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Impastato e Saviano: eroi in un paese a civiltà limitata
Industria Culturale e Media Studies - Laboratorio di Analisi dei Prodotti Culturali
Progetto “Comland”
Docenti:
M. Morcellini, S.Leonzi
Progetto “Comland“ – A.A. 20011/2012
A cura di:
Federica Ponza, Elisa Salvati, Ilaria Spagnuolo
Indice
Progetto “Comland“ – A.A. 20011/2012
Biografia
La Mafia a Cinisi
Il Sessantotto
I Cento Fiori
Morte e rilevanza
mediatica
Biografia
La Camorra
Gomorra, il libro e il film
Vieni via con me,
dalla tv al libro
L’Italia: un paese a civiltà
limitata
Tra Peppino e Roberto
Oltre il tempo e le differenze
Bibliografia
Peppino Impastato Roberto Saviano
Peppino Impastato
“L’importante è avere un sogno, puoi scommetterci la vita. Han chiuso le finestre, si nascondono fra i sassi ma c’è un’eco che ritorna cento volte sui suoi passi.” Luf – Vorrei, 2010
Il coraggio di un eroe irriverente
Progetto “Comland“ – A.A. 20011/2012
Progetto “Comland“ – A.A. 20011/2012
“La sua storia è patrimonio di tutti, di chi lo ricorda come militante comunista ed intransigente, giornalista ad honorem e giullare irriverente. Nella sua esperienza si condensarono la lotta politica come scelta esistenziale, l’informazione libera come arma affilata contro il potere, la satira come strumento dissacrante orientato a sgretolare il mito dell’onore che alimenta la subcultura mafiosa.” M. Longo, ”L’onda Pazza che travolse Mafiopoli”, coordinatore dell’ associazione culturale “Radio Aut”,
9 Maggio 2011
Progetto “Comland“ – A.A. 20011/2012
5 gennaio 1948 nasce a Cinisi, in
provincia di Palermo, da Luigi Impastato,
uno dei più importanti boss mafiosi della
zona, e Felicia Bartolotta
1963 Cesare Manzella, zio paterno di
Peppino e capo del clan mafioso locale,
viene fatto saltare in aria con il tritolo
all’interno di una Giulietta
1965 Impastato fonda “L’Idea
Socialista”, giornale che si pone da subito in
contrasto con la mafia locale
“Nato nella terra dei vespri e degli aranci…”
www.peppinoimpastato.com
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1975 – 1977 anno di maggiore
attivismo culturale. Fonda il circolo “Musica
e Cultura” e Radio Aut, una radio
indipendente ed autofinanziata che si pone
come altoparlante della lotta contro la mafia
1978 entra nelle liste di Democrazia
Proletaria e si candida al Consiglio
Comunale
Fra l’8 e il 9 maggio del 1978 viene
pestato, legato al binario della ferrovia
Palermo–Trapani e fatto esplodere con una
carica di tritolo
“…tra Cinisi e Palermo cantava la sua radio”
www.peppinoimpastato.com
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“Così arrivammo al centro di Mafiopoli, la turrita città piena di gente che fa per profession l’ingannapopoli.”
Onda pazza del 3 marzo 1978: “La cretina commedia”
La Mafia di Cinisi
Mafia a Cinisi Sistema di mediazione
Ottobre 1957, Palermo riunioni per
l’organizzazione del traffico di droga verso gli Stati
Uniti.
Protagonisti: Cosa nostra e Cosa nostra americana
(Gaetano Badalamenti, Cesare Manzella e
Tommaso Buscetta)
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Quella città chiamata “Mafiopoli”
Personaggi localmente influenti si presentano
come intermediari sempre disponibili a trovare
una soluzione ai problemi utilizzando la minaccia
della violenza.
sociale
Archivio di stato della Camera, Doc. XXIII n. 50
Guerre di Mafia: da Manzella a Badalamenti
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1962-1963 Prima guerra di mafia, scatenata da una truffa a
proposito di una partita di eroina. Cesare Manzella, boss di Cinisi, alleato
della fazione mafiosa dei Greco, viene dilaniato da un’esplosione
all’interno della sua Giulietta. Successore: Gaetano Badalamenti.
1967 -1968 “Processo dei
114” a Catanzaro: imputati i
principali boss mafiosi siciliani,
accusati dei delitti avvenuti
durante la prima guerra di mafia.
Assolto “Tano” Badalamenti.
Nel frattempo la mafia prende il
controllo dello sviluppo edilizio
di Cinisi.
Archivio di stato della Camera, Doc. XXIII n. 50
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Cognome: Badalmenti
Nome: Gaetano
Soprannome: Don Tano
Nato il: 14 settembre 1923 a Cinisi
Morto il: 29 aprile 2004 a Ayer
Professione: trafficante di eroina di Cosa Nostra
Segni particolari: nel 1963 assunse la leadership
della Mafia di Cinisi.
“Tano Seduto”
Dal 1975 al 1984 fu uno dei maggiori protagonisti di una operazione di
narcotraffico conosciuta come Pizza connection.
Business mafioso che importava eroina dal Medio Oriente e
utilizzava come centro di spaccio il retro di molte pizzerie degli
Stati Uniti medio-occidentali.
