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Consiglio Nazionale dei Chimici
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Realizzato secondo le procedure standardizzate
ai sensi degli artt. 17, 28, 29 del D.Lgs 81/08 e s.m.i.
Data, 2 febbraio 2016 (aggiornamento)
Firma
Datore di Lavoro _________________________
RSPP _________________________
Medico Competente _________________________
RLS/ RLST _________________________
Documento di valutazione dei rischi Consiglio Nazionale dei Chimici
Descrizione generale dell'azienda
Dati aziendali
Ragione sociale Consiglio Nazionale dei Chimici______________________________________
Attività economica ente pubblico non economico______________________________________
Codice ATECO __________________________________________________________________
Nominativo del Titolare/Legale Rappresentante Armando Zinzales________________________
Indirizzo della sede legale via Arenula, 71 - Roma_____________________________________
Indirizzo del sito/i produttivo/i piazza San Bernardo, 106 - Roma_________________________
Sistema di prevenzione e protezione aziendale
Nominativo del Datore di Lavoro Armando Zinzales____________________________________ Indicare se svolge i compiti di SPP ______________Si _______No
Nominativo del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione dai rischi se diverso dal datore di lavoro.______________________________interno _____esterno
Nominativi degli addetti al servizio di Prevenzione e Protezione dai rischi, se presenti -______
Nominativi degli addetti al servizio di Pronto Soccorso Bruna Peri _______________________Luciana Becherini _________________
Nominativi degli addetti al Servizio di Antincendio ed Evacuazione Burna Peri _____________Luciana Becherini ______
Nominativo del Medico competente dott. Giancarlo Mottola____________________________
Nominativo del RLS/RLST non nominato______________________________________________
2
Casella di controllo Casella di controllo 2
Casella di controllo 2Casella di controllo 2
Documento di valutazione dei rischi Consiglio Nazionale dei Chimici
Lavorazioni aziendali e mansioni
Ciclo lavorativo/attività
Fasi del ciclo
lavorativo/ attività
Descrizione fasiArea/
Reparto/Luogo di lavoro
Attrezzature di lavoro (macchine,
apparecchi, utensili)
Materie prime, semilavorati e
sostanze impiegate
Mansioni/ Postazioni
1
Uso di VDT(videoterminali)
Ufficio VDTMouseStampanteScannerLampada da tavolo
Impiegato
2Archiviazione materiali, libri, documenti
Ufficio CarrelliElevatoriScale
Carta Impiegato
3
Ricambio accessori e materiali per apparecchiature di uso corrente ( fotocopiatrici, fax, stampanti)
Ufficio Stampanti a gettoStampanti laserFax
InchiostroTonerrisme di CartaCarte chimiche
Impiegato
4Trasporto di documenti d' ufficio da ambienti ad altri
Tutto l'edificio Carrelli Impiegato
5Rapporto con la clientela
Ufficio Telefonofax
Impiegato
6
Organigramma
• Bruna Peri (contratto a tempo indeterminato e pieno da 36 ore alla settimana)
• Luciana Becherini (contratto a tempo indeterminato e pieno da 36 ore alla settimana)
• Veronica Sbrilli (contratto a tempo indeterminato e pieno da 36 ore alla settimana)
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Documento di valutazione dei rischi Consiglio Nazionale dei Chimici
Individuazione dei pericoli presenti in azienda
Famiglia di pericoli
Pericoli
Pres
ente
Pres
ente
Non
Riferimenti Legislativi
Esempi di incidenti e criticità
Luoghi di lavoro:- al chiuso(anche in riferimento ai locali sotterraneiart. 65)
- all' aperto
Stabilità e solidità delle strutture
-D.Lgs 81/08 e s.m.i. (allegato IV)
- Crollo di pareti o solai per cedimenti strutturali
- Crollo di strutture causate da urti da parte di mezzi aziendali
Altezza, cubatura,superficie
-D.Lgs 81/08 e s.m.i. (allegato IV)e normativa locale vigente
- Mancata salubrità o ergonomicità legate ad insufficienti dimensioni degli ambienti
Pavimenti, muri, soffitti, finestre e lucernari, banchine e rampe di carico.
-D.Lgs 81/08 e s.m.i. (allegato IV)
- Cadute dall' alto- Cadute in piano- Cadute un profondità- urti
Vie di circolazione interne ed esterne
-D.Lgs 81/08 e s.m.i. (allegato IV)
- Cadute dall' alto- Cadute in piano- Contatto con mezzi in movimento- Caduta di materiali
Vie e uscite di emergenza - D.Lgs 81/08 e s.m.i. (allegato IV)- DM 10/03/98- Regole tecniche di prevenzione incendi applicabili- D.Lgs. 8/3/06 n.139 art.15
- Vie di esodo non facilmente fruibili
Porte e portoni - D.Lgs 81/08 e s.m.i. (allegato IV)- DM 10/03/98- Regole tecniche di prevenzione incendi applicabili- D.Lgs. 8/3/06 n.139 art.15
- Urti, schiacciamento- Uscite non facilmente fruibili
Scale - D.Lgs 81/08 e s.m.i. (allegato
- Cadute- Difficoltà nell' esodo
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Casella di controlloCasella di controllo
Casella di controlloCasella di controllo
Casella di controlloCasella di controllo
Casella di controlloCasella di controllo
Casella di controlloCasella di controllo
Casella di controlloCasella di controllo
Casella di controlloCasella di controllo
Documento di valutazione dei rischi Consiglio Nazionale dei Chimici
Famiglia di pericoli
Pericoli
Pres
ente
Pres
ente
Non
Riferimenti Legislativi
Esempi di incidenti e criticità
IV)- DM 10/03/98- Regole tecniche di prevenzione incendi applicabili- D.Lgs. 8/3/06 n.139 art.15
Posti di lavoro e di passaggio e luoghi di lavoro esterni
- D.Lgs 81/08 e s.m.i. (allegato IV)
- Caduta, investimento da materiali e mezzi in movimento- Esposizione ad agenti atmosferici
Microclima - D.Lgs 81/08 e s.m.i. (allegato IV)
- Esposizione a condizioni microclimatiche non confortevoli- Assenza di impianto di riscaldamento- Carenza di aerazione naturale e/o forzata
Illuminazione naturale e artificale
- D.Lgs 81/08 e s.m.i. (allegato IV)- DM 10/03/98- Regole tecniche di prevenzione incendi applicabili- D.Lgs. 8/3/06 n.139 art.15
- Carenza di illuminazione naturale- Abbagliamento- Affaticamento visivo- Urti- Cadute- Difficoltà nell' esodo
Locali di riposo e refezione
- D.Lgs 81/08 e s.m.i. (allegato IV)e normativa locale vigente
- Scarse condizioni di igiene- Inadeguata conservazione di cibi e bevande
Spogliatoi e armadi per il vestiario
- D.Lgs 81/08 e s.m.i. (allegato IV)e normativa locale vigente
- Scarse condizioni di igiene- Numero e capacità inadeguate- Possibile contaminazione degli indumenti privati con quelli di lavoro
Servizi igienico assistenziali
- D.Lgs 81/08 e s.m.i. (allegato IV)e normativa locale vigente
- Scarse condizioni di igiene- Numero e dimensioni inadeguati
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Casella di controlloCasella di controllo
Casella di controlloCasella di controllo
Casella di controlloCasella di controllo
Casella di controlloCasella di controllo
Casella di controlloCasella di controllo
Casella di controlloCasella di controllo
Documento di valutazione dei rischi Consiglio Nazionale dei Chimici
Famiglia di pericoli
Pericoli
Pres
ente
Pres
ente
Non
Riferimenti Legislativi
Esempi di incidenti e criticità
Dormitori - D.Lgs 81/08 e s.m.i. (allegato IV)- normativa locale vigente- DM 10/03/98- D.Lgs. 8/3/06 n.139 art.15- DPR 177/2001
- Scarsa difesa da agenti atmosferici- Incendio
Aziende Agricole - D.Lgs 81/08 e s.m.i. (allegato IV, punto 6)
- Scarse condizioni di igiene- Servizi idrici o igienici inadeguati
Ambienti confinati o a sospetto rischio di inquinamento
Vasche, canalizzazioni, tubazioni, serbatoi, recipienti, silos.Pozzi neri, fogne, gallerie, caldaie e simili
- D.Lgs 81/08 e s.m.i. (allegato IV, punto 3,4; Titolo XI; artt. 66 e 121)- DM 10/03/98- D.Lgs. 8/3/06 n.139 art.15- DPR 177/2001
- Caduta in profondità- Problematiche di primo soccorso e gestione dell' emergenza- Insufficienza di ossigeno- Atmosfere irrespirabili- Incendio ed esplosione- Contatto con fluidi pericolosi- Urto con elementi strutturali- Seppellimento
Lavori in quota Attrezzature per lavori in quota (ponteggi, scale portatili, trabattelli, cavalletti, piattaforme elevabli, ecc.)
- D.Lgs 81/08 e s.m.i. (allegato IV, capo II (ove applicabile); Art. 113;Allegato XX
- Caduta dall' alto- Scivolamento- Caduta di materiali
Impianti di servizio
Impianti elettrici(circuiti di alimentazione degli apparecchi utilizzatori e delle prese a spina; cabine di trasformazione; gruppi elettrogenisistemi fotovoltaiciecc.)
- D.Lgs 81/08 s.m.i.( Tit III capo III )- DM 37/08- D.Lgs 626/96 (Dir. BT)- DPR 462/01- DM 13/07/2011- DM 10/03/98- Regole tecniche di prevenzione incendi applicabile- D. Lgs. 8/3/2006 n.139 art. 15
- Incidenti di natura elettrica(folgorazione, incendio, innesco di esplosioni
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Casella di controlloCasella di controllo
Casella di controlloCasella di controllo
Casella di controlloCasella di controllo
Casella di controlloCasella di controllo
Casella di controlloCasella di controllo
Documento di valutazione dei rischi Consiglio Nazionale dei Chimici
Famiglia di pericoli
Pericoli
Pres
ente
Pres
ente
N
on
Riferimenti Legislativi
Esempi di incidenti e criticità
Impianti radiotelevisivi, antenne, impianti elettronici(impianti di segnalazione, allarme, trasmissione dati)
- D. Lgs 81/08 s.m.i ( Tit. III capo III)- DM 37/08- D. Lgs. 626/96 (Dir. BT)
- Incidenti di natura elettrica- Esposizione a campi elettromagnetici
Impianti di riscaldamento, di climatizzazione, di condizionamento e refrigerazione
- D. Lgs 81/08 s.m.i ( Tit. III capo I e III)- DM 37/08- D. Lgs 17/10- D.M. 01/12/1975- DPR 412/93- DM 17/03/03- D. Lgs 311/06- D.Lgs 93/00- DM 329/04-DPR 661/96- DM 12/04/1996- DM 28/04/2005- DM 10/03/98-RD 9/01/1927
- Incidenti di natura elettrica- Scoppio di apparecchiature in pressione- Incendio- Esplosione- Emissione di inquinanti - Incidenti di natura meccanica ( tagli, schiacciamenti, ecc.)
Impianti idrici e sanitari - D. Lgs 81/08 s.m.i ( Tit. III capo I)- DM 37/08- D.Lgs 93/00
- Esposizione ad agenti biologici- Scoppio di apparecchiature in pressione
Impianti di distribuzione e utilizzazione di gas
- D. Lgs 81/08 s.m.i ( Tit. III capo I e III)- DM 37/08- DPR 162/99- D.Lgs 17/10- DM 15/09/2005
- Incendio- Esplosione- Scoppio di apparecchiature in pressione- Emissione di inquinanti
Impianti di sollevamento(ascensori, montacarichi, scale mobili, montascale)
- D. Lgs 81/08 s.m.i ( Tit. III capo I e III)- DM 37/08- DPR 162/99- D.Lgs 17/10- DM 15/09/2005
- Incidenti di natura meccanica(schiacciamento, caduta, ecc.)- Incidenti di natura elettrica
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Casella di controlloCasella di controllo
Casella di controlloCasella di controllo
Casella di controlloCasella di controllo
Casella di controlloCasella di controllo
Casella di controlloCasella di controllo
Documento di valutazione dei rischi Consiglio Nazionale dei Chimici
Famiglia di pericoli
Pericoli
Pres
ente
Pres
ente
N
on
Riferimenti Legislativi
Esempi di incidenti e criticità
Attrezzature di Lavoro – Impianti di produzione, apparecchi e macchinari fissi.
