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ASSOBETON
PRIMO PIANO XIV Congresso Nazionale ASSOBETON
Grandi novità per Industrie Manufatti Cementizi
PROGETTARE Prestazioni di connessioni gettate in umido in strutture a telaio prefabbricate
Calcestruzzo fibrorinforzato per elementi prefabbricati durevoli ed economici
Acustica in edilizia: alcune novità
L’EUCENTRE e le attività di ricerca e formazione nell’ambito dell’ingegneria sismica
FOCUS I sistemi di precompressione
PRODURRE La marcatura CE delle fosse settiche in calcestruzzo
Gli additivi superfluidificanti nella prefabbricazione
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Progettare e produrrecon un processo industrializzato
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•industrie manufatti cementizi - n° 14
ASSOBETON
4 primo piano
l’editorialedel presidente
Governare la crisi.Scelte responsabili.
Milano, 11 giugno 2010: assoBeton ha celebrato il suo Congresso biennale, giunto alla quattordicesima edizione.
178 le persone presenti, in rappresentanza di 75 aziende, 29 fornitori del comparto e numerosi ospiti. 22 gli sponsor, ai quali, ancora una volta, deve andare il ringraziamento di tutti noi.
numeri che, senza dubbio, confermano il successo della manifestazione che desidererei, però, rappre-sentasse in futuro un momento più ampio di incon-tro, capace di attirare le numerose imprese, associate e non, che ancora, troppe, non partecipano a mo-menti così importanti della nostra vita associativa.
in linea con i tempi, sempre più difficili ed avari nel concederci momenti di tregua, questo XiV Con-gresso ha sposato una formula decisamente agile ed efficace: una sola mezza giornata di incontro in cui siamo riusciti a concentrare sia la parte istituzionale, rappresentata dall’assemblea Generale, che la parte relativa al dibattito ed al confronto intitolata: Gover-nare la crisi. Scelte responsabili.
per quanto concerne l’assemblea, oltre all’approva-zione del Bilancio 2009, è doveroso rimarcare che si è provveduto alla elezione dei quindici membri elettivi della Giunta che rimarrà in carica nel biennio 2010-2012. Un fatto di cui questo numero di iMC si occupa ampiamente nelle pagine seguenti.oltre ad un doveroso ringraziamento ai membri della Giunta uscente ed un benvenuto a coloro che hanno raccolto il loro testimone, desidero sottoli-
neare l’importanza di questo passaggio istituzionale che, attraverso la voluta alternanza della nomina del presidente dell’associazione (anni dispari) e degli or-gani governo (anni pari), allargato (Giunta) e ristret-to (Consiglio direttivo), pone in essere un sistema di controllo indipendente, in quanto gli organi sono eletti in momenti diversi e da maggioranze assem-bleari diverse.anche su questo aspetto, mi sento di caldeggiare una sempre maggiore partecipazione - “passiva” (essere presenti e votare) e “attiva” (candidarsi ed essere vo-tati) - della base associativa, in virtù di uno dei prin-cipi fondanti di tutto il sistema Confindustriale che vuole garantita un’ampia alternanza delle persone nei ruoli di responsabilità e di governo.
per quanto riguarda il tema del dibattito, certamente di grande attualità ed anch’esso ampiamente trattato nel presente numero, desidero esprimere un auspi-cio: che questo momento di confronto possa aver generato nuove prospettive, mostrando concrete possibilità di azione.
il tempo ci dirà se questo Congresso ha rappresen-tato o meno una pietra miliare nel nostro percorso di vita d’impresa. se così fosse, anche per assoBe-ton l’11 giugno 2010 sarà una data da ricordare.
(Renzo Arletti)
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•industrie manufatti cementizi - n° 14
ASSOBETON
6 sommario
Tutti i diritti riservati È vietata la riproduzione, anche parziale, del materiale pubblicato senza autorizzazione dell’Editore. Le opinioni espresse negli articoli appartengono ai singoli autori, dei quali si rispetta la libertà di giudizio, lasciandoli responsabili dei loro scritti. L’autore garantisce la paternità dei contenuti inviati all’editore manlevando quest’ultimo da ogni eventua-le richiesta di risarcimento danni proveniente da terzi che dovessero rivendicare diritti su tali contenuti.
PRIMO PIANO4 l’editoriale del presidente
di Renzo Arletti
8 il commento del direttoredi Maurizio Grandi
12 XiV Congresso nazionale assoBeton
28 Grandi novità per Industrie Manufatti Cementizi
di Andrea Dari
PROGETTARE30 prestazioni di connessioni gettate in umido in strutture a telaio prefabbricate
di GianPiero Lignola, Marco Di Ludovico, Andrea Prota, Giuseppe Campanella, Gaetano Manfredi e Massimo Franchi
38 Calcestruzzo fibrorinforzato per elementi prefabbricati durevoli ed economici
di Luca Facconi e Giovanni A. Plizzari
40 acustica in edilizia: alcune novitàdi Matteo Borghi
42 l’eUCentre e le attività di ricerca e formazione nell’ambito dell’ingegneria sismica
di Gian Michele Calvi, Davide Bolognini
FOCUS44 la presollecitazione nelle strutture in calcestruzzo armato
di Franco Mola
48 Monitoraggio dinamico discreto e modellazione strutturale di un ponte strallato
di Carmelo Gentile, Roberto Gentile
58 i controlli sulle guaine di post-compressione
di Camilla Colla
64 Monitoraggio statico delle strutture precompresse
di Raffaele Pucinotti, Vincenzo Venturi
68 dal settore
PRODURRE70 la marcatura Ce delle fosse settiche in calcestruzzo
di Gian Luca Ponzi
74 Gli additivi superfluidificanti nella prefabbricazione
di Luigi Coppola, Alessandra Buoso
80 ATTUALITÀ
86 ASSOBETON INFORMA
ASSOBETON
PRIMO PIANO XIV Congresso Nazionale ASSOBETON
Grandi novità per Industrie Manufatti Cementizi
PROGETTARE Prestazioni di connessioni gettate in umido in strutture a telaio prefabbricate
Calcestruzzo fibrorinforzato per elementi prefabbricati durevoli ed economici
Acustica in edilizia: alcune novità
L’EUCENTRE e le attività di ricerca e formazione nell’ambito dell’ingegneria sismica
FOCUS I sistemi di precompressione
PRODURRE La marcatura CE delle fosse settiche in calcestruzzo
Gli additivi superfluidificanti nella prefabbricazione
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Progettare e produrrecon un processo industrializzato
Organo Ufficiale
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Industrie Manufatti Cementizitrimestrale - n. 14/2010
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Direttore responsabileandrea dari
Direttore editorialeMaurizio Grandi
Segreteria di Redazionestefania alessandrini
Redazionestefania alessandrini, alessandra Biloni,antonella Colombo, andrea dari, Barbara Ferracuti, Gianpiero Montalti, Gustavo penaloza, patrizia ricci, alessandra ronchetti, susanna tontini, Franca Zerilli
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Condizioni di abbonamentoil prezzo di abbonamento per l’anno 2010(4 numeri) è di 50.00il prezzo di una copia è di 15,00il prezzo di una copia arretrata è di 30,00per informazioni: info@imready.it
Autorizzazione segreteria di stato affari interni prot. n. 73/75/2008 del 15/01/2008. Copia depositata presso il tribunale della rep. di san Marino
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Impianto a torre completo di due mescolatori contro-corrente della serie APOLLO. Ciascun mescolatore è equipaggiato con doppio invito di scarico, di cui uno a servizio di due vagonetti aerei, che a loro volta alimentano cinque stazioni fisse e due mobili per la produzione di calcestruzzo prefabbricato. Il secondo invito scari-ca all’interno di autobetoniere per la produzione di calcestruzzo preconfezionato. Una soluzione progettata sulla base di specifiche richieste da parte del cliente e al tempo stesso in grado di conferire flessibilità e versatilità produttiva nel massimo rispetto dei più elevati standard di qualità.
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Impianto a torre completo di due mescolatori contro-corrente della serie APOLLO. Ciascun mescolatore è equipaggiato con doppio invito di scarico, di cui uno a servizio di due vagonetti aerei, che a loro volta alimentano cinque stazioni fisse e due mobili per la produzione di calcestruzzo prefabbricato. Il secondo invito scari-ca all’interno di autobetoniere per la produzione di calcestruzzo preconfezionato. Una soluzione progettata sulla base di specifiche richieste da parte del cliente e al tempo stesso in grado di conferire flessibilità e versatilità produttiva nel massimo rispetto dei più elevati standard di qualità.
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•industrie manufatti cementizi - n° 14
ASSOBETON
8 primo piano
il CoMMento deldirettore
Il I° Rapportosul nostrocomparto
l’appuntamento del XiV Congresso nazionale di as-soBeton è stato l’occasione per presentare, seppur in maniera sintetica, i contenuti del “I Rapporto del com-parto dell’Edilizia Industrializzata in calcestruzzo”, realiz-zato dal Centro studi di assoBeton in collaborazio-ne con il nostro ormai storico partner Clarium srl.il corposo documento, costituito da 150 slide, rappre-senta per il nostro comparto un importante punto di riferimento conoscitivo.Mai l’associazione si era posta l’obiettivo di realizzare uno studio analitico capace di descrivere, sulla base dei dati più recenti a disposizione (2008), il nostro comparto così variamente articolato in termini di merceologia di prodotti e così polverizzato in termini di numero di operatori nazionali.