Archivio di stato della Camera, Doc. XXIII n. 50
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"Sembrava che Badalamenti fosse ben voluto dai carabinieri, in presenza dei quali era calmo, sicuro, e con i quali parlava volentieri. Sembrava quasi facesse loro un favore non facendo accadere nulla, rendendo sicura e calma la cittadina di Cinisi. [...]Spesso si potevano vedere camminare insieme a Badalamenti e ai suoi guardiaspalle. Non si può avere fiducia nelle istituzioni quando si vedono braccio a braccio con i mafiosi.“
Giovanni Impastato, archivio di stato della Camera, Doc. XXIII n. 50
“Peppino aveva la mafia in casa sua, non a cento passi”
Luigi Impastato,
padre di Peppino
Condannato a tre anni di
confino a Ustica per
attività mafiose. Dopo la
fine del confino, si
dedicò al contrabbando
di generi alimentari. Cesare Manzella,
cognato del padre e
zio di Peppino
Archivio di stato della Camera, Doc. XXIII n. 50
Don Tomasi Impastato,
parente del padre
Confinato come mafioso
ad Ustica durante il
fascismo, diventato
capomafia a Cinisi dopo
il crollo del fascismo.
Peppino Impastato
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Ucciso durante la prima guerra di mafia.
Fu proprio alla sua morte che Impastato dichiarò:"Ma questa è veramente mafia? Se questa è mafia io per tutta la vita mi batterò contro queste cose…“
G.Impastato
La Mafia fa notizia
Pubblicazione di una serie di documentati e articoli di inchiesta sulla mafia
in Sicilia e sulle sue collusioni col potere politico locale (foto e nomi di
personaggi di spicco delle cosche mafiose).
19 ottobre 1958 la storica sede del quotidiano a Palermo viene
devastata da un’esplosione di 5 kg di tritolo.
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1958 - quotidiano L'Ora
Archivio di stato della Camera, Doc. XXIII n. 50
“Si può dire che Peppino sia stato il figlio del suo tempo, la sintesi delle sue componenti migliori, quelle che, animate da uno spirito di rivolta, anche ingenuo e incontrollato, sapevano cogliere e sviluppare gli aspetti più creativi e costruttivi.”
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G.Impastato e F. Vassia, Resistere a Mafiopoli, 2009
Il Sessantotto
“Il rasoio che ha separato per sempre il passato dal
presente”
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Proteste nei campus americani e
rivolta studentesca esplosa con il
“maggio francese”
Ribellione nei paesi
dell’Europa Orientale contro il
dominio comunista dei sovietici
Violenza causata dallo
scontro politico nelle piazze
italiane
Giardina, Sabbatucci, Vidotto, Storia dal 1900 ad oggi, 2010
The Times
Segna uno spartiacque nella storia della
società contemporanea
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In Italia la contestazione fu
il risultato di un malessere
sociale profondo,
accumulato negli anni ’60,
dovuto al fatto che il boom
economico avevo giovato
perlopiù alla borghesia e
non era stato
accompagnato da un
adeguato aumento del
livello sociale ed
economico delle classi
meno abbienti.
La protesta in Italia
La presenza dei giovani operai a fianco degli studenti fu la caratteristica
del Sessantotto italiano.
Giardina, Sabbatucci, Vidotto, Storia dal 1900 ad oggi, 2010
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24 gennaio 1966 gli studenti
occupano la facoltà di Sociologia
dell’Università di Trento, protestando
contro il piano di studi e lo statuto. 4, 5 novembre 1966
l’alluvione in Italia settentrionale e
centrale vide molti giovani partire
come volontari per portare aiuto
nelle aree più colpite.
16, 27 novembre 1967 la decisione dell’Università Cattolica di Milano
di raddoppiare le tasse e quella di Torino di trasferirsi in zona periferica
portò alla loro occupazione.
1 marzo 1968 scontri di Valle Giulia all’Università di Roma.
Le origini del movimento italiano
Giardina, Sabbatucci, Vidotto, Storia dal 1900 ad oggi, 2010
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Fine della cultura paternalistica e del suo sistema di valori
esplosione di nuove richieste e di autodeterminazione.
La fine della cultura paternalistica
I giovani iniziarono ad avere
fiducia nella possibilità di influire
sul corso delle cose e di rompere
con le posizioni più convenzionali.
Fu durante tale periodo che molte
persone entrarono per la prima
volta in contatto con idee
differenti da quelle dei loro
familiari.
‘68 Nuove idee e nuovi discorsi
S. Gundle, I comunisti italiani tra Hollywood e Mosca, 1995
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La sua coscienza civica è nata con la
guerra in Vietnam, che lo portò a
prender parte alle battaglie pacifiste di
quegli anni.
Nel ‘67 partecipa alla “Marcia della
protesta e della speranza” dove si
confronta con il suo principale
organizzatore, Danilo Dolci, sociologo
ed esponente di punta della nonviolenza
italiana.
Peppino Impastato da una parte si muove con dinamiche tipiche del
vecchio movimento antimafia e dall’altra innova il modo di combatterla.
Amicizie Sessantottine: Peppino Impastato e…
DANILO DOLCI
Salvo Vitale, Nel cuore dei coralli, 2002
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Amicizie Sessantottine: Peppino Impastato e…
MAURO ROSTAGNO Nel ’72 Peppino si avvicina a “Lotta Continua”, un movimento che esercita
una forte attrattiva per tutti quelli che hanno alle spalle esperienze
politiche impegnative.