Apparecchi e impianti in pressione(reattori chimici, autoclavi, impianti e azionamenti ad aria compressa, compressori industriali, impianti di distribuzione dei carburanti)
- D. Lgs 81/08 s.m.i ( Tit. III capo I e III)- D. Lgs 17/2010- D. Lgs 93/2000- DM 329/2004
- Scoppio di apparecchiature in pressione- Emissione di inquinanti - Getto di fluidi e proiezione di oggetti
Impianti e apparecchi termici fissi(forni per trattamenti termici, forni per carrozzerie, forni per panificazione, centrali termiche)
- D. Lgs 81/08 s.m.i ( Tit. III capo I e III)- D.Lgs 626/96 (Dir. BT)- D.Lgs 17/2010- D.Lgs 93/00-DM 329/04-DM 12/04/1996-DM 28/04/2005-D.Lgs 08/3/206 n. 139, art. 15
- Contatto con superfici calde- Incidenti di natura elettrica- Incendio- Esplosione- Scoppio di aparecchiature in pressione- Emissione di inquinanti
Macchine fisse per la lavorazione del metallo, del legno, della gomma o della plastica, della carta, della ceramica, ecc.; macchine tessili, alimentari, per la stampa, ecc.(es. torni , presse , trapano a colonna, mulini, ecc.)
- D. Lgs 81/08 s.m.i (Tit. III capo I e III)- D.Lgs 17/2010
- Incidenti di natura meccanica( urti, tagli, trascinamento, perforazione, schiacciamenti, proiezione di materiale in lavorazione)- Incidenti di natura elettrica , innesco atmosfere esplosive- Emissione di inquinanti- Caduta dall' alto
Impianti automatizzatiper la produzione di articoli vari (ceramiche, laterizi, materie plastiche, vetro, carta, ecc.)
Macchine e impianti per il confezionamento, l'imbottigliamento, ecc.
Impianti di sollevamento, trasporto e movimentazione materiali(gru, carriponte, argani, elevatori a nastro, nastri trasportatori, sistemi a
- D. Lgs 81/08 s.m.i ( Tit. III capo I e III)- D.Lgs 17/2010
- Incidenti di natura maccanica ( urto, trascinamento, schiacciamento)- Caduta dall' alto- Incidenti di natura elettrica
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Casella di controlloCasella di controllo
Casella di controlloCasella di controllo
Casella di controlloCasella di controllo
Casella di controllo 3
Casella di controllo 5
Casella di controlloCasella di controllo
Documento di valutazione dei rischi Consiglio Nazionale dei Chimici
Famiglia di pericoli
Pericoli
Pres
ente
Pres
ente
Non
Riferimenti Legislativi
Esempi di incidenti e criticità
binario, robot manipolatori, ecc.)
Impianti di aspirazione trattamento e filtraggio aria (per polveri o vapori di lavorazione, fumi di saldatura, ecc.)
- D. Lgs 81/08 s.m.i ( Tit. III capo I e III; Tit XI; allegato IV, punto 4)- D.Lgs. 626/96(BT)- D.Lgs. 17/2010
- Esplosione- Incendio- Emissione di inquinanti
Serbatoi di combustibile fuori terra a pressione atmosferica
- DM 31/07/1934- DM 19/03/1990- DM 12/09/2003
- Sversamento di sostanze infiammabili e inquinanti- Incendio- Esplosione
Serbatoi interrati - Legge 179/2002 art.19- D.Lgs 132/1992- DM n.280/1987- DM 29/11/2002DM 31/07/1934
- Sversamento di sostanze infiammabili e inquinanti- Incendio- Esplosione
Distributori di metano - DM 24/05/2002 e smi
- Esplosione- Incendio(esterno)
Serbatoi di GPLDistributori di GPL
- D. Lgs 81/08 s.m.i ( Tit. III capo I e III)- D.Lgs 93/00-DM 329/04-Legge n.10 del 26/02/2011-DM 13/10/1994-DM 14/05/2004-DPR 24/10/2003 n. 340 e smi
- Esplosione - Incendio
Attrezzatura di lavoro - Apparecchi e dispositivi elettrici o ad azionamento non manuale trasportabile,
Apparecchiature informatiche e da ufficio(PC, stampante, fotocopiatrice, fax, ecc.)
- D.Lgs. 81/08smi ( Tit. III capo III )- D. Lgs 626/96 (BT)
- Incidenti di natura elettrica
Apparecchiature audio e video(televisori,
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Casella di controlloCasella di controllo
Casella di controlloCasella di controllo
Casella di controlloCasella di controllo
Casella di controlloCasella di controllo
Casella di controlloCasella di controllo
Casella di controlloCasella di controllo
Casella di controllo 8
Documento di valutazione dei rischi Consiglio Nazionale dei Chimici
Famiglia di pericoli
Pericoli
Pres
ente
Pres
ente
Non
Riferimenti Legislativi
Esempi di incidenti e criticità
portatili
Apparecchi termici trasportabili
Attrezzature in pressione trasportabili
apparecchiature stereofoniche, ecc.)
Apparecchi e dispositivi di varia misura, controllo, comunicazione(registratori di cassa, sistemi per controllo accesi, ecc.)
Utensili portatili, elettrici o a motore a scoppio(trapano, avvitatore, tagliasiepi elettrico, ecc.)
- D.Lgs. 81/08smi ( Tit. III capo I e III )- D. Lgs 626/96 (BT)- D. Lgs 17/2010
- Incidenti di natura meccanica- Incidenti di natura elettrica- Scarsa ergonomia dell' attrezzatura di lavoro
Apparecchi portatili per saldatura(saldatrice ad arco, saldatrice a stagno, saldatrice a cannello, ecc.)
- D.Lgs. 81/08smi ( Tit. III capo1 e III ; Tit XI)- D. Lgs 626/96 (BT)- DM 10/03/98 - D. Lgs. 8/3/2006- Regole Tecniche di p.i. applicabili
- Esposizione a fiamma o calore- Esposizione a fumi di saldatura- Incendio- Incidenti di natura elettrica- Innesco esplosioni- Scoppio di bombole in pressione
Elettrodomestici(Frigoriferi, forni a microonde, aspirapolveri, ecc.)
- D.Lgs. 81/08smi ( Tit. III capo I e III )- D. Lgs 626/96 (BT)- D. Lgs 17/2010
- Incidenti di natura elettrica- Incidenti di natura meccanica
Apparecchi termici trasportabili(termoventilatori, stufe a gas trasportabili, cucine a gas, ecc.)
- D.Lgs. 81/08smi ( Tit. III capo I e III )- D. Lgs 626/96 (BT)- D. Lgs 17/2010- DPR 661/96
- Incidenti di natura elettrica- Formazione atmosfere esplosive- Scoppio di apparecchiature in pressione- Emissione di inquinanti- Incendio
Organi di collegamento elettrico mobili ad uso domestico o industriale(avvolgicavo, cordoni di prolunga, adattatori, ecc.)
- D.Lgs. 81/08smi ( Tit. III capo III )- D. Lgs 626/96 (BT)
- Incidenti di natura elettrica- Incidenti di natura meccanica
Apparecchi di illuminazione
- D.Lgs. 81/08smi ( Tit. III capo
- Incidenti di natura elettrica
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Casella di controlloCasella di controllo
Casella di controlloCasella di controllo
Casella di controlloCasella di controllo
Casella di controlloCasella di controllo
Casella di controlloCasella di controllo
Casella di controlloCasella di controllo
Documento di valutazione dei rischi Consiglio Nazionale dei Chimici
Famiglia di pericoli
Pericoli
Pres
ente
Pres
ente
Non
Riferimenti Legislativi
Esempi di incidenti e criticità
(lampade da tavolo, lampade da pavimento, lampade portatili, ecc.)
III )- D. Lgs 626/96 (BT)
Gruppi elettrogeni trasportabili
- D.Lgs. 81/08smi ( Tit. III capo I e III )- D. Lgs 626/96 (BT)- D. Lgs 17/2010DM 13/07/2011
- Emissioni di inquinanti- Incidenti di natura elettrica- Incidenti di natura meccanica- Incendio
Attrezzature in pressione trasportabili (compressori sterilizzatrici, bombole, fusti in pressione, recipienti criogenici, ecc.)
- D.Lgs. 81/08smi ( Tit. III capo I e III )- D. Lgs 626/96 (BT)- D. Lgs 17/2010- D.Lgs 93/2000- D.Lgs 23/2002
- Scoppio di apparecchiature in pressione - Incidenti di natura elettrica- Incidenti di natura meccanica- Incendio
Apparecchi elettromedicali(ecografi, elettrocardiografi, defibrillatori, elettrostimolatori, ecc.)
- D.Lgs. 81/08smi ( Tit. III capo I e III )- D. Lgs 626/96 (BT)- D. Lgs 37/2010
- Incidenti di natura elettrica
Apparecchi elettrici per uso estetico(apparecchi per massaggi meccanici, depilatori elettrici, lampade abbronzanti, elettrostimolatori, ecc.)
- D.Lgs. 81/08smi ( Tit. III capo I e III )- D. Lgs 110/2011
- Incidenti di natura elettrica
Attrezzature di lavoro - Altre attrezzature a motore
Macchine da cantiere(escavatori, gru, trivelle, betoniere, dumper, autobetonpompa, rullo compressore, ecc.)
- D.Lgs 81/08 smi(Tit. III capo I e III)- D.Lgs 17/2010
- Ribaltamento- Incidenti di natura meccanica- Emissione di inquinanti
Macchine agricole(trattrici, macchine per la lavorazione del terreno, macchine per la raccolta, ecc.)
-D.Lgs 81/08 smi (Tit. III capo I)- DM 19/11/2004-D.lgs 17/2010
- Ribaltamento- Incidenti di natura meccanica- Emissione di inquinanti
Carrelli industriali(muletti, transpallett, ecc.)
- D.Lgs 81/08 smi(Tit. III capo I e III)-D.Lgs 626/96 (BT)
- Ribaltamento- Incidenti di natura meccanica- Emissione di inquinanti - Incidenti stradali
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Casella di controlloCasella di controllo
Casella di controlloCasella di controllo
Casella di controlloCasella di controllo
Casella di controlloCasella di controllo
Casella di controlloCasella di controllo
Casella di controlloCasella di controllo
Casella di controlloCasella di controllo
Documento di valutazione dei rischi Consiglio Nazionale dei Chimici
Famiglia di pericoli
Pericoli
Pres
ente
Pres
ente
Non
Riferimenti Legislativi
Esempi di incidenti e criticità
- D.Lgs 17/2010
Mezzi di trasporto materiali(autocarri, furgoni, autotreni, autocisterne, ecc.)
- D.Lgs 30 aprile 1992, n.285- D.Lgs 35/2010
- Ribaltamento- Incidenti di natura meccanica- Sversamenti di inquinanti
Mezzi trasporto persone(autovetture, pullman, autoambulanze, ecc.)
- D.Lgs 30 aprile 1992, n.285
- Incidenti stradali
Attrezzature di lavoro - Utensili manuali
Martello, pinza, taglierino, seghetti, cesoie, trapano manuale, piccone, ecc.
