COME VIVERE IL COPRIFUOCO A COLORI I ragazzi della …...RELAX Quando non devostudiare o fare i...

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PRIMO PIANO/ I GIORNI DELL'EMERGENZA

COME VIVERE IL COPRIFUOCO A COLORI

I ragazzi della Valtaro:diario di una prigioniaCostretti a casa ma non in vacanza: testimonianze dirette fra lezioni scolas t ic h e,videochiamate per salutare gli amici e i nonni e appuntamenti per il «dopo»

Il «tempo libero» Dahl, «Cuore», i misteridelle Bermude: la riscoperta della lettura

pBORGOTARO «Quando ho fini-to di studiare, leggo, gioco conmia sorella, faccio esercizi al-l’aria aperta», racconta Ales-sia Alzapiedi che ha la fortunadi avere un giardino. Propriocome Beatrice Silva, che rac-conta: «Mi tengo in forma fa-cendo passeggiate nei boschivicino a casa con mia mammae i cani. Fa bene stare all’aria

aperta. Se piove faccio lacyclette. Il tempo libero lo de-dico anche ai libri: sto leggen-do “La storia del Rinascimen-t o“, che sembra quasi un’av -ve ntu ra » .

MISTERI«Quando non devo studiare,gioco con mio fratello, leggo,guardo dei video sul tablet e

C'è chi riesce a praticare un po' di sportma quello che manca sono le passeggiate

pBORGOTARO «Grazie al siste-ma delle aule virtuali abbia-mo i compiti assegnati setti-manalmente come fossimonelle aule tradizionali», spie-ga Benedetta Rampini del Ma-nara di Borgotaro.

COMPETENZE«Riusciamo ad andare avanticon la didattica e abbiamosperimentato una lezione invideo-chiamata con il pro-gramma “M e et .” Gli inse-

gnanti ci restituiscono i com-piti corretti e noi possiamo in-teragire con loro. Mi trovo be-ne grazie anche alle compe-tenze che ho acquisito in treanni di partecipazione al “Co -de Girls It Better” (ht -tps://www.girlscodeitbet -ter.it), che consiglio a tutte leragazze che frequentano ilmio Istituto».

PA RT EC I PA Z I O N E«È un corso pomeridiano ri-

MONICA ROSSI

pMONTAGNA Non è una vacan-za: le scuole sono chiuse ma«aperte». L’attività didatticainfatti non si ferma e i docentidi ogni ordine e grado ce lastano mettendo tutta per nonperdere il contatto con i ra-ga z z i .

BUONA VOLONTÀCerto, le difficoltà non man-cano ma si superano con labuona volontà, la solidarietà equintali di fantasia per farpassare il tempo. Come quellache ora colora balconi, fine-stre e cancelli con l’arcoba -leno dell’«Andrà tutto bene».Però, anche quando la «mac-

china» funziona a puntino,siamo sicuri che bambini e ra-gazzi stiano reagendo bene al-le restrizioni e ai divieti chehanno letteralmente scom-bussolato il loro quotidiano?

L' I M PAT TOChe impatto ha avuto e ha l’e-mergenza sulle loro vite? Fe-lici perché le scuole sono (an-cora) chiuse? I primi giorniforse sì, ma ora... Dispiaciutiperché vorrebbero vedere iloro compagni di scuola esport e (forse forse) anche lemaestre e i prof? Senza om-bra di dubbio. Perplessi,preoccupati, e magari un po’impauriti? Certamente. Alzi

la mano chi non lo è. Ecco al-lora cosa ci hanno raccontatoi bambini e ragazzi della Val-taro che dall’oggi al domani sisono ritrovati a casa da scuolae costretti in casa (o quasi).

BUONUMORESono piccole, preziose testi-monianze, anzi raggi di soleche riportano il buonumore eche ci fanno capire quanto inostri figli siano forti nono-stante la statura e la giovaneetà. Una forza che ci fa anchedire: loro sono spesso moltopiù bravi (e coraggiosi) di noiadulti che pensiamo di averetutte le risposte.