Lotta Continua
- mancanza di rigide
ortodossie
- attività nel sociale
- interesse ai temi di
rilevanza nazionale
Esponente di spicco era Mauro Rostagno, il cui incontro rappresentò per
Impastato un episodio chiave poiché gli trasmise garanzie e sicurezze. Salvo Vitale, Nel cuore dei coralli, 2002
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Il conflitto generazionale tra Don Luigi e Peppino
La formazione di Luigi Impastato era fondata su: omertà, obbedienza,
senso dell’onore, scarsa comunicazione all’interno della famiglia naturale.
Stretto rapporto di Peppino con lo
zio materno Matteo : modello di
comportamentale differente
Valori dell’onestà e del senso di
giustizia.
Conflitto generazionale: clima di
insofferenza che investe i giovani e li
spinge a sganciarsi dall’impostazione
culturale paternalistica e
dall’obbedienza forzata alle famiglie.
Salvo Vitale, Nel cuore dei coralli, 2002
“… (Luigi Impastato) quando torna è una furia, tira la tovaglia, butta tutto a terra. Che era successo? Don Masi lo avvertiva che Peppino aveva detto ad un carabiniere dove si trovavano i “prisicuti”, i latitanti. Gli gridò: “Vattene, esci dal portone, io ti ammazzo, ti sparo “. Sembrò gettargli la sentenza. Mio figlio uscì e non tornò più per molto tempo. Poi di nascosto da mio marito, veniva, gli davo da mangiare e se ne andava.”
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Salvo Vitale, Nel cuore dei coralli, 2002
“Più volte Peppino si era soffermato sull’importanza dello strumento radiofonico nella lotta politica. Riteneva la controinformazione fondamentale per la preparazione degli interventi politici nel sociale, per collegare e dare voce a tutte le istanze che dal sociale provenivano. Inoltre eravamo affascinati dalla possibilità di dare voce a una nuova esperienza che avrebbe permesso la crescita della coscienza antimafiosa in un ambiente sociale bloccato […]”
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I Cento Fiori
Andrea Bartolotta, www.peppinoimpastato.com
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Sentenza 202/76 della Corte Costituzionale
Riconosceva le ragioni delle lobbies private sul loro diritto
costituzionale alla libertà d’espressione, ma ribatteva che la completa
liberalizzazione avrebbe prodotto un oligopolio di fatto. Si asseriva:
“Partendo dalla premessa della limitazione dei canali utilizzabili e tenendo presenti le trasmissioni su scala nazionale si è rilevato che fatalmente si sarebbe reso necessario, per le ingenti spese sia d’impianto, sia di gestione, un monopolio o un oligopolio, attraverso i quali la libertà d’espressione del pensiero sarebbe stata praticamente se non proprio neutralizzata, assai limitata”.
La sentenza 202/76 del 28 luglio liberalizza le radio-teletrasmissioni via
etere in ambito locale, ampliando la legge 103/75 e dando vita alla
radiofonia privata in Italia. Corte Costituzionale, Sentenza n.202, 15 luglio 1976, comma 1
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Le emittenti radiofoniche private si
moltiplicarono sull’esempio di altri
Stati europei, aprendo la strada a
un nuovo e potentissimo settore di
attività imprenditoriale.
RADIO LIBERE Bisogno dei giovani di nuove forme di
intrattenimento, informazione e partecipazione
NON controllata dai vari governi.
N°6, anno I (1977) di Scelta TV
M. Gaido, Radio libere? La prima vera inchiesta e storia delle radio libere in Italia e nel mondo, 1976
Legalizzazione delle emittenti
“Libere”
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Anni ’70: l’Italia uno dei principali paesi europei per numero di
emittenti e di ascoltatori radiofonici.
Conseguenza delle contestazioni del ‘68 e del ‘72, durante le quali
la voce operaia e giovanile mise a dura prova molti governi.
Obiettivo delle radio libere
Grande desiderio di libertà
individuale e di poter scegliere
autonomamente le fonti
d’informazione.
Le radio libere: la voce dei giovani
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Le caratteristiche della radio
La facilità di accesso
Nel 1975 non era difficile
reperire i mezzi
tecnologici per
assemblare una
postazione radiofonica
artigianale e tale
operazione comportava
costi bassi.
La radio inoltre era
esente dal controllo del
governo e permetteva
una maggiore libertà di
espressione
La funzione fàtica
La radio presuppone
una modalità di
scambio comunicativo
che tende a enfatizzare
e rinsaldare il legame
tra chi parla e chi
ascolta (Jakobson). In
sostanza la radio era un
mezzo diretto che
creava una sorta di
fidelizzazione tra
emittente e destinatario
Federica Gentile e Geraldina Roberti, Il Mediaevo (cap.10), Mario Morcellini, a cura di, 2005
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Radio Aut: tra satira ed impegno politico
RADIO AUT
Fondata nel 1977 da Peppino Impastato a
Terrasini, in provincia di Palermo
AUTOFINANZIATA ED INDIPENDENTE
Altoparlante della lotta contro la mafia
SCOPO delle trasmissioni: Denunciare le
collusioni fra la mafia e gli esponenti politici
di Cinisi e Terrasini, attraverso la satira ed il
coinvolgente carisma di Peppino.
