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Dipartimento Tecnologie di Sicurezza
Settore Ricerca Certificazione Verifica
Verifiche periodiche delle attrezzature in
pressione, in conformità al D.M.329/2004
Associazione Costruttori di Caldareria
Milano, 31 gennaio 2013
Controlli non Distruttivi
per la verifica d’integrità Ing. Carlo De Petris
Comitè Europèen de
Normalization
International Organization for Standardization
Ente Nazionale Italiano di Unificazione
Se
tto
re R
CV
Normazione
WG 1 Ionizing radiations
WG 2 Ultrasonics
WG 3 Eddy current
WG 4 Penetrant testing
WG 5 Magnetic particle testing
WG 6 Leak testing
WG 7 Acoustic emission
WG 8 Visual examination
WG 9 IR Termography
WG 10 X-ray diffraction
Comitè Europèen de
Normalization
Centro Ricerche I.S.P.E.S.L.
Se
tto
re R
CV
Normazione
Controlli Non Distruttivi
Applicazione di tecniche di
Prove Non Distruttive
su attrezzature, elementi e componenti
d’interesse al fine di poterne elaborare
un giudizio di accettazione o rifiuto
ai fini della sua utilizzazione
Se
tto
re R
CV
Controlli Non Distruttivi
DECRETO 1 dicembre 2004, n. 329 "Regolamento recante norme per la messa in servizio ed
utilizzazione delle attrezzature a pressione e degli insiemi di cui all'articolo 19 del decreto
legislativo 25 febbraio 2000, n. 93"
Art. 12
Verifiche di integrità in occasione delle verifiche periodiche
1. La verifica di integrità consiste nell’ispezione delle varie membrature mediante esame visivo
eseguito dall’esterno e dall’interno, ove possibile, in controlli spessimetrici ed eventuali altri
controlli che si rendano necessari a fronte di situazioni evidenti di danno.
2. Ove nella rilevazione visiva e strumentale o solamente strumentale si riscontrano difetti che
possono in qualche modo pregiudicare l’ulteriore esercibilità’ dell’attrezzatura, vengono intraprese,
per l’eventuale autorizzazione da parte del soggetto preposto, le opportune indagini supplementari
atte a stabilire non solo l’entità’ del difetto ma anche la sua possibile origine. Ciò al fine di
intraprendere le azioni più opportune di ripristino della integrità strutturale del componente, oppure a
valutarne il grado di sicurezza commisurato al tempo di ulteriore esercibilità con la permanenza dei
difetti riscontrati.
7. La verifica di integrità per le tubazioni non comporta obbligatoriamente ne’ la prova idraulica ne’ la
ispezione visiva interna, ma opportuni controlli non distruttivi per l’accertamento della integrità della
struttura.
Se
tto
re R
CV
Disciplina tecnica
Metodi e tecniche di
controllo
Assottiglia-
mento
Cricche
superficiali
Cricche sub
superficiali
Formazione
di
microfessure
microcavità
Cambi
metallurgici
Cambi
dimensionali Blistering
Esame visivo 2÷1 1÷1 0 0 0 2÷1 2÷1
Ultrasuoni ad onde
longitudinali 2÷1 1÷0 1÷0 1÷1 0 0
2÷1
Ultrasuoni ad onde
Inclinate 0 2÷1 2÷1 1÷1 0 0 0
Magnetoscopia con
particelle fluorescenti 0 2÷1 1-0 0 0 0 0
Liquidi penetranti 0 2÷1 0 0 0 0 0
Emissione acustica 0 2÷1 2÷1 1÷0 0 0 1÷0
Correnti indotte 2÷1 2÷1 2÷1 1÷0 0 0 0
Ricerca di perdite 2÷1 0 0 0 0 0 0
Radiografia 2÷1 1÷0 1÷0 0 0 2÷1 0
Misure dimensionali 2÷1 0 0 0 0 2÷1 0
Repliche
metallografiche 0 1÷1 1÷0 1 2÷1 0 0
Se
tto
re R
CV
Efficacia dei CND in relazione al tipo di discontinuità attesa
(0=nulla, 1=possibile, 2=ottima)
Efficacia dei CND in relazione al tipo di discontinuità attesa
Indicazioni tecniche
Se
tto
re R
CV
Esame visivo e spessimetria
Valutazione dello stato
di conservazione
e
di efficienza
Se
tto
re R
CV
Esame visivo e spessimetria
Valutazione dello stato di conservazione: (Termini e definizioni)
Giudizio sulle condizioni fisiche in cui si trova l’attrezzatura a pressione in un
dato momento, rispetto alla sua stabilità alle condizioni massime ammissibili
PS e TSmin /TSmax.
