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CAL
CONSIGLIO AUTONOMIE LOCALI
Rapporto mensile dell’Attività legislativa
del Consiglio regionale del Lazio
XI Legislatura
- DICEMBRE 2018-GENNAIO 2019 -
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Presidente Nicola Marini
Vicepresidenti Salvatore Ladaga Luisa Piacentini
Consiglieri segretari Lucia Catanesi Tommaso Ciccone Bruno Manzi
Struttura di Supporto:
Direttore : Dott. Aurelio Lo Fazio Curatore del Rapporto: Dott. Andrea Camponi Diego Barone tel. 06 65932067 mail: dbarone@regione.lazio.it Andrea Camponi tel. 06 65937618 mail: andrea.camponi@regione.lazio.it Stefania Faina tel. 0665937960 mail: s.faina@regione.lazio.it Luca Lepori tel. 06 65937681 mail: l.lepori-cons@regione.lazio.it Patrizia Rotilio tel. 06 65932601 mail: protilio@regione.lazio.it Laura Toni tel. 06 65932647 mail: ltoni@regione.lazio.it
Sito web: http://cal.regione.lazio.it/ E-Mail: cal@regione.lazio.it PEC: cal@cert.consreglazio.it
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INDICE
CONSIGLIO REGIONALE pag. 173
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I - COMMISSIONE - Affari costituzionali e statutari, affari istituzionali, partecipazione, risorse umane, enti locali, sicurezza, lotta alla criminalità, antimafia pag. 6 -------------------------------------------------------------------------------------------
II - COMMISSIONE - Affari europei e internazionali, cooperazione tra i popoli pag. 17 -----------------------------------------------------------------------------------------------------------
III - COMMISSIONE - Vigilanza sul pluralismo dell'informazione pag. 19
------------------------------------------------------------------------------------------
IV – COMMISSIONE - Bilancio, programmazione economico-finanziaria, partecipazioni regionali, federalismo fiscale, demanio e patrimonio pag. 27
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V - COMMISSIONE - Cultura, spettacolo, sport e turismo pag. 63 -----------------------------------------------------------------------------------------
VI COMMISSIONE - Lavori pubblici, infrastrutture, mobilità, trasporti pag. 72 ------------------------------------------------------------------------------------------
VII COMMISSIONE - Sanità, politiche sociali, integrazione sociosanitaria, welfare pag. 77 -----------------------------------------------------------------------------------------
VIII COMMISSIONE - Agricoltura, ambiente pag. 95 -------------------------------------------------------------------------------------------
IX COMMISSIONE - Lavoro, formazione, politiche giovanili, pari opportunità, istruzione, diritto allo studio pag. 122 -------------------------------------------------------------------------------------------
X COMMISSIONE - Urbanistica, politiche abitative, rifiuti pag. 126 --------------------------------------------------------------------------------------------
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XI COMMISSIONE - Sviluppo economico e attività produttive, Start-up, commercio, artigianato, industria, tutela dei consumatori, ricerca e innovazione pag. 138 ----------------------------------------------------------------------------------------
XII COMMISSIONE - Tutela del territorio, erosione costiera, emergenze e grandi rischi, protezione civile, ricostruzione pag. 149 -----------------------------------------------------------------------------------------
Cal – Consiglio Autonome Locali pag. 153 -----------------------------------------------------------------------------------------
Corecoco pag. 172 ---------------------------------------------------------------------------------------- INDICE DEI NOMI pag. 226
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COMMISSIONE I - Affari costituzionali e statutari, affari istituzionali, partecipazione, risorse umane, enti locali, sicurezza, lotta alla criminalità, antimafia
Presidente: Rodolfo Lena (Pd)
Seduta n. 8 del 4 dicembre 2018 Odg: Testo unificato delle proposte di legge regionale n. 50 e n. 59, concernente: "Riordino delle Istituzioni
pubbliche di assistenza e beneficenza (Ipab) e disciplina delle Aziende pubbliche di servizi alla persona (Asp)".
SINTESI
La pdl n. 50 (d’iniziativa del Gruppo M5s) propone di
riordinare la disciplina e di razionalizzare
l’organizzazione e l’attività delle Ipab del Lazio. Si punta
al miglioramento dell’efficienza e dell’efficacia della
gestione dei servizi sociali, socio-sanitari ed educativi
della Regione Lazio, in attuazione dei principi di
sussidiarietà orizzontale e verticale dettati dalla legge
costituzionale n.3/2001.
La pdl n. 59 (d’iniziativa della giunta regionale) intende
disciplinare il riordino e la trasformazione delle
Istituzioni Pubbliche di Assistenza e Beneficenza (IPAB)
in Aziende di Servizi alla Persona (ASP), ovvero in
persone giuridiche di diritto privato. Le ASP avranno
personalità giuridica di diritto pubblico, saranno dotate
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di autonomia giuridica e amministrativa, in particolare
statutaria, contabile, patrimoniale, gestionale e tecnica e
non hanno scopo di lucro. Esse informeranno la propria
organizzazione ai principi di efficacia, economicità,
efficienza e trasparenza, nel rispetto dell’equilibrio di
bilancio e sono sottoposte alla vigilanza della Regione
Lazio.
COMUNICATO UFFICIO STAMPA DEL CONSIGLIO
RIORDINO IPAB, CHIUSO ESAME TESTO UNIFICATO IN PRIMA COMMISSIONE
04/12/2018 - La commissione Affari costituzionali e
statutari, affari istituzionali, presieduta da Rodolfo
Lena, ha concluso oggi l’esame dell’articolato del testo
unificato delle proposte di legge n. 50 e n. 59
concernente: “Riordino delle Istituzioni pubbliche di
assistenza e beneficenza (IPAB) e disciplina delle
Aziende pubbliche di servizi alla persona (ASP)”. Resta
da esaminare solo l’articolo 25, le disposizioni
finanziarie, che dovrà prima passare in commissione
Bilancio.
Nella seduta di oggi la commissione ha approvato otto
articoli, dal 18 al 24 e il 26, di cui tre all’unanimità e
cinque con l’astensione della vicepresidente Chiara
Colosimo (FdI). Hanno votato a favore, oltre al
presidente Lena, l’altra vicepresidente della
commissione, Sara Battisti (Pd), Alessandro Capriccioli
(+Europa Radicali), Valentina Corrado (M5s) e Marta
Leonori (Pd). Per la Giunta ha partecipato ai lavori
Albino Ruberti, capo di gabinetto del presidente Nicola
Zingaretti.
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Il testo unificato deriva da due proposte di legge: la n.
50 ("Riordino della disciplina delle Istituzioni pubbliche
di assistenza e beneficienza del Lazio e loro
trasformazione”), prima firmataria Valentina Corrado
(M5s) e sottoscritta anche da altri 8 colleghi di gruppo;
la n. 59 (“Disposizioni per la trasformazione delle
Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza e per la
disciplina delle Aziende e delle persone giuridiche di
diritto privato di servizi alla persona”), di iniziativa della
Giunta regionale. La scelta di procedere con un testo
unificato è stata presa all’unanimità, su proposta del
presidente Lena, nella seduta del 15 ottobre scorso.
Audizione n. 11 del 6 dicembre 2018
Odg: Audizione di Gianpiero Cioffredi, designato presidente dell'Osservatorio tecnico scientifico per la sicurezza, la legalità e la lotta alla corruzione, ai sensi
dell'articolo 8, comma 2, lettera a), della L.R. 15/2001.
SINTESI Presso la Presidenza della Giunta regionale è istituito
l’Osservatorio tecnico scientifico per la sicurezza, la
legalità e la lotta alla corruzione, quale organismo di
supporto per le attività della Regione in relazione alle
funzioni di programmazione e valutazione degli
interventi regionali per la sicurezza, la legalità e la lotta
alla corruzione, e quale organismo di concertazione sugli
aspetti tecnici delle politiche regionali per la sicurezza,
la legalità e la lotta alla corruzione, tra le istituzioni e le
parti sociali rappresentative delle categorie di settore.
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COMUNICATO UFFICIO STAMPA DEL CONSIGLIO
SICUREZZA, GIANPIERO CIOFFREDI VERSO LA RICONFERMA A CAPO DELL'OSSERVATORIO REGIONALE
06/12/2018 - La commissione Affari costituzionali e
statutari, affari istituzionali, partecipazione, risorse
umane, enti locali, sicurezza, lotta alla criminalità,
antimafia, presieduta da Rodolfo Lena, ha incontrato
oggi in audizione Gianpiero Cioffredi, presidente
dell’Osservatorio regionale per la legalità e la sicurezza,
designato dal presidente della Giunta per il rinnovo
dell’incarico. Come previsto dalla legge regionale
15/2001, che ha istituito l’Osservatorio, prima della
nomina del presidente da parte del presidente della
Giunta regionale è necessario un passaggio nella
commissione consiliare competente. Cioffredi ha già
svolto questo incarico nel quinquennio 2013-2018 e
l’audizione di oggi è stata anche l’occasione per fare il
punto sull’attività svolta durante il suo primo mandato.
“Di concerto con tutti i componenti dell’Osservatorio –
ha esordito Cioffredi – cinque anni fa abbiamo deciso di
declinare il lavoro in particolare sul tema del contrasto
alle mafie. Abbiamo riempito uno spazio che nella nostra
regione era scoperto, perché il tema della presenza delle
mafie è stato sempre sottovalutato”. A tal proposito,
Cioffredi ha ricordato i tre rapporti redatti
dall’Osservatorio in questi 5 anni e ha annunciato che a
febbraio verrà pubblicato il quarto. “A questo lavoro – ha
aggiunto – è stata anche affiancata una serie di
iniziative di sensibilizzazione, soprattutto nelle scuole.
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Dopo aver sottolineato che l’Osservatorio “ha scelto
sempre una linea di intervento istituzionale, senza mai
entrare nella dialettica politica”, con riferimento
all’insediamento del nuovo Osservatorio, il presidente
designato ha messo in evidenza l’importanza di
coinvolgere le università laziali: “Proporrò di
concentrarci su un pezzo che manca – ha detto – e cioè
la capacità di fare ricerca, perché in questi anni le
nostre università sono state assenti su tutto quello che è
successo nel Lazio”. Questo coinvolgimento, per
Cioffredi, è necessario “per capire come e perché in
alcuni territori ci sia una permeabilità eccessiva rispetto
alla capacità di radicamento delle mafie. E’ una cosa che
ci chiedono anche la magistratura e le forze dell’ordine”.
L’ultimo tema affrontato da Cioffredi è stato quello dei
beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata:
“Abbiamo fatto enormi passi avanti, stiamo migliorando
le procedure e le interlocuzioni con l’Agenzia nazionale
per aiutare le amministrazioni pubbliche che entrano in
possesso dei beni a superare le criticità. Abbiamo fatto
passare nella conferenza dei servizi, un mese fa, il
principio che i verbali di assegnazione siano firmati dai
sindaci solo dopo gli sgomberi”.
Il presidente Lena ha sottolineato il buon lavoro svolto
in questi anni dall’Osservatorio, confermato dal “fatto di
proporre di delegargli altre funzioni”. Con riferimento ai
beni confiscati, anche Lena ha segnalato alcune criticità
che afferiscono alle procedure di riassegnazione e di
riutilizzo dei patrimoni sequestrati: “Non dimentichiamo
che una volta assegnati i beni ai comuni o alla Regione –
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ha detto – se questi non riescono a riutilizzarli perché
non ci sono i fondi per ristrutturarli, diventa un
boomerang. E’ fondamentale che quando si sequestra
un bene o un attività alla criminalità, questi devono
essere restituiti alla collettività per un utilizzo completo
e per fare questo occorre stanziare molte risorse, come
sta facendo la Regione”.
La consigliera Valentina Corrado (M5s) ha ricordato il
contributo del Consiglio regionale che, su sua proposta,
ha modificato la legge 15/2001, inserendo un
componente della Direzione investigativa antimafia
nell’Osservatorio e rendendo possibile anche la
partecipazione alle sedute dello stesso di un
rappresentante della Dda. Con riferimento alle attività
dell’organismo regionale, Corrado ha chiesto maggiore
attenzione anche alla sicurezza in generale, non solo
intesa come lotta alle mafie, attraverso un supporto
costante agli enti locali e ai sindaci per richiedere al
Ministero dell’Interno strumenti più concreti e una
diffusione più capillare dei presìdi sul territorio.
Marta Leonori (Pd) ha condiviso le osservazioni di
Cioffredi sulle attività di formazione e sul coinvolgimento
delle università, sottolineando l’importanza delle attività
di sensibilizzazione che si svolgono sui territori per
valorizzare “le buone pratiche, le esperienze positive”.
Per Leonori “è importante conoscere i territori, saper
leggere i dati, per poter poi intervenire anche
legislativamente in modo incisivo e non dispersivo”.
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Seduta n. 10 del 17 gennaio 2019 Odg: Schema di Deliberazione n. 36 concernente: "Legge
Regionale 3 novembre 2015 n. 14 (Investimenti regionali in favore dei soggetti interessati dal sovra-indebitamento o delle vittime di usura o di estorsione). Ripartizione
delle risorse stanziate, per l'esercizio finanziario 2018 e attuazione art. 21, comma 2bis, punto 2, sul Fondo in favore dei soggetti interessati al sovra-indebitamento o
dall'usura.
SINTESI
La L.R. 14/2015 dispone la ripartizione (relativamente
all’esercizio finanziario 2018) del fondo a favore dei
soggetti interessati dal sovra-indebitamento o
dall’usura, attraverso interventi di attuazione di
solidarietà per il riequilibrio della gestione economico-
finanziaria di imprese e famiglie a rischio di sovra-
indebitamento, usura o estorsione.
COMUNICATO UFFICIO STAMPA DEL CONSIGLIO
SOVRA-INDEBITAMENTO E USURA, VIA LIBERA ALLA
DELIBERA DI GIUNTA SULLA RIPARTIZIONE DEI FONDI
17/01/2019 - La prima commissione consiliare
permanente, Affari costituzionali e statutari, affari
istituzionali, partecipazione, risorse umane, enti locali,
sicurezza, lotta alla criminalità, antimafia, presieduta da
Rodolfo Lena (Pd), ha dato parere favorevole,
all’unanimità, allo Schema di deliberazione della Giunta
regionale n. 36, concernente: "Legge Regionale 3
novembre 2015 n. 14 (Investimenti regionali in favore
dei soggetti interessati dal sovra-indebitamento o delle
vittime di usura o di estorsione). Ripartizione delle
risorse stanziate, per l'esercizio finanziario 2018 e
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attuazione art. 21, comma 2bis, punto 2, sul Fondo in
favore dei soggetti interessati al sovra-indebitamento o
dall'usura”.
Al fondo in questione sono stati assegnati 2,4 milioni di
euro per l’esercizio 2018, che la società regionale Lazio
Innova SpA avrà il compito di erogare, tramite avviso
pubblico, ai soggetti interessati. Con lo schema di
delibera approvato oggi, le risorse del fondo vengono
così ripartite: 960 mila euro, per misure di sostegno nei
casi di sovra-indebitamento e per la prevenzione
dell’usura (di cui all’art. 5 della legge 14/2015); 300
mila euro, per favorire la competitività e l’inclusione
finanziaria (art. 7 legge 14/2015); 40 mila euro per il
sostegno psicologico (art. 8 legge 14/2015); 800 mila
euro per l’assistenza alle vittime dell’usura (art.9 legge
14/2015); 300 mila euro sono destinati agli enti
impegnati nella lotta all’usura (art.10 legge 14/2015).
Presenti al momento del volto, oltre al presidente Lena,
le consigliere del Pd Marta Leonori e Sara Battisti e il
consigliere Alessandro Capriccioli (+Europa Radicali).
Presente anche il capo di gabinetto del presidente della
Regione, Albino Ruberti.
Seduta n. 11 del 21 gennaio 2019 Odg: Testo Unificato delle proposte di legge n. 50 e n. 59
concernente: "Riordino delle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza(IPAB) e disciplina delle Aziende pubbliche di servizi alla persona (ASAP).
SINTESI (Vedi pagine precedenti)
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COMUNICATO UFFICIO STAMPA DEL CONSIGLIO
VIA LIBERA A RIORDINO IPAB IN PRIMA
COMMISSIONE 21/01/2019 - La commissione Affari costituzionali e
statutari, affari istituzionali, partecipazione, risorse
umane, enti locali, sicurezza, lotta alla criminalità,
antimafia presieduta da Rodolfo Lena (Pd), ha approvato
a maggioranza – con la sola astensione della
vicepresidente Chiara Colosimo (FdI) - il testo unificato
delle proposte di legge n. 50 e n. 59 concernente:
“Riordino delle Istituzioni pubbliche di assistenza e
beneficenza (IPAB) e disciplina delle Aziende pubbliche
di servizi alla persona (ASP)”.
La proposta disciplina il riordino delle Ipab attraverso la
trasformazione in Asp, che concorrono a realizzare i
servizi e gli interventi del sistema integrato sociale.
Il testo unificato deriva da due proposte di legge: la n.
50 ("Riordino della disciplina delle Istituzioni pubbliche
di assistenza e beneficienza del Lazio e loro
trasformazione”), prima firmataria Valentina Corrado
(M5s) e sottoscritta anche da altri colleghi di gruppo; la
n. 59 (“Disposizioni per la trasformazione delle
Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza e per la
disciplina delle Aziende e delle persone giuridiche di
diritto privato di servizi alla persona”), di iniziativa della
Giunta regionale.
Oggi restava da esaminare l’articolo 25, le disposizioni
finanziarie, passato precedentemente in commissione
Bilancio.
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L’atto istituisce un apposito fondo, su emendamento
dell’assessore alla Programmazione economica, bilancio,
demanio e patrimonio, Alessandra Sartore, pari a
200mila euro per ciascuna annualità del triennio 2019-
2021 per la compartecipazione agli oneri Irap relativi al
personale delle Ipab e 20mila per ciascuna annualità
2020 e 2021, per gli incentivi alla costituzione di nuove
Asp. Inoltre, ai fini di sostenere le attività delle Asp
rivolte all’inclusione sociale dei ciechi e degli ipovedenti,
è istituito un altro fondo pari a 50mila euro per
ciascuna annualità del medesimo triennio.
Hanno votato a favore, oltre al presidente Lena, l’altra
vicepresidente della commissione, Valentina Corrado
(M5s), Alessandro Capriccioli (+Europa Radicali) e Marta
Leonori (Pd). Per la Giunta ha partecipato ai lavori
Albino Ruberti, capo di gabinetto del presidente Nicola
Zingaretti.
Quello svolto in commissione, ha detto Corrado, è un
“lavoro che ha prodotto un buon testo rispetto al
riordino che questa Regione attendeva da anni”,
auspicando “una vigilanza più stringente” e un
disincentivo alla “novità di definire nuovi statuti per
adattarli al cda di turno”. A tali fini Corrado ha poi
annunciato la presentazione di alcuni emendamenti
quando il testo andrà all’esame dell’Aula.
Un “buon testo urgente e necessario” anche per
Colosimo, sebbene a suo avviso “più sbilanciato sulla
proposta Corrado”, motivando l’astensione in quanto
restano dei dubbi su tre punti: sulle disposizioni
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riguardanti i Comuni e i fondatori, sul “regolamento che
potrebbe configurare uno strapotere della Giunta e sullo
spostamento delle Ipab verso una struttura più socio-
sanitaria, non perché non ce ne sia bisogno, ma perché
il personale è carente e impreparato”.
“In parte posso condividere alcune preoccupazioni – ha
risposto Lena – ma abbiamo posto garanzie sui
lavoratori delle Ipab”, ricordando che il regolamento
passerà in commissione per un parere. “Vedremo se in
Aula ci saranno altri emendamenti che possano essere
votati per migliorare questa proposta che dà garanzie ai
Comuni, ai lavoratori e a chi ha fondato le Ipab”.
“Un buon testo” anche per Leonori, con “l’auspicio che il
Consiglio faccia un altro passo in avanti per i servizi ai
cittadini, dopo le norme del piano sociale regionale
‘Prendersi cura, un bene comune’ varate la scorsa
settimana (testo che torna in Aula per la prosecuzione
dell’esame questo giovedì, ndr) speriamo in tempi molto
rapidi”, così come avvenuto in commissione.
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COMMISSIONE II - Affari europei e internazionali, cooperazione tra i popoli
Presidente: Alessandro Capriccioli (+Europa-Radicali)
Seduta n. 10 del 22 gennaio 2019 Odg: Proposta di legge n. 93 del 7 gennaio 2019 di iniziativa del consigliere Capriccioli concernente:
"Modifiche alla Legge Regionale 9 febbraio 2015 n. 1 "Disposizioni sulla partecipazione alla formazione e
attuazione della normativa e delle politiche dell'Unione Europea e sulle attività di rilievo internazionale della Regione Lazio".
SINTESI La pdl n. 93 modifica la L.R. 1/2015 allo scopo di
migliorare il coordinamento e la collaborazione a livello
istituzionale tra Consiglio e Giunta regionale, per
rafforzare gli strumenti di partecipazione alla formazione
(cd. fase ascendente) e attuazione (cd. fase discendente)
del diritto e delle politiche dell’UE.
COMUNICATO UFFICIO STAMPA DEL CONSIGLIO
PROPOSTA DI LEGGE 93, FISSATO IL TERMINE PER GLI EMENDAMENTI IN COMMISSIONE SECONDA
22/01/2019 - La commissione Affari europei e
internazionali, cooperazione tra i popoli, presieduta da
Alessandro Capriccioli, ha fissato alle ore 12 di venerdì
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25 gennaio il termine per la presentazione degli
emendamenti alla proposta di legge n. 93 del 7 gennaio
2019, di iniziativa dello stesso Capriccioli, concernente:
"Modifiche alla Legge Regionale 9 febbraio 2015 n. 1,
'Disposizioni sulla partecipazione alla formazione e
attuazione della normativa e delle politiche dell'Unione
Europea e sulle attività di rilievo internazionale della
Regione Lazio'". Il termine per i subemendamenti è stato
fissato invece alle 12 di lunedì 28.
Successivamente alla conclusione del lavoro sulla
proposta 93, che Capriccioli si è augurato giunga
rapidamente, si dovrà affrontare, secondo il presidente,
la legge sulla cooperazione, in vista di una auspicabile
sessione dei lavori del Consiglio dedicata ai temi di
interesse della Commissione seconda. Inoltre il
presidente ha annunciato di voler proporre al presidente
del Consiglio regionale Leodori di istituzionalizzare una
regolare scadenza di incontri con la Commissione sui
temi europei.
Tra i consiglieri presenti, Silvia Blasi del Movimento 5
stelle ha detto poi di ritenere utile una iniziativa in
Consiglio di tipo divulgativo sulle prossime elezioni
europee, specie a beneficio delle province del Lazio
diverse da Roma. Alla seduta erano presenti anche
Enrico Cavallari del Gruppo misto e Rodolfo Lena del
Partito democratico.
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COMMISSIONE III - Vigilanza sul Pluralismo dell'Informazione
Presidente: Davide Barillari (M5s)
Audizione n. 8 del 4 dicembre 2018 Odg: Audizione con l'assessore regionale allo Sviluppo
economico, Gian Paolo Manzella, e con il responsabile della Comunicazione istituzionale della Regione Lazio, Pier Luca Tagariello, sui seguenti temi:
1) "Interventi a sostegno dell'editoria" (Avviso pubblico approvato con Det. G09391/18) ed eventuali altre forme di
sostegno alle imprese editoriali del Lazio; 2) Contratto con la società concessionaria del servizio pubblico radiofonico, televisivo e multimediale per la
definizione degli obblighi relativi ai compiti di cui all'art. 28, comma 1, della legge regionale n. 13 del 28 ottobre 2016.
SINTESI 1 - La L.R. 28 Ottobre 2016, n. 13 prevede forme di
sostegno volte all'attivazione degli interventi a favore
dell’editoria. Tali interventi sono disciplinati con apposito
regolamento della Giunta regionale, da adottarsi, entro
sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge,
sentito il parere della commissione consiliare competente
ai sensi dell'articolo 33 dello Statuto, su lavoro istruito ad
opera del Co.re.com.
2 - Secondo la medesima legge 13/2016, la Regione
stipula, previa intesa con il Ministero competente, uno
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specifico contratto di servizio con la società concessionaria
del servizio pubblico radiofonico, televisivo e multimediale
per la definizione degli obblighi relativi ai compiti definiti
dalla norma di cui sopra, nel rispetto della libertà di
iniziativa economica della stessa società concessionaria,
anche con riguardo all’organizzazione dell’impresa, nonché
nel rispetto dell’unità giuridica ed economica dello Stato e
assicurando la tutela dei livelli essenziali delle prestazioni
concernenti i diritti civili e sociali e la tutela dell’incolumità
e della sicurezza pubbliche.
COMUNICATO UFFICIO STAMPA DEL CONSIGLIO
CONTRIBUTI PER L'EDITORIA: 1,3 MILIONI DI EURO A BANDO, DOMANDE SOLO PER 500 MILA EURO
04/12/2018 - “E' senz’altro necessario un
approfondimento sui temi del bando a sostegno
dell’editoria tradizionale, i cui esiti solo sono parzialmente
soddisfacenti”. Così Davide Barillari (M5s), presidente della
terza commissione consiliare permanente, Vigilanza sul
pluralismo dell’informazione, al termine delle audizioni che
si sono svolte oggi alla Pisana.
L’assessore allo Sviluppo economico, Gian Paolo Manzella
ha riferito che all’esame degli uffici regionali competenti
sono state presentate solo 45 domande, per ottenere 500
mila euro di contributi, a fronte di 1,3 milioni di euro
disponibili destinati alla stampa quotidiana e periodica e
alla sua distribuzione, alle emittenti televisive e
radiofoniche locali, in forza del bando emanato a seguito
della pubblicazione della legge 13/2016, in materia di
informazione e comunicazione istituzionale. “Altre regioni,
come Emilia Romagna e Puglia, che hanno adottato una
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legge analoga stanno investendo meno– ha dichiarato
Manzella in audizione -, ma i risultati del Lazio rendono
evidente il bisogno di un miglioramento e di un
affinamento delle modalità di assegnazione dei contributi”.
Le 45 domande provengono da 24 enti non profit, dieci
emittenti tv, sei emittenti radio, quattro editori stampa
quotidiana, un'agenzia di stampa. 32 domande arrivano da
Roma, 13 da fuori Roma. Le richieste di finanziamento
riguardano progetti per le cinque linee d'intervento previste
dal bando così ripartiti: 24 progetti riguardano la linea
d'intervento a favore dell'inclusione sociale; sette
l'innovazione tecnologica e organizzativa; sette il sostegno
all'assunzione con contratti di lavoro a tempo
indeterminato e la formazione dei giornalisti stabilmente
impiegati; sei progetti rientrano nella linea d'intervento per
il potenziamento delle attività d'informazione e
comunicazione regionali; un progetto riguarda la linea
degli interventi aventi particolare rilievo per determinate
comunità locali.
“Questo primo bando – ha proseguito Manzella - è stato
messo a punto nella precedente legislatura e la valutazione
delle domande pervenute si concluderà nell’arco di
tre/quattro mesi, ma già è evidente che i risultati non sono
all’altezza delle aspettative, soprattutto se si considera che
il settore è in difficoltà e la proposta è stata fatta conoscere
anche attraverso l’Associazione stampa romana e con un
apposito help desk. Stiamo mettendo a punto un secondo
bando rivolto all’editoria on line, con risorse per 300 mila
euro, che contiamo di fare arrivare in commissione entro la
fine dell’anno”.
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A conti fatti, a fronte di 1,6 milioni di euro disponibili,
verranno assegnati 500 mila euro di contributi all’editoria
tradizionale. Restano 1,1 milioni di euro. “Stiamo
valutando la possibilità di incrementare il bando
dell’online, settore questo che dà segni di vivacità rilevante
e di varare un secondo bando sull’editoria tradizionale”, ha
dichiarato a tale proposito Manzella. “Mi domando – ha
detto Barillari - se lo strumento dei bandi sia quello giusto,
per sostenere l’editoria locale, tanto più che è in contrasto
con gli indirizzi dell’attuale governo nazionale che intende
eliminare i contributi pubblici all’editoria”.
I lavori della terza commissione sono proseguiti con
l’audizione del responsabile della Comunicazione
istituzionale della Regione Lazio, Pierluca Tagariello, sul
possibile contratto con la società concessionaria del
servizio pubblico radiotelevisivo previsto dalla legge
13/2016. Tagariello ha riferito che risultano contratti di
servizio pubblico regionale della Rai con la Regione Friuli
Venezia Giulia e con la Provincia autonoma di Bolzano, a
titolo oneroso, per esigenze a carattere linguistico, e che
non ci sarebbero altre regioni in situazione analoga.
Barillari ha ricordato che oltre alla citata legge regionale
13/2016 c’è anche un ordine del giorno approvato dal
Consiglio regionale a prevedere l’avvio di un contratto di
servizio nella Regione Lazio. Nel corso dell’audizione sono
intervenuti anche il consigliere Rodolfo Lena (Pd) e il
presidente del Corecom Lazio, Michele Petrucci.
Audizione n. 10 del 22 gennaio 2019 Odg: Audizione con i direttori delle testate giornalistiche.
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SINTESI (Vedi pagine precedenti)
COMUNICATO UFFICIO STAMPA DEL CONSIGLIO EDITORIA: DIRETTORI IN AUDIZIONE SU CRISI E
PLURALISMO DELL'INFORMAZIONE 22/01/2019 - Una commissione che torni ad essere un
luogo di confronto per affrontare i temi dell’imparzialità e
pluralità dell’informazione, ma anche della profonda crisi
del settore dell’editoria, questo è stato l’invito del
presidente della commissione Vigilanza e pluralismo
dell’informazione, Davide Barillari (M5S), in apertura dei
lavori di audizione con alcuni direttori della stampa locale.
“Sono una donna che cerca le soluzioni – ha invece
dichiarato la consigliera Eleonora Mattia (PD)- credo che
le audizioni abbiano un senso se a seguito di questi
incontri ci sia una proposta fattiva, per questo propongo di
chiedere una risoluzione al presidente Nicola Zingaretti per
ripristinare i fondi all’editoria”.
“Ho esteso l’invito ai direttori delle testate nazionali
Repubblica, al Corriere della sera, Il Tempo, Il fatto
quotidiano, ma nessuno ha risposto al nostro invito – ha
spiegato Davide Barillari - trovo sia uno sgarbo
istituzionale. Il ciclo delle audizioni proseguirà con gli
operatori on line” poi l’invito ai presenti a illustrare le
realtà che si occupano di informazione locale e regionale.
Marco Fabiani, direttore di Tele Radio Stereo ha parlato di
una realtà aziendale che pur avendo conosciuto periodi di
crisi riesce a garantire contratti di lavoro ai suoi
dipendenti, perché la libertà di informare di un giornalista,
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dipende anche dalla stabilità. “Nei nostri Gr – ha spiegato
Fabiani - cerchiamo sempre di capire e verificare la
notizia, l’on line va veloce ma il nostro compito è verificare
e dare spazio alle notizie territoriali perché siamo una
testata locale”.
“La nostra Radio è nata nel 2014, trasmette in FM – ha
spiegato Gianluca Fabi, direttore di Radio Cusano Campus
– non abbiamo pubblicità e rispondiamo direttamente
all’ateneo, abbiamo la terza missione come si dice in
ambito accademico, coniugare studio e ricerca. Facciamo
un lavoro di approfondimento, non solo di informazione,
ma sempre con un taglio giornalistico per non essere
troppo enciclopedici. Oggi ci sono realtà locali che
meriterebbero ben altro palcoscenico, la filosofia
dell’ateneo è quella di fare un percorso coerente, i nostri
sono giornalisti che vengono assunti dopo periodi di
gavetta. La varietà delle tematiche da proporre, per noi
garantisce la pluralità. Quello che combattiamo è la
fenomenologia delle fake news”.
Per le testate romane di RDS è intervento il direttore
Francesco Certo di Rds Roma e Rds Soft, che trasmette
circa quattordici notiziari al giorno, “la soddisfazione più
grande per chi dirige una testata giornalistica è offrire
contratti di lavoro stabili, noi eravamo 13 giornalisti,
abbiamo avuto la nostra crisi, oggi siamo in 6. In Rai –
spiega - si fanno 5 Tgr locali, con centinaia di giornalisti.
Ci sono delle discrasie che vanno certamente affrontate.
Purtroppo oggi le redazioni hanno meno bisogno di inviati,
abbiamo bisogno di gente che stia al desk, che verifichi le
notizie. E’ cambiato il ruolo del giornalista come
25
mediatore, ma questa è anche responsabilità del mondo
politico, con un tweet si pensa di bypassare il giornalista”.
Il direttore di Tele Ambiente, Stefano Zago, si è soffermato
sull’incongruità dei bandi regionali per l’editoria “c’è
bisogno di bandi che aiutino il cambiamento, la forte crisi
dell’editoria è dovuta anche dalla rivoluzione del mondo
dell’informazione, i bandi che finanziano 10 o 20 mila euro
non risolvono il problema della crisi, si possono comprare
una telecamera o un microfono. C’è bisogno che le
istituzioni prendano in mano la questione”.
Per le testate di Latina Oggi e Ciociaria Oggi è intervenuto
il direttore Alessandro Panigutti, dopo aver ripercorso la
vita dei due maggiori quotidiani locali, nati nel 1988, ha
parlato del “processo di delegittimazione nei confronti dei
giornalisti. Tutte le persone del mondo si sentono
giornalisti davanti a uno schermo. I due quotidiani
contano 40 dipendenti, oggi è una cooperativa a tutti gli
effetti dove noi giornalisti siamo anche imprenditori.
Facciamo i conti con la realtà, abbiamo acquistato la
testata dal Tribunale di Latina, siamo consapevoli di
essere una azienda e di essere equilibristi, perché intorno
a noi chiudono le edicole, crollano le vendite. Stiamo
resistendo, siamo attivi sui social, ma siamo a un bivio
importante. Lei presidente appartiene a un gruppo politico
che ha deciso di azzerare i fondi all’editoria. Si tratta di un
taglio di 60 milioni di euro, ma finanzia il servizio
pubblico, direi al Movimento 5 stelle, l’economia
probabilmente si regge di più con questa editoria”.
A conclusione delle audizioni gli interventi di Emiliano
26
Minnucci (PD) e Eleonora Mattia (PD) ed è proprio
l’intervento della consigliera Mattia a proporre una
risoluzione affinché nella prossima seduta d’aula venga
sottoposta al presidente Nicola Zingaretti per ripristinare il
fondo all’editoria. Anche il presidente di commissione,
Davide Barillari (M5s), si è dichiarato favorevole alla
proposta di risoluzione.
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COMMISSIONE IV - Bilancio, programmazione economico-finanziaria,partecipazioni regionali, federalismo fiscale, demanio e patrimonio
Presidente: Marco Vincenzi (Pd)
Seduta n. 16 del 6 dicembre Odg: Proposta di Legge regionale n. 85 del 3 dicembre
2018, concernente. “Legge di stabilità regionale 2019”. Illustrazione dell’Assessore Alessandra Sartore; Proposta di Legge regionale n. 86 del 3 dicembre 2018,
concernente: “Bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio 2019 – 2021”. Illustrazione dell’Assessore Alessandra Sartore.
SINTESI Con la pdl n. 85 si approva la legge di Stabilità 2018. In
relazione alle esigenze derivanti dallo sviluppo della
fiscalità regionale, le Regioni adottano una legge di
stabilità regionale che contiene il quadro di riferimento
finanziario per il periodo compreso nel bilancio di
previsione. Il sistema contabile garantisce la rilevazione
unitaria dei fatti gestionali sotto il profilo finanziario,
economico e patrimoniale.
La pdl n. 86 approva Bilancio di previsione della Regione
Lazio 2019-2021. Con esso, nel rispetto del principio
cardine della programmazione della gestione, le Regioni
adottano ogni anno il bilancio di previsione finanziario,
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le cui previsioni, riferite ad un orizzonte temporale
almeno triennale, sono elaborate sulla base delle linee
strategiche e delle politiche contenute nel Documento di
economia e finanza regionale (DEFR).
COMUNICATO UFFICIO STAMPA DEL CONSIGLIO
LEGGE DI STABILITÀ E BILANCIO, AL VIA I LAVORI IN QUARTA COMMISSIONE
06/12/2018 - Con la relazione illustrativa dell’assessore
al Bilancio, Alessandra Sartore, la quarta commissione
Bilancio, programmazione economico-finanziaria,
partecipazioni regionali, federalismo fiscale, demanio e
patrimonio, presieduta da Marco Vincenzi (Pd), ha
iniziato oggi l’esame della legge di Stabilità regionale
2019 (proposta di legge n. 85) e del Bilancio di
previsione 2019-2021 (pl n. 86).
COMUNICATI UFFICIO STAMPA DEL CONSIGLIO
BILANCIO, ALESSANDRI: CONFERMATI FINANZIAMENTI SUL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE
10/12/2018 - La parte del leone la fa ovviamente il
trasporto pubblico: oltre 330 milioni che confermano,
nella sostanza, lo stanziamento del 2018, in particolare
per quanto riguarda Roma che avrà a disposizione 240
milioni, nonostante la penalità del Fondo nazionale
trasporti.
La parte della legge di stabilità che riguarda Lavori
Pubblici, tutela del territorio e mobilità è stata illustrata
nel pomeriggio in commissione Bilancio dall’assessore
Mauro Alessandri, che ha tratteggiato un panorama
29
positivo per quanto riguarda le diverse poste assegnate
nel bilancio 2019. Sempre per quanto riguarda i
trasporti di rilievo è anche il finanziamento per il
completamento della linea C della metropolitana della
Capitale (quasi 64 milioni di milioni di euro). Il capitolo
della difesa del suolo, invece, subisce un forte
incremento. “Stanziamo un milione e mezzo per la difesa
delle coste, in particolare per finanziare il protocollo
firmato con Latina e Sabaudia, 12 milioni per il
risanamento idrogeologico e quasi quattro milioni per la
manutenzione dei corsi d’acqua”, ha illustrato
l’assessore. Un impegno che crescerà ancora negli anni
successivi.
Il programma viabilità e infrastrutture stradali, altro
capitolo di rilievo avrà complessivamente a disposizione
63 milioni, di cui circa 58 a disposizione dell’Azienda
strade Lazio, che da gennaio dovrà occuparsi anche di
parte della viabilità finora affidata alle Province, ma
cederà 700 chilometri delle ex strade statali all’Anas.
“Sottolineo anche il finanziamento, incrementato
rispetto al passato, del Fondo regionale per il
completamento delle opere pubbliche (4,6 milioni),
destinato ad aiutare i Comuni sotto i 20mila abitanti in
difficoltà nella realizzazione di infrastrutture già
cofinanziate con la Regione.
Per la parte che riguarda il servizio idrico sono stanziati
più di 8 milioni di euro. In questo caso la parte del leone
la fanno i 6 milioni riservati alla realizzazione di
dissalatori per Ponza e Ventotene. Attenzione anche alla
promozione dei bacini lacuali ai quali sono riservati
30
200mila euro. Passando ai porti “abbiamo stanziato
oltre 9 milioni – ha dichiarato ancora Alessandri – per la
manutenzione e l’adeguamento. In particolare è di rilievo
l’acquisto di una draga per la zona Latina-Sabaudia: con
la sabbia recuperata da porti e canali procederemo al
rinascimento in altre zone. Un modello che vorremmo
riproporre anche in altre zone della Regione”. Avrà un
notevole finanziamento anche il comprensorio sciistico
del Terminillo: 6 milioni di euro per la ristrutturazione e
l’ampliamento degli impianti.
Alla relazione è seguito un ampio dibattito con domande
e considerazioni su molti argomenti. Sono intervenuti:
Giancarlo Righini (FdI), Gaia Pernarella, Silvia Blasi,
Valentina Corrado e Devid Porrello (M5s), Enrico
Panunzi (Pd), Sergio Pirozzi (Pirozzi presidente),
Massimiliano Maselli (Noi con l’Italia), Antonio
Aurigemma (FI), Gino De Paolis (Lista civica Zingaretti).
In particolare i consiglieri hanno chiesto che siano
ampliati su scala regionale gli interventi contro
l’erosione costiera. Pirozzi ha sollevato la necessità,
accolta dall’assessore, della redazione di un vero e
proprio piano complessivo. Molte perplessità sui metodi
per la ripartizione fra i Comuni del fondo per il trasporto
pubblico locale. Annunciati emendamenti per
ripristinare il fondo per la ripubblicizzazione dell’acqua,
diverse perplessità avanzate anche per lo stanziamento
di 1,6 milioni destinati al finanziamento dell’attività
dell’Agenzia regionale per la mobilità che dovrebbe
chiudere entro luglio.
BILANCIO: PIÙ RISORSE PER LE DONNE VITTIME DI
VIOLENZA
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10/12/2018 - L’assessora al Turismo e Pari
opportunità, Lorenza Bonaccorsi, ha illustrato in
commissione Bilancio il programma degli interventi per
attività volte a prevenire e contrastare ogni forma di
violenza morale e fisica, psicologica, sessuale e sociale
ed economica nei confronti delle donne.
Le risorse per le finalità della Legge 4 “ Violenza contro
le donne”, ammontano a 1 milione di euro, ripartito per
attività di prevenzione (365 mila euro), promozione di
una cultura del rispetto e dell’uguaglianza dei sessi,
presso le istituzioni scolastiche (300 mila euro),
implementare e rafforzare la raccolta dei dati sulle
politiche di genere al fine di ottenere dati omogenei sulla
violenza nel Lazio e relativo impatto sociale con un
approccio multidimensionale per misurare il benessere
equo sostenibile e contrastare le discriminazioni di
genere, attraverso una strategia organica e strutturale
(80 mila euro).
Creare la prima Casa della Semi autonomia, in un bene
confiscato alla malavita, per consentire alle donne che
hanno subito violenza e ai loro figli, il compimento di un
percorso orientato al pieno raggiungimento di una
propria autonomia (190 mila euro).
Sarà previsto un cofinaziamento regionale pari a 65 mila
euro, relativo alle risorse trasferite dallo Stato per le
azioni inerenti il piano straordinario contro la violenza
sessuale di genere.
32
Sul piano delle azioni straordinarie da realizzare con i
fondi del dipartimento Pari Opportunità della Presidenza
del Consiglio, pari a 1 milione e 118 mila euro,
l’assessora ha illustrato i progetti di formazione per
operatori del Pronto Soccorso, Operatrici CAV e Cr,
operatori sanitari e sociosanitari, di associazioni che
gestiscono centri antiviolenza e le Case rifugio. Con lo
stesso fondo sarà realizzato il contributo di libertà con
interventi finalizzati all’autonomia abitativa per le donne
vittime di violenza. Attivazione di percorsi e progetti per
l’emissione di benefici economici attribuiti alle donne
vittime di violenza e in uscita da case rifugio, al fine di
permettere l’autonomia abitativa cui saranno destinati
583 mila euro.
Per implementare i sistemi informativi relativi ai dati sul
fenomeno della violenza, compreso il numero dei centri
antiviolenza e delle case rifugio presenti sul territorio
regionale, e al fine di trasmettere tutte le informazioni
alla banca dati nazionale saranno destinati 200mila
euro.
Per gli orfani di donne vittime di violenza sono stati
ristanziati 180 mila euro di fondi residui presso Lazio
Innova, nel 2018 il contributo è diventato strutturale:
10mila euro per il primo anno e 5mila euro per tutti gli
anni successivi fino al 29esimo anno di età.
Sarà di 4 milioni e 465 mila euro lo stanziamento dei
fondi per il Turismo, un milione in meno di quanto
stanziato lo scorso anno. “Con questa capitolo – si legge
nella nota della relazione dell’assessora Bonaccorsi - si è
33
provveduto al finanziamento delle iniziative locali, in
quelle relative al Lazio delle meraviglie e di quelle
relative alle zone del cratere”. Nei diversi capitoli di
spesa sono previsti finanziamenti per iniziative delle
pro-loco, la partecipazione dell’Agenzia alle
manifestazioni che si tengono sul turismo, sia di
carattere nazionale che internazionale. Gli unici capitoli
di spese in conto capitale, cioè di investimenti,
ammontano a circa 1 milione e 600 mila euro. Di cui
circa 1 milione di euro prevede una serie di iniziative per
lo sviluppo del turismo da attuare con specifici bandi
pubblici, e la rimanenza finanzierà la promozione.
Molti gli interventi al termine della relazione, Gaia
Pernarella (M5S) ha ribadito quanto sia importante che
nella formazione per l’antiviolenza alle donne siano
inserite anche le forze di polizia. Sul fronte dell’esiguità
dei fondi destinati al turismo sono intervenuti Giancarlo
Righini (FdI), e Antonello Aurigemma (FI) che ha rilevato
la totale mancanza di un piano strategico del turismo. A
fargli eco anche Massimiliano Maselli e Valentina
Corrado (M5S) che ha invece invitato l’assessore a
programmare una rete tra comuni più periferici con
Roma. Ha inoltre chiesto di inserire nel programma a
sostegno di orfani di femminicidio, anche gli adolescenti
vittime di abusi e violenze. Gino De Paolis (Lista civica
per Zingaretti) ha sottolineato come il porto più
importante d’Europa dopo Barcellona, ovvero
Civitavecchia, sia sprovvisto di punti di riferimento per i
croceristi, e quanto invece importante sarebbe
promuovere un posto così strategico che sappia
indirizzare il flusso turistico.