www.peppinoimpastato.com
I tre livelli di utilizzo di Radio Aut
Informazione e controinformazione:
la radio libera rifiuta e ridimensiona l’informazione di regime e il monopolio
dell’industria del consenso. La notizia discende dal sociale e va riproposta,
amplificata, senza filtri o interventi manipolatori. Il criterio di priorità delle
notizie è influenzato anche dalle esigenze del sociale
Intervento
politico:
strumento diretto
dell’iniziativa di
lotta e del progetto
politico
complessivo
Spazi autogestiti: mezzo di
coordinamento delle
lotte e delle iniziative
di massa
S. Vitale, Peppino Impastato, Una vita contro la Mafia, 2008
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“Onda Pazza a Mafiopoli”
Trasmissione
“satiro-schizo-politica”
affrontava i problemi di Cinisi e
Terrasini.
Andava in onda ogni venerdì
sera inondando di satira tutti gli
esponenti della politica e della
mafia locale. Veniva ascoltata
anche dalle radioline dei bar
esorcizzando la paura della
mafia tramite l’ironia di Peppino.
Gli interessati dagli attacchi iniziarono ad aver
paura di perdere la loro onorabilità.
Centro Siciliano di Documentazione "Giuseppe Impastato"
Nel mirino di
“Onda Pazza”
Il Psi a cui Peppino non perdona l’alleanza con la Dc
Don Tano
Badalamenti
preso come
simbolo
dell’alleanza
fra Dc, chiesa
e mafia
Totò
“Cacamano”
personaggio di
rilievo di Cinisi
che, secondo
Peppino,
possedeva
alcuni depositi
di carburante
Pandolfo, esponente del Psdi e sindaco di Cinisi
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www.peppinoimpastato.com
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La vendetta del Clan
Durante la sua lotta contro i clan
mafiosi, Impastato fu spesso
vittima di “avvertimenti” che
avevano lo scopo di spaventarlo
e, nel migliore dei casi, di
chiudergli per sempre la bocca.
Intensificazione degli attacchi
con la candidatura alle elezioni
comunali nella lista di
Democrazia Proletaria nel 1978.
8 e il 9 maggio ’78 Alle 6 del mattino, sui binari della ferrovia
Palermo-Trapani, furono ritrovati i resti del corpo del giornalista, dilaniato
da una bomba.
S.Vitale, Peppino Impastato, Una vita contro la mafia, 2008
La rilevanza mediatica del caso Impastato
La morte di Impastato non
ebbe una rilevanza
mediatica forte.
Archivio quotidiani Biblioteca nazionale centrale di Roma
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Quella stessa mattina, il 9
maggio, fu ritrovato il
corpo senza vita di Aldo
Moro, leader della Dc,
rapito dalle Br.
Sui quotidiani dell’epoca si parla della morte di Impastato a partire dalla decima
pagina in poi, in altri nemmeno è menzionato.
10 maggio 1978
Progetto “Comland“ – A.A. 20011/2012
Descrive le piste seguite dagli inquirenti:
suicidio, attentato terroristico e omicidio.
Solo due giorni dopo scorge l’ombra della
Mafia.
Si interroga sul fatto se si sia trattato
di un attentato o di un omicidio, ma
cambiano i toni: Impastato viene
definito un ultrà di sinistra.
Archivio quotidiani Biblioteca nazionale centrale di Roma
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Le indagini seguirono
due piste
1979 viene individuata la matrice mafiosa del delitto e viene riaperta
l'inchiesta giudiziaria.
Accuse post - mortem
2002 termina il processo con la condanna dei colpevoli.
Simpatie
terroristiche Suicidio
“Questo […] è un film sull’energia, sulla voglia di costruire, sull’immaginazione e la felicità di un gruppo di ragazzi che hanno osato guardare il cielo e sfidare il mondo nell’illusione di cambiarlo. […] Se oggi la Sicilia è cambiata e nessuno può fingere che la mafia non esista […] molto si deve all’esempio di persone come Peppino, alla loro fantasia, al loro dolore, alla loro allegra disobbedienza.”
Marco Tullio Giordana, Cinematografo, 2007
I Cento Passi
Progetto “Comland“ – A.A. 20011/2012
Progetto “Comland“ – A.A. 20011/2012
Titolo: I Cento passi
Anno di uscita: 2000
Sceneggiatura: Claudio Fava e Monica
Zapelli
Regia: Marco Tullio Giordana.
Il film ha il merito di far emergere
nell’opinione pubblica il “Caso Impastato”,
fino ad allora rimasto nell’ombra anche a
causa della dimensione locale dell’attività di
Peppino.
Raccolta delle testimonianze
Visita dei luoghi in cui visse Peppino
Attori siciliani
1,2,3,4,5,10…100 passi!
Tematiche che influenzarono la vicenda
personale di Impastato e il suo
impegno politico e civile:
Mafia rappresentata in modo
sui generis
Il ‘68 e il conflitto generazionale.
La diffusione dei movimenti di sinistra.
L’utilizzo politico dei mezzi di comunicazione
di massa e l’efficacia particolare della radio.
