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«BREVE STORIA DELLO STATO SOCIALE»
Conti, Silei
Introduzione
STATO SOCIALE = insieme delle iniziative dei vari paese riguardo a:
- Assistenza;
- Previdenza;
- Sanità;
- Regolamentazione lavoro;
- Tutela ceti più deboli (più in generale).
� Frutto di:
- Rivoluzione industriale;
- Problemi sollevati da nascita di economia di mercato.
S.S. � nasce nel Vecchio Continente.
Povertà e forme di assistenza da età moderna a metà ‘800
Prime iniziative di lotta a pauperismo
Concetto moderno di S.S. � da tradizioni di pensiero di età antica e medievale, in cui comunità e sovrano
dovevano perseguire alcuni fini (es.: pace, bene comune).
Finalità dapprima di valenza spirituale e poi sempre più connotazione materiale (di pari passo con
secolarizzazione Stato).
Vigilia età moderna � figura del povero � funzione importante all’interno della società…
…Povertà = +/- virtù:
- Avvicinava il povero alla lettera del Vangelo;
- Permetteva a ricchi di guadagnarsi salvezza attraverso opere di carità.
Poveri � innumerevoli tipologie (ognuna con proprio ruolo e peso diverso), in sintonia con concezione
piramidale società � es.:
- Poveri membri di ordini religiosi (“regola”);
- Malati;
- “poveri vergognosi” o verecundi = non poveri per nascita, ma costretti a chiedere elemosina per vivere,
mantenendo dignità e status preesistente.
Chi si occupava dei poveri?
- Confraternite (religiose o laiche, es.: corporazioni);
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- Ospedali (religiosi o laici, es.: Ospedali Maggiori dell’Italia del Centro-Nord);
- Filantropismo dei ceti nobiliari.
1500 � concause di carattere demografico, economico, sociale => “Ciclo infernale del ‘500” = incremento
esponenziale dei vagabondi:
- Effetti destabilizzanti su società;
- Modificato atteggiamento verso poveri, specialmente in paesi protestanti a causa della dottrina della
predeterminazione � successo + affermazione materiale = inizio di futura salvezza.
Accentuazione della divisione tra:
- “poveri meritevoli” (volenterosi);
- “poveri non volenterosi” (oziosi).
=> Fenomeno del pauperismo � misure legislative di contenimento e di regolamentazione.
1536, Enrico 8^, Inghilterra __ comunità locali (Parishes) � sostegno poveri.
Ob.: evitare migrazione interna per:
- Ordine pubblico;
- Manodopera a buon mercato.
1547, Enrico 2^, Francia __ Editto per i poveri di Parigi.
Ob.:
- Combattere ozio dei “mendicanti validi”;
- Regolamentazione aiuti a poveri malati (vedi p.16).
1561/1587, papi Pio 4^ e Sisto 5^ __ carattere repressivo e pesanti sanzioni per trasgressori (da arresto a
punizioni corporali).
Principio generale di questo periodo � poveri in grado di svolgere attività dovevano essere destinati a lavoro
coatto.
1572, Elisabetta 1^, Inghilterra __ Poor tax = imposta sui poveri per proprietari di immobili.
1601 __ Poor tax + altri provvedimenti � Old Poor Law (riferimento per molte successive legislazioni su
poveri nel resto d’Europa).
Erogazione dei sussidi subordinata a riconoscimento dello status di povertà = disponibilità da parte del
richiedente di accettare ricovero forzato.
Strumento desiderabilmente più usato = internamento (indoor relief):
- Non in grado di lavorare � ospizi di mendicità (almshouses);
- In grado di lavorare � apprendisti, workhouses;
- “oziosi” � case correzionali.
Apposito corpo di polizia!
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Limiti:
- Proventi della Poor tax esigui => no strutture differenziate per assistenza ai poveri;
- Tassazione => malcontento dei possidenti.
1662, Inghilterra __ Legge sul domicilio => obbligo, per chi riceveva aiuti con proventi Poor tax, di non
allontanarsi da parrocchia di residenza.
Contrariamente a quanto auspicato, forma di intervento più utilizzata fu outdoor relief (= erogazione a
famiglie povere di $ o generi di prima necessità).
Fine 1600 � necessario ridurre questo spreco di risorse e legare spesa per assistenza a lavoro
obbligatorio => 1687 __ statuto � incentivare assunzione di apprendisti, esonerando da pagamento Poor tax
datori di lavoro disponibili.
1722, Inghilterra __ Knatchbull’s Act � parrocchie potevano negare aiuti a poveri che non volevano entrare
in workhouses.
In sintesi, in Inghilterra risultati apprezzabili!
Altri paesi europei VS pauperismo � carità privata.
Problema dei poveri tra Illuminismo e età delle rivoluzioni
18^ secolo � in tutta Europa istituti analoghi a workhouses (es.: Arbeitshauser di Federico il Grande, Re di
Prussia), ma con finalità parzialmente diverse => rivolti a intero universo di marginalità e devianza.
Richiesto allo Stato � benessere cittadini.
Nuove idee illuministiche � povertà: estirpata eliminandone cause di fondo…priorità = lavoro.
Applicazione: 1775, Francia __ Ateliers de charitè � fornire occupazione a poveri “abili” a lavoro.
Altra importante codificazione dei principi: 1787, Carta Costituzionale degli Stati Uniti � diversa
attenzione a questione di diritti individuali.
1782, Inghilterra __ eco Rivoluzione americana + decollo industriale (necessità di liberalizzare mercato del
lavoro “ingessato”) => Gilbert’s Act � attenuò principio di obbligatorietà di ricovero in workhouses (che
cominciarono a rivolgersi prioritariamente a vecchi, malati e fanciulli), incentivò outdoor relief (anche per poveri
abili a lavoro).
1793, Francia __ Costituzione dell’anno primo � società deve garantire sostentamento a cittadini infelici, sia
procurando loro lavoro, sia assicurando mezzi per esistenza a coloro che non possono lavorare => nuovi diritti
per cittadini, nuovi doveri per Stato.
Tale idea di Stato attivo e interventista in rapporti sociali (figlia della Rivoluzione francese) � parziale
accoglimento in altre realtà europee (es.: Germania � Stato e società si svilupparono separatamente).
1795, Inghilterra __ attenuazione disposizioni che stabilivano domicilio coatto per favorire circolazione
manodopera.
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1795, Inghilterra __ Spenhamland Law o “sistema dei sussidi” (mai vera e propria codificazione
legislativa) � classi povere avevano bisogno di maggiore assistenza => sussidi erogati su andamento prezzo
pane (=> garantito reddito minino indipendente da guadagni).
Sancì pretesa legale a sussistenza.
Sussidio vicino a salario di operaio o bracciante => invece di condurre vita di stenti con occupazioni che
garantivano mera sussistenza, preferirono usufruire direttamente di aiuti parrocchie => crescita di ozio e miseria.
Riforme sociali e questione operaia nel primo ‘800
Processo di industrializzazione (da Inghilterra) � in estensione.
Rivoluzione industriale e “rivoluzione tecnologica” (= nuove scoperte e strumenti che razionalizzarono
tecniche produttive) => ripercussioni su stratificazione sociale di vari paesi => nuove tipologie di miseria e
marginalità.
Inghilterra � masse di poveri nei nuovi centri industriali => orientamento fortemente restrittivo di spese
destinate da collettività a combattere pauperismo.
Prime aggregazioni associative di matrice popolare � carattere mutualistico (friendly societies),
perseguimento di obiettivi politici (es.: pressione per ampliamento diritti civili e politici).
Timore per contagio rivoluzionario => misure restrittive di libertà di associazione (leggi su coalizioni o
Combintion Acts _ abolite nel 1824 => larga diffusione di organizzazioni operaie) + sospensione Habeas corpus
(legge che vietava arresto arbitrario di sudditi inglesi).
Principio mutualistico = lavoratori sottoscrivevano patto associativo che prevedeva versamento periodico di
quote accantonate e utilizzate, a seconda di finalità statutarie, per fornire vitalizio dopo certo limite d’età, coprire
determinati rischi (malattie, infortuni, disoccupazione), spese funerarie, assicurare sussidio a vedova e figli.
Associazioni operaie di mutuo soccorso = strumento di natura previdenziale per supplire a carenze del
sistema assistenziale pubblico.
Primi decenni ‘800, organizzazioni simili in Francia � Bourses: attività mutualistica + “Casse ausiliarie”
(= integrazione salario soci).
Inghilterra � prime importanti conquiste normative!
1833 __ legislazione di fabbrica � minimo di tutela su ritmi e condizioni di lavoro di donne e
fanciulli + ispettore di fabbrica.
1834 __ New Poor Law � abbandono del sistema di Speenhamland e di sue forme di assistenza (outdoor
relief) [ora collegate a residenza (principio del settlement); rimase solo assistenza medica] + inasprimento di
misure di controllo su erogazione aiuti [ora affidate a strutture centralizzate] + ricovero coatto presso
workhouses [di nuovo scelta tra lavoro o internamento in workhouses – previo riconoscimento di status di
povero inabile].
Disposizioni che aprirono in tutta Europa fase caratterizzata da disimpegno dello Stato da assistenza a
poveri.
Europa continentale � questione del pauperismo ancora affrontata a livello locale (no disegno
nazionale) � tradizionali forme di filantropismo volontaristico + Chiesa (es.: Italia).
Intanto, vittorie circa legislazione su lavoro (es.: 1847 __ Factory Act � 11h lavoro/donne).
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Elemento più importante del mutualismo = funzione di “laboratorio” � si sperimentarono forme di
assicurazione e copertura di rischi riprese su ampia scala da Stato.
Rivoluzioni del 1848 � dimostrazione della diffusione di varie forme di associazionismo su scala
europea => questione dell’improrogabilità di riforme sociali.
2^ Repubblica francese � svolta sotto profilo principi.
Traduzione in pratica di diritto a lavoro � Ateliers nationaux � istituzioni per risolvere problema
disoccupazione; finanziate da lavoratori con concorso Stato e comunità locali. Ob.: estendere su scala nazionale
principio di mutualismo e assicurazione sociale.
Napoleone 3^ � acquisizione e mantenimento consenso.