È solo partendo da una base conoscitiva tanto det-tagliata che, d’ora in avanti, saremo capaci di seguire l’evoluzione dei vari comparti merceologici che pre-sentano chiari ed evidenti correlazioni con i princi-pali segmenti costituenti il mercato delle costruzioni italiano (residenziale privato, non residenziale privato e genio civile) di cui, evidentemente, molto di più si conosce, vista la rilevanza economica che esso riveste nei confronti del pil nazionale e, conseguentemente, l’esistenza di numerosi centri studi che ne eseguono un costante monitoraggio.sul fronte dell’offerta, innanzitutto, assoBeton aveva avviato da alcuni anni un lavoro di censimento degli operatori nazionali che ha fruttato una banca dati sempre più affidabile e precisa sia dal punto di vi-sta delle ragioni sociali aziendali che, cosa più difficile, delle tipologie merceologiche prodotte dalle singole imprese.Questi dati sono risultati fondamentali per poter di-mensionare il mercato sia da un punto di vista dei volumi/valori che da quello degli addetti occupati nel comparto.sul fronte della domanda, invece, da un punto di vista metodologico, due sono stati gli approcci seguiti, a seconda della tipologia merceologica da analizzare.
per tutti i prodotti le cui produzioni sono concentra-te nelle mani di pochi operatori nazionali, i dati sono stati “facilmente” desunti dall’analisi dei bilanci e da interviste o incontri bilaterali.per i prodotti, invece, trattati da numerose imprese, nell’incertezza dovuta all’eccessiva ampiezza delle fonti da cui attingere i dati, si è proceduto a calco-lare il valore del mercato nazionale estrapolandolo da quello di una data area geografica in cui era facile correlare la dimensione del mercato locale (noto at-traverso la conoscenza del numero esatto degli ope-ratori presenti) ed il relativo segmento di riferimento (ad esempio le concessioni di edilizia residenziale de-sunte dalle banche dati istat).Questi due diversi approcci hanno condotto ad una stima dei volumi/valori della domanda nazionale di manufatti a base cementizia suddivisa per merceolo-gia e macroarea geografica.a conferma di tutto, si è poi proceduto ad una ve-rifica/quadratura dei risultati con il dato, abbastanza certo, relativo all’assorbimento nazionale di cemento da parte dei prefabbricatori (fonte aiteC).
siamo quindi ragionevolmente sicuri che i numeri così ottenuti e confermati da dati ed informazioni ad essi correlati siano, con buona approssimazione, rappre-sentativi del nostro comparto e degli operatori na-zionali oggi attivi.sono convinto che la mole delle informazioni raccolte saranno di grande utilità per un impiego sia di tipo istituzionale che commerciale: uno stimolo quindi per tutte le imprese (associate e non) a contribuire nei prossimi anni ad un costante miglioramento di questa ricerca che potrà crescere solo attraverso lo sforzo condotto da tutti noi.
(Maurizio Grandi)
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•industrie manufatti cementizi - n° 14
ASSOBETON
10 autori
ASSOBETON
gli autori suquesto numero
Carmelo Gentiledipartimento di ingegneria strutturale, politecnico di Milano
Roberto Gentilelibero professionista, Milano
Maurizio Grandidirettore assoBeton
GianPiero Lignolaricercatore, dip. di ingegneria strutturale,Università di napoli “Federico ii”
Gaetano Manfrediprofessore, dip. di ingegneria strutturale,Università di napoli “Federico ii”
Franco Molaordinario di Costruzioni in calcestruzzo armatoe precompresso, politecnico di Milano
Giovanni A. Plizzaripresidente Cte
Gian Luca PonziConsulente esperto in certificazione idraBeton
Andrea Protaricercatore, dip. di ingegneria strutturale,Università di napoli “Federico ii”
Raffaele Pucinottidip. di Meccanica e Materiale,Università degli studi Mediterranea di reggio Calabria
Marco Savoiaordinario di tecnica delle Costruzioni,Fac. ingegneria, Università di Bologna
Vincenzo Venturisidercem s.r.l. istituto di ricerca e sperimentazione
Renzo Arletti presidente assoBeton
Davide Bolognini Coordinatore area strutture prefabbricate, eucentre
Matteo Borghi anit
Alessandra Buoso assegnista di ricerca, Fac. di ingegneria, Università di Bergamo
Gian Michele Calvi presidente Fondazione eucentre
Giuseppe Campanella ingegnere responsabile prove laboratorio,
dip. di ingegneria strutturale, Università di napoli “Federico ii”
Camilla Colla architetto, dip. distart,
Fac. ingegneria, Università di Bologna
Luigi Coppola professore, Fac. di ingegneria, Università di Bergamo
Andrea Dari edizioni iMreadY
Marco Di Ludovico ricercatore, dip. di ingegneria strutturale,
Università di napoli “Federico ii”
Luca Facconi dip. di ingegneria Civile, architettura,
territorio e ambiente, Università di Brescia
Barbara Ferracuti edizioni iMreadY
Massimo Franchi ingegnere, edimo prefabbricati s.r.l.
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•industrie manufatti cementizi - n° 14
ASSOBETON
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XiV ConGresso naZionale assoBeton
si è svolto, presso l’Hotel Crowne plaza di san donato Milane-se, il Congresso biennale dell’associazione al quale ha parteci-pato un ampio numero di congressisiti che si sono confrontati su un tema di grande attualità:Governare la Crisi. Scelte responsabili.
“Una formula un po’ atipica per il nostro Congresso, ma in linea con i tempi in cui viviamo” così il presidente arletti, aprendo la XIV edizione del Congresso Nazionale di ASSOBE-TON ha salutato tutti i colleghi, gli sponsor e gli ospiti pre-senti.la manifestazione, infatti, si è svolta nell’arco di mezza giornata, ma con un ritmo di lavoro intenso ed un alto livello di attenzio-ne e di partecipazione.
dopo un saluto da parte di Marino Capelli, responsabile BolognaFiere, area industria e Costruzioni, che ha richiamato le novità dell’evento fieristico 2010 che si celebrerà a Bologna dal 27 al 30 ottobre, e la celebrazione dell’assemblea Generale di assoBeton, a cui è dedicato ampio spazio nella rivista, il presidente arletti ha aperto i lavori con il suo discorso di intro-duzione che di seguito riportiamo integralmente.
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14 n° - industrie manufatti cementizi•
ASSOBETON
13primo piano
Cari Colleghi,è il terzo Congresso che vivo in ASSOBETON, dopo quelli di Siena e Baveno.Seguendo il filo logico dei nostri ultimi importanti appuntamenti istituzio-nali, osservo che mentre a Baveno abbiamo rivolto lo sguardo verso l’esterno per dimostrare come l’Edilizia Industrializzata avesse tutti i requisiti econo-mico-funzionali per affermarsi quale soluzione per il futuro sviluppo delle nostre aree metropolitane, a Siena già avevamo concentrato l’attenzione al nostro interno, analizzando la struttura dell’offerta italiana di manufatti a base cementizia, interrogandoci sulla sua composizione e, quindi, sulla soste-nibilità e sulla razionalità, nel medio termine, di una tale situazione.I problemi strutturali dell’offerta, che già avevamo individuato distin-tamente allora, oggi si sono enormemente amplificati in conseguenza della crisi che stiamo affrontando.Pensare al tema di questo Congresso non è stato, quindi, complicato: cre-do che ogni alternativa diversa dall’argomento “Governare la Crisi” sarebbe risultata di poco interesse per tutti noi.Non intendo qui soffermarmi ad analizzare la struttura della crisi, ar-gomento sul quale sono stati versati f iumi di inchiostro, anche perché pochi lo conoscono meglio di noi che lo stiamo vivendo tutti i giorni sulla nostra pelle.Le soluzioni per uscire da questa complicata situazione sono probabilmente molteplici e di varia natura anche in virtù del fatto che il comparto dell’Edili-zia Industrializzata è caratterizzato da ben 35 merceologie di prodotti, con caratteristiche tecniche e di business del tutto diverse tra loro ed afferenti a diversi segmenti di mercato.Due concetti credo possano essere condivisi:•tutti, chi più chi meno, siamo stati toccati da questa crisi globale;•questacrisihacaratteristiche strutturali e non congiunturali: sappia-
mo cioè che non si tratta di affrontare un periodo di turbolenza breve.Il punto è quindi come riuscire a “navigare” in queste acque, sa-pendo che le strategie da adottare dovranno essere adeguate ad una na-vigazione di lungo periodo ed in mare agitato, con la consapevolezza che i volumi di produzione del 2007 e 2008 non si ripresenteranno a breve.Questo Congresso ha quindi l’ambizione, partendo da una fotografia del nostro comparto e del mercato delle costruzioni, di individuare quali possano essere le alternative strategiche per le nostre imprese che si trovano a vivere una situazione in cui la domanda rimarrà per lungo tem-po ampiamente inferiore all’offerta, nonostante sbocchi e nuovi impieghi come, ad esempio, l’Housing Sociale, di cui tanto si parla.Questa nuova soluzione di edilizia residenziale, tra l’altro, ben si preste-rebbe a rispondere con eff icacia e tempi rapidi all’emergenza abitativa. L’abitazione sociale ha come riferimento le nuove classi sociali intermedie, legate all’ ingresso nel mondo del lavoro (studenti e giovani single o coppie con lavori interinali ed in mobilità), all’uscita dal mondo del lavoro e alle necessità di residenze socio-assistite, inf ine all’ immigrazione.Rispetto al Congresso di Siena del 2006, quando parlammo genericamente della necessità di aggregare gli operatori di un mercato estremamente frammentato, oggi affronteremo l’argomento con tre certezze che rendono il contesto profondamente diverso da allora:•chealproblemadiunacompetizioneferocesuiprezzisièaggiuntooggi
quello di una scarsa saturazione delle nostre capacità produtti-ve, con conseguente pesante esubero del personale occupato;
•cheleimpresehannodatemposmarrito la capacità di realizzare profitti;
