Post on 12-Oct-2019
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dall’udienza di Papa Francesco di mercoledì 20 febbraio
… … Nessuno di noi ha avuto genitori perfetti, nessuno; come noi, a
nostra volta, non saremo mai genitori, o pastori, perfetti. Tutti abbia-
mo difetti, tutti. Le nostre relazioni di amore le viviamo sempre sotto
il segno dei nostri limiti e anche del nostro egoismo, perciò sono spes-
so inquinate da desideri di possesso o di manipolazione dell’altro. Per
questo a volte le dichiarazioni di amore si tramutano in sentimenti di
rabbia e di ostilità. Ma guarda, questi due si amavano tanto la settima-
na scorsa, oggi si odiano a morte: questo lo vediamo tutti i giorni!
… … Però, esiste un altro amore, quello del Padre “che è nei cieli”.
Nessuno deve dubitare di essere destinatario di questo amore. Ci ama.
“Mi ama”, possiamo dire. Se anche nostro padre e nostra madre non ci
avessero amato - un’ipotesi storica -, c’è un Dio nei cieli che ci ama
come nessuno su questa terra ha mai fatto e potrà mai fare. L’amore di
Dio è costante. Dice il profeta Isaia: «Si dimentica forse una donna del
suo bambino, così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere?
Anche se costoro si dimenticassero, io invece non ti dimenticherò mai.
Ecco, sulle palme delle mie mani ti ho disegnato». Oggi è di moda il
tatuaggio: “Sulle palme delle mie mani ti ho disegnato”. Ho fatto un
tatuaggio di te sulle mie mani. Io sono nelle mani di Dio, così, e non
posso toglierlo. L’amore di Dio è come l’amore di una madre, che mai
si può dimenticare. … …
Nella fame d’amore che tutti sentiamo, non cerchiamo qualcosa che
non esiste: essa è invece l’invito a conoscere Dio che è padre. La con-
versione di Sant’Agostino, ad esempio, è transitata per questo crinale:
il giovane e brillante retore cercava semplicemente tra le creature qual-
cosa che nessuna creatura gli poteva dare, finché un giorno ebbe il co-
raggio di alzare lo sguardo. E in quel giorno conobbe Dio. Dio che a-
ma. L’espressione “nei cieli” non vuole esprimere una lontananza, ma
una diversità radicale di amore, un’altra dimensione di amore, un amo-
re instancabile, un amore che sempre rimarrà, anzi, che sempre è alla
portata di mano. Basta dire “Padre nostro che sei nei Cieli”, e
quell’amore viene. Pertanto, non temere! Nessuno di noi è solo.
domenica 24 febbraio 2019
penultima dopo l’Epifania di Gesù
domenica 24-02: penultima dopo Epifania
Dn 9,15-19; Sal 106; 1Tm 1,12-17; Mc 2,13-17
9,00: fam. Della Vedova e Bogni
11,00: Ferrario Peppino
18,00: Genovali Loredana e Lina; Tosi Carla
lunedì 25-02: feria
Sap 8,17-18.21-9,5.7-10; Sal 77; Mc 10,35-45
8,30: Bottigelli Serenella e Vago Giuseppe;
Angelo
martedì 26-02: feria
Sap 11,24-12,11.19; Sal 61; Mc 10,46b-52
8,30: Ravazzolo Maria e Manarin Marco
mercoledì 27-02: feria
Sap 13,1-9; Sal 52; Mc 11,12-14.20-25
8,30: Veronelli Luigi e Carla
giovedì 28-02: feria
Sap 14,12-27; Sal 15; Mc 11,15-19
18,30: Comerio Bruna; Ghisu Anna,
Madau Antonio e Loredana,
Calì Sebastiano, Di Pizzo Teresa;
Carroccio Luigi e Maria Teresa
venerdì 01-03: feria
Sap 15,1-5.19,22; Sal 45; Mc 11,27-33
8,30: di ringraziamento
sabato 02-03: feria
Es 29,38-46; Sal 95; Rm 12,1-2; Gv 4,23-26
18,00: fam. Nolli e Locatelli
domenica 03-03: ultima dopo Epifania
Sir 18,11-14; Sal 102; 2Cor 2,5-11; Lc 19,1-10
9,00: per la Comunità Parrocchiale
11,00: Grillanda Augusta
18,00: fam. Grampa e Denna
Parrocchia
Santi Apostoli Pietro e Paolo
P.za don Paolo Cairoli, 2 - 21052 Busto Arsizio (VA) - tel. 0331.639515
don Maurizio: 338.3538600 - asilo parrocchiale: 0331.638568
www.santiapostolibusto.it - mail: don.bicio@gmail.com
lunedì 25: ore 21,00: Catechesi preadolescenti e adolescenti
ore 21,00: Preghiera comunitaria nel Rinnovamento
nello Spirito - in cripta
martedì 26: ore 16,30: Catechismo 3° elementare e 1° media
mercoledì 27: ore 15,00: Ritrovo Terza Età in Oratorio
ore 21,00: Catechesi Giovani
giovedì 28: ore 16,30: Catechismo 4° elementare
ore 17,00: Adorazione Eucaristica, Vespri, Messa
sabato 2: ore 15.30: Messa e Rosario animati dal gruppo
di preghiera Padre Pio - in cripta
ore 16,15: Confessioni
domenica 3: ore 16,00: Festa di Carnevale per bambini e ragazzi
Calendario settimanale
per camminare insieme e essere informati:
- Funerali, Offerte varie: €. 320,00
nota del Servizio diocesano per la liturgia sul Padre nostro
Fino all’entrata in vigore della nuova edizione del Messale romano e
del Messale ambrosiano, si continuerà a pregare il Padre Nostro con
il testo attualmente in uso («e non ci indurre in tentazione»).
