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Benessere e psicologia posi.va
Prof.ssa Chiara Con-
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¡ In ambito psicologico, lo studio del benessere soggettivo ha dato origine al vasto e sfaccettato movimento della Psicologia Positiva (Seligman &
Csikszentmihalyi, 2000).
¡ Lo studio scientifico del funzionamento ottimale dell’uomo, aspira a scoprire e promuovere quei fattori che rendono
possibile agli individui e alla comunità di crescere vigorosamente (Seligman, 2000).
Benessere e psicologia posi.va
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¡ La crisi della psichiatria (Cloninger 2006) è stata favorita soprattutto dal fatto che il suo focus è stato il disturbo mentale più che la comprensione e lo sviluppo di una salute mentale positiva.
¡ Ma, questo “modello patologico” è davvero l’unico possibile? È necessario attraversare il malessere per promuovere “lo star
bene?”
¡ L’attività scientifica e la pratica clinica degli ultimi due decenni sembrano suggerire modelli alternativi.
Benessere e psicologia posi.va
Approccio nomotetico
Modello patologico
Remissione clinica
sintomatologia residua; fenomeno del drop-‐
out
Modello medico
Benessere e psicologia posi.va • Il movimento della psicologia posi-va (Seligman, Csikszentmihalyi , 2000), capovolgendo la tradizionale prospeDva di ricerca in ambito psicologico, soFolinea il ruolo fondamentale delle risorse e delle potenzialità dell’individuo anziché concentrare l’aFenzione e la prospeDva terapeu-ca sulle carenze, sui deficit e sulle patologie (Delle Fave, 2007).
• Enfa-zza il ruolo fondamentale delle risorse dell’individuo e delle re- sociali sul funzionamento oDmale.
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Come si lega il benessere alla salute e alla biologia ?
• Sono stati misurati correlati biologici come – recupero di frequenza cardiaca, – l’attività immunitaria, – rilascio di cortisolo.
Benessere e psicologia posi.va
Indicatori oggettivi di benessere: ¡ reddito, ¡ salute fisica, ¡ condizioni abitative, ¡ livello di scolarità, ¡ ruoli sociali.
Indicatori soggettivi di benessere: ¡ percezione del proprio stato di salute, ¡ livello di soddisfazione in ambito sociale, lavorativo e personale, ¡ obiettivi individuali, ¡ senso di speranza, ¡ relazioni supportive, ¡ senso della vita.
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Il conceFo di benessere, legato alla definizione di qualità di vita e connesso alle condizioni oggeDve di vita dell’individuo, ha modificato la sua prospeDva di indagine centrandosi sul funzionamento o0male dell’individuo e sulla valutazione soggeDva che egli ne dà.
Carol Ryff: il Modello di Benessere
• Carol Ryff (University of Wisconsin, Madison) dirige l’ Institute of aging;
• Nel 1989, partendo dalla definizione aristotelica di benessere come realizzazione del proprio sé auten0co, propone un modello concettuale di benessere psicologico che costituisce una sintesi e un punto di riferimento per la ricerca. – Sulla base di ricerca empirica; – a partire da due prospettive di base: le due dimensioni (Eudaimonica e di felicità) sono connesse ma distinte perchè prevedono correlati e predittori differenti.
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ProspeDva edonica
Comprende studi volti prevalentemente ad analizzare la dimensione del piacere, inteso come benessere prettamente personale e legato a sensazioni ed emozioni positive (Kahneman, Diener, & Schwarz, 1999).
La prospe8va edonica: il benessere sogge8vo
• Campbell (1976) Soddisfazione per la vita
Felicità 12
Distanza Percepita ASPIRAZIONI CONDIZIONI ATTUALI
Affe4 o emozioni posi-ve
Affe4 o emozioni nega-ve
La prospettiva eudaimonica porta all'attenzione degli studiosi la
relazione tra benessere del singolo e sviluppo della collettività,
svincolandosi dall'angusto approccio individualistico che spesso
caratterizza le ricerche psicologiche e mediche.
