Post on 01-Jul-2019
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ML2 Martedì 16 Aprile 2019 Corriere della Sera
La rete metropolitana cosìcom’è oggi non è più suffi-ciente. Per lo meno per rom-pere l’assedio di auto che ognigiorno si riversano a Milano econtribuiscono ad alimentarela cappa di smog sulla città.L’ordine è allora uscire daiconfini comunali per intercet-tare i flussi di pendolari. Bep-pe Sala ha posto la priorità del«fronte nord» per difendersidalla calata d’auto dalla Brian-za. Ma nel frattempo s’è stu-diato come «pescare» lonta-no i viaggiatori un po’ ovun-que. La visione va allargata al-la scala metropolitana, e sisposa con la riforma del bi-glietto dei mezzi e con Area B,
la Ztl che mette al bando levetture più inquinanti. I datidei primi varchi hanno di re-cente offerto l’assist, con l’al-larme sulle auto in ingresso incittà: un milione, e non600mila come stimato finora.
Primo piano La città in movimento
Nel 2020 il prolungamentoM1 aMonza. Pronti i dossier suVimercate, Trezzano eMagenta
I lavori per ridisegnare laMilano del 2030 sono già incorso. Qualcosa si vedrà a bre-ve. L’anno prossimo arriverà ilprimo tassello sotterraneo al-le porte di Monza: le due nuo-ve stazioni della M1 che spo-
steranno il capolinea nord aMonza-Cinisello Bettola. Dal-l’anno dopo s’inizierà invece aviaggiare sulla M4, una lineatutta nuova che taglierà la cit-tà da Est a Sud-Ovest: prima lamini tratta Linate-Forlanini
Fs, nel 2022 fino in Dateo pri-ma e San Babila poi, l’annodopo a San Cristoforo.Non siamo ancora ai can-
tieri, ma almeno alla fase deifinanziamenti per altre dueopere strategiche. Gli undici
km dellaM5 che dovranno in-cunearsi nel cuore di Monzahanno strappato a fine anno i900milioni di euro per passa-re dalla carta agli scavi. Laprevisione è inaugurarli nel2027. Per allora dovrebbero
di Pierpaolo Lio
M2
M1
M5
M5
M3
Comasina
Abbiategrasso
Assago
Rho FieraGessate
MonzaBettola
QuartiereOlmi
San Sirostadio
Bisceglie
Buccinasco
ColognoNord
CascinaGobba
Sesto SanGiovanniSesto SanGiovanni
Monza FS
Vimercate
Brugherio
CusanoMilanino
Bresso
CadornaCadorna
Garibaldi Fs
Centrale
Bignami
Duomo
SanDonato
M
M
M
Bisceglie
BaggioValsesia
QuartiereOlmi
CorsicoM4
Linate
Pioltello
Cormano
SettimoMilanese
Paullo
Trezzanosul Naviglio
Magenta
PadernoDugnano
Ipotesi di prolungamento
Lavori in corso LAVORI IN CORSO
M1 Monza-Cinisello Bettola
1,9 km
2
Entroil 2020
M4Tutta la lineada San Cristoforoa Linate
15 km
21
Fra il 2021e il 2023
OPERE FINANZIATE
M5Prolungamento finoal polo istituzionaledi Monza
13 km
11
Entroil 2027
M1 Prolungamentofino a Baggio-Olmi
3,5 km
3
Entroil 2027
Km Stazioni Fine lavori
La giunta
● L’assessorealla MobilitàMarco Granelli,classe 1963,è incaricatodella riduzionedel trafficoin cittàe della gestionedella retemetropolitana(inclusol’aumento delticket a 2 euro)
● Per limitareil milionedi auto in arrivoogni giornoa Milano,si lavora sulprolungamentodella M1a Monza (dafine 2020),sulla nuova M4e sulle nuovefermate dellalilla verso Nord
Nuovimetrò per 92,4 chilometri«Via alla strategia antitraffico»
