Post on 07-Mar-2016
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Mi chiamo così perché vivo nel luogo misterioso dove sono raccolti
con cura tutti i documenti preziosi che conservano la memoria dei
fatti accaduti!
I topini come me, di solito, amano rosicchiare le pagine saporite dei
vecchi volumi… ma io sono un topo speciale, perché i libri non li
mangio... li leggo!!
Per questo ho scelto come mia dimora l’Archivio dell’Istituto degli
Innocenti. Ed è un’ottima scelta, perché è uno spazio davvero
grande!
Quando la sera tutte le luci si spengono e l’Istituto si svuota, io mi
aggiro libero per gli scaffali: prendo il mio manoscritto preferito e
lo porto sul leggìo. Così mi sento davvero un signor topo, il padro-
ne incontrastato del regno della carta!
Dopo tanti anni tra filze e registri, una sera mi sono imbattuto in
una scatola mai vista prima, che conteneva quattro preziosi diari
scritti più di cento anni fa. Che scoperta! Le storie che vi ho tro-
vato erano davvero speciali…
Leggendoli insieme a me mentre visiti la mostra, potrai scoprire
alcune cose sulla vita delle bambine e dei bambini vissuti agli
Innocenti.
Il primo diario che ho letto è stato quello di Carlotta, una delle
soprabalie dello Spedale.
Il tempo ha rovinato parte delle pagine, ma sono sicuro che insie-
me riusciremo a completare le parti mancanti!
Comincia così...
Io, sottoscritta Carlotta Bucci, di professione soprabalia,
scrivo questo diario di mio pugno per conservare le memorie
degli anni passati in questo Spedale degli Innocenti, dove
vengono accuditi e cresciuti i bambini abbandonati e bisognosi
di Firenze e delle campagne circostanti.
Scriverò di quando i fanciulli sono condotti qui, di come sono
subito curati e nutriti dalle balie presenti nello Spedale, che
sono chiamate balie di casa. Con loro restano però solo alcuni
giorni, perché poi vengono mandati dalle balie di campagna
per circa un anno.
Le balieLe balie degli Innocenti erano donne che allattavano dietro compen-
so i bambini affidati allo Spedale.
Potevano allattare perché avevano avuto anche loro un figlio, che
però non aveva più bisogno del loro latte, quindi potevano darlo ad
altri!
Appena arrivati i neonati erano affidati per alcuni giorni alle balie
interne, donne del popolo che avevano lasciato temporaneamente la
propria famiglia per lavorare presso gli Innocenti.
Poi i bambini venivano affidati a una balia esterna, quasi sempre
appartenente a una famiglia di contadini. Alle balie esterne, oltre
allo stipendio, veniva dato un corredino di pezze e fasce, berretto
e camiciolino per il bimbo. Tutte cose che dovevano riconsegnare se
riportavano il bambino!
Ieri, 6 marzo 1861, sono stata svegliata nel cuore della
notte da uno scampanellìo insistente e sono corsa alla finestra
ferrata...
ferrata
Se vuoi scoprire perché Carlotta è stata svegliata e dove è andata,
cerca nella sala questa fotografia che mostra il porticato esterno
dello Spedale e una finestra quadrata molto molto importante.
Chi voleva affidare un bambino agli Innocenti lo faceva passare
attraverso quella finestra e lo adagiava sopra un morbido cuscino,
poi suonava un campanello per avvertire del nuovo arrivo.
La finestra era chiamata “ferrata” per via di alcune sbarre che per-
mettevano di lasciare solo bambini appena nati, perché i bambini più
grandi che avevano bisogno d'aiuto erano accolti in altre istituzioni.
Attraverso le grate della finestra, qualcuno ha lasciato un
neonato avvolto in una coperta.
Il biglietto che lo accompagnava diceva:
“fu depositato un maschio di nome
in questo Spedale di Firenze”
.
Al suono del campanello, Carlotta si è svegliata perché è una
soprabalia. Il suo compito era quello di registrare le informazioni
relative ai bambini appena arrivati e controllare il lavoro delle balie.
Come hai letto, Carlotta prende nota di tante informazioni.
La Soprabalia doveva essere molto scrupolosa e prendere nota
di tutti gli oggetti e i documenti che i bambini portavano con sé al
momento dell’arrivo.
Purtroppo il diario si è rovinato con il tempo e non riusciamo a leg-
gere il nome del bambino.
Però il biglietto e la mezza medaglia li puoi vedere in questa sala.
SE RIUSCIRAI A TROVARLI, POTRAI SCOPRIRE IL NOME CHE ERA STATO
DATO AL BAMBINO E COMPLETARE IL
TESTO DEL DIARIO.DOPO QUESTA
RICERCA, CONTINUIAMO A
LEGGERE INSIEME...
Il bambino portava con sé la metà di una medaglietta di
ottone raffigurante la Madonna.
Troviamo spesso biglietti e medagliette di questo tipo.
Tutte queste cose le conserviamo con cura nell ’archivio...
Speravano di poter un giorno tornare
a riprendere i loro bambini e in quel
caso avrebbero usato l'altra metà
della medaglia, che avevano tenuto
loro, per dimostrare di essere i geni-
tori del bambino!
Forse penserai che era più semplice
usare il nome e la data di nascita.
Leggi che cosa scrive Carlotta su
questo argomento nel suo diario…
SAI PERCHÉ I GENITORI SI
PREOCCUPAVANO DI LASCIARE
QUESTI OGGETTI?
Siccome il bambino non portava con sé i documenti originali
di battesimo, non abbiamo potuto chiamarlo come chiedevano
i genitori, ma lo abbiamo battezzato il giorno dopo, con un
nome e cognome nuovi. Lo abbiamo chiamato...
