CONVEGNO TNE 2014 - studiotecnicopanico.com TNE 2014... · 10:25 Inizio relazione Carrescia...

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CONVEGNO TNE 2014 - Rev 02 1

20/03/2014 Torino

Brevi ed incompleti appunti sull’incontro TNE.

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Introduzione convegno

“Se volete prendere posto iniziamo i lavori.”

Ore 10:07

Il prof. Carrescia fa un breve discorso sulla

burocrazia presente in Italia, sulla necessità di semplificazione delle regole e sulla competenza dei funzionari preposti a farle rispettare.

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Il dott. Gallina apre il convegno

� Difficoltà delle piccole e media imprese

� Crescità e competitività delle imprese italiane

� Difficoltà ad accedere al credito delle banche e finanziamenti

� Innovazione e servizi offerti dall’associazione.

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Evoluzione degli interruttori differenziali

10:25 Inizio relazione Carrescia

� Interruttori differenziali tipo AC, A, F, B

� Influenza delle componenti continue sull’interruttore differenziale dovute a circuiti raddrizzanti presenti negli apparecchi utilizzatori.

� Tipo AC solo in presenza di correnti alternate

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Evoluzione degli interruttori differenziali

� Tipo A� Gli interruttori differenziali di Tipo A, oltre alle

correnti di guasto alternate di forma sinusoidale, rilevano anche correnti di guasto alternate e pulsanti sinusoidali.

� Questo interruttore differenziale, essendo sensibile anche alle correnti pulsanti, permette di controllare eventuali correnti di guasto che potrebbero generarsi con l'impiego di utilizzatori aventi dispositivi elettronici.

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Evoluzione degli interruttori differenziali

� Tipo F

� Gli interruttori differenziali di Tipo F, oltre alle funzionalità del Tipo A, sono realizzati per la protezione di convertitori di frequenza monofase.

� Intervento per correnti multifrequenza.

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Evoluzione degli interruttori differenziali

� I tipo F sono stati recentemente introdotti dalla normativa IEC EN 62423, e prevedono rispetto al Tipo A standard le seguenti caratteristiche:

- campo di intervento per correnti di dispersione da 10Hz a 1kHz

- ritardo intenzionale all’intervento (10ms)

- prova di tenuta all’impulso 3 kA

- tolleranza alla corrente continua sovrapposta fino a 10 mA.

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Evoluzione degli interruttori differenziali

� Tipo B vecchio simbolo

Tipo B intervengono oltre che in corrente alternata, con correnti pulsanti e anche in presenza di correnti di guasto unidirezionali

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Evoluzione degli interruttori differenziali

� La soglia Id aumenta con l’aumento della frequenza

� Tipo B provato per intervento con correnti multifrequenza (2013)

� Nuovo simbolo per il tipo B

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Evoluzione degli interruttori differenziali

� Gli interruttori differenziali di Tipo B, oltre al rilevamento delle forme di corrente di guasto del Tipo F, sono utilizzati anche per il rilevamento di correnti di guasto di tipo continuo.

� Questa tipologia di interruttore è in grado di garantire la protezione anche in presenza di convertitori di frequenza trifase.

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Evoluzione degli interruttori differenziali

� Interruttore differenziali tipo B

� Correnti di dispersione di tipo continuo, non vengono rilevate dai differenziali di tipo AC, A e F, adatti invece per correnti di guasto alternate sinusoidali e correnti di guasto continue pulsanti.

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Evoluzione degli interruttori differenziali

� Correnti di guasto di tipo continuo, possono causare la saturazione del nucleo, inibendo la funzione di rilevamento delle correnti di dispersione del differenziale con conseguente inefficacia del dispositivo stesso anche verso correnti di guasto in corrente alternata.

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Evoluzione degli interruttori differenziali

� Le caratteristiche di sgancio dell'interruttore differenziale di Tipo B, con corrente differenziale nominale di 30 mA e 300 mA, sono rappresentate nella Figura successiva.

� Il valore di sgancio dell’interruttore differenziale si trovasempre all'interno del valore limite per cui è costruito e nel caso della corrente differenziale nominale di 30 mA, si trova notevolmente sotto la curva limite di pericolo di fibrillazione cardiaca.

