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Autobianchi nasce l’11 gennaio 1955 dalla vecchia Bianchi, azienda che produceva autoveicoli e velocipedi nel primo dopoguerra, il cui direttore generale Ferruccio Quintavalle decise di risollevarne le sorti appoggiandosi a FIAT e Pirelli. Per la FIAT era un’ottima occasione per sperimentare nuovi prodotti e tecnologie offrendo ai clienti nuove soluzioni. Per la Pirelli invece significava ampliare il suo mercato come fornitore di gomme. La fabbrica dove venivano prodotte le auto sotto il marchio Autobianchi, era situata a Desio.

La prima automobile prodotta fu la Bianchina, nel 1957. Ave-va una carrozzeria originale e una base meccanica di un altro modello, la FIAT 500. Si trat-tava di una berlina con il tetto apribile, esteticamente più

curata rispetto alla FIAT 500 era pertanto rivolta ad un pub-blico più esigente. Il successo della Bianchina fu immediato e vennero prodotte ulteriori versioni per accontentare ogni tipo di cliente.

BianchinaSTORIA

L’evoluzione del marchio

Autobianchi

L’

La vocazione sperimentale dell’Autobianchi trovò una particolare espressione nel 1963 con l’entrata in produ-zione della Stellina. Era la prima vettura italiana di serie con la carrozzeria in resina poliestere e tessuto di vetro, un insieme che offriva caratte-ristiche meccaniche e fisiche di notevole interesse tecnico

e commerciale. Nel 1964 fu presentata la Primula, che inaugurava la prima serie delle trazioni anteriori studiate dal-la FIAT. Il modello ebbe una notevole importanza perchè il suo successo permise alla FIAT di introdurre nei suoi modelli la trazione anteriore fino ad allora poco considerata.

StellinaNel 1964 fu presentata la Pri-mula, che inaugurava la prima serie delle trazioni anteriori studiate dalla FIAT. Il modello ebbe una notevole impor-

tanza, perchè il suo successo permise alla FIAT di introdur-re nei suoi modelli la trazione anteriore, fino ad allora poco considerata.

Primula

Nel 1968 venne presentato anche il modello A111, che voleva essere un erede

A111Nel 1968 venne lanciata la Giardiniera il cui principale tratto caratteristico era l’apertura controvento

delle portiere. Anche que-sto modello ebbe grande successo e fu prodotta fino al 1977.

Giardinieradella Primula. Non ebbe però un grande successo o particolari novità.

Prodotta dal 1969 al 1986 fu il modello A112 a ri-squotere grande successo. Oltre all’aspetto gradevole e alla brillantezza delle pre-

L’ultimo prodotto dell’Au-tobianchi fu il modello Y10, presentata nel 1985. Il suo difficile compito era sosti-tuire degnamente l’A112, con cui aveva in comune soltanto il marchio e la tipologia utilitaria. Fu im-portantissima la novità nel design costituita dal por-

stazioni, anche i contenuti costi d’acquisto contribu-irono a renderla una delle automobili più diffuse e apprezzate.

tellone con verniciatura in nero satinato, indipenden-temente dal colore scelto per la carrozzeria, con la possibilità di verniciarlo di un’altra tinta come optio-nal. Era un modello molto aerodinamico pur essendo una macchina utilitaria e tutte queste caratteristi-che la resero unica nel suo genere.

A112 Y10

Nel 1992 lo stabilimento di Desio venne chiuso e la produzione dell’Y10 venne trasferita ad Arese nell’impianto dell’Alfa Romeo e nel 1995 cessò completamente la produzione di vetture con nome Autobianchi.