Legge 1868 � Cassa Nazionale di assicurazione in caso di decesso + Cassa Nazionale di assicurazione in
caso di incidenti risultanti da lavori agricoli e industriali � Obb.: favorire sviluppo previdenza e integrarlo con
quello beneficenza, anche attraverso azione diretta Stato.
Pochi mezzi finanziari + carattere volontaristico adesione => scarsi risultati concreti.
Dopo 1848, Italia � prima diffusone di movimenti di associazionismo popolare.
Dopo 1861 (Unità), Italia � sistema di beneficienza pubblica imperniato su: Opere Pie (= vero perno
dell’assistenza a livello locale) + associazioni private a carattere volontaristico.
Italia � principio del laissez-faire => limitato ruolo dello Stato in campo sociale.
Povertà = problema di ordine pubblico (“Disposizioni relative a classi pericolose della società”).
Prerogative Stato � salute pubblica e tutela sanitaria poveri + interventi assistenziali da parte di enti locali a
favore di poche categorie (es.: infanzia abbandonata).
Paesi europei più avanzati � ulteriore potenziamento associazionismo operaio ( dimensioni ricreativa e
culturale + politico-sindacale) => accresciute capacità di pressione su governi e parlamenti.
1871, Inghilterra _ Trade Union Act � riconoscimento giuridico delle organizzazioni di
lavoratori => sindacato inserito di fatto tra soggetti del nascente sistema di relazioni industriali britannico.
Europa continentale � componente politica > componente sindacale => progressiva creazione di partiti
socialisti organizzati su scala nazionale.
Nascita dello Stato Sociale
Modello bismarckiano
Da 1880, Europa __ intensa stagione di riforme sociali che coincise con nuovo ruolo Stato in questo ambito.
1883, Germania __ cancelliere Bismarck � introduzione schema di assicurazioni obbligatorie in caso di
malattia [infortuni (1884); vecchiaia, invalidità, morte capofamiglia (1889)].
Primo sistema di sicurezza sociale del mondo => punto di riferimento per principali paesi continentali.
Legge 1883 � obbligava lavoratori ad aderirvi!
Elementi di novità dello Stato sociale bismarckiano:
- Obbligatorietà => definitiva istituzionalizzazione di assicurazioni occupazionali;
- Indirizzate a soggetti specifici (lavoratori maschi del settore industriale avanzato);
- Partecipazione diretta dei lavoratori a finanziamento (2/3 lavoratori, 1/3 datori di lavoro) => tentativo di
inserirli “all’interno del sistema”, svuotando loro rivendicazioni di contenuti potenzialmente rivoluzionari;
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- Sanzionò differenza tra questioni previdenziali e assistenziali;
- Ampiezza numero beneficiari.
Finalità politiche di questi provvedimenti = erodere base di consenso del nascente movimento operaio
tedesco, invece avvicinamento di masse operaie a Stato fu guidato proprio da quelle organizzazioni politiche.
S.S. bismarckiano � tradizione germanica delle riforme dall’alto.
Analoghe assicurazioni obbligatorie:
- Norvegia, Finlandia, Italia (infortuni);
- Lussemburgo (malattia).
Accelerazione in varo schemi di copertura assicurativa = diretta conseguenza dell’ulteriore sviluppo del
processo di industrializzazione.
Influenza politiche bismarckiane � > su approccio a questioni sociali, < su decisioni concrete.
Mutualismo, carità legale, legislazione su lavoro
Ultimi due decenni ‘800, Europa � ancora ruolo importante del mutualismo.
½ 1890, Italia � livello massimo di diffusione del mutualismo.
(Oltre a tradizionali sussidi a copertura di determinati rischi per soci) istituzione di magazzini cooperativi,
casse prestiti, cooperative per costruzione di abitazione per operai, strutture che curavano istruzione per soci e
familiari (scuole serali, biblioteche circolanti, etc.).
1886, Italia __ Legge Berti � riconoscimento giuridico SMS + amministratori società scelti fra soci effettivi
(=> favorito sviluppo di forme di partecipazione e democrazia interna � elemento distintivo di questa tipologia
associativa di matrice popolare).
Europa di fine ‘800 � due pilastri:
- Politiche previdenziali:
• Natura pubblica � assicurazioni occupazionali (obbligatorie, su base volontaria);
• Natura privata � SMS.
- Politiche assistenziali:
• Carità legale (ormai riguardava principalmente assistenza sanitaria) � istituzioni
create da Stato e da poteri locali;
• Beneficenza pubblica � organizzazioni filantropiche a carattere volontaristico
(religiose o laiche).
[Ambito carità legale] 1875, Inghilterra __ Public Health Act � tentativo di migliorare (attraverso maggiore
presenza su piano locale di enti, medici, ispettori sanitari) condizioni di vita di fasce più deboli popolazione.
Italia __ sistema di carità legale � pressoché uguale a quello post-unità; beneficenza pubblica � progressiva
espansione ruolo Stato.
Fine ‘800, Italia __ “Questione operaia” (= condizioni di vita e lavoro della classe lavoratrice) � prime
misure di salvaguardia delle condizioni di lavoro [es.: (1873) legge su divieto impiego fanciulli in professioni
girovaghe].
Anni seguenti � dibattito su tutela salute e integrità fisica e morale dei lavoratori + ruolo Stato nello
sviluppo economico = modesti risultati a livello legislativo.
3^ Repubblica francese � scarsa attenzione a “questione operaia”.
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1889, Svezia __ legge che istituiva ispettori di fabbrica.
USA __ ruolo preminente nella gestione rischi sociali � quasi unicamente gestione privata.
Conflittualità sociale e spinta riformatrice a fine ‘800
19^ sec., Europa � conclusosi con nuova ondata di riforme sociali ( S.S. bismarckiano = fondamentale
punto di riferimento) favorite da concause:
- Decollo industriale di quei paesi rimasti indietro da punto di vista dello sviluppo economico
(es.: Italia) => riflessi su equilibri sociali e politici => rafforzamento movimento operaio;
- Inghilterra � “Nuovo sindacalismo” = movimento che si batteva affinché movimento sindacale
recuperasse connotazione politica. Ruolo importante nella promozione di una moderna legislazione sociale e del
lavoro;
- Rapida diffusione del processo di industrializzazione => acutizzarsi “questione sociale” => classe
dirigente di ispirazione liberale o democratico-radicale e mondo cattolico [critici verso qualunque forma di
modernità _ valori della tradizione e della difesa della famiglia _ di fronte a aggravarsi delle condizioni di vita in
campagna e città => iniziative nel campo educativo, mutualistico, assistenziale � (1891, Leone 13^) enciclica
Rerum Novarum = schema organico che definiva orientamenti Chiesa in ambito sociale] � riflessioni su
strumenti da approntare per rendere meno drammatici effetti di trasformazioni economiche e dei modi di
produzione.
Italia, governi di Francesco Crispi � affrontare questione sociale accrescendo ruolo Stato nei settori di
assistenza e beneficienza __ es.: nuovo Codice penale (“Codice Zanardelli”) + (1889) Legge di Pubblica
Sicurezza + riassetto dell’ordinamento provinciale e comunale [Comuni � vaccinazione + assistenza
medico-ospedaliera per iscritti a liste poveri; Provincie: mantenimento malati di mente; Comuni + Provincie:
infanzia abbandonata; no innovazioni per oziosi e vagabondi => difesa DAI poveri piuttosto che DEI poveri].
Nuova legislazione su Opere Pie � (sottratte a ingerenza delle organizzazioni ecclesiastiche e passate sotto
controllo Comuni) trasformate in Istituzioni Pubbliche di Assistenza e di Beneficienza (IPAB). Nuovo sistema di
assistenza riservato a coloro che avessero soggiornato in un comune per almeno 5 anni (concetto del domicilio di
soccorso).
Europa (in primis Germania guglielmina) __ ambito delle assicurazioni sociali __ estensione degli schemi
“classici” di tutela (infortuni, malattie e maternità, invalidità, vecchiaia e superstiti) a categorie di lavoratori
precedentemente non assicurate.
Approccio dominante a riforme = bismarckiano.
Europa __ schemi assicurativi contro rischio di malattia e invalidità e vecchiaia � facoltativi.
Norvegia (1894), Italia (1898)* __ schemi assicurativi contro rischio infortuni � obbligatori.
* = atto di nascita del moderno S.S. in Italia, anche se fu più tentativo di risposta dall’alto a istanze popolari
(che fornivano linfa a PSI).
* Conteneva anche principio della responsabilità dei datori di lavoro (poi contemplato anche in Inghilterra e
Francia).
Provvedimenti = svolta su piano principi ispiratori � da vantaggio per datori di lavoro a vantaggio per
lavoratori (vedi pp.52-53) + affermato concetto del rischio professionale (= rischio collegato eziologicamente a
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attività lavorativa); limiti = interessavano parte minoritaria della classe lavoratrice (es.: contadini [= fetta più
ampia della popolazione] esclusi) => portata limitata di questi provvedimenti.
Assicurazioni = principale strumento attraverso cui si ampliarono progressivamente confini dei nascenti S.S.
europei. In comune � carattere occupazionale, contributivo.
1891, Danimarca __ diritto a pensione di anzianità anche per maggiori di 70 anni che, pur non avendo
versato contributi, si trovavano in condizione di bisogno accertata.
Aprì strada a approccio universalistico a politiche previdenziali.
A cavallo fra 19^ e 20^ sec. � moderno S.S. aveva assunto fisionomie relativamente ben definite (con
differenze fra paesi).
Elemento importante � disposizioni previdenziali riconoscevano diritto del lavoratore non solo a salario, ma
anche a tutela da alcuni rischi.
Liberali e socialisti: da riforme di inizio secolo a Grande Guerra
Inizio ‘900 � vari fattori economici e sociali + progressivo inserimento masse nella vita politica
nazionale => nuova fase di espansione delle riforme sociali.
Determinante apertura da parte dei settori liberali o di quelli democratico-radicali a collaborazione con
partiti socialisti.
Francia � Alexandre Millerand (1^ socialista a entrare in governo borghese) promosse provvedimenti per
favorire pace sociale e accrescere ruolo Stato nell’ambito assistenziale e provvidenziale.
1905 __ Assistenza obbligatoria a anziani, infermi, incurabili + attribuzione a istituzioni locali di prendersi
cura di chi temporaneamente non poteva provvedere a proprie necessità.
