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In questo numero
pag. 3: sabato 11 dicembre 2010. 3a Edizione del Progetto di Valorizzazione delle Tesi di Laurea pag. 4: 23 ottobre 2010 Convegno Riabilita-zione Ortopedica - intervista a Carla Vanti e Silvano Ferrari pag. 6: Nasce S.I.F. (Società Italiana Fisioterapia). Intervista al Presidente eletto Paolo Pillastrini pag. 8: Giornata della Fisioterapia Progetto Opuscolo Scuola 2010 pag. 12: Il Convegno Scientifico Regionale 2010 pag. 13: Assemblea regionale dei Soci Il Fattore “U” pag. 14: II Campionato italiano di maratona per fisioterapisti pag. 15: Fisioterapia e Ricerca pag. 16: Fisioterapisti senza Frontiere Riunione del 27 marzo 2010 pag. 17: Il nuovo libro di Natale Migliorino IL GESTO TERAPEUTICO: un libro per riapri-re l’esperienza terapeutica pag. 18: AifiVeneto Articoli pag. 19: La formazione AIFI Veneto/Sinergia&Sviluppo del II° semestre 2010
Per la prima volta una tennista italia-
na ha vinto il torneo del Roland
Garros: Francesca Schiavone con
coraggio, genio e grinta ha battuto in
finale la ben più potente rivale dotata
di un dritto micidiale.
Vittorie del genere segnano la storia
e si fondano su una tattica semplice:
chiudere il colpo.
Senza se e senza ma. Bisogna mette-
re giù la pallina.
In questo editoriale come ufficio di
direzione sentiamo il bisogno di dire
chiaramente che è ora in Veneto di
chiudere il colpo su alcuni “giochi”
ancora dannatamente aperti.
Da sempre impegnati a tessere rela-
zioni serie con la politica, con le isti-
tuzioni con i professionisti
all’interno ed all’esterno della nostra
associazione, riteniamo maturo il
tempo di chiedere sintesi e scelte
coraggiose.
Ci sono vie disegnate ma ci sono vie
da iniziare a percorrere con onestà.
Così come ci sono leggi già scritte e
lasciate appassire, ci sono leggi con-
testate e ci sono leggi da scrivere:
avendo il coraggio di accettare le
criticità di sistemi che non possono
essere più accettabili.
E’ ora di chiedere cosa si vuole fare
davvero nella nostra regione per tu-
telare la salute dei cittadini, per ge-
stire con accuratezza il bene pubbli-
co e per riconoscere le competenze
della Professione.
Ci sono tre scelte importanti da fa-
re .
1. Applicare realmente la duplice
funzione delle aziende sanitarie che
assicurano i percorsi di diagnosi e
cura in modo appropriato all’utenza,
e quello formativo in supporto alle
università, nell'ambito dei corsi di
laurea delle professioni sanitarie. Ne
consegue la necessità di completare
il processo di aziendalizzazione an-
che rispetto la componente didattica
pur riconoscendo il grande sforzo e
la qualità offerta dai professionisti
attualmente impegnati in questo am-
bito.
2. Necessità di elevare ad un livello
risolutivo la lotta all'abusivismo.
Riteniamo che la politica delle de-
nunce ha prodotto limitati risultati,
forse perché l’azione viene ritenuta
lotta hobbistica, riteniamo che deb-
bano essere prese in considerazioni
E’ ora di chiudere il conto
di altro spettro quali:
- chiedere alla commissione naziona-
le ECM di vietare i corsi promiscui
(sanitarie non) dato che i detti corsi
sono finalizzati all'apprendimento di
competenze utilizzabili sul paziente,
mentre i corsi ai non addetti ai lavori
non devono consentire l'acquisizione
di competenze, ma la corretta infor-
mazione e consapevolezza rispetto a
determinati argomenti;
- chiedere a livello regionale di continua a pag. 3
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COME CONTATTARCI
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con bollettino postale n. 27727312
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Iscrizioni 2010 Aifi Veneto c’è!Aifi Veneto c’è!Aifi Veneto c’è!Aifi Veneto c’è! Buono l’andamento delle iscrizioni di quest’anno. A metà giugno abbiamo rag-giunto il numero di soci ordinari dell’anno pre-cedente con buone possibi-lità di superare il dato del 2008 e forse di eguagliare quello del 2006, il miglio-re di tutti. Ancora meglio il dato degli studenti che si conferma come il migliore in assoluto e che proietta il dato totale degli iscritti verso una quota importante: QUOTA 900 !
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Sabato 11 dicembre 2010 dalle ore
8.30 alle 17.00, presso il Centro
Congressi della Stazione Marittima
di Trieste, si terrà il terzo Convegno
nel quale i giovani colleghi, le cui
tesi sono state valutate come i mi-
gliori lavori scientifici prodotti nei
Corsi di Laurea in Fisioterapia delle
Università del Triveneto nell’anno
2009 (una per ogni sede di corso,
otto in totale), relazioneranno sul
lavoro svolto e sull’esperienza con-
dotta. Al convegno potranno parteci-
pare gli studenti del III anno iscritti
ai corsi di laurea in Fisioterapia del
Triveneto e i Fisioterapisti che già
esercitano la professione.
Sarà inoltre redatta e diffusa una
pubblicazione a cura dell’AIFI FVG
nella quale si potranno leggere gli
articoli delle tesi classificate prima,
seconda e terza e gli abstract relativi
ai posters scientifici presentati dagli
autori delle tesi classificate dal quar-
to al sesto posto. I posters saranno
presentati al convegno.
Il progetto vuole perseguire diverse
finalità. In primo luogo promuovere
e gratificare gli studenti e relatori
delle tesi valutate come migliori.
Secondariamente offrire
un’opportunità per gli studenti in
corso, di trarre un’occasione
d’apprendimento dall’esperienza
narrata di coloro che li hanno prece-
duti. La terza finalità riguarda la co-
municazione e lo scambio culturale
tra sedi Universitarie. Ultima finali-
tà, ma non per questo la meno im-
portante, si vorrebbe costruire un
ponte tra professione, professionisti
già formati e Università, attraverso il
coinvolgimento dell’A.I.Fi.
Un caloroso benvenuto a tutti coloro
che vorranno partecipare.
Roberto Marcovich Coordinatore CdL in Fisioterapia
Università di Trieste
Progetto di valorizzazione delle Tesi di Laurea in Fisioterapia dei
Poli Universitari del Triveneto 3a EDIZIONE
first announcement Sabato 11 dicembre 2010
Centro Congressi della Stazione Marittima di Trieste
continua da pag. 3 attivare presso ogni asl un ufficio
con il compito di contrastare i fe-
nomeni di abusivismo nel territorio
di competenza. 3. Dare attuazione del governo cli-
nico in fisioterapia, con valorizza-
zione delle professioni sanitarie di
cui le leggi 251/2000, 43/2006,
dalla dirigenza, al programmazione
fisioterapica, appropriatezza, quali-
tà, responsabilità e cooperazione
con le altre professioni sanitarie
medicali, riabilitative, infermieri-
stiche e tecniche sanitarie e con le
professioni sociali.
ANNO ORDINARI STUDENTI TOTALE
2002 436 16 452
2003 363 16 379
2004 479 17 496
2005 591 19 610
2006 824 63 887
2007 738 43 781
2008 755 57 812
2009 742 67 809
2010 741 101 842
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Convegno 23 Ottobre 2010 La Riabilitazione post chirurgica in Ortopedia: qua li evidenze?
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AC: Facciamo un passo indietro
rispetto all'ideazione del libro e del
convegno: in che occasione è
nato il Vostro interesse per la
fisioterapia ortopedica?
SF: L’area ortopedica mi è in-
teressata da sempre. Ho fre-
quentato la Scuola Diretta a
Fini Speciali dell’Università di
Milano anche in seguito ad un
infortunio sportivo che non mi
permetteva di riprendere
l’attività agonistica. La Riabili-
tazione ortopedica e quella
sportiva hanno anche caratte-
rizzato le mie prime esperienze
lavorative.
