Post on 07-Mar-2016
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IL BRIGANTE ANTONIO FRANCO
Cari signur ma vi racconto la vera storia d nu brigant
Antonio franc era lu nom e era p tutt n brav juallion
Cari signur ma vi racconto la storia vera d nu brigant
Antonio franc era lu nom e era p tutt n brav juallion
Finn a quann eran junt i suldat
Era nommn comm a nald la notte sognava l’amore
E alla gent donava lu cor
E mentre che stat suldat a fatt nu poc r scola
A legg e scriv savia mbarat e la cap lavia camjiat
Quann e turnat alla baslcata ali signor se ribbellat
Se ribbellat ai prepotenti che
trattavano male alla gent
Ma lu sinc r lu paes ca r cridia ignurant
Carcerato lu vulia manna accussi s luava p nanz
N jiorn a truat na scusa e na lettera man la mis
e l’a chiesto con tanto bunta
Alu prefetto nu laia tucca
Tanto riguardo la mis in sospetto c la via a pigliat e la lett
E a capito che cera un inganno
La vita sua la stava perdendo
Cu rabbia e cu sangue ind a li uocc e turnaat ind alu pais
A pigliat u sinc ind a lu suonn e la spedito ind u paradis
E sta tra quil mument che la vita sua è cangiata
E diventat lu cap brigant che si difend dalla malagent
Nott e giorn p l muntagn e do passava lassava lu segn
Ali ricc facia paura e i poverell trattava con cor
Una guardia lavia prumes che in america lu facia e migra
se lu brigante sullava a divisa E tutt i compagn putia purtà
comm nu fess ciavia credut alla parola di un uomo di legge
a potenza lanno portato
monteneari fu fucilato
e cosi finisce la storia del brigante cerestano e doglie
cari signori lavete capito
delinguente nessuno ce nato
ANGELINA ROMANO
Questa è la storia della piccola Angelina
Condannata a morte anche se bambina
Fucilata da chi venne con la scusa
di portare libertà Cosi sperata, cosi attesa
Non c’era stata la leva coi Borbone
E fu introdotta invece dal nuovo padrone
Di un’altra terra e anche di lingua straniera
Parlava il francese il Piemonte di allora
Il vecchio regno era di tutte le genti,
quello d’Italia invece solo dei potenti
ebbe origine da li questo paese
dal disastro del nuovo governo piemontese
i siciliani contrari al nuovo regno
di poca fratellanza e di grande sdegno
attaccarono i nuovi amministratori
cosi il governo fece arrivare i bersaglieri
La ribellione andava quindi vendicata
Gente qualunque venne presa e fucilata
Il tricolore senza compassione e fede
Ammazzò anche una donna, una bambina e un prete
E di tutti quelli orrori non si parla
Altrimenti poi l’Italia chi può amarla?
