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Ultima modifica 04/10/2018
Corso di dottorato in Studi Storici, Geografici e Antropologici
anno accademico 2018-2019
Syllabus dei corsi
Seminario: Metodi quantitativi
Scuola di Dottorato in Studi Storici Geografici e Antropologici, Università di Venezia, Padova e Verona
Irene Barbiera
Il seminario ha lo scopo di rendere familiari i dottorandi con i metodi di analisi quantitativa nelle discipline
storiche, geografiche e antropologiche. Sarà articolato in due parti.
Una prima parte più teorica proporrà una riflessione sulle fonti di diversa natura: stoiche qualitative e
quantitative, geografiche e antropologiche, sulla loro formazione e attendibilità e sulla possibilità di un loro
uso in chiave quantitativa. A tale riguardo sarà anche utile considerare i diversi metodi di campionamento e
somministrazione dei questionari, operati nelle indagini campionarie a stampo demografico e sociologico
(utili per chi compie ricerca sul campo) perché permettono di riflettere in modo approfondito sul problema
della rappresentatività dei dati e sul significato dei dati mancanti.
La seconda parte sarà più prettamente pratica e si svolgerà in un laboratorio di informatica. Verranno presi
in considerazione diversi metodi per quantificare i dati presenti nelle fonti; i partecipanti dovranno
elaborare degli obiettivi di analisi di una fonte a scelta; dovranno quindi decidere che variabili prendere in
considerazione e creare un database usando il programma Excel. Infine si vedrà come elaborare i dati
sempre attraverso l’uso di Excel, come creare grafici per rappresentare i risultati e come interpretare i
risultati ottenuti.
Ai partecipanti si chiede di portare, se possibile, le fonti che usano per le proprie ricerche o delle proprie
esperienze di ricerca sul campo che saranno la base per le riflessioni teoriche e le esercitazioni pratiche. In
alternativa la docente fornirà dei materiali su cui svolgere le attività.
1° blocco (Padova, palazzo Liviano, aula Diano, Dip. Beni Culturali, Piazza Capitaniato, 7)
8 ottobre 2018 ore 15-18
1. Introduzione:
a) perché l’analisi quantitativa, b) alcuni esempi di studio
2. Le fonti:
a) Studiare le fonti con un approccio quantitativo: fonti numeriche e fonti quantitative
b) Esercitazione: Riflessione in termini quantitativi sulle fonti: ciascuno dovrà provare a “quantificare” le fonti che usa per la propria ricerca
3. Il campionamento:
a) La costruzione di una fonte: campionamento ed errori campionari
b) Somministrare un questionario: l’esempio dello studio sulla violenza contro le donne
c) attendibilità e interpretazione dei dati
2° blocco (Padova, Complesso S. Caterina, aula ASID 17, Dip. Scienze Statistiche, Via C. Battisti 241)
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9 ottobre 2018 ore 15-18
4. L’analisi quantitativa: a) Unità statistiche e variabili (numeriche e quantitative)
b) Analisi dei dati
5. Il database:
a) Come si predispone un database: che cosa vogliamo sapere dalle nostre fonti
b) creazione delle variabili e inserimento dei dati
10 ottobre ore 15-18
6. Analisi quantitativa dei dati:
a) tabelle di frequenza
b) Le misure di tendenza centrale
c) Analisi bivariata
7. Interpretare e rappresentare i dati:
d) Visualizzare i dati: tabelle e grafici
e) Interpretare i dati
Testi che verranno discussi durante il seminario dell’8 ottobre
Furet F, Il quantitativo in Storia, in Le Goff J. E Nora P. (a cura di), Fare Storia, 1981, pp. 3-23.
Indagine ISTAT: La violenza contro le donne fuori e dentro la famiglia e nota metodologica, 2014.
Testi di riferimento per i seminari del 9 e 10 ottobre
Iezzi D.F, Statistica per le scienze sociali, 2014.
Giuliani D., Dickinson M.M., Analisi Statistica con Excel, 2015.