CV: le mie prime esperienze
lavorative sono state di fisioterapia
neurologica; all’inizio degli anni ’90
sono entrata in contatto con le prin-
cipali metodologie della terapia ma-
nuale anglosassone, quali Cyriax,
McKenzie e Maitland, e da qui è
iniziato il mio interesse per la
fisioterapia ortopedica, che fino a
quel momento avevo considerato
“di serie B”.
AC: Passiamo ora al volume di
"Riabilitazione post chirurgica
del paziente ortopedico". Per
quali ragioni, tra tante altre pro-
poste afferenti alla stessa area
clinica, avete sentito l'esigenza di
pubblicare un libro sulla fisiote-
rapia ortopedica?
CV: in Italia mancava completa-
mente un testo che affrontasse
questo
Doppia intervista a Carla Vanti e Silvano Ferrari , in occasione del convegno di Padova sulla “Riabilitazione post chirurgica in ortopedia” del 23 Ottobre, nonchè della pubblicazione dell'omo-nimo volume di Fisioterapia ortopedica edito da Elsevier, che sarà disponibile in libreria e on-line dalla data del convegno.
I due colleghi, apprezzati clinici e docenti universitari di Terapia Manuale – nonchè co-autori del testo “Riabilitazione integrata delle lombalgie”, pubblicato dalla stessa casa editrice – sono anche soci fondatori della nuova società scientifica italiana di fisioterapia (SIF). Per ulteriori approfondi-menti in proposito si rimanda all’intervista col Prof. Paolo Pillastrini a pagina 6.
a cura di Adriano Cecchia
continua a pag. 5
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argomento in modo articolato e che
coniugasse i contributi dei migliori
chirurghi e dei migliori fisioterapi-
sti, nel senso di veri esperti dei vari
distretti suscettibili di intervento.
SF: L’ideazione di un testo di que-
sto tipo è derivata dalla necessità di
creare una sorta di “ linea diretta” tra
il chirurgo che ha eseguito
l’intervento e il fisioterapista coin-
vo l t o n e l l ’ i mp o s t a z i o n e e
nell’attuazione del recupero. In sin-
tesi abbiamo cercato di superare
l’ottica dei “protocolli” orientandoci
verso un lavoro per obiettivi, che a
nostro avviso è una modalità
d’azione maggiormente incentrata
sulle reali necessità dei pazienti.
CV: abbiamo inoltre cercato, con
questo testo, di fare fronte alle con-
seguenze delle modifiche organizza-
tive e gestionali del sistema sanitario
italiano: negli ultimi anni i tempi del
ricovero post-chirurgico si sono
sempre più contratti, e quindi un
numero maggiore di fisioterapisti si
trova a dover trattare sul territorio
pazienti in fase post-chirurgica,
spesso senza la dovuta preparazione.
AC: Rispetto alla vostra preceden-
te pubblicazione sulla riabilitazione
delle lombalgie, il nuovo libro pre-
senta una maggior eterogeneità di
autori - sia fisioterapisti che medici
- specialisti in differenti aree clini-
che e dotati di differenti
background professionali. Avete
incontrato difficoltà nell’integrare
tra loro tanti contributi diversi in
un unico volume, mantenendo il
filo conduttore che vi eravate prefis-
sati all’inizio del progetto?
CV: La difficoltà maggiore nel co-
ordinare i contributi di tanti autori è
stata quella di coniugare una certa
omogeneità di impostazione per tutto
il testo, fondamentale per assicurar-
ne la migliore fruibilità, con la ne-
cessaria esigenza di garantire ad
ogni autore la dovuta libertà di e-
spressione. Questo problema ha ri-
guardato non solo i chirurghi, ma
anche i fisioterapisti. In alcuni casi
abbiamo dovuto intervenire in modo
piuttosto energico; in altri casi gli
autori hanno compreso rapidamente
quanto veniva loro richiesto ed han-
no ottemperato alle nostre linee gui-
da, rispettando anche i tempi di con-
segna.
AC: Come mai avete scelto di fare
un convegno su questo tema pro-
prio in questo “momento storico”?
E perché proprio Padova come sede
dell’evento?
SF: Penso che il tema della riabilita-
zione post-chirurgica sia un terreno
“fertile” per i fisioterapisti, in quanto
la continua evoluzione delle tecniche
chirurgiche impone un aggiornamen-
to costante su questo argomento.
Inoltre, oltre ai nostri ottimi rapporti
con l’AIFI Veneto, siamo legati a
Padova anche per la nostra attività di
docenza al Master universitario di
Terapia Manuale e Riabilitazione
Muscoloscheletrica.
AC: Al di là del convegno e della
promozione del libro, a quali altri
progetti vi dedicherete nei prossimi
mesi?
CV: La nostra attività già da anni
si è caratterizzata per l’apertura di
sempre nuovi “cantieri” professio-
nali: anche se comporta sacrificio, è
un modo per mantenere vivo
l’interesse per la fisioterapia e an-
che per non annoiarsi…! Terminata
la “costruzione” di questo libro, i
prossimi progetti sul piano profes-
sionale riguarderanno la neonata
Società Italiana di Fisioterapia…
SF: … il lavoro relativo al Master di
Terapia Manuale…
CV: … la validazione di questiona-
ri sulla disabilità, che ci occuperan-
no nei prossimi mesi…
SF: … nonché un studio scientifico
randomizzato e controllato sul neck
pain, che concorrerà a settembre
2010 per un premio indetto
dall’European Spine Journal. Mal-
grado alla fine di ogni progetto im-
pegnativo – e credo ciò valga anche
per Carla – ci si dica sempre la fati-
dica frase “adesso mi riposo per un
po’ … beh, diciamo che al momento
non è prevista una vacanza!
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S.I.F. - Società Italiana Fisioterapia 29 maggio 2010 - costituita una nuova società scien tifica
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Faccia a faccia con Paolo Pillastrini , fisioterapista, professore associato presso l’Università di Bologna, in occasione dell’istituzione della “Società Italiana di Fisioterapia”, la SIF, avvenuta formalmente a Bologna il 29 Maggio del corrente anno alla presenza di 153 soci fondatori. Il fine ultimo di questa nuova associazione scientifica – apolitica, asindacale e senza fini di lucro – è la promozione della ricerca e della pratica clinica in fisioterapia basata sull’evidenza scientifica nel nostro paese. Ecco quanto evinto dalla chiacchierata:
a cura di Adriano Cecchia
AC: La concezione della pratica
fisioterapica basata sull’evidenza,
in Italia, è un concetto relativamen-
te nuovo e meno diffuso rispetto ad
altri paesi anglofoni. Quali sono,
secondo Lei, gli elementi che hanno
portato al verificarsi di questa situa-
zione nel nostro paese?
PP: «Reputo che vi siano una molte-
plicità di fattori culturali che hanno
portato ‘de facto’ a questa situazio-
ne, fattori che vanno ben al di là del-
le differenze linguistiche. Per molti
anni, specialmente prima del 1994
[anno della codifica del profilo professionale del fisioterapista in Italia, NdA] , il nostro ambiente
scientifico era scarsamente collegato
al contesto internazionale. Un passo
dopo l’altro siamo riusciti a definire
una nostra cultura professionale spe-
cifica, che però si è sviluppata solo
parzialmente in sintonia con quella
di altri paesi, in cui la nostra discipli-
na era maggiormente affermata...
Ora è giunto il momento di colmare
questo gap».
AC: Capisco… Attraverso quali
iniziative la SIF promuoverà
l’evoluzione della nostra figura ver-
so i suddetti standard professionali
internazionali?