- D.Lgs 81/08 smi ( Titolo III capo I )
- Incidenti di natura meccanica
Scariche atmosferiche
Scariche atmosferiche - D.Lgs 81/08 smi ( Tit. III capo III)-DM 37/08-DPR 462/01
- Incidenti di natura elettrica (folgorazione)- Innesco di incendi o di esplosioni
Lavoro al videoterminale
Lavoro al videoterminale - D.Lgs 81/08 smi ( Titolo VII; Allegato XXXIV )
- Posture incongrue , movimenti ripetitivi- Ergonomia del posto di lavoro- Affaticamento visivo
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Casella di controlloCasella di controllo
Casella di controlloCasella di controllo
Casella di controlloCasella di controllo
Casella di controlloCasella di controllo
Casella di controlloCasella di controllo
Documento di valutazione dei rischi Consiglio Nazionale dei Chimici
Famiglia di pericoli
Pericoli
Pres
ente
Pres
ente
Non
Riferimenti Legislativi
Esempi di incidenti e criticità
Agenti fisici Rumore - D.Lgs 81/08 smi ( Titolo VIII, capo I ; Titolo VIII, capo II )
- Ipoacusia- Difficoltà di comunicazione- Stress psicofisico
Vibrazioni - D.Lgs 81/08 smi ( Titolo VIII, capo I ; Titolo VIII, capo III )
- Sindrome di Raynaud- Lombalgia
Campi Elettromagnetici - D.Lgs 81/08 smi ( Titolo VIII, capo I ; Titolo VIII, capo IV )
-Assorbimento di energia e correnti di contatto
Radiazioni ottiche artificiali
- D.Lgs 81/08 smi ( Titolo VIII, capo I ; Titolo VIII, capo V )
-Assorbimento di energia e correnti di contatto
Microclima di ambienti severi infrasuoni, ultrasuoni, atmosfere iperbariche
- D.Lgs 81/08 smi ( Titolo VIII, capo I )
- Colpo di calore- Congelamento- Cavitazione- Embolia
Radiazioni Ionizzanti
Raggi Alfa, Beta, Gamma - D. Lgs 230/95 - Esposizione a radiazioni ionizzanti
Sostanze pericolose
Agenti chimici(comprese le polveri)
- D.Lgs 81/08 smi ( Titolo IX, capo I; Allegato IV punto 2 )- RD 6/5/1940, n.635 e smi
- Esposizione per contatto, ingestione o inalazione- Esplosione- Incendio
Agenti cancerogeni e mutageni
- D.Lgs 81/08 smi( Titolo IX, capo II )
- Esposizione per contatto, ingestione o inalazione
Amianto - D.Lgs 81/08 - Inalazione di fibre
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Casella di controlloCasella di controllo
Casella di controlloCasella di controllo
Casella di controlloCasella di controllo
Casella di controlloCasella di controllo
Casella di controlloCasella di controllo
Casella di controlloCasella di controllo
Casella di controlloCasella di controllo
Casella di controlloCasella di controllo
Casella di controlloCasella di controllo
Documento di valutazione dei rischi Consiglio Nazionale dei Chimici
Famiglia di pericoli
Pericoli
Pres
ente
Pres
ente
Non
Riferimenti Legislativi
Esempi di incidenti e criticità
( Titolo IX, Capo III )
Agenti biologici Virus, batteri, colture cellulari, microrganismi, endoparassiti
- D.Lgs. 81/08 smi ( Titolo X )
- Esposizione per contatto, ingestione o inalazione
Atmosfere esplosive
Presenza di atmosfera esplosive (a causa di sostanze infiammabili allo stato di gas, vapori, nebbie o polveri)
- D.Lgs 81/08 smi ( Titolo XI; Allegato IV punto 4)
- Esplosione
Incendio Presenza di sostanze(solide, liquide o gassose) combustibili, infiammabili e condizioni di innesco ( fiamme libere, scintille, parti calde, ecc.)
- D.Lgs 81/08 smi ( Titolo I, Capo III, sez. VI; Allegato IV punto 4)- D.M. 10 marzo 1998-D.Lgs 8/3/2006 n.139, art.15-Regole tecniche di p.i. Applicabili- DPR 151/2011
- Incendio- Esplosione
Altre emergenze Inondazioni, allagamenti, terremoti, ecc
- D.Lgs 81/08 smi( Titolo I, capo III, sez. VI)
- Cedimenti strutturali
Fattori organizzativi
Stress lavoro - correlato - D.Lgs 81/08 smi ( art.28,comma 1-bis )- Accordo europeo 8 ottobre 2004- Circolare Ministero del lavoro e delle politiche sociali del 18/11/2010
- Numerosi infortuni/assenze- Evidenti contrasti tra lavoratori- Disagio psico-fisico- Calo d'attenzione- Affaticamento- Isolamento
Condizioni di lavoro particolari
Lavoro notturno, straordinari, lavoro in solitario in condizioni critiche
- D.Lgs. 81/08 smi art.15, comma 1, lettera a )
- Incidenti causati da affaticamento- Difficoltà o mancanza di soccorso- Mancanza di supervisione
Pericoli connessi all' interazione con persone
Attività svolte a contatto con il pubblico (attività ospedaliera, di sportello,
- D.Lgs. 81/08 smi art.15, comma 1, lettera
- Aggressioni fisiche e verbali
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Casella di controlloCasella di controllo
Casella di controlloCasella di controllo
Casella di controlloCasella di controllo
Casella di controlloCasella di controllo
Casella di controlloCasella di controllo
Casella di controlloCasella di controllo
Casella di controlloCasella di controllo
Documento di valutazione dei rischi Consiglio Nazionale dei Chimici
Famiglia di pericoli
Pericoli
Pres
ente
Pres
ente
Non
Riferimenti Legislativi
Esempi di incidenti e criticità
di formazione, di assistenza, di intrattenimento, di rappresentanza e vendita, di vigilanza in genere, ecc.)
a )
Pericoli connessi all' interazione con animali
Attività svolte in allevamenti, maneggi, nei luoghi di intrattenimento e spettacolo, ni mattatoi, stabulari, ecc.
- D.Lgs. 81/08 smi art.15, comma 1, lettera a )
- Aggressione, calci, morsi, punture, schiacciamenti, ecc.
Movimentazione manuale dei carichi
Posture incogrue - D.Lgs. 81/08 smi ( Titolo VI allegato XXXIII)
-Prolungata assunzione di postura incongrua
Movimenti ripetitivi - D.Lgs 81/08 smi ( Titolo VI; Allegato XXXIII)
-Elevata frequenza dei movimenti con tempi di recupero insufficienti
Sollevamento e spostamento di carichi
- D.Lgs 81/08 smi ( Titolo VI; Allegato XXXIII)
- Sforzi eccessivi- Torsioni del tronco- Movimenti bruschi- Posizioni Instabili
Lavori sotto tensione
Pericoli connessi ai lavori sotto tensione (lavori elettrici con accesso alle parti attive di impianti o apparecchi elettrici)
- D.Lgs 81/08 smi ( art.82)
- Folgorazione
Lavori in prossimità di parti attive di impianti elettrici
Pericoli connessi ai lavori in prossimità di parti attive di linee o impianti elettrici
- D.Lgs 81/08 smi ( art. 83 e allegato 1 )
- Folgorazione
Pericoli aggiunti dal valutatore del rischio
Lavori proibiti alle donne in stato di gravidanza
lavori previsti dal decreto legislativo 4 agosto 1999, n. 345 e dal decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 262
- D.Lgs. 151/2001, art. 7
lavori indicati nella tabella allegata al decreto del Presidente della Repubblica 19 marzo 1956, n. 303, per i quali vige l'obbligo delle visite mediche preventive e periodiche: durante la gestazione e per 7 mesi
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Casella di controlloCasella di controllo
Casella di controlloCasella di controllo
Casella di controlloCasella di controllo
Casella di controlloCasella di controllo
Casella di controlloCasella di controllo
Casella di controlloCasella di controllo
Casella di controlloCasella di controllo
Casella di controlloCasella di controllo
Documento di valutazione dei rischi Consiglio Nazionale dei Chimici
Famiglia di pericoli
Pericoli
Pres
ente
Pres
ente
Non
Riferimenti Legislativi
Esempi di incidenti e criticità
dopo il parto
lavori che espongono alla silicosi e all'asbestosi, nonché alle altre malattie professionali di cui agli allegati 4 e 5 al decreto del Presidente della Repubblica 30/06/ 1965, n. 1124, e successive modificazioni: durante la gestazione e fino a 7 mesi dopo il parto
lavori che comportano l'esposizione alle radiazioni ionizzanti: durante la gestazione e per 7 mesi dopo il parto
lavori su scale ed impalcature mobili e fisse: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro
lavori di manovalanza pesante: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro
lavori che comportano una stazione in piedi per più di metà dell'orario o che obbligano ad una posizione particolarmente affaticante, durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro
lavori con macchina mossa a pedale, o comandata a pedale, quando il ritmo del movimento sia frequente, o esiga un notevole sforzo: durante la gestazione e fino al termine del periodo di
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Casella di controlloCasella di controllo
Casella di controlloCasella di controllo
Casella di controlloCasella di controllo
Casella di controlloCasella di controllo
Casella di controlloCasella di controllo
Casella di controlloCasella di controllo
Documento di valutazione dei rischi Consiglio Nazionale dei Chimici
Famiglia di pericoli
Pericoli
Pres
ente
Pres
ente
Non
Riferimenti Legislativi
Esempi di incidenti e criticità
interdizione dal lavoro
lavori con macchine scuotenti o con utensili che trasmettono intense vibrazioni: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro
lavori di assistenza e cura degli infermi nei sanatori e nei reparti per malattie infettive e per malattie nervose e mentali: durante la gestazione e per 7 mesi dopo il parto
lavori agricoli che implicano la manipolazione e l'uso di sostanze tossiche o altrimenti nocive nella concimazione del terreno e nella cura del bestiame: durante la gestazione e per 7 mesi dopo il parto
lavori di monda e trapianto del riso: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro
lavori a bordo delle navi, degli aerei, dei treni, dei pullman e di ogni altro mezzo di comunicazione in moto: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro
agenti fisici: lavoro in atmosfera di sovrapressione elevata, ad esempio in camere sotto pressione, immersione subacquea
agenti biologici: toxoplasma;virus della rosolia, a
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Casella di controlloCasella di controllo
Casella di controlloCasella di controllo
Casella di controlloCasella di controllo
Casella di controlloCasella di controllo
Casella di controlloCasella di controllo
Casella di controlloCasella di controllo
Casella di controlloCasella di controllo
Documento di valutazione dei rischi Consiglio Nazionale dei Chimici
Famiglia di pericoli
Pericoli
Pres
ente
Pres
ente
Non
Riferimenti Legislativi
Esempi di incidenti e criticità
meno che sussista la prova che la lavoratrice è sufficientemente protetta contro questi agenti dal suo stato di immunizzazione
agenti chimici: piombo e suoi derivati, nella misura in cui questi agenti possono essere assorbiti dall'organismo umano
condizioni di lavoro: lavori sotterranei di carattere minerario.
Agenti fisici: colpi, vibrazioni meccaniche o movimenti
- D.Lgs. 151/2001, art. 11
Agenti fisici: movimentazione manuale di carichi pesanti che comportano rischi, soprattutto dorsolombari
Agenti fisici: rumore
Agenti fisici: radiazioni ionizzanti
Agenti fisici: radiazioni non ionizzanti
Agenti fisici: sollecitazioni termiche
Agenti fisici: movimenti e posizioni di lavoro, spostamenti, sia all'interno sia all'esterno dello stabilimento, fatica mentale e fisica e altri disagi fisici connessi all'attività svolta dalle lavoratrici
Agenti biologici dei gruppi di rischio da 2 a 4 ai sensi dell'art. 75 del decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626, e successive modificazioni
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Casella di controlloCasella di controllo
Casella di controlloCasella di controllo
Casella di controlloCasella di controllo
Casella di controlloCasella di controllo
Casella di controlloCasella di controllo
Casella di controlloCasella di controllo
Casella di controlloCasella di controllo
Casella di controlloCasella di controllo
Casella di controlloCasella di controllo
Documento di valutazione dei rischi Consiglio Nazionale dei Chimici
Famiglia di pericoli
Pericoli
Pres
ente
Pres
ente
Non
Riferimenti Legislativi
Esempi di incidenti e criticità
ed integrazioni, nella misura in cui sia noto che tali agenti o le terapie che essi rendono necessarie mettono in pericolo la salute delle gestanti e del nascituro, sempreché non figurino ancora nell'allegato II
Agenti chimici: sostanze etichettate R 40; R 45; R 46 e R 47 ai sensi della direttiva n. 67/548/CEE, purché non figurino ancora nell'allegato II
Agenti chimici: agenti chimici che figurano nell'allegato VIII del decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626, e successive modificazioni ed integrazioni
Agenti chimici: mercurio e suoi derivati
Agenti chimici: medicamenti antimicotici
Agenti chimici: monossido di carbonio
Agenti chimici: agenti chimici pericolosi di comprovato assorbimento cutaneo
Processi industriali che figurano nell'allegato VIII del decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626, e successive modificazioni ed integrazioni
Lavori sotterranei di carattere minerario
ALTRO Utilizzo di attrezzature specifiche per la mansione di lavoro
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Casella di controlloCasella di controllo
Casella di controlloCasella di controllo
Casella di controlloCasella di controllo
Casella di controlloCasella di controllo
Casella di controlloCasella di controllo
Casella di controlloCasella di controllo
Casella di controlloCasella di controllo
Casella di controlloCasella di controllo
Casella di controlloCasella di controllo
Documento di valutazione dei rischi Consiglio Nazionale dei Chimici
Valutazione rischi, misure di prevenzione e protezione attuate, programma di miglioramento
Valutazione dei rischi e misure attuate Programma di miglioramento
N.Area,Reparto/
Luogo di lavoro
Mansioni/ Postazioni
Pericoli che determinano rischi per la salute e
sicurezza
Eventuali strumenti di
supportoMisure attuate
Misure di miglioramento da adottare
Tipologie di Misure Prev./Prot.
