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La Privacy tra diritto e mercato

Istituto Europeo di DesignRoma - 2009

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Privacy tra diritto e mercato

“Dal diritto alla privacy all’ autodeterminazione informativa”Docente: Arturo Di Corinto

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Cos’è la privacy

Privacy é un termine di origine anglosassone accostabile ai concetti di “riservatezza” e “privatezza”.

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Privacy: diritto ad essere lasciato solo

La nozione di privacy apparve per la prima volta nel 1890, ad opera di due avvocati, S.D. Warren e L.D. Brandeis, che la definirono come il "diritto ad essere lasciato solo“, cioè diritto a non subire interferenze esterne nella propria vita privata.

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Privacy: le origini

Sulla scorta delle intuizioni di Warren e Brandeis che si confrontarono con l’innovazione tecnologica della diffusione della fotografia, il diritto al rispetto della vita privata trova una delle sue prime concretizzazioni concettuali nell’ordinamento giuridico statunitense.

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Nuove esigenze per la privacy

Quando le tecniche fotografiche vennero percepite come invasive e potenzialmente pericolose per la propria immagine privata e pubblica studiosi e giuristi sentirono l’esigenza di proteggere l’elemento psicologico e relazionale della persona, oltre a quello fisico.

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La Corte suprema statunitense

Esigenza di nuovi strumenti giuridici per la prevenzione e la repressione, degli eventuali abusi compiuti attraverso l’uso delle nuove tecnologie.

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Privacy: Principio passivo

Erigere un confine invalicabile, non oltrepassabile, a protezione del singolo e delle sue informazioni personali senza il consenso esplicito del singolo individuo.

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Privacy: Principio attivo

La libertà di poter compiere scelte personali ed intime in piena autonomia e senza il pericolo di essere influenzato dalle critiche o dalla disapprovazione dell’ambiente circostante.

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In Europa

Gli Stati del Vecchio continente non elaborarono un istituto analogo alla privacy statunitense e le fattispecie normative si orientarono a soluzioni singolari, piuttosto che a regole generali da cui trarre in modo deduttivo la soluzione del caso concreto.

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Il gap colmato: l’art. 8

L’art. 8 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali base della giurisprudenza di Strasburgo in tema di tutela della privacy

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La Corte di Strasburgo - 1

Ogni persona ha il diritto al rispetto della vita privata e familiare, del suo domicilio e della sua corrispondenza

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La Corte di Strasburgo - 2

Non può esservi ingerenza della pubblica autorità nell’esercizio di tale diritto se non in quanto tale ingerenza sia prevista dalla legge e in quanto costituisca una misura che, in una società democratica,  è necessaria…

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Limiti alla tutela

…per la sicurezza nazionale, l’ordine pubblico, il benessere economico del Paese, la prevenzione dei reati, la protezione della salute o della morale, o la protezione dei diritti e delle libertà altrui.

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Europa: Nizza 2000

La tutela della privacy viene recepita nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea (art. 8) nel Consiglio europeo svoltosi il 7 dicembre 2000 a Nizza

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Art. 8 - Protezione dei dati di carattere personale

L’articolo n.8 considera tra i diritti fondamentali la protezione dei dati personali, distinguendola dalla tradizionale tutela della vita privata e familiare

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Articolo 8/1

Ogni individuo ha diritto alla protezione dei dati di carattere personale che lo riguardano.

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Art8/2

Tali dati devono essere trattati secondo il principio di lealtà, per finalità determinate e in base al consenso della persona interessata o a un altro fondamento legittimo previsto dalla legge. Ogni individuo ha il diritto di accedere ai dati raccolti che lo riguardano e di ottenerne la rettifica.

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Art. 8/3

Il rispetto di tali regole è soggetto al controllo di un'autorità indipendente.

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La sfera psicosociale

«non ci sembra però essere priva di limiti, e in particolare crediamo si possa affermare che l’oggetto della protezione è la sfera personale, privata, in qualche modo psicologica dell’individuo. Ne fuoriesce quell’attività esclusivamente sociale e intimamente legata all’agire collettivo, come tale di non esclusiva pertinenza del singolo».

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Il confine del lecito

L’ambito della non ingerenza nella “vita personale”, per quanto ampiamente interpretato, non si spinge mai oltre il confine del lecito, sino al punto da poter coprire eventuali attività illegali

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Privacy in Italia

La legge italiana sulla privacy è la 675/96.