1910 __ Regime di assicurazione di vecchiaia obbligatorio per tutti salariati finanziamento a
capitalizzazione (= sulla base di versamenti effettuati annualmente da lavoratori, datori di lavoro e Stato [in
minima parte]). Diritto a percepire pensione a 65 anni. Limiti � carattere obbligatorio non sufficientemente
evidenziato => numero assicurati che versavano contributi diminuì; entità contributi a livello troppo
basso => pensioni esigue; età pensionabile troppo alta (all’epoca vita media di un pensionato non superava 60
anni).
Prime leggi su protezione maternità � 1909, Francia __ Legge Engerand � garantito a lavoratrici
reintegrazione posto di lavoro + diritto a riposo per 8 settimane consecutive prima e dopo nascita.
1913, Francia __ Legge Strauss � congedo per maternità obbligatorio per 4 settimane dopo parto + modesta
indennità.
Regno Unito � nuova formula di governo imperniata su collaborazione tra ala progressista del partito
liberale e nascente partito laburista.
1906 __ Workmen’s Compensation Act � estendeva Legge Chamberlain (1897) su responsabilità in caso di
infortuni su lavoro a tutte malattie professionali degli operai.
1908 __ Riforma sistema pensioni vecchiaia (Old Age Pension Act) � sistema pensionistico finanziato da
Stato attraverso incremento della contribuzione fiscale. Impronta universalistica! Limiti: esiguità
contributo; vincoli (es.: non aver ricevuto proventi Poor Tax); età troppo elevata (70 anni) => legge ad alto
valore simbolico, ma scarsa portata economica.
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1911 __ National Health Insurance Act � schema di asscurazioni obbligatorie contro malattie, finanziato da
lavoratori, datori di lavoro, in parte Stato; gestito da associazioni private senza fini di lucro con criteri
democratici di rappresentanza e organizzazione interna.
Schemi avanzati su piano principi ispiratori, ma garantivano prestazioni al di sotto dei salari medi e
appena sufficienti ad assicurare mera sussistenza.
Italia � “collaborazione-competizioene” tra forze liberali progressiste e settori riformisti del
socialismo => significativi mutamenti nell’impianto complessivo dello S.S.
1902 __ nuova legislazione su lavoro donne e fanciulli � es.: 12 anni = età minima per essere ammessi in
fabbrica + vietato tornare a lavoro prima di 1 mese da parto.
1904 __ Testo Unico � riordinate tutte disposizioni in materia di infortuni su lavoro + introdotto principio
del rischio professionale (al posto di responsabilità civile del datore di lavoro) + ampliate categorie che
rientravano nello schema assicurativo obbligatorio del 1898.
Dissidi interni a PSI => venir meno del sostegno a Giolitti da parte dei riformisti => interruzione della 1^
fase riformatrice.
Provvedimenti legislativi � andamento ondeggiante, portata settoriale.
1910 __ Cassa di maternità � copertura assicurativa per lavoratrici in caso di parto o aborto (sussidio di
puerperio a operaie madri).
Bilancio esperienza giolittiana � luci e ombre: piano politico � graduale inserimento masse nello Stato
liberale, estensione diritti di cittadinanza; piano politiche sociali � risultati modesti.
Esperienze a confronto
Vigilia 1^ G.M. � tutti paesi più avanzati avevano mosso primi passi verso creazione di sistemi di
protezione sociale.
1913, Svezia __ schema pensionistico obbligatorio per vecchiaia e invalidità, nella direzione di un sistema di
assicurazioni nazionali di tipo universalistico. Diritto a pensione per tutti cittadini maggiori di 67 anni.
Europa � tendenza a scomparsa del carattere volontario delle assicurazioni e affermazioni di schemi
obbligatori => ruolo crescente Stato.
Novità � schemi di tutela a copertura rischio di disoccupazione (in questa fase carattere volontario).
S.S. � estendendo copertura a tutti lavoratori + loro diretti familiari => passaggio da “assicurazioni dei
lavoratori” a “assicurazioni sociali”.
In qualche caso, assicurazioni sociali a carattere universalistico => estese anche a chi non aveva versato
quote e per i quali interveniva Stato, garantendo standard previdenziali di base.
1^ G.M. � favorito ulteriore espansione ruolo Stato:
- Massimizzazione produzione imposta da sforzo bellico;
- Necessità di tutelare ceti più deboli da inevitabili ripercussioni economiche del conflitto;
- Numero elevato di morti, feriti, invalidi;
- Etc.
Evidenziare limiti del vigente sistema di politiche sociali (più eclatanti � carattere frammentario e
disorganizzato dell’assistenza + carenza di strutture in ambito sanitario).
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Risposta iniziale = riordino a livello ministeriale, cioè delle strutture preposte a gestione degli schemi
previdenziali e assistenziali.
1915, Italia __ provvedimenti parziali per mitigare costi economici e sociali del conflitto per alcune categorie
produttive � indennizzo per pescatori Adriatico che non potevano scendere in mare + primi provvedimenti per
militari invalidi.
1917 __ Opera nazionale per protezione e assistenza a invalidi di guerra + estesa assicurazione obbligatoria
per infortuni a lavoratori agricoli + obbligo di assicurare contro invalidità e vecchiaia tutti i lavoratori (M/F; non
maggiori di 70 anni) occupati in stabilimenti ausiliari requisiti da governo per produzione materiale bellico.
=> Periodo bellico caratterizzato da forte accelerazione dell’interventismo statale.
Politiche sociali tra due guerre
Da Grande Guerra a crisi del ‘29
Grande Guerra � Stato si impegnò per benessere cittadini perché essi erano risorsa per vittoria finale.
1917, Italia __ Obbligo assicurativo per tutti i lavoratori sotto 70 anni impiegati in stabilimenti requisiti per
produzione bellica � provvedimento importante per: ritenute proporzionate a salario + una quota dei contributi a
carico datore di lavoro.
Assicurazione obbligatoria contro infortuni per contadini neutralizzare loro ostilità. Novità: sistema di
finanziamento a ripartizione integrato da fondi Stato.
In questo periodo definitivo riconoscimento ruolo donne.
Necessità di mantenere ordine interno => atteggiamento più rigido verso manifestazioni e scioperi.
Paesi coinvolti da guerra � calma movimenti operai.
Mondo socialista (contrario a conflitto in nome di internazionalismo) � atteggiamenti diversi: pro sforzo
bellico proprio paese (Inghilterra, Francia, Germania) e neutrali (Italia).
Italia � “sacra unione” socialisti/borghesi => fine conflittualità operaia durante guerra, in cambio misure
contro problemi classi subalterne:
- Assicurazioni di disoccupazione;
- Passaggio da assicurazioni dei lavoratori a assicurazioni sociali (familiari).
=> In molti paesi sviluppo principio “protezione minima verso bisogni” improntato a approccio
universalistico a politiche sociali � fattori determinanti:
- definitivo inserimento masse in istituzioni Stato, specialmente grazie a ampliamento diritti voto;
- 1919, Costituzione di Weimar � nuova attenzione a tematiche welfare � ordinamento vita sociale doveva
corrispondere a principi di giustizia, con obiettivo di garantire esistenza dignitosa a tutti; diritto a salvaguardia
salute e capacità lavorativa, a tutela maternità e a prevenzione delle conseguenze economiche di vecchiaia, di
indebolimento fisico e di circostanze negative vita.
Espansione sistemi di sicurezza sociale in senso universalistico (sotto profilo realizzazioni
concrete) � maggiormente in paesi Europa nord, Regno Unito con paesi a esso legati => tolsero primato a
Germania. USA � ancora arretratezza.
1917, Italia __ ministro industria Nava aprì Commissione di studio sull’assicurazione obbligatoria contro
malattie (detta Abbiate da nome presidente) � documento programmatico con 6 linee guida per politiche sociali:
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- Smobilitazione;
- Collocamento e disoccupazione;
- Lavori pubblici;
- Rilancio e tutela industria e agricoltura;
- Questione emigrazione;
- Legislazione sociale e previdenza.
1918 __ Ufficio centrale di collocamento (Stato) + locali (comuni) � assorbire massa di disoccupati in
seguito a smobilitazione uomini da fronte.
1919 __ Vittorio Emanuele � obbligatorietà assicurazione contro invalidità e vecchiaia per lavoratori
dipendenti (15-65 anni) => Cassa nazionale di previdenza (CNP) trasformata in Cassa nazionale per
assicurazioni sociali (CNAS).
Importante! Abbandonato principio mutualità libera e Stato si fa regolatore attraverso contributo diretto,
non solo attraverso intervento legislativo.
1919, governo Nitti __ schema assicurativo obbligatorio contro disoccupazione involontaria � esiti negativi
per: carenza fondi a causa di basso livello contributi + scarsa presenza su territorio di uffici collocamento.
Contesto generale europeo � fragilità di fondo per instabilità economica e politica dopoguerra => molti
provvedimenti non sfociarono in corpus legislativo omogeneo (es.: Costituzione di Weimar inattuata).
Metà anni ’20 � tutti paesi europei avevano sistema di protezione sociale imperniato su assicurazioni che
coprivano 4 tipologie di rischio:
- Infortuni su lavoro;
- Malattia o maternità;
- Invalidità-vecchiaia;
- Disoccupazione.
Assicurazioni � a carattere:
• Obbligatorio;
• Facoltativo.
Assicurazioni � a copertura:
� Occupazionale (contributi lavoratori) � a capitalizzazione (fondo);
� Nazionale o statale (finanziate da Stato, ispirate a principi universalistici per fornire reddito minimo a
tutti cittadini) � prelievo fiscale o altri fondi statali.
1929 __ crollo borsa Wall Street.
New deal e concetto di social security
Roosvelt (dopo ‘29) sperimenta in ambito New deal (= nuovo patto) nuovo approccio � social security.
1933 __ Federal Emergency Relief Administration (FERA) � 1^ passo verso modernizzazione impianto
assistenziale e previdenziale in base a idee economista britannico Keynes.
1935 __ Social Security Act (punto d’approdo di queste politiche) � legge che istituiva schema di copertura
assicurativa obbligatoria per invalidità, vecchiaia, superstiti e disoccupati. Fondo ad hoc a capitalizzazione.