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Seminario Fonti, edizioni di fonti, ideologia
Il corso intende proporre ai dottorandi interessati, attraverso l’analisi di cinque case-studies, relativi ad
altrettante tipologie di fonti prodotte tra il medioevo e il Risorgimento, una riflessione sulle diverse finalità
ideologiche che presiedono al lavoro di produzione di una fonte e, a partire dal XVII secolo, alle imprese
editoriali di corpora documentari, nonché sull’uso ideologico e propagandistico di fonti ed edizioni nei
differenti contesti politici e sociali.
Per favorire una partecipazione consapevole e attiva, a tutti i dottorandi è richiesta la lettura preliminare
dei testi indicati per ciascuna lezione.
Programma e Relatori:
lunedì 8 ottobre 2018, Padova, ore 15-17:
Flavia De Rubeis (Venezia): Le fonti epigrafiche dall'età romana alla prima metà del secolo XX: uso e derive
ideologiche tra XIX e XX secolo.
Lettura consigliata: A. Petrucci, La scrittura. Ideologia e rappresentazione, Torino 1986.
martedì 9 ottobre 2018, Padova, ore 15-17:
Gianmarco Deangelis (Padova): Cristo e Cesare. Immagini e racconto della morte di Berengario I
nell'Antapodosis di Liutprando da Cremona.
Lettura consigliata: 1) Paolo Chiesa, Leggere l'«Antapodosis», in Liutprando, Antapodosis, a cura di Paolo
Chiesa, con una Introduzione di Girolamo Arnaldi, Milano 2015, pp. XLI-LX; 2) Liutprando, Antapodosis, a
cura di Paolo Chiesa, con una Introduzione di Girolamo Arnaldi, Milano 2015, pp. 156-163 (i passi specifici
sulla morte del re); 3) Giuseppe Albertoni, Berengario I e la sua rappresentazione nei Gesta Berengarii, in
Gesta Berengarii. Scontro per il regno nell’Italia del X secolo, a cura di Francesco Stella, Pisa 2009, pp. 25-47.
mercoledi 10 ottobre 2018, Padova, ore 15-17:
Mario Infelise (Venezia): Pubblicare Paolo Sarpi: Stato e Chiesa in Europa attraverso le vicende delle edizioni
degli scritti di Sarpi tra XVII e XXI secolo.
Lettura consigliata: Sulla figura di Sarpi, A. Barzazi, P.S., in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 90 (2017)
(http://www.treccani.it/enciclopedia/paolo-sarpi_%28Dizionario-Biografico%29/). Sul tema della fortuna
M. Infelise, Ricerche sulla fortuna editoriale di P. S. (1619-1799), in C. Pin (ed.) Ripensando Paolo Sarpi,
Venezia, Ateneo Veneto, 2006, pp. 519-546; Il S. di Francesco Griselini. Una rilettura illuministica?, in
Dall’origine dei Lumi alla Rivoluzione, a cura di D. Balani, D. Carpanetto, M. Roggero, Roma 2008, pp. 245-
265 (entrambi reperibili in Academia.edu).
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giovedì 15 novembre, Venezia, ore 10-12:
Gian Maria Varanini (Verona): La riedizione dei 'Rerum italicarum scriptores tra Ottocento e Novecento, 'un
dovere della nuova Italia’.
Lettura consigliata: G. Arnaldi, L’Istituto storico italiano per il medio evo e la ristampa dei RIS muratoriani,
in «Bullettino dell’Istituto storico per il Medio Evo», 100 (1995-1996), pp. 1-15, poi in G. Arnaldi,
Conoscenza storica e mestiere di storico, Bologna 2010, pp. 565-578.
giovedì 22 novembre, Venezia, ore 15-17:
Enrico Francia (Padova): Fonti risorgimentali e celebrazioni novecentesche della Nazione: 1911, 1961, 2011.