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SANITÀ, "AZIENDA ZERO" SÌ, MA NON CON LA LEGGE DI STABILITÀ
10/12/2018 - L’Azienda Zero, per migliorare gli assetti
organizzativi del sistema sanitario regionale incontra
raccoglie consensi. Non altrettanto le modalità con le
quali la Giunta regionale la propone al Consiglio
regionale, vale a dire attraverso un articolo della
proposta di legge di Stabilità 2019. E’ quanto è emerso
nel corso dell’audizione dell’assessore alla Sanità,
Alessio D’Amato, in commissione Bilancio, dove è
attualmente all’esame la manovra 2019. D’Amato ha
passato in rassegna le norme della proposta di legge di
Stabilità, che riguardano la sanità. Tra questi, appunto,
l’istituzione dell’azienda sanitaria denominata “Azienda
Zero” (art. 3 della pl 85), finalizzata all’integrazione
funzionale dei servizi sanitari e operativi di supporto a
valenza regionale, con l’obiettivo di limitarne i costi
gestionali.
In modo simile alle realtà di altre regioni italiane, come
Veneto, Liguria, Friuli Venezia Giulia e Toscana,
l’Azienda Zero della sanità laziale è stata pensata dalla
Giunta, nel rispetto della normativa nazionale in
materia, per definire i piani di acquisto annuali e
pluriennali per l’approvvigionamento di beni e servizi e
per la valorizzazione del patrimonio mobiliare e
immobiliare, per centralizzare il sistema dei pagamenti
dei fornitori, per la gestione del sistema documentale del
personale del servizio sanitario. Per dare avvio
all’Azienda Zero, tra l’altro, si intende favorire
l’interscambio di risorse umane tra il personale della
Regione e il personale delle aziende ed enti del Servizio
35
sanitario regionale con una norma ad hoc della legge di
Stabilità (art. 4 della pl 85). Ad aprire la serie di critiche
alle modalità di presentazione dell’Azienda Zero, è
intervenuta la consigliera del Movimento 5 stelle,
Valentina Corrado, la quale peraltro stamane ha
presieduto i lavori in qualità di vicepresidente della
commissione Bilancio.
“Chiediamo lo stralcio – ha dichiarato Corrado -
dell'articolo 3 della Legge di Stabilità 2019 che propone
l'istituzione di Azienda Zero, ente che non dovrà
occuparsi dell'erogazione di servizi al cittadino ma alle
Asl e agli enti del sistema sanitario regionale. Un
riassetto organizzativo con la finalità di ottimizzare
l'integrazione funzionale dei servizi sanitari, non può
essere presentato senza alcuna due diligence che
documenti il rapporto costi/benefici rispetto all'assetto
attuale e l'impatto che questo avrà a cascata
sull'erogazione dei servizi Inoltre non è chiaro cosa sia
cambiato rispetto al 2013 quando la stessa
amministrazione ha deciso di chiudere e non riformare
l'Agenzia di sanità”.
Sulla stessa lunghezza d’onda Giancarlo Righini (FdI),
secondo il quale “l’istituzione dell’Azienda Zero
meriterebbe un provvedimento specifico”, Stefano Parisi
(Lazio 2018), il quale ha chiesto approfondimenti
sul’impatto dell’azioneda sui conti del servizio sanitario,
Giuseppe Simeone (FI), presidente della commissione
sanità, il quale ha manifestato disappunto nel
constatare “l’incapacità della Giunta di legiferare in
maniera ordinaria” e ha auspicato che la discussione si
36
sposti nella commissione da lui presieduta, Antonello
Aurigemma (FI) il quale ha chiesto “che sia data la
giusta dignità all’assemblea legislativa del Lazio e che il
provvedimento sia esaminato nella commissione
competente”, e Devid Porrello (M5s).
D’Amato ha passato in rassegna i numeri del
finanziamento dello Stato alle regioni per il servizio
sanitario: 112,681 miliardi per il 2018. “Alla Regione
Lazio – ha spiegato D’amato sono stati assegnati 10,172
miliardi di euro, pari al 9,64 per cento del totale, più
252 milioni a titolo di finanziamento sanitario vincolato.
Comprensivo di 93,371 milioni di euro assegnati a titolo
di contribuzione alla spesa sostenuta per l’acquisto di
farmaci innovativi e innovativi oncologici”. Il fondo
sanitario indistinto netto aumenta (nel 2017 era pari a
10,172 mld), ma D’Amato ha ricordato che “i recenti
rinnovi del contratto di lavoro di comparto e di quello
della dirigenza medica incideranno sul fondo”.
“Non sono previsti fondi nel bilancio dello Stato per la
copertura del rinnovo – ha concluso D’Amato -, pertanto
l’aumento del fondo verrà esaurito a tale scopo”.
Nel corso dell’audizione sono stati chiesti a D’Amato
chiarimenti in merito alla fine del commissariamento e
del piano di rientro dal disavanzo sanitario. “L’uscita dal
commissariamento – ha spiegato D’Amato – può
avvenire quando vengono meno due condizioni: il
disavanzo superiore al tre per cento del fondo e il
mancato superamento del punteggio 160 della griglia
Lea (livelli minimi di assistenza). Sono almeno tre anni
37
che la Regione Lazio soddisfa entrambi i requisiti. Nel
2017 il disavanzo era di 45 milioni di euro, vale a dire lo
0,47 per cento del fondo. I Lea sono dal 2014 sopra i
160 punti, adesso a 179. Le condizioni per uscire dal
commissariamento – ha concluso D’Amato - previste
dalla determina del Consiglio dei ministri sono state
raggiunte. Poi ci sarà un periodo che viene comunque
monitorato il piano di rientro”.
BILANCIO, L'AUDIZIONE DEL VICEPRESIDENTE SMERIGLIO IN COMMISSIONE
10/12/2018 - Il vicepresidente della Regione,
Massimiliano Smeriglio, ha illustrato in commissione
Bilancio la parte della manovra economica che riguarda
formazione, ricerca, scuola e università.
Complessivamente si tratta di 121 milioni di euro per
quanto riguarda la spesa corrente (con un aumento di 9
milioni rispetto al 2018) e oltre 25 milioni in conto
capitale (+5 milioni).
Per quanto riguarda la formazione “confermiamo
l’investimento sui percorsi di istruzione e formazione
professionale – ha spiegato – che nel Lazio
rappresentano una realtà di eccellenza per contrastare
la dispersione scolastica”. Sono coinvolti circa 9mila
allievi, impegnati oltre 9 milioni di fondo corrente ai
quali vanno aggiunte quote del Fondo sociale europeo
(Fse) e finanziamenti statali per un totale di circa 44
milioni. La regione interverrà poi sulle attività di ricerca
e innovazione con 20,7 milioni di euro cofinanziati dal
ministero al 50 per cento per i bandi relativi al distretto
tecnologico cultura. Il progetto sulla fusione nucleare
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riceverà invece 25 milioni. Quasi 11, infine, i milioni
stanziati per i gruppi di ricerca, complessivamente si
tratta di 75 progetti differenti
“Sull’Università - ha spiegato Smeriglio – anche
quest’anno saremo in grado di garantire le borse di
studio a tutti gli aventi diritto (circa 21mila). Inoltre
stanziamo 8 milioni per completare la costruzione di
nuove residenze. Sullo stesso tema investiamo anche
800mila euro per il “voucher abitare”. Prosegue, inoltre,
con 14 milioni, l’impegno per il bando “Torno subito”,
che permetterà ad almeno 1.100 studenti e laureati di
usufruire di esperienze di formazione all’estero”.
Proseguirà anche l’impegno sulla formazione tecnica
superiore destinata all’avvio al lavoro dopo le superiori,
con uno stanziamento di oltre un milione di euro.
“Nell’ambito del diritto alla studio – ha spiegato ancora
l’assessore Smeriglio – contribuiamo con circa 10 milioni
per mense, cedole librarie e trasporto degli alunni,
copriamo tutte le richieste dei Comuni per fornire agli
aventi diritto i libri di testo per le scuole secondarie di
secondo grado. Previsto lo stanziamento di 450mila euro
per i viaggi della memoria, garantita la copertura
assicurativa a tutti gli studenti di ogni ordine e grado.
Sull’alternanza scuola lavoro, inoltre, prevediamo uno
stanziamento di 500mila euro. Nove milioni, infine, per
l’integrazione scolastica degli allievi disabili, che,
integrate da risorse Fse, portano la somma a circa 19
milioni”. Vengono confermati inoltre i progetti contro il
bullismo.
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Passando alla formazione professionale continua con 10
milioni l’impegno sui bandi dedicati sia ai disoccupati
che alla riqualificazione dei lavoratori e prosegue anche
l’impegno per la scuola d’arte cinematografica e l’officina
delle arti.
Infine, i progetti di inclusione sociale: 2,1 milioni per il
recupero e il reinserimento della popolazione detenuta.
Molte gli interventi dei consiglieri presenti. Gaia
Pernarella (M5s) ha chiesto chiarimenti sulla possibilità
di assistenza materiale oltre che scolastica ai disabili,
Roberta Angelilli (Lazio 2018) è intervenuta per avere
notizie più precise su Porta Futuro e sui bandi che
riguardano i migranti Fabrizio Ghera (FdI) ha chiesto di
estendere i viaggi della memoria anche all’Istria e alla
Dalmazia per ricordare il dramma delle foibe. Valentina
Corrado (M5s) ha parlato delle residenze universitarie
per sapere con quali criteri vengono localizzate le nuove
realizzazioni e Devid Porrello (M5s) sui fondi contro il
bullismo.
COMUNICATO UFFICIO STAMPA DEL CONSIGLIO
BILANCIO, È LA VOLTA DELLE ASSOCIAZIONI
DATORIALI E DELL'ASSESSORE MANZELLA 11/12/2018 - La quarta commissione Bilancio,
programmazione economico-finanziaria, partecipazioni
regionali, federalismo fiscale, demanio e patrimonio,
presieduta da Marco Vincenzi (Pd) ha ascoltato stamane
le organizzazioni datoriali sulla manovra di Bilancio, alla
presenza dell’assessore al ramo, Alessandra Sartore, e
40
dell’assessore allo Sviluppo Economico, Commercio e
Artigianato, Start-Up, “Lazio Creativo” e Innovazione,
Gian Paolo Manzella. Quest’ultimo ha poi preso la
parola, per essere ascoltato sui punti della manovra che
riguardano il proprio assessorato.
“Azienda Zero” (art. 3 della proposta di legge di
Stabilità), finalizzata all’integrazione funzionale dei
servizi sanitari e operativi di supporto a valenza
regionale, è stata accolta con favore, ma con qualche
cautela, in diversi interventi, a cominciare da quello dal
presidente di Asfo Sanità, Massimo Riem. Per il direttore
di Cna Lazio, Lorenzo Tagliavanti, la nuova azienda va
accolta positivamente, perché rappresenta una
razionalizzazione delle risorse, ma per il direttore
dell’Associazione italiana ospedalità private (Aiop),
Mauro Casamatta, c’è il timore che con il nuovo soggetto
si possano allungare i tempi di pagamento da parte
dell’amministrazione regionale alle strutture accreditate.
Apprezzamento è stato manifestato da Massimo Pelosi,
Legacoop Lazio, per la riduzione della pressione fiscale
alle imprese che vedranno ridotta l’Irap dello 0,92%,
mentre Antonella Fortezza, capo di gabinetto del
presidente di Confcommercio Lazio, per prima ha
manifestato perplessità sulla riqualificazione del sistema
mercatale solo a partire dal 2020, e non dal prossimo
anno. Nel corso dell’audizione sono stati ascoltati anche:
Stefano Usseglio (Ance Lazio); Marcello Bertoni
(Unindustria Lazio); Giacomo Gargano (Federmanager
Roma e Lazio). Prima della replica degli assessori
Manzella e Sartore, la consigliera Valentina Corrado
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(M5s) ha ribadito le perplessità espresse sull’Azienda
Zero, ribadendo la necessità di una due diligence e di
una discussione della norma non con la legge di
stabilità, come sta avvenendo adesso, bensì attraverso
un percorso ordinario in commissione sanità in seduta
congiunta con la commissione bilancio.
L'audizione dell'assessore allo Sviluppo economico
Con la presidenza della seduta affidata alla
vicepresidente Corrado si è svolta l’audizione
dell’assessore Manzella, il quale ha esordito affermando
che la strategia di sviluppo della Regione punta sia
all’impresa più avanzata sia all’impresa tradizionale. In
linea con tale strategia, Manzella ha presentato il
programma del suo assessorato, suddiviso in cinque
aree d’intervento: Industria e ricerca; pmi e commercio;
rilancio dei territori; Europa, organizzazione “per” lo
sviluppo.
“Nella prima area d’intervento – ha spiegato Manzella - è
ricompresa l’azione di finanziamento ai comuni e a
consorzi industriali pubblici per un ammontare di 3
milioni e 750 mila euro nel 2019, per interventi
infrastrutturali volti a migliorare le aree industriali. Per i
consorzi privati è previsto uno stanziamento di 799 mila
euro nel triennio 2019-2021”. Per i contratti di sviluppo
e agli accordi di innovazione è previsto uno
stanziamento di 1,5 milioni di euro nel triennio. In
questo contesto, Manzella ha annunciato la nascita di
un centro di eccellenza Ibm a Rieti, nel quale
lavoreranno 150 informatici. Nel campo del commercio e
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dell’artigianato, il bilancio prevede 5 milionidi euro per
le reti di commercio; quattro milioni nel biennio 2020-
2021 per la riqualificazione dei mercati rionali; 1,5
milioni nel triennio 2019-20121 per l’artigianato; 500
mila euro nel 2019 per la riqualificazione e il rilancio del
settore estrattivo; 1,7 milioni di euro nel triennio per
l’internazionalizzazione delle imprese; 100 mila euro per
il Fondo tutela dei consumatori. L’area relativa al
rilancio dei territori riguarda il rifinanziamento del
programma Valle dell’Aniene con 2 milioni di euro nel
triennio e lo sviluppo del litorale laziale, continuando
con il finanziamento dei comuni costieri come è
avvenuto nel passato, per il rifacimento dei lungomare e
la realizzazione di piste ciclabili.
L’area Europa riguarda la previsione delle quote di
cofinanziamento regionale Por Fesr, per un ammontare
di 38,2 milioni di euro nel triennio 2019-2021. Infine,
sono nell’area tematica organizzazione lo stanziamento
di 31,7 milioni di euro per la società regionale Lazio
Innova, i 2,8 milioni di euro per la tenuta degli albi delle
imprese da parte delle Camere di commercio; i 50 mila
euro destinati al funzionamento dell’ufficio del Garante
delle Piccole e medie imprese, carica questa che, ha
spiegato Manzella, sarà ricoperta da un dirigente
regionale.
Nel corso del dibattito che è seguito, è intervenuto per
primo il consigliere Stefano Parisi (Lazio 2018), il quale
ha criticato la politica degli incentivi alle imprese,
auspicando al contempo interventi sulle infrastrutture
finalizzati a rendere il contesto imprenditoriale più
43
congeniale agli imprenditori, e i mille rivoli in cui
finiscono le esigue risorse prospettate dall’assessore
Manzella. Il consigliere Massimiliano Maselli (NcI) ha
auspicato che gli interventi per le aree mercatali inizino
dal 2019, anziché dal 2020 come prospettato
dall’assessore. Marta Leonori (Pd) ha sottolineato
l’importanza del segnale che viene dato alle imprese con
l’abbassamento dell’Irap, mentre Gaia Pernarella (M5s)
ha lamentato l’assenza di interventi per i settori delle
acque termali e delle acque minerali. Il contributo alle
Camere di commercio è considerato eccessivo da
Giancarlo Righini (FdI). Sono intervenute anche le
consigliere Corrado e Roberta Angelilli (Lazio 2018).
IN COMMISSIONE BILANCIO ASCOLTATI OGGI POMERIGGIO I SINDACATI
11/12/2018 - Audizioni dei sindacati oggi pomeriggio in
commissione Bilancio, presieduta dalla vicepresidente
Valentina Corrado, sulle proposte di legge nn. 85 ed 86
del 3 dicembre 2018, rispettivamente “Legge di stabilità
regionale 2019” e “Bilancio di previsione finanziario
della Regione Lazio 2019-2021”; intervenute Cgil, Cisl,
Uil ed Ugl, alla presenza degli assessori allo Sviluppo
economico, Gian Paolo Manzella, e al Bilancio,
Alessandra Sartore. L’annuncio di “Azienda zero”,
l’accorpamento dei consorzi di bonifica e il destino di
Lazio ambiente tra i temi più ricorrenti degli interventi,
in quanto coinvolgono gli interessi del mondo del lavoro
regionale.
Per la Cgil, il rappresentante Corsi, lamentando
anzitutto il poco tempo a disposizione per esaminare i
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documenti, ha annunciato emendamenti alla legge di
stabilità, specie con riferimento ad Azienda zero (articolo
3), la nuova struttura pensata dalla Giunta, sul modello
di quanto fatto in altre regioni, per realizzare
l’integrazione funzionale dei servizi sanitari e operativi di
supporto a valenza regionale, con l’obiettivo di limitarne
i costi gestionali. Per quanto riguarda la legge di
bilancio, il rappresentante Cgil ha evidenziato con
rammarico come non si rilevi alcun cambiamento nelle
poste, anzi al contrario alcune, e non di poco conto, si
presentino in diminuzione (scuola ed edilizia popolare gli
esempi da lui addotti).
Anche il rappresentante della Cisl Terrinoni ha palesato
“fastidio” per la tempistica scarsa concessa ai sindacati
per esaminare i documenti; entrando nel merito dei
problemi, egli ha rilevato il rischio che Azienda zero si
sovrapponga alle competenze della Direzione. Su Irpef e
Irap, l'auspicio è che non appena usciti dal
commissariamento si cerchi di abbattere queste tasse.
Non si vedono strumenti “per arginare le criticità del
territorio” ha detto ancora Terrinoni, e si rileva anche
una diminuzione nel triennio considerato dei fondi
destinati al problema rifiuti, ha aggiunto a
completamento delle criticità rilevate da Cisl nella
manovra.
Talamo della Uil si è concentrato soprattutto sul tema
dei consorzi di bonifica (articolo 8 legge di stabilità), sui
quali ha espresso la contrarietà della sigla da lui
rappresentata a qualsiasi forma di liquidazione: sebbene
il processo partecipato seguito alla riorganizzazione non
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abbia prodotto i risultati sperati, nei consorzi ci sono
molte professionalità che vanno salvaguardate, ha
concluso.
Infine, Valiani di Ugl è tornato sul tema di Azienda zero,
lanciare la quale senza preoccuparsi dei problemi dei
lavoratori Cup non è concepibile, a suo avviso; a
proposito delle altre criticità relative alla legge di
stabilità, ha detto che “non è chiaro” l’articolo 4
sull’interscambio di risorse umane tra il personale della
Regione e il personale delle aziende ed enti del Servizio
sanitario regionale, finalizzato a far partire “Azienda
zero”; che è necessario, a proposito dell’articolo 6, un
riordino delle Province e che Ugl è contraria alla
dismissione di Lazio ambiente (articolo 10).
L’assessore Manzella ha replicato dicendo, a proposito
dei consorzi di bonifica, che l’obiettivo è l’accorpamento,
ma nel “mantenimento dei livelli occupazionali”; su
Azienda zero c’è disponibilità al confronto e per Irpef e
Irap si sono mantenuti gli sgravi esistenti. Per quanto
riguarda il contrasto del dissesto, sono disponibili 90
milioni di euro di fondi europei (Por), mentre le somme
destinate al tema dei rifiuti sembrano in calo nel
triennio perché nel primo anno vengono conteggiate
anche quelle dell’anno precedente.
Alessandra Sartore ha aggiunto poi che gli investimenti
in manovra non sono pochi, ammontando a un totale di
due miliardi e duecento milioni; il problema è piuttosto
usarli bene, specie quando si tratta dei fondi non
direttamente a carico della Regione bensì di quelli di
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altra origine che essa “intercetta”, perché c’è un
problema di tempistica, spesso. Abbattimento Irap dello
0,92 per cento, 107 milioni di risorse per le politiche
sociali, assenza di tagli particolarmente importanti: un
bilancio che potrebbe portare a un aumento del Pil dello
0,8 per cento, ha detto l’assessore, aggiungendo che in
un’ottica di pareggio di bilancio “non si poteva fare
molto di più”. Le poste sono sì immutate, ma in passato
erano tutte a debito, a differenza di oggi; piuttosto la
Regione soffre di una carenza di personale tecnico, per il
quale occorrono concorsi. Infine, sui consorzi, il
tentativo della regione, sebbene male interpretato, a suo
avviso, è quello di salvarli, separando la parte sana da
quella che non lo è, ha concluso Sartore.
AUDIZIONI ASSESSORI IN COMMISSIONE BILANCIO: CHIUDONO LA GIORNATA VALERIANI E ONORATI
10/12/2018 - Gli ultimi due assessori intervenuti nella
giornata di oggi per illustrare la parte di rispettiva
competenza contenuta nella manovra di bilancio sono
stati Massimiliano Valeriani, assessore all’Urbanistica,
politiche abitative e ciclo dei rifiuti, ed Enrica Onorati,
responsabile di Agricoltura e ambiente. Il capo di
gabinetto del presidente Zingaretti, Ruberti, ha invece
consegnato alla commissione una relazione con i dati
delle attività che sono in capo alla sua struttura per
agevolarne la conoscenza da parte dei consiglieri, che
potranno quindi porre eventuali questioni in sede di
dibattito sull’articolato.
Massimiliano Valeriani
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Valeriani ha parlato per quanto riguarda l’Urbanistica di
un totale di 892 mila euro di spesa corrente per il 2019,
di cui 550 mila euro per l’edilizia agevolata, 122 mila per
l’edilizia abitativa. La spesa in conto capitale per il
triennio 2019-21 sarà di 7 milioni 315 mila euro, di cui
ben 5 milioni 515 mila per il cofinanziamento dei
programmi di edilizia sovvenzionata per alloggi a canone
sostenibile e 800 mila euro per i comuni, per la
redazione degli strumenti urbanistici. Un milione di
euro complessivo per il contrasto all’abusivismo edilizio.
Per quanto riguarda il ciclo dei rifiuti, la spesa corrente
per il 2019 sarà di 3 milioni di euro solo per interventi di
promozione e sostegno della raccolta differenziata,
destinati allo sviluppo della tariffazione puntuale nei
comuni, più 40 mila euro di spese varie. Il conto capitale
per il triennio sarà invece di 75 milioni
360milasettecento euro, di cui la maggior parte
suddivisa tra le politiche per la riduzione della
produzione di rifiuti (50.860.700 euro) e la bonifica delle
discariche (22.500.000 euro). Il fondo di sviluppo e
coesione prevede oltre 16 milioni per la bonifica della
Valle del Sacco, di competenza del ministero
dell’Ambiente.
Soddisfatto degli stanziamenti per la tariffazione
puntuale Marco Cacciatore del Movimento 5 stelle, ma
ha chiesto di tutelare la natura pubblica di Lazio
ambiente, di cui Valeriani aveva annunciato la messa a
gara. Gaia Pernarella (M5s) si è detta invece convinta
che i tre milioni per i rifiuti non siano sufficienti, mentre
ha apprezzato il sostegno ai comuni in materia
urbanistica. Giancarlo Righini (Fratelli d’Italia) ha
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chiesto una cabina di regia per la Valle del Sacco, che
coinvolge le competenze di più assessori, mentre
Massimiliano Maselli (Noi con l’Italia) ha detto di
ritenere insufficienti le risorse per combattere
l’abusivismo, sul quale anche Antonello Aurigemma di
Forza Italia si è chiesto quale sia il ruolo dell’Ater. La
messa a gara di Lazio ambiente era un obbligo, ha
concluso Valeriani, che ha anche annunciato una
revisione dei canoni dell’edilizia residenziale pubblica e
la riconversione degli investimenti fatti a Colleferro in
tema di rifiuti.
Enrica Onorati
A seguire, Enrica Onorati ha suddiviso la sua relazione
in tre macroaree: l’agricoltura, con un bilancio
previsionale 2019 di oltre 20 milioni di euro, di cui la
fetta maggiore (14.200.000) per Arsial, un milione per la
promozione agroalimentare, 350 mila complessivi per il
tema dei danni da fauna selvatica, ma anche 2 milioni
100 mila euro di contributi agli ambiti territoriali di
caccia e 100mila per il Piano agricolo regionale. Per la
qualità dell’ambiente, previsto un milione e mezzo nel
triennio per la qualità dell’aria, 900 mila euro sul tema
dell’inquinamento elettromagnetico e 600 mila euro per
l’acustica. Sulla qualità delle acque, Onorati ha
ricordato la recente approvazione del Ptar, Piano di
tutela delle acque regionali, con cui si andrà a sostenere
Arpa Lazio con una somma di quasi 2 milioni 482 mila
euro. Il terzo grande tema, quello delle aree naturali
protette, vede un totale di sei milioni di euro per il
triennio, suddiviso tra attività quali il ripristino della
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sentieristica, l’educazione ambientale, la comunicazione,
la collaborazione con i Carabinieri forestali e la tutela
del lupo.
Secondo Valerio Novelli del M5s , i fondi sono esigui per
Piano agricolo regionale, aree naturali, indennizzo danni
da fauna ed educazione ambientale; Aurigemma ha
invece posto con decisione il tema della graduatoria per
le misure 4.1 del Psr che non è stata ancora pubblicata,
a differenza di quanto l’assessore si era impegnata a fare
entro novembre, come egli ha ricordato, e ha rilevato
anche i ritardi nella rendicontazione delle somme
europee. Daniele Ognibene di Liberi e uguali ha invece
espresso apprezzamento per il lavoro dell’assessorato,
cui però Maselli ha consigliato di concentrare
maggiormente le risorse; un riordino delle competenze di
Giunta è ciò che occorre secondo Righini. Onorati ha
ribadito l’importanza del fatto di aver concentrato in
Direzione agricoltura le competenze sul Psr, ha
annunciato per il nuovo anno il regolamento per i danni
da fauna selvatica e definito una “nuova sfida” quella del
Piano agricolo regionale.
Seduta n. 16 del 14 dicembre 2018 Odg:presentazione subemendamenti alla Proposta di
Legge n. 85 (Legge di stabilità regionale 2019) e alla Proposta di Legge n. 86 (Bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio 2019 – 2021);
Proposta di deliberazione consiliare n. 24 del 13 dicembre 2018, concernente "Bilancio di previsione del Consiglio regionale del Lazio per l'esercizio finanziario
2019-2021 in applicazione del decreto legislativo del 23 giugno 2011 n. 118 e successive modifiche".
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SINTESI (Per pdl n. 85 e n. 86 vedi pagine precedenti)
La Pdc n. 24 approva il bilancio armonizzato di
previsione del Consiglio regionale del Lazio per l'esercizio
finanziario 2018-2020. L’armonizzazione dei sistemi
contabili e degli schemi di bilancio delle amministrazioni
pubbliche costituisce il cardine irrinunciabile della
riforma della contabilità pubblica (legge n. 196/2009) e
della riforma federale prevista dalla legge n. 42//2009.
Entrambe le leggi hanno delegato il Governo ad adottare
uno o più decreti legislativi, informati ai medesimi
principi e criteri direttivi, per l’attuazione
dell’armonizzazione contabile.
COMUNICATO UFFICIO STAMPA DEL CONSIGLIO
STABILITÀ E BILANCIO, LA QUARTA COMMISSIONE APPROVA IL RINVIO ALL'AULA
14/12/2018 - La quarta commissione Bilancio,
programmazione economico-finanziaria, partecipazioni
regionali, federalismo fiscale, demanio e patrimonio,
presieduta da Marco Vincenzi (Pd), ha approvato, a
maggioranza, il rinvio all’Aula della legge di Stabilità
regionale 2019 (proposta di legge n. 85) e del Bilancio di
previsione 2019-2021 (pl n. 86), assieme alle circa
millecinquecento proposte emendative presentate. La
commissione ha approvato altresì il rinvio all’Aula della
proposta di deliberazione consiliare n. 24 del 13
dicembre 2018, concernente il bilancio di previsione del
Consiglio regionale del Lazio per l’esercizio finanziario
2019-2021, illustrato nel pomeriggio dal presidente,
Daniele Leodori (Pd).
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La proposta era stata avanzata in commissione dal
capogruppo del Partito democratico, Mauro Buschini, il
quale ha motivato il rinvio all’Aula con la necessità di
chiudere oggi i lavori in commissione, visto che il
Consiglio è stato già convocato per martedì 18 dicembre.
“Non c’è la volontà di soffocare il dibattito – ha
dichiarato Buschini – bensì di svilupparlo con
tranquillità nell’Aula consiliare”.
“C’è la volontà di non affrontare determinate questioni
in questa sede”, ha dichiarato Valentina Corrado (M5s),
la quale ha fatto riferimento anche agli accordi per
discutere in commissione solo un centinaio di
emendamenti alla manovra. Disappunto è stato
espresso da Giancarlo Righini (FdI), mentre per Roberta
Angelilli (Lazio 2018), “sconcertata e rammaricata”, “è
un atteggiamento deprecabile, segno di arroganza della
maggioranza”. Orlando Tripodi (Lega) ha parlato di
“mancanza di democrazia, mancanza di confronto”,
Fabrizio Ghera (FdI) di dibattito negato. Massimiliano
Maselli (NcI) ha sottolineato la tendenza a bypassare il
luogo del confronto, attraverso la produzione di atti che
nascono nella Giunta regionale.
Il vicepresidente del Consiglio regionale Devid Porrello
(M5s) ha fatto notare che ben 721 emendamenti
presentati riguardano l’articolo 3 della proposta di legge
di Stabilità che prevede l’istituzione della cosiddetta
“Azienda Zero” della sanità regionale che tanto aveva
fatto discutere nelle scorse settimane. Porrello ha quindi
chiesto alla Giunta di prendere almeno l’impegno a
cassare la norma su “Azienda Zero”, come era stato
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subito chiesto dalle opposizioni, secondo le quali va
discussa nella commissione competente. La proposta di
Porrello ha trovato accoglimento da parte dell’assessore
al Bilancio, Alessandra Sartore, la quale ha presentato
per l’Aula un emendamento soppressivo dell’articolo 3
della pl 85.
Seduta n.17 del 9 gennaio 2019
Odg: Testo Unificato delle Proposte di Legge regionale n. 50 e n. 59 concernente: ”Riordino delle Istituzioni pubbliche
di assistenza e beneficenza (IPAB) e Disciplina delle Aziende pubbliche di servizi alla persona (ASP)”. Testo e n. 2 emendamenti riferiti all’articolo 25 trasmessi dalla I
Commissione per l’acquisizione del parere di competenza ai sensi dell’articolo 59 del Regolamento dei
lavori del Consiglio Regionale; Proposta di Deliberazione Consiliare n.12 del 04 giugno 2018, concernente: “Approvazione del Piano Sociale
Regionale denominato «Prendersi cura, un bene comune»”. Testo trasmesso dalla VII Commissione per
l’acquisizione del parere di competenza ai sensi dell’articolo 59 del Regolamento dei lavori del Consiglio
Regionale. SINTESI
La pdl n. 50 (d’iniziativa del Gruppo M5s) propone di
riordinare la disciplina e di razionalizzare
l’organizzazione e l’attività delle Ipab del Lazio. Si punta
al miglioramento dell’efficienza e dell’efficacia della
gestione dei servizi sociali, socio-sanitari ed educativi
della Regione Lazio, in attuazione dei principi di
sussidiarietà orizzontale e verticale dettati dalla legge
costituzionale n.3/2001.
La pdl n. 59 (d’iniziativa della giunta regionale) intende
disciplinare il riordino e la trasformazione delle
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Istituzioni Pubbliche di Assistenza e Beneficenza (IPAB)
in Aziende di Servizi alla Persona (ASP), ovvero in
persone giuridiche di diritto privato. Le ASP avranno
personalità giuridica di diritto pubblico, saranno dotate
di autonomia giuridica e amministrativa, in particolare
statutaria, contabile, patrimoniale, gestionale e tecnica e
non hanno scopo di lucro. Esse informeranno la propria
organizzazione ai principi di efficacia, economicità,
efficienza e trasparenza, nel rispetto dell’equilibrio di
bilancio e sono sottoposte alla vigilanza della Regione
Lazio.
(Pdc n. 12) Ai sensi della L.R. n. 11/2016, il Consiglio
regionale approva il Piano sociale regionale a seguito di
una deliberazione adottata dalla Giunta regionale. Il
Piano è integrato con la programmazione in ambito
sanitario ed in materia educativa e formativa, del lavoro,
culturale, sportiva ed abitativa. Il principio guida è
quello della centralità della persona nella comunità;
intorno ad essa devono ruotare politiche, progettualità,
servizi e strutture specifiche. Inoltre, il Piano è orientato
alla costruzione di processi di programmazione più
efficaci e qualitativi nelle politiche sociali regionali nel
loro complesso.
COMUNICATO UFFICIO STAMPA DEL CONSIGLIO
PIANO SOCIALE INTEGRATO: DALLA COMMISSIONE BILANCIO VIA LIBERA AL CAPITOLO "RISORSE"
09/01/2019 - La quarta commissione Bilancio,
programmazione economico-finanziaria, partecipazioni
regionali, federalismo fiscale, demanio e patrimonio,
presieduta da Marco Vincenzi (Pd), ha dato parere
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favorevole alla proposta di deliberazione consiliare
n.12/2018, “Prendersi cura, un bene comune”, vale a
dire il piano sociale integrato della Regione Lazio.
Il parere favorevole è subordinato all’accoglimento
dell’emendamento dell’assessore al Bilancio, Alessandra
Sartore, riguardante il capitolo “Risorse”, anch’esso
approvato dalla quarta commissione. Il provvedimento
dovrà ora tornare alla commissione di merito, la settima,
per l’approvazione definitiva e il successivo invio all’Aula
consiliare. Rinviato, invece, per approfondimenti, così
come richiesto da alcuni consiglieri, l’esame
dell’emendamento alle disposizioni finanziarie del testo
unificato delle proposte di legge regionale n. 50 e 59,
concernente il “Riordino delle Istituzioni pubbliche di
assistenza e beneficenza (IPAB) e disciplina delle
Aziende pubbliche di servizi alla persona (ASP)”. La
seduta della quarta commissione è stata all’uopo
aggiornata a lunedì 14 gennaio, alle ore 14.
Con l’emendamento illustrato in commissione
dall’assessore Sartore, si aggiornano al bilancio vigente i
dati del piano sociale relativi alle risorse finanziarie per
l’attuazione del piano sociale regionale. “Nel triennio
2019-2021 – ha spiegato Sartore - saranno impiegati
550 milioni di euro oltre a 132 milioni di fondi europei
del Por Fse. Un monte di risorse come questo nel sociale
forse la Regione Lazio non lo ha mai visto”. In merito
alla norma finanziaria il cui esame è stato spostato a
lunedì, Sartore ha ricordato che le Ipab oggi sono
difficilmente controllabili, che il piano di riordino è
atteso da molti anni.
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Seduta n. 17 del 14 gennaio 2019 Odg: Prosegue l'esame del testo unificato delle proposte
di legge regionale n. 50 e n. 59 concernente: ”Riordino delle Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza (Ipab) e disciplina delle aziende pubbliche di servizi alla
persona (Asp)”.
SINTESI (Vedi pagine precedenti)
COMUNICATO UFFICIO STAMPA DEL CONSIGLIO
VIA LIBERA ALLA RIFORMA DELLE IPAB DALLA COMMISSIONE BILANCIO
14/01/2019 - La quarta commissione Bilancio,
programmazione economico-finanziaria, partecipazioni
regionali, federalismo fiscale, demanio e patrimonio,
presieduta da Marco Vincenzi (Pd), ha dato parere
favorevole alle disposizioni finanziarie del testo unificato
delle proposte di legge regionale n.50 e 59, concernente
il “Riordino delle Istituzioni pubbliche di assistenza e
beneficenza (IPAB) e disciplina delle Aziende pubbliche
di servizi alla persona (ASP)”.
La commissione ha dato altresì parere favorevole al
provvedimento, subordinato all’accoglimento delle
norme finanziarie stesse, illustrate dell’assessore al
Bilancio, Alessandra Sartore.
La proposta di legge, che ora dovrà tornare alla
commissione di merito, vale a dire la prima, per il parere
finale, prima dell’esame da parte dell’Aula consiliare. La
legge prevede che la Regione dia un contributo al nuovo
sistema delle Asp, attraverso una compartecipazione di
200 mila euro agli oneri per Irap del personale, “al fine
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di promuovere l’effettivo inserimento delle Asp nel
sistema integrato degli interventi e dei servizi sociali ed
assicurare l’erogazione dei livelli essenziali delle
prestazioni sociali”.
Un'altra norma prevede incentivi da parte della Regione,
per la costituzione di nuove Asp, nonché per la fusione
di più Asp esistenti. Agli oneri derivanti dalle
disposizioni sopra descritte, si provvede attraverso
l’istituzione di un apposito “Fondo per le Aziende di
servizi alla persona (Asp)”, con una dotazione finanziaria
pari ad euro 200 mila euro, per ciascuna annualità del
triennio 2019-2021, da destinarsi alla
compartecipazione Irap, e per 20 mila euro, per
ciascuna annualità 2020 e 2021 da destinarsi agli
incentivi per la costituzione di nuove Asp.
Infine, 150 mila euro sono stanziati nel triennio, “al fine
di sostenere le attività delle Asp rivolte all’inclusione
sociale dei ciechi e degli ipovedenti”.
Favorevole al provvedimento s’è dichiarata la consigliera
Valentina Corrado (M5s) prima firmataria di una delle
due proposte di legge che hanno dato vita al testo
unificato (l'altra era d'iniziativa della Giunta), “per una
legge che si attende da anni”. Per Marta Leonori (Pd), la
nuova legge sarà “utile per ridare ordine agli strumenti
di governance e trasparenza” delle Ipab poi Asp. Invece,
resta insufficiente e vago, ai fini di una decisione di voto,
il quadro patrimoniale delle Ipab, secondo Stefano Parisi
(Lazio 2018) il quale si è astenuto, come pure i
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consiglieri Giancarlo Righini (FdI) e Orlando Tripodi
(Lega).
Seduta n. 18 del 22 gennaio 2019 Seduta congiunta con la XI Commissione
Odg: Proposta di deliberazione consiliare n. 23 del 5 dicembre 2018, concernente: “Approvazione delle linee
guida per la predisposizione del piano industriale 2019-2021 di Lazio Innova S.P.A., ai sensi dell’articolo 2,
comma1 lett.A), della Legge regionale 13 dicembre 2013, n.10”.
SINTESI
Lazio Innova è tenuta a predisporre annualmente, in
raccordo con le Direzioni regionali competenti, un
programma triennale ed uno annuale delle attività.
Dopo un passaggio alla Direzione dell’Attività di
struttura, la quale, effettuate le verifiche, li trasmette
alla Giunta regionale per l’approvazione attraverso uno
schema di delibera.
COMUNICATO UFFICIO STAMPA DEL CONSIGLIO
LAZIO INNOVA, AL VIA L'ESAME DELLE LINEE GUIDA
PER IL PIANO INDUSTRIALE 22/01/2019 - L’assessore allo Sviluppo economico,
Gian Paolo Manzella, ha illustrato le linee guida per la
predisposizione del piano industriale 2019-2021 di Lazio
Innova alla quarta commissione, Bilancio, e
all’undicesima commissione, Sviluppo economico,
riunite in seduta comune. A presiedere i lavori il
presidente dell’undicesima, Massimiliano Maselli (Noi
con l’Italia), e il presidente della quarta commissione,
Marco Vincenzi (Pd). A illustrare numeri e progetti della
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società regionale preposta allo sviluppo economico del
territorio, oggetto della proposta di deliberazione
consiliare n. 23, sono intervenuti anche l’assessore al
Bilancio, Alessandra Sartore, e il direttore generale di
Lazio Innova, Andrea Ciampalini.
Dopo aver ricordato il processo di fusione, avviato con la
legge 10/2013, delle sette società del Gruppo Sviluppo
Lazio che ha portato a un’unica società, Lazio Innova,
Manzella ha esposto i dieci obiettivi strategici per il
piano industriale che dovrà essere approvato entro il 30
aprile di quest’anno:
1) potenziamento dell’attività di analisi dell’economia regionale e di definizione degli strumenti di intervento
pubblico a favore del sistema produttivo regionale;
2) rafforzamento della gestione delle misure agevolative;
3) potenziamento degli “Spazi attivi”, quali luoghi di contatto tra l’amministrazione regionale e le imprese,
con il rafforzamento dei servizi di assistenza e tutoraggio;
4) assistenza alle vocazioni produttive del territorio (come per esempio nel caso del travertino romano), con particolare riferimento ai profili dell’innovazione e
dell’internazionalizzazione;
5) promozione della cultura d’impresa all’interno delle scuole e delle università;
6) sostegno alle azioni di trasferimento tecnologico dal settore universitario a quello imprenditoriale;
7) assistenza alla Regione nelle attività di ricostruzione successiva al terremoto;
8) assistenza alla Regione nelle attività relative alla programmazione europea 2014-2020, nonché nella
preparazione della programmazione europea 2021-2027,
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e alle amministrazioni locali nell’accesso alla progettazione europea;
9) completamento del piano sulla formazione del personale, e digitalizzazione delle procedure;
10) favorire l’attrazione di investimenti nel territorio
regionale, anche in collaborazione con l’ltalian trade & investment agency (Ita).
Il piano triennale di Lazio Innova prevede un impegno
finanziario cdi circa 56 milioni di euro per ciascuna
annualità 2019, 2020, 2021. Il fondo di dotazione è di
poco più di 31 milioni di euro l'anno.
Nel dibattito che è seguito sono intervenuti, oltre al
presidente dell’undicesima commissione, Maselli, i
consiglieri Pasquale Ciacciarelli (FI), Marietta Tidei (Pd),
Valentina Corrado (M5s), Francesca De Vito (M5s),
Marta Leonori (Pd), Roberta Lombardi (M5s), Sergio
Pirozzi (Lista Pirozzi), Orlando Tripodi (Lega). In tema di
possibili assunzioni, Maselli ha auspicato l’inserimento
di personale ancor più qualificato, Tripodi ha chiesto
chiarimenti in merito al trasferimento dalle vecchie
società del gruppo Sviluppo Lazio, mentre per le
consigliere De Vito e Leonori è preferibile valorizzare il
personale in servizio, prima di procedere con nuove
assunzioni. Pirozzi ha auspicato un maggiore impegno
per le imprese tradizionali e a favore delle micro imprese
e ha segnalato che non si è riusciti a spendere alcuni
fondi della precedente programmazione europea. “Essere
bravi a spendere è espressione della buona
amministrazione”, ha detto a tale proposito. Ciacciarelli
si è soffermato sui numeri, mentre la consigliera
Corrado ha posto l’accento sulla voce consulenze.
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Nella replica gli assessori Manzella e Sartore e il
direttore di Lazio Innova Ciampalini hanno evidenziato,
ancora una volta, la riduzione complessiva dei costi
rispetto al passato, quando le attività erano svolte dalle
società del gruppo Sviluppo Lazio poi fusesi in Lazio
Innova. Anche le spese per consulenze sono diminuite
notevolmente rispetto al passato e vengono affidate
comunque solo in mancanza di adeguate professionalità
interne. “Lazio Innova deve migliorare – ha detto
Manzella – ma è indubbio che rispetto al passato c’è
stato un miglioramento”. La seduta congiunta è stata
aggiornata a martedì 29 dicembre 2019, alle ore 14,30.
Sono stati fissati i termini per la presentazione degli
emendamenti e dei subemendamenti alla pdc n. 23: gli
emendamenti potranno essere depositati entro le ore 12
di venerdì 25 gennaio 2019, i subemendamenti
potranno essere depositati entro le 12 di lunedì 28
gennaio 2019.
Seduta n. 19 del 29 gennaio 2019
Seduta congiunta con la XI Commissione Odg: Proposta di deliberazione consiliare n. 23 del 5
dicembre 2018, concernente: “Approvazione delle linee guida per la predisposizione del piano industriale 2019-2021 di Lazio Innova S.P.A., ai sensi dell’articolo 2,
comma1 lett.A), della Legge regionale 13 dicembre 2013, n.10”.
SINTESI (Vedi pagine precedenti)
COMUNICATO UFFICIO STAMPA DEL CONSIGLI0
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VIA LIBERA, CON EMENDAMENTI, ALLE LINEE GUIDA PER LAZIO INNOVA SPA
29/01/2019 - La quarta commissione consiliare
permanente, Bilancio, presieduta da Marco Vincenzi
(Pd), e l’undicesima commissione, Sviluppo economico,
presieduta da Massimiliano Maselli (NcI), riunite in
seduta comune hanno dato parere favorevole alla
proposta di deliberazione consiliare n. 23, contenente le
linee guida per la predisposizione del piano industriale
2019-2021 della società regionale Lazio Innova SpA.
Il piano, illustrato nella scorsa seduta dall’assessore allo
Sviluppo economico, Gian Paolo Manzella, ha ottenuto il
parere favorevole dopo l’esame di alcuni emendamenti,
di cui ne sono stati approvati 19 oltre a tre
subemendamenti. Dodici le modifiche approvate
d’iniziativa di consiglieri del Movimento 5 stelle, cinque
quelle presentate dal presidente Maselli, quattro da
Pasquale Ciacciarelli (FI), due da Sergio Pirozzi (Lista
Pirozzi), una dalla consigliera Marta Leonori (Pd).
Un emendamento dell’assessore al Bilancio, Alessandra
Sartore, si precisa che dal piano “non derivano
finalizzazioni dirette di spesa, in quanto l’approvazione
dei costi a copertura delle attività per il triennio 2019-
2021, (…), è rimessa alla competenza dell’assemblea dei
soci”. Il piano triennale di Lazio Innova prevede un
impegno finanziario cdi circa 56 milioni di euro per
ciascuna annualità 2019, 2020, 2021. Il fondo di
dotazione previsto è di 31, 7 milioni di euro per il 2019,
31,5 nel 2020 e 31,7 nel 2021.