Corriere della Sera Martedì 16 Aprile 2019 PRIMO PIANO ML3
essere aperte anche le tre sta-zioni della «rossa» che colle-gheranno Baggio e il quartie-re Olmi: dalle parti di piazzaScala c’è fiducia su una rispo-sta positiva in estate dal mini-stero dei Trasporti sulle risor-se (210 milioni) per partire.Allo studio dei tecnici c’è
però anche un dossier cheguarda addirittura al 2050, econtiene tutto un altro pac-chetto di opere. Nessuna nuo-va linea, ma prolungamentiper spingere un po’ tutte le li-nee sempre più all’esterno.L’accordo di fine anno con laRegione ha finanziato gli stu-di di fattibilità economica fi-nanziaria: analisi di costi e be-nefici che saranno pronti dalmese prossimo e fondamen-
tali per capire in questo venta-glio, quali cantieri partirannodavvero non appena si rin-tracceranno le risorse. La M4ancora non è pronta ma già sipensa a lanciarla in profondi-tà a Sud-Ovest, a Buccinasco-Corsico-Trezzano sul Navi-glio, e a Est, a Segrate e Piol-tello. La M2 punta ad adden-trarsi in un altro pezzo diBrianza, lungo l’asse che va aVimercate. E Monza potrebbenon essere l’unica futura de-stinazione della «lilla». ANord si immagina di sdoppia-re i binari a Bignami: da unaparte il capoluogo brianzolo,dall’altra la virata per Cinisel-lo, Bresso e Cusano Milanino.Ma soprattutto, sul fronte op-posto, la M5 potrebbe correre
a Ovest versoSettimo eMa-g e n t a p e r« d e c o n g e -stionare» l’as-se dell’ex sta-tale Padanasuperiore. LaM 3 i n f i n epunta a Sud-Est, a Paullo,e a Nord , aCormano ePaderno Du-gnano.
Per l’assessore alla Mobili-tà, Marco Granelli la cura chocdel ferro per l’hinterland (cheriguarda anche diversi pro-getti di metrotranvie) è l’uni-ca opzione: «Serve investireper infrastrutturare l’area me-tropolitana e offrire un tra-sporto pubblico di massa li-bero dal traffico ai pendolari,così da invertire la tendenza ascegliere l’auto privata per ve-nire a Milano».
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L’Ego - Hub
ALLO STUDIO
Prolungamentofino a Segrate
2,5 km
Da San Cristoforoa Buccinasco-Corsico-Trezzanosul Naviglio
4 km
M4
Prolungamentoda Cologno Nord a Brugherio-Vimercate
10 km
M2
Prolungamentoda San Donatoa Paullo
15 km
Prolungamentoda Comasinaa Cormano-Paderno Dugnano
3 km
M3
Prolungamentoda San Siroa Settimo Milanese-Magenta
19 km
Sbinamento(biforcazione)da Bignamia Bresso-Cusano Milanino
5,5 km
M5
OnlineTutte le notiziedi cronaca e gliaggiornamentiin tempo realeanche sul sitoInternetmilano.corriere.it
L’allarme di Palazzo MarinoL’articolo del «Corriere» di sabato che riportaval’allarme lanciato da Palazzo Marino sul monteauto complessivo in ingresso a Milano ogni giorno.Sarebbero infatti un milione — e non 600 milacome finora stimato — le vetture in transito in cittàquotidianamente. Una cifra che dimostrale difficoltà dell’attuale rete metropolitananell’assorbire i pendolari. L’obiettivo è intervenirecon collegamenti metropolitani verso le periferie.Esiste un piano per ampliare la rete ferroviaria, tra iprimi tasselli c’è quello che condurrà a Monza.