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1939 __ Criterio di finanziamento a ripartizione � svolta decisiva in storia sistemi
previdenziali � utilizzava contributi versati da lavoratori per pagare tutti quelli che usufruivano di prestazioni
previdenziali => possibile disporre immediatamente di ingente quota di capitali e di erogarla immediatamente.
Titmuss � sistema di protezione sociale USA mantenne comunque connotazione “residuale” => istituzioni
pubbliche intervengono solo se famiglia e mercato (canali naturali che soddisfano bisogni individuo) falliscono.
Social security non si radicò nel paese � avvertito come approccio valido per emergenza.
Stato sociale totalitario
Crisi ’29 � evidenzia limiti schemi di copertura elaborati fino ad allora => riprende vita tipo di S.S.
bismarckiano, che assunse carattere “corporativo-autoritario” o “totalitaristico”.
Mussolini � continuità con gestione liberale .
Cancellazione monopolio Stato su assicurazioni vita � mantenne in vigore INA, ma lasciò anche compagnie
private.
Opere Pie � scelta di non scontentare Chiesa => divorzio beneficienza (ampie libertà in erogazione e
gestione prestazioni caritative) / assistenza (sotto Stato).
Modifiche a legislazione su assicurazioni sociali � restrizioni specialmente a sfavore contadini (poiché non
potevano essere considerati pienamente “lavoratori dipendenti”): mezzadri e coloni [esclusi da assicurazione
contro invalidità e vecchiaia], lavoratori agricoli [esclusi da assicurazione contro disoccupazione].
Obiettivo di indebolire organizzazioni di rappresentanza dei lavoratori, favorendo alcune categorie (scopi
clientelari) � dipendenti pubblici.
1925 __ “Patto di Palazzo Vidoni” � monopolio di rappresentanza sindacale a organizzazioni fasciste,
cancellando sindacati operai.
1925/6 __ Nascita dei grandi enti fascisti � ONMI (assistenza a madri, sanitaria, fisica e morale a fanciulli
in età prescolare e scolare), ANPI [Associazione nazionale per prevenzione infortuni su lavoro], OND [Opera
nazionale dopolavoro � irreggimentazione masse].
1927, Carta lavoro (= manifesto programmatico fascismo) � si richiamava a
“corporativismo” => collaborazione tra classi produttive in nome Stato.
Piano assistenza sanitaria � moltiplicazione Casse mutue categoriali, campagna antitubercolare, politica
costruzione strutture ospedaliere, creazioni IPIM (Istituti protezione infanzia e maternità) – dentro ONMI – per
madri nubili e minori abbandonati, etc.
Favoriti coloro che possedevano tessera partito o sindacato fascista.
Ampliamento assicurazioni sociali in senso familiare � fulcro = salario “familiare”.
1931/3 __ Istituto nazionale fascista per assicurazioni contro infortuni su lavoro (INFAIL), Istituto nazionale
fascista previdenza sociale (INFPS � da trasformazione vecchia Cassa nazionale assicurazioni sociali [CNAS],
per: razionalizzare vari istituti previdenziali + precise finalità di organizzazione consenso e di tipo finanziario).
Istituto nazionale malattia lavoratori (INAM).
1937 __ Enti comunali assistenza (ECA) � avrebbero dovuto assistere iscritti in elenchi poveri, minori
abbandonati, ciechi e sordomuti e privi di mezzi � ma avendo ereditato compiti delle ottocentesche
congregazioni di carità, Chiesa oppose resistenza => legge largamente disattesa.
S.S. fascista � caratterizzato da frammentazione e disparità di trattamento.
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1941, Cassa integrazione dei guadagni dei lavoratori dell’industria lavoranti ad orario ridotto � contributi
interamente su datore di lavoro.
Bilancio esperienza fascista in campo politiche sociali � elementi di forte innovazione.
Germania � fine Repubblica di Weimar + ascesa nazionalsocialismo => ritorno a Bismarck = modello di
protezione sociale a netta connotazione occupazionale.
Hitler � disoccupazione assorbita, ma livelli prestazioni sociali bassi; principio obbligatorietà assicurazioni
esteso a molte categorie, compresi lavoratori autonomi.
Salute, forma fisica, sport � elementi centrali 3^ Reich (vedi costante riferimento a concetto di “igiene
razziale”) => attenzione a politica sanitaria.
Famiglia = organismo di base Stato � capofamiglia (reddito), moglie (cura figli).
Aspetti innovativi � assegni famigliari strumento politiche demografiche per aumentare natalità e fornire
nuove braccia a regime.
S.S. organizzato su base principio “patto generazionale” (simile USA) � utilizzava versamenti e imposte di
coloro che partecipavano a processo produttivo per stanziamenti a generazioni più anziane.
Si mirava a sistema pensionistico unico per annullare differenze di status tra operai e impiegati, secondo
ideologia nazista di comunità aziendale e di popolo � piano (ispirato a Bismarck) doveva sciogliere legame tra
contributi e prestazioni e riunire in unica organizzazione operai, impiegati e lavoratori autonomi.
Unione Sovietica � S.S. con caratteristiche totalitarie.
Bolscevismo puntò a riorganizzare frammentaria e incompleta struttura della protezione sociale vigente sotto
governo zarista.
1933 __ Riforma con cui sistema assicurazioni sociali passa sotto Consiglio centrale sindacati URSS; criterio
della ripartizione annuale su base di contributi versati interamente da Stato.
Costituzione 1936 � diritti sociali del cittadino-lavoratore: assistenza materiale nella vecchiaia, in caso di
malattia e perdita capacità lavorativa. Diritto garantito mediante ampio sviluppo assicurazioni sociali a carico
Stato, con assistenza medica gratuita.
Famiglia = cellula base di intero impianto socialista.
Radici welfare socialdemocratico
Periodo fra due guerre � altro approccio oltre a autoritario-totalitario � socialdemocratico.
Crisi del ’29 � colse di sorpresa socialdemocrazie, mettendone in evidenza angusti margini di manovra su
piano politico e carenza di strategia ben definita di politica economica.
Scarsa fortuna delle politiche sociali dei “Fronti popolari” (partiti socialisti+comunisti+altre formazioni di
ispirazione democratico-radicale � alleanza proposta da 3^ Internazionale) di alcuni paesi europei (es.: Francia,
Spagna), perché nacquero soprattutto per contrastare fascismi dopo avvento Hitler.
Svezia � grande trasformazione con partito socialdemocratico di Hansson.
1932 __ Alleanza politica di portata storica tra movimento operaio e masse contadine.
Provvedimenti “anticrisi” (Folkhempolitik, Politica del focolare) � basati su compromesso con economia di
mercato sancito da accordi che coinvolgevano sindacati di lavoratori e datori di lavoro in una sorta di “patto
sociale” (1938) = tratto distintivo nuova politica svedese.
Sistema di protezione sociale � volto a tutelare tutti cittadini, non solo classe operaia.
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1937 __ Riforma pensioni � innovò schema previdenziale + Commissione per assistenza
sociale � 1946 __ “pensione popolare”, finanziata in massima parte da prelievo fiscale.
Svolta di Beveridge: verso W.S.
1942 __ Rapporto Social Insurance and Allied Services [AMBIZIOSO!] di W. Beveridge � destinato a
rivoluzionare sistema di sicurezza sociale Regno Unito.
Piano cercava di armonizzare 3 differenti metodi emersi in evoluzione storica dell’esperienza britannica,
cioè: pensioni minime contributive, sussidi per particolari categorie disagiate, pensioni occupazionali volontarie
ad integrazione di quelle minime.
Due differenze della social security di Beverdige rispetto a accezione neozelandese:
- Protezione a tutti cittadini, non solo a membri schemi assicurativi nazionali (universalità copertura);
- Prestazioni corrispondevano a “minimo nazionale” indispensabile per condurre vita
dignitosa => indipendenti da contributi assicurativi versati.
Ob.: completare trasformazione strutture statali a favore vecchiaia mediante costituzione di sistema
universalistico di National Insurance capace di fornire, su base contributiva, erogazioni adeguate ed uniformi.
3 principi guida in previsione di future riforme:
- Tenere conti di esperienze passate senza esserne troppo vincolati;
- Inserire ogni progetto di trasformazione sistema previdenziale in contesto più ampio di politica di
progresso sociale;
- Essere sempre coscienti di necessità di cooperazione tra Stato e individuo per fornire aiuto a singolo in
caso di bisogno senza vincolarne scelte e iniziativa personale per questo doveva esserci associazione tra
assicurazione sociale [prestazioni fino a livello di sussistenza] e assicurazione volontaria [SMS + schemi
pensionistici privati; prestazioni oltre quel minimo].
Decennio ’29-’39 � periodo decisivo per evoluzione politiche sociali in Europa.
Fase di sperimentazione 1883-1914 � progressiva introduzione di principali schemi di assicurazione
sociale => modello autoritario-conservatore di Bismarck + modello liberale (o liberaldemocratico) [ampliato
confini schemi assicurativi].
Grande depressione => crisi modello liberale e sue politiche sociali => modello bismarckiano riveduto e
corretto (“corporativo-autoritario” o “totalitario”) + S.S. socialdemocratico (non rinuncia a suoi obiettivi
ideologici, ma attraverso “accettazione del compromesso”, cioè dell’economia di mercato).
1938, Nuova Zelanda, governo laburista di Savage __ Social Security Act � 1^ servizio sanitario nazionale
interamente finanziato da prelievo fiscale e destinato a tutta popolazione.
Concetto social security = uno dei fattori fondanti del W.S. europeo.
Sviluppo sicurezza sociale dopo 2^ G.M.
Da warfare a welfare
Primi anni del 2^ dopoguerra � deciso sviluppo politiche sociali (specialmente in nord Europa e Gran
Bretagna � forte impronta universalistica degli schemi di protezione sociale + concezione avanzata del ruolo
attivo Stato).
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Europa dopo 1945 � evidente inadeguatezza degli schemi di tutela vigenti => nuovo approccio � ispirato a
principi della “sicurezza sociale”, caratterizzato da assicurazioni nazionali a connotazione universalistica + rete
di servizi pubblici => nacque tipo particolare di S.S. � welfare state o “Stato del benessere”.
Espressione “sicurezza sociale” (utilizzata per prima volta da Roosvelt) = provvedimenti di legge
(principalmente contro disoccupazione e vecchiaia) volti ad assicurare esistenza dignitosa a tutti i ceti.