62
Le linee guida approvate oggi si compongono di dieci
obiettivi strategici per il piano industriale che dovrà
essere approvato entro il 30 aprile di quest’anno:
1) potenziamento dell’attività di analisi dell’economia
regionale e di definizione degli strumenti di intervento pubblico a favore del sistema produttivo regionale;
2) rafforzamento della gestione delle misure agevolative;
3) potenziamento degli “Spazi attivi”, quali luoghi di
contatto tra l’amministrazione regionale e le imprese, con il rafforzamento dei servizi di assistenza e tutoraggio;
4) assistenza alle vocazioni produttive del territorio (come per esempio nel caso del travertino romano), con
particolare riferimento ai profili dell’innovazione e dell’internazionalizzazione;
5) promozione della cultura d’impresa all’interno delle scuole e delle università;
6) sostegno alle azioni di trasferimento tecnologico dal settore universitario a quello imprenditoriale;
7) assistenza alla Regione nelle attività di ricostruzione
successiva al terremoto; 8) assistenza alla Regione nelle attività relative alla
programmazione europea 2014-2020, nonché nella preparazione della programmazione europea 2021-2027,
e alle amministrazioni locali nell’accesso alla progettazione europea;
9) completamento del piano sulla formazione del personale, e digitalizzazione delle procedure;
10) favorire l’attrazione di investimenti nel territorio regionale, anche in collaborazione con l’ltalian trade &
investment agency (Ita).
63
COMMISSIONE V - Cultura, spettacolo, sport e turismo
Presidente: Pasquale Ciacciarelli (FI)
Seduta n. 9 del 13 dicembre 2018
Odg: Schema di deliberazione di Giunta n. 31 concernente: Legge regionale 30 dicembre 2013, n. 13, art. 7, comma 3 - Capitolo C21911 "Fondo della
creatività per il sostegno e lo sviluppo di imprese nel settore delle attività culturali e creative", macro-
aggregato "Trasferimenti correnti a imprese controllate". Approvazione delle modalità e dei criteri per la concessione delle risorse. Affidamento a Lazio Innova
S.p.A. della predisposizione e gestione di apposito avviso pubblico".
Lo S.D. n. 31 stabilisce criteri e modalità per
l’erogazione dei contributi previsti dal "Fondo della
creatività per il sostegno e lo sviluppo di imprese nel
settore delle attività culturali e creative", affidando a
Lazio Innova la predisposizione di un apposito avviso
pubblico per la concessione delle risorse suddette
(500.000 euro).
COMUNICATO UFFICIO STAMPA DEL CONSIGLIO
L'ASSESSORE MANZELLA PRESENTA IN COMMISSIONE LA DELIBERA SU FONDO CREATIVITÀ
13/12/2018 - La commissione Cultura, spettacolo,
sport e turismo, presieduta da Pasquale Ciacciarelli (FI),
64
si è riunita oggi per esaminare lo schema di
deliberazione di Giunta n. 31, contenente le modalità e i
criteri per la concessione di contributi relativi al “Fondo
della creatività per il sostegno e lo sviluppo di imprese
nel settore delle attività culturali e creative” (Legge
regionale 30 dicembre 2013, n. 13, art. 7, comma 3). Si
tratta di 500mila euro che saranno trasferiti a Lazio
Innova S.p.A. per la predisposizione e gestione del
relativo avviso pubblico. Il provvedimento è stato
illustrato da Gian Paolo Manzella, assessore regionale
allo Sviluppo Economico, Commercio e Artigianato,
Start-Up, “Lazio Creativo” e Innovazione. La
commissione esprimerà il parere nella seduta convocata
martedì 18 dicembre alle ore 10.
Nel presentare lo schema di delibera, Manzella ha
sottolineato l’importanza delle imprese creative nel
sistema produttivo, in termini di competitività e
creazione di nuovi posti di lavoro. Entrando nel merito
dei criteri e delle modalità di accesso ai contributi a
fondo perduto, l’assessore ha messo in evidenza alcune
importanti differenze rispetto al bando precedente.
“Innanzitutto – ha detto – ampliamo la platea dei
potenziali beneficiari, innalzando da 6 mesi a due anni il
requisito dell’anzianità delle imprese interessate al
bando. In secondo luogo, abbiamo introdotto due nuovi
settori di interesse: videogiochi e comunicazione”. Gli
altri settori restano: Patrimonio culturale e artistico;
Architettura e design; Musica; Audiovisivo; Editoria.
Eliminato invece il settore dello spettacolo dal vivo,
“perché – ha spiegato Manzella – date le poche risorse a
disposizione e visto che questo settore beneficia già di
65
altri strumenti di sostegno, abbiamo preferito destinarne
di più agli altri”.
Il contributo massimo concedibile non potrà superare la
somma di 30mila euro e non possono presentare
domande coloro ai quali la Regione Lazio abbia già
concesso, anche per il tramite delle proprie società in
house, un altro contributo a fondo perduto negli stessi
settori nell’anno precedente a quello della pubblicazione
del bando. Per quanto riguarda i criteri di valutazione
dei progetti, l’assessore ha spiegato che la procedura
prevede due livelli: nel primo verranno attribuiti
massimo 69 punti, in base al grado di innovazione di
prodotto/servizio (max 25 punti); alla qualità e alla
fattibilità tecnica del progetto (max 15 punti); alla
sostenibilità e alla congruità economica (max 15 punti);
alla qualità del gruppo di imprenditori proponenti (max
9 punti); all’accuratezza, qualità e chiarezza nella
redazione del progetto (max 5 punti). Nel primo livello di
valutazione, inoltre, si possono ottenere fino a un
massimo di 10 punti ulteriori grazie a una specifica
premialità che sarà assegnata nei casi di collaborazione
tra diversi ambiti o tra uno degli ambiti previsti e un
settore produttivo tradizionale oppure se il progetto offre
soluzioni a problematiche relative a servizi pubblici o se
riguarda temi di inclusione e innovazione sociale.
Il secondo livello di valutazione (al quale accederanno
solo i soggetti che abbiano ottenuto nel primo livello non
meno di 60 punti) assegna fino a un massimo di 15
punti, sulla base di un colloquio motivazionale, in cui
saranno anche valutati i titoli professionali posseduti
66
dai candidati. Punti aggiuntivi saranno inoltre assegnati
alle proposte presentate da soggetti disoccupati,
inoccupati o precari, con età inferiore a 35 anni o
superiore a 50 anni, non pensionati.
Proprio i criteri e le modalità di concessione dei
contributi e il sistema delle valutazioni sono stati
oggetto di discussione e richiesta di chiarimenti da parte
dei consiglieri presenti. Su questi punti è stato
annunciato che saranno presentate osservazioni prima
del voto finale. Inoltre, d’accordo anche l’assessore
Manzella, i consiglieri hanno auspicato un incremento
dei 500mila euro stanziati per il Fondo. Su questi
argomenti sono intervenute le consigliere Marta Leonori,
Marietta Tidei e Valentina Grippo del Partito
democratico, Gaia Pernarella e Francesca De Vito del
Movimento 5 stelle.
Al termine della seduta, l’assessore Manzella ha
distribuito ai consiglieri il libro “La Regione della
creatività”, presentato ieri, in cui sono raccontati 179
progetti di innovazione, artigianato e start up creative.
Tra questi anche i progetti che hanno beneficiato dei
contributi nel precedente bando sulla creatività.
Seduta n. 9 del 18 dicembre 2018 Odg: Schema di deliberazione di Giunta n. 31 concernente: Legge regionale 30 dicembre 2013, n. 13,
art. 7, comma 3 - Capitolo C21911 "Fondo della creatività per il sostegno e lo sviluppo di imprese nel settore delle attività culturali e creative", macro-
aggregato "Trasferimenti correnti a imprese controllate". Approvazione delle modalità e dei criteri per la
concessione delle risorse. Affidamento a Lazio Innova
67
S.p.A. della predisposizione e gestione di apposito avviso pubblico"
SINTESI (Vedi pagine precedenti)
COMUNICATO UFFICIO STAMPA DEL CONSIGLIO
COMMISSIONE CULTURA, PARERE FAVOREVOLE CON OSSERVAZIONI A DELIBERA SU FONDO CREATIVITÀ
18/12/2018 - La commissione Cultura, spettacolo,
sport e turismo, presieduta da Pasquale Ciacciarelli (FI),
ha dato oggi parere favorevole con osservazioni allo
schema di deliberazione di Giunta n. 31, contenente le
modalità e i criteri per la concessione di contributi
relativi al “Fondo della creatività per il sostegno e lo
sviluppo di imprese nel settore delle attività culturali e
creative” (Legge regionale 30 dicembre 2013, n. 13, art.
7, comma 3). Si tratta di 500mila euro che saranno
trasferiti a Lazio Innova S.p.A. per la predisposizione e
la gestione del relativo avviso pubblico.
Rispetto al testo illustrato nella seduta precedente da
Gian Paolo Manzella, assessore regionale allo Sviluppo
Economico, Commercio e Artigianato, Start-Up, “Lazio
Creativo” e Innovazione, sono state apportate dodici
modifiche: otto proposte dalle consigliere Francesca De
Vito e Gaia Pernarella (oggi sostituita da Valentina
Corrado) del Movimento 5 stelle; tre dal presidente
Ciacciarelli; una dalla consigliera Marietta Tidei (Pd).
Due importanti modifiche proposte dal Movimento 5
stelle riguardano la natura dei soggetti ammissibili al
finanziamento (articolo 2 dell’allegato alla delibera): con
68
la prima si aggiungono anche i titolari di partita Iva; con
la seconda si aggiunge alle imprese, oltre all’obbligo già
previsto di stabilire la sede legale e almeno una sede
operativa nel territorio del Lazio, anche quello di non
trasferirla fuori regione per un periodo di tre anni, pena
la decadenza del contributo. Per quanto riguarda le
spese ammissibili (articolo 3), un emendamento del
presidente Ciacciarelli inserisce anche quelle relative
alle certificazioni di processo o di prodotto, mentre un
altro di Tidei inserisce quelle relative all’intermediazione
e all’acquisizione dei diritti d’autore su opere d’ingegno.
Altre cinque osservazioni approvate interessano i criteri
di valutazione e di preferenza dei progetti (articolo 6): su
richiesta del Movimento 5 stelle, vengono spostati 5
punti dal criterio della “qualità del gruppo di
imprenditori proponenti e dei fornitori/partner
qualificanti” (da 9 punti si passa a un massimo di 4) a
quello della “accuratezza, qualità e chiarezza nella
redazione del progetto” (i punti ottenibili aumentano da
un massimo di 5 a 10). Inoltre, tra gli elementi che
contribuiscono ad aumentare il punteggio con una
specifica premialità, viene inserita la sostenibilità
ambientale del progetto, come richiesto da Ciacciarelli e
dalle consigliere del Movimento 5 stelle. Infine, con
riferimento alla valutazione di secondo livello, il
colloquio motivazionale, rispetto alla previsione
originaria di attribuire un massimo di 15 punti, si passa
a un punteggio che varia tra un minimo di 6 a un
massimo di 12, come proposto da Manzella nella
riformulazione dell’emendamento dei 5 stelle, che
chiedevano di abbassare a un massimo di 10 punti.
69
Sempre su richiesta di Pernarella e De Vito sparisce
anche il criterio della cronologia del numero di
protocollo assegnato alle domande nel caso vi fosse una
situazione di parità di punteggio.
Le ultime modifiche (tutte proposte dal M5s) riguardano
l’assegnazione di un tutor per supportare il beneficiario
del contributo nelle procedure di rendicontazione e la
garanzia di una percentuale minima di controlli certi,
che Manzella ha individuato nel 10 per cento.
Lo schema di delibera torna ora in Giunta per
l’approvazione definitiva. L’assessore Manzella ha
annunciato, in chiusura di seduta, che il bando sarà
pronto entro la fine di gennaio 2019. Oltre a Ciacciarelli,
Tidei, De Vito e Corrado, ha partecipato alla seduta la
vicepresidente della commissione, Marta Leonori. Tutti i
pareri sono stati espressi all’unanimità dei presenti.
Audizione n. 9 del 28 gennaio 2019 Odg: Audizione con Liberato Mirenna, Presidente
dell'Associazione W.I.IN - World Intercultural Institute e dell'O.M.P.S.E.C.O., per l'illustrazione del progetto
"Expo Universale 2019" e la presentazione degli eventi "Mister Tourism World" e "International Fashion Roma".
SINTESI "Expo Universale 2019” rappresenta un contenitore di
tante manifestazioni, mirate all’unione ed allo scambio
culturale. Alcune manifestazioni, sono state proposte
nell’arco dell’anno 2018 come anteprima, mentre l’
“Expo Universale 2019”, nella sua versione ufficiale,
avrà inizio a gennaio 2019 con eventi che saranno
70
rappresentati in teatri, Parchi e location varie, e
terminerà a dicembre 2019.
Il primo evento dell’Expo Universale 2019 è previsto per
il 3 febbraio 2019, presso l’Auditorium del Massimo, con
“Mister Tourism World e “International Fashion Roma”.
Una prima giornata internazionale dedicata alla bellezza
maschile e femminile, con partecipanti provenienti da
diversi Paesi del Mondo che vedrà come protagonista il
fascino della moda, del design, della bellezza e dei colori
di tutto il mondo.
COMUNICATO UFFICIO STAMPA DEL CONSIGLIO
CULTURA, PRESENTATO IN COMMISSIONE IL PROGETTO "EXPO UNIVERSALE"
28/01/2019 - Una sorta di grande contenitore per
racchiudere expo e festival da tutto il mondo. Si chiama
Expo Universale 2019 e si svolgerà a Cinecittà world dal
primo al 9 giugno. La manifestazione è stata presentata
stamani nella commissione Cultura del Consiglio
regionale. A organizzarla è lo World International
Institute, presieduto da Liberato Mirenna, che riunisce
le associazioni di molte comunità straniere in Italia.
“Ogni Paese partecipante – ha spiegato – porta parte
della propria cultura con degustazioni, mostre
fotografiche e pittoriche, artigianato, congressi, forum,
spettacoli. E non ci limiteremo all’expo: durante l’anno
ci saranno vari eventi. Il primo sarà il 3 febbraio
all’auditorium del Massimo: Mister tourism world e
International fashion Roma”.
Insieme a Mirenna sono intervenuti diversi delegati dei
tanti Paesi che aderiscono al progetto: “Il nostro – hanno
71
spiegato - vuole essere un messaggio di pace e di
integrazione”. E proprio sull’importanza di conoscere le
varie culture e le differenti tradizioni hanno puntato gli
interventi delle consigliere Marta Leonori (Pd) e
Francesca De Vito (M5s), che aveva promosso
l’audizione. Un ragionamento ripreso anche dal
presidente della commissione Pasquale Ciacciarelli (FI),
che, concludendo l’audizione, ha sottolineato
l’importanza di manifestazioni di questo tipo e ha
proposto di presentare l’evento in tutte le Province della
Regione.
72
COMMISSIONE VI - Lavori pubblici, infrastrutture, mobilità, trasporti
Presidente: Fabio Refrigeri (Pd)
Seduta n. 9 del 22 gennaio 2019 All'ordine del giorno lo schema di deliberazione n. 37 del
9 gennaio 2019 concernente: legge regionale n. 4/2018. Capitolo c12520 per l'esercizio finanziario 2019. Euro 5.000.000 per interventi di viabilità per le strade di
Roma Capitale
Audizione del 22 gennaio 2019
Odg: Audizione al fine di acquisire utili approfondimenti in merito alla tratta ferroviaria Roma Lido. Invitati:
l'assessore regionale Alessandri, il sindaco di Roma Raggi, l'assessore alla Città in movimento Meleo, il presidente del decimo municipio Di Pillo, il presidente
dell'Atac Simioni, il comitato pendolari Roma Lido.
SINTESI Nella legge di Bilancio 2018-2020, approvata con la
legge 4/2018, è stato inserito un capitolo di spesa
ammontante a 5 milioni di euro in riferimento
all’esercizio finanziario 2019, per interventi di viabilità
per le strade di Roma Capitale. Lo S.D. n. 31 attua le
disposizioni del fondo e affida ad Astral il ruolo di
soggetto attuatore.
73
Le ferrovie concesse sono ridimensionate da tempo e
ormai trasformate in ferrovie regionali con infrastrutture
affidate a specifici gestori ed esercizio affidato
generalmente a imprese ferroviarie tramite contratti di
servizio. Per alcune tratte, si considera la possibilità di
cessione di parte della Regione Lazio a favore del
Comune di Roma Capitale.
COMUNICATI UFFICIO STAMPA DEL CONSIGLIO
VIA LIBERA IN SESTA COMMISSIONE A 5 MILIONI DI
EURO PER VIABILITÀ ROMA CAPITALE 22/01/2019 - La Commissione Lavori pubblici,
infrastrutture, mobilità, trasporti, del Consiglio
regionale del Lazio, presieduta da Fabio Refrigeri (Pd),
ha dato oggi parere favorevole all’unanimità allo schema
di delibera di Giunta che stanzia 5 milioni di euro per
effettuare interventi di viabilità sulle strade di Roma
Capitale. Il provvedimento torna in Giunta per
l’approvazione definitiva.
Gli interventi saranno affidati ad Astral e riguarderanno
prioritariamente dieci strade: le complanari della A1, dal
Grande raccordo anulare a Via Vittorio Ragusa e da Via
Pastore al Gra; le complanari della Pontina dal Gra al
centro commerciale Garda (direzione Latina) e da Via
degli Eroi al Gra (direzione Roma); Via Prenestina dal
Gra a via di Rocca Cencia; Via Cassia dal Gra a Corso
Francia; via Boccea da Via Casalotti a Via di Selva nera;
Via Casilina dal Gra al confine comunale; Via Appia
Nuova dal Gra a via dell’Almone (in entrambe le
carreggiate); Via di Vigna Murata per l’intero tratto in
entrambe le careggiate.
74
La delibera è stata illustrata in commissione
dall’assessore regionale Mauro Alessandri, titolare delle
deleghe a Lavori Pubblici e Tutela del Territorio,
Mobilità, e ha ottenuto il parere favorevole di tutti i
consiglieri presenti alla seduta: oltre al presidente
Refrigeri, Eugenio Patanè ed Emiliano Minnucci del Pd,
Gino De Paolis (Lista Zingaretti), Devid Porrello (M5s) ed
Enrico Cavallari (Misto).
NUOVA AUDIZIONE ALLA PISANA SULLA FERROVIA ROMA-LIDO
22/01/2019 - La Commissione Lavori pubblici,
infrastrutture, mobilità, trasporti, del Consiglio
regionale del Lazio, presieduta da Fabio Refrigeri (Pd), si
è riunita oggi per una nuova audizione sulla ferrovia ex
concessa Roma-Lido. Presenti all’incontro l’assessore
regionale Mauro Alessandri, titolare delle deleghe a ai
Lavori Pubblici e Tutela del Territorio, Mobilità;
l’assessora di Roma Capitale Linda Meleo; la presidente
del decimo Municipio Giuliana Di Pillo (che aveva
chiesto l’audizione) con l’assessore Claudio Bollini; i
rappresentanti di Atac e quelli dei comitati dei
pendolari.
Tema dell’audizione le problematiche del servizio di
trasporto, puntualmente denunciate ancora una volta
dai comitati dei pendolari. In particolare, è stata
rappresentata la questione della carenza di treni nelle
ore di punta e durante la stagione estiva, quando la
mobilità verso il litorale subisce un forte incremento.
75
L’assessore regionale Alessandri ha annunciato che
nella prossima settimana la Regione (che è proprietaria
della linea) chiuderà l’iter per l’acquisto di nuovi treni
ma, nel frattempo, i pendolari hanno chiesto una
soluzione “ponte” fino alla completa entrata in servizio
dei nuovi convogli, prevista per il 2022. Su questo punto
l’assessora di Roma Capitale (cui è affidata la gestione
del servizio pubblico) e i rappresentanti di Atac (società
che svolge il servizio) hanno annunciato che stanno
valutando l’ipotesi di spostare alcuni treni dalle linee
metropolitane sulla tratta Roma-Lido, per sopperire
temporaneamente alla carenza di convogli dovuta a
guasti e incidenti.
In generale, facendo seguito anche agli esiti delle
precedenti audizioni, sia l’assessore regionale sia quello
comunale hanno ribadito che c’è l’impegno congiunto a
trasferire completamente la gestione della linea Roma-
Lido dalla Regione a Roma Capitale, dato che l’intera
tratta ricade nel territorio di quest’ultima. La stessa
convergenza, peraltro, si era già manifestata per quanto
riguarda un’altra ferrovia ex concessa ricadente
interamente nel territorio comunale, la Roma-
Giardinetti.
Nel corso dell’audizione sono intervenuti anche i
consiglieri Enrico Cavallari (Misto), che ha chiesto
informazioni riguardo l’apertura di due nuove stazioni
lungo il percorso della Roma-Lido; Eugenio Patanè (Pd),
il quale ha auspicato un passaggio completo a Roma
Capitale delle ferrovie ex concesse ricadenti nel territorio
comunale; Antonello Aurigemma (FI), che ha invitato la
76
Regione a fare maggiore chiarezza sul futuro della linea,
con riferimento soprattutto al ruolo di Atac.
77
COMMISSIONE VII- Sanità, politiche sociali, integrazione sociosanitaria, welfare
Presidente: Giuseppe Simeone (FI)
Seduta n. 11 del 3 dicembre 2018 Odg: Proposta di deliberazione consiliare n. 12 del 2018
concernente "Approvazione del piano sociale regionale denominato 'Prendersi cura, un bene comune'" (esame emendamenti).
Seduta n. 12 del 4 dicembre 2018
Odg: Proposta di deliberazione consiliare n. 12 del 2018 concernente "Approvazione del piano sociale regionale
denominato 'Prendersi cura, un bene comune'" (esame emendamenti).
SINTESI Ai sensi della L.R. n. 11/2016, il Consiglio regionale
approva il Piano sociale regionale a seguito di una
deliberazione adottata dalla Giunta regionale. Il Piano è
integrato con la programmazione in ambito sanitario ed
in materia educativa e formativa, del lavoro, culturale,
sportiva ed abitativa. Il principio guida è quello della
centralità della persona nella comunità; intorno ad essa
devono ruotare politiche, progettualità, servizi e
strutture specifiche. Inoltre, il Piano è orientato alla
costruzione di processi di programmazione più efficaci e
78
qualitativi nelle politiche sociali regionali nel loro
complesso.
COMUNICATO UFFICIO STAMPA DEL CONSIGLIO
PIANO SOCIALE REGIONALE, PROSEGUE L'ESAME IN COMMISSIONE SETTIMA
04/12/2018 - Ventisei emendamenti approvati oggi, in
VII Commissione - Sanità, politiche sociali, integrazione
sociosanitaria, welfare, presieduta da Giuseppe
Simeone, alla proposta di deliberazione consiliare n. 12
del 2018, concernente "Approvazione del piano sociale
regionale denominato 'Prendersi cura, un bene
comune'": vanno ad aggiungersi ai 55 approvati nella
seduta di ieri, in modo tale che residuino ormai alla
conclusione del lavoro della commissione circa 120
emendamenti ancora.
I pacchetti più consistenti degli emendamenti approvati
oggi portano come prima firma quella del presidente
Simeone e quella di Davide Barillari del Movimento 5
stelle (dieci ciascuno); su cinque di questi (due di
Simeone e tre di Barillari) sono intervenute
riformulazioni dell’assessore Troncarelli, presente alla
seduta. Gli altri emendamenti portano come prima firma
quella di Marta Bonafoni della Lista Zingaretti, in
quattro casi, e quelle di Paolo Ciani del Centro solidale e
di Chiara Colosimo di Fratelli d’Italia (uno a testa).
In particolare, un emendamento formulato in corso di
seduta da Bonafoni ha assorbito ben sette emendamenti
preesistenti, di varia provenienza, andando a intervenire
sulle “Modalità di raccordo tra programmazione
79
regionale e locale” (punto G del piano) e segnatamente
sui Piani di zona, aggiungendo, tra le istituzioni
coinvolte ai fini della redazione di questi ultimi, varie
altri organismi quali il Garante delle persone sottoposte
a misure restrittive della libertà personale, gli istituti
penali e penitenziari, le direzioni sanitarie delle Rems,
gli uffici dell’esecuzione penale esterna, il Garante
dell’infanzia e le Università per favorire collaborazioni
fra le funzioni di assistenza e quelle di ricerca.
Sempre in questa parte del piano, a proposito del ciclo
programmatorio, un emendamento di Barillari che ha
ricevuto l'apprezzamento di Bonafoni e di Enrico
Panunzi (Partito democratico) ha aggiunto la previsione
della “reinternalizzazione” (compatibilmente con la
normativa vigente, come da riformulazione
dell’assessore) laddove già si prevedeva la
"stabilizzazione", sostenuta anche a mezzo di "strumenti
regionali", del "personale tecnico impegnato nei servizi".
Alla seduta erano presenti anche Sara Battisti, Michela
Califano e Marietta Tidei del Partito democratico e
Loreto Marcelli del Movimento 5 stelle.
Seduta n. 13 del 10 dicembre 2018 Odg: Proposta di deliberazione consiliare n. 12 del 4
giugno 2018 concernente "Approvazione del piano sociale regionale denominato 'Prendersi cura, un bene comune'" (esame emendamenti).
SINTESI (Vedi pagine precedenti)
80
COMUNICATO UFFICIO STAMPA DEL CONSIGLIO
PIANO SOCIALE, PROSEGUE IL LAVORO IN COMMISSIONE
10/12/2018 - Altri undici emendamenti approvati oggi,
in VII Commissione - Sanità, politiche sociali,
integrazione sociosanitaria, welfare, presieduta da
Giuseppe Simeone, alla proposta di deliberazione
consiliare n. 12 del 2018, concernente "Approvazione del
piano sociale regionale denominato 'Prendersi cura, un
bene comune'": alla conclusione del lavoro della
commissione mancano ancora poco più di 100
emendamenti, per i quali il presidente Simeone ha detto
di voler sfruttare una pausa dei lavori della
commissione Bilancio in corso in questi giorno.
Tre degli emendamenti approvati oggi portano la firma
di Davide Barillari e Loreto Marcelli del Movimento 5
stelle: uno di questi è stato però approvato come uscito
dalla riformulazione chiesta dall’assessore Alessandra
Troncarelli, assessore alle Politiche sociali e welfare,
presente alla seduta, e accettata dai proponenti. Un
altro pacchetto di emendamenti approvati oggi (cinque)
portava la firma della consigliera del Pd Marietta Tidei,
in assenza della quale sono stati fatti propri da Marta
Bonafoni della Lista Zingaretti: anche tra questi, uno è
stato riformulato dall’Assessore. Due emendamenti
approvati anche per Massimiliano Maselli di Noi con
l’Italia (erano stati accantonati nella seduta precedente e
sono stati votati oggi); uno infine a firma del presidente
Simeone, approvato come riformulato dall’assessore.
81
Gli emendamenti approvati oggi riguardavano i punti H
del Piano “Entità e modalità di finanziamento del
sistema integrato” ed I, “Innovazione”, ad eccezione di
quelli del consigliere Maselli, con i quali si è tornati
all’interno dei punti F, “Modalità di erogazione delle
prestazioni e condizioni di esigibilità” e G, “Modalità di
raccordo tra programmazione regionale e locale”, del
piano medesimo.
Erano presenti ai lavori oggi anche i consiglieri Sara
Battisti e Michela Di Biase del Partito democratico,
Paolo Ciani del Centro solidale, Chiara Colosimo di
Fratelli d’Italia.
Seduta n. 14 del 13 dicembre 2018 Odg: Proposta di deliberazione consiliare n. 12 del 4 giugno 2018 concernente "Approvazione del piano
sociale regionale denominato 'Prendersi cura, un bene comune'" (esame emendamenti).
SINTESI (Vedi pagine precedenti)
COMUNICATO UFFICIO STAMPA DEL CONSIGLIO
PIANO SOCIALE INTEGRATO, TERMINATO L'ESAME DEGLI EMENDAMENTI
13/12/2018 - La settima commissione consiliare
permanente, Sanità, politiche sociali, integrazione
sociosanitaria, welfare, presieduta da Giuseppe Simeone
(FI), ha concluso l’esame degli emendamenti alla
proposta di deliberazione consiliare n. 12 del 2018,
concernente "Approvazione del piano sociale regionale
denominato 'Prendersi cura, un bene comune".
82
Alla presenza dell'assessore al ramo, Alessandra
Troncarelli, oggi ne sono stati approvati una quarantina,
tra i quali numerosi dei consiglieri Davide Barillari e
Loreto Marcelli del Movimento 5 stelle, della consigliera
Marta Bonafoni della Lista Zingaretti, del consigliere
Massimiliano Maselli di Noi con l’Italia, del consigliere
Paolo Ciani del Centro solidale e dello stesso presidente
Simeone. Il testo emendato dovrà ora essere inviato alla
commissione Bilancio per il parere di competenza.
Seduta n. 15 del 21 dicembre 2018 Odg: schema di deliberazione n. 32, concernente:
"Attuazione art. 74 della legge regionale n. 7 del 22 ottobre 2018 "Disposizioni per la semplificazione e lo sviluppo regionale", Adozione del regolamento per la
disciplina degli interventi a sostegno delle famiglie dei minori in età evolutiva prescolare nello spettro autistico"
SINTESI
Il D.P.C.M. del 14 febbraio 2001 stabilisce che
l’assistenza socio-sanitaria sia prestata a persone con
bisogni di salute che richiedono prestazioni sanitarie e
azioni di protezione sociale, anche di lungo periodo sulla
base di progetti personalizzati di assistenza redatti sula
scorta di valutazioni multidimensionali e demanda alle
Regioni la disciplina inerente le modalità e i criteri di
definizione dei progetti assistenziali personalizzati.
COMUNICATO UFFICIO STAMPA DEL CONSIGLIO
AUTISMO, VIA LIBERA IN COMMISSIONE SANITÀ A REGOLAMENTO PER SOSTEGNO A FAMIGLIE E ALBO TERAPISTI
21/12/2018 - La commissione Sanità, politiche sociali,
integrazione sociosanitaria, welfare, presieduta da
83
Giuseppe Simeone (FI), ha dato oggi parere favorevole
con osservazioni allo schema di deliberazione di Giunta
n. 32, contenente il Regolamento per la disciplina degli
interventi a sostegno delle famiglie dei minori in età
evolutiva prescolare nello spettro autistico, in attuazione
dell’articolo 74 della legge regionale n. 7 del 22 ottobre
2018 “Disposizioni per la semplificazione e lo sviluppo
regionale”.
Nel presentare il provvedimento, il presidente Simeone
ne ha spiegato sia la genesi sia la necessità di
approvarlo entro il 31 dicembre 2018, per non perdere
lo stanziamento di un milione di euro previsto per l’anno
in corso (le risorse complessive ammontano a 3 milioni
di euro, un milione per ciascuna annualità del triennio
2018-2020). Per quanto riguarda le motivazioni,
Simeone ha detto che la delibera dà attuazione
all’articolo 74 della legge regionale 7/2018, introdotto
con un emendamento della consigliera Chiara Colosimo
(FdI). Tale articolo prevede, infatti, che “la Regione,
nell’ambito delle iniziative volte alla tutela della salute,
con specifico riferimento ai minori in età evolutiva
prescolare nello spettro autistico, individua nelle linee
guida per il trattamento dei disturbi dello spettro
autistico nei bambini e negli adolescenti i programmi
psicologici e comportamentali strutturati e gli altri
trattamenti con evidenza scientifica riconosciuta mirati
a modificare i comportamenti del bambino per favorire
un migliore adattamento alla vita quotidiana”.
84
Nello stesso articolo della legge è stato previsto un
regolamento attuativo della Giunta regionale per
disciplinare:
a) l’istituzione di un albo dei terapisti riconosciuti,
aperto con riconoscimento annuale a decorrere
dall’anno 2018;
b) le modalità per sostenere le famiglie dei minori, con
priorità per quelle con un numero di figli nello spettro
superiore ad uno e con un ISEE inferiore o pari a 8 mila
euro;
c) le modalità per la formazione specifica indicata per i
pediatri e gli insegnanti di sostegno.
Il regolamento è stato illustrato oggi in settima
commissione dall’assessora regionale Alessandra
Troncarelli, titolare delle deleghe “Politiche Sociali,
Welfare ed Enti Locali”, e ha ottenuto parere favorevole
all’unanimità con 6 osservazioni votate dalla
commissione, 5 della stessa Chiara Colosimo e una del
consigliere Paolo Ciani (Centro solidale). Lo schema di
delibera torna ora in Giunta regionale per l’approvazione
definitiva.
Presenti alla seduta, oltre a Simeone, Colosimo e Ciani, i
consiglieri: Michela Califano, Marta Leonori, Emiliano
Minnucci, Enrico Panunzi (tutti del Pd); Marta Bonafoni
(Lista civica Zingaretti); Daniele Giannini (Lega); Davide
Barillari e Loreto Marcelli del Movimento 5 stelle.
Seduta n. 16 del 10 gennaio 2019 Odg: Proposta di deliberazione consiliare n. 12 del 4
giugno 2018 concernente "Approvazione del piano
85
sociale regionale denominato 'Prendersi cura, un bene comune'" (votazione finale).
SINTESI (Vedi pagine precedenti)
COMUNICATO UFFICIO STAMPA DEL CONSIGLIO
COMMISSIONE SETTIMA, OK AL NUOVO PIANO SOCIALE
10/01/2019 - La settima commissione consiliare
permanente, Sanità, politiche sociali, integrazione
sociosanitaria, welfare, presieduta da Giuseppe Simeone
(FI), ha dato via libera oggi alla proposta di deliberazione
consiliare n. 12 del 4 giugno 2018, concernente:
"Approvazione del Piano sociale regionale denominato
"Prendersi cura, un bene comune". L’atto va ora in Aula
per l’approvazione definitiva da parte del Consiglio
regionale del Lazio. La votazione ha dato esito positivo a
maggioranza, con l’astensione delle opposizioni, alla
presenza dell’assessore alle Politiche sociali e welfare
Alessandra Troncarelli, che ha ringraziato la
commissione per il lavoro fatto sul provvedimento.
La votazione finale è stata preceduta dalla votazione del
titolo del provvedimento e da quella dell’emendamento
presentato dall’assessore al Bilancio Alessandra Sartore
e approvato ieri in quarta commissione Bilancio,
programmazione economico-finanziaria, partecipazioni
regionali, federalismo fiscale, demanio e patrimonio,
presieduta da Marco Vincenzi (Pd). Quest’ultimo ha
riferito oggi che la quarta commissione aveva dato
parere favorevole alla proposta di deliberazione
consiliare in modo subordinato all’accoglimento
86
dell’emendamento riguardante il capitolo “Risorse”, con
il quale si aggiornano al bilancio vigente i dati del piano
sociale relativi alle risorse finanziarie per l’attuazione,
con il risultato che “nel triennio 2019-2021 – aveva
spiegato ieri Sartore con soddisfazione - saranno
impiegati 550 milioni di euro oltre a 132 milioni di fondi
europei del Por Fse”.
A dare inizio ai lavori sul piano sociale era stata lo
scorso 8 ottobre con la presentazione del provvedimento
ai membri della commissione l’assessore Troncarelli, la
quale aveva ricordato che il piano all’esame, redatto in
base alle disposizioni della legge regionale 11/2016,
“Sistema integrato dei beni e dei servizi sociali della
Regione Lazio”, è quello adottato dalla Giunta nella
scorsa legislatura (il 26 aprile 2017) e ora riproposto
all’esame del Consiglio. “Al centro del piano c’è l’essere
umano – aveva spiegato Troncarelli -, inteso come
persona che si affaccia alle prestazioni sociali e come
persona titolare di specifici diritti.”. Priorità per
l’assistenza domiciliare, anche dando sostegno ai
cosiddetti “caregiver“, vale a dire a tutti i familiari che
assistono un loro congiunto ammalato e/o disabile, ma
anche, tra gli altri interventi elencati dall’assessore che
la Regione Lazio intende attuare: il sostegno alla
genitorialità, innanzi tutto con l’abbattimento delle rette
degli asili nido; la co-progettualità con le aziende del
Terzo settore; il rafforzamento delle politiche giovanili; il
potenziamento dei Punti unici di accesso (Pua) alle
prestazioni socio-sanitarie e della governance del
sistema integrato.
87
Dopo una serie di audizioni, iniziate il 15 ottobre 2018
con il Garante dell'infanzia e dell'adolescenza, Jacopo
Marzetti, la presidente della Consulta regionale per la
salute mentale, Daniela Pezzi, i vicepresidenti della
Consulta regionale per la disabilità e l'handicap, Guido
Trinchieri e Donatella Palumbo, il vicesegretario
generale Anci Lazio, Giuseppe De Righi, il 27 novembre
era iniziato l’esame delle proposte emendative al piano
con l’ ok a 24 richieste di modifica del testo, relative una
all’introduzione, le altre alle parti A (Obiettivi) e B (Stati
di bisogno, miglioramenti dei servizi e azioni prioritarie)
del Piano. Il lavoro era proseguito il 3 e 4 dicembre poi,
con altri 55 e 26 emendamenti rispettivamente
approvati nei due giorni. Il 10 dicembre altri undici
emendamenti approvati andavano ad intervenire sui
punti H del Piano, “Entità e modalità di finanziamento
del sistema integrato”, ed I, “Innovazione”, ma anche sui
punti F, “Modalità di erogazione delle prestazioni e
condizioni di esigibilità” e G, “Modalità di raccordo tra
programmazione regionale e locale”. L’esame degli
emendamenti si era concluso il 13 dicembre con
l’approvazione di altri 40 circa.
Alla seduta di oggi erano presenti anche i consiglieri
Sara Battisti, Salvatore La Penna e Marta Leonori del
Partito democratico; Davide Barillari e Loreto Marcelli
del Movimento 5 stelle; Marta Bonafoni della Lista
Zingaretti, Chiara Colosimo di Fratelli d’Italia e Daniele
Giannini della Lega.
88
Audizione n. 30 del 28 gennaio 2019 Odg: Audizione richiesta da Cgil, Cisl e Uil, sulle
problematiche del Policlinico Umberto I.
Audizione n. 31 del 28 gennaio 2019
Odg: Audizione sulla Casa di cura "Villa Gioia" di Sora.
SINTESI 1 - Il Policlinico Umberto I, il terzo ospedale d’Italia per
dimensioni, da oltre un ventennio si avvale della
cooperativa Osa (circa 700 dipendenti) per i servizi
infermieristici e ausiliari. Ora con l’indizione dei
concorsi, si profila la possibilità che non tutti i
dipendenti possano risultare idonei in graduatoria. Il
posto di lavoro è a rischio e i sindacati si sono
mobilitati.
2 - Villa Gioia negli ultimi anni è passata da 62 posti
letto a 40 e quindi a 18, nel 2009, con in aggiunta 4 di
day surgery polispecialistico (dedicati alla chirurgia
generale) la Regione ha stabilito che questi 4 posti
debbano essere di carattere mono-specialistico e
dedicati alla chirurgia generale. Ciò mette a rischio
l’attività della piccola struttura (un tempo specializzata
in urologia e ginecologia) che non può 18 posti con la
chirurgia generale. I 120 posti di lavoro della Villa Gioia
sono a rischio.
COMUNICATO UFFICIO STAMPA DEL CONSIGLIO
AUDIZIONI IN COMMISSIONE SANITÀ SU UMBERTO I
E "VILLA GIOIA" 28/01/2019 - La VII commissione, Sanità, politiche
sociali, integrazione sociosanitaria, welfare, presieduta
89
da Giuseppe Simeone (FI), si è riunita oggi per ascoltare
i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil, sulle problematiche
del Policlinico Umberto I. Nel corso dell’audizione è stato
ascoltato anche il direttore generale Vincenzo Panella.
Come ha spiegato il segretario della Cisl funzione
pubblica del Lazio, Roberto Cherchia, ci sono problemi
per la collocazione in servizio di tutti i dipendenti della
cooperativa OSA che fornisce personale sanitario al
policlinico da circa 15 anni.
Con la nuova stagione dei concorsi, si profila la
possibilità che non tutti i dipendenti riescano risultare
idonei nelle graduatorie dei concorsi. La conseguenza è
il rischio che si disperdano diverse professionalità
maturate negli anni. Come ha ricordato anche Sandro
Bernardini, Uil Fpl, una cinquantina di dipendenti della
cooperativa dovrebbero uscire, ma secondo gli accordi
dovrebbero essere ricollocati in altri appalti della
cooperativa stessa. Bernardini ha ricordato anche le
differenze di trattamento tra personale dell’università,
della sanità regionale e della cooperativa. Il direttore
generale Panella ha ricostruito le vicende degli ultimi
anni, ricordando il blocco del turnover, dovuto al
commissariamento, che ha portato alla esternalizzazione
del personale attraverso l’affidamento della fornitura di
personale e servizi alla cooperativa OSA. Con il concorso
per 40 infermieri di tre anni fa (per il quale furono state
presentate 20.000 domande), è stata stilata una
graduatoria di 800 idonei dalla quale possono attingere
tutte le aziende sanitarie del Lazio.
90
E’ poi intervenuta la sentenza del 24 ottobre 2017, con
la quale il Tribunale Civile di Roma ha disposto la
nullità del rapporto contrattuale tra società cooperativa
OSA e l’azienda policlinico Umberto I e la sentenza del
30 ottobre 2018 del Tar del Lazio per l’annullamento
della procedura aperta per l’acquisizione di “servizi
infermieristici e ausiliari di supporto all’attività
sanitaria”. Regione Lazio, Policlinico Umberto primo e
sindacati hanno sottoscritto lo scorso 21 gennaio un
accordo, con il quale “tenuto conto della complessità e
della primaria importanza dell’A.O.U. policlinico
Umberto I nell’ambito della rete dell’emergenza e,
complessivamente, in tutta la rete ospedaliera regionale,
le parti concordano sulla necessità di ricercare soluzioni
al fine di evitare problematiche occupazionali per i
dipendenti della Coop Osa, attualmente impegnati nei
servizi infermieristici e ausiliari presso il policlinico da
circa 15 anni e i prevedibili disagi per la funzionalità
della struttura ospedaliera nella risposta di salute per i
cittadini”.
Tema giunto all’attenzione della commissione sanità:
l’esigenza di norme che consentano a tutti coloro che
abbiano maturato almeno tre anni di esperienza
lavorativa a qualsiasi titolo, prestata presso le aziende
del servizio sanitario regionale, di non essere sottoposti
alle eventuali fasi preselettive nei concorsi pubblici che
sono volte a ridurre il numero dei partecipanti alle fasi
concorsuali vere e proprie. Su questo punto è
intervenuta la consigliera Marta Bonafoni (Lista
Zingaretti) la quale pur ricordando il dato positivo del
ritorno ai concorsi pubblici, ha evidenziato la necessità
91
di affrontare in sede legislative il tema delle preselezioni
del personale esternalizzato in servizio da molto tempo.
Nel corso dell’audizione sono intervenuti anche i
consiglieri Davide Barillari (M5s), Chiara Colosimo (FdI),
Rodolfo Lena (Pd).
Nella seconda audizione della giornata, si è parlato della
situazione della Casa di cura "Villa Gioia" di Sora. La
proprietà (avv. Valeria Scafi) ha ripercorso brevemente la
storia della struttura, passata da 62 posti letto a 40 e
quindi a 18, nel 2009, con in aggiunta 4 di day surgery
polispecialistico (assetto confermato nel 2013); con una
comunicazione del 28 novembre scorso, però, la Regione
ha stabilito che questi 4 posti debbano essere di
carattere mono-specialistico e dedicati alla chirurgia
generale. Con ciò si aggiunge al taglio dei posti, ha
spiegato la titolare, il venir meno della struttura alla sua
vocazione, che era l’urologia e la ginecologia, con gravi
ripercussioni sul numero dei pazienti. “Non si possono
coprire 18 posti con la chirurgia generale” nelle piccole
strutture, ha aggiunto il direttore sanitario Serafini, a
rischio di mettere in pericolo i 120 posti di lavoro della
Villa Gioia. Il legale della clinica, avv. Graziosi, si è
soffermato sulle caratteristiche della comunicazione
ricevuta dalla struttura, che, pur avendo l’aspetto
formale di una comunicazione di avvio del
procedimento, non ha avuto un seguito, da parte
regionale, con risposte alle richieste di chiarimenti
pervenute dalla clinica.
Da parte regionale, la dottoressa Russetti, dirigente Area
accreditamento e controlli, ha spiegato che la nota del
92
28 novembre ricevuta dalla struttura consegue a una
normativa nazionale, il DM 70, e che anche
l’accreditamento è collegato a una verifica dei requisiti; il
dirigente della rete ospedaliera specialistica Casertano
ha aggiunto che in base a direttive ministeriali non si
possono concludere accordi con strutture di piccole
dimensioni se non di tipo mono-specialistico; quando il
ministero ravvisa due tipi diversi di codici, produce delle
obiezioni scritte. Il dirigente ha anche detto però che è in
corso uno studio sulle piccole strutture che dovrebbe
concludersi a giorni e i cui dati potranno consentire
delle valutazioni e la ricerca di una soluzione anche per
questo caso.
“Cercare una soluzione che, senza venir meno alle
norme vigenti, consenta di tutelare i posti letto e di
conseguenza l’occupazione”: questo quanto ha chiesto ai
funzionari regionali il presidente Giuseppe Simeone;
anche Loreto Marcelli del Movimento 5 stelle si è detto
su questa linea di pensiero, mentre Pasquale Ciacciarelli
di Forza Italia ha aggiunto che la provincia di Frosinone
sta soffrendo molto dal punto di vista sanitario: il
rischio è quello che si vada a incrementare la mobilità
passiva verso altre regioni, non tutelando le strutture
esistenti.