Chi può amare un’altra storia, quella vera
Fatta di rovine imposizioni e paura
Il colonnello Carlo Pietro quintini
Chi lo sa se avesse moglie e bambini
Fucilò senza processo quella gente
Ma fosse solo questo non sarebbe niente
Una bimba che piangeva li vicino
Fu notata dall’attento bersagliere
Che la mise poi davanti al plotone
E cosi fu giustiziata nel nome del tricolore
Chi sa cosa avrà pensato una bambina
Davanti a quella gente dalla lingua strana
Dai cappelli buffi scuri e pennuti
Cosi anche lei andò nella lista dei caduti
In suo onore adesso canto una canzone
Per la bimba vittima dell’invasore
Che creò l’Italia con le fucilate
A cui continuiamo a dedicare piazze e strade
In suo onore adesso canto una canzone
Per la bimba vittima dell’invasore
Che creò l’Italia con le fucilate
A cui continuiamo a dedicare piazze e strade
SE TORNASSE FERDINANDO
Gioia amori e dolori
nello stato dei Borboni
e L’Italia costruita compromessi e delusioni
distruzione del ricordo dell’amata vecchia terra
una falsa storia che la lingua piemontese parla
una terra trasformata resa misera colonia
la metafora del male come fosse babilonia
una terra dove regna incessante l’agonia
instaurata fin da subito dalla massoneria
quante stragi all’origine di questo bel paese
falsi storici calugne di ogni tipo e altre offese
ogni libro di ogni scuola dice ciò che non è vero
l’invasore è un eroe e l’eroe è un guerrigliero
capitale alla avanguardia, capitale culturale
ora napoli è sinonimo di male nazionale
fu città che visse d’arte di teatri e di poesia
di accademie scuole e stampe navi treni e astronomia
se tornasse Ferdinando e vedesse questo scempio
forse si domanderebbe quanto male faccia il tempo
quando cambia all’improvviso con la forza delle armi
quando pur con un sorriso mette fine ai tuoi giorni
se tornasse Ferdinando e da solo si accorgesse
che la sua reputazione fu stravolta da promesse
Chi sa come reagirebbe dopo tutto ciò che fece
Per il regno dei primati che oggi non conosce pace
Poca gente al giorno d’oggi sa qual è la sua bandiera
Poca gente sa chi fu quell’uomo che visse a caprera
Che i soldati scesi qui non furono soltanto mille
Che distrussero città portando morti alle famiglie
Chi commise quelli orrori scrisse poi la nostra storia
Che oggi insegna che fu guerra giusta e rivoluzionaria
Descrivendo gli invasori liberi liberatori
Nascondendo che in realtà si depredarono tesori
Venne definito un popolo un insieme di cafoni
Oppressori e stranieri diventarono i Borboni
Definiti niente meno che di Dio la negazione
Per giustificare meglio la vigliacca usurpazione
Si è saputo che ricciotti figlio di don Garibardi
Fu cosi indignato che si uni alle armi dei briganti
E persino lui si rese conto dello sfruttamento
Ingiustizie e citi stupri e campi di concentramento
se tornasse Ferdinando e vedesse questo scempio
forse si domanderebbe quanto male faccia il tempo
quando cambia all’improvviso con la forza delle armi
quando pur con un sorriso mette fine ai tuoi giorni
se tornasse Ferdinando e da solo si accorgesse
che la sua reputazione fu stravolta da promesse
Chi sa come reagirebbe dopo tutto ciò che fece
Per il regno dei primati che oggi non conosce pace
se tornasse Ferdinando e da solo si accorgesse
che la sua reputazione fu stravolta da promesse
Chi sa come reagirebbe dopo tutto ciò che fece
Per il regno dei primati che oggi non conosce pace
EZECHIA DA VERONA
Grandi mandibole, canini forti
Come nei serpenti due zigomi sporgenti
Lunghe arcate sopracciliari,
Piedi prensili: sintomi del "male"
Naso schiacciato: prognatismo
Alito pesante: cretinismo,
Apatia, borsa guanciale
La fotografia del ...meridionale !
Si sa che il delinquente è sempre un po' meridionale
Perciò ne cerco prova nella fossa occipitale
La mancanza della quale, unita al sintomo del male,
non è prova, lorsignori, dell'origine ambientale
del brigante criminale ?
A sud, nei mesi caldi, delitti di passione
Caratteri atavici tipici di mancata evoluzione
Del resto la barometrica e la canicola, ormai si sa,
Influenzano sensibilmente le sorti della genialità..
Il delinquente al caldo nasce mattoide occasionale
E per la lex consecutio, eiaculatio originale
Ne deduco delinquente uguale a: ..meridionale..
Ezechia da Verona,
Ma ne avessi almeno mai azzeccata una !
E mi fa effetto che.. sei di su
Te lo dico anche in dialetto:.. "Ma vada via il cül"
Cesare… ~ Va da via il cül. . . !
Or detto a dispetto di quel dotto che io sono
La fusione dell'occipite con l'atlante è un fatto netto
Nel delitto l'epilettica influenza il cervelletto
Dunque, qui è il mio "favello", il mio "concetto", il mio
"pistillo"...