•cheleimprese stanno ricercando soluzioni concrete per reagire e non subire gli effetti della crisi. Marino Capelli
Renzo Arletti
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•industrie manufatti cementizi - n° 14
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Con queste certezze, la Giunta di ASSOBETON è partita per organizzare questo evento che spero quindi possa rispondere alle attese che ognuno di noi si è creato accogliendo l’ invito ad essere qui presente.Permettetemi ora qualche riflessione su un altro aspetto, per completare il quadro di riferimento dell’argomento odierno.Come Presidente di ASSOBETON, ritengo che la futura struttura del mer-cato dell’Edilizia Industrializzata in Calcestruzzo potrà tornare a generare innovazione, sviluppo e profitti solo a seguito di una profonda trasforma-zione che dovrà coinvolgere l’etica professionale e il puntuale rispetto delle normative.Non possono svilupparsi le imprese virtuose che rispettano le re-gole, non solo quelle tecniche ma anche e soprattutto quelle più “scontate” quali il versamento delle imposte dovute, l’ impiego di personale in regola con il pagamento dei contributi ed il rispetto delle norme ambientali, se queste sono costrette a competere con imprese che ignorano i più elementari principi etici e professionali, che sfruttano il per-sonale, che seminano debiti, che chiudono, per poi riaprire nuove attività ripresentandosi sul mercato come se nulla fosse.Fin tanto che ciò accadrà, il nostro comparto rimarrà gravato di un pesan-te fardello che gli impedirà di crescere e svilupparsi.Gli operatori seri di questo comparto sono portatori di elevate compe-tenze, generatesi attraverso decine di anni di storia e di esperienze. Solo quando tutti avranno maturato la capacità e la volontà di fare business basando le politiche imprenditoriali e commerciali sulle elevate prestazioni dei prodotti più che sulla loro economicità, solo allora sarà possibile ritro-vare la strada del giusto profitto, dell’ innovazione, della crescita e dello sviluppo.Ricordo che la nostra forza è rappresentata dal saper rispondere, meglio di chiunque altro nel settore delle costruzioni, alle sempre più sofisticate esigenze dettate dalle norme sulla sicurezza, sulla sismica, sulle prestazio-ni energetiche ed acustiche, sulla sostenibilità e sulla rapidità realizzativa che l’edilizia industrializzata in calcestruzzo può garantire.Per questo non dobbiamo essere considerati concorrenti delle imprese di costruzione. Noi diventeremo i protagonisti del miglioramento della qualità del costruito e della trasparenza del mercato delle costruzioni.Il progetto comune (Gruppo di Lavoro Qualificazione della Filie-ra) che è partito in seno a Federcostruzioni, è, da questo punto di vista, una grande idea ed una grande opportunità.Non è un caso, e mi piace ricordarlo oggi, che i primi passi che andremo a compiere saranno proprio nella individuazione di azioni volte ad una intensif icazione dei controlli che dovranno coinvolgere le Direzione dei Lavori ed i Collaudatori (che vanno evidentemente messi nelle condi-zioni più adatte per esercitare i loro ruoli), gli Enti di Certificazione (ai quali chiediamo uno sforzo straordinario per far sì che sul mercato operino veramente solo aziende all’altezza delle certif icazioni che esibiscono) e le Istituzioni Pubbliche (che si occupino di rendere il contesto normativo chiaro e non interpretabile e che esercitino i controlli sul mercato che le leggi a loro assegnano).È infine del tutto evidente che l’eff icacia dei controlli risulterà scarsa se non si creeranno adeguate sanzioni, oggi non previste, nei confronti di chi non rispetta le regole e/o non le fa rispettare.Passo quindi al programma della mattinata ed a presentare i relatori, che ringrazio anticipatamente per la loro grande disponibilità.Cominceremo illustrando con Paolo Chiari - AD della società Cla-rium, nostro partner da alcuni anni - un lavoro inedito che ho lanciato in ASSOBETON esattamente un anno fa, subito dopo la mia elezione a
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Presidente: la realizzazione del I° Rapporto del comparto della prefab-bricazione. Una fotografia relativa al 2008 del valore del mercato della Prefabbricazione, degli operatori, delle merceologie produttive.Un lavoro, come detto, inedito che, per la prima volta nella storia di ASSO-BETON, tenta di descrivere chi siamo, cosa facciamo, dove lo facciamo e su quali segmenti di mercato operiamo.La parola passerà quindi a Gianfilippo Cuneo - consulente di grande spicco nel panorama economico italiano che già quattro anni fa, in occa-sione del Congresso di Siena, è stato nostro graditissimo ospite lasciando un segno forte nella nostra memoria - e che oggi, dal punto di vista di gestore di fondi di Private Equity, ha affrontato casi analoghi in settori e comparti molto differenti tra loro.Un’esperienza straordinaria, la sua, che gli permette di esaminare il caso italiano della prefabbricazione con un bagaglio di conoscenze specif iche e multisettoriali.All’ intervento di Cuneo seguirà quello di un altro importante protagonista del mondo finanziario italiano: Gabriele Cappellini, già DG di Monte dei Paschi Venture Sgr, oggi AD del Fondo Italiano PMI Sgr, un’iniziativa recentissima che il Governo italiano ha lanciato per supportare lo sviluppo di Piccole e Medie Imprese in un momento, come quello attuale, in cui il reperimento di capitale è divenuto ancora più diff icile che in passato. Cappellini ci aiuterà a capire, tra l’altro, come e se questo strumento potrà essere funzionale anche alla crescita ed alla trasformazione del nostro comparto.Sarà poi la volta del Vicepresidente di Federcostruzioni Paolo Mascella-ni che, dal suo osservatorio, potrà fornirci la propria visione, darci gli ultimi aggiornamenti circa l’andamento del settore, le prospettive a breve-medio termine e le iniziative in corso nei confronti del Governo per invocare azioni di stimolo e di semplif icazione fondamentali per la ripresa sia sul fronte privato che pubblico.Un ultimo pensiero prima di lasciare spazio ai relatori.Sono convinto che la crisi che stiamo vivendo e che ormai ben conosciamo non potrà essere affrontata “comportandoci da spettatori e rinviando il momento di assumere decisioni”: penso che questo comportamento po-trebbe rivelarsi una trappola fatale.Ecco perché abbiamo scelto per il Congresso un titolo FORTE:Governare la crisi. Scelte responsabili.Credo che, in questo momento storico, ogni impresa abbia bisogno di un timoniere coraggioso e determinato alla sua guida. Non possia-mo consegnare agli eventi esterni o alla fatalità il futuro delle nostre azien-de; non possiamo lasciarci “trascinare dalla corrente” sperando di ritrovarci poi in un approdo sicuro e confortevole.È tempo di scelte. Scelte coraggiose. Scelte che impatteranno pro-babilmente sull’ identità dell’ impresa, sulla sua gestione, sulla sua struttura, sui suoi prodotti, ma anche sulla sfera personale di noi imprenditori e gestori.Sono scelte indubbiamente diff icili da assumere; d’altra parte, non possia-mo nasconderci che il valore economico delle nostre aziende è fun-zione esclusivamente della loro dimensione e della loro redditività, presente e prospettica, e su questo principio siamo obbligati a costruire le nostre strategie.Ho finito: spero che questo Congresso possa contribuire a mettere a fuoco i problemi che dobbiamo risolvere, a trovare la strada più corretta da imboccare e, perché no, a individuare anche alleanze o partner con cui condividere un futuro di sviluppo e di successo.Grazie a tutti e buon lavoro! ¬
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Ha quindi preso la parola Paolo Chiari, partner stori-co dell’associazione, che ha presentato una sintesi del “I° Rapporto del Comparto dell’Edilizia Industrializzata in Calcestruzzo” che è stato redatto attingendo ai dati disponibili più recenti e cioè a quelli relativi al 2008. “Un riferimento temporale” ha precisato Chiari ”già datato, visti i tempi, ma assolutamente efficace ai fini dell’obiettivo del-lo studio che è quello di fotografare una situazione di base certa da cui partire per disegnare i cambiamenti avvenuti nel corso degli ultimi 18 mesi”.
nel quadro di sintesi illustrato, Chiari ha evidenziato che il mercato italiano è composto da 1.101 operatori ubicati in prevalenza nel nord del paese (562 imprese). seguono il sud con 326 aziende ed il Centro con 213.
per quanto riguarda la tipologia produttiva, invece, sono le aziende che realizzano manufatti di tipo strutturale che fanno la parte del leone: ben 471 sono infatti i produttori nazionali, seguiti da solai e Blocchi/pavimenti entrambi ben distanziati con circa 175 imprese ciascuno.
per quanto concerne l’aspetto degli occupati, il comparto dà lavoro a circa 27.000 addetti di cui ben 15.000 facenti capo ai produttori di elementi strutturali.relativamente alla dimensione del mercato nazionale, il rap-porto indica che il valore nel 2008 era di 5.200 ml di € di cui ben 3.000 ml localizzati al nord.la crisi che ha colpito pesantemente il comparto ha visto questo importo ridursi di oltre il 20% nel corso del 2009, scendendo cioè ad un valore di 4.200 ml €.“le previsioni del 2010” ha affermato Chiari ”non sono ro-see e le stime condotte da assoBeton, sulla base dei dati congiunturali raccolti nel primo trimestre di quest’anno, ci indicano un ulteriore calo in atto che potrebbe portare ad una contrazione di altri 15 punti percentuali”.Un aspetto significativo trattato nel rapporto è infine quello relativo all’impiego delle materie prime: si scopre che a fron-te di un consumo di oltre 600 ml di € sia di cemento che di inerti, il valore dell’acciaio utilizzato dal comparto vale ben 1.200 ml €.
