI II II
-
-
-
l i n i
5.00
4.00
3.00
2.00
1.00
192930 31 32 33 3* 35 36 37 38 39 10 41 42 « 1944 1945 1946 1947 1948 1949 1950 1951 1952
193 —
Mentre i due principali paesi del l'area del dollaro - Stati Uniti eCanada - stimarono possibile attenuare le loro restrizioni creditizie nellaprimavera del 1952, i due paesi europei con le maggiori aree monetarie -Francia e Regno Unito — dovettero adottare provvedimenti opposti.
Le più importanti misure creditizie prese dal R e g n o U n i t o nel tardoautunno del 1951 e nei primi mesi del 1952 sono già state descritte nell'Intro-duzione (pagina 28), dove si è messo in rilievo come i saggi d'interesse alungo termine stavano già crescendo da alcuni anni in seguito alle condizionidella domanda e dell'offerta sul mercato, per cui il nuovo indirizzo, rap-presentato dall'aumento del saggio di sconto dal 2 al 2,50 % nel novembre1951 e dal 2,50 al 4 % nel marzo 1952, portò ad un migliore equilibriofra il mercato a breve termine e quello a lungo termine. A quanto giàdetto si può aggiungere che:
1. Aumenti opportuni furono apportati nei saggi dei vari settori della strutturacreditizia. I saggi addebitati, ad esempio, dal "Public Works Loan Board" suiprestiti agli enti locali vennero aumentati in novembre 1951 dello 0,50% per iprestiti con scadenza di 5-15 anni e dello 0,75% per i prestiti con scadenzasuperiore; ed un ulte-riore incremento dello R e g n o U n i t o :0>^07uu5 y° , Î L deCÌS° Variazioni nei saggi d ' i n t e res se e di rendimento,nel febbraio 1952.
2. Le banche affiliate allastanza di compensazioneaumentarono il saggiod'interesse sui depositivincolati dallo 0,50 allo0,75 % nel novembre1951 ed al 2% nel mar-zo 1952. Aumentati ven-nero pure gli interessisulle anticipazioni, spe-cialmente su quelle dinotevole importo, che so-no generalmente soggettea saggi di 0,50-1% su-periori a quello ufficiale.
3. Sul mercato dei titoli vifu una sensibile cadutanei corsi delle obbliga-zioni governative e pri-„ o t . __„,„ ™,,.o ,"r. niit-lU * Rendimenti calcolati alla prima data di scadenza se sopra la pari,vate, come pure in quelli all'ultima se sotto la pari. Per i consolidati ed il War Loan, i rendimentidelle azioni ordinarie. n°n tengono conto della scadenza.
Classificazione
1. Saggi della Bancad' Inghi l terra
Saggio di scontoPrestiti della Banca d'Inghilterra
contro cambiali del Tesoro.2. Saggi del mercato
Cambiali del Tesoro a 3 mesiAccettazioni bancarie a 3 mesiAccettazioni commerciali
a 3 mesi3. Saggi sui deposit i bancari
4. Public Works Loan BoardMeno di 5 anniDa 5 a 15 anniPiù di 15 anni
5, T i to l i governat iv i *Exchequer 2,25 % 1955 . . .War Bonds 2,50 % 1954-56 .Buoni di risparmio 2,50% 1964-67Consolidato 2,50 %War Loan 3,50 % . . . . . . .
31 ottobre1951
2,0
0,521,0
2,120,5
2,02,53,0
1,781,583,393,874,08
30 aprile1952
4,0
3,5
2,313,0
4,5
2,0
2,75
3,75
4,25
3,17
3,10
3,98
4,18
4,50
I n q u e s t i u l t i m i t e m p i l e p r i n c i p a l i v a r i a z i o n i s i s o n o a v u t e n e i s a g g i a b r e v e
t e r m i n e ; l ' a u m e n t o n e i r e n d i m e n t i a l u n g o t e r m i n e è s t a t o , i n c o n f r o n t o , m e n o p r o -
n u n c i a t o , i n p a r t e p e r c h é i s a g g i a l u n g a s c a d e n z a e r a n o g i à n o t e v o l m e n t e c r e s c i u t i
n e g l i a n n i p r e c e d e n t i . D a l l a t a b e l l a a l l a p a g i n a s e g u e n t e si p u ò r i l e v a r e i l s e n s i b i l e r i -
b a s s o n e i c o r s i d e i t i t o l i p u b b l i c i d o p o i l 1 9 4 7 , q u a n d o v e n n e c i o è a b b a n d o n a t a l a
p o l i t i c a d e l d a n a r o " a b u o n m e r c a t o " .
N o n si p u ò a f f e r m a r e c h e l ' a u m e n t o n e i s a g g i d ' i n t e r e s s e s i a s t a t o u n a c o n s e g u e n z a
d e l l a s c a r s i t à d e i m e z z i d i p a g a m e n t o , d a t o c h e a l l a fine d e l 1 9 5 1 q u e s t i a m m o n t a v a n o
— 194 —
Regno Unito: Titoli statali.
Classificazione
Consolidato 2,50 %Consolidato 4 % . . .War Loan 3,50 %Buoni di risparmio 3 % 1965-75. . .Buoni di risparmio 2,50 % 1964-67 .War Bonds 2,50 % 1954-56
Corso
20 novembre1946
99 3/16117 1/2107 7/8111 5/16104 5/16105
25 aprile1952
60 3/889 1/47882 3/483 3/497 9/16
Rendimento*
20 novembre1946
2,532,212,092,302,211,90
25 aprile1952
4,154,524,464,203,943,10
* Per il Consolidato 2,50 %, i rendimenti non tengono conto della data di scadenza. Per il Consolidato 4 % edil War Loan, il rendimento si riferisce alla prima data di scadenza se il corso è sopra la pari, in caso diversonon tiene conto della data di scadenza. Per gli altri titoli, il rendimento si riferisce alla prima data di scadenzase il corso è sopra la pari ed all'ultima se è sotto la pari.
a n c o r a a l 5 0 % d e l r e d d i t o n a z i o n a l e , r i s p e t t o a l 3 6 % n e l 1 9 3 8 ; m a esso r i f l e t t e c e r t a -
m e n t e u n a m i n o r e a b b o n d a n z a d e i m e z z i d i p a g a m e n t o r i s p e t t o a l 1 9 4 6 e l ' insuf f i -
c i e n z a d e l r i s p a r m i o c o r r e n t e i n r e l a z i o n e a l l e c o s p i c u e n e c e s s i t à d e l p a e s e e d e l r e s t o
d e l l ' a r e a d e l l a s t e r l i n a . U n o d e i p r i n c i p a l i o s t a c o l i a l l a r i p r e s a d e l R e g n o U n i t o è
s t a t a l a c r e a z i o n e e c c e s s i v a d i m e z z i d i p a g a m e n t o d u r a n t e l a g u e r r a e n e l 1 9 4 6 - 4 7
e d è , p e r t a n t o , u n a v v e n i m e n t o i m p o r t a n t e c h e l ' a u m e n t o n e i d e p o s i t i s ia s t a t o r a l l e n -
t a t o e c h e c i ò c h e è s t a t o c h i a m a t o 1' " a t t i v o r e l a t i v o a l s e t t o r e p u b b l i c o " ( t e r m i n e
u s a t o d a l l a M i d l a n d B a n k n e i s u o i s t u d i s u l l a p o l i t i c a m o n e t a r i a ) s i a e f f e t t i v a m e n t e
d i m i n u i t o . B i s o g n a , t u t t a v i a , rilevare, c h e q u e s t o a t t i v o n o n c o m p r e n d e i c r e d i t i a c c o r -
d a t i a l l e i n d u s t r i e n a z i o n a l i z z a t e , e s s e n d o q u e s t i i n c l u s i n e l l e " a n t i c i p a z i o n i " i n s i e m e
a g l i o r d i n a r i c r e d i t i c o m m e r c i a l i .
B a n c h e l o n d i n e s i a f f i l i a t e a l l a s t a n z a d i c o m p e n s a z i o n e .
Fine
1946 . . . .1947 . . . .1948 . . . .1949 . .1950 . . . .1951 . . . .
Variazioneda fine 1946 a
fine 1948da fine 1948 a
fine 1951
Passivo
Depositinetti
"Attivo relativo al settore pubblico"*
Danaroalla
giornatae a brevepreavviso
Effetti
Certificatidi
depositodel
Tesoro
Investimenti Totale
Antici-pazioni
milioni di sterline
5.4385.6825.9145.9646.1006.036
+ 476
+ 122
432480485571592598
+ 53
+ 113
610793741
1.1091.408
972
+ 131
+ 231
1.5601.2881.397
793456102
— 163
— 1.295
1.4271.4831.4781.5121.5281.965
+ 51
+ 487
4.0294.0444.1013.9853.9843.637
+ 72
— 464
9801.2061.3781.5231.6441.931
+ 398
+ 553
* Comprende anche un certo Importo di effetti commerciali e di investimenti; questi importi non sono moltoelevati, ma sono andati crescendo negli ultimi anni, di modo che la tabella sottovaluta l'effettiva diminuzionenel!'"attivo relativo al settore pubblico".
M e n t r e n e l 1 9 4 6 l e a n t i c i p a z i o n i a m m o n t a v a n o a m e n o d i u n q u a r t o d e l l ' " a t t i v o
r e l a t i v o a l s e t t o r e p u b b l i c o " , a l l a f ine d e l 1951 s u p e r a v a n o i l 5 0 % . N e l l a p r i m a v e r a
d e l 1 9 5 2 il p o r t a f o g l i o i n c e r t i f i c a t i d i d e p o s i t o d e l T e s o r o ( a b i t u a l m e n t e i n d i c a t i c o n
l a s i g l a " T . D . R . " ) v e n n e r i d o t t o a z e r o .
— 195 —
Dopo il 1947 i bilanci pubblici hanno invariabilmente registrato degli avanzi ordinarie questi sono bastati, considerato il periodo nel suo complesso, a coprire tutte le spese"fuori bilancio", mentre i fondi di contropartita dell'aiuto estero sono stati utilizzatiper rimborsare debiti a breve termine. Non c'è stato, quindi, alcun bisogno di crearedel credito per far fronte ai bisogni interni dello stato. Una riserva va, però, fattanei confronti delle industrie nazionalizzate: queste hanno fruito di una certa libertà,per quanto riguarda le restrizioni creditizie ed hanno qualche volta ricevuto notevolianticipazioni dalle banche. Infatti, il totale delle anticipazioni concesse dalle banche(comprese anche le banche non affiliate alla stanza di compensazione) aumentò di£40 milioni fra il novembre 1951 e la fine di febbraio 1952, ma questo incrementosembra essere interamente dovuto agli enti di pubblica utilità (in primo luogo alle industrienazionalizzate dell'elettricità e del gas). Trascurando quelle in favore di questienti di pubblica utilità, nonché quelle concesse agli enti locali, le rimanenti anti-cipazioni risultano aumentate di £ 9 milioni rispetto a £113 milioni nel trimestrecorrispondente del 1950-51 ed a £287 milioni nei dodici mesi dalla fine di novembre1950 alla fine di novembre 1951.
L'incremento nel saggio ufficiale di sconto ha avuto conseguenze internazionalidi particolare importanza. Il prezzo delle accettazioni a Londra non è più inferiorea quello di New York; e per quanto concerne il rendimento delle azioni, nel RegnoUnito il saggio medio è cresciuto dal suo precedente livello di 4,50-5% a circa 6,50%,per cui ora si ha un rapporto migliore con i rendimenti correnti del 6-7% negliStati Uniti e nel Canada. Un effetto ancora più importante potrà forse avere l'au-mento nel saggio d'interesse britannico ed è quello di arrestare l'esportazione, noninceppata da controlli valutari, di capitali verso il resto dell'area della sterlina; taleesportazione di capitali è ammontata a £700 milioni durante i quattro anni 1948—1951. Pur essendo buona parte di questi investimenti più che giustificati, un esodo dicapitali di tale entità può difficilmente essere consigliabile nelle attuali condizionied è, pertanto, necessario limitarlo con una politica monetaria più rigorosa.
Una difficoltà nel Regno Unito è, naturalmente, costituita dal fatto che le speseordinarie ed in conto capitali del governo centrale e degli enti locali, nonché i paga-menti effettuati dai fondi di assicurazioni sociali, ammontano a più del 40% del redditonazionale, mentre gli investimenti netti delle imprese private e delle persone fisiche,sembra non superino il 7% del reddito nazionale, percentuale evidentemente troppoesigua per sopportare da sola il complesso delle economie necessarie.
Un'altra difficoltà è rappresentata dal livello degli investimenti delleindustrie nazionalizzate, i quali hanno relegato nell'ombra gli investimentiprivati industriali e di altro genere, e non possono essere prontamente ridottinel quadro della nuova politica creditizia. Sul mercato dei capitali, l'industriaelettrica prese a prestito £ 1 4 8 milioni nel 1950 e l'industria del gas £ 7 3milioni nel 1951, mentre nell'aprile 1952 la prima emise un prestito peraltri £150 milioni. Le emissioni delle società britanniche private ammontarono,invece, a £108 milioni nel 1950 ed a £ 1 2 8 milioni nel 1951, importi chedimostrano come, per ristabilire l'equilibrio fra risparmi ed investimenti,non si possa fare assegnamento unicamente sulle restrizioni creditizie imposteall'economìa privata.
In F r a n c i a il sensibile aumento nei prezzi aveva rapidamente assorbitoi mezzi di pagamento esuberanti creati durante la guerra e col rinascere dellafiducia negli anni 1949-50, per un certo tempo, si potè persino incrementare
— 196
Francia: Variazioni
Classificazione
Aumento dei mezzi di pagamentoMoneta in circolazioneDepositi a vista
Totale . . . .
Var iaz ione nel le par t i te c o r r i -spondent i a l l 'aumento delmezzi di pagamentoOro e divise estere (')(')Credito allo stato (')Credito all'economiaAltre partite (al netto)
Totale . . . .
nel volume dei mezzi di pagamento.
19primo
semestre
50secondosemestre
19primo
semestre
51secondosemestre
1952primo
trimestre
miliardi di franchi francesi
+ 99+ 26
+ 125
+ 72+ 22+ 77— 46
+ 125
+ 190+ 101
+ 291
+ 66+ 80+ 89+ 56
+ 291
+ 109+ 86
+ 195
+ 10+ 32+ 162— 9
+ 195
+ 184+ 176
+ 360
— 219+ 166+ 386+ 27
+ 360
+ 37+ 5
+ 42
- 67 (>)+ 127+ 78- 96 O
+ 42
(') Le variazioni nominali in questa voce sono state rettificate in relazione a) alla rivalutazione delle riserve aureenell'agosto 1950, per un importo di fr.fr. 126 miliardi, di cui fr.fr. 77 miliardi sono stati utilizzati per ridurreil portafoglio dei buoni del Tesoro detenuto dalla Banca di Francia e b) ai fondi messi a disposizionedel Tesoro dal Fondo di Stabilizzazione dei cambi In base al prestito di $200 milioni ottenuto dal Tesoronegli Stati Uniti nell'agosto 1950.
(2) A partire dal 18 marzo 1952 il Fondo di Stabilizzazione aveva rimborsato integralmente il suo debito versola Banca di Francia e la situazione di quest'ultima non ne registra più le variazioni nella posizione valutaria.Il fatto, però, che il 18 marzo 1952 il Fondo venne addebitato per fr.fr. 41 miliardi verso l'U.E.P., rende proba-bile che la posizione netta in oro e valute estere sia peggiorata in misura considerevolmente superiore aquanto è indicato nella tabella; ciò spiegherebbe l'elevato ammontare delle "Altre partite".
i l l o r o v o l u m e a t t r a v e r s o u n ' e s p a n s i o n e d e l c r e d i t o , s e n z a c h e si v e r i f i c a s s e
a l c u n e f f e t t o i n f l a z i o n i s t i c o . M a e r a i n e v i t a b i l e c h e , a d u n c e r t o m o m e n t o ,
t a l i p o s s i b i l i t à si e s a u r i s s e r o e c i s i d o m a n d a s e q u e s t o p u n t o n o n v e n n e
e f f e t t i v a m e n t e r a g g i u n t o n e l l ' i n v e r n o 1 9 5 0 - 5 1 , d u r a n t e i l q u a l e i l c r e d i t o
c o m i n c i ò a d e s p a n d e r s i a d u n ritmo p a r t i c o l a r m e n t e r a p i d o .
E ' v e r o c h e fino a l m a r z o 1 9 5 1 l a fiducia v e n n e s o s t e n u t a d a l l ' a u m e n t o n e l l e
r i s e r v e d i o r o e d i v i s e e s t e r e ( c o m p r e s i i c r e d i t i i n u n i t à U . E . P . ) c h e c o s t i t u i v a u n a
d e l l e c a u s e d e l l ' i n c r e m e n t o n e i m e z z i d i p a g a m e n t o .
N e l l a p r i m a v e r a d e l 1 9 5 1 g l i e v e n t i a s s u n s e r o u n a n d a m e n t o m e n o f a v o r e v o l e : l a
b i l a n c i a c o m m e r c i a l e r e g i s t r ò u n c r e s c e n t e d i s a v a n z o e d il c r e d i t o b a n c a r i o u n r i t m o d ' e s p a n -
s i o n e p i ù r a p i d o . I l p e g g i o r a m e n t o d e l l a b i l a n c i a c o m m e r c i a l e c o n t i n u ò e , d o p o l ' a u m e n t o
d e i p r e z z i e s a l a r i s t a b i l i t o n e l l ' a u t u n n o ( v e d a s i p a g i n a 3 4 ) , i n u o v i c r e d i t i a l l ' e c o n o m i a
t o c c a r o n o l ive l l i a n c o r p i ù e l e v a t i e , p e r l a p r i m a v o l t a d o p o m o l t i a n n i , q u e l l i a c c o r -
d a t i a l l o s t a t o r a g g i u n s e r o i m p o r t i m o l t o n o t e v o l i , l ' a u m e n t o d i f r . f r . 128 m i l i a r d i
d u r a n t e i l t e r z o t r i m e s t r e , e s s e n d o s u p e r i o r e a q u e l l o r e g i s t r a t o t a n t o i n t u t t o i l 1 9 4 9
q u a n t o i n t u t t o i l 1 9 5 0 .
N o n è f ac i l e f a r e u n a n e t t a d i s t i n z i o n e f r a c r e d i t i a c c o r d a t i a l l ' e c o n o m i a e d a l l o
s t a t o ; l a t a b e l l a a l l a p a g i n a s e g u e n t e si b a s a s u l l e v a l u t a z i o n i d e l C o n s i g l i o n a z i o n a l e
p e r i l c r e d i t o , a l l e q u a l i s o n o s t a t i a g g i u n t i i f o n d i f o r n i t i a l T e s o r o p e r i l p r e s t i t o
a m e r i c a n o d e l l ' a g o s t o 1 9 5 0 .
N e l c o r s o d e l l ' a u t u n n o d i v e n n e e v i d e n t e c h e s a r e b b e s t a t o n e c e s s a r i o
i n a s p r i r e l a r e g o l a m e n t a z i o n e q u a l i t a t i v a e q u a n t i t a t i v a d e l c r e d i t o e d a l l ' o t -
t o b r e i " l i m i t i m a s s i m i d i r i s c o n t o " d e l l e b a n c h e p r e s s o l a B a n c a d i F r a n c i a
e d i " m i n i m i " d e l l e r i s e r v e l e g a l i v e n n e r o c o n t r o l l a t i o g n i g i o r n o ( e n o n , c o m e
— 197 —
F r a n c i a : C r e d i t o a l lo s t a t o .
Classificazione
Banca di Franc iaAnticipazioni, eccContropartita del prestito americano*Portafoglio di titoli pubblici . . . .
Totale per la Banca di Francia.
A l t r e banchePortafoglio di titoli pubblici . . . .
Depos i t i nei con t i pos ta l i epresso i l Teso ro
Totale
1948
F
1949
ine
1950 1951Marzo1952
miliardi di franchi francesi
763
110
873
243
160
1.276
768
141
909
279
209
1.397
70549
123
877
308
237
1.422
74270
186
998
327
295
1.620
80370
228
1.101
343
303
1.747
* Questo prestito è stato concesso in dollari S.U. che furono cambiati In franchi francesi dal Fondo di Stabiliz-zazione del cambi, il quale continuò a tenere all'estero gli importi in dollari. Il Consiglio nazionale per il cre-dito afferma, in una nota alla sua Relazione per il 1950, che l'importo rappresentava effettivamente più un mezzoper finanziare il Tesoro che un aumento nelle riserve valutarie, ma non ha apportato la corrispondente rettificanelle sue tabelle statistiche.
p r i m a , s o l t a n t o a l l a fine d e l m e s e ) . D ' a l t r a p a r t e , i l t o t a l e c o m p l e s s i v o d e i
l i m i t i m a s s i m i d i r i s c o n t o v e n n e a u m e n t a t o d a c i r c a f r . f r . 2 9 0 a 5 0 0 m i l i a r d i .
P a r a l l e l a m e n t e f u r o n o a d o t t a t e a l t r e m i s u r e r e s t r i t t i v e , c o m e è g i à s t a t o
ricordato n e l l ' I n t r o d u z i o n e a q u e s t a R e l a z i o n e ( p a g i n a 3 4 ) .
1. I l s a g g i o d i s c o n t o v e n n e a u m e n t a t o , i n d u e t e m p i , d a l 2 , 5 0 a l 4 % e v a r i a -
z i o n i p a r a l l e l e , m a d i m i n o r e e n t i t à , f u r o n o a p p o r t a t e n e g l i a l t r i s a g g i a d d e b i -
t a t i d a l l a B a n c a d i F r a n c i a . L e a l t r e b a n c h e a u m e n t a r o n o , d i c o n s e g u e n z a , i
p r o p r i s a g g i .
2 . L a c e s s i o n e d i e f fe t t i a l l a B a n c a d i F r a n c i a c o n l a c l a u s o l a d i r i a c q u i s t o ( " c e s -
s i o n i i n p e n s i o n e " ) fu l i m i t a t a a l 1 0 % d e l m a s s i m o r i s c o n t a b i l e n o r m a l e d i
c i a s c u n a b a n c a e d i n a g g i u n t a a l s a g g i o d i s c o n t o , v e n n e f i s sa to u n i n t e r e s s e
s p e c i a l e d e l l ' 1 , 5 0 % .
3 . I l l i m i t e , o l t r e i l q u a l e p e r i c r e d i t i c o m m e r c i a l i è n e c e s s a r i a l ' a u t o r i z z a z i o n e
p r e v e n t i v a d e l l a B a n c a d i F r a n c i a , fu a u m e n t a t o d a fr . fr . 1 0 0 a 5 0 0 m i l i o n i ,
i n c l u d e n d o p e r ò i n q u e s t o u l t i m o i m p o r t o a n c h e g l i s c o n t i ( c h e c o s t i t u i s c o n o d i
g r a n l u n g a l a m a g g i o r p a r t e d e l c r e d i t o c o m m e r c i a l e ) . O l t r e a l i m i t a r e i l finan-
z i a m e n t o c a m b i a r i o , c o n q u e s t a m i s u r a d i v e n n e p o s s i b i l e e s e r c i t a r e u n m i g l i o r e
c o n t r o l l o s u i m a g g i o r i p r e n d i t o r i d i p r e s t i t i .
Q u e s t e m i s u r e m o s t r a r o n o b e n p r e s t o i l o r o e f f e t t i , m a i n p a r i t e m p o
si p r e s e n t ò u n s e r i o p e r i c o l o d o v u t o a l c r e s c e n t e d i s a v a n z o d e l T e s o r o , c h e
n e l f e b b r a i o 1 9 5 2 f u c o s t r e t t o a c h i e d e r e u n ' a n t i c i p a z i o n e d i r e t t a a l l a B a n c a
d i F r a n c i a . I l 2 9 f e b b r a i o , i n r i s p o s t a a l l a r i c h i e s t a , i l G o v e r n a t o r e d e l l a
B a n c a d i F r a n c i a a f f e r m ò c h e l a B a n c a , i n v i a d ' e c c e z i o n e , e r a d i s p o s t a a d
a c q u i s t a r e b u o n i d e l T e s o r o p e r u n i m p o r t o m a s s i m o d i f r . f r . 2 5 m i l i a r d i ,
m a , n e l l o s t e s s o t e m p o , e g l i f e c e r i l e v a r e , a n o m e d e l l a B a n c a , c h e u r g e v a n o
riforme d i e f f e t t o i m m e d i a t o e d a l u n g o r e s p i r o p e r s a l v a r e q u a n t o r i m a n e v a
d e l c r e d i t o g o d u t o d a l p a e s e , n o n c h é d e l l e s u e r i s e r v e d i o r o e v a l u t e e s t e r e .
E q u a n d o , c o m e ricordato n e l l ' I n t r o d u z i o n e , n e l l a p r i m a v e r a d e l 1 9 5 2 , s i
— 198 —
formò un nuovo governo, venne, infatti, adottata tutta una serie di prov-vedimenti.
Anche in I t a l i a lo scoppio del conflitto in Corea provocò forti pressioniinflazionistiche ed una perdita di divise estere, in parte dovuta ad unafuga di capitali. Ma, quando nell'autunno 1950 ebbe inizio la corsa agliacquisti delle merci, la Banca d'Italia ricusò di accettare un'espansioneeccessiva di credito per soddisfare la nuova domanda da parte di importatoried altri. Nella primavera dell'anno successivo il ribasso dei prezzi dellematerie prime sui mercati internazionali si ripercosse immediatamente inItalia e, nel secondo semestre del 1951, si verificò un fortissimo aumentonelle riserve valutarie del paese (in parte dovuto ad un nuovo afflusso dicapitali).
L'acquisto di divise estere con fondi forniti dalla Banca d'Italia contribuì percirca la metà all'incremento nei mezzi di pagamento registrato nel 1951, mentrel'altra metà fu dovuta alla normale espansione del credito. Nel 1951, come negli anniprecedenti, una parte notevole dei crediti concessi dal sistema bancario fu tratta darisorse genuine derivanti da un accrescimento dei depositi a risparmio, come si puòrilevare dalla seguente tabella.
I t a l i a : V a r i a z i o n i nei mezzi di p a g a m e n t o .
Classificazione
Variazione nei mezzi di paga-mento e nei depositi a risparmioCircolazione monetaria (')Depositi a vista (2)
Totale mezzi dì pagamentoDepositi a risparmio
Totale complessivo
Variazione nelle partite corri-spondenti:Oro e divise esteraVariazioni nei fondi di contropartita,
aumento (—)Credito all'economia:
Banca d'ltalia(3)Altre banche (")Amministrazione postale
Totale
Credito allo stato:Banca d'Italia (s)Altre banche«Amministrazione postale
Totale
Altre voci (al netto)
Totale complessivo
1948 1949 1950 1951
miliardi di lire
+ 194+ 271
+ 465+ 379
+ 844
+ 163
— 53
+ 9+ 346+ 24
+ 379
+ 76+ 195+ 137
+ 408
— 53
+ 844
+ 72+ 238
+ 310+ 371
+ 681
+ 258
— 135
+ 46+ 324+ 15
+ 386
— 2+ 69+ 161
+ 228
— 56
+ 681
+ 131+ 139
+ 270+ 314
+ 584
+ 61
+ 122
+ 49+ 266+ 30
+ 345
— 78+ 70+ 148
+ 140
— 84
+ 584
+ 133+ 282
+ 415+ 247
+ 662
+ 222
+ 41
— 19+ 366+ 54
+ 401
— 60+ 105+ 65
+ 110
— 112
+ 662
(1) Inclusi biglietti, monete metalliche, vaglia ed assegni.(2) Esclusi i conti correnti postali.(3) Compresi i risconti e le anticipazioni alle banche.(') Inclusi i crediti concessi in valute estere (lire 39 miliardi nel 1951).(5) Conto corrente del Tesoro presso la Banca d'Italia.(') Inclusi gli investimenti in buoni del Tesoro sottoscritti tramite la Banca d'Italia.
— 199 —•
A partire dal 1948 il Tesoro ha cessato di indebitarsi verso la Banca d'Italia,essendo il disavanzo complessivo di cassa interamente coperto dal risparmio postale,dalle sottoscrizioni ai buoni del Tesoro e dalle assegnazioni di fondi di contropartita.Dopo il 1950, il Tesoro ha accumulato un saldo creditore sul suo conto corrente pressola Banca d'Italia; questo ammontava a lire 188 miliardi nel febbraio 1952, in seguitoal successo riportato dall'emissione del prestito speciale destinato all'assistenza e rico-struzione delle zone alluvionate.
Il fatto che la Banca d'Italia abbia posto un freno all'espansione creditizia nonsignifica che l'economia sia stata privata dei fondi necessari al suo sviluppo. L'espan-sione della produzione agricola ed industriale (quest'ultima alla fine del mese di marzo1952 era di circa il 40% superiore al livello prebellico) è stata finanziata non conmetodi inflazionistici, ma con il risparmio genuino investito attraverso le banche odil mercato di capitali.
Italia: Finanziamenti effettuati nel 1948-51.
Classificazione
Finanziamenti al lo statoBanche e conti postali (')Sottoscrizioni a titoli stataliSvincoli di fondi di contropartita (•) . . . .
Totale
Finanziament i a l l 'economiaBanche e conti postali (')Istituti speciali di credito (»)Emissioni sul mercato dei capitali:
obbigazioniazioni
Svincoli di fondi di contropartita
Totale
Totale complessivo . .
1948 1949 1950 1951
miliardi di lire
40811373
594
37945
248631
565
1.159
2286556
349
38656
1089026
666
1.015
14098
234
472
34559
336511
513
985
11065
241
416
40160
7806
554
970
(') Per particolari, vedasi tabella precedente.(2) Questi svincoli a favore del Tesoro servirono ampiamente a finanziare le spese per Investimenti, in piccola
parte anche dell'economia privata. Non è, tuttavia, possibile dare dati separati per questi ultimi.(3) Concedono principalmente crediti a medio ed a lungo termine.
L ' e m i s s i o n e s p e c i a l e d i b u o n i n o v e n n a l i d e l T e s o r o a l 5 % , e f f e t t u a t a
p e r finanziare l a r i p a r a z i o n e d e i d a n n i p r o d o t t i d a l l e a l l u v i o n i , d i e d e u n
a p p o r t o d i l i r e 1 2 2 m i l i a r d i i n d a n a r o f r e s c o , o l t r e a l i r e 2 5 m i l i a r d i d i
c o n v e r s i o n i d i b u o n i o r d i n a r i d e l T e s o r o . E s s e n d o d i v e n u t a l a d o m a n d a d i
c r e d i t o m e n o i n t e n s a , i l g o v e r n o p o t è , n e l m a g g i o 1 9 5 2 , r i d u r r e l ' i n t e r e s s e
s u l l e n u o v e e m i s s i o n i d i b u o n i a n n u a l i d e l T e s o r o d a l 4 , 5 0 a l 4 % e n e l l o
s t e s s o t e m p o l a B a n c a d ' I t a l i a d i m i n u ì d a l 4 , 7 5 a l 4 , 2 5 % i l s a g g i o c o r r i s p o s t o
s u i d e p o s i t i o b b l i g a t o r i c h e l e b a n c h e d e v o n o e f f e t t u a r e i n a d e m p i m e n t o
a l l e d i s p o s i z i o n i s u l l e r i s e r v e m i n i m e .
L a S v i z z e r a , c o m e l ' I t a l i a , p o t è e s i m e r s i d a l l ' a u m e n t a r e i s a g g i d ' i n t e -
r e s s e d o p o l o s c o p p i o d e l c o n f l i t t o i n C o r e a ; m a i n q u e s t o p a e s e n o n c i f u
a l c u n a n e c e s s i t à d i i m p o r r e r e s t r i z i o n i d r a s t i c h e s u l c r e d i t o b a n c a r i o ; i l
— 200 —
Svizzera: A lcune voci di b i lancio della Banca Nazionale(e oro detenuto dalla Confederazione).
Fine
1949
1950 giugno
dicembre . . . .
1951 giugno
dicembre . . . .
Confedera-zione
Oro
Banca Nazionale
Attivo
Oro edollari Effetti Anticipa-
zioni
Passivo
Bigliettiin
circolazioneDepositi a
vista
milioni di franchi svizzeri
269495387278278
6.5006.5346.2326.2106.231
8273
170149248
3124853959
4.5664.2834.6644.4684.927
1.7312.2021.7731.8101.529
r i s p a r m i o i n t e r n o f u a d e g u a t o a l f a b b i s o g n o e l e a m p i e r i s e r v e d i o r o e
v a l u t e e s t e r e n o n s u b i r o n o c h e u n a r i d u z i o n e d e l 7 % n e l p r o v v e d e r e l e
d i v i s e e s t e r e r i c h i e s t e d a l l ' a u m e n t a t o d i s a v a n z o c o m m e r c i a l e .
L e a n t i c i p a z i o n i e g l i s c o n t i c o n c e s s i d a l l a B a n c a N a z i o n a l e a u m e n t a r o n o
d i f r . s v . 9 1 m i l i o n i n e i d o d i c i m e s i s u c c e s s i v i a l l o s c o p p i o d e l c o n f l i t t o i n
C o r e a , m a q u e s t o i m p o r t o v e n n e q u a s i i n t e r a m e n t e u t i l i z z a t o p e r finanziare
l e r i s e r v e s p e c i a l i c o s t i t u i t e d a g l i i m p o r t a t o r i . N e l l o s t e s s o p e r i o d o s i r e g i s t r ò ,
t u t t a v i a , u n a d i m i n u z i o n e d i c i r c a f r . s v . 4 8 0 m i l i o n i n e l l e r i s e r v e d i c a s s a
d e l l e b a n c h e c o m m e r c i a l i e d i l m e r c a t o d e i c a p i t a l i d i v e n n e u n p o c o p i ù t e s o ,
p e r c u i i l r e n d i m e n t o d e l l e o b b l i g a z i o n i g o v e r n a t i v e s a l ì d a l 2 , 2 7 a l 2 , 9 3 % .
N e l 1951 i cred i t i a c c o r d a t i d a l l e b a n c h e , s p e c i a l m e n t e q u e l l i conces s i s o t t o f o r m a
di a n t i c i p a z i o n i , a u m e n t a r o n o n o t e v o l m e n t e . F u r o n o a d o t t a t e a l c u n e m i s u r e , n o n t a n t o
p e r s a l v a g u a r d a r e l a l i q u i d i t à d e l l e b a n c h e , q u a n t o p i u t t o s t o p e r d i m i n u i r e l ' in tens i tà
d e l " b o o m " a l l ' i n t e r n o d e l p a e s e , s p e c i a l m e n t e n e l l ' e d i l i z i a . I n b a s e a d u n c o s i d d e t t o
" g e n t l e m a n ' s a g r e e m e n t " , c o n c l u s o fra l a B a n c a N a z i o n a l e , d a u n a p a r t e , e l e b a n c h e
e d a l tr i inves t i t or i , d a l l ' a l t r a , i l finanziamento d e l l a c o s t r u z i o n e d i case d i a b i t a z i o n e
Svizzera: Bilancio di cinquantadue banche.*
Fine
1949
1950 giugno .
dicembre
1951 giugno .
dicembre
A t t i v o
Cassa EffettiAnticipa-
zioniPrestiti
ipotecari Titoli
P a s s i v o
Passivitàa
vista
Depositivincolati
ed arisparmio
Certifi-cati,ecc.
milioni di franchi svizzeri
1.337
1.555
1.104
1.074
1.186
2.345
2.191
2.383
2.360
2.321
4.117
4.168
4.674
4.983
5.224
8.291
8.4698.684
8.876
9.134
2.184
2.392
2.263
2.361
2.348
5.111
5.432
5.298
5.508
5.428
7.027
7.269
7.566
7.695
8.028
4.893
4.878
4.895
5.088
5.243
Comprende le banche cantonali, diciotto banche commerciali e sette Casse di risparmio.
— 201 —
doveva essere limitato al 70% del costo; contemporaneamente gli enti pubblici furonoinvitati a ridurre i loro programmi di costruzioni o di ripartirli su un periodo ditempo più lungo di quanto precedentemente progettato. La Confederazione adottò,inoltre, nell'ottobre 1951 un progetto col quale si incoraggiavano le imprese commer-ciali a costituire "riserve per il caso di crisi". Nel caso che le imprese investano partedei loro utili in titoli pubblici, impegnandosi ad utilizzarli soltanto in caso di un'even-tuale crisi, l'imposta federale pagata su questa parte di utili verrà loro rimborsataall'atto dell'utilizzo.