II confronto del primate col terron, col "gorillo"
Fa sì che l'anomalia sia un arresto del cervello
Non v'è dubbio dunque alcuno alla mia teoria numero uno
Per la quale il terrone ed il "gorillo"~...Eh...só' meridionali!
Ezechìa da Verona
Ma ne avessi almeno mai imbroccata una !
È la solita campana
Se la canta e se la suona..
Ezechia, frate mia
Esperto di "fisiocranica" e "fregnologia"
Sai di tutto, sai di più
Sui "camalli" e gli "zebù".. - Ma vada via il cül.
Cesare! Va da via il cül !!
Oh Caesar. for you
Ma vada via il cul....!
Terron, terroni!
Siamo noi la controstoria
con i gigli alle bandiere
Terron, terroni!
Con le nostre donne drude
devote alle Madonne nere
Casi clinici deviati
Di una razza negro crine
E la patria è nata infine
Per unire o per "urine"?
E portiamo l'anello di zinco
Sapete bene che
Se ci aprite il petto dentro
Ci trovate il re..
Se ci aprite il petto dentro..
Ci trovate il re!
O Caesar for you
Ma vada via il cül . . !
…Oh vate is in anum...
FOR A I SAVOIA
E vorrei riscrivere la storia
da quando il nemico l'ha interrotta
si posò la mente a riannodarla
lì nel punto dove fu spezzata
Quel che han fatto è così spaventoso
che si tace sui libri della storia
Sono scesi e ci hanno massacrato,
ci hanno derubato la memoria..
E bussò la guerra di conquista
divenimmo solo una colonia
tutto in nome dell'Italia,
dell'Italia unita !
Ma fora 'i Savoia, fora li boia
Fora Caino fratello d'Italia
Quanto lo scempio, quanti li ammazzati!
Li dissero briganti e invece erano soldati..
Ah malidétto sia lu sissanta
e malidétta sia 'sta simenta,
li Savoia e Diu ca li campa
e d'allura ca pi nui è viulenza..
Comu ajeri cani arraggiati
marcarunu col piscio il conquistato
Bronte, Trecastagni e Casalduni
e quanti li paesi a ferro e a fuoco..
E della terra nostra e i nostri mari
divenimmo sudditi e coloni
Nui coloni e loro, loro proprietari
Ma fora 'i Savoia, fora li boia,
fora Caino fratello d'Italia
Di sangue tingevano di rosso i nostri gigli,
di quale crimine noi siamo figli?
Vennero un giorno o l'altro nelle Due Sicilie
chiusero le fabbriche e la zecca
Piombo a chi non volle ubbidire
e in piazza a testa in giù a chi protesta
Non c'erano pellerossa in quei giorni lì
e Pontelandolfo(1) no non era sul Sand Creek,
Pontelandolfo no, non era sul Sand Creek..
Malidétto lu sissanta
e malidétta 'sta simenta
li Savoia e Diu ca li campa
e d'allura è rapina e viulenza..
Ogni oppositore fucilato
appeso a testa in giù per dar l'esempio
Guarda quello che ci hanno rubato
e guarda le medaglie per lo scempio!
[x3]
Ma fora i Savoia, fora li boia,
Fora Caino fratello d'Italia
Di sangue tingevano i nostri gigli,
di quale crimine noi siamo figli?
Ma fora i Savoia, fora li boia,
Fora Caino fratello d'Italia
Quanto lo scempio! Quanti li ammazzati!
Li dissero briganti e invece erano soldati,
li dissero briganti e invece... erano soldati!
MILLE
Mille garofani strappati dai giardini,
Mille corone di diamanti e di rubini,
Mille bandiere sotto il sole di Sicilia,
Questa è una guerra di giustizia e così sia
Questa è una guerra di giustizia e così sia.
E sono mille che hanno attraversato il mare
Per camminare fra gli aranci e le fiumare,
E tutto il popolo fa festa e mena rose,
Questa è una guerra e cambierà tutte le cose
Questa è una guerra e cambierà tutte le cose.