Cosa si intende per valutazione dello
stato di conservazione ? Se
tto
re R
CV
Esame visivo e spessimetria
Valutazione dello stato di efficienza: (Termini e definizioni)
Giudizio che, basato sulla valutazione dello stato di conservazione e in
relazione all’azione evolutiva dei meccanismi di danno noti e prevedibili in
funzione del tempo, è finalizzato all’accertamento delle condizioni di esercizio
in sicurezza dell’attrezzatura a pressione fino alla successiva riqualificazione
periodica.
Cosa si intende per valutazione dello
stato di efficienza ? Se
tto
re R
CV
Esame visivo e spessimetria
a) analisi storica di funzionamento dell’attrezzatura anche attraverso la lettura del libretto delle verifiche;
b) verifica dell’accessibilità completa dell’attrezzatura a pressione dall’esterno e dall’interno; c) eventuale prova di pressione con liquido o, in sostituzione e previa predisposizione da parte dell'utente di
opportuni provvedimenti di cautela previsti dalla legislazione vigente, con gas delle camere dell’attrezzatura a
pressione non ispezionabili;
d) esame visivo delle membrature e relativa valutazione del Parametro Indicativo della Difettosità (PIDEV) ; e) acquisizione dello spessore minimo ammissibile s0 dalla documentazione (per esempio: dai disegni/schemi di
fabbricazione o libretto ISPESL dell’attrezzatura a pressione); f) individuazione del meccanismo di danno di corrosione come noto o prevedibile. In tal caso, valutazione della
velocità di corrosione vrc ;
g) calcolo dello spessore minimo ammissibile di efficienza s0,eff ;
h) controllo spessimetrico e relativa valutazione dello spessore minimo misurato smin o minimo convenzionale sc ; i) verifica dello spessore minimo misurato smin o minimo convenzionale sc rispetto allo spessore minimo ammissibile
s0 o minimo ammissibile di efficienza s0,eff ; j) accertamento dell’idoneità all’impiego in sicurezza dell’attrezzatura a pressione per l’intervallo di tempo massimo
previsto dalla legislazione vigente;
k) eventuale declassamento dell’attrezzatura a pressione ; l) eventuale determinazione di un nuovo intervallo di tempo inferiore rispetto a quello previsto dalla normativa
vigente per la successiva riqualificazione periodica;
m) eventuale esecuzione di ulteriori CND integrativi;
n) eventuale arresto e riparazione, oppure dismissione.
Flusso logico delle fasi della verifica d’integrità
Se
tto
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CV
Esame visivo e spessimetria
Se
tto
re R
CV
Esame visivo e spessimetria
Flusso logico dei controlli
ai fini della valutazione
dello stato di
conservazione
e di
efficienza
Prova di pressione o con liquido o
gas delle camere non ispezionabili
PID ≥ 20 PID < 2
Esame Visivo
PID
Spessore minimo ammissibile
s0
s0 disponibilenosi
Calcolo dello spessore
minimo ammissibile
s0
Controllo
Spessimetrico
Calcolo dello spessore minimo
ammissibile di efficienza
s0,eff
Verifica alla Corrosione
nota o prevedibilesino
Calcolo effetti
della corrosione
vrc, scc, tcc
Idoneità all’esercizio in sicurezza
dell’attrezzatura a pressione per
l’intervallo di tempo massimo
previsto dalla normativa vigente.