Lettura consigliata: Catherine Brice, Il 1911 in Italia. Convergenza di poteri, frazionamento di
rappresentazioni, in "Memoria e Ricerca", fasc. 34, 2010
Emilio Gentile, La Grande Italia. Il mito della nazione nel XX secolo, Roma-Bari, Laterza, 2005, pp. 5-18, 386-
407
Massimo Baioni, Risorgimento e Resistenza. Da Italia ’61 al ventennale della Liberazione, in Celebrare la
nazione. Grandi anniversari e memorie pubbliche nella società contemporanea, a cura di M. Baioni, F. Conti,
M. Ridolfi, Milano, Silvana editore, 2010, p247-263
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Alessandro Casellato
Storia orale: buone pratiche per una ricerca libera e consapevole
Il seminario intende riflettere sulle pratiche di ricerca sul tempo presente e sulla storia recente, e aiutare gli
studenti a essere consapevoli dei risvolti di tipo etico e giuridico che talvolta sono connessi alle loro
ricerche. Si presenteranno il lavoro svolto in seno all'AISO per la stesura del documento "Buone pratiche
per la storia orale", il confronto che è seguito con altre associazioni scientifiche, alcuni casi controversi che
hanno coinvolto ricercatori, dottorandi, laureandi.
Testi di riferimento:
1. «Buone pratiche di storia orale»: questioni etiche, deontologiche, giuridiche. Atti del convegno, Trento,
13-14 novembre 2015, in “Archivio trentino”, 1/2016 (sarà fornito in pdf agli iscritti al seminario)
2. Anton Čechov, Né per fama, né per denaro. Consigli di scrittura e di vita, a cura di Piero Brunello, Roma,
minimum fax, 2015.
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SEMINARIO - IL METODO ETNOGRAFICO
8 e 22 novembre 2018 dalle ore 15.00 alle 18.00,
Dip Studi Umanistici, Aula piccola, 2° piano Malcanton Marcorà,
Franca Tamisari
Dip. Studi Umanistici
Ca’ Foscari Università Venezia
Il seminario prende le mosse da una rassegna critica dei principali approcci teorico-pratici all’etnografia per concentrarsi sulla presentazione di strumenti specifici per la ricerca sul campo: l’identificazione del caso di
studio, osservazione partecipante, interviste e conversazioni informali, la scrittura del diario e delle note di
campo, le questioni etiche della ricerca e il posizionamento dell’etnografo. Particolare attenzione sarà dedicata alla rappresentazione dell’alterità e alle basi epistemologiche della produzione di conoscenza in antropologia (oggettività/soggettività, riflessività, approccio critico).
Letteratura di riferimento
ARTICOLI DA LEGGERE PRIMA DELL’INCONTRO E DISPONIBILI IN PDF:
Clifford, J. 1990 Notes on fieldnotes. In The making of Anthropology, R. Sanjek ed., pp. 47-70.
Simmel, G. 2003 [1909] Lo straniero, in Georg Simmel, Ventura e sventura. Antologia degli scritti sociologici,
Bollati Boringhieri, pp. 467-474.
Tamisari, F. 2007 La logica del sentire nella ricerca sul campo. Verso una fenomenologia
dell’incontro antropologico, Molimo 2:139-162.
TESTI DI APPROFONDIMENTO
Cappelletto, F. 2009 Vivere l’etnografia, Firenze, Seid Edizioni.
De Martino E. 1980 Promesse e minacce dell’antropologia, Furore simbolo valore, Milano,
Feltrinelli, pp.84-118.
Fabian, J. 1999 Il tempo e gli altri. La politica del tempo in antropologia. L’ancora del Mediterraneo, trad. Time and the other. How anthropology makes its object 2014 [1983] Columbia University Press.
Geertz, C. 1973a The Interpretation of Cultures, New York: Basic Books.
Rosaldo, R. 2001 [1989] Cultura e Verità. Rifare l’analisi sociale, Meltemi.
Sanjek, R. 1990 Fieldnotes. The Making of Anthropology, Ithaca and London, Cornell University Press.
Stoller, P. 1989 The Taste of Ethnographic Things. The Senses in Anthropology, Philadelphia, University of
Pennsylvania Press.