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ProspeDva eudaimonica
Il modello di Carol Riff (1998)
Benessere psicologico definito da sei dimensioni fondamentali
Human health: New directions for the next millennium.
Ryff CD, Singer B
Psychol Inquiry. 1998; 9: 69 – 85
¡ Per evitare di descrivere obiettivi positivi utilizzando termini negativi la Ryff propone i concetti di prosperare e fiorire, al fine di non ridurre la complessità umana ad un puro meccanismo cerebrale, nel mantenimento di livelli multidimensionali di analisi.
Benessere e psicologia posi.va • Delle Fave (2004) si sofferma in par-colare sulla valorizzazione di
risorse quali la crea-vità, l’originalità, l’oDmismo, la saggezza, l’esperienza oDmale o di flusso (flow experience) da col-vare e sviluppare sia per la realizzazione delle proprie potenzialità sia per rispondere in modo costruDvo alle crisi o agli even- nega-vi della vita.
• Potenziale di crescita insito nelle esperienze di sofferenza (Tedeschi, Calhoun, 2004).
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CRESCITA Post trauma-ca (PTG): esperienza di cambiamento
posi-vo conseguente agli even- di vita altamente sfidan-.
cambiamento nell’IMMAGINE
DI Sé
cambiamento nella filosofia
di vita
ACCRESCIMENTO nelle RELAZIONI
« Ho la sensazione di durare troppo, di non riuscire a
spegnermi: come tutti i vecchi le mie radici stentano a mollare la
terra. Ma del resto dico spesso a tutti che quella croce senza giustizia che è stato il mio
manicomio non ha fatto che rivelarmi la grande potenza della
vita». (Alda Merini, La pazza della
porta accanto)
MALATTIA COME PUNTO DI SVOLTA (Mc Adams, 2003)
(tratto da
Lutge
ndorf &
Cos
tanz
o, 200
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PROMOZIONE DEI COMPORTAMENTI
SALUTARI
ANALISI DEI COMPORTAMENTI A
RISCHIO PER LA SALUTE
MODIFICAZIONE DEGLI STILI DI
VITA
ANALISI DEI FATTORI
INDIVIDUALI CHE FAVORISCONO
L’INSORGERE DELLA MALATTIA
ANALISI DEI FATTORI
INDIVIDUALI CHE PROMUOVONO LA
SALUTE
F REGOLAZIONE NEUROENDOCRINA Cor.solo, Estrogeni, testosterone
SISTEMA IMMUNITARIO Risposta delle cellule immunitarie, a8vazione di cellule immunitarie, citochine, interleuchine, faOore di crescita tumorale
Le potenzialità applica.ve della psicologia posi.va
• Psicoterapia incentrata sul benessere (Well-‐Being Therapy, WBT). – Incrementare il benessere psicologico, – aumentare la qualità di vita percepita, – contrastare la vulnerabilità individuale alla malaDa, – portare a una significa-va diminuzione del disagio e del malessere grazie allo
sviluppo delle capacità e delle risorse possedute.
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Incremento del benessere
Alleviare il disagio
psicologico CAMBIAMENTO
Il senso di controllo personale
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• Secondo RoFer (1975) con il termine locus of control (LOC) ci si riferisce ad un “luogo”nel quale una persona colloca la responsabilità dei propri successi e fallimen..
• Il LOC iden-fica due dimensioni indipenden-:
LOCUS OF CONTROL INTERNO
• Convinzione di avere soFo controllo la propria vita e di avere la responsabilità per ciò che accade;
• Le persone credono che ogni azione abbia delle conseguenze, che ogni persona possa decidere se esercitare o meno un controllo sulle proprie azioni e che gi esi- di queste siano il risultato delle loro abilità;
• SoggeD con maggior grado di bisogno di successo e di autodirezionalità;
• SoggeD meno susceDbili al disagio psicologico e alle malaDe fisiche;
• Tale dimensione esercita la funzione di aFenuare gli effeD dello stress sulla salute.