Determinazione di un nuovo intervallo di
tempo inferiore rispetto a quello previsto
dalla normativa vigente per la successiva
verifica periodica d’integrità
smin ; sc s0,eff
no
smin ; sc s0
no
Declassamento dell’attrezzatura a
pressione per effetto di una
modifica ai sensi del comma 3
dell’art. 14 del D.M. 329/2004
orsi
orsi
ulteriori CNDesito positivo
esito negativo
Riparazione
Dismissione
smin ; sc
si
Esito positivo ?
si
no
Accessibilità completa a fini
ispettivi dell’attrezzatura a
pressione dall’esterno e
dall’interno ?
no
Verifica d’Integrità
Arresto
Prova di pressione o con liquido o
gas delle camere non ispezionabili
PID ≥ 20 PID < 2
Esame Visivo
PID
Esame Visivo
PIDPID
Spessore minimo ammissibile
s0
s0 disponibilenosi
Calcolo dello spessore
minimo ammissibile
s0
Controllo
Spessimetrico
Calcolo dello spessore minimo
ammissibile di efficienza
s0,eff
Verifica alla Corrosione
nota o prevedibilesino
Calcolo effetti
della corrosione
vrc, scc, tcc
Idoneità all’esercizio in sicurezza
dell’attrezzatura a pressione per
l’intervallo di tempo massimo
previsto dalla normativa vigente.
Determinazione di un nuovo intervallo di
tempo inferiore rispetto a quello previsto
dalla normativa vigente per la successiva
verifica periodica d’integrità
Idoneità all’esercizio in sicurezza
dell’attrezzatura a pressione per
l’intervallo di tempo massimo
previsto dalla normativa vigente.
Determinazione di un nuovo intervallo di
tempo inferiore rispetto a quello previsto
dalla normativa vigente per la successiva
verifica periodica d’integrità
smin ; sc s0,effsmin ; sc s0,eff
no
smin ; sc s0
no
Declassamento dell’attrezzatura a
pressione per effetto di una
modifica ai sensi del comma 3
dell’art. 14 del D.M. 329/2004
orsi
ororsi
ulteriori CNDesito positivo
esito negativo
Riparazione
Dismissione
smin ; sc
si
Esito positivo ?Esito positivo ?
si
no
Accessibilità completa a fini
ispettivi dell’attrezzatura a
pressione dall’esterno e
dall’interno ?
Accessibilità completa a fini
ispettivi dell’attrezzatura a
pressione dall’esterno e
dall’interno ?
no
Verifica d’Integrità
Arresto
Esame visivo
Se
tto
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CV
Esame visivo
Peso delle discontinuità
( )i2i1i C*C=G
C1i coefficiente di estensione, dato dal rapporto fra la superficie affetta dal
meccanismo di danno considerato e la superficie complessiva del
componente interessato (fasciame, fondo, bocchello, ecc.). Si precisa
che, nel caso di discontinuità non valutabili in termini di superficie (es.:
cricche) il coefficiente di estensione viene posto pari a 1.
C2i coefficiente di intensità, da intendersi come un indice di severità della
discontinuità ai fini dell’esercizio in sicurezza dell’attrezzatura a
pressione, componente o elemento, anche in relazione alla sua
possibile evoluzione nel tempo.
Se
tto
re R
CV
Esame visivo
Elenco delle discontinuità Coefficiente
di intensità
C2i Codice Denominazione Breve descrizione
1 Abrasione
Danneggiamento della superficie per
asportazione meccanica di particelle
metalliche. 1
3 Ammaccatura (*) Depressione accidentale di superficie. 2
9 Cratere di
corrosione
Tipo di corrosione localizzata che provoca
cavità la cui profondità risulti del medesimo
ordine di grandezza delle sue dimensioni
trasversali.