Mille soldati per una promessa sola:
La terrà finalmente andrà a chi la lavora.
E non ci sarà più chi è servo e chi è padrone,
Questa non è una guerra, è una rivoluzione
Questa è una guerra, è una rivoluzione.
Mille fante, mille marenare,
mille marenare e nu ggenerale.
Mille camicie per giocare a questo gioco,
Mille paesi che son messi a ferro e a fuoco,
Chi sopravvive morirà a Fenestrelle, 1
Questa è una guerra come tutte le altre guerre
Questa è una guerra come tutte le altre guerre.
Mille soldati per entrare nella storia,
Viva l'Italia e viva sempre il re Savoia,
Ma viva pure chi a guerre s'è ribellato,
Questa è una guerra che non se n'è mai parlato
Questa è una guerra che non se n'è mai parlato.
Mille bugie che vanno sempre più lontano,
E la realtà che si fa strada piano piano
Tra le parole di canzoni cancellate,
Questa è una guerra di canzoni e tammuriate
Questa è una guerra di canzoni e tammuriate.
Mille fante, mille marenare,
mille marenare e nu ggenerale.
Mille fante, mille marenare,
mille marenare e nu ggenerale.
Che bbella favole che ci hanne raccuntate,
Che bbella storie ch'è la storie d'o' passate,
Che bbella Italie che s'ha dda sape' a memorie,
pecché sta scritte 'ncopp' a tutt' e libbr' e' storie.
Mille fante, mille marenare,
mille marenare e nu ggenerale.
Mille fante, mille marenare,
mille marenare e nu ggenerale.
Mille garofani strappati dai giardini,
Mille corone di diamanti e di rubini,
Mille fucili per colpire e andare via,
Questa è una guerra maledetta e così sia
Questa è una guerra maledetta e così sia.
GARIBARDO
La guerra es la verdadera vida del hombre
La guerra es la verdadera vida !
La guerra es la verdadera vida del hombre
La guerra es la verdadera vida..
Ma quante vite ha vissuto
sempre lì combattendo
l'eroe dei due mondi
più famoso del mondo,
un metro e sessanta di un dio
del nostro suolo natìo..!
Intrepido guerriero
o soltanto un pirata?
Quanti dubbi in tutta la tua vita
Ladro, negriero e persino..
assassino di Anita..!
E reggesti il gioco
all'infame Cavourro,
pappa e ciccia in accordo col re
E tu strumento di due pezzi di..
..più furbi di te!
Ahiajajaiahi, Peppí',
perché gli hai detto sì?!
Hai fatto il gioco del nemico
e mo' chi lo fa cchiú ascí' ?
Garibardo!
T'ha giocato il savoiardo
per due lenticchie e un po' di lardo,
e per noi furon guai..
Ahi, maldido!
Eroe de la Nación o bandido?
Ti han messo prono e hai obbedito
e t'han fregato!
La guerra es la verdadera vida del hombre..
E il glorioso generale
che nessuno può fermare
ha conquistato ormai tutto il paese,
ma le avresti certo prese
senza inciuci, tradimenti e l'oro inglese !
E quando fu tutto pronto
e tutto già apparecchiato
ed il filo infilato al telaio,
e Peppíno il burattino
nelle mani del burattinaio
Ahi ahijajaiahi
che cosa hai unito a ffà'?
Che cosa brucia la ferita che sai
e non passa mai?..
Garibbardo!
E t'ha giocato il savoiardo !
All'amo di quel manigoldo !
E per noi furon guai..
Ahi, maldido!
Eroe de la Nación o bandido?!
han fatto quello che han voluto
t'han fregato, Peppí' !..
QUANDO SAREMO FRATELLI UNITI
Tolsero gli artigli al gatto
e volevano che graffiasse,
la voce all'usignolo
e volevano che cantasse,
l'argilla alla terra
e volevano che fiorisse,
più lacrime non abbiamo
e vogliono che ridiamo..