Sfida la cultura mafiosa usando le parole, la satira, l’informazione, la
rabbia e la passione; armi che spaventano la mafia e che difficilmente
vengono tollerate.
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Contro la Mafia con rabbia e passione
Progetto “Comland“ – A.A. 20011/2012
“Tra la casa di Peppino Impastato e quella di Gaetano Badalamenti ci sono cento passi. Li ho consumati per la prima volta in un pomeriggio di gennaio, con uno scirocco gelido che lavava i marciapiedi e gonfiava i vestiti. Mi ricordo un cielo opprimente e la strada bianca che tagliava il paese in tutta la sua lunghezza, dal mare fino alle prime pietre del monte Pecoraro. Cento passi, cento secondi: provai a contarli e pensai a Peppino. A quante volte era passato davanti alla persiane di Don Tano quando ancora non sapeva come sarebbe finita. Pensai a Peppino, con i pugni in tasca, tra quelle case, perduto con i suoi fantasmi. Infine pensai che è facile morire in fondo alla Sicilia.”
“Cinque delitti imperfetti”, Claudio Fava, 1994
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Un pomeriggio, in pieno agosto, mi arrivò una telefonata:
Felicia: “Robberto? Sono la signora Impastato!”
A stento risposi, ero imbarazzatissimo, ma lei continuò:
Felicia: “Non dobbiamo dirci niente, dico solo due cose, una da madre ed una da donna. Quella da madre è stai attento, quella da donna è stai attento e continua ”.
R.Saviano , Nazione Indiana, 8/12/2004
Roberto Saviano
La penna come arma contro la violenza.
“Io credo che in qualche modo i sogni più privati possano coincidere con quelli più nobili, i sogni sociali, quando iniziano ad assomigliarsi. [...] Uno dei miei sogni era stato quello di rimanere nella mia terra, raccontarla, e continuare, come dire, a resistere. Mi piace usare una frase di un vecchio barbuto che scrisse questa cosa in un vecchio libro: “Tutto ciò che io desidero non è possibile identificarlo e quindi preferisco dire che io voglio il sogno di una cosa”. E quindi anche io sogno una cosa”
Intervista di Enzo Biagi, RT Rotocalco Televisivo, Rai Tre, 22 aprile 2007
Progetto “Comland“ – A.A. 20011/2012
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«... e perché tu non racconti?»
1979 Nasce a Napoli,
consegue la maturità scientifica a
Caserta e si laurea in Filosofia
all'Università degli Studi di Napoli
Federico II.
2002 Comincia la sua carriera
scrivendo per Pulp, Diario, Sud, Il
Manifesto, Il Corriere del
Mezzogiorno e sul sito web letterario
Nazione Indiana.
2006 Pubblica il suo primo romanzo: Gomorra (romanzo-inchiesta o
romanzo-verità, accusatorio nei confronti della camorra), che in poco tempo
diventa un bestseller. Il clan dei Casalesi, ha minacciato ripetutamente
Saviano, che dall’ottobre del 2006 è sotto scorta.
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2009 Mondadori pubblica il suo
secondo romanzo “La bellezza e l’inferno.
I suoi romanzi vengono teatralizzati e
trasposti in film.
2009 - 2010 Riceve il Diploma di
Secondo Livello in Comunicazione e
Didattica dell'Arte honoris causa.
L'Università di Genova gli concede la
laurea honoris causa in Giurisprudenza.
2011 Conduce con Fabio Fazio la trasmissione televisiva “Vieni
via con me” della quale è stata poi pubblicata l’omonima raccolta di
scritti. Collabora con diverse testate in tutto il mondo. Per l’impegno, il
coraggio e i suoi scritti, gli vengono assegnati diversi premi.
«…E’ l'unico modo per cercare di cambiare le cose»
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Bianciardi
Pasolini
Sciascia
Impastato
Inspiring people
“Camorra è una parola inesistente, da sbirro. Usata dai magistrati e dai giornalisti, dagli sceneggiatori. E’ una parola che fa sorridere gli affiliati, è un’indicazione generica, un termine da studiosi, relegato alla dimensione storica. Il termine con cui si definiscono gli appartenenti ad un clan è Sistema […].”
La Camorra
R.Saviano, Gomorra, 2006
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Mafia e Camorra
Progetto “Comland“ – A.A. 20011/2012
Mafia Camorra
Origine
Fenomeno rurale
che amplia la propri
attività nella città
Fenomeno laico
all’interno della città
di Napoli
Struttura
Gerarchica
Frammentata in clan
senza un controllo
globale
Funzione
Crea un’alternativa
allo Stato (uno Stato
nello Stato)
Vive del disordine
sociale e lo
incoraggia
F. Allum, Becoming a camorrista: criminal culture and life choices in Naples, 2010
LA CAMORRA
Setta organizzata, con un programma
delittuoso ed una diffusa articolazione
territoriale.
La Camorra come organizzazione economica
“Noi non abbiamo mai pensato di essere l’antistato. Noi siamo lo Stato. Siamo imprenditori che considerano le uniche leggi possibili quelle del business e tutto ciò che va contro il profitto ed il business è nostro nemico.”
R. Saviano riportando le parole di un pentito a RT, Rotocalco Televisivo, Enzo Biagi
Progetto “Comland“ – A.A. 20011/2012
La camorra come un sistema
economico.