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Seminario opzionale: La storia culturale
a cura di Alessandro Arcangeli e Carlotta Sorba
Il seminario si propone di esplorare le caratteristiche della storia culturale come approccio di ricerca attuale
in prospettiva internazionale, evidenziandone le potenzialità euristiche e le problematiche epistemologiche,
e offrendo in proposito un campione di ambiti d’indagine. Si articolerà in tre incontri, i primi di due ore ciascuno, l’ultimo di tre. Le letture richieste (da leggersi prima degli incontri) sono:
- Peter Burke, Strengths and weaknesses of cultural history, «Cultural History» 1.1 (2012) 1-13 [il testo è
messo a disposizione in pdf];
- Lynn Hunt, La storia culturale nell’età gobale, Pisa: ETS, 2010, 132 pp., €13. I tre appuntamenti prenderanno in considerazione, rispettivamente:
- la storia della cultura materiale e delle immagini, anche nella prospettiva di una storia culturale del
politico (Sorba);
- la storia del corpo, con un approfondimento sulla storia delle emozioni (Arcangeli);
- la cultura di massa: approcci e fonti (Alberto Mario Banti, Università di Pisa).
I due proponenti assicureranno la loro partecipazione congiunta all’intero ciclo.
Ultima modifica 04/10/2018
Corso facoltativo di storia globale (1 anno dottorato)
19 novembre 2018, 15-17 (Venezia)
23 novembre 2018, 10-12 (Padova)
23 novembre 2018, 15-17 (Padova)
Il seminario si propone di aprire una discussione storiografica su alcuni degli aspetti della storia globale,
disciplina che si è andata consolidando negli ultimi anni dopo i suoi esordi a fine Novecento. Rifiutando un
approccio meramente eurocentrico e basato sulle unità classiche d’analisi, la storia globale non si propone di “coprire l’intero mondo”, ma di guardare al divenire storico attraverso connessioni e comparazioni fra le diverse aree del globo. Pertanto, il seminario può interessare non solo chi studia le relazioni fra l’Europa e i paesi europei, ma anche coloro che vogliono guardare con una diversa prospettiva il proprio oggetto di
studio.
Il seminario si baserà su tre seminari di 2 ore ciascuno che, dopo aver fornito un inquadramento
storiografico e metodologico in relazione al singolo tema, offriranno un concreto esempio di ricerca. I tre
interventi riguarderanno i linguaggi della storiografia, la catalogazione della conoscenza e la circolazione
globale di idee e saperi.
Primo seminario (Rosa Caroli). Linguaggi della storiografia oltre l’Europa: il Giappone e la “modernità” .
Il 150° anniversario dall’inizio della Restaurazione Meiji, la quale avrebbe in breve trasformato il Giappone nel più industrializzato paese al di fuori del cosiddetto mondo occidentale, può costituire l’occasione per riesaminare il significato che la “modernità” assunse nel contesto giapponese. Le epocali trasformazioni politiche, economiche e sociali avviate nel 1868 si ispirarono ai vari modelli forniti dai paesi occidentali,
inevitabilmente associati all’idea di una modernità “made-in-West” che il Giappone avrebbe dovuto importare per poter essere riconosciuto come membro delle nazioni civilizzate. L’idea suggerita nel 1885 da un famoso intellettuale del tempo secondo cui il Giappone avrebbe dovuto trasformarsi in “un paese occidentale in Oriente” non solo teorizzò quel “distacco dall’Asia” concretizzatosi di lì a breve con la sconfitta del grande impero cinese (1895), ma confermò la convinzione secondo cui modernità equivalesse
a occidentalizzazione. I lasciti di tali sviluppi si ravvisano ancora oggi in una storiografia spesso propensa a
individuare nell’avvio della Restaurazione Meiji l’inizio di un periodo – quello moderno, appunto – che in
Europa si è invece soliti mettere in relazione con l’inizio della stagione delle grandi scoperte geografiche.
Secondo seminario (Paola Molino) Relazioni universali, librerie “selectae”. Cataloghi e topografia della
conoscenza nei primi tempi moderni (1550-1650)
Il seminario si propone di evidenziare il contributo dei cataloghi bibliotecari al processo generale di
gestione delle informazioni presso le corti di Monaco, Vienna, Madrid e Roma nella prima età moderna.