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Evoluzione degli interruttori differenziali

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Evoluzione degli interruttori differenziali

� Per soddisfare le condizioni di disinserzione per la protezione in caso di contatto indiretto (protezione da guasto) con l'interruttore differenziale di Tipo B, occorre tener conto del suo comportamento di sgancio con le diverse frequenze e gli spettri di frequenza che compaiono nel caso applicativo sul punto di guasto.

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Evoluzione degli interruttori differenziali

� Nell'ipotesi di condizioni sfavorevoli (elevata frequenza di clock di un convertitore di frequenza o inverter) si raccomandano le seguenti resistenze verso terra massime ammissibili:

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Evoluzione degli interruttori differenziali

� I dispositivi di protezione differenziali di Tipo B devono essere impiegati se,

nel funzionamento di convertitori di frequenza trifase, in caso di guasto possono crearsi anche correnti di dispersione di tipo continuo.

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Evoluzione degli interruttori differenziali

� I dispositivi di protezione differenziali di Tipo A/F (sensibili alle correnti di dispersione alternate e pulsanti/ corrente ad alta frequenza) in questo caso non possono essere impiegati come misura di protezione, poiché queste possibili correnti di tipo continuo possono pregiudicare il loro funzionamento e lo sgancio, in modo che non siano più in grado di intervenire anche in presenza di correnti di dispersione per i quali essi sono predisposti.

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Evoluzione degli interruttori differenziali

� Per questi motivi, in un impianto con interruttori differenziali di varie tipologie, bisogna assicurarsi che i Tipo B vengano inseriti a monte dei Tipo AC/A/F

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Evoluzione degli interruttori differenziali

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Evoluzione degli interruttori differenziali

� Quando sono richiesti i differenziali tipo A o B.

� La richiesta del differenziale di tipo B da parte degli ascensoristi è il più delle volte illegittima.

La parte sugli interruttori differenziali è tratta dalla guida tecnica SENTRON 2012 Siemens, liberamente scaricabile da internet a cui si rimanda per una trattazione completa ed esaustiva.

CONVEGNO TNE 2014 - Rev 02 22

Anticipazioni sulle prossime modifiche alla CEI64-8

� Cambia la norma per l’impianto elettrico nei locali medici, a seguito di un documento di armonizzazione Cenelec

� Locali ad uso medico: definizioni apparecchio elettromedicale, parte applicata.

CONVEGNO TNE 2014 - Rev 02 23

Anticipazioni sulle prossime modifiche alla CEI64-8

� Locali ad uso medico: il trasformatore di isolamento dovrà essere collocato entro 25 m dall’apparecchiatura più lontana (lunghezza della linea).

� Locali ad uso medico: illuminazione di emergenza.

CONVEGNO TNE 2014 - Rev 02 24

Condotti sbarre nuova Norma CEI EN 61439-6

� La norma sui condotti sbarre ha subito cambiamenti che interessano anche l’impiantista

� Dati tecnici: portata nominale, resistenza e reattanza

� Fino a 100 A reattanza trascurabile

� L’involucro può essere usato come PE o PEN se dichiarato idoneo dal Costruttore

CONVEGNO TNE 2014 - Rev 02 25

Condotti sbarre nuova Norma CEI EN 61439-6

� L’involucro può essere usato come PEN anche se non è isolante (vedi CEI 64-8)

� Tenuta al cortocircuito: Icw corrente di breve durata, Icc corrente di cortocircuito condizionata

� Resistenza meccanica

� Propagazione della fiamma

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Illuminazione di sicurezza

� Ripasso definizioni

� Illuminazione di emergenza� Illuminazione di sicurezza

� Illuminazione di riserva

� Illuminazione di sicurezza anche nel luogo sicuro (un solo apparecchio)

� Impianti centralizzati

� Utilizzo corretto dei cavi resistenti al fuoco

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Illuminazione di sicurezza

� I circuiti che alimentano gli apparecchi autonomi sono circuiti ordinari, quindi non necessitano dei cavi resistenti al fuoco

� Nuovi pittogrammi (2013)

