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SERVIZIO ISTRUZIONEFORMAZIONE PROFESSIONALE E CULTURA- SERVIZIO LAVORO- PROVINCIA DI PISTOIA
IPSAA DE FRANCESCHI -PISTOIA-
DISABILITA’ E FORMAZIONE NELLA SCUOLA SUPERIORE: School & Job
"Didattica Orientativa: il Progetto ST.A.R.T “
XXVII Convegno Nazionale CNISQUANDO EDUCARE È PIÙ DIFFICILE.
Strumenti per la valutazione dell’apprendimento e l ’intervento nella scuolaTREVISO 26-28 marzo 2010
Relatrice Prof.ssa Costantina Sabella
Le criticità
Dal confronto con le insegnanti di sostegno referen ti delle Scuole Medie Superiori della Provincia di Pis toia
presenti agli incontri tenuti presso la sede della Provincia di Pistoia, Via Tripoli, Ufficio Servizio
Istruzione, Formazione e Cultura,
è emersa una situazione di incertezza circa la generalizzazione di un "modello" da seguire relativo alle
modalità di inserimento e integrazione degli alunni disabili negli istituti secondari.
Le criticità specifiche esaminate dal gruppo present e agli incontri possono essere sintetizzate come seg ue:
• variabilità di prassi in ordine al percorso seguito (A e B) e difficoltà di adattamento in relazione alla loro trasferibilità e alla tipologia degli indirizzi seguiti nei diversi istituti scolastici ;
• azioni assai diversificate e piuttosto routinarie rispetto al processo di erogazione, in particolare per ciò che attiene alla personalizzazione dei percorsi;
• mancanza di pianificazione e controllo del processo di promozione, comunicazione e
diffusione dell’informazione sulle prassi da seguire per la realizzazione del modello
soprattutto tra gli operatori stessi.
• mancanza di una capitalizzazionedelle esperienze delle singole scuole in merito a procedure,strategie didattiche e metodologie ;
• mancanza di testi e sussidi con schede didattiche adatti per la
fascia di età delle scuole superiori.
Finalità generali
• Tenuto conto di questa analisi, un gruppo di insegnanti di sostegno e curricolari accoglie come finalità generali per la realizzazione del progetto in questione l'individuazione di un sistema di gestione omogeneo che permetta la condivisione dell’operatività svolta e nello specifico:
• dei processi e degli strumenti idonei alla loro realizzazione
• dei percorsi didattici• degli ausili informatici.
PROTOCOLLO DI LAVORO• Dall’analisi delle criticità, è emerso che la
scuola superiore si dovrebbe attivare in modo più concreto per formulare percorsi formativi specifici, finalizzati alla conquista di maggiori livelli di autonomia sociale, che possano successivamente favorire un graduale processo di inserimento nel mondo del lavoro degli alunni diversamente abili (L. 68/99).
• La possibilità dell’alunno di cercare di superare alcune sue difficoltà si concretizza nell’alternanza scuola-lavoro(Decreto Legislativo 15 aprile 2005, n. 77 "Definizione delle norme generali relative all'alternanza scuola-lavoro, a norma dell'articolo 4 della legge 28 marzo 2003, n. 53"pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 103 del 5 maggio 2005 in particolare l’art. 6; Legge 12 marzo 1999, n. 68)
La scuola superiore assume il ruolo di una protagonista del percorso di vita dell’alunno diversamente abile
e, come tale, ha comeobiettivo primario,
il compito di attivare buone prassi mirate all’inclusione
SCUOLA E LAVORO
�L. 104/92 legge quadro per l’integrazione
�L. 53/03 art. 4 e DM. 77/05 alternanza scuola lavoro
��Legge 482 del 1968Legge 482 del 1968��Legge 68/1999Legge 68/1999��Decreto Legislativo nDecreto Legislativo n °° 216/2003216/2003
Scuola e Formazione
�Coinvolgimento della Struttura Scolastica �Coinvolgimento dell’Alunno e della Famiglia �Coinvolgimento del Servizio Salute Mentale�Coinvolgimento del territorio….Enti Locali…�Coinvolgimento dei vari Settori Produttivi
IL DIRITTO ALLA FORMAZIONE … è possibile
CONTESTO NORMATIVO
�L. 104/92 legge quadro per l’integrazione�D. L.vo 112/98 “Conferimento di funzioni e compiti
amministrativi dello stato alle regioni ed agli Enti Locali”�L. 328/00 Legge quadro per la realizzazione del sistema
integrato di interventi e servizi sociali�L. R. 26/01 Piani provinciali per il diritto allo studio�Prot. 33748 Determinazione n. 265 del 21/02/2008 (Art . 14