Un’attenzione sarà dedicata alle interazioni tra la riorganizzazione dei primi Stati confessionali e degli
imperi moderni e la riorganizzazione delle raccolte di libri all'interno di questi territori. Fra cinque e
seicento vi furono infatti piani politici e accademici universali nella rifondazione delle biblioteche, mentre
nella prima metà del successivo classificazione e traduzione di questi piani universali portarono progetti di
biblioteca più coerenti. Le biblioteche aprirono le loro porte a libri in nuove lingue, provenienti da fuori dai
confini europei e nuovi materiali. Tutto ciò ha sfidato le categorie tradizionali delle scienze europee e i
governanti iniziarono a concepire una divisione più coerente di spazio e funzione tra i loro “depositi di carte”, vale a dire la biblioteca e l’archivio di corte. Dal punto di vista metodologico l’utilizzo dei cataloghi come principale fonte di indagine, si proporrà un percorso di ricerca per tracciare una topografia della
conoscenza nel mondo cattolico della prima età moderna ed esplorare le tensioni tra universalizzazione e
selezione di conoscenza e informazione in questi contesti.
Ultima modifica 04/10/2018
Seminario 3 (Guido Abbattista). “Circolazione globale di idee e saperi: religione, politica, scienza, 1550-
1850” – 7 novembre, pomeriggio
“L’apertura delle rotte transoceaniche dalla fine ‘400 in avanti avviò un processo di circolazione globale dei saperi che, con tempi e ritmi, per opera dio protagonisti e lungo direttrici diverse, non si è più interrotto
fino alla contemporaneità. Nell’arco di una lunga età moderna, ne sono derivati alcuni dei cambiamenti
fondamentali che hanno riconfigurato l’assetto del mondo, inducendo un fenomeno di unificazione spazio-
temporale e al tempo stesso aprendo una ‘crisi della coscienza culturale’ europea, profondamente segnata
da spinte di segno opposto di autoaffermazione ed esportazione e di ripensamento critico dei propri
fondamenti. Se la modernità è il frutto di questi processi, altro non può essere che una modernità globale,
fatta di circolazione, scambio, reciproca fecondazione di saperi in campo religioso, politico e scientifico. Il
tratto forse più rilevante affermatosi gradualmente nella cultura europea e mondiale è l’esistenza di spinte contraddittorie tra modelli culturali tendenzialmente unificanti e la capacità di concettualizzare la diversità
culturale secondo una prospettiva di comparazione, di adattamento e di assimilazione. Attraverso esempi
particolari relativi all’emergere di reti transatlantiche, ai rapporti su scala eurasiatica e ai fenomeni di
globalizzazione economica e tecnologica si mostreranno alcuni aspetti fondamentali di proto-
globalizzazione culturale, mettendo in gioco concetti come eurocentrismo, orientalismo, cosmopolitismo,
occidentalizzazione, universalismo”.
Letture consigliate per il corso:
Global Intellectual History, ed. by Samuel Moyn and Andrew Sartori (New York: Columbia University Press,
2013, almeno il saggio introduttivo)
Ultima modifica 04/10/2018
Geostoria delle risorse ambientali – Parte prima
Francesco Vallerani (1)
(1) Università Ca’ Foscari Venezia, Dipartimento di Economia.
I fiumi e i corpi idrici
Questa sezione del seminario si sofferma sul ruolo delle acque superficiali nel definire la territorialità
umana e l’evoluzione dei quadri geomorfologici. Sarà presa in considerazione la capacità attrattiva dei corpi
idrici per il consolidarsi di stabili insediamenti a partire dall’età medievale. I processi di antropizzazione rilevabili lungo le sponde fluviali hanno determinato il rafforzarsi di competenze per un sempre più efficace
controllo idraulico, progettando arginature, canali artificiali, ma anche manufatti come paratoie, ponti,
mulini, idrovore, dighe. La storia umana può essere letta come una prolungata trasformazione della rete
idraulica, i cui esiti ingegneristici vanno spesso di pari passo con specifiche narrazioni culturali, in grado di
produrre iconografie finalizzate a retoriche di potere. Uno sguardo particolare sarà rivolto al ruolo dei
piccoli fiumi e al crescente numero di progetti per il loro recupero, sia dal punto di vista ecologico che per il
loro ruolo di corridoi culturali di riqualificazione degli spazi urbanizzati.