Progetti mai realizzati

Testimonial per Y10

Rud Gullit

Milly Carlucci

Alessandra Martines

Nicola Pietrangeli

Sergio Castellito

Dalila Di Lazzaro

Ether Parisi

Gino Bramieri

Gino Paoli

Autobianchi vista dagli acquirenti di domani

Nel tempo la piccola A112 si è comportata più che egregiamente.Per un periodo è stata utilizzata da mio fratello, che si era trovato, per motivi di lavoro, ad avere temporaneamente bisogno di un’auto da battaglia per recarsi in un’area di cantiere non asfaltata: brillante e dal simpatico rombo (un pò meno per i vicini di casa...) la A112 partiva sempre la mattina, nonostante dormisse all’aperto, e percorreva, anche quattro volte al giorno, un tratto di strada statale, caratterizzato da molti saliscendi e da lunghe gallerie, ad una media di 80/100 km/h (ma mio fratello sostiene di averla tirata fino a leggere i 150 sul tachimetro!).Ovviamente, qualche intervento di manutenzione si è reso neccessaro: ho sostituito i tubicini della benzina, il filtro dell’aria e le candele.Alla fine, poi, a quest’auto mi sono pure affezionato, al punto da regalarle una moderata personalizzazione sportiva, fatta con pochi mezzi, come si usava negli anni ‘70: un set di strisce adesive perimetrali bianche e nere, quattro cerchi in lega Cromodora e una coppia di fendinebbia rettangolari a vetro giallo applicati sulla calandra...

GiulioVi presento la mia Autobianchi A112 E del 1972, in colore blu President con tetto bianco, con targhe originali Bergamo: è stata la mia prima auto storica e la adoro, non la darò via per niente al mondo, garantito!!!!

CarloStupenda.. Condivido la passione per quest’auto, mia madre ha avuto ha avuto una Junior del’81 e mi sono innamorato di questa macchinina, veramente carina, simpatica e agile, la rimpiangiamo ancora, tanto che per un periodo mi ero messo in testa di ritrovarne una, poi dato che sopratutto lo spazio è tiranno, ho lasciato perdere.Il tuo esemplare poi è incredibilmente bello, immagino sia completamente restaurata, perchè di così belle di conservazione non ne ho mai viste.Davvero complimenti

AnnaStupenda!!! Perfino la radio originale dell’epoca (sarà ancora utilizzabile? Un tempo la Rai trasmetteva ancora in onde medie, oggi non ne sono più sicuro) della Radiomarelli, che ancora negli anni ottanta produceva pure televisori...Se non sbaglio, sulla E la strumentazione che si vede nelle foto era di serie, mentre era a richiesta sull’allora versione unica presentata nel ‘70 Congratulazioni, auto fantastica.

Marco

Autobianchi nei blog

Autobianchi nei film

INNOVAZIONE

tecnologieinedite

energiealternative

nuovimateriali

VERSATILITÀ

maneggevolezzadimensioni ridotte

DISTINGUERSIELEGANZA

personalizzazione

non accessibilea tutti

dettaglicurati

alta qualità deirivestimenti

Brainstorming

VALORI

Innovazione

Praticità

Eleganza

Distinguersi

Innovazione

Autobianchi, la città del futuro

“Il marchio AutoBianchi [...] per clienti animati da voglia di distinzione e anche per garantirsi un banco di sperimentazione per soluzioni alterna-tive.”

Praticità

Autobianchi, la città del futuro

Eleganza

Autobianchi, la città del futuro

Distinguersi

Autobianchi, la città del futuro

CA

RAT

TER

ISTI

CH

E

Tecnologie inediteTecnologia e fascino

Tecnologie inediteNuovi materialiEnergie alternativeDettagli curatiAlta qualità dei rivestimentiDimensioni ridotteManeggevolezzaPersonalizzazioneNon accessibile a tutti

Tecnologie inedite

Autobianchi, la città del futuro

Nuovi materiali

Autobianchi, la città del futuro

Energie alternative

Autobianchi, la città del futuro

Accuratezza nei dettagli

Autobianchi, la città del futuro

Alta qualità dei rivestimenti

Autobianchi, la città del futuro

Dimensioni ridotte

Autobianchi, la città del futuro

Maneggevolezza

Autobianchi, la città del futuro

Personalizzazione

Autobianchi, la città del futuro

Accessibile a pochi

Autobianchi, la città del futuro