Post on 03-May-2015
transcript
Disinfestatori disinfestatiEsperienze del Centro Antiveleni di
MilanoF.Davanzo, L.Faraoni, F.Sesana,
A.Pirina,M. Chiericozzi, M. Bissoli, V. Dimasi, R.
Borghini, G. Giarratana, A. TravagliaII CONVEGNO NAZIONALE
IGIENE E SANITA’ AMBIENTALEROMA 26-27 GENNAIO 2001
Avevo i soldi per andare ai
Caraibi ma
ho preferito buttarli via
ovvero:quanto ci costa la mal pratica!
caso 1
• Scuola elementare di un paesino italiano
• Disinfestazione con esche lasciate in ogni angolo della scuola
• Bambini non informati da alcuna indicazione
• Sospetta ingestione di esche trovate nelle loro mani
caso 1• inizialmente non noto neppure il
principio attivo• non si è in grado di discriminare, data
l’età dei bambini, se effettivamente le esche sono state ingerite
• si concorda con il medico curante, accertato trattarsi di anticoagulante, dopo la decontaminazione gastroenterica un controllo basale dell’attività protrombinica, da ripetere dopo 3 gg
caso 1
• i bambini coinvolti sono stati 100 di una scuola di circa 250 scolari
• I genitori erano inviperiti nei confronti del direttore didattico
• Il direttore didattico inviperito nei confronti dell’ASL
• L’ASL inviperita nei confronti del disinfestatore
caso 1
• I bambini erano impauriti e stressati• Sono stati tenuti in osservazione in
ospedale• Sono stati sottoposti a due prelievi• Gli è stato somministrato carbone
attivato in polvere• Il follow up, fortunatamente, non ha
dimostrato alterazioni della coagulazione in nessun piccolo paziente
Facciamo quattro conti
• Ambulanza £ 60.000• Visita in pronto soccorso £ 144.000• Esami di laboratorio £ 7.500• Terapia antidotica £ 49.000• Totale £ 260.500
• Eventuale degenza 1 gg £ 737.000 • Totale £ 997.500
Facciamo quattro conti
Nel caso 1 illustrato, questa cifra deve esseremoltiplicata per 100 che è il numero dei
bambinicoinvolti quindi si arriva ad un
TOTALE DI £ 26.050.000
Questo è il costo della mal praticaNon era meglio andare ai Caraibi?
Casistica del CAV di Milano
0
500
1000
1500
2000
1998 1999 TOT
CASI INFOR ALTRO
Specie coinvolte
0
200
400
600
800
1000
1998 1999
UOMINI ANIMALI TOT
PRESENZA DI SINTOMI Media
Sono stati considerati i pazienti per i quali si sono verificatele intossicazioni:sul lavoro, a scuola, in ambito sanitario, in comunità e in posto pubblico 72%
28%
SINT SI SINT NO
LUOGO DELL’INCIDENTE
87 90
0
100
200
300
400
500
600
700
1998 1999
CASA ALTRO
DETTAGLIO DEL LUOGO
0
5
10
15
20
25
30
35
40
1998 1999
LUOGO DI LAVORO
SCUOLA
AMBIENT.SANIT.
COMUNITA'
POSTO PUBBLICO
APERTO
ALTRO
Età
0
10
20
30
40
50
1998 1999
0- 4 5- 18 19- 64 >65 N.N.
VAL D’AOSTA 0PIEMONTE 8
LOMBARDIA 51
VENETO 19TRENTINO 2
FRIULI 4EMILIA 22
LIGURIA 2
TOSCANA 11MARCHE 6
UMBRIA 2ABRUZZO-MOLISE 2
LAZIO 0
CAMPANIA 8PUGLIA 6
BASILICATA 0CALABRIA 3
SICILIA 17SARDEGNA 7
N.N.7
PROVENIENZA PER REGIONE CASI 98-99
Presenza di sintomi per esposizioni in ambiente di lavoro o in comunità
1998su 31 casi sintomatici
8 sono accaduti a scuola, 3 ambiente sanitario 2 comunita’
1999su 33 casi sintomatici
3 sono accaduti a scuola2 ambiente sanitario 1 in un posto pubblico.
Vie d’esposizione
0
10
20
30
40
50
lavoro scuola altro
ingestione
inalazione
cutaneo
oculare
Sintomi
0
5
10
15
20
1998 1999
RESP.
S.N.C.