Riferimenti bibliografici:
COATES P., A story of six rivers. History, culture and ecology, London, Reaktion, 2013.
DANIELS S., “On the waterfront”, in VALLERANI F. and VISENTIN F. (eds.), Waterways and the Cultural
Landscapes, London, Routledge, 2018, pp. 19-28. (disponibile il pdf).
PEARCE F., When the rivers run dry, London, Eden Projects, 2006.
VALLERANI F., Acque a nordest. Da paesaggio moderno ai luoghi del tempo libero, Sommacampagna (VR),
Cierre, 2004.
VALLERANI F., “Flowing consciousness and the becoming of waterscapes”, in VALLERANI and VISENTIN (eds.), Waterways and the Cultural Landscapes, London, Routledge, 2018, pp. 1-16. (disponibile il pdf)
Geostoria delle risorse ambientali – Parte seconda
Roberto Pilli (1), Andrea Pase (2)
(1) European Commission, Joint Research Centre, Directorate D - Sustainable Resources
- Bio-Economy Unit, Ispra, VA (Italy);
(2) Università di Padova, Dipartimento di Scienze Storiche, Geografiche e dell’Antichità, Padova (Italy)
Il bosco e gli spazi forestali
Questa seconda parte del seminario si concentra sulle funzioni che il bosco ha esercitato nel tempo e sulle
conseguenti forme assunte dagli spazi forestali. Il bosco è visto alla luce del ruolo attribuitogli dalle diverse
società umane: parallelamente si osserverà come i molteplici usi impattino sulle foreste, evidenziando le
interazioni esistenti tra diverse funzioni, che agiscono a diversa scala spaziale e temporale, e che a volte
sono complementari, ma spesso competitive. Si farà riferimento anche a un dibattito in corso a proposito
dei “contributi della natura” alla popolazione umana, che permette di leggere in filigrana approcci
contrapposti alla relazione –da sempre molto discussa– fra uomo e ambiente. Il taglio del seminario è
interdisciplinare, a cavallo fra scienze forestali, storia e geografia.
Riferimenti bibliografici (tutti scaricabili)
Ultima modifica 04/10/2018
Si chiede la lettura di:
R. Pilli, A. Pase (2018), Forest functions and space: a geohistorical perspective of European
Forests, iForest, vol. 11, pp. 79-89, DOI: 10.3832/ifor2316-010. URL:
http://www.sisef.it/iforest/contents/?id=ifor2316-010
(compreso: Supplementary Material Tab. S1 URL:
http://www.sisef.it/iforest/pdf/Pilli_2316@suppl001.pdf
Si consiglia inoltre la lettura di:
Dìaz S. et al. (2018), Assessing nature’s contributions to people. Recognizing culture, and diverse sources of knowledge, can improve assessments, Science, 359, (6373), pp. 270-272. DOI: 10.1126/science.aap8826.
URL:
http://science.sciencemag.org/content/sci/359/6373/270.full.pdf
Si può vedere anche il dibattito nelle eLetters:
http://science.sciencemag.org/content/359/6373/270/tab-e-letters
In particolare la lettera: Connecting time and space to assess nature’s contributions to people. An interdisciplinary example integrating forest science, geography and history (Pilli, Pase)
GIS as a Geo-Historical Method
SILVIA E. PIOVAN
Course Duration: 10 hours
C lasses venue: Sala GIS (v ia Del Santo, 26)
phone: 0498274074
emai l : s ilvia .piovan@unipd.i t
Course Description
The first lesson of the course will be dedicated to review some fundamental theoretical concepts
of cartography and to reading and interpretation of historical and modern maps. The remaining
lessons of the course will be dedicated to geographic information systems (GIS), demonstrating
how a GIS is used for creating and managing spatial data, creation of maps and fundamental
analysis of geographic data associated with the geo-historical analysis of the territory.