Italia, madre-matrigna
ritrova la memoria,
facciamo pure in modo
che sia tutta una famiglia
Però per stare insieme,
per stare in pace e in gloria,
occorrerebbe forse
riscrivere la storia...
Quando saremo fratelli uniti
fra nord e sud, fra bianchi e neri,
ragioneremo in termini di aiuti
quando saremo fratelli..
Quando saremo fratelli uniti
fra nord e sud, fratelli veri
senza diritto di alzare la voce
e parleremo d'amore e di pace.
Ci conoscemmo un giorno
senza dire parole,
guardandoci dal mirino
del nostro fucile
La montagna era acerba,
se ne andò via la gente
anche Dio ci abbandonò
la terra non dava niente.
Tolsero i denti al lupo
affinché non azzannasse,
le ali all'aquila
perché più non volasse
Ci rubarono la ricchezza
divenimmo miserabili
l'orgoglio e il ricordo
e ci sentimmo noi i colpevoli...
Quando saremo fratelli uniti
fra nord e sud, cattivi e buoni,
giusti e sbagliati, soldati e banditi,
quando saremo fratelli...
Da fiore a fiore, da mano a mano,
da cuore a cuore, da uomo a uomo,
saremo tutti un paese uno,
tutti un paese solo...
Quando saremo fratelli uniti
saremo liberi saremo uguali
ragioneremo in termini di aiuti
per un domani migliore
Quando saremo fratelli uniti
fra nord e sud, fratelli veri,
senza diritto di alzare la voce
e parleremo di pace..
Da fiore a fiore, da mano a mano,
da cuore a cuore, da uomo a uomo,
saremo tutti un paese uno,
tutti un paese solo..
Quando saremo fratelli uniti,
quando saremo FRATELLI..
NINCO NANCO
arà una spina nel fianco Ninco Nanco quando campa,
sarà una spina nel cuore Ninco Nanco quando muore.
Sarà una spina nel fianco Ninco Nanco quando campa,
sarà una spina nel cuore Ninco Nanco quando muore.
1859, muore il vecchio re Borbone
e sul trono va suo figlio, 23 anni, ancora guaglione.
E’ il momento di approfittare di questo vuoto di potere,
di quel regno in mezzo al mare difeso solo dalle sirene.
E u Banco ‘e Napoli è l’ideale per rifarsi delle spese,
per coprire il disavanzo della finanza piemontese.
E Ninco Nanco deve morire perché la storia così deve andare
e il Sud è terra di conquista e Ninco Nanco nun ce pò stare,
e Ninco Nanco deve morire perché si campa putesse parlare
e si parlasse putesse dire qualcosa di meridionale.
Sarà una spina nel fianco Ninco Nanco quando campa,
sarà una spina nel cuore Ninco Nanco quando muore.
Sarà una spina nel fianco Ninco Nanco quando campa,
sarà una spina nel cuore Ninco Nanco quando muore.
E lo Zolfo di Sicilia e i cantieri a Castellammare
e le fabbriche della seta e Gaeta da bombardare.
E’ l’ideale che fa la guerra, una guerra dichiarata
per vedere chi la spunta tra il fucile e la tammurriata,
e tammurriata è superstizione, questa storia deve finire
e qui si fa l’Italia o si muore e Ninco Nanco deve morire.
E Ninco Nanco deve morire perché la storia così deve andare
e il Sud è terra di conquista e Ninco Nanco nun ce pò stare,
e Ninco Nanco deve morire perché si campa putesse parlare
e si parlasse putesse dire qualcosa di meridionale.
Sarà una spina nel fianco Ninco Nanco quando campa,
sarà una spina nel cuore Ninco Nanco quando muore.
Sarà una spina nel fianco Ninco Nanco quando campa,
sarà una spina nel cuore Ninco Nanco quando muore.
E per sconfiggere il brigantaggio e inaugurare l’emigrazione
bisogna uccidere il coraggio e Ninco Nanco è meglio che
muore.