PP: «Vi sono due tipi di attività che
fungono da riferimenti assoluti. La
prima concerne la produzione scien-
tifica, sia attraverso attività di ricerca
quali reFaccia a faccia con Pao-lo Pillastrini , fisioterapista professo-
re associato presso l’Università di
B o l o g n a , i n o c c a s i o n e
dell’istituzione della “Società Italia-
na di Fisioterapia”, la SIF, avvenuta
formalmente il 29 Maggio del cor-
rente anno. Il fine ultimo di questa
nuova associazione scientifica – apo-
litica, asindacale e senza fini di lucro
– è la promozione della ricerca e del-
la pratica clinica in fisioterapia basa-
ta sull’evidenza scientifica nel nostro
paese. Ecco quanto evinto dalla
chiacchierata:
visioni della letteratura e trial clinici,
sia attraverso la creazione di una
nuova ulteriore rivista indicizzata su
banche dati biomediche che permetta
la pubblicazione del materiale da noi
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www.aifiveneto.it GIUGNO 2010
elaborato… Il tutto, ovviamente, in
modo proporzionale alle risorse a
disposizione».
AC: E qual è la seconda attività
“cardine” della Società Italiana di
Fisioterapia?
PP: «Senza dubbio la divulgazione.
È nostro obbiettivo promuovere sia
iniziative di respiro internazionale,
quali i convegni e i “workshops”, sia
eventi più locali, quali attività di ag-
giornamento nei reparti e nelle pale-
stre dei singoli ospedali e cliniche,
volti a ridefinire il nostro intervento
professionale in ottica “Evidence
Based”. Tale promozione non si li-
mita all’organizzazione ‘in pri-
ma persona’ degli eventi. Sia-
mo pronti a patrocinare iniziati-
ve che rispecchino la nostra
visione, come abbiamo in pro-
gramma di fare col convegno
sulla “Riabilitazione post chi-
rurgica in ortopedia”, che si
terrà il 23 Ottobre prossimo a
Padova».
AC: In merito all’attività di ricer-
ca da Lei menzionata, la SIF è o-
rientata esclusivamente sulla ricer-
ca clinica o sono considerate anche
altre aree applicative?
PP: «Per rispondere a questa doman-
da, è necessaria una precisazione sul
fine ultimo della SIF. Non vogliamo
forgiare “astrattamente” una genera-
zione di ricercatori, quanto fornire
degli strumenti clinici concreti ai
colleghi fisioterapisti, strumenti che
possano essere utilizzati nella pratica
clinica quotidiana. Per ottenere que-
sto non ci si può basare sulle opinio-
ni di qualche “caposcuola” più o me-
no improvvisato: servono prove di
efficacia. Detto ciò, gran parte dei
nostri sforzi si orienterà sulla
ricerca in area clinica, ma con-
cederemo comunque spazio ad
a p p r o f o n d i m e n t i s u l
management e sulla metodologi-
a della didattica in fisioterapia, a
patto che questi si basino su ri-
gorosi fondamenti scientifici».
Il Consiglio Direttivo di S.I.F.
Presidente
Paolo Pillastrini Vice-Presidente
Roberto Gatti Segretario
Giuseppe Plebani Tesoriere
Marco Baccini Consigliere
Lucia Bertozzi Consigliere Matteo Paci Consigliere Marco Testa
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Giornata della Fisioterapia: Progetto OPUSCOLO SCUOLA 2010
“La schiena và a Scuola: prime regole per imparare a rispettarla!”
www.aifiveneto.it GIUGNO 2010
Il gruppo di lavoro, per il progetto
“Scuola e Schiena” presentato a
grandi linee nella rivista di marzo, ha
raccolto parecchio materiale in questi
mesi e lo ha selezionato in modo da
renderlo di facile lettura visto il tar-
get a cui è rivolto lo
stesso.
L’evoluzione del pro-getto. I l t i t o l o
dell’Opuscolo Informa-
tivo sarà: “La schiena và a
scuola: prime regole per
rispettarla!” e i contenuti
sono stati così suddivisi:
Capitolo 1 La schiena cresce: nozioni sulla deli-
catezza della fase di cre-
scita come momento
critico per lo sviluppo di
deviazioni vertebrali;
Capitolo 2 La schiena ha qualche problema: il mal
di schiena, la scoliosi, gli
atteggiamenti scoliotici, il
dorso curvo. Si è sentita la
necessità di dover sotto-
lineare che la scoliosi non
è l’unica patologia che
colpisce questa fascia d’età e che
anche i bambini soffrono di mal di
schiena anche per altre patologie;
Capitolo 3 La schiena è sotto esame: si descrive in modo semplice
come il genitore/insegnante possa
fare una valutazione di base, indi-
cando alcuni strumenti/test per rile-
vare alcuni piccoli o grandi sintomi/
corrette/ideali a scuola (illustrazioni
con disegni) e sottolineate alcune
regole di prevenzione basilari, l’altra
facciata invece è occupata da un sim-
patico fumetto per fissare ancor di
più il messaggio!
Siamo davvero
felici di comunicarvi
che il progetto ha già
ricevuto l’Alto Patro-
nato della Presidenza
della Repubblica, il
patrocinio della Re-
gione Veneto e di al-
cune province; inoltre
è stata inoltrata la
richiesta di patrocinio
ai Ministeri della Sa-
lute, dell’Istruzione e
della Cultura.
S t i a m o
ricevendo da colleghi
di tutte le province del
Veneto richieste di col-
laborazioni alla divul-
gazione del progetto: la
mission di tutti è quella
di promuovere la pre-
venzione primaria,
dando un messaggio il
più possibile coerente e chiaro in un
settore così delicato. Questo ci ha
fatto riflettere ancor di più sull’im-
portanza del delineare l’iter da se-
guire in merito la divulgazione: a
giugno ci sarà un Direttivo per de-
finire come interpellare le istituzioni,
quali le strade corrette per entrare
nelle scuole, chi coinvolgere oltre ad
segni per i quali è bene rivolgersi ad
uno specialista;
Capitolo 4 La schiena risponde! Risposte ai principali quesiti di geni-
tori ed insegnanti: uso dello zainetto;
quale lo sport giusto (sfatando il
mito del nuoto come cura della sco-
liosi); quali le posture ideali; quali i
segnali da non sottovalutare; person-
ale sanitario a cui rivolgersi. Inserto
staccabile
Per colpire l’attenzione dei ragazzi si
è pensato di creare un inserto stac-cabile (formato poster), dove sono
indicate su una facciata le posture
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alunni, genitori ed insegnanti e
come. Tutto ciò è fondamentale al
fine di evitare dispersione di risorse.
Poiché quest’anno si lavora anche a
livello nazionale, l’obiettivo sarebbe
quello di fare la prima presentazione
del progetto a Roma in settembre con
conseguente consegna dei primi
opuscoli, per poi distribuire, ad ogni
regione che ne ha già fatto e ne farà
richiesta, il materiale in Power Point
e cartaceo.
Altro punto di forza: grazie
al lavoro di ricerca del responsabile
dell’Ufficio Stampa e Marketing, vi
comunico che l’opuscolo verrà stam-
pato su carta ecologica. Siamo con-
vinti che questo sia un ulteriore mes-
saggio positivo da far passare alla
fascia d’età a cui è rivolto!
Il gruppo scientifico rin-
grazia tutti i colleghi per il sostegno
e resta sempre a disposizione per
suggerimenti in merito a questo tema
o proposte per temi futuri.
Sonia Martinotta Responsabile Progetto
OPUSCOLO SCUOLA 2010 Fisioterapista componente della Sezione AIFI Veneto di Vicenza
sonia.martinotta@gmail.com
I Membri del Gruppo Scientifico
Francesco Ballardin fisioterapista OMT, Libero Professionista, Vicenza - AIFI Veneto
Bello Serena
Fisioterapista, ULSS 13 Mirano-Venezia (Regione Veneto) - AIFI Veneto
Lucia Coppola fisioterapista, Azienda ULSS 16 di Padova, docente a contratto presso il Corso di
Laurea in Fisioterapia-Università di Padova - AIFI Veneto
Silvia Pillon Fisioterapista, RSA Papa Luciani ULSS 7 Treviso — AIFI Veneto
Michele Romano
Fisioterapista, Direttore Tecnico di ISICO, Milano — AIFI Lombardia
Pietribiasi Chiara Fisioterapista, Libero Professionista, Padova
Marco Segat
Fisioterapista, Libero Professionista, Treviso - AIFI Veneto
Siviero Cristiana Fisioterapista, Libero Professionista, Responsabile Provinciale AIFI Padova
docente di ruolo di Educazione Fisica Padova - AIFI Veneto
L’OPUSCOLO INFORMATIVO DELLA GIORNATA DELLA FISIOTERAPIA 2009
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Nel tentativo di dare ai propri associati un sempre migliore servizio, non solo relativamente all’ambito professionale,
ma anche per il benessere quotidiano è stato stipulato in questi giorni un accordo con l’azienda Mafer per l’acquisto
on line dei loro prodotti ad un prezzo convenzionato.