In A u s t r i a si è avuto un aumento dei prezzi inflazionistico e quasisenza soste sin dalla fine della guerra e nel 1951 si raggiunse un punto in cuila fiducia nello scellino fu seriamente scossa, perché i prezzi aumentavanomolto più rapidamente dei mezzi di pagamento (prova di un aumentonella velocità di circolazione). I depositi a risparmio non registrarono alcunincremento nell'anno; in dicembre ammontavano a scellini 2.275 milioni, cioèerano inferiori all'importo pre-bellico, sebbene i prezzi fossero A u s t r i a : Mezzi di p a g a m e n t o7-8 volte più elevati. e d e p o s i t i a r i s p a r m i o .
Nel 1951, i crediti concessi dallebanche all'economia aumentarono discellini 4.513 milioni (ossia del 42%),di cui scellini 2.716 milioni (cioè piùdi metà) vennero riscontati dallaBanca Nazionale. Due terzi di questorisconto (per un importo di circascellini 1.800 milioni) rappresenta-vano tuttavia la rimessa di fondi dicontropartita ad aziende industrialitramite il sistema bancario. I creditipuramente commerciali aumenta-rono di scellini 2.706 milioni e diquesto importo scellini 900 milioni fu-rono riscontati dalla Banca Nazionale.
Fine
1937 . . .
1948 . . .
1949 . . .
1950 . . .
1951 . . .
1952 marzo
Mezzi di pagamento
Bigliettiin
circola-zione
Depositia vista
(esclusala Banca
Nazionale)
Totale
Depositia
risparmio
milioni di scellini
944
5.635
5.721
6.349
8.032
8.222
947
4.783
5.988
7.271
8.899
8.990
1.891
10.418
11.709
13.620
16.931
17.212
2.450
1.272
1.670
2.198
2.275
2.729
A u s t r i a : A lcune voci di b i lancio del la Banca Nazionale. (1)
Fine di
1949 . . .1950 . . .1951 . . .1952 marzo
At t i vo
Oro ediviseestere
Effetticommerciali
Buonidel Tesoro
Passivo
Depositi deglienti pubblici
liberi bloccati (2)
Bigliettiin circola-
zione
Depositiliberi di
altrebanche
milioni di scellini
194500634764
154809
1.7101.341
2.0891.9492.2102.257
1.222988581293
1.1451.8411.4691.696
5.7216.3498.0328.222
454429539313
(') In base al sistema adottato per l'utilizzo dell'aiuto E.R.P., in Austria gli svincoli dei fondi di contropartitavanno a diminuire il credito della banca verso lo stato; in pari tempo, la banca aumenta di un importocorrispondente il suo "limite" per il risconto dei crediti di ricostruzione. Le variazioni in queste due partite,entrambe escluse dalla tabella, sono approssimativamente equivalenti.
(2) Inclusi i fondi di contropartita non ancora utilizzati.
— 202 —
Nella primavera del 1951 il governo concluse due accordi con le banche com-merciali, contemplanti restrizioni qualitative più severe, nonché l'osservanza di certirapporti di liquidità. Nell'ottobre 1951 venne concluso un altro accordo, in base alquale l'aumento negli impegni doveva essere limitato al 70% di quello dei depositi;ma da tale limitazione furono esclusi i crediti relativi alla ricostruzione, alleesportazioni ed al finanziamento dei raccolti. L'accordo fu seguito da discussioni concer-nenti le facilitazioni di risconto da concedere alle singole banche ed il 6 dicembre1951 la Banca Nazionale aumentò il saggio di sconto dal 3,50 al 5%. I crediti perlaricostruzione e qualche altra forma speciale di credito continuarono a fruire dei pre-cedenti, e più bassi saggi, ma a parte questa eccezione vi fu un generale incrementonei saggi addebitati; quello per i crediti bancari comuni, comprese le spese, giunseal 9,50-10%. Il 1° gennaio 1952 le banche aumentarono anche i saggi d'interessesui depositi, specialmente (dal 2 al 4,50%) per i depositi a più lungo termine.
Si è passati all'azione anche in altri settori: nell'autunno venne concordatoun ribasso volontario nei prezzi (vedasi capitolo III) e gli stanziamenti in bilancioper investimenti furono ridotti o, in alcuni casi, bloccati, fino alla ottenuta dispo-nibilità delle relative risorse (vedasi capitolo Vili) . Non si può ancora giudicaredell'effetto delle misure più recenti, i mutamenti nella politica creditizia essendo avve-nuti soltanto verso la fine del 1951, ma i dati ora disponibili sull'ammontare delcredito accordato, sui movimenti dei prezzi e sulla situazione valutaria, indicano ilconseguimento di notevoli risultati.
Germania occidentale:Variazioni nei mezzi di pagamento.
Classificazione
Variazione in :Circolazione monetaria
Totale dei mezzi di pagamento.
Depositi vincolati ed a risparmio edaltri fondi a lungo termine ricevuti
Totale
Variazione i n :Oro e divise estereFondi di contropartita(')Crediti netti all'economia!2)Crediti netti ad enti pubblici C) . . .Partite diverse
Totale
19primo
semestre
>0secondosemestre
19primo
semestre
51secondosemestre
TotaleIn esserealla finedel 1951
milioni di DM
+ 382+ 102
+ 484
+ 2.860
+ 3.344
— 508— 238+ 3.229+ 946— 85
+ 3.344
+ 242+ 1.289
+ 1.531
+ 2.599
+ 4.130
— 625+ 104+ 4.612+ 479— 440
+ 4.130
+ 100+ 420
+ 520
+ 1.815
+ 2.335
+ 886— 75+ 1.407+ 292— 175
+ 2.335
+ 1.021+ 1.216
+ 2.237
+ 2.775
+ 5.012
+ 1.176+ 52+ 4.633— 499— 350
+ 5.012
8.8019.788
18.589
16.686
35.275
1.592— 1.186
25.328 O— 1.502 (s)
11.043
35.275
(') Aumento (—) o diminuzione (+) nel saldo netto dei fondi di contropartita depositati presso il sistema dibanche centrali. I fondi svincolati per investimenti sono inclusi negli "altri fondi a lungo termine" ed Icrediti corrispondenti nei "crediti all'economia" e "crediti agli enti pubblici".
(2) Aumento nei crediti concessi'all'economia dalle banche commerciali, come indicato neiiatabeila alla pagina seguente,più i crediti accordati all'economia da istituti per il credito rateale, dal sistema postale, dal "Kreditanstaltfür Wiederaufbau", dalla "Finanzierungs A .G . " e dal sistema di banche centrali, meno l'aumento nei depositiper licenze d'importazione presso il sistema di banche centrali.
(3) Nel totale complessivo dei crediti concessi agli enti pubblici è incluso un piccolo importo di crediti accor-dati all'economia dal sistema di banche centrali. La voce "crediti ad enti pubblici" è negativa, perché iloro depositi erano superiori ai crediti ottenuti.
(4) Crediti concessi agli enti pubblici dagli istituti menzionati nella nota (2), più i profitti della zecca affluential governo, meno l'aumento nei depositi degli enti pubblici (comprese le autorità alleate), ma esclusi i fondidi contropartita.
— 203 —
Nell'Introduzione (pagine 7-9) si è accennato alle misure creditizieadottate dalla Germania occidentale nell'autunno 1950 e nella primavera1951 ed al successo riportato da questi ed altri provvedimenti nel conseguirein breve tempo un'eccedenza nelle partite correnti della bilancia dei paga-menti.
Siccome la produzione tedesca è cresciuta ad un ritmo rapido (l'indiceper la produzione industriale registra un incremento del 20% fra il 1950ed il 1951) era logico attendersi ad una espansione nel volume del credito edi ciò va tenuto conto nell'apprezzare l'importanza del rallentamento nel-l'espansione creditizia verificatosi nella primavera e nell'estate del 1951.
Nei quattro mesi (dal luglio all'ottobre) successivi allo scoppio del con-flitto in Corea, i crediti a breve termine aumentarono al veloce ritmo dioltre D M 400 milioni al mese e i crediti bancari complessivi all'economia,a quello di quasi DM750 milioni mensili. Grazie, specialmente, alle restri-zioni imposte, questo aumento venne gradualmente ridotto a soli D M 41milioni al mese nel bimestre marzo-aprile 1951. Dopo questa data l'incremento
G e r m a n i a o c c i d e n t a l e :
V a r i a z i o n i m e n s i l i nei c r e d i t i a c c o r d a t i a l l ' e c o n o m i a ed a l l o s t a t o .
Periodo
1949
1950 primo semestre . . .luglio-ottobre . . . .novembre-dicembre .
1951 gennaio-febbraio . .marzo-aprilem a g g i o - g i u g n o . . . .luglio-agosto . . . .settembre-ottobre . .novembre-dicembre .
1952 gennaio-febbraio . .
To ta le del creditoin essere al29 febbraio 1952(in milioni di DM) . . .
Crediti accordati all'economia dal
a breve termine (')
Creditilordi
Depositiper
licenzed'importa-
zione
Creditinetti(dopo
detrazionedei depositiperimporta-
zioni)
e banche cc
a medioe a lungo
termine
ìmmerciali
Totale (2)
Crediti <allo
dallebanche
commer-ciali
accordatistato
dalsistema
dellebanche
centrano
media mens i le , in milioni di DM
+ 394
+ 238+ 439+ 330
+ 275— 486+ 151+ 218+ 203+ 627
+ 491
16.011
+ 2
4+ 33+ 145
+ 106— 178+ 251+ 32— 389— 32
— 1
—
+ 392
+ 242+ 406+ 185
+ 169— 308— 100+ 186+ 592+ 659
+ 492
16.011
+ 117
+ 240+ 340+ 352
+ 245+ 349+ 238+ 226+ 220+ 275
+ 176
8.832
+ 509
+ 482+ 746+ 537
+ 414+ 41+ 138+ 412+ 812+ 934
+ 668
24.843
+ 53
+ 59+ 8— 16
+ 43+ 61+ 74+ 153+ 236— 56
+ 79
2.605
+ 28
+ 134— 2— 1
— 31— 162+ 211+ 2— 382+ 167
— 271
644
(') Come elemento di riferimento per poter giudicare della misura effettiva In cui ì crediti a breve termine furonoconcessi è preferibile considerare gli importi al netto e non quelli al lordo, perché i "depositi per licenzed'importazione", ripristinati nell'autunno del 1950 e di nuovo sospesi nell'autunno del 1951, vennero finan-ziati dagli importatori principalmente con i crediti addizionali a breve termine ottenuti dalle banche. Latabella indica, pertanto, oltre all'importo lordo, l'ammontare dei crediti che rimane dopo la detrazione del-l'aumento nei depositi per licenze d'importazione, avvicinandosi esso maggiormente all'importo effettivo delcredito utilizzato per gli scopi ordinari dell'economia.
(2) Esclusi i crediti (per la massima parte conferiti in base ad assegnazioni di fondi di contropartita) accordati,in misura considerevole, dal "Kreditanstalt für Wiederaufbau"; essendo il loro aumento abbastanza regolarel'inclusione di questi crediti non modificherebbe di molto le variazioni di tendenza indicate dalla tabella.
(3) Compreso un piccolissimo importo concesso all'economia.
— 204 —
netto dei crediti concessi all'economia salì di nuovo e col conseguimentodi un saldo attivo nella bilancia dei pagamenti, la Bank deutscher Länderentrò in possesso di notevoli quantità di divise estere (inclusi i crediti inunità di conto U.E.P.), il che contribuì all'espansione dei mezzi di pagamento.
Nel secondo semestre del 1951, il volume dei crediti all'economia aumentò quasinella stessa proporzione che nel periodo corrispondente del 1950, ma nella secondametà del 1951 la situazione di bilancio era più favorevole, con il risultato che iltotale dei crediti netti accordati agli enti pubblici diminuì di circa DM 500 milioni,mentre un aumento di DM 770 milioni nei depositi a risparmio andò ad aggiungersiall'aumento di altri fondi a lungo termine.
Nei primi mesi del 1952 l'espansione creditizia sembrava essersi lievementerallentata e la situazione della bilancia dei pagamenti tedesca rimaneva favorevole.In considerazione di ciò, la Bank deutscher Länder decise, il 28 maggio 1952, diridurre il saggio di sconto dal 6 al 5% e di variare corrispondentemente gli altrisaggi.
Una difficoltà che tuttora rimane è la mancanza di un vero mercato dei capi-tali: per un certo tempo uno degli ostacoli alla formazione di tale mercato è statal'incertezza circa il meccanismo dell'imposta speciale destinata a ripartire le perditee gli oneri derivanti dalla guerra ("Lastenausgleich"), ma esso è stato eliminato conla pubblicazione della relativa legge nel maggio 1952. Un'altra difficoltà è costituitadal saggio massimo legale, fissato nel 5% per i prestiti a lungo termine. All'osservan-za di questo limite non sono però vincolati i governi dei Länder, per cui inmaggio la Baviera fece un'emissione di buoni del Tesoro all'8%, con un rendimentoeffettivo di circa il 9%, emissione che si considera abbia riportato un grande successo,avendo raggiunto i DM 160 milioni.
Il Belgio fu il secondo paese (dopo la Danimarca) ad aumentare ilsaggio di sconto (nel settembre 1950) dopo lo scoppio del conflitto in Coreaed il primo a ribassarlo di nuovo nel 1951 (luglio). Nella relazione dellaBanca Nazionale del Belgio per il 1951 si afferma:
"E* bene di non fissare alcuna norma generale a favore di una politicadi danaro a "buon mercato" o di danaro "caro", ma di applicare ciascunadi esse, a seconda delle circostanze."
Nel settembre 1950 il saggio di sconto venne aumentato dal 3,25 al 3,75%;quando il saggio fu nuovamente ribassato nell'anno successivo, fu in un primo tempo(in luglio) portato al 3,50% e poi al 3,25% (in settembre).
Fu il notevole movimento espansionistico nel commercio estero del paese - tantonelle importazioni quanto nelle esportazioni - a provocare una domanda estremamenteforte di nuovi crediti nell'autunno 1950; come si può rilevare dalla tabella alla paginaseguente, la Banca Nazionale fu costretta ad aumentare i crediti accordati all'economiaed, in pari tempo, ad attingere ai suoi averi di oro e divise estere per far fronte aldisavanzo iniziale (l'eccedenza non toccò il, suo massimo che nell'autunno del 1951).
Il grafico indica la stretta correlazione fra importazioni e crediti concessi al-l'economia dal sistema bancario; durante la seconda metà del 1950 entrambe le par-tite aumentarono di circa un terzo; si registrò un ulteriore aumento, tanto nelle esporta-zioni quanto nelle importazioni durante i primi tre mesi del 1951; sia le une sia lealtre diminuirono sensibilmente durante l'estate, per aumentare di nuovo nell'ottobre.
— 205
Belgio: Alcune voci di bilancio della Banca Nazionale.
Ammontare a fine mese
At t i voOro e divise estere (al netto) . . . .Crediti accordati
(a) Credito allo stato(b) Credito consolidato verso lo
stato(e) Credito agli enti pubblici . . .(d) Credito all'economia
Totale dei crediti . .
Attivo complessivo (2)
PassivoDepositi speciali contro crediti verso
l'U.E.PFondi di contropartitaCircolazione monetaria
Passivo complessivo (2)
1949
dicembre
19
giugno
50
•" dicembre
1
marzo
151
dicembre
miliardi di franchi belgi
40,3
6,3
35,03,14,4
48,7
97,9
0,487,9
97,9
38,7
5,0
34,93,45,2
48,5
95,3
0,087,3
95,3
35,20)
4,1
34,94,5
11,7
55,3
99,7
0,088,6
99,7
36,7
0,6
34,92,1
12,6
50,1
94,5
0,086,0
94,5
50,2
6,5
34,91,89,2
52,4
111,7
5,11,0
95,0
111,7
(') Nell'agosto 1950 l'ammontare nominale delle riserve auree fu aumentato di fr.belgi 4,3 miliardi, di modo chela diminuzione effettiva nelle riserve durante l'anno supera di questo ammontare la cifra riportata nellatabella.
(2) Incluse le partite varie.
Belgio: Credito all'economia, importazioni e bilancia commerciale(dati mensili, in miliardi di franchi belgi).
1 9 5 0 1 9 5 1 1 9 5 2
30
25.
i i i i ! i i i i i
I m p o r t a z i o n i V /
Bilancia commerciale >s.
I I I I I I I I I I
S .
1 1 1 1 1 1 1 1 1 1
+5
N91-BS.1 9 5 0 1 9 5 9 5 2
-5
— 206 —
La principale preoccupazione della Banca Nazionale è stata quella di combattereogni espansione creditizia suscettibile di mettere in pericolo la stabilità monetariae lo ha fatto con la sua politica dell'interesse e con altri mezzi (per esempio, ridu-cendo le scadenze massime per il risconto di efFetti relativi al commercio di importazione).
Una difficoltà particolare è sorta in seguito al crescente avanzo nell'Unioneeuropea dei pagamenti. Allo scopo di raddrizzare tale situazione, la Banca Nazionaleincominciò, nell'autunno 1951, a scoraggiare il rifinanziamento delle importazioniprovenienti dall'area del dollaro, mentre facilitava il risconto degli effetti relativialle importazioni provenienti dai paesi dell'U.E.P. Inoltre, in base ad un accordoconcluso nel marzo 1951, la Banca Nazionale aveva già limitato il suo impegno afinanziare i crediti verso l'U.E.P. a fr.belgi 10.066 milioni (escluse le anticipazionitemporanee concesse e rimborsate durante lo stesso mese). Questo limite fu raggiuntonel settembre 1951 e l'ulteriore aumento del credito nei conti dell'U.E.P. vennefinanziato in parte dal Tesoro belga ed in parte bloccando il 5% dei proventi degliesportatori belgi. Alla fine dell'anno questi ultimi due sistemi finanziavano fr.belgi5,1 miliardi del credito complessivo del Belgio verso l'U.E.P., ammontante a fr.belgi15,2 miliardi. All'inizio del 1952, il persistere dell'eccedenza verso l'U.E.P. richiedendomisure ancora più drastiche, si dispose il blocco di una maggiore aliquota dei pro-venti dalle esportazioni.
Belgio: Saggio ufficiale di sconto.
Nel 1951 il complesso dei mezzi di pagamento aumentò del 9%, ossia di circala stessa percentuale dell'aumento medio dei prezzi (all'ingrosso ed al minuto con-siderati globalmente). L'espansióne nel volume del credito all'economia fu modestadurante il 1951 (in confronto alla notevole espansione nella seconda metà dell'annoprecedente), ma si registrò un incremento abbastanza notevole nel credito concessoagli enti pubblici.
Belgio: Credito accordato dal sistema bancario.
Fine
19481949
1950 giugno . .dicembre .
1951 marzo . .dicembre .
Credito all'economia
BancaNazionale Altri Totale
Credito agli enti pubblici
BancaNazionale Altri Totale
miliardi di franchi belgi
5,94,4
5,211,7
12,69,2
21,422,7
23,824,3
25,027,6
27,327,1
29,036,0
37,636,8
8,49,4
8,48,7
2,78,4
33,634,2
35,534,8
36,338,9
42,043,6
43,943,5
39,047,3
N e l 1951 i c o r s i d e l l e a z i o n i s a l i r o n o d i c i r c a i l 3 5 % , m e n t r e , n e l c o m p l e s s o ,
v i fu u n a l i e v e d i m i n u z i o n e n e l l e q u o t a z i o n i d e i t i t o l i s t a t a l i .
— 207 —
Big l ie t t i in c i rco laz ione.
Paese
Finegiugno1939
dicembre1947
dicembre1949
dicembre1950
dicembre1951
milioni di unità monetarie nazionali
dicembre1951
indice subase 100 nelgiugno 1939
Austr ia . . . .Belgio . . . .Danimarca . .Finlandia . . .Francia . . . .Germania occ.Grecia . . . .Irlanda . . . .Islanda . . . .
ItaliaNorvegia . . .Paesi Bassi. .Portogallo . .Regno Unito .Spagna . . . .Svezia . . . .Svizzera . . .Turchia . . .
Canada ('). . .Stati Uniti. . .
Argentina . .Bolivia . . . .Brasile . . . .CileColombia . . .Costarica . . .Ecuador. . . .Guatemala . .Messico . . .Paraguay(10). .PerùSalvador . . .Uruguay . . .Venezuela. . .
Egitto . . . .Israele . . . .IndiaIrakIran
Unione delSud Africa.
Australia . . .Nuova ZelandaGiappone . . .
900(')22.212
4462.200
122.6119.1158.002
1612
21.533(6)475
1.0452.096499
13.53601.0591.729211
2136.489
1.128301
4.8038665728648
318
1131591
21
1.8464
893
194816
2.490
4.326(2)80.374
1.64125.162
920.831
973.60948
107794.988C)
2.0883.1448.7521.350
26.0142.8954.383
888
1.04627.464
5.3461.848
20.3994.067
29887
33830
1.76243
69954
241606
138
12.38835
6.905
66205
52219.142
5.72187.890
1.62729.606
1.278.2117.698(4)
1.858.61354
1841.057.0470
2.3083.1498.4561.322
27.6453.2874.566
890
1.11026.116
10.1282.547
24.0455.744
476109357
362.262
89883
65297814
16650
11.065("33
5.984
68240
59355.312
6.34988.599
1.70934.383
1.560.5618.232(4)
1.887.06057
1971.174.223(6)
2.3972.9928.5261.358
31.6613.5134.664
962
1.13726.187
13.2583.432
31.2057.047
463108471
372.798
1391.034
73361798
18473
11.633(13
356.737
76272
62422.063
8.03294.9671.817
44.7741.841.608
9.243(4)2.198.494
62198
.302.374(«)2.6593.0379.3621.438
36.2394.0904.9271.138
1.19127.552
17.7044.157
35.3178.83752311445039
3.330231
1.20882350*871
201100
11.411 (")32
6.479
8632469
506.385
893(3)428407
2.0351.502
101?)27.473
3811.5896.048
5602904472882680386285540
559425
1.5691.379
7351.020
911412700496
1.0461.878(«)1.067
557384653(")
972
618749726
447683445
20.335
Novembre 1951.') 7 marzo 1938. (2) 7 dicembre 1947.') Per la Bank deutscher Länder in DM.) Confronto con la circolazione di biglietti della "Reichsbank" e della "Rentenbank" in giugno 1939.) Inclusi i biglietti di stato e, dal 1947 anche i biglietti emessi dalle Autorità militari alleate. (') Fine dicembre 1941.
") Confronto con fine dicembre 1941.(*) Non compresi i biglietti detenuti come riserva dalle banche affiliate.
C) Biglietti e monete metalliche. (") Fine dicembre 1939.((°j Biglietti e monete metalliche.(") Esclusi i biglietti dell'India circolanti nel Pakistan.
C) Confronto con il 7 marzo 1938.
(") Confronto con fine dicembre 1939.
— 208 —
Dopo aver adottato gradatamente misure per eliminare l'eccessivaliquidità, retaggio della guerra (vedasi pagina 54) la banca centrale deiPaesi Bassi, seguì una politica creditizia flessibile: il 26 settembre 1950essa aumentò il saggio di sconto dal 2,50 al 3 % e nell'aprile 1951 lo portòal 4%. Grazie al programma di riabilitazione finanziaria ed alle altre misureadottate, l'equilibrio venne ristabilito (vedasi pagina 12) e, la situazione neipagamenti esteri continuando ad essere soddisfacente, nel gennaio 1952 laNederlandsche Bank decise di riportare il saggio di sconto dal 4 al 3,50%.Nell'aprile successivo la Banca annunciò la temporanea sospensione delle misurerestrittive sul credito introdotte all'inizio del 1951.
Anche i saggi a lungo termine furono influenzati dallo sviluppo della situazionecreditizia. Nel primo semestre 1950, i prestiti comunali e provinciali rendevano ancorapoco più del 3% (cioè presso a poco quanto i titoli statali); ma, in seguito al ri-basso nelle quotazioni, il rendimento aumentò a circa il 4% verso la metà del 1951ed al 4,50% nel secondo semestre dello stesso anno. Alcuni enti locali emisero nuovitipi di prestiti portanti un saggio d'interesse relativamente basso all'inizio e crescentefino alla scadenza,- tipo di prestito ritenuto particolarmente adatto a risparmiatoridesiderosi di percepire redditi più elevati nella loro vecchiaia.
I mezzi di pagamento, dopo una forte riduzione nel 1950, subirono un aumentoancor più forte nel 1951. La variazione netta per l'intero 1951 è da attribuirsi princi-palmente al minore aumento nel saldo dei fondi di contropartita; ma i due semestridell'anno vanno considerati separatamente.
Paesi Bassi: Variazioni nei mezzi di pagamento.
Classificazione
Variazioni nei mezzi di pagamentoe deposit i vincolatiCircolazione monetariaDepositi a vista
Totale mezzi di pagamento .
Depositi vincolati
Totale . . .
Variazioni nelle attivitàcorrispondentiOro e divise estereSaldo dei fondi di contropartita,
aumento (—)Credito ad enti pubblici*Credito all'economia privataSvincolo di saldi bloccatiAltre partite (al netto)
Totale . . .
1949 19501951
primo I secondosemestre | semestre anno
milioni di fiorini
— 58+ 278
+ 220
— 4
+ 216
+ 429
— 690+ 122+ 160+ 90+ 105
+ 216
— 159— 312
— 471
+ 10
— 461
+ 275
— 1.375+ 267+ 455+ 94— 177
— 461
— 119— 191
— 310
+ 159
— 151
— 515
— 320+ 448+ 180+ 7+ 49
— 151
+ 191+ 330
+ 521
+ 226
+ 747
+ 738
— 186+ 198+ 57+ 3— 63
+ 747
+ 72+ 139
+ 211
+ 385
+ 596
+ 223
— 506+ 646+ 237+ io— 14
+ 596
* Crediti ad enti pubblici ed allo stato; questi ultimi furono trascurabili nel 1949 e nel 1950, ma ammontaronoa fiorini 25 milioni nel primo semestre del 1951 ed a fiorini 184 milioni nel secondo.
P e r p o t e r f a r f r o n t e a l c o s p i c u o d i s a v a n z o c o m m e r c i a l e s v i l u p p a t o s i n e l s e c o n d o
s e m e s t r e d e l 1 9 5 0 e d a g g r a v a t o s i n e i p r i m i m e s i d e l 1 9 5 1 , i n c o n s e g u e n z a d i u n
p e g g i o r a m e n t o n e i t e r m i n i d i p a g a m e n t o , l a N e d e r l a n d s c h e B a n k d o v e t t e r i c o r r e r e
a v e n d i t e d i o r o e d i v i s e e s t e r e d i t a l e a m p i e z z a d a c o m p e n s a r e a b b o n d a n t e m e n t e
— 209 —
l'espansione di certe altre partite e specialmente del credito allo stato. Nel secondosemestre dell'anno, si verificò, invece, il contrario: l'incremento nelle divise estereassunse proporzioni tali da compensare qualsiasi altra influenza e provocare un sensibileaumento nei mezzi di pagamento.
Nel gennaio 1952, una nuova legge sul "controllo del sistema creditizio", attribuìalla Nederlandsche Bank, fino al 1955, poteri più o meno corrispondenti a quelli cheessa aveva esercitato sin dalla fine della guerra e che le erano stati conferiti con prov-vedimenti d'emergenza. La legge non contiene alcuna disposizione dettagliata, mada facoltà alla banca di controllare la creazione di nuovi istituti di credito, di sor-vegliare la concessione di credito e di fissare le norme generali di liquidità e sol-vibilità.
Fra i paesi nordici, la D a n i m a r c a è l'unico che subì un peggiora-mento nelle ragioni di scambio (vedasi tabella a pagina 10) ; ed è, inoltre,il paese che adottò le misure di politica creditizia più energiche per rista-bilire la difficile situazione della sua bilancia dei pagamenti. Le linee gene-rali di questa politica sono già state esposte a pagine 10-11. Il saggio disconto venne aumentato in due tempi dal 3,50 al 5 % e, nel marzo 1951,i quattro partiti politici più importanti diedero il loro consenso ad un ulte-riore inasprimento tributario ed all'aumento del risparmio obbligatorio.
Nel primo semestre del 1951, durante il quale fu necessario attingere alleriserve di oro e divise estere, i mezzi di pagamento diminuirono (come nel 1950) ;nella seconda metà dell'anno, invece, l'afflusso di valute estere fu uno dei principalifattori del rinnovato espandersi della liquidità del sistema bancario.
D a n i m a r c a : F a t t o r i i n f l u e n t i s u l l a l i q u i d i t à .
Classificazione
Oro e divise estere (al netto)Incassi relativi all'aiuto Marshall . . . .Depositi per licenze d'importazione . .Operazioni per conto dello stato . . .Varie
Totale . . .
1949 1950primo
semestre
1951
secondosemestre
anno
milioni di corone danesi
+ 297— 580
+ 341+ 31
+ 89
— 306— 430
+ 359+ 27
— 350
— 84— 203— 199+ 305+ 63
— 118
+ 283— 202— 63+ 239— 13
+ 244
+ 199— 405— 262+ 544+ 50
+ 126
C o m e si p u ò r i l e v a r e d a l l a t a b e l l a c h e p r e c e d e ( c o m p i l a t a i n b a s e a i d a t i
e s t r a t t i d a l r a p p o r t o a n n u a l e d e l l a B a n c a N a z i o n a l e d i D a n i m a r c a ) , l e o p e r a z i o n i
p e r c o n t o d e l l o s t a t o ( i n a m p i a m i s u r a c o n n e s s e a l r i m b o r s o d i d e b i t i ) h a n n o p r o v o -
c a t o , n e l 1951 c o n s i d e r a t o g l o b a l m e n t e , u n i n c r e m e n t o s o s t a n z i a l e n e l l a l i q u i d i t à ,
s u p e r i o r e a l l ' i n f l u e n z a r i d u c e n t e d e l l ' a c c u m u l a z i o n e n e t t a d e i f o n d i d i c o n t r o p a r t i t a .
L a c i r c o l a z i o n e c a r t a c e a , r i m a s t a p r e s s o c h é i n v a r i a t a n e g l i a n n i 1 9 4 6 ^ 1 9 , a u m e n t ò
n e l 1951 d e l 6 % e d il m o d e r a t o i n c r e m e n t o n e i d e p o s i t i , r e g i s t r a t o n e g l i u l t i m i
a n n i , è d a a t t r i b u i r s i i n t e r a m e n t e a l l ' a u m e n t o n e i d e p o s i t i v i n c o l a t i e d a r i s p a r m i o .
L ' e s p a n s i o n e n e l l e a n t i c i p a z i o n i è s t a t a p u r e r a l l e n t a t a , l ' a u m e n t o d i c i r c a c o r . d a n .
7 0 0 m i l i o n i n e l 1 9 4 9 e 1 9 5 0 e s s e n d o s i ridotto a c i r c a c o r . d a n . 5 0 0 m i l i o n i n e l 1 9 5 1 .
I l r e n d i m e n t o d e i t i t o l i p u b b l i c i n o n r e d i m i b i l i a u m e n t ò d a l 4 , 5 0 % n e l l u g l i o
1 9 5 0 , a l 5 , 4 5 % n e l s e t t e m b r e 1 9 5 1 , m a d o p o q u e s t a d a t a si c o n s t a t ò u n a l i e v e
— 210 —
ripresa nei corsi. Nell'autunno 1951 vennero ripristinate certe facilitazioni relative alrisconto dei crediti accordati all'edilizia (come è stato esposto a pagina 11), ma nelsuo rapporto annuale per il 1951 la Banca Nazionale afferma che il tempo non èancora maturo per un generale aumento della liquidità.
La più parte dei paesi europei, nel 1950-51, subì un peggioramentonelle ragioni di scambio che ha richiesto energiche misure e sacrifici perevitare cospicui saldi passivi nella bilancia dei pagamenti (sebbene in Fran-cia e nel Regno Unito l'influenza di queste difficoltà sia stata differitadall'utilizzo delle scorte di merci importate). Per la F i n l a n d i a e la S v e -z i a , la rapida espansione nei prezzi verificatasi dopo lo scoppio del con-flitto coreano migliorò notevolmente le ragioni di scambio (vedasi a pagina 10)e la N o r v e g i a non registrò alcun peggioramento; inoltre, la situazione dellabilancia dei pagamenti di tutti questi paesi - specialmente della Norvegia -fu considerevolmente migliorata dai maggiori proventi dai noli. Fino ad uncerto punto, questi paesi si trovarono nelle stesse condizioni di quelli pro-duttori di materie prime, nel senso che anch'essi videro aumentare improv-visamente i loro proventi dall'estero. In seguito all 'abbondante afflusso didivise estere, l'adozione di una politica restrittiva del credito non vennepiù ritenuta molto urgente, ma il raddoppiamento dei prezzi dei principaliprodotti esportati e dei noli, sebbene a breve scadenza molto vantaggiosoper la bilancia dei pagamenti, diede origine a serie tendenze inflazionistiche,alle quali, come è stato rilevato dal Governatore della Norges Bank nellasua relazione per il 1951, non venne sempre prestata la necessaria attenzione.
" I l problema consiste nel sapere su quali variazioni le autoritàfinanziarie e monetarie si dovrebbero basare per determinare la loropolitica. Finora hanno di solito seguito i mutamenti nell'equilibrioesterno. Cosi si faceva nel periodo della base aurea e così si è fattonel 1951-52, in Gran Bretagna, Paesi Bassi, Danimarca e Francia.Sembra che i sintomi precursori che si manifestano nell'economiainterna non attirino altrettanta attenzione, almeno nella fase iniziale."
In Norvegia ed in Svezia, si era fatto grande assegnamento sul bloccodei prezzi e dei salari, integrato da sovvenzioni destinate ad impedire l'au-mento del costo della vita, da avanzi di bilancio e dal controllo direttosugli investimenti, ma con un relativamente modesto sostegno da partedella politica monetaria. Quando i prezzi cominciarono a crescere, dopo cheil "boom" coreano ebbe intensificato l'effetto al rialzo delle svalutazionimonetarie, ci si rese conto che sarebbe stato troppo costoso il mantenerei prezzi pressoché al loro precedente livello, per cui fu necessario aumen-tare in misura notevole i prezzi di importanti prodotti che influiscono diret-tamente sul costo della vita e, quindi, sui salari.
Nel 1951, la N o r v e g i a registrò un saldo attivo nella bilancia deipagamenti (vedasi capitolo IV) e potè accrescere le riserve nette di oroe divise estere di cor.norv. 217 milioni, ma questo incremento non fu unelemento decisivo per gli sviluppi della situazione creditizia durante l'anno,
— 211 —
i quali devono essere considerati congiuntamente all'impiego dell'aiuto Marshallper ridurre l'eccessiva liquidità ereditata dalla guerra (vedasi capitolo I I ) .All'inizio del 1951 le riserve di cassa delle banche (compresi i loro portafoglidi buoni del Tesoro, ormai quasi nulli) si erano ridotte ad un livello alquale la loro capacità a concedere prestiti era destinata a ridursi ed i saggid'interesse a tendere al rialzo. Il rendimento delle obbligazioni governativeera già aumentato dal 2,54 al 2,68% nel secondo semestre del 1950. Dataquesta situazione, le autorità, allo scopo di aumentare la liquidità, adot-tarono due misure, che compensarono ampiamente l'effetto deflazionisticodell'incessante accumulazione dei fondi di contropartita:
1. Nel marzo 1951 venne svincolato un importo di cor.norv. 510 milioni, rap-presentante il residuo dei depositi bloccati presso la Norges Bank durante lariforma monetaria del 1945 (vedasi la tabella).
2. Nel maggio 1951, un ulteriore importo di cor.norv. 400 milioni fu trasferitodal "conto occupazione" ad un conto speciale da utilizzarsi per fornire fondialle banche statali. Queste banche, che svolgono una funzione attiva nel finan-ziare l'edilizia, non erano più in grado di emettere obbligazioni a bassi saggid'interesse, per cui si decise che ricevessero fondi direttamente dalla Norges Bank.
Nei casi in cui i fondi forniti alle banche statali servirono per la concessionedi crediti, essi produssero naturalmente anche un aumento della liquidità delle altrebanche. Complessivamente, nel 1951, le banche commerciali e le Casse di risparmioaumentarono i loro averi liquidi da cor.norv. 989 a 1.334 milioni; ed i depositi avista, che erano lievemente diminuiti negli anni precedenti, salirono, nello stesso annoda cor.norv. 2.185 a cor.norv. 2.707 milioni.
Norvegia: A lcune voci di b i lancio del la Banca di Norvegia.