Audizione n. 32 del 29 gennaio 2019 Odg: Audizione con l'associazione "Quelli che soffrono di nevralgia del trigemino"
93
SINTESI La nevralgia del trigemino è una sindrome cronica, un
disordine neuropatico che si manifesta con crisi di
dolore lancinante nelle aree del volto. Convivere con la
nevralgia del trigemino può essere difficile, soprattutto
se questa incide sulla qualità della vita: l'intensità con
cui si manifesta può essere invalidante e può anche
portare a depressione, con sentimenti di estrema
tristezza o disperazione che durano a lungo.
COMUNICATO UFFICIO STAMPA DEL CONSIGLIO
NEVRALGIA DEL TRIGEMINO, AUDIZIONE IN COMMISSIONE SANITÀ
29/01/2019 - Investire sulla ricerca, per arrivare a
conoscere meglio la patologia, ma soprattutto
riconoscere la nevralgia del trigemino come malattia
invalidante. Queste le richieste presentate oggi dal
gruppo Facebook “Quelli che soffrono della nevralgia del
trigemino” in commissione Sanità del Consiglio
regionale.
Si tratta di un gruppo di oltre mille persone, che
aderiscono da tutta Italia, che soffrono di questa
patologia, quasi sconosciuta, ma molto grave. Molte le
testimonianze portate: dolori fortissimi e continui,
scosse elettriche che attraversano il cervello, delle quali,
spesso, non si conosce bene neanche la causa, che
provocano perfino l’impossibilità di parlare e deglutire.
Si può affrontare con complessi interventi chirurgici,
spesso non risolutivi e con farmaci antiepilettici,
antidepressivi e antidolorifici che però attenuano
94
soltanto i sintomi, senza garantire una cura vera e
propria.
Per la Regione è intervenuto Gianni Vicario, della
direzione Salute, che ha assicurato l’impegno della
struttura nei confronti del ministero, in sede di
Conferenza Stato-Regioni e nei vari tavoli tecnici, per
sostenere l’istanza dei malati. In secondo luogo la
Regione si attiverà nei confronti della rete per la terapia
del dolore per capire come si può intervenire con più
efficacia e verso università, centri di ricerca e case
farmaceutiche per cercare di aumentare le attività di
ricerca.
Il presidente della commissione, Giuseppe Simeone (FI)
e il consigliere Paolo Ciani (Centro solidale) hanno
garantito che continueranno a seguire con attenzione la
situazione. Simeone, in particolare, ha annunciato la
presentazione di un ordine del giorno in aula, che
raccolga le richieste dei malati, in maniera da
coinvolgere l’intero Consiglio regionale.
95
COMMISSIONE VIII - Agricoltura, ambiente
Presidente: Valerio Novelli (M5s)
Seduta n. 15 del 3 dicembre 2018 Seduta congiunta con la XII commissione.
Odg: Risoluzione concernente Servizio idrico integrato. Legge regionale Lazio del 4 aprile 2014 n. 5 e ss.mm.ii.,
"Tutela, governo e gestione pubblica delle acque". Proposta di legge nazionale n. 52 del marzo 2018,
"Disposizioni in materia di gestione pubblica e partecipativa del ciclo integrale delle acque" - Istituzione dei Bacini Idrografici - Moratoria nei confronti dei
comuni efficienti ricadenti in Ato 1 e Ato 2 che ancora non hanno trasferito il servizio al soggetto gestore d'ambito (Stat. artt. 30 comma 2, 33 comma 4).
SINTESI
I servizi idrici sono organizzati sulla base degli ambiti
territoriali ottimali definiti dalle regioni in attuazione
della legge 5 gennaio 1994, n. 36. Le regioni possono
modificare le delimitazioni degli ambiti territoriali
ottimali per migliorare la gestione del servizio idrico
integrato, assicurandone comunque lo svolgimento
secondo criteri di efficienza, efficacia ed economicità, nel
rispetto, in particolare, dei seguenti principi:
a) unità del bacino idrografico o del sub-bacino o dei
bacini idrografici contigui, tenuto conto dei piani di
bacino, nonché della localizzazione delle risorse e dei
96
loro vincoli di destinazione, anche derivanti da
consuetudine, in favore dei centri abitati interessati;
b) unicità della gestione e, comunque, superamento
della frammentazione verticale delle gestioni;
c) adeguatezza delle dimensioni gestionali, definita sulla
base di parametri fisici, demografici, tecnici.
COMUNICATO UFFICIO STAMPA DEL CONSIGLIO SERVIZIO IDRICO INTEGRATO, VIII E XII
COMMISSIONE NON VOTANO LA RISOLUZIONE SUI COMUNI INADEMPIENTI
03/12/2018 - L’ottava commissione (Agricoltura,
ambiente) e la dodicesima (Tutela del territorio) del
Consiglio regionale del Lazio, hanno deciso oggi di non
votare la Risoluzione sul Servizio idrico integrato,
presentata nei giorni scorsi, che chiedeva vari impegni
alla Giunta regionale, tra cui quello di concedere una
moratoria “nei confronti dei comuni efficienti ricadenti
in Ato 1 e Ato 2 che ancora non hanno trasferito il
servizio al soggetto gestore d'ambito”.
La decisione è stata presa dopo aver ascoltato la
relazione dell’assessore regionale ai Lavori Pubblici e
Tutela del Territorio, Mobilità, Mauro Alessandri, il
quale – in sintesi – ha spiegato che la Giunta ha già
fatto tutto quello che poteva fare rispetto ad alcuni
impegni richiesti, mentre non può impegnarsi su
questioni che riguardano altre istituzioni. L’assessore,
infatti, ha ricordato che i comuni inadempienti rispetto
alla legge nazionale hanno perso i ricorsi dinanzi al Tar
e al Consiglio di Stato e che il Ministero dell’Ambiente
ha più volte sollecitato la Regione Lazio a esercitare i
97
poteri sostitutivi. A tal proposito, Alessandri ha
distribuito ai consiglieri regionali l’ultima lettera del
Ministero – del 16 novembre scorso – con la quale viene
richiesto alla Regione di “relazionare sullo stato di
attuazione del Servizio idrico integrato – si legge nella
missiva – e sul persistere di eventuali impedimenti e
criticità che ne ostacolino la piena operatività in tutti gli
ambiti territoriali. Si richiede un riscontro entro il 15
dicembre p.v.”.
Secondo Roberta Angelilli (Lazio 2018), la lettera
ministeriale non ha un carattere perentorio, ma è solo
una richiesta di ricognizione. La consigliera ha poi fatto
cenno alla “evoluzione normativa nazionale su questo
tema, per cui si può chiedere – ha detto – una sorta di
sospensiva tecnica rispetto all’obbligo per i comuni di
aderire a un ambito territoriale ottimale e avviare un
tavolo di interlocuzione tecnica tra tutti i soggetti
interessati. Nessuno dei comuni vuole trovarsi in una
situazione fuorilegge – ha aggiunto Angelilli – però ci
sono delle metodologie virtuose sul territorio e ci sono
ancora gli spazi per trovare una soluzione diplomatica”.
L’assessore Alessandri ha ribadito più volte, durante i
suoi interventi, che il contesto normativo in vigore (“al di
là delle evoluzioni in atto”) non consente alla Regione di
derogare all’obbligo previsto dalla legge 164 del 2014 e
cioè che i comuni devono obbligatoriamente aderire a un
Ato. Anzi, “tale trasferimento era da attuare entro 60
giorni dall’entrata in vigore della legge di quattro anni fa
e, in caso contrario, imponeva alla Regione di esercitare
i poteri sostitutivi. Nel frattempo – ha aggiunto
98
Alessandri – ci sono stati anche due pronunciamenti
della giustizia amministrativa che hanno respinto i
ricorsi degli enti locali. Nonostante ciò, la Giunta
regionale, con una delibera del maggio 2018, ha preso
sei mesi di tempo per approfondire la questione,
attraverso un tavolo istituzionale con gli enti locali”.
L’assessore ha spiegato che a novembre la Giunta ha
prorogato di altri sei mesi la “diffida” ai comuni, proprio
per dare più tempo agli stessi di aderire al tavolo e,
contestualmente, per verificare l’esito dell’iter legislativo
nazionale, ma la risposta del Ministero è stata la lettera
del 16 novembre. “Io non sono insensibile a questa
risoluzione – ha concluso Alessandri – tant’è vero che la
metà delle cose richieste le abbiamo già fatte. Ho detto
ai comuni di scriverci per rappresentare con cura le loro
ragioni, noi garantiamo un supplemento di riflessione e
non eserciteremo immediatamente i poteri sostitutivi.
Ma il tema resta ineludibile e non è nelle nostre potestà
concedere una sospensiva ai comuni inadempienti
perché il termine è fissato dal legislatore nazionale”.
Emiliano Minnucci (Pd), nel condividere la linea
dell’assessore Alessandri, ha detto che non basta la
volontà generica di una risoluzione perché occorre agire
nell’ambito delle leggi esistenti e ha chiesto un’audizione
specifica sulla proposta di legge nazionale in discussione
in Parlamento. Richiesta condivisa anche da Roberta
Angelilli. Silvia Blasi (M5s) ha sottolineato che “è vero
che la Regione Lazio deve adempiere a una legge
nazionale, ma dall’altra parte è bene ricordare che esiste
anche la legge regionale n. 5 del 2014 che non è mai
stata resa operativa dalla Giunta. Anche quella legge
99
prevedeva degli obblighi – ha spiegato Blasi – che erano
la determinazione degli ambiti di bacino idrografico e la
definizione di una convenzione di cooperazione tipo da
proporre ai Comuni”. Su questo punto, Fabio Refrigeri
(Pd) ha ricordato che la legge 5/2014 fu impugnata dal
Governo e cambiata dal Consiglio regionale, proprio per
evitare la “competizione tra le due normative, pur
cercando di venire incontro alle esigenze dei territori”.
Il presidente della dodicesima commissione, Sergio
Pirozzi (Pirozzi presidente), ha sottolineato che “c’è un
gruppo di comuni che stanno resistendo a diffide e a
provvedimenti normativi perché ritengono, supportati
dai fatti, che ci sono dei risultati virtuosi nella loro
gestione del servizio idrico. Questo zoccolo duro è
rimasto perché ha delle particolarità che altri non hanno
e sarebbe il caso di portare all’attenzione del Governo le
motivazioni forti e le istanze che hanno spinto questi
comuni a resistere dal 1994, sperando che questa
specificità possa trovare sbocco all’interno della nuova
legge che si sta facendo, per creare i presupposti
giuridici e amministrativi per far stare tranquilli la
Regione e i sindaci”, ha detto. Sia Pirozzi che il
presidente dell’ottava commissione, Valerio Novelli
(M5s), hanno accolto la richiesta di convocare
un’audizione congiunta specifica sull’evoluzione
normativa nazionale con i relatori della proposta di
legge.
100
Audizione n. 4 del 6 dicembre 2018 Audizione congiunta con la X Commissione
Odg: il grave inquinamento nella Valle del Sacco. Invitati: il Comune di Ceccano, il Consorzio ASI di
Ceccano, i delegati della Provincia di Frosinone.
SINTESI (Per sintesi e resoconto vedi Commissione X)
COMUNICATO UFFICIO STAMPA DEL CONSIGLIO
VALLE DEL SACCO, AUDIZIONE CONGIUNTA IN CONSIGLIO SULL'INQUINAMENTO
06/12/2018 - Le problematiche ambientali della Valle
del Sacco sono state esposte in tutta la loro gravità in
una audizione congiunta delle commissioni ottava e
decima, presiedute da Valerio Novelli e Marco
Cacciatore, del Consiglio regionale. L'inquinamento, che
risale agli anni ‘80, dell'area, ha assunto di recente un
aspetto ancora peggiore in conseguenza del processo di
deindustrializzazione che fa sì che alcuni siti ex
industriali siano diventati di fatto delle discariche. E’
emerso anche dall’audizione, in cui è stato ricordato
l’emendamento al Defr approvato ieri sull’argomento e il
Consiglio straordinario richiesto su questo tema, che
proprio oggi l’assessorato è convocato ad una riunione
presso il ministero dell’ambiente e si potrebbero avere
novità in merito a un eventuale accordo di programma
sul tema.
In apertura, Giancarlo Righini di Fratelli d’Italia ha
introdotto, su invito del presidente Novelli, l'audizione,
ricordando l'approvazione sul tema di un emendamento
al Defr ieri e che sono disponibili 46 mln per intervenire.
101
Le sanzioni, da un lato, e la bonifica dell’area, dall’altro,
devono andare di pari passo, secondo Righini. Il sindaco
di Ceccano Roberto Caligiore ha portato poi il “grido di
aiuto” della sua comunità, ricordando i recenti episodi
che hanno dato rilevanza al fenomeno di lunga data
dello sversamento nel fiume Sacco di residui di
lavorazione industriale. “Presenza di pesticidi” rilevata
nel fiume da indagini Ispra e “alta incidenza tumorale”
sono le caratteristiche più inquietanti della situazione di
un fiume, che attraversa il comune di Ceccano, che a
tale scopo ha richiesto in una delibera lo stato di
calamità, su cui si richiama l’attenzione della Regione,
ha proseguito il sindaco, che è giunto fino ad invocare
l’intervento dell’esercito, se necessario. Otto i siti da
bonificare in provincia di Frosinone, ha ricordato il
consigliere provinciale Germano Caperna, che,
accompagnato dall’ing. Vona della polizia provinciale, ha
denunciato le difficoltà della Provincia, ormai privata di
personale dai recenti travasi in favore di altri enti in
conseguenza della Del Rio, di operare in modo efficace.
Quindi, Francesco De Angelis, presidente del consorzio
Asi per lo sviluppo industriale di Frosinone, che gestisce
il depuratore di Ceccano, ha ricordato l'investimento di
quattro milioni di euro, di cui un milione derivante da
accensione di mutuo, per l’impianto. In effetti
l’installazione di centraline avvenuta di recente ha
consentito di “individuare alcune responsabilità” della
situazione, ha detto De Angelis. L' ing. Flaminia Tosini
della Direzione regionale ha aggiunto al quadro descritto
dagli intervenuti il problema della qualità dell'aria, ma
ha anche detto che il Ministero è stato molto in ritardo
102
nel muoversi su questo tema: l'area era stata infatti
declassata come oggetto di bonifica, prima che un
ricorso al Tar sul tema desse ragione alla Regione. Come
precisato ancora dalla direzione, con il dott. Monaco, in
assenza di un accordo di programma la Regione non ha
di fatto competenze, secondo il testo unico ambientale,
ma proprio oggi in una riunione presso il Ministero
dell’Ambiente si dovrebbe fare un passo in questo senso.
Sul contratto di fiume, poi, sono i diciannove comuni
interessati, il cui capofila è Ceccano, a doversi attivare,
hanno aggiunto i funzionari regionali.
Tra i consiglieri, Angelo Tripodi (Lega) ha ravvisato
un'inerzia della Regione in questi anni, mentre Loreto
Marcelli del Movimento 5 stelle ha detto di aver
constatato di persona, recentemente, il grave degrado
della qualità dell'aria nella zona. Pasquale Ciacciarelli di
Forza Italia ha ricordato come uno dei problemi sia
quello di non poter rintracciare i titolari di siti aziendali
abbandonati; a suo avviso, l’utilizzo delle risorse
disponibili deve essere sottoposto a un termine per
costringere gli enti ad impiegarle.
La difficoltà di Arpa, secondo Gaia Pernarella del M5s, è
risalire dai tipi di prodotti industriali utilizzati alle
aziende che li utilizzano e per questo le indagini vanno a
rilento. I depuratori assorbono tante risorse perché
“sono indietro a livello tecnico”, ha aggiunto Pernarella.
Per Mauro Buschini del Partito democratico serve un
“tavolo tecnico” per coordinare il regime dei controlli
nell'area evitando la sovrapposizione dei livelli
istituzionali; ma, a suo avviso, anche mettere in
103
funzione il depuratore di Anagni sarebbe fondamentale.
Cacciatore ha ricordato l'importanza della pianificazione
sia a livello ambientale, con il piano sui rifiuti, che a
livello urbanistico, con un vero e proprio vincolo da
inserire a favore delle aree degradate. Infine, Novelli ha
invitato i membri delle due commissioni a lavorare su
un documento comune in vista del prossimo Consiglio
straordinario sul tema.
Presenti all'audizione anche le consigliere Sara Battisti
(Pd), Chiara Colosimo (Fratelli d’Italia) e Roberta
Lombardi (M5s).
Seduta N. 16 dell’11 gennaio 2019
Odg: SD n. 35 R.U. Reg. Lazio 0831372 Proposta n.21567 del 18.12.2018 decisione n.58//2018 art. 11 della Legge regionale 10 agosto 2016 n.12 "Approvazione
dello Statuto tipo dei consorzi di bonifica".
SINTESI
Legge regionale 10 agosto 2016 n.12 prevede l’estinzione
degli attuali dieci Consorzi di bonifica alla data di
pubblicazione della delibera di giunta regionale di
approvazione dei progetti di fusione, con la contestuale
istituzione dei nuovi quattro Consorzi di bonifica “Lazio
Nord”, “Litorale Nord”, “Lazio Sud Ovest” e “Lazio Sud
Est”. Ai sensi della L.R. 12/2016, il presidente della
Regione nomina un Commissario straordinario e due
sub Commissari per i Consorzi di bonifica oggetto di
fusione.
104
COMUNICATO UFFICIO STAMPA DEL CONSIGLIO
CONSORZI DI BONIFICA, AGGIORNATI I LAVORI SULLO SCHEMA DI DECRETO
11/01/2019 - La necessità di un approfondimento è la
principale istanza che si è palesata oggi nella seduta
della commissione ottava Agricoltura e ambiente,
presieduta da Valerio Novelli, a proposito dello Schema
di decreto n. 35 “Articolo n. 11 della Legge regionale 10
agosto 2016, n. 12 - Approvazione dello Statuto Tipo dei
consorzi di bonifica”. La riduzione a quattro dei consorzi
di bonifica operata dalla legge 12 ha reso necessario
riformulare gli statuti degli stessi, come ha ricordato
nella sua breve relazione l’assessore Enrica Onorati, che
ha ricordato anche la legge di stabilità regionale nel
frattempo approvata in Consiglio.
Gli interventi dei consiglieri presenti, pur con varie
sfumature, si sono orientati quasi subito però sulla
richiesta di qualche giorno di approfondimento dell’atto
al fine di poter formulare osservazioni a loro volta.
Diversa l’idea di Silvia Blasi del Movimento 5 stelle, che
ha detto di ritenere necessario anche un ciclo di
audizioni; ma la maggior parte dei commissari sia di
maggioranza che di opposizione hanno rilevato anche
una certa urgenza dell’approvazione di questo
provvedimento, che sarebbe inevitabilmente
compromessa, a loro dire, dal far precedere le audizioni
all’approvazione.
Il presidente Novelli si è infine risolto in favore di un
aggiornamento dei lavori, ricordando altresì che per
105
quanto riguarda l’altro punto all’ordine del giorno di
oggi, lo SD n. 34 “Approvazione linee programmatiche
per le azioni strategiche finalizzate al rilancio e alla
riqualificazione del settore estrattivo - Legge regionale
22 ottobre 2018 n. 7, articolo 31”, è necessario
affrontarlo congiuntamente con la commissione
Undicesima.
Presenti alla seduta anche i consiglieri Giuseppe
Cangemi ed Enrico Cavallari (ambedue del Gruppo
misto), Laura Cartaginese e Giuseppe Simeone
(entrambi di Forza Italia), Daniele Ognibene (Liberi e
uguali Lazio), Eugenio Patanè (Partito democratico),
Gianluca Quadrana (Lista Zingaretti).
Seduta - Audizione n. 18 del 17 gennaio 2019 Odg: SD n. 35 R.U. Reg. Lazio 0831372 Proposta
n.21567 del 18.12.2018 decisione n.58//2018 art. 11 della Legge regionale 10 agosto 2016 n.12 "Approvazione dello Statuto tipo dei consorzi di bonifica".
2. ore 16.30 audizione del presidente dell'Arsial
SINTESI (Vedi pagine precedenti)
Seduta n. 7 del 17 gennaio 2019 Commissione congiunta con la VII Commissione
Odg: analisi ai sensi dell'art. 111 e 113 del Regolamento
dei lavori del Consiglio regionale del voto del Consiglio comunale di Civitavecchia n.1 del 6 agosto 2018 la deliberazione del Consiglio comunale di Civitavecchia
n.5 del 16 febbraio 2016 concernente: Deliberazione del Consiglio regionale n. 66 del 10 dicembre 2009 "Piano di risanamento della qualità dell'aria - Richiesta
inserimento di ulteriori misure ed interventi atti a prevenire o limitare le emissioni in atmosfera prodotte
106
dalle navi dell'ormeggio del D.Lgs n.155 del 2010 , art. 11 comma 1, lettera l".
SINTESI Il Comune di Civitavecchia ha richiesto di inserire nel
Piano Regionale di risanamento della qualità dell’aria,
misure ed interventi atti a prevenire o limitare le
emissioni in atmosfera prodotte dalle navi all’ormeggio
nel porto di Civitavecchia. In casi come questo, il
regolamento del Consiglio regionale prevede che tale
richiesta sia inserita nei lavori d’aula. Un’indagine rileva
che entro i 500 metri dal porto è stato registrato
l’aumento di tumori delle vie respiratorie pari al 31%.
L’amministrazione comunale di fissare limiti di
emissioni al camino delle singole navi e misurare i fumi
di scarico. Richiesto anche l’utilizzo di combustibili con
zolfo inferiore o pari a 0,10%,
COMUNICATI UFFICIO STAMPA DEL CONSIGLIO OK IN COMMISSIONE AGRICOLTURA A STATUTO TIPO
DEI CONSORZI DI BONIFICA
17/01/2019 - La commissione Agricoltura e ambiente,
presieduta da Valerio Novelli (M5s), ha dato parere
favorevole allo Schema di deliberazione n. 35 “Articolo n.
11 della Legge regionale 10 agosto 2016, n. 12 -
Approvazione dello Statuto Tipo dei consorzi di
bonifica”.
Con la riduzione da dieci a quattro dei consorzi di
bonifica (gli attuali Consorzio di bonifica Litorale Nord,
Lazio Nord, Lazio Sud Ovest e Lazio Sud Est) operata
dalla legge 12 del 2016 “Disposizioni per la
semplificazione, la competitività e lo sviluppo della
107
Regione”, si era infatti reso necessario riformulare gli
statuti degli stessi.
Lo Statuto Tipo, predisposto di concerto con i
commissari straordinari dei consorzi, reca norme
sull’organizzazione, il funzionamento e le modalità di
svolgimento delle elezioni.
L’assessore Enrica Onorati ha ringraziato Giuseppe
Simeone e Pasquale Ciacciarelli (entrambi di Forza
Italia) le osservazioni dei quali sono state integrate
all’interno dell’atto. In particolare, quelle di Simeone
riguardano il Consorzio Lazio Sud Ovest e tengono conto
delle due realtà che si sono fuse, Agro Pontino (Area
Latina) e Sud Pontino (Area Fondi). A seguito della legge
di stabilità 2019 (L.R. 13/2018) infatti, sono stati
introdotti elementi di specificità per il Sud Ovest. A
seguito di tali osservazioni, “lo statuto tipo – ha quindi
spiegato l’assessore – è stato pensato in maniera ancora
più organica, introducendo l’allegato A, valido per tutti i
consorzi, e l’allegato B, per il Sud Ovest”.
L’allegato B differisce in sostanza solo nei primi due
articoli, che richiamano appunto le due aree geografiche
funzionali distinte e la relativa allocazione delle risorse
stabilite dalla legge 13, nonché specifica all’art. 37 dello
Statuto la struttura organizzativa di tale ente che avrà
un direttore per ciascuna Area.
Quattro le osservazioni del consigliere Ciacciarelli
accolte, che riguardano, fra l’altro, cause di ineleggibilità
108
e incompatibilità e l’estensione a 12 ore quale lasso di
tempo per le votazioni dell’Assemblea dei consorziati.
E’ compito di tale assemblea eleggere il Consiglio di
Amministrazione, che si rinnova ogni cinque anni ed è
convocato non meno di quattro volte all’anno, costituito
da 13 membri. Spetta invece al Cda eleggere il
presidente, i due vice presidenti e due membri del
Comitato esecutivo, mentre spetta al Presidente della
Regione nominare il revisore unico dei conti, che resta
in carica tre anni rinnovabili una sola volta, e il suo
supplente. Fra gli altri atti di cui è responsabile, al Cda
compete anche approvare eventuali modifiche allo
statuto. La struttura operativa del consorzio è diretta e
coordinata dal Direttore Generale/Unico.
Il presente Schema di deliberazione torna ora in Giunta
per l’approvazione finale ed entrerà in vigore il giorno
successivo alla pubblicazione sul Burl.
Presenti alla seduta anche i consiglieri Giuseppe
Cangemi (Gruppo misto), Daniele Ognibene (Liberi e
uguali Lazio), Eugenio Patanè (Partito democratico),
Gianluca Quadrana (Lista Zingaretti), Silvia Blasi (M5s).
CIVITAVECCHIA CHIEDE INTERVENTI PER LA QUALITÀ DELL'ARIA
17/01/2019 - E’ stata approvata all’unanimità, in
commissione congiunta Sanità e Ambiente, la richiesta
del consiglio comunale di Civitavecchia di far inserire
nel Piano Regionale di risanamento della qualità
dell’aria, misure ed interventi atti a prevenire o limitare
109
le emissioni in atmosfera prodotte dalle navi all’ormeggio
nel porto di Civitavecchia. Come previsto dall’art.113 del
regolamento dei lavori del Consiglio regionale, ora la
questione sarà presa in considerazione in una seduta
del Consiglio regionale.
Nella relazione del sindaco di Civitavecchia, Antonio
Cozzolino, è stata ripercorsa la vicenda che nasce da
una delibera del consiglio comunale n.5 del 16 febbraio
2016 in cui il comune chiede alla Regione Lazio specifici
interventi nel Piano di risanamento della qualità dell'aria
“e che anche a seguito dei recenti studi epidemiologici,
svolti del Cnr – ha spiegato il primo cittadino della città
portuale – oggi si rendono necessari. Da questo studio –
ha proseguito Cozzolino - è emerso che entro i 500 metri
dall’area del porto vi è un incremento di tumori delle vie
respiratorie pari al 31%. Tra i fattori maggiormente
inquinanti oltre alle attività portuali a terra, le emissioni
delle navi”. Nello specifico il consiglio comunale chiede
la fissazione dei limiti di emissioni al camino delle
singole navi e misurazioni dei fumi di scarico, l’utilizzo
dei combustibili per uso marino con tenore di zolfo
inferiore o pari a 0,10%, ma soprattutto l’istituzione di
specifici protocolli di ispezione a bordo, completi di
tempistica, volti a verificare il rispetto delle procedure
per il contenimento dei fumi di scarico, l’utilizzo di
specifiche tecnologie per il contenimento di emissioni
polverulente. Nell’istanza dell’amministrazione comunale
di Civitavecchia si chiede anche la progressiva
sostituzione delle flotte di rimorchiatori con unità navali
ibride, elettriche o alimentate a gas naturale liquefatto, e
110
di garantire il collegamento dei porti marittimi
direttamente al sistema trasporto merci ferroviario.
Conoscere quali siano gli elementi maggiormente
impattanti secondo lo studio del Cnr è stata la richiesta
dei consiglieri Eugenio Patanè (Pd) e Giuseppe Simeone
(FI). Quest’ultimo ha aggiunto che “è necessario capire a
fondo per non demonizzare e intervenire nel modo
migliore”. Il consigliere pentastellato Devid Porrello ha
commentato: «Finalmente arriverà al voto del consiglio,
questo atto che ci portiamo dietro dal 2016 – ha detto -
il porto di Civitavecchia in questi anni ha avuto
un’impennata di traffico che ha inciso pesantemente
sull’inquinamento dell’aria. Il piano deve essere
aggiornato al più presto".
Sul corretto funzionamento delle centraline di
rilevazione delle polveri e dell’estensione
dell’inquinamento della centrale del carbone di
Civitavecchia, fino a Tarquinia e Viterbo, è intervenuta
Silvia Blasi (M5S). A porre il quesito su chi dovrebbe
svolgere i controlli è invece intervenuto il consigliere
Gianluca Quadrana (Lista Zingaretti).
Audizione n. 5 del 21 gennaio 2019
Odg: Audizione Relazione del presidente dell'Arsial.
SINTESI
La funzione dell’Agenzia è quella di essere strumento
operativo della Regione a supporto dell’agricoltura del
Lazio. Oggi la sua struttura è stata notevolmente
111
ridimensionata rispetto al passato, il suo bilancio è stato
risanato, una serie di attività ‘improprie’ sono state
chiuse o trasferite ad altri enti. Tra queste, la gestione
degli acquedotti, che in base ad un protocollo
sottoscritto tra le parti passa ad Acea. La gestione del
patrimonio e l’attività di promozione dei prodotti
agroalimentari del Lazio rimangono tuttavia, insieme
all’assistenza tecnica, le principali funzioni di Arsial.
COMUNICATI UFFICIO STAMPA DEL CONSIGLIO
ARSIAL, COMPIUTO IL RISANAMENTO SI PUÒ APRIRE UNA FASE DI SVILUPPO
21/01/2019 - Il risanamento di Arsial e le sue
potenzialità future come motore dello sviluppo
agroalimentare della Regione sono stati i temi al centro
oggi della audizione del presidente Arsial Antonio Rosati
in commissione ottava, Agricoltura e ambiente,
presieduta da Valerio Novelli.
Il presidente, già commissario dell’agenzia, ha spiegato
che la sua funzione è quella di essere uno strumento
operativo veloce per l'agricoltura nel Lazio. Una agenzia
dimagrita negli anni recenti, con un bilancio attuale di
14 milioni di euro, molto ridotto rispetto a bilanci di
anni passati, e di cui ben otto e mezzo sono assorbiti da
spese obbligatorie, quindi con un residuo abbastanza
esile per finanziare iniziative. Il risanamento realizzato
ammonta alla cifra di sette milioni di euro e i dipendenti
sono passati da 350 a 125 attuali, questi i numeri dello
sforzo compiuto evidenziati da Rosati, che ha detto che
la gestione del patrimonio e l’aspetto promozionale sono,
insieme all'assistenza tecnica, le principali funzioni di
112
Arsial, che vuole “incentivare una visione della terra
come valore d'uso anziché di scambio”, puntando quindi
sull'affitto dei terreni, come si pensa di fare per i
duemila ettari di Castel di Guido, ad esempio.
Concluso con Acea un protocollo per cedere la gestione
degli acquedotti, troppo dispendiosa, ha proseguito
Rosati, si è incrementata la presenza nelle fiere come
Vinitaly, con cui è stato saldato un importante debito di
5 mln. Riconversione della cantina sociale di Capena,
punto Arsial a Fiumicino, azienda con scopi di ricerca a
Tarquinia, Montopoli, Cerveteri e Velletri sono altre
iniziative dell’agenzia riferite da Rosati. Finita la fase del
risanamento, Arsial è quindi pronta a svolgere nuove
funzioni ma questo dipende in gran parte da chi ha le
potestà decisionali, secondo Rosati. “Cibo e salute da un
lato, cibo ed ambiente dall'altro” sono due possibili
interessanti percorsi per Arsial. “Piccolo è bello ma è
anche dispendioso”, ha concluso il presidente, perché
nel settore agro-alimentare le economie di scala sono
fondamentali.
Integrazioni alla relazione del presidente da parte del
dottor Baffi hanno riguardato il problema delle
manutenzioni del patrimonio, causato dalla mancata
assegnazione ad Arsial delle risorse derivanti da
dismissioni. Inoltre, il fatto che, oltre agli acquedotti,
Arsial non può gestire neanche le strade, di cui si
dovrebbero fare carico i comuni. Infine la stabilizzazione
dei precari, oltre all’aumento delle figure tecniche in
Agenzia che si sono realizzate negli anni passati.
113
Il presidente Novelli si è detto soddisfatto della relazione
e ha detto di concordare sul fatto che il ruolo
dell'Agenzia vada potenziato. “Capire cosa deve fare
Arsial” è il punto principale, secondo Eugenio Patanè del
Partito democratico, che a tale scopo ritiene che le
interconnessioni dell'Agenzia con altri enti siano
fondamentali. Anche la formazione a livello universitario
andrebbe potenziata secondo il consigliere, mentre
quella secondaria è già importante. Gianluca Quadrana
della lista Zingaretti ritiene che si debba lavorare per
portare al grande pubblico i prodotti di nicchia, mentre
per Daniele Ognibene di Leu Lazio va rafforzato il ruolo
di mediatore tra domanda e offerta di lavoro. Emiliano
Minnucci del Pd si è chiesto se sia obbligatorio scegliere
tra proprietà o affitto dei terreni e non sperimentare
invece "forme diverse di collaborazione pubblico privato"
pur nelle difficoltà poste dalle attuali normative.
Audizione n. 6 del 28 gennaio 2019
Odg: Audizione sul tema "Bonifiche delle ex discariche della Provincia di Frosinone e focus sul caso Nocione
(Cassino)". Invitati: Direzione regionali Politiche ambientali e Ciclo rifiuti - Aree Rifiuti e Bonifiche; Arpa Lazio; Provincia di Frosinone - Ufficio Bonifiche; Sindaco
di Cassino (FR).
SINTESI Il territorio della provincia di Frosinone resta uno tra i
più inquinati d’Italia, con le sue problematiche legate
alla pessima qualità dell’aria, delle acque dei fiumi, e a
seguito di anni di interramenti anche del suolo divenuto
in molte zone tossico. Il territorio è già noto per i
fenomeni dell’interramento dei rifiuti così come
purtroppo già è successo nella zona della Valle del
114
Sacco. Anche a Cassino e dintorni si contano le
indagini della Gdf che proprio da ultimo ha riacceso i
riflettori in località Nocione dove sono stati ritrovati fusti
interrati con scarti di elevata nocività verso l’uomo.
COMUNICATO UFFICIO STAMPA DEL CONSIGLIO
FOCUS IN COMMISSIONE OTTAVA SU NOCIONE E ALTRE DISCARICHE DEL FRUSINATE
28/01/2019 - Audizione oggi in commissione ottava
Agricoltura e ambiente del Consiglio regionale,
presieduta da Valerio Novelli, sul tema delle bonifiche
delle ex discariche della provincia di Frosinone, con un
focus sul caso di quella di Nocione (Cassino). Una
discarica la cui storia inizia negli anni 90, come ha detto
il consigliere Loreto Marcelli del Movimento 5 stelle
introducendo l'audizione, e che ha assunto nel tempo
caratteristiche di sempre maggiore degrado, all’insaputa
dei proprietari dell’area, residenti all’estero. Esiste ora
uno stanziamento di 214 mila euro della Regione per
dare il via alle operazioni di caratterizzazione del
materiale depositato.
Primi ad intervenire, i rappresentanti del comune di
Cassino, consigliera Tauwinkelova e funzionario Donati,
hanno descritto le linee di azione del comune su questa
vicenda, riferendo che al momento non vi è stata la
possibilità di identificare il responsabile
dell'inquinamento ma che è all'approvazione della giunta
proprio in questi giorni (il termine scadeva il 31 gennaio)
il piano di caratterizzazione, che è necessario al fine di
utilizzare i fondi stanziati dalla Regione. Si tratta in
questa fase solo di identificare la tipologia di inquinanti,
115
poiché per l'effettiva bonifica serviranno probabilmente
fondi molto più ingenti.
Gli uffici regionali della direzione politiche ambientali e
ciclo dei rifiuti, con il dott. Riccitelli, hanno precisato
infatti che la somma stanziata è preordinata solo alle
esigenze di questa fase dell'iter. L’ing. Cintoli,
intervenuta in rappresentanza di Arpa Lazio insieme al
dott. D’Angelantonio, ha ricordato da parte sua che per
il sito in questione una caratterizzazione era già stata
fatta in passato ma poi per mancanza di fondi tutto si
fermò; l’Arpa resta comunque in attesa della
documentazione che verrà prodotta. Per quanto riguarda
gli altri tre siti, ha aggiunto che uno sarà chiuso e gli
altri due si trovano ancora in una fase di verifica.
Il consigliere Pasquale Ciacciarelli di Forza Italia ha
voluto aggiungere che la caratteristica del territorio è
peculiarmente agricola, ma in questo caso si presentano
come rilevanti anche i danni di immagine per una zona
che ha comunque anche una vocazione turistica. Il
presidente Novelli nel ringraziare i partecipanti ha detto
che per il prossimo appuntamento su questo tema si
potrebbe pensare a una seduta congiunta con la decima
commissione, che tra le sue competenze ha anche quella
sui rifiuti.
Audizione n. 7 del giovedì 31 gennaio 2019 Audizione congiunta con la XI Commissione - Sviluppo economico e attività produttive, start-up, commercio,
artigianato, industria, tutela dei consumatori, ricerca e innovazione.
116
Odg: audizione su danni derivanti dagli eventi atmosferici del 29 ottobre 2018 e successivi nell'area di
Sperlonga, Fondi e Terracina. Invitati: Direttore regionale all'agricoltura, Direttore
regionale Sviluppo economico e Attività produttive, Direttore regionale Protezione Civile del Lazio, Coldiretti
Lazio, Confagricoltura Lazio. CIA Lazio.
Audizione n. 8 del 31 gennaio 2019
Audizione congiunta con la XI Commissione - Sviluppo economico e attività produttive, start-up, commercio, artigianato, industria, tutela dei consumatori, ricerca e
innovazione
Odg: audizione avente ad oggetto approfondimenti in merito allo Schema di Deliberazione n. 34 concernente: "Approvazione "Linee programmatiche per le azioni
strategiche finalizzate al rilancio e alla riqualificazione del settore estrattivo - Legge regionale 22 ottobre 2018, n. 7, articolo 31".
Sono invitati: Unindustria - Unione degli Industriali e
delle Imprese di Roma, Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo; Centro Valorizzazione del travertino romano; Organizzazioni Sindacali CGIL, CISL, UIL e CSA;
Sindaco di Guidonia Montecelio.
SINTESI La Regione è chiamata ad individuare azioni strategiche
finalizzate a promuovere un esercizio delle attività
estrattive rispettoso della tutela ambientale, nonché a
salvaguardare e valorizzare le risorse minerarie del Lazio
e la qualità ambientale. Al tempo stesso deve indirizzare
il settore verso i principi di economia circolare per
migliorarne l’efficacia e la competitività, anche in una
prospettiva di filiera produttiva e di maggiore
internazionalizzazione.
117
Seduta n. 19 del 31 gennaio 2019 Seduta congiunta con la XI Commissione - Sviluppo
economico e attività produttive, start-up, commercio, artigianato, industria, tutela dei consumatori, ricerca e innovazione
Odg: audizione avente ad oggetto lo Schema di Deliberazione n. 34 concernente: "Approvazione "Linee
programmatiche per le azioni strategiche finalizzate al rilancio e alla riqualificazione del settore estrattivo -
Legge regionale 22 ottobre 2018, n. 7, articolo 31".
SINTESI (Vedi pagine precedenti)
COMUNICATI UFFICIO STAMPA DDEL CONSIGLIO CALAMITÀ DELL'OTTOBRE 2018, IL PUNTO SUI
RIMBORSI AGLI AGRICOLTORI
31/01/2019 - Audizione congiunta delle commissioni
Agricoltura e Attività produttive per fare il punto sulla
situazione nella zone di Sperlonga Fondi e Terracina,
dopo la tempesta del 29 ottobre 2018. Massimo Maria
Madonia, della direzione regionale Agricoltura, ha
spiegato che la procedura che si sta seguendo, grazie a
una deroga alla legge nazionale, permetterà di risarcire
anche i danni alle coltivazioni nel caso che il danno
riguardi almeno il 30 per cento della produzione
complessiva. “Siamo procedendo alla mappatura – ha
spiegato - complessivamente i danni ammontano a circa
80 milioni di euro. Questo lavoro va concluso entro 150
giorni dall’evento, poi ci sarà la dichiarazione di
calamità da parte del Governo nazionale e quindi gli
agricoltori potranno presentare le richieste di
indennizzo”.
118
Sulla stessa falsariga l’intervento di Stefania Abrusci
della protezione civile, che ha illustrato il piano di prima
emergenza, che ha riguardato la viabilità e interventi per
garantire l’incolumità delle persone, per un totale di 3
milioni di euro. A questo si sommerà il “piano dei
fabbisogni”, per ulteriori 52 milioni. Si tratta, anche in
questo caso, di interventi necessari a fronteggiare la
situazione di emergenza: 6 milioni riguarderanno le
attività produttive e in primo luogo l’agricoltura. Sara
Paraluppi della Coldiretti ha centrato il suo intervento
sulla necessità di agire in fretta: “Si tratta di zone dove
ci sono produzioni di altissimo livello, un vero fiore
all’occhiello non solo a livello regionale – ha spiegato - E
dove la produzione avviene in serra, per 11 mesi l’anno.
Garantire la continuità produttiva è dunque essenziale”.
Molti dei consiglieri presenti, in particolare Antonio
Aurigemma (FI), Enrico Forte e Michela Califano (Pd)
Gaia Pernarella (M5s) e Giancarlo Righini (FdI) hanno
chiesto una nuova convocazione delle commissioni con
la presenza dell’assessore regionale all’Agricoltura,
Enrica Onorati, per poter avere notizie sull’impiego dei
fondi stanziati appositamente per questa calamità in
sede di Bilancio e per capire quali sono le possibilità di
accelerare l’iter. Eugenio Patanè (Pd) ha puntato invece
sulla necessità di incrementare la diffusione di
assicurazioni specifiche, anche con incentivi regionali da
aggiungere a quelli statali.
I presidenti delle due commissioni, Valerio Novelli (M5s)
e Massimiliano Maselli (Noi con l’Italia) si sono
impegnati a trasmettere subito il resoconto della seduta
119
all’assessore Onorati, impegnata oggi in una riunione di
Giunta, e a riconvocare le commissioni nel più breve
tempo possibile con la presenza dell’assessore stesso.
CAVE: UN ELEMENTO QUALIFICANTE DELLO SVILUPPO ECONOMICO REGIONALE
31/01/2019 - E' all'esame delle commissioni ottava e
undicesima, riunite in seduta comune, lo schema di
deliberazione della Giunta regionale n. 34, concernente
l'approvazione delle "Linee programmatiche per le azioni
strategiche finalizzate al rilancio e alla riqualificazione
del settore estrattivo". Oggi si sono svolte una serie dio
audizioni, al termine delle quali è stato stabilito di
procedere ad altre audizioni che si svolgeranno la
settimana prossima, prima di passare all'esame del
provvedimento e delle eventuali osservazioni che i
consiglieri vorranno presentare. A tale proposito il
termine per l'esame delle osservazioni è stato fissato:
lunedì 11 febbraio entro le ore 13.
"Un elemento qualificante dello sviluppo economico
regionale” è stato definito, quello affrontato da questa
delibera, dall'assessore allo sviluppo economico Gian
Paolo Manzella, “al limite tra sviluppo economico,
ambiente ed edilizia”. Potenziamento del sistema dei
controlli, individuazione dei principi per la riforma della
normativa di settore e misure per il rafforzamento del
presidio amministrativo in materia di cave, queste le tre
priorità, a dire dell’assessore. Sul primo punto, sono
270 i siti attivi e più di 400 quelli dismessi nel Lazio,
questi ultimi da censire a breve, ha riferito Manzella. Ci
sono contatti con l'Arpa ai fini del potenziamento del
120
sistema dei controlli. Effettuati già 42 controlli a
Guidonia, 12 a Tivoli e altri sei richiesti al di fuori di
queste zone, così ancora l'assessore: “tutti si sono svolti
in collaborazione con le amministrazioni comunali e le
imprese”. Salvaguardia dei giacimenti, economia
circolare, semplificazioni del quadro normativo,
promozione dell’attività estrattiva, collaborazione con le
università, queste le priorità a proposito del secondo
punto. Sul terzo, sarà creata una specifica unità per
questo tipo di funzioni di controllo, oltre alla
collaborazione con aziende specializzate sul controllo del
territorio. Al momento l'area in questione, ha concluso
Manzella, è composta da sole due unità.
Tra gli invitati, prima a prendere la parola Claudia
Conversi, del settore attività estrattiva di Unindustria,
ha esposto le osservazioni dell'associazione sulla
delibera, evidenziando come il rafforzamento della filiera
corta di lavorazione rappresenti uno dei cavalli di
battaglia della associazione da lei rappresentata.
Dandini, del Centro di valorizzazione del travertino
romano, ha affermato invece che la sua associazione
tende a tutelare la specificità della pietra tipica della
zona di Roma e dintorni (Guidonia), specie rispetto alle
interpretazioni discutibili della normativa da parte delle
autorità comunali che si sono avute in passato.
Tra i sindacati, le osservazioni di Cgil si sono
concentrate sulla parte del documento che riguarda la
tutela e l'incremento dei diritti dei lavoratori del settore,
in particolare specificando che manca ad avviso del
sindacato “una visione di lungo periodo” e coraggio
121
nell'individuare un “percorso di sviluppo per il travertino
romano”. Mancini della Cisl ha affermato che di fronte
all'importanza dell'appuntamento attuale è bene
“prendersi tutto il tempo che serve” per fare un buon
lavoro. Di Francesco della Uil ha ricordato che il settore
muove un fatturato di oltre 40 milioni di euro ma in
questi anni c'è stato uno “smantellamento della filiera
produttiva”.