La Mafer è un’azienda del trevigiano che produce abbigliamento intimo che mantiene la seta a contatto con la pelle,
sfruttando le proprietà naturali della stessa per il benessere della pelle.
Il perché della scelta ci è stato spiegato dall’azienda stessa:
“La scelta dell’abbigliamento intimo è importante, soprattutto in presenza di disturbi come le dermatiti e le micosi o
in caso di particolare sensibilità cutanea. È noto che, in queste situazioni, andrebbero evitati i tessuti in lana o in
fibra sintetica a diretto contatto con la pelle. Questi ultimi sono poco traspiranti e possiedono scarsa capacità igro-
scopica (assorbono e cedono umidità troppo lentamente o in modo insufficiente); creano così un microclima caldo-
umido che favorisce la crescita di batteri e funghi responsabili di patologie sempre più diffuse come le micosi (es.
piede d’atleta, pitiriasi, intertrigine, candidosi, etc). Fino a qualche anno fa si consigliava l’intimo in cotone, ma
recenti studi hanno evidenziato che nemmeno questa è la soluzione giusta per chi soffre di disturbi cutanei, poiché le
fibre corte del cotone possono irritare la pelle quando diventano umide. I capi di abbigliamento SETA+ realizzati
in fibroina di seta sono gli unici studiati appositamente per proteggere le pelli più sensibili, anche in presenza di
alterazioni e lesioni della barriera cutanea.
La pelle cosi rigenerata si mantiene elastica e giovane rallentando il normale processo dell’invecchiamento.”
Le caratteristiche del prodotto lo rendono quindi adatto sia per l‘ambito sportivo o lavorativo quanto per la preven-
zione di problemi di igiene intima.
Attraverso il sito www.kerubinoshop.it, potrete visionare i capi in vendita e utilizzando il numero di voucher pubbli-
cati nella pagina pubblicitaria a fianco potrete accedere alla pagina riservata con il listino prezzi scontato rispetto al
prezzo applicato nei negozi e nelle farmacie.
Speriamo che l’iniziativa sia di vostro gradimento, che troviate i prodotti adatti alla vostre necessità e che possiate
diffonderlo anche tra i vostri famigliari e pazienti.
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Convegno Scientifico AIFI Veneto Fisioterapia Neurologica: Ragionamento clinico, best practice e rapporti inte rdisciplinari Una grande e attenta partecipazione
ha caratterizzato il Convegno Scien-
tifico Regionale AifiVeneto 2010,
svoltosi a Bolzano Vicentino, sabato
8 maggio.
Di alto livello i contenuti proposti da
tutti relatori.
Al mattino è venuta chiaramente in
luce la complessità dell’intervento
del fisioterapista in ambito neurolo-
gico e sono state avanzate diverse
proposte, basate sull’ICF e sulla let-
teratura, per tentare di mettere
“ordine” in tale ambito e sviluppare
in esso concetti quali ragionamento
clinico, diagnosi funzionale e valuta-
zione differenziale. A seguire tre
interessanti relazioni hanno aperto
scorci sui contribuiti che neurofisio-
logia, neuropsicologia e neurofarma-
cologia possono dare alla program-
mazione dell’intervento fisioterapi-
co.
Nel pomeriggio sei relazioni di colle-
ghi, dense e di alto profilo, hanno
tratteggiato alcune delle best practice
attualmente presenti nel panorama
della fisioterapia neurologica. Parti-
colare interesse hanno destato le pro-
poste di studio, condotto con metodo
rigoroso e preciso, riguardanti
l’efficacia di proposte neurocogniti-
tato il nostro invito e soprattutto per
aver accolto la proposta di “mettersi
in gioco”, rispondendo con relazioni
di alta qualità alle richieste da noi
avanzate. Ai colleghi del Direttivo
Provinciale di Vicenza per la cura
dei particolari e la professionalità
dimostrata a più riprese nella prepa-
razione del Convegno. A tutti i parte-
cipanti che hanno dimostrato vivo
interesse e attenzione per tutta la du-
rata (ampia!) del Convegno. Agli
sponsor che ne hanno permesso la
realizzazione. E, infine, al Direttivo
Regionale per aver creduto in un
progetto culturale che sta prendendo
sempre più corpo, un progetto volto
a far superare alla cultura fisioterapi-
ca le “barriere culturali” che hanno
caratterizzato l’ormai sterile contrap-
posizione tra scuole e metodiche di-
verse: è arrivato il tempo di gettare le
basi di quel linguaggio comune e di
quella cornice concettuale condivisa
di cui una professione matura do-
vrebbe dotarsi e di cui da più parte
emerge l’esigenza. Ai prossimi even-
ti il compito di proseguire su questa
strada.
La Segreteria Scientifica
ve nel superamento del freezing della
marcia nella malattia di Parkinson e
dell’affaticabilità nella sclerosi mul-
tipla. Da tutte le relazioni emerge
una chiara attenzione alla validità
esterna delle proposte presentate,
ossia della trasferibilità dei risultati
degli studi nella pratica e della loro
applicabilità nel quotidiano riabilita-
tivo.
Tante le scommesse vinte, quindi, in
questa edizione del Convegno Scien-
tifico Regionale.
La scommessa di proporre un tema
apparentemente non “di cassetta” e
di ottenere un ampio riscontro dai
partecipanti. La scommessa di inizia-
re a tessere rapporti interdisciplinari
potenzialmente proficui.
La scommessa di spostare a Vicenza
un evento che era consuetudine si
svolgesse, con ampia partecipazione,
in quel di Treviso. La scommessa di
rendere più chiaro e manifesto, se ce
ne fosse bisogno, chi è e cosa fa il
fisioterapista nell’ambito della riabi-
litazione neurologica.
Un grazie speciale và a tutti quelli
che hanno contributo concretamente
alla realizzazione dell’evento. Ai
relatori e moderatori, per aver accet-
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Assemblea Regionale dei Soci Parola al Segretario Regionale Il Fattore “U” Mi appresto a rileggere e controllare
definitivamente la relazione riassun-
tiva da presentare all’assemblea an-
nuale di maggio. La relazione mira a
raccontare ai soci quello che l’ufficio
di direzione ed il direttivo hanno rea-
lizzato in questo intenso anno di la-
voro.
Ci tengo perché quando stai “dentro
le cose” vedi molti aspetti e li vuoi
raccontare perché li trovi importanti
e meritevoli di divulgazione.
Leggo orgoglioso d’un soffio la mia
relazione che parla di attività, luoghi,
persone, tragitti, report sugli iscritti:
il nostro software ci permette di sa-
pere quanti iscritti siamo, provincia
per provincia, ordinari e studenti,
dipendenti e liberi professionisti
(insomma un bel divertimento di sta-
tistica associativa ). Arrivo alla fine
della lettura…e cado in una delusio-
ne immensa: i numeri e le attività
riportate non riescono a rappresenta-
re la cosa più importante: il fattore
“U”. “U” come “umano”, ovvero
come tutte le facce, gli occhi, le e-
mozioni delle persone che stanno
dietro ai fatti.
Cosa c’è dietro all’incontro con
l’assessore regionale? Ci sono telefo-
drata, ma non vogliamo trascurare
l’aspetto relazionale che ci lega in
direttivo e che ci lega tra associati.