LOCUS OF CONTROL ESTERNO
• Convinzione che la propria vita sia governata da forze esterne o dal caso;
• Le persone ritengono che molte cose avvengano nelle proprie vite al di fuori del loro controllo, che gli esi- delle proprie azioni siano determina- principalmente da circostanze esterne;
• SoggeD con una mo-vazione all’azione più ridoFa, tendono a colpevolizzare gli altri per i propri insuccessi;
• SoggeD maggiormente susceDbili al disagio psicologico e alla malaDe fisiche.
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(Krause, Stryker, 1984)
LOC interno LOC esterno con0nuum
HEALTH LOCUS OF CONTROL (HLOC) Wallston, Wallton, 1982
Tre dimensioni:
HLOC
HLOC interno
HLOC esterno-‐medici
HLOC esterno-‐caso
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Associato ad una migliore salute fisica e mentale (Pucheu et al.; 2004) e a comportamen- proaDvi di salute (BoneD e al. 2011).
Associato ad una peggiore salute fisica e mentale e a comportamen- meno salutari.
L’AUTOEFFICACIA • CaraFeris-ca individuale legata al controllo personale è il
costruFo di autoefficacia (self-‐efficacy) elaborato da Bandura (1997) nell’ambito della Social Learning Theory.
• Secondo questa teoria il comportamento è determinato da tre -pi di aspeFa-ve:
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• Credenze che le persone hanno circa quello che succederà loro se non intraprenderanno alcuna azione
AspeOa.ve di risultato rela.ve alla situazione
• Credenze che le persone hanno riguardo a cosa succederà loro se si comporteranno in un par-colare modo
AspeOa.ve di risultato rela.ve
all’azione
• Credenze che le persone hanno rispeFo alla loro competenza di meFere in aFo un par-colare comportamento per raggiungere il risultato desiderato.
AspeOa.ve di efficacia
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Ricerca evidence-‐based HLOC
• Relazione tra HLOC esterno e comportamen- a rischio per la salute, quali il consumo di tabacco e alcol (Kuwahara et al., 2004), e tra HLOC interno e un minor rischio per obesità, sovrappeso, disagio psicologico e affeDvità nega-va (Knappe, Pinquart, 2009).
• Meccanismo che lega l’HLOC alla promozione della salute: le persone che ritengono di avere un controllo personale sulla propria vita, ritengono anche di poter influire posi-vamente sulla propria salute, di conseguenza sono più aDve nel raccogliere informazioni, nell’aderire a messaggi, proposte e prescrizioni che riguardano la salute.
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Ricerca evidence-‐based SE e HLOC
• La SE si è dimostrata più efficace nel predire i comportamen- connessi alla salute, ad esempio, le persone possono avere un HLOC interno e sen-re di avere un controllo sulla propria salute, ma non ritenersi egualmente efficaci nel ges-re una specifica terapia che è essenziale per conservare la propria salute ( Roddenberry, Renk; 2010).
• Il LOC e la SE risultano essere di grande u-lità nel predire la probabil ità dei pazien- di beneficiare di interven- mul-disciplinari di prevenzione e cura. Occorre tener conto di queste dimensioni nella programmazione di interven- di cambiamento dei comportamen- di salute.
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L’orientamento oDmista
• L’oDmismo é definito come una variabile che rifleFe il grado in cui gli individui sono caraFerizza- da aspeFa-ve favorevoli nei confron- del loro futuro (Carver, Scheier, Segerstrom, 2010).
• Gli oDmis- tendono a considerare gli obieDvi come raggiungibili quindi a perseverare nel tenta-vo di conseguirli, mentre i pessimis- tendono a considerarli irraggiungibili e a desistere abbastanza facilmente dal perseguirli.