� CEI UNI 11222 verifiche periodiche degli impianti di illuminazione di sicurezza, novità sui sistemi automatici di verifica

CONVEGNO TNE 2014 - Rev 02 28

Ultime notizie

� Strutture alberghiere

� Fulmini: guida CEI 81-27� Quando il distributore di energia elettrica deve installare

gli SPD

� Con più appartamenti possibilità di installare un solo SPD all’ingresso della linea di alimentazione generale

� Guida CEI 81:30 richiedere i valori Nt ai gestori dei sistemi di rilevamento automatico

CONVEGNO TNE 2014 - Rev 02 29

Ultime notizie

� Ore 11:10 intervallo con video comico

� Ore 11:16 Domande al relatore� La frase interessante: al tavolo normativo siedono

spesso dei “portatori di interesse”

� Ore 11:30 intervallo per 2p (PP)

� Ore 12:00 ripresa lavori

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GSE Regole applicative per la verifica ed il mantenimento nel tempo dei requisiti degli impianti fotovoltaici ammessi agli incentivi

� Il GSE illustra le nuove regole applicative che gli impianti incentivati devono rispettare durante la loro vita per mantenere l’incentivo.

� Sti caz..

� Attualmente non è possibile installare impianti di accumulo in impianti FV incentivati

� Comunicazione di fermo impianto al GSE

� Gestione guasti e furti

CONVEGNO TNE 2014 - Rev 02 31

GSE Regole applicative per la verifica ed il mantenimento nel tempo dei requisiti degli impianti fotovoltaici ammessi agli incentivi

� Invio comunicazione al GSE per guasto al contatore di energia

� DM 31/01/2014 decreto controlli

� Modifiche di natura tecnica all’impianto

� Ore 12:30 Filmato comico

� Ore 12:40 Domande ai relatori

� Ore 13:00 Pausa pranzo in riva al Po

� Ore 14:35 Ripresa lavori

CONVEGNO TNE 2014 - Rev 02 32

Accumuli e fonti rinnovabili: opportunità e prospettive

� Tecnologie di accumulo elettrico: accumulatori elettrochimici.� Piombo acido

� Nichel/cadmio

� Nichel/ioduri metallici; litio-ioni

� Sodio/Zolfo ad alta temperatura

� Sodio/Cloruro di nichel ad alta temperatura

� Batterie a flusso di elettrolita

CONVEGNO TNE 2014 - Rev 02 33

Accumuli e fonti rinnovabili: opportunità e prospettive

� Capacità nominale

� Stato di carica

� Profondità di scarica

� Vita utile

� Rendimento carica/scarica

� Ciclo di carica

� Scarica equivalente

CONVEGNO TNE 2014 - Rev 02 34

Accumuli e fonti rinnovabili: opportunità e prospettive

� Applicazioni in energia: scambiare potenza per alcune ore

� Applicazioni in potenza: scambiare elevate potenze per alcuni secondi o minuti

� Efficienza e cicli di vita

� Autoconsumo e arbitraggio sul mercato

� Riduzione dei picchi

� Le esperienze di Terna, di Enel distribuzione (Isernia) parliamo di MW

CONVEGNO TNE 2014 - Rev 02 35

Accumuli e fonti rinnovabili: opportunità e prospettive

� Comunicato GSE

� CEI 0-16 e CEI 0-21

� Schemi delle inserzioni

� Cosa dice l’autorità per l’energia

� A cosa servono i contatori di energia

� Lo studio ANIE: impianto residenziale FV+SDA (sistema di accumulo)

CONVEGNO TNE 2014 - Rev 02 36

Accumuli e fonti rinnovabili: opportunità e prospettive

� In futuro anche i piccoli impianti potrebbero essere chiamati alla regolazione di frequenza con i relativi sistemi di accumulo

� Ore 15:20 filmato comico

� Ore 15:30 domande al relatore

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TERNA:i lavori sotto tensione a 400 kV

� 1999 nasce terna

� Dal 2011 tutte le aziende interessate (con i requisiti specifici richiesti) possono operare nel campo dei lavori elettrici sotto tensione in MT e AT

� Il D.M. 4 febbraio 2011

CONVEGNO TNE 2014 - Rev 02 38

TERNA:i lavori sotto tensione a 400 kV

� Il D.M. 4 febbraio 2011 ha definito il lavoro sotto tensione come il «lavoro eseguito sulle parti attive di un impianto elettrico che si trovano in tensione o che sono fuori tensione ma non collegate a terra ed in cortocircuito.