Il sindaco di Guidonia Montecelio Barbet ha ricordato
che, nella millenaria attività estrattiva della zona, dagli
anni ottanta si è avuta una accelerazione grazie alle
possibilità della tecnologia. Ha ricordato però anche
come il numero delle ditte impegnate nell’attività sia
diminuito nel totale, ha citato i controlli effettuati nel
2018 e detto che il territorio è esposto a rischi da questa
attività: geologico, come emerge da uno studio, e da
inquinamento, insito soprattutto nel trasporto di
materiale sul sito da altri luoghi. Molte cave sono state
abbandonate senza recupero a beneficio del territorio,
ha proseguito. Un “marchio unico di qualità e
provenienza” attraverso una modifica normativa che
imponga la lavorazione in loco del travertino romano,
questa la proposta del sindaco.
Presenti all’audizione, oltre ai presidenti delle due
commissioni Massimiliano Maselli e Valerio Novelli,
Michela Califano, Marta Leonori ed Eugenio Patanè del
Pd, Antonello Aurigemma, Laura Cartaginese e Pasquale
Ciacciarelli di Forza Italia, Francesca de Vito del M5s,
Gianluca Quadrana della Lista Zingaretti e Giancarlo
Righini di Fratelli d’Italia.
122
COMMISSIONE IX - Lavoro, formazione, politiche giovanili, pari opportunità, istruzione, diritto allo studio
Presidente: Eleonora Mattia (Pd)
Audizione del 3 dicembre 2018
Odg: Audizione sulla PL n. 40 del 2018, "Norme per la tutela e la sicurezza dei lavoratori digitali". Invitati: Rider-Emanuele Marcari, Emanuele Loreti, Antonello
Badessi; Foodora Italia-Gianluca Cocco e Emanuele Binanti; Moovenda-Giampaolo Sacconi; Deliveroo-Gianluca Petrillo; Uber-Gabriele De Giorgi; Clap-
Alessandro Brunetti e Francesco Raparelli.
SINTESI La Regione promuove lo sviluppo responsabile
dell’economia digitale quale fattore di crescita economica
e di nuova occupazione e assicura la tutela dei
lavoratori attraverso la rimozione degli ostacoli di ordine
economico e sociale che impediscono il pieno sviluppo
della persona umana. In armonia con quanto previsto
nel Pilastro Europeo dei Diritti Sociali, riconosce il
diritto di ogni persona ad avere un trattamento giusto
ed equo in merito alle condizioni di lavoro, all’accesso
alla protezione sociale e alla formazione,
indipendentemente dalla tipologia e dalla durata del
rapporto di lavoro. Per questo, con la pdl n. 40
123
(d’iniziativa della Giunta regionale) si ritiene necessario
intervenire legislativamente per regolamentare la tutela
della salute e sicurezza dei lavoratori digitali.
COMUNICATO UFFICIO STAMPA DEL CONSIGLIO
PROPOSTA DI LEGGE 40, AUDIZIONE DELLE
CATEGORIE IN COMMISSIONE LAVORO 03/12/2018 - Esigenza di colmare un vuoto normativo
che consenta di coniugare flessibilità e sicurezza, in
modo coerente sul territorio nazionale, per questa nuova
forma di lavoro: queste le principali istanze emerse
dall'audizione di oggi in commissione nona, Lavoro,
formazione, politiche giovanili, pari opportunità,
istruzione, diritto allo studio, del Consiglio regionale del
Lazio, presieduta da Eleonora Mattia, alla presenza
dell’assessore al Lavoro e nuovi diritti Claudio Di
Berardino, con i rappresentanti delle categorie
interessate dalla proposta di legge n. 40 del 2018, in
tema di “Norme per la tutela e la sicurezza dei lavoratori
digitali” (intesi come coloro che "offrono alla piattaforma
digitale la disponibilità della propria attività di servizio",
come li definisce la legge, vale a dire i cosiddetti
“riders”).
Il primo a prendere la parola, Emanuele Marcari di
Rider, ha evidenziato i problemi della sicurezza di
questa categoria di lavoratori, quali sono venuti a galla
ad esempio nel caso del recente nubifragio a Roma, in
cui ci si è limitati a garantire agli operatori solo una
forma di incentivo economico, peraltro trascurabile.
Francesco Raparelli di Clap ha aggiunto a questa
considerazione l’osservazione secondo cui sarebbe molto
124
importante incrementare nella futura legge il ruolo della
contrattazione decentrata, al fianco di quella collettiva;
egli auspica inoltre che la Consulta prevista dalla pdl
funzioni alla stregua di “un osservatorio”. Un lavoro che
in Italia è considerato una forma di lavoro autonomo,
che sia a collaborazione continuata e continuativa o a
partita Iva, ha concluso Raparelli, sebbene in altri paesi
rientri a pieno titolo nell'ambito del lavoro dipendente.
Quindi è stata la volta di Gianluca Petrillo di Deliveroo,
che ha preso la parola in rappresentanza di
Assodelivery, che riunisce alcuni gruppi operanti nel
settore, per un totale di quasi il 90 per cento di
copertura, come ha affermato: egli ha indicato come
esempio di buone pratiche in materia la Francia, dove è
stato normato il settore in modo specifico. Passando ad
esporre alcuni dati, ha detto che “la metà di questi
lavoratori sono studenti”, ma ci sono anche dipendenti
che utilizzano questo tipo di attività per integrare il
reddito e disoccupati. L’attività si svolge
prevalentemente a cavallo delle ore dei pasti, essendo
quello alimentare il settore di maggiore incidenza. “Una
media di 10/11 ore di lavoro a settimana e una
retribuzione oraria media di circa 12 euro” sono altri
numeri di questa attività forniti da Petrillo (numeri
contestati poi, specie a proposito della retribuzione, da
Marcari). Le coperture assicurative garantite da
Assodelivery e la non discriminazione tra i lavoratori
sono state poi illustrate da Petrillo, che ha detto che il
settore teme una normativa “a macchia di leopardo”,
mentre a suo avviso l’esigenza è “coniugare flessibilità e
sicurezza”.
125
Passando agli interventi dei consiglieri presenti, la
“necessità di trasparenza e di tutela dei diritti” sono le
istanze principali espresse dalla consigliera Roberta
Angelilli di Lazio 2018, che comunque ha detto di
apprezzare il fatto che il Lazio sia capofila sulla via della
regolamentazione di questa materia. La “flessibilità deve
essere riempita di diritti” secondo Marta Bonafoni della
Lista Zingaretti, posto che il vuoto normativo a suo
avviso esiste certamente e che “non si può attendere la
normativa nazionale”, visto che il tema è stato
scavalcato a livello governativo da altre priorità. Il
“rischio da evitare” in modo assoluto è quello del
cottimo, secondo Loreto Marcelli del Movimento 5 stelle,
che si augura una normativa coerente tra Stato e
regioni.
In conclusione l’assessore Di Berardino ha affermato
che il vuoto normativo in materia ha una responsabilità
trasversale e senza colore politico e forse proprio per
questo la normativa in preparazione a livello regionale
ha una caratteristica “ampiamente condivisa”. Il
fenomeno non si limita solo al settore alimentare, ha
riconosciuto l’assessore raccogliendo una suggestione di
Marcelli, ed è di “difficile valutazione” nella sua
consistenza quantitativa. Una norma europea sarebbe
largamente da auspicare ha concluso l'assessore.
126
COMMISSIONE X - Urbanistica, politiche abitative, rifiuti
Presidente: Marco Cacciatore (M5s)
Audizione del 6 dicembre 2018 Audizione congiunta con l'VIII commissione
Odg: "Il grave inquinamento della Valle del Sacco". Invitati: il Comune di Ceccano, il Consorzio ASI di
Ceccano, i delegati della Provincia di Frosinone.
SINTESI (Vedi VIII Commissione)
COMUNICATO UFFICIO STAMPA DEL CONSIGLIO
VALLE DEL SACCO, AUDIZIONE CONGIUNTA IN CONSIGLIO SULL'INQUINAMENTO
06/12/2018 - Le problematiche ambientali della Valle
del Sacco sono state esposte in tutta la loro gravità in
una audizione congiunta delle commissioni ottava e
decima, presiedute da Valerio Novelli e Marco
Cacciatore, del Consiglio regionale. L'inquinamento, che
risale agli anni ‘80, dell'area, ha assunto di recente un
aspetto ancora peggiore in conseguenza del processo di
deindustrializzazione che fa sì che alcuni siti ex
industriali siano diventati di fatto delle discariche. E’
emerso anche dall’audizione, in cui è stato ricordato
l’emendamento al Defr approvato ieri sull’argomento e il
Consiglio straordinario richiesto su questo tema, che
127
proprio oggi l’assessorato è convocato ad una riunione
presso il ministero dell’ambiente e si potrebbero avere
novità in merito a un eventuale accordo di programma
sul tema.
In apertura, Giancarlo Righini di Fratelli d’Italia ha
introdotto, su invito del presidente Novelli, l'audizione,
ricordando l'approvazione sul tema di un emendamento
al Defr ieri e che sono disponibili 46 mln per intervenire.
Le sanzioni, da un lato, e la bonifica dell’area, dall’altro,
devono andare di pari passo, secondo Righini. Il sindaco
di Ceccano Roberto Caligiore ha portato poi il “grido di
aiuto” della sua comunità, ricordando i recenti episodi
che hanno dato rilevanza al fenomeno di lunga data
dello sversamento nel fiume Sacco di residui di
lavorazione industriale. “Presenza di pesticidi” rilevata
nel fiume da indagini Ispra e “alta incidenza tumorale”
sono le caratteristiche più inquietanti della situazione di
un fiume, che attraversa il comune di Ceccano, che a
tale scopo ha richiesto in una delibera lo stato di
calamità, su cui si richiama l’attenzione della Regione,
ha proseguito il sindaco, che è giunto fino ad invocare
l’intervento dell’esercito, se necessario. Otto i siti da
bonificare in provincia di Frosinone, ha ricordato il
consigliere provinciale Germano Caperna, che,
accompagnato dall’ing. Vona della polizia provinciale, ha
denunciato le difficoltà della Provincia, ormai privata di
personale dai recenti travasi in favore di altri enti in
conseguenza della Del Rio, di operare in modo efficace.
Quindi, Francesco De Angelis, presidente del consorzio
Asi per lo sviluppo industriale di Frosinone, che gestisce
128
il depuratore di Ceccano, ha ricordato l'investimento di
quattro milioni di euro, di cui un milione derivante da
accensione di mutuo, per l’impianto. In effetti
l’installazione di centraline avvenuta di recente ha
consentito di “individuare alcune responsabilità” della
situazione, ha detto De Angelis. L' ing. Flaminia Tosini
della Direzione regionale ha aggiunto al quadro descritto
dagli intervenuti il problema della qualità dell'aria, ma
ha anche detto che il Ministero è stato molto in ritardo
nel muoversi su questo tema: l'area era stata infatti
declassata come oggetto di bonifica, prima che un
ricorso al Tar sul tema desse ragione alla Regione. Come
precisato ancora dalla direzione, con il dott. Monaco, in
assenza di un accordo di programma la Regione non ha
di fatto competenze, secondo il testo unico ambientale,
ma proprio oggi in una riunione presso il Ministero
dell’Ambiente si dovrebbe fare un passo in questo senso.
Sul contratto di fiume, poi, sono i diciannove comuni
interessati, il cui capofila è Ceccano, a doversi attivare,
hanno aggiunto i funzionari regionali.
Tra i consiglieri, Angelo Tripodi (Lega) ha ravvisato
un'inerzia della Regione in questi anni, mentre Loreto
Marcelli del Movimento 5 stelle ha detto di aver
constatato di persona, recentemente, il grave degrado
della qualità dell'aria nella zona. Pasquale Ciacciarelli di
Forza Italia ha ricordato come uno dei problemi sia
quello di non poter rintracciare i titolari di siti aziendali
abbandonati; a suo avviso, l’utilizzo delle risorse
disponibili deve essere sottoposto a un termine per
costringere gli enti ad impiegarle. La difficoltà di Arpa,
secondo Gaia Pernarella del M5s, è risalire dai tipi di
129
prodotti industriali utilizzati alle aziende che li utilizzano
e per questo le indagini vanno a rilento. I depuratori
assorbono tante risorse perché “sono indietro a livello
tecnico”, ha aggiunto Pernarella. Per Mauro Buschini del
Partito democratico serve un “tavolo tecnico” per
coordinare il regime dei controlli nell'area evitando la
sovrapposizione dei livelli istituzionali; ma, a suo avviso,
anche mettere in funzione il depuratore di Anagni
sarebbe fondamentale. Cacciatore ha ricordato
l'importanza della pianificazione sia a livello ambientale,
con il piano sui rifiuti, che a livello urbanistico, con un
vero e proprio vincolo da inserire a favore delle aree
degradate. Infine, Novelli ha invitato i membri delle due
commissioni a lavorare su un documento comune in
vista del prossimo Consiglio straordinario sul tema.
Presenti all'audizione anche le consigliere Sara Battisti
(Pd), Chiara Colosimo (Fratelli d’Italia) e Roberta
Lombardi (M5s).
Audizione n. 11 del 15 gennaio 2019 Odg: Nel corso dell'audizione saranno messe a confronto le tematiche dell'Ater del Comune di Roma e le istanze
sollevate da associazioni e comitati degli inquilini. Sono stati invitati:
Pasquale Basilicata, commissario straordinario Ater del Comune di Roma, Sindacati, associazioni e comitati
inquilini
SINTESI Ogni anno l’Ater Roma perde 43 milioni di euro per
affitti non pagati da parte dei propri inquilini: ben 7
milioni non versati dagli assegnatari regolari, altri 7
130
milioni da parte delle famiglie “in attesa di
regolarizzazione”, 13 milioni dai senza titolo e 6 milioni
dagli utenti irregolari (occupanti, circa 4mila immobili).
Non solo. Secondo un rapporto della Guardia di Finanza
risalente al 2013, vi sono ben 1.300 alloggi che ogni
anno passano di mano irregolarmente attraverso
compravendite private, mentre sono 10mila le persone
in lista d’attesa soltanto nella Capitale.
COMUNICATO UFFICIO STAMPA DEL CONSIGLIO
ATER ROMA, CONFRONTO SUI TEMI PIÙ URGENTI ALLA PISANA
15/01/2019 - Partecipata audizione oggi in
commissione Urbanistica, presieduta da Marco
Cacciatore, sui temi legati agli alloggi Ater di Roma: le
manutenzioni, la lotta all’abusivismo e in generale le
prospettive dell’edilizia pubblica a Roma sono stati i
temi principali al centro degli interventi dei
rappresentanti sindacali e delle associazioni degli
inquilini e dei consiglieri regionali.
Primo a prendere la parola per le associazioni, il
rappresentante di Asia Usb Fascetti, secondo cui il
primo dato che balza agli occhi è il fatto che la
percentuale di edilizia popolare è in Italia nettamente
inferiore alle medie europee (meno del 5 per cento a
fronte del 25 per cento circa). Le Ater “non possono
essere dedite al profitto”, a suo avviso, punto sul quale
anche Ricucci del Sicet si è detto d’accordo,
aggiungendo che a suo avviso” non esiste una politica
della casa a Roma”. Secondo Lanciano dell’Unione
inquilini, la morosità per quanto riguarda i cosiddetti
131
“regolari” è nei limiti della norma, mentre è molto alta
per gli occupanti “irregolari”. La Regione deve fare la
propria parte, perché “non è chiaro dove siano i soldi
per l'edilizia” e la legge 12 è meglio che non sia toccata,
a suo avviso. Carabella di Assocasa ha detto di ritenere
che stia per esplodere una vera e propria “bomba
sociale” a proposito della casa a Roma: “la mancanza di
comunicazione tra le parti”, in primis Comune e
Regione, è la causa principale dei problemi, a suo
avviso.
A parere di D'Orazi di Federcasa “passano gli anni ma le
problematiche annose dell’edilizia popolare non
mutano”, i canoni vanno adeguati al reddito, a suo
avviso, e la legge 12 va rivista. Davide Masera della
stessa associazione ha riferito che è stata richiesta ad
Ater una bollettazione in cui il canone e gli oneri
accessori siano separati, in modo da consentire
all’utenza di scegliere di non pagare questi ultimi.
Guarneri del Sunia Roma si è lamentato dell'assenza del
commissario Ater mentre l'Associazione inquilini
assegnatari di Spinaceto (15mo settore) ha puntato il
dito sull'inadeguatezza della manutenzione delle case.
Tre interventi in rappresentanza delle problematiche di
Corviale: in particolare, Galeota di Corviale domani ha
riferito che gli abitanti di edilizia popolare della zona
hanno vinto una causa per la mancata manutenzione
degli immobili. “La politica non è attenta”, secondo
Galeota, e le ristrutturazioni hanno vita breve perché
manca una programmazione. Per la stessa associazione,
Modigliani ha detto di ritiene che non si può pensare in
questo momento di costruire nuove case. D’accordo si è
132
detto Di Bella, della Rete degli sportelli popolari,
suggerendo piuttosto di “utilizzare gli alloggi sfitti e
abbandonati”. Come Poliziani, della Rete popolare
Tiburtino III, anche Di Bella ha stigmatizzato il recente
episodio in cui Ater non si è presentata a un incontro
con i residenti.
In rappresentanza dell'azienda, erano presenti
all'audizione Giancarlo Mongelli e Barbara Latini: il
primo ha detto, a proposito delle manutenzioni, che "si
riesce a rispondere solo a un terzo delle richieste di
intervento" ricevute per gli oltre 50 mila alloggi che
gestisce Ater: in futuro le risorse dovrebbero essere
maggiori con la prevista uscita dal commissariamento. Il
contrasto all'abusivismo in tutte le sue forme è un'altra
attività che assorbe molte risorse dell'ente, ha
proseguito il dirigente Ater. Anche sul riscaldamento,
esiste una fetta di morosità negli immobili in cui questo
è centralizzato. Proprio sul tema della morosità l'azienda
chiede aiuto agli inquilini contro i cosiddetti “furbetti”
che non pagano, pur avendone la disponibilità. Pesa
anche il problema dell'Ici che grava sull'Ater, ha
concluso il dirigente.
Tra i consiglieri, Fabrizio Ghera di Fratelli d’Italia ha
lamentato l'assenza del commissario dell’azienda, a suo
avviso da stigmatizzare; secondo lui, va “messa insieme
la tranquillità di chi paga regolarmente con
l'eliminazione del problema della morosità”. Decidere
“cosa fare delle Ater e in generale delle politiche
abitative” è il cuore della questione secondo Eugenio
Patanè del Partito democratico, prima che il problema
133
continuando ad acuirsi diventi di difficile soluzione. Per
Laura Cartaginese di Forza Italia, a proposito
dell'abusivismo è importante distinguere tra le
situazioni degli occupanti.
Dopo gli interventi dei rappresentanti istituzionali dei
municipi IV, XI e XIV, il presidente Cacciatore ha
consentito ancora alcune repliche da parte dei cittadini
prima di dichiarare chiusa l’audizione, a cui hanno
partecipato anche i consiglieri Roberta Lombardi e Gaia
Pernarella del Movimento 5 stelle, Paolo Ciani del Centro
solidale ed Enrico Panunzi del Pd.
Seduta n. 9 del 25 gennaio 2019 Odg: proposta di deliberazione consiliare n. 26 del 4 gennaio 2019 concernente: "Approvazione del Piano
territoriale paesistico regionale ai sensi degli articoli 21, 22 e 23 della legge regionale 6 luglio 1998 n. 24
(Pianificazione paesistica e tutela dei beni e delle aree sottoposti a vincolo paesistico) e successive modifiche e degli articoli 135, 143, 156 e 141 bis del decreto
legislativo 22 gennaio 2004 n. 42 (Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell’art. 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137) e successive modifiche".
Audizione del 25 gennaio 2019 Odg: audizione dell'assessore alle Politiche abitative, urbanistica, ciclo dei rifiuti e impianti di trattamento,
smaltimento e recupero, Massimiliano Valeriani e del direttore della Direzione regionale per le politiche
abitative e la pianificazione territoriale, paesistica e urbanistica, Manuela Manetti.
SINTESI
Ai sensi dell’articolo 21 della legge regionale 24/1998
“entro il 14 febbraio 2019, la Regione procede
all’approvazione del PTPR quale unico piano territoriale
134
paesistico regionale”. La proposta di Giunta Regionale
concernente l’approvazione del PTPR contiene gli stessi
elaborati del Piano adottato con gli adeguamenti e
recepimenti e gli elaborati di Piano allegati al voto
del CRpT con l’allegato denominato “errata corrige”
contenente le mere rettifiche agli errori materiali rilevati
nonché un ulteriore allegato denominato
“aggiornamento cartografico”.
COMUNICATO UFFICIO STAMPA DEL CONSIGLIO
PIANO TERRITORIALE PAESISTICO, AUDIZIONE IN COMMISSIONE DI VALERIANI E DEL DIRETTORE
REGIONALE 25/01/2019 - Avviato l’iter del Piano territoriale
paesistico regionale oggi in commissione decima,
presieduta da Marco Cacciatore, con l’audizione del
titolare della delega all’urbanistica, Massimiliano
Valeriani, e del direttore regionale per le politiche
abitative e la pianificazione territoriale, paesistica e
urbanistica, Manuela Manetti. All'ordine del giorno dei
lavori, la proposta di deliberazione consiliare n. 26 del 4
gennaio 2019, concernente appunto "Approvazione del
Piano territoriale paesistico regionale ai sensi degli
articoli 21, 22 e 23 della legge regionale 6 luglio 1998 n.
24 (Pianificazione paesistica e tutela dei beni e delle aree
sottoposti a vincolo paesistico) e successive modifiche e
degli articoli 135, 143, 156 e 141 bis del decreto
legislativo 22 gennaio 2004 n. 42 (Codice dei beni
culturali e del paesaggio, ai sensi dell’art. 10 della legge
6 luglio 2002, n. 137) e successive modifiche".
135
L'assessore Valeriani ha parlato di “uno strumento
atteso da vent’anni”, in una materia in cui al momento
esiste una “giungla normativa”. Purtroppo non si è
potuto iniziare prima d'ora, ha continuato l’assessore,
che ha ricordato come a metà febbraio scada già la
proroga ora in essere. Le più di ventunomila
osservazioni sul tappeto e la necessità di condividere il
piano col ministero dei beni ambientali, imposta dalla
vigente normativa, rendono molto difficoltoso un esito
positivo del lavoro entro quella data, ma è comunque
“importante che la volontà delle forze politiche sia
convergente” per dare prima o poi un esito a questo
lavoro.
La direttrice Manetti ha spiegato che il contenuto della
delibera è costituito anzitutto da 4 tavole, di cui: la
tavola A ha carattere paesaggistico e copre la totalità del
territorio regionale; ma essa “va letta in combinato
disposto con la tavola B”, che elenca i vincoli di origine
normativa o di altro tipo attualmente esistenti. Quindi
dall'incrocio di queste due tavole risulta
immediatamente la parte di territorio regionale
disponibile. Manetti ha aggiunto che l'opera cartografica
si basa su dati del 1998 ma esiste già una cartografia
molto più recente (2014) su cui basarsi per gli
aggiornamenti. Le altre due tavole, ha proseguito il
direttore, elencano una le proposte comunali di
modifica, l’altra le osservazioni già accolte dal Consiglio.
Poi ci sono una serie di allegati, tra cui le linee guida per
la valorizzazione dei territori storici, o per aspetti
ambientali ed energetici, e la parte normativa.
Completano il contenuto della delibera le due
136
cartografie, di cui si è detto, e il piano attualmente in
vigore, che è del 2007. Infine vi è l'intesa già trovata col
Ministero, che ingloba un migliaio di osservazioni circa,
e le norme tecniche, anche queste stabilite d’intesa con
il Ministero. Importante ricordare, ha concluso il
direttore, che l'intesa trovata col Ministero prelude a un
accordo vero e proprio, che dovrà essere raggiunto dopo
la fase in Aula e quindi darà la sanzione definitiva
all'atto.
Tra i consiglieri presenti, Emiliano Minnucci del Partito
democratico ha detto che c'è “una grande aspettativa
per questo piano”, che se fatto bene “può essere uno
strumento di decollo” per la Regione. Ma ha aggiunto di
ritenere che vadano date linee precise su quel 30 per
cento di territorio non soggetto a cogenza e si è detto
preoccupato dal fatto che ci possano essere conseguenze
su strumenti urbanistici comunali già approvati. Sulla
necessità degli aggiornamenti alla cartografia si è
soffermato Fabrizio Ghera di Fratelli d’Italia, che
vorrebbe anche capire meglio le ragioni del Ministero su
alcune scelte. Gaia Pernarella del Movimento 5 stelle ha
affermato che c'è “bisogno di chiarezza sulle possibilità
di utilizzo del territorio regionale” e che la proroga del
vecchio strumento sta andando oltre ogni limite di legge.
Sebbene essa ritenga che anche stavolta la proroga sarà
necessaria, auspica che finalmente questo strumento
veda la luce. Sugli aspetti procedurali del lavoro si è
interrogato Eugenio Patanè del Pd, che si è detto
preoccupato dal fatto che una qualsiasi determinazione
del Consiglio debba essere approvata dal Ministero. A
tali dubbi ha risposto il presidente Cacciatore, dicendo
137
che il servizio legislativo fornirà dei chiarimenti sugli
aspetti procedurali, a mezzo di circolari esplicative.
Erano presenti alla seduta anche i consiglieri Antonello
Aurigemma di Forza Italia e Paolo Ciani del Centro
solidale.
138
COMMISSIONE XI - Sviluppo economico e attività produttive, start-up, commercio, artigianato, industria, tutela dei consumatori, ricerca e innovazione
Presidente: Maselli Massimiliano (Noi con L'Italia)
Audizione n. 13 del 15 gennaio 2019
Odg: ore 15: Audizione sulla proposta di legge n. 37 del 20 giugno 2018 sulla "Disciplina del commercio e della
somministrazione di alimenti e bevande" con le associazioni di categorie rappresentative di economia
solidale e diffusione stampa quotidiana. Invitati: Associazione del commercio equo e solidale (Agices);
Associazione botteghe del mondo (Assodbm); Rete nazionale di economia solidale; Associazione nazionale agricoltura biologica (Aiab);
Sindacato nazionale giornalai italiani (Sinagi); Federazione nazionale giornalai italiani (Fenagi);
Federazione italiana editori giornali (Fieg); Sindacato nazionale autonomo giornalai (Snag).
ore 16: Audizione sulla riapertura dell'outlet di Sant'Oreste.
Invitati: Valentina Pini, sindaco del Comune di Sant'Oreste; Mario Segoni, consigliere del Comune di Sant'Oreste.
SINTESI Le attuali leggi regionali che disciplinano il commercio e
la somministrazione di alimenti e bevande, sono ormai
datate e necessitano di adeguamento in seguito alle
139
intervenute innovazioni in tema di attività economiche,
anche con riguardo alla semplificazione dei
procedimenti di avvio e di svolgimento dell’attività.
Pertanto, con la pdl n. 37 (d’iniziativa della Giunta
regionale) si punta a semplificare e innovare le
normative di settore e le procedure amministrative,
valorizzando e sostenendo al contempo, la funzione
commerciale.
COMUNICATO UFFICIO STAMPA DEL CONSIGLIO
COMMERCIO, AUDIZIONE CON LE ASSOCIAZIONI SU
ECONOMIA SOLIDALE E DIFFUSIONE STAMPA QUOTIDIANA
15/01/2019 - La commissione Sviluppo economico e
attività produttive, start-up, commercio, artigianato,
industria, tutela dei consumatori, ricerca e innovazione,
presieduta da Massimiliano Maselli (NcI), ha concluso
oggi il ciclo di audizioni sulla proposta di legge regionale
n. 37 del 20 giugno 2018 “Disciplina del commercio e
della somministrazione di alimenti e bevande”.
L’incontro di oggi con le associazioni di categorie
rappresentative di economia solidale e diffusione stampa
quotidiana, in realtà, è stato richiesto come appendice
alle audizioni già effettuate in precedenza, perché –
come ha spiegato il presidente Maselli in apertura di
seduta – nel testo presentato dalla Giunta regionale
questi due settori non sono contemplati. Su richiesta di
vari consiglieri, è stata convocata l’audizione odierna
proprio per valutare la possibilità di aggiungere, nel
corso dell’esame del testo (che inizierà a febbraio), una
serie di articoli aggiuntivi per intervenire con norme
140
chiare nella disciplina del commercio equo e solidale e
delle edicole.
I rappresentanti delle associazioni e delle categorie in
questione, infatti, hanno chiesto unanimemente un
intervento legislativo rapido, che può sfruttare il testo
unico già incardinato nella undicesima commissione,
piuttosto che attendere proposte di legge di settore che
sarebbero più appropriate ma che richiederebbero tempi
più lunghi. A tal proposito, si è fatto riferimento sia alla
necessità di adeguare le norme regionali a quelle
nazionali che nel frattempo sono entrate in vigore e sia
all’esigenza di intervenire con più efficacia nel mondo
dell’economia solidale, dopo che – è stato osservato – ci
si è resi conto che la legge regionale approvata nel 2009
non ha praticamente prodotto effetti. In più, con
riferimento alla diffusione della stampa quotidiana, i
rappresentanti di categoria hanno sollecitato nuove
norme per fare fronte alla grave crisi che sta
attraversando il settore.
Per tutti questi motivi, dal dibattito in commissione è
emersa unanime la volontà di inserire nella proposta di
legge n. 37 le nuove disposizioni su economia solidale ed
edicole. Lo hanno chiesto Roberta Lombardi e Davide
Barillari (M5s), Marta Leonori e Marietta Tidei (Pd), oltre
che Maselli. D’accordo sulla proposta anche l’assessore
regionale con delega al commercio, Gian Paolo Manzella,
il quale però ha auspicato di non appesantire troppo un
testo che già consta di più di 80 articoli. Su questo
punto Maselli ha invitato la commissione ha presentare
pochi ma efficaci emendamenti e, per consentire un
141
maggiore impegno nella preparazione degli stessi, ha
annunciato che slitterà a dopo il 28 gennaio (come
stabilito in precedenza) il termine per la loro
presentazione.
All’audizione sono intervenuti i rappresentanti di:
Associazione del commercio equo e solidale (ex Agices,
oggi Equo Garantito); Associazione botteghe del mondo
(Assodbm); Rete nazionale di economia solidale;
Associazione nazionale agricoltura biologica (Aiab);
Sindacato nazionale giornalai italiani (Sinagi);
Federazione nazionale giornalai italiani (Fenagi);
Federazione italiana editori giornali (Fieg); Sindacato
nazionale autonomo giornalai (Snag); Uil Tucs.
E’ seguita poi l’audizione con il sindaco del Comune di
Sant'Oreste, Valentina Pini, e con il consigliere
comunale nonché ex sindaco dello stesso comune, Mario
Segoni, sulla riapertura dell'outlet sul Monte Soratte.
Segoni ha ricordato che il complesso è chiuso, da
quando è fallita la vecchia proprietà. Una società del
gruppo Percassi, dell’omonimo imprenditore
bergamasco, nonché patron dell’Atalanta Calcio, ha
rilevato il complesso che intende rilanciare.
“All’epoca, nell’outlet c’erano 60/70 negozi – ha
ricordato Segoni - che davano lavoro 350/400 persone.
Adesso si parla di un maxi polo del lusso con 190 negozi
che dovrebbe dare lavoro a 6/700 giovani”. Segoni ha
ricordato che l’outlet nasceva da un’idea di tutti i
sindaci della valle del Tevere, e rientrava in un progetto
più ampio di accoglienza turistica alle porte di Roma,
142
comprendente iniziative anche di altri soggetti
(navigazione sul Tevere, agricoltura biologica ecc.). La
Regione potrebbe riconsiderare il progetto più ampio,
ma secondo Segoni manca un’interlocuzione adeguata
tra la nuova proprietà e le istituzioni. Di qui la richiesta
di un coinvolgimento della Regione Lazio.
Tuttavia, il sindaco di Sant’Oreste ha riferito dei contatti
periodici del Comune con la nuova proprietà per
l’attuazione del nuovo progetto, per il quale si attendono
i permessi da parte della Soprintendenza. Nel corso
dell’audizione sono intervenuti i consiglieri del Pd
Emiliano Minnucci e Marietta Tidei (che avevano chiesto
l’audizione), Valerio Novelli (M5s), e Gianluca Quadrana
(Lista Zingaretti). E’ emersa chiaramente la volontà di
aprire un’interlocuzione con la proprietà, finalizzata a
contribuire alla migliore riuscita dell’iniziativa.
L’assessore Manzella ha dato la disponibilità della
Giunta ad affiancare il Comune di Sant’Oreste e a dare
allo stesso la massima assistenza. Il presidente Maselli
ha preso l’impegno a convocare una nuova audizione
con la parte proprietaria.
Seduta n. 8 del 29 gennaio 2019
Seduta congiunta con la IV commissione Bilancio
Odg: Esame della proposta di deliberazione consiliare n. 23 del 5 dicembre 2018 concernente: Approvazione delle linee guida per la predisposizione del piano industriale
2019-2021 di Lazio Innova Spa ai sensi dell'art. 2, comma 1 lett. A) della legge regionale 13 dicembre 2013 n. 10".
143
SINTESI (Per sintesi e resoconto pdc n. 23 vedi IV Commissione Bilancio)
Seduta n. 9 del 29 gennaio 2019
Odg: Schema di deliberazione n. 33 concernente "Legge regionale 31 dicembre 2002, n. 46, 'Interventi per il
sostegno allo sviluppo e all'occupazione nelle aree interessate dalla crisi dello stabilimento FCA (ex Fiat) di Piedimonte San Germano (FR)'. Approvazione
Programma operativo".
SINTESI
Con la Legge regionale 31 dicembre 2002, n. 46, la
Regione, al fine di sostenere lo sviluppo economico,
l’occupazione e rafforzare la competitività del sistema
del sistema produttivo delle aree interessate alla crisi
dello stabilimento FCA di Piedimonte San Germano (FR),
promuove e attua interventi di qualificazione del tessuto
produttivo e di valorizzazione delle potenzialità del
territorio.
COMUNICATI UFFICIO STAMPA DEL CONSIGLIO
OK IN COMMISSIONE AL PIANO ANTICRISI DELLE AREE DELL'INDOTTO FIAT
29/01/2019 - La commissione Sviluppo economico e
attività produttive, start-up, commercio, artigianato,
industria, tutela dei consumatori, ricerca e innovazione,
presieduta da Massimiliano Maselli (NcI), ha dato parere
favorevole, con cinque voti a favore e quattro astenuti,
allo schema di deliberazione della Giunta regionale n.
33, concernente “Legge regionale 31 dicembre 2002, n.
46, 'Interventi per il sostegno allo sviluppo e
all'occupazione nelle aree interessate dalla crisi dello
144
stabilimento FCA (ex Fiat) di Piedimonte San Germano
(FR)'. Approvazione Programma operativo”.
Come ha ricordato l’assessore allo Sviluppo economico,
Gian Paolo Manzella, con la legge 46 del 2002 la Regione
Lazio è intervenuta in un momento di crisi del settore
dell’auto, prevedendo interventi specifici a favore delle
imprese dell’indotto automotive. “La legge 46 – ha
spiegato Manzella - prevede che sia un apposito gruppo
di lavoro, del quale fa parte anche il rettore
dell’università di Cassino, a redigere un programma
operativo con una serie di interventi, dopo aver ascoltato
il territorio.
E tale gruppo di lavoro ha fatto la scelta di promuovere
la rete infrastrutturale, che è considerata la cosa più
importante”. Il piano si compone di due elenchi di
progetti, uno proposto dal Consorzio sviluppo
industriale di Frosinone, l’altro dal consorzio Cosilam.
Lo stanziamento previsto per il 2019, pari a un milione e
mezzo di euro, consente la realizzazione dei progetti in
testa ai due elenchi: interventi di manutenzione
straordinaria nell’asse viario tra la strada provinciale
Morolense con la strada comunale in località Paduni-
Selciatella, nel comune di Anagni (progetto proposto dal
Consorzio sviluppo industriale Frosinone); collettore
fognario di collegamento tra l’agglomerato industriale di
Castrocielo e il depuratore in località Pantani Aquini
(Cosilam).
La scelta di non privilegiare gli interventi per il
depuratore di Ceccano, che si trova al secondo posto
145
nell’elenco del consorzio industriale di Frosinone, è stata
giudicata senza mezzi termini sbagliata da Giancarlo
Righini (FdI), il quale ha ricordato gli impegni presi per
interventi a favore della Valle del Sacco, gravemente
danneggiata da fenomeni d’inquinamento, e ha chiesto il
ritiro della proposta di deliberazione all’esame della
commissione. Ne è nato un dibattito al quale hanno
preso parte i consiglieri Sara Battisti (Pd), Francesca De
Vito (M5s), Pasquale Ciacciarelli (FI), Loreto Marcelli
(M5s). Nella sua replica, Manzella ha fatto presente che
per il progetto del depuratore di Ceccano è atteso un
adeguamento alla normativa. “Mi prendo l’impegno – ha
concluso Manzella - di verificare se è possibile
cominciare a fare scorrere le graduatorie dei progetti in
elenco, così da giungere al finanziamento dei lavori per il
depuratore di Ceccano appena il progetto è pronto”.
VIA LIBERA, CON EMENDAMENTI, ALLE LINEE GUIDA PER LAZIO INNOVA SPA
29/01/2019 - La quarta commissione consiliare
permanente, Bilancio, presieduta da Marco Vincenzi
(Pd), e l’undicesima commissione, Sviluppo economico,
presieduta da Massimiliano Maselli (NcI), riunite in
seduta comune hanno dato parere favorevole alla
proposta di deliberazione consiliare n. 23, contenente le
linee guida per la predisposizione del piano industriale
2019-2021 della società regionale Lazio Innova SpA.
Il piano, illustrato nella scorsa seduta dall’assessore allo
Sviluppo economico, Gian Paolo Manzella, ha ottenuto il
parere favorevole dopo l’esame di alcuni emendamenti,
di cui ne sono stati approvati 19 oltre a tre
146
subemendamenti. Dodici le modifiche approvate
d’iniziativa di consiglieri del Movimento 5 stelle, cinque
quelle presentate dal presidente Maselli, quattro da
Pasquale Ciacciarelli (FI), due da Sergio Pirozzi (Lista
Pirozzi), una dalla consigliera Marta Leonori (Pd).
Un emendamento dell’assessore al Bilancio, Alessandra
Sartore, si precisa che dal piano “non derivano
finalizzazioni dirette di spesa, in quanto l’approvazione
dei costi a copertura delle attività per il triennio 2019-
2021, (…), è rimessa alla competenza dell’assemblea dei
soci”. Il piano triennale di Lazio Innova prevede un
impegno finanziario cdi circa 56 milioni di euro per
ciascuna annualità 2019, 2020, 2021. Il fondo di
dotazione previsto è di 31, 7 milioni di euro per il 2019,
31,5 nel 2020 e 31,7 nel 2021.
Le linee guida approvate oggi si compongono di dieci
obiettivi strategici per il piano industriale che dovrà
essere approvato entro il 30 aprile di quest’anno:
1) potenziamento dell’attività di analisi dell’economia regionale e di definizione degli strumenti di intervento pubblico a favore del sistema produttivo regionale;
2) rafforzamento della gestione delle misure
agevolative; 3) potenziamento degli “Spazi attivi”, quali luoghi di
contatto tra l’amministrazione regionale e le imprese, con il rafforzamento dei servizi di assistenza e
tutoraggio; 4) assistenza alle vocazioni produttive del territorio
(come per esempio nel caso del travertino romano), con particolare riferimento ai profili dell’innovazione e dell’internazionalizzazione;
147
5) promozione della cultura d’impresa all’interno delle scuole e delle università;
6) sostegno alle azioni di trasferimento tecnologico dal settore universitario a quello imprenditoriale;
7) assistenza alla Regione nelle attività di ricostruzione
successiva al terremoto; 8) assistenza alla Regione nelle attività relative alla
programmazione europea 2014-2020, nonché nella preparazione della programmazione europea 2021-2027, e alle amministrazioni locali nell’accesso alla
progettazione europea;
9) completamento del piano sulla formazione del personale, e digitalizzazione delle procedure;
10) favorire l’attrazione di investimenti nel territorio regionale, anche in collaborazione con l’ltalian Trade & Investment Agency (Ita).
Audizione n. 14 del 31 gennaio 2019 Audizione congiunta con la VIII Commissione -
Agricoltura, ambiente. Odg: audizione su danni derivanti dagli eventi
atmosferici del 29 ottobre 2018 e successivi nell'area di Sperlonga, Fondi e Terracina.
Invitati: Direttore regionale all'agricoltura, Direttore regionale Sviluppo economico e Attività produttive,
Direttore regionale Protezione Civile del Lazio, Coldiretti Lazio, Confagricoltura Lazio. CIA Lazio.
SINTESI (Vedi Commissione VIII Agricoltura)
Audizione n. 15 del 31 gennaio 2019
Audizione congiunta con la VIII Commissione - Agricoltura, ambiente
Odg: audizione avente ad oggetto approfondimenti in merito allo Schema di Deliberazione n. 34 concernente:
"Approvazione "Linee programmatiche per le azioni
148
strategiche finalizzate al rilancio e alla riqualificazione del settore estrattivo - Legge regionale 22 ottobre 2018,
n. 7, articolo 31". Sono invitati: Unindustria - Unione degli Industriali e
delle Imprese di Roma, Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo; Centro Valorizzazione del travertino romano;
Organizzazioni Sindacali CGIL, CISL, UIL e CSA; Sindaco di Guidonia Montecelio.
Seduta n. 10 del 31 gennaio 2019 Seduta congiunta con la VIII Commissione - Agricoltura, ambiente
Odg: audizione avente ad oggetto lo Schema di
Deliberazione n. 34 concernente: "Approvazione "Linee programmatiche per le azioni strategiche finalizzate al rilancio e alla riqualificazione del settore estrattivo -
Legge regionale 22 ottobre 2018, n. 7, articolo 31".
SINTESI (Per sintesi e resoconto vedi VIII Commissione Agricoltura)
149
COMMISSIONE XII - Tutela del territorio, erosione costiera, emergenze e grandi rischi, protezione civile, ricostruzione
Presidente: Sergio Pirozzi (Sergio Pirozzi Presidente)
Seduta n. 10 del 3 dicembre 2018
Seduta congiunta con l'VIII commissione.
Odg: Risoluzione concernente Servizio idrico integrato. Legge regionale Lazio del 4 aprile 2014 n. 5 e ss.mm.ii.,
"Tutela, governo e gestione pubblica delle acque". Proposta di legge nazionale n. 52 del marzo 2018, "Disposizioni in materia di gestione pubblica e
partecipativa del ciclo integrale delle acque" - Istituzione dei Bacini Idrografici - Moratoria nei confronti dei
comuni efficienti ricadenti in Ato 1 e Ato 2 che ancora non hanno trasferito il servizio al soggetto gestore d'ambito (Stat. artt. 30 comma 2, 33 comma 4).
SINTESI
(per sintesi e resoconto vedi VIII Commissione)
Audizione del 29 gennaio 2019
Odg: Audizione in merito a "Eventi meteorologici del 24 e 25 novembre 2018 che hanno interessato la provincia di Latina e il crollo della strada Pontia".
Invitati i sindaci dei comuni di Pontinia, Terracina, Sabaudia, il presidente della Provincia di Latina, l'Astral
e il Consorzio di bonifica dell'Agro Pontino.
150
SINTESI
E’ quasi concluso lo studio sulle condizioni geologiche
del tratto crollato della Pontina a causa delle forti piogge
del 25 novembre scorso. Se i risultati saranno positivi si
avvierà il progetto già elaborato da Anas, con la
collaborazione tecnica di Astral, per attuare la
ricostruzione della strada. In caso contrario, entro
marzo si aprirà una viabilità alternativa con il
posizionamento di un ponte temporaneo a ridosso del
tratto interrotto.
COMUNICATO UFFICIO STAMPA DEL CONSIGLIO
VORAGINE PONTINA, IN ARRIVO GLI INTERVENTI
29/01/2019 - Fare chiarezza sullo stato dei lavori nel
tratto di SS Pontina, all’altezza del km 97.800 a seguito
degli eventi metereologici del 24 e 25 novembre 2018
che, ricordiamo, provocò una voragine e una vittima in
provincia di Latina, è stato l’argomento trattato oggi in
audizione, nella commissione Tutela del territorio,
erosione costiera, emergenze e grandi rischi, presieduta
da Sergio Pirozzi. Presente anche l’assessore ai Lavori
pubblici, Tutela del territorio e mobilità, Mauro
Alessandri.
E’ Gaia Pernarella (M5S) ad aver richiesto l’incontro con
i soggetti interessati alla manutenzione e ricostruzione
del tratto di strada che dal 21 gennaio è passato da
Astral a Anas.
“E’ necessario fare chiarezza sugli eventi che si sono
abbattuti sulla provincia di Latina – ha dichiarato la
consigliera Pernarella - la voragine si è creata su una
151
strada che già viveva di incuria, cosa è stato fatto e cosa
si deve ancora fare per tornare a una viabilità
sostenibile?”. A fargli eco anche il presidente di
commissione Sergio Pirozzi:” la vera sfida che si propone
questa commissione è lavorare sulla prevenzione, il
sovrapporsi di enti nella gestione di strade attraversate
da corsi d’acqua, non facilita gli interventi e difficilmente
individua le singole responsabilità” e chiude invitando a
un lavoro di concertazione tra gli enti locali.
L’assessore Mauro Alessandri ha ricordato l’intervento
della Regione Lazio sul posto della voragine proprio in
quei giorni e la dettagliata relazione sullo stato delle
strade, contenuta nel passaggio di consegne da Astral a
Anas; in questo passaggio si definiscono i ruoli fra i due
enti e la garanzia della continuità nella manutenzione.