Dalla sua originale formulazione e in seguito all’attività dell’Autorità garante per la protezione dei dati personali la legge è stata integrata e modificata più volte.

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Privacy e Statuto dei Lavoratori

La protezione dei dati personali è entrata nel sistema italiano “non attraverso la schema proprietario del borghese che sottrae all’occhio del pubblico la sua sfera privata”, ma sotto la spinta delle lotte operaie, con lo Statuto dei lavoratori del 1970.

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La privacy delle opinioni

Il divieto di raccogliere informazioni sulle opinioni politiche religiose o sindacali del lavoratore da parte del datore di lavoro non ha come fine quello di chiudere quelle opinioni nella segretezza, al contrario…

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Privacy a tutela delle opinioni

La privacy sul luogo di lavoro è la premessa necessaria per manifestare liberamente le proprie idee senza correre il rischio della discriminazione.

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Il nuovo codice della privacy

Il 1 gennaio 2004 entra in vigore il decreto legislativo n. 196 del 30 giugno 2003, denominato “Codice in materia di protezione dei dati personali”.

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Il Codice della privacy

Il Codice, che  rappresenta il primo tentativo al mondo di comporre in maniera organica le innumerevoli disposizioni relative, anche in via indiretta, alla privacy, riunisce in unico contesto la legge 675/1996 e gli altri decreti legislativi, regolamenti e codici deontologici che si sono succeduti negli anni.

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La Giurisprudenza del Garante

Il Codice contiene anche importanti innovazioni tenendo conto della “giurisprudenza” del Garante e della direttiva Ue 2000/58 sulla riservatezza nelle comunicazioni elettroniche.

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Sostituita la 675 del 1996

Il Testo unico è ispirato all’ introduzione di nuove garanzie per i cittadini,  alla razionalizzazione delle norme esistenti e alla semplificazione degli adempimenti e sostituisce la legge “madre” sulla protezione dei dati, la n. 675 del 1996.

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Il “nuovo corso” della privacy

La privacy divenuta un diritto fondamentale della persona nella «Carta dei diritti» dell'Unione europea si riflette nei primi due articoli del nuovo Codice sulla privacy

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Privacy diritto della persona

Cambia il ruolo sociale ed istituzionale della privacy: da “diritto dell’età dell’oro della borghesia”, la privacy è divenuta diritto fondamentale della persona.

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Il modello europeo

L’ articolo 8 ha classificato appunto tra i diritti fondamentali la protezione dei dati personali, distinguendola dalla tradizionale tutela della vita privata e familiare.

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Diritto alla privacy oggi

Non solo diritto ad essere lasciati in pace.

Non solo diritto a proteggere la propria sfera privata.

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Diritto autodeterminazione informativa

Privacy intesa come diritto di controllare l’uso e la circolazione dei propri dati personali che costituiscono un bene primario della società dell’informazione.

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Privacy e netizens

La privacy, allora, diviene una componente essenziale della cittadinanza “elettronica”.

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Né tecnica, né status

La privacy non nè una tecnica nè uno status, ma il risultato di una relazione sociale.

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Privacy come diritto fondamentale

Solo attraverso la protezione delle informazioni che li riguardano, gli individui possono esercitare con pienezza diritti fondamentali come quello di comunicazione, di associazione, cooperazione, di manifestazione del pensiero e di libera circolazione.

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Privacy e sorveglianza

Poichè l'intrusione nella sfera individuale equivale a conoscere ciò che di più intimo e personale spiega i nostri comportamenti, la violazione sistematica della privacy degli individui va piuttosto interpretata come strumento di sorveglianza.

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Sorveglianza sociale

La sorveglianza implica il monitoraggio di una specifica popolazione di individui al fine di controllarne e guidarne i comportamenti.

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Sorvegliare e punire

Sorveglianza finalizzata alla repressione di comportamenti illegittimi e alla manipolazione degli individui.

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La Perdita della Privacy

Tipica dei regimi totalitari appartiene storicamente al regime di ogni istituzione totale, dove assume il valore esplicito del controllo sulla altrui esistenza.

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Sorveglianza e potere

La filosofia del controllo basata sulla collezione di informazioni personali e quindi sulla categorizzazione degli individui, è da sempre stata uno strumento di potere.

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Ambiti di applicazione

Devianza criminale Ambiente di lavoro Dinamiche di Mercato Welfare State

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Classificazione

La categorizzazione mediante sorveglianza stabilisce la modalità del comportamento corretto classificando di volta in volta gli individui come buoni o cattivi lavoratori, consumatori, vicini di casa. Come buoni o cattivi cittadini.