Incaricati dellarealizzazione
Data di attuazione delle
misure di miglioramento
1 Ufficio Impiegato Pericoli derivanti dall'uso del videoterminale
Il personale è stato addestrato al corretto uso della postazione con videoterminale. Ciascun impiegato ha ricevuto una check-list di autovalutazione della sua postazione di lavoro con VDT e sulla base della stessa si è provveduto a sistemare la postazione conformemente a quanto previsto dal D.Lgs. 81/2008.Le postazioni hanno tutte sedute regolabili in altezza, sostegno della zona lombare della colonna vertebrale, con appoggio a 5 razze su ruote.Lo schermo non presenta riflessi.L'illuminazione dell'ambiente è adeguata.Non sono presenti sorgenti di rumore oltre la soglia degli 80 dB(A).Il personale, che utilizza il videoterminale per più di 20 ore alla settimana, è soggetto alla prescritta sorveglianza sanitaria.
Controllare che le azioni da intraprendere a seguito della autovalutazione siano effettuate il più presto possibile.
Datore di lavoro
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Documento di valutazione dei rischi Consiglio Nazionale dei Chimici
Valutazione dei rischi e misure attuate Programma di miglioramento
N.Area,Reparto/
Luogo di lavoro
Mansioni/ Postazioni
Pericoli che determinano rischi per la salute e
sicurezza
Eventuali strumenti di
supportoMisure attuate
Misure di miglioramento da adottare
Tipologie di Misure Prev./Prot.
Incaricati dellarealizzazione
Data di attuazione delle
misure di miglioramento
2 Ufficio Impiegato Ergonomicità legate ad insufficienti dimensioni degli ambienti
L’altezza netta dei locali di lavoro non è inferiore a m 3.La cubatura non inferiore a 10 m3
per lavoratore.Ogni lavoratore occupato in ciascun ambiente dispone di una superficie di almeno 2 m2.
Riorganizzazione dell’uffico della segreteria in modo da avere uno spazio a disposizione maggiore, maggiore spazio sulle scrivanie e maggiore spazio tra una scrivania e l’altra.
Datore di lavoro
3 Ufficio Impiegato Incidenti di natura meccanica per presenza di cavi lasciati a terra
I cavi di collegamento delle apparecchiature da uffico (computer, monitor, ecc.), sono aggruppati e posizionati in modo da avere il minor ingombro possibile ed in modo che il personale non sia costretto a scavalcarli per muoversi all’interno dell’ufficio
Riorganizzazione dell’ufficio della segreteria in modo che tutti icavi (elettrici e di rete) vengano posizionati in modo da non costituire intralcio durante gli spostamenti all’interno del locale.
Datore di lavoro
4 Ufficio Impiegato Lesioni dell’apparato muscolo-scheletrico e circolatorio per posture rigide o mantenute inalterate per lungo tempo
Il personale ha la possibilità di fare brevi pause utili a rimuovere le posture di lavoro rigide.
Nessuna
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Documento di valutazione dei rischi Consiglio Nazionale dei Chimici
Valutazione dei rischi e misure attuate Programma di miglioramento
N.Area,Reparto/
Luogo di lavoro
Mansioni/ Postazioni
Pericoli che determinano rischi per la salute e
sicurezza
Eventuali strumenti di
supportoMisure attuate
Misure di miglioramento da adottare
Tipologie di Misure Prev./Prot.
Incaricati dellarealizzazione
Data di attuazione delle
misure di miglioramento
5 Ufficio Impiegato Scivolamenti e cadute sulle scale di accesso all'ufficio
Le scale condominiali sono dotate di corrimano. I gradini hanno strisce antiscivolamento.I gradini hanno alzata e pedata conformi alle regole tecniche esistenti al momento della realizzazione della scala.Per l'accesso agli uffici è possibile utilizzare l'ascensore.
Nessuna
6 Ufficio Impiegato Incidenti durante l'utilizzo dell'ascensore condominiale
L'impianto di ascensore viene periodicamente revisionato secondo le indicazioni di legge. L'attività di revisione è rimessa all'amministratore del condominio.
Nessuna
7 Ufficio Impiegato Scivolamenti ed inciampi sul pavimento dell'ufficio
Nell'ufficio vengono mantenute le condizioni di ordine e pulizia, senza oggetti o cavi abbandonati per terra.
Nessuna
8 Ufficio Impiegato Sollevamento di oggetti (cartolari, libri, ecc.)
Vengono movimentati solo oggetti di peso non superiore a 5-6 kg.Il rischio da movimentazione manuale dei carichi, applicando il metodo NIOSH 91, è stato valutato come accettabile.
Nessuna
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Documento di valutazione dei rischi Consiglio Nazionale dei Chimici
Valutazione dei rischi e misure attuate Programma di miglioramento
N.Area,Reparto/
Luogo di lavoro
Mansioni/ Postazioni
Pericoli che determinano rischi per la salute e
sicurezza
Eventuali strumenti di
supportoMisure attuate
Misure di miglioramento da adottare
Tipologie di Misure Prev./Prot.
Incaricati dellarealizzazione
Data di attuazione delle
misure di miglioramento
9 Ufficio Impiegato Stress derivante dall'interazione con altre persone (iscritti, personale di altri uffici, ecc.)
Il personale è informato del proprio ruolo all'interno dell'impresa e cosa ci si aspetta dal suo impiego.È stato valutato il livello di stress sulla base della metodologia proposta da ISPESL - Network Nazionale per la Prevenzione Disagio Psicosociale nei Luoghi di Lavoro e il rischio è stato valutato, al momento, come basso.Il personale è addestrato ad informare il datore di lavoro di qualunque situazione di disagio.
Ricordare al personale che può parlare con il datore di lavoro di qualunque problema insorga durante lo svolgimento del lavoro senza temere ritorsioni
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Documento di valutazione dei rischi Consiglio Nazionale dei Chimici
Valutazione dei rischi e misure attuate Programma di miglioramento
N.Area,Reparto/
Luogo di lavoro
Mansioni/ Postazioni
Pericoli che determinano rischi per la salute e
sicurezza
Eventuali strumenti di
supportoMisure attuate
Misure di miglioramento da adottare
Tipologie di Misure Prev./Prot.
Incaricati dellarealizzazione
Data di attuazione delle
misure di miglioramento
10 Ufficio Impiegato Elettrocuzione L'impianto elettrico è stato realizzato in conformità alla legge.L'impianto di terra è stato installato e viene verificato ogni 5 anni.I cavi di alimentazione delle attrezzature sono in buono stato di conservazione.Il personale conosce l'ubicazione del quadro elettrico generale e sa che in caso di emergenza deve disalimentare tutto o la parte di impianto coinvolta nell'emergenza.Il personale è addestrato a segnalare immediatamente al datore di lavoro l'individuazione di ogni spina difettosa, cavo o interruttore danneggiato.
Programmare un controllo mensile dell'interruttore differenziale magnetotermico.Programmare un controllo semestrale delle spine e dei cavi di alimetazione delle attrezzature.
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Documento di valutazione dei rischi Consiglio Nazionale dei Chimici
Valutazione dei rischi e misure attuate Programma di miglioramento
N.Area,Reparto/
Luogo di lavoro
Mansioni/ Postazioni
Pericoli che determinano rischi per la salute e
sicurezza
Eventuali strumenti di
supportoMisure attuate
Misure di miglioramento da adottare
Tipologie di Misure Prev./Prot.
Incaricati dellarealizzazione
Data di attuazione delle
misure di miglioramento
11 Ufficio Impiegato Incendio Il materiale combustibile presente è rappresentato dai documenti cartacei conservati in armadi e librerie; questo è tenuto ai livelli minimi necessari per lo svolgimento dell'attività e imposto dalla legge per la loro conservazione.L'unica fonte di innesco possibile è rappresentata dall'impianto elettrico. Nei locali sono stati installati due estintori a polvere. I locali possono essere evecuati velocemente in caso di emergenza. Il rischio di incendio è stato valutato basso.
Ricordarsi di svolgere almeno una volta l'anno la prova di evacuazione dei locali
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Documento di valutazione dei rischi Consiglio Nazionale dei Chimici
Valutazione dei rischi e misure attuate Programma di miglioramento
N.Area,Reparto/
Luogo di lavoro
Mansioni/ Postazioni
Pericoli che determinano rischi per la salute e
sicurezza
Eventuali strumenti di
supportoMisure attuate
Misure di miglioramento da adottare
Tipologie di Misure Prev./Prot.
Incaricati dellarealizzazione
Data di attuazione delle
misure di miglioramento
12 Ufficio Impiegato Esposizone agli agenti chimici da utilizzo di stampanti e fotocopiatrici con emissione di polveri, COV (composti Organici Volatili) ed Ozono.
SUVA FactsheetStampanti laser, fotocopiatrici e toner: pericoli per la saluteedizione marzo 2012
Le attrezzature per la stampa (stampanti e fotocopiatrici) sono collocate in ambiente ampio e ben areato.Le bocchette di ventilazione delle stesse sono rivolte lontano dalle postazioni di lavoro.Il personale dell'ufficio effettua il cambio delle cartucce delle stampanti e della fotocopiatrice (toner) secondo le istruzioni raccomandate dal fabbricante. Durante queste operazioni (molto sporadiche) il personale indossa guanti in gomma. Le cartucce vuote vengono allontanate velocemente dall'ambiente di lavoro.Al personale sono stati forniti guanti di protezione (latex free) per togliere dalla stampante i fogli di carta inceppati.Il rischio di esposizione agli agenti chimici è stato valutato come irrilevante per la salute.
Fare un accordo di manutenzione con ditta specializzata per la pulizia periodica di stampanti e fotocopiatrici.
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Documento di valutazione dei rischi Consiglio Nazionale dei Chimici
Allegato 1. Rischi derivanti dall'utilizzo delle attrezzature
Criteri per la valutazione dei rischi
Il metodo definisce il rischio come una funzione di quattro variabili
R = f(G, P)
dove
● G rende conto della Gravità presunta del danno derivato dall'accadimento pericolo
individuato;
● P è la Probabilità del verificarsi di una situazione di pericolo capace di causare un
danno.
Il rischio viene prima valutato indipendentemente dai dispositivi di protezione e dalla
formazione ricevuta; questi ultimi vengono utilizzati come fattori di riduzione del rischio
così come ottenuto combinando G e P.
Le variabili della funzione rischio possono essere valutate quantitativamente sulla base di
dati ottenuti da rilevamenti o mediante un'elaborazione statistica di dati storici.
Qualora questo non sia realizzabile si può ricorrere ad un criterio di stima qualitativo o semi-
quantitativo che, sebbene possa condurre a risultati affetti da errori, possono ritenersi
accettabili se posti al confronto con l'indeterminazione che deriverebbe dall'assenza o
dall'insufficienza di dati.
Ai parametri G e P non sono stati assegnati valori numerici ma etichette alfabetiche, per
mettere in evidenza che la scala di rischio ottenuta non p una scala numerica ma una scala
ordinale. In una scala ordinale o per ranghi è possibile affermare che un'osservazione è più
grande o più piccola di un'altra, senza poter fare apprezzamenti precisi sulla grandezza di
tale differenza. Queste grandezze si mettono in relazione col segno che si legge “maggiore
di”. Questa tipo di scala è piuttosto ricorrente quando si fanno delle valutazioni semi-
quantitative dei rischi.