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Cogn Ther Res. 1992; 16: 201 - 228
Effect of optimism on psychological and physical well-being: Theoretical
overview and empirical update
Scheier MF, Carver CS
Variabile di personalità con la funzione di mediatore nella relazione tra stress e salute
L’Hardiness La resistenza
In psicologia, il costruFo di hardiness o resistenza è stato introdoFo da Kobasa (1979) in riferimento ad un insieme di traD di personalità in grado di dis-nguere le persone che, soFo condizioni di forte stress lavora-vo, riuscivano a conservare la propria salute, rispeFo a quelle che si ammalavano.
– Forte orientamento al futuro, – ODmismo, – Orientamento all’azione, – Buon senso dell’umorismo. (Priest, Bartone, 2001)
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IL SUPPORTO SOCIALE
Può esercitare un effetto protettivo negli individui che si percepiscono all’interno di una proficua rete di relazioni
– prevenendo , su l p i ano f i s i o log i co , l a disregolazione immunitaria derivante da situazioni stressanti sia acute che croniche;
– aumentando la resistenza alla malattia (ARNETZ et al, 1983).
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Emozioni, regolazione emozionale e salute
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Emozioni, regolazione emozionale e salute
• La regolazione delle emozioni cos-tuisce un faFore prediDvo di salute/malaDa.
• Si soFolinea il valore informa-vo e adaDvo delle emozioni, che può venire a mancare in individui dove appare compromessa la capacità di elevare le emozioni da un livello di esperienza sensomotoria ad un livello rappresentazionale (mentalizzazione) (Roedema T. M., 1999).
• La possibilità di beneficiare delle emozioni dipende dall’abilità dell’individuo di regolare adeguatamente le emozioni (Vingheroets, Nyklìcek, Denollet, 2008).
• La capacità di regolare le proprie emozioni, a livello intrapsichico e interindividuale, viene acquisita dall’individuo nel corso del suo sviluppo.
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La regolazione emozionale
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Tra la madre e il suo neonato c’è una comunicazione a livello di sensazioni, tra il livello non verbale (asimbolico) del neonato e il livello non verbale della mamma. La mamma aFraverso la capacità di pensare da dicibilità al sen-re del neonato (madre-‐bambino = terapeuta-‐paziente).
WinnicoF “madre sufficientemente buona” -‐> aOenta ai bisogni di quel bambino
Sviluppo emo-vo nella relazione diadica
Coregolazione Formazione schemi emo-vi
Interiorizzazione esperienze precoci
regolazione interaDva
autoregolazione
Svariati approcci concepiscono la regolazione emotiva come fondamentale ai fini della strutturazione del sé e dell’individualità e la pongono al centro delle proprie riflessioni • Teoria dell’attaccamento (Bowlby, 1969) • Teorie intersoggettive (Stern, 1977) • Infant Research (Beebe e Lachmann, 2002) • Neuropsicoanalisi (Schore, 2003)
Sviluppo emo-vo nella relazione diadica
«Tutte le malattie psichiatriche sono tipi di disregolazione emotiva e tutte le psicoterapie sono tipi di regolazione affettiva. Lo psicoterapeuta è un regolatore psico-biologico dello stato del paziente.»
Schore, 2001, p. 168
Gli studi sul Maternal Care • Nella interazione madre-‐neonato è fondamentale il processo di
con-nuita e regolarita del legame, • Gli studi di Spitz (1946) hanno messo in evidenza che i bambini
che non possono avere un contaFo con-nuo con la madre mostrano sintomi di chiusura in se stessi (depressione anacli-ca) ma anche eczemi, scarsa resistenza alle infezioni, mortalità più alta, con gravi disturbi dello sviluppo e della crescita.
• Studi sperimentali su animali confermano le osservazioni di Spitz: cuccioli di animali separa- dalla madre presentano, immediatamente e/o in età adulta, d isturbi s ia comportamentali che soma-ci.