Perché lui è nato zappaterra e ammazzarlo non è reato
e dopo un colpo di rivoltella l’hanno pure fotografato.
E la sua anima è già distante, ma sul suo volto resta il sorriso,
l’ultima sfida di un brigante: “Quant’è bello murire acciso”.
E Ninco Nanco deve morire perché la storia così deve andare
e il Sud è terra di conquista e Ninco Nanco nun ce pò stare,
e Ninco Nanco deve morire perché si campa putesse parlare
e si parlasse putesse dire qualcosa di meridionale.
E Ninco Nanco da eliminare e se lui muore chi se ne frega,
sulla sua tomba neanche un fiore, sulla sua tomba nessuno
prega.
E Ninco Nanco da eliminare, che non si nomini più il suo nome,
sia maledetta la sua storia, sia maledetta questa canzone.
Sarà una spina nel fianco Ninco Nanco quando campa,
sarà una spina nel cuore Ninco Nanco quando muore.
Sarà una spina nel fianco Ninco Nanco quando campa,
sarà una spina nel cuore Ninco Nanco quando muore.
Sarà una spina nel fianco Ninco Nanco quando campa,
sarà una spina nel cuore Ninco Nanco quando muore.
E Ninco Nanco deve morire perché si campa putesse parlare
e si parlasse putesse dire qualcosa di meridionale.
SIAMO BRIGANTI
Sono solo un mercenario
vivo in senso antiorario,
sto con tutti e con nessuno,
seguo solo il mio bottino,
ma so' spirito di bosco
deluso da quest'Unità,
– Fratello mio non ti conosco,
perché sei venuto qua? –
Vado avanti un po' a tentùni,
manco 'e casa ca so' misi..
che ruttura di cugghiuni
'sta genti 'i piemuntìsi..
E comu li faìni
ficcati 'nta la tana,
figghi di massuni,
figghi di buttana
e non ci pozzu cosa
e non ci pozzu ninta,
lu debuli è colpevoli,
lu riccu è innocenti..
Vastasóni e mercenario,
ma stavolta so' sincero
nun m'accatto e nun me venno
e gridu: « A morte a lu straniero ».
So' brigante, so' brigante
e vivo in strada malamente,
ma chi vive su la strada
se va caccia è anche una preda.
So' brigante, so' brigante
ma nun me ne futta niente
ca sto da la parte 'e Dio
e questo è quello che so io.
C'ho vagnóni di vent'anni
nta la macchia militanti
e di la macchia siamo fiori... Sissignori..
Siamo briganti!
Siamo briganti!
Ma sono anche un uomo
e chi mi paga è il mio re,
non faccio mai male a nessuno
se nessuno lo fa a me.
Francìsi e Savoiardi
comu lupi affamati
'na razza che manciava
polenta e dói patati..
Stavu bonu a casa mia,
comu sia 'nu pateternu,
e mo vi n'ascíri via
cu 'stu strunzu de guvernu..
So' brigante so' brigante
e vivo in strada malamente,
ma chi vive su la strada
se va caccia è anche una preda
So' brigante so' brigante
da la parte de la gente
e ca sto da la parte 'e Dio
questo è quello che so io
Malidéttu e mercenariu,
ma stavolta so' sincero
nun m'accattu e nun me venno
e gridu: « A morte – a lu straniero!. »
So' brigante so' brigante
e vivo in strada malamente,
ma chi vive su la strada
se va caccia è anche una preda
So' brigante so' brigante,
ma nun me ne futte niente
ca sto da la parte 'e Dio
e questo è quello che so io
E so' brigante so' brigante
cappellaccio e schioppo in spalla
e in frunte a l'invasore
'aggi' 'a sparà' l'ultima palla
So' brigante so' brigante
da la parte de la gente
Loro vivono de 'i frutti
di lu mali di nui tutti..
Só' vagnuni di vent'anni
'nta la macchia militanti
e di la macchia siamo fiori... –Sissignóri !
Siamo briganti !..