27
Documento di valutazione dei rischi Consiglio Nazionale dei Chimici
Per l'assegnazione dei valori alla variabile G la scala può basarsi su previsioni di danno:
LIVELLO DESCRIZIONE
LIEVE● Infortunio che non provoca ferite● Episodio di esposizione acuta con inabilità rapidamente reversibile● Esposizione cronica con effetti rapidamente reversibili
MEDIO● Infortunio che provoca ferite di modesta entità (abrasioni o tagli superficiali)● Episodio di esposizione acuta con inabilità reversibile ● Esposizione cronica con effetti reversibili
GRAVE● Infortunio che provoca effetti invalidanti (fratture, schiacciamenti)● Episodio di esposizione acuta con effetti di invalidità parziale● Esposizione cronica con effetti irreversibili e/o parzialmente invalidanti
GRAVISSIMO● Infortunio che provoca effetti invalidanti (amputazioni)● Episodio di esposizione acuta con effetti di invalidità totale● Esposizione cronica con effetti totalmente invalidanti
LETALE● Infortunio che provoca la morte● Episodio di esposizione acuta con effetti letali● Esposizione cronica con effetti letali
La descrizione dei danni è stata fatta considerando sia danni derivanti da infortuni, che
quindi hanno a che fare con il concetto di sicurezza, sia da esposizione ad agenti che
possono portare a danni alla salute acuti e/o cronici.
La valutazione della gravità è presuntiva e prenderà in considerazione la gravità più
probabile e non quella massima che può essere sempre GRAVISSIMA o LETALE.
La possibilità P è una variabile che deve essere stimata quantitativamente in campo o in
alternativa attraverso la stima qualitativa o semi-quantitativa.
Anche in questo caso è necessario distinguere tra i pericoli per la sicurezza ed i pericoli per
la salute. Nella tabella che segue i due tipi di pericolo sono presentati su colonne parallele.
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Documento di valutazione dei rischi Consiglio Nazionale dei Chimici
DESCRIZIONE
RISCHI PER LA SICUREZZA RISCHI PER LA SALUTEVALORE
● La mancanza rilevata può provocare un danno per la concomitanza di più eventi poco probabili indipendenti
● Non sono noti episodi già verificatisi ● Il verificarsi del danno susciterebbe incredulità
● Concentrazione dell'inquinante inferiore a 1/10 del limite
Impr
obab
ile
● La mancanza rilevata può provocare un danno solo in circostanze sfortunate di eventi
● Sono noti solo rarissimi episodi già verificatisi● Il verificarsi del danno ipotizzato susciterebbe grande
sorpresa.
● Concentrazione dell'inquinante compresa tra 1/10 e 1/5 del limite
poco
pro
babi
le
● La mancanza rilevata può provocare un danno, anche se non in modo automatico o diretto.
● È noto qualche episodio in cui alla mancanza ha fatto seguito il danno.
● Il verificarsi del danno ipotizzato, susciterebbe una moderata sorpresa in Azienda
● Concentrazione dell'inquinante compresa tra 1/5 e 1/2 del limite pr
obab
ile
● Esiste una correlazione diretta tra la mancanza rilevata ed il verificarsi del danno ipotizzato per i lavoratori
● Si sono già verificati danni per la stessa mancanza rilevata nella stessa Azienda o in azienda simili o in situazioni operative simili (dati su infortuni e malattie professionali, dell’Azienda, della USSL, dell’ISPESL, etc...)
● Il verificarsi del danno conseguente la mancanza rilevata non susciterebbe alcuno stupore in Azienda.
● Concentrazione dell'inquinante superiore a 1/2 del limite
alta
men
te p
roba
bile
● Si è già verificato in azienda un infortunio a causa della mancanza rilevata
● Concentrazione dell'inquinante superiore al limite ce
rto
Per la costruzione della funzione di rischio si prendono inoltre in considerazione le seguenti
riflessioni.
Un numero di livelli massimo che pare adeguato ai fini di una valutazione del rischio ed alla
successiva gestione da parte del Servizio di Prevenzione e Protezione aziendale non deve
essere elevato. Si è scelto che i livelli vadano da un minimo di 1 ad un massimo di 4.
Nel caso di un avvenimento per il quale si può ipotizzare un danno letale o gravissimo il
rischio DEVE essere sempre massimo e l'intervento immediato già in corrispondenza di una
probabilità remota; per eventi che comportino effetti gravi e permanenti sarà massimo già per
gli eventi probabili; per eventi con danno medio il rischio è massimo per eventi molto
probabili; infine per eventi che comportano danni lievi il rischio non è mai massimo.
In base a questi criteri viene data la definizione di rischio esplicitata dalla formula che segue
e che ha le proprietà enunciate sopra.
Per rispondere alle caratteristiche della funzione di rischio così come sopra esposta è stata
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Documento di valutazione dei rischi Consiglio Nazionale dei Chimici
costruita la seguente griglia.
DANNO LIEVE DANNO MEDIO DANNO GRAVEDANNO
GRAVISSIMODANNO LETALE
IMPROBABILErischio
trascurabilerischio
trascurabilerischio basso rischio basso
rischio elevato
POCO PROBABILE
rischio trascurabile
rischio basso rischio medio rischio mediorischio elevato
PROBABILE rischio basso rischio mediorischio elevato
rischio elevato
rischio elevato
ALTAMENTE PROBABILE rischio medio rischio medio
rischio elevato
rischio elevato
rischio elevato
CERTO rischio mediorischio elevato
rischio elevato
rischio elevato
rischio elevato
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Documento di valutazione dei rischi Consiglio Nazionale dei Chimici
PERSONAL COMPUTER
Descrizione
Un computer, anche detto calcolatore, o elaboratore, è un dispositivo fisico che implementa il funzionamento di programmi.Tutti i computer hanno quindi bisogno di programmi. Il programma di gran lunga più importante per un computer è il sistema operativo, che si occupa di gestire la macchina, le sue risorse e i programmi che vi sono eseguiti, e fornisce all'utente un mezzo per inserire ed eseguire gli altri programmi, comunemente chiamati applicazioni o software, in contrapposizione all'hardware che è la parte fisica degli elaboratori.Tutti i computer possiedono due cose: (almeno) una CPU e (almeno) una memoria.
Rischi evidenziati dall’analisi
Descrizione del Pericolo Probabilità Magnitudo Rischio
ElettrocuzionePoco
probabileGrave MEDIO
PosturaPoco
ProbabileMedio BASSO
Radiazioni Improbabile Medio Trascurabile
Misure di prevenzione e protezione ed istruzioni per gli addetti
Oltre alle misure generali di prevenzione e protezione nei confronti dei singoli Rischi individuati e riportati nella sezione specifica della relazione introduttiva, i lavoratori addetti dovranno attenersi alle seguenti istruzioni ed osservare le sottoriportate misure di prevenzione e protezione:
Generale ( L'attrezzatura di lavoro deve essere installata, disposta ed usata in maniera tale da ridurre
i rischi per i loro utilizzatori e per le altre persone (punto 1.1 Allegato V D.Lgs. 81/08)( Effettuare la corretta informazione, formazione e sorveglianza sanitaria dei lavoratori che
utilizzano in modo abituale una attrezzatura munita di videoterminale per almeno 20 ore settimanali
Radiazioni ( La brillanza e/o il contrasto tra i caratteri e lo sfondo dello schermo devono essere
facilmente regolabili da parte dell'utilizzatore del videoterminale e facilmente adattabili alle condizioni ambientali
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Documento di valutazione dei rischi Consiglio Nazionale dei Chimici
( Prevedere una interruzione di lavoro di 15 minuti ogni 2 ore di lavoro al videoterminale
Postura ( Non mantenere a lungo posizioni scomode o viziate.In caso di impossibilità in tal senso,
interrompere spesso il lavoro per rilassare la muscolatura ( Effettuare semplici esercizi di rilassamento, stiramento e rinforzo muscolare durante la
giornata lavorativa in ufficio ( Il piano di lavoro deve avere una superficie poco riflettente, essere di dimensioni
sufficienti e permettere una disposizione flessibile dello schermo, della tastiera, dei documenti e del materiale accessorio. Il supporto per i documenti deve essere stabile e regolabile e deve essere collocato in modo tale da ridurre al massimo i movimenti fastidiosi della testa e degli occhi. E' necessario uno spazio sufficiente che permetta ai lavoratori una posizione comoda
( Il supporto per i documenti deve essere stabile e regolabile e deve essere collocato in modo tale da ridurre al massimo i movimenti fastidiosi della testa e degli occhi
( Un poggiapiedi sarà messo a disposizione di coloro che lo desiderino( Predisporre sedili di lavoro montati su 5 ruote, muniti di schienale registrabile in altezza
ed inclinabile secondo le esigenze proprie di ogni operatore della reception
Affaticamento visivo ( I caratteri sullo schermo devono avere una buona definizione e una forma chiara, una
grandezza sufficiente e vi deve essere uno spazio adeguato tra i caratteri e le linee. L'immagine sullo schermo deve essere stabile; esente da sfarfallamento o da altre forme d'instabilità. La brillanza e/o il contrasto tra i caratteri e lo sfondo dello schermo devono essere facilmente regolabili da parte dell'utilizzatore del videoterminale e facilmente adattabili alle condizioni ambientali. Lo schermo deve essere orientabile ed inclinabile liberamente e facilmente per adeguarsi alle esigenze dell'utilizzatore. E' possibile utilizzare un sostegno separato per lo schermo o un piano regolabile. Lo schermo non deve avere riflessi e riverberi che possano causare molestia all'utilizzatore
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI (D.P.I.)
I lavoratori addetti alla lavorazione dovranno utilizzare i seguenti D.P.I. con marcatura “CE” :
• nessuno
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Documento di valutazione dei rischi Consiglio Nazionale dei Chimici
MOUSE
Descrizione
Il mouse è un dispositivo in grado di inviare un input ad un computer in modo tale che ad un suo movimento ne corrisponda uno analogo di un indicatore sullo schermo detto cursore. È inoltre dotato di uno o più tasti ai quali possono essere assegnate varie funzioni.
Rischi evidenziati dall’analisi
Descrizione del Pericolo Probabilità Magnitudo Rischio
PosturaPoco
probabileMedio BASSO
Misure di prevenzione e protezione ed istruzioni per gli addetti
Oltre alle misure generali di prevenzione e protezione nei confronti dei singoli Rischi individuati e riportati nella sezione specifica della relazione introduttiva, i lavoratori addetti dovranno attenersi alle seguenti istruzioni ed osservare le sottoriportate misure di prevenzione e protezione:
Generale ( L'attrezzatura di lavoro deve essere installata, disposta ed usata in maniera tale da ridurre
i rischi per i loro utilizzatori e per le altre persone (punto 1.1 Allegato V D.Lgs. 81/08)
Postura ( Non mantenere a lungo posizioni scomode o viziate. In caso di impossibilità in tal senso,
interrompere spesso il lavoro per rilassare la muscolatura ( Effettuare semplici esercizi di rilassamento, stiramento e rinforzo muscolare durante la
giornata lavorativa in ufficio ( Attuare misure tecnico organizzative in modo da evitare il più possibile la ripetitività e la
monotonia delle operazioni : pause, turni,ecc.
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI (D.P.I.)
I lavoratori addetti alla lavorazione dovranno utilizzare i seguenti D.P.I. con marcatura “CE” :• nessuno
33
Documento di valutazione dei rischi Consiglio Nazionale dei Chimici
SYAMPANTE MULTIFUZIONE
Descrizione attrezzatura
Macchina da ufficio per la esecuzione di copie fotostatiche, stampe e
scansioni.
Rischi evidenziati dall’analisi
Descrizione del Pericolo Probabilità Magnitudo Rischio
ElettrocuzionePoco
probabileGrave MEDIO
Affaticamento motorio Probabile Media MEDIOAffaticamento visivo Probabile Media MEDIORadiazioni non ionizzanti Poco
probabileMedia BASSO
Irritazioni vie respiratorie Poco probabile
Lieve Trascurabile
Stress psicofisico Poco probabile
Lieve Trascurabile
Principali misure di prevenzione ed istruzioni per gli addetti
PRIMA DELL’USO
( accertare la stabilità ed il corretto posizionamento della macchina
( verificare la disposizione del cavo di alimentazione affinché non intralci i passaggi e non
sia esposto a danneggiamenti
( verificare l’integrità dei collegamenti elettrici di messa a terra visibili e relative protezioni
( verificare l’efficienza dell’interruttore di alimentazione
( verificare di poter assumere una posizione di lavoro adeguata
( verificare il corretto funzionamento del pannello che copre lo schermo
( liberare l’area di lavoro da eventuali materiali d’ingombro
( evitare di effettuare la sostituzione del toner se non si è pratici di tale operazione
( l’ operazione di sostituzione del toner va effettuata con cautela e da personale esperto
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Documento di valutazione dei rischi Consiglio Nazionale dei Chimici
DURANTE L’USO
( adeguare la posizione di lavoro
( tenere sempre abbassato il pannello prima di azionare l’avvio della copiatura
( evitare di mantenere la stessa posizione per tempi prolungati
DOPO L’USO
( spegnere tutti gli interruttori
( lasciare la macchina in perfetta efficienza in tutte le sue parti
( segnalare eventuali anomalie riscontrate
Dispositivi di protezione individuale
I lavoratori devono essere dotati di regolari DPI con marcatura “CE”, in particolare:
MascherinaFacciale Filtrante
UNI EN 149
Durante le operazioni
Da adottare in caso di sostituzione del toner.