Obiettivo primario PROFITTO
G. Di Fiore, Potere Camorrista, 1993
Consenso nella società legale
come riconoscimento della sua
esistenza
La Camorra come sistema parallelo
Progetto “Comland“ – A.A. 20011/2012
Evoluzione parallela a quella della società legale
Bisogno di una produzione di
reddito legale cui attingere con
la violenza e l’intimidazione
Guadagni illeciti riconvertiti in
attività legali
Utilizzo strumentale del potere istituzionale
Possibile sconfitta
della Camorra
Recupero della legalità nelle istituzioni e
rispetto dei propri doveri da parte di chi
esercita poteri pubblici G. Di Fiore, Potere Camorrista, 1993
La fascinazione della Camorra sui giovani
Avvicinamento alla Camorra
Rappresenta l’unica via per
ottenere soldi ed un lavoro ben
retribuito in un posto che offre
scarse prospettive.
Attrazione verso il mito del
rispetto e del potere.
Conseguimento di piccole
ma significative gratificazioni.
“Ormai i ragazzi crescevano e non potevano più ricevere pochi spiccioli per stare in strada. Ora dovevano scegliere il ruolo da rivestire nell’organizzazione.”
Super Santos, Roberto Saviano, 2012
Progetto “Comland“ – A.A. 20011/2012
F. Allum, Becoming a camorrista: criminal culture and life choices in Naples, 2010
La legge del silenzio
Progetto “Comland“ – A.A. 20011/2012
Omertà
Imposizione del silenzio sia ai
membri del clan, sia ai cittadini
garantendo la fedeltà attraverso
la paura. Tale valore produce un
senso di solidarietà collettiva e
forme di ostilità nei confronti degli
outsiders.
Forma di controllo
sociale
F. Allum, Becoming a camorrista: criminal culture and life choices in Naples, 2010
“Il tacere in queste terre non è la banale omertà silenziosa che si rappresenta di coppole e sguardo abbassato. Ha molto più a che fare col "non mi riguarda". La parola diviene un urlo. Controllato e lanciato acuto e alto contro un vetro blindato: con la volontà di farlo esplodere”. R.Saviano, Gomorra, 2006
Editoria e Tv “Scrivere mi ha dato la possibilità di esistere e se qualcuno ha sperato che
vivere in una situazione difficilissima potesse indurmi a nascondere le mie
parole, ha sbagliato. Scrivere è riuscire a iscrivere una parola nel mondo,
passarla a qualcuno come un biglietto con un'informazione clandestina, uno
di quelli che devi leggere, mandare a memoria e poi distruggere. Scrivere è
fare resistenza”. R. Saviano, intervista a “La Repubblica”
Progetto “Comland“ – A.A. 20011/2012
Progetto “Comland“ – A.A. 20011/2012
Se la mafia diventa letteratura
Effetto “Gomorra” In “Gomorra”, Saviano ha
reso vivide situazioni e
comportamenti mafiosi,
puntando sulla grande
produttività discorsiva e
semiotica che ha la mafia,
in quanto oggetto
culturale politicamente ed
emotivamente non neutro.
Saperi e discipline
Arte e scienza
Scrittura e politica
La letteratura contribuisce alla
comprensione del fenomeno
mafioso non solo attraverso le
sue denunce e i suoi impulsi
progressisti, ma anche con le
sue simpatie e perfino apologie.
M. Santoro, Effetto Mafia, 2010
Fenomeno di contaminazione fra:
Il caso “Gomorra”
Temi Potere della Camorra, la sua
affermazione economica e finanziaria, e la
sua potenza militare, la sua metamorfosi in
comitato d’affari.
Narrazione-reportage, un docu-fiction che svela i misteri del “Sistema”, di
un’organizzazione poco conosciuta, creduta sconfitta e che nel silenzio è
diventata potentissima superando Cosa Nostra per numero di affiliati e giro
d’affari.
Pubblicato nel 2006 nei maggiori paesi
europei e poi nel mondo, è stato inserito
nella classifica dei cento libri più importanti
del 2007.
www.robertosaviano.it
Uso prima persona Testimonianze dirette
Progetto “Comland“ – A.A. 20011/2012
“Las Vegas” napoletana
Produzione clandestina
dei migliori capi
d’abbigliamento del
mondo.
Fabbriche ubicate nei
sottoscala o al piano terra
delle villette a schiera.
Progetto “Comland“ – A.A. 20011/2012
Las Vegas zona a nord di Napoli Chiamata così sia per la
conformazione territoriale, sia
perché offre molte possibilità di
fare carriera.
Le grandi griffe italiane organizzavano aste per la realizzazione dei capi
al minor costo e tempo possibile.
R.Saviano, Gomorra, 2006
Lo smaltimento dei rifiuti
speciali o tossici ha un costo
elevato.
I clan camorristi offrono
prezzi molto più bassi delle
aziende che gestiscono
questo servizio legalmente.
Stakeholder: coordinano il
meccanismo di smaltimento
illegale di rifiuti.