Fine
19471948194919501951
Attivo
Oro(')
Diviseestere
(al netto)Conto
occupa-zione
Passivo
Fondidi
contro-partita
Altridepositistatali
Contibloccati
Bigliettiin circola-
zione
Depositidelle
banchenorvegesi
milioni di corone norvegesi
185185185185185
56729873
117334
8.0947.9247.1146.2026.202
197317355898
3.0793.0851.6181.245
952
847750580515
2.0882.1592.3082.3972.659
1.309818
1.324739
1.038
(') A partire dal 1940 la riserva aurea è stata calcolata in base al prezzo di cor.norv. 4.960 al chilogramma dioro fino. Alla fine del 1951, il prezzo effettivo dell'oro, corrispondente alla parità F.M.I, per la corona, eradi cor.norv. 8.038 al chilogramma; il valore reale della riserva era, pertanto, di cor.norv. 300 milioni circa.
(2) Compreso l'"oro detenuto provvisoriamente", ammontante a cor.norv. 57 milioni alla fine del 1951.
C o n q u e s t a e s p a n s i o n e d i l i q u i d i t à , fu a r r e s t a t o l ' a u m e n t o d e i s a g g i d ' i n t e r e s s e
e d u r a n t e l a s e c o n d a m e t à d e l l ' a n n o i l r e n d i m e n t o d e l l e o b b l i g a z i o n i s t a t a l i r i m a s e
s t a b i l e a t t o r n o a l 2 , 7 8 % .
I n S v e z i a n e l l ' u l t i m o t r i m e s t r e d e l 1 9 5 0 s i c o n s t a t ò l a n e c e s s i t à d i
a b o l i r e i l b l o c c o d e i p r e z z i e s a l a r i . F r a i l s e t t e m b r e 1 9 5 0 e d i l s e t t e m b r e
1 9 5 1 i p r e z z i a l l ' i n g r o s s o a u m e n t a r o n o p i ù d e l 3 0 % e d i l c o s t o d e l l a v i t a
d i c i r c a i l 2 0 % , m e n t r e i p r e z z i d e l l e e s p o r t a z i o n i s a l i r o n o d i c i r c a i l 7 0 %
— 212 —
e quelli delle importazioni del 2 2 % ; è, quindi, evidente che le influenzeesterne (trasmesse attraverso i tassi di cambio esistenti) costituirono unadelle principali cause dell'aumento nei prezzi.
Oltre ad altre misure adottate per diminuire la pressione inflazionistica (fracui i dazi sulle esportazioni, la limitazione dei permessi di costruzione ed un'impostasugli investimenti) vennero apportate alcune modificazioni nella politica monetaria,le più importanti delle quali furono l'aumento del saggio di sconto ed una tempo-ranea sospensione della politica di sostegno del mercato dei titoli statali; il rendi-mento di questi titoli venne gradatamente portato dal 3 al 3,50% circa. Ma le auto-rità decisero allora di limitare gli investimenti privati, mediante un sistema di "per-messi" ed un'imposta speciale, cioè con metodi atti ad impedire un ulteriore aumentonei saggi d'interesse e, conseguentemente, nei costi dell'edilizia. Infatti, il Consigliod'amministrazione della Riksbank dichiarò nella primavera 1951 che la Banca sarebbeintervenuta per impedire qualsiasi aumento nei saggi d'interesse dell'intensità verifi-catasi nell'autunno precedente. Nello stesso tempo venivano inasprite le disposizionirelative al minimo legale delle riserve di cassa.
La Riksbank si trovò di fronte al seguente dilemma: il parlamento le avevaraccomandato di impedire un ulteriore incremento nei saggi d'interesse, ma deside-rava altresì che venisse impedita qualsiasi indebita espansione creditizia. Per risolvereil problema, la Riksbank propose una legge che le permettesse di regolare il livellodei saggi d'interesse e di emettere obbligazioni sul mercato e ciò anche nei casi incui il volume del credito fosse sottoposto a restrizioni. Nei primi mesi del 1952 laRiksbank strinse un accordo con le banche commerciali e con altri istituti finanziari(Casse di risparmio, compagnie di assicurazione, ecc.) sui princìpi da osservarenell'accordare i diversi tipi di credito; ed allo scopo di assicurare un utile ragione-vole alle banche si convenne che il servizio del debito pubblico avrebbe emessodelle obbligazioni con scadenza di 3-5 anni al 2,75-3%, nelle quali investire i fondiche, in seguito alle restrizioni creditizie, rimanessero inoperosi a deposito presso laRiksbank.
Ma questi fondi inoperosi non erano molto abbondanti. Vero è che nel tardoautunno 1951 e nei primi mesi del 1952 la liquidità delle banche era notevolmentemigliorata per l'afflusso di divise estere, provocato dal saldo attivo registrato nellabilancia dei pagamenti (fatto che persino permise alla Riksbank di disporre di partedel suo portafoglio di obbligazioni senza aumentare il rendimento oltre il 3,50%);ma dopo un periodo di pesanti prelievi tributari, il mercato si tese sensibilmentenella primavera, l'epoca in cui bisognava inoltre far fronte alla normale eccedenzastagionale di importazioni. Si levarono persino voci ammonitrici contro l'adozione"troppo improvvisa" delle restrizioni sul credito all'economia privata.
Le due tabelle seguenti mettono in rilievo il rapido aumento dei crediti e deimezzi di pagamento nei due anni precedenti.
Svezia: Credito all'economia. (')
Fine
1948194919501951
Crediticommerciali
(')
Prestiti concessi
Banchecommerciali
Casse dirisparmio Totale
miliardi di corone svedesi
2,83,03,64,3
5,15,15,55,8
4,44,85,15,4
9,59,8
10,611,2
(') Esclusi I crediti all'economia, di importo relativamente modesto, concessi direttamente dalla Riksbank.(2) Compresi effetti, anticipazioni in conto corrente e crediti documentati.
— 213 —
I crediti commerciali aumentarono, nel 1951, nella stessa proporzione del1950, cioè di circa il 20%.
I mezzi di pagamento si accrebbero di oltre il 40 % fra il 1947 ed il1951. Anche i depositi vincolati ed a risparmio continuarono, per fortuna, asalire ed una parte notevole del risparmio genuino venne investito tramite ilsistema bancario.
Svezia: Mezzi di pagamento e depositi a risparmio.
Fine
1947194819491950 . . . . .1951
Aumentodurante i l :
19501951
Bigliettiin
circolazione
Depositi a vista
Banchecommerciali
Casse dirisparmio
postaliTotale
Totalemezzi
dipagamento
Depositivincolati
ed arisparmio
miliardi di corone svedesi
2,93,13,33,54,1
+ 0,2+ 0,6
1,91,91,82,02,4
+ 0,1+ 0,5
1,01,11,21,31,8
+ 0,1+ 0,5
2,93,03,03,34,2
+ 0,3+ 1,0
5,86,16,36,88,3
+ 0,5+ 1,5
11,912,513,814,516,0
+ 0,7+ 1,5
L a F i n l a n d i a r i t r a s s e b e n e f i c i a n c o r a m a g g i o r i d e l l a S v e z i a d a l
m i g l i o r a m e n t o n e l l e r a g i o n i d i s c a m b i o r i s u l t a n t e d a l l a e n o r m e p r e p o n d e r a n z a
d e l l e g n o e p r o d o t t i d e r i v a t i n e l l e s u e e s p o r t a z i o n i ; n e l l a s e c o n d a m e t à d e l
1951 si co l se l ' o p p o r t u n i t à , o f f e r t a d a l " b o o m " n e l l e e s p o r t a z i o n i , p e r e l i -
m i n a r e p r a t i c a m e n t e o g n i r i s c o n t o d e l l e b a n c h e c o m m e r c i a l i p r e s s o l a b a n c a
c e n t r a l e e p e r r a f f o r z a r e l e r i s e r v e m o n e t a r i e .
A p a r t i r e d a l l ' e s t a t e 1 9 5 0 l a d o m a n d a d i c r e d i t o e r a a u m e n t a t a n o t e -
v o l m e n t e e l ' a m m o n t a r e d e l c r e d i t o c o n c e s s o d a l l e b a n c h e c o m m e r c i a l i sa l ì
d i u n t e r z o f r a i l g i u g n o 1 9 5 0 e d i l g i u g n o 1 9 5 1 .
Finlandia: Crediti e depositi bancari.
Fine
1949 die.
1950 giug.die.
1951 giug.sett,die.
Creditidelle
banchecommer-
ciali
Depositi
Depositi a vista
Banchecommer-
ciali
Casse dirisparmio Totale
Depositi vincolati ed a risparmio
Banchecommer-
ciali
Casse dirisparmioe sistema
postale
Totale
miliardi di marchi finlandesi
57,2
62,667,4
84,482,685,6
23,3
25,324,5
32,832,942,8
2,1
2,22,2
2,42,72,9
25,4
27,526,7
35,235,545,7
31,1
33,436,6
38,541,946,7
47,6
49,453,6
58,862,470,6
78,7
82,890,2
97,3104,4117,2
— 214 —
II 1° ottobre 1950 le banche commerciali aumentarono del 2% i loro saggiattivi ed il 3 novembre la Banca di Finlandia innalzò il saggio di sconto dal 5,75al 7,75%. Ciò nonostante, il ricorso delle banche alla Banca di Finlandia continuavaa crescere ed i risconti raggiunsero il livello senza precedenti di marchi fin. 17,3miliardi nella terza settimana del giugno 1951.
Allo scopo di dominare una situazione che cominciava a diffondere un cre-scente nervosismo, nel maggio 1951 si decise di bloccare salari e prezzi interni finoal settembre (il tempo necessario per elaborare un programma) e la Banca di Fin-landia invitò le banche ad aderire alla norma tradizionale, secondo la quale i lororisconti non avrebbero dovuto superare l'ammontare del capitale e delle riserve diciascuna di esse, ammonendo che le banche le quali non avessero ridotto il risconto allivello richiesto entro la fine di settembre, avrebbero dovuto chiedere l'autorizza-zione per ogni concessione di credito superiore ai marchi fin. 500.000.
Finlandia: Alcune voci di bilancio della Banca di Finlandia.
Fine
1949 dicembre
1950 giugnodicembre
1951 giugnosettembredicembre
Attivo
Cambiali delTesoro Risconti Altri prestiti
interni
Oro e diviseestere
(al nefto)
Passivo
Biglietti incircolazione
miliardi di marchi finlandesi
22,0
19,819,7
9,720,58,7
2,4
3,16,9
15,63,90,02
15,8
16,213,9
17,111,712,0
— 4,0
— 0,2+ 0,1
+ 4,0+ 14,3+ 31,3
29,6
31,334,4
39,742,344,8
G r a z i e a l c o n s i d e r e v o l e a f f lusso d i d i v i s e e s t e r e d o v u t o a l l ' e c c e d e n z a d i e s p o r -
t a z i o n i e c a u s a d i u n n o t e v o l e i n c r e m e n t o n e i d e p o s i t i , l e b a n c h e p o t e r o n o f a r f r o n t e
a l l a d o m a n d a d e l l a B a n c a N a z i o n a l e e p e r s i n o ridurre q u a s i a z e r o i l o r o risconti
v e r s o l a f i ne d e l 1 9 5 1 . M a n o n s a r e b b e r o s t a t e i n g r a d o d i f a r c i ò , s e n o n si fos-
s e r o t r a t t e n u t e d a l l ' e s p a n d e r e u l t e r i o r m e n t e i l o r o c r e d i t i ( n o n o s t a n t e l ' a u m e n t o d e i
p r e z z i n e l t e r z o t r i m e s t r e d e l l ' a n n o ) .
N e l l ' a u t u n n o u n n u o v o g o v e r n o p o t è i n i z i a r e u n p r o g r a m m a d i s t a b i l i z z a z i o n e ,
c o m p r e n d e n t e i l c o n t r o l l o s u g l i i n v e s t i m e n t i ( s p e c i a l m e n t e n e l l ' e d i l i z i a ) , l ' e s t e n s i o n e d e i
d a z i s u l l e e s p o r t a z i o n i , a l c u n e r i d u z i o n i n e i c o n t r i b u t i p e r il m a n t e n i m e n t o d e i p r e z z i
p o l i t i c i e l a s t a b i l i z z a z i o n e d e i s a l a r i i n r a p p o r t o a d u n n u o v o i n d i c e d e l c o s t o d e l l a
v i t a c o n b a s e o t t o b r e 1951 = 1 0 0 . L ' e f f e t t o d i q u e s t e m i s u r e v e n n e r a f f o r z a t o d a u n
a u m e n t o n e l l e e n t r a t e d i b i l a n c i o ( i n p a r t e u t i l i z z a t o p e r r i d u r r e l ' a m m o n t a r e d e l l e
c a m b i a l i d e l T e s o r o d e t e n u t e d a l l a B a n c a d i F i n l a n d i a ) e d a u n r i b a s s o n e i p r e z z i
i n u n p r i m o m o m e n t o l i m i t a t o a l l e i m p o r t a z i o n i , m a e s t e sos i , s u c c e s s i v a m e n t e , a n c h e
a l l e e s p o r t a z i o n i . Q u e s t i d u e f a t t o r i c o n ' r i b u i r o n o , s e n z a d u b b i o , a d i m i n u i r e i l p e -
r i c o l o , n e l s e t t o r e d e l c r e d i t o , d i s f a v o r e v o l i e f fe t t i d e l l a r i d u z i o n e d e l s a g g i o
u f f i c i a l e d i s c o n t o d a l 7 , 7 5 a l 5 , 7 5 % , s e g u i t a , n e l g e n n a i o 1 9 5 2 , d a u n r i b a s s o
d e l 2 % n e i s a g g i a t t i v i d e l l e b a n c h e c o m m e r c i a l i . I n f a t t i , d o p o l ' a u t u n n o d e l 1 9 5 1 ,
i p r e z z i si s o n o s t a b i l i z z a t i , p e r l a p r i m a v o l t a i n q u a s i t r e a n n i .
— 215 —
Dopo quasi vent'anni di saggi d'interesse bloccati si è verificato unmutamento decisivo nel corso degli ultimi due anni; è d i v e n t a t a p r a t i c an o r m a l e f a re a n c o r a u n a v o l t a uso de i c l a s s i c i s t r u m e n t id e l l a p o l i t i c a m o n e t a r i a ed, in particolare, delle variazioni nei saggid'interesse. Fu tuttavia necessario che la situazione molto critica creatasi dopolo scoppio del conflitto in Corea, scuotesse dalle menti degli uomini le ideepreconcette - per non dire i pregiudizi profondamente radicati - di cui erandivenuti schiavi. Ma, nella situazione venutasi a creare, coloro nei qualirisiede il potere di decidere, si accorsero improvvisamente di disporre dipochissimi mezzi energici, capaci di influire sull'economia nel suocomplesso e che in una situazione d'emergenza sarebbe stato stolto il tra-scurare ciò che nel passato si era dimostrato un utile strumento di po-litica economica.
L ' e s p e r i e n z a acquisita durante gli ultimi anni può essere condensatanelle seguenti osservazioni :
1. I mutamenti nella politica monetaria non sono certamente stati gliunici fattori che hanno influito sugli avvenimenti, ma le opinioni ap-paiono abbastanza concordi sui buoni risultati conseguiti. Il problemadegli effetti ultimi non rappresenta più una questione unicamente teo-rica, perché attualmente gli effetti della politica monetaria possonoessere osservati ed analizzati in molti paesi ed in situazioni notevol-mente diverse. Non c'è dubbio che gli aumenti nei saggi d'interesseabbiano frenato gli aumenti dei prezzi e contribuito a ristabilire l'equi-librio nelle bilance dei pagamenti.
2. Un'altra importante esperienza è data dal fatto che i più elevati saggid'interesse non hanno avuto le terribili conseguenze spesso preconizzate.Il livello dell'occupazione operaia ha continuato a crescere e le diffi-coltà sorte in qualche industria, ad esempio in quella tessile, nonhanno avuto alcun rapporto con la politica creditizia generale, essendopiuttosto il riflesso dell'atteggiamento del pubblico dopo un periodo dispese eccessive a prezzi elevati.
3. Non si può, infine, affermare che gli incrementi nel livello dei saggid'interesse abbiano aperto la via ad una nuova èra di danaro "caro" .Solo in pochi casi si sono dovuti aumentare i saggi di sconto oltre il4 %, che (in termini assoluti) non è certo un saggio elevato. Un avve-nimento recente di grande interesse è stato, inoltre, l'attenuazione deicontrolli qualitativi sul credito negli Stati Uniti e nel Canada ed ilribasso del saggio di sconto dei seguenti paesi: Belgio, Finlandia, PaesiBassi e Germania occidentale. Ancora recentemente, mentre si stavadiscutendo l'adozione di una politica creditizia più severa, si affermavache, una volta introdotte le restrizioni creditizie, sarebbe stato molto dif-ficile, a "boom" terminato, attenuarle e ci si sarebbe trovati di fronte alpericolo di una recessione. I recenti avvenimenti hanno dimostrato nonsolo che le restrizioni creditizie possono essere attenuate con la stessa
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rapidità con cui sono state adottate, ma che le autorità sono prontee disposte ad agire in tal modo non appena le circostanze lo permet-tano (ad esempio, in seguito ad un miglioramento nella bilanciadei pagamenti), senza attendere il verificarsi delle crisi disastrose contanta leggerezza profetizzate, un anno dopo l'altro, sin dalla fine dellaguerra.
Il più grande vantaggio della politica monetaria è probabilmente laf l e s s i b i l i t à con la quale essa può essere adeguata ad un repentino muta-mento della congiuntura. Se è lecito trarre una conclusione dai tentativi,compiuti dopo la guerra per dirigere l'economia mediante controlli diretti,basati su previsioni di lunga portata e piani annuali, non è tanto il fattoche tali previsioni si sono dimostrate errate, quanto piuttosto la constata-zione che esse possono venire sconvolte da importanti mutamenti di menofacile previsione e valutazione, i quali influiscono sulle premesse puramenteeconomiche (ad esempio, gli effetti prodotti dalla situazione politica) e cheanche gli elementi psicologici agiscono in modo troppo rapido e violentoper essere previsti o neutralizzati dai metodi macchinosi sui quali si è fatto asse-gnamento; soltanto una politica più flessibile, suscettibile di essere modifi-cata, se necessario, più volte in un anno, può offrire l'opportunità, di abbi-nare una stabilità a breve scadenza ad un progresso economico a lungotermine.
Per quanto i risultati della politica monetaria siano stati importanti,bisogna, tuttavia, attirare l'attenzione su d u e p u n t i d e b o l i , a causa deiquali la politica del credito è stata, finora, meno efficace di quanto avrebbepotuto essere.
Innanzi tutto, in troppi paesi i m e r c a t i de i c a p i t a l i sono ancorapoco sviluppati e questo fatto sta diventando un grandissimo ostacolo orache l'aiuto economico estero è stato ridotto. Infatti, è più difficile impedirel'inflazione quando il sistema bancario non è sostenuto da un mercato deicapitali che funzioni adeguatamente, perché l'esperienza dimostra che intale situazione l'economia si rivolge alle banche commerciali non soltantoper il suo fabbisogno di capitali d'esercizio, ma, se le proprie risorse nonbastano, anche per i finanziamenti a lungo termine. Finanziando gli inve-stimenti a medio ed a lungo termine, le banche corrono seri rischi; perchépur ricevendo depositi a risparmio, che si presume siano fondi a lungo ter-mine, una parte considerevole di questi depositi può essere praticamenteritirata a vista (e, incidentalmente, costituire la base di una pericolosaespansione di potere d'acquisto). Rischi di questo genere vengono evitati segli investimenti sono finanziati dal mercato dei capitali. Un altro vantaggioè rappresentato dal fatto che qualora le emissioni sul mercato siano troppocospicue e rapide, i saggi d'interesse aumentano e gli imprenditori divengonomeno propensi ad impegnarsi in emissioni di obbligazioni a lungo termine,con elevati saggi d'interesse che non possono essere modificati prima dellascadenza delle obbligazioni, e preferiscono chiedere prestiti alle banche acondizioni più o meno aderenti alla situazione del mercato.
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Attualmente, per fortuna, ci si sta rendendo conto dell'importanza diristabilire mercati dei capitali che funzionino adeguatamente ed in parecchipaesi sono state studiate o introdotte modificazioni allo scopo di facilitareil ristabilimento di mercati dei capitali attivi.
In secondo luogo, il s i s t e m a c r e d i t i z i o i n t e r n a z i o n a l e non fun-ziona ancora come dovrebbe. Gli erano già stati inferri alcuni duri colpinegli anni successivi al 1930, quando furono bloccati persino i crediti con-cessi per scopi puramente commerciali, per non parlare di tutte le contra-rietà subite dagli investitori stranieri. Dopo la guerra, l'applicazione dei con-trolli valutari rese in molti casi tecnicamente difficile la concessione deicrediti da un mercato all'altro. I metodi normali dei finanziamenti inter-nazionali furono allora parzialmente sostituiti da espedienti, quali gli accordibilaterali e, successivamente, l'Unione europea dei pagamenti, mentre l'aiutoestero servì, fino ad un certo punto, a finanziare gli scambi di merci. Senon in tutti, in molti casi, i nuovi metodi si dimostrarono inefficaci, addos-sando un onere troppo pesante alla banca centrale, mentre i finanziamentiavrebbero dovuto essere effettuati con risorse già esistenti sui mercati.
Purtuttavia, i controlli imposti al commercio ed ai pagamenti esterinon furono in grado di impedire movimenti di capitali aventi caratterespeculativo. Sembra anzi che, con il nuovo sistema, le fluttuazioni si sianointensificate, in seguito ai periodici timori circa la stabilità delle monete,che nessuna regolamentazione è capace di frenare.
Ma un sistema creditizio internazionale può funzionare in modo appro-priato soltanto in condizioni di convertibilità. Ancor prima che sia stataristabilita la piena convertibilità, si possono però prendere le misure neces-sarie per prepararla. I paesi debitori, ad esempio, hanno tutte le ragioniper concludere accordi relativi ai debiti da lunga data in sospeso e nellostesso tempo ed insieme ad altri paesi, dovrebbero considerare accuratamentequali garanzie possano essere accordate al capitale estero nel futuro. La rein-troduzione di un sistema d'interessi flessibili stimola di per sé movimentidi capitali più normali, come dimostra l'esperienza degli ultimi diciottomesi. Quindi, anche per questa via, si stanno compiendo sforzi per gettarele basi di un sistema più sano di finanziamenti internazionali che potràcontribuire ad impedire il ripetersi delle crisi finanziarie.
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Vil i . La situazione delle finanze pubbliche.
Gli aspetti delle finanze pubbliche in Francia, nel Regno Unito e negliStati Uniti sono già stati passati in rassegna nell'Introduzione, come parteintegrante dell'esame generale della situazione finanziaria di questi paesi.Allo scopo di completare il quadro segue una breve rassegna delle finanzepubbliche di altri paesi.
Bisogna sottolineare, come si è già fatto in precedenti Relazioni annuali,che è impossibile generalizzare in materia di finanze pubbliche, perché ilsignificato di termini come "entrate e spese ordinarie" ovvero "conto capitali"e "bilancio ordinario o straordinario" varia sensibilmente da un paese all'altro.Per scoprire, quindi, la t e n d e n z a c o m u n e non resta, generalmente, checonfrontare per ogni singolo paese, i dati relativi a diversi esercizi.
1. I bilanci più recenti sono quasi senza eccezione i più elevati del periodo post-bellico, ma gli aumenti riflettono, in ampia misura, il movimento ascensionale deiprezzi verificatosi in ogni paese dopo lo scoppio del conflitto in Corea. Comeeffetto dell'incremento nei prezzi e del conseguente aumento nel reddito nazionalenominale, le partite di bilancio che rimangono più o meno invariate in terminidi unità monetarie nazionali, come ad esempio si verifica spesso per gli interessidel debito consolidato, si sono ridotte come onere reale, e questo pare sia statouno dei pochi modi in cui le spese pubbliche furono effettivamente ridotte,non senza notevole ingiustizia, purtroppo.
2. In alcuni paesi gli oneri speciali derivanti dalla guerra, come, ad esempio, ilpagamento di riparazioni nel caso della Finlandia, sono ora stati quasi inte-gralmente regolati ed anche il rimborso straordinario di fondi bloccati a mezzodel pagamento di imposte speciali sta per finire. D'altra parte, perecchi paesidevono fronteggiare crescenti oneri per i debiti esteri contratti nel periodo post-bellico. La ricostruzione dei danni di guerra non è stata completata ovunque;ed in Germania è stata recentemente votata l'imposta per la ripartizione del-l'onere derivante dalla guerra.
3. Quasi tutti i bilanci includono maggiori oneri sociali (per pensioni, assegni fami-liari, servizi sanitari, ecc.) e sono pure cresciute in molti casi le spese ad essistrettamente connesse, quali gli stanziamenti per l'istruzione.
4. I bilanci pubblici contengono ora, in linea generale, anche importi per investi-menti maggiori di quelli antebellici. In alcuni casi questo fatto è una conse-guenza delle nazionalizzazioni; in altri, lo scopo principale è di assicurare chel'aumentata produzione delle industrie-base non dipenda esclusivamente daifondi che possono essere reperiti sui mercati dei capitali ancora in letargo. (Quiè lecito chiedersi se questi mercati non sarebbero stati più attivi, qualora igoverni non avessero imposto oneri fiscali tanto gravi, il cui duplice effettoè stato di creare una pressione inflazionistica e di ridurre ad un livellobassissimo l'assorbimento di risparmio corrente da parte dei mercati.)
5. Negli ultimi sette anni non si è fatto nulla che corrisponda agli sforzi compiutidopo la prima guerra mondiale per ridurre le spese; per cui il pareggio delbilancio, che alcuni paesi sono riusciti a conseguire, è stato per i governi, gene-ralmente, soltanto un problema di come incrementare le entrate, col risultato chein molti paesi il livello dell'imposizione, anche prima dello scoppio del conflittoin Corea, era tanto elevato quanto nel periodo culminante della guerra mondiale.
— 219 —
6. Data questa situazione, lo sforzo per il riarmo che seguì agli avvenimenti coreani,trovò le finanze pubbliche di molti paesi già pericolosamente tese. Ma in alcunicasi il ritardo nell'esecuzione dei programmi di armamenti, nonché l'espan-dersi delle entrate sotto l'influenza dell'aumento inflazionistico nei redditi, pro-vocò, nel 1950-51, un miglioramento nella situazione finanziaria. In generale,le difficoltà create dal riarmo non si manifestarono nei bilanci prima dell'esercizio1951-52 (ed anche in questo caso i risultati furono per lo più migliori delleprevisioni). Ma con l'intensificarsi dell'esecuzione dei programmi di riarmo, illoro peso si farà sentire in misura crescente ed obbligherà a ridurre le spesein altri settori.
Per la maggior parte dei paesi, il rapporto fra oneri fiscali e socialie reddito nazionale supera il 30 % e quando raggiunge un simile livello,l'imposizione rappresenta inevitabilmente un ostacolo al conseguimento diuna maggiore efficienza. Il sistema fiscale tende a diventare rigido e nonsi presta più agli adattamenti necessari per fronteggiare i casi di emergenza.Le pratiche fiscali richiedono una pesante e costosa macchina amministrativa,tanto per pagare quanto per riscuotere e, persino nei paesi in cui è profon-damente radicato il rispetto della pretesa fiscale, la tentazione di evaderel'imposta sta diventando molto grande.
Nel formulare le p r e v i s i o n i di entrata per il presente e prossimoesercizio finanziario, la maggior parte dei ministri delle finanze sono statiprobabilmente prudenti su quanto sarà possibile riscuotere; specialmentenell'attuale congiuntura devono tener conto della possibilità di un movimentoal ribasso nella tendenza generale dell'economia.
I paesi che nell'anno dopo lo scoppio del conflitto in Corea, si sonodimostrati i più risoluti nell'introdurre nuove misure creditizie allo scopodi superare le difficoltà nella bilancia dei pagamenti sono i seguenti: Belgio,Germania occidentale, Danimarca e Paesi Bassi ed in nessuno di questipaesi gli sforzi in tale senso sono stati annullati da una finanza pubblicainflazionistica.
Il Belgio, negli ultimi anni, ha tentato di conseguire un avanzo nella parteordinaria del bilancio, fronteggiando la maggior parte delle spese straordinarie nettecon fondi presi a prestito (e nel 1951 con l'importo di fr.belgi 4,3 miliardi ricavatodalla rivalutazione delle riserve auree effettuata nel 1950). Ciò nonostante, il debito pub-blico è aumentato solo lievemente negli ultimi anni, per il fatto che fino al 1951 com-preso, il debito contratto in seguito alla riforma monetaria è stato rimborsato fuori bilan-cio con i ricavi di tre imposte speciali (sui profitti di guerra, ecc). Non meno difr.belgi 63,7 miliardi di fondi bloccati nell'ottobre 1945 sono stati convcrtiti in obbliga-zioni governative, che potevano essere utilizzate per il pagamento delle imposte inquestione. Nel 1949 queste imposte fruttarono circa fr. begi 5 miliardi ed in ciascunodegli anni 1950 e 1951 circa fr.belgi 6 miliardi. Il bilancio per il 1952 è il primoche include il gettito di dette imposte: previsto soltanto in fr.belgi 1,2 miliardi, essendoormai stata riscossa la massima parte dell'entrata accertata a questo titolo (circafr.belgi 44,5 miliardi).
Il ministro delle finanze ha affermato, nel maggio 1952, che in quest'anno leentrate potrebbero superare le previsioni di fr.belgi 2,5 miliardi, ma che erano giàstati votati fr.belgi 1,3 miliardi di spese addizionali e che il governo intendeva chiedere
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Belg io : Finanze pubbl iche e reddi to nazionale.
Classificazione
Entrate(')Spese
Spese straordinarie(3)
Disavanzo complessivo
Debito pubblico al 31 dicembre . . .
Reddito nazionale
1949 1950 1951 (') 1952previsione
miliardi di franchi belgi
67,170,7
- 3,6
15,7
— 19,3
252,1
249
63,461,3
+ 2,1
12,0
— 9,9
248,4
265
73,467,3
+ 6,1
18,7
— 12,6
254,2
296
70,669,6 (3)
+ 1,0
19,9
— 18,9
•
(') Dati provvlsori.(2) Nel 1949-51 sono escluse le imposte speciali riscosse in rapporto alla riforma monetarla del 1945.(3) Nel 1949-51 è escluso il rimborso del debito contratto in conseguenza della riforma monetaria del 1945.
a l p a r l a m e n t o l ' a p p r o v a z i o n e d i s t a n z i a m e n t i s u p p l e m e n t a r i p e r l ' i m p o r t o c o m p l e s s i v o
d i c i r c a f r . b e l g i 3 m i l i a r d i , d i c u i p i ù d i f r . b e l g i 2 m i l i a r d i p e r l a v o r i p u b b l i c i .
N e l b i l a n c i o p e r i l 1 9 5 2 g l i s t a n z i a m e n t i o r d i n a r i e s t r a o r d i n a r i p e r l a d i f e s a s o n o
s t a t i a u m e n t a t i , r i s p e t t i v a m e n t e d i f r . b e l g i 2 e 4 m i l i a r d i , p o r t a n d o cos ì i l l o r o t o t a l e
a f r . b e l g i 2 0 m i l i a r d i , oss ia a q u a s i t r e v o l t e l ' i m p o r t o d e l 1 9 5 0 e d a p i ù d e l 6 %
d e l r e d d i t o n a z i o n a l e p r e v i s t o . I l g e t t i t o f i s c a l e n e l 1951 è s t a t o c o s p i c u o g r a z i e a l l e
p r o s p e r e c o n d i z i o n i e c o n o m i c h e e d a l f a t t o c h e f r . b e l g i 3 - 4 m i l i a r d i r e l a t i v i a l l ' i m p o s t a
s u l r e d d i t o p e r il 1 9 5 2 s o n o s t a t i p a g a t i i n a n t i c i p o , p e r p r o f i t t a r e d e g l i a b b u o n i
of fe r t i su i v e r s a m e n t i a n t i c i p a t i ; c i ò s ign i f i ca , t u t t a v i a , c h e si a v r à u n c o r r i s p o n d e n t e
m i n o r g e t t i t o n e l l ' a n n o s u c c e s s i v o .
N e l l a G e r m a n i a o c c i d e n t a l e a p a r t i r e d a l 1 9 5 0 , i l b i l a n c i o f e d e r a l e è s t a t o
p r a t i c a m e n t e i n p a r e g g i o : s e c o n d o i l " M o n a t l i c h e r W i r t s c h a f t s b e r i c h t " d e l l a B a n k
d e u t s c h e r L ä n d e r d e l l ' a p r i l e 1 9 5 2 , l ' e s e r c i z i o finanziario 1950—51, s i è c h i u s o c o n u n
d i s a v a n z o d i c a s s a d i c i r c a D M 6 0 0 m i l i o n i e q u e l l o s u c c e s s i v o c o n u n o d i c i r c a
D M 4 0 0 m i l i o n i . P o i c h é il g o v e r n o h a p o t u t o a t t i n g e r e a f o n d i d i c a s s a d i s p o n i b i l i e d
i n t r o i t a r e a l c u n i c r e d i t i , i l d e b i t o f e d e r a l e è a u m e n t a t o d i c i r c a D M 132 m i l i o n i d a l l a
f i ne d i m a r z o 1 9 5 1 a l l a s t e s sa d a t a d e l l ' a n n o s u c c e s s i v o .
Germania: Finanze federali e reddito nazionale.
Classificazione
EntrateSpese
Disavanzo . . . .
Debito pubblico al 31 marzo(')
Reddito nazionale
1950-51 1951-520) 1952-530)
miliardi di DM
11,811,9
— 0,1
1,2
1950:71,7
17,618,0
— 0,4
1,3
1951 : 90,1
19,521,8
— 2,3
.
•
(') Previsioni del ministro federale delle finanze nel marzo 1952.O II debito riportato nella tabella è soltanto quello contratto dalla Repubblica federale; ne sono inoltre esclusi
DM 5,6 miliardi di diritti di perequazione derivanti dalla riforma monetaria e DM 0,6 miliardi di obbigazionisenza interesse; sono pure esclusi i vecchi debiti tedeschi, non essendone stato ancora determinato esatta-mente l'importo.
— 221 —
Mentre in un primo tempo era previsto per l'esercizio 1952-53 un disavanzo dicirca DM 2,3 miliardi, alla metà del mese di maggio 1952 il ministro delle finanzedichiarava che il disavanzo potrebbe ridursi a DM 1,2 miliardi se, come proposto, il40% del gettito dell'imposta sul reddito, invece dell'attuale 27%, venisse trasferito algoverno centrale. E' stato comunicato ufficialmente che nel 1951-52 il totale delleimposte riscosse dal governo federale, dai Lander e dagli enti locali, incluse le imposteper l'assistenza immediata ("Soforthilfe"), è ammontato a DM 27,5 miliardi, ossiaa circa un quarto del reddito nazionale.
Due categorie di spese assorbono più di tre quarti del bilancio federale: 1. glioneri sociali (compresi i pagamenti alle vittime della guerra ed ai disoccupati), previstiin DM 7,3 miliardi per il 1951-52 e 2. le spese di occupazione, ammontanti a circaDM 6,8 miliardi, per lo stesso esercizio finanziario. In base ai nuovi accordi firmati il26 maggio 1952, le spese di occupazione verranno conglobate in quelle relative allaComunità per la difesa europea; queste spese figureranno tutte insieme nel bilanciodella difesa che ammonta a DM 850 milioni al mese sino alla fine di giugno 1953.
Per gli anni futuri bisognerà tener conto di altri due oneri fiscali. Nel mag-gio 1952 il Bundestag ha approvato un piano di ripartizione dei carichi derivantidalla guerra, secondo il quale i pagamenti a circa 18 milioni di persone, profughi edanneggiati dalla guerra o dalla riforma monetaria del 1948, verranno finanziati conun'imposta sul capitale del gettito annuo di DM 2 miliardi per trenta anni. Il secondoonere deriverà dal regolamento dei debiti internazionali tedeschi, nella misura in cuiil servizio dovrà essere fronteggiato con i fondi del governo centrale.
In contrasto con quanto accade in molti altri paesi, in Germania l'importo degliinvestimenti in capitali fissi finanziati dal governo centrale è modesto: nel 1951 èammontato a circa DM 500 milioni. Fuori bilancio, i fondi di contropartita sono statiutilizzati per il finanziamento di investimenti attraverso enti creati appositamente,specialmente sotto forma di prestiti accordati dal "Kreditanstalt für Wiederaufbau".