35
Documento di valutazione dei rischi Consiglio Nazionale dei Chimici
TELEFONO
Descrizione
Il telefono è uno strumento per telecomunicazioni che trasmette la voce attraverso l'invio di segnali elettrici.Esistono diversi tipi di telefono a seconda che la linea telefonica utilizzata sia fissa o mobile.
Rischi evidenziati dall’analisi
Descrizione del Pericolo Probabilità Magnitudo RischioPostura PROBABILE Modesta TRASCURABILE
Misure di prevenzione e protezione ed istruzioni per gli addettI
Oltre alle misure generali di prevenzione e protezione nei confronti dei singoli Rischi individuati e riportati nella sezione specifica della relazione introduttiva, i lavoratori addetti dovranno attenersi alle seguenti istruzioni ed osservare le sottoriportate misure di prevenzione e protezione:
Generale ( L'attrezzatura di lavoro deve essere installata, disposta ed usata in maniera tale da ridurre
i rischi per i loro utilizzatori e per le altre persone (punto 1.1 Allegato V D.Lgs. 81/08)( Le apparecchiature devono essere provviste di regolare marcatura "CE" prevista dalle
norme vigenti (93/68 CEE del 22/07/1993, attuazione della direttiva CEE 73/23 del Consiglio del 19/02/1973)
( Accertarsi che il materiale sia conforme a quanto previsto dalle attuali norme tecniche e di sicurezza per le apparecchiature per I'ufficio EN-60950 (norme CEI 74-2)
( Accertarsi che la installazione sia stata eseguita a regola d'arte, giusta prescrizione della legge n. 168 del 01.03.1968 e che il materiale sia conforme a quanto previsto dalle attuali norme tecniche e di sicurezza per le apparecchiature per l'ufficio EN-60950 (norme CEI 74-2)
Postura ( Verificare di poter assumere una posizione di lavoro adeguata( Adeguare la posizione di lavoro( Evitare di mantenere la stessa posizione per tempi prolungati
Dispositivi di protezione individuale obbligatori (D.P.I.)
I lavoratori addetti alla lavorazione dovranno utilizzare i seguenti D.P.I. con marcatura “CE” :• nessuno
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Documento di valutazione dei rischi Consiglio Nazionale dei Chimici
CONDIZIONATORE
Descrizione
Il condizionatore è una macchina in grado di produrre una differenza di temperatura (positiva o negativa) che viene ceduta a un fluido che messo in circolazione a sua volta cede questa differenza di temperatura ad un ambiente per innalzarne o abbassarne la temperatura.
Rischi evidenziati dall’analisi
Descrizione del Pericolo Probabilità Magnitudo RischioMicroclima Probabile Lieve BASSO
Misure di prevenzione e protezione ed istruzioni per gli addetti
Oltre alle misure generali di prevenzione e protezione nei confronti dei singoli Rischi individuati e riportati nella sezione specifica della relazione introduttiva, i lavoratori addetti dovranno attenersi alle seguenti istruzioni ed osservare le sottoriportate misure di prevenzione e protezione:
Generale ( L'attrezzatura di lavoro deve essere installata, disposta ed usata in maniera tale da ridurre
i rischi per i loro utilizzatori e per le altre persone (punto 1.1 Allegato V D.Lgs. 81/08)
Microclima ( Verificare periodicamente l'integrità ed efficienza del condizionatore
Dispositivi di protezione individuale obbligatori (D.P.I.)
I lavoratori addetti alla lavorazione dovranno utilizzare i seguenti D.P.I. con marcatura “CE” :• nessuno
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Documento di valutazione dei rischi Consiglio Nazionale dei Chimici
Allegato 2. Valutazione del rischio di esposizione agli agenti chimici pericolosi per la salute
Criteri per la valutazione dell'esposizione agli agenti chimici
Si è scelto di utilizzare il metodo cosiddetto MoVaRisCh, messo a punto dalle regioni
Toscana, Emilia Romagna e Lombardia. Il modello è stato aggiornato il 9 ottobre 2008 per
render conto dei cambiamenti intervenuti con il D.Lgs. 81/2009. Il modello proposto è una
modalità di analisi che consente di effettuare la valutazione del rischio secondo quanto
previsto dall’articolo 223 comma 1. del D.Lgs. 81/08 (Titolo IX Capo I “Protezione da agenti
chimici”): nel modello è infatti prevista l’identificazione e il peso da assegnare ai parametri
indicati dall’articolo di legge e dai quali non è possibile prescindere.
Il modello individua un percorso semplice, il più semplice possibile, per effettuare la
valutazione del rischio da parte delle piccole imprese Artigiane, Industriali, del Commercio e
dei Servizi senza dover accedere, almeno in questa fase, a valutazioni con misurazione
dell’agente chimico.
Infine, il modello va inteso come un percorso di “facilitazione” atto a consentire, alle piccole
e medie imprese, la classificazione al di sopra o al di sotto della soglia del rischio
IRRILEVANTE PER SALUTE.
Il modello aggiornato è reperibile all'indirizzo internet
http://www.ausl.mo.it/dsp/spsal/movarisch.htm
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Documento di valutazione dei rischi Consiglio Nazionale dei Chimici
Criterio per la valutazione del rischio da agenti chimici pericolosi
Valori di R ClassificazioneR
ISC
HIO
IRR
ILE
VAN
TE
PER L
A SA
LU
TE 0,1 < R < 15 rischio irrilevante per la salute
15 ≤ R < 21
intervallo di incertezza: è necessario, prima della classificazione di irrilevante per la salute, rivedere con scrupolo l'assegnazione dei vari punteggi e rivedere le misure di prevenzione e protezione adottate. Nel caso in cui il valore risulti confermato, per il principio di precauzione, si considera non moderato.
RIS
CH
IO N
ON
IRR
ILEV
AN
TE PE
R LA
SALU
TE 21 ≤ R < 40 rischio superiore al rischio irrilevante per la salute
40 ≤ R ≤ 80 rischio elevato
R > 80
rischio grave: riconsiderare il percorso dell'identificazione delle misure di prevenzione e protezione ai fini di una loro eventuale implementazione. Intensificare i controlli quali la sorveglianza sanitaria, la misurazione degli agenti chimici e la periodicità della manutenzione.
Elenco degli agenti chimici utilizzati e caratteristiche utili ai fini dell'applicazione del metodo per la valutazione
agente chimicofrasi di rischio
Score1proprietà chimico-fisiche
quantità in uso
tipologia d'uso
tipologia di controllo/livello di contatto cutaneo
tempo di esposizione
TONER stampante
H335 3,25 Polveri fini 0,1- 1 kgInclusione in
matrice
Manipolaz. diretta/
accidentale< 15'
1 Il simbolo “-” nella colonna dello score indica che la sostanza non ha caratteristiche di pericolo relative alla salute; il simbolo “i” accanto al valore di score indica che il valore deve essere utilizzato per la valutazione del rischio di inalazione; il simbolo “c” accanto al valore di score indica che il valore deve essere utilizzato per la valutazione del rischio per contatto cutaneo
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Documento di valutazione dei rischi Consiglio Nazionale dei Chimici
Procedure di sicurezza da adottare per il cambio del toner
Premessa
Pur non essendo costituiti da sostanze di particolare pericolosità, i toner delle stampanti laser
e delle fotocopiatrici devono essere trattati con particolare cautela. Infatti il toner contiene
carbone nero in polvere, causa di possibile irritazione alle vie respiratorie: al fine di evitare
tale rischio è sufficiente attuare semplici regole di comportamento, quali quelle sotto
elencate.
Regole generali di comportamento sicuro
• Conservare il toner di ricambio in un luogo (o armadietto) non facilmente accessibile
alle persone non autorizzate.
• Disattivare l’alimentazione elettrica (utilizzando l’apposito interruttore installato sulla
macchina), prima di effettuare qualsiasi intervento (sostituzione del toner, recupero
dei fogli incastrati, ecc.), facendo attenzione a non venire in contatto con parti
ustionanti della macchina.
• Utilizzare sempre i DPI (guanti, mascherina monouso) messi a disposizione dal
proprio Responsabile e restare concentrati sui propri movimenti durante le operazioni
di sostituzione della cartuccia del toner.
• Evitare lo spargimento del contenuto della cartuccia nell’ambiente durante la
sostituzione delle cartucce, procedere con cautela e attenersi alle disposizioni date
dal costruttore.
• Smaltire la cartuccia esaurita ponendola in una busta di plastica ben chiusa e riposta
negli appositi contenitori che verranno ritirati dalla ditta incaricata dello smaltimento.
• Lavarsi accuratamente le mani al termine delle operazioni di maneggio e sostituzione
del toner.
• Chiamare, in caso di incidente (contatto con gli occhi, pelle, ingestione, ecc),
l’addetto al pronto soccorso e/o recarsi al Pronto soccorso.
• Le sostanze contenute nella cartuccia del toner non devono venire in contatto con gli
indumenti poiché possono macchiare in modo indelebile. In caso di contatto seguire
le indicazioni del costruttore e comunque non lavare con acqua calda (la polvere
41
Documento di valutazione dei rischi Consiglio Nazionale dei Chimici
verrebbe fissata immediatamente).
L'attività di fotocopiatura, di stampa, ecc. è ormai diffusa in tutti gli uffici. L’uso di tali
apparecchiature da lavoro espone gli operatori a un rischio chimico trascurabile. Nel corso
del funzionamento di detti macchinari si può verificare sia l’emissione di ozono
dall'ossigeno dell'aria, causato dall’azione della luce ultravioletta presente in tali macchinari,
che la produzione di prodotti di pirolisi derivanti dalle resine termoplastiche contenute sia
nel toner che nei lubrificanti del rullo di pressione. Tali emissioni sono assolutamente
modeste, comunque, per limitare maggiormente l’esposizione degli operatori al rischio
chimico e ridurre la possibilità di irritazione agli occhi, ai polmoni ed al naso, è sufficiente
evitare l’uso continuativo di tali apparecchiature, disporle non vicino alle postazioni di
lavoro e collocarle in ambienti sufficientemente areati. La probabilità di accusare disturbi
dipende prevalentemente dal tipo di macchina, dalle ore di esercizio dell’apparecchiatura e
dal numero di ricambi d’aria effettuati nell’ambiente.
42
Documento di valutazione dei rischi Consiglio Nazionale dei Chimici
Allegato 3: Valutazione del rischio da esposizione ai videoterminaliIl metodo utilizzato è basato su quello di C.A. Rosini e D. Barbieri2 dell'Università degli Studi
di Pavia e consta di un questionario che riprende le linee guida fissate dal D.M. 2 ottobre
2000.
Nel questionario alle risposte date a ciascuna domanda è stato assegnato un punteggio
variabile da 1 a 5 sulla base dell'importanza che assume l'oggetto della domanda in merito
all'ottimizzazione ergonomica della postazione, alle possibili conseguenze a livello di
disturbi astenotopici e/o muscolo-scheletrici.
La stima del rischio si ottiene sommando i punteggi assegnati alle varie risposte del
questionario e classificando il risultato secondo i seguenti criteri:
punteggio rischio
86 - 100 punti rischio trascurabile
75 - 85 punti rischio basso
60 - 74 punti rischio medio
< 60 punti rischio significativo
Un punteggio basso ad una domanda comporta una azione correttiva conseguente e
determinata dalla domanda stessa.
2 C.A. Rosini, D. Barbieri, Criteri di valutazione delle postazioni di lavoro dotate di attrezzature munite di videoterminale, Atti del 22° Congresso Nazionale A.I.D.I.I., Palermo 2004
43
Documento di valutazione dei rischi Consiglio Nazionale dei Chimici
Allegato 4. Valutazione del rischio di incendio
Criteri per la valutazione del rischio di incendio
L’allegato 1 al D.M. 10 marzo 1998 riporta la “Linea Guida per la Valutazione dei Rischi di Incendio nei luoghi
di lavoro”.