I conniventi
imprenditori titolari
centri
stoccaggio
chimici trasportatori smaltitori funzionari e
dipendenti
pubblici
Progetto “Comland“ – A.A. 20011/2012
R.Saviano, Gomorra, 2006
Quando il crimine diventa mito
Cause del successo
Portano la firma di grandi registi e spesso
traggono beneficio della presenza di attori di
successo;
Mostrano il lato umano di questi criminali
facendo sviluppare empatia e compassione;
Valori: successo, potere, rispetto, soldi facili, vita
vissuta all’insegna del piacere, riscatto sociale.
Progetto “Comland“ – A.A. 20011/2012
Nascita, nell’immaginario collettivo, di
nuovi miti
Diffusione di film di origine
americana:
Es. Scarface e Il Padrino
F. Allum, Becoming a camorrista: criminal culture and life choices in Naples, 2010
L’arresto non è vissuto come
una sconfitta e il sistema rimane
comunque attivo e tutelato.
Alcune volte arrivano a vestire i
panni di personaggi famosi derivati,
ad esempio, da Pulp Fiction o da Il
Corvo. In questo modo rendono
immediatamente chiaro chi sono ed i
loro intenti.
I boss camorristi e l’immagine mediatica
Progetto “Comland“ – A.A. 20011/2012
I boss camorristi sono coscienti di avere
una rilevanza mediatica e hanno imparato
ad andare in scena.
Cura dell’immagine
R.Saviano, Gomorra, 2006
Il film si snoda seguendo quattro storie principali:
Pasquale;
Totò, Don Ciro e Maria;
Franco e Roberto;
Marco e Ciro.
La maggior parte dei dialoghi sono in lingua
napoletana e in dialetto casalese, e sono
sottotitolati.
“Gomorra”, il film: potere, soldi e sangue
www.robertosaviano.it
Titolo: Gomorra
Anno di uscita: 2008
Sceneggiatura: Matteo Garrone, Maurizio
Braucci, Ugo Chiti, Gianni Di Gregorio,
Massimo Gaudioso e Roberto Saviano
Regia: Matteo Garrone
Progetto “Comland“ – A.A. 20011/2012
Via, via, vieni via con me
Vieni via con me
www.vieniviaconme.rai.it
Progetto “Comland“ – A.A. 20011/2012
È televisione,teatro, musica,
racconto e show. Al centro di
tutto l’Italia con i suoi pregi e
difetti, le cose insopportabili e
le cose meravigliose, le
situazioni tragiche e le
situazioni comiche, spesso
fuse tra loro.
Elenchi Descrizione in pillole della realtà del
nostro Paese, per fare un viaggio nella
storia, nella cronaca e nelle abitudini
degli italiani
Dal programma tv al libro
Progetto “Comland“ – A.A. 20011/2012
Racconta i retroscena del programma di
Saviano e Fazio e propone una
riflessione sul suo eccezionale impatto.
Pubblicato nel 2011. Otto capitoli,
otto storie, un ritratto unico dell'Italia
di oggi.
Scopi Descrivere l’Italia di oggi
Denunciare le ferite vecchie e
nuove che affliggono il nostro
Paese
Raccontare storie di onestà e
coraggio, modelli per costruire
un’Italia diversa. www.robertosaviano.it
Progetto “Comland“ – A.A. 20011/2012
A. Berardinelli, Autoritratto italiano. Un dossier letterario,1945-1998
“Alla certezza che per noi italiani non esiste una “patria” si arriva direttamente a partire da mille abitudini, attitudini, comportamenti. Tutto può essere spiegato con l’assenza di un forte e durevole vincolo di appartenenza: così si spiega la forza del partito comunista più votato dell’Occidente (una vera patria), l’influenza della Chiesa (un’altra patria), il potere di tutti i Partiti al di sopra dello Stato, l’interesse privato in atti pubblici comunemente perseguito, la pervasività delle organizzazioni criminali come la mafia e affini, la naturalezza con cui ogni tipo di illegalità prende possesso della vita quotidiana di tutti noi”.
“Oggi dobbiamo definire l’Italia un paese a civiltà limitata; dobbiamo compiere ogni sforzo per farlo diventare un paese a civiltà piena.”
Paese a civiltà limitata
Ragioni storiche:
Progetto “Comland“ – A.A. 20011/2012
Deficit di democrazia
Sfiducia nello Stato
Traumi nella coscienza civile.
Paolo Sylos Labini, Un paese a civiltà limitata, 2006
L’Italia, un paese “anormale”
Temi caldi dell’Italia contemporanea
Progetto “Comland“ – A.A. 20011/2012
I 150 anni
dell’Italia e il
sogno di un
paese unito
La macchina
del fango
La compra
vendita di
voti elettorali
La mafia al
Nord e i
rifiuti al Sud
Emergenza
terremoto
I limiti della
bioetica
Progetto “Comland“ – A.A. 20011/2012
La ‘Ndrangheta al Nord
“La ‘ndrangheta cerca di interloquire con il potere della politica e, al Nord, come dimostra l’inchiesta, interloquisce con la Lega”
Saviano affronta l’argomento
dedicato alle infiltrazioni delle
organizzazioni criminali nel
tessuto politico, economico e
sociale nelle regioni
settentrionali, in particolare in
Lombardia.
La Dia, in seguito ad indagini, conferma le affermazioni di Saviano.
La macchina del fango: “Tutti corrotti, tutti viziosi”
Macchina del fango
L'azione coordinata di
un gruppo di pressione, volta,
soprattutto per via mediatica,
a delegittimare o a ledere la
credibilità e l'onore di una
persona giudicata come
"avversario" del gruppo e
perciò da intimidire, punire o
condizionare.