CONVEGNO TNE 2014 - Rev 02 39

TERNA:i lavori sotto tensione a 400 kV

Si considera altresì lavoro elettrico sotto tensione ogni altra attività in cui il lavoratore raggiunga con parti del suo corpo, con attrezzi, con equipaggiamenti o con dispositivi che vengono maneggiati, l’interno della zona dei lavori sotto tensione così come definita nella norma CEI EN50110-1».

CONVEGNO TNE 2014 - Rev 02 40

TERNA: i lavori sotto tensione a 400 kV

� Metodi di lavoro

� lavoro sotto tensione a distanza - metodo di lavoro in cui l’operatore mantiene una distanza specificata dalla parte attiva su cui opera e da tutte le altre parti a tensione diversa dalla sua ed esegue il proprio lavoro per mezzo di aste isolanti;

CONVEGNO TNE 2014 - Rev 02 41

TERNA: i lavori sotto tensione a 400 kV

� Metodi di lavoro

� lavoro sotto tensione a contatto - metodo di lavoro in cui l’operatore, opportunamente protetto dal punto di vista elettrico con guanti isolanti e, se necessario, con altri indumenti isolanti, esegue il proprio lavoro in diretto contatto fisico con le parti attive in tensione su cui opera (< 30 kV);

CONVEGNO TNE 2014 - Rev 02 42

TERNA:i lavori sotto tensione a 400 kV

� Metodi di lavoro

� lavoro sotto tensione a potenziale - metodo di lavoro in cui l’operatore esegue il proprio lavoro restando in contatto elettrico con una parte attiva in tensione, dopo essersi o essere stato portato alla stessa tensione di questa, e mantiene distanze specificate dalle circostanti parti a tensione diversa dalla sua.

CONVEGNO TNE 2014 - Rev 02 43

TERNA: i lavori sotto tensione a 400 kV

� Operatore a potenziale indefinito

Oggetti conduttori sull’asse o nei pressi dell’asse dell’interspazio di aria tra due elettrodi a potenziale definitonon hanno un potenziale definito, pertanto, sono elettrodi elettricamente flottanti.

A seconda del numero, delle dimensioni e della forma, nonché della loro posizione geometrica nello spazio rispetto agli elettrodi fissi, gli elettrodi flottanti influenzano e, per lo più, riducono la rigidità dielettrica dell’interspazio tra elettrodi fissi.

CONVEGNO TNE 2014 - Rev 02 44

TERNA:i lavori sotto tensione a 400 kV

� Operatore a potenziale indefinito

Gli effetti negativi degli elettrodi flottanti sulla rigidità dell’interspazio devono essere considerati nel calcolo della distanza minima di avvicinamento (da terra o tra le fasi).

In questo senso può essere introdotto anche un metodo di lavoro a potenziale indefinito come un metodo in cui l’operatore resta isolato da terra e da tutte le parti in tensione ed esegue il proprio lavoro su parti a terra o attive.

CONVEGNO TNE 2014 - Rev 02 45

TERNA: i lavori sotto tensione a 400 kV

Tratto dalla guida INAIL “La nuova regolamentazione sui lavori elettrici

sotto tensione”

CONVEGNO TNE 2014 - Rev 02 46

TERNA: i lavori sotto tensione a 400 kV

� Operatore a potenziale� Gli operatori che lavorano a potenziale devono indossare

calzature a suola conduttrice ed, eventualmente, abiti conduttori completi. In questo caso non si devono indossare guanti, bracciali, calzature o soprascarpe isolanti e non si devono impiegare attrezzi isolati.

� Ogni operatore, prima di toccare una parte in tensione, deve stabilire l’equipotenzialità tra la parte stessa e il proprio corpo tramite un apposito dispositivo di collegamento.