VUOI SAPERE QUALE NOME E' STATO POI DATO A QUESTO BAMBINO? FORSE CARLOTTA CI PUO' AIUTARE, VEDIAMO COSA RACCONTA...
Se guarderai con attenzione
nella pagina destra, in alto,
troverai il nome e il cognome
che erano stati dati al bam-
bino di cui ci parla Carlotta,
e potrai completare anche
questa parte del diario.
Tutti questi particolari, li annoto velocemente su un quader-
nuccio dove scrivo veloce e a volte mi scappa anche qualche
errore di ortografia!
Poco male, perché poi lo scrivano ricopia tutto in bella in un
grande registro intitolato “Balie e Bambini ”.
Qui vengono trascritte tutte le informazioni sull ’arrivo del
bambino, e anche quelle future che lo riguarderanno:
da chi andrà a balia, se cambierà famiglia, se si sposerà…
Quindi lo scrivano scriveva in bella copia in un registro le cose
annotate dalla soprabalia.
Per fortuna anche il Registro di cui parla Carlotta si trova in questa sala.
Come hai letto, ai bambini abbandonati venivano dati nomi e cognomi nuovi. Per molti anni questi bambini avevano avuto tutti gli stessi cognomi, che ricordavano il fatto di essere stati lasciati dai genitori (come per esempio Diotallevi, Innocenti, Angioletti, Esposito, Proietti, Maltrovati), poi si decise di dare a ogni bambino un cognome diverso per non far scoprire quello che gli era successo.
COME LI CREAVANO TUTTI QUESTI COGNOMI?
Si utilizzavano diminutivi, vezzeggiativi o varianti di tante parole, seguendo l'ordine alfabetico. Vuoi provare a fare un gioco? Immagina tu tante diverse versioni del tuo cognome!
Ora torniamo a un'altra pagina del diario di Carlotta...
Anche in questa pagina ci
sono delle parole che non
si riesce a leggere. Però il
biglietto di cui parla Carlotta
è esposto in questa sala.
Se lo troverai, potrai
scoprire cosa c'era scritto e
completare il diario.
Il 17 marzo è ufficialmente nata l ’Italia!
Dalla mia finestra vedo qualche bandiera tricolore!
Oggi, 19 marzo 1861, alle ore 9 e un quarto pomeridiane,
abbiamo accolto una bambina che era stata lasciata fuori
dalla finestra ferrata. Addosso aveva un bigliettino con scritto
Oggi, 13 settembre 1865, due genitori hanno lasciato una
neonata qui da noi, accompagnata da un bigliettino con un
fiorellino disegnato, in cui era scritto che la bambina era nata il
L’abbiamo chiamata Raffaella. Spero che, quando la loro
situazione sarà migliorata, vengano a riprenderla!
VUOI SCOPRIRE QUANDO E' NATA RAFFAELLA?TROVA IL BIGLIETTO ESPOSTO NELLA SALA E COMPLETA IL DIARIO
ORA LEGGIAMO UN'ALTRA PAGINA SCRITTA DA CARLOTTA...
Sono passati molti anni da che lavoro qui.
Oggi ho festeggiato il mio ventesimo anno di lavoro!
Ma questi sono giorni molto emozionanti per tutti… infatti,
a partire dal 1° luglio 1875, non ci sarà più la finestra ferra-
ta, ma avremo un vero “Ufficio di Consegna”, cioè una stanza
adibita all ’accoglienza dei bambini.
Alle ultime due creature che sono state introdotte tramite la
finestra ferrata la notte del 30 giugno, abbiamo dato nomi e
cognomi che ricordassero questo evento: sono stati chiamati
PER COMPLETARE QUESTI NOMI CONSUMATI DAL TEMPO, TROVA NELLA STANZA I DOCUMENTI RELATIVI AGLI ULTIMI DUE BAMBINI LASCIATI NELLA FINESTRA FERRATA.
A te quali sembrano
i nomi piu' adatti per
indicare gli ultimi bambini
lasciati allo Spedale,
prima della chiusura
della finestra ferrata?
Oggi fa un gran caldo… per fortuna nella nuova stanza
adibita nel 1891 ad Ufficio di Consegna si sta abbastanza
al fresco!
Nella sala ci sono tutti gli strumenti utili per le prime valuta-
zioni da fare sui bambini.
C’è la scrivania dove lo scrivano sta seduto e annota tutti i
dati dei bambini appena arrivati.
Dietro la scrivania c’è un
per segnare l ’ora di arrivo, e nel tavolo accanto alla scrivania
una per pesare i neonati appena arrivati.
Dopo essere stati registrati dallo scrivano i bambini sono
portati nella Sala di Prima Osservazione, dove i bambini
sono messi a riposare nelle dipinte di bianco.
Se vuoi completare anche
questa parte del diario
di Carlotta, trova le foto
dell’Ufficio di Consegna
e della Sala di Prima
Osservazione esposte in
mostra...
Percorso didattico realizzato nell’ambito della mostra Figli d’Italia e del progetto Crescere che avventura
www.mudi.firenze.it
Con il sostegno e il contributo di
FONDAZIONE
SE SEI CURIOSO DI CONOSCERE
ANCORA NUOVE STORIE,
PUOI PRENDERE UN ALTRO
DIARIO CHE HO TROVATO IN
ARCHIVIO.
LEGGENDOLI INSIEME
SCOPRIREMO MOLTE ALTRE
COSE SULLE BAMBINE E
I BAMBINI VISSUTI AGLI
INNOCENTI NEL PASSATO!
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