Divina Commedia genesi e struttura

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Divina Commedia genesi e struttura

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Divina CommediaGenesi, struttura, temi

L’opera non ha un vero titolo, genericamente Dante si riferisce ad essa come alla Comedia o al poema sacro; il nome Divina Commedia risale ai commentari di Boccaccio. L’opera venne scritta da Dante dopo la condanna all’esilio. In base ai riferimenti interni e a ciò che Dante stesso dice nella Lettera a Cangrande della Scala, noi datiamo.

La genesi

L’inferno al periodo tra il 1306 e il 1309,il Purgatorio al periodo successivo fino al 1313, il Paradiso agli anni tra il 1316 e il 1321

Datazione

La DIvina Commedia racconta il viaggio di Dante personaggio attraverso tre mondi, Inferno, Purgatorio e Paradiso, fino alla visione celestiale di Dio e al ritorno in vita. Questo viaggioviene ambientato nella settimana santa del1300, anno del primo giubileo proclamatodalla Chiesa Cattolica. L’opera è suddivisain tre cantiche, a loro volta divise in 100canti, 33 a cantica più uno, all’inizio dell’Inferno, con funzione di proemio

Struttura e trama

Ritrovatosi in una foresta buia,Dante si trova la via impedita da delle bestie fameliche, finché non viene salvato da Virgilio, inviato in suo soccorso dalla defunta Beatrice. Virgilio accompagnerà Dante nella suadiscesa agli Inferi, sino alla presenza di Lucifero. In questa cantica Dante incontrerà diversi dannati ed espierà i peccati commessi in vita

La trama: l’Inferno

L’Inferno dantesco

Dante e Virgilio risaliranno poi la montagna del Purgatorio nell’emisfero australe, espiando i sette peccati capitali. Giunti alla cima del monte Virgilio abbandonerà Dante, lasciando il suoposto a Beatrice che accompagneràlo scrittore nel Paradiso Terrestre epoi nel Paradiso

Il Purgatorio

Il Purgatorio di Dante

In Paradiso i santi si presenteranno a Dante come fulgido esempio di virtù e grazia, comparendo nel cielo, fra i nove della visione dantesca, che più si adatta alle loro azioni in vita. Infine Dante giungeal cospetto della Rosa dei beati e alla visione inenarrabile di Dio

Il Paradiso

Il Paradiso di Dante

Riferendosi all’opera, Dante la cita come Comedia, facendo probabilmente riferimento al genere letterario secondo la trattatistica medievale, per cui è commedia qualsiasi opera che inizi da una situazione difficile per giungere ad un lieto fine. La commedia prevede uno stile umile, scelta che è presente nell’opera ma non è l’unica; più compiutamente nella Divina Commedia possiamo parlare di pluristilismo

Lingua e stile

La presenza dei numeri sacri del Cristianesimo è molto evidente nell’opera: il poema è composto in terzine di endecasillabi, in 100 canti, multiplo del numero 10, e tre, numero della trinità cristiana, cantiche

Metrica e numerologia

Teoria dei “quattro sensi” dell’interpretazione: il senso letterale (che trasmette la “lettera” del testo, ovvero il suo riferirsi al mondo reale), quello allegorico (in cui dietro la storia fittizia c’è un senso recondito da scoprire), quello morale (relativo all’insegnamento etico che si può desumere dalle pagine scritte) e quello anagogico (che reinterpreta il contenuto dell’opera in ottica spiritual-salvifica).

Le letture dell’opera

Riguardo alla lettura allegoricae all’attenzione alle conoscenze di Dante, grande importanza hanno avuto gli studi dell’americano Charles Singleton

La lettura allegorica

Erich Auerbach ha invece messo in luce come Dante si avvalga della figura medievale. In questo caso termini concreti non sono solo termine di paragone per concetti astratti, come nell’allegoria, ma rappresentazione e preannuncio di altri termini concreti, specie dei Vangeli. Mosé così è figura di Gesù

La lettura figurale

Le fonti dell’opera sono molte. Innanzitutto Dante conosce bene la Bibbia e i Vangeli, così come Bonaventura da Bagnoregio e Bernardo di Chiaravalle. Inoltre Dante fa riferimento alla tradizione classica, partendo dall’amato Virgilio, per proseguire con l’Iliade e l’Odissea, conosciute tramite sunti, Orazio, Tibullo.

Fonti dell’opera

Cicerone e il suo Somnium Scipionis ebbero ugualmente grande influenza, ponendo le basi per la costruzione di una profezia sotto forma letteraria. Per quanto riguarda la filosofia, fondamentale è la conoscenza di Aristotele, filtrato attraverso Tommaso d’Aquino e gli Arabi, assieme a quella di Boezio.

Fonti dell’opera