“La valutazione dei rischi deve consentire al datore di lavoro di prendere i provvedimenti che sono
effettivamente necessari per salvaguardare la sicurezza dei lavoratori e delle altre persone presenti nel luogo di
lavoro. Questi provvedimenti comprendono:
● la prevenzione dei rischi
● l’informazione dei lavoratori e delle altre persone presenti
● la formazione dei lavoratori
● le misure tecnico-organizzative destinate a porre in atto i provvedimenti necessari
La valutazione dei rischi di incendio si articola nelle seguenti fasi:
● individuazione di ogni pericolo di incendio (p.e. Sostanze infiammabili e combustibili, sorgenti
d’innesco, situazioni che possono determinare la facile propagazione dell’incendio);
● individuazione dei lavoratori e di altre persone presenti nel luogo di lavoro esposte a rischi di incendio;
● eliminazione o riduzione dei pericoli d’incendio
● verifica della adeguatezza delle misure di sicurezza esistenti ovvero individuazione di eventuali
ulteriori provvedimenti e misure necessarie ad eliminare o ridurre i rischi residui d’incendio.
Analogamente a quanto visto per altri rischi si può procedere ad assegnare un parametro ai vari fattori
precedentemente elencati.
N° Parametro Livello Descrizione
1Sostanze
stoccate
0Non sono presenti sostanze pericolose o comunque il loro quantitativo è trascurabile e al massimo può generare incendi locali non propagabili
1
Sono presenti sostanze pericolose (infiammabili e combustibili) solide, che non possono in ogni caso rilasciare vapori o gas infiammabili. I quantitativi stoccati possono generare incendi che possono interessare le strutture dell’edificio
2Sono presenti vapori o gas o possono essere rilasciati vapori o gas infiammabili. I quantitativi stoccati possono generare esplosioni nel locale.
N° Parametro Livello Descrizione
2Impianti di
processo
0Non sono presenti impianti di processo o quelli presenti non hanno influenza sulla possibilità di innesco di un incendio. Scarsa movimentazione delle sostanze pericolose
1 Gli impianti di processo utilizzano materiale infiammabile o
47
Documento di valutazione dei rischi Consiglio Nazionale dei Chimici
N° Parametro Livello Descrizione
combustibile tale da poter generare un incendio localizzato. La movimentazione può essere causa di un incendio localizzato.
2
Gli impianti di processo, per dimensioni e quantità lavorate o incidente di funzionamento, possono rilasciare quantitativi di sostanze infiammabili o combustibili tali da generare un incendio di grosse dimensioni fino all’interessamento delle strutture dell’edificio. La movimentazione può essere causa di un incendio che può interessare tutta l’area.
N° Parametro Livello Descrizione
3
Carico di
incendio
specifico
0Carico d’incendio trascurabile (sotto 450 MJm2)
1Carico d’incendio basso (tra 450 e 900 MJ/m2)
2Carico d’incendio medio (tra 900 e 1800 MJ/m2)
3Carico d’incendio alto (superiore a 1800 MJ/m2)
È da chiarire che con il termine di carico d'incendio, così come previsto dal D.M. 9 marzo 2007, si intende il
potenziale termico netto della totalità dei materiali combustibili contenuti in uno spazio corretto in base ai
parametri indicativi della partecipazione alla combustione dei singoli materiali. Il carico di incendio è espresso
in MJ.
Con il termine di carico d’incendio specifico si intende il carico di incendio riferito all’unità di superficie lorda.
È espresso in MJ/m2.
Con il termine carico d’incendio specifico di progetto si intende il carico d’incendio specifico corretto in base
ai parametri indicatori del rischio di incendio del compartimento e dei fattori relativi alle misure di protezione
presenti. Esso costituisce la grandezza di riferimento per le valutazioni della resistenza al fuoco delle
costruzioni.
Il valore del carico d’incendio specifico di progetto (q f,d) è determinato secondo la seguente relazione
qf ,d = qf ⋅ 'q1 ⋅ 'q2 ⋅ 'qn dove:
qf = è il valore nominale del carico d'incendio da determinarsi secondo la
formula qf=
∑i=1
n
g i⋅Hi⋅m i⋅&i
A
dove
gi = massa (kg) del generico fra gli n combustibili che si prevedono presenti nel locale;
Hi = potere calorifico inferiore (MJ/kg) del generico fra gli n combustibili di massa gi;
mi = fattore di partecipazione alla combustione dell’i-esimo materiale combustibile pari a 0,80 per il legno e
48
Documento di valutazione dei rischi Consiglio Nazionale dei Chimici
altri materiali di natura cellulosica e 1,00 per tutti gli altri materiali combustibili;
Ψi = fattore di limitazione della partecipazione alla combustione dell’i-esimo materiale combustibile pari a
0 per i materiali contenuti in contenitori appositamente progettati per resistere al fuoco; 0,85 per i
materiali contenuti in contenitori non combustibili e non appositamente progettati per resistere al
fuoco; 1 in tutti gli altri casi;
A = superficie orizzontale del locale considerato (m²).
Le condizioni più gravose del carico d'incendio del locale o compartimento antincendio sono quelle per le
quali la sommatoria (gi·Hi) è massima e sono determinate esaminando le previste utilizzazioni dei locali;
δq1 = è il fattore di rischio in relazione alle dimensioni del compartimento
δq2 = è il fattore di rischio in relazione alla tipologia di attività svolta
δqn = è il fattore che tiene conto delle differenti misure di protezione
N° Parametro Livello Descrizione
4Sorgenti di
innesco
0Assenza di sorgenti di innesco (senza impianti elettrici o impianti secondo CEI 64-2)
1 Unica sorgente l’impianto elettrico o scariche atmosferiche
2 Uso di fiamme libere o presenza di fumatori
N° Parametro Livello Descrizione
5 Personale
0 Scarsa o saltuaria presenza di personale
1 Presenza massima di 5 persone
2 Presenza di più di 5 persone o di persone con difficoltà di movimento
N° Parametro Livello Descrizione
6 Edifici0 Presenza di vie di esodo alternative
2 Assenza di vie di esodo alternative
N° Parametro Livello Descrizione
7Attività
soggetta1
Aggiungere 1 punto per ogni attività soggetta elencata al D.M. 16
febbraio 1982
Per ciascun locale i parametri vengono sommati e valutati secondo il seguente schema:
Punteggio totale Valutazione del Rischio di Incendio
minore di 5 BASSO
compreso tra 5 e 10 MEDIO
maggiore di 10 ALTO
49
Documento di valutazione dei rischi Consiglio Nazionale dei Chimici
Applicazione del metodo
Classificazione di incendio
locale Parametro Livello Descrizione
uffici
Sostanze stoccate 1
Impianti di processo 0
Carico d'incendio specifico 1
Sorgenti di innesco 1
Personale 0
Edificio 1
Attività soggetta 0
Totale 4 BASSO
50
Documento di valutazione dei rischi Consiglio Nazionale dei Chimici
Allegato 5: Valutazione del rischio da stress lavoro-correlatoPer la valutazione del rischio da stress lavoro correlato è stato utilizzato il metodo indicato
nel documento “La valutazione dello stress lavoro-correlato, proposta metodologica”,
prodotto dal Gruppo di Lavoro del Network Nazionale per la Prevenzione Disagio
Psicosociale nei Luoghi di Lavoro pubblicato dall'I.S.P.E.S.L. Nel marzo 2010.
Applicazione del metodo
51
AREA INDICATORI AZIENDALI
DIMINUITO INALTERATO AUMENTATO SE = 0 DA MIGLIORARE
1 INDICI INFORTUNISTICI X
2 X X
3 ASSENZE DAL LAVORO X X
4 % FERIE NON GODUTE X
5 X X
6 % ROTAZIONE DE PERSONALE (usciti-entrati) X
7 PROCEDIMENTI/SANZIONI DISCIPLINARI X
8 X
ASSENTI PRESENTI
9 X
10 X
30 0 0
Sì
AZIONI DI MIGLIORAMENTO
Assenze per malattia (non maternità, allattameto, congedo matrioniale)
% TRASFERIMENTI INTERNI RICHIESTI DAL PERSONALE
N. di visite su richiesta del lavoratore al medico comepetente (D.Lgs. 81/2008, art.41 c2 lett c)
SEGNALAZIONI FORMALIZZATE DEL MEDICO COMPETENTE DI CONDIZIONI STRESS AL LAVOROISTANZE GIUDIZIARIE PER LICENZIAMENTO/ DEMANSIONAMENTO
ISTANZE GIUDIZIARIE PER MOLESTIE MORALI/SESSUALI O DIAGNOSI DI MOLESTIA MORALE PROTRATTA DA PARTE DI CENTRO SPECIALIZZATO
PUNTEGGIO INDICATORI AZIENDALI
IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO E TRASFORMAZIONE DEL PUNTEGGIO
Documento di valutazione dei rischi Consiglio Nazionale dei Chimici
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AREA CONTESTO DEL LAVORO
FUNZIONE E CULTURA ORGANIZZATIVA
N INDICATORE SI NO
1 Diffusione organigramma aziendale x
2 Presenza di procedure aziendali x
3 Diffusione delle procedure aziendali ai lavoratori x
4 Diffusione degli obiettivi aziendali ai lavoratori x
5 x
6 x
7 Effettuazione riunioni/incontri tra dirigenti e lavoratori x
8 x
9 x
10 Presenza di codice etico e di comportamento x
11 x
0X
RUOLO NELL’AMBITO DELL’ORGANIZZAZIONE
N INDICATORE SI NO
1 I lavoratori conoscono la linea gerarchica aziendale x
2 I ruoli sono chiaramente definiti x
3 x X
4 x
1X
EVOLUZIONE DELLA CARRIERA
N INDICATORE SI NO
1 Sono definiti i criteri per l’avanzamento di carriera x
2 x X
3 x X
2X
AZIONI DI MIGLIORAMENTO
Sistema di gestione della sicurezza aziendale. Certificazioni SA8000 e BS OHSAS 18001:2007
Presenza di un sistema di comunicazione aziendale (bacheca, internet, busta paga, volantini….)
