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COS’E’L PATTO DI STABILITÀ INTERNO
L’Unione Europea e il coordinamento della finanza pubblica
• Il patto di stabilità interno cuore del coordinamento della finanza pubblica nel rispetto dell’autonomia costituzionale
• Conta 7.000 enti su 22.000 Pubbliche Amministrazioni
(Dati in % del PIL)Indebitamento netto programmatico
2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016
DPEF 2009/2011 (giugno 2008)
-2,5 -2,0 -1,0 -0,1 0,0 0,1
DFP 2010 (settembre 2010)
-5,3 -5,0 -3,9 -2,7 -2,2
DEF 2011 (settembre 2011)
- 5,4 -4,6 -3,9 -1,6 -0,1
DEF 2012 (settembre 2012)
-4,6 -3,9 -2,6 -1,8 -1,5 -1,3
DEF 2013 (settembre 2013)
-3,0 -3,0 -2,5(*) -1,6 -0,8
(*) L’utilizzo di 0,2 punti percentuali di saldo nel 2014 (differenza tra il saldo a legislazione vigente e
quello programmatico) è giustificato dalla volontà di finanziare alcune voci di spesa in conto capitale non incluse nel saldo a legislazione vigente.
(Dati in % del PIL)
Debito - programmatico
2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016
DPEF 2009/2011 (giugno 2008)
103,9 102,7 100,4 97,2 93,6 90,1
DFP 2010 (settembre 2010)
115,9 118,5 119,2 117,5 115,2
DEF 2011 (settembre 2011)
116,1 119,0 120,0 119,4 116,9
DEF 2012 (settembre 2012)
119,2 120,7 126,4 126,1 123,1 119,9
DEF 2013 (settembre 2013)
127,0 132,9 132,8 129,4 125,0
I RISULTATI DEL PATTO
Non hanno raggiunto l’obiettivo:
2007 2008 2009 2010 2011 2012
Comuni 256 su 2.058 110 su 2.045 216 su 2273 47 su 2.285 104 su 2.304 77 su 2.314
Province 9 su 94 2 su 94 1 su 100 1 su 100 1 su 100 8 su 103
I RISULTATI DEL PATTO 2012 I COMUNI
OBIETTIVO RISULTATO DIFFERENZA
+1.783.211 + 2.483.499 +700.288
QUESTIONI APERTE
Ritardo nei pagamenti alle imprese
Formazione dei residui passivi
Freno agli investimenti
Questioni aperte
Freno agli investimenti
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
12 mesi 13.973 15.803 16.338 17.919 20.299 18.279 18.429 18.977 18.020 17.926 15.053 14.284 13.211
Var. % 13% 3% 10% 13% -10% 1% 3% -5% -1% -16% -5% -8%
Fonte: trimestrale cassa, RUEF e DEF
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 201212 mesi 13.756 15.197 15.996 17.433 19.515 17.968 17.967 18.436 17.275 17.628 14.932 14.049 13.027Var. % 10% 5% 9% 12% -8% 0% 3% -6% 2% -15% -6% -7%
Fonte: ISTAT
(dati in milioni di euro)
Investimenti fissi lordi
Questioni aperte
Formazione dei residui passivi
Il fenomeno riguarda i residui in conto capitale in quanto il patto non pone vincoli ai pagamenti di parte corrente.
Molti residui, però, sono “residui di stanziamento” che non costituiscono debiti verso terzi.
Questioni aperte
Ritardo nei pagamenti alle imprese
I ritardi nei pagamenti superano, mediamente, i 150 giorni
La Commissione europea, nell’ambito del “Piano europeo di ripresa economica”, ha insistito sull’importanza di accelerare il rimborso dei crediti vantati dai fornitori di beni e servizi nei confronti delle Amministrazioni Pubbliche. Recente richiesta di informazioni.
perché IL TEMA DEI RESIDUI E’ DIVENTATO CENTRALE NEL
DIBATTITO POLITICO?
I DEBITI DELLE PA NEI CONFRONTI DELLE IMPRESE: quanti sono e perché ci sono
ESIGENZA DI CERTEZZA FINANZIARIA ANCHE PER L’EUROPA
L’andamento dei residui passivi negli anni come rilevati dai certificati di conto
consuntivo degli enti locali
L’andamento dei residui passivi negli anni come rilevati dai certificati di conto
consuntivo degli enti locali
L’andamento dei residui passivi negli anni come rilevati dai certificati di conto
consuntivo degli enti locali
2009 2010 2011
Correnti 29,9 MLD 30,9 MLD 31,5 MLD
Capitale 71,5 MLD 69,1 MLD 64,9 MLD
TOTALE 101,4 MLD 100,0 MLD 96,4 MLD
COMUNI E PROVINCE
Ma quanti sono i veri debiti nell’ambito dei residui passivi?
Le stime dell’IFEL
Le stime di Banca d’Italia
La necessità della riforma della contabilità degli enti territoriali
Le novità in materia contabile dal 2014
Il nuovo principio di competenza finanziaria
La definizione di scadenza ed esigibilità
I debiti rilevabili direttamente dai conti consuntivi
Il principio della competenza finanziaria potenziata
La esigibilità
Permanenza dell’importanza dell’obbligazione giuridica
Bilancio pluriennale autorizzatorio
Perché ci sono
I residui attivi
Coesistenza di avanzi ed anticipazioni
Modalità di accertamento
Il ruolo delle regioni nel patto di stabilità interno
Il patto di stabilità verticale
Il patto di stabilità orizzontale
Il patto di stabilità integrato
Il patto di stabilità verticale incentivato
Regioni adempienti ai patti regionali 2012
importi in migliaia di euro
REGIONE VERTICALE ORIZZONTALE VERTICALE
INCENTIVATO
ABRUZZO x x
BASILICATA x x
CAMPANIA x x
EMILIA ROMAGNA x x x
LAZIO x x x
LIGURIA x x x
LOMBARDIA x x x
MARCHE x x
PIEMONTE x x x
PUGLIA x
SARDEGNA x x
TOSCANA x x
UMBRIA x x
VENETO x x x
Regioni adempienti ai patti regionali 2012
importi in migliaia di euro
REGIONE VERTICALE ORIZZONTALEVERTICALE
INCENTIVATO
ABRUZZO 0 6.792 25.624
BASILICATA 24.000 0 17.000
CAMPANIA 120.000 0 98.573
EMILIA ROMAGNA 56.220 29.346 72.973
LAZIO 242.317 6.673 112.170
LIGURIA 140.039 20 27.273
LOMBARDIA 54.282 5.647 155.718
MARCHE 55.000 0 27.462
PIEMONTE 124.649 515 76.701
PUGLIA 0 0 71.000
SARDEGNA 23.234 0 70.000
TOSCANA 36.912 0 65.621
UMBRIA 15.000 0 18.939
VENETO 15.000 8.900 70.000
TOTALE 906.653 57.893 909.054
Le prospettive future del patto di stabilità interno
Incrementare le esclusioni con particolare riferimento agli investimenti
Eliminare l’attuale regola con l’avvio del bilancio in Costituzione
Sviluppo della capacità di monitorare i costi di servizi e funzioni pubbliche nella prospettiva del Federalismo Fiscale