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Criteri, metodi e strumenti per la valutazione e il contenimento dei rischi(1a parte)
2.2
CORSO DI FORMAZIONE PER DIRIGENTIai sensi del D.Lgs. 81/08 e dell’accordo Stato-Regioni del 21/12/2011
Unità didattica
INFORTUNI E PREVENZIONE
Le statistiche sui grandi numeri di eventi permettonodi individuare le situazioni che più frequentemente generano infortuni (INAIL)
L’analisi sul singolo evento permette di riconoscere i singoli fattori di rischio che hanno concorso al verificarsi dell’infortunio e quindi di mettere in atto le misure correttive (RSPP)
ANALISI DEL FENOMENO INFORTUNISTICO
DenunceINAIL
> 3 giornidi assenza dal lavoro
> 1 giornodi assenza dal lavoro
tutti i lavoratori assicurati
FONTI INFORMATIVE
tutti i lavoratori
ComunicazioneINAIL
> 1 giornodi assenza dal lavoro
tutti i lavoratori
Registro infortuni
D.L. 97 del 3/6/08:In vigore fino al 31/12/08
D.L. 97 del 3/6/08:si applica a decorrere dal 1/1/09
ANALISI DEL FENOMENO INFORTUNISTICO
INDICE DI FREQUENZA (ANNUALE)
x 1.000.000IF =n° infortuni
ore lavorate
ANALISI DEL FENOMENO INFORTUNISTICO
IG = gg IT + (%IP x 75) + (M x 7500) ore lavorate x 1000
INDICE DI GRAVITÀ (ANNUALE)
IT = invalidità temporanea
IP = invalidità permanente
M = casi mortali
ANALISI DEL FENOMENO INFORTUNISTICO
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11
N.
OR
DIN
E
DA
TA
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FO
RT
UN
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RIP
RE
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REGISTRO INFORTUNI
ANALISI DEL FENOMENO INFORTUNISTICO
Ricercare le cause • tecniche• organizzativo-gestionali-procedurali• comportamentali
TECNICHE DI ANALISI
ANALISI DEL FENOMENO INFORTUNISTICO
AA
BB
AA
BB CC
L’evento A ha come unica causa
B
L’evento A ha come cause
B e C.Affinché si verifichi A
sono necessari gli eventi B e C.
Tecniche di analisi: l’albero delle cause
v
ANALISI DEL FENOMENO INFORTUNISTICO
Condizione necessaria e sufficiente perché si verifichi l’evento A
è che si verifichino sia l’evento B sia l’evento C
Condizione necessaria e sufficiente perché si verifichi l’evento A è che si verifichi almeno uno
degli elementi B o C.
C
A
B
AND OR
A
B C
Tecniche di analisi: l’albero delle cause
ANALISI DEL FENOMENO INFORTUNISTICO
PERICOLO ESPOSIZIONE STIMOLO
Lavoroin quota
Assenza di protezioni
Scivolareo sporgersi
o malore
AND
CADUTA
AND = condizioni necessarie
ANALISI DEL FENOMENO INFORTUNISTICO
Il collaboratore scolastico, mentre lava le finestre, cade dalla scala a pioli e si sloga una caviglia
Slogatura caviglia
Operazione autorizzata
NO SI
Mancata comunicazione delle operazioni interdette
Mancata verifica dell’ottemperanza delle indicazioni impartite
Mancata formazione sulle procedure di lavoro
Scala non a norma
Scarpe non adeguate
Stato psicofisico non idoneo
Mancata informazione sui rischi
Mancata fornitura di scarpe antinfortunistiche
Mancata definizione delle procedure di lavoro
Mancata valutazione del rischio
Mancata verifica dell’adeguatezza delle calzature indossate
Mancata manutenzione
Mancata valutazione del rischio
Mancata formazione dei preposti
Nel cortile della scuola media, uno studente riporta trauma cranico venendo investito, mentre circolava in motorino, da un’auto guidata da un applicato di segreteria che si stava recando in Municipio
Trauma cranico
Condizioni atmosferiche avverse Motorino non sicuro
Non uso/non uso corretto casco
Mancata formazione sui rischi
Stato psicofisico conducentii
Auto non sicuraFondo
stradale sconnesso
Mancata manutenzione programmata
Assenza di segnaletica orizzontale/verticale
Mancata manutenzione
Mancata valutazione del rischio
Mancata comunicazione circa le regole di circolazione interna
Mancata definizione delle disposizioni circa la circolazione interna
Non rispetto delle regole di circolazione interna
VALUTAZIONE DEI RISCHI
VALUTAZIONE DEI RISCHI
Valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e sicurezza dei lavoratori presenti nell’ambito dell’organizzazione in cui essi prestano la propria la propria attività, finalizzata ad individuare le adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di salute e sicurezza (D.Lgs. 81/08)
1. PERICOLO O FATTORE DI RISCHIO (HAZARD)2. ESPOSIZIONE (EXPOSURE)3. RISCHIO (RISK)4. DANNO (INJURY, DAMAGE)
CORRELATI TRA LORO NELLA SEQUENZA LOGICO-CRONOLOGICA
PERICOLO ESPOSIZIONE POSSIBILE DANNO
RISCHIO
VALUTAZIONE DEI RISCHI
PERICOLO ESPOSIZIONE RISCHIOPOSSIBILE
DANNO
ENERGIA
ELETTRICAFILO SCOPERTO CONTATTO
ARRESTO CARDIOCIRC.