Primo rapporto del comparto dell’edilizia industrializzata in calcestruzzo Informazioni di sintesi
ASSOBETON ha mappato sul territorio italiano 1.101 produttori di manufatti cementizi:
1
8
9
16
17
24
35
36
37
39
44
62
64
66
68
73
77
101
139
185
Valle D’Aosta
Molise
Liguria
Basilicata
Trentino Alto Adige
Calabria
Umbria
Sardegna
Friuli Venezia Giulia
Marche
Abruzzo
Lazio
Campania
Puglia
Sicilia
Piemonte
Toscana
Emilia Romagna
Veneto
Lombardia
Fonte: ASSOBETON - annuario
Sud e Isole
Nord
Centro
562
213
326
Primo rapporto del comparto dell’edilizia industrializzata in calcestruzzo Informazioni di sintesi
Complessivamente il mercato dei manufatti cementizi in Italia (al netto dei servizi di logistica ed installazione) è stato nel 2008 di oltre 5.200 mln di euro, per il 58% localizzato nel nord Italia:
1.280 mln €
887 mln €
3.035 mln €
5.202 mln €
Sud e Isole
Centro
Nord
Totale
Sud e Isole
Nord
Centro
58%
17%
25%
Primo rapporto del comparto dell’edilizia industrializzata in calcestruzzo Informazioni di sintesi
Se si osservano i dati relativi alla produzione di cemento nel corso del I trimestre degli anni 2008, 2009 e 2010, si rileva una contrazione simile a quella subita dal comparto dell’edilizia industrializzata:
— Produzione di Cemento I trimestre 2008, 2009 e 2010 —(Valori in tonnellate; variazione %)
Fonte: Elaborazione Clarium su dati del Ministero dello Sviluppo Economico
-12%-23%5.200
4.1403.500
Anno 2008 Anno 2009 Anno 2010 *
Paolo Chiari
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“se vogliamo cercare di capire meglio cosa ci riserverà il 2010” ha concluso Chiari “il dato relativo al valore del porta-foglio ordini raccolto nel primo trimestre, con una sostanzia-le stabilità rispetto a quello di un anno fa, potrebbe indicarci, come speriamo, che la caduta della domanda si sia arrestata, pur attestandosi su un livello di commesse ben inferiore al picco storico che, in termini di volumi, si era registrato nel biennio 2007-2008”.
È stato quindi Gian Filippo Cuneo a prendere la parola, affrontando immediatamente il tema dell’analisi dei dati sto-rici relativi ad altri mercati che, in passato, hanno sperimen-tato momenti di crisi e di contrazione dei volumi.
Cuneo ha sottolineato l’importanza di leggere i dati delle tendenze su orizzonti temporali adeguati per comprenderne il reale significato: un segnale positivo di breve termine può indurci in errore, impedendoci di riconoscere una tendenza di segno totalmente opposto in atto da tempo.
da questo punto vista, Cuneo ha fatto rilevare la correla-zione esistente su vari indicatori tra Giappone ed italia, con-cludendo che anche per l’italia è probabile che ci si debba aspettare un periodo non breve di stagnazione (il “decennio perso” come lo hanno definito i giapponesi).
Forte del fatto di aver affrontato in modo analogo il tema del mercato della prefabbricazione in occasione del Congresso assoBeton di siena, quattro anni fa, Cuneo ha condotto un raffronto circa i cambiamenti che, nel frattempo, si sono registrati nel comparto.
“ad una semplice stagnazione del mercato presente al-lora, oggi dobbiamo contrapporre un crollo dei volumi e dei margini. se allora le imprese potevano contare su più opzioni per affrontare la congiuntura, oggi si deve conclu-dere che è troppo tardi per vendere la propria impresa e l’unica opzione è quella di cercare di aggregarsi e ridurre, successivamente, la capacità produttiva” ha concluso Cu-neo.
attingendo alla propria esperienza decennale, ha poi pre-sentato una sintesi delle 10 frasi tipiche che, in momenti di crisi, vengono pronunciate dalle imprese:
1. non può durare 2. Bisogna che i piccoli spariscano 3. io certamente sopravviverò 4. Bisogna ridurre i costi5. È necessario che gli altri rispettino le norme 6. prima di perdere tutti i posti di lavoro, lo stato interverrà7. occorre sviluppare le nicchie 8. le banche non ci faranno mai fallire 9. si vedono già i primi segnali di miglioramento 10. prima o poi i clienti privilegeranno le aziende serie inve-
ce che il prezzo
Gian Filippo Cuneo
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Con ciò, invitando i presenti a riflettere circa l’urgenza di agi-re per affrontare una crisi che ha caratteristiche strutturali e non congiunturali, è necessario essere ben consci che: i volu-mi che caratterizzano la domanda sono insufficienti per tutti e la guerra sui prezzi non sarà un fenomeno di breve durata; nell’ambito di una competizione così feroce sono le aziende più deboli ad essere avvantaggiate e non, come si potrebbe credere, le più strutturate e le più organizzate e serie; in italia avviare processi di aggregazione è purtroppo un obiettivo complesso e difficile da realizzare sul breve.
Cuneo, inoltre, ha sottolineato un dato molto chiaro desunto dai bilanci delle aziende del comparto: “il valore del capitale medio derivato dai bilanci delle prime 150 imprese di prefab-bricazione è sceso da 4,5 milioni € nel 2006 a - 2,5/5,0 mil € nel 2009”. “in altre parole” ha proseguito “se nel 2006 per comprare un’azienda bisognava pagare, oggi bisognerebbe pagare qualcuno per essere acquistati!”
l’unica soluzione, secondo Cuneo, è quella di perseguire la via delle aggregazioni che, conti alla mano, come dimostrato da una simulazione di fusione tra le prime cinque aziende del comparto, riporta i bilanci in attivo ridando un valore signifi-cativo alle imprese.
“e questa strada va imboccata per primi!” ha concluso Cu-neo.
È poi seguito l’intervento di Gabriele Cappellini sul tema del private equity (pe) quale strumento utile per accompa-gnare le imprese in un percorso di trasformazione societaria e di crescita.
il relatore ha affrontato il tema parlando del ruolo e dell’ap-proccio che un operatore istituzionale di pe adotta nei con-fronti del mercato e di come oggi il Governo, attraverso il Fondo pMi di nuova costituzione e da lui guidato, abbia voluto dare un segnale di forte stimolo attraverso uno stru-mento concreto finalizzato ad incrementare la dimensione media delle pMi italiane, specie in un momento di così grande difficoltà economica.
per quanto riguarda il primo aspetto, Cappellini ha sot-tolineato le caratteristiche delle pMi italiane che comu-nemente si interfacciano con il sistema bancario per i loro bisogni di finanziamento. Canali sempre più difficili da pre-servare e comunque non adatti a finanziare operazioni stra-ordinarie come quelle relative a fusioni ed aggregazioni tra imprese.
per questo tipo di progetti si deve fare ricorso necessaria-mente a strumenti cosiddetti di finanza straordinaria in cui banchiere ed imprenditore si incontrano per condividere un progetto di medio lungo termine in cui il rapporto non è più quello tra banca e cliente, ma di partnership pariteti-ca tra due soci che assumono ruoli differenti ed apportano
Gabriele Cappellini
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competenze diverse finalizzate allo stesso obiettivo di cre-scita aziendale.
“Ciò significa” ha affermato Cappellini “aprire la propria azienda-famiglia a terzi, affrontare scelte forti, anzi fortissime, essere veri imprenditori che guardano realmente al bene ed al futuro delle proprie imprese. “per quanto attraente pos-sa essere un progetto di sviluppo d’impresa” ha proseguito Cappellini “condizione indispensabile perché un operatore di pe entri nel capitale e ne diventi quindi temporaneamen-te socio è che l’impresa garantisca la massima trasparenza e correttezza gestionale, nonché ponga in essere una netta separazione tra il patrimonio aziendale e quello personale dell’imprenditore”.