L. 68/99) accesso al Fondo Regionale per l’occupazione deidisabili.
�D. Lvo 276/03 istituisce il Libretto formativo �L. 53/03 art. 4 e DM. 77/05 alternanza scuola lavo ro (art
4 comma 5)
CONTESTO NORMATIVO
Esperienze di stage
� Progetto Ministeriale ’92 o 2002 “ Terza area”
� L. 53/03 art.4 e Decreto Applicativo n.77/05
(Alternanza scuola lavoro)
Curricolari (3^area-alternanza scuola lavoro)
Facoltative (tirocini orientativi-formativi)
L'istituzione scolastica o formativa, infatti, prog etta, attua, verifica e valuta sotto la propria responsabilità i percorsi in alternanza, sulla base di apposite convenzioni non solo, come è ovvio che sia, con le imprese, o con le rispe ttive associazioni di rappresentanza, o con le camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, ma anche con gli enti pubblici e privati, tra cui è da sottolinea re come
il legislatore abbia preso in esame anche quelli de l terzo settore, disponibili ad accogliere gli studenti per periodi di apprendimento in situazione lavorativa, che non cos tituisca rapporto individuale di lavoro.
e’ proprio lo strumento della convenzione, stipulata a titolo gratuito con gli enti che accolgono il giovane che abbia optato per l'alternanza, che offre alla numerosa categoria degli studenti disabili che frequentano il secondo ciclo di studi la garanzia precipua della piena fruibilità, in ossequio al principio della pari opportunità .
L'art. 4 del decreto legislativoD.Lgs. 77/2005 , precisa, in proposito, che per i soggetti disabili i periodi di apprendimento mediante esperienze di lavoro devono essere dimensionati, in una sinergia scuola-realtà formativa, in relazione al profilo funzionale e al piano educativo individualizzato, in modo che attraverso questa scelta sia in ogni caso possibile promuovere l'autonomia e la sua conquista ai fini dell'inserimento nel mondo lavorativo.
NON ABBANDONARE L’IMPRESA
per superare la paura dell' handicap�Presentazione dell’alunno (aspetti bio-psico-sociali e competenze)
�Definizione di un patto formativo convenzionato
�Personalizzazione del patto formativo (durata-orario-mansionario)
�Alunno/famiglia – scuola – azienda
�Tutor scolastico – tutor aziendale/mentore
�Definizione degli ambiti di competenze agibili (Ambiente formativo in azienda)
�La scuola personalizza il percorso formativo adattandolo alle richieste dell’azienda
�Nei casi più gravi garantire un tutoraggio di uno o più compagni
�Diversificazione dei periodi temporali (non solo periodo estivo)
�Condivisione di un sistema di valutazione (certificazione di competenze e scrutini)
PERCHE’
Istruzione e Formazione
L’ALUNNO
comincia ad intrecciare, a scambiare informazioni,
ad orientarsi
deve avere una mappadelle strade possibili
si deve poter rispondere ai bisogni delle persone, a quelli dello sviluppo culturale ed economico del territorio .
credere che c’è la possibilitàdi percorrere molte piste per costruirel’identità di un uomo e di un lavoratore
che di ciascuna identità c’è bisognoper affrontare il cammino futuro.
IL PROGETTO
START
Progetto Start STrategie per l’occupazione di cittadini disabili e per
l’Attivazione delle Risorse del Territorio
Il progetto Start è finanziato dalla Provincia di Pist oia con risorse
del Fondo Sociale Europeo Por Ob. 2 FSE 2007/2013 – Ass e II
Finalità del Progetto ST.A.R.T.:
innalzamento dell’occupabilità e dell’occupazione per le persone disabili
Nel progettare il percorso formativo delle persone con disabilità, dobbiamo tenere presente che deve trattarsi di un percorso individualizzato impostato in funzione del singolo individuo, delle sue attitudini e competenze. Quindi gli utenti fruiranno delle azioni e delle attività non in modo sequenziale, ma in riferimento al loro progetto formativo-orientativo individuale anche passando da attività di una azione a quelle di un’altra o tornando a svolgere attività già frequentate.
School & job
un percorso formativo flessibile e polivalentea forte valenza orientativa , con attività che,
si affiancano a quelle didattiche della scuola
un supporto qualificato e personalizzatocon l'obiettivo di verificare e incrementare
le capacità scolastichee l’autonomia personale e sociale
Risultati attesiSi prevede una riduzione delle
dinamiche di abbandono scolastico precoce;
Un aumento della permanenza dei giovani disabili nell’istituzione scolastica, fino a fine percorso.
Un aumento, nei soggetti, della consapevolezza di sé.
Si prevede, a livello contenutistico l'acquisizione/implementazione delle
cosiddette "abilità sociali" ,relativamente al diritto-dovere del
cittadino, alle lettura e decodificazione dei messaggi analogici, all’utilizzazione dei mezzi pubblici; all’ubicazione dei servizi
per la persona; alla conoscenza e valutazione del danaro, ecc. I contenuti
descritti non sono scevri da alcuni peculiari aspetti delle sfere dell'autonomia
personale come:
• Inclinazioni: ovvero momento per scoprire cosa si è, cosa si sa fare, cosa si può volere e perché. Nel triplice significato di "inclinazione", quale attitudine, motivazione e desiderio.