FORZA
DI GRAVITA’
MANCANZA
DI PARAPETTOCADUTA
DALL’ALTOFRATTURE MULTIPLE
RUMORE ESP. A RUMORE > 85dBA IPOACUSIA
POLVERI ESP. A POLVERI > 5mg/mcBRONCHITE
CRONICA
AMIANTOESP. FIBRE AMIANTO
> 2FF/cmcMESOTELIOMA
PLEURICO
VALUTAZIONE DEI RISCHI
PER LA SICUREZZA (Rischi di natura infortunistica)
PER LA SALUTE (Rischi di natura
igienico ambientale)
PER LA SICUREZZA E LA SALUTE
(Rischi trasversali)
Strutture Agenti Chimici Organizzazione del lavoro
Macchine Agenti Fisici Fattori psicologici
Impianti elettrici Agenti Biologici Fattori ergonomici
Incendio-esplosioni
I FATTORI DI RISCHIO
VALUTAZIONE DEI RISCHI
R = P x G
VALORE DEL RISCHIO
P
G = GRAVITÀ
= PROBABILITÀ
CRITERI DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
R = RISCHIO
CR
ITE
RI D
I V
ALU
TA
ZIO
NE
DE
I R
ISC
HI PROBABILITÀ DI ACCADIMENTO
1
3
2
4
Valore di P. Livello delle probabilità Criterio di valutazione
IMPROBABILE
POCO PROBABILE
PROBABILE
ALTAMENTEPROBABILE
La mancanza rilevata può provocare un danno per la concomitanza di più eventi poco probabili ed indipendentiNon sono noti episodi già verificatisiIl verificarsi del danno susciterebbe incredulità
La mancanza rilevata può provocare un danno solo in circostanze sfortunate di eventiSono noti solo rarissimi episodi già verificatisiIl verificarsi del danno ipotizzato susciterebbe grande sorpresa
La mancanza rilevata può provocare un danno, anche se non in modo automatico o direttoÈ noto qualche episodio in cui alla mancanza ha fatto seguito il dannoIl verificarsi del danno ipotizzato, susciterebbe una moderata sorpresa in Azienda
Esiste una correlazione diretta tra la mancanza rilevata ed il verificarsi del danno ipotizzato per i lavoratoriSi sono già verificati danni per la stessa mancanzarilevata nella stessa Azienda o in Aziende simili o in situazioni operative similiIl verificarsi del danno conseguente la mancanza rilevata non susciterebbe alcuno stupore in Azienda
1
3
2
4
Valore di G. Livello delle probabilità Criterio di valutazione
LIEVE
MEDIO
GRAVE
GRAVISSIMO
Infortunio o episodio di esposizione acuta con inabilità rapidamente reversibileEsposizione cronica con effetti rapidamentereversibili
Infortunio o episodio di esposizione acuta con inabilità reversibileEsposizione cronica con effetti reversibili
Infortunio o episodio di esposizione acuta con effetti di invalidità parzialeEsposizione cronica con effetti irreversibili e/o parzialmente invalidanti
Infortunio o episodio di esposizione acuta con effetti letali o lesivi di invalidità totaleEsposizione cronica con effetti letali e/o totalmente invalidanti
SCALA DI GRAVITÀ DEL DANNO
CRITERI DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
4 8 12 16
3 6 9 12
2 4 6 8
1 2 3 4
danno
pro
bab
ilit
à moderato
GRIGLIA DI LETTURA(MATRICE DEL RISCHIO)
nonmoderato
grave
nonsignificativo
CRITERI DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
INDIVIDUAZIONE DELLE MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Correlazione tra valore del rischio ed azioni da intraprendere
R > 8 Azioni correttive indilazionabili
R 4 - 8 Azioni correttive necessarie da programmare con urgenza