Il fattore umano è il vero motivo per
cui si decide di aderire ad organizza-
zioni, o per lo meno è il motivo per
cui una libera associazione trova mo-
tivo per rimanere legata; si entra in
AIFI per le persone che ti hanno
chiamato e che ti fanno posto ( a vol-
te anche al costo di immergerti di
colpo in una marea di possibilità e di
impegni).
E’ attorno ai carismi che nascono i
gruppi di lavoro spontanei che si
propongono all’interno del direttivo
per realizzare progetti che altrimenti
nessun altro avrebbe mai pensato di
far nascere.
Il fattore umano sta nella voce dei
colleghi che chiedono aiuto ad AIFI
Veneto quando si trovano in mezzo a
procedimenti legali e trovano in AIFI
il primo sostegno per capire come
collocare le norme professionali.
La vision, la gestione per processi, la
strategia aziendale sono necessari
mezzi di governo, ma il colore ed il
collante non possono prescindere dal
fattore umano.
Capisco che quindi il fattore “U” non
può trasparire dalla mia relazione e
decido :” rimarrà nel cassetto e par-
lerò a braccio (ri)guardando negli
occhi i miei colleghi”. E così e stato.
Donato Lancellotti Segretario Regionale
nate, decine di mail scambiate, con-
fronto al tavolo e poi il viaggio con
l’impegno:“ ci vediamo in stazione
a..”, ci sono corse in mezzo a “calli e
campi” a Venezia, ci sono i: “ biso-
gna rintracciare assolutamente il dot-
tor ….qualcuno sa come fare?”.
Cosa c’è dietro alla realizzazione di
una legge regionale? Ci sono decine
di ore di telefonate del Presidente ai
colleghi delle altre associazioni pro-
fessionali, mail, corse in giro per il
Veneto a confrontarsi con categorie,
organizzazioni sindacali, politici, ad
ascoltare il parere di qualche collega
che mastica di CCNL, ore di studio e
di confronto.
Dietro le attività locali c’è il gruppo
provinciale, il vero misuratore della
realtà sul territorio; ruolo fondamen-
tale quello dei referenti provinciali
che tendono un mano per primi ai
colleghi che si avvicinano.
Ci sono colleghi che spontaneamente
si avvicinano al direttivo portando
idee e confronto.
Quanto lavoro c’è dietro ad un even-
to come i convegni: c’è una proposta
in direttivo, un confronto, ci sono le
persone che si attivano, i ripensa-
menti, gli invitati, c’è da decidere
dallo spessore delle relazioni scienti-
fiche al menù del catering.
Abbiamo in quest’anno continuato a
m a r c i a r e s e r r a t a m e n e
sull’impostazione che AIFI si è data
negli ultimi anni: trasparenza, cam-
biamento, innovazione.
Tale organizzazione a volte ci fa la-
vorare in maniera decisamente qua-
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riusciti a difendere il titolo, che è
passato sulle spalle di EUGENIO
PREBIANCA, di Vicenza, per
quanto riguarda la categoria maschi-
le, che ha tagliato il traguardo con
un ottimo 3 ore 11 minuti e 47 se-
condi, mentre per la categoria fem-
minile è risultata vincitrice la colle-
ga ANTONELLA PANZETTA, di
Mantova, con il ragguardevole
tempo di 3 ore 40 minuti e 42 se-
condi.
Da AifiVeneto complimenti ai
nuovi vincitori …. buon allena-
mento a tutti e … arrivederci al
prossimo anno!
Fabrizio De Lazzari
dell’impegno profuso, ma dal punto
di vista agonistico la temperatura,
un po’ troppo elevata rispetto alla
media stagionale, ha creato non po-
che difficoltà agli atleti ed atlete
costringendo molti di essi ad abban-
donare anzitempo la competizione.
Quest’ anno i colleghi vincitori del-
la della passata edizione non sono
Si è svolta lo scorso 25 Aprile 2010
la X° edizione della Maratona di S.
Antonio a Padova, all’interno della
quale era inserito il II° Campionato
Italiano di Maratona per Fisioterapi-
sti.
Anche quest’anno gli atleti che vi
hanno partecipato sono stati nume-
rosi ed hanno superato quota 4000,
a conferma della qualità ed impor-
tanza che tale evento ha ormai rag-
giunto nel panorama podistico ita-
liano, e nutrita è stata anche la par-
tecipazione dei colleghi Fisiotera-
pisti.
La manifestazione si è svolta in
una bellissima giornata primaverile
che ha ripagato l’organizzazione
II° Campionato Italiano di Maratona per Fisioterapisti
AVVISO AI SOCI AIFIVENETO LIBERI PROFESSIONISTI
Gentili Colleghi, l’Ufficio Libera Professione (LP) invita tutti i soci ad iscriversi al servizio di NEWSLETTER AIFIVENETO, allo scopo di utilizzare lo strumento di posta elettronica come modalità rapida ed efficace per avvisare/informare circa le attività svolte dall’ufficio LP ( e ovviamente da tutto il Direttivo regiona-le).
La verifica del numero di iscritti LP per il 2010 ha portato alla constatazione di un minimo ma decisivo aumento. Ciò, oltre a gratificarci per il lavoro svolto, ci stimola a dare sempre di più in efficienza associa-tiva e ciò può avvenire solo avendone i mezzi; uno di questi è una mailing list dei LP corretta e aggiorna-ta. Vi invitiamo quindi a spendere tre minuti del vostro tempo per andare sul sito www.aifiveneto.it e se-guire la facile procedura per l’iscrizione alla voce “ricevi le ultime notizie nella tua e-mail”. Saranno tre minuti investiti bene e ne trarremo vantaggio tutti. Visto il periodo aggiungiamo anche un “buone vacanze estive a tutti” GIULIANO FELTRE FABRIZIO DE LAZZARI Uff. Libera Professione
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Fisioterapia e Ricerca CRNNC - CENTRO DI RICERCA IN RIABILITAZIONE NEUROMOTORIA E COGNITIVA
AIFI Veneto comunica ai soci di Verona che in sede di Direttivo Regionale Daniele Munari è stato nominato referente della Sezione provinciale di Verona. In staff con lui opererà Christian Geroin. Munari e Geroin lavorano presso il CRNNC di Verona ed in questo loro primo articolo di presentazione ci raccontano la storia della nascita di questo Centro di Ricerca e rispondono ad alcune domande.
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La storia del Centro di Ricerca in
Riabilitazione Neuromotoria e Co-
gnitiva (CRNNC) è recente, ma gra-
zie all’impegno costante di alcune
persone sta diventando rapidamente
una realtà innovativa nell’ambito
della riabilitazione veronese.
Il tutto nasce dal gruppo coordinato
da Nicola Smania, Professore Asso-
ciato di Medicina Fisica e Riabilitati-
va presso l’Università di Verona e
Medico Fisiatra presso l’Azienda
Ospedaliera Universitaria Integrata
di Verona, che da anni effettua atti-
vità clinica e ricerche nell’ambito
della riabilitazione neuromotoria e
cognitiva.
L’obiettivo iniziale è stato quello di
fornire una struttura organizzativa ad
un settore di ricerca che presenta un
forte ed immediato impatto sulla
realtà clinica e richiede una forte
alleanza con i pazienti affetti da ma-
lattie neurologiche. Nell’aprile 2007
il Consiglio della Facoltà di Medici-
na e Chirurgia dell’Università di Ve-
rona ha approvato e preso atto
dell’istituzione del CRRNC.
Nel corso di due anni il Centro ha
mostrato un’intensa attività e, trami-
te la partecipazione a progetti di ri-
cerca e donazioni, ha ottenuto
l’acquisizione di materiali tecnologi-
ci sia per la valutazione che per il
trattamento delle disabilità motorie e
cognitive. Ancor più importante è
stata la possibilità di ottenere fondi
per persone che si dedicano al duro e
poco remunerativo lavoro della ricer-
ca clinica.
Le ripercussioni pratiche di tale pro-
cesso sono state immediate e negli
ultimi due anni numerosi sono stati i
pazienti affetti da patologie neurolo-
giche che hanno beneficiato delle
attività del centro e che sono stati
sottoposti a trattamenti riabilitativi
innovativi attuabili solo in pochissi-
me sedi italiane ed estere.