CONVEGNO TNE 2014 - Rev 02 47

TERNA: i lavori sotto tensione a 400 kV

� Operatore a potenziale

La presenza del campo elettrico durante il lavoro a potenziale è rappresentato nella figura 2 dove è rappresentato un oggetto conduttore (operatore) che viene portato allo stesso potenziale della parte attiva.

CONVEGNO TNE 2014 - Rev 02 48

TERNA: i lavori sotto tensione a 400 kVTratto dalla guida INAIL “La nuova regolamentazione sui lavori elettrici

sotto tensione”

CONVEGNO TNE 2014 - Rev 02 49

TERNA:i lavori sotto tensione a 400 kV

� Esempi di alcuni lavori in tensione effettuati da Terna

� Sostituzione degli isolatori in vetro con isolatori in composito con linea in tensione

� Riparazione tratto di cavo di linea aerea danneggiato

� Eliminazione punto caldo tramite by-pass su cavo linea aerea in ingresso stazione

CONVEGNO TNE 2014 - Rev 02 50

TERNA:i lavori sotto tensione a 400 kV

ESEMPIO DI ISOLATORE COMPOSITO

CONVEGNO TNE 2014 - Rev 02 51

TERNA:Lavori sotto tensione a 380 kV e a 30 metri di altezza (da internet)

CONVEGNO TNE 2014 - Rev 02 52

TERNA: i lavori sotto tensione su linee AT (foto da internet)

CONVEGNO TNE 2014 - Rev 02 53

TERNA: i lavori sotto tensione su linee AT (foto da internet)

CONVEGNO TNE 2014 - Rev 02 54

TERNA:i lavori sotto tensione a 400 kV

� A Viverone centro di addestramento TERNA per lavori sotto tensione in AT

� Ad oggi non ci sono stati incidenti

� Organizzazione del lavoro sotto tensione

� Il preposto ai lavori

� Studio di ogni particolare

� Piano del lavoro

CONVEGNO TNE 2014 - Rev 02 55

TERNA:i lavori sotto tensione a 400 kV

� E’ meglio lavorare su un impianto in tensione sapendo che è in tensione, piuttosto che lavorare su un impianto che si pensa che sia fuori tensione mentre in realtà non lo è.

� Filmati Terna (se volete su internet trovate qualcosa a proposito)

� Ore 16:28 domande al relatore

CONVEGNO TNE 2014 - Rev 02 56

La polizza di assicurazione di professionisti e installatori: aspetti critici.

� L’argomento non è da sottovalutare, molti sono convinti di essere coperti dalla polizza per tutti i rischi, ma in realtà non è così e quando capita il guaio si hanno brutte sorprese.

� Responsabilità civile

� RC extra contrattuale

� RC contrattuale

CONVEGNO TNE 2014 - Rev 02 57

La polizza di assicurazione di professionistie installatori: aspetti critici.

Polizza RC professionale del progettista

� Polizza RC prodotti

� Questionario polizza RC

� Retroattività

� Descrizione del rischio

� Oggetto del rischio

� Attenzione alle definizioni

� Massimale

CONVEGNO TNE 2014 - Rev 02 58

La polizza di assicurazione di professionistie installatori: aspetti critici.

� I danni patrimoniali sono normalmente esclusi dalla polizza

� Esclusioni di polizza

� Il massimale deve essere impostato secondo il danno che si può cagionare

� Soggetti non considerati

� Danni a terzi

� Polizza di tutela legale

CONVEGNO TNE 2014 - Rev 02 59

La polizza di assicurazione di professionistie installatori: aspetti critici.

Polizza dell’installatore

� Morte

� Danneggiamento delle cose

� Lesioni personali

� Sono normalmente escluse le perdite patrimoniali

� Danni consequenziali

� Responsabilità ambientale

CONVEGNO TNE 2014 - Rev 02 60

La polizza di assicurazione di professionistie installatori: aspetti critici.

� Franchigia

� Definire bene l’attività lavorativa svolta

� Danni corporali

� Danni consequenziali

� Danni a terzi

Ore 17:00 Domande e discussione

Ore 17:30 Fine dell’incontro tecnico TNE 2014

CONVEGNO TNE 2014 - Rev 02 61

Con la presenza di: