Post on 18-Feb-2019
transcript
THOTEL 13 MARZO 2013 FEROLETO ANTICO
CORSO:
LA PREVENZIONE DELLE MALATTIE TRASMESSE CON GLI ALIMENTI
MEDICO DI FAMIGLIA: «MA CHE FA DAVVERO?»
Un medico che sa di
malattie infettive più
di un ginecologo, e di
gravidanza più di un
ortopedico, ma anche
di fratture più di un
dermatologo, e di
demenze più di un
anestesista
E fra le tante diffuse competenze deve avere anche quella, che lo distingue
dal neurologo, di sospettare, riconoscere, segnalare e spesso curare anche
le tossinfezioni alimentari , ma comunque sempre aiutare a prevenirle
SE IL COMPITO PIÙ IMPORTANTE DEL MEDICO DI FAMIGLIA E’ DI AIUTARE A
PREVENIRE LE TOSSINFEZIONI ALIMENTARI, A PARTE FORNIRE I CONSUETI
SUGGERIMENTI IGIENICO-SANITARI, NON SOLO DI LIVELLO PERSONALE, MA ANCHE
AMBIENTALE E SOCIALE IL MEDICO DEVE ALLORA ANCHE ATTENERSI AL
D.M. 15.12.1990 OVVERO «ALL’OBBLIGO DI SEGNALAZIONE DELLE MALATTIE
INFETTIVE»
SOSPETTARE E SEGNALARE:
CLASSE PRIMA: Malattie per le quali si richiede
segnalazione immediata o perché soggette al
Regolamento sanitario internazionale o perché
rivestono particolare interesse:
1) colera;
2) febbre gialla;
3) febbre ricorrente epidemica;
4) febbri emorragiche virali (febbre di Lassa,
Marburg, Ebola);
5) peste;
6) poliomielite;
7) tifo esantematico;
8) botulismo;
9) difterite;
10) influenza con isolamento virale;
11) rabbia;
12) tetano;
13) trichinosi.
Modalità di notifica
Deve essere osservato il
seguente flusso informativo:
1) segnalazione all'unità
sanitaria locale, da parte del
medico, per telefono o
telegramma entro dodici ore dal
sospetto di un caso di malattia;
MA DEVO SEGNALARE SEMPRE? ANCHE LE FORME RITENUTE
«BANALI»?
CLASSE QUARTA:
Malattie per le quali alla segnalazione del
singolo caso da parte del medico deve
seguire la segnalazione dell'unità
sanitaria locale solo quando si
verificano focolai epidemici:
44) dermatofitosi (tigna);
45) infezioni, tossinfezioni ed infestazioni
di origine alimentare;
46) pediculosi; 47) scabbia.
Modalità di notifica:
1) dal medico all'unità sanitaria locale
entro ventiquattro ore;
Anche a Pasqua e a Natale, dopo le grandi abbuffate, magari in casa, con
un solo amico che poi manifesta disturbi gastro-intestinali?
SI!
PERCHE’ SEGNALARE E’ UN MODO PER
PERMETTERE DI DEFINIRE UNA EPIDEMIOLOGIA
DEL TERRITORIO, E COMUNQUE DI ATTIVARE UN
ALLERTA PREVENTIVO E QUINDI UNA
PREVENZIONE
Singoli dati «banali», se aggregati possono
diventare dati molto significativi , che devono
poi essere approfonditi, verificati, seguiti
NON DIMENTICANDO FRA L’ALTRO CHE
ALMENO IL 30% DELLE TOSSINFEZIONI
ALIMENTARI HA COME LUOGO DI INSORGENZA
L’ ABITAZIONE PRIVATA, OVVERO LA CUCINA
FAMILIARE. POI LA RISTORAZIONE PUBBLICA
(RISTORANTI, BAR ROSTICCERIA, VENDITORI
AMBULANTI) E QUINDI LA RISTORAZIONE
COLLETTIVA (MENSE SCOLASTICHE, AZIENDALI,
OSPEDALI, ETC)
MA COSA SUCCEDE REALMENTE
Dati nazionali /regionali/provinciali (ASP)
malattie italia calabria prov.cz
brucella 1996 1896 125 36
brucella 2009 167 27 2
epatite a 1996 8651 147 14
epatite a 2009 1580 9 0
salmon. 1996 15560 252 62
salmon.2009 5715 40 4
leishm. 1996 145 4 2
leishm. 2009 72 2 0
diarr. Inf 1996 2066 0 23
diarr. Inf 2009 5547 1 0
i pediatri in Italia, ma non in Calabria , negli
ultimi anni segnalano di più le diarree
infettive per l’aumento del rischio in età’
pediatrica
ANCHE I MEDICI DI FAMIGLIA, DEVONO ALLERTARSI PERCHE’ IL
RISCHIO PROGNOSTICO PER LE TOSSINFEZIONI ALIMENTARI
AUMENTA CON L’ETA’
La disidratazione conseguente è frequentemente una concausa di morte,
COME PUO’ REGOLARSI IL MEDICO DI FAMIGLIA?
Sintomi: a parte alcune specificità, la sintomatologia è similare, dolori addominali,
nausea, vomito, diarrea, febbre , astenia.
Si possono segnalare come possibili se:
Botulismo: diplopia, visione appannata
Salmonellosi: feci discromiche
Brucellosi: sudori notturni, stanchezza anormale, cefalea e perdita di peso
Diarree infettive: sosp. nelle «comunità» eziologia varia
Epatite virale A: dolori addominali, febbre, ittero
Avvelenamento da Funghi: quadro acutissimo ed anamnesi positiva
Leishmania viscerale: epatosplenomegalia, linfoadenopatia, febbre, anemia
Parassitosi intestinali; ameba, giardia
Poche cose da ricordare bene, mettendo le mani
sull’ammalato.
IN CONCLUSIONE: LE MTA IN CALABRIA
Almeno dal punto di vista del medico di medicina generale :
Non rappresentano ad oggi uno sconvolgente problema di salute pubblica, ma presentano sicuramente un elevato interesse almeno di raccolta dei dati epidemiologici.
Devono riattivare l’attenzione del medico di medicina generale sul territorio, come costante suggeritore di norme igienico-sanitarie
Richiedono in Calabria sicuramente una migliore integrazione operativa come molte altre attivita’ sanitarie in Regione.
Suggeriscono la necessità di nuovi strumenti di segnalazione e di interrelazione tra singoli medici e strutture pubbliche, per migliorare le capacità di intervento.
Forse la rete ci salverà!!!
• Attivare la trasmissione telematica.
• Garantire il ritorno dei dati complessivi
dall’ASP al medico segnalatore.
• Istituzionalizzare il confronto annuale sui dati
epidemiologici.
• Favorire da parte della Regione Calabria la
medicina d’iniziativa.
Tutto questo fra l’altro rappresentandosi come una
operazione a costo zero.
Conclusioni e
suggerimenti
Grazie