Sulla lunghezza dei tempi di ripristino della viabilità ha
pesato il sequestro da parte della Procura e, poi, una
volta dissequestrata la zona, sono state avviate tutte le
analisi, anche geologiche, su quel tratto di strada
attraversato da correnti d’acqua.
Ci sono i fondi per gli interventi di una viabilità
alternativa, circa 250 mila euro, nel caso in cui il
progetto definitivo richieda più tempo, è quanto spiegato
dall’ingegnere Antonio Mallamo (ASTRAL),
amministratore unico dell’azienda preposta alla
manutenzione della rete stradale della Regione. Si
attendono solo i risultati delle analisi geologiche.
Natalino Corbo, direttore del Consorzio di bonifica
dell’agro pontino, nel suo intervento ha parlato di un
progetto “scatolare” che verrebbe realizzato in quel tratto
152
e come attraverso un accordo quadro è probabile che i
tempi siano più snelli. Si lavora in un clima di grande
collaborazione, hanno osservato i consiglieri Enrico
Forte (Pd) e Giuseppe Simeone (Forza Italia). Sul grave
stato delle strade provinciali di Latina, si è poi
soffermato il presidente della Provincia di Latina Carlo
Medici, sullo stato delle idrovore e sui costi di
manutenzione di quest’ultime, di 23 ne risultano
funzionare solo 11, è intervenuto il commissario del
Consorzio di bonifica Luigi Giuliano.
153
CAL – Consiglio Autonomie Locali
Presidente: Nicola Marini
Seduta Udp del 4 dicembre 2018 Odg: Proposta di parere sullo Schema di Deliberazione
n. 26 - “Iniziativa regionale per il riconoscimento di ulteriori e specifiche forme di autonomia per la Regione Lazio, in attuazione dell’art.116, terzo comma, della
Costituzione; Proposta di parere sulla Proposta di Deliberazione Consiliare n. 22 del 12.11.2018 concernente:
“Documento di Economia e Finanza Regionale 2019 – anni 2019 – 2021”;
Proposta di Delibera di Giunta Regionale concernente “Attivazione dei poteri sostitutivi nei confronti del Comune di Subiaco (RM) – Nomina Commissario ad acta
per l’esecuzione dei provvedimenti comunali relativi ad opere e manufatti abusivi eseguiti in Contrada Cerasolo”.
RESOCONTO
L’U.d.P stabilisce di rinviare la relazione della proposta
di parere, da parte del Consigliere Bruno Manzi, al
prossimo Udp. Viene stabilito di fissare l’incontro con
tutti gli Enti Locali, le Provincie e la Città Metropolitana
di Roma per il giorno 21 gennaio 2019 alle ore 11.
Il Consigliere Manzi relaziona la proposta di parere sulla
Proposta di Deliberazione Consiliare n. 22 del
12.11.2018 concernente: “Documento di Economia e
Finanza Regionale 2019 – anni 2019 – 2021”.
154
La Vicepresidente Luisa Piacentini sottolinea che
ancora una volta la convocazione viene inviata in tempi
ristretti e questo non consente un corretto studio dei
documenti allegati, inoltre, sottolinea la necessità di far
presente al Presidente del Consiglio regionale del Lazio,
Daniele Leodori, l’importanza del Cal come espressione
di tutti gli Enti Locali.
Il Presidente Nicola Marini riferisce a tutti i membri
dell’Udp di aver già presentato il problema al Presidente
Leodori. L’Udp concorda quanto evidenziato dal
Vicepresidente Piacentini e prende atto del parere
relazionato dal Consigliere Manzi.
Riguardo all’attivazione dei poteri sostitutivi nei
confronti del Comune di Subiaco (RM) – Nomina
Commissario ad acta per l’esecuzione dei provvedimenti
comunali relativi ad opere e manufatti abusivi eseguiti
in Contrada Cerasolo”, L’Udp prima di esprimere il
parere, stabilisce di inviare una nota al Sindaco con la
quale chiede di formulare eventuali osservazioni o
controdeduzioni.
Seduta Assemblea Cal del 4 dicembre 2018 RESOCONTO
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca i seguenti
argomenti: 1) Approvazione verbale seduta precedente;
2) Approvazione della Proposta di parere sulla Proposta di Deliberazione Consiliare n. 22 del 12.11.2018
155
concernente: “Documento di Economa e Finanza 2019 – anni 2019-2021”;
3) Varie ed eventuali.
*****
Approvazione verbale seduta precedente PRESIDENTE. L’ordine del giorno, al punto 1, reca:
Approvazione verbale seduta precedente. Avendolo tutti in cartellina, se non ci sono osservazioni da fare sulla trascrizione. Non ci sono osservazioni. Il
verbale si dà per approvato.
*****
Approvazione della Proposta di parere sulla Proposta di Deliberazione Consiliare n. 22 del 12.11.2018 concernente: “Documento di Economa e Finanza
Regionale 2019 – anni 2019-2021”
PRESIDENTE. L’ordine del giorno, al punto 2, reca: Approvazione della Proposta di parere sulla Proposta di Deliberazione Consiliare n. 22 del 12.11.2018
concernente: “Documento di Economa e Finanza Regionale 2019 – anni 2019-2021”.
Io vorrei, a nome dell’Ufficio di Presidenza, probabilmente interpretando anche quello che è l’umore
dell’Assemblea, avendo anche avuto modo, dopo l’Ufficio di Presidenza che ha licenziato il parere, di sentire le associazioni interessate dalla consultazione
rappresentare una problematica che è quella della necessità di dare alle varie istituzioni che hanno
competenza ad esprimere pareri il giusto tempo per dare il loro contributo.
Essendo amministratori si comprende che a volte ci possa essere la necessità di dover forzare i tempi con i
quali vengono espletate le procedure necessarie ad arrivare a un parere. Detto questo, e quindi dando ovviamente la comprensione e la disponibilità, e come
Presidente anche adoperandosi per far sì che tutto questo sia rispettato, è evidente che comunque d’altro canto c’è la necessità del dover dare alle persone che poi
dovranno esprimere il loro consenso o il loro diniego al
156
parere presentato in Assemblea la possibilità di poterlo fare avendo approfondito le tematiche, avendo avuto
modo di leggere i documenti allegati. Quindi la richiesta – non è la prima volta – è quella di
trovare il modo di una complessiva collaborazione istituzionale per far sì che queste, tra virgolette,
“forzature” non possano essere ripetute. Quindi, ripeto, dando atto di quello che è stato fatto, e anche questa volta ovviamente mi faccio carico del problema, mi faccio
carico del rispetto di quelle che sono le esigenze d’Aula e di quelle che sono le esigenze del Consiglio regionale, ovviamente mi faccio anche carico però di rappresentare
una esigenza da parte sia dei membri dell’Ufficio di Presidenza sia dei membri dell’Assemblea del Consiglio
delle Autonomie locali, che ringrazio per la disponibilità, ringrazio per aver garantito il numero legale e ringrazio veramente per la presa di coscienza istituzionale del
comunque garantire che questi atti possano avere una loro definizione amministrativa e possano avere una completezza per poter essere presentati poi
all’attenzione del Consiglio regionale. Presentiamo il parere che come sempre in questi casi
è stato assegnato al consigliere Manzi a cui chiedo di illustrarlo.
MANZI. Buon giorno a tutti, grazie Presidente. Mi vorrei unire all’appello del Presidente rispetto alla tempistica e
colgo l’occasione che tra i componenti dell’Assemblea questa mattina ci sono due rappresentanti del Consiglio regionale per invitarle a prestare attenzione sul tema
anche in considerazione della mozione, dell’ordine del giorno fatto dal Consiglio regionale di una revisione complessiva della legge che ci riguarda, e quindi in
quella sede tener presenti le tematiche che venivano or ora rappresentate dal Presidente e che sono state
oggetto di discussione anche in sede di Ufficio di Presidenza.
Seconda questione, in termini generali, prima di entrare nel merito del parere, ricordo a tutti noi il fine
del nostro parere, dei nostri pareri, in modo particolare questo tema ci si pone ogni volta che noi affrontiamo i documenti finanziari, i documenti di grande respiro del
Consiglio regionale e della Giunta, allorquando affrontiamo la legge di stabilità, allorquando affrontiamo il collegato o, come ora, il Documento di economia e
finanza, che rende difficile il punto di equilibrio rispetto
157
alla valutazione del nostro punto di vista, perché il documento ci invita a misurarci sulla complessità del
documento, su tutti gli aspetti, affrontandoli sia come cittadini, sia come amministratori a tutto tondo, sia come persone che si misurano con la politica, però poi
qui ci dobbiamo ricordare sempre l’elemento che è fondamentale quando esprimiamo il parere, e lo
abbiamo fatto anche quando ci sono state leggi delicate, se qualcuno di noi si ricorda, noi esprimiamo il parere degli enti locali per la parte che riguarda gli enti locali,
non la politica generale della Giunta in carica o della maggioranza del Consiglio, noi ci misuriamo su una verticale della valutazione del provvedimento che non
riguarda una valutazione complessiva su quello che è la politica generale espressa attraverso questi documenti,
tenuto presente questo si esprime il parere favorevole o il parere condizionato o contrario, non sullo specifico di alcune questioni.
Fatta questa premessa, ricordo che il Documento di economia e finanza, sulla base del decreto legislativo
118, definisce gli obiettivi della manovra di bilancio regionale a contenuto programmatico, costituisce lo
strumento a supporto del processo di previsione e prevede che i provvedimenti di formazione dei documenti contabili previsionali dell’Ente debbano
necessariamente partire dal Def e fare riferimento agli indirizzi generali definiti all’inizio della legislatura
regionale. Questi sono i punti e i cardini su cui ci si misura nell’esame e nella valutazione del Documento.
Il Documento che a noi è stato sottoposto come parere e che poi sarà sottoposto all’approvazione come delibera da parte del Consiglio regionale, e poi sulla base del
quale noi, prima della fine dell’anno, anzi prima della pausa di Natale avremo modo di rivederci come
Consiglio delle autonomie locali per esprimere il parere sugli altri due documenti, che sono il bilancio, cioè la legge di stabilità e il collegato, e su cui avremo poi modo
di intervenire in termini puntuali sulle proposte, il Documento, dicevo, parte da una valutazione del dato
macroeconomico ed economico del sistema nazionale, cioè di quello che accade dove è inquadrata quella che è la situazione economica della nostra Regione, valuta
quelle che sono le dinamiche legate alla crescita e legate al mondo del lavoro, tiene presente quelli che sono i segnali di rallentamento della dinamica di crescita che si
stanno manifestando in questo ultimo periodo, fa
158
riferimento a quelle che sono le politiche che sono state poste in essere nella passata legislatura e fa riferimento
a quella che è la proposta di prosecuzione delle attività e delle scelte programmatiche che sono state attuate nella precedente legislatura, fa il quadro delle risorse a
disposizione del sistema regionale, della Regione, tenendo presenti sia quelle che sono le invarianze,
usiamo questo termine bruttissimo, cioè quelle somme che non hanno possibilità di essere allocate diversamente da come è previsto dalla rigidità dal
bilancio, fa riferimento a una divisione delle aree di intervento secondo un’articolazione che tiene dentro 8 macro-aree di intervento, 19 linee di indirizzo
programmatico, 90 obiettivi programmatici e 446 azioni di policy e misure, cioè nel senso che è una costruzione
che tende a rappresentare una visione unitaria dell’azione regionale e non parcellizzata dentro a una utilizzazione di quello che è il complesso delle risorse e
di quella che è la struttura che è coerente rispetto a questi obiettivi, rappresenta la novità, rispetto ai passati documenti, dell’uscita dal commissariamento della
sanità, che è uno degli elementi di novità rispetto a quello che era il quadro precedente. Quindi rappresenta
quella che è la situazione, gli obiettivi che ci si pone come Regione, sia in termini di riequilibrio regionale per ricreare una situazione equilibrata rispetto a quelle che
sono le aree di marginalità intese sia in termini territoriali ma anche in termini sociali, quindi le
politiche di riequilibrio, di riallocazione di risorse secondo questa logica che rappresentavo, fa il ragionamento, pone la centralità della realizzazione del
sistema infrastrutturale regionale, infrastrutture sia in termini materiali che in termini immateriali, quindi il rafforzamento delle infrastrutture a supporto di questa
visione di riequilibrio territoriale avendo anche la centralità della formazione, delle politiche attive del
lavoro come elemento rilevante per il rafforzamento del sistema Lazio.
Tutto questo, i temi legati all’uso del Fondo di Sviluppo e di Coesione, i temi legati al Patto sulla
sicurezza, al Patto per il Lazio, i temi collegati con la mobilità come elemento fondamentale e fondante del sistema di rafforzamento territoriale, del sistema Lazio,
come dicevo. In questa prospettiva e con questo quadro riteniamo
che vadano rappresentate alla Regione Lazio alcune
159
richieste sistemiche, in particolare continuiamo a chiedere alla Regione Lazio di costruire, di dare
completezza a quello che è un quadro di governance territoriale del sistema dell’amministrazione regionale e degli enti locali che sia coerente con gli obiettivi che si
pongono con il Def, in pratica che il sistema dei Comuni, delle Città metropolitane e delle Province sia posto
all’altezza della sfida a cui la Regione stessa li chiama, anche nella prospettiva degli articoli 4 e 5 del decreto legislativo 267 del 2000 che chiedono un sistema
unitario del sistema di governance regionale. L’altra questione, riteniamo che al fine di realizzare
un moderno sistema di Enti territoriali è necessario completare la ricollocazione delle competenze rendendo
sempre più protagonisti i Comuni, anche attraverso una valorizzazione delle Province e delle Comunità montane nella prospettiva della trasformazione in Unio0ni dei
Comuni montani, come elementi strategici di rilancio e di valorizzazione dei territori più fragili e marginali della regione, anche ripensando alla loro funzione positiva di
aggregazione intercomunale di servizi locali e di terminale di attività di decentramento regionale.
Si ritiene che, ai fini di quanto sopra, è necessario superare l’attuale visione di costruzione delle
collaborazioni tra Enti superando l’attuale visione che obbliga solo una parte dei Comuni della Regione, in
quanto basata solo sulla dimensione demografica (Comuni fino a 5000 abitanti) e finalizzata alla spending review, ma che sia necessario sempre più orientare
questa collaborazione secondo logiche di bacini ottimali, quindi con una logica che travalica le questioni dimensionali dei Comuni e privilegia quella funzionale e
quella territoriale.
Quindi è necessario approdare a una nuova visione che abbia come orizzonte lo sviluppo economico dei territori e la tenuta sociale delle comunità, quindi
sviluppo e socialità, sviluppo e comunità, questi sono gli assi ai quali si richiede alla Regione e al Consiglio
maggiore attenzione, e privilegi la logica dei bacini funzionali e valorizzi la capacità di auto organizzazione di tutti i Comuni. Altro elemento che riteniamo che sia
fondamentale è quello dell’auto organizzazione, è quello della centralità, della capacità di autonomia degli enti locali di misurarsi con queste tematiche, che prescinda
dalla logica demografica e renda centrale un nuovo
160
disegno territoriale sia per la Città metropolitana che per le Province, il richiamo alle Comunità montane
tende a valorizzare questa volontà, questa capacità di organizzazione degli enti locali su base territoriale, non solo sui temi della montagna ma sulla gestione più
complessiva dei servizi.
In questa logica si chiede che l’attenzione all’interno del bilancio, all’interno delle politiche regionali sia ulteriormente valorizzata. Nel Documento strategico di
programmazione 2018-2023 l’attenzione rispetto al tema della rivisitazione del sistema delle Autonomie locali, il ragionamento della collaborazione tra sistema
territoriale e Regione è posto come centrale, vi chiediamo, chiediamo alla Regione, e qui ringrazio
l’assessore Di Berardino per la sua presenza, vi chiediamo che quella collaborazione sia praticata oltre che enunciata, e quindi diventi un modo sempre più di
collaborazione sistemica sia con il Consiglio delle autonomie locali, che è l’istanza istituzionale, sia con i vari sistemo di rappresentanza, tendendo a
un’operazione unitaria, così come abbiamo chiesto anche all’interno della proposta di modifica della legge
sul Consiglio delle autonomie locali. Su questa base di riflessione, e con queste
indicazioni, il parere che si sottopone all’Assemblea è un parere favorevole, con le raccomandazioni da ne
illustrate e riportate per esplicito nel parere stesso. Grazie.
PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione. Ha chiesto di parlare il consigliere Bellucci in rappresentanza delle Comunità montane.
BELLUCCI. Io potevo anche astenermi dall’intervenire,
anche perché Manzi ha illustrato bene quelle che sono le prerogative che devono rappresentare gli enti territoriali, allora è ovvio che oggi noi ci troviamo in una fase di
trasformazione, sapete che la Regione Lazio ha predisposto, ha approvato una legge, ma di fatto non gli
ha dato attuazione, e secondo noi ha fatto bene perché, visto come stanno andando le Unioni dei Comuni in Italia questo la dice lunga sul loro funzionamento.
E’ ovvio che noi ci riproponiamo, in un futuro prossimo, di portare comunque in discussione una
nostra proposta che rimette al centro un ente territoriale
161
che si occupa della montagna, poi lo possiamo chiamare Comunità montana, Unione dei Comuni montani, non è
questo il problema, il problema è che oggi si è manifestata in tutta la sua irruenza quella che è un’assenza di politiche per la montagna, le Comunità
montane di fatto sono state tagliate fuori da un ragionamento organico, è ovvio che non è che l’ha fatto
la Regione, ma è la legge Delrio che lo prevede, e non c’è un ente che si occupi di quei territori, cosa che fino a qualche anno fa, come dicevo, lo hanno fatto, in una
maniera eccellente secondo me, le Comunità montane, che sono state comunque un ente di supporto per i Comuni. Oggi ci troviamo nell’assurdo che nessuno fa
più manutenzioni su quei territori, nessuno, diciamo, si occupa di quelle che sono le carenze organiche che
hanno i piccoli Comuni, e nello stesso tempo la carenza organica che hanno le Comunità montane che, come dicevo prima, ancora esistono e quindi secondo me gli si
dovrebbero dare le risorse, sia sotto forma di personale che sotto forma, ovviamente, di una distribuzione economica, le risorse, appunto, per andare avanti e per
essere sempre più incisivi su quelle cose che ci siamo detti prima. Noi vediamo il dissesto, vediamo gli incendi,
cioè tutte queste cose che prima, diciamo…, è vero che c’è stato un cambiamento climatico, ma è vero pure che quello che sta succedendo adesso non ha paragoni nella
storia mondiale si può dire. Quindi è ovvio che qualcuno queste cose le deve fare, e non si può pensare che le
facciano le Unioni dei Comuni senza avere una struttura che alla fine gestisca tutta questa materia.
Quindi io sono convinto, ma penso che la stessa convinzione oramai sta prendendo piede anche all’interno della Regione Lazio, di chi la rappresenta, che
c’è bisogno di un ente regionale, e questo possono rappresentarlo bene le Comunità montane, di un ente
regionale che si occupi di quei territori, diciamo che sia la sentinella della Regione su quei territori. Grazie.
PRESIDENTE. Grazie Bellucci. Prego, consigliera Piacentini.
PIACENTINI. Sì, come ho anche enunciato durante la seduta dell’Ufficio di Presidenza, oggi voterò contrario a
questa proposta di parere. Mi rivolgo in particolare al collega Manzi, il ruolo istituzionale che ricopriamo soprattutto all’interno degli enti locali, quindi la carica
istituzionale stessa, è fonte di grande senso di
162
responsabilità, a maggior ragione faccio un appello al Presidente del Consiglio regionale, per l’ennesima volta,
e sono vicina quindi anche all’intervento del presidente Marini, non si può chiedere di esprimere un parere così importante, come quello su un documento di finanza
locale, a distanza di uno o due giorni! Questo è un appello che facciamo continuamente all’interno
dell’Assemblea del Cal e che è continuamente disatteso. Mi vedo contraria a questa approvazione sia per i tempi non rispettati e per non averci dato neanche modo di
poter venire preparati nella discussione in Aula e perché ovviamente quelle che sono le condizioni politiche ed economiche per la realizzazione di questo documento
non le condivido, è un documento strategico di cui non vedo praticamente la funzionalità, così come è stato
presentato e così come dovrà poi essere approvato dal Consiglio regionale.
PRESIDENTE. Grazie consigliera Piacentini. Assessore, se vuole portare il suo saluto, se lo ritiene
utile, la ringraziamo ovviamente per la presenza, Assessore, che comunque segue i lavori di questa
Assemblea, ha voluto essere qui anche perché il documento di programmazione, come in tutti gli enti locali, è un documento importantissimo che definisce
poi le strategie del triennio successivo, sul quale poi verrà anche definito il prossimo bilancio che ci vedrà
impegnati a esprimere parere presumibilmente entro Natale. Quindi preannuncio un’Assemblea che nella settimana antecedente a quella delle festività natalizie ci
vedrà essere richiamati in quest’Aula per esprimere il parere sul documento di bilancio di previsione 2019.
Non so se ci sono altri contributi, mi pare importante sottolineare un aspetto delle premesse dell’intervento del
consigliere Manzi che era quello che questa Assemblea comunque è in rapprese4ntanza di tutti gli enti locali e di tutte le espressioni di coloro che sono impegnati negli
enti locali come amministratori a diverso titolo, di conseguenza anche l’Ufficio di Presidenza cerca sempre
di fare sintesi di quelle che sono le varie espressioni politiche e di trovare poi una convergenza fino ad oggi unanime del voto e anche del voto assembleare.
Quindi le problematiche che sono state evidenziate, e che hanno fatto parte anche degli interventi dei colleghi,
evidenziano un problema più che di merito di metodo, e
163
quindi su questo ovviamente abbiamo ritenuto anche di caratterizzare alcuni degli interventi. Come sempre il
collega Manzi ha fatto un excursus molto preciso e molto ampio di quello che è il documento, che viene condiviso per la gran parte all’interno della
sottolineatura ulteriore di quelle che sono le dinamiche dei piccoli Comuni, in particolare dei piccoli Comuni
rappresentati dalle Comunità montane e dalle costituende Unioni dei Comuni montani. Ancora una volta sottolineiamo l’esigenza di dare applicazione a
quella che è, appunto, la legge che ha istituito queste Unioni montane e chiamiamo, vista anche la presenza dell’Assessore e di due consigliere regionali, di, in
qualche modo, perlomeno esaminare le proposte che da quest’Aula sono venute più volte all’interno di una
certezza di interlocuzione tra le varie assemblee istituzionali e tra le varie assemblee di rappresentanza. Lo chiediamo con grande tranquillità anche rispetto a
quello che è il funzionamento di questa Assemblea e quindi la necessità di aggiornare la legge istitutiva del Cal e il suo funzionamento, per renderlo più inerente
alle varie questioni che ci vengono sottoposte e essere più funzionali a quello che è il lavoro del Consiglio
regionale, che ovviamente rimane l’organo con la massima competenza su questi pareri e su tutte queste normative, proposte di normativa regionale.
Chiedo ancora una volta se ci sono contributi.
Prego, consigliera Mattia. MATTIA (Pd). Buongiorno, brevemente, non volevo
intervenire, però alcuni interventi mi hanno sollecitato, io credo che più che di un’agenzia la Regione debba dotarsi fondamentalmente di una strategia delle aree
interne, questo è fondamentale, e credo che anche il Cal possa avere un ruolo, perché il problema dei piccoli
Comuni si pone, è necessario superare anche quella sorta di, come posso dire, di essere attaccati per forza al proprio limite dei propri Comuni, ma è necessario che ci
sia questa unione che deve passare soprattutto attraverso una strategia. Avevamo un Ministro, Barca,
che aveva messo in campo proprio una strategia di coesione, io credo che bisogna ripartire da lì, e quindi sarà anche mio impegno, insieme alle altre colleghe, di
cominciarsi ad occupare attraverso, ripeto, una strategia e non attraverso nuovi organismi che comunque sia non risolverebbero il problema, perché senza strategia non si
va da nessuna parte. Grazie.
164
PRESIDENTE. Grazie, consigliera Mattia. Ha chiesto di
parlare l’assessore Di Berardino. Ne ha facoltà. DI BERARDINO, Assessore. Noi eravamo, come Giunta,
venuti chiaramente più per ascoltare che per dire, perché essendo un parere è importante che venga dal
Consiglio delle autonomie locali, non soltanto per formalità, ma credo anche per le argomentazioni che Manzi ha letto come parere complessivo, è un parere che
ci pone degli impegni e delle problematiche che dobbiamo affrontare, quindi vi ringraziamo anche per la modalità, per il merito che è stato scelto perché è un
merito che certamente ritroveremo poi anche negli strumenti finanziari di bilancio, che è quello che avete
sottoposto, io credo che, è chiaro, nel tempo perdiamo un po’ il senso di questo documento, che magari lo vediamo eccessivamente scollegato da quelli che sono i
provvedimenti di bilancio, anche se io credo che valga la pena, per quanto riguarda un po’ la Regione Lazio, fare questi raffronti, e ci rendiamo conto come la stessa
programmazione pii riesce a trovare anche quelle coperture e quelle indicazioni economiche, e quindi da
questo punto di vista il parere, il documento io credo che riacquisisca una sua centralità.
Non voglio venir meno a quelle che sono anche un po’ le critiche sul metodo, perché poi chiaramente qui sono
presenti molti amministratori, tutti gli amministratori, ed è chiaro che c’è una tematica che riguarda i tempi e che sicuramente è in carico, e ci facciamo carico anche
come Giunta di fare in modo che poi queste tempistiche possano essere un po’ più larghe, perché anche prima della riunione, parlando con qualche amministratore,
questo tema veniva fuori, cioè dei tempi di lettura, con tutti gli impegni che chiaramente poi ci sono, e quindi
questa, definiamola “critica”, sollecitazione indubbiamente è una sollecitazione ed una critica che ci sta, ecco, non va sottovalutata e quindi la raccogliamo,
io inviterei anche un po’ tutti noi, ne compreso, a raccogliere questa critica sul metodo ma evitando di
confonderla con il merito, perché se ci sono delle cose di merito chiaramente che hanno bisogno di essere riviste, definite, credo che sia giusto, sull’altro aspetto credo che
sia un po’ compito di tutti, a partire dalla Giunta, di fare in modo di migliorarlo.
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L’altra tematica che ponevano le Comunità montane, quindi di una necessaria, forse, riflessione, perché qui
veniamo da un periodo in cui sono cambiate le leggi, sono cambiati gli assetti e poi molte cose debbono essere necessariamente ancora definite dentro una governance
più complessiva, ma anche ai fini di quello che sostenevano il Presidente e Manzi in merito a come
rafforzare questo rapporto tra la Regione, renderlo più fluido, e le nostre rappresentanze territoriali, e quindi probabilmente una riflessione anche del Cal assieme
alla Giunta, poi vedremo le modalità, su questo tema della governance, forse anche slegata chiaramente dalla temporaneità del bilancio e della programmazione
economica, forse è giusta anche per vedere un po’ quelli che sono in qualche caso anche i ritardi e le modalità
con cui le Comunità montane attendono n alcuni casi anche delle risposte dal punto di vista economico.
Quindi, ecco, io vi ringrazio e cogliamo il parere certamente importante, ma come un’azione attiva, cioè nel senso che questa discussione dovrà proseguire in
occasione del bilancio, ma dovrà proseguire in Consiglio perché le tematiche sottolineate ci porranno
probabilmente anche la necessità di affrontare una discussione anche con un ruolo dei consiglieri importante, più complessivo, capace di cogliere
effettivamente una programmazione che poi ha bisogno di essere sottoposta a verifica con il bilancio, ma anche
a verifica sui risultati che abbiamo raccolto. Vi ringrazio.
PRESIDENTE. Grazie, Assessore. Ha chiesto la parola la consigliera Piacentini. Ne ha facoltà.
PIACENTINI. Sì, vorrei rispondere alla consigliera Mattia relativamente alla questione delle Unioni dei Comuni, ne
ho sentito parlare nell’iniziativa tenuta tra i piccoli Comuni e la Regione Lazio per l’accordo con le Poste Italiane, sia l’Assessore agli Enti locali che il presidente
Zingaretti hanno promosso questa nuova funzione strategica delle Unioni dei Comuni, attenzione, noi
amministratori locali (molti Comuni, 254 su 378 nel Lazio sono i piccoli, al di sotto dei 5000 abitanti) abbiamo ahimè, Eleonora, un’esperienza negativa di
unioni comunali, perché? Perché come spesso ci siamo detti, anche attraverso incontri nelle varie istituzioni, è un problema di finanziamenti, è un problema di
accordare praticamente le funzioni, le famose questioni
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delle gestioni associate, mancano servizi, manca la possibilità del personale di poter interagire, non vorrei
che il passaggio di unione tra Comuni fosse una funzione strategica regionale per poi non considerare il fatto che uno dei problemi più grandi di queste aree
interne è il rischio spopolamento. Noi abbiamo prodotto un documento, come Anci Lazio, “Il controesodo dei
Comuni”, ovviamente ci riferiamo ai piccoli, non ci sono servizi, non ci sono attività e quindi c’è la necessità di lasciare le aree interne, i piccoli Comuni per migrare
laddove la città è in grado di darti quella qualità della vita che il piccolo non ha.
Non siamo contro le Unioni, quindi io ho ascoltato l’intervento del presidente Zingaretti e dell’Assessore agli
Enti locali, però attenzione in questa nuova funzione strategica delle Unioni, così come sono state portate, istituite oggi hanno rappresentato una difficoltà per gli
enti che obbligatoriamente sono stati costretti ad unirsi pensando di trovare un vantaggio per le proprie comunità che poi realmente non c’è stato. Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, consigliera Piacentini.
Prego, consigliere Testi. TESTI. Buon giorno. Io sono stato un pochetto tirato per
i capelli a intervenire, è ovvio, perché diciamo che dovevamo discutere sul documento di programmazione
economica e finanziaria invece siamo andati a parlare delle Comunità montane, ma più che Comunità montane io direi dei piccoli Comuni. Ha accennato già
qualche cosa Luisa Piacentini, è stato molto, molto importante, ecco, la Regione dovrebbe farsi carico di queste problematiche, dello spopolamento che stiamo
vivendo, perché è vero, lo stiamo vivendo sulla nostra pelle. Quindi se la politica regionale ritiene importante
questo che noi diciamo, e che tutti i dati lo dimostrano, dovrebbe fare una politica un pochino diversa.
E’ vero, le aree interne, così dette, possono essere interessanti, ma la gestione dei servizi a chi viene
demandata? Non lo sappiamo. Io per esperienza posso dirvi sulla Provincia di Roma, un anno che ci fu la neve, quando fu tolta la Protezione civile, ma non tolta “così”,
tolta di fatto perché le risorse le aveva la Provincia, e quindi poteva sopperire ad alcune carenze di materiale, tipo il sale, o di attrezzature per i gruppi di volontari che
stavano sul territorio e sui Comuni, poteva sopperire a
167
queste carenze, be’ interventi non ce ne sono stati, successe il panico, nel vero senso della parola, nell’area
tiburtina e nell’area prenestina! Quando invece c’erano le Comunità montane c’era l’organizzazione, non successe quello che poi è successo dopo.
Quindi pure le aree interne, che sono
interessantissime, vanno in qualche modo regolate, ci vuole un ente che gestisca, ci vuole un ente che conosce il territorio, l’orografia, tutta l’organizzazione, perché
anche gli uffici regionali, sia quelli provinciali, non lo conoscono affatto il territorio, quindi ci vogliono delle risorse e del personale capace, che vive il territorio,
conosce effettivamente le difficoltà, e conosce tutte quante le problematiche.
Un’altra cosa, parliamo di leggi, leggi, leggi, leggi! Io credo che siamo un pochetto disattenti, scusate il termine un po’, così, forse stravagante, ma c’è il Testo
Unico, l’articolo 27 del Testo Unico che non è stato abolito, non è stato tolto, è tutt’ora vigente, che parla delle Comunità Montane, le altre Regioni le hanno
confermate, soltanto qui nel Lazio non si capisce cosa deve succedere! E non è affatto vero che è la Delrio,
qualcuno diceva la Delrio, c’era una riorganizzazione, ma non è che c’era l’abolizione! E’ il primo ente territoriale a contatto immediato con i cittadini, è il
primo, può svolgere un grosso ruolo per la Regione Lazio, per la politica regionale.
Non facciamo sempre discorsi…, io avrò finito, perché questo è l’ultimo mandato che farò come Sindaco,
perché sono talmente stanco, amareggiato e sfiduciato, ve lo dice uno che ha i capelli bianchi, è dal 2004 che sento sempre, costantemente a ogni riunione questi
discorsi! Si parla dei piccoli Comuni, delle popolazioni in disagio, delle problematiche…, posso dirvi una cosa,
questa è una confessione a cuore aperto, sono enunciazioni di principio e basta! Io dopo tutti questi anni non ho visto un intervento che può essere
chiamato tale, e mi disp9iace dire questo, ma da parte di tutte le forze politiche, e non è possibile che ognuno si
calzi un vestito ad uso e consumo proprio! Non è possibile, non è assolutamente possibile. L’indirizzo politico va rispettato, qualsiasi sia il partito! Ma non ci
può essere promiscuità, evitiamole queste cose, per i nostri giovani, che stanno abbandonando effettivamente i piccoli paesi, fra qualche anno ci sarà difficoltà pure
alla composizione delle liste! Vogliamo questo?
168
Benissimo, facciamolo, però ognuno si deve assumere le proprie responsabilità, o sì o no, bisogna essere chiari
oramai nella vita, non possiamo usare il “politichese”, che uno dice “sì” e poi è un “no”, o viceversa! Lo conosco abbastanza bene, io vengo dalla Democrazia Cristiana,
non me ne pento e sono orgoglioso, però bisogna cambiare politica!
E questo è un appello accorato che va fatto a tutti i consiglieri, anche al Presidente del Cal, che oggi è anche
Presidente dell’Anci. Grazie. PRESIDENTE. Grazie, consigliere Testi. Ha chiesto di
parlare il consigliere D’Angeli.
D’ANGELI. Buongiorno a tutti. Nel dibattito vengono fuori degli stimoli per cui è necessario su qualche cosa apportare un contributo, approfondire. Adesso, al di là
delle critiche, i tempi, il “malloppo” di questo documento e via di seguito, io, per quel poco che sono riuscito a dare uno sguardo, ma ecco, il documento, che sarebbe
un po’ il “DUP” dei nostri Comuni questo insomma, io lo trovo debole per quanto riguarda le Autonomie locali.
Il problema qui non sono le Unioni, le Comunità montane, i piccoli Comuni, il problema è la governance
territoriale di questa Regione.
Sono anni che chiediamo alla Regione di definire un modello di governance regionale, che siano Comunità montane, che siano Unioni, che siano Ambiti ottimali,
che siamo ATO, che siano quello che vogliamo, ma se non riusciamo a definire questo modello di gestione, probabilmente parliamo a vuoto e non otteniamo sul
territorio alcun risultato.
Ricordava la consigliera Mattia le aree interne e le strategie, è vero, il ministro Barca nel 2012 ha iniziato questo tipo di operazione, oggi siamo quasi nel 2019,
sono passati sei anni e non se ne vede luce! Ma probabilmente c’è qualcosa che è sbagliato, perché se io
penso alla mia area interna, 31 Comuni, 3 vallate e qualche pezzo ancora di territorio della provincia di Rieti, quando ci mettiamo intorno a un tavolo e
cerchiamo di discutere come gestire il problema si ferma lì perché non si trova una soluzione, perché 31 Comuni, è difficile, con una realtà territoriale, seppur di base, che
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accomuna tutti in alcune problematiche, però ha delle diversità che non sempre coincidono.
Per cui lo dico e lo ribadisco, l’ho detto tante volte, se non troviamo alle aree interne un sistema semplificativo
di gestione, così come sono state impostate probabilmente non andranno da nessuna parte!
Le strategie ci sono, le abbiamo fatte, però la realizzazione diventa difficile. E nemmeno credo al
controesodo. Per esperienza, nella mia Comunità montana, una quindicina di anni fa, un consigliere propose di studiare un metodo per il ripopolamento del
territorio, gli dissi: “Bene, dimmi che cosa vuoi fare”, disse: “Facciamo una Commissione”, gli costituii una
Commissione ma dopo un anno non è approdata a niente! Cioè, “controesodo” che significa, Luisa? “Controesodo” è una parola che non serve
assolutamente a niente, se vogliamo mantenere la gente sul territorio ci servono politiche del lavoro, non il “controesodo”! Chi riporta la gente indietro? Chi se ne è
andato non ritorna! Quanto meno dobbiamo attuare politiche necessarie a far restare chi ci sta ancora,
questo dobbiamo fare. E la contraddizione delle aree interne nella strategia sta proprio qui, perché quando le aree interne definiscono come asset principali la
mobilità, la scuola e la sanità, significa portare sul territorio tre servizi basilari necessari alla vita
quotidiana, ma se porto i servizi e non porto il lavoro assolutamente non creo nulla. Per cui è sempre un cane che si morde la coda, o riusciamo a trovare una sintesi
in questo senso, creare contemporaneamente servizi e lavoro, oppure stiamo parlando a vuoto. E io, ripeto, siccome questo documento non è il definitivo, poi andrà
all’esame del Consiglio regionale, e il Consiglio regionale avrà tutta la possibilità per modificarlo, integrarlo,
migliorarlo, peggiorarlo, farà quello che ritiene, il Consiglio è sovrano.
Ora, io ripeto, se su questo documento non si definisce con forza e chiarezza quale deve essere la
governance regionale del territorio, noi avremo mille difficoltà nell’affrontare tutti gli altri problemi, questa è la base principale. E la governance regionale non si fa
come ha fatto il decreto 78 del 2010, allora: 10.000 abitanti, 15.000 abitanti, 20.000 abitanti! E’ la cosa più sbagliata, al di là che le associazioni dovrebbero essere
fatte su base volontaria e non coercitiva, ma comunque
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ci sono dei parametri che vanno rispettati, che sono il territorio, la storia, la cultura, l’economia, il sociale, ed è
chiaro che magari nel costituire un ambito, che poi si chiami Comunità montana, Unione, ATO, tutto quello che volete, non potrà magari avere tutti questi
parametri, ma almeno un gruppo di questi parametri perché possa quel territorio essere gestito, secondo me,
li deve possedere, deve essere questa governance costituita su queste basi. Grazie.
PRESIDENTE. Grazie D’Angeli. Ha chiesto di intervenire la consigliera Leonori. Ne ha facoltà.
LEONORI (Pd). Una proposta operativa molto stringata, abbiamo parlato del Def, abbiamo parlato della
governance, lo abbiamo fatto anche prima con il presidente Bellucci, con il presidente Marini, secondo me noi abbiamo bisogno di una discussione che sia
incentrata sulla governance che non mischierei con quella sul Def, perché in questo Def ci sono anche delle misure molto importanti di indirizzo dell’economia della
nostra Regione, poi potremmo vedere come i servizi ecosistemici, lo sviluppo economico sono contenuti nella
strategia delle aree interne, come possono essere implementati, in che direzione andare, però lo farei in una riunione dedicata, perché sennò oggi rischiamo di
mischiare i due elementi. Domani il Consiglio è chiamato sul Def, intanto andiamo avanti, sappiamo che
ci dovremo rivedere speriamo entro Natale, sennò entro la fine dell’anno, e lì sarà un’altra occasione per fare il punto su bilancio e stabilità, se riusciamo anche a fare
un punto sulla governance lo facciamo attraverso appuntamenti del Cal, utilizzando la prima Commissione, però riusciamo anche a dare delle
risposte che non siano nel documento di programmazione ma siano dentro delle leggi e degli atti.
PRESIDENTE. Grazie consigliera Leonori. Non ci sono altri interventi. Io chiuderei ringraziando
tutti gli intervenuti per la disponibilità e per aver comunque garantito l’espressione del parere così come
previsto dalla normativa, nonostante i tempi di cui ovviamente mi faccio carico e, come appunto dicevamo, riusciamo a garantire il percorso amministrativo,
rimane, ovviamente prendendo atto di quanto espresso dal consigliere e comprendendone le ragioni, rimane comunque la necessità di avere chiara quella che è la
sensibilità dei territori, e gli interventi che si sono
171
succeduti lo hanno ampiamente chiarito, ovviamente la preoccupazione di non vedere all’interno del Documento
di programmazione quella che è l’eventualità di una legge di riordino della governance regionale mi pare che sia anche condivisa dai consiglieri regionali e
dall’assessore regionale, quindi c’è questo richiamo, d’altronde non con questa nettezza e con questa
chiarezza, però all’interno degli ultimi “ritenuto” troverete lo spunto per poter andare in questa direzione. Quindi accogliamo con grande favore l’intervento della
consigliera Leonori che dà l’opportunità di poter aprire una fase di confronto che vada esattamente in questa direzione per passare, come veniva richiamato, da quelli
che sono gli intenti a quelli che sono poi i fatti tradotti in normative.
Votazione
PRESIDENTE. Bene, detto questo, chi è favorevole alla proposta di parere? Chi è contrario? Chi si astiene?
(Il Consiglio approva a maggioranza)
Il parere è approvato a maggioranza dei presenti. La seduta è tolta.
172
CO.RE.CO.CO - Comitato regionale di controllo contabile
Presidente: Giancarlo Righini (FdI)
Parere su Proposta di Legge n. 86 (Bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio 2019 – 2021);
Il Comitato regionale di controllo contabile (Corecoco),
presieduto da Giancarlo Righini (FdI), si è riunito per
esprimere i pareri di rito sui bilanci delle agenzie e degli
enti dipendenti della Regione Lazio. Hanno ottenuto il
parere favorevole, all’unanimità, i bilanci dei seguenti
enti parco: dei Castelli romani, di Bracciano
Martignano, dei Monti Lucretili, dell’Appia Antica e della
riserva naturale regionale Nazzano Tevere-Farfa. Parere
favorevole, ma con il voto contrario della consigliera
Valentina Corrado (M5s), al bilancio dell’ente parco dei
Monti Simbruini. Via libera anche ai bilanci di Arsial,
Arpa Lazio, Disco Lazio, Istituto per le ville Tuscolane
(Irvit). Il Corecoco ha preso atto dei bilanci di Aremol, e
dell’ente parco dei Monti Aurunci e di quello dei Monti
Ausoni e lago di Fondi, senza esprimere un parere,
perché gli stessi sono pervenuti in data successiva alla
convocazione della seduta del comitato. Non sono
ancora pervenuti al Corecoco, tre bilanci: della riserva
naturale Monti Navegna e Cervia, dell’ente regionale
Roma Natura, dell’ente parco Riviera di Ulisse.
173
CONSIGLIO REGIONALE
Presidente
Daniele Leodori (Pd)
Vice presidenti
Devid Porrello (M5s) Giuseppe Emanuele Cangemi (GM)
Seduta n. 17 del 1 dicembre 2018
Odg: mozione n. 82 del 23 novembre 2018, "Mozione di sfiducia ai sensi dell'articolo 43 dello Statuto della
Regione Lazio".
SINTESI
Il Consiglio regionale esprime la sfiducia nei confronti
del Presidente della Regione mediante mozione motivata,
sottoscritta da almeno un quinto dei suoi componenti e
approvata per appello nominale a maggioranza dei
componenti stessi. La mozione non può essere messa in
discussione prima di tre giorni e non oltre venti giorni
dalla presentazione. L’approvazione della mozione di
174
sfiducia comporta le dimissioni della Giunta regionale e
lo scioglimento del Consiglio.
COMUNICATO UFFICIO STAMPA DEL CONSIGLIO
IL CONSIGLIO REGIONALE RESPINGE LA MOZIONE DI
SFIDUCIA A ZINGARETTI
01/12/2018 - Il Consiglio regionale del Lazio,
presieduto da Daniele Leodori, ha respinto oggi la
mozione di sfiducia al presidente della Regione Lazio
Nicola Zingaretti, presentata da dodici consiglieri
dell’opposizione di centrodestra nei giorni scorsi. L’esito
della votazione, anzi, rafforza la coalizione del
presidente, visto che ai 25 voti contrari di tutti i
consiglieri del centrosinistra si è aggiunto anche quello
di Laura Cartaginese, consigliera di Forza Italia, che non
aveva sottoscritto la mozione e che ha portato il totale
dei contrari a 26 su 51, vale a dire la maggioranza
assoluta del Consiglio regionale.
I voti favorevoli alla mozione – e quindi contro Zingaretti
– sono stati 22: hanno votato compatti i gruppi Fratelli
d’Italia (3), Lega (3), Lazio 2018 (2), Noi con l’Italia (1) e il
Movimento 5 stelle (10). Divisa invece Forza Italia, col
voto favorevole di Antonello Aurigemma e Giuseppe
Simeone e quello contrario di Laura Cartaginese. Il
ventiduesimo voto a favore è arrivato da Giuseppe
Cangemi (Misto), il quale ha dichiarato in Aula di essersi
adeguato alla volontà del suo partito, Forza Italia, pur
“restando valido il cosiddetto Patto d’Aula”, stipulato con
la maggioranza di centrosinistra insieme al collega del
gruppo Misto, Enrico Cavallari, oggi assente, come già
annunciato nei giorni scorsi. Assente anche Pasquale
175
Ciacciarelli (FI), che però aveva sottoscritto la mozione,
mentre Sergio Pirozzi (Pirozzi presidente) non ha votato
perché ha dovuto lasciare anticipatamente la seduta per
impegni precedentemente presi.
Il dibattito che ha preceduto il voto finale ha visto
intervenire numerosi consiglieri di opposizione e solo il
presidente del gruppo del partito democratico, Mauro
Buschini, per il centrosinistra. Dalla discussione sono
emerse critiche a Zingaretti, ma anche accuse
reciproche tra centrodestra e Movimento 5 stelle,
nonché una frattura politica nel centrodestra e, in
particolare, in Forza Italia, con la consigliera
Cartaginese che ha dichiarato di “non sentirsi più
rappresentata dal capogruppo Antonello Aurigemma”.