• I contaD fisici producono anche effeD direFamente biologici: così le carezze materne s-molano la produzione di ormone della crescita, mentre il cullare s-mola la maturazione del sistema ves-bolare (Hofer 1994). 35
Gli studi sul Maternal Care
Modello della doppia via di LeDoux 1
Corteccia sensoriale
Talamo sensoriale Amigdala
Via alta Livello
rappresentazionale
Via bassa Livello
sonsomotorio
Stimolo emozionale
Risposta emozionale
Espressione, comprensione e regolazione
• La competenza emo.va si compone di tre principali ambi-: espressione, comprensione e regolazione.
• Il modello di regolazione proposto da Taylor dipende da diversi faFori: – L’evoluzione delle prime relazioni (capacità di s i n ton i z zaz ione de l ca reg i ve r , s- l i d i aFaccamento)
– Le struFure fisiologiche – La cultura di appartenenza
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I processi di simbolizzazione e condivisione
Lo sviluppo della capacità di simbolizzazione (sviluppo del pensiero) avviene intorno ai 2/3 anni ed è il requisito necessario per i processi di rappresentazione verbale delle esperienze soggeDve e di riflessione su di esse. • Gli studi sugli effeD della comunicazione verbale delle emozioni hanno dimostrato che essa favorisce l’elaborazione dell’esperienza emo-va.
• Studi sulla condivisione sociale delle emozioni di Pennebaker hanno messo in evidenza come il comunicare verbalmente l’esperienza emozionale aiu- l’individuo a collocarla in una cornice spazio-‐temporale che limita, definisce l’emozione e ne favorisce l’elaborazione. 39
La rievocazione (vs ruminazione) comporta:
• In ques- termini è possibile considerare il social sharing come un’efficace forma di regolazione delle emozioni e cogliere inoltre l’importan-ssima funzione adaDva che le emozioni possiedono a lungo termine Vs Cos- a livello fisiologico della soppressione della risposta emozionale (Gross, Levenson, 1993).
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UNFOLDING • La ricollocazione dei ricordi in una precisa cornice spazio-‐temporale
SOCIAL SHARING • La condivisione sociale dell’esperienza emozionale alla base della comunicazione interpersonale
REPETITION • La riaFuazione della condivisione sociale necessaria ai fini di un’ulteriore ristruOurazione cogni.va dell’esperienza
Le strategie di regolazione emozionale
Le strategie di regolazione emozionale possono essere raggruppate collocandole in pun- precisi del processo genera-vo dell’emozione (Gross (2007). 1. Regolazione preven.va durante la fase
dell’elaborazione dello s-molo. 2. Regolazione della risposta emozionale intervenendo
sulle diverse componen- della risposta stessa (cogni-va, fisiologica, espressivo-‐comportamentale)
3. La comunicazione simbolica dell’emozione 4. L’emozione viene esteriorizzata aFraverso la
comunicazione e l’espressione 5. La rievocazione
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Strumen- di indagine sulle differenze individuali
• ERQ (Emo0on Regula0on Ques0onnaire) Specifico per reappraisal e inibizione espressiva, 10 item, facile somministrazione e veloce elaborazione, adaFo per grandi campioni. (John e Gross, 2003) • DERS (Difficul0es in Emo0on Regula0on Scale) Difficoltà di rilevanza clinica nella regolazione di emoz. nega-ve, solo adul-, 36 item, indaga diverse dimensioni. (Gratz e Roemer, 2004)
Reappraisal: precoce aDvazione della corteccia e riduzione aDvazione amigdala Inibizione espressiva: tardiva aDvazione delle aree cor-cali e maggior aDvazione amigdala
INIBIZIONE ESPRESSIVA • > esperienza emozioni nega-ve • > sforzo cogni-vo • >cos- fisiologici • < memoria sociale • Senso di inauten-cità • < autos-ma e soddisfazione nella
vita • Isolamento sociale • Sovraccarico emo-vo • > vunerabilità per disturbi
REAPPRAISAL (RIFORMULAZIONE)
• < esperienza emozioni nega-ve
• < cos- fisiologici • Comportamento adeguato
alla situazione • EffeFo ripara-vo
sull’umore • Funzionalità sociale • Supporto sociale • Promozione del benessere
(John e Gross, 2004)
Regolazione emozionale e salute: effeD a breve e lungo termine.
