Post on 15-Apr-2017
transcript
Mi rammento la classe, mi rammentola scolaresca muta che si tediaal commentare lento, sonnolento; rivedo sobbalzare sulla sediail buon maestro, per uno scolareche s’addormenta su di te, Comedia.
Tratto dalla poesia «Dante»
Prof.ssa Marisa Clementoni
GUIDO GOZZANO
Prof.ssa Marisa Clementoni
DA «INDEX FOR INCLUSION»
“Il termine «inclusione» è spesso riduttivamente associato ad alunni che presentano problemi fisici o mentali, o che abbiano Bisogni Educativi Speciali.Nell’Index invece l’inclusione si riferisce all’educazione di tutti i bambini e ragazzi, con Bisogni Educativi Speciali e con apprendimento normale.”
Prof.ssa Marisa Clementoni
Cosa vuol dire quindi inclusione all’interno del sistema scolastico?
Vuol dire fare in modo che TUTTI gli alunni raggiungano il massimo grado possibile di apprendimento, di partecipazione all’interno di un contesto che VALORIZZA LE DIFFERENZE. La valorizzazione delle differenze è il primo grande step che dobbiamo affrontare se davvero vogliamo attuare una didattica di questo tipo. Ricordiamoci sempre che le idee migliori nascono dal confronto, il quale non potrebbe esistere senza diversità. “Ognuno di noi è bello in quanto unico”, si dice spesso. Ecco, prendiamo come base del nostro cammino questa frase e puntiamo sempre a incoraggiare ogni alunno ad esprimere queste diversità che lo rendono così unico.
Prof.ssa Marisa Clementoni
La rilettura per capire meglio, non è un buon metodo per il dislessico... per il ragazzo dislessico, rileggere non esiste! Rileggere amplifica la fatica e quindi la stanchezza, senza modifiche significative (costi-benefici). Non essendo una lettura corretta non migliora la comprensione, anzi, aumenta il rischio di sbagliare diversi “termini chiave”
Miti da sfatare...
Prof.ssa Marisa Clementoni
Al dislessico manca l’esperienza di lettura sicura, certa. Il dislessico ha sempre l’incertezza se quello che ha letto è corretto oppure no, perciò, che senso ha la rilettura?
Prof.ssa Marisa Clementoni
Spesso il mancato apprendimento del ragazzo DSA è dovuto proprio ad un eccessivo impegno che lo porta ad esaurire prima di quanto atteso, le proprie risorse attentive.
Al termine della 2° elementare un bb legge normalmente 3 sillabe/secondo, mentre un bb con DSA legge 2 sillabe/secondo. Fino a quando non si raggiunge la soglia delle 3 sillabe al secondo non si riesce a svolgere insieme lettura e comprensione del testo. Si è talmente presi dalla decodifica del testo che non si riesce anche a comprenderne il significato.
Prof.ssa Marisa Clementoni
Prof.ssa Marisa Clementoni
Non “ama” leggere. (Ascoltando la sua lettura): è abbastanza rapido, ma fa molti errori. Non riesce a tenere il segno quando gli altri leggono. Legge abbastanza bene, ma si affatica facilmente quando deve leggere più pagine. Comprende bene anche se legge male oppure fa talmente fatica nella decifrazione che comprende poco.
Nel dettaglio, cosa osservare?DIFFICOLTA’ DI LETTURA
Prof.ssa Marisa Clementoni
E’ faticoso per lui utilizzare lo stampato minuscolo o il corsivo. Fa molti errori di ortografia. Scrive troppo lentamente. Scrive male e non riesce a rileggere ciò che ha scritto. Pur avendo raggiunto una sufficiente correttezza, fa errori se deve scrivere velocemente sotto dettatura, o nel copiare alla lavagna.
DIFFICOLTA’ DI SCRITTURA
Prof.ssa Marisa Clementoni
Fa fatica a gestire i fatti numerici. Se deve contare all’indietro fa molti errori. Quando ha imparato la procedura di una operazione tende a dimenticarla. Fa errori nella scrittura dei numeri “lunghi”. Fa molti errori nell’incolonnare i numeri. E’ poco autonomo nell’uso del danaro. Fatica a gestire i concetti temporali
DIFFICOLTA’ NEL CALCOLO
Prof.ssa Marisa Clementoni
Per studiare impiega un tempo molto superiore a quello impiegato dai coetanei. Impara meglio se qualcuno gli legge il testo. Impara bene se l’insegnante spiega tutto in classe e lui sta molto attento. Impara meglio se il contenuto della lezione viene schematizzato. Nelle verifiche scritte ha una riuscita inferiore che nelle interrogazioni orali.
PROBLEMI NELLO STUDIO
Prof.ssa Marisa Clementoni
E’ un po’ scoordinato nei movimenti. Non gestisce bene il linguaggio non verbale. E’ disattento, dispersivo, disorganizzato. Fa fatica ad utilizzare strumenti quali: compasso, righello, squadra, ecc. Fa fatica ad orientarsi nei “percorsi” e a leggere le mappe e carte geografiche. E’ molto disordinato (quaderni, materiale scolastico, banco, oggetti personali).
PROBLEMI VISUO-SPAZIALI E DI COORDINAZIONE MOTORIA
Prof.ssa Marisa Clementoni
"Strategia di valutazione alternativa", non è nulla di nuovo ne di strano ed è pure prevista dalla legge 170 sui DSA.