3
10 Cricca affiorante
Discontinuità prodotta da una rottura locale che
si manifesta con una sottile linea di frattura
sulla superficie.
3
15 Pitting Tipo di corrosione localizzata che può portare a
perforazioni. 3
Se
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CV
Esame visivo
Parametro Indicativo della Difettosità (PIDEV)
∑ iEV GPID Non sono rilevate discontinuità PIDEV = 0 L’esame visivo non evidenzia discontinuità.
Discontinuità che non richiedono interventi nell’immediato 0 < PIDEV ≤ 1 L’attrezzatura a pressione presenta discontinuità dalle caratteristiche tali da non evolvere,
presumibilmente, verso condizioni di rischio significativo fino alla successiva verifica programmata.
E’ comunque obbligatoria la registrazione delle discontinuità rilevate.
Discontinuità che richiedono interventi nell’immediato 1 < PIDEV ≤ 2 L’attrezzatura a pressione presenta discontinuità che possono evolvere verso condizioni di rischio
non trascurabili che richiedono interventi nell’immediato. Se ritenuto necessario, oltre al successivo
controllo spessimetrico, possono essere richiesti ulteriori controlli e accertamenti integrativi con
altri metodi PND, così come una osservazione più sistematica dell’attrezzatura a pressione fino,
per alcuni casi, al monitoraggio.
PIDEV > 2 L’attrezzatura a pressione presenta discontinuità di rilevanza tale da imporre l’attuazione di
iniziative immediate, come:
- esecuzione di ulteriori controlli e accertamenti integrativi con altri metodi PND;
- arresto e/o riparazione,
- dismissione.
Se
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CV
Esame visivo
Se
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re R
CV
Esame visivo
Calcolo dello
spessore minimo
di efficienza
Se
tto
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CV
Esame visivo e spessimetria
Spessore minimo ammissibile s0
sn [mm] spessore nominale
ssc [mm] sovraspessore di corrosione
sf [mm] tolleranza di fabbricazione del laminato assunta
con segno negativo per ragioni di sicurezza,
Se
tto
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CV
Esame visivo e spessimetria
scfn0 ssΔss
Velocità di corrosione (rateo) vrc
ij
ij
rctΔ
ssv
Rapporto tra la differenza degli spessori si ed sj rilevati rispettivamente al
tempo ti e tj e l’intervallo di tempo corrispondente ( ijij tttΔ )
Spessore prevedibilmente consumato scc
ccrccc tΔvs
spessore scc prevedibilmente consumato nel periodo di tempo Δtcc
Se
tto
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CV
Esame visivo e spessimetria
Spessore minimo
ammissibile di efficienza s0,eff
cc0eff,0 sss
Se
tto
re R
CV
Esame visivo e spessimetria
Controllo
spessimetrico
Se
tto
re R
CV
Spessimetria
Se
tto
re R
CV
Spessimetria
po
pv
po
pv
Controllo Spessimetrico
maglia
reticolo
N
i
j1 N
M
M ni,j
i
j1 N
M
N
i
j1 N
M
M ni,j
i
j1 N
M
Se
tto
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CV
Spessimetria
L
D
L
DReticolo su serbatoio
Se
tto
re R
CV