Anche in Danimarca , i fondi di contropartita sono stati utilizzati fuori bilancioper ridurre il debito pubblico (vedasi pagina 52). Inoltre, come in Belgio, cospicuiimporti (principalmente costituiti dal gettito di alcune imposte sui consumi) sono rimastifuori bilancio; un importo di cor.dan. 3,9 miliardi è stato in tal modo accreditatoin un conto presso la Banca Nazionale, per l'ammortamento delle anticipazioni fatteallo stato durante la guerra. Sebbene siano stati contratti nuovi debiti per le spese inconto capitali, si è tuttavia conseguito un sostanziale ammortamento netto del debitopubblico. Il saldo del conto di occupazione (nel quale furono registrate le anticipazioni
Danimarca
Classificazione
EntrateSpese
Avanzo
Debito pubblico al 31 marzo(chiusura dell'esercizio finanziario)
Reddito nazionale
Entrate
1949-50
2.7312.479
+ 252
9.668
1949: 16,8
e spese pubbliche.
1950-511951-52risultati
provvisorì
milioni di corone danesi
2.8602.455
+ 405
8.903
1950: 19,1
3.2582.958
+ 300
1951 : 21,2*
1952-53preventivo
3.4603.460
—
Cifra provvisoria.
— 222 —
fatte dalla Banca Nazionale nel periodo bellico) è stato ridotto da cor.dan. 7,6 miliardialla fine del 1945, a cor.dan. 3,9 miliardi alla fine del 1951.
Si calcola che nel 1952—53 il gettito delle imposte dirette renderà circa cor.dan.170 milioni in più che nel precedente esercizio, in seguito all'aumento delle aliquotedell'imposta speciale per la difesa e ad un generale incremento nei redditi. Si prevedeche le spese per la difesa aumenteranno da cor.dan. 600 a 900 milioni (non tenendoconto del valore delle forniture provenienti dagli Stati Uniti e degli impianti finanziaticon risorse estere). L'aumento degli stanziamenti civili è di circa cor.dan. 200 milionie deriva dai maggiori contributi erogati allo scopo di abbassare il saggio d'interessesui prestiti edilizi, dall'aumento nel numero dei pensionati per vecchiaia e da un au-mento degli stipendi dei dipendenti statali e di certi oneri sociali (per compensarel'aumento nei prezzi).
I Paesi Bassi sono un altro paese in cui i fondi di contropartita non venneroinclusi nel bilancio sotto forma di entrata. Questi fondi sono stati recentementeutilizzati per rimborsare debito pubblico, che è stato pure ridotto con avanzi com-plessivi di bilancio, come si può rilevare dai risultati preliminari per il 1949 e 1950riportati nella tabella. Poiché negli ultimi anni i risultati di bilancio sono sempre statipiù favorevoli delle previsioni, è probabile che alla chiusura dei conti pure il 1951registrerà un avanzo complessivo.
P a e s i B a s s i : E n t r a t e e s p e s e p u b b l i c h e .
Classificazione
EntrateSpese*
AvanzoSpese in conto capitali (al netto) . .
Saldo complessivo . .
Debito pubblico al 31 dicembre . . •
Reddito nazionale
1949
risultati p
1950
reliminari
1951
previ
1952
sioni
milioni di fiorini
4.9634.074
+ 889251
+ 638
23.361
14.100
4.9134.084
+ 829454
+ 375
21.992
15.600
4.8984.747
+ 151987
— 836
21.121
16.900
4.7114.407
+ 304571
— 267
Incluso il disavanzo del Fondo agricolo di perequazione.
N e l p e r i o d o d e c o r s o d a l 1 9 4 7 a l 1 9 5 0 l e s p e s e , n o n o s t a n t e i p r e z z i c r e s c e n t i ,
h a n n o a v u t o t e n d e n z a a r i m a n e r e p i ù o m e n o a l l o s t e sso l i v e l l o , g r a z i e a l f a t t o c h e
q u e l l e p r o v o c a t e d a l l a g u e r r a e d a i t o r b i d i i n I n d o n e s i a s o n o a n d a t e d i m i n u e n d o .
I p a g a m e n t i n e t t i p e r s o v v e n z i o n i a l l ' a g r i c o l t u r a ( e f f e t t u a t i a t t r a v e r s o i l F o n d o a g r i c o l o
d i p e r e q u a z i o n e ) , s o n o s t a t i , i n o l t r e , r i d o t t i d i q u a s i l a m e t à d a l 1948 a l 1 9 4 9 ( e d
e s s e n d o s t a t i u l t e r i o r m e n t e r i d o t t i n e l 1 9 5 1 , si v a l u t a c h e a m m o n t e r a n n o a c i r c a fiorini
100 m i l i o n i n e l 1 9 5 2 , o s s i a a m e n o d i u n q u a r t o d e l l ' i m p o r t o s p e s o n e l 1 9 4 8 ) .
N e l 1951 t u t t a v i a , l e s p e s e s o n o a u m e n t a t e i n s e g u i t o a i m a g g i o r i s t a n z i a m e n t i
p e r l a d i f e sa , p a s s a t i d a fiorini 9 2 2 m i l i o n i n e l 1 9 5 0 a fiorini 1 .154 m i l i o n i n e l 1 9 5 1
e p r e v i s t i i n fiorini 1.241 m i l i o n i n e l 1 9 5 2 . C e r t i p r o g e t t i d i c a r a t t e r e m i l i t a r e v e r r a n n o ,
p o i , finanziati s u l b i l a n c i o i n c o n t o c a p i t a l i .
U n a c a r a t t e r i s t i c a c o m u n e d e l l a p o l i t i c a finanziaria d i q u e s t i q u a t t r o p a e s i ( B e l g i o ,
G e r m a n i a o c c i d e n t a l e , D a n i m a r c a e P a e s i Bass i ) è il m o d e r a t o a u m e n t o n e l d e b i t o
— 223 —
pubblico; anzi, in due di essi — Danimarca e Paesi Bassi - il debito è stato ridotto,avendosi avuto cura di eliminare la maggior quantità possibile degli esuberanti mezzi dipagamento creati durante la guerra. Una tale politica di bilancio è stata, naturalmente,molto utile dal punto di vista monetario; ma anche nei casi in cui i pesanti oneridi bilancio e le difficoltà ad assicurare un rapido incremento delle entrate, hanno resoimpossibile il pareggio, alcuni paesi sono riusciti ad arrestare l'inflazione con unarigorosa politica creditizia. Questo è il caso dell'Italia.
In Italia, tra il 1947 e il 1952 i prezzi delle merci rimasero relativamentestabili, per cui i dati di bilancio per i singoli anni sono più facilmente comparabiliche non nel caso di molti altri paesi.
I ta l ia : Finanze pubbl iche.
Eserciziofinanziario
1947-48 . .1948-49 . .1949-50 . .1950-51 . .1951-52 (!) .1952-53 (.') .
Spese(')
1.6971.6361.7141.9352.0482.132
Entrate(esclusi ifondi dicontro-partita)
7981.0321.2021.3391.4761.584
Utilizzodei fondi di
contro-partita
53109217334148120
Disavanzo
escludendo1 fondi di
contro-partitadalle
entrate
miliardi di lire
— 899— 604— 512— 596— 572— 548
includendoi fondi dicontro-partitanelle
entrate
— 846— 495— 295— 262— 424— 428
Disavanzodi
tesoreria
— 417— 370— 200— 211— 162«
Debitopubblicoalla fine
dell'eserciziofinanziario(30 giugno)
1.7302.1472.5582.8112.890 C)
(') Incluse le spese per investimenti. (') Preventivo aggiornato per il 1951-52. Preventivo per il 1952-53.(3) Otto mesi. (.') 29 febbraio 1952.No ta : II reddito nazionale è stato calcolato in lire 5.935 miliardi per il 1949, in lire 6.370 miliardi per il 1950 edin lire 7.423 miliardi per il 1951.
C o m e si p u ò r i l e v a r e d a l l a t a b e l l a , b u o n i r i s u l t a t i s o n o s t a t i c o n s e g u i t i n e l r i d u r r e
il d i s a v a n z o c o m p l e s s i v o t r a i l 1 9 4 8 e d i l 1 9 5 0 . I f o n d i d i c o n t r o p a r t i t a d e l l ' a i u t o
e s t e r o s o n o s t a t i i n c l u s i n e l l e e n t r a t e e d o p o i l t a g l i o d i m e t à d e l l ' a i u t o e s t e r o n e l
1 9 5 0 - 5 1 , si è r e g i s t r a t o u n a u m e n t o n e l d i s a v a n z o d i b i l a n c i o a c u i f a r f r o n t e c o n
r i s o r s e d i t e s o r e r i a ; m a si s t a n n o f a c e n d o s forz i p e r c o l m a r e i l d i v a r i o f ra l e s p e s e e
le e n t r a t e . U n a r i f o r m a f i sca le è s t a t a i n t r o d o t t a n e l l ' o t t o b r e 1 9 5 1 , i n b a s e a l l a q u a l e
l ' a c c e r t a m e n t o d e l d e b i t o d ' i m p o s t a s u l r e d d i t o , v i e n e o r a , p e r l a p r i m a v o l t a , f o n d a t o
su m o d u l i r e g o l a r m e n t e c o m p i l a t i d a l c o n t r i b u e n t e i n v e c e c h e s u v a l u t a z i o n i c o m p i u t e
d a f u n z i o n a r i d e l fisco. S i t e m e v a c h e i l c a m b i a m e n t o n e l s i s t e m a a v r e b b e c a u s a t o
u n a t e m p o r a n e a d i m i n u z i o n e n e l g e t t i t o d e l l ' i m p o s t a , m a s e m b r a c h e s i a a v v e n u t o i l
c o n t r a r i o .
L e v e r e e p r o p r i e s p e s e p e r l a d i f e sa ( s e n z a g l i s t a n z i a m e n t i p e r l a p o l i z i a c i v i l e
e m i l i t a r e , l e p e n s i o n i , e c c . ) s o n o a u m e n t a t e d a l i r e 3 7 2 m i l i a r d i n e l 1 9 5 0 - 5 1 a d u n i m -
p o r t o p r e v i s t o i n l i r e 4 6 5 m i l i a r d i p e r i l 1 9 5 2 - 5 3 .
S i p u ò o s s e r v a r e c h e i d a t i r e l a t i v i a l l e s p e s e , r i p o r t a t i n e l l a t a b e l l a p r e c e d e n t e ,
c o m p r e n d o n o g l i e s b o r s i p e r g l i i n v e s t i m e n t i p u b b l i c i , t r a c u i si t r o v a n o s t a n z i a m e n t i
p e r p r o g e t t i a l u n g o t e r m i n e , q u a l i l a c o s t r u z i o n e d i c a s e , i l r i m b o s c h i m e n t o e l a r i f o r m a
a g r a r i a . N e l l e p r e v i s i o n i p e r i l 1 9 5 1 - 5 2 g l i i n v e s t i m e n t i p u b b l i c i a m m o n t a n o c o m p l e s -
s i v a m e n t e a c i r c a l i r e 5 0 0 m i l i a r d i , oss ia a d u n q u a r t o d e l l e s p e s e c o m p l e s s i v e d i
b i l a n c i o .
A n c h e i n A u s t r i a l a r i d u z i o n e d e l l ' a i u t o e s t e r o h a r e s o n e c e s s a r i o a p p o r t a r e
d e l l e r i d u z i o n i n e l l e s p e s e p u b b l i c h e , s p e c i a l m e n t e i n q u e l l e d e s t i n a t e a g l i i n v e s t i m e n t i .
— 224
A u s t r i a : F i n a n z e p u b b l i c h e e p r e z z i .
Classificazione
Entrate(')Spese(')
Avanzo di bilancioSpese per investimenti
Disavanzo complessivoFinanziato con:
Fondi di contropartitaPrestiti e risorse di tesoreria. . .
Prezzi (1949- 100) (2)
1949 1950 19511952
preventivoaggiornato
milioni di scellini
8.2148.100
+ 1141.425
— 1.311
952359
100
11.20510.656
+ 5491.626
— 1.077
946131
120
15.98615.496
+ 4901.500
— 1.010
910100
160
20.07219.739
+ 333652
— 319
30019
185 C)
(') Inclusi nelle entrate i proventi lordi delle imprese e ferrovie federali e nelle spese le spese di esercizioper le medesime (le spese in conto capitali sono comprese nella voce "investimenti").
O Media degli indici dei prezzi all'ingrosso e del costo della vita. f ) Primo trimestre.
M e n t r e il p r e v e n t i v o o r i g i n a r i o p e r i l 1 9 5 2 ( g i à v o t a t o d a l p a r l a m e n t o ) p r e v e d e v a u n d i s a -
v a n z o o r d i n a r i o d i s ce l l i n i 117 m i l i o n i e s p e s e p e r i n v e s t i m e n t i p e r l ' i m p o r t o d i s ce l l i n i
9 1 4 m i l i o n i , i l p r e v e n t i v o a g g i o r n a t o a p p r o v a t o d o p o d i s c u s s i o n i p r o l u n g a t e s i l u n g o i
p r i m i q u a t t r o m e s i d e l 1 9 5 2 , p r e v e d e u n a v a n z o o r d i n a r i o d i s c e l l i n i 3 3 3 m i l i o n i e d
i n v e s t i m e n t i p e r s c e l l i n i 6 5 2 m i l i o n i ; i l d i s a v a n z o c o m p l e s s i v o d i s c e l l i n i 3 1 9 m i l i o n i
v i e n e q u a s i i n t e r a m e n t e finanziato c o n l ' u s o d i 3 0 0 m i l i o n i d i f o n d i d i c o n t r o p a r t i t a .
L e m i s u r e a d o t t a t e a l l ' i n i z i o d e l 1952 c o m p r e n d o n o l a r i d u z i o n e d e i c o n t r i b u t i
p e r i l m a n t e n i m e n t o d e i p r e z z i p o l i t i c i , a u m e n t i n e l l e a l i q u o t e d i a l c u n i t r i b u t i e n e l l e
t a r i f f e d i q u a l c h e s e r v i z i o p u b b l i c o ( i n c l u s e l e f e r r o v i e ) e d i l d i f f e r i m e n t o d i a l c u n i
i n v e s t i m e n t i m e n o p r o d u t t i v i ( q u a l i l a r i c o s t r u z i o n e d i s t a z i o n i f e r r o v i a r i e ) . F i n o a d
o g g i , i l b i l a n c i o a u s t r i a c o h a d o v u t o p r o v v e d e r e s o l t a n t o a m o d e s t i s s i m i i m p o r t i p e r
i l s e r v i z i o d e l d e b i t o p u b b l i c o e p e r l a d i f e sa ( s p e s e d i o c c u p a z i o n e ) .
L a s i t u a z i o n e d i g e n e r a l e e q u i l i b r i o n e l l e finanze p u b b l i c h e d e l l a F i n l a n d i a
N o r v e g i a , S v e z i a e S v i z z e r a è i n d i c a t a d a l l e m o d e s t e v a r i a z i o n i n e l d e b i t o p u b b l i c o ,
d u r a n t e q u e s t i u l t i m i a n n i .
F i n l a n d i a : F i n a n z e p u b b l i c h e , p r e z z i e r e d d i t o n a z i o n a l e .
Classificazione
EntrateSpese
Avanzo
Saldo complessivo . .
Debito pubblico al 31 dicembre
Prezzi (1949 - 100) (s)
Reddito nazionale
1949 1950 1951 1952 (')preventivo
miliardi di marchi finlandesi
11193
+ 1823
— 5
140
100
323
130102
+ 2830
— 2
136
115
415
183144
+ 3941
— 2
131
150
530C)
162130
+ 3229
+ 3
153C)
•
(') Dati preliminari.(') Media degli indici dei prezzi all'ingrosso e del costo della vita.
(2) Esclusi prestiti e rimborsi.(*) Primo trimestre.
— 225 —
In Finlandia il pareggio è stato conseguito nonostante le consegne in contoriparazioni per l'ammontare medio di marchi fin. 11 miliardi all'anno nel triennio 1949-51.
Nel 1950, i tributi sulle società commerciali sono stati aumentati e, nel giugno1951, è stato approvato un incremento nell'imposta sui redditi di oltre 1 milione dimarchi finlandesi. Nel 1951 lo stato ha potuto rimborsare quasi marchi fin. 12miliardi alla Banca di Finlandia e si prevede un lieve avanzo nel 1952.
In Norvegia, dove i fondi di contropartita dell'aiuto estero sono stati utilizzatiper il rimborso del debito pubblico, le entrate sono bastate a coprire non solo lespese ordinarie, ma anche quelle effettuate per investimenti pubblici (l'esercizio 1949-50è stato l'unico dopo la guerra in cui ciò non si sia verificato).
Norvegia: Finanze pubbliche e reddito nazionale.
Classificazione
EntrateSpese
AvanzoSpese per investimenti.
Saldo complessivo .
Reddito nazionale
1949-50 1950-51 1951-52preve
1952-53ntivo
milioni di corone norvegesi
2.7272.556
+ 171384
— 213
5.153
1949:12.330
3.0922.547
+ 545251
+ 294
4.770
1950:13.870
3.2312.756
+ 475177
+ 298
4.873
1951:17.050
3.7253.229
+ 496253
+ 243
•
G l i s t a n z i a m e n t i d e i c o n t r i b u t i p e r l a r e g o l a m e n t a z i o n e d e i p r e z z i s o n o s t a t i
r i d o t t i d a c o r . n o r v . 7 8 0 m i l i o n i p e r i l 1 9 4 9 - 5 0 a c o r . n o r v . 4 5 0 m i l i o n i n e i b i l a n c i p e r
i l 1 9 5 1 - 5 2 e 1 9 5 2 - 5 3 , m a i l F o n d o p e r l a r e g o l a m e n t a z i o n e d e i p r e z z i , a l i m e n t a t o
p r i n c i p a l m e n t e c o n i l g e t t i t o ( f u o r i b i l a n c i o ) d e i d a z i s u l l ' e s p o r t a z i o n e d e i p r o d o t t i
d e l l e g n o , p r o v v e d e a s p e s e a d d i z i o n a l i d i o l t r e c o r . n o r v . 2 2 0 m i l i o n i a l l ' a n n o p e r s c o p i
a n a l o g h i . F r a l e v e r e e p r o p r i e e n t r a t e d i b i l a n c i o , l ' i m p o s t a s u g l i s c a m b i è s t a t a a u m e n -
t a t a d a l 6 , 2 5 a l 1 0 % n e l l ' a p r i l e 1951 e si c a l c o l a c h e s o l t a n t o q u e s t o i n c r e m e n t o n e l -
l ' a l i q u o t a a b b i a p r o d o t t o u n m a g g i o r g e t t i t o d i c o r . n o r v . 3 0 0 m i l i o n i .
I n S v e z i a i l r a p i d i s s i m o i n c r e m e n t o d e l l e e n t r a t e d o p o l ' e s e r c i z i o 1949—50 è,
fino a d u n c e r t o p u n t o , d a a t t r i b u i r s i a l l ' a u m e n t o n e l l e a l i q u o t e d e i t r i b u t i g i à i n
v i g o r e e d a l l ' i n t r o d u z i o n e d i a l c u n i n u o v i t r i b u t i . U n a l t r o f a t t o r e è s t a t a l ' e s p a n s i o n e
e f f e t t i v a d e l p r o d o t t o n a z i o n a l e r e a l e . M a a n c h e l ' a u m e n t o i n f l a z i o n i s t i c o d e i p r e z z i e
d e i r e d d i t i h a a v u t o il s u o e f f e t t o ; a c c r e s c e n d o , d a u n l a t o , i l v a l o r e n o m i n a l e d e i
r e d d i t i p e r c e p i t i e d a l l ' a l t r o , s p o s t a n d o p e r s o n e fisiche e d i m p r e s e v e r s o c lass i d i r e d d i t o
s u p e r i o r i . A l l o s c o p o d i p e r e q u a r e il c a r i c o t r i b u t a r i o d i c o l o r o c h e s o n o s t a t i p i ù
o m e n o i n g i u s t a m e n t e c o l p i t i , i l m i n i s t r o d e l l e finanze h a p r e s e n t a t o , n e l l ' a p r i l e 1 9 5 2 ,
u n a l e g g e c o n l a q u a l e si r i d u c o n o a l c u n e a l i q u o t e d e l l e i m p o s t e s u l r e d d i t o e s u l
c a p i t a l e , a p a r t i r e d a l 1 9 5 3 .
N e l p r e s e n t a r e i l p r e v e n t i v o p e r i l 1 9 5 2 - 5 3 , i l m i n i s t r o d e l l e finanze h a d i c h i a -
r a t o c h e è n e c e s s a r i o i n a s p r i r e l e r e s t r i z i o n i c r e d i t i z i e e c o n s e g u i r e o g n i a n n o u n
a v a n z o d i b i l a n c i o . P e r l i m i t a r e g l i i n v e s t i m e n t i p r i v a t i s e n z a a u m e n t a r e i s a g g i d ' i n t e -
r e s s e , c o n e f f e t t o d a l 1° g e n n a i o 1 9 5 2 , è s t a t a i n t r o d o t t a u n ' i m p o s t a t e m p o r a n e a d e l 1 0 %
— 226 —
Svezia: Finanze
Classificazione
EntrateSpese
Saldo . . . .
pubbliche, prezzi
Saldo complessivo .
Debito pubblico al 30 giugno(chiusura dell'esercizio)
Prezzi (1949-50-100)0
Reddito nazionale
1949-50
4.8395.002
— 163264
— 427
12.073
100
1949:24.100
e reddito
1950-51
milioni di
5.8205.449
+ 371568
— 197
12.421
113
1950:25.400
nazionale.
1951-52
prev
corone svedesi
8.0506.350
+ 1.7001.050
+ 650
13.198 (2)
133(«)
1951:30.000 (5)
1952-53O
entivo
8.4286.909
+ 1.519841
+ 678
•
(') I dati per il 1952-53 relativi alle entrate sono quelli del preventivo aggiornato, presentato all'inizio di aprile.I dati inerenti alle spese per lo stesso anno sono stati estratti dal bilancio originale e sono sicuramenteinferiori al vero per l'intervenuto aumento degli stipendi del personale civile e delle sovvenzioni addizionaliper tener basso il costo della vita, da concedersi in seguito all'aumento dei salari agricoli, annunciati inmarzo. (2) Fine febbraio 1952.
O Media degli indici dei prezzi all'Ingrosso e del costo della vita. (*) Marzo 1952.(5) Stima preventiva.
s u g l i i n v e s t i m e n t i f i n a n z i a t i c o n i p r o f i t t i a z i e n d a l i . L ' i m p o s t a si a p p l i c a a c e r t i a c c a n -
t o n a m e n t i p e r a m m o r t a m e n t i d e i c a p i t a l i fissi, n o n c h é a g l i a u m e n t i n e l l e r i s e r v e o c c u l t e
s o t t o f o r m a d i s c o r t e e d i l s u o g e t t i t o è p r e v i s t o i n c i r c a c o r . s v . 2 0 0 m i l i o n i a l l ' a n n o .
P e r q u a n t o r i g u a r d a i d a z i s u l l ' e s p o r t a z i o n e d e l l e g n o e p r o d o t t i d e r i v a t i , il
g e t t i t o p e r i l 1952—53 e r a p r e v i s t o i n c o r . s v . 2 0 0 m i l i o n i ; m a n e l p r e v e n t i v o a g g i o r n a t o
q u e s t o i m p o r t o è s t a t o d i m i n u i t o n o t e v o l m e n t e , i n c o n s e g u e n z a d e l r i b a s s o d e i p r e z z i
e d e l f a t t o c h e n e l p r i m o s e m e s t r e d e l 1952 q u e s t i d a z i h a n n o d o v u t o e s s e r e r i d o t t i
i n m i s u r a c o s p i c u a .
L e s p e s e p e r l a d i f e sa s o n o s a l i t e d a c o r . s v , 9 7 0 m i l i o n i n e l 1 9 4 9 - 5 0 a l l ' i m p o r t o
p r e v i s t o d i c o r . s v . 1 .500 m i l i o n i p e r i l 1 9 5 2 - 5 3 , m a l o s t a n z i a m e n t o p e r i l M i n i s t e r o
p e r i l B e n e s s e r e s o c i a l e c o s t i t u i s c e t u t t o r a l a s p e s a p i ù e l e v a t a i n s c r i t t a i n b i l a n c i o .
Svizzera: Finanze federali e reddito nazionale.
Classificazione
EntrateSpese
SaldoSaldo del conto capitali (')
Saldo complessivo .
Debito pubblico al 31 dicembre (=)
Reddito nazionale
1949 1950 1951 1952preventivo
milioni di franchi svizzeri
1.6951.688
+ 7— 5
+ 2
7.764
17.400
2.0351.740
+ 295— 124
+ 171
7.777
18.100
1.8121.889
— 77+ 87
+ 10
7.806
19.500
1.8602.073
— 213+ 127
— 86
•
(') II conto capitali è accreditato degli ammortamenti e delle assegnazioni da diversi fondi di riserva e puòquindi chiudere con un avanzo.
O Escluso il debito amministrativo (derivante da accordi di pagamenti, ecc.) ammontante a fr. sv. 296 milionialla fine del 1951 ed escluso pure l'indebitamento speciale delle Ferrovie federali.
— 227 —
La Svizzera ha rimborsato progressivamente il debito non produttivo contrattodurante la guerra e questa è una delle ragioni perché i prestiti per scopi d'investimento,emessi nel periodo postbellico, non hanno provocato alcun aumento netto nel debitofederale. Nel 1950 e 1951, le entrate sono cresciute in conseguenza del gettito ecce-zionalmente elevato dei dazi doganali sulle merci importate al fine di costituire scorte,mentre il gettito dell'imposta speciale per la difesa, riscossa ogni due anni, ha purecontribuito a fare del 1950 un anno di entrate senza precedenti.
Le spese militari sono aumentate da fr.sv. 505 milioni nel 1950 a fr.sv. 666 milioninel 1951 e si prevede che raggiungeranno fr.sv. 817 milioni nel 1952. Bisognaricordare che in Svizzera la spesa globale dei cantoni ha una notevole importanza edè quasi interamente finanziata con i tributi locali. Nel 1951 essa è ammontata afr.sv. 1.856 milioni.
Mentre per i paesi dell 'Europa or ien ta le non si dispone di datirelativi ai prezzi, al commercio estero ed alle riserve monetarie, essi pubbli-cano, invece, regolarmente i loro bilanci. La struttura del bilancio del-PU.R.S.S. viene in misura crescente presa a modello dagli altri paesi diquesto gruppo, che vi apportano solo le lievi modificazioni rese necessariedalle condizioni locali.
Per quanto riguarda il bilancio dell'U.R.S.S., va, tuttavia, rilevato che, mentrefino al 1950 entrate e spese erano suddivise in quattro voci principali, nei bilanci del1951 e 1952 è stata inserita una quinta voce di spesa, riferentesi al servizio (per interessie capitale) dei prestiti.
Gli attuali prezzi al consumo superano di parecchie volte quelli del 1940, madopo il 1948 i prezzi sono ribassati, non cresciuti; l'aumento delle entrate e delle spesepuò quindi essere considerato un segno dell'espansione nell'attività economica. Le entratedi bilancio sono aumentate da rubli 423 a 468 miliardi, ossia del 10,7% dal 1950 al1951, mentre, durante lo stesso periodo, il reddito nazionale sarebbe aumentato del 12%.
L'imposta sugli scambi è tuttora la principale fonte di entrate, ma la sua impor-tanza relativa sta lievemente diminuendo, mentre il gettito dei tributi personali con-tinua a crescere; lo stesso dicasi per il ricavo dai prestiti pubblici. Nel maggio 1952il governo sovietico ha emesso il solito prestito annuale. Come negli anni precedenti,anche quest'anno esso è abbinato ad una lotteria, ha una scadenza di venti anni eporta P "interesse" del 4%. L'importo dell'emissione era fissato a rubli 30 miliardi,mentre quello effettivamente sottoscritto ammonterebbe a rubli 36 miliardi.
La nuova voce delle spese, il servizio del debito pubblico, ammonta a rubli8,9 miliardi per il 1952, cioè supera del 30% l'importo dell'anno precedente. La spesa dibilancio più importante è quella per l'economia nazionale: dei rubli 180,4 miliardistanziati a questo fine, rubli 98 miliardi sono destinati agli investimenti in beni stru-mentali, mentre, fuori bilancio, rubli 45 miliardi, prelevati dai fondi delle aziendeecc, sono pure destinati agli investimenti, i quali ammontano, quindi, complessivamentea rubli 143 miliardi. La proporzione delle spese per la difesa sul bilancio totale, sebbeneinferiore a quella prebellica, è andata crescendo in questi ultimi anni e questo anda-mento è stato accompagnato da una relativa diminuzione nella percentuale delle spesedestinate all'economia nazionale. In base al sistema sovietico le spese per la difesaammonterebbero al 16% del reddito nazionale, ma il confronto di questa voce dibilancio con quella corrispondente dei paesi dell'Europa occidentale è viziato da dueelementi: da una parte, il reddito nazionale calcolato col metodo sovietico tiene contosoltanto della produzione dei beni materiali (e non anche dei servizi) e dall'altra,
— 228 —
U.R.S.S.: B i lanc io pubb l i co .
Classificazione
Entrate1. Imposta sugli scambi2. Prelievi sui profitti
4. Prestiti pubblici5. Altre entrate
Totale
Spese
2. Spese sociali e culturali3. Difesa4. Amministrazione5a. Servizio del debito pubblico, ecc. . .5b. Altre spese
Totale
Avanzo
Entrate1. Imposta sugli scambi2. Prelievi sui profitti3. Tributi personali4. Prestiti pubblici5. Altre entrate.
Totale
Spese1. Economia nazionale2. Spese sociali e culturali3. Difesa4. Amministrazione5a. Servizio del debito pubblico, ecc. . .5b. Altre spese
Totale
1940 1950 1951 19520)
miliardi di rubli
105,921,79,4
11,531,7
180,2
58,340,956,86,8
} 11,6
174,4
5,8
236,140,435,831,079,5
422,8
157,6116,782,913,8
42,3 /
413,3
9,5
247,847,844,337,091,1
468,0
179,4118,993,914,16,8
28,2
441,3
26,7
260,762,047,442,697,2
509,9 (2)
180,4124,8113,8
14,48,9
34,6
476,9
33,0
percentuali
55,812,05,26,4
17,6
100,0
33,423,432,63,9
) »
100,0
55,89,68,57,3
18,8
100,0
38,128,220,13,3
10,3 {
100,0
53,010,29,47,9
19,5
100,0
40,726,921,3
3,21,56,4
100,0
51,112,29,38,3
19,1
100,0
37,826,223,9
3,01,97,2
100,0
(') Preventivo.(2) In seguito alla discussione sul bilancio al Soviet supremo dell'U.R.S.S., le spese complessive sono state
aumentate da rubli 508,8 a 509,9 miliardi.
i l b i l a n c i o d e l l ' U . R . S . S . i n c l u d e m o l t e v o c i ( a d e s e m p i o , l ' e s p a n s i o n e d e g l i i m p i a n t i
p e r l a p r o d u z i o n e b e l l i c a ) l a m a g g i o r p a r t e d e l l e q u a l i , i n o c c i d e n t e , r i e n t r a n o n e i
c o n t i d e l l e a z i e n d e p r i v a t e .
L a s e g u e n t e t a b e l l a r i p o r t a d a t i r i a s s u n t i v i d e i b i l a n c i d i a l c u n i p a e s i d e l l ' E u r o p a
o r i e n t a l e . P e r q u a l c u n o d i essi l ' a u m e n t o d e l l e e n t r a t e e d e l l e s p e s e r i f l e t t e l ' i n c r e m e n t o
i n f l a z i o n i s t i c o d e i p r e z z i , m e n t r e i d a t i p e r l a R o m a n i a m e t t o n o c h i a r a m e n t e i n r i l i e v o
il c a m b i a m e n t o d i u n i t à d i c o n t o r i s u l t a n t e d a l l a r i f o r m a m o n e t a r i a d e l l ' i n i z i o d e l 1 9 5 1 .
I n B u l g a r i a , i n v e c e , i d a t i p e r il b i l a n c i o d e l 1952 s o n o a n c o r a e sp re s s i i n v e c c h i l e v a ,
e s s e n d o s t a t a l a r i f o r m a e s e g u i t a s o l t a n t o n e l m a g g i o d i q u e s t ' a n n o , m e n t r e p e r l a
P o l o n i a l e c i f re p e r t u t t i g l i a n n i succe s s iv i a l 1 9 4 9 s o n o s t a t e r i c a l c o l a t e i n n u o v i z l o t y .
I n A l b a n i a , i b i l a n c i n o n v e n g o n o p r e s e n t a t i p r i m a d i g i u g n o , i n v e c e c h e i n
m a r z o , c o m e a v v i e n e n e l P U . R . S . S . e n e g l i a l t r i p a e s i d e l l ' E u r o p a o r i e n t a l e . I l g e t t i t o
d e l l ' i m p o s t a s u g l i s c a m b i c o s t i t u i c e i l 4 0 % d e l l e e n t r a t e .
— 229 —
Bilanci pubblici dell 'Europa orientale per gli anni 1949-52.
Paese
AlbaniaEntrateSpese
BulgariaEntrateSpese
CecoslovacchiaEntrateSpese
PoloniaEntrateSpese
RomaniaEntrateSpese
UngheriaEntrateSpese
Avanzo
Avanzo
Avanzo
Avanzo
Avanzo
Avanzo
1949
6,4
5,3
+ 1,1
165,7152,6
+ 13,1
89,3289,28
+ 0,04
18,1217,24
+ 0,88
272,3233,4
+ 38,9
12,8412,81
+ 0,03
1950
miliardi di unità
7,87,7
+ 0,1
207,3198,0
+ 9,3
131,93131,56
+ 0,37
25,3825,38
—
399,0381,3
+ 17,7
17,5417,45
+ 0,09
1951
monetarie nazional i
9,59,2
+ 0,3
271,79267,92
+ 3,87
166,47
166,20
+ 0,27
55,9751,89
+ 4,08
24,521,7
+ 2,8
33,233,0
+ 0,2
1952
10,310,2
+ 0,1
370,1343,9
+ 26,2
324,3323,5
+ 0,8
63,7962,88
+ 0,91
32,130,6
+ 1.5
42,642,3
+ 0,3
I n B u l g a r i a il 7 2 % delle en t r a t e è formato da l gett i to de l l ' imposta sugli scambie da i profìtti delle imprese statali (il cui impor to h a p robab i lmen te u n ' i m p o r t a n z asecondar ia) . C o m e si p u ò ri levare dal la tabel la che segue, il 5 3 % delle spese di bi lancioè dest inato allo svi luppo de l l ' ecomomia nazionale .
Principali voci di spesa nei bilanci dei paesi dell'Europa orientale.
Paese AnnoEconomianazionale
Spesesociali
e culturaliDifesa Ammini-
strazione
percentuali
Albania
Bulgaria
Cecoslovacchia. .
Polonia
Romania
Ungheria
U.R.S.S
19511950
19521951
19521951
19521951
19521951
19521951
19521951
4035
5346
6752
4140
5346
6240*
3841
1712
2326
1829
2632
1824
1917
2627
1216
128
79
117
1616
1412
2421
1417
610
1213
Soltanto investimenti.
— 230
Cecoslovacchia:Previsioni di bilancio per il 1952.
I n C e c o s l o v a c c h i a il b i lancio per il 1949 è stato il p r i m o reda t to d o p o lapubbl icaz ione del P iano qu inquenna l e a t t u a l m e n t e in esecuzione, m a si basa sul vecchiomodel lo , in q u a n t o esclude la maggior p a r t e delle spese per invest imenti . D o p o il
1949, la presentazione del bilancio siè a n d a t a g r a d a t a m e n t e mode l l ando sul-l 'esempio sovietico. Per q u a n t o r iguar-d a gli invest imenti , l ' a l l ineamento è oracompleto , m a nel bilancio cecoslovaccole en t ra te e le spese sono tu t to ra sud-divise nelle vecchie voci pr incipal i , conil r isultato che le quo te -par t i dellevarie voci n o n sono esa t tamente com-parabi l i con quel le dei bilanci deglialtr i paesi de l l 'Europa orientale .
L a pr incipale fonte di en t r a t a in-clusa nel la voce "a t t iv i tà economica" èla cosiddetta " impos ta genera le" , che
corr isponde al l ' imposta sugli scambi negli a l t r i paesi de l l 'Europa orientale . Essa è diven-t a t a la pr inc ipa le en t ra ta . Si calcola che il get t i to dell ' imposizione d i re t ta costituiscasoltanto il 6 , 2 % delle en t ra te complessive. Del l ' impor to di corone 217 mi l iard i , p re -visto per le spese dell ' "a t t iv i t à economica" , corone 92 mi l iardi sono s tanziat i pergli invest iment i , la mass ima p a r t e dest inat i a l l 'espansione della p roduz ione industr iale .
Classificazione
Attività economicaSpese social! e culturali . .DifesaAmministrazioneDebito pubblico
Totale . .