Attualmente il personale del centro è
rappresentato da 6 persone di varie
estrazioni professionali, delle quali 2
fisioterapisti, altamente motivate,
che lavorano secondo un forte lega-
me di interdisciplinarietà, aspetto
che consente di ottenere i migliori
risultati nella cura del paziente.
Perché il Fisioterapista in un grup-po di Ricerca? Negli ultimi anni, in Italia si è assi-
stito ad un incremento della ricerca
in ambito riabilitativo in particolar
modo con l’introduzione di dispositi-
vi tecnologici volti a incrementare e
perfezionare il trattamento riabilitati-
vo. La ricerca fisioterapica inserita in
un processo di crescita multidiscipli-
nare permette non solo la nascita di
un nuova professionalità per il fisio-
terapista, ovvero quella del ricercato-
re clinico, ma soprattutto permette
l’evoluzione di una professione che
necessita sempre più di trovare forti
e consolidate radici su quella che
viene definita la medicina basata
sull’evidenza.
Il CRRNC ha dato la possibilità a
due colleghi di sperimentare questa
professionalità:
C o m e v i s e m b r a l’approccio alla ricerca in ambito riabilitativo? È la vostra prima esperienza? Si è la nostra prima esperienza. Il
mondo della ricerca ci ha consentito
di conoscere quella che è la realtà
estera di questa professione in ambi-
to riabilitativo svolta da fisioterapi-
sti. Ebbene la nostra generazione ha
bisogno di un radicale rinnovamento
e di crescere. L’unica strada è fare
ricerca. Per iniziare a fare ciò, è ne-
cessario che gli studenti affrontino la
realtà universitaria non come un do-
vere da assolvere per ottenere un
titolo di studio, ma deve essere vis-
suta come un processo di formazione
che si conclude con quello che è la
tesi di laurea.
E’ per questo che invitiamo
gli studenti a non prendere la tesi
come un processo obbl igato-
rio, ma deve essere espressione della
capacità dello studente di r e -
cuperare informazioni dalla letteratu-
ra, di elaborarle ed infine di applicar-
le nella realtà clinica quotidiana.
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www.aifiveneto.it GIUGNO 2010
In data 27 marzo dalle 14,30 alle
18,15 si è tenuto nella sede dell’AIFI
Veneto a Padova, un incontro di pre-
sentazione dei ‘Fisioterapisti Senza
Frontiere’. Alla riunione, presieduta
dalla Presidentessa Regionale Serena
Pizzato, erano presenti 14 fisioterapi-
sti provenienti dalle regioni Veneto,
Emilia Romagna, Lazio e Trentino.
Dopo una breve conoscenza dei par-
tecipanti c’è stata la presentazione in
Power Point di ‘Fisioterapisti senza
Frontiere ’ in cui si parlava della
nascita del gruppo, dei principi su
cui si fonda la sua attività, delle ini-
ziative, degli obbiettivi, delle moda-
lità d’intervento nelle aree in via di
sviluppo.
Serena ha parlato, a grandi linee,
circa il significato di riabilitazione
nei paesi in via di sviluppo; ha
spiegato le modalità di recluta-
mento e preparazione dei fisiote-
rapisti interessati ad operare in
queste zone e i contatti che il
gruppo ‘Fisioterapisti senza
Frontiere’ mantiene con le ONG
e altre Associazioni. Serena ha
inoltre sottolineato l’importanza
Corso Base organizzato dai
‘Fisioterapisti senza Frontiere’ in
collaborazione con il SISM del Friuli
Per il 2011 si prevede inoltre
l’attivazione di un corso di
‘Riabilitazione del bambino nei paesi
in via di sviluppo’
I presenti alla riunione hanno espres-
so interesse per le tematiche affron-
tate chiedendo la possibilità di esse-
re tenuti informati circa le iniziative
future del gruppo.
Dopo la raccolta dei nominativi e dei
recapiti dei colleghi presenti, oltre
che con l’augurio di Buona Pasqua ci
si è lasciati con l’augurio di rivederci
ai prossimi appuntamenti per inizia-
re assieme un nuovo percorso e con-
dividere nuove esperienze.
Serena Pizzato Presidente FSF
della comunicazione continua tra
quanti vivono esperienze di lavoro
nei paesi in via di sviluppo, al fine di
non ripetere gli stessi errori e dare
una certa continuità ai programmi
di formazione del personale locale
addetto alla riabilitazione.
Sono state poi ascoltate domande e
curiosità dei partecipanti, nonché
esperienze di alcuni di essi nei paesi
in via di sviluppo.
Tra i partecipanti c’erano tre allievi
della scuola di fisioterapia di Padova
c h e a b r e v e i n i z i e r a n n o
un’esperienza di lavoro in Tanzania
ed India al fine di seguire due pro-
getti di riabilitazione già in corso e
che saranno argomento delle loro tesi
di laurea.
Ultimo argomento discusso, i corsi
di aggiornamento tenuti in passato e
quelli in programma per il futuro:
Il 18 aprile 2010 si svolgerà a Bolo-
gna il Convegno dei ‘Fisioterapisti
senza Frontiere’
E’ stato rinviato in data da definirsi il
corso relativo al confezionamento di
gessi ed ortesi
A ottobre 2010 in Friuli si terrà il
Fisioterapisti senza Frontiere Riunione del 27 marzo 2010
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esperienza” all’essere
nell’esperienza, essere
cioè in quanto terapi-
sta coinvolto a pieno
titolo e a corpo intero,
sensibilmente ed etica-
mente, nell’esperienza
terapeutica.
Un tema terapeutico fondamentale
del testo è quello delle Forme ge-
stuali originarie, ossia il carattere
incarnato e situato del corpo, su cui
si fonda il senso della terapia del
movimento che è il nucleo essenziale
del nostro agire. L’indagine su tali
forme prevede un’analisi tattile-
cinestetica, ma anche un’apertura
alla dimensione affettiva e motiva-
zionale del gesto umano.
Un altro tema fondamentale, in parti-
colare nell’ambito della terapia ma-
nuale, è quello del Contatto, a partire
dal quale possiamo sperimentare mo-
di di interazione corporea più libera
e dinamica, rispetto alle tecniche di
terapia manuale tradizionalmente
concepite.
www.aifiveneto.it GIUGNO 2010
“IL GESTO TERAPEUTICO”
un libro per riaprire l’esperienza terapeutica
di Natale Migliorino
INTRODUZIONE AL LIBRO
Sono lieto di annunciare alla comu-
nità dei colleghi fisioterapisti la
prossima uscita del mio libro “Il
Gesto terapeutico. Forma e Contat-
to” (editore FrancoAngeli, Milano),
che sarà disponibile nelle librerie a
partire dai primi di settembre.
Questo libro è l’esito di un lungo
percorso personale di riflessione
all’interno dell’esperienza terapeuti-
ca e dei suoi gesti, che mi ha portato
progressivamente a rivisitare le prati-
che consuete , per r iapr i re
l’esperienza a nuove possibilità di
sperimentazione. Il primo passo di
tale percorso è stato mosso
dall’esigenza di una svolta dal “fare
Per i temi trattati e per lo stile del
linguaggio, questo mio libro risulta
atipico nella letteratura riabilitativa.
Infatti non è un manuale per guidare
l’esperienza, ma un testo-laboratorio
per interrogare e riaprire il senso
dell’esperienza terapeutica, privile-
giando la dimensione pedagogica e
corporea personale, sulla base di un
orientamento fenomenologico
all’esperienza. Mi auguro che su
questi temi il libro possa suscitare un
vivace dibattito culturale all’interno
della nostra professione
Natale Migliorino Professore a Contratto
Università di Padova
natale.migliorino@unipd.it
AIFI Veneto vi invita alla presentazione del libro Giovedi 7 ottobre 2010, dalle ore 15,00 alle 18,00
Presso l’Aula Magna della Palazzina Servizi dell’Azienda Ospedaliera di Padova
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ABSTRACT NEUROLOGICI
Neurorehabil Neural Repair. 2009 Sep;23(7):679-91.