Cappellini ha sottolineato come il ruolo dell’operatore di pe non si limiti all’apporto di risorse finanziarie per lo svilup-po dell’impresa. scegliere un partner di questo tipo significa potersi avvalere di competenze di alto profilo e di una rete di conoscenze e relazioni istituzionali capaci di aprire nuovi mercati ed opportunità.
trattandosi di interventi sul capitale sociale dell’impresa target, l’operatore di pe, come detto, diventa socio, sep-pur temporaneo, dell’imprenditore. Con esso, quindi, deci-de di condividere una parte del percorso di vita aziendale con l’obiettivo finale, conseguiti i livelli di crescita prefissati, di uscire dall’azionariato monetizzando l’utile che deriverà dall’incremento del valore della propria partecipazione (di norma di minoranza).parte importante, quindi, dell’operazione, da concordare ex ante, è l’analisi del progetto proposto dall’imprenditore dal punto di vista delle concrete vie di uscita dal capitale offerte all’operatore di pe.
Cappellini ha concluso con qualche informazione sulla nuova iniziativa costituita dal Fondo pMi e recentemente lanciata dal Governo.pur essendo uno strumento non ancora operativo, non avendo ancora ottenuto dalla Banca d’italia le autorizza zioni indispensabili per operare (entro il 2010 lo strumento sarà però operativo, se tutto va come da progetto), Cappel lini ha indicato in almeno 1.000 mil € la dotazione del Fondo. esso opererà principalmente con l’obiettivo di supporta re progetti di crescita dimensionale delle pMi italiane su un arco temporale di 12 anni minimo, con possibilità di esten-sione.
il Fondo, infine, opererà attraverso due diverse modalità: intervenire direttamente con operazioni di ingresso nel ca-pitale delle imprese ed intervenire quale finanziatore di altri Fondi chiusi (Fondo di Fondi) che hanno difficoltà a comple-tare la raccolta di capitale da parte di investitori istituzionali: è evidente che, anche in questo caso, i Fondi finanziati do-vranno mantenere le stesse logiche di investimento di cui il Fondo pMi si doterà. ¬
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arletti ha quindi passato la parola al Vicepresidente di Fe-dercostruzioni Roberto Mascellani, il quale ha affrontato il tema relativo alle prospettive del mercato delle costruzioni su un arco temporale di breve-medio periodo.
Mascellani, ripercorrendo ciò che il Governo ha messo in atto per far fronte alla crisi internazionale, ben conscio dell’importanza, in italia, del mercato delle costruzioni per una crescita del pil, ha fatto notare che sia il cosiddetto “piano Casa” sia il rilancio degli investimenti pubblici non hanno sino ad ora raggiunto risultati tangibili per le imprese del settore.
il piano Casa, in particolare, si è arenato sul difficile passaggio legislativo necessario a livello regionale per trasformare una direttiva governativa in strumento di modifica delle modalità di concessione delle licenze edilizie, indispensabili per attuare gli aumenti di cubatura nell’edilizia residenziale. Un mancato beneficio al quale si potrà forse ovviare solo a partire dal 2012 o 2013.
sul fronte degli appalti pubblici, le cifre stanziate hanno sino ad ora prodotto progetti cantierabili per un valore assoluta-mente irrisorio rispetto agli obiettivi da raggiungere.
Un quadro, quello dipinto da Mascellani, che purtroppo non lascia intravvedere sul breve termine nulla di decisivo per rilanciare un mercato che, negli ultimi due anni, ha lasciato sul campo una percentuale di lavori pari al 18% sul totale degli investimenti registrati nel 2008 (30% in meno l’edilizia residenziale, 23% in meno quella non residenziale privata, mentre i lavori pubblici stanno viaggiando ad un ritmo che è inferiore del 23% rispetto ai volumi del 2004).“segnali di ripresa, stante così le cose” ha concluso “non possono che arrivare dopo il 2012”, anche se un timido se-gnale positivo lo si è apprezzato nel primo trimestre del 2010 attraverso un aumento del 4,2% delle compravendite di case.
“peraltro” - ha sottolineato il relatore - ”il carattere indiscri-minato dei tagli operati dal Governo attraverso la prospet-tata manovra finanziaria pubblica per il biennio 2011-2013 determinerà un ulteriore indebolimento della capacità di infrastrutturazione del territorio italiano”. “anche se”, ha di-chiarato Mascellani, “il fabbisogno potenziale non soddisfatto di abitazioni resta elevato e vale circa 350.000 unità abita-tive”.
il breve dibattito che ha chiuso i lavori congressuali ha con-fermato l’interesse suscitato dal tema trattato e la concreta applicabilità degli strumenti presentati al comparto della pre-fabbricazione.assoBeton distribuirà a tutti gli associati un dVd conte-nente la registrazione dell’evento e le relative presentazio-ni che, nel frattempo, possono già essere scaricate dal sito dell’associazione www.assobeton.it #
Roberto Mascellani
Fotografandoquesto codice
potrai collegartial sito ASSOBETON
e scaricarele relazioni
del Congresso.
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sfare le più impegnative esigenze tecniche.la salvaguardia della qualità dell’ambiente e della sicurezza costituiscono un elemento fondamentale per CHRYSO ITALIA, la cui attività è modulata su un sistema di gestione certificato da iCMQ in base alle norme iso 9001, iso 14001 e oHsas.
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Hanno contribuito alla riuscita del XiV Congresso nazionale assoBeton:
Un sentito ringraziamento,
il presidenterenzo arletti
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continuo dei parametri produttivi- distribuzione aerea- sistemi di riciclaggio- sistemi di preparazione e dosaggio del colour mix.
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gli edifici e rilascia certificazioni energetiche in base agli schemi cogenti nazionali e regionali. È uno dei soci fondatori di Green Building Council italia, associazione finalizzata a diffondere nel nostro paese la certificazione volontaria leed (leadership in energy and environmental design);
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MAPEI S.p.A.Fondata nel 1937 a Milano, Mapei oggi è il maggior produttore mondiale di adesivi e prodotti complementari per la posa di pavimenti e rivestimenti di ogni tipo ed è anche specialista in altri prodotti chimici per l’edilizia come impermeabilizzanti, malte speciali e additivi per calcestruzzo, prodotti per il recupero degli edifici storici.la produzione Mapei si riassume in questi dati: 1,7 miliardi di euro è il fatturato del 2009; 7000 sono i dipendenti diretti del Gruppo.attualmente il Gruppo industriale è composto da 63 aziende consociate con 57 stabilimenti produttivi operanti in 25 paesi nei cinque continenti, tra cui i nuovi impianti di dubai e Grecia.inoltre Mapei ha sviluppato una capillare rete tecnico-commerciale in tutti i più importanti paesi del mondo e mette a disposizione un valido servizio di assistenza tecnica e consulenza sui cantieri, particolarmente apprezzato dai progettisti e dai professionisti della posa.
MAPEI S.p.A.Via Cafiero,2220158 Milanot 02 376731F 02 37673214mapei@mapei.itwww.mapei.com
MARCANTONINI S.r.l.la società Marcantonini s.r.l. è leader nel settore degli impianti per la produzione e il trasporto del calcestruzzo e presente nei mercati di tutto il mondo.l’esperienza maturata in più di quarant’anni nel settore, unita ad una costante ricerca e sperimentazione di nuove tecnologie garantiscono la massima qua-lità, efficienza e affidabilità dei suoi prodotti.la Marcantonini esegue l’attività di ricerca e sviluppo all’interno della propria azienda con personale altamente qualificato e dedicato esclusivamente al mi-glioramento continuo delle performance dei proprio prodotti.il sistema di Gestione di Qualità è certificato secondo la norma Uni en iso 9001:2008 da dnV italia mentre l’attenzione per l’ambiente è testimoniato dal possesso della certificato Uni en iso 14001:2004 da dnV italia.
MARCANTONINI S.r.l.Via perugia 10106080 passaggio di Bettona (pG)t 075 988551 F 075 9885533mail@marcantonini.comwww.marcantonini.com
LEVOCELL S.p.A.levocell s.p.a è un’azienda del Gruppo ruredil.dal 1976 levocell propone una linea di prodotti leader, collaudati e di elevata tecnologia costruttiva, una soluzione innovativa, affidabile e sicura, ideale nel mondo della prefabbricazione per pannelli in cls lavati, colorati e con matrici.Con le tecnologie levocell è possibile realizzare opere architettoniche di pre-stigio, destinate a durare nel tempo.tra i prodotti levocell dedicati alla prefabbricazione, le lacche ritardanti di su-perficie pieri® drC, l’omogeneizzante per calcestruzzo lavato isp 3, i coloranti pieri® Kaolor, le matrici architettoniche pieri® lineer, i trattamenti protettivi per pannelli e additivazioni speciali.levocell è certificata secondo le norme Uni en iso 9001:2008 per la qualità e Uni en iso 14001:2004 per l’ambiente.