Presenza di un piano formativo per la crescita professionale dei lavoratoriPresenza di momenti di comunicazione dell’azienda a tutto il personale
Presenza di sistemi per il recepimento e la gestione dei casi di disagio lavorativo
AZIONI DI MIGLIORAMENTO
Vi è una sovrapposizione di ruoli differenti sulle stesse persone (capo turno/preposto/responsabile qualità)
Accade di frequente che i dirigenti/preposti forniscano informazioni contrastanti circa il lavoro da svolgere
AZIONI DI MIGLIORAMENTO
Esistono sistemi premianti in relazione alla corretta gestione del personale da parte dei dirigenti/capi
Esistono sistemi premianti in relazione al raggiungimento degli obiettivi di sicurezza
PUNTEGGIO AREA FUNZIONE E CULTURA ORGANIZZATIVA
IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO
PUNTEGGIO AREA RUOLO NELL'AMBITO DELL'ORGANIZZAZIONE
IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO
PUNTEGGIO AREA EVOLUZIONE DELLA CARRIERA
IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO
Documento di valutazione dei rischi Consiglio Nazionale dei Chimici
53
AREA CONTESTO DEL LAVORO (continua)AUTONOMIA DECISIONALE – CONTROLLO DEL LAVORO
N INDICATORE SI NO
1 x X2 x
3 x
4 x
5 x
1X
RAPPORTI INTERPERSONALI SUL LAVORON INDICATORE SI NO
1 x
2 x
3 Vi è la segnalazione frequente di conflitti / litigi x
0X
INTERFACCIA CASA - LAVOROMIGLIORABILE
N INDICATORE SI NO
1 x X2 Possibilità di orario flessibile x
3 x
4 x
10 0
0
RISULTATI DEGLI INDICATORI DELL'AREA CONTESTO DEL LAVORO
INDICATOREFunzione e cultura organizzativa 0 X
Ruolo nell’ambito dell’organizzazione 1 X
Evoluzione della carriera 2 X
Autonomia decisionale – controllo del lavoro 1 X
Rapporti interpersonali sul lavoro 0 X
0prestare particolare attenzione agli indicatori nella fascia rossa
4
AZIONI DI MIGLIORAMENTO
Il lavoro dipende da compiti precedentemente svolti da altriI lavoratori hanno sufficiente autonomia per l'esecuzione dei compitiI lavoratori hanno a disposizione le informazioni sulle decisioni aziendali relative al gruppo di lavoroSono predisposti strumenti di partecipazione decisionale dei lavoratori alle scelte aziendali
Sono presenti rigidi protocolli di supervisione sul lavoro svolto
AZIONI DI MIGLIORAMENTO
Possibilità di comunicare con i dirigenti di grado superiore da parte dei lavoratori
Vengono gestiti eventuali comportamenti prevaricatori o illeciti da parte dei superiori e dei colleghi
Possibilità di effettuare la pausa pasto in luogo adeguato - mensa aziendale
Possibilità di raggiungere il posto di lavoro con mezzi pubblici/navetta dell'impresaPossibilità di svolgere lavoro part-time verticale/orizzontale
Interfaccia casa lavoro – conciliazione vita/lavoro *
IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO
PUNTEGGIO AREA AUTONOMIA DECISIONALE - CONTROLLO DEL LAVORO
IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO
PUNTEGGIO AREA RAPPORTI INTERPERSONALI SUL LAVORO
IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO
PUNTEGGIO AREA RAPPORTI INTERPERSONALI SUL LAVORO
IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO
TRASFORMAZIONE DEL PUNTEGGIO
IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO
PUNTEGGIO CONTESTO DEL LAVORO
Documento di valutazione dei rischi Consiglio Nazionale dei Chimici
54
CONTENUTO DEL LAVORO
AMBIENTE DI LAVORO ED ATTREZZATURE DI LAVORO
N INDICATORE SI NO
1 X
2 Inadeguato comfort acustico (ambiente non industriale) X
3 Rischio cancerogeno/chimico non irrilevante X
4 Microclima adeguato X
5 X
6 Rischio movimentazione manuale dei carichi X
7 Disponibilità adeguati e confortevoli DPI X
8 Lavoro a rischio di aggressione fisica/lavoro solitario X
9 X
10 Esposizione a vibrazione superiore al limite d’azione X
11 Adeguata manutenzione macchine ed attrezzature X
12 Esposizione a radiazioni ionizzanti X
13 Esposizione a rischio biologico X
0X
PIANIFICAZIONE DEI COMPITI
N INDICATORE SI NO
1 Il lavoro subisce frequenti interruzioni X
2 X
3 E’ presente un lavoro caratterizzato da alta monotonia X
4 X X5 Chiara definizione dei compiti X
6 X
1X
AZIONI DI MIGLIORAMENTO
Esposizione a rumore sup. al secondo livello d’azione
Adeguato illuminaento con particolare riguardo alle attività ad elevato impgno visivo (VDT, lavori fini, ecc.)
se non previsti segnare SI
Segnaletica di sicurezza chiara, immediata e pertintente ai rischi
AZIONI DI MIGLIORAMENTO
Adeguatezza delle risorse strumentali necessarie allo svolgimento dei compiti
Lo svolgimento della mansione richiede di eseguire più compiti contemporaneamente
Adeguatezza delle risorse umane necessarie allo svolgimento dei compiti
PUNTEGGIO AREA AMBIENTE DI LAVORO ED ATTREZZATURE DI LAVORO
IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO
PUNTEGGIO AREA PIANFICAZIONE DEI COMPITI
IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO
Documento di valutazione dei rischi Consiglio Nazionale dei Chimici
55
CONTENUTO DEL LAVORO (continua)CARICO DI LAVORO – RITMO DI LAVORO
N INDICATORE SI NO
1 I lavoratori hanno autonomia nella esecuzione dei compiti X
2 Ci sono variazioni imprevedibili della quantità di lavoro X
3 X
4 E’ presente un lavoro caratterizzato da alta ripetitività X X
5 X
6 Il lavoratore non può agire sul ritmo della macchina X
7 I lavoratori devono prendere decisioni rapide X
8 X
9 X X
2X
ORARIO DI LAVORO
N INDICATORE SI NO
1 X
2 Viene abitualmente svolto lavoro straordinario X
3 E’ presente orario di lavoro rigido (non flessibile)? X
4 La programmazione dell’orario varia frequentemente X
5 Le pause di lavoro sono chiaramente definite X
6 E’ presente il lavoro a turni X
7 E' abituale il lavoro a turni notturni X
8 E’ presente il turno notturno fisso o a rotazione X
0X
RISULTATI - AREA CONTENUTO DEL LAVORO
INDICATORE
Ambiente di lavoro ed attrezzature di lavoro 0 X
Pianificazione dei compiti 1 X
Carico di lavoro – ritmo di lavoro 2 X
Orario di lavoro 0 X
3
AZIONI DI MIGLIORAMENTO
Vi è assenza di compiti per lunghi periodi nel turno lavorativo
Il ritmo lavorativo per l’esecuzione del compito, è prefissato
Se non previsto segnare NO
Lavoro con utilizzo di macchine ed attrezzature ad alto rischio
Lavoro con elevata responsabilità per terzi, impianti e produzione
AZIONI DI MIGLIORAMENTO
E’ presente regolarmente un orario lavorativo superiore alle 8 ore
IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO
PUNTEGGIO AREA CARICO DI LAVORO - RITMO DI LAVORO
IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO
PUNTEGGIO AREA ORARIO DI LAVORO
IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO
PUNTEGGIO CONTENUTO DEL LAVORO
IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO
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La valutazione dello stress lavoro-correlato
IDENTIFICAZIONE DELLA CONDIZIONE DI RISCHIO
INDICATORI AZIENDALI 0 X
CONTESTO DEL LAVORO 4 X
CONTENUTO DEL LAVORO 3 X
TOTALE 7
RISCHIO BASSO X
RISCHIO MEDIO
RISCHIO ALTO
L’analisi degli indicatori non evidenzia particolari condizioni organizzative che possono determinare la presenza di stress correlato al lavoro. Ripetere la valutazione in caso di cambiamenti organizzativi aziendali o comunque ogni 2 anni.
L’analisi degli indicatori evidenzia condizioni organizzative che possono determinare la presenza di stress correlato al lavoro. Per ogni condizione di rischio identificata si devono adottare le azioni di miglioramento mirate. Monitoraggio annuale degli indicatori. Se queste non determinano un miglioramento entro un anno, sarà necessario procedere al secondo livello di valutazione.
L’analisi degli indicatori evidenzia condizioni organizzative con sicura presenza di stress correlato al lavoro. Si deve effettuare una valutazione della percezione dello stress dei lavoratori. E' necessario oltre al monitoraggio delle condizioni di stress la verifica di efficacia delle azioni di miglioramento .
IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO
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Allegato 6: Valutazione del rischio per le lavoratrici durante il periodo di gravidanza e fino al settimo mese di età del figlio
Le mansioni previste per le lavoratrici presenti nell'attività sono le seguenti:( impiegata
Relativamente ai lavori faticosi, pericolosi ed insalubri di cui all'art. 7 del D.Lgs. 151/2001:
lavori
Impiegata
Applicabilità Livello del rischioAzione da
intraprendere
a) lavori previsti dal decreto legislativo 4 agosto 1999, n. 345 e dal decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 262
Non presenti
b) lavori indicati nella tabella allegata al decreto del Presidente della Repubblica 19 marzo 1956, n. 303, per i quali vige l'obbligo delle visite mediche preventive e periodiche: durante la gestazione e per 7 mesi dopo il parto
Non presenti
c) lavori che espongono alla silicosi e all'asbestosi, nonché alle altre malattie professionali di cui agli allegati 4 e 5 al decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 1965, n. 1124, e successive modificazioni: durante la gestazione e fino a 7 mesi dopo il parto
Non presenti
d) lavori che comportano l'esposizione alle radiazioni ionizzanti: durante la gestazione e per 7 mesi dopo il parto
Non presenti
e) lavori su scale ed impalcature mobili e fisse: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro
Non presenti
f) lavori di manovalanza pesante: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro
Non presenti
g) lavori che comportano una stazione in piedi per più di metà dell'orario o che obbligano ad una posizione particolarmente affaticante, durante la gestazione e
Non presenti
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lavori
Impiegata
Applicabilità Livello del rischioAzione da
intraprendere
fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro
h) lavori con macchina mossa a pedale, o comandata a pedale, quando il ritmo del movimento sia frequente, o esiga un notevole sforzo: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro
Non presenti
i) lavori con macchine scuotenti o con utensili che trasmettono intense vibrazioni: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro
Non presenti
l) lavori di assistenza e cura degli infermi nei sanatori e nei reparti per malattie infettive e per malattie nervose e mentali: durante la gestazione e per 7 mesi dopo il parto
Non presenti
m) lavori agricoli che implicano la manipolazione e l'uso di sostanze tossiche o altrimenti nocive nella concimazione del terreno e nella cura del bestiame: durante la gestazione e per 7 mesi dopo il parto
Non presenti
n) lavori di monda e trapianto del riso: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro
Non presenti
o) lavori a bordo delle navi, degli aerei, dei treni, dei pullman e di ogni altro mezzo di comunicazione in moto: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro
Non presenti
Relativamente agli agenti e condizioni di lavoro di cui all'art. 7 del D.Lgs. 151/2001:
Agenti e/o condizioni
impiegata
Applicabilità Livello del rischioAzione da
intraprendere
a) agenti fisici: lavoro in atmosfera di sovrapressione elevata, ad esempio in camere sotto pressione,
Non presenti
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Agenti e/o condizioni
impiegata
Applicabilità Livello del rischioAzione da
intraprendere
immersione subacquea
b) agenti biologici:toxoplasma;virus della rosolia, a meno che sussista la prova che la lavoratrice è sufficientemente protetta contro questi agenti dal suo stato di immunizzazione
Non presenti
c) agenti chimici: piombo e suoi derivati, nella misura in cui questi agenti possono essere assorbiti dall'organismo umano
Non presenti
Condizioni di lavoro: lavori sotterranei di carattere minerario.
Non presenti
Relativamente agli agenti, processi e condizioni di lavoro di cui all'art. 11 del D.Lgs. 151/2001:
Agenti e/o condizioni
impiegata
Applicabilità Livello del rischioAzione da
intraprendere
Agenti fisici: colpi, vibrazioni meccaniche o movimenti
Non presenti
Agenti fisici: movimentazione manuale di carichi pesanti che comportano rischi, soprattutto dorsolombari
Devono essere movimentati cartolari ed oggetti con peso di norma inferiore a 6 kg
Applicando il irrilevante
Agenti fisici: rumore Presente
Livello di esposizione al rumore inferiore a 80 dB(A)
Agenti fisici: radiazioni ionizzanti Non presenti
Agenti fisici: radiazioni non ionizzanti
Campi elettromagnetici causati dal normale impianto elettrico a 50 Hz;radiazioni ottiche artificiali da sole lampade di illuminazione del gruppo esente
Irrilevante
Agenti fisici: sollecitazioni termiche Non presenti
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Agenti e/o condizioni
impiegata
Applicabilità Livello del rischioAzione da
intraprendere
Agenti fisici: movimenti e posizioni di lavoro, spostamenti, sia all'interno sia all'esterno dello stabilimento, fatica mentale e fisica e altri disagi fisici connessi all'attività svolta dalle lavoratrici
Non presenti
Agenti biologici dei gruppi di rischio da 2 a 4 ai sensi dell'art. 75 del decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626, e successive modificazioni ed integrazioni, nella misura in cui sia noto che tali agenti o le terapie che essi rendono necessarie mettono in pericolo la salute delle gestanti e del nascituro, sempreché non figurino ancora nell'allegato II
Non presenti
Agenti chimici: sostanze etichettate R 40; R 45; R 46 e R 47 ai sensi della direttiva n. 67/548/CEE, purché non figurino ancora nell'allegato II
Non presenti
Agenti chimici: agenti chimici che figurano nell'allegato VIII del decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626, e successive modificazioni ed integrazioni
Non presenti
Agenti chimici: mercurio e suoi derivati
Non presenti
Agenti chimici: medicamenti antimicotici
Non presenti
Agenti chimici: monossido di carbonio
Non presente
Agenti chimici: agenti chimici pericolosi di comprovato assorbimento cutaneo
Non presenti
Processi industriali che figurano nell'allegato VIII del decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626, e successive modificazioni ed integrazioni
Non presenti
Lavori sotterranei di carattere minerario
Non presenti
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