Stefano Parisi, capogruppo di Lazio 2018 e promotore
della mozione, ha illustrato all’Aula i motivi della
richiesta: “Fare chiarezza – ha detto – su quali siano le
forze politiche che sostengono questa Giunta, visto che
non ha la maggioranza in Consiglio regionale.
Importante per tutti, soprattutto per il centrodestra, per
capire se rispetta in tutti i suoi eletti quanto promesso
nel corso della campagna elettorale”. Parisi ha detto
anche che “occorre ridare dignità all’Aula”, criticando
Zingaretti non solo su tematiche specifiche come la
gestione dei rifiuti e la Sanità, ma anche perché a suo
avviso il presidente non sta svolgendo in pieno il suo
incarico, in quanto appare più proiettato verso la corsa
per la segreteria nazionale del Partito democratico.
Critiche condivise anche da Fabrizio Ghera (capogruppo
FdI), Orlando Angelo Tripodi (capogruppo Lega),
176
Antonello Aurigemma (capogruppo FI), Massimiliano
Maselli (NcI), Roberta Angelilli (Lazio 2018) e Valentina
Corrado (M5s). Roberta Lombardi (capogruppo M5s),
pur annunciando il voto favorevole alla mozione da parte
del suo gruppo, ha criticato le modalità con le quali i
consiglieri di centrodestra l’hanno presentata, senza
coinvolgere le altre opposizioni. Opinione condivisa da
Sergio Pirozzi, il quale si è dichiarato anche disponibile
alle dimissioni di tutti i consiglieri di opposizione, ma
solo di fronte a un progetto credibile e alternativo a
questa maggioranza. Anche Giuseppe Cangemi e Laura
Cartaginese hanno criticato – per motivi diversi – il
comportamento di chi ha presentato la mozione.
Il dibattito si è concluso con l’intervento di Mauro
Buschini (Pd), che ha criticato l’atteggiamento del
centrodestra. “Non si può presentare una mozione di
sfiducia per una ragione politica interna a una
coalizione – ha detto – perché è irrispettoso delle
istituzioni e rischia di arrecare un danno ai cittadini”. Il
capogruppo del Pd ha anche respinto le accuse di
immobilismo e di confusione del Consiglio contenute
nella mozione, ribattendo con i dati relativi ai
provvedimenti discussi e approvati in questi sei mesi.
Al termine della seduta consiliare, il presidente
Zingaretti e la Giunta regionale hanno tenuto una
conferenza stampa nella sala Etruschi del Consiglio
regionale per presentare la manovra di Bilancio 2019-
2021. Prima di spiegare i provvedimenti economico-
finanziari, Zingaretti ha rilasciato una dichiarazione
sull’esito della votazione della mozione di sfiducia. “In
177
questi giorni sono stato in assoluto silenzio per rispetto
delle dinamiche consiliari e per la legittimità di un atto
messo in campo da alcuni consiglieri regionali – ha detto
– assistendo anche oggi a una giornata di discussione
che si è conclusa con i numeri che avete visto e che
hanno respinto la mozione di sfiducia”. Zingaretti ha
ringraziato i consiglieri che hanno votato contro la
mozione, sottolineando che “la cosa peggiore che poteva
accadere oggi per i cittadini del Lazio sarebbe stata la
conclusione della legislatura alla vigilia di una sessione
di Bilancio. La crescita in Italia è a quota zero – ha
aggiunto – aumenta la disoccupazione, il Governo
italiano non ha ancora approvato la sua manovra di
Bilancio mentre ieri la Giunta regionale ha approvato
quella del Lazio e il Consiglio ora è pronto per i cittadini
ad andare avanti con grande determinazione”.
Seduta n. 18 del 5 dicembre 2018
Odg:
Question Time; Pdc n. 22, "Documento di economia e finanza regionale 2019. Anni 2019-2021".
SINTESI
La pdc n. 22 approva il Documento di economia e
finanza regionale 2018 (DEFR) per gli anni 2019-2021.
Esso contiene le linee strategiche e le politiche in base
alle quali le Regioni elaborano ogni anno il bilancio di
previsione finanziario che viene adottato, con previsioni
almeno triennali. Il DEFR è approvato con delibera del
consiglio regionale. Il primo DEFR è adottato con
riferimento agli esercizi 2017 e successivi.
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COMUNICATO UFFICIO STAMPA DEL CONSIGLIO
IL DEFR 2019-2021 È ALL'ESAME DEL CONSIGLIO REGIONALE
05/12/2018 - Con la relazione dell’assessore al
Bilancio, Alessandra Sartore, il Consiglio regionale del
Lazio, presieduto da Daniele Leodori (Pd), ha iniziato
l’esame del Documento di economia e finanza regionale
2019 – Anni 2019-2021, (Defr, Proposta di deliberazione
consiliare n. 22 del 12 novembre 2018, d’iniziativa della
Giunta regionale). Propedeutico alla manovra di
bilancio, che è all’ordine del giorno della quarta
commissione, Bilancio, convocata per domani, il Defr
della Regione Lazio analizza e sintetizza i risultati
dell’attuazione delle politiche pubbliche regionali (in
tema economico, sociale, territoriale e finanziario) del
medio periodo. “I pilastri strategici del ciclo 2018-2023 –
ha spiegato Sartore - convergeranno verso l’obiettivo di
coniugare la crescita economica sostenibile e la
riduzione delle diseguaglianze, nel rispetto degli equilibri
di finanza pubblica”. Il documento all’esame dell’Aula
consiliare è il frutto di un lavoro di affinamento da parte
della quarta commissione che ha esaminato nelle scorse
settimane numerosi emendamenti delle opposizioni e ne
ha approvati 34.
“Nel corso dell’esame del Defr Lazio in commissione – ha
riferito Sartore a tale proposito - proprio in tema di
sviluppo, crescita e occupazione, sono stati definiti,
ulteriormente, interventi e azioni per rafforzare le
politiche regionali per il tessuto produttivo della micro-
impresa, delle Pmi, delle imprese artigiane e delle start-
up”. Gli interventi della Regione saranno finalizzati ad
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agevolare l’accesso al credito, per la semplificazione
amministrativa, per favorire l’acquisto di tecnologie
innovative e sistemi organizzativi e per stimolare la
domanda estera con nuovi percorsi di
internazionalizzazione.
“Ulteriori contributi migliorativi da parte della quarta
commissione – ha proseguito Sartore - hanno
riguardato: lo sviluppo delle attività economiche
territoriali (il sostegno alle filiere produttive e
distributive presenti nei parchi regionali; la creazione di
‘vetrine regionali’ dell’agro-alimentare in ogni provincia
dove esporre e commercializzare i prodotti tipici
regionali); il mercato del lavoro (sostegno ai percorsi di
alternanza scuola-lavoro; aumento del sostegno ai
tirocini extracurricolari; reinserimento lavorativo degli
over-40); la valorizzazione del patrimonio artistico,
storico, culturale e architettonico, attraverso il riuso dei
borghi storici abbandonati e il completamento delle
misure relative alle città di fondazione della provincia di
Latina, ovvero Latina, Sabaudia, Pontinia e Aprilia e
della provincia di Roma, ovvero Pomezia e Guidonia; il
sostegno alle opere pubbliche, in primis, quelle relative
alla portualità e alla messa in sicurezza di alcuni tratti
di viabilità della via Pontina”.
E proprio sulla portualità sono previsti interventi
significativi. “E' stato concesso dalla Banca Europea per
gli Investimenti – ha riferito a tale proposito Sartore - un
finanziamento di 195 milioni per l’ampliamento del
porto di Civitavecchia e la costruzione di un nuovo porto
commerciale a Fiumicino. L’investimento complessivo è
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pari a 515 milioni. Il nuovo porto di Fiumicino sarà
destinato a traghetti passeggeri e merci, pesca e navi da
crociera (per implementare l’attività di Civitavecchia);
per Civitavecchia le opere riguarderanno, tra l’altro, lo
sviluppo delle banchine per le navi da crociera, con un
parcheggio di 15 ettari, oltre al collegamento ferroviario
(passeggeri e merci) diretto con la Capitale”.
I conti della Regione Lazio
Sartore è passata poi al capitolo delle fonti di
finanziamento: le risorse del bilancio libero; i
trasferimenti correnti dello Stato per il sostegno delle
politiche regionali in materia di sanità, trasporti, welfare
e istruzione; il co-finanziamento Ue dei piani e
programmi per la conclusione del ciclo 2014-2020 e per
l’avvio del nuovo ciclo 2021- 2027; i co-finanziamenti
statali per il sostegno alle politiche regionali in materia
di reti infrastrutturali, ambiente, sviluppo economico,
turismo, cultura.
“Relativamente alle risorse libere del bilancio regionale –
ha spiegato Sartore - il volume di spesa che
ragionevolmente si ritiene possa finanziare le politiche
della strategia del Documento di programmazione
strategica 2018 (Dsp) sono pari a circa 919 milioni
all’anno, quasi tutte destinate alle politiche
redistributive, in primis la riduzione della pressione
fiscale”.
In merito ai trasferimenti correnti dello Stato per sanità,
trasporti, welfare e istruzione, proiettati nel medio-lungo
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periodo, questi hanno una dimensione media annua
stimata in circa 11,3 miliardi di cui oltre il 94 per cento
è rappresentato dalle attribuzioni alla Regione Lazio del
Fondo sanitario nazionale (10,6 miliardi nella media del
periodo) per le politiche sanitarie regionali. Al netto dei
trasferimenti annuali per le politiche sanitarie, il volume
di spesa stimato per le politiche redistributive è pari a
circa 665 milioni all’anno. Per il periodo 2018-2023 –
anche con le risorse co-finanziate dalla Ue (Fondi per lo
Sviluppo e gli investimenti europei) – la stima
complessiva delle risorse a disposizione per le politiche
di sviluppo sostenibile raggiunge i 2,56 miliardi. Le
risorse per le reti infrastrutturali invece ammontano a
4,2 miliardi. In merito alle politiche di finanza pubblica
regionale, Sartore ha ricordato che nel medio-lungo
termine (2013-2017), la strategia adottata ha consentito,
complessivamente, una riduzione del disavanzo
prossima al 91 per cento (da -4,97 miliardi a -450
milioni) portando il risultato di amministrazione
effettivo, a -1,578 miliardi. Il disavanzo consolidato (al
lordo dello stock di perenzione) è stato determinato in -
2,484 miliardi. In tema di finanza pubblica e pareggio di
bilancio, Sartore ha spiegato che “la Regione Lazio, per
l’esercizio finanziario 2017, ha ridotto il disavanzo,
rispetto al 2016, del 55,5 per cento passando da un
risultato di amministrazione lordo di -1,02 miliardi agli
attuali -450 milioni”.
Per quanto riguarda le politiche sanitarie, Sartore ha
riferito che “nel 2017 l’andamento del Conto consuntivo
presenta un disavanzo (prima delle coperture fiscali) di
45,7 milioni (era pari a 604,3 milioni nel 2012); l’indice
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sintetico della griglia Lea (Livelli essenziali di assistenza)
– che indica la qualità/quantità dell’assistenza
dell’attività ospedaliera, territoriale e negli ambienti di
vita e di lavoro – si è attestato, nel 2016, a 179 (era pari
a 152 punti del 2013). L’aggiustamento sia dei
fondamentali finanziari, sia dell’offerta di servizi
sanitari, ha costituito la premessa per procedere alla
conclusione del commissariamento ad esito della
completa attuazione del programma operativo 2016-
2018”. Sartore ha toccato anche il tema del riordino
delle partecipazioni societarie regionali, avviato nel
2013, che dovrebbe portare a un risparmio complessivo
di spesa prossimo ai 40 milioni di euro l’anno e a ricavi
da dismissioni per 97 milioni di euro. Sartore ha
ricordato anche il processo di riordino delle 55 Ipab, la
razionalizzazione dei consorzi di bonifica, la
valorizzazione del patrimonio immobiliare regionale, le
iniziative per la valorizzazione del patrimonio culturale.
Dopo la relazione dell’assessore al Bilancio, si è aperto il
dibattito generale, nel corso del quale sono intervenuti i
consiglieri Devid Porrello (M5s) e Giancarlo Righini (FdI).
Porrello tra l’altro ha evidenziato che “se la manovra
nazionale passasse così come il governo l’ha pensata le
ricadute positive sul bilancio o sul Pil regionale
sarebbero di gran lunga superiori a una manovra
governativa ritoccata, così come pensata. Significa – ha
proseguito Porrello - che l’azione governativa oggi posta
in essere comunque è un beneficio per la Regione Lazio”.
Secondo Righini, invece, “è da abolire l’addizionale Irpef
più alta d’Italia”.
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Dopo la replica di Sartore, i lavori del Consiglio sono
ripresi con l’esame degli emendamenti al Defr. Diciotto
le proposte emendative approvate oggi, molte delle quali
riformulate dall’assessore Sartore oppure collocate in
altre parti del documento, rispetto a quelle individuate
dai proponenti, per motivi di maggiore congruità. I primi
firmatari degli emendamenti approvati sono Davide
Barillari del Movimento 5 stelle e Giancarlo Righini di
Fratelli d’Italia con quattro ciascuno, poi Sergio Pirozzi
con tre, Valentina Corrado e Gaia Pernarella (entrambe
M5s) con due a testa, infine Roberta Angelilli (Lazio
2018), Antonello Aurigemma e Pasquale Ciacciarelli
(entrambi di Forza Italia) con uno ciascuno. Tra i temi
degli emendamenti, prevalgono l’ambiente, in quelli di
Righini (riqualificazione della Valle del Sacco, percorso
ferroviario Mandela-Subiaco e la ciclovia tra via dei
Laghi e il parco dei Castelli romani), la sanità in quelli di
Barillari (trasparenza nelle gare per gli
approvvigionamenti del SSR), misure in favore delle aree
colpite dal terremoto, in quelli di Angelilli, Aurigemma e
Pirozzi, e infine alcune esigenze della provincia di
Latina, come la valorizzazione dell'ex ospedale civile di
Terracina e la messa in sicurezza della rete idraulica
della pianura pontina, in quelli di Pernarella.
Alle ore 18 il vicepresidente del Consiglio regionale
Devid Porrello ha sospeso i lavori aggiornando la seduta,
non prima di aver fatto osservare all’Aula, su invito del
consigliere Fabio Refrigeri, un minuto di silenzio per le
vittime del grave incidente occorso oggi in una stazione
di servizio al km 39 della via Salaria, che ha causato
due morti, tra cui un vigile del fuoco, e alcuni feriti.
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Seduta n. 18 del 17 dicembre 2018
Odg: prosecuzione dell'esame della proposta di
deliberazione consiliare n. 22 del 12 novembre 2018, concernente "Documento di economia e finanza regionale 2019. Anni 2019-2021".
Seduta n. 18 del 18 dicembre 2018
Odg: Proposta di Legge n. 85 (Legge di stabilità regionale
2019), la Proposta di Legge n. 86 (Bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio 2019 – 2021);
Proposta di deliberazione consiliare n. 24 del 13 dicembre 2018, concernente "Bilancio di previsione del Consiglio regionale del Lazio per l'esercizio finanziario
2019-2021 in applicazione del decreto legislativo del 23 giugno 2011 n. 118 e successive modifiche".
I lavori proseguiranno secondo il seguente calendario:
Mercoledì 19 dicembre 2018: dalle ore 10 ore 19;
Giovedì 20 dicembre 2018: dalle ore 10 alle 19; Venerdì 21 dicembre 2018: dalle ore 10 alle 19; Sabato 22 dicembre 2018: dalle ore 10 ad oltranza.
SINTESI
(Per pdc n. 22 vedi pagine precedenti)
Con la pdl n. 85 si approva la legge di Stabilità 2018. In
relazione alle esigenze derivanti dallo sviluppo della
fiscalità regionale, le Regioni adottano una legge di
stabilità regionale che contiene il quadro di riferimento
finanziario per il periodo compreso nel bilancio di
previsione. Il sistema contabile garantisce la rilevazione
unitaria dei fatti gestionali sotto il profilo finanziario,
economico e patrimoniale.
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COMUNICATO UFFICIO STAMPA DEL CONSIGLIO
DOCUMENTO DI ECONOMIA E FINANZA 2019-2021, IL CONSIGLIO APPROVA
18/12/2018 - Il Consiglio regionale del Lazio,
presieduto da Daniele Leodori (Pd), ha approvato, a
maggioranza, il Documento di economia e finanza
regionale 2019-2021 (Defr, Proposta di deliberazione
consiliare n. 22 del 12 novembre 2018). Dopo il voto,
Leodori ha aggiornato la seduta a domani, mercoledì 19
dicembre, alle ore 11. I lavori riprenderanno con l’esame
della legge di Stabilità regionale 2019 (proposta di legge
n. 85) e del bilancio di previsione 2019-2021 (pl 86).
Il Defr della Regione Lazio analizza e sintetizza i risultati
dell’attuazione delle politiche pubbliche regionali (in
tema economico, sociale, territoriale e finanziario) del
medio periodo, e descrive le azioni del prossimo triennio
che si reggeranno sui tre pilastri strategici dell’attuale
legislatura: coniugare la crescita economica sostenibile e
la riduzione delle diseguaglianze, nel rispetto degli
equilibri di finanza pubblica. Questi tre pilastri, insieme
ai rispettivi obiettivi e strumenti, si inseriranno nella
prosecuzione della Strategia Europa 2020, volta a
favorire una crescita inclusiva e sostenibile. Le politiche
pubbliche di medio-lungo periodo saranno finanziate da
quattro principali fonti: le risorse del bilancio libero; i
trasferimenti correnti dello Stato per il sostegno delle
politiche regionali in materia di sanità, trasporti, welfare
e istruzione; il co-finanziamento Ue dei piani e
programmi per la conclusione del ciclo 2014-2020 e per
l’avvio del nuovo ciclo 2021- 2027; i co-finanziamenti
statali per il sostegno alle politiche regionali in materia
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di reti infrastrutturali, ambiente, sviluppo economico,
turismo, cultura.
Prima del voto finale, sono stati approvati altri dieci
emendamenti, anche riformulati dall’assessore al
Bilancio, Alessandra Sartore, che vanno ad aggiungersi
ai diciotto approvati nel corso dei lavori del 5 dicembre
scorso. Tre di quelli approvati oggi portano la firma di
Marco Cacciatore del Movimento 5 stelle, tre quella di
Antonello Aurigemma di Forza Italia, altri tre sono di
Giuseppe Simeone di Forza Italia e di altri consiglieri del
centro destra, uno di Valentina Corrado sempre del
M5s. Tra i temi principali degli emendamenti approvati,
la casa della salute di Priverno e l’ospedale del Golfo per
quelli di Simeone, ambiente ed edilizia, tra cui il
problema dei piani di zona, in quelli di Cacciatore, la
bonifica del sito di trasferenza di via della Spadellata ad
Anzio per quello di Corrado.
Approvati dall’Aula, prima del voto finale, anche quattro
ordini del giorno, due dei quali portano la firma di
Giancarlo Righini di Fratelli d’Italia, uno quella di
Alessandro Capriccioli di Più Europa e uno quella di
Valentina Corrado. Gli ordini del giorno di Righini
hanno come oggetto la lotta al tabagismo e i rincari delle
autostrade A24 e A25, che collega il Lazio con l’Abruzzo.
Nel primo si impegna la Giunta “a porre in essere ogni
opportuna azione a contrasto del fenomeno del
tabagismo, per definire, attraverso uno strumento
normativo, la sfera di applicabilità delle esenzioni
derivanti sia da patologie fumo correlate che derivanti
dalla cosiddetta condizione di tabagismo in prevenzione
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primaria”; nel secondo, si impegna il presidente della
Giunta “ad adottare iniziative volte a prevedere la
sospensione degli aumenti delle tariffe autostradali
relativi alla A24 e A25 in vigore dal primo gennaio 2018”
e a promuovere “un tavolo istituzionale che possa
ridefinire i criteri di concessione autostradale con
Strada dei parchi”.
L’odg di Capriccioli, avente come tema quello dell’utilizzo
della cannabis per scopi terapeutici, impegna la Giunta
a provvedere annualmente alla pubblicazione dei dati
relativi al numero di pazienti in cura, alla quantità di
farmaci consumati in relazione al numero di medici
prescrittori per monitorare e prevedere il reale bisogno
di cannabis ad uso terapeutico nel Lazio” e a “sollecitare
il ministero della Salute a identificare i soggetti idonei a
garantire nel Lazio la produzione indoor secondo la good
manufacturing practice e l’active pharmaceutical
ingredient previste dallo stesso ministero”. Quello di
Valentina Corrado impegna invece la Giunta a dare
indirizzo ad Astral per la messa in sicurezza, mediante
la realizzazione delle opere idrauliche del sottopasso al
km 29,500 della Pontina.
In sede di dichiarazione di voto sul Defr, Fabrizio Ghera,
capogruppo di Fratelli d’Italia ha dichiarato il voto
contrario del suo gruppo e lo stesso ha fatto Angelo
Orlando Tripodi per la Lega. Gino De Paolis ha invece
dichiarato il voto favorevole al Defr da parte della lista
Zingaretti.
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LA MANOVRA 2019 È ALL'ESAME DELL'AULA
19/12/2018 - Irap ridotta per numerose aziende,
restano invariate le agevolazioni Irpef degli anni passati.
L’istituzione dell’Azienda Zero della sanità laziale sarà
oggetto di una specifica proposta di legge regionale,
anziché essere discussa in questi giorni. E’ quanto ha
riferito all’Aula l’assessore al Bilancio, Alessandra
Sartore, nel corso della sua relazione illustrativa della
manovra 2019. All’esame del Consiglio regionale del
Lazio, presieduto da Daniele Leodori (Pd), sono la legge
di Stabilità regionale 2019 (proposta di legge n. 85) e il
Bilancio di previsione 2019-2021 (pl n. 86). Presente
anche il presidente della Regione Lazio, Nicola
Zingaretti.
Con la legge di stabilità regionale si definisce il quadro
di riferimento finanziario per il periodo compreso nel
bilancio di previsione, vale a dire il triennio 2019-2021,
attraverso l’adozione di norme tese a realizzare effetti
finanziari con decorrenza dal primo anno considerato
nel bilancio di previsione. In particolare, si provvede al
rifinanziamento, al de-finanziamento e alla
rimodulazione delle leggi regionali di spesa.
Numerose imprese del Lazio potranno godere per il
prossimo anno fiscale del taglio dello 0,92% dell'Irap,
previsto dalla legge di Stabilità 2019 e finanziato con 20
milioni di euro. Lo ha detto nel corso della sua relazione
in Aula l'assessore Sartore, la quale ha anche riferito
che sono state accolte alcune richieste avanzate nel
corso dei lavori in commissione Bilancio dal Movimento
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5 stelle, da Sergio Pirozzi, dal centrodestra e dalla
consigliera Marta Leonori (Pd). La misura viene
compensata attenuando lo sgravio fiscale inizialmente
previsto per le industrie farmaceutiche dallo 0,92% allo
0,62%. “Abbiamo attivato un percorso di valutazione e
confronto con tutte le forze politiche - ha riferito Sartore
- per cercare di migliorare questa proposta e il risultato
finale è a mio avviso molto positivo. La proposta del M5s
di agevolare le imprese femminili di nuova istituzione
apre un filone di politica fiscale regionale interessante
sia sotto il profilo economico sia sotto quello equitativo”.
Sartore ha poi riferito che è stata accolta favorevolmente
la proposta di Sergio Pirozzi che prevede di applicare lo
sconto dell'Irap anche per le imprese della ristorazione e
del commercio al dettaglio nei 175 comuni montani del
Lazio. Sartore ha definito “fondamentale” il contributo
del centrodestra attraverso le proposte emendative a
firma di Stefano Parisi di Lazio 2018 e Giancarlo Righini
di FdI, che prevedono un taglio della tassazione anche
all'industria alimentare e della fabbricazione di materiali
in metallo. Dalla consigliera Leonori è arrivata la
proposta di favorire anche le sale cinematografiche.
In merito all’addizionale regionale Irpef, restano
invariate anche per il prossimo triennio le agevolazioni
introdotte negli anni 2017 e 2018. Confermate le
esenzioni e le riduzioni dell’addizionale regionale Irpef
con un criterio di progressività per i soggetti con reddito
imponibile superiore a 35mila euro e fino a 75mila euro,
i nuclei familiari numerosi (con tre o più figli a carico) e
quelli con uno o più figli portatori di handicap, gli
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ultrasettantenni portatori di handicap appartenenti a
nuclei familiari con un reddito non superiore a 50mila
euro. Per i redditi compresi tra 15.000 euro e 28.000
euro, il prelievo aggiuntivo si conferma ridotto dall’1,6%
all’1,1% (da 3,33% complessivo al 2,83%); per i redditi
compresi tra 28.000 euro e 55.000 euro, il prelievo
aggiuntivo si conferma ridotto dall’1,6% all’1,2% (da
3,33% al 2,93%); per i redditi compresi tra 55.000 euro
e 75.000 euro, il prelievo aggiuntivo si conferma ridotto
dall’1,6% all’1,5% (da 3,33% portando al 3,23%); per i
redditi oltre 75.000 euro, il prelievo aggiuntivo è di 1,6%
(3,33%).
Come preannunciato dall'assessore in commissione
Bilancio, è confermato lo stralcio dell'articolo 3 della
Legge di Stabilità che riguarda l'istituzione della
cosiddetta “Azienda Zero” della sanità che sarà
riproposta come provvedimento ad hoc. Stralciato e
rinviato anche l'articolo 5 che riguarda un aspetto
tecnico relativo alla certificabilità dei bilanci degli enti
del servizio sanitario.
Il Bilancio di previsione 2019-2021 (pl 86)
La proposta di legge n. 86 si compone di sei articoli,
oltre all’articolo 7 relativo all’entrata in vigore. Sono
quantificate le entrate complessive che, al lordo delle
poste tecniche e delle partite di giro, ammontano
rispettivamente a 35,63 miliardi di euro per il 2019, al
pari delle spese complessive, a euro 30,75 mld per il
2020 e a 30,31 mld per il 2021, in termini di
competenza, e a 30,42 mld in termini di cassa (incassi e
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pagamenti effettivi) per l’esercizio finanziario 2019. Al
netto, le entrate e le spese sono pari, in termini di
competenza, a 19,432 mld di euro per l’anno 2019, a
16,361 mld per l’anno 2020 e a 15,941 mld per l’anno
2021.
Il parere del Corecoco
Il Comitato regionale di controllo contabile (Corecoco),
presieduto da Giancarlo Righini (FdI), si è riunito per
esprimere i pareri di rito sui bilanci delle agenzie e degli
enti dipendenti della Regione Lazio. Hanno ottenuto il
parere favorevole, all’unanimità, i bilanci dei seguenti
enti parco: dei Castelli romani, di Bracciano
Martignano, dei Monti Lucretili, dell’Appia Antica e della
riserva naturale regionale Nazzano Tevere-Farfa. Parere
favorevole, ma con il voto contrario della consigliera
Valentina Corrado (M5s), al bilancio dell’ente parco dei
Monti Simbruini. Via libera anche ai bilanci di Arsial,
Arpa Lazio, Disco Lazio, Istituto per le ville Tuscolane
(Irvit). Il Corecoco ha preso atto dei bilanci di Aremol, e
dell’ente parco dei Monti Aurunci e di quello dei Monti
Ausoni e lago di Fondi, senza esprimere un parere,
perché gli stessi sono pervenuti in data successiva alla
convocazione della seduta del comitato. Non sono
ancora pervenuti al Corecoco, tre bilanci: della riserva
naturale Monti Navegna e Cervia, dell’ente regionale
Roma Natura, dell’ente parco Riviera di Ulisse.
STABILITÀ: QUATTRO ARTICOLI APPROVATI E DUE SOPPRESSI (SU UNDICI)
20/12/2018 - I lavori del Consiglio regionale del Lazio si
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sono aperti stamane, sotto la presidenza del
vicepresidente Giuseppe Cangemi (Misto), con un
minuto di silenzio in memoria del giornalista Antonio
Megalizzi, scomparso nell’attentato a Strasburgo. Il
Consiglio finora si è espresso su sei degli undici articoli
(compresa l'entrata in vigore) della legge di Stabilità
regionale 2019 (proposta di legge n. 85). Approvati
l’articolo 2, su agevolazioni Irpef e Irap, l’articolo 4
sull’interscambio di personale tra gli uffici regionali e
quelli del servizio sanitario regionale, il 7, recante
disposizioni in materia di enti locali, e l’8, in materia di
consorzi di bonifica.
Come preannunciato in commissione Bilancio e durante
la relazione illustrativa all’Aula dell’assessore al ramo,
Alessandra Sartore, la Giunta ha presentato un
emendamento soppressivo dell’articolo 3, riguardante
l'istituzione della cosiddetta “Azienda Zero” della sanità
laziale, che l’Aula ha poi approvato. D’intesa con
l’assessore alla Sanità, Alessio D’Amato, la norma sarà
riproposta con un’apposita proposta di legge, così come
era stato richiesto dalle opposizioni. Approvando la
soppressione dell’articolo 3, l’Aula ha così fatto decadere
oltre 700 dei circa 1700 emendamenti presentati.
Soppresso, sempre attraverso l’approvazione di un
apposito emendamento della Giunta, anche l'articolo 5
che riguarda un aspetto tecnico relativo alla
certificabilità dei bilanci degli enti del servizio sanitario.
L’articolo 2 taglia dello 0,92% l’Irap a numerose imprese
del Lazio e dello 0,62% alle industrie farmaceutiche. In
particolare, le riduzioni “trovano applicazione per le
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nuove imprese femminili che si costituiscono nel
territorio regionale nell’anno 2019”. Restano invariate
anche per il prossimo triennio le agevolazioni introdotte
negli anni 2017 e 2018 per l’addizionale regionale Irpef
con un criterio di progressività per i soggetti con reddito
imponibile superiore a 35mila euro e fino a 75mila euro,
i nuclei familiari numerosi (con tre o più figli a carico) e
quelli con uno o più figli portatori di handicap, gli
ultrasettantenni portatori di handicap appartenenti a
nuclei familiari con un reddito non superiore a 50mila
euro.
"L’articolo 4 - ha spiegato l’assessore Sartore - è volto al
potenziamento del bagaglio professionale delle risorse
umane quale ulteriore strumento di formazione
individuale e di miglioramento dei livelli di conoscenza e
competenza attesa la possibilità di accrescere le proprie
nell’ambito della nuova amministrazione e,
contestualmente, mettere a disposizione quelle già
acquisite presso l’amministrazione di appartenenza, in
un percorso virtuoso finalizzato al conseguimento di
livelli di alta professionalizzazione nel sistema di governo
della salute pubblica. L’intervento – ha concluso Sartore
- è volto, altresì, al potenziamento della qualità dei
servizi offerti dalle singole aziende sanitarie e dalla
Regione Lazio”.
L’articolo 7 interviene nella normativa in materia di
abolizione delle comunità montane e loro trasformazione
in unioni di comuni montani ed estende ai comuni che
versano in stato di dissesto finanziario le agevolazioni
della compartecipazione agli investimenti in conto
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capitale finanziati con risorse regionali. L’articolo 8 è
finalizzato a favorire la fusione dei consorzi di bonifica
del Lazio, allo scopo di realizzare interventi organici di
adeguata funzionalità su una maggiore estensione del
territorio regionale, tenuto conto delle più diffuse
necessità irrigue e di bonifica determinatesi a seguito
delle cicliche crisi climatiche che interessano il territorio
regionale.
Dopo l’approvazione dell’articolo 8, il vicepresidente
Devid Porrello (M5s), che ha presieduto i lavori dell’Aula
nel corso del pomeriggio, ha sospeso la seduta e ha
aggiornato i lavori a domani, venerdì 21 dicembre, alle
ore 10,30.
BILANCIO E LEGGE DI STABILITÀ 2019, IL CONSIGLIO APPROVA
22/12/2018 - Il Consiglio regionale del Lazio,
presieduto da Daniele Leodori (Pd), ha approvato, con 26
voti a favore e 22 contrari, la legge di Stabilità regionale
2019 (proposta di legge regionale n. 85/2018) e, con 27
voti a favore e 23 contrari, il Bilancio di previsione 2019-
2021 (pl 86). Il voto è arrivato poco dopo le 6, al termine
di una sessione di lavoro iniziata nel pomeriggio di ieri e
durata tutta la notte, durante la quale la Giunta ha
presentato un maxi subemendamento all’articolo 6 della
legge di Stabilità che ha inglobato anche numerose
proposte emendative sia di opposizione che di
maggioranza.
Nel corso delle dichiarazioni di voto si è espressa per
prima Valentina Corrado (M5s), soddisfatta per
195
l’accoglimento di vari emendamenti, ma voto contrario
del suo gruppo per il complesso della manovra che
denuncia a suo avviso “la mancanza di una visione
programmatica”. Anche Fabrizio Ghera, per il quale
“non c’è stata l’inversione di tendenza” auspicata, ha
annunciato il voto contrario del gruppo di Fratelli
d’Italia. Contrario anche Massimiliano Maselli di Noi con
l’Italia, a causa di “una pressione fiscale che rimane
alta”. Mauro Buschini, capogruppo del Partito
democratico, ha parlato invece di una manovra protesa
al futuro, che “inizia finalmente ad abbassare le tasse”
(con riferimento all’Irap). Per Angelo Tripodi, che ha
annunciato il voto contrario della Lega, l’abbassamento
dell’Irap è invece “solo una goccia”. Contrario anche il
voto di Forza Italia annunciato da Antonello Aurigemma,
che ha ricordato le liste d’attesa delle prestazioni
sanitarie che continuano ad essere troppo lunghe.
Presente il presidente della Regione Lazio, Nicola
Zingaretti, l’Aula ha approvato anche la Proposta di
deliberazione consiliare n. 24 del 13 dicembre 2018,
“Bilancio di previsione del Consiglio regionale del Lazio
2019-2021”. In apertura dei lavori, Leodori aveva
annunciato il ritorno del consigliere Adriano Palozzi
sugli scranni del Consiglio regionale, sei mesi dopo gli
arresti domiciliari ai suoi danni avvenuti nell’ambito
delle indagini della Procura sullo stadio della Roma.
Irap ridotta per numerose aziende, restano invariate le
agevolazioni Irpef degli anni passati. Sono queste alcune
delle misure della manovra di bilancio 2019-2021, che,
al netto del settore sanitario, delle altre risorse vincolate
196
e delle partite tecniche, ammonta complessivamente a
3,42 miliardi di euro per l’anno 2019, 3,31 mld per
l’anno 2020 e 3,27 mld per l’anno 2021. Di questi,
relativamente al 2019, 343,9 milioni sono destinati al
Fondo taglia tasse, 832 milioni per le spese di
funzionamento e obbligatorie,1,34 mld per il servizio del
debito. Per le politiche settoriali di natura corrente sono
destinati circa 651,7 mln, di cui oltre la metà (341,1
milioni) è destinata al trasporto pubblico locale e al
cofinanziamento regionale dei fondi strutturali.
L’istituzione dell’Azienda Zero della sanità laziale, così
come era stato chiesto dalle opposizioni fin dai lavori in
commissione Bilancio, sarà oggetto di una specifica
proposta di legge regionale.
La legge di Stabilità regionale 2019
Con la legge di Stabilità regionale si definisce il quadro
di riferimento finanziario per il periodo compreso nel
bilancio di previsione, vale a dire il triennio 2019-2021,
attraverso l’adozione di norme tese a realizzare effetti
finanziari con decorrenza dal primo anno considerato
nel bilancio, vale a dire il 2019. In particolare, si
provvede al rifinanziamento, al definanziamento e alla
rimodulazione delle leggi regionali di spesa.
La legge di Stabilità taglia dello 0,92% l’Irap a numerose
imprese del Lazio, in determinati settori, e dello 0,62%
alle industrie farmaceutiche. Tra l’altro, le riduzioni
trovano applicazione per le nuove imprese femminili che
si costituiscono nel territorio regionale nell’anno 2019.
Restano invariate anche per il prossimo triennio le
197
agevolazioni introdotte negli anni 2017 e 2018 per
l’addizionale regionale Irpef con un criterio di
progressività per i soggetti con reddito imponibile
superiore a 35mila euro e fino a 75mila euro, i nuclei
familiari numerosi (con tre o più figli a carico) e quelli
con uno o più figli portatori di handicap, gli
ultrasettantenni portatori di handicap appartenenti a
nuclei familiari con un reddito non superiore a 50mila
euro. Per i redditi compresi tra 15.000 euro e 28.000
euro, il prelievo aggiuntivo si conferma ridotto dall’1,6%
all’1,1% (da 3,33% complessivo al 2,83%); per i redditi
compresi tra 28.000 euro e 55.000 euro, il prelievo
aggiuntivo si conferma ridotto dall’1,6% all’1,2% (da
3,33% al 2,93%); per i redditi compresi tra 55.000 euro
e 75.000 euro, il prelievo aggiuntivo si conferma ridotto
dall’1,6% all’1,5% (da 3,33% al 3,23%); per i redditi oltre
75.000 euro, il prelievo aggiuntivo è di 1,6% (3,33%).
Una norma è volta al potenziamento del bagaglio
professionale delle risorse umane della sanità laziale e
della qualità dei servizi offerti dalle singole aziende
sanitarie. Un articolo aggiuntivo dell’assessore alla
Sanità, Alessio D’Amato, va nella stessa direzione,
stabilendo un principio in relazione al rapporto di lavoro
di dipendenza, regolato dai contratti nazionali
riconosciuti per il personale sanitario dedicato ai servizi
alla persona. delle strutture accreditate al Servizio
sanitario regionale. Con una norma si interviene in
materia di abolizione delle comunità montane e loro
trasformazione in unioni di comuni montani e si
estendono ai comuni che versano in stato di dissesto
finanziario le agevolazioni della compartecipazione agli
198
investimenti in conto capitale finanziati con risorse
regionali. Altre norme della legge di Stabilità riguardano:
la fusione dei consorzi di bonifica del Lazio, la
valorizzazione del patrimonio immobiliare della Regione
Lazio, l’avvocatura regionale, la normativa in materia di
sanzioni in caso di violazioni nelle aree naturali protette.
Numerosi gli emendamenti, di opposizione ma anche
della maggioranza e della Giunta, approvati nel corso dei
lavori, anche come articoli aggiuntivi, molti dei quali poi
assorbiti nel maxi subemendamento all’articolo 6 della
pl 85, illustrato dall’assessore al Bilancio, Alessandra
Sartore, alla quale intorno alle 5 l’Aula ha rivolto
l’augurio di buon compleanno.
Il bilancio di previsione della Regione Lazio 2019-2021
(pl 86)
Con la legge di Bilancio sono quantificate le entrate
complessive che, al lordo delle poste tecniche e delle
partite di giro, ammontano rispettivamente a 35,63
miliardi di euro per il 2019, al pari delle spese
complessive, a euro 30,75 mld per il 2020 e a 30,31 mld
per il 2021, in termini di competenza, e a 30,42 mld in
termini di cassa (incassi e pagamenti effettivi) per
l’esercizio finanziario 2019. Al netto, le entrate e le spese
sono pari, in termini di competenza, a 19,432 mld di
euro per l’anno 2019, a 16,361 mld per l’anno 2020 e a
15,941 mld per l’anno 2021. Il limite massimo di ricorso
al mercato finanziario è fissato in 651 milioni di euro
per l’anno 2019, 300 mln per il 2020, 250 mln per il
2021. Con il bilancio di previsione, la Regione approva
199
anche i bilanci degli enti regionali allegati in sintesi.
Il bilancio del Consiglio regionale
Il bilancio di previsione del Consiglio regionale del Lazio
per l’esercizio finanziario 2019-2021 (proposta di
deliberazione consiliare n. 24 del 13 dicembre 2018)
prevede spese per circa 76 milioni di euro: 59,543 mln
di euro di spese correnti, 2,144 mln di spese in conto
capitale, 14,473 milioni di euro di servizi per conto terzi
(ritenute previdenziali, e assistenziali relative alle
indennità dei consiglieri, ai vitalizi, alle consulenze). A
parte 2,211 mln di euro di fondi e accantonamenti e i
14,473 mln di servizi per conto terzi (partite di giro), il
totale delle spese riguarda la Missione 1, “Servizi
istituzionali, generali e di gestione”, per un ammontare
di 59,475 mln di euro così ripartiti:
40,240 mln di euro per il programma 1, “Organi
istituzionali”, che comprendono 16 milioni di euro per i
vitalizi; 10,7 milioni di euro per indennità consiglieri,
assessori e organi di controllo; 3,865 milioni di euro per
i gruppi consiliari;
14, 97 mln di euro per il programma 3, “Gestione
economica e finanziaria”;
3,808 mln di euro per il programma 6, “Ufficio
tecnico”;
457.297 euro per il programma 10, “Risorse umane”,
per la formazione del personale e i servizi sanitari.
Per quanto riguarda le entrate della Pisana, sono
previsti 57,5 milioni di euro di trasferimenti dalla
200
Giunta per il funzionamento del Consiglio regionale;
poco meno di 203.000 euro di contributo dell’Autorità
per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom), per
l’esercizio delle funzioni delegate da parte del Comitato
regionale delle comunicazioni (Corecom).
Seduta n. 19 del 10 gennaio 2019
Odg: Esame degli ordini del giorno di istruzione alla Giunta regionale collegati alla proposta di legge n. 85
(Legge di stabilità regionale 2019) e alla proposta di legge n. 86 (Bilancio di previsione finanziario della
Regione Lazio 2019 – 2021), presentati nel corso della seduta n. 18. I lavori d'Aula proseguiranno secondo il seguente calendario:
- giovedì 10 gennaio 2019, fino alle ore 18.00; - venerdì 11 gennaio 2019, dalle ore 10.00 alle ore
14.00; - lunedì 14 gennaio 2019, dalle ore 11.00 alle ore 18.00.
SINTESI
(Vedi pagine precedenti)
COMUNICATO UFFICIO STAMPA DEL CONSIGLIO
TUTTI, O QUASI, AL FEMMINILE GLI ORDINI DEL GIORNO APPROVATI OGGI DALL'AULA
11/01/2019 - Tutti, o quasi, al femminile gli ordini del
giorno collegati alle proposte di legge n. 85 (Legge di
Stabilità regionale 2019) e n. 86 (Bilancio di previsione
2019-2021), approvati in questa seconda giornata
d’Aula ad essi dedicata. Infatti, sui 35 documenti
approvati oggi, in ben 29 la prima firma è di una
consigliera regionale. Alla consigliera del Movimento 5
stelle Silvia Blasi (M5s), con dieci ordini del giorno
approvati, va la maglia rosa della giornata, seguita da
Eleonora Mattia (Pd) con nove. Ma anche Roberta
201
Lombardi (M5s), Marta Bonafoni (Lista Zingaretti),
Chiara Colosimo (FdI), Sara Battisti (Pd), Laura Corrotti
(Lega) sono state le protagoniste del dibattito di oggi. Gli
ordini del giorno dalle consigliere, spesso sottoscritti
anche da altri membri del Consiglio, impegnano la
Giunta Zingaretti a intervenire nei campi più disparati,
ma soprattutto in quelli per i quali generalmente la
sensibilità femminile mostra maggiore attenzione, quali
la famiglia, la maternità, la violenza contro le donne,
l’assistenza agli anziani.
Ordini del giorno approvati su proposta di membri del
centrosinistra
Vedono come prima firmataria la consigliera Mattia gli
ordini del giorno che impegnano la Giunta ad attivarsi
affinché sia garantito un sostegno economico per il
patrocinio legale in favore delle donne vittime di
violenza, il potenziamento della rete dei consultori e la
somministrazione gratuita dei contraccettivi negli stessi
e siano poste in essere tutte le iniziative volte a
contrastare le recenti modifiche alla normativa nazionale
in materia di tutela e sostegno della maternità e della
paternità.
Di tono simile l’ordine del giorno sottoscritto da tutti i
capigruppo di maggioranza, volto “a porre in essere volte
a contrastare il ddl Pillon in materia di affido condiviso,
mantenimento diretto e garanzia di genitorialità, nelle
sedi nazionali più opportune”. Un pensiero dell’Aula è
andato al giornalista Antonio Megalizzi, ucciso nel corso
del recente attentato nelle strade di Strasburgo, quando
202
si è trattato di discutere e approvare un ordine del
giorno della consigliera Mattia e altri membri del
Consiglio, mirato all’istituzione di borse di studio ad
esso intitolate e a intitolare allo stesso anche la sede
della Regione Lazio di Bruxelles.
Gli altri ordini del giorno della consigliera Mattia
riguardano: il rinnovo del contratto di lavoro della sanità
privata (atteso dal 2007); la tutela dei dati personali in
campo sanitario; il caro pedaggio sulla A24; l’assunzione
degli idonei al concorso del 2010 per istruttori di polizia
locale di Roma Capitale; il piano territoriale del
coordinamento localizzazione impianti emittenza
radiotelevisiva, per liberare la vetta di Monte Cavo dalle
antenne. E’ la consigliera Marta Bonafoni (Lista
Zingaretti) la prima firmataria di un ordine del giorno
che impegna la Giunta “a porre la questione del
rinnovamento e ammodernamento della rete dei pronto
soccorso Rete Sanitaria per le Emergenze della Regione
Lazio tra le priorità del proprio programma”. Altri ordini
del giorno approvati riguardano: la realizzazione di una
struttura polifunzionale presso il Centro ippico di Atina,
in provincia di Frosinone (Sara Battisti, Pd); il restauro
del teatro di Fiuggi (Battisti e Ciacciarelli); la
miscelazione delle acque per depurazione da arsenico
nel viterbese (Enrico Panunzi, Pd); i disservizi sui buoni
pasto, a seguito del fallimento della società Qui Group
(Gino De Paolis, Lista Zingaretti); il servizio di trasporto
pubblico verso l’hospice oncologico di Civitavecchia (De
Paolis).