Entrate Spese
miliardi di corone
262,39,30,8
52,0
324,3
217,558,822,520,14,7
323,5
I n U n g h e r i a , i r i s u l t a t i d e l b i l a n c i o p e r il 1951 h a n n o s u p e r a t o l e p r e v i s i o n i d e l
1 0 % . P e r i l 1952 si è s t a n z i a t o u n i m p o r t o e g u a l e a l g e t t i t o d e l l ' i m p o s t a s u g l i s c a m b i
( f o r i n t 2 6 m i l i a r d i ) c o m e s p e s a p e r l ' e c o n o m i a n a z i o n a l e e q u e s t a p o t r e b b e forse
c o n s i d e r a r s i p i ù o m e n o l a p r a t i c a n o r m a l e .
I n P o l o n i a , z l o t y 2 6 m i l i a r d i , o s s i a i l 4 0 % d e l l e s p e s e , s o n o d e s t i n a t i a l l o s v i l u p p o
d e l l ' e c o n o m i a n a z i o n a l e ; d i q u e s t o i m p o r t o z l o t y 19 m i l i a r d i s o n o s t a n z i a t i p e r n u o v i
i n v e s t i m e n t i , m e n t r e z l o t y 7 m i l i a r d i v e r r a n n o spes i p e r r i m o d e r n a r e gl i i m p i a n t i i n d u -
s t r i a l i e s i s t e n t i e p e r l ' e s p a n s i o n e d e l s i s t e m a c o m m e r c i a l e e d e l l e c o m u n i c a z i o n i . F r a
l e e n t r a t e , i g e t t i t i d e i p r e s t i t i i n t e r n i s o n o p r e s e n t a t i c o m e n e l b i l a n c i o s o v i e t i c o .
L ' i m p o r t o d e l p r e s t i t o p e r i l 1951 e r a fissato a z l o t y 1,2 m i l i a r d i , m a l e s o t t o s c r i z i o n i
a v r e b b e r o r a g g i u n t o z l o t y 1,6 m i l i a r d i .
I n R o m a n i a , si s t i m a c h e c i r c a m e t à d e l l e e n t r a t e s i a c o s t i t u i t a d a l l ' i m p o s t a
s u g l i s c a m b i , m e n t r e l e s p e s e p e r l ' e c o n o m i a n a z i o n a l e t o c c h e r e b b e r o i l 5 2 , 6 % . I
b i l a n c i p e r i l 1 9 5 0 e 1 9 5 1 c o m p r e n d o n o l a v o c e " o b b l i g a z i o n i i n t e r n a z i o n a l i " , c h e
a m m o n t a a c i r c a il 4 % d e l l e s p e s e c o m p l e s s i v e e c o n s i s t e d i v e r s a m e n t i i n c o n t o
r i p a r a z i o n i a l l ' U . R . S . S .
Jugoslavia: Entrate e spese pubbliche.
Classificazione
EntrateSpese
Saldo
1949 1950 1951 1952
miliardi di dinari
169,5155,5
+ 14,0
165,7173,7
— 8,0
172,66172,66
—
225,4282,2
— 56,8
— 231 —
Bisogna, infine, ricordare che i dettagli del bilancio della J u g o s l a v i a nonsono ancora disponibili; i dati complessivi pubblicati presentano un disavanzo checorrisponde a circa il 20% delle spese di bilancio ed al 6% circa del reddito nazionale.
Si aggiunga che i bilanci degli stati confederati, i cosiddetti "bilanci repubblicani",ammontano complessivamente ad una volta e mezzo il bilancio centrale, per cui nel1952 il totale delle entrate dei bilanci centrali e repubblicani ammonterebbe a circadinari 550 miliardi.
Nei bilanci della maggior parte dei paesi dell'Europa orientale sonostati aumentati gli stanziamenti per la difesa, mentre le assegnazioni adaltre attività e particolarmente agli investimenti sono state lievemente ridotte(come è stato indicato per l 'U.R.S.S.). Qualunque sia il sistema econo-mico in vigore, resta pur sempre vero in tutto il mondo "che non tuttopuò essere fatto in una sola volta".
L'aggiunta di nuove spese ai bilanci già gravemente oberati ha richie-sto un g r a n d e s forzo p e r e v i t a r e d i r i c a d e r e n e i f i n a n z i a m e n t ii n f l a z i o n i s t i c i . La maggior parte dei paesi dell'Europa occidentale hacoperto con le entrate di bilancio non solo le spese ordinarie ma anche quellein conto capitali, per cui non è stato necessario aumentare il debito pubblico.Vi sono, naturalmente, delle eccezioni; ma sembra che tanto in Italia quantoin Francia le somme prese a prestito in questi ultimi anni siano state note-volmente inferiori alle spese per investimenti. Avendo la produzione con-tinuato ad espandersi, le cifre relative al reddito nazionale, calcolate intermini reali, hanno seguitato ad aumentare, ma l'incremento dei prezzi hareso ancora maggiore l'aumento del reddito nazionale in termini nominali,con il risultato di migliorare il rapporto fra debito pubblico e red-dito nazionale. La difficoltà della situazione sta nel livello altissimo dell'im-posizione e degli altri oneri gravanti su imprese e privati. Nella maggiorparte dei paesi i carichi fiscali e non fiscali non possono essere ulteriormenteinaspriti senza pregiudizio delle singole economie nazionali.
Poiché le spese per il riarmo sono cresciute nel momento stesso in cuile finanze pubbliche si trovavano in una situazione difficile, le maggiorispese in un settore hanno reso necessario predisporre economie in altri e sisono dovute adottare, in modo particolare, misure per diminuire gli investi-menti, non soltanto statali, ma anche privati. Le riduzioni hanno dovutoessere effettuate in un'epoca in cui l'aiuto economico estero è stato forte-mente diminuito, per cui è riuscito ancora più difficile prendere le decisioninecessarie, dato che la riduzione nel volume degli investimenti potrebbeprovocare forti ritardi nel completamento di impianti già iniziati e - inalcuni paesi — persino un certo grado di disoccupazione. Bisogna, allora,riconoscere che il voler aumentare le spese per il riarmo al livello fissato peri diversi paesi facendo leva soltanto sulle risorse nazionali è, da un puntodi vista pratico, pressoché impossibile; infatti, le spese per il riarmo pre-suppongono un certo aiuto estero, come originariamente era stato previsto.
— 232 —
Non si può fare a meno di essere soddisfatti nel constatare che lemaggiori spese provocate direttamente ed indirettamente dallo scoppio delconflitto in Corea non hanno impedito ai singoli paesi di lottare con suc-cesso contro l'inflazione, sicché, recentemente parecchi mercati sono staticaratterizzati da tendenze al ribasso e non al rialzo nei prezzi. Sebbene nonsi sia verificato un notevole declino nel costo della vita, il fatto stesso cheil consumatore non sia stato maggiormente gravato rappresenta già di persé un successo, che è stato possibile conseguire soltanto perché l'aumentodelle spese pubbliche è stato finanziato con le entrate fiscali ed il risparmiodi nuova formazione, piuttosto che col ricorso alla creazione di credito.
La situazione potrebbe aggravarsi, tuttavia, quando le entrate fiscalicesseranno di affluire in misura superiore alle previsioni e le spese per ladifesa, invece, raggiungeranno i livelli previsti in bilancio. Non è affattorassicurante che i governi siano costretti a prelevare un terzo od anche piùdel reddito nazionale. La contrazione del mercato dei beni di consumo,caratteristica di molte economie dopo la primavera del 1951, deve essereconsiderata, in ampia misura, una reazione agli acquisti eccessivi effettuatinei giorni febbrili dell'inverno 1950-51. Purtuttavia, le spese dei consu-matori non sarebbero forse state cosi ridotte, se fosse esistito un equilibriodi fatto nei bilanci. La limitazione nelle spese di consumo può non durarea lungo ed è, ad ogni modo, prematuro, usarla come argomento in favoredi un'espansione del potere d'acquisto, mediante l'adozione di una politicafinanziaria meno rigida. Se la situazione di liquidità lo richiedesse, sarebbemolto meglio attenuare le restrizioni creditizie precedentemente introdotte,come infatti è avvenuto in un certo numero di paesi, la cui situazione erasufficientemente migliorata da permettere tale attenuazione.
— 233 —
IX. L'Unione europea dei pagamenti.
L'Unione europea dei pagamenti è ormai giunta quasi al termine delsuo secondo esercizio ed in questi ultimi mesi i governi interessati stannostudiando le misure da adottare per il suo funzionamento dopo il giugno1952.
Questa data segna anche la fine del piano Marshall, la cui durataera prevista in quattro anni, quando esso venne iniziato nel 1948, ed è,quindi, il momento opportuno per esaminare fino a che punto l'aiuto ame-ricano, conferito per incrementare la produzione e rendere l 'Europa capacedi provvedere a sé stessa, abbia conseguito i suoi obiettivi ed avvicinatol'istante in cui la convertibilità generale delle monete europee potrà esserepresa in considerazione.
Durante i ventun mesi di funzionamento degli Accordi per i paga-menti intra-europei, una parte dell'aiuto globale americano, per l'importo di$1.380 milioni,* è stata ridistribuita dai paesi beneficiari a titolo di donazionesotto forma di "diritti di prelìevo" nelle rispettive valute nazionali (comeparte dei cosiddetti "fondi di contropartita") ; nello stesso periodo sono stati
Stati Unit i : Aiuto diretto od indiretto per i pagamenti intra-europeidal 1948 al 1952.
Forma dell'aiutoper i pagamenti intra-europei
Accordi per ì pagamentiintra-europei
(21 mesi)
1948-490) 1949-50
Unione europeadei pagamenti
(21 mesi)
1 9 5 0 - 5 1 1 9 5 1 - 5 2 ( 2 )
(l'esercizio termina il 30 giugno d! ogni anno)
milioni di dollari
1. Aiuto assegnato a paesi europei utiliz-zato direttamente od indirettamente perpagamenti intra-europei:(a) aiuto indiretto (fondi di contropar-
tita in valute nazionali)(b) aiuto diretto (in dollari)
2. Contributo diretto ai pagamenti intra-europei (in dollari) . . . . . . . . .
Totali
677
677
703
703
1.380
(-78) (3)37 (*)
350 (')
309
(-11)0109 (5)
11 O
109
418
Nota : II totale delle quattro colonne, ammontante a $1.798 milioni è formato da aiuti aventi carattere etero-geneo. Per quanto si riferisce all'aiuto indiretto, 1 paesi beneficiari originarl hanno generalmente ricevutomerci americane e trasferito beni di produzione nazionale ai paesi beneficiari finali.(') Per nove mesi, dall'ottobre 1948 al giugno 1949. (*) Per nove mesi, dal luglio 1951 al marzo 1952.(3) Aiuto condizionale di $201 milioni assegnato a Belgio, Svezia, e Regno Unito, meno le assegnazioni a
titolo di donazione da parte dell'Unione, per l'importo di $279 milioni, ad Austria, Grecia, Islanda, PaesiBassi e Norvegia.
(') Nuova ripartizione conseguente alla rinuncia della Svezia all'aiuto condizionale.(s) Risorse speciali pagate in dollari per conto dell'Austria, Grecia, Islanda e Turchia.(') I $350 milioni dell'impegno assunto dal governo americano alla costituzione dell'Unione.
* P e r ragioni d i convenienza il segno del dol laro ($) è usa to in ques to capi tolo a n c h e q u a n d o leoperazioni sono eseguite in dol lar i s ta tuni tensi (od o ro ) , in u n i t à d i conto U . E . P . o, c o m e in questocaso, nelle m o n e t e nazional i .
— 234 —
assegnati all'Unione europea dei pagamenti $418 milioni, come risulta dallaseguente tabella.
Il contrasto fra i due periodi, ciascuno della durata di ventun mesi, èancora più stridente di quanto non appaia dalla tabella. In base agli accordiper i pagamenti del 1948-49 e 1949-50, i $1.380 milioni di diritti di prelievo,corrispondenti ad un importo equivalente di aiuto condizionale, hannocoperto circa un terzo dei $ 4.000 milioni di disavanzi lordi intra-europeiregistrati nei primi ventun mesi (al resto si è fatto fronte con movimentidi oro, nuovi crediti bilaterali ed utilizzo dei saldi bilaterali preesistenti,mentre solo il 2 % è stato "compensato").
Nei ventun mesi di vita dell'Unione europea dei pagamenti (cioè dalluglio 1950 al 31 marzo 1952) i disavanzi lordi sono stati considerevolmentesuperiori, raggiungendo l'importo di $6.600 milioni; questo ammontare èstato i n t e r amen te coperto: per tre quarti dalle sole "compensazioni" e perla rimanenza specialmente con operazioni di credito ed in oro dell'Unione(vedasi più avanti). Alla fine di questo periodo, i $272 milioni di capitaledell'Unione erano intatti, e le sue risorse complessive, in oro e dollari,ammontavano a $339 milioni.
Per informazioni sulla costituzione dell'Unione e sul suo funzionamentopratico durante i primi mesi di vita, si rimanda alla Ventunesima Relazioneannuale (pagine 227-244), ove sono stati minutamente descritti. La presenterassegna si occupa soltanto delle modificazioni apportate alla struttura del-l'Unione e delle operazioni compiute fino al marzo 1952.
A. Modificazioni nella struttura dell'Unione.
Dopo la creazione dell'Unione, diversi mutamenti sono stati apportati neisaldi iniziali e nelle quote; si è introdotta inoltre, la nuova tecnica delle"risorse speciali" e sono stati presi accordi particolari per alcuni debitorie creditori.
1. Saldi iniz ia l i per il 1950-51 .
Alla costituzione dell'Unione, il governo degli Stati Uniti aveva asse-gnato al Belgio, alla Svezia ed al Regno Unito, in quanto "probabili cre-ditori" nell'Unione, saldi iniziali debitori in cambio di una assegnazione di"aiuto condizionato"; questi tre paesi hanno, quindi, ricevuto aiuto indollari ed hanno stanziato importi equivalenti in valuta nazionale, a titolodi donazione all'Unione, da impiegare nella copertura delle loro eccedenzenette intra-europee prima di ricorrere all'utilizzo delle singole quote. Mentrel'importo di $150 milioni, assegnato al Regno Unito, è rimasto invariato,l'aiuto condizionato al Belgio è stato ridotto di $14.675.000 e la Svezia harinunciato a $11.395.000, per cui il totale effettivo delle tre donazioniall'Unione è diminuito di $26.070.000, passando, cioè, da $215.250.000 a$189.180.000.
— 235 —
Austria, Grecia, Islanda, Paesi Bassi e Norvegia, hanno ricevuto, atitolo di donazione dal governo degli Stati Uniti, saldi iniziali creditori percoprire i loro disavanzi nell'Unione, mentre quest'ultima ha fatto la stessaconcessione, a titolo di prestito, alla Norvegia ed alla Turchia (alla secondacon effetto retroattivo al maggio 1951). Le assegnazioni fatte dall'Unione atitolo gratuito, corrispondevano ai diritti di prelievo, come erano previstidagli accordi per i pagamenti intra-europei.
Siccome questi saldi iniziali debitori e creditori sono stati conferiti sol-tanto per l'esercizio 1950-51, essi non svolgono più una parte attiva nelleoperazioni dell'Unione. Ma l'eccedenza dei fondi assegnati dall'Unione, atitolo gratuito, ai debitori, sui fondi assegnati, pure a titolo di dono, daicreditori all'Unione, ha costituito una perdita di capitale (vedasi pagina 249).
2. Risorse speciali per il 1951-52.
Queste rappresentano una novità, introdotta nel secondo anno del-l'Unione. Si era deciso di non prolungare oltre il giugno 1951 il sistemadelle "donazioni" sotto forma di saldi iniziali. Nelle "risorse speciali" si ètrovato un metodo più appropriato per conferire l'aiuto americano ai debi-tori costanti. Per l'Unione esse hanno il vantaggio che i dollari vengonoassegnati dal governo americano, non ai probabili creditori, per essere poitrasmessi, a titolo gratuito, all'Unione, ma che vengono attribuiti, per contodei debitori, direttamente all'Unione stessa e questo fatto ha contribuito arafforzare notevolmente la posizione in dollari dell'Unione.
L'articolo 9 dell'Accordo per la creazione di un'Unione europea deipagamenti contemplava una procedura, per cui le cosiddette "risorse esi-stenti", corrispondenti ai debiti bilaterali non consolidati, esistenti alla finedi giugno 1950 nei conti relativi agli accordi per i pagamenti, potevanoessere utilizzate per coprire i disavanzi nell'Unione. In un paragrafo aggiuntoa detto articolo è stata istituita una procedura analoga per l'impiego dellerisorse speciali in dollari assegnate dal governo americano ad Austria,Grecia, Islanda e Turchia. Le somme dovevano essere utilizzate ogni mesedall'Agente per coprire al 100% in dollari statunitensi i disavanzi nettidi questi paesi. Si è deciso di adottare un sistema simile a quello delle risorseesistenti, allo scopo di rendere i pagamenti non reversibili, cioè non sog-getti al principio "cumulativo"; in altre parole, se la Grecia, per esempio,registrasse, in un mese qualsiasi, un'eccedenza netta, non riceverebbe inrestituzione i dollari versati per suo conto come risorse speciali (che rimar-rebbero nell'Unione), ma essa concederebbe, temporaneamente, un creditoall'Unione entro i limiti della propria quota (che resta sbloccata nei riguardidelle posizioni creditorie). Sebbene la procedura, relativa alle risorse speciali,sia stata compiutamente formulata soltanto nel luglio 1951, se ne è fissata laretroattività con effetto dall'aprile dello stesso anno, per permettere la coper-tura di somme in dollari conferite dal governo degli Stati Uniti all'Austria,Grecia ed Islanda per il regolamento dei disavanzi netti accumulatisi a
— 236 —
partire da questo mese. Ci si è preoccupati di creare un sistema flessibile,dato che il governo americano ha assegnato risorse speciali soltanto perperiodi relativamente brevi (dapprima per il trimestre luglio-settembre 1951e, più tardi, ogni volta per pochi mesi).
3. Le quo te .
Le quote rappresentano, per ogni paese, il limite del suo avanzo odisavanzo cumulativo contabile che può essere regolato in via normaleattraverso l'Unione, mediante crediti o versamenti in oro (senza ricorso adaccordi speciali).
Non c'è stata alcuna revisione generale delle quote, tranne due varia-zioni apportate alla fine del primo anno di funzionamento dell'Unione coneffetto dalle operazioni del luglio 1951:
la quota della Germania è stata aumentata da $320 a 500 milioni;la quota dei Paesi Bassi è stata aumentata da $330 a 355 milioni.
Queste modificazioni non furono dovute a considerazioni sulla posizione deidue paesi nell'Unione a quell'epoca, ma erano intese a rettificare gli importifissati al momento della costituzione dell'Unione, basati su calcoli ormaisorpassati.
Un cambiamento di tutt'altra natura è stato compiuto all'inizio delmese di marzo 1952, quando la posizione debitoria della Francia si era fattagrave. A partire dalle operazioni relative al mese di febbraio 1952 (cioèverso la metà di marzo), la quota francese fu, temporaneamente, aumentatada $520 a 620 milioni fino alle operazioni inerenti al mese di maggio1952, mediante l'inserzione di una "tranche" (crediti) supplementare di$100 milioni fra la terza e la quarta "tranche" normali. Con le operazionirelative al giugno 1952, la quota ritornerà a $520 milioni. La collabora-zione, prestata in quel momento dall'Unione, per combattere la crisi valu-taria francese, ebbe il carattere di un accordo speciale (vedasi più avanti);essa ha permesso di differire per quattro mesi il versamento di oro, per unimporto di $60 milioni, dalla Francia all'Unione.
Le quote dell'Austria e della Grecia sono state bloccate sin dallacostituzione dell'Unione mentre quella dell'Islanda ha subito la stessa sortedall'aprile al settembre 1951, avendo questi paesi ricevuto assegnazioni a titologratuito (sotto forma di saldi iniziali e, successivamente, di risorse speciali).
Nessuna variazione è stata apportata nei rapporti fra regolamenti inoro e crediti, tranne quelle derivanti, indirettamente, dalla "tranche" addi-zionale concessa alla Francia, con le operazioni del febbraio 1952, e dalprovvedimento speciale adottato nel caso della Norvegia, la cui prima"tranche" (crediti), è stata aumentata e la seconda diminuita di $10 milioni(perché il saldo iniziale creditore non reversibile, assegnato a titolo diprestito, equivaleva in pratica ad una "tranche" (crediti) supplementare di$10 milioni).
— 237 —
4 . A c c o r d i p a r t i c o l a r i p e r d e b i t o r i e c r e d i t o r i .
Soltanto due sono stati gli accordi speciali stipulati per paesi debi -t o r i (escludendo l'assegnazione di saldi iniziali creditori e di risorse speciali).
Quando la Germania superò la sua quota, nel novembre 1950, venneconcluso un accordo speciale per l'importo di $180 milioni; l'Unione conce-deva un credito di $120 milioni, contemporaneamente all'impegno di ver-samenti in oro per $60 milioni da parte della Germania (per particolarivedasi la Ventunesima Relazione annuale).
Come è menzionato nel precedente paragrafo sulle "quote", un accordospeciale è stato concluso per la Francia all'inizio del mese di marzo 1952, nellaforma di una "tranche" (crediti) addizionale per l'importo di $100 milioni; ineffetti l'accordo corrispondeva alla concessione di un credito temporaneospeciale da parte dell'Unione alla Francia, entro i limiti della sua quota.
Per alcuni paesi c r e d i t o r i , che avevano superato, o minacciavano disuperare i limiti delle proprie quote (ad esempio Belgio, Italia, Portogallo eSvezia) è stato pure necessario concludere accordi speciali.
(Una decisione del Consiglio dell'O.E.CE., presa al momento della firma dell'Accordo,prospettava la possibilità che la Svizzera potesse superare la sua quota e stabiliva che ilregolamento del supero avvenisse sulla base del 50% di credito concesso da questo paese edel 50% di pagamenti in oro da parte dell'Unione; ma finora la Svizzera si è mantenuta neilimiti della sua quota.)
Il primo paese, ad eccedere la propria quota, è stato il B e l g i o , nel-l'agosto 1951, e la seguente tabella riassume i diversi accordi conclusi percoprire il periodo fino al
Belg io : Regolamento delle eccedenzenei conf ront i de l l 'Un ione.
(Lugl io 1950 —marzo 1952)
m e s e d i m a r z o 1 9 5 2 .
I l p r i m o a c c o r d o , v a l i -
d o p e r i m e s i d i a g o s t o
e s e t t e m b r e 1 9 5 1 , v e n n e
c o n c l u s o s u l l a b a s e d e l
5 0 % d i o r o e 5 0 % d i
c r e d i t o ; i l s e c o n d o , p e r i l
t r i m e s t r e o t t o b r e - d i c e m b r e
1 9 5 1 , e r a s t a t o c o n c l u s o
p e r l a s o m m a g l o b a l e d ì
$ 8 0 m i l i o n i i n o r o e d i l
s a l d o i n c r e d i t o c o n c e s s o
d a l B e l g i o ; i l t e r z o , p e r
i l p e r i o d o g e n n a i o - m a r z o
1 9 5 2 , e r a p e r u n i m p o r t o
d i $ 6 0 m i l i o n i i n o r o e d
il s a l d o i n c r e d i t o . U n
q u a r t o a c c o r d o è s t a t o
c o n c l u s o p e r il t r i m e s t r e
a p r i l e - g i u g n o 1 9 5 2 s u l l a
Tipo diregolamento
Saldo iniziale debitore atitolo gratuitoQuota
Accordi speciali:primo (ag.-sett. 1951)
secondo (ott.-dlc. 1951).
terzo (genn.-mar. 1952) .
Total i . . .
Creditoconcesso
dal
Bel
Pagamentiin oro
al
gio
Totali
milioni di unità di conto
201,3
40,1
99,9
82,6
423,9
29,40)129,3
40,1
80,0
60,0
338,8 O
29,4330,6
80,1
179,9
142,6
762,7 «
(') Coperto con aluto condizionato per l'importo di $ 29,4 milioni as-segnato dal governo degli Stati Uniti.
(2) II saldo dì $ 309,4 milioni (in più dell'importo dell'aiuto condizionatoè stato pagato dall'Unione).
(s) Questa cifra supera dì $15,8 milioni l'eccedenza netta cumulativadel Belgio di $746,8 milioni, a causa dell'utilizzo, da parte di questopaese, dì risorse esistenti per coprire i disavanzi accumulatisi neiprimi mesi del funzionamento dell'Unione.
— 238 —
Portogallo: Regolamento delle eccedenzenei confronti dell'Unione.
(Luglio 1950 — marzo 1952)
Tipo diregolamento
QuotaAccordi speciali:
primo (50%-50%) . .secondo (60%-40%) .
Totali . . .
Creditoconcesso
dalPorto
Pagamentiin oro
algallo
Totali
milioni di unità di conto
42,0
12,56,8
61,3
28,0
12,56,2
46,7
70,0
25,012,9
107,9
Italia: Regolamento delle eccedenze neiconfronti dell'Unione.(Luglio 1950 —marzo 1952)
Tipo diregolamento
QuotaAccordo speciale
(50%-50%)
Totali . . .
Creditoconcesso
dati'Ita
Pagamentiin oro
ali'lia
Totali
milioni di unità di conto
123,0
23,2
146,2
82,0
23,2
105,2
205,0
46,4
251,4 *
* Questa cifra supera di $ 42,5 milioni l'eccedenza cumulativa nettadi $ 208,9 milioni. La differenza è dovuta all'utilizzo, da partedell'Italia, di risorse esistenti per regolare i disavanzi del primotrimestre del 1951.
b a s e d e l 5 0 % i n o r o e d e l 5 0 % i n c r e d i t o ; fino
s o m m a e r a n o s t a t i u t i l i z z a t i $ 4 6 , 4 m i l i o n i .
b a s e d i u n a s o m m a g l o b a l e
d i $ 8 0 m i l i o n i i n o r o .
I l P o r t o g a l l o h a s u -
p e r a t o p e r l a p r i m a v o l t a
l a s u a q u o t a n e l s e t t e m -
b r e 1 9 5 1 e l a t a b e l l a i n -
d i c a c o m e s i a n o s t a t e r e -
g o l a t e l e e c c e d e n z e . I l
p r i m o a c c o r d o è s t a t o c o n -
c l u s o p e r $ 2 5 m i l i o n i s u l l a
b a s e d e l 5 0 % d i o r o e
5 0 % d i c r e d i t o . I l s e c o n d o
e r a p e r l ' i m p o r t o d i $ 3 0
m i l i o n i i n t r e " t r a n c h e s "
e g u a l i , c o n p a g a m e n t i i n
o r o d e c r e s c e n t i , r i s p e t t i v a -
m e n t e d e l 5 0 , 4 0 e 3 0 %
( u n a m e d i a , c i o è , d e l 4 0 % ) ,
i l s a l d o s a r e b b e s t a t o r e -
g o l a t o c o n c o n c e s s i o n e d i
c r e d i t o ; d o p o l e o p e r a z i o n i
p e r i l m e s e d i m a r z o 1 9 5 2 ,
$ 1 7 , 1 m i l i o n i n o n e r a n o
a n c o r a s t a t i u t i l i z z a t i .
L ' I t a l i a s u p e r ò l a s u a
q u o t a n e l n o v e m b r e 1 9 5 1
p e r c u i s i s t i p u l ò u n
a c c o r d o s p e c i a l e v a l e v o l e
p e r a l t r i $ 1 0 0 m i l i o n i s u l l a
a l m a r z o 1 9 5 2 , d i q u e s t a
L a S v e z i a a c c u m u l ò i n g e n t i e c c e d e n z e n e i c o n f r o n t i d e l l ' U n i o n e v e r s o
l a fine d e l 1 9 5 1 e d , e s s e n d o l e e c c e d e n z e r i t e n u t e d e l t u t t o t r a n s i t o r i e , q u e s t o
p a e s e a c c o l s e l a p r o p o s t a d i c o n c e d e r e c r e d i t o a l l ' U n i o n e p e r i l l o r o t o t a l e
d a l g e n n a i o a l m a r z o 1 9 5 2 ; l ' a c c o r d o n o n f u m e s s o i n e s e c u z i o n e
p e r c h é d u r a n t e q u e s t o p e r i o d o l a S v e z i a n o n h a s u p e r a t o l a s u a q u o t a .
P r i m a d i t r a t t a r e d e l l e o p e r a z i o n i , è o p p o r t u n o r i c o r d a r e i l p r i n c i -
p i o c u m u l a t i v o , c h e è d i i m p o r t a n z a f o n d a m e n t a l e p e r i l f u n z i o n a -
m e n t o d e l l ' U n i o n e . R i a s s u m e n d o s i p u ò d i r e c h e , a l t e r n a n d o s i a v a n z i e d i -
s a v a n z i , i l c o n c e t t o , p e r c i t a r e l e I s t r u z i o n i , i m p l i c a c h e " l e o p e r a z i o n i p r e c e -
d e n t i s i a n o r e t t i f i c a t e i n m i s u r a c o r r i s p o n d e n t e , p r i m a d i e s e g u i r e u n a n u o v a
o p e r a z i o n e " ; q u e s t a r e v e r s i b i l i t à d e l l e o p e r a z i o n i si a p p l i c a a t u t t i i m o v i -
m e n t i d i c r e d i t o e d i o r o e n t r o i l i m i t i d e l l e q u o t e , n o n c h é a g l i a c c o r d i
— 239 —
speciali conclusi con debitori e creditori, ma ne sono escluse le risorse esi-stenti, le risorse speciali ed, attualmente, i saldi iniziali (assegnati per il1950-51).
B. Le operazioni dell'Unione.
Statistiche complete vengono pubblicate a Parigi dall'OrganizzazioneEuropea per la Cooperazione Economica e ampi commenti vengono, gene-ralmente, divulgati in molti paesi partecipanti. Le notizie sulle operazionidell'Unione sono, quindi, copiose.
Nel funzionamento pratico dell'Unione bisogna distinguere due fasi:
1. le " c o m p e n s a z i o n i " (quale conseguenza delle operazioni mensili dicompensazione e della rettifica delle posizioni nette),
2. il r e g o l a m e n t o delle posizioni finali nette.
1. M e c c a n i s m o d e l l e c o m p e n s a z i o n i .
Il meccanismo delle compensazioni consta di due elementi nettamentediversi :
a) le operazioni mensili di compensazione, eseguite in base ad istruzionidell'Agente e riportate nei libri delle banche centrali, che riducono azero i saldi bilaterali accumulati in ciascun mese;
b) la rettifica delle posizioni nette, all'interno dell'Unione, in applica-zione del principio cumulativo.
La tabella alla pagina seguente riporta, per ogni mese, l'effetto dientrambe queste forme di compensazione sugli avanzi (e disavanzi) lordi.
La prima colonna riporta le eccedenze lorde (essendoci naturalmenteun importo equivalente di disavanzi lordi) calcolate in base alle comunica-zioni pervenute dalle banche centrali. Questo è il materiale grezzo che vieneelaborato ogni mese. Nelle tre colonne successive sono riportate le compen-sazioni: l 'ammontare delle operazioni di compensazione eseguite dalle banchecentrali in valuta nazionale (in novantasei conti separati), la rettifica delleposizioni nette nell'Unione e la somma di queste due cifre che da il totaledell'ammontare compensato in ciascun mese. La colonna successiva registragli avanzi (e disavanzi) mensili finali netti che sono inferiori agli importipubblicati mensilmente, dato che in essi si è già tenuto conto delle retti-fiche.
E' degno di nota l'incremento negli avanzi (e disavanzi) lordi (bilate-rali), da circa $200 milioni nei primi mesi del funzionamento dell'Unione,a più di $500 milioni nell'ottobre 1951 ed il loro successivo declino; questirappresentano gli importi (netti) accumulatisi mese per mese, in valutanazionale, nei libri delle banche centrali partecipanti; il volume comples-
— 240 —
U.E.P.: M e c c a n i s m o de l l e o p e r a z i o n i m e n s i l i d i(Luglio 1950-marzo 1952)
compensazione.
Mese
Avanzi(e di-
savanzi)lordi
mensili
Operazioni mensili di compensazione
Operazionidi
compen-sazione
Rettifichedelle
posizioninette
Compensa-zionitotali
Avanzi(e disavanzi)
netti
Posizionimensili
Posizionicumulative
milioni di unità d! conto
1950LuglioAgostoSettembre . . . . . .
OttobreNovembreDicembre
1 9 5 1GennaioFebbraioMarzo
AprileMaggioGiugno . . . . . . .
LuglioAgostoSettembre
OttobreNovembreDicembre
1952GennaioFebbraio . . . . . . .Marzo
Totale . .
193200263371270274
251293222225270340
355350380
546402361
418369285
6.640
1149390
125132154
11312712376
130172131118112124159125
151160163
2.694
1831272228
225
30
96141200272305394
3589063
641612
2.192
114111121152154182
135132153172271372404423506
482249188
215176175
4.886
7989
14222011693
116161
69
52• 1• 32
• 48• 73• 126
64153173
203193111
1.754
79168310
530646739
8541.0161.085
1.1371.1361.104
1.055983857
9211.0751.247
1.4501.6431.754
Nota: Gli avanzi e disavanzi netti riportati in questa tabella sono calcolati prima che l'Unione abbia addebi-tato od accreditato, a seconda dei casi, gli interessi nei riguardi dei paesi debitori o creditori interessati. L'addebitoe l'accredito degli interessi può causare aumenti o diminuzioni nell'importo che deve essere regolato attra-verso l'Unione, in base allo sviluppo delle posizioni dei paesi nell'Unione; questo fattore ha provocato un au-mento di $6-7 milioni, da regolarsi attraverso l'Unione, nel giugno 1951, ma nel marzo 1952 esso ha provocatouna diminuzione di $3 milioni (da $1.754 milioni a $1.751 milioni).
s i v o d i t u t t i g l i i n c a s s i e p a g a m e n t i è , n a t u r a l m e n t e , d i p a r e c c h i e v o l t e
s u p e r i o r e .
N e i v e n t u n m e s i t r a s c o r s i d a l l a c r e a z i o n e d e l l ' U n i o n e , l e c o m p e n s a z i o n i
b i l a t e r a l i n o n h a n n o s u b i t o o s c i l l a z i o n i n o t e v o l i d a l l a l o r o m e d i a d i $ 1 2 8
m i l i o n i . L e r e t t i f i c h e d e l l e p o s i z i o n i n e t t e h a n n o c o m p o r t a t o v a r i a z i o n i
p i ù s e n s i b i l i : s i è a v u t a u n a p u n t a b a s s a d i $ 5 m i l i o n i n e l f e b b r a i o 1 9 5 1
( i l c h e s i g n i f i c a c h e a q u e l l ' e p o c a , l a t e n d e n z a i n q u a s i t u t t i i p a e s i p a r t e -
c i p a n t i r i m a n e v a i n v a r i a t a ) . Q u e s t o f a t t o h a c o i n c i s o c o n l a f a s e p i ù a c u t a
d e l l a c r i s i t e d e s c a ; m a l e r e t t i f i c h e a u m e n t a r o n o d a l m o m e n t o i n c u i l a
G e r m a n i a c o m i n c i ò a r e g i s t r a r e e c c e d e n z e e F r a n c i a e R e g n o U n i t o p r e -
s e r o a d a c c u m u l a r e d i s a v a n z i ( r i s p e t t i v a m e n t e , d a l l ' a p r i l e e m a g g i o 1 9 5 1 ) ;
l a r e t t i f i c a d e l l e p o s i z i o n i n e t t e t o c c ò l ' e l e v a t a p u n t a d i q u a s i $ 4 0 0 m i l i o n i
— 241 —
nel settembre 1951, quando le compensazioni complessive superarono $500milioni.
Come si rileva dalla tabella, da maggio a settembre 1951 le posizioninette mensili ancora da sistemare, dopo le compensazioni, portano segnonegativo; ciò significa che la rettifica delle vecchie posizioni ha superato10 sviluppo delle posizioni nuove, con la conseguenza che la cifra cumu-lativa nell'ultima colonna della tabella è diminuita. Ma, verso l'ottobre1951, essendo Regno Unito e Francia divenuti paesi debitori netti e laGermania un paese creditore netto dell'Unione, le posizioni cumulative sonoaumentate di nuovo rapidamente al livello primato del marzo 1952.
Per il periodo di ventun mesi, le posizioni lorde totali hanno superato i$6.600 milioni, di cui quasi $4.900 milioni, cioè circa i tre quarti, sono staticompensati, mentre la rimanenza di $1.750 milioni "non regolata" dallecompensazioni deve essere sistemata attraverso il meccanismo dell'Unione.
(Del totale delle compensazioni, compiute durante i ventun mesi, ammontanti acirca $4.900 milioni, quasi due terzi erano dovuti a quattro paesi: al Regno Unito per1.200 milioni, alla Germania per 770 milioni, ai Paesi Bassi per 600 milioni ed alla Franciaper 530 milioni.)