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Lo Stato

Il controllo dello Stato, si presenta nella veste di bilanciamento della partecipazione al benessere comunitario e opera come meccanismo di inclusione sociale rispetto al godimento dei diritti di cittadinanza.

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Bentham

Nella concettualizzazione benthamiana del Panopticon la trasparenza del soggetto "sotto osservazione" ne garantisce il rispetto verso un sistema di regole basato sulla proiezione della punizione conseguente alla loro rottura.

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Weber

Il controllo e la pianificazione dei comportamenti sono considerati il prerequisito di ogni organizzazione votata all'efficienza. L'organizzazione scientifica dei ritmi e delle funzioni del luogo di lavoro ottimizza la produzione, aumenta i profitti e riduce i conflitti.

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Foucault

La sorveglianza è finalizzata al conformismo e all'autodisciplina.

Per Foucault la filosofia del controllo è il paradigma attraverso cui vengono elaborati i codici e i concetti attraverso cui ogni società definisce se stessa mediante il principio dell'esclusione.

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D. Lyon

“L’innovazione tecnologica determina un cambiamento complessivo in questo scenario e ci introduce ad una nuova società della sorveglianza” (1994).

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Wired Digital World

Le tecnologie digitali hanno la intrinseca capacità di numerizzare pressochè ogni aspetto della realtà e ampliano la capacità delle tradizionali tecnologie di registrazione e trasmissione dei dati.

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Filosofia della sorveglianza

Le tecnologie digitali registrano, trattano, trasmettono a distanza, quantità enormi di dati attinenti al nostro agire quotidiano, e quindi al nostro “essere sociali”, così contribuendo ad un cambiamento radicale nella natura dell`organizzazione sociale basata sulla raccolta di informazioni personali.

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Cambiamenti Quantitativi

a. Capacità di raggiungere strati di popolazione sempre più ampi;

b. frequenza e consuetudine delle interazioni tecnologiche;

c. ubiquità tecnologie in differenti contesti sociali;

d. evoluzione tecnica in termini di capacità e processi.

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Cambiamenti Qualitativi

a. Cambia il comportamento del soggetto “sotto osservazione”;

b. definisce categorie sociali;c. definisce ciò che è normale ed

accettabile e ciò che non lo è mediante la categorizzazione.

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Profilazione

Videocamere, satelliti, microfoni, bancomat, telefoni cellulari, carte magnetiche, servizi automatizzati, collegati con databases ed agenti intelligenti, generano profili, individuali o collettivi, personalizzati o anonimi, dei soggetti con cui interagiscono.

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Dataimmagine

I profili generati dall’interazione tecnologica, trattati coi metodi dell`analisi statistica ed interpretati in base alla modellistica delle scienze sociali, contribuiscono a creare la nostra “dataimmagine”.

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Opportunità e Pericoli

Le qualità della nostra dataimmagine ci precedono e questo fatto genera enormi opportunità ma anche molte preoccupazioni.

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Tutelare la dataimagine

Di fronte agli abusi effettivi e potenziali della nostra dataimmagine tutelare la privacy, la riservatezza delle informazioni che ci riguardano, è una necessità sempre più stringente.

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Bibliografia essenziale

Paissan, M., - Privacy e giornalismo. Diritto di cronaca e diritti dei cittadini, 2004, Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato

Stile, L., http://www.dirittoesicurezza.it/public/articoli/diritto/privacy.htm - _ftnref1 2002 Garanteprivacy.it, Codice in materia di protezione dei dati pesonali. Decreto legislativo

giugno ‘03 Garanteprivacy.it, Relazione 2003. Il diritto alla protezione dei dati personali e le nuove

garanzie del codice Levy, S., Crypto. I ribelli del codice in difesa della privacy, 2003, Shake Edizioni Di Corinto A., Tozzi, T., Hacktivism. La libertà nelle maglie della rete. 2001,

Manifestolibri Giustozzi, A. Monti, E. Zimuel Segreti, Spie, Codici Cifrati, 1999, Edizioni Apogeo. AA.VV. Kriptonite. Fuga dal controllo globale. Crittografia, Anonimato e Privacy nelle Reti

Telematiche. J.Lametta, 1998, ed. Nautilus Lyon, D.,, L’occhio elettronico, 1997, Feltrinelli editore Lyon, D., Zureik, E., Computers, Surveillance & Privacy, 1996, University of Minnesota

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