R 2 - 3 Azioni correttive/migliorative da programmare nel breve-medio termine
R = 1 Azioni migliorative da programmare nel medio-lungo termine
CRITERI DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
MISURE GENERALI DI TUTELA (D.Lgs. 81/08, art. 15)
Valutazione dei rischi
Programmazione della prevenzione
Eliminazione dei rischi ovvero riduzione dei rischi al minimo
Rispetto ergonomia
Riduzione dei rischi alla fonte
Sostituzione di ciò che è pericoloso con meno pericoloso
Limitazione del numero dei lavoratori esposti
Limitare l’uso di agenti
Priorità misure di protezione collettiva rispetto a quelle individuali
Controllo sanitario
Allontanamento dei lavoratori ovvero cambio mansione
Informazione e formazione lavoratori, dirigenti, preposti, RLS
Partecipazione e consultazione lavoratori e RLS
Misure gestionali
Misure di emergenza
Segnali di sicurezza e avvertimento
Manutenzione regolare
MISURE DI PREVENZIONE
TECNICHE
ORGANIZZATIVE
PROCEDURALI
IN-FORMATIVE
Eliminazione sostanza nociva
Modifica processo produttivo
Modifica impianto
Modifica organizzazione
del lavoro
Manutenzione
Pulizia
Controllo ritmi produttivi
Interventi alla
sorgente
INTERVENTI DI PREVENZIONE PRIMARIA(esempio relativo ad inquinanti aerodispersi)
MISURE DI PREVENZIONE
Interventi sulla
propagazione
Aspirazione localizzata
Ventilazione generale
Lay-out
Spazio
MISURE DI PREVENZIONE
INTERVENTI DI PREVENZIONE PRIMARIA(esempio relativo ad inquinanti aerodispersi)
Modifica organizzazione
del lavoro
Interventi sull’uomo
Informazione
Riduzione tempo di esposizione
Chiusura in cabina
Dispositivi di protezione individuale
MISURE DI PREVENZIONE
INTERVENTI DI PREVENZIONE PRIMARIA(esempio relativo ad inquinanti aerodispersi)
Modifica organizzazione
del lavoro
MascheraMaschera
Misure Tecniche, Organizzative, Procedurali, In-formative
Uso di prodotto irritante per le vie respiratorie
In-formazione degli esposti sugli effetti del prodottosulla salute
In-formazione degli esposti sugli effetti del prodottosulla salute
Sostituzione del prodotto
Sostituzione del prodotto
Limitazione dell’utilizzo del prodotto
Limitazione dell’utilizzo del prodotto
Sorveglianza sanitaria
Sorveglianza sanitaria
Procedure PS
Procedure PS
Cappa aspirante
Cappa aspirante
Turnazione esposti
Turnazione esposti
Manutenzione cappa aspirante
Manutenzione cappa aspirante
Definizione dei criteri di sostituzione dei filtri e delle modalità di tenuta della maschera
Definizione dei criteri di sostituzione dei filtri e delle modalità di tenuta della maschera
TT
T
O
O
O
P
T P
I
Proceduralizzazione/ addestramento all’utilizzo corretto del prodotto
Proceduralizzazione/ addestramento all’utilizzo corretto del prodotto
P I
Sensibilizzazione e addestramento all’uso delle maschere
Sensibilizzazione e addestramento all’uso delle maschere I
Verifica dell’uso delle maschere
Verifica dell’uso delle maschere
O
DS/Dirigenti sono responsabili
SPP propone
MC collabora
RLS è consultato
Preposti vigilano
Lavoratori sono informati e ottemperano
MISURE DI PREVENZIONE
SOGGETTI COINVOLTI E LORO RUOLI