The origin of GIS can be set in the 1960s and 1970s in the context of land management, urban
planning and geocoding with the support of a rapidly developing computer technology and
science. Since that period, the availability of geographic data, software, and declining costs
continue to evolve. Geographic data (such as topographic features, census data, historic maps and
photos) can be created directly by the users, acquired by local institutions, downloaded from the
web or used from online services. Software that manage geographical data can be both
commercial, free and open source, or simply free.
In the course students will have the option of installing a student license of the premier ArcMap
software on their laptop/desktop (industry lead in GIS) through the UniPD ESRI license. Students
will practice how to create new data and acquire geo-historic data from external sources. Lectures
in this component will cover the basic knowledge of how the landscape, including the natural and
cultural features, can be represented in a digital geographic form and manipulated for the purpose
of map creation and analysis (e.g. Figure 1 and 2). Simple fundamental analysis will be used to
illustrate how geospatial data can be queried and quantitatively evaluated to support decision
making and problem solving issues in the territory.
Figure 1. Example map showing the path of the waters during the Po River flood in 1951 reconstructed by interviews
(Aggio, 2017 – tesi di laurea, supervisor: Piovan).
Figure 2. a) Example map created in ArcGIS for the analysis and representation of the paths of General Sherman
through South Carolina in relationship with the wetlands. The Ruger E. (1865) map was used as a basemap. Some
additional materials have been included in the elaboration of the figure in order to illustrate the wetland conditions
of some areas crossed by the armies (b, c, d) (Piovan et al., in press).
Aims and Learning Outcomes
Students completing the course will be able to manage a GIS project in all its main phases and
autonomously perform further exploration in the use of ArcMap software.
The specific aims of the course can be summarize in the following points:
• Give a brief review on fundamental cartographic concepts
• Communicate the importance of GIS both in the process of acquiring data, analysis,
mapping and visualization for the geo-historical analysis of the territory
• Design the major steps in a GIS project workflow
• Appropriately select a map projection and coordinate system for a study area
• Collect geospatial data from an existing historic map/aerial image
• Download geospatial data from an online geoportal site
• Design a data structure for storing and representing geospatial data
• Creation of cartographic products with appropriate symbolization
• Be aware of possibilities to fundamental spatial queries and analysis
Contents
The course will be divided in three main parts: the first part (2 hours) will focus on the basic
elements of theoretical cartography and mapping techniques (shape of the Earth, datums,
projections, coordinate systems, scale, conventional signs and symbols). The second part (2 hours)
will focus on the theoretical part of GIS and will include an introduction to GIS (definitions,
importance in geo-historical studies), the construction phases of a GIS project, data models (raster
and vector), structure and basics of using the ArcGIS software. The third part (6 hours) will include
both theoretical contents and practical activities, consisting of adding / importing existing data and
web-based maps services, digitizing new features, creation of a map in ArcGIS and use of
symbology, selection and queries, geo-referencing (historical maps, vertical photos, ...), simple geo-
processing operations and analysis. All three parts will use real applications of cartography and GIS
in geo-historical studies and research.
Course Material
• Material provided in Moodle (lecture notes in .pdf form).
• Suggested textbook:
o Jensen J.R., Jensen R.R., Introductory Geographic Information Systems. USA:
Pearson, 2013. Useful book to take into consideration for the study of the
introductory GIS
o Shellito B.A., Discovering GIS and ArcGIS. Firenze: W.H. Freeman, 2015. Very good
help to use beside the pdf of lessons in the study of GIS and ArcGIS
o GIS Software. Students may choose to install the ArcGIS software (1 year licence,
also renewable during the doctorate) on their own laptop computers.
Some links showing examples of GIS and geo-historical studies
https://journal.digitalmedievalist.org/articles/10.16995/dm.20/
https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0305440313001064
https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S030544030700009X
http://dragenlab.ca/
https://www.youtube.com/watch?v=JImvr_3OScs
http://www.labcd.unipi.it/tag/gis/