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MaterialiQuestiproblemisono notidatrent’anniL’usodi un buonarmamentoè ilmodopiù utile perattenuarli
❞LimitiL’interventorichiedel’aumentodi 70-80centimetriin altezzaFra Paganoe Cadornanonsarebbepossibile
«Vibrazioni,strutturedatateIncognita spaziper le soluzioni»L’esperto: non tutte le galleriepossono averemigliori armamenti«Servirebbe piùmanutenzione»
«Questi problemi li cono-sciamo da trent’anni, il tran-sito di ogni mezzo rotabile inuna galleria produce semprevibrazioni, ma l’uso di unbuon armamento è il modomigliore per attenuarli».Giorgio Diana, professore
emerito di Meccanica al Poli-tecnico, segue l’Atm dagli an-ni Ottanta e non sembra perniente sorpreso dalle protestemontate negli ultimi mesi davari comitati di cittadini perle vibrazioni della metro. So-prattutto le continue scossein corrispondenza delle fer-mate di Cadorna, Conciliazio-ne e Pagano sulla linea rossa,o tra Loreto e Caiazzo sulla li-nea verde, che hanno spinto iresidenti ad organizzarsi peravviare delle vere e proprieclass action.«Stanno venendo fuori dei
problemi di vetustà e proget-tazione che tutti conoscono.Tenga presente che le linee dicui stiamo parlando hannopiù di 50 anni», continua Dia-na che con il suo dipartimen-to ha ricevuto dall’Atm l’inca-rico di effettuare le misura-zioni e valutazioni necessarieper risolvere il problema.Si spieghi meglio…«Sotto alle rotaie c’è una
piastra di cemento che nelletratte di cui parliamo è anco-rata direttamente al terreno.Dal contatto tra ruote e rotaiasi generano delle vibrazioni,a cui si sommano gli stridiiprodotti nelle curve strette, ealtri rumori dovuti ai freni».D’accordo, però le vibra-
zioni si sentono solo inprossimità di certe stazioni.«Perché da vent’anni si usa
un armamento particolarechiamatoMilanomassivo chesi avvale di tre strati annegatinella gomma per attenuare le
vibrazioni. Le tratte più vec-chie invece hanno degli ar-mamenti collegati diretta-mente alla volta delle galleria.Basterebbe sostituire questiattacchi diretti per attenuarele vibrazioni. Bisogna vedereperò se c’è spazio sufficiente.Se sotto le rotaie devo mette-re dei blocchi in cemento, piùle traverse e la gomma, au-mento di 70-80 centimetri laloro altezza e il treno tocca lavolta. Dipende dalla grandez-za delle gallerie, e tra Cador-na e Pagano gli ingombri di-sponibili non lo consentono.Occorrerà trovare gli arma-menti adeguati allo spazioesistente».E non si possono ingran-
dire le gallerie?«Sarebbe come rifare la li-
nea, lo escluderei».
Ma perché questi attacchidiretti non sono stati sosti-tuiti finora?«Ricordo un caso a Piola in
cui si trovò una soluzione mi-gliorativa, ma risale a tren-t’anni fa. Ed è una scelta one-rosa».E perché il problema si
manifesta solo ora all’im-provviso?«C’è evidentemente anche
un problema di degrado degliarmamenti causato dall’au-mento delle corse. E questoha provocato anche il proble-ma delle marezzature».E cosa sono?«È un’usura ondulatoria
che si manifesta sulla testa diuna rotaia, soprattutto neitratti di forte accelerazione edecelerazione, e nelle curvestrette, sotto i 200 metri».Comequella che c’è prima
di Pagano, dove la linea sidivide e ora a ogni passag-gio di un treno trema tuttol’isolato...«Sì, anche questo è un vec-
chio problema, che si può ri-durre solo con la molaturadelle rotaie ma non si riesce aeliminare completamente».E perché non si fanno
queste molature?«Perché le ore notturne per
la manutenzione sono insuf-ficienti e la priorità per l’Atmce l’ha la sicurezza. L’aumen-to del traffico ha accelerato ildegrado, sarebbero necessariinterventi dimolatura più fre-quenti. E invece si fanno soloogni paio di mesi».Ma queste scosse conti-
nue non mettono in perico-lo anche gli edifici e i loroinquilini?«No, perché si tratta co-
munque di oscillazioni mo-deste: dal punto di vista strut-turale sono accettabili, perquanto fastidiose».Ma qualcosa si dovrà fare
ora...«I vertici di Atm si sono
mossi solo quando il proble-ma è scoppiato. Le soluzionisono note, ma sostituire unarmamento ha un costo, del-l’ordine di diversi milioni.L’ingombro delle gallerie è si-curamente un limite, ma cisono delle tipologie di arma-menti che si possono realiz-zare senza toccare le volte, co-me le traversine su supportoelastico. Insomma se c’è la vo-lontà, il problema si può ri-solvere».
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L’intervista
di Sandro Orlando
InfrastruttureIl disagio è legato aipunti in cui la piastra dicemento sotto i binariè ancorata al terreno