Ordini del giorno approvati su proposta del centrodestra
203
Un dibattito abbastanza vivace ha preso il via con
l’ordine del giorno presentato dalla consigliera del
gruppo Fratelli d’Italia, Chiara Colosimo, che impegna la
Giunta a spingere affinché siano rafforzate le prerogative
e i poteri di Roma Capitale, in attuazione del decreto
legislativo 156/2010 e del nuovo Statuto capitolino. Il
Partito democratico ha affidato a Eugenio Patanè il
compito di annunciare l'astensione del gruppo sul
documento che comunque è stato approvato. Altri due
ordini del giorno illustrati all’Aula dalla consigliera
Colosimo riguardano la razionalizzazione del sistema
trasfusionale nella Regione Lazio e l’istituzione di un
fondo per la sicurezza delle microimprese. La consigliera
Laura Corrotti è la prima firmataria dell’ordine del
giorno della Lega, volto a ottenere la messa in sicurezza
degli edifici scolastici.
Ordini del giorno approvati su proposta dei membri del
Movimento 5 stelle
Su tematiche ambientali e culturali vertono la maggior
parte degli ordini del giorno illustrati all’Aula dalla
consigliera Blasi.la quale ha presentato documenti
riguardanti: la tutela delle saline di Tarquinia; le attività
antincendio boschivo; la protezione dell’orso marsicano
e del suo habitat naturale; il completamento
dell’impianto di depurazione del polo di Civita
Castellana; le iniziative per la tutela dei lavoratori
licenziati della società Etruria Musei Srl; le iniziative per
la gestione del parco archeologico di Vulci; le iniziative
per la realizzazione degli ecomusei regionali; le iniziative
204
per il quindicesimo anniversario dell’iscrizione al
patrimonio Unesco delle necropoli etrusche di Tarquinia
e Cerveteri; le iniziative per l’efficacia delle attività del
Consiglio regionale riguardo alle politiche europee, le
iniziative del Fondo sociale europeo al fine di colmare le
carenze strutturali delle residenze per anziani.
Gli ordini del giorno della capogruppo Lombardi
impegnano la Giunta a occuparsi di incentivi e
informazione sui fondi destinati alla creazione di asili
nido presso aziende e luoghi di lavoro, ad adottare tutte
le azioni per istituire il “Fondo rotativo per il reddito di
cittadinanza energetico” e a individuare le risorse in
favore di soci di cooperative edilizie in difficoltà
economiche. Infine, un ordine del giorno del consigliere
Enrico Novelli, riguarda la gestione commissariale del
consorzio “Valle del Liri”, in vista dell’attuazione della
razionalizzazione del sistema dei consorzi di bonifica.
La seduta del Consiglio dedicata agli ordini del giorno
collegati alla manovra di bilancio riprenderà lunedì 14
alle ore 10,30.
Seduta n. 19 del 14 gennaio 2019
Odg: prosecuzione dell'esame degli ordini del giorno di istruzione alla Giunta regionale collegati alla proposta di
legge n. 85 (Legge di stabilità regionale 2019) e alla proposta di legge n. 86 (Bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio 2019 – 2021), presentati nel corso
della seduta n. 18.
COMUNICATO UFFICIO STAMPA DEL CONSIGLIO
CONSIGLIO, CONCLUSE LE VOTAZIONI SUGLI ORDINI
DEL GIORNO COLLEGATI ALLA MANOVRA ECONOMICA
14/01/2019 - Il Consiglio regionale del Lazio stamane
205
ha approvato altri 26 ordini del giorno collegati alla
proposta di legge n. 85 (Legge di Stabilità regionale
2019). Ne restano solo altri quattro da esaminare,
insieme ai 19 collegati alla proposta di legge n. 86
(Bilancio di previsione 2019-2021). I lavori dovrebbero
concludersi nel pomeriggio. In attesa delle ultime
votazioni, il totale degli ordini del giorno accolti sale
quindi a 89, dopo i 28 provvedimenti approvati nella
seduta di giovedì 10 gennaio e i 35 approvati in quella di
venerdì 11 gennaio.
Ordini del giorno approvati su proposta di consiglieri del
centro sinistra.
Tra questi, quello illustrato in Aula da Enrico Panunzi
(Pd), che impegna il presidente della Regione e
l’assessore competente a “dare avvio, in Conferenza dei
servizi, a nuovo iter approvativo riguardante il progetto
del Polo depurativo di Sutri, già redatto dalla società
Talete Spa”. Approvati anche quattro ordini del giorno
presentati da Eugenio Patanè (Pd) in materia di cultura
(chiesti contributi per il recupero e il rifacimento delle
facciate nei centri storici), emergenza abitativa
(istituzione di un Fondo di rotazione e misure di
semplificazione) e trasporti (incremento di risorse per
potenziare le linee da Roma verso il sud della Regione e
interventi per velocizzare l’iter di realizzazione dell’Anello
ferroviario).
Approvati anche un ordine del giorno illustrato da Marta
Leonori (Pd) con cui si impegna la Giunta regionale a
incrementare per il triennio 2019-2021 la capacità
206
assunzionale di Arpa Lazio e un altro presentato da
Gianluca Quadrana (Lista Zingaretti) e Michela Califano
(Pd), che impegna il presidente e l’assessore competente
a stanziare risorse per la manutenzione straordinaria
dei locali della scuola media San Francesco nel comune
di Anguillara Sabazia.
Ordini del giorno approvati su proposta dei consiglieri
del centro destra.
Durante la seduta odierna, l’Aula ha approvato tre
ordini del giorno presentati dal gruppo di Forza Italia. Il
primo – sottoscritto solo dal capogruppo Antonello
Aurigemma – impegna la Giunta a fare, insieme al
Consorzio industriale Unico regionale, un censimento
dei siti industriali dismessi con l’obiettivo di riqualificarli
o dismetterli definitivamente. Con gli altri due
dispositivi, il gruppo impegna il presidente e la Giunta
regionale a intervenire per la messa in sicurezza della
strada di collegamento tra Settefrati (FR) e la Basilica
Pontificia di Canneto e a tutelare i dipendenti delle
Grotte di Pastena e Collepardo.
Ordini del giorno approvati su proposta dei consiglieri
del Movimento 5 stelle.
L’Aula ha approvato 6 ordini del giorno illustrati da
Valentina Corrado, con cui si impegnano la Giunta e il
presidente della Regione Lazio a: intervenire per la
manutenzione ordinaria e straordinaria dei plessi
scolastici del comune di Ardea; trasmettere ogni anno al
Consiglio regionale una relazione dettagliata sull’utilizzo
207
del Fondo destinato agli inquilini morosi incolpevoli;
contribuire alle spese sostenute dai Dipartimenti
universitari pubblici che si occupano di ricerca,
valorizzazione e fruizione del patrimonio archeologico;
emanare linee guida ai Comuni per prevedere
agevolazioni e/o riduzioni sui tributi di propria
competenza per gli esercizi commerciali che
disinstallano apparecchi da gioco d’azzardo; ridiscutere
con Trenitalia il ripristino di tutte le fermate della linea
FL8 nella stazione di Pomezia-Santa Palomba ed
eseguire lavori urgenti di manutenzione e
ammodernamento dell’infrastruttura ferroviaria;
valutare la decadenza della concessione demaniale
marittima rilasciata alla società Capo d’Anzio spa per la
mancata realizzazione delle opere afferenti il porto di
Anzio.
Approvati anche 9 ordini del giorno illustrati dalla
consigliera Francesca De Vito, che chiedono alla Regione
di: aderire alla “Carta Europea dei diritti delle donne
nello sport” (sottoscritto anche da consiglieri di altri
gruppi consiliari); adottare un “Codice etico regionale
dello sport” da fare sottoscrivere ad associazioni e
società sportive laziali (anche questo sottoscritto da
consiglieri di altri gruppi consiliari); intervenire per la
riduzione del costo del biglietto delle sale
cinematografiche del territorio regionale; istituire il
“Premio regionale Bernardo Bertolucci” per giovani
attori, registi e produttori del Lazio; promuovere la
stesura di un regolamento regionale sull’attività di nido
familiare; intervenire in materia di edilizia scolastica;
incentivare l’obbligo di tenere defibrillatori in tutte le
208
scuole pubbliche, le aziende e i luoghi di lavoro del
Lazio; finanziare sistemi di allarme e di
videosorveglianza nelle aree private maggiormente a
rischio di criminalità e rapine nei comuni del Lazio.
Silvia Blasi ha invece illustrato l’ordine del giorno –
accolto dall’Aula – che impegna la Giunta regionale a
porre in essere tutte le azioni affinché all’interno delle
convenzioni con gli enti pubblici territoriali si
inseriscano clausole di mantenimento e di utilizzo per
funzioni di pubblica utilità delle superfici boschive.
Ha come primo firmatario Devid Porrello, un ordine del
giorno nel quale si chiede alla Giunta regionale di
predisporre un nuovo Piano per il risanamento della
qualità dell'aria, nel quale ci siano norme specifiche per
limitare l'inquinamento prodotto dalle navi che
attraccano nei porti del Lazio.
L'ultimo documento approvato, infine, era stato
proposto da Marco Cacciatore e impegna il presidente
Zingaretti a predisporre le iniziative necessarie per
l'organizzazione delle strutture per il rilascio della
Valutazione di impatto sanitario, la Vis, che dovrà
essere parte integrante dei procedimenti di Valutazione
di impatto ambientale sugli impianti di trattamento dei
rifiuti.
Ordini del giorno collegati al Bilancio di previsione.
Esaurito l'esame dei documenti collegati alla legge di
Stabilità, il Consiglio regionale ha concluso la seduta
209
approvando 16 dei 19 ordini del giorno collegati al
Bilancio. Sono stati tutti presentati dal consigliere
Giuseppe Simeone (Forza Italia). Dieci sono relativi
all'indennizzo dei danni da fauna selvatica che la Giunta
si impegna a effettuare nei confronti degli Ambiti
territoriali di caccia del Lazio. Gli altri, nell'ordine,
riguardano: iniziative per concedere benifici contribuitivi
e creditizi alle impese agricole e turistiche colpite dalla
calamità naturale del 29 e 30 ottobre 2018,
l'approvazione del Piano triennale per la lotta al
tabagismo, la funzionalità delle camere iperbariche del
Lazio che deve essere garantita h24, la presenza in ogni
distretto della Asl di Latina delle commissioni medico
legali per l'accertamento dei requisiti sanitari in materia
di invalità civile, il ripristino della fermata di Torricola
sulla FL7 Roma-Napoli per i treni diretti nel sud della
provincia di Latina, l'introduzione della telemedicina
negli istituti penitenziari della Regione Lazio.
Seduta n. 20 del 16 gennaio 2019
Odg: question time; proposta di deliberazione consiliare n. 12.
SINTESI
(Pdc n. 12) Ai sensi della L.R. n. 11/2016, il Consiglio
regionale approva il Piano sociale regionale a seguito di
una deliberazione adottata dalla Giunta regionale. Il
Piano è integrato con la programmazione in ambito
sanitario ed in materia educativa e formativa, del lavoro,
culturale, sportiva ed abitativa. Il principio guida è
quello della centralità della persona nella comunità;
intorno ad essa devono ruotare politiche, progettualità,
210
servizi e strutture specifiche. Inoltre, il Piano è orientato
alla costruzione di processi di programmazione più
efficaci e qualitativi nelle politiche sociali regionali nel
loro complesso.
COMUNICATO UFFICIO STAMPA DEL CONSILIO
CONSIGLIO, INIZIATO L'ESAME DEL PIANO SOCIALE
"PRENDERSI CURA, UN BENE COMUNE"
16/01/2019 - Iniziato oggi in Consiglio regionale
l’esame della proposta di deliberazione consiliare n. 12
del 4 giugno 2018, “Approvazione del piano sociale
regionale denominato ‘Prendersi cura, un bene
comune’”: i lavori sono stati sospesi alle 16,30 dal
vicepresidente Devid Porrello, che presiedeva
l’assemblea, dopo l’approvazione di 31 emendamenti al
testo. In mattinata, dopo aver osservato un minuto di
raccoglimento in memoria dello scomparso ex assessore
e consigliere regionale D’Amata e dopo il question time,
il Consiglio aveva ascoltato la relazione sul testo
dell’assessore Alessandra Troncarelli e quindi aveva
svolto il dibattito generale sullo stesso, sotto la
presidenza dell'altro vicepresidente Giuseppe Cangemi.
La maggior parte degli emendamenti approvati oggi
portavano come prima firma quella di Davide Barillari
del Movimento 5 stelle; inoltre, approvati 5
emendamenti di Daniele Giannini della Lega, tre a testa
di Marta Bonafoni (Lista Zingaretti), Alessandro
Capriccioli (Più Europa-Radicali), Pasquale Ciacciarelli
(Forza Italia), Chiara Colosimo (Fratelli d’Italia),
Giuseppe Simeone (Forza Italia) e uno ciascuno per
Paolo Ciani del Centro solidale e Michela Di Biase del
211
Partito democratico. Gli emendamenti, a parte il primo
che riguarda le “parole chiave” del piano sociale,
intervengono sui primi tre punti del piano stesso, il
punto A “Obiettivi”, il punto B “Stati di bisogno,
miglioramento dei servizi e azioni prioritarie” e il punto
C “Livelli essenziali delle prestazioni”.
La relazione dell'assessore Troncarelli
Nella sua relazione illustrativa del piano, l’assessore al
welfare Alessandra Troncarelli ha voluto anzitutto
ringraziare Rita Visini per il lavoro fatto nella precedente
legislatura sul tema, quindi ha detto che la legge
regionale 11 del 2016, che ha recepito la legge 328 del
2000, mette al centro la persona, “come essere umano e
come utente”; si rende necessaria l’integrazione
sociosanitaria per rispondere ai bisogni complessi. La
vita indipendente, la disabilità, le politiche per gli
anziani sono gli aspetti salienti di questo piano
triennale, insieme al consolidamento dei percorsi di
adozione e di affidamento familiare, all’attenzione per i
mediatori culturali per i minori stranieri e ai giovani con
le loro problematiche occupazionali; ancora, le
problematiche dei migranti, la violenza di genere, le
persone private della libertà personale, la salute mentale
sono tutti temi all’attenzione del piano.
Per il terzo settore, ha detto ancora Troncarelli, previsto
un milione di euro che sarà dato alle coop sociali
attraverso dei bandi per permettere anche ad esse di
"dare dei servizi agli utenti". I livelli essenziali delle
prestazioni (Leps) sono il cuore del piano, con il
212
Segretariato sociale, che è una sorta di front office per i
bisogni sociali e il Pua, che svolge la stessa funzione, ma
in ambito sanitario. Per i bisogni complessi queste
strutture devono interagire attraverso l’unità di
valutazione multidimensionale, dove si redige il piano
individuale assistenziale (PAI). Il servizio sociale
professionale è un altro livello essenziale delle
prestazioni, dei cui operatori il piano cerca di migliorare
il lavoro. Per quanto riguarda il servizio di assistenza
domiciliare, lo spirito del piano lo preferisce al ricovero:
in tal caso, fondamentale è la funzione del cosiddetto
caregiver, termine con cui si intende il familiare che si
deve prendere cura del soggetto che resta all’interno
della famiglia per motivi di disabilità. Residenzialità e
semi-residenzialità sono altri due Leps presi in esame.
La Regione, così ancora l'assessore, deve mettersi in
relazione con i distretti sociosanitari, che lavorano
attraverso gli Uffici di piano, i quali redigono i piani di
zona e devono coniugare aspetto sociale e sanitario.
Saranno messe a punto una nuova scheda sia di
convenzione sociale che sociosanitaria, quest’ultima non
prima di settembre 2020 data la sua complessità. Le
risorse nel complesso dei vari fondi ammontano a un
totale di 560 milioni di euro più 132 di fondi POR FSE,
provenienti dall’Unione europea. Importante la
previsione, con compiti di monitoraggio, ha concluso
Troncarelli, di un Osservatorio regionale per le politiche
sociali, che deve riferire al Consiglio regionale.
213
Gli interventi nel dibattito
Per Giuseppe Simeone, presidente della commissione
Sanità, il piano sociale è il “piano regolatore” del welfare,
misura molto attesa. Forse “poco snello”, ha aggiunto, si
presenta questo piano, che però attua una
programmazione pluriennale e riguardante tutto il
territorio laziale, sul quale tende a redistribuire le
risorse e garantire l’inclusione sociale. In passato,
secondo Simeone, il principale welfare è stato garantito
dalle famiglie, ma questo è un compito pubblico.
Necessario un monitoraggio per controllare le fasi di
attuazione del piano, ovviamente, con l’ausilio delle
amministrazioni locali. Paolo Ciani del Centro solidale
ha ricordato che il piano è la fase terminale di un lungo
percorso, che parte dalla legge 328 del 2000 e passa
attraverso la legge 11 del 2016, ma mancava ancora
della sua fase attuativa, che arriva appunto ora. Una
società con molti anziani e che si è atomizzata, con il
venir meno delle reti sociali e familiari, è la nostra, che
aveva esigenza di questo piano, “risultato di un metodo
di lavoro serio in commissione”, ha concluso.
Qualche accento critico da Daniele Giannini della Lega,
che sottolinea anzitutto che i dati sui quali ci si è basati
nel lavoro sul piano sono datati, risalendo in alcuni casi
anche a 4 o 5 anni fa; specie sulla sicurezza, i fondi per
l’immigrazione non tengono conto del recente decreto
sicurezza. Carenze del piano sono a suo avviso quelle
riguardanti la tutela dei giovani italiani ai fini della
procreazione, i padri separati, la mancanza di un
contrasto alla “cultura dello sballo”. In generale, egli ha
214
notato una impostazione talvolta troppo ideologica.
Marta Bonafoni ha ricordato l’armonia del lavoro svolto
in commissione, sotto la guida del presidente Simeone e
dell’assessore Troncarelli; la disuguaglianza territoriale
a suo avviso è la principale che caratterizza la regione
Lazio. Tra coloro a cui parla questo piano, la Bonafoni
ha ricordato soprattutto il mondo del sociale e degli
operatori di esso: in un momento in cui si assiste a una
“guerra dei penultimi contro gli ultimi” e in cui nella
capitale d’Italia siamo al decimo senza casa morto per il
freddo in pochi giorni, ha detto, l’attività di questi
operatori è volta a “ricucire” il tessuto sociale.
Anche Davide Barillari del Movimento 5 stelle fa rilevare
che, pur nell’atteggiamento costruttivo assunto dal suo
gruppo nei confronti di questo piano, il suo limite è che
esso si basa su dati del passato; questo è tanto più
grave, in quanto le fragilità di cui intende occuparsi
hanno cambiato aspetto negli anni recenti. Molte
previsioni di questo piano, poi, come i Pua, sono
costituiti da strutture ancora in fase embrionale o
appena partite, per cui molto del suo esito dipenderà dal
monitoraggio e dall’attuazione concreta. Molti restano gli
aspetti positivi del piano, comunque, a suo avviso.
Rodolfo Lena del Partito democratico ha ringraziato
Ciani e Bonafoni per aver ricordato il lavoro fatto in
commissione, allora da lui presieduta, nella scorsa
legislatura; la non omogeneità dei servizi sui territori è il
principale problema incontrato in passato e il piano che
si va ad approvare serve appunto a porre rimedio anche
e soprattutto a questo. La cadenza triennale accentua
l’aspetto programmatorio del piano, a suo avviso.
215
Molto contenta del lavoro svolto si è detta Chiara
Colosimo di Fratelli d’Italia, convinta che con questo
piano si affermi il principio che “è la comunità che può
risolvere i problemi” e riuscire nell’obiettivo di “non
lasciare indietro nessuno”. Gli ostacoli restano parecchi
e il principale è sempre quello di natura economica. Il
calo demografico è nemico di qualunque società e la
politica ha il compito di combattere questa tendenza, ha
concluso Colosimo. Soddisfazione anche di Marietta
Tidei del Pd, che ha ricordato il peggioramento
complessivo delle condizioni di vita di molti strati della
popolazione. La solitudine è tra i problemi più gravi,
secondo Tidei, che ha ricordato anche che “con
l’immigrazione bisognerà sempre fare i conti”. Infine
Pasquale Ciacciarelli di Forza Italia ha ricordato le
difficoltà che incontra chi si trova al fronte su questi
temi, cioè specialmente i sindaci e gli amministratori
comunali in particolari di comuni piccoli e medi,
auspicando che questo piano, anche grazie
all’accoglimento di emendamenti delle opposizioni,
possa fornire un ausilio al loro lavoro quotidiano.
Seduta n. 20 del 24 gennaio 2019
Odg: prosecuzione esame proposta di deliberazione consiliare n. 12. A seguire la seduta proseguirà con
l'esame del testo unificato delle proposte di legge 50 e 59
SINTESI (per pdc n. 12 vedi pagine precedenti)
La pdl n. 50 (d’iniziativa del Gruppo M5s) propone di
riordinare la disciplina e di razionalizzare
l’organizzazione e l’attività delle Ipab del Lazio. Si punta
216
al miglioramento dell’efficienza e dell’efficacia della
gestione dei servizi sociali, socio-sanitari ed educativi
della Regione Lazio, in attuazione dei principi di
sussidiarietà orizzontale e verticale dettati dalla legge
costituzionale n.3/2001.
La pdl n. 59 (d’iniziativa della giunta regionale) intende
disciplinare il riordino e la trasformazione delle
Istituzioni Pubbliche di Assistenza e Beneficenza (IPAB)
in Aziende di Servizi alla Persona (ASP), ovvero in
persone giuridiche di diritto privato. Le ASP avranno
personalità giuridica di diritto pubblico, saranno dotate
di autonomia giuridica e amministrativa, in particolare
statutaria, contabile, patrimoniale, gestionale e tecnica e
non hanno scopo di lucro. Esse informeranno la propria
organizzazione ai principi di efficacia, economicità,
efficienza e trasparenza, nel rispetto dell’equilibrio di
bilancio e sono sottoposte alla vigilanza della Regione
Lazio.
COMUNICATO UFFICIO STAMPA DEL CONSIGLIO
WELFARE, IL CONSIGLIO APPROVA IL PIANO SOCIALE
REGIONALE
24/01/2019 - Il Consiglio regionale del Lazio ha
approvato oggi a maggioranza, con l’astensione dei
gruppi consiliari di opposizione, il Piano sociale
regionale, denominato “Prendersi cura, un bene
comune”, la proposta di deliberazione consiliare n. 12
del 4 giugno 2018. Il voto finale è arrivato al termine
della seconda seduta dedicata all’esame del
provvedimento, dopo quella del 16 gennaio, in cui lo
stesso era stato illustrato dall’assessora regionale alle
217
Politiche sociali e welfare, Alessandra Troncarelli, e in
cui l’Aula aveva già approvato numerosi emendamenti
dopo la discussione generale.
Il Piano sociale è stato redatto in base alle disposizioni
della legge regionale 11/2016, “Sistema integrato dei
beni e dei servizi sociali della Regione Lazio” e partendo
da quello adottato dalla Giunta regionale nella scorsa
legislatura (il 26 aprile 2017). Punto centrale del
provvedimento, come spiegato dall’assessore e da tanti
consiglieri regionali intervenuti nel corso del dibattito, è
l’attenzione e la cura per la persona che si affaccia alle
prestazioni sociali e titolare di specifici diritti. In questo
senso, vengono definiti i vari interventi previsti. Tra
questi: il sostegno alla genitorialità, innanzi tutto con
l’abbattimento delle rette degli asili nido; la co-
progettualità con le aziende del Terzo settore; il
rafforzamento delle politiche giovanili; il potenziamento
dei Punti unici di accesso (Pua) alle prestazioni socio-
sanitarie e della governance del sistema integrato; la
priorità data all’assistenza domiciliare, anche attraverso
il cosiddetto caregiver, vale a dire il familiare che assiste
un congiunto ammalato e/o disabile.
Tra i 13 emendamenti approvati oggi (44 in totale tra le
due sedute), uno è stato presentato dalla Giunta
regionale, su richiesta del gruppo Movimento 5 stelle,
per aggiornare la parte introduttiva del Piano alla luce
delle nuove norme nazionali sul cosiddetto reddito di
cittadinanza, facendo salvi gli interventi e i servizi già
identificati come livelli essenziali in riferimento al REI, il
reddito di inclusione previsto dal decreto legislativo 15
218
settembre 2017, n. 147.
Per quanto riguarda le risorse finanziarie per
l’attuazione del Piano, nei giorni scorsi, prima dell’esame
dell’Aula e prima del via libera in Commissione Sanità,
politiche sociali, integrazione sociosanitaria, welfare, con
un emendamento approvato in commissione Bilancio
erano stati stanziati 550 milioni di euro per il triennio
2019-2021, oltre a 132 milioni di fondi europei del Por
Fse.
Prima del voto finale sulla proposta di deliberazione
consiliare n. 12, Il Consiglio regionale ha approvato un
ordine del giorno ad essa collegato che chiede “piena
applicazione della legge 194/78 e potenziamento della
rete dei consultori”, presentato da Leonori, Bonafoni,
Mattia, Califano, Capriccioli, Tidei, Battisti, Grippo, Di
Biase, Patanè, La Penna, Minnucci, Vincenzi, Buschini,
Panunzi, Lena, Civita, Forte, Ognibene, Refrigeri,
Quadrana e De Paolis.
Le dichiarazioni di voto.
Sono intervenuti per dichiarare voto di astensione dei
propri gruppi consiliari: Davide Barillari (M5s); Fabrizio
Ghera (FdI); Daniele Giannini (Lega); Massimiliano
Maselli (NcI); Giuseppe Simeone (FI). Voto favorevole,
invece, annunciato a nome di tutti i gruppi di
maggioranza, è stato dichiarato da Paolo Ciani (Centro
solidale).
Davide Barillari ha in primo luogo criticato due aspetti
219
del Piano: da una parte l’immobilismo della Giunta che
“per sei anni ha tenuto il documento chiuso in un
cassetto” e dall’altra il fatto che “abbiamo costruito un
piano sulla base di una fotografia vecchia e su
strumenti, purtroppo, ancora inefficaci nella loro azione,
come le Case della Salute”, ha detto. Barillari ha poi
elencato quelle che a suo avviso sono le cose positive e
quelle negative contenute nel Piano. “Come punti di
forza del Piano abbiamo la partecipazione dei cittadini, il
calcolo del reale fabbisogno di salute e l’importanza di
puntare sulle strutture territoriali, sull’operatività anche
del domiciliare e dell’assistenza territoriale”, ha detto
con riferimento alle prime. Successivamente, il
consigliere ha parlato delle carenze: “Nell’aspetto di
monitoraggio della sua efficacia, nella prevenzione, sugli
anziani, sulla salute mentale”.
Fabrizio Ghera ha giustificato il voto di astensione
“perché riteniamo – ha detto – che il documento sia
comunque positivo nel lavoro svolto, ma – ha aggiunto –
vorremmo dalla Giunta un’inversione di tendenza, ossia
che si iniziasse a preoccupare dei poveri italiani e non
solamente dei migranti e di altre situazioni che sono,
ovviamente, numericamente ridotte rispetto alla portata
del fenomeno, che evidentemente il Pd e la sinistra
continuano a non capire e a non valutare
adeguatamente”.
Daniele Giannini ha dichiarato che “dal punto di vista di
quello che è il contenuto, possiamo vedere con grande
favore il fatto che siano state inserite alcune nostre
proposte, come quella degli asili nido gratuiti, quella del
220
fenomeno della scomparsa dei minori. Però, abbiamo
visto che poi su alcuni temi, come quello
dell’immigrazione, dell’integrazione, c’è ancora questa
visione un po’ distante e su questo siamo rimasti un po’
delusi dalle risposte evasive che avevamo posto su
alcuni nostri emendamenti e ordini del giorno”.
Massimiliano Maselli (NcI) ha criticato invece l’esiguità
delle risorse stanziate. “E’ un piano che sulla
programmazione non lascia nulla al caso, perché
affronta tutte le tematiche – ha detto – ma gli obiettivi
che si potranno raggiungere saranno magri, perché le
risorse sono totalmente insufficienti. I problemi sono
tanti, le difficoltà sono immense, e non voglio qui
elencarne tante, ma vorrei soffermarmi solo su due di
esse per fare un esempio: la tutela della salute mentale
e la riabilitazione in età evolutiva.
Anche Giuseppe Simeone ha ritenuto esigue le risorse
stanziate. “Adesso abbiamo costruito il castello, la casa,
tutto l’architrave che dobbiamo riempire di contenuti
veri. E i contenuti veri, quelli che poi si traducono in
fatti, sono le risorse che andiamo ad appostare in tutte
quelle misure che abbiamo inserito in quel Piano
sociale. Da lì vedremo quanta attenzione questa Regione
vuole dare veramente alle fragilità che affliggono questa
società”, ha detto il presidente della commissione
Politiche sociali. Simeone ha anche sottolineato alcuni
aspetti positivi del Piano: “Oggi ci troviamo di fronte a
un Piano sociale che è più penetrante, è molto più
realistico, anche grazie a una grande partecipazione,
una serie di miglioramenti richiesti dal mondo che poi
221
lavora intorno al terzo settore. Il Piano – ha concluso –
ha raccolto tutti questi contributi e alla fine ci è stato
prospettato un piano che in qualche modo riesce a dare
delle risposte e affronta tutte le fragilità che esistono nel
nostro territorio regionale, quindi nella nostra società”.
Paolo Ciani ha espresso apprezzamento per il lavoro
fatto. “Nel Piano c’è una lettura sociale dei bisogni – ha
detto – c’è l’implementazione dell’integrazione
sociosanitaria, vera sfida per passare da una logica
dell’erogazione della prestazione a una presa in carico
globale della persona. Ci sono misure nuove per
contrastare la solitudine degli anziani, come
l’invecchiamento attivo, il co-housing, lo sviluppo di
servizi di prossimità; c’è un’attenzione a sviluppare
progetti innovativi per la presa in carico, come il budget
di salute, e qui la sfida sarà accompagnare i Comuni a
implementare questi piani. Insomma, il Piano sociale
regionale è uno strumento per programmare con
intelligenza le politiche sociali che non devono più
essere realizzate con carattere perennemente
emergenziale, ma devono divenire lettura dei bisogni e
risposte puntuali ed efficaci perché organizzate con un
pensiero lungo, che non ripete stancamente la spesa
storica, ma pianifica in maniera mirata gli interventi sui
territori”.
Seduta n. 20 del 30 gennaio 2019
Odg: Odg:
question time; testo unificato delle proposte di legge 50 e 59.
222
SINTESI
(vedi pagine precedenti)
COMUNICATO UFFICIO STAMPA DEL CONSIGLIO
LA RIFORMA DELLE IPAB È ALL'ESAME DEL
CONSIGLIO REGIONALE
30/01/2019 - Con la relazione del presidente della
prima commissione consiliare permanente Affari
istituzionali, Rodolfo Lena (Pd), il Consiglio regionale del
Lazio ha iniziato l’esame del testo unificato delle
proposte di legge in materia di riordino delle Istituzioni
pubbliche di assistenza e beneficenza (Ipab) e della loro
trasformazione in Aziende pubbliche di servizi alla
persona (Asap). Due le proposte esaminate dalla prima
commissione confluite nel testo unificato, una
d’iniziativa della Giunta regionale, una d’iniziativa della
consigliera del Movimento cinque stelle, Valentina
Corrado, sottoscritta anche dalle consigliere e dai
consiglieri pentastellati Pernarella, Blasi, De Vito,
Cacciatore, Marcelli, Novelli, Lombardi e Porrello. “La
trasformazione delle Ipab in Aziende pubbliche di servizi
alla persona (Asp) – ha detto Lena nel corso del suo
intervento - è un passo importante per garantire che
diventino strumenti funzionali rispetto allo scopo per cui
sono state create. Tutto questo avverrà nel rispetto del
patrimonio delle Ipab, dei servizi che offrono e del
personale che impiegano. In commissione siamo riusciti
ad arrivare a un testo unificato fra le due proposte di
iniziativa della consigliera Corrado e della Giunta, testo
che è stato poi migliorato con emendamenti. Sono sicuro
che il dibattito in Aula potrà produrre un ulteriore
miglioramento della proposta di legge”.
223
L’assessore Sartore ha illustrato all’Aula il
provvedimento. “Con questa proposta – ha spiegato
Sartore - completiamo il quadro dei servizi sociali dopo
l’approvazione del Piano sociale avvenuto la settimana
scorsa. Con la trasformazione in Asp, le Ipab diventano
uno strumento operativo che mettiamo a disposizione
dei Comuni per l’attuazione delle politiche sociali,
avendo sempre presente la qualità e la sostenibilità dei
servizi. Le Ipab sono attualmente 55 nella nostra
Regione, di cui tre di grande rilievo, con un patrimonio
che garantisce una rendita annua superiore ai cinque
milioni di euro”.
Come ha spiegato Sartore, le 55 Ipab tuttora esistenti
nel territorio regionale possono essere così suddivise:
a) Ipab di grande rilievo, ovvero con un notevole
patrimonio immobiliare: Istituto Romano di San
Michele, Centro Regionale Sant’Alessio e Istituti di
Santa Maria in Aquiro, tutte e tre romane aventi in
media ciascuno una rendita patrimoniale superiore ai 5
milioni di euro annui;
b) Ipab medio/piccole, ovvero con uno stock
patrimoniale di non cospicue dimensioni e rendita
patrimoniale oscillante tra i 500 mila euro e il milione di
euro annui: Asilo Savoia (1,1), Istituto Sacra Famiglia
(0,7), Iras (0,6), Irai (0,6), Fondazione Piccolomini, le
principali, anche in questo caso tutte aventi sede a
Roma ma statutariamente operanti – salvo gli Iras –
sull’intero territorio regionale, cui si aggiunge a Viterbo
il Centro Geriatrico Giovanni XXIII e a Gaeta la
224
Santissima Annunziata;
c) Ipab di dimensioni minime, ovvero con patrimonio
immobiliare o consistente nella sola sede di servizio (es.
la Casa di riposo Calestrini di Roma, la Casa di riposo di
Bagnoregio (Vt), quella di Ceprano (Fr) o di non
adeguato valore/redditività (la maggioranza delle Ipab
tuttora esistenti nelle province del Lazio, salvo
eccezioni).
“La legge – ha proseguito l’assessore Sartore - favorisce
la trasformazione in Asp, e prevede, in determinate
condizioni, anche la possibilità di costituire delle
persone giuridiche di natura privata. E’ divisa in quattro
capi. Il primo, oltre ai principi generali, prevede l’avvio
del procedimento di trasformazione entro 90 giorni
dall’entrata in vigore della legge. Il secondo disciplina la
trasformazione delle Ipab in Asp, il terzo riguarda,
invece, l’eventuale trasformazione in soggetti privati, il
quarto – ha concluso Sartore - prevede l’emanazione dei
regolamenti necessari all’attuazione della legge”.
Questi alcuni dei punti cardine della proposta di legge,
così come sono stati presentati all’Aula da Sartore:
- riconoscimento esplicito del ruolo delle Asp ai fini del
miglioramento dell’efficienza e dell’efficacia della
gestione dei servizi sociali, socio-sanitari ed educativi;
- conferma della possibilità che i soggetti pubblici del
sistema integrato dei servizi possano avvalersi delle Asp;
225
- introduzione di speciali incentivi in materia di Irap a
favore degli enti locali;
- obbligo di separazione del patrimonio indisponibile (in
quanto destinato all’espletamento dei servizi) da quello
da reddito;
- previsione espressa dell’obbligo di gestione diretta dei
servizi istituzionali resi dalle Asp con incremento della
occupazione stabile e progressivo superamento del
precariato;
- rafforzamento del regime di vigilanza e controlli in capo
alla Regione Lazio.
E’ poi intervenuta la consigliera Valentina Corrado
(M5s), prima firmataria di una delle due proposte di
legge confluite nel testo unificato. “Si tratta di una legge
attesa da 18 anni – ha ricordato Corrado - da quanto,
appunto, il decreto legislativo del 2001 prevedeva la
necessità del riordino delle Ipab, enti che nascono con
funzione assistenziale, spesso hanno un cospicuo
patrimonio immobiliare, derivante dall’accorpamento di
strutture preesistenti e da donazioni di privati, ma che
spesso non riescono a svolgere le funzioni per cui sono
state create. Il Movimento 5 stelle – ha proseguito
Corrado - da sempre, ha svolto un lavoro accurato su
queste strutture, evidenziandone le tante criticità, anche
alla magistratura.
La nostra proposta, poi confluita nel testo unificato,
nasce proprio da questo lavoro. La scelta di favorire la
trasformazione in Asp deriva dalla necessità che a
226
garantire le finalità socio-assistenziali siano enti
pubblici. Abbiamo scelto di prevedere dei Cda di tre
persone, il minimo previsto dalla legge, sarà possibile
ampliarli a cinque solo nel caso il limite di tre sia in
contrasto con gli atti fondativi delle istituzioni.
Garantiamo il ruolo dei Comuni, sia nella nomina dei
Cda che nella predisposizione dei regolamenti necessari
a rendere pienamente operativa la legge. Le future Asp –
ha concluso la consigliera Corrado - non saranno
piegate al volere del politico di turno”. L’Aula è poi
passata all’esame dell’articolato e dei relativi
emendamenti. Ne sono stati approvati 14 su 26, prima
della sospensione dei lavori. Il vicepresidente Giuseppe
Cangemi (Misto) ha aggiornato la seduta a mercoledì 6
febbraio alle ore 10,30.
227
INDICE DEI NOMI
Abrusci, Stefania, 118
Alessandri, Mauro, 28, 30, 72, 74,75, 96-98, 150, 151
Aurigemma, Antonio, 30, 33, 36, 48, 49, 75, 118, 121, 137, 174-176, 183, 186, 195, 206
Barbet, Michel, 121
Barillari, Davide, 19, 20, 22, 23, 26, 78-80, 82, 84, 87, 91, 140, 183, 210, 214, 218, 219
Battisti, Sara, 7, 13, 79, 81, 87, 103, 129, 145, 201, 202, 218
Bellucci, Achille, 160,161, 170
Bertoni, Marcello, 40
Blasi, Silvia, 18, 30, 98, 99, 104, 108, 110, 200, 203, 208, 222
Bollini, Claudio, 74
Bonaccorsi, Lorenza, 31, 32
Bonafoni, Marta, 78-80, 82, 84, 87, 90, 125, 201, 202, 210, 214, 218
Cacciatore, Marco, 47, 100, 103, 126, 129, 130, 133, 134, 136, 186, 208, 222
Califano, Michela, 79, 84, 118, 121, 206, 218
Caligiore, Roberto, 101, 127
Cangemi, Giuseppe Emanuele, 105, 108, 173, 174, 176, 192, 210, 226
Caperna, Germano, 101, 127
Capriccioli, Alessandro, 7, 13, 15, 17, 18, 186, 187, 210, 218
Carabella, Simone, 131
Cartaginese, Laura, 105, 121, 133, 174-176
Casamatta, Mauro, 40
Casertano, Luca, 92
Cavallari, Enrico, 18, 74, 75, 105, 174
Certo, Francesco, 24
Cherchia, Roberto, 89
Ciacciarelli, Pasquale, 59, 61, 63, 67-69, 71, 92, 102, 107, 115, 121, 128, 145, 146, 175, 183, 202, 210, 215
Ciampalini, Andrea, 58, 60
Ciani, Paolo, 78, 81, 82, 84, 94, 133, 137, 210, 213, 214, 218, 221
Cintoli, Rossana, 115
Cioffredi, Gianpiero, 8-11
Civita, Michele, 218
Colosimo, Chiara, 7, 14, 15, 78, 81, 83, 84, 87, 91, 103, 129, 201, 203, 210, 215
Conversi, Claudia, 120
Corbo, Natalino, 151
Corrado, Valentina, 7, 8, 11, 14, 15, 30, 33, 35, 39-41, 43, 51, 56, 59, 67, 69, 172, 176, 183, 186, 187,
191, 194, 206, 222, 225, 226
Corrotti, Laura, 201, 203
D’Amato, Alessio, 34 36, 37, 192, 197
D’Angelantonio, Mauro, 115
D’Angeli, Dante, 168, 170
Dandini, Francesco, 120
De Angelis, Francesco, 101, 127, 128
De Paolis, Gino, 30, 33, 74, 187, 202, 218
Di Berardino, Claudio, 123, 125, 160, 164
Di Biase, Michela, 81, 210, 218
228
Di Francesco, Roberto, 121
Di Pillo, Giuliana, 72, 74
Donati, Francesco, 114
Fabi, Gianluca, 24
Fabiani, Marco, 23, 24
Fascetti, Angelo, 130
Forte, Enrico Maria, 118, 152, 218
Fortezza, Antonella, 40
Galeota, Pino, 131
Gargano, Giacomo, 40
Ghera, Fabrizio, 39, 51, 132, 136, 175, 187, 195, 218, 219
Giannini, Daniele, 84, 87, 210, 213, 218, 219
Giuliano, Luigi, 152
Grippo, Valentina, 66, 218
Guarneri, Emiliano, 131
Latini, Barbara, 132
Lena, Rodolfo, 6-10, 12-16, 18, 22, 91, 121, 222
Leodori, Daniele, 18, 50, 154, 173, 174, 178, 185, 188, 194, 195
Leonori, Marta, 7, 11, 13, 15, 16, 43, 56, 59, 61, 66, 69, 71, 84, 87, 121, 140, 146, 170, 171, 189, 205, 218
Madonia, Massimo Maria, 117
Mallamo, Antonio, 151
Mancini, Daniele, 121
Manetti, Manuela, 133-135
Manzella, Gian Paolo, 19-22, 39-43, 45, 57, 58, 60, 61, 63, 64, 66-69, 119, 120, 140, 142, 144, 145
Manzi, Bruno, 153, 154, 156, 160-165
Marcari, Emanuele, 122-124
Marini, Nicola, 153, 154, 162, 170
Maselli, Massimiliano, 30, 33, 43, 48, 49, 51, 57, 59, 61, 80-82, 118, 131, 138-140, 142, 143, 145, 146,
176, 195, 218, 220
Masera, Davide, 131
Mattia, Eleonora, 23, 26, 122, 123, 163-165, 168, 200-202, 218
Medici, Carlo, 152
Meleo, Linda, 72, 74
Minnucci, Emiliano, 26, 74, 84, 98, 113, 136, 142, 218
Mirenna, Liberato, 69, 70
Monaco, Andrea, 102, 128
Mongelli, Giancarlo, 132
Novelli, Valerio, 49, 95, 99, 100, 103, 104, 106, 111, 113-115, 118, 121, 126, 127, 129, 142, 204, 222
Ognibene, Daniele, 49, 105, 108, 113, 218
Onorati, Enrica, 46, 48, 49, 104, 107, 118, 119
Palozzi, Adriano, 195
Panella, Vincenzo, 89
Panigutti, Alessandro, 25
Panunzi, Enrico, 30, 79, 84, 133, 202, 205, 218
Paraluppi, Sara, 118
Parisi, Stefano, 35, 42, 56, 175, 189
Patanè, Eugenio, 74, 75, 105, 108, 110, 113, 118, 121, 132, 136, 203, 205, 218
Pelosi, Massimo, 40
229
Pernarella, Gaia,
Petrillo, Gianluca,
Pezzi, Daniela,
Piacentini, Luisa, 154, 161, 162, 165, 166
Pini, Valentina, 138, 141
Pirozzi, Sergio, 30, 59, 61, 99, 146, 149-151, 175, 183, 189
Porrello, Devid, 30, 36, 39, 51, 52, 74, 110, 173, 182, 183, 194, 208, 210, 222
Quadrana, Gianluca, 105, 108, 110, 113, 121, 142, 206, 218
Raggi, Virginia, 72
Raparelli, Francesco, 122-124
Refrigeri, Fabio, 72-74, 99, 183, 218
Ricucci, Paolo, 130
Riem, Massimo, 40
Righini, Giancarlo, 30, 33, 35, 43, 47, 49, 51, 57, 100, 101, 118, 121, 127, 145, 172, 182, 183, 186,
189, 191
Rosati, Antonio, 111, 112
Ruberti, Albino, 7, 13, 15, 46
Russetti, Daniela, 91
Sartore, Alessandra, 15, 27, 28, 39, 40, 43, 45, 46, 52, 54, 55, 58, 60, 61, 85, 86, 146, 178-183, 186,
188, 189, 192, 193, 198, 223, 224
Scafi, Valeria, 91
Segoni, Mario, 138, 141, 142
Simeone, Giuseppe, 35, 77, 78, 80-85, 89, 92, 94, 105, 107, 110, 152, 174, 186, 209, 210, 213, 214,
218, 220
Simioni, Paolo, 72
Smeriglio, Massimiliano, 37, 38
Tagariello, Luca, 19, 22
Tagliavanti, Lorenzo, 40
Talamo, Pier Luigi, 44
Tauwinkelova, Dana, 114
Terrinoni, Paolo, 44
Testi, Luigino, 166, 168
Tidei, Marietta, 59, 66, 67-69, 79, 80, 140, 142, 215, 218
Tosini, Flaminia, 101, 128
Troncarelli, Alessandra, 78, 80, 82, 84-86, 210- 212, 214, 217
Usseglio, Stefano, 40
Valeriani, Massimiliano, 46-48, 133-135
Valiani, Armando, 45
Vicario, Gianni, 94
Vincenzi, Marco, 27, 28, 39, 50, 53, 55, 57, 61, 85, 145, 218
Vona, Pierfrancesco, 101, 127
Zago, Stefano, 25
Zingaretti, Nicola, 7, 15, 23, 26, 46, 165, 166, 174, 177, 188, 195, 201, 208