Carta Atlantica (1941) + Dichiarazione approvata da Congresso di Philadelphia dell’International Labour
Office (1944) [art.22 � diritto di ciascuno, in quanto membro della società, a sicurezza sociale] � prima della
fine della guerra, formulazioni che teorizzavano nuovo modo di concepire rapporti sociali.
Origini del W.S. � nel processo di ridefinizione ideologica e programmatica aperto dopo grande depressione
del ’29 in Europa e USA.
Affermazione dell’universalismo (di tipo “misto” [modello anglosassone] o “puro” [Svezia]) = frutto del
prevalere della dottrina della “sicurezza sociale”.
Espressione “W.S.” � coniata in tempo di guerra da William Temple (futuro arcivescovo di Canterbury) VS
warfare (= perenne stato di guerra con cui nazismo aveva edificato proprio Stato).
Apice del bisogno di riconoscimento di “nuovi” e più ampi diritti sociali (già visibile in carte costituzionali di
Francia, Germania e Italia) = Dichiarazione universale dei diritti uomo approvata da Assemblea generale delle
Nazioni Unite (1948).
Altri fattori che favorirono affermazione di un nuovo tipo di S.S.:
- Piano macroeconomico � avvento dei consumi di massa e diffusione del sistema “fordista” di
produzione industriale (basato su catena di montaggio e su tecniche di massimizzazione dell’attività lavorativa
come cottimo);
- Accordi tra sindacati e organizzazioni degli imprenditori che introdussero elementi di concertazione
nelle relazioni industriali, con ruolo attivo Stato in qualità di garante;
- Accordi internazionali � Bretton Woods (1944) __ fece del $ divisa di riferimento per transazioni
economiche e finanziarie, assicurando stabilità a varie monete nazionali; Piano Marshall (subito dopo
guerra) __ fornì aiuto necessario a rimettere in moto economie dei paesi europei.
W.S. anglo-scandinavo si era costituito con concorso diretto di partiti laburisti e
socialdemocratici � questo contribuì a identificarlo con socialismo.
Nessuno partito socialista (per quanto moderato) riteneva che edificazione di un esteso sistema di protezione
sociale fosse di per sé sufficiente a risolvere contraddizioni di fondo del sistema capitalistico.
Sistemi di welfare inglese e scandinavo
War Cabinet guidato da W. Churchill (1940) � mise in agenda creazione di un nuovo sistema di protezione
sociale basato su prestazioni universalistiche e meno selettive.
Concreto progetto di riforma con Beveridge (1942) � si richiamò a legislazione statunitense del ’35 e del
’39 e a riforme sociali operate da Savage.
Vittoria alle elezioni del ’46 del partito laburista di Clement Attlee => concreta attuazione del piano di
Beveridge.
Labour Party aggregò larghi strati popolazione (da classe operaia a ceti medi) intorno a vasto progetto.
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Punti qualificanti programma: ob. del pieno impiego (da raggiungere attraverso politica di interventismo
statale) + nazionalizzazione dei settori chiave industria.
(1946) Social Services Cabinet Committee � approvò primi provvedimenti che costituirono struttura
portante del W.S. britannico:
- assicurazioni obbligatorie e sociali;
- legislazioni su infortuni su lavoro � forti contenuti universalistici;
- abolizione norme restrittive delle libertà d’azione dei sindacati;
- Sistema Sanitario Nazionale � finanziato in gran parte da Stato attraverso prelievo fiscale, caratterizzato
da: gratuità servizi + esteso indistintamente a tutti cittadini. Stato gestiva sistema, articolato su tre livelli:
1) prestazioni mediche di base assicurate a cittadini da medici generici presenti capillarmente su territorio;
2) strutture ospedaliere [sotto controllo pubblico per mezzo di appositi comitati collegati a ministero Sanità] per
assistenza specialistica; 3) rete di strutture decentrate incaricate di integrare su territorio servizi sanitari con
assistenza sociale [si occupavano di molte questioni, es.: campagne di vaccinazione, servizi sociali].
=> Inizio anni ’50 � S.S. britannico riorganizzato in base a principi della social security.
Da primi anni ’30, Svezia e Norvegia __ politiche keynesiane per raggiungimento pieno impiego.
Stato si adoperò per favorire dialogo tra parti sociali e contenere livello di conflittualità, varando
provvedimenti a tutela dei ceti più deboli.
Politica di concertazione tra sindacati e datori di lavoro sancita da veri e propri “patti sociali”.
Svezia � governo socialdemocratico si propose di modificare struttura socioeconomica del paese attraverso
adozione di politiche di piano + incremento dei salari reali + pieno impiego.
1946 __ riforma del sistema previdenziale � abolì “prova dei mezzi” (= obbligo di comprovare effettivo
stato di bisogno per ottenimento pensione da parte di coloro che non avevano versato contributi) + impostazione
fortemente universalistica.
Norvegia e Danimarca � maggiore attenzione a problemi di natura economica.
Mancata svolta universalistica in Europa continentale
Su esempio Piano Beveridge, in tutta Europa si formarono commissioni di studio su schemi previdenziali e
assistenziali.
Italia � opzione universalistica non fece breccia => non si affermò concetto di “sicurezza sociale”, ma si
andò consolidando “fronte mutualistico” (retaggio S.S. fascista), che preferiva particolarismo (clientelare VS
meritocratico dell’Europa continentale [secondo Titmuss]) a mutualismo.
Caduta fascismo � sistema di protezione sociale italiano prevedeva schemi di copertura per sei rischi
principali (pensioni/malattia e maternità/infortuni e malattie professionali/disoccupazione/tubercolosi/assegni
familiari) gestiti da pletora di enti.
Sanità � settore privato, regolata da sistema delle Casse mutue.
Assistenza sociale � pubblico + privato (in primis Chiesa con Opere Pie).
Crisi prodotta da guerra ridusse in povertà intere categorie sociali (pensionati, lavoratori dipendenti, etc.).
1947 __ “Commissione per riforma delle previdenza sociale”, presidente socialdemocratico Ludovico
D’Aragona.
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Lavori influenzati da Beveridge. Testo conclusivo molto innovativo e in linea con principi della social
security (sebbene non inclinasse per universalismo puro).
- Copertura previdenziale avrebbe dovuto interessare tutti lavoratori (dipendenti e non);
- Principio dell’unicità del sistema delle prestazioni e dei contributi = adozione di una copertura
assicurativa “globale” diretta a tutelare principali rischi attraverso fornitura di prestazioni
(automatiche => coprire lavoratore indipendentemente da regolare versamento contributi) economiche e servizi
sanitari;
- Prestazioni avrebbero dovuto essere collegate a redditi => prevedevano importi proporzionalmente più
alti;
- Finanziamento del settore previdenziale a ripartizione (non più a capitalizzazione) “temperato”
(= dilazionato nel tempo).
Proposte caddero nel vuoto => welfare italiano continuò a caratterizzarsi per elevata frammentazione.
Fattori che determinarono mancata affermazione dell’universalismo in Italia:
- Carenza di tempo e mezzi che caratterizzò lavori Commissione;
- Piano socioeconomico � Italia dopoguerra (diversamente nordeuropea) era paese a forte connotazione
agricola => ciò rendeva più complesso finanziamento di sistemi di sicurezza sociale di tipo universalistico e loro
accettazione da parte di molti ceti sociali, specialmente lavoratori autonomi;
- Profilo economico � condizioni non consentivano finanziamento di un sistema di protezione sociale
gestito da Stato;
- Terreno politico � radicalizzazione dello scontro tra schieramento centrista (DC) e frontista (PSI e
PCI) alla vigilia delle elezioni del ’48 (in piena Guerra fredda) impedì dialogo su tema che avrebbe richiesto
accordo.
Interventi in campo sociale nel dopoguerra varati da governo De Gasperi (centrista) � lotta a
disoccupazione + politiche casa (1947 __ primo blocco fitti; 1949 __ “Piano INA casa” promosso da A. Fanfani
per agevolare famiglie lavoratori in acquisto abitazione) provvedimenti dettati più da emergenza che da
programmazione.
Francia e Olanda � scarsi risultati della politica riformatrice.
Germania � dibattito maggiormente concentrato su ritorno a Stato di diritto.
Espansione W.S. negli anni ‘50
Inizio anni ’50 � in tutta Europa condizioni per avvio del “periodo d’oro” dell’economia.
Fase di crescita che coincise e influenzò espansione S.S. => effetto � trasformare sistemi di protezione
sociale, accrescendo loro livello di copertura => maggiore impegno organizzativo e di natura finanziaria da parte
Stato.
MODELLI OCCUPAZIONALI � Francia, Germania, Austria;
SISTEMI “MISTI” � Italia, Svizzera, Paesi Bassi.
…In comune:
- estensione copertura a tutta popolazione + tendenza a preferire (su esempio USA e Gran Bretagna) al
criterio di finanziamento a capitalizzazione (= contributi versati per copertura di un certo rischio accantonati in
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fondo) quello a ripartizione (= contributi versati in un certo momento utilizzati immediatamente per finanziare
prestazioni di quello stesso periodo � “patto generazionale” fra popolazione attiva);
- pensati per struttura socioeconomica del dopoguerra � famiglie monoreddito con capofamiglia
lavoratore dipendente. Poi interessò anche lavoratori autonomi, etc.
Artefici di questo risultato � forze socialdemocratiche.
1951 __ Inghilterra � partito conservatore tornò a potere e non smantellò impianto del W.S. edificato da
laburisti, anzi si mostrò d’accordo con loro su questione protezione sociale � butskellism.
Dibattito su superannuation � creazione di una pensione integrativa pubblica, obbligatoria, destinata a tutti
lavoratori dipendenti. Ob.: porre rimedio a distorsione causata da sistema previdenziale adottato fra ’46 e
’48 � chi usufruiva della pensione nazionale di base riceveva meno di coloro che percepivano pensione sociale.
Conservatori fecero proprie queste proposte � (1958) Graduated Pension Scheme => dare vita a pensione
integrativa collegata a reddito (=> più vantaggiosa per lavoratori dipendenti con stupendi più alti), con ampie
possibilità di svincolarsi contrattualmente.
1952, Svezia __ governo socialdemocratico elaborò commissione di studio con incarico di elaborare progetto
con ottica redistributiva per superare limiti sistema vigente (cioè disparità di trattamento pensionistico tra
impiegati e operai).