Spessimetria
Criteri di accettabilità
1. per confronto diretto
2. per confronto combinato
Se
tto
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CV
Spessimetria
j,imin smins
per confronto diretto
eff,0min ss ≥
Se
tto
re R
CV
Spessimetria
Simboli e/o relazioni di calcolo Definizione
numero dei punti di misura totali del reticolo
spessore dell’i-,j-esimo punto di misura
media: valore medio delle M x N misure di spessore
deviazione standard : deviazione standard delle M x N
misure di spessore
valore della funzione t di Student per un livello di
confidenza 1- e un numero di gradi di libertà
numero di gradi di libertà
livello di confidenza ovvero probabilità con la quale sarà
possibile dichiarare il rispetto del criterio (per esprimere il
livello di confidenza in percentuale moltiplicare per 100)
per confronto combinato - 1
NM
j,is
NM
s
s
M
1
N
1
j,i
m
∑∑
5.0M
1
N
1
2
j,im
1NM
ss
-
-∑∑
,2/t
1
1NM
Se
tto
re R
CV
Spessimetria
fluidi del Gruppo 1 fluidi del Gruppo 2
(livello di confidenza 99,9 %)
σtss 1NM,0005.0mst - σtss 1NM,025.0mst -
(livello di confidenza 95,0 %)
per confronto combinato - 2
Se
tto
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CV
Spessimetria
1 636,62 12,71 10 4,59 2,23 20 3,85 2,09 150 3,36 1,98
2 31,60 4,30 11 4,44 2,20 30 3,65 2,04 200 3,34 1,97
3 12,92 3,18 13 4,22 2,16 40 3,55 2,02 250 3,33 1,97
4 8,61 2,78 14 4,14 2,14 50 3,50 2,01 300 3,32 1,97
5 6,87 2,57 15 4,07 2,13 60 3,46 2,00 400 3,32 1,97
6 5,96 2,45 16 4,01 2,12 70 3,44 1,99 500 3,31 1,96
7 5,41 2,36 17 3,97 2,11 80 3,42 1,99 1000 3,30 1,96
8 5,04 2,31 18 3,92 2,10 90 3,40 1,99 2000 3,29 1,96
9 4,78 2,26 19 3,88 2,09 100 3,39 1,98 5000 3,29 1,96
ν,0005.0t ν,025.0t ν,0005.0tν,025.0tν,0005.0t ν,025.0tν,0005.0tν,025.0t
Valori della funzione di distribuzione t di Student
per confronto combinato -3
Se
tto
re R
CV
Spessimetria
0
0,02
0,04
0,06
0,08
0,1
0,12
0,14
0,02
5
0,12
5
0,22
5
0,32
5
0,42
5
0,52
5
0,62
5
0,72
5
0,82
5
0,92
5
1,02
5
1,12
5
1,22
5
Spessore
medio
Sm
σtss mst -
σ
Spessore minimo
statistico
Sst
tσ
Se
tto
re R
CV
Spessimetria
stminc s;smins
Spessore minimo convenzionale sc
Se
tto
re R
CV
Spessimetria
Se
tto
re R
CV
Spessimetria
Valutazione
dello stato di
efficienza
Se
tto
re R
CV
Esame visivo e spessimetria
eff,0c.min ss;s ≥
Valutazione
dello stato di efficienza
Se
tto
re R
CV
Esame visivo e spessimetria
tempo
spessore
smin ; sc
s0
s0,eff
scc
t0 t1
CC0eff,0 sss
eff,0cmin ss;s ≥
Valutazione positiva dello stato di efficienza
Se
tto
re R
CV
Esame visivo e spessimetria
tempo
spessore
Smin ; SC
S0
S0,eff
SC
C
t0 t1
CC0eff,0 sss
eff,0cmin ss;s
Determinazione di un nuovo intervallo di tempo per la
successiva riqualificazione periodica
tf
0cmin ss;s
vrt
Se
tto
re R
CV
Esame visivo e spessimetria
Emissione
Acustica
Emissione acustica
Se
tto
re R
CV
Il termine Emissione Acustica è usato per definire il rilascio spontaneo di
energia elastica nel materiale, nella forma di onde elastiche transitorie.