Pertanto, dal momento che la preghiera liturgica è preghiera ecclesia-
le, destinata cioè a manifestare l’unità e la comunione di tutti i fedeli,
a nessun singolo sacerdote e a nessuna singola comunità (parroc-
chia, comunità religiosa, gruppo, associazione, movimento, ecc.) è
data facoltà di introdurre la nuova versione prima della promul-
gazione ufficiale. Ciò infatti potrebbe alimentare inutili stridori sia
all’interno delle comunità, sia tra le comunità.
La spiritualità dell’agricoltore dell’arcivescovo Mario
… … Il tempo che passa, il tempo che invecchia, il tempo che logora può
essere subìto come un nemico invincibile: è nemico della bellezza, è nemico
della forza, è nemico degli affetti, è nemico della vita. La tentazione è di vive-
re il tempo con una insofferenza per la durata che induce all’ingordigia del
presente (“tutto subito”), con una presunzione di onnipotenza che induce a
forzare i tempi per ottenere i risultati, a spostare i limiti per sfidare la morte,
con una incosciente distrazione per dimenticarsi della precarietà. Il coltivatore
saggio vive il tempo con la sapienza del calendario. La sapienza del calenda-
rio suggerisce una fiducia nel tempo come amico del bene: il trascorrere dei
giorni, il succedersi delle fasi lunari, l’avvicendarsi delle stagioni consente al
seme di germogliare, agli alberi di produrre i frutti, al vino di invecchiare, agli
uomini di celebrare le feste e di godere dei frutti della terra. Il calendario è il
modo umano di vivere il tempo, di dare un nome al suo scorrere, di leggervi
una condizione per cogliere le occasioni. Interpretare il tempo come un ca-
lendario incoraggia a praticare la virtù della pazienza che sa aspettare, la virtù
dell’attenzione che non si lascia sfuggire l’occasione, la virtù della costanza
che si inserisce nel ritmo della natura con impegno operoso perché “niente
vada perduto”. Un terzo tratto della “spiritualità del coltivatore” si può formu-
lare come “la sapienza del tempo”.
La nostalgia dello spirituale visita quella gente del nostro tempo che sente il
fastidio di una vita troppo asservita alle cose, troppo frenetica per inseguire
risultati e guadagni, troppo sciocca nel curare l’apparenza e nell’inseguire il
piacere. Risulta per alcuni (molti?) desiderabile una “spiritualità”: percorrere
sentieri che conducono all’interiorità, a una certa cura per essere in pace con
se stessi, per un benessere che goda della sobrietà, della semplicità, della na-
tura e della naturalezza. I cristiani considerano con un certo sospetto quella
spiritualità che si concentra su di sé, quasi una tendenza a praticare una virtù
funzionale all’autocompiacimento. Per i discepoli di Gesù la spiritualità e le
virtù da praticare sono frutto dello Spirito Santo, il dono di Dio che rende figli
di Dio e quindi rende possibile la relazione con il Padre, la preghiera e la co-
munione. In questa prospettiva le virtù suggerite diventano una storia della
fede, cioè della decisione di seguire Gesù, di praticare la sua parola, di porre
in Lui la speranza. La “responsabilità per il dono” diventa risposta alla voca-
zione e preghiera di gratitudine e invocazione di misericordia; la “virtù
dell’abitare la terra” diventa dedizione all’edificazione della casa comune,
pratica della carità; la “sapienza del tempo” diventa vigilanza e attesa, pratica
della speranza nel compimento delle promesse di Dio.