Cosa non fare: i più recenti flop - Guido Ghedin

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Cosa non fare: i più recenti flopErrori strategici. Errori esecutivi. Veri e propri disastri

Guido Ghedin - Blog Editor & Research at Young Digital Lab

martedì 15 novembre 2011

Un po’ di storia...

Un poʼ di storia...

“Bad news always travel faster than good news”

Dave Carroll

Errori esecutiviQuando l’idea è buona ma realizzata male (3 case history)

Errori strategici Quando il brand non sa bene dove andare (2 case history)

Disastri Quando non si ha idea di cosa stia succedendo (3 case history)

e... capolavori!Quando il brand diventa davvero umano (1 case history)

Nikon su Facebook

Un messaggio completamente sbagliato

Facebook è un canale di marketing, non uno spazio pubblicitario: non confondere mai la conversazione con la promozione.

ConAgra e Marie Callender’s

Campagna di digital PR senza un opportuna ricerca sul target

Un consumatore soddisfatto lo dice a 4-6 persone.Un consumatore insoddisfatto lo dice a 9-15 persone. (fonte: White House Office of Consumer Affairs, Washington, DC)

Un blogger insoddisfatto lo dice a tutto il mondo.

Leika su Facebook

Un contest poco chiaro. Una reazione molto colorata.

Virale non significa invasivo. Virale non significa forzato.E in caso di crisi, il non prendersi troppo sul serio vince sempre.

Errori strategici

Komen for the Cure e Kentucky Fried Chicken

Uno grande esempio di greenwashing

Non si può parlare ad una parte del target sperando che tutti gli altri non ci sentano.

Alitalia su Twitter

Un “Copia & incolla” nel web delle logiche dell’adv tradizionale

(fonte sestyle.it)

Non serve essere presenti ovunque: meglio un media mix più ridotto, ma funzionante.

Pepsi Refresh Project

80 milioni di contatti. -5% nelle vendite.

(fonte adcontrarian.blogspot.com)

Social Media non significa visibilità gratis, ma raggiungimento di obiettivi.

Disastri

Chrysler su Twitter

Errore, e persistenza nell’errore.

Essere online significa avere milioni di occhi puntati addosso:nulla può sfuggire al nostro pubblico.

Toyota nel web:

Idea virale e ben sviluppata, ma troppo borderline.

Il tono va modulato a seconda del target. Su Internet è giusto osare, ma vietato esagerare.

Kenneth Cole su Twitter

La disperata ricerca della visibilità.

La visibilità a tutti i costi porta sempre critiche. Le critiche si affrontano, non si nascondono sotto al tappeto.

e... un capolavoro!

Red Cross su Twitter

Brand istituzionale ed errore umano: un caso isolato ma grave.

Da social FAIl a marketing WIN.

Un brand non può essere autoironico. Gli esseri umani che lo compongono sì.

Grazie per l’attenzione!Alla prossima!

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