Progetto “Comland“ – A.A. 20011/2012
“La macchina del fango sputa contro chiunque il governo consideri un nemico. Con l'obiettivo non di denunciare un crimine o di mostrare un errore, ma di costringerti alla difesa. Con l'obiettivo di equiparare tutto per poter dire che tutti siamo sporchi, che di nessuno ci si può fidare. Che non c'è speranza. Questo gioco vuole convincerci che "così va il mondo", che è possibile riuscire nelle cose solo con il compromesso, perché tutti in fondo si vendono se vogliono arrivare da qualche parte.”
Progetto “Comland“ – A.A. 20011/2012
R. Saviano,Vieni via con me , 2011
Primo ad utilizzare il termine
“MACCHINA DEL FANGO”
2003 Piano di discredito politico per liquidare la leadership del centro-sinistra. In un articolo del 15 gennaio 2010 D'Avanzo farà risalire alla vicenda Telekom Serbia la nascita in Italia di una "macchina del fango“ tesa a DISTRUGGERE LA REPUTAZIONE DEGLI UOMINI POLITICI.
2009 L’espressione metaforica «macchina del fango» è il compimento dello SGUARDO SUL POTERE BERLUSCONIANO. Compare in un articolo sul caso Marrazzo del 31 ottobre 2009. “La macchina del fango partita da Milano come un manuale di killeraggio politico.”
Progetto “Comland“ – A.A. 20011/2012
Giuseppe D’Avanzo Giornalista de “La Repubblica”
Le origini del fango
Due differenti “macchine”: qual è la differenza?
L’espressione sposta il suo senso,
diventando metafora degli effetti del
potere sulle persone. Saviano tratta la
“macchina del fango” come prospettiva
antropologica (isolamento del bersaglio
nella comunità) e morale (corruzione
morale della comunità attraverso
l’isolamento della vittima).
La “macchina del fango” emerge dal
lavoro di inchiesta come metafora del
potere di cui ha documentato e
analizzato il funzionamento.
D’Avanzo ha legato la “macchina del
fango” al potere berlusconiano.
Progetto “Comland“ – A.A. 20011/2012
L’appeal intellettuale
Progetto “Comland“ – A.A. 20011/2012
Intellettuali impegnati negli
apparati di produzione e
distribuzione dell’industria
culturale
Personaggi che per
l’opinione pubblica incarnano
il ruolo di testimoni e
controllori della società civile
A. Abruzzese, Il Mediaevo italiano (cap.4), Mario Morcellini, a cura di, 2005
Comunicazione
Utilizza la
narrativa
Prospettiva
esterna
all’ambiente
camorrista
Utilizza la
satira
Prospettiva
interna
all’ambiente
mafioso
Oltre il tempo e le differenze …
Il coraggio di comunicare
verità scomode
La denuncia della
corruzione e l'opposizione
al potere
Volontà di far capire alle
persone come stanno
realmente le cose
Media come mezzo essenziale di lotta contro la criminalità organizzata e
per esprimere il dissenso
Progetto “Comland“ – A.A. 20011/2012
Progetto “Comland“ – A.A. 20011/2012
“Gli artisti e gli
intellettuali non
fanno cadere i
regimi, ma con un
cerino illuminano
l'oscurità in tempo
per mostrare a chi
abbia occhi
quando il sentiero
percorso è sull'orlo dell'abisso"
Antonio Tabucchi
Progetto “Comland“ – A.A. 20011/2012
M. Longo, L’onda Pazza che travolse Mafiopoli Archivio di stato della Camera, Doc. XXIII n. 50
G.Impastato e F. Vassia, Resistere a Mafiopoli, Nuovi Equilibri, 2009
Giardina, Sabbatucci, Vidotto, Storia dal 1900 ad oggi, Laterza, 2010
S. Gundle, I comunisti italiani tra Hollywood e Mosca, Giunti, 1995
Salvo Vitale, Nel cuore dei coralli, Rubbettino, 2002
Corte Costituzionale, Sentenza n.202, 15 luglio 1976, comma 1
M. Gaido, Radio libere? La prima vera inchiesta e storia delle radio libere in Italia e nel mondo, Arcana, 1976
S. Vitale, Peppino Impastato, Una vita contro la Mafia, Rubbettino, 2008
Mario Morcellini, Il Mediaevo italiano, Carocci, 2005
Centro Siciliano di Documentazione "Giuseppe Impastato“
Archivio quotidiani Biblioteca Centrale Nazionale di Roma
R.Saviano , Nazione Indiana, 8/12/2004
F. Allum, Becoming a camorrista: criminal culture and life choices in Naples, 2010 G. Di Fiore, Potere Camorrista, Alfredo Guida Editore, 1993
R. Saviano, Gomorra, Mondadori, 2006
A. Berardinelli, Autoritratto italiano. Un dossier letterario 1945-1998, Donzelli, Roma ’98 Paolo Sylos Labini, Un paese a civiltà limitata, Laterza, 2006
F. Monteleone, Storia della radio e della televisione, Marsilio, 2001
www.robertosaviano.it
www.peppinoimpastato.com
Bibliografia