2. M e c c a n i s m o de i r e g o l a m e n t i .
La tabella alla pagina seguente mette in rilievo il funzionamento delmeccanismo dei regolamenti attraverso il tempo (dal luglio 1950 al marzo 1952).
La tabella riporta il risultato delle operazioni di regolamento, eseguiteprima dell'utilizzo delle quote, tanto sui paesi debitori, quanto sui paesicreditori; esse sono la causa della differenza fra posizioni cumulative n e t t ee posizioni cumulative c o n t a b i l i , soltanto queste ultime essendo sistematemediante credito o versamenti in oro nell'Unione. Le operazioni di regola-mento, compiute prima dell'utilizzo delle quote, non sono più reversibili,cioè non sono soggette al principio cumulativo. I l r i s u l t a t o di q u e s t eo p e r a z i o n i v a r i a , p e r ò , col m u t a r e d e l l e p o s i z i o n i d e i p a e s ip a r t e c i p a n t i .
L'utilizzo delle risorse esistenti provoca il trasferimento di un disavanzoda un paese all'altro. Difatti, un importo lordo di $116 milioni di risorseesistenti è stato utilizzato, di cui $ 100 milioni in sterline. Fintanto che ilRegno Unito è stato un paese creditore e le risorse esistenti sono stateutilizzate da paesi debitori, questa somma è servita a ridurre gli avanzi edisavanzi netti da regolare nell 'Unione; ma essendo il Regno Unito divenutoun paese debitore e le risorse esistenti venendo utilizzate da paesi diventaticreditori, la voce "risorse esistenti" risulta negativa (dall'ottobre 1951), cioè,11 loro utilizzo ha fatto salire l'importo dei regolamenti nell'ambito dell'Unione.
Le variazioni nelle posizioni dei paesi partecipanti hanno reagito inmodo analogo sugli effetti dei saldi iniziali assegnati a titolo gratuito. Gliimporti effettivi dei saldi iniziali debitori, assegnati ai probabili creditori, sonoaumentati di $189 milioni ed il complesso dei saldi iniziali creditori, assegnati a
— 242
U.E.P.: Meccanismo delle operazioni di regolamento.ECCEDENZE
Periodocontabile
1950Luglio-sett.
Ottobre . .Novembre .Dicembre .
1951Gennaio . .Febbraio . .Marzo . . •
Aprile . . .Maggio. . .Giugno. . .
Luglio . . .Agosto . .Settembre .
Ottobre . .Novembre .Dicembre .
1952Gennaio . .Febbraio . .Marzo . . .
Pos iz ion i cumula t ive dal l ug l i o
Ecce-denzenette
cumula-tive
(com-presi
interessi)
Effetto delle operazioni di regolamentoeseguite prima dell'utilizzo
delle quote
Risorseesistenti
Saldi inizialidebitori
(donazioniall'Unione)
1950 al
Ecce-denze
cumula-tive
conta-bili
marzo 1952.
Regolamento delle eccedenzecumulative contabili
Entro la
Credito
Oltre la
0 u otaOro Credito Oro
milioni di unità di conto
310530646740
8561.0171.0861.1381.1371.1111.062
989863922
1.0751.247
1.4471.6401.751
18312431
486871717159282813
_ 74— 74— 86
_ 86_ 86— 86
85164158172
194194194194194179179179
58515151
999
207335464537
614755821873872872854781792945
1.0991.282
1.5241.7161.827
164302402436
482574619644645649664557489516540617
744834870
433362
101
132181202229227224190213221287311345
390434470
—
—
—
—
64157
125171
209243265
—
— •
—
—
64184
122149
180205222
DISAVANZI
Periodocontabile
Dis-avanzinetti
cumula-tivi
(com-presi
interessi)
Effetto delle operazioni di regolamentoeseguite prima dell'utilizzo
delle quote
Risorseesi-
stenti
Saldi inizialicreditori
Donazioni | Prestitiricevuti dall'Unione
Risorsespeciali(dollari)
Disa-vanzi
cumula-tivi
conta-bili
Regolamento dei disavanzicumulativi contabili
Entro la Oltre la
0 u o t a
Credito | Oro | Credito | Oromilioni di unità di conto
1950Luglio-sett.Ottobre .NovembreDicembre
1951Gennaio .Febbraio .Marzo . .Aprile . .Maggio. .Giugno. .Luglio . .Agosto .SettembreOttobre .NovembreDicembre
1952Gennaio . ,Febbraio . .Marzo . . .
310530646740
856.017.086.138.137.1101.061989863921
1.0741.247
1.4471.6401.751
18312431
486871717159282813
— 74— 74— 86
— 86— 86— 86
92121153192
216243257266275279258258137129129129
999999
_1
101010103535353535353535
353535
—
_
—7
1137778386
111125130
135139146
200378468516
582695748785745700663584591720859
1.039
1.2641.4531.556
169274309337
368418447518539512532470504631721808
8951.0091.033
31104155143
135140173178194174117976170
121209
339401470
24
53918050
—
—
_
—
412
264648381114141727191721
304352
Nota : Gli avanzi e disavanzi netti cumulativi riportati nella prima colonna sono gli stessi dell'ultima colonnadella precedente tabella meno o più piccoli importi per interessi pagati. Anche i disavanzi cumulativi contabili,dall'aprile al giugno 1951, sono stati rettificati allo scopo di tener conto, con effetto retroattivo, della nuovaclassificazione dei dollari versati per conto di alcuni debitori sotto forma di risorse speciali.
— 243 —
titolo di donazione ai probabili debitori, ha toccato i $279 milioni. Dopoche la posizione del Regno Unito si è mutata da creditoria in debitoria edi Paesi Bassi (con un saldo iniziale creditore, assegnato a titolo gratuito, di$30 milioni) sono divenuti un paese creditore, si è verificato uno sposta-mento di $ 180 milioni nell'effetto operativo dei saldi iniziali, con la con-seguenza che il totale dei saldi debitori è stato ridotto a $9 milioni e quellodei saldi creditori assegnati a titolo di donazione a $99 milioni, come èindicato nella tabella.
A seguito delle modificazioni prodotte (per effetto delle risorse esistentie dei saldi iniziali) le eccedenze cumulative contabili superavano nel marzo1952 le eccedenze nette cumulative di $77 milioni (per cui, con la ripar-tizione delle quote a quella data, l'effetto dei regolamenti eseguiti primadell'utilizzo delle quote, è stato quello di ridurre il risultato globale dellecompensazioni e di aumentare i regolamenti entro ed oltre le quote dei creditoriper un importo analogo).
Ma l'effetto operativo delle risorse speciali è rimasto immutato ed i$146 milioni assegnati dal governo degli Stati Uniti, fino al marzo 1952,sono serviti direttamente a ridurre il totale dei disavanzi cumulativi contabili(inferiori di $ 194 milioni ai disavanzi cumulativi netti ; la differenza fraquesti disavanzi è costituita dal totale netto delle risorse esistenti, più saldiiniziali, più risorse speciali).
Gli avanzi e disavanzi cumulativi contabi l i rappresentano i totali perpaesi creditori e debitori regolati attraverso l'Unione, mediante crediti eversamenti in oro (sia entro, sia oltre il limite delle quote).
Le operazioni di regolamento nei confronti dei paesi creditori oltre illimite delle rispettive quote sono il risultato di accordi speciali conclusi conBelgio, Italia e Portogallo. Quelle effettuate nei confronti dei paesi debitori,oltre il limite delle rispettive quote, come è indicato nella tabella, rispec-chiano, dal novembre 1950 all'aprile 1951, il risultato degli accordi specialicon la Germania (sul credito di $ 120 milioni è stato prelevato l'importomassimo di $91 milioni nel febbraio 1951). A partire dal mese di marzo1951, Austria e Turchia hanno saltuariamente regolato al 100% i loro disa-vanzi verso l'Unione, attingendo alle proprie riserve in dollari (oltre allerisorse speciali utilizzate); fino al marzo 1952 l'Unione aveva ricevuto inquesto modo $52 milioni.
Le due tabelle che precedono, hanno illustrato l'evoluzione attraversoil tempo del meccanismo delle compensazioni e dei regolamenti; la tabella se-guente riproduce una sintesi delle operazioni dell'Unione, a tutto il marzo 1952.
Questa tabella, analoga a quella che viene pubblicata a Parigi ognimese, mette in. rilievo come sono stati regolati gli importi non compensati,cioè gli avanzi e disavanzi netti cumulativi ammontanti a $1.751 milionia tutto marzo 1952.
Le risorse esistenti (vale a dire i saldi bilaterali esistenti al 30 giugno1950, utilizzati per coprire i disavanzi correnti nell'Unione), in seguito alle
— 244 —
U.E.P.: Posizioni cumulative dei paesi partecipanti.(Luglio 1950 —marzo 1952)
Paeseparteci-pante
Austria . . .Belgio . . .Danimarca .Francia . . .Germania . .Grecia . . .Islanda . . .Italia . . . .Norvegia . .Paesi BassiPortogallo .Regno UnitoSvezia . . .Svizzera . .Turchia. . .
Totale . . .
Posizioninette
eccedenze( + ) odisa-
vanzi (—)cumulativi
delpaese
Operazioni di regolamentoeffettuate prima dell
Risorseesistenti(nette)
utilizzatesu(+)oppureda(-)
delle quote
Risorsespeciali(dollari)utilizzateda ( - )
utilizzo
Saldi (1)iniziali
debitori (+)0
creditori (—)
Coperti nell'Unione (2)
Creditiricevuti (+)
0
con-cessi (—)
d a l l ' U
Oroversato (+)
odincas-
sato (—)
n io n e
Totaleecce-
denza (+)o disa-
vanzo (—)contabiledel paese
milioni di unità di conto
— 137+ 747— 5— 458+ 123— 196— 8+ 209— 68+ 147+ 108— 747+ 241+ 176— 130
+ -1 TE«1 • 1 O 1
— 16+ 5— 13— 12— 1
—— 43— 0
—+ 93— 15
—
+ 2
— 40—
——
— 80— 5
——
————
— 22
i AR— 1 I D
— 80+ 29
——
— 115— 4
—— 60— 30
—+ 150+ 10
—— 25
+ 189— 314
_
+ 424— 10— 363+ 118
+ 0+ 146— 8+ 124+ 61— 622+ 149+ 113— 30
+ 1.135— 1.033(3)
— 17+ 309
— 82+ 18
—+ 105
—
+ 53+ 47— 368+ 97+ 63— 55
+ 692— 523
— 17+ 733— 10— 445+ 135
+ 0+ 251— 8+ 177+ 108— 990+ 246+ 176— 85
+ 1.827— 1.556 (4)
(') Incluse le assegnazioni a titolo di donazione e di prestiti.(:) Entro ed oltre il limite delle quote.(') Essendo i prestiti per saldi iniziali creditori concessi a Norvegia e Turchia, per complessivi $35 milioni,
inclusi nella precedente colonna, questo importo è stato detratto dai $1.068 milioni, riportati nella tabellaa pagina 248, che comprende globalmente tutti i crediti e prestiti.
(") I disavanzi cumulativi contabili sono inferiori alle eccedenze cumulative contabili per l'importo di $271milioni, che costituisce l'ammontare netto che I debitori furono in grado di finanziare prima di utilizzare leloro quote (risorse speciali per $146 milioni, più l'importo netto dei saldi iniziali per $125 milioni).
v a r i a z i o n i n e l l e p o s i z i o n i d i a l c u n i p a e s i h a n n o , d i f a t t o , p r o v o c a t o u n
a u m e n t o n e g l i a v a n z i e d i s a v a n z i n e t t i p e r $ 8 6 m i l i o n i ( v e d a s i t a b e l l a a
p a g i n a 2 4 2 ) ; q u e s t o i n c r e m e n t o s i d e v e a t t r i b u i r e p r i n c i p a l m e n t e a l c a m b i a -
m e n t o n e l l a p o s i z i o n e d e l R e g n o U n i t o , n e i c u i r i g u a r d i è s t a t o u t i l i z z a t o
u n i m p o r t o n e t t o d i $ 9 3 m i l i o n i d i r i s o r s e e s i s t e n t i ( $ 1 0 0 m i l i o n i d i r i s o r s e
i n s t e r l i n e s o n o s t a t i u t i l i z z a t i d a a l t r i p a e s i * , m e n t r e i l R e g n o U n i t o h a
* I n u n o scambio di let tere, in da t a 7 luglio 1950, il governo degli Sta t i Un i t i accondiscesea d indennizzare il governo br i tannico per le perdi te in oro o dollari , nel la misura in cui tali per-dite sarebbero state causate dal l ' impiego di saldi in sterline di paesi debi tor i ne t t i nel regolamentodei p rop r i disavanzi verso l 'U .E .P . F ino alla fine di d icembre 1951 (cioè, incluse le operazioni re la t ivea novembre) e rano state uti l izzate sterline per risorse esistenti fino a l l ' impor to di $ 99,7 milioni,il che a u m e n t ò della medes ima somma il disavanzo net to del R e g n o U n i t o e provocò u n versa-men to di oro supp lementa re d a p a r t e di questo paese a l l 'Unione pe r l ' a m m o n t a r e di $ 39,9 milioni.Le cifre ufficiali per il 1951 relative alla bi lancia dei p a g a m e n t i b r i t ann ica (Libro b ianco , C m d .8505), d imost rano che pe r questo mot ivo il R e g n o U n i t o h a r icevuto S 39,9 milioni dagli Stat iU n i t i ; all ' inizio dell 'apri le 1952 il Cancell iere dello Scacchiere h a comunica to di aver r icevuto, nelmarzo 1952, $10 milioni per la stessa ragione.
— 245 —
utilizzato $7 milioni sul conto della Danimarca). Ma le "risorse esistenti"costituivano solo una parte dei debiti totali esistenti alla fine di giugno 1950;per un quadro più completo della situazione vedasi a pagina 247.
Le ultime tre colonne della tabella, in cui sono riportati gli importiregolati con crediti e oro riflettono le fasi finali delle operazioni e com-prendono le operazioni di regolamento tanto entro, quanto oltre i limitidelle quote, fino al marzo 1952. A questa data, il Belgio era senza confrontoil maggiore creditore dell'Unione con una eccedenza contabile di $733milioni, seguito dall'Italia e dalla Svezia, ciascuna con un credito di circa$250 milioni; i paesi debitori di gran lunga più importanti erano il RegnoUnito con un importo di $990 milioni e la Francia con uno di $445 milioni.
La differenza di $271 milioni fra il totale delle eccedenze contabili edil totale dei disavanzi contabili, riportati nell'ultima colonna, è dovuta al-l'utilizzo di risorse speciali ($146 milioni) ed alla differenza ($125 milioni)fra i saldi iniziali debitori e creditori (assegnati a titolo di donazioni odi prestiti).
Questa tabella mette in rilievo l'influenza esercitata dalle operazioni diregolamento eseguite prima dell'utilizzo delle quote sulle posizioni finali deipaesi partecipanti all 'Unione; ciò che maggiormente colpisce è l 'aumentonel deficit del Regno Unito, da $ 747 a 990 milioni, in seguito all'utilizzo(netto) delle risorse esistenti per $93 milioni e del saldo iniziale debitore di$ 150 milioni.
I grafici a pagina 246 illustrano l'evoluzione attraverso il tempo dellesituazioni dei singoli paesi partecipanti dall'inizio del funzionamento del-l'Unione fino alle operazioni di marzo incluse (vedasi tabella precedente).Sono state prese in considerazione soltanto le p o s i z i o n i c o n t a b i l i e nonle operazioni di regolamento anteriori all'utilizzo delle quote.
Chiaramente visibili sono le a m p i e o s c i l l a z i o n i relative a quattroimportanti paesi (Regno Unito, Francia, Germania e Paesi Bassi), nonché ilfatto che, tranne per questi paesi e per il Belgio, i singoli avanzi e disavanzicumulativi contabili non hanno mai superato il limite relativamente ristrettofra meno $80 milioni e più $250 milioni.
Il secondo grafico, in cui le posizioni cumulative contabili sono ripor-tate sotto forma di p e r c e n t u a l i delle quote, mostra che solo due paesihanno superato il limite delle rispettive quote come debitori (Germania eTurchia), mentre nel marzo 1952 tre paesi lo avevano superato come creditori(Belgio, Portogallo ed Italia) ; inoltre, pure in questo mese, il Regno Unito(come paese debitore) e la Svezia (come paese creditore) avevano utilizzatopiù del 90 % della propria quota.
A questo punto è opportuno considerare il destino dei debiti bilateraliesistenti nei conti relativi agli accordi di pagamento alla fine del mese dìgiugno 1950, prima che l'Unione iniziasse le operazioni. Su novantasei
— 246 —
U.E.P.: Avanzi e disavanzi cumulativi contabili nell'Unione dei paesi partecipanti.(Luglio 1950 —marzo 1952)
milioni A . M i l i o n i di uni tà di conto milioni+8001 1 1 • 1+80G
+600
+ 400
+200
ZERO
+600
•ZEROCDammarca
Austria^Turchia
-200
-400
-600
-1000
/V° 1-80 1950 1952-1000
percentuali B. Percentua l i del le quote . percentuali
+225
+200
+175
+150
1950 1952
-150
-175
Nel secondo grafico relativo alle percentuali, le curve per il Belgio, la Germania, i Paesi Bassi ela Francia sono state rettificate nei mesi in cui ebbero luogo variazioni nelle quote di questi paesi.
— 247
U.E.P.: Ammortamento del vecchio indebi tamento bi lateraleattraverso l 'Unione.(Luglio 1950 - marzo 1952)
Totale dei debiti bilaterali comunicati al 30 giugno 1950 861
Rimborsitrimestrali
1950 Luglio-settembreOttobre-dicembre
1951 Gennaio-marzoAprile-giugnoLuglio-settembreOttobre-dicembre
1952 Gennaio-marzo
Totale rimborsi . .
A me
ammortamentoe rimborsi
zzo diutilizzo delle
risorseesistenti*
Totalerimborsi
milioni di unità di conto
65793941823090
426
203243
21
116*
851118241825190
542
Totale debiti esistenti al 31 marzo 1952 319
Paesepartecipante
AustriaBelgioDanimarcaFranciaGermania . ,GreciaIslandaItaliaNorvegiaPaesi BassiPortogalloRegno UnitoSveziaSvìzzeraTurchia
Totale
Importiricevuti
Importipagati
Importo nettoricevuto (+)o pagato (—)
milioni di unità di conto
27910
15541
10
550
922
503420
1
542
5
3252
140512
2437
2191
122912
542
— 3+ 79— 22+ 103— 99— 4— 1+ 52— 24+ 55+ 0— 141+ 22— 9— 11
+ 312
* L'importo di $116 milioni per il totale delle risorse esistenti utilizzate è una cifra lo rda. Avendo alcuni paesiutilizzato tanto le risorse esistenti in altre valute per coprire i disavanzi, quanto quelle in valuta nazionaleutilizzate da altri paesi, il totale netto si riduce a $100 milioni (vedasi tabella a pagina 244). Un'altro aspettodelle risorse esistenti è messo in rilievo nella tabella a pagina 242; l'importo "negativo" di $86 milioni rap-presenta l'effetto operativo, cioè esso tiene conto delle variazioni nelle posizioni dei paesi partecipanti (dacreditore a debitore e viceversa) dopo l'utilizzo delle risorse esistenti.
p o s i z i o n i b i l a t e r a l i f r a i p a e s i p a r t e c i p a n t i o t t a n t a d u e p r e s e n t a v a n o s a l d i
d e b i t o r i m e n t r e l e 1 4 rimanenti e r a n o b i l a n c i a t e a z e r o .
D i q u e s t i o t t a n t a d u e d e b i t i c h e a m m o n t a v a n o g l o b a l m e n t e a $ 8 6 1
m i l i o n i n e l g i u g n o 1 9 5 0 , $ 5 4 2 m i l i o n i , c i o è i l 6 3 % , s o n o s t a t i r i m b o r s a t i
— 248 —
attraverso l'Unione nei ventun mesi decorsi dal luglio 1950 al marzo 1952.Trentotto debiti, per l'importo complessivo di 1315 milioni, sono stati can-cellati integralmente, mentre i rimanenti quarantaquattro per un totale di$546 milioni, sono stati rimborsati parzialmente, per l'importo di $227milioni, cioè per il 41 %.
Dei $319 milioni di debiti ancora esistenti, $183 milioni sono in ster-line ed il resto in valute diverse; per alcuni di questi debiti non sono pre-visti rimborsi automatici attraverso l'Unione (ciò che significa che alcunipaesi preferiscono conservare i loro crediti in sterline) mentre per altri ilrimborso avrà luogo entro un periodo di tempo convenientemente lungo (adesempio, il rimborso del debito della Danimarca verso il Regno Unito).
La seconda parte della tabella riporta l'effetto sui singoli paesidei rimborsi e degli incassi. Tutti i rimborsi sono stati effettuati adde-bitando la posizione mensile del paese debitore ed accreditando il paesecreditore. Fino a poco tempo fa queste operazioni avevano permesso di ridurreeffettivamente gli importi da regolare nell'ambito dell'Unione, in quanto i rim-borsi di maggiore entità venivano compiuti dai paesi che erano creditorinell'Unione. Alla fine del mese di marzo 1952 queste operazioni ebberocome effetto di aumentare i regolamenti nell'Unione (dilatando le posizionidebitorie e creditorie nette) dell'importo relativamente modesto di $ 73 milioni.
L'Unione europea dei pagamenti ha pubblicato un bi lancio verificatoalla chiusura delle operazioni relative al mese di giugno 1951 e, in formaanaloga, pubblica mensilmente una situazione dei conti.
Il capi ta le dell'Unione ammontava inizialmente a $286,25 milioniequivalenti ai S 350 milioni dell'impegno assunto dal governo degli StatiUniti meno $63,75 milioni, differenza fra i saldi iniziali debitori e credi-tori assegnati a titolo gratuito. Nel giugno 1951 questa differenza aumentòdi $14.675.000, in seguito al conguaglio del saldo iniziale debitore delBelgio ed il capitale fu quindi ridotto a $271.575.000. Quando nel gennaio1952 la Svezia rinunciò all'aiuto americano, ammontante a $11.395.000,la differenza aumentò ulteriormente; ma il governo americano assunseun impegno di pari importo verso l'Unione (portando così l'impegno com-plessivo a $361.395.000) per cui non si ebbe alcuna variazione nel capitale,che rimase pari a $271.575.000.
Con la scomparsa delle donazioni sotto forma di risorse iniziali,dopo il primo anno di vita dell'Unione, il bilancio è divenuto ancora piùsemplice: l 'a t t ivo consiste in risorse liquide (dollari statunitensi più oroaccantonato a New York od a Londra) ed in crediti concessi dall'Unioneai paesi debitori netti; il passivo consta del capitale (come indicato piùsopra) e dei crediti ricevuti dall'Unione da parte dei paesi creditori netti.Ne consegue che l'ammontare delle risorse liquide eccedente il capitale,varia col modificarsi della differenza fra credito ricevuto e credito concessodall'Unione.
— 249 —
U.E.P.: R i a s s u n t o d e l l e s i t u a z i o n i de i c o n t i .
( L u g l i o 1950 - marzo 1952)
Dopo le operazionidel perìodo contabile
Apertura
1950
Luglio-settembre . .
Ottobre
Novembre
Dicembre
1951
Gennaio
Febbraio
Marzo. . . . . . . .
Aprile
Maggio
Giugno
Luglio
Agosto
Settembre
Ottobre
Novembre
Dicembre
1952
Gennaio
Febbraio
Marzo
A t t i vo
Risorseliquide(')
Donazioninon
ancoraricevute
(2)
Crediticoncessi
0
Totaledella
situazione(*)
Passivo
CapitaleH
Donazioninon
ancoraconcesse
(6)
Creditiricevuti
0
milioni di unità di conto
350
338
420448404
379355370
345340352
368329262
179180217
295306339
215
130
515743
212121
212121
169
274309362
431520537
578574547
567505539
666756843
9301.0441.068
565
638
746814810
831895928
944935920
935834801
845937
1.060
1.2251.3491.407
286
286
286286286
286286286
286286272
272272272
272272272
272272272
279
187
15812687
633622
134
164
302402436
482574619
644645649
664563530
573665788
9531.0781.135
(') Dollari S.U. per l'importo di 350 milioni (dal gennaio 1952, $361,4 milioni) più oro e dollari ricevuti dai debitorinetti più gli interessi ricevuti sulle cambiali del Tesoro americano e meno l'oro e I dollari pagati aicreditori netti.
(2) Saldi iniziali debitori non ancora utilizzati.O Inclusi | prestiti alla Norvegia ed alla Turchia (in conto dei saldi iniziali creditori) ed il credito speciale alla
Germania.(') Inclusa una voce di modesto importo relativa alla differenza fra interessi riscossi ed interessi pagati dal-
l'Unione, non compresi gli interessi maturati.(5) Vedasi testo.(*) Saldi iniziali creditori assegnati a titolo di donazione non ancora utilizzati.(') Inclusi I crediti ricevuti in base all'ari. 13 (b) dell'Accordo (oltre il limite delle quote).
L ' a u m e n t o n e l t o t a l e c o m p l e s s i v o d e l b i l a n c i o , c h e d o p o l e o p e r a z i o n i
d e l m e s e d i m a r z o 1 9 5 2 , h a r a g g i u n t o l a c i f r a m a i p r i m a t o c c a t a , d i o l t r e
$ 1 . 4 0 0 m i l i o n i , d i m o s t r a l ' e s t e n s i o n e p r e s a d a l l e o p e r a z i o n i d e l l ' U n i o n e a
t a l e e p o c a .
S e b b e n e , d a l p u n t o d i v i s t a p r a t i c o , b i s o g n i t e n e r c o n t o d e i s a l d i i n i -
z i a l i , d e l l e r i s o r s e s p e c i a l i , e c c . p u ò r i u s c i r e t u t t a v i a i s t r u t t i v o u n s e m p l i c e e s e m -
p i o t e o r i c o , c o n r i f e r i m e n t o a l l e s o l e q u o t e . C o n q u o t e a m m o n t a n t i , n e l c o m -
p l e s s o a c i r c a 4 , 0 0 0 m i l i o n i , i l m a s s i m o u t i l i z z o p o s s i b i l e s a r e b b e d i 2 . 0 0 0 m i l i o n i
— 250 —
(un importo eguale di quote debitorie e creditorie); utilizzando integralmentequesto importo, il 60% verrebbe concesso e ricevuto in credito, vale a dire1.200 milioni, mentre la riserva in dollari rimarrebbe intatta. Il totale del bilan-cio non potrebbe, quindi, superare i $ 1.560 milioni, presumendo che tutti ipaesi non oltrepassino le loro quote.
Ma non sarebbe conforme alla realtà immaginare un completo ed uni-forme utilizzo di tutte le quote; è probabile che entro i limiti delle quotenon sia possibile utilizzare effettivamente, poniamo, più di due terzi o tre quartidell'importo, nel qual caso il credito massimo ricevuto ed accordato potrebbeammontare a 5900-1.000 milioni. Il fatto che il credito totale concesso all'U-nione, nel marzo 1952, sia stato di $1.135 milioni, dimostra che alcune quoteerano state superate (ed, infatti, di tale credito, per $ 870 milioni nonerano stati oltrepassati i limiti delle quote dei paesi creditori, mentre per $265milioni era avvenuto il contrario; vedasi tabella a pagina 242).
La ripartizione delle quote ha, infatti, avuto una grande importanza peril funzionamento dell'Unione. Dividendo l'importo complessivo delle quote teori-camente in parti eguali, cioè 2.000 milioni a paesi debitori e 2.000 milioni apaesi creditori (come si è detto), la "tranche" globale sarebbe di 400 milioni(un quinto di 2.000) e la perdita massima in oro che potrebbe risultare perl'Unione alla fine della terza "tranche", ammonterebbe a $ 160 milioni (i paesidebitori versando rispettivamente, zero, 80 e 160 milioni sulle tre "tranches"e l'Unione pagando a paesi creditori rispettivamente, zero, 200 e 200 milioni,in base ai rapporti fra oro e credito fissati per le tre "tranches").
Ma, di fatto, il Regno Unito, con una quota superiore ai 1.000 milioni,è stato un paese creditore durante il primo anno dell'esistenza dell'Unione e,dato che gli altri paesi si suddividevano abbastanza uniformemente in creditorie debitori, l'effettiva distribuzione delle quote complessive è stata, approssi-mativamente, di 2.500 milioni per i paesi ordinariamente creditori e di 1.500milioni per i paesi di solito debitori. In base a questa ripartizione, l'importoeffettivo utilizzabile era quello inferiore, cioè, di 1.500 milioni, nonché cinque"tranches" per i paesi debitori e solo tre per i creditori. Con l'utilizzo integraleed uniforme di questo importo, i debitori dovrebbero versare $ 600 milioni inoro, mentre ne verrebbero sborsati ai creditori soltanto $500 milioni e l'Unioneritrarrebbe un probabile profitto di $ 100 milioni. Questa è la situazione favorevolenella quale l'Unione ha operato durante il primo anno ed essa è una delleprincipali ragioni del facile funzionamento tecnico e delle riserve in dollari rimaste"intatte" a $350 milioni nel giugno 1951.
Ma nel settembre 1951, il Regno Unito divenne un paese debitore del-l'Unione e la ripartizione fra paesi creditori e debitori mutò bruscamente dacirca 2.500-1.500 milioni nell'agosto, a 1.100-2.900 milioni nell'ottobre 1951.Con l'utilizzo effettivo di 1.100 milioni, i paesi debitori verserebbero soltanto$ 100 milioni (con "tranches" [crediti] per un totale di 580 milioni), mentre$ 440 milioni verrebbero sborsati ai creditori, nel caso in cui tutti i paesi rima-nessero entro i limiti delle rispettive quote; ne sorgerebbe quindi una pos-sibile perdita di dollari per l'Unione di % 340 milioni. Una simile situazionenon potrebbe durare e già Belgio e Portogallo sono stati spinti oltre il limitedelle singole quote come paesi creditori. Ciò nonostante, nell'ottobre 1951, leriserve in dollari dell'Unione scesero al di sotto dei S 180 milioni (rispetto ai$ 420 milioni nell'ottobre 1950) e lo stretto margine entro il quale l'Unione dovevamuoversi, ha, naturalmente, destato serie preoccupazioni.
La situazione migliorò nei mesi successivi, specie quando Germania e PaesiBassi divennero paesi creditori e, nel gennaio 1952, si era più vicini di quantonon lo si fosse mai stati alla ripartizione "ideale" di 2.000-2.000 milioni. Ma le
— 251 —
operazioni entro i limiti delle quote non costituiscono più l'unico problemadell'Unione, da quando tre paesi creditori hanno superato le proprie quote edanche altri fattori sono intervenuti a creare la possibilità che l'Unione possa esaurirecompletamente i suoi averi in oro e dollari. Ciò è fonte di costante preoccupazioneper il Comitato di Direzione.
Le operazioni correnti dell'Unione vengono trattate dal C o m i t a t o diD i r e z i o n e , che ha tenuto ventun sessioni fra l'ottobre 1950 ed il marzo1952. Le principali questioni discusse possono essere distinte in quattro gruppi:problemi tecnici, studi sui singoli paesi e suggerimenti relativi, tutela degliaveri in dollari dell'Unione, comunicazioni di natura generale.
I p r o b l e m i t e c n i c i presi in considerazione si estendono su un vastocampo, in cui sono compresi il particolareggiato funzionamento tecnico degliaccordi speciali per i paesi debitori e creditori, l'investimento dei saldi indollari derivanti dai versamenti netti da parte dei partecipanti, le condizioniper i pagamenti con oro in barre e la fissazione della valuta per le operazioni(generalmente il decimo giorno lavorativo di ogni mese).
All'inizio del funzionamento dell'Unione, i saggi d'interesse sono statifissati (nelle Istruzioni) al 2% annuo per i paesi creditori e, mediante una scalamobile per i paesi debitori, dal 2%, nel primo anno, al 2,25% per il secondoed al 2,50% oltre i due anni.* Durante i primi sei mesi, fino al dicembre 1950,furono incassati $ 1,3 milioni e pagati $ 1,5 milioni per interessi su crediticoncessi da ed all'Unione, la quale subì quindi una perdita di $204.000; ilComitato, il quale ha facoltà di riesaminare i saggi d'interesse ogni semestre, limantenne invariati e nella prima metà del 1951, l'Unione incassò $ 5,1 milioni epagò $ 5,6 milioni, subendo un'ulteriore perdita di $ 464.000. In seguito a questofatto il Comitato decise di aumentare i saggi d'interesse del 0,25% all'anno pertutti i paesi debitori, di modo che nella seconda metà del 1951, avendo incas-sato $ 6,8 milioni e sborsato $ 6,2 milioni, l'Unione ha conseguito un profittodi $ 630.000, compensando quasi interamente le perdite precedenti. Inoltre gliinvestimenti di dollari in cambiali del Tesoro americano, specialmente nellaseconda metà del 1950, diedero un utile di $ 262.000, per cui, complessivamente(compresi gli interessi pagati o riscossi dall'Unione) si è conseguito un modestoprofitto di $224.000.
II Comitato di Direzione ha compiuto, in diciotto mesi, accuratis t u d i s u l l a s i t u a z i o n e di q u a s i t u t t i i p a e s i p a r t e c i p a n t i all'Unione,ai quali hanno, generalmente, preso parte delegazioni di esperti delle sin-gole nazioni interessate. A seguito di questi studi sono state presentate pro-poste al Consiglio raccomandanti, in alcuni casi, la conclusione di accordiparticolari, i cui risultati sono riflessi da mutamenti nella struttura dell'Unione,come si è già ricordato in precedenti paragrafi di questo capitolo.
Il Comitato ha pure espresso il suo parere sulle comunicazioni pre-sentate da speciali comitati nei riguardi della liberazione del commercio eintratterrà stretti rapporti con il nuovo Comitato Direttivo per gli Scambi,
* Saggi d'interesse speciali sono stati fissati in tre casi: la Germania ha pagato il 2,75% all'anno sulcredito speciale accordato dall'Unione nel 1950; la Francia paga il 2,50% sulla "tranche" addizionalealla sua quota concessa all'inizio del mese di marzo 1952 ed il Belgio riscuote il 2,25% su tutti icrediti concessi oltre la quota.
— 252 —
istituito in seguito alla decisione votata dal Consiglio ministeriale tenutosiil 29 marzo 1952. E', infatti, opportuno menzionare che la situazione deipaesi partecipanti all'Unione interessa non solo il Comitato di Direzione, matutti i più importanti comitati dell'O.E.C.E., particolarmente il Comitatomisto per gli Scambi e i Pagamenti ed il Comitato Economico, mentre ledecisioni finali vengono adottate dal Consiglio dell'Organizzazione.
Il Comitato è responsabile del l 'amminis t razione dei fondi del-l 'Un ione , compresi gli averi in dol la r i , costituiti dalle somme per lequali si è impegnato il governo americano, dagli importi versati, a titolodi risorse speciali, per conto di alcuni debitori e dai versamenti netti eseguitidai paesi partecipanti. Il funzionamento privo di attriti nel primo anno diesistenza dell'Unione, non ha sollevato alcun problema a questo proposito,ma, durante il secondo anno, si sono nutriti costantemente timori sullasufficienza o meno della riserva in dollari, specialmente a partire dal-l'autunno 1951.
Il Comitato ha redatto alcune relazioni genera l i , a due dellequali è stata data ampia diffusione: la Prima Relazione Annuale del Comi-tato di Direzione fino al giugno 1951 (pubblicata nell'agosto successivo)e la Relazione sulle Operazioni dell'Unione da svolgersi dopo il mese digiugno 1952 (presentata al Consiglio ministeriale nel marzo 1952).
La seconda di queste relazioni tratta delle misure indispensabili perprotrarre le operazioni dell'Unione dopo il periodo in corso, che terminaalla fine di giugno 1952.
Un esame generale delle operaz ioni compiute nei primi ven-tun mesi di vita dell'Unione, mostra come le fluttuazioni, nelle posizionidi alcuni paesi partecipanti, siano state notevoli e, talvolta, molto rapide.
La tabella alla pagina seguente riporta il commercio visibile frale aree monetarie dei paesi partecipanti (desunto dalle statistiche delledogane), i pagamenti intra-europei nell'Unione e la differenza fra le statisticherelative agli scambi ed ai pagamenti. Questa tabella riassuntiva potrebbevenir suddivisa per ottenere l'esposizione particolareggiata delle reciprocherelazioni mensili dei singoli paesi.