1. Crescita della
discontinuità
2. Treno d’onda
3. Pre-amplificatore
4. Sensore
5. Segnale in uscita
6. Materiale del
componente
7. Fronte dell’onda
8. Azione meccanica
sulla superficie
esterna del
componente
8
6
4
3
1
2
7
3 5
Il metodo di Emissione Acustica (EA)
Emissione acustica
Se
tto
re R
CV
Tipico segnale EA (hit)
Emissione acustica
Se
tto
re R
CV
Sensore
Schematizzazione dell’applicazione del metodo
Localizzazione
sorgente EA
Emissione acustica
Se
tto
re R
CV
Maglia piena – 9 sensori
Maglia ridotta – 6 sensori
Emissione acustica
Se
tto
re R
CV
SISTEMA DI
PRESSURIZZAZIONESistema di
pressurizzazione
Sensore EA
Sensore Pressione
GPL fase liquida
GPL fase vapore
SISTEMA DI
PRESSURIZZAZIONESistema di
depressurizzazione
Sistema EASISTEMA DI
PRESSURIZZAZIONESistema di
pressurizzazione
Sensore EA
Sensore Pressione
GPL fase liquida
GPL fase vapore
SISTEMA DI
PRESSURIZZAZIONESistema di
depressurizzazione
Sistema EA
Emissione acustica
Applicazione tipica per “grandi” serbatoi interrati
Se
tto
re R
CV
Emissione acustica
Se
tto
re R
CV
Emissione acustica
Allestimento per “grandi” serbatoi interrati
Se
tto
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CV
Emissione acustica
Installazione sensori
Se
tto
re R
CV
Valutazione del serbatoio basata
sulla densità locale degli eventi (max < lim)
Emissione acustica
Analisi dei dati AT per cluster
Se
tto
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CV
Trafilamenti e/o perdite
Emissione acustica
Se
tto
re R
CV
Corrosione sotto coibente
Emissione acustica
Se
tto
re R
CV
Caso studio 1
Emissione acustica
Corrosione sotto coibente
Se
tto
re R
CV
Emissione acustica
Caso studio 2
Corrosione sotto coibente
Se
tto
re R
CV
Emissione acustica
Se
tto
re R
CV
Onde
Guidate
Onde guidate
Se
tto
re R
CV
Centro Ricerche I.S.P.E.S.L.
Onde guidate
Se
tto
re R
CV
Onde guidate
Fasce ed anelli GT
Se
tto
re R
CV
saldatura è assial
simmetrica
u [mm]
time [ms]0 0.2 0.4 0.6 0.8 1
-3
-2
-1
0
1
2
3x 10
-7
T(0,1)
u [mm]
time [ms]0 0.2 0.4 0.6 0.8 1
-3
-2
-1
0
1
2
3x 10
-7
u [mm]
time [ms]0 0.2 0.4 0.6 0.8 1
-3
-2
-1
0
1
2
3x 10
-7
u [mm]
time [ms]0 0.2 0.4 0.6 0.8 1
-3
-2
-1
0
1
2
3x 10
-7
u [mm]
time [ms]0 0.2 0.4 0.6 0.8 1
-3
-2
-1
0
1
2
3x 10
-7
u [mm]
time [ms]0 0.2 0.4 0.6 0.8 1
-3
-2
-1
0
1
2
3x 10
-7
u [mm]
time [ms]0 0.2 0.4 0.6 0.8 1
-3
-2
-1
0
1
2
3x 10
-7
u [mm]
time [ms]0 0.2 0.4 0.6 0.8 1
-3
-2
-1
0
1
2
3x 10
-7
u [mm]
time [ms]0 0.2 0.4 0.6 0.8 1
-3
-2
-1
0
1
2
3x 10
-7
corrosione non è assial
simmetrica
in parte T(0,1)
+
altri modi…
u [mm]
time [ms]0 0.2 0.4 0.6 0.8 1
-3
-2
-1
0
1
2
3x 10
-7
u [mm]
time [ms]0 0.2 0.4 0.6 0.8 1
-3
-2
-1
0
1
2
3x 10
-7
u [mm]
time [ms]0 0.2 0.4 0.6 0.8 1
-3
-2
-1
0
1
2
3x 10
-7
u [mm]
time [ms]0 0.2 0.4 0.6 0.8 1
-3
-2
-1
0
1
2
3x 10
-7
u [mm]time [ms]
0 0.2 0.4 0.6 0.8 1-3
-2
-1
0
1
2
3x 10
-7
u [mm]
time [ms]0 0.2 0.4 0.6 0.8 1
-3
-2
-1
0
1
2
3x 10
-7
u [mm]
time [ms]0 0.2 0.4 0.6 0.8 1
-3
-2
-1
0
1
2
3x 10
-7
u [mm]
time [ms]0 0.2 0.4 0.6 0.8 1
-3
-2
-1
0
1
2
3x 10
-7
u [mm]
time [ms]0 0.2 0.4 0.6 0.8 1
-3
-2
-1
0
1
2
3x 10
-7
Onde guidate
Indicazioni GT
Se
tto
re R
CV
Onde guidate
Acquisizione GT
Se
tto
re R
CV
Onde guidate
Linea guida GT
Se
tto
re R
CV
Onde guidate
Normazione specifica nazionale
Se
tto
re R
CV
UT
Phased Array
UT Phased Array
Se
tto