Proposta � sistema pensionistico integrativo obbligatorio statale per tutti lavoratori dipendenti (operai e
impiegati), concepito in modo da favorire categorie con introiti medio-bassi.
Resistenze!! => 1957 __ referendum � socialdemocratici ottennero maggioranza relativa delle
preferenze, ma proseguirono ugualmente…disegno di legge però bocciato al parlamento => crisi di
governo => nuove elezioni � 1959 __ vittoria dei socialdemocratici.
Nuovo disegno di legge con contenuti più blandi.
“W.S. popolare” = S.S. sempre più imperniato su diritti di cittadinanza piuttosto che su appartenenza a
determinate categorie produttive.
1953 __ riforma assistenza sanitaria � estesa a tutti nell’ambito di Servizio sanitario nazionale di alto livello
qualitativo.
Fra innovazione e conservazione: Germania, Francia, Italia
Germania � per fronteggiare emergenza (in attesa di riordino) rimase inalterato precedente sistema a
carattere occupazionale; anziani (rimasti privi di sostentamento perché Hitler utilizzò fondi pensione per politica
espansionistica) ricevettero sostegni diretto da Stato.
1949 __ nascita Repubblica Federale Tedesca � principio S.S. = uno degli elementi fondanti della nuova
entità statale.
1957 __ conclusa riforma assicurazioni obbligatorie � previdenza sociale erogava pensione occupazionale
obbligatoria collegata a salario => copertura per rischi di vecchiaia, invalidità, morte; sussidi di base (per
assicurare reddito minimo a chi non rientrava in questi schemi) forniti da assistenza sociale.
No svolta universalistica e intento di carattere redistributivo.
Novità � criterio di finanziamento da capitalizzazione a ripartizione con contributi a carattere “tripartito”
(lavoratori + datori di lavoro/integrati da appositi fondi del bilancio federale).
Francia � Casse mutue per lavoratori fin da dopoguerra.
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Ampliamento progressivo della copertura degli schemi previdenziali, ma rimane frammentazione tra varie
Casse occupazionali.
1956 __ Fondo Nazionale � erogata pensione minima a maggiori di 65 anni sotto determinata quota di
reddito annuo.
Projet Gazier (nome ministro Affari sociali) � copertura delle prestazioni mediche inserita all’interno del
sistema di sicurezza sociale e prevedeva rimborso fino a 80% delle spese per cure (per chi rientrava in schemi
assicurativi).
Riforma assicurazione sociale riguardo disoccupazione � intese specifiche per disoccupati di industria e
commercio.
Italia � graduale, seppur frammentato, ampliamento copertura schemi vigenti __es.: legge 633 estese
assicurazione pensionistica obbligatoria a tutti lavoratori dipendenti, coltivatori diretti, artigiani.
Introdotto sistema di finanziamento a ripartizione.
1952__ Fondo adeguamento pensioni gestito con criterio a ripartizione (annuale), affiancato a fondo base
ancora gestito a capitalizzazione.
Estensione del sistema mutualistico realizzato con modalità clientelari e elettoralistiche.
Fine anni ’50 � principale voce di spesa per tutti paesi = pensioni di anzianità.
Apogeo del welfare negli anni ‘60
Quadro europeo
Anni ’60 in Europa si aprirono con accelerazione riforme sociali.
Scandinavia � gradualmente abbandonato principio parità di base tra fruitori prestazioni, per seguire ob. di
uguaglianza verso alto (pur mantenendo connotazione universalistica).
Ascesa ceti medi => piuttosto che imporre a nuovi ceti emergenti S.S. “pensato per classe operaia”, scelta
strada di dar vita a W.S. per ceti medi (middle-class W.S.), estendendolo a tutti.
Svezia � costruzione rete di servizi per famiglie e donne per assicurare piena parità tra uomo e donna.
1962 __ riforma sistema scolastico � scuola di base statale, obbligatoria e uguale per tutti + potenziamento
borse e assegni di studio.
Sanità � progressivo decentramento per fornire servizio più capillare, pur lasciando a Stato elaborazione
politiche sanitarie e controllo loro corretta attuazione.
Million Program � risolvere grave problema carenza alloggi finanziando vasto piano di edilizia popolare.
Inghilterra � laburisti tornati a potere con Wilson (programma ispirato a “cittadinanza sociale” di Europa
Nord) � drastiche riforme S.S.
Misure finanziate con crescita prelievo fiscale, specialmente indiretto (es.: incremento accise su carburanti).
Piano per costruzione di 250000 abitazioni popolari + House Act � principio equo canone + controllo e
valutazione importo affitti affidati a funzionari e appositi istituti [ normativa lacunosa].
1964 __ scuola � elevato obbligo scolastico a 16 anni + omogeneizzazione programmi scuole tecniche e
generaliste.
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Andamento altalenante economia � ripercussioni su riforme sociali => no particolari novità nella riforma
previdenziale � prestazioni ancor più collegate a livello retributivo, mantenendo inalterate disparità.
Sistema assistenza nazionale __ Supplementary Benefits � erogazione “reddito minimo garantito” con fondi
pubblici.
Germania � crescente influenza socialdemocratica in scelte welfare.
1965 __ proposta Piano per pensioni popolari ispirato a Svezia per risolvere questione della mancata
creazione della pensione minima…socialdemocratici sconfitti a elezioni.
1966 __ Grande Coalizione (socialdemocratici + cristiano-sociali) � rilancio intervento statale
nell’economia e incremento prestazioni previdenziali, assistenziali, sanitarie.
Interventi non riuscirono a cambiare fisionomia occupazionale S.S. tedesco.
1967 _ introdotto schema assicurativo di tipo nazionale (affianco a quello di natura occupazionale) per
assicurare a cittadini copertura “spese mediche eccezionali”.
Francia � instabilità politico-istituzionale => ripercussioni su evoluzione politiche di welfare.
Durante passaggio da 4^ a 5^ Repubblica proseguì processo di generalizzazione assicurazioni sociali, ma in
modo frammentato.
Interventi successivi limitati ad aspetti settoriali (es.: assicurazione obbligatoria per coltivatori, cassa mutua
per lavoratori autonomi e liberi professionisti).
1967 __ assicurazione VS disoccupazione estendendo copertura a tutti lavoratori dipendenti e aumentando
ruolo pubblico � ANPE = organismo pubblico con monopolio collocamento.
Riforme sociali del centro-sinistra
Italia � rilevante, anche se parzialmente incompleta da punto di vista delle realizzazioni concrete, azione
centro-sinistra.
1962 __ Riforma scuola media unica + innalzamento obbligo scolastico a 14 anni + assegno di studio
universitario per studenti con redditi familiari bassi.
Versante previdenziale � aumento pensioni contributive e pensioni minime di invalidità e vecchiaia per
maggiori di 65 anni + tredicesima anche per pensionati.
1963 __ scaduto Piano INA-Casa => nuovo ente (GESCAL – Gestione case per lavoratori italiani) per
fornire abitazioni di proprietà a basso costo, concedendo a lavoratori agevolazioni creditizie e finanziamenti.
Provvedimenti per calmierare mercato casa (es.: blocco fitti).
[Dopo fase di stallo dovuta a problemi interni a coalizione + difficoltà economiche] 1965 __ Testo Unico
(raccoglieva varie disposizioni di legge su infortuni e malattie professionali) + introduzione “pensioni sociali”
(Fondo Sociale dentro INPS con ob. di dar vita a pensione di base o sociale uguale per tutti, slegata da
contribuzioni professionali __ così non fu).
Progressiva estensione degli schemi assicurativi a carattere occupazionale a categorie precedentemente
escluse, più che principi della “sicurezza sociale”.
1966 __ erogazione assegno mensile da parte Stato a mutilati e invalidi affetti da accertata, totale e
permanente inabilità lavorativa, maggiori di 18 anni, che non usufruivano di altri sussidi.
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Da New Frontier di Kennedy a Big Society di Johnson
1960 __ Politica della New Frontier (Nuova Frontiera) di Kennedy � si prefiggeva rilancio economia
statunitense + riconoscimento diritti civili e sociali di etnie e ceti marginali.
Ucciso!!!
Big Society (Grande Società__ispirato a New Deal roosveltiano) di Lyndon Johnson � rilevanti modifiche a
sistema di protezione sociale.
Civil Right Act � disciplinava “questione razziale”, ponendo fine a discriminazioni fra bianchi e neri.
1964 __ “guerra totale contro povertà” � Economic Opportunity Act (fondi federali per qualificare
disoccupati reinserendoli in mercato lavoro + fornire istruzione elementare a bambini di famiglie
disagiate) + speciale corpo volontari per prestare aiuto a bisognosi.
Sistema sanitario � fino ad allora non prevedeva forme obbligatorie di assicurazione. Casse per tutela del
rischio malattie (finanziamento di tipo facoltativo che ricadeva perlopiù su lavoratore) erano legate, infatti, a
assicurazioni private. Inadatte a coprire malattie più gravi.
=> 1965 __ Approvati due differenti schemi di protezione pubblici VS rischio malattie:
- Medicare � riservato a maggiori di 65 anni e ad alcune categorie di portatori di handicap; forniva
assicurazione finanziata con fondi federali per cure mediche;
- Medicaid � finanziato con fondi in parte federali, in parte forniti da ogni singolo Stato di appartenenza;
riservato a indigenti.
Non modificò carattere privato del sistema e confermò ruolo residuale Stato.
Movimenti collettivi e nuovi “bisogni sociali”
Fine anni ’60, Europa � crescenti aspettative di ampliamento dei diritti di cittadinanza e di politiche sociali.
Ricostruzione => crescita economica => nuovi “bisogni sociali”.
Istanze di cambiamento � movimenti di protesta.
Europa � movimenti studenteschi + movimenti operai.
…Risultato = rilancio riforme sociali.
Francia � effetti movimento studentesco su sistema educativo…
…1971 __ Diritto a formazione continua � fondi finanziati da imprese e Stato per formare lavoratori non
qualificati e favorire inserimento giovani nel mercato lavoro attraverso aggiornamento, stages, etc.
1973 __ Legge che disciplinava licenziamento individuale, stabilendo per prima volta principio della “giusta
causa”.
1970 __ Prestazioni sanitarie vincolate a rispetto di alcuni parametri e diritti di base, riassunti in “carta
sanitaria”.