E' evidente che la terza sezione della tabella ("pagamenti in piùo in meno rispetto alla bilancia commerciale") è uri miscuglio di errori edomissioni, di differimenti nei pagamenti e di varie partite invisibili, in cuisono inclusi, fra l'altro, i movimenti dei capitali; ciò nonostante per ogniserie di cifre è possibile stabilire dei confronti e le variazioni nelle tendenzenon sono prive d'importanza. I grafici, per ciascun paese, costruiti sullerispettive cifre mensili hanno contribuito validamente alla ricerca delle causedi questi movimenti, alcuni dei quali sono veramente impressionanti, quali,
253
U.E.P.: Bilancia commerciale e dei pagamenti delle areemonetarie dei paesi partecipanti,
c i f r e t r i m e s t r a l i i n m i l i o n i d i d o l l a r i .
1. Bilancia commerciale.
Paese
B e l g i o - L u s s e m b u r g o . . .
I t a l i a . . . . . . . .
Turchia
Totali netti
1949
Genn.-marzo
— 15+ 50— 18— 32+ 28— 25
— 2— 57— 17— 32+ 82— 25— 21— 3
— 87
Apr.-giugno
— 20+ 104— 2+ 2— 6— 19
+ 19— 67— 23— 35— 30+ 15— 4— 14
— 80
Luglio—sett.
— 27
+ 73+ 25— 41— 5— 38
+ 27— 67— 34— 24—118+ 18+ 4— 20
—228
Ott-dic.
— 25— 3+ 25— 42— 81— 28
+ 41— 64— 77— 20+ 24+ 17— 4+ 25
—212
1950
Genn.-marzo
— 24+ 33— 28— 26—113— 34
— 7— 74— 12— 16+ 158
— 11+ 20
—134
Apr-giugno
— 14
+ 5— 18+ 20— 27— 49
+ 10— 59— 56— 27+ 71— 5— 12— 12
—172
Luglio—sett.
— 4— 17— 19+ 76— 75— 52
+ 43— 25+ 9— 10+ 64— 10— 45— 24
— 89
Ott.-dic.
— 1
— 16— 9+ 109—151— 38
+ 44— 39+ 3— 4+ 102— 12— 40+ 25
— 26
1951
Genn.-marzo
— 24
+ 36— 11+ 61— 93— 33
— 9— 48— 27— 3+ 127— 68— 75+ 2
—164
Apr.-giugno
— 22
+ 81— 37— 67+ 193— 45
— 16— 57— 38— 12+ 11— 6— 73— 44
—130
Luglio—sett.
— 8+ 145— 33—180+ 133— 47
+ 55— 30+ 65
Ott—dio.
— 24+ 139+ 11—164+ 191— 35
+ 23— 424-10R
— 9 I— 15—215+ 24— 40— 43
—183
—287+ 74— 43— 22
— 87
Totale1949a
1951
— 207+ 629— 113— 283— 7— 441
+ 228— 629— 98- 206— 12+ 23— 362— 110
—1.590
2. Bilancia dei pagamenti.
Austr iaBelgio-LussemburgoDanimarcaFranciaGermania
GreciaItaliaNorvegiaPaesi Bassi
PortogalloRegno Unito . . . .SveziaSvizzeraTurchia
— 34+ 64— 6— 57+ 46— 23+ 73— 24—108— 36+ 76+ 1+ 20+ 8
— 33+ 118+ 16— 38+ 18— 39+ 82— 22— 33— 28— 96+ 18+ 45— 7
— 13+ 99+ 18+ 147+ 38— 41+ 90— 25+ 10+ 8—405+ 55+ 23— 5
— 27— 4+ 12+ 3—116— 29— 2— 38+ 10+ 2+ 121+ 40+ 6+ 22
— 30+ 78— 14— 10—130— 16+ 5— 36— 61— 3+ 211— 1+ 12— 5
— 17+ 106— 22+ 77+ 61— 56— 3— 21— 66— 13+ 78— 15— 12
— 8— 3— 19+ 191—177— 43+ 2— 11— 40+ 19+ 109+ 8— 28+ 1
— 29+ 9— 22+ 28—181— 29— 33— 40— 65+ 20+ 404— 22— 44+ 6
— 45+ 83— 1+ 58— 89— 22— 53— 23— 85+ 27+ 158— 30+ 39— 18
— 22+ 146— 28— 77+ 176— 47+ 54— 6— 77— 5— 32— 14— 16— 53
— 15+ 188— 1—108+ 167— 20+ 130+ 12+ 50+ 12—515+ 68+ 66— 34
— 11+ 178+ 36—286+ 150— 27+ 95— 1+ 169+ 26—562+ 169+ 65+ 0
— 285+ 1.063— 30— 73— 38— 392+ 440— 235— 296+ 28— 452+ 277+ 175— 183
3 . P a g a m e n t i i n ( + ) o i n ( — ) r i s p e t t o a l l a b i l a n c i a c o m m e r c i a l e .
AustriaBelgio-Lussemburgo ,D a n i m a r c a . . . . . .
FranciaGermaniaGreciaItaliaNorvegiaPaesi Bassi
PortogalloRegno Unito . . . .SveziaSvizzeraTurchia
Totali netti
— 19+ 14+ 12
— 25+ 18+ 2+ 75+ 33
— 91— 4— 6+ 26+ 41+ 11
— 13+ 15+ 18— 41+ 24— 21+ 63+ 45
— 10+ 8— 66+ 3+ 48+ 6
+ 14+ 26— 7+ 188+ 43— 3+ 63+ 42+i 44+ 32—287+ 37+ 19+ 15
— 2— 2— 13+ 45— 35— 1— 43+ 26+ 87+ 22+ 98+ 23+ 9
— 3
— 6+ 45+ 15+ 15— 17+ 18+ 12+ 38— 49+ 12+ 53+ 0+ 23
— 26
— 3+ 100— 4+ 57+ 89— 7— 14+ 38
— 11+ 15+ 7— 10+ 0
— 4+ 14— 0+ 115—102+ 9— 41+ 14— 49+ 29+ 46+ 18+ 17+ 25
+ 8 7 + 8 0 +228 +212 +134 +172 + 8 9 + 2 6 +164 +130 +183 + 87 +1.590
— 29+ 25— 14
— 81— 30+ 8— 77— 1
— 69+ 24+ 302— 10— 5— 18
— 22
+ 48+ 10— 2+ 4+ 11— 44+ 25— 58+ 29+ 31+ 38+ 114
— 20
+ 0+ 66+ 9— 11— 18— 2+ 70+ 51— 39+ 7— 44— 8+ 57
— 9
— 7+ 43+ 32+ 72+ 34+ 27+ 75+ 42
— 15+ 21—300+ 44+ 106+ 9
+ 13+ 39+ 26—122— 41
41—275+ 94+ 107+ 22
— 78+ 434+ 82+ 211— 31+ 49+ 212+ 394
— 198+ 235— 440+ 254+ 538— 72
N o t a : Le cifre per il commercio visibile sono state ricavate dal "Statistical Bul let in", pubblicato mensilmentedall'O.E.C.E., e quelle relative ai pagamenti, dalle relazioni del l 'Agente; le statistiche sui pagamenti includono,naturalmente, le eccedenze ed i disavanzi calcolati, mentre sono escluse le operazioni eseguite dal l 'Agente (dirittidi prelievo, e c c ) .
Le cifre per Belgio, Francia, Paesi Bassi, Portogallo e Regno Unito, si riferiscono alle "aree monetariedei singoli paesi.
— 254 —
ad esempio, il considerevole importo negativo per il Regno Unito, nelluglio-settembre 1950 ed ancora nel luglio-settembre ed ottobre-dicembre1951, in cui gli esborsi superarono notevolmente il deficit delle partite visibilidella bilancia commerciale.
Simili bruschi movimenti hanno, naturalmente, sottoposto l'Unione aforti pressioni, in particular modo nell'autunno del 1951, periodo in cui leriserve in dollari scesero al di sotto di $180 milioni; vedasi tabella a pagina249.
L'effettivo v o l u m e d e g l i a f far i trattati dall'Unione in dollari edoro ha assunto proporzioni ragguardevoli: durante i ventun mesi trascorsi dalluglio 1950 al marzo 1952, il totale dei pagamenti eseguiti dall'Unione aipaesi partecipanti e degli incassi ricevuti da essi (inclusi quelli derivanti dal-l'utilizzo delle risorse speciali) è ammontato a quasi $2.400 milioni, di cuipiù di un terzo in forma di oro in barre.
U.E.P.: V o l u m e d e l l e o p e r a z i o n i in o ro e d o l l a r i .P a g a m e n t i ed i n c a s s i l o r d i e ne t t i de i paes i p a r t e c i p a n t i a l l a e
d a l l ' U n i o n e ( i n c l u s e l e r i s o r s e s p e c i a l i e g l i i m p o r t i o l t r e le q u o t e ) .(Lugl io 1950 - marzo 1952)
Paesepartecipante
C r e d i t o r ecumulativo
Importi lordi
rice-vuti
rimbor-sati
mportinetti
Debitorecumulative
Importi lordi
pagati incas-sati
>
Importinetti
Importonetto
pagato a(- ) orice-
vuto (+)dal-
l'Unione
Volumedelle
opera-zioni
milioni di unità di conto
Austr ia
Belgio
Danimarca
Francia
Germania . . . . . . . .
Grecia
IslandaItaliaNorvegiaPaesi BassiPortogalloRegno UnitoSveziaSvizzeraTurchia
Totale lordo. . .
Creditori e debitori cumula-,tivi correnti (marzo 1952)
309
9518
105
535311997661
917
701
95
6119
31
225
9
309
18
105
5347
9763
692
692
57
782174805
75
36832784
961
682
7
174
0
75
3277
292
14
57
82
805
368
77
669
669
— 57+ 309
— 82+ 18— 80— 5+ 105
+ 53+ 47— 368+ 97+ 63— 77
+ 23
+ 23
5730913
273365805
105
2035960710212394
2,396
Nota : II volume complessivo riportato esclude i prelievi sul Tesoro degli Stati Uniti, nonché varie rettifiche(provocate, ad esempio, dai rimborsi ai debitori per l'uso retrospettivo di risorse speciali). Le risorse specialiversate sul conto dell'lslanda sono incluse tra i pagamenti dei paesi debitori, nella cifra relativa al marzo 1952,sebbene a quell'epoca risianola vantasse un modesto credito verso l'Unione.
— 255 —
Gli affari trattati con il Regno Unito ammontano da soli a più di$600 milioni, ma tutti gli altri paesi vi hanno contribuito ad esclusionedella Norvegia, la quale, dopo aver utilizzato il suo saldo iniziale creditore,si è mantenuta nei limiti della " t ranche" (crediti).
Con una simile massa di operazioni può forse sorprendere che la pres-sione esercitata sulle riserve in dollari dell'Unione non sia stata più forte.Ma l'Unione è stata congegnata in modo da permetterle, in via normale,di "coprire" gli esborsi con gli incassi in dollari, sebbene, potrebbe veri-ficarsi un temporaneo squilibrio fra versamenti e pagamenti da regolarsicon le riserve in dollari. Le previsioni iniziali sono state leggermente scom-pigliate dalle assegnazioni a titolo di saldi iniziali e, successivamente, dagliaccordi particolari adottati per debitori e creditori dell'Unione. Ma nel-l'esercizio 1951—52 il governo degli Stati Uniti ha prestato la sua preziosacollaborazione all'Unione adottando la procedura delle risorse speciali, percui i disavanzi di alcuni paesi debitori sono stati coperti con dollari.
Le fluttuazioni negli averi in dollari dell'Unione rispecchiano le varia-zioni nelle posizioni dei paesi partecipanti. A questo proposito è istruttivoesaminare un periodo di tempo più lungo dei ventun mesi di funzionamentodell'Unione. Il grafico riporta le medie trimestrali degli avanzi e disavanzinetti di sei importanti paesi partecipanti a partire dalla fine del 1948 (cioèdai primissimi calcoli compiuti per il primo accordo relativo ai pagamentiintra-europei).
U.E.P. : Avanz i e d i s a v a n z i n e t t i m e n s i l i ,medie dei moviment i t r imestral i (in mi l ioni di dol lar i ) .
1951 1952
Nota : Queste curve sono medie dei movimenti trimestrali e non sono quindi, cumulative (come è il caso,invece, per le curve dei grafici a pagina 246); ne deriva, ad esempio, che nel miglioramento della posizionedel Regno Unito, a partire dall'autunno 1951, è implicita una diminuzione nei disavanzi mensili, in altre parole,una diminuzione nel ritmo dell'aumento del disavanzo cumulativo.
— 256 —
Queste curve riflettono lo sviluppo oscillante dei saldi intra-europeidurante gli ultimi tre anni e mettono in rilievo le fluttuazioni, relativamenteampie, per il Regno Unito. Tranne che per questo paese, nonché per il"tuffo" della Germania, nell'autunno del 1950 e della Francia, verso lafine del 1951, la media dei movimenti trimestrali dimostra che le variazioni,sebbene numerose, si sono mantenute entro il limite di circa $ 60 milioni,tanto in linea positiva che negativa. (Questa tendenza dei saldi ad oscillareintorno allo "zero", fornisce, naturalmente, la base necessaria per le "com-pensazioni", mediante le rettifiche delle posizioni all'interno dell'Unione.)
U.E.P.: Ut i l izzo delle quote al marzo 1952.
L a s e g u e n t e t a b e l l a r i p o r t a l a m i s u r a i n c u i l e q u o t e s o n o s t a t e u t i -
l i z z a t e fino a l m a r z o 1 9 5 2 .
M e n t r e n e l s u o p r i m o a n n o d i v i t a i l f u n z i o n a m e n t o d e l l ' U n i o n e
è s t a t o f a c i l i t a t o d a l f a t t o c h e l e q u o t e r i m a s e r o a m p i a m e n t e i n u t i l i z z a t e ,
p e r c u i l ' a m m o n t a r e c o r r e n t e d i c r e d i t o e r a d i s p o n i b i l e p e r t u t t i i p a e s i , n e l
s e c o n d o a n n o i n v e c e s o n o s o r t e d i f f i c o l t à , p e r c h é i n q u a l c h e c a s o l e q u o t e si
e s a u r i r o n o e d i n q u a l c h e a l t r o v e n n e r o u t i l i z z a t e i n m i s u r a s o s t a n z i a l e , c o m e
i n d i c a l a t a b e l l a .
D u r a n t e i l s e c o n d o
a n n o s i s o n o q u i n d i v e r i -
ficate c i r c o s t a n z e c h e
h a n n o r e s o p i ù d i f f i c i l e i l
f u n z i o n a m e n t o d e l l ' U n i o -
n e : l a r i p a r t i z i o n e s f a v o -
r e v o l e d e l l e q u o t e ( m e n -
z i o n a t a a p a g i n e 2 4 9 - 5 0 ) ,
c h e h a p o r t a t o a l c u n i
p a e s i c r e d i t o r i c o n p i c c o l e
o m o d e s t e q u o t e i n p o s i -
z i o n i l i m i t e ; l e a m p i e
fluttuazioni d i a l c u n i p a e s i
p a r t e c i p a n t i a s s e g n a t a l i d i
e l e v a t e q u o t e ; l ' o n e r e p i ù
p e s a n t e d e g l i s c a m b i e d e i
p a g a m e n t i a c u i f a r f r o n t e
c o n r i s e r v e i n d o l l a r i i n a -
d e g u a t e e , p i ù g e n e r a l -
m e n t e , l a d i f f u s a s c a r s i t à
d i d o l l a r i , c h e r e n d o n o
p i ù g r a v o s i a i p a e s i d e b i -
t o r i i p a g a m e n t i i n o r o .
N e l l e c o n d i z i o n i v e r i -
. . gii importi eccedenti il ficatesi n e l 1 9 5 1 e n e ilimite delle quote (ma escluse le risorse speciali ed i saldi iniziali). ,r-,'»>-.; YVIOCÌ A^ ÌQ^O r,nn
(2) Escluse Austria e Grecia le cui quote sono bloccate. p r i m i mesi de i l y j ^ n o n
Paesepartecipante
Austria
Belgio
Danimarca
Francia
Germania
Grecia
Islanda
Italia
Norvegia
Paesi Bassi
Portogallo
Regno Unito
Svezia
Svizzera
Turchia
Total i
Creditori
Debitori
Quote
Utilizzatea marzo 1952(1)
Importo
come ereo deb
milioni di unitàdi conto
(70)
331
195
620
500
(45)
15
205
200
355
70
1.060
260
250
50
1.986
2.125(2)
nihil
+ 733
— 10
— 445
+ 135
nihil
+ 0
+ 251
— 8
+ 177
+ 108
— 990
+ 246
+ 176
— 85
+ 1.827
— 1.539
Percentuale
ditore ( + )tore (—)
percentuali
+ 222
— 5
— 72
+ 27
+ 0
+ 123
— 4
+ 50
+ 154
— 93
+ 95
+ 70
— 170
medie generali
+ 92
— 72
(') Inclusi gli accordi speciali stipulati per gli importi" ' ielle . . .
— 257 —
sorprende, forse, che il programma di liberazione del commercio, uno deiprincipali obiettivi dell'Unione, abbia subito delle battute d'arresto: laFrancia ha, temporaneamente, sospeso tutte le misure di liberazione ed ilRegno Unito l'ha ridotta dal 90 % a meno del 50 %. Per quanto questemisure siano spiacevoli, esse possono, fortunatamente, essere contrapposteal fatto che alcuni paesi, in ritardo rispetto agli altri, hanno raggiuntola quota del 75%, in modo particolare la Germania (dal 1° aprile 1952)i Paesi Bassi e la Norvegia (dal 1° maggio 1952) e che anche alcuni paesicreditori verso l'Unione (in particolare Belgio, Italia, Portogallo e Svizzera)hanno adottato misure supplementari in seguito alle quali il grado di libera-zione degli scambi è stato in alcuni casi, quasi portato al 100 % (come èspiegato più diffusamente a pagina 127 del capitolo IV).
L'esperienza conferma che la liberazione del commercio può esseremessa in pratica e mantenuta soltanto procedendo di pari passo colmiglioramento nel campo monetario e che il suo futuro dipenderà, specialmente,dalla ricostituzione di adeguate riserve monetarie da parte dei paesi europei;né il meccanismo dell'Unione europea dei pagamenti, né qualsiasi altroaccordo possono mutare questo semplice fatto.
L'Unione ha, comunque, reso possibile l'abbandono del rigido sistemadegli accordi puramente bilaterali e l'eliminazione di gran parte degli impegnibilaterali non consolidati, accumulatisi fino alla metà del 1950. Essa ha,inoltre, contribuito a mettere a punto il meccanismo degli scambi multilateralied ha spinto la liberazione del commercio fino al limite compatibile conle presenti condizioni. Per queste vie ed insistendo sul bisogno di stabilitàfinanziaria all'interno dei singoli paesi partecipanti, l'Unione ha operato apreparare il terreno per la soluzione dei problemi monetari fondamentaliche sono di capitale importanza per il futuro dell'Europa.
258 —
X. Operazioni correnti della Banca.
I. L ' a t t i v i t à de l D i p a r t i m e n t o b a n c a r i o .
Il bilancio della Banca al 31 marzo 1952, esaminato e certificato daisindaci figura all'allegato I alla presente Relazione. La sua presentazionenon differisce da quella dell'esercizio precedente.
Il metodo di conversione in franchi svizzeri oro delle diverse valute cheentrano in bilancio è quello stesso seguito per gli esercizi precedenti; laconversione è fatta sulla base dei cambi quotati per le diverse valute controdollari e del prezzo ufficiale di vendita dell'oro da parte della Tesoreria degliStati Uniti alla data di chiusura dei conti della Banca.
Il totale della prima parte del bilancio al 31 marzo 1952 ammontaa 1.010.149.260,13 franchi svizzeri oro, contro 1.025.482.155,30 franchi sviz-zeri oro al 31 marzo 1951. I depositi a breve scadenza e a vista sonostati soggetti a variazioni talvolta anche di notevole ampiezza e il bilanciofaceva registrare la sua punta minima alla fine di febbraio 1952 con untotale di 895,4 milioni di franchi svizzeri oro. Nello stesso periodo i depositidelle banche centrali nelle varie monete accusavano una notevole diminu-zione dovuta alla contrazione delle riserve in dollari di diverse banche cen-trali, particolarmente sensibile al principio del 1952.
II volume delle operazioni trattate dalla Banca ha continuato ad espan-dersi durante l'anno finanziario in esame. Come per il passato, le operazionisono state eseguite in conformità con la politica monetaria delle banchecentrali interessate e la Banca si è preoccupata di fornire quell'aiuto tecnicoche potesse essere loro utile. Nello stesso tempo si è mantenuto sempre unelevato grado di liquidità.
Il totale de l l 'o ro a c u s t o d i a , non figurante in bilancio, ammontavaa 231,5 milioni di franchi svizzeri oro il 31 marzo 1951. Al 31 marzo 1952 eradi 233 milioni, livello leggermente sorpassato nel corso dell'anno finanziario,mentre si ebbe una punta minima di 146,1 milioni il 31 maggio 1951.
Come è indicato nella Nota I alla situazione mensile della Banca,diverse altre voci non sono incluse nella situazione, quali i titoli detenutiin custodia per conto delle banche centrali o di altri depositanti, come purei fondi detenuti da essa in qualità di Agente dell'Organizzazione europeaper la cooperazione economica, in relazione all'Unione europea dei paga-menti, e i fondi detenuti per il servizio dei prestiti internazionali di cui laBanca è Fiduciario o Agente finanziario.
La Nota III alla situazione mensile della Banca, indica, quando occorra,l'importo degli effet t i r i s c o n t a t i con g i r a t a o i m p e g n o di r i a c q u i s t o
— 259 —
d e l l a B a n c a . Al 31 marzo 1951 questa voce figurava per 1,5 milioni difranchi svizzeri oro. Essa ha raggiunto la cifra di 9,2 milioni al 31 dicem-bre 1951 per ritornare a 1,5 milioni il 31 gennaio 1952, ed infine annullarsi.
L'evoluzione della s i t u a z i o n e m e n s i l e nel corso dell'esercizio puòriassumersi come segue :
II totale della p r i m a p a r t e d e l l a s i t u a z i o n e passò da 1.025,5milioni di franchi svizzeri oro al 31 marzo 1951 a 1.096,2 milioni il 30 aprile,per poi scendere a 1.002,6 milioni il 31 maggio. Dopo aver raggiunto con1.111,6 milioni, il 31 luglio, il massimo dell'anno, registrava una diminu-zione costante fino al 29 febbraio 1952, quando erasi ridotto a 895,4 milioni.Nel marzo un rialzo abbastanza importante lo riportava a 1.010,1 milioni,cioè, circa 15 milioni in meno rispetto all'anno precedente.
A t t i v o .
L ' " o r o in b a r r e e m o n e t a t o " figurava per 363,8 milioni di franchisvizzeri oro nella situazione al 31 marzo 1951. Nel mese successivo raggiungevail suo massimo per l'esercizio in esame con 491,9 milioni, per poi diminuirein modo quasi ininterrotto fino a 350,6 milioni il 31 dicembre 1951. Siregistrava, quindi, una ripresa fino a raggiungere 438,5 milioni in fine d'eser-cizio.
Le fluttuazioni dell'oro in cassa non hanno in generale seguito quelledei conti di deposito in peso d'oro. Sugli averi in oro vengono ad influirele varie operazioni e specialmente le operazioni di "swap", in cui gli acquistio vendite a pronti sono abbinati a simultanea copertura a termine.
B.R.I.: P o s i z i o n e Oro .
Data
1951 31 marzo30 aprile30 settembre31 ottobre31 dicembre
1952 29 febbraio31 marzo
Oroin barre
e monetato
Depositiin oro
Attivo nettenendo
solo deidepositi
to in orocontodei depositi
e delleoperazionia termine
milioni di franchi svizzeri oro
363,8491,9 (mass.)439,7404,5350,6 (min.)
386,9438,5
178,659,0 (min.)
320,7 (mass.)217,2208,3
218,1305,0
185,2432,9 (mass.)119,0 (min.)187,3142,3
168,8133,5
198,3194,2196,9193,5 (min.)207,5
252,3 (mass.)208,4
— 260 —
Tenuto conto di queste operazioni, gli averi netti in oro della Bancanon corrispondono che in via eccezionale a quelli che risultano dalla semplicedifferenza fra attivo e passivo in oro, indicati nella situazione. La tabellaalla pagina precedente mette a confronto, a talune date caratteristiche eindicandone i massimi e i minimi, i quattro elementi di cui occorre tenerconto per delineare la situazione della Banca per quel che riguarda la suaposizione oro, e permette di giudicare in quale misura il metallo siastato impiegato in operazioni.
La " cassa in c o n t a n t i i n v a r i e v a l u t e " si è mantenuta, nel-l'insieme, ad un livello abbastanza elevato. La media dei saldi in questocapitolo, indicati dalle situazioni mensili dell'esercizio finanziario 1951—52,ha superato i 55 milioni di franchi svizzeri oro, contro i 42 milioni del-l'esercizio 1950-51 e i 33 milioni dell'esercizio 1949-50. Il totale che al31 marzo 1951 ammontava a 70,6 milioni, dopo essersi ridotto a 28,7 milioniil 31 dicembre 1951 (cifra relativamente bassa rispetto alla media) risalivafino a raggiungere, il 31 marzo 1952, i 91,2 milioni, massimo registrato nelcorso dell'anno finanziario in esame.
Al fine di poter far fronte ad ogni istante, alle richieste delle banchecentrali, la Bancav deve mantenere un volume ingente di "cassa", in
B.R.I.: Attivo.A fine mese, in millioni di franchi svizzeri oro.*
1200
1100
1000
900
Effetti ed invesfimenn'variAttività variel
L- Fondi vincolali e prestiti?jL- Effetti vari mobilizzabiliavisra-
Portafoglioriscontebile
Cassa e fondi a viste
Oro in barre e monetato
I i i I i i I i i
1950 1951 1952 1953
1200
1100
1000
900
800
700
600
500
400
300
200
100
0
Prima parte della situazione dei conti.
— 261 —
altre parole, deve mantenere un grado elevato di liquidità. Tuttavia, comeper il passato, è spesso difficile trovare sui diversi mercati degli investimentimobilizzabili a domanda o a breve scadenza, e che posseggano anche glialtri requisiti qualitativi.
Al 31 marzo 1952, la "cassa" in varie valute era costituita per l '84%di dollari e per il resto, quasi esclusivamente di franchi svizzeri, cioè il16 % del totale. Le cifre corrispondenti al 31 marzo 1951 erano rispetti-vamente del 76 e 23 %.
Il 31 marzo 1952, il totale dell'oro e della cassa in valute rappresen-tava il 52,4 % del totale della prima parte della situazione, rispetto al42,4 % il 31 marzo 1951.
I F o n d i f r u t t i f e r i a v i s t a che all'inizio dell'esercizio ammontavanoa 4,4 milioni di franchi svizzeri oro, si sono più o meno mantenuti a talelivello fino al 31 luglio 1951. Sono poi saliti a 10,5 milioni il 31 agosto 1951e a 10,6 milioni il 31 dicembre 1951, per ripiegare poi, il 29 febbraio 1952,fino a 2,1 milioni, minimo dell'esercizio. Al 31 marzo 1952 erano 3,9 milioni.
Le fluttuazioni del P o r t a f o g l i o r i s c o n t a b i l e sono state assai accen-tuate, in particolare per i buoni del Tesoro, come si rileva dalla tabellaqui appresso, che indica i minimi e massimi per ogni categoria.
B.R.I.: P o r t a f o g l i o r i s c o n t a b i l e .
Data
1951 31 marzo31 ottobre31 dicembre
1952 29 febbraio31 marzo
Effetticommerciali
e accettazionidi banche
Buonidel
TesoroTotale
milioni di franchi svizzeri oro
46,1 (mass.)35,429,4
27,8 (min.)28,9
128,9137,9 (mass.)39,3 (min.)84,7
126,6
175,0 (mass.)173,368,7 (min.)
112,5155,5
G l i " E f f e t t i v a r i m o b i l i z z a b i l i a v i s t a " a m m o n t a v a n o a 6 2 , 6
m i l i o n i d i f r a n c h i sv i zze r i o r o i l 31 m a r z o 1 9 5 1 . S o n o r i m a s t i a d u n l i ve l lo
e g u a l e o l e g g e r m e n t e s u p e r i o r e fino a l l a fine d i d i c e m b r e 1 9 5 1 ; i l 2 9 f e b b r a i o
1952 si e r a n o r i d o t t i a 2 8 , 5 m i l i o n i p e r p o i r i s a l i r e , i n fine d ' e s e r c i z i o , a
3 5 , 2 m i l i o n i .
F i n o a l l a fine d i o t t o b r e 1951 i l t o t a l e d e g l i i m p i e g h i a v i s t a d e l l a
B a n c a , c h e c o m p r e n d e l e d i v e r s e v o c i s u m m e n z i o n a t e , è r i m a s t o c o s t a n t e -
m e n t e a l d i s o p r a d e l l i ve l l o d i p r i n c i p i o d i e s e r c i z i o d i 6 7 6 , 5 m i l i o n i d i
f r a n c h i sv i zze r i o r o . D o p o o t t o b r e si r i d u c e v a l i e v e m e n t e , m a i l 3 1 m a r z o
1952 r a g g i u n g e v a i 7 2 4 , 2 m i l i o n i d i f r a n c h i sv i zze r i o r o , c i o è s o r p a s s a v a d i
q u a s i 5 0 m i l i o n i i l t o t a l e r e g i s t r a t o a l l a fine d e l l ' e s e r c i z i o p r e c e d e n t e .
— 262 —
I F o n d i v i n c o l a t i e p r e s t i t i che il 31 marzo 1951 ammontavanoa 34 milioni di franchi svizzeri oro, sono gradualmente cresciuti fino a38,7 milioni il 30 novembre, per poi raggiungere, alla fine di dicembre, lacifra relativamente alta di 107,8 milioni, a causa di notevoli prestiti concessia brevissimo termine. Sono poi discesi a 23,4 milioni il 31 gennaio 1952e infine, il 31 marzo 1952, al livello minimo dell'esercizio, cioè a 17,9milioni.
II totale degli Ef fe t t i e i n v e s t i m e n t i v a r i al 31 marzo 1951 ammon-tava a 245,4 milioni di franchi svizzeri oro. Il 31 marzo 1952 era di 198,2milioni, livello minimo dell'esercizio, mentre il massimo era slato stabilito il31 agosto 1951 con 269,7 milioni.
L'evoluzione dell'insieme dei " F o n d i v i n c o l a t i e p r e s t i t i " e degli" E f f e t t i e i n v e s t i m e n t i v a r i " è messo in evidenza nella tabella chepone in raffronto la loro ripartizione all'inizio e alla fine dell'esercizio.
B.R.I.: Fondi v inco lat i e prest i t i ed ef fet t i e invest iment i va r i .
Scadenza
Da 3 a 6 mesiDa 6 a 9 mesiDa 9 a 12 mesi
31 marzo1951
231,819,1
0,916,111,4
279,3
31 marzo1952
milioni di franchi svizzeri oro
154,12,96,5
22,230,4
216,1
Differenza
— 77,7— 16,2+ 5,6+ 6,1+ 19,0
— 63,2
Si p u ò r i l e v a r e c h e si è r e g i s t r a t o u n c e r t o i n c r e m e n t o n e g l i i n v e s t i -
m e n t i a d o l t r e sei m e s i , m e n t r e a m p i e fluttuazioni h a n n o c a r a t t e r i z z a t o g l i
i n v e s t i m e n t i a b r e v i s s i m a s c a d e n z a , c h e c o s t i t u i s c o n o d i g r a n l u n g a l a m a g g i o r
p a r t e d e i f o n d i v i n c o l a t i d e l l a B a n c a , e l e c u i s c a d e n z e si s u s s e g u o n o i n o r d i n e
s e r r a t o . L a B a n c a h a c e r c a t o d i v a r i a r e q u a n t o p o s s i b i l e i t e r m i n i e l e c o n -
d i z i o n i d e i s u o i i n v e s t i m e n t i , a l fine d i e s se re i n g r a d o i n o g n i m o m e n t o d i
s o s t i t u i r e q u a l s i a s i t i p o d ' i n v e s t i m e n t o .
P a s s i v o .
L e r i s e r v e d e l l a B a n c a ( F o n d o d i r i s e r v a l e g a l e e F o n d o d i r i s e r v a
g e n e r a l e ) s o n o p a s s a t e d a 19,9 m i l i o n i d i f r a n c h i sv i zze r i o r o i l 31 m a r z o 1951
a 2 0 , 2 m i l i o n i i l 31 m a r z o 1 9 5 2 . D a l l e o p e r a z i o n i e f f e t t u a t e n e l l ' a n n o finan-
z i a r i o i n e s a m e ( v e d a s i q u i a p p r e s s o l a s e z i o n e 4 " R i s u l t a t i finanziari") si
r i l e v a c h e i l s a l d o d e l c o n t o p r o f i t t i e p e r d i t e , c h e c o m p r e n d e l ' u t i l e p e r
l ' e s e r c i z i o c h i u s o i l 31 m a r z o 1 9 5 2 e i l r i p o r t o d a l l ' e s e r c i z i o p r e c e d e n t e si
è r i d o t t o d a 5 ,7 a 5 ,6 m i l i o n i d i f r a n c h i sv i zze r i o r o . L ' " A c c a n t o n a m e n t o
— 263 —
per contingenze", d'altra parte, è aumentato da 107,1 milioni di franchisvizzeri oro al 31 marzo 1951 a 110,3 milioni al 31 marzo 1952. Il conto"Partite varie" fra il principio e la fine dell'anno finanziario passa da 6,7 a8,4 milioni di franchi svizzeri oro.
I d e p o s i t i a b r e v e s c a d e n z a e a v i s t a , sia in oro, sia in valute,hanno subito una leggera diminuzione. La tabella che segue pone in rilievolo sviluppo verifìcatosi nel corso degli ultimi due esercizi.
B.R.I.: Depositi a breve scadenza e a vista.
Partite
Oro
D i v i s e :
Banche centrali in conto proprio . . . .
Banche centrali in conto di terzi
Altri depositanti
Totale divise .
T o t a l e oro e d iv i se
d i c u i :
a vista
a breve scadenza
Totale
31 marzo1950
31 marzo1951
31 marzo1952
milioni di franchi svizzeri oro
96,8
373,52,4
23,9
399,8
496,6
132,2364,4
496,6
178,6
558,62,4
21,4
582,4
761,0
234,8526,2
761,0
305,0
359,347,828,5
435,6
740,6
417,6323,0
740,6
I d e p o s i t i e s p r e s s i i n p e s o d i o r o h a n n o r e g i s t r a t o u n n u o v o , s e n s i b i l e
a u m e n t o , d ' a l t r a p a r t e , p e r ò , l a d i m i n u z i o n e a c c u s a t a d a i d e p o s i t i i n v a l u t e
è s t a t a a n c o r a m a g g i o r e . Q u e l l i d e l l e b a n c h e c e n t r a l i i n c o n t o p r o p r i o
s o n o d i m i n u i t i d i c i r c a 2 0 0 m i l i o n i d i f r a n c h i s v i z z e r i o r o .
L a t a b e l l a c h e s e g u e i n d i c a l ' a n d a m e n t o d e i d e p o s i t i :
B . R . I . : D e p o s i t i i n o r o e v a l u t e .
Data
1951 31 marzo
30 aprile
31 luglio
30 settembre
1952 29 febbraio
31 marzo
Depositiin oro
Depositiin valute Totale
milioni di franchi svizzeri oro
178,6
59,0 (min.)
304,3
320,7 (mass.)
218,1
305,0
582,4
772,1 (mass.)
543,1
469,4
408,8 (min.)
435,6
761,0
831,1
847,4 (mass.)
790,1
626,9 (min.)
740,6
L e c i f r e p e r i d e p o s i t i e s p r e s s i i n p e s o d ' o r o s o n o v a r i a t e i n m o d o
a s s a i c o n s i d e r e v o l e . C o m e g i à a c c e n n a t o n e l l a p r e c e d e n t e R e l a z i o n e a n n u a l e ,
— 264
B.R.I.: PassiveA fine mese, in milioni di franchi svizzeri oro.*
1200
Deposih a breve scadenzaeavista (invarievalute)
Depositi a breve scadenzaeavista (inoro)
g f t Partite variefi>ï Accantonamento per contingenze
1200
1947 1948 1949 1950 1952 1953
• Escluse le partite passive risultanti dall'essecuzione degli Accordi dell'Aia.
l a m a g g i o r p a r t e d i t a l i d e p o s i t i r i v e s t e u n c a r a t t e r e t e m p o r a n e o , i n p a r -
t i c o l a r e q u e l l i o r i g i n a t i d a o p e r a z i o n i s u o r o .