• Struttura dei percorsi: ovvero momento per scoprire quali opportunità offre la scuola, la vita, il mondo del lavoro, per cominciare a selezionare tra esse un itinerario personale.
• Consapevolezza delle prospettive: ovvero momento per cominciare a scoprire le dinamiche del mondo del lavoro e quale futuro possano offrire le diverse strade, partendo dal presupposto che nessuno è in grado di fare previsioni sul futuro.
a) concetto del tempo (orologio-calendario-scansione temporale)
b) spazi esterni (città-servizi pubblici-mezzi di trasporto)
c) senso del pericoloe) atteggiamenti prevalenti in situazioni diverse (ambito familiare-con l'adulto-con i coetanei-con
i colleghi)f) figure di riferimento privilegiate
dalla valutazione delle abilità e delle
competenze, dei punti di forza, degli interessi e
delle attitudini
Questionari, prove di autovalutazione, test e,
soprattutto, osservazione diretta e partecipe sono gli
strumenti fondamentali della valutazione
Progetto autonomia personale e disabilità
SCUOLA
APPRENDIMENTO
Percorso e Consolidamento
INTEGRAZIONE
Facilita l’apprendimento
dei modelli operativi
PROGETTUALITA’
Percorsi mirati:
Autonomia della persona
Relazione e Comunicazione
Comportamento
STrategie per l’occupazione di cittadini disabili e per
l’Attivazione delle Risorse
del Territorio
Progetto Start
Vademecumper lo svolgimento
dello StageIl progetto Start èfinanziato dalla Provincia di Pistoiacon risorse del Fondo Sociale Europeo Por Ob. 2 FSE 2007/2013 – Asse II
Cos’è uno stage o tirocinio orientativo/formativo?
Lo stage/tirocinio non è un lavoro ma un’esperienza formativa e/o orientativa, pertanto non da diritto a nessun tipo di compenso.Lo stage/tirocinio è uno strumento previsto dalla
legge che consente ad un giovane:
• di entrare in un ambiente di lavoro;• di mettersi alla prova;• di orientare o verificare le sue scelte
professionali;• di acquisire un'esperienza pratica in ambito
lavorativo.
• E, allo studente, di optare per un percorso di alternanza scuola-lavoro (in base alla L. 28 marzo 2003, n. 53 e DL in applicazione dell'art. 4 del 15 aprile 2005, n. 77).
Quali sono le regole fondamentali per chi svolge uno stage o un tirocinio?
• Seguire le indicazioni dei tutor e fare riferimento ad essi per qualsiasi esigenza di tipo organizzativo o d altre evenienze;
• rispettare gli obblighi di riservatezza circa proce ssi produttivi, prodotti od altre notizie relative all’ azienda di cui si venga a conoscenza sia durante che dopo l o svolgimento del tirocinio;
• rispettare i regolamenti aziendali e le norme in ma teria di igiene e sicurezza;
• compilare giornalmente il proprio registro presenze .
Regole di comportamento
• Rispettare l'orario di entrata e di uscita dall’azienda;
• comunicare sempre le eventuali assenze all’azienda ed ai tutor;
• attenersi al codice comportamentale sul posto di lavoro, informandosi sui vari atteggiamenti con domande o richieste di spiegazioni;
• essere sempre cordiali con tutti e mantenere buoni rapporti con i colleghi accettando le critiche che spesso possono essere utili;
• non approfittare delle pause consuete e attenersi all'orario dei colleghi;
• presentarsi sul luogo di lavoro con un abbigliamento adatto;
• attenersi ai compiti e al ruolo assegnati;• essere sinceri e chiedere sempre spiegazioni al
proprio tutor o ai colleghi, senza però disturbare il loro lavoro.
Regole di buon senso
• Salutare qualsiasi persona si incontra in azienda;bussare sempre prima di entrare in una stanza se la porta è chiusa;
• se due o più persone stanno parlando fra loro, sarebbe opportuno non intromettersi nella discussione o comunque, se è importante farlo, chiedere sempre il permesso prima di parlare;
• lamentele e critiche devono essere fatte solo in privato, direttamente ai tutor.
MAPPATURA DELLE AZIENDE(periodi di apertura - orario - personale - mansionari -ambiti professionali per gli stage - referenti per gli stage -ecc.)
IL TERRITORIO
Prof.ssa Costantina Sabella Referente Alunni Divers amente Abili IPSAA De Franceschi, Pistoia Coordinatrice del Progetto. costantinasabella @virg ilio.it
Dott.sa Consuelo Baldi Funzionario Servizio Istruzio ne Provincia di PistoiaDott.sa Marzia Vannucchi Funzionario Servizio Lavoro Provincia Pistoia