1971 __ Legge Boulin � importo pensioni aumentati e più strettamente collegati a salario percepito durante
anni lavorativi + obbligatorietà iscrizione a regimi pensionistici complementari.
Germania � elezioni del ’69 vinte da coalizione SPD + partito liberale.
Riforma istruzione pubblica � principi che garantissero diritto studio a tutti cittadini.
Piano previdenziale � leggi che ridisegnarono schemi di assicurazione malattia, invalidità, vecchiaia e
assistenza sociale, ampliando numero beneficiari e aumentando entità prestazioni.
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1972 __ Riforma pensioni � ob.: salvaguardare potere d’acquisto pensioni, legandole a reddito
minimo + estensione schema pensionistico obbligatorio a tutti cittadini.
Limiti, specie riguardo a finanziamento schemi.
Agitazioni del ’68-’69 e azione riformatrice in Italia
Italia � no condizioni per superamento Casse mutue e per creazione Sistema sanitario nazionale.
Intesa su riforma ospedaliera � grazie a ministro Mariotti, superato concetto di “opere pie” + ospedale posto
a centro di assistenza pubblica garantita a tutti cittadini.
1968 __ Scuola materna statale � legge disattesa perché mancarono adempimenti necessari per concreta
attuazione progetto.
Introdotti “ammortizzatori sociali” in ambito politiche su disoccupazione.
1969 __ ministro del Lavoro Brodolini � svolta in senso welfarista S.S. italiano � riforma imperniata su
triplice schema di protezione (finanziamenti a ripartizione):
- pensione sociale per tutti cittadini indigenti con più di 65 anni finanziata da fiscalità generale;
- pensione “di base”, ispirata a principi sicurezza sociale, in parte contributiva e in parte finanziata con
tassazione;
- pensione integrativa contributiva, a importo variabile a seconda dell’anzianità contributiva e del livello
di retribuzione raggiunto.
Passo importante verso trasformazione sistema previdenziale italiano in senso universalistico � tutti
maggiori di 65 anni privi di reddito percepivano pensione sociale non contributiva.
1969 __ Liberalizzazione accessi a università (punto culminante di questo ciclo di riforme) [dopo di che
centro sinistra di nuovo in stallo].
Primi anni ’70 � accelerazione processo riformatore in ambito politiche sociali. Ruolo importante di
movimenti sindacali � raccordo tra istanze società civile, mondo lavoro, istituzioni.
“Patto previdenziale” (maggiori artefici CGIL, CISL, UIL – avviato con riforma ’69 e integrato con
successive disposizioni) � estensione copertura a categorie prive di tutela e modifica in senso favorevole a
lavoratori di metodi di calcolo, meccanismi di indicizzazione e requisiti per ottenimento pensione.
Esito: allargamento bacino beneficiari dei meccanismi di tutela + progressivo incremento a livello
prestazioni che a lungo avrebbe gravato su equilibrio sistema, accrescendo sbilanciamento spesa verso pensioni.
Statuto lavoratori (approvato nel ‘70) � nuovo modello di relazioni industriali + innescò dibattito su lavoro e
condizioni di vita dentro e fuori fabbrica.
Inizio anni ’70, Europa � pur tra luci e ombre, quadro sistemi di protezione sociale caratterizzato da livelli
di prestazioni e di tutela mai raggiunti prima.
Bilancio
Trentennio dopo 2^ G.M. � costante crescita economie occidentali + diffusione benessere anche in quadro
sociale e politico.
Golden age di economia di mercato = uno dei fattori che favorirono sviluppo sistemi di welfare.
Stretta connessione tra concetto di “cittadinanza”, sua progressiva espansione nel ‘900, e S.S.
Dato più rilevante = generalizzata espansione di schemi di protezione sociale (quasi totalità popolazione).
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A livello copertura � ancora differenza tra:
- sistemi welfare a carattere universalistico (copertura minima per tutti);
• universalistici “puri” (area scandinava) � tutti, senza “prova mezzi” + eventuali schemi integrativi
occupazionale a carattere pubblico;
• universalistici “misti” (area anglosassone) � “prova dei mezzi” + schemi integrativi occupazionali a
carattere privato;
- sistemi a carattere occupazionale (tutela di coloro che, attraverso contributi, finanziavano vari schemi di
protezione sociale);
• Occupazionali puri (Francia, Germania) � copertura prevalente per occupati che versavano contributi e
marginale per altri;
• Occupazionali di tipo “misto” (Italia, Paesi Bassi) � aspetti occupazionali + universalistici.
A livello finanziamento � ripartizione del social security act statunitense prevalso su capitalizzazione.
Da welfare optimism a welfare pessimism. Crisi anni ’70 e ‘80
Crisi economica e politiche sociali
Europa � principale voce di spesa = pensioni, per riforme del dopoguerra e fattori demografici e sociali.
Elemento di maggiore novità = progressivo potenziamento schemi di protezione contro rischio
disoccupazione (in relazione con esaurimento fase crescita di economia internazionale).
“Terziarizzazione” società più avanzate � da società imperniate su sistema di protezione di fabbrica a
società “postindustriali” (prevalenza settore servizi) + effetti crisi economica e finanziaria a carattere globale.
[Guerra arabo-israeliana del Kippur del ’73 => 1^ “choc petrolifero” => aumento prezzo greggio + Nixon
abbandona sistema di Bretton Woods] => conseguenze su economie occidentali � es.: aumento costo
carburante => spirale prezzi => inflazione => crisi finanziaria e crollo produzione + disoccupazione.
Compresenza di inflazione e stagnazione (stagflazione = periodo di arresto o forte rallentamento in sviluppo
attività economica e finanziaria o in campo politico e culturale) � vanificò tradizionale ricorso intervento Stato
a espansione spesa pubblica (deficit spending) come volano per rilanciare economia.
1^ effetto crisi __ Nixon � politica economica di tagli a spesa pubblica.
Ford (assunse presidenza dopo scandalo Watergate) � duplice esigenza: contenere spesa pubblica + rilancio
economia => cercò di abbassare prelievo fiscale (specialmente per più ricchi, sperando che riprendessero
consumi e investimenti) + utilizzò largamente potere di veto presidenziale per bloccare iniziative volte a
incremento spese sociali.
Ford e suo successore Carter � no risoluzione problemi economia americana => legislazione sociale
inalterata, ma crescita deficit di bilancio.
Risposta europea
Anche in Europa mancanza di risorse adeguate a fronteggiare crisi economica e finanziaria.
Lotta a EFFETTI crisi � es.: misure contro disoccupazione attraverso “ammortizzatori sociali”, “politiche
attive” (reinserimento e riqualificazione professionale).
Effetto crisi � critiche a W.S. e a forze politiche sue sostenitrici (socialdemocratici).
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A locuzione positiva W.S. (Stato benessere) o neutra S.S., si stava aggiungendo accezione negativa “Stato
assistenziale” => segnale dell’emergere di approccio critico + necessità di tornare a capacità auto regolatrici del
mercato attraverso arretramento della sfera d’azione Stato.
Scandinavia [indizio mutamento in atto] __ Danimarca � crisi PSD già da ’73, quando ceto medio si ribellò
per alto tesso prelievo fiscale per finanziamento W.S. => superamento crisi quando misure volte a limitare
aumento spesa pubblica + investimenti nel settore industria privata.
1974, Inghilterra __ ritorno laburisti a potere con Wilson � consolidamento strumenti di politica welfarista:
aumento pensioni, allargamento schemi protezione sociale a famiglie bisognose e disabili, riforma espansione
National Health Services, ampliamento sistema educativo pubblico da nido a educazione media inferiore.
Crisi politica interna => nuove elezioni � nuova vittoria laburisti.
Fase difficile per nuovo governo � uno dei pochi provvedimenti di ampio respiro che potè varare fu
riorganizzazione Sistema sanitario nazionale (centralizzato sotto Ministero salute).
1976 __ Wilson minacciò di voler lasciare partito e governo => lotta tra dx e sx che indebolì ancora
esecutivo.
Dopo Wilson, Callaghan � interruzione riforme sociali. Tra pochi provvedimenti vi fu legge su pensioni
(1978) � Schema pensionistico statale commisurato a retribuzione => nuove pensioni: schema base uniforme
per tutti, integrato da questo nuovo schema di importo variabile, in quanto finanziato con contributi correlati a
livello retribuzione.
In quadro di difficoltà economiche, conversione dei laburisti a politiche di contenimento del debito
pubblico => ondata di manifestazioni (1978, “inverno del malcontento”) => caduta di Callaghan + nuove
elezioni � MARGARET TATCHER (leader conservatore; abbandonò accordo di “non belligeranza” su
tematiche welfare [butskellism], promosse politica di “ritorno a mercato” => tagli a spesa pubblica e revisione
sistema di protezione sociale).
1974, Francia, Chirac � piano sociale e progetto di rilancio economia di impostazione keynesiana.
Importo minimo salariale, assegni familiari, minimun vieilesse, pensioni di anzianità � cresciuti.
1975 __ Maggiori stanziamenti per sicurezza sociale.
Estensione assegni maternità, aumento sussidi per orfani, speciale sussidio per disabili, estensione copertura
di protezione sociale a tutti cittadini, obbligatorietà assicurazione vecchiaia per tutti lavoratori, allargamento
assicurazione malattia a categorie prima non coperte.
Misure che misero in sofferenza bilancio sicurezza sociale.
1976 __ Dimissioni Chirac __ successore Barre � politica di lotta a inflazione basata su controllo tariffe
pubbliche, settore creditizio e cambi, su aumento prezzo carburanti e bollo auto + incremento contributi per
diminuire deficit di bilancio di sicurezza sociale => proteste sindacati.
Nonostante ciò, conti sicurezza sociale rimasero deficitari.
1978 __ Nuovo provvedimento per completare processo estensione copertura.
1978, “2^ choc petrolifero” (provocato da guerra in Medio Oriente) => scelte contenimento spesa pubblica
ancora più aspre per Francia.
1979, piano risanamento sistema sanitario � aumento entrate basato su prelievo supplementare di contributi
per assistenza malattia + contributi una tantum da parte di professioni mediche e tutti assicurati.
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Nascita Servizio sanitario nazionale in Italia
Anni ’70, Italia � anche qui difficoltà economiche.