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faccio ricerche sui misteri del-la terra: ora mi appassiona iltriangolo delle Bermude - sve-la Azzurra Cristiano -. Mi man-ca il mio sport: faccio equita-zione, ma per farlo dovrei an-dare al maneggio. Ora non sipuò». Anche Pietro Brugnolivive in una zona fuori porta epuò sfogarsi nei boschi vicinoa casa. «Faccio delle passeggia-te oppure mi alleno: praticokaratè e il nostro maestro ci hafatto avere un video per gli al-lenamenti in casa. Suono an-

che il clarinetto e mi esercito.Venerdì scorso ho suonato an-che io quando c’è stato il flashmob musicale. Passo poi iltempo guardando la tv o a leg-gere: ho appena finito l’auto -biografia di Roald Dahl e oratocca al “Diario del supremog ue r r ie ro” (di Cube Kid, ndr)».

RELAX«Quando non devo studiare ofare i compiti, aiuto la mam-ma. Se sono libero, mi rilassosul divano, leggo o gioco. Sonoun tipo sportivo: gioco a calcioe vado a cavallo, cose che oranon posso fare. Allora cerco ditenermi in forma con lacyclette», racconta SamueleCalchini. Giacomo Curati in-vece ci dice: «Nel tempo libe-

ro, aiuto la mamma, gioco,faccio qualche tiro a basket ingiardino, scrivo e leggo: orasto leggendo “C uo re“».

I PIÙ GRANDIE i ragazzi più grandi? C’è chisi tiene in forma passeggian-do con il cane o saltando lacorda come fa Benedetta, chesi dedica anche al giardinag-gio; chi continua a fare gin-nastica in casa come Sara oElisa, che gioca a tennis e pra-tica nuoto; e chi può conti-nuare ad allenarsi come Tom-maso perché ha la fortuna dipoter correre nel prato vicinoa casa e giocare a calcio con ilf rate l l o.

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Medie «Quasicome fossimoin classe.Sì, quasi...»

volto solo alle ragazze e ci haaperto il mondo delle tecno-logie, facendoci rompere ilghiaccio. Ritengo che le com-petenze digitali siano ormaiindispensabili. Le lezionionline richiedono una nostrapartecipazione attiva, re-sponsabile, positiva al cam-bi a m e nto » .

A DAT TA M E N TOSoddisfatte anche Sara Mieledella 3A ed Elisa Stoto della 3Cdello stesso Istituto valtarese.La prima, che dichiara di se-guire alla lettera le indicazio-ni dei docenti, fa però sapere:«Studio, ripasso, mi portoavanti ma preferisco le lezioni

frontali. Però, è un momentoparticolare, mi rendo contoche bisogna adattarsi e stu-diare tantissimo perché que-s t’anno abbiamo l’esame».

C O L L EG A M E N T IElisa a sua volta racconta: «Mitrovo bene con la didatticaonline: è un ottimo modo perandare avanti con le lezioni,anche se, essendo tutti colle-gati alla stessa ora, capita checi sia qualche problema con lalinea, che magari tende abloccarsi. Però sono conten-ta: gli insegnanti continuanoa darci materiale e compiti eio li svolgo come se fossi ascuola, con il vantaggio di sen-

tirmi più calma. Sento che,per quanto preferissi comun-que andare a scuola, arrive-remo all’esame preparati».

C O M PAG N I«I prof ci fanno studiare molto,anche se siamo a casa, spiega-no un sacco di argomenti nuovie ci danno molti testi, soprat-tutto di inglese. Facciamo an-che le verifiche: impostano ledomande in modo da vederesubito se abbiamo rispostocorrettamente. È quasi comese fossimo in classe», raccontaa sua volta Tommaso Biggi,compagno di scuola di Elisa.

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Aule virtuali, compiti, verifiche in vistadell'esame finale. Così la tecnologiaaiuta ad aumentare il senso di responsabilità

PROTAGONISTI Nelle fotoalcuni dei ragazziintervistati per realizzarel'inchiesta: in alto, dasinistra Tommaso Biggi,Samuele Calchini eBenedetta Rampini. Qui adestra Alessia Alzapiedi e,ancora più a destra, ElisaStoto.