LESIONE EMISFERO DIPENDENTE NEL CONTROLLO DEL REACHING PER LA PRESA DOPO ICTUS: EFFETTI
DELLA DIMENSIONE DELL’OGGETTO
Tretriluxana J, Gordon J, Fisher BE, Winstein CJ. Division of Biokinesiology and Physical Therapy, University of Southern California, Los Angeles, USA
BACKGROUND: Gli autori hanno investigato la specializzazione emisferica per la codifica visuomotoria della forma dell oggetto da afferrare prima della presa, e la coordinazione tra codifica e presa, negli individui dopo ictus: si ipotizza che dopo un ictus unilaterale ci siano specifici deficit emisferici. ME-TODI: stroke destri e sinistri e pz non disabili hanno eseguito un raggiungimento e presa (reach-to grasp) di 3 oggetti : gli autori considerano la calibrazione della presa come la correlazione fra velocità iniziale di apertura e picco di apertura, e tra picco di apertura e diametro dell’oggetto. È stata eseguita un’analisi della correlazione incrociata usando la velocità di trasporto e la dimensione dell’apertura, per quantificare la coordinazione trasporto-presa. Tutti i test statistici per defici emisfero-specifici preve-dono il confronto tra gruppo con disabilità e senza disabilità. RISULTATI i gruppi con ictus destro, ma non i sinistri, dimostrano un tempo di movimento prolungato : per la calibrazione della presa si è di-mostrata un’alta la correlazione fra velocità iniziale di apertura e picco di apertura, e bassa correlazi-one tra picco di apertura e diametro dell’oggetto per gli ictus sinistri; la coordinazione trasporto-presa la correlazione tra velocità di trasporto e dimensione dell’apertura è alta per gli stroke sinistri e bassa per i destri; è stata dimostrata anche una alta deviazione standard del ritardo temporale. CONCLU-SIONI: Dopo un ictus sinistro, c’è difficoltà a calibrare la dimensione della presa e una coordinazione trasporto-presa maggiore. Per contro, dopo un ictus destro la calibrazione della presa inizia prima ma la coordinazione trasporto-presa è più debole. Insieme, questi dati suggeriscono una specializzazione dell’emisfero sinistro in codifica visuomotoria del calibro nella presa,e una specializzazione dell’emis-fero destro in coordinazione trasporto-presa
__________________________________________________________________________________
Clin Rehabil. 2009 Sep 28. [
Le proprietà psicometriche e l’utilità clinica di misurazioni del cammino e della mobilità in
condizioni neurologiche: una revisione sistematica
Tyson S, Connell L. Centre for Rehabilitation and Human Performance Research and Physiotherapy Di-rectorate, University of Salford, UK.
RISORSE: banche dati MEDLINE, CINAHL, EMBASE, PEDro and AMED.Review METODI: Revisori in-dipendenti hanno selezionato ed estratto dati da articoli che valutavano affidabilità, validità, affida-bilità e sensibilità al cambiamento e l’utilità clinica di misurazioni del cammino e della mobilità. Ven-gono raccomandate misurazioni con una buona proprietà psicometrica e un punteggio di 9/10 in utilità clinica RISULTATI: sono state selezionate 17 misurazioni. Di queste, il test dei 5 e 10 metri di cammino, il six-minute walk test, l’High Level Mobility Assessment Tool (HiMAT) e il Rivermead Mobility Index (RMI) hanno raggiunto gli standard richiesti e dimostrato la loro utilità nella pratica clinica. Nessuna di queste misurazioni raccomandate valuta la mobilità in carrozzina . La proprietà valutata meno fre-quentemente è risultata essere la sensibilità al cambiamento . Potrebbero essere raccomandate ulterior misurazioni se ne venisse dimostrato il minimo cambiamento rilevabile. CONCLUSIONI: il 5-mt, il 10-mt e six-minute walk test, l’ High Level Mobility Assessment Tool e il Rivermead Mobility Index sono misure psicometricamente robuste per valutare cammino e mobilità, e sono utili per la pratica clinica.
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www.aifiveneto.it DICEMBRE
2007 www.aifiveneto.it GIUGNO 2010
MODALITA’ ISCRIZIONE ON LINE (salvo diverse indicazioni nel sito) ** facile e veloce ** Iscriviti on-line !!! ** Accedi al sito www.sinergiaesviluppo.it, Individua il corso che interessa tra le "Iscrizioni online aperte" nella colonna a sinistra e clicca sul titolo. Nella pagina relativa al corso/evento clicca sul pulsante "iscriviti ora" e compila il modulo online. Al termine sarà rilasciato, con una email, un numero di conferma iscrizione da inserire nella causale del versamento. L'iscrizione online viene validata dal successivo pagamento che deve avvenire entro 5 giorni .
Il pulsante per l’iscrizione online potrebbe essere disponibile anche nel sito www.aifiveneto.it nella pa-
gina del corso
COME ISCRIVERSICOME ISCRIVERSICOME ISCRIVERSICOME ISCRIVERSI Ogni corso, per poter essere attivato, richiede il raggiungimento di un numero minimo di partecipanti entro la data indicata; invi-tiamo pertanto gli interessati ad iscriversi per tempo, per non rischiare di vedere annullato un evento formativo a cui avrebbero
voluto partecipare. Visita i siti www.aifiveneto.it e/o www.sinergiaesviluppo.it per INFO aggiornate e per iscriversi agli eventi formativi.
Attenzione: il doppio canale di iscrizione, tradizionale e online, ci impone delle modifiche nella procedura PRIMA DI EFFETTUARE IL VERSAMENTO E’ NECESSARIO OTTENERE IL NUMERO DI CONFERMA ISCRIZIONE
MODALITA’ ISCRIZIONE TRADIZIONALE (VIA FAX) Chi fosse impossibilitato a seguire la procedura online, può procedere contattando la segreteria organizzativa che effettuerà per suo conto l'iscrizione online.
Il corsista deve:: ricevere la conferma della disponibilità di posti; inviare via fax la scheda d'iscrizione debitamente compilata ed eventuali documenti richiesti; attendere di effettuare il versamento fino a quando la segreteria organizzativa gli comunicherà il numero di conferma necessario per essere inserito nella causale. L'iscrizione viene validata dal successivo pagamento che deve avvenire entro 5 giorni.
Per tutti gli altri eventi formativi, gestiti da AIFI Veneto e “Sinergia & Sviluppo S.R.L.”, il versamento va effettuato tramite: Bonifico bancario
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torio del Metodo Dotte® e la relazione con il malato
⇒ MANIPOLAZIONE FASCIALE ® – 1° e 2° livello
⇒ WORKSHOP "L’APPLICAZIONE PRATICA NELLA TRAUMATOLOGIA DELLO SPORTIVO DEI NUOVI
SISTEMI TERAPEUTICI"
⇒ CORSO KALTENBORN 1° LIVELLO: TERAPIA MANUALE SECONDO IL CONCETTO OMT KALTEN-
BORN-EVIENTH - 1° SETTIMANA ARTO SUPERIORE"
⇒ N.O.I. 1° livello – MOBILIZZAZIONE DEL
SISTEMA NERVOSO"
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INFO CORSI
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DOCENTE. Hanpeter Leitner –Fisioterapista- coordinatore servizio di riabilitazione Azienda ospedaliera Brunico (Bz); membro effettivo della com-missione per l’aggiornamento del personale sanitario; membro effettivo della commissione per l’aggiornamento dell’ Azienda Sanitaria di Brunico (Bz). Fabrizio De Lazzari –Fisioterapista- Libero Professionista Studio Professionale “FisioEffe”- S. Donà di Piave (Ve); specializzato in Terapia Manuale - Idrokinesiterapia QUANDO E DOVE Sabato 20 novembre 2010 — Sede da definire - orario: 9,00 /13, 00 - 14,00/17,30 INTRODUZIONE AL CORSO Da esperienze cliniche e da ricerche iniziate già all’inizio degli anni 1990 fisioterapisti e medici norvegesi hanno introdotto il concetto Re-dcord S-E-T (Sling Exercise Therapy).Tale metodica consiste in un approccio attivo al trattamento riabilitativo e all’esercizio fisico, dalla valutazione iniziale fino al conseguimento del miglioramento e recupero delle disfunzioni, e risulta altresì molto importante per il manteni-mento nel tempo delle funzioni recuperate e per la riduzione del rischio di recidive.