LEVOCELL S.p.A.Via Brescia, 4 - loc. alpino25014 Castenedolo (Bs)t 030 2130539F 030 2130097info@levocell.itwww.levocell.it
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RUREDIL S.p.A.ruredil è l’azienda leader in italia nel settore degli inserti metallici per la pre-fabbricazione.Forte di un know-how italiano mirato alla soluzione delle problematiche pro-gettuali, produttive e di cantiere, ruredil si pone come partner affidabile a fianco di tutte le figure coinvolte nella filiera.Un team di specialisti assiste il prefabbricatore sul posto in ogni fase, metten-dosi a disposizione con la propria esperienza, rapidamente ed efficacemente.sono prodotti ruredil il sistema di sollevamento r-system, le mensole per pannelli Girella e tirella, il sistema per pannelli a taglio termico Konnektor, la linea anticaduta Ce rurefast, i fissaggi sismici per pannelli Fisis.RUREDIL S.p.A.
Via Buozzi, 120097 san donato Milanese (Mi)t 02 5276041F 02 5272185info@ruredil.itwww.ruredil.it
SAIE - BOLOGNAFIERE S.p.A.SAIE 2010 INTEGRARE PER COSTRUIREanno di svolta, il 2010, per SAIE. nuovo formato, nuovi contenuti e nuove proposte che la prossima, 46a edizione del salone internazionale per l’edilizia, in programma a Bologna dal 27 al 30 ottobre 2010, offrirà al mondo delle costruzioni.Molte le novità riunite sotto lo slogan “integrare per costruire”. obiettivo di saie 2010 è fornire un contributo di eccellenza per arrivare a una piena ed efficace integrazione di saperi, competenze e tecnologie, allo scopo di spin-gere l’edilizia verso quel salto di qualità tanto atteso da tutti gli operatori di settore.tre le principali aree tematiche attraverso le quali si snoda saie 2010: soste-nibilità, cantiere e servizi.tre aspetti complementari e integrati di un’unica attività, tre aree nelle quali si innestano i già esistenti saloni tematici latersaie, saieBit, saieleGno, saie neW stone aGe desiGn, saienerGia e saieCantiere. in ogni area, un programma di iniziative offrirà a visitatori/espositori un quadro esau-stivo delle tendenze più attuali.
BolognaFiere S.p.A.Viale della Fiera, 2040127 Bologna, italiat 051 282111F 051 6374004saie@bolognafiere.itwww.saie.bolognafiere.it
OCMER GRANDI IMPIANTI S.r.l.oCMer Grandi impianti è un’azienda che opera da 40 anni nei settori del dosaggio delle materie prime, del betonaggio e degli impianti per l’ecologia.per il confezionamento del calcestruzzo, la gamma dei prodotti oCMer Grandi impianti consente infinite soluzioni specificamente studiate e varia dal piccolo impianto mobile, impiegato per cantieri temporanei, sino alla grande installazione al servizio delle più importanti opere di ingegneria civile.particolarmente attenta alle innovazioni tecnologiche applicabili nel settore, oCMer Grandi impianti è stata una tra le prime aziende ad introdurre la gestione computerizzata dell’intero impianto di produzione del calcestruzzo e degli impianti di dosaggio e mescolazione. oggi queste automazioni sono disponibili in molteplici versioni, anche integrabili con accorgimenti personaliz-zati e nell’ottica della gestione completa del ciclo produttivo possono essere dotate di software di bollettazione automatica, gestione materie prime, ge-stione ordini, listini, fatturazione, controllo di gestione, contabilità.
OCMER GRANDI IMPIANTI S.r.l.Via ponte alto, 341011 Campogalliano (Mo)t 059 526163F 059 527326info@ocmer-impianti.itwww.ocmer-impianti.it
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25primo piano
SICOMA S.r.l. - OMG GroupSICOMA Srl, appartenente a OMG Group, produce e commercializza mescolatori a regime forzato, ad asse orizzontale (doppio asse) e verticale (planetario e turbina), complete di accessori, dosatori e microdosatori, sistemi di trasporto e consegna per calcestruzzo e affini. i campi applicativi vanno dal piccolo produttore di manufatti ai cantieri per le grandi opere civili, in italia e nel mondo. dispone inoltre di alcuni prodotti speciali per applicazioni in miniere, vetrerie, fonderie, in ambienti a rischio e in sistemi mobili quali vagoni ferroviari o container.la taglia dei prodotti va da 0.01 metri cubi di calcestruzzo reso vibrato per ci-clo per applicazioni di laboratorio agli 8 metri cubi di calcestruzzo reso vibrato per ciclo per le grandi opere civili.l’elevata affidabilità e versatilità insieme con la grande produttività oraria ne fanno gli strumenti essenziali per tutti gli impianti di betonaggio, garantendo ripetibilità e ottima qualità di risultati, con comprovati miglioramenti sulle ca-ratteristiche del calcestruzzo prodotto.
SICOMA S.r.l. - OMG GroupVia Brenta, 306135 ponte Valleceppi (pG)t 075 5928120F 075 5928371info@sicoma.itwww.sicoma.it
TECNO PIEMONTE S.p.A.teCno pieMonte s.p.a. nasce quale ente indipendente rivolgendo la propria attività in termini prioritari nel settore dei servizi per le opere di ingegneria. Viene riconosciuta nel 1982 dal Mllpp quale ente con attività di pubblica utilità ai sensi e per gli effetti della legge 1086/71 e dal M.i.U.r. come laboratorio di ricerca.tecno piemonte è inoltre titolare di concessione ministeriale per lo svolgimen-to di prove per la geotecnica ai sensi del dpr 380/01 - Circ. 349/99.dal 2006 tecno piemonte è organismo notificato per la marcatura Ce se-condo la direttiva 89/106Cee per i seguenti settori:aggregati, conglomerati bituminosi, prefabbricati in cls, legno strutturale, ce-menti, calci, fibre per cls, malte e additivi.in quanto laboratorio notificato, conduce le prove su porte, finestre, cancelli, facciate continue, adesivi e massetti.tecno piemonte è autorizzata per la certificazione FpC del calcestruzzo pro-dotto con processo industrializzato.È inoltre organismo notificato secondo la direttiva 95/16 Ce ‘ascensori’.
TECNO PIEMONTE S.p.A.sede leGale:Via pizzorno, 12 - 28078 romagnano sesia (no)
sede operatiVa ed aMMinistratiVa:statale Valsesia, 20 - 13035 lenta (VC)t 0163 885111F 0163 885028www.tecnopiemonte.com
SCHNELL S.p.A.Schnell è l’azienda leader mondiale nel campo delle macchine au-tomatiche e software per la lavorazione del ferro per cemento armato.Fondata nel 1962 schnell è oggi la capofila di un importante gruppo industriale multinazionale. né costituisce il centro di ricerca e di produzione principale e fornisce supporto tecnologico, organizzativo e commerciale per l’intero Grup-po, che conta oggi 16 aziende.oggi schnell propone una nuova soluzione in nome della qualità e della si-curezza delle abitazioni. il suo nome è SPIREX, una nuova generazione di staffa. Costituita da una spirale continua a bracci verticali è considerata la più importante innovazione degli ultimi 15 anni nel settore del cemento armato.Questa nuova tipologia di staffa continua elimina tutti gli errori che si pos-sono verificare in cantiere durante la posa in opera delle armature e che sono spesso la causa dei problemi strutturali negli edifici in cemento armato.per ulteriori informazioni www.spirex.it
Schnell S.p.A.Via Borghetto, 2 - Zona ind.le san liberio61030 - Montemaggiore al Metauro, (pU)t 0721 878711F 0721 8787330sales@schnell.it - marketing@schnell.itwww.schnell.it - www.spirex.it
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Una scelta fatta per comunicare al lettore la nuova imposta-zione editoriale, attenta ora non solo agli interessi dei pro-duttori di manufatti cementizi e di chi opera all’interno del settore, ma anche a tutti i tecnici, progettisti e committenti che progettano e costruiscono con elementi prefabbricati.
l’obiettivo a cui assoBeton ha puntato con questa nuova scelta editoriale è quello di diventare quindi il riferimento per tutti coloro che nel mondo delle costruzioni hanno rapporti con il settore dell’edilizia industria-lizzata, dal produttore di manufatti, al progettista strutturale ed architettonico, al tecnico di impresa, alla direzione lavori, all’impresa di costruzioni e al committente.
per questo la rivista è stata ristrutturata e ampliata con nuove aree. di seguito la nuova struttura:
- primo piano, con gli editoriali dell’associazione e l’even-tuale approfondimento di un tema di scottante attualità per il settore;
- progettare è la nuova area espressamente dedicata al tec-nico e al professionista, che, con articoli e approfondimenti specifici, punta a dare un aggiornamento continuo sulla pro-gettazione di edifici, strutture, pavimentazioni, reti e infra-strutture, in tutte le loro componenti. in questo numero trovano spazio tre contributi, curati da ANIT (Associa-zione Nazionale per l’Isolamento termico acusti-co), sugli aspetti di efficienza dell’isolamento acustico, dal CTE (Collegio dei Tecnici dell’Industrializzazione edilizia), per quanto riguarda la tecnologia dell’industria-lizzazione edilizia e infine dall’EUCENTRE (European
Grandi noVitàper indUstrieManUFatti CeMentiZi
Innanzitutto si segnala che dal primo numero del 2010 la rivista è diventata:IMC - Progettare e produrre con un processo industrializzato
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ASSOBETON
PRIMO PIANO Andamento del settore e tendenze a breve e medio periodo elaborati dall’Osservatorio ASSOBETON
Il servizio SIM di FEDERBETON
PROGETTARE Risposta a carichi ciclici di Telai prefabbricati tradizionali di tre piani in c.a.
