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Lezione 7Oltre l’approccio universale
H. Simon (1958)(Cap. 6: pp. 179-204 – Tomasi, 2006)
J. Woodward (1960) (appunti delle lezioni)
T. Burns & G.M.Stalker (1950)(pp. 41-56, A. Fabris, F. Martino, 1988)
Università degli studi di TriesteA.A. 2010/2011
Docente Antongiulio Buamail: antongiulio(dot)bua(at)gmail(dot)com
Contenuti
1. La Teoria della Razionalità Limitata (Simon, 1958)• Le fondamenta• Limiti individuali alla razionalità• L’ambiente decisorio• I meccanismi d’influenza organizzativa
2. L’adattamento dell’organizzazione alle contingenze• Le principali scuole
3. Joan Woodward (1960)• L’accezione di tecnologia• Il rapporto tecnologia struttura• Il rapporto tra gli estremi tecnologici
4. Burns & Stalker (1950)• Il modello• Sistema Meccanico e Sistema Organico
La teoria della razionalità limitata:H. Simon (1958)
Le fondamenta della Teoria di Simon
LE IDEE:
1. Focus sui processi decisionali: la decisione precede l’azione organizzativa econsente di spiegarla (influenza reciproca delle decisioni)
2. Esistono alcuni limiti che limitano la razionalità delle decisioni
LA RICETTA:
L’organizzazione deve contribuire a definire l’ambiente in cui si svolgono i processidecisionali
Occorre progettare l’ambiente organizzativo in modo da favorire la presa didecisioni idonee al perseguimento degli obiettivi organizzativi
Razionalità?
L’essere umano si comporta in modo intenzionalmenterazionale, ma a causa della limitatezza della menteumana è incapace di:
a. gestire la complessità della realtà/organizzazione
b. scegliere l’alternativa migliore tra tutte quellepossibili, perché le sue decisioni si basano su modellisemplificati della realtà facendolo pervenire asoluzioni soddisfacenti e non ottimali
Limiti individuali alla razionalità
1. Capacità, abitudini e riflessi inconsci2. Valori e obiettivi individuali che possono trovarsi in contrasto con
quelli organizzativi3. Conoscenze a disposizione, funzione sia della formazione
culturale e professionale ricevuta sia dei flussi informativi a disposizione per decidere
DETERMINANO I CONFINI ENTRO I QUALI LE DECISIONI SONO RAZIONALI
sono MODIFICABILI attraverso l’utilizzo dei meccanismi d’influenza organizzativa che delineano l’ambiente
organizzativo e psicologico in cui si svolgono i processi decisionali
Schema di sintesi
Struttura organizzativa
Altre variabili
Meccanismi d’influenza
organizzativaAmbiente decisorio
Limiti alla razionalità
delle decisioni
Qualità delle decisioni
organizzative
Grado di conseguimento degli obiettivi
L’ambiente decisorio
E’ costituito da:
1. le premesse di decisione fornite dall’organizzazione (divalore – culturali – e di fatto - modus operandidell’organizzazione) premesse oggettive
2. le premesse di decisione fornite dalla personalità di chiprende la decisione premesse soggettive
3. l’ambiente psicologico della decisione, risultante dallacombinazione di diversi meccanismi di influenza
La progettazione dell’ambiente psicologico:
i meccanismi d’influenza organizzativa
Determinano l’importanza delle premesse oggettive e soggettive suiquali poggia la decisione umana
I principali meccanismi di influenza organizzativa sono:
1. Autorità
2. Comunicazione
3. Addestramento
4. Criterio di efficienza
5. Identificazione organizzativa
Premesse di decisione esterne all’individuo
Premesse di decisione interne all’individuo
Attenzione!