Fase austerity (sostenuta da DC VS PSI – deficit spending) � adozione di misure di contenimento spesa
pubblica imperniate su aumento tassazione indiretta.
Attenzione a tematiche diritti donna, diritto a salute e potenziamento assistenza sociale su territorio.
Rilancio riforme sociali garantito da approvazione decreti delegati del ’77 � stabilivano modalità per
decentramento territoriale di servizi sociali e sanitari.
Leggi su inserimento scolastico per portatori di handicap, L. 180.
L. 833/1978 � SSN (cancellato sistema precedente, imperniato su casse mutue e quindi su logica
assicurativa) a connotazione universalistica.
Ob.: tutelare salute fisica e psichica individuo attraverso erogazione servizi di prevenzione, cura,
riabilitazione.
SSN � due livelli:
- Statale (attinente a Ministero sanità) � compiti di indirizzo (Piano sanitario nazionale/3 anni),
coordinamento, controllo;
- Locale (base regionale) � imperniato su USL articolate in Distretti sociosanitari di base.
Riforma che concetto di “promozione salute” a concetto di “assicurazione contro malattie”.
Alternativa neoliberista: Tatcher e Reagan
Nuova fase � da welfare optimism a welfare pessimism (anni ‘70/’80).
1982, Scandinavia __ socialdemocratici a potere � politica sociale di austerità + interventi per introdurre
elementi di competitività e di mercato in settori tradizionalmente di pertinenza pubblica, compresi alcuni legati a
welfare.
Impianto complessivo di protezione sociale � inalterato.
Dipese da necessità di rispondere a nuove problematiche innescate da mutamenti ciclo economico.
1979, Regno Unito __ vittoria Tatcher � avversa a politica di “concertazione”, con nuova legislazione
ridimensionò ruolo Trade Unions.
Ambito sociale � provvedimenti drastici, come vendita case popolari e liberalizzazione affitti o riforma
sistema educativo con introduzione vouchers a famiglie per scelta fra scuole pubbliche e private.
Versante pensionistico, 1980 __ riforma sicurezza sociale abolì meccanismo automatico di adeguamento
livello pensioni a quello salari, mantenendole agganciate solo a andamento prezzi, con risparmio rilevante per
Stato.
1986 __ Social security Act � si intervenne su preesistente schema pensioni statali commisurate a
retribuzioni, agendo in due direzioni: diminuzione importi erogati, adozione polizze assicurative private
alternative, come quelle su vita.
Sistema sanitario nazionale � riformato in modo da incentivare ricorso a sanità privata e a forme
assicurative individuali, sempre private (“consumer” invece di “patient”).
1980, USA __ vittoria repubblicano Raegan � politica di impronta neoliberista.
Grazie a resistenze, pur introducendo restrizioni, non fu vero e proprio “smantellamento” W.S.
Principali tagli a sussidi a poveri (minoranza popolazione).
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Versante previdenziale � modifica legislazione esistente in modo da incoraggiare ricorso a forme
pensionistiche private.
Sanità � diffusione forme assicurative private => progressivo incremento numero cittadini che, non potendo
pagare, esclusi da tutela sanitaria.
Sfida politiche del rigore: Francia, Germania, Italia
Francia __ socialista Mitterand � ripresa politica di espansione spesa pubblica in settore sociale.
1981, Ministro Questiaux � azione di riforma su parole d’ordine “decentramento, democratizzazione,
solidarietà” � ob.: migliorare prestazioni sociali, aumentare minimum vieillesse, fissare età pensionabile a 60
anni, etc.
Piano riformatore incontrò ostacolo nei vincoli finanziari => contenimento spesa.
1986, Chirac __ intervento di riordino settore caratterizzato da esigenza di contenimento spese.
Piano Seguin (Ministro affari sociali) � provò ad aumentare entrate eliminando rimborsi o esenzioni su
acquisto medicinali, stabilendo tickets per ricoveri ospedalieri, etc. => mobilitazione sindacati, ma in ogni caso
decennio finì anche in Francia con abbandono politica keynesiana e affermarsi nuova visione S.S.
Germania � carattere occupazionale S.S. tedesco e tenuta economia avevano reso meno evidenti segnali
crisi.
1982, governo Schmidt � politica di rigore spesa e aumento entrate.
Per combattere disoccupazione � imposta straordinaria su reddito + innalzamento costo servizi
sanitari + introduzione ticket su ricoveri ospedalieri.
Socialdemocratici pagarono queste scelte con sconfitta elettorale dell’’82 => avvento potere CDU-CSU di
Kohl � riassetto S.S. con obiettivo di limitare spese.
Es.: meno sussidi disoccupazione e più politiche attive.
Settori più colpiti da tagli furono più deboli � disoccupati, anziani, disabili, etc.
Italia __ ricerca equilibrio tra mantenimento livelli di copertura raggiunti e sempre più pressanti esigenze di
limitazioni uscite.
Contraddizione � sistema sanitario a connotazione universalistica, sistema previdenziale a carattere
occupazionale, sistema assistenza arretrato.
Carattere “misto” welfare italiano rappresentò problema ulteriore quando, con crisi, rivelò maggiormente
suoi limiti strutturali, a cominciare da sbilanciamento su sanità e pensioni.
Governi “pentapartito” (DC + PSI + PSDI + PRI + PLI) � cercano di conciliare rigore con
ammodernamento sistema protezione.
- Previdenza � vincoli più rigidi a integrazioni minimi pensionistici, prime misure VS “baby pensioni”,
revisione in senso restrittivo di norme per concessioni assegni familiari, etc.;
- Istruzione � blocco personale, aumento tasse scolastiche e universitarie.
Per fronteggiare problema disoccupazione � “contratti solidarietà” (trasferire personale aziende in crisi in
altri settori, specialmente pubblici), incentivare lavoratori vicini a età pensionabile a lasciare posto lavoro,
concedendo loro “assegno accompagnamento”, “accordi Scotti” (particolari agevolazioni a imprese per
assunzione giovani).
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Questione inflazione � (1984) ritoccata “scala mobile ” (meccanismo che da 2^ dopo guerra garantiva
adeguamento automatico salari a andamento costo vita) verso basso � PCI e CGIL si mobilitarono contro.
1985 __ Riforma SSN, introducendo criteri di gestione di tipo manageriale � ob.: razionalizzare e contenere
spese. No risultati attesi � fattori:
- Carattere spesso estemporaneo e frutto di emergenze di provvedimenti restrittivi;
- Decentramento a Regioni di importanti segmenti di welfare => “paradosso”: tendenza contenimento
costi a livello centrale, espansione di servizi e incremento oneri a livello locale;
- Cattiva gestione e uso clientelari di politiche sociali che gravavano su funzionamento servizi e su costi.
Verso tramonto S.S.?
Svolta del 1989
Avvenimenti ’89 (crollo muro, unificazione Germania, crollo URSS, etc.) � nuova stagione in equilibri
internazionali e in principi ispiratori politiche sociali.
Forze di socialismo democratico � nuova impostazione politiche sociali per creazione di cosiddetto “welfare
capitalism” = sistema protezione sociale misto, che – pur adottando meccanismi di razionalizzazione e criteri di
economicità da approccio neoliberista – cerca di evitare smantellamento S.S.
Notevoli differenze tra aree geografiche.
Gran Bretagna � sistema ancora tendenzialmente universalistico; non aveva sviluppato protezione adeguata
per quei soggetti (donne, lavoratori a basso salario, etc.) che avrebbero sofferto per primi di tagli a spesa sociale.
Francia, Germania � mercato lavoro ancora molto rigido; soggetti a rischio esclusione sociale.
Italia � contraddizione di sistema di protezione sociale misto (universalistico per assistenza sanitaria,
occupazionale per previdenza) e con disomogeneità e squilibri.
Riforme anni ‘90
Da 1990 � tutte “famiglie geosociali europee” intervenire su strutture portanti w.s.
In primis, sistemi pensionistici, investiti da aumento esponenziale popolazione anziana e da
“terziarizzazione” economie occidentali.
Criterio a ripartizione in crisi => processo di ridefinizione rapporto fra “tre pilastri” su cui si fondano
moderni sistemi di protezione sociale: pensioni sociali o di base (generalmente pubblico), schemi integrativi
collegati a reddito e a quota di contributi versati durante periodo lavorativo, pensioni integrative individuali
(carattere volontari, di tipo privato) => nuove leggi.
Norvegia � integrato schema pensionistico di base con nuova pensione collegata a reddito.
Gran Bretagna � incentivi a pensioni private.
1995, Italia __ riforma Dini � unica formula di pensione di vecchiaia (VS “di vecchiaia”, ”di vecchiaia
anticipata”, ”di anzianità”) + passaggio da pensione sociale a assegno sociale (criteri più restrittivi).
Abbandono di “criterio retributivo” (pensione collegata a ammontare di ultimo stipendio), per modello
“contributivo”.
2004, Legge sostituita da Gov. Berlusconi.
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In generale, punti fermi processo di riforma � elevata età pensionabile + progressiva uguaglianza di
trattamento fra uomo e donna.
Altro settore di riforma � sanità: misure di contenimento costi + criteri di gestione manageriali.
Ma comunque crescita spesa, a causa di � richiesta migliore qualità servizi, progresso scienza
medica => macchinari costosi, invecchiamento popolazione, etc.
Altro ambito � lotta a disoccupazione e esclusione sociale. Da sussidi a politiche attive.
“Workfare” = politiche sociali che concepiscono come residuale e temporaneo aiuti forniti da schemi di
protezione sociale e che puntano a (re)inserire in mercato lavoro coloro che ne sono temporaneamente esclusi
piuttosto che fermarsi a fornire loro sussidi. Non solo attraverso programmi di riqualificazione tradizionale, ma
anche fornendo incentivi di tipo monetario o agevolazioni fiscali a lavori di livello più basso.
Approccio che punta a rendere economicamente più conveniente accettare un lavoro, anche a basso salario,
piuttosto che ricevere sussidio.
“Transizione infinita”: politiche di welfare a inizio XXI secolo
Approccio prevalente a ridurre spesa sociale e a promuovere schemi previdenziali privati, in contesto
orientato verso liberalizzazione mercato e introduzione misure di flessibilità nel lavoro.
Epoca del “welfare pessimism” non ancora del tutto superata.