CUTANEI
ORO- FAR
GASTRO- ENT
ALTRO
cos’è un veleno
tutte le sostanze sono veleni e nessuna è innocua …… solo la dose determina l’avvelenamento
(Paracelso,XVI sec.)
cos’è un veleno
si definisce veleno qualsiasi sostanza che
per vie o per dosi idonee
sia in grado di provocare un danno
all’organismo
…quindi la tossicità
è considerata in relazione alla sua DL50 nell’animale:
cioèla quantità di sostanza che
somministrata ad un gruppo di animali ne determina la morte nel
50% dei casi più è piccola più è pericolosa
Il rischio…..meglio il rischio d’ uso
Si definisce rischio di usoil pericolo che si corre,
durante l’applicazione di una sostanza, di assorbire la stessa
per le vie idonee (es.brodifacoum liquido )
Fattori di rischio
• Concentrazione• Formulazione utilizzata• Durata dell’esposizione• Via di contatto• Tossicità
Concentrazione
La concentrazione del prodotto ne determina la tossicità:
se il prodotto è diluito deve aumentare la quantità o il tempo di
contatto.
Il rischio diminuisce con la diluizione del tossico
Formulazione
Le soluzioni che contengono un solventecome veicolo, aumentano il rischio di
tossicità (effetti sul SNC).Tra i derivati del petrolio, quelli a
maggiorrischio, sono i composti aromatici come
xilolo e toluolo
Pericolosità delle formulazioni
La graduatoria è la seguente :• Concentrati emulsionabili (lattescenti)• Soluzioni acquose• Polveri bagnabili• Microincapsulati• Polveri tal quali• Granulari• Gel
Vie di contatto
Le più comuni vie di intossicazione inambiente lavorativo sono
rappresentateda:• Inalazione• Contatto cutaneo• Ingestione• Contatto oculare
Esposizione lavorativa
Queste sono confermate dalla nostracasistica:• Inalazione n°44 (62%)• Cutaneo n°14 (19%)• Ingestione n°8 (11%)• Oculari n°5 (8%)
Miti da sfatare
• Il latte non disintossica• Non esiste l’immunità o l’insensibilità agli
antiparassitari: le sostanze chimiche prima o poi presentano il conto: ripetute esposizioni senza precauzioni di uso, anche in assenza di sintomi acuti, possono comunque esitare in tossicità cronica (allergie, dermatiti, neuropatie…)
• I piretroidi non sono atossici:fanno male sia all’insetto che a noi (simil parkinson)
Repetita iuvant
Non ci stancheremo mai di ripetere:• Leggere attentamente le etichette
presenti sulla confezione• Seguire le istruzioni di uso• Attenzione ai segnali di pericolo• Non travasare in contenitori non
etichettati
Zanzare• Inquadramento del problema
• Localizzazione dell’infestazione e a quale stadio
• Quale sostanza utilizziamo? meno tossico per l’uomo e l’ambiente (bacillus, temephos, clorpirifos)
• Quale trattamento? • In quale concentrazione• Quali precauzioni d’uso
Mezzi di protezione
• Maschera che proteggono sono quelle con filtri (non quella bianca) e cartucce specifiche
Mezzi di protezione
• Occhiali o casco
Mezzi di protezione
• Tuta
Mezzi di protezione
• Guanti devono essere in neoprene• Stivali di gomma
SPECIE COINVOLT
A
CARICA DI INFESTAZION
E
LUOGO DELL’INFESTAZIONE
( ASILO, OSPEDALE, ECC.)
IDENTIFICAZIONE DI POSSIBILI ANIMALI
NON TARGET
MINOR IMPATTO AMBIENTALE
UTILIZZO DELLE PROTEZIONI INDIVIDUALI AD HOC
PRESENZA DI CATEGORIE A
RISCHIO ( BAMBINI ED
ANZIANI)
SCELTA DEL PRODOTTO E DELLA TECNICA MIGLIORE
POCHI TRATTAMENTI
MOLTO EFFICACI
MINOR PERICOLI PER LA PROPRIA SALUTE
E QUELLA DEGLI ALTRI
MINORI RISCHI LEGALI
SALVAGUARDIA DELL’AMBIENTE E DELLE SPECIE
NON TARGET
AUMENTO DEI GUADAGNI A cura di
Lorella Faraoni
Disinfestatori disinfestatiEsperienze del Centro Antiveleni di
Milano