Modellazione ad elementi finiti e analisi della capacità sismica per alcune tipologie di strutture prefabbricate monopiano
FOCUS Efficienza energetica ed isolamento termico acustico
PRODURRE EMAS III: PMI protagoniste del nuovo regolamento
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Progettare e produrrecon un processo industrializzato
Organo Ufficiale
CONFINDUSTRIA
di Andrea Dari
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Centre for Training and Research in Earthquake Engineering) per gli importanti aspetti riguardanti la pro-gettazione antisismica.
dal prossimo numero “appunti di progettazione” sarà lo spazio dove verranno forniti, in forma piuttosto essenziale, alcuni importanti elementi di tecnica delle costruzioni utili ad una corretta e moderna progettazione. nel prossimo numero è previsto l’intervento del prof. paolo riva.
- focus, approfondimento su un tema specifico, secondo un piano editoriale annuale. in sequenza quelli che sono stati previsti per il 2010:
•efficienzaenergeticaedisolamentotermicoacustico•sistemidiprecompressione•macchineperlaproduzionedimanufatticementizi•architetturaedediliziaindustrializzataincalcestruzzo
- produrre è l’area già presente in iMC e che verrà ulterior-mente approfondita. Qui gli articoli di interesse e specifici per i produttori di manufatti cementizi: dagli approfondi-menti sui materiali, all’analisi del mercato, alla normativa sulla certificazione, sui macchinari fino allo studio degli aspetti ambientali e di sicurezza propri di questo settore.
- attualità è l’area dove si parla di eventi, notizie e novità di settore, in questo numero resa ancor più internazionale grazie al contributo del prof. Marco savoia dell’Università degli studi di Bologna, coordinatore di un Corso di laurea internazionale in Civil engineering realizzato in collaborazio-ne con la Columbia University di new York.
si ospiteranno, a partire già dal prossimo numero, notizie, interviste e informazioni sul mondo della prefabbricazione provenienti dagli stati Uniti. Un’occasione davvero interes-sante per conoscere lo stato dell’arte e gli sviluppi di questo settore fuori dai nostri confini europei.
- Assobeton informa è l’area associativa che sarà rafforza-ta in modo sostanziale con le rubriche di alcune sezioni di assobeton finalizzate ad aggiornare gli associati sullo stato delle attività che l’associazione sta realizzando o ha conclu-so. #
Il QR CODE:fotografa IMC e approfondisciil tuo argomento.a partire da questo numero c’è un’ul-teriore novità dedicata in particolare ai possessori di telefonini di ultima genera-zione (smartphone).in coda ad alcuni articoli saranno infatti presenti i cosiddetti QR CODE, ossia codici bidimensionali che, fotografati at-traverso un telefonino di ultima genera-zione, permetteranno per esempio di collegarsi a siti dove scaricare approfon-dimenti, documenti ecc..a titolo di esempio, si riporta il Qr Code che contiene il link all’annuario assoBeton:
COME FUNZIONAalcuni telefonini hanno già un lettore di codici preinstallato, per altri bisogna sca-ricarlo dal web. l’installazione va eseguita solo la prima volta.per ogni utilizzo successivo basterà lan-ciare l’applicazione.Una volta installato il lettore sul telefoni-no, è sufficiente attivare l’applicazione e fotografare il Qr Code.
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28 progettare
Sommarioil sistema più comune per le strutture a telaio prefab-bricato è formato da colonne isolate e travi semplice-mente appoggiate. tale schema è efficace sia in ter-mini di costo che di tempo, ma diventa critico in aree soggette ad azione sismica, soprattutto se l’approccio progettuale è il capacity design. l’obiettivo principa-le di questo studio è di analizzare il comportamento sperimentale dei collegamenti gettati in umido, che collegano travi e colonne prefabbricati e di migliorare il loro comportamento cercando di eguagliare il com-portamento duttile dei nodi trave colonna tradizio-nali, totalmente gettati in opera. prove sperimentali cicliche sono qui descritte su prototipi in scala reale di nodi esterni ed interni, di facciata, ovvero dei telai esterni. storie di carico ciclico in termini di sposta-
mento orizzontale e carichi verticali sono stati appli-cati ai prototipi sperimentali. diverse serie sono state testate per analizzare gli effetti di specifici dettagli costruttivi progettati per migliorare le prestazioni si-smiche di tali nodi.
1 Introduzione1.1 Collegamenti trave colonna in strutture prefabbricatei nodi sono i punti cruciali di collegamento per i com-ponenti prefabbricati modulari in calcestruzzo. i pro-gressi nei materiali e nei metodi di produzione hanno da tempo consentito all’industria della prefabbricazio-ne di fornire elementi prefabbricati, in calcestruzzo, affidabili in un’ampia varietà di tipologie e dimensioni con attenzione alla progettazione e produzione.
prestaZioni di Connessioni Gettate in UMidoin strUttUre a telaio preFaBBriCate
di GianPiero Lignola,*
Marco Di Ludovico,*
Andea Prota,*
Giuseppe Campanella,*
Gaetano Manfredi,*
* Dip. Ingegneria
Strutturale
Università di Napoli
“Federico II”
Massimo Franchi,
Edimo Prefabbricati S.r.l.
Figura 1.
Fasi di montaggio del
sistema prefabbricato:
(a) posizionamento
degli elementi
portanti verticali;
(b) alloggiamento
delle travi sui capitelli
delle colonne;
(c) Particolare delle
tasche ad U prima
dell’inserimento delle
armature aggiuntive e
del getto in umido;
(d) Posizionamento
dei solai prefabbricati 1
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29progettare
Figura 2.
I provini prima del test:
a) nodo interno e
(b) nodo esterno
tuttavia, la maggior parte degli esperti del settore concordano che le normative nel campo dei colle-gamenti trave colonna saranno sempre più severe. Ciò richiederà il continuo miglioramento dei dettagli costruttivi dei nodi.l’aspetto cruciale per qualsiasi struttura prefabbricata a telaio, indipendentemente dalle dimensioni, è sem-pre stato il collegamento nodale. semplici appoggi nella forma di rulli e cerniere con spinotti sono stati solo i primi tipi di collegamenti realizzati e installati, e nei primi anni questi sono stati installati senza alcuna prescrizione speciale sia in termini di duttilità che di dissipazione energetica.il presente studio analizza le strutture con collega-menti rigidi dissipativi tra le colonne e le travi prefab-bricate per edifici e, più in particolare, analizza l’utiliz-zo di barre di acciaio di armatura in continuità nella zona nodale per le colonne e l’uso di tasche a forma di U alle estremità delle travi.l’uso dei due metodi di collegamento deve essere combinato in un unico sistema integrato (in Figura 1 sono riportate le quattro fasi di montaggio del siste-ma analizzato).
1.2 I collegamenti tra colonne e travi prefabbricate in calcestruzzo in zona sismicaUna delle più importanti problematiche incontrate nella costruzione dei telai prefabbricati in calcestruzzo è la formazione dei collegamenti strutturali tra gli ele-menti prefabbricati. secondo la prassi normale, per ragioni strutturali, i giunti sono in genere posizionati dove le sollecitazioni sono relativamente piccole, vale a dire, a metà campata per le travi e a metà inter-piano per le colonne, similmente alla normale prassi nella costruzione delle strutture in acciaio. per la na-tura intrinseca delle costruzioni in calcestruzzo, non è possibile ottenere una precisione nelle giunzioni paragonabile a quella ottenibile nelle strutture por-tanti in acciaio. inoltre, questo apparente vantaggio
strutturale si trasforma presto in gravi inconvenien-ti per quanto riguarda la produzione, il trasporto e le operazioni di cantiere su tali elementi. infatti gli elementi così progettati hanno generalmente forme molto complicate tridimensionali, in particolare quan-do le travi sono ordite in due direzioni, ad esempio per motivi strutturali derivanti dalla azione sismica. inoltre, tali elementi diventano piuttosto pesanti ed instabili durante la costruzione e quindi necessitano di molti sostegni temporanei.il layout adottato nel presente studio considera il collegamento colonna-colonna formato da barre di acciaio continue che passano attraverso il pannello nodale, attraverso le quali si inserisce l’armatura prin-cipale delle travi prefabbricate laterali. le armature aggiuntive sono quindi inserite nelle tasche ad U nelle estremità delle travi, nelle quali si effettuerà il getto. la scanalatura a forma di U deve essere di dimensio-ne adeguata e con dettagli costruttivi tali da garantire la piena continuità strutturale tra gli elementi (sia at-traverso l’aderenza tra barra e calcestruzzo che grazie alle staffe prefabbricate all’interno della tasca). poche casseforme, o addirittura nessuna, sono richieste per il getto di calcestruzzo poiché la stessa scanalatura funge da cassaforma.la domanda allora che ci si pone è se la sezione del collegamento ed il collegamento strutturale stesso di-vengano pienamente efficaci dopo il getto. l’attività sperimentale ha evidenziato che questo è un aspetto cruciale. se non sono previsti dettagli costruttivi ade-guati, il comportamento risulta notevolmente peggio-re di quello atteso.Miglioramenti specifici nei dettagli costruttivi sono stati progettati per migliorare questo aspetto: i prin-cipali obiettivi sono descritti nel seguito, mentre i dettagli effettivi sono di proprietà esclusiva e quindi non possono essere divulgati. le immagini sia dei nodi esterni che interni, prima della prova, sono presenta-te in Figura 2a e 2b.