D i q u e s t i d e p o s i t i , q u e l l i c o n s c a d e n z a m a s s i m a a t r e m e s i , c h e a l 3 1 m a r z o
1 9 5 1 a m m o n t a v a n o a 3 8 m i l i o n i d i f r a n c h i s v i z z e r i o r o , s o n o c a d u t i a 6 , 9
m i l i o n i i l 3 0 a p r i l e 1 9 5 1 e d a a l l o r a s i s o n o m a n t e n u t i a q u e l l i v e l l o .
A n c h e i l t o t a l e d e i d e p o s i t i i n v a l u t e h a fluttuato e n t r o l i m i t i r e l a t i -
v a m e n t e a m p i , i n q u a n t o l e b a n c h e c e n t r a l i u t i l i z z a n o i l o r o d e p o s i t i p e r
e s e g u i r e p a g a m e n t i c o r r e n t i , f r a c u i i r e g o l a m e n t i m e n s i l i r e l a t i v i a l l e o p e -
r a z i o n i d e l l ' U n i o n e e u r o p e a d e i p a g a m e n t i . Q u e s t a è u n a d e l l e r a g i o n i p e r
c u i , c o m e s i è g i à a c c e n n a t o , l a B a n c a d e v e m a n t e n e r e u n a m m o n t a r e d i
a v e r i l i q u i d i r e l a t i v a m e n t e a l t o .
E ' a l t r e s ì i n t e r e s s a n t e n o t a r e i l s e n s i b i l e a u m e n t o d e i d e p o s i t i a v i s t a
e l a c o r r i s p o n d e n t e d i m i n u z i o n e d e i d e p o s i t i a b r e v e s c a d e n z a . C o m e g i à
i n d i c a t o p r e c e d e n t e m e n t e , q u a s i t u t t i i d e p o s i t i e s p r e s s i i n p e s o d i o r o s o n o
a v i s t a . P e r i d e p o s i t i i n v a l u t e , s u l t o t a l e d i 4 3 5 , 6 m i l i o n i d i f r a n c h i s v i z -
z e r i o r o a l 3 1 m a r z o 1 9 5 2 , 1 1 9 , 5 m i l i o n i , o s s i a i l 2 7 % s o n o d e p o s i t i a
v i s t a , e 3 1 6 , 1 m i l i o n i d e p o s i t i a b r e v e s c a d e n z a . A l l a fine d e l l ' e s e r c i z i o p r e -
c e d e n t e , s u u n t o t a l e d i 5 8 2 , 4 m i l i o n i d i f r a n c h i s v i z z e r i o r o , 9 4 , 2 m i l i o n i ,
c i o è s o l o i l 1 6 % e r a n o d e p o s i t i a v i s t a e 4 8 8 , 2 m i l i o n i d e p o s i t i a b r e v e
s c a d e n z a .
— 265 —
Le o p e r a z i o n i su o r o della Banca sono state eseguite alle stessecondizioni che per il passato, ma il loro volume è diminuito rispetto all'eser-cizio 1950-51. Durante l 'anno finanziario in esame, le richieste delle banchecentrali sono state soprattutto provocate da mutamenti nelle loro posizioni,mutamenti spesso improvvisi e di ampia portata. Poiché tali richieste hannopresentato spesso un carattere unilaterale, più difficile è stato per la Bancapoter intervenire per soddisfare a tali richieste. Tuttavia, grazie al fattoche la Banca per lunghi periodi si era preoccupata di mantenere una scortadi oro superiore al necessario, è stato possibile venir incontro in misuraassai estesa a tali richieste.
In molti casi, gli acquisti, le vendite e le permute di oro effettuatisulla base dei prezzi ufficiali delle banche centrali, sono stati resi possibilisolo col ridurre al minimo il margine di profitto della Banca.
I c r e d i t i a b r e v e s c a d e n z a concessi dalla Banca hanno raggiuntouna notevole importanza, dato che spesso sono connessi a operazioni di"swap".
La Banca ha continuato a prestare ed anzi, in alcuni casi, ha ancheintensificato la sua cooperazione tecnica alle principali istituzioni monetarieinternazionali, quali la Banca Internazionale per la Ricostruzione e loSviluppo ed il Fondo Monetario Internazionale, come pure a diverseorganizzazioni internazionali.
S e c o n d a p a r t e de l b i l a n c i o .
La seconda parte del bilancio comprende, come per l'esercizio prece-dente, le partite attive e passive risultanti dall'esecuzione degli Accordidell'Aja, il cui totale non ha subito alcun cambiamento, ed è rimasto per-tanto di 297.200.597,72 franchi svizzeri oro. Come è indicato alla Nota I Ial bilancio, la Banca ha ricevuto conferma dai governi i cui depositi inconto Fiduciario delle Annualità ammontano a 149.920.380 franchi svizzerioro (su un totale di 152.606.250 franchi svizzeri oro di depositi per tuttii governi creditori) che essi non potranno richiedere il trasferimento a titolodei depositi suddetti di somme superiori a quelle di cui la Banca stessa potràottenere dalla Germania il rimborso ed il trasferimento in valute da leiaccettate.
* *
2 . Le f u n z i o n i d e l l a B a n c a c o m e F i d u c i a r i o e A g e n t e .
Nell'esercizio passato in rassegna non si è verificato alcun cambiamentoné sviluppo nelle funzioni della Banca come fiduciario o agente finanziario,descritte nelle Relazioni precedenti.
— 266 —
La Banca, in quanto Fiduciario per il Prestito Internazionale delGoverno tedesco 5y 2 % 1930 e per il Prestito Internazionale del Governoaustriaco 1930, ha continuato a prendere tutte le misure possibili nell'ambitodella sua competenza per attirare l'attenzione delle parti interessate suidiritti dei portatori di obbligazioni di questi prestiti. In particolare ha potutoribadire i diritti dei portatori delle obbligazioni del Prestito Internazionaledel Governo tedesco 5 y 2 % 1930 alla Conferenza Internazionale per i debitidella Germania durante le riunioni da febbraio ad aprile 1952.
3 . L a B a n c a c o m e A g e n t e d e l l ' O r g a n i z z a z i o n e E u r o p e a p e r laC o o p e r a z i o n e E c o n o m i c a ( U n i o n e e u r o p e a de i p a g a m e n t i ) .
La costituzione e il funzionamento dell'Unione europea dei pagamentisono stati descritti nella ventunesima Relazione annuale a pagina 227 eseguenti; nel capitolo I X della presente Relazione vengono riportateulteriori informazioni sui suoi recenti sviluppi.
La Banca ha continuato a fungere da Agente dell'Organizzazione euro-pea di cooperazione economica nel quadro degli accordi precedentementestipulati. Le spese della Banca in quanto Agente per l 'O.E.C.E. sonoammontate a 563.558,14 franchi svizzeri oro durante i dodici mesi fino amarzo 1952. Questo importo è stato debitamente rimborsato dall'Organiz-zazione (come indicato nel conto profitti e perdite per l'esercizio finan-ziario chiuso al 31 marzo 1952, vedasi allegato II).
4 . R i s u l t a t i F i n a n z i a r i .
I conti relativi al ventiduesimo esercizio finanziario terminato il31 marzo 1952 presentano un avanzo, non tenendo conto degli accantona-menti, di 6.399.601,22 franchi svizzeri oro, intendendosi per franco svizzerooro quello definito all'articolo 5 degli Statuti della Banca, cioè l'equivalentedi 0,290.322.58... grammi di oro fino. Nel precedente esercizio finanziariosi era avuto un avanzo di 6.088.693,31 franchi svizzeri oro.
Le entrate della Banca continuano a provenire in minor misura chenon prima della guerra da interessi su investimenti ed in misura assai mag-giore da profitti scaturiti da varie operazioni bancarie. Tuttavia già nellaprecedente Relazione annuale si era notato che la parte dei profitti prove-nienti da interessi era in aumento; durante l 'anno finanziario testé chiuso,detto aumento si è ancora intensificato. Ciò nonostante, permane Ja possi-bilità che i risultati di fine di esercizio mostrino fluttuazioni più ampie diquanto sia avvenuto in precedenza.
Agli effetti del bilancio al 31 marzo 1952, le attività e le passività invalute estere sono state convertite in franchi svizzeri oro sulla base deirispettivi cambi quotati o ufficiali, o in conformità ad accordi speciali rela-
— 267 —
tivi alle rispettive valute, e tutte le attività sono state valutate alle quota-zioni di mercato o al disotto, quando esistano, o al costo o al disotto.
Circa l'avanzo per l'esercizio finanziario chiuso il 31 marzo 1952, ilConsiglio di amministrazione ha deciso essere necessario trasferire 500.000franchi svizzeri oro al conto spese straordinarie di amministrazione e 3.200.000franchi svizzeri oro all'Accantonamento per contingenze, il quale, pertanto,ora ammonta a 110.348.567,70 franchi svìzzeri oro.
I profitti netti per l'esercizio testé chiuso, tenuto conto degli accanto-namenti di cui sopra, ammontano a 2.699.601,22 franchi svizzeri oro. Dopoaccantonato il 5 % al Fondo di riserva legale, come stabilito negli Statuti,vale a dire 134.980,06 franchi svizzeri oro e avere aggiunto 2.925.822,44franchi svizzeri oro riportati a nuovo dall'esercizio precedente, rimane di-sponibile una somma di 5.490.443,60 franchi svizzeri oro.
II Consiglio di amministrazione raccomanda che su questa sommal'Assemblea generale dichiari un dividendo di 12,60 franchi svizzeri oro perazione, pagabile in franchi svizzeri nella misura di 18 franchi svizzeri perazione (con un esborso complessivo quindi di 2.520.000 franchi svizzeri oro)e decida di riportare a nuovo il saldo rimanente di 2.970.443,60 franchisvizzeri oro. Il dividendo dichiarato nell'esercizio precedente era stato di12,53 franchi svizzeri oro per azione pagabile in franchi svizzeri nella misuradi 17,90 franchi svizzeri per azione.
La contabilità della Banca ed il suo ventiduesimo bilancio annualesono stati debitamente verificati dai signori Price Waterhouse & Co., Zurigo.Il bilancio, corredato dal certificato dei sindaci, è riprodotto come allegatoI; il conto profitti e perdite figura come allegato II.
5. Cambiamen t i nel Consiglio di amminis t raz ione e nellaDirez ione .
Il Dr. M. W. Holtrop, Presidente della Nederlandsche Bank, venendoa scadere il 31 marzo 1952 dalla carica di consigliere di amministrazione,il Consiglio, nella sua riunione del 10 marzo 1952 lo ha rieletto in baseall'articolo 28(3) degli Statuti, per un periodo di tre anni fino al 31 marzo1955.
Il Prof. P. Stoppani, venendo a scadere nel novembre 1951, dallacarica di consigliere di amministrazione, è stato riconfermato dal Governa-tore della Banca d'Italia per altri tre anni, in base all'articolo 28(2) degliStatuti.
Nel novembre 1951, il Signor Klas Book, Governatore della Banca diSvezia, ha rassegnato le proprie dimissioni con effetto dal 30 novembre 1951,da consigliere di amministrazione, a causa del suo ritorno al Ministero degliEsteri svedese come Ministro nel Canada, e nel gennaio 1952 il Signor
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A. E. Janssen ha lasciato la carica di consigliere di amministrazione inseguito alla sua nomina a Ministro delle Finanze nel Gabinetto belga.
Nella riunione del Consiglio di amministrazione del 9 luglio 1951, ilPresidente ha informato il Consiglio del prossimo ritiro, il 31 dicembre1951, del Dott. Raffaele Pilotti, che aveva tenuto la carica di Segretariogenerale sin dalla fondazione della Banca nel 1930. Durante il suo lungotermine di ufficio, il Dott. Pilotti ha reso, in molte difficili circostanze,eccezionali servigi alla Banca e il Consiglio ha espresso il suo vivo rin-crescimento per la sua partenza.
Il Dott. Alberto Ferrari, assai apprezzato per la sua esperienza nelcampo bancario e quale membro di organizzazioni internazionali, è statonominato a succedere al Dott. Pilotti come Segretario generale.
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Conclusione.
Quando nell'estate del 1950 scoppiò il conflitto coreano e le spesepubbliche aumentarono, innanzi tutto per la situazione d'emergenza creatasie, poi, per lo sforzo del riarmo, si discusse per un certo tempo dell'opportunitàdi usare i metodi di finanziamento dell'economia di guerra, implicanti unaumento inflazionistico nei mezzi di pagamento e l'applicazione generale dicontrolli diretti, oppure della possibilità di continuare a seguire i princìpi deltempo di pace, dato che "il riarmo non è la guerra". Ora che sono trascorsiquasi due anni dall'inizio delle ostilità in Corea, si può affermare che im e t o d i d e l t e m p o d i p a c e h a n n o p r e v a l s o : i paesi stanno ten-tando di far fronte al costo del riarmo senza ricorrere alla finanza infla-zionistica e, nello stesso tempo, cercano di risolvere il problema dei prezzicon una politica monetaria flessibile evitando l'imposizione di controllivessatori.
Non solo gli Stati Uniti, con le loro immense risorse, ma pratica-mente anche tutti i paesi dell'Europa occidentale, fronteggiano le speseordinarie con le entrate ordinarie e molti di essi riescono a coprire con lostesso sistema persino le spese in conto capitali. Considerata l'entità degliimporti, ciò costituisce una realizzazione notevolissima. Allo scopo di d a r eu n a b a s e s o d d i s f a c e n t e a l l e l o r o f i n a n z e , molte nazioni hannoinasprito l'imposizione portandola ad un livello persino superiore a quellodel tempo di guerra. Contemporaneamente, gli investimenti nell'esecuzione dimolti utili progetti hanno dovuto essere differiti ed è stato necessario seguireuna politica di economie anche in altri settori.
Questi sacrifici vengono compiuti nella convinzione che entro un inter-vallo di tempo non troppo lungo, essi saranno più che compensati daibenefici ritraibili in un'economia libera che si giova dei vantaggi di crescentiscambi commerciali. Infatti in un'economia di questo tipo vi sono maggioripossibilità di eliminare gli sperperi e col crescere della disponibilità di risorsee mediante il loro utilizzo più efficace, il peso effettivo del riarmo graveràmeno penosamente sulle nazioni e sarà bandito il timore dell'inflazione.
Ma una s a n a p o l i t i c a f i n a n z i a r i a d a so la n o n b a s t a ; essava i n t e g r a t a con u n a r a z i o n a l e p o l i t i c a m o n e t a r i a ed è unodei fatti più significativi di questi ultimi due anni che l'adeguamento deisaggi d'interesse sia stato accolto ancora una volta come normale strumentodi politica monetaria, che le competenti autorità non possono permettersidi trascurare. E' degno di nota che i primi paesi ad adottare una risoluta,ma flessibile politica monetaria (cioè: Belgio, Italia e Germania occiden-tale) siano rimasti tutti fedeli a questa politica, avendone constatatigli indiscutibili vantaggi. Quei paesi, invece, che per molti anni hanno
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conservato la politica del danaro a "buon mercato" in importanti settoridei loro mercati hanno, uno dopo l'altro, cambiato atteggiamento; nel 1951gli esempi più importanti sono rappresentati dal mutamento nella politicamonetaria degli Stati Uniti e dall'aumento nei saggi d'interesse a brevetermine nel Regno Unito. Che la nuova politica flessibile adottata dagli StatiUniti nella primavera del 1951 abbia riportato molto successo, è, effettiva-mente, un avvenimento di straordinaria importanza, essendo la stabilitàdel dollaro condizione essenziale per il buon funzionamento di un sistemamonetario internazionale.
I metodi applicati da paesi con regimi economici differenti pos-sono mutare, ma certi princìpi fondamentali sono eguali per tutti. Infatti,durante la guerra, i paesi dell'Europa orientale furono colpiti dall'inflazionecome gli altri belligeranti, ma sembra che siano riusciti a raggiungere unbuon grado di stabilità con i sistemi economici che hanno sviluppati, neiquali prevalgono non solo la gestione statale dell'impresa e la determinazioneufficiale dei prezzi, ecc, ma anche una rigorosa eliminazione della finanzainflazionistica dai conti di bilancio e dai piani d'investimento, per cui i dettipaesi sono stati in grado di ricostituire i loro capitali e, specialmente perquanto riguarda l'U.R.S.S., di decretare successive decurtazioni dei prezzi.
Sarebbe un innegabile sintomo di debolezza, se i paesi con sistemieconomici del tipo occidentale non potessero abbandonare i metodi dellafinanza inflazionistica del periodo bellico e non riuscissero a ristabilire unordine monetario nazionale ed internazionale con i metodi adatti alleloro economie e, specialmente, con l'applicazione di una politica creditiziaflessibile.
Negli ultimi anni è stato, fortunatamente, conseguito qualche progressoconsiderevole nel campo monetario. Un certo numero di paesi del conti-nente europeo è riuscito a prendere fermamente in mano la situazionemonetaria interna e ad eliminare il saldo passivo della bilancia dei paga-menti. Sebbene tali paesi abbiano ancora da lottare contro molte difficoltà,si può però affermare che essi sono in grado e persino impazienti di asso-ciarsi ad un movimento più ampio verso la convertibilità, purché GranBretagna e Francia ne prendano la coraggiosa iniziativa. Per questi due paesiè, naturalmente, essenziale, dal loro proprio punto di vista, che gli sforziche ora stanno facendo per consolidare la loro posizione, non perdano dislancio e ciò è importante anche da un punto di vista più generale.
Infatti, si spera che nel 1952 venga compiuta qualche azionedecisiva verso il ristabilimento di un sistema monetario che non sia regio-nale, ma genuinamente internazionale e che possa contare sulla pienapartecipazione degli Stati Uniti, paese che con i suoi incitamenti durantequesto dopo-guerra e, fino ad un certo punto, anche con il proprio esempio,ha dato prova di non volersi ritirare entro i confini di un'economia semprepiù chiusa.
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Quali sono allora le principali misure da adottare ed i più importantipassi da compiere ?
In pr imo luogo, è essenziale che ogni paese ristabilisca u n s a n oe q u i l i b r i o a l l ' i n t e r n o d e l l a p r o p r i a e c o n o m i a . Ciò significa che,rispetto alla disponibilità di beni e servizi ai prezzi correnti, il pubblico egli istituti finanziari non devono poter disporre di un volume esuberante dicontante e di altri fondi liquidi. L'affermare che esiste uno stretto legamefra politica interna ed equilibrio esterno venne per lungo tempo consi-derato un truismo; poi è venuto il momento in cui l'esistenza di questolegame sembrò essere stata dimenticata o venne persino categoricamentenegata. Ma ora si è assunto un altro atteggiamento e la principale ragionedel mutamento consiste, forse, nel fatto che alcuni paesi, dopo di esserriusciti a riequilibrare la propria economia interna, hanno improvvisamenteconstatato che molte delle difficoltà della bilancia dei pagamenti sono auto-maticamente scomparse.
In secondo luogo, i singoli p a e s i d e v o n o esse re d i s p o s t i a de f f e t t u a r e i m u t a m e n t i r i c h i e s t i d a l l ' a d e s i o n e ad u n s i s t e m am o n e t a r i o i n t e r n a z i o n a l e e d a l l a p a r t e c i p a z i o n e a d u n s i s t e m adi e c o n o m i a l i b e r a . Qualcuno di questi mutamenti sarà forse doloroso,ma le difficoltà possono essere facilmente esagerate. In molti ambienti sus-siste, tuttora, la tendenza a considerare l'abolizione delle restrizioni com-merciali e valutarie principalmente come una concessione fatta ad altri paesie questa idea deriva dalla convinzione che un sistema di controlli possa effet-tivamente beneficiare il paese che li applica, contribuendo a ridurne le speseall'estero e rendendo disponibili risorse per lo sviluppo interno. Ma è statodimostrato che tali vantaggi non hanno carattere duraturo. I controlli nonhanno impedito che periodicamente si formassero saldi passivi nella bilanciadei pagamenti; i paesi che li hanno adottati hanno dovuto constatare chel'artificiale politica commerciale, che obbliga industriali e commercianti adeviare i loro acquisti di materie prime e di altri prodotti dai mercatinaturalmente più vantaggiosi, si è rivelata un espediente molto oneroso(in quanto aggrava i costi di produzione) ed anche alquanto pericoloso, tantoper le piccole quanto per le grandi nazioni industriali che per la loro alimenta-zione dipendono in ampia misura dall'estero. Il continuo mercanteggiamento,mercé contro mercé, e la complicazione ognora crescente dei trattati com-merciali e di altri accordi del genere, provocano un enorme sperpero di risorseeconomiche reali e costituiscono un premio all'inefficienza. E chi vorrà piùconservare se non il minimo indispensabile di una moneta inconvertibile,circondata da innumerevoli restrizioni? Invero, v'è ben poco da scegliere:il presente sistema non può risolvere i problemi di nessun paese.
In terzo luogo, allo scopo di eliminare l'attuale situazione artificiosa,sarà n e c e s s a r i o r i s t a b i l i r e e f fe t t iv i m e r c a t i de i c a m b i , sui qualile divise estere possano essere acquistate e vendute liberamente ad un unico
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tasso: così non si formeranno più saldi alla ricerca di trasferimento pervie traverse, con la conseguente creazione di una molteplicità di cambi dimercato libero, grigio o nero. Le perdite subite da coloro che trasferisconoi loro capitali a cambi sfavorevoli hanno molto meno importanza deglisfasamenti e delle dispersioni causate dalle operazioni in questione, per nonparlare dello scadimento nella moralità commerciale, che risulta dalla praticacontinua di operazioni più o meno clandestine ed illegali. Il mondo èstanco di doppi prezzi e cambi multipli, di decisioni arbitrarie e mercatisfasati e desidera di ritornare ad un sistema più semplice ed onesto.
E' noto a tutti che l'attuale controllo sui cambi non è efficace e chesi effettuano molte operazioni di cui le autorità sospettano o, addirittura,conoscono benissimo l'esistenza, ma nelle quali non possono intervenire. Peri mercati liberi, c'è, invece, una precisa tecnica d'intervento: al tempodel sistema aureo, l'intervento avveniva ai limiti, rappresentati dai "puntidell'oro". Non è possibile dire ora quali dovrebbero essere i nuovi limitidi tolleranza per i movimenti dei cambi; si avranno, inoltre, delle dif-ferenze, specialmente all'inizio, potendo il margine appropriato essere diversoda paese a paese, a seconda del grado di prossimità ad una posizionedi equilibrio raggiunto in ogni caso particolare.
Dato che i diversi paesi europei hanno adottato i provvedimenti neces-sari per conseguire un grado di sufficiente equilibrio interno, il r i s tabi l i -mento di un sistema moneta r io in te rnaz iona le sta d iven tandouna possibi l i tà p r a t i c a ; ma la vitalità del sistema dipenderà da uncerto numero di altri fattori, parecchi dei quali sono inevitabilmente legatiall'atteggiamento che assumeranno gli Stati Uniti. La convertibilità pre-suppone l'esistenza di una sufficiente quantità di dollari e la prima condi-zione per ottenerla è che i paesi europei posseggano merci da vendere inquantità adeguate ed a prezzi di concorrenza. Altra condizione è che essipossano vendere queste merci su mercati che permettano di guadagnare idollari e le altre valute di cui necessitano.
In passato i paesi europei hanno guadagnato dollari col commerciotriangolare, vendendo i loro manufatti ai paesi dell'Africa e dell'Asia cheli pagavano con i dollari ricavati dalle vendite di materie prime agli StatiUniti. A meno che questo sistema di scambi commerciali e di pagamentinon resti in vigore, anzi non venga ampliato, nessun sistema monetariointernazionale potrà funzionare senza attriti.
Un'altra condizione altrettanto importante è che gli stessi Stati Unitinon mutino la politica di riduzione dei dazi doganali, che seguono ormaida quasi vent'anni, ma contribuiscano piuttosto a creare i presuppostiper un più ampio volume di scambi internazionali, consci della loro re-sponsabilità di maggiore nazione créditrice. Ed, infatti, gli Stati Uniti hannoaltrettanto interesse quanto gli altri paesi al mantenimento di una relativastabilità nella propria economia.
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Anche coloro che sono disposti ad ammettere l'importanza ed il pesodi queste varie considerazioni, spesso obiettano che il ritorno alla conver-tibilità potrebbe mettere in pericolo il livello di occupazione e compromet-tere lo sforzo per il riarmo. Ma nessuna di queste obiezioni è fondata. Perquanto concerne il livello de l l 'occupaz ione , bisogna stare in guardiadal trarre conclusioni errate dalla situazione esistente durante il recenteaumento inflazionistico nei prezzi internazionali, e mentre si disponeva del-l'aiuto economico per effettuare i pagamenti all'estero. In queste condizioni èstata possibile una politica d'espansione indiscriminata, ma ad un datomomento i paesi dovranno contare soltanto sulle loro proprie risorse ed inuna situazione ben diversa da quella di un mercato eccezionalmente favo-revole ai venditori. Alla luce dell'esperienza passata è evidente che prestoverrà il momento in cui non sarà più possibile costringere al "risparmioforzato" un pubblico divenuto scettico sul potere d'acquisto della propriamoneta e, quindi, propenso ad acquisti precipitosi per liberarsi il più pos-sibile del contante a sue mani. Se poi il pubblico attinge ai suoi precedentirisparmi pur di acquistare non importa che, il risparmio di nuova for-mazione sarà quanto mai limitato ed allora, cosa potrà essere dedicato agliinvestimenti produttivi? Inoltre l'inflazione interna provocherà saldi passivinella bilancia dei pagamenti, e qualora negli altri paesi i prezzi siano con-tenuti, come potrà il paese debitore importare materie prime in volumesufficiente ad assicurare un livello costante di occupazione interna?
Per quanto riguarda lo sforzo del r i a rmo , non basta tener pre-sente soltanto l'incremento nelle spese cui si potrebbe forse far fronte coni metodi della finanza inflazionistica per alcuni mesi, un semestre od unanno. Invero, oltre agli sperperi di risorse reali causati dall'inflazione, bisognatener conto della disorganizzazione che questa crea nei sistemi monetarie nelle diverse forme di cooperazione internazionale, per non dir nulla dellascomparsa della fiducia e dei disordini sociali che caratterizzano i periodidi prolungata inflazione, specialmente in tempo di pace. Non desta, quindi,meraviglia che, anche nelle presenti difficili circostanze, tanto nell'Europaorientale, quanto in quella occidentale, si stiano facendo strenui sforzi pereliminare i metodi della finanza inflazionistica e per aderire decisamente aicànoni di un'efficace politica monetaria.
Per i paesi con un sistema economico di tipo occidentale non vi èdubbio circa la mèta: essi devono ristabilire - senza indugio - mercatidei cambi efficienti atti a fare di ogni moneta quello che essa era nelpassato: cioè un mezzo su cui fondare il risparmio e gli scambi di beni eservizi in tutto il mondo.
R O G E R AUBOIN
Direttore Generale
BANCA DEI REGOLAMENTI INTERNAZIONALI
BILANCIO E CONTO PROFITTI E PERDITE
AL 31 MARZ01952
BASILEA
BILANCIO ALIN FRANCHI SVIZZERI ORO (UNITA' DI GR.0,29032258...
ATTIVO
I. Oro in barre e monetato
11. CassaIn contanti e in conto corrente presso altre banche
I. Fondi a vista fruttiferi
IV. Portafoglio riscontabile1. Effetti commerciali e accettazioni di banche2. Buoni del Tesoro
V. Effetti varii mobi l i zzab i l i a v i s t a
VI. Fondi vincolati e prestiti1. A 3 mesi al massimo2. Da 3 a 6 mesi3. Da 9 a 12 mesi
VII Effetti ed investimenti varii1. B u o n i de l T e s o r o
(a) A 3 mes i al m a s s i m o . . . .(b) Ad oltre un anno . . . . . .
2. Altri effetti ed investimenti varii(a) A 3 mesi al massimo . . .(b) Da 3 a 6 mesi(e) Da 6 a 9 mesi(d) Da 9 a 12 mesi(e) Ad oltre un anno
28.877.801,46126.583.361,21
16.016.169,7629.748,10
1.817.668,95
95.067.137,669.091.834,—
43.059.981 ,—2.898.141,506.457.297,41
20.357.021,6721.281.759,29
Vili. Attività varie
IX. Fondi proprii utilizzati in esecuzione degli accordi dell'Ala del1930 per investimenti in Germania (v. infra)
438.453.217,35
91.161.130,42
3.857.161,31
155.461.182,67
35.220.632,14
17.863.586,81
198.213.172,53
1.627.954,18
68.291.222,72
1.010.149.260,13
0/
43,4
9,0
0,4
2,8
72,5
3,5
/.s0,00,2
9,40,9
4,30,30,62,02,1
0,2
6,8
/00,0
E s e c u z i o n e d e g l i a c c o r d i
Fondi investiti in Germania1. Crediti verso la Reichsbank e la Golddiskontbank; effetti della Gold-
diskontbank e dell'amministrazione delle ferrovie e buoni del-l'amministrazione delle poste (venuti a scadenza)
2. Effetti e buoni del Tesoro del Governo tedesco (venuti a scadenza)
221.019.557,72
76.181.040,—
297.200.597,72
NOTA I — Ai fini del bilancio, le partite nelle varie valute, all'attivo ed al passivo, sono state computate in franchisvizzeri oro in base ai rispettivi cambi di mercato o ufficiali, o in base a speciali accordi che vi si riferiscono.
NOTA II — Fra i Governi, creditori per depositi in Conto Fiduciario delle Annualità equivalenti in totale a 152.606.250franchi svizzeri oro, i principali, creditori di 149.920.380 franchi svizzeri oro, hanno dato assicurazione allaBanca che essi non potranno richiedere il trasferimento, a titolo dei depositi suddetti, di somme superiori
AL CONSIGLIO D'AMMINISTRAZIONE E AGLI AZIONISTIDELLA BANCA DEI REGOLAMENTI INTERNAZIONALI, BASILEA.
In conformità all'articolo 52 degli Statuti della Banca, abbiamo esaminato i libri ed i conti della Banca perspiegazioni richieste. Riserva fatta della valutazione dei fondi investiti in Germania, confermiamo che, aesattamente quella che, in base alla nostra migliore conoscenza ed alle spiegazioni ricevute, ci risultamediante conversione delle varie valute estere nella maniera sopra descritta.
Zurigo, 7 maggio 1952.
31 MARZO 1952DI ORO FINO — ART. 5 DEGLI STATUTI)
ALLEGATO I
PASSIVO
I. Cap i ta l eAutorizzato ed emesso: 200.000 azioni di 2.500franchi svizzeri oro ciascuna
liberate per 25 %
II. Riserve1. Fondo di riserva legale2. Fondo di riserva generale
III. D e p o s i t i a b r e v e s c a d e n z a e a v i s t a(in oro)1. Banche centrali in conto proprio:
(a) A 3 mesi al mass imo(b) A vista
2. Altri depositanti:A vista
IV.
V,
VI
D e p o s i t i a b r e v e s c a d e n z a e a v i s t a(in varie valute)1. Banche centrali in conto proprio:
(a) Da 3 a 6 mesi(b) A 3 mesi al massimo(e) A vista
2. Banche centrali in conto di terzi:(a) A 3 mesi al mass imo . .(b) A vista
3. Altri depositanti:(a) A 3 mesi al massimo(b) A vista
P a r t i t e v a r i e
C o n t o pro f i t t i e p e r d i t e1. Riporto dall'esercizio finanziario chiuso al
31 marzo 19512. Utile dell'esercizio finanziario chiuso al
31 marzo 1952
500.000.000,—
6.813.428,6113.342.650,13
6.892.195,33284.538.893,52
13.593.633,56
3.511.729,46244.108.417,11111.647.516,85
47.591.809,69241.736,84
20.937.855,147.585.428,45
2.925.822,44
2.699.601,22
VII. Accantonamento per contingenze
dell'Aja del 1930Depositi a lunga scadenza1. Depositi dei Governi creditori nel Conto Fiduciario delle Annualità
(v. Nota II)2. Deposito del Governo tedesco
Fondi proprii utilizzati in esecuzione degli accordi (v. cap. IXqui sopra)
125.000.000,—
20.156.078,74
305.024.722,41
435.624.493,548.369.974,08
5.625.423,66110.348.567,70
1.010.149.260,13
152.606.250,—76.303.125,—
0//ti
12,4
2,0
0,728,2
1,3
0,324,211,1
4,70,0
2,70,7
0,8
0,670,9
700,0
228.909.375,—
68.291.222,72
297.200.597,72
a quelle di cui la Banca stessa potrà ottenere dalla Germania il rimborso ed il trasferimento in valute da leiaccettate.
NOTA Ili — I dividendi ammessi al pagamento fino alla data del presente bilancio sonocompiessivamente inferiorial dividendo cumulativo di 6%, prescritto all 'ari 53 (b) degli Statuti, della somma di 270,47 franchi svizzerioro per azione, cioè in totale di 54.094,000 franchi svizzeri oro.
l'esercizio finanziario terminato il 31 marzo 1952 e dichiariamo che abbiamo ottenuto tutte le informazioni enostro avviso, questo bilancio, corredato dalle note, è compilato in modo da rispecchiare fedelmente edessere la situazione degli affari della Banca, rilevata dai libri della stessa e presentata in franchi svìzzeri oro
PRICE WATERHOUSE & Co.
ALLEGATO
CONTO PROFITTI E PERDITE
per l'esercizio finanziano chiuso al 31 marzo 1952
Franchisvizzeri
oro
Reddito netto derivante dall'impiego del capitale della Banca e dei depositi affidatile(compresi gli ùtili netti di cambio)
Diritti su trasferimenti d'azioni9.730.051,93
680,61
9.730.732,54
Spese d'amministrazione:
Consiglio d'amministrazione — rimunerazioni e spese di viaggio . 185.327,34Direzione e personale — stipendi, contributi pensioni e spese di
viaggio 2.703.221,43Affìtto, assicurazioni, riscaldamento, luce e acqua 110.847,25Ammodernamento e manutenzione immobile e materiale 105.423,83Cancelleria, biblioteca e stampati 507.748,81Spese postali, telegrafìche e telefoniche 113.697,48Rimunerazioni a periti (sindaci, interpreti, ecc.) 48.497,81Tassa cantonale 35.005,01Spese diverse 84.920,50
3.894.689,46
Meno: Somme ripetibili per le spese sostenute dalla Banca in quantoAgente dell'Organizzazione Europea per la Cooperazione Eco-nomica (Unione Europea dei Pagamenti) 563.558,14 3.331.131,32
6.399.601,22
II Consiglio d'amministrazione ha deciso essere necessario devolvere:al conto spese straordinarie d'amministrazione 500.000,—all'accantonamento per contingenze 3.200.000,— 3.700.000,—
UTILE NETTO dell'esercizio finanziario chiuso al 31 marzo 1952 2.699.601,22
Assegnazione ai fondo di Riserva legale — 5 % di 2.699.601,22 134.980,06
2.564.621,16Riporto dall'esercizio finanziario precedente 2.925.822,44
5.490.443,60
Dividendo di 12,60 franchi svizzeri oro per azione, proposto dal Consiglio d'ammini-strazione all'Assemblea generale annuale indetta per il 9 giugno 1952 . . . 2.520.000,—
Saldo da riportare 2.970.443,60
CONSIGLIO D'AMMINISTRAZIONE
Maurice Frère, Brusselle,Presidente del Consiglio d'amministrazione.
Presidente della Banca.
Sir Otto Niemeyer, Londra, Vice-presidente del Consiglio d'amministrazione.
Wilfrid Baumgartner, Parigi.
Barone Brincard, Parigi.
Dott. Rudolf Brinckmann, Amburgo.
Cameron F. Cobbold, Londra.
Henri Deroy, Parigi.
Dott. M. W. Holtrop, Amsterdam.
Prof. Dott. Paul Keller, Zurigo.
Dott. Donato Menichella, Roma.
Prof. P. Stopparti, Roma.
Dott. Wilhelm Vocke, Francoforte s/M.
SOSTITUTI
Hubert Ansiaux, Brusselle.
Jean Bolgert, Parigi.
Sir George L. F. Bolton, oppure
John S. Lithiby
Dott. Paride Formentini, Roma.
Londra.
Roger Auboin,
Marcel van Zeeland,
Per Jacobsson,
Oluf Berntsen,
Frederick G. Conolly,
Dott. Alberto Ferrari,
DIREZIONE
Direttore Generale,
Supplente del Presidente.
Primo Direttore,
Capo del Dipartimento bancario.
Consigliere economico,
Capo del Dipartimento monetario e economico.
Direttore.
Direttore.
Segretario generale.
Fabian A. Colenutt, Segretario aggiunto.
Dott. Sjoerd G. Binnerts, Direttore aggiunto.