Gli studi di Denollet • Denollet e coll. (1996) hanno mostrato l’esistenza di una progressione della malaDa coronarica nei pazien- con al- livelli di distress e al- livelli di inibizione sociale (intesa come tendenza a inibire il comportamento espressivo associata a distress nelle interazioni sociali).
• Gli effeD immedia- dell’inibizione dell’espressione emozionale sono associa- a un incremento dell’aDvazione simpa-ca
• Se ripetuta a lungo, può creare conseguenze a cascata in grado di influenzare in maniera direFa la salute cardiovascolare.
L’ALESSITIMIA: DEFINIZIONE ED EVOLUZIONE DEL COSTRUTTO
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ALESSITIMIA (dal greco a, “mancanza”, lexis, “parola”, e thymos, “emozione”) (Peter Sifneos e John Nemiah)
Difficoltà nell’iden-ficare le emozioni e nel dis-nguerle dalle sensazioni corporee che s i a c c o m p a g n a n o all’aDvazione emo-va ( F1 ) F1-‐2 deficit della consapevolezza emozionale
Difficoltà nel descrivere ag l i a l t r i i p ropr i sen-men- ( F2 )
Processi immagina-vi limita-, evidenzia- dalla povertà delle fantasie
S-le cogni-vo legato allo s-molo e orientato all’esterno (Bagby, Taylor, 2000)
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(Taylor, Bagby e Parker, 1991, 1997)
F3-pensiero operatorio
• L’alessi.mia primaria dipende da deficit neurobiologici.
• la forma secondaria rappresenta il risultato di un arresto dello sviluppo collegato a faFori socioculturali o psicodinamici o una strategia proteDva di fronte al protrarsi di situazioni trauma-che (Freyberger, 1977).
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L’ALESSITIMIA: DEFINIZIONE ED EVOLUZIONE DEL COSTRUTTO
AFuale dibaDto sulla ques-one traFo/stato
• È un traFo di personalità o uno stato transitorio secondario ad un malessere psicologico associato con una malaDa acuta, o una risposta adaFa-va ad una malaDa cronica?
• Alessi-mia come traFo di personalità
Cambiamen- di paradigma • Il modello conceFuale di riferimento era cos-tuito all’inizio dalla difficoltà
di comunicazione delle emozioni. Oggi il modello conceFuale di riferimento (teoria delle emozioni) pone l’enfasi sulla difficoltà di elaborazione cogni0va degli affeD;
• Agli inizi l’alexithymia è stata streFamente associata alle patologie cosiddeFe psicosoma-che, tanto da diventarne quasi un sinonimo. Oggi si ri-ene invece che essa cos-tuisca un faFore aspecifico di vulnerabilità per una pluralità di patologie sia mediche che psichiatriche caraFerizzate da un unico denominatore di disturbo della regolazione affe4va;
• In origine la valutazione dell’alexithymia è stata effeFuata con una serie eterogenea di strumen- di misurazione. Oggi esiste un consensus quasi unanime verso la Toronto Alexithymia Scale (sopraFuFo nella versione a 20 items, la TAS-‐20) grazie alla quale è stato accumulato un ragguardevole corpus di conoscenze scien-fiche (CareD & La Barbera, 2005);
• Infine, l’alexithymia è stata considerata per anni come una categoria discreta al pari di una sindrome psicopatologica, come la depressione. Oggi il costruFo indica una dimensione di personalità, per cui non ci sono soggeD alessi-mici o non-‐alessi-mici ma soggeD con livelli di gravità diversa delle caraFeris-che alessi-miche.
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