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30 progettare
1.3 Obiettivi del miglioramento dei dettagli costruttivi dei collegamentil’obiettivo più importante è raggiungere piena conti-nuità, dissipazione e rigidezza dei collegamenti strut-turali almeno paragonabili a quelli dei nodi gettati in opera nelle strutture in cemento armato, in cui i nodi sono monolitici.È inoltre fondamentale realizzare le più semplici geo-metrie possibili per le colonne e le travi prefabbricate, al fine di facilitare produzione, trasporto, e gestione di tali elementi strutturali prefabbricati. inoltre è im-portante, per raggiungere la semplicità in sito nella giunzione degli elementi strutturali, l’eliminazione di ogni saldatura e/o bullonatura, nonché l’impiego di casseforme.in questo senso, particolare cura è stata riposta, nel caso dei collegamenti esterni, per evitare la crisi a ta-glio/punzonatura del nodo, evitando l’utilizzo di staffe aggiuntive da posizionare durante la fase di costru-zione.
2 Attività Sperimentale2.1 Provini e variabili sperimentaliUn totale di sette provini, in scala reale, in cemen-to armato sono stati costruiti e testati in controllo di spostamento applicato ciclicamente alle travi, con carico assiale mantenuto costante sulla colonna (Fi-gura 1a, 1b).tre esemplari di assemblaggi interni trave-colonna, vale a dire con collegamento a forma di croce, e quat-tro esemplari di assemblaggi esterni trave-colonna, ossia a forma di t, sono stati realizzati con le stesse dimensioni geometriche sia per la trave che per la co-lonna.né solai né travi trasversali sono stati considerati in aggiunta al nodo. i provini sono formati da due travi di lunghezza 3900 mm e due colonne di altezza totale di 5600 mm. la distanza tra le cerniere della colonna è pari a 4400 mm e rappresenta la distanza tra i punti a momento nullo. allo stesso modo, la distanza tra le cerniere delle travi è pari a 3400 mm.la colonna ha una sezione trasversale di 500 x 500
mm2 mentre la sezione trasversale della trave è di 500 x 450 mm2. le dimensioni della tasca ad U pre-sentano dimensioni variabili, essendo state oggetto dei miglioramenti progettati.Una prima serie di due test fa riferimento a dettagli
Figura 3.
Sistema di carico:
(a) situazione reale e
(b) schema di carico
adottato (Park 1992)
Figura 4.
Prima serie.
Diagramma
momento-drift:
(a) e (b) nodo interno;
c) nodo esterno
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31progettare
Figura 5.
Prima serie.
Taglio colonna-drift:
(a) nodo interno;
(b) nodo esterno
basilari, mentre la seconda serie di due prove si riferi-sce ai prototipi con dettagli migliorati.
2.2 Setup sperimentale e protocollo di provaper simulare l’azione sismica, le travi trasversali sono state sottoposte a carichi ciclici che consistevano in una successione di tre cicli con un incremento pro-gressivo di 10 mm dell’ampiezza di spostamento in ciascuna direzione.nel caso dei nodi a forma di croce, per simulare le azioni sismiche, cicliche, il carico applicato sulle due travi era di segno opposto. il load rate era di 0,5 mm/sec per i primi due cicli e 1 mm/sec per gli altri, tutti in modalità di controllo di spostamento. allo stesso tempo, una compressione assiale di 1200 kn costante è stata applicata alla colonna, corrispondente al 10% della capacità assiale della colonna.per simulare i carichi gravitazionali, un pre-carico di 20 kn è stato applicato su ogni trave, oltre al carico assiale sulla colonna. il carico tagliante è stato applica-to usando due attuatori verticali da 500 kn mentre il carico assiale è stato applicato con una serie di quat-tro barre di precompressione collegate a piastroni in acciaio alle estremità delle colonne. Con questo set-up l’effetto p-Δ risulta trascurabile (Figure 1a e 1b).Misure sono state effettuate sia dei carichi applica-ti, sia degli spostamenti che delle deformazioni delle armature.trasduttori di spostamento (lVdt) e a filo sono stati installati opportunamente per valutare i diversi contributi di trave, colonna e nodo alla deformabilità totale. la misura in diagonale dello spostamento con-sente di valutare la deformazione a taglio. le rotazio-ni delle travi sono state misurate utilizzando sensori posizionati a circa 75 mm, 500 mm e 3150 mm dalla colonna, sopra e sotto la trave. allo stesso modo le rotazioni della colonna sono state misurate utilizzan-do quattro coppie di sensori posizionati a 150 e 500 mm dalla trave.
per ogni trave sono stati installati 6 estensimetri sulle armature longitudinali inferiori e superiori anche per stimare la curvatura della sezione trasversale.i dati dalle celle di carico, dai trasduttori di spostamen-to e dagli estensimetri sono stati registrati utilizzando un sistema di acquisizione dati computerizzato.il tipico schema di un assemblaggio trave colonna, ca-ricato da azione sismica, è riportato in Figura 3a.in Figura 3b è invece riportato lo schema effettivo del setup sperimentale. le estremità delle colonne sono incernierate, mentre le estremità delle travi sono sol-lecitate, essendo facilmente correlabili i due schemi (park 1992).
3 Analisi dei risultati sperimentali3.1 Momento-drift e Taglio-drift i risultati sperimentali sui primi due provini della pri-ma serie sono riportati in termini di momento-drift e taglio-drift in Figura 4 e Figura 5, rispettivamente.il drift Δ/h, viene computato, in accordo con quanto riportato nello schema di Figura 3, attraverso il rap-porto tra la somma degli spostamenti delle travi in corrispondenza dei punti di applicazione di carico e la distanza tra tali punti, Δ/h =(Δe+ΔW)/l.i valori dei momenti su ciascuna trave (Me sulla tra-ve di destra e MW su quella di sinistra) sono ottenuti moltiplicando le forze applicate dagli attuatori (re o rW) per la distanza di ciascun attuatore dalla faccia esterna del pilastro.dall’analisi dei grafici emergono con chiarezza due aspetti: (i) il comportamento delle due travi simme-triche nel nodo interno è del tutto comparabile; (ii) le curve relative al momento negativo, ovvero al mo-mento che induce sforzi di trazione nella soletta (par-te superiore della trave), sono caratterizzate da un evidente softening in fase post picco, mentre nel caso di momento positivo si è registrato un andamento quasi perfettamente plastico.il taglio sulla colonna, V, è valutato attraverso la
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ASSOBETON
32 progettare
Figura 6.
Prima serie.
Modalità di rottura:
(a) fessurazione
del calcestruzzo
gettato in opera e
perdita di ancoraggio
delle barre di armature;
(b) fessura concentrata
all’interfaccia trave
pilastro
Figura 7.
Seconda serie.
Momento-drift:
(a) e (b) nodo interno;
(c) nodo esterno
seguente relazione: V=(re+rW)l/(2h) (vedi Figura 3b). in Figura 5 sono anche riportate le curve relative all’inviluppo in termini di taglio per ciascuna delle tre ripetizioni cicliche a prefissati valori di drift.i diagrammi taglio-drift riflettono quanto già emerso dai diagrammi momento-drift.in particolare, anche in questo caso, risultano eviden-ti le simmetrie nel comportamento sperimentale del nodo interno con un marcato softening post-picco, mentre nel caso di nodo esterno l’andamento della curva taglio-drift risulta caratterizzato da una forte asimmetria: un ramo della curva presenta un anda-mento pseudo-orizzontale in fase post picco, mentre la parte relativa al taglio positivo è caratterizzata da un significativo softening.in ogni caso gli andamenti sperimentali mostrano un rilevante degrado ciclico in termini di resistenza.al fine di migliorare in modo significativo il compor-tamento delle due connessioni provate si sono ana-lizzate in dettaglio le modalità di rottura in ciascuna tipologia di nodo (vedi Figura 6). in entrambe le con-nessioni la modalità di rottura è stata governata dalla flessione nelle travi piuttosto che dal taglio; tuttavia rotture fragili sono state riscontrate a causa di due principali ragioni.in primo luogo, sul calcestruzzo gettato in opera nella parte superiore della trave sono emerse fessure diffu-se e di notevole entità (Figura 6a) che hanno indotto una perdita di ancoraggio delle barre di armatura; allo stesso tempo nella zona di interfaccia tra il calcestruz-zo della colonna prefabbricata e quella gettata in ope-ra della trave si è manifestata una notevole apertura da distacco (Figura 6b) che ha indotto una fessura concentrata nel calcestruzzo gettato in opera.Questo secondo meccanismo ha chiaramente eviden-ziato la necessità di rendere il calcestruzzo gettato in opera maggiormente collaborante con il calcestruzzo prefabbricato al fine di prevenire meccanismi di rot-tura fragile.
3.1.1 Comportamento sperimentale della seconda serie di provinile indicazioni emerse dalla prima tornata di prove hanno messo in luce la necessità di adottare detta-gli costruttivi tesi a migliorare l