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Sonda tradizionale Sonda Phased Array
Cosa distingue una sonda tradizionale ad un
elemento con una Phased Array ?
UT Phased Array
Concezione innovativa del controllo UT
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UT Phased Array
Principio di funzionamento UT- PA - focalizzazione
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UT Phased Array
Modalità PA di scan longitudinale
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Caso studio
UT Phased Array
Scambiatore tubi piccolo
diametro e spessore
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Caso studio
UT Phased Array
Cobra
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Caso studio
UT Phased Array
Sonda PA
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Prima proiezione. Seconda proiezione
(ruotata di 90° rispetto alla precedente).
1 2 3 1 2 3
1 Campione con nido di tarli e soffiature
2 Campione con insellamento
3 Campione con mancanza di fusione
UT Phased Array
Analisi RT Caso studio
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A-scan e S-scan con tecnica PA sul campione con nido di tarli e soffiature
A-scan, S-scan e C-scan con tecnica PA AUT sul campione con nido di tarli e soffiature
UT Phased Array
Nido di tarli e soffiature Caso studio
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A-scan eS-scan con tecnica PA sul campione con insellamento
A-scan, S-scan e C-scan con tecnica PA AUT sul campione con insellamento
UT Phased Array
Insellamento Caso studio
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A-scan eS-scan con tecnica PA sul campione con mancanza di fusione
A-scan, S-scan e C-scan con tecnica PA AUT sul campione con mancanza di fusione
UT Phased Array
Mancanza di fusione Caso studio
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Monitoraggio
Monitoraggio
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Progetti in progress
Monitoraggio con Emissione Acustica
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Progetti in progress
Monitoraggio con Emissione Acustica
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Progetti in progress
Monitoraggio con Onde Guidate
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Progetti in progress
Monitoraggio con Onde Guidate
Sviluppo di un modello predittivo di sensibilità diagnostica al
danneggiamento con tecnica di monitoraggio di tubazioni
con metodo ad Onde Guidate
Massimizzazione del rapporto della
funzione likelihood generalizzata
Rapporto della funzione logaritmica
cumulativa di likelihood
Rapporto della funzione logaritmica di
likelihood
Numero minimo di acquisizioni
necessarie a limitare le false chiamate
con una probabilità che sia 1 - β
vZsupmaxg j
kvkj1
k
k
ji
i
j
k vzvZ
2
ii
2
ii
iσ,wXyp
σ,vwXypvz
vvzE
Alnβ1BlnβvmE
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Progetti in progress
Monitoraggio con Onde Guidate
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Progetti in progress
Monitoraggio con Onde Guidate
il Laboratorio Controlli Non Distruttivi
ringrazia per la gentile attenzione
c.depetris@inail.it
INAIL Settore Ricerca, Certificazione e Verifica
Socio Ente dell’Associazione Italiana delle Prove Non Distruttive
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