• I meccanismi d’influenza sono interconnessi eintercambiabili tra di loro: quanto più si riduce il ricorsoad uno di essi tanto più aumenta l’uso degli altri
In particolare, la misura e il modo di esercizio dell’autoritàdefinisce la discrezionalità riconosciuta al collaboratore:quanto più aumenta la sfera di discrezionalità, tanto piùacquistano importanza gli altri meccanismi d’influenza
• La misura e le modalità di impiego di ogni meccanismod’influenza dovrebbero essere individuati con l’obiettivo diperseguire la maggiore razionalità delle decisioniaziendali possibile
Contenuti
1. La Teoria della Razionalità Limitata (Simon, 1958)• Le fondamenta• Limiti individuali alla razionalità• L’ambiente decisorio• I meccanismi d’influenza organizzativa
2. L’adattamento dell’organizzazione alle contingenze• Le principali scuole
3. Joan Woodward (1960)• L’accezione di tecnologia• Il rapporto tecnologia struttura• Il rapporto tra gli estremi tecnologici
4. Burns & Stalker (1950)• Il modello• Sistema Meccanico e Sistema Organico
Le teorie contingentiJ. Woodward (1960)
T. Burns & G.M. Stalker (1950)
L’adattamento dell’organizzazione alle contingenze
contingenze e organizzazione sono fenomeni diversi e separati
contingenze e organizzazione sono collegati da un imperativo diadattamento, che influisce sulla performance
al cambiamento nelle variabili contingenti deve corrispondere uncambiamento dell’organizzazione (relazione asimmetrica)
Contingenze Organizzazione Performance
fitalta
bassamisfit
Le principali scuole
il tipo di fattore contingente
• tecnologia• ambiente• strategia• dimensione
Focus su tecnologia e ambiente
Joan Woodwarde la contingency theory (1960)
• Inglese, ricercatrice al Tavistock Institute• Intuizione: il modello burocratico era applicato in modi
diversi, che si distanziavano dal modello originario• Prende come prospettiva di osservazione la tecnologia e
svolge una ricerca sul campo:– Circa cinquanta aziende di successo della zona– Tre tipologie produttive:
• piccoli lotti/commessa• grande serie• processo
– Confronto rispetto alle caratteristiche organizzative(sostanzialmente rispetto ai principi di Weber)
L’accezione di tecnologia
CONOSCENZA TECNOLOGICA DI BASE(vincolo per tutte le organizzazioni)
CONDIZIONI TECNICHE e ORGANIZZATIVEche presiedono ai processi di trasformazionemateriale, spaziale e temporale degli input produttivi(specifica di ogni organizzazione)
TECNOLOGIA
Il rapporto tecnologia/struttura
tecnologie di produzione
livello dicomplessitàtecnologica
•
•
•
produzioneUNITARIA
(a piccoli lotti)
produzionedi MASSA
produzioneper PROCESSO
CONTINUO
la tecnologia determina l’organizzazione
Il collegamento tra gli estremi tecnologici
produzione di massa piccoli lotti / per processo
ampiezza del controllo
forza lavoro
livello di autonomia /autocontrollo
distinzione line / staff
sistema di controllo
modalità prevalentedi comunicazione
clima organizzativo
modelli di direzione
elevata
poco qualificata
basso
netta
formalizzato /sofisticato
scritta
spesso conflittuale
MECCANICI
bassa(escluso direttori generali)
qualificata
alto
sfumata
poco formalizzato(piccoli lotti) / incorporato
nel processo ditrasformazione (p.c.)
orale
generalmente buono
ORGANICI
Contenuti
1. La Teoria della Razionalità Limitata (Simon, 1958)• Le fondamenta• Limiti individuali alla razionalità• L’ambiente decisorio• I meccanismi d’influenza organizzativa
2. L’adattamento dell’organizzazione alle contingenze• Le principali scuole
3. Joan Woodward (1960)• L’accezione di tecnologia• Il rapporto tecnologia struttura• Il rapporto tra gli estremi tecnologici
4. Burns & Stalker (1950)• Il modello• Sistema Meccanico e Sistema Organico
Il modello
AMBIENTE
VOLATILE
AMBIENTE
STATICO
Prevedibilità
DinamismoVariabilità
+
+
-
-
L’organizzazione (sistema di direzione) dipende dal dinamismo e dalla prevedibilità dell’ambiente
SistemaMeccanico
Sistema Organico
Sistema Meccanico e Organico
potenziale
ACCENTRAMENTOalto
anzianità/esperienza
elevata
conformismo
alta
fedeltà/obbedienza
CARRIERA
STANDARDIZZAZIONE
VALUTAZ. PRESTAZ.
SPECIALIZZAZIONE
VALORI GUIDA
SISTEMA MECCANICO
basso
limitata
risultati
alta + visione di insieme
professionalità/imprenditorialità/
innovazione
SISTEMA ORGANICO
Sistema Meccanico e OrganicoEsempio
SISTEMA ORGANICO SISTEMA MECCANICO
W.L. Gore Associates Wal-Mart
•Ci si aspetta che le persone trovino un postoin cui possano rendersi utili e siano in grado digestire se stesse: l’efficacia è l’obiettivoprimario.
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