La prima è la tecnica "Proporzionale" che consiste nel dare un voto
proporzionale al risultato : 4 La seconda è la tecnica "Babbo Natale" - Poverino è Dislessico, diamogli il 6 politico. - Con il mio aiuto hai sbagliato di meno quindi invece di
darti 10 ti do 8
La velocità di lettura di un dislessico è la metà di quella degli altri e in compenso ha un
affaticamento da lettura che è 3 volte tanto
Prof.ssa Marisa Clementoni
Prof.ssa Marisa Clementoni
PROBLEMA VISUO-SPAZIALE
Se girate queste lettere sono la stessa identica lettera!
La tecnica che avete utilizzato per leggere è la lettura globale. In pratica avete letto la parola intera nel suo insieme e non vi siete soffermati su ogni singola lettera Questa tecnica presuppone che la conoscenza di tutte le parole (bisogna averle nel "vocabolario mentale" per riconoscerle)Non funziona con l'Inglese o con altre lingue straniere non trasparenti .
Prof.ssa Marisa Clementoni
QUALE METODO USARE?L’italiano è una lingua sillabica,
per cuiil metodo fonologico e sillabico
è il più adatto per insegnare ai bambiniitaliani la letto-scrittura…
quindi partiamo dai singoli suoni per arrivare
alla sillabaProf.ssa Marisa Clementoni
Il metodo globale …è stato inventato nei paesi
anglosassonila cui lingua non è una lingua
sillabica, come ilfrancese o l’italiano
non è adatto alla nostra lingua
Prof.ssa Marisa Clementoni
Limiti del metodo globale• La semplice esposizione alle parole scritte,senza insegnamento esplicito dellacorrispondenza grafema-fonema, non èsufficiente a scoprire le regolaritàdell’ortografia ( o per lo meno non in manierarapida e sistematica)• Il metodo globale non permette digeneralizzare la procedura della lettura perle parole nuove
Prof.ssa Marisa Clementoni
Prof.ssa Marisa Clementoni
Insegnare ad alunni con tipologie diverse di difficoltà è un aspetto del saper insegnare. Ciò di cui noi abbiamo bisogno sono delle buone prassi didattiche, di mezzi che, come diceva Maria Montessori, «possono rendersi adatti alle capacità di ciascuno».
Prof.ssa Marisa Clementoni
TUTTI GLI STUDENTI POSSONO IMPARARE
PRESENTARE L’ARGOMENTO (LEZIONE FRONTALE)
DIALOGARE (ABITUARE LO STUDENTE A PARLARE SOSTENENDO LA PROPRIA TESI)
LEZIONE INTERATTIVA (SFRUTTARE STRUMENTI E TECNOLOGIE VARIE)
GRUPPI DI LAVORO ( COPPIE O PIU’ NUMEROSI)
PEER EDUCATION
ORGANIZZAZIONE FLESSIBILE
Prof.ssa Marisa Clementoni
Gli uomini comuni guardano le cose nuove con occhio vecchio. L’uomo
creativo osserva le cose vecchie con occhio nuovo.
Prof.ssa Marisa Clementoni
Lo studio metacognitivo
Prof.ssa Marisa Clementoni
Questo Metodo permette agli insegnanti di non fare un doppio lavoro, per la classe normale e per i BES/DSA, ma lezioni uniche, normalizzate. E’ tanto più efficace quanto più è diffuso e condiviso da tutto il consiglio di classe.Il Metodo di Studio Metacognitivo si può applicare a studenti di qualsiasi età, dalla classe 5° primaria in poi, e necessita di un piccolo ciclo di lezioni per insegnarlo ai propri alunni. Si può mettere in pratica a inizio dell’anno scolastico o come percorso di recupero se ci si accorge che molti alunni, con o senza disturbi di apprendimento, hanno ancora le idee poco chiare riguardo il proprio metodo di studio.
Prof.ssa Marisa Clementoni
1) La prima fase consiste nell’insegnare o consolidare le tecniche di lettura e classificazione, si possono svolgere in classe le prime schede e assegnarne altre per casa. Costituiscono un prerequisito fondamentale al metodo di studio vero e proprio.
2)Il Metodo di Studio.Si può eseguire sul quaderno o utilizzando dei software specifici da istallare sul computer della LIM.Consiste di 3 step:1.Sottolineare il testo con il metodo delle 5W in 5 colori diversi (aiuta a ritrovare più facilmente le informazioni utili nel testo); 2.Realizzare uno schema utilizzando le informazioni essenziali sottolineate; 3.Realizzare una mappa concettuale.
Come funziona?
Tanti stili cognitivi, un solo metodo di studio valido anche per i DSA e i BES
Sottolineo il testo
Creo una mappa
Creo uno schema
globale
analitico
sistematico
linguistico
visuale
verbale
Stile linguistico-verbale
Stile analitico-sistematico
Stile visuale- globale
DSA eBES
Prof.ssa Marisa Clementoni
Prof.ssa Marisa Clementoni
Cos’è?
E' un sito che qualsiasi docente può creare e sul quale può scrivere contenuti perché è facile da usare come Word!Inoltre sulla pagina di un wiki possono lavorare più persone al fine di creare, collaborando, un testo, una ricerca, un lavoro qualsiasi.
Prof.ssa Marisa Clementoni
Alla fine della lezione posso salvare online i contenuti digitali che ho creato per la classe, Utilizzando solo due tasti: EDIT e SAVE