Risulta essere particolarmente indicato in tutte la patologie croniche dell’apparato muscolo-scheletrico, ma trova campi di applicazione anche in ambito geriatrico, nell’età evolutiva, nello sport.
DOCENTE Michele Romano, Fisioterapista, Direttore Tecnico di ISICO (Istituto Scientifico Italiano Colon-na Vertebrale - www.isico.it) struttura con compiti scientifici, clinici, formativi e divulgativi nell’ambito del trattamento non chirurgico della colonna vertebrale. Referente Tecnico della Se-greteria Scientifica del G.S.S. (Gruppo Studio Scoliosi), importante gruppo scientifico italiano sulla riabilitazione della colonna vertebrale, che conta Soci di tutta Italia e gestisce uno dei siti di settore più importanti al mondo (www.gss.it). QUANDO E DOVE 1 e 2 ottobre 2010 a Padova presso il Collegio Universitario Marianum in via Giotto 33 (9 minuti a piedi dalla stazione ferroviaria, oppure autobus n.24 direzione L.go Debussy seconda fermata di via Giotto; autobus n.6 direzione via Lagrande scendere in Piazza Mazzini e proseguire in via Giotto OBIETTIVI DEL CORSO Il corso si propone di presentare la basi neurofisiologiche del trattamento con revisione sistematica sull’efficacia degli esercizi e delle diverse metodiche di approccio al problema. Verrà approfondito l’importante momento della valutazione, l’utilizzo dello Scoliosis Manager per la gestione del paziente e l’impostazione di esercizi e programmi per i pazienti PERCHE’ PARTECIPARE Il corso è di grande rilevanza formativa per la nostra professione perché sempre più vi è la necessità di personale fisioterapico qualificato per la prevenzione, valutazione e il trattamento della scoliosi. Circa il 3% dei ragazzi in età adolescenziale presentano una scoliosi. Le possibilità terapeutiche sono diverse e la scelta di quella più appro-priata al singolo caso dipende da una serie di elementi che vanno dall’entità della curva al grado di maturazione ossea. Scegliere correttamente la strada da intraprendere è una questione cruciale al successo della terapia. Il rischio, in questa fase, è quello di sottostimare la situazione e di scegliere opzioni terapeutiche insufficienti oppure, al contrario, di costringere il paziente a trattamenti eccessivamente impegnativi per il suo caso, con il risultato di imporre sacrifici inutili. La ricerca, in questi ultimi anni ha chiarito meglio le reali possibilità di successo con le armi non chirurgiche disponibili e definito le attuali evidenze scientifiche. Dopo anni di relativa immobilità, il mondo della scoliosi vive, a livello internazionale una fase di fermento che ha portato alla produzione di una revisione Cochrane sull’efficacia dei corsetti e a un’altra, in fase di completamento, sull’efficacia degli esercizi. Proprio sugli esercizi l’attuale panorama vede un gruppo ristretto di metodi terapeutici che hanno intrapreso l’indispensabile percorso di riscontro dell’affidabilità dell’approccio proposto ma evidenzia come, curiosamente, non sono i quelli più conosciuti ad aver pubblicato i risultati del proprio lavoro. PROGRAMMA 1° GIORNO: Basi neurofisiologiche del trattamento con esercizi - Bocca e postura tra ipotesi e certezze - Metodiche basate sugli esercizi - Ultima revisione sistematica sull’efficacia degli esercizi - Terapia manuale e scoliosi - La scoliosi dell’adulto - La valutazione del paziente (pratica) - La misurazione delle lastre (pratica) - Dalla valutazione agli esercizi - L’autocorrezione e la stabilizzazione 2° GIORNO: Storia naturale - Approccio cognitivo comportamentale - ScoliosisManager: uno strumento gratuito su internet per la gestione del paziente (pratica) - Prove di esercizi con i partecipanti al corso (pratica) - Impostazione di programmi con pazienti (pratica)
Valutazione e trattamento delle Scoliosi: Valutazione e trattamento delle Scoliosi:
nuovi orientamenti internazionali nuovi orientamenti internazionali
Chiusura iscrizioni: 1° settembre Partecipanti: min 20 – max 25 Costi: ISCRITTI AIFI: 210 € + IVA (tot 252); NON ISCRITTI AIFI: 260 € + IVA (tot 312) Segreteria Organizzativa: Chiara Bendin Cell 3333126380 mail chiara.bendin@gmail.com Destinatari: Studenti Fisioterapia del 3° anno, Fisioterapisti, Medici fisiatri.
Corso Redcord SCorso Redcord S--EE--T T
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DOCENTE Orazio Meli , Fisioterapista, Presidente dell’Associazione Italiana di Rieducazione Posturale Globale (AIRGP, www.airpg.it), responsabile formazione AIFI Sicilia. QUANDO E DOVE 18-19-20 settembre 2010 a Pove del Grappa (Vicenza) presso Fineco Innovazione srl via San Bortolo 10. OBIETTIVI DEL CORSO Il corso si propone di formare professionisti competenti nell’approccio globale ai disturbi in ambito spor-tivo e del movimento in generale, riprendendo i concetti della RPG, anche per chi non ha una formazione specifica in questa metodica molto diffusa tra i fisioterapisti italiani e di diverse parti del mondo. PERCHE’ PARTECIPARE Lo Stretching Globale Attivo trae i suoi principi dalla Rieducazione Posturale Globale metodo del “Campo Chiuso”, creata da Philippe E. Souchard. Proprio dalle osservazioni che sono scaturite dai suoi studi e dalla esperienza quotidiana ottenuta con la pratica e l’insegnamento della R.P.G.,ha codificato una serie di “posture”, come vengono in gergo definite, di allungamento muscolare da mettere a disposizione princi-palmente del mondo dello sport,in sostituzione dei tradizionali esercizi di stretching,nella maggior parte dei casi analitici ed asimmetrici e generatori di “compensi”. Uno dei principi fondamentali sfruttato dallo S.G.A. è la globalità che prevede, quindi, l’ interessamento di tutti i segmenti del corpo nello stesso momento attraverso la realizzazione di particolari “posture” che evolvono in maniera dolce e progressiva, con l’interessamento pure della respirazione, verso una posizione finale di massimo allungamento. Un’altra caratteristica necessaria è costituita dalla partecipazione “attiva” dei distretti muscolari interessati dallo stiramento attraverso la con-trazione isotonica-eccentrica, ricercandone così il rilasciamento riflesso. Vengono utilizzate 9 (nove) posture, ognuna con la specificità di agire su una serie predeterminata di “catene muscolari”. PROGRAMMA 1° GIORNO: Introduzione ai principi dello Stretching Globale Attivo ed applicazione nel campo della prevenzione e dello sport - Aspetti di fisiologia e di fisiopatologia muscolare - Il concetto di “globalità” nello Stretching Globale Attivo - Dimostrazione da parte del docente di una valutazione posturale con
scelta ed esecuzione delle autoposture indicate - Valutazione e trattamento terapeutico di un atleta secondo la Rieducazione Posturale Globale - Esecuzione da parte dei discenti di 3 autoposture su conduzione del docente. 2° GIORNO: La valutazione posturale nello Stretching Globale Attivo: il quadro di valutazione applicato allo sport - I test di valutazione usati nello Stretching Globale Attivo. Gli effetti dell’attività muscolare nello sport - I meccanismi automatici di difesa: il loro ruolo. Dimostrazione da parte del docente di una valuta-zione posturale con scelta ed esecuzione delle autoposture indicate - Esecuzione da parte dei discenti di 3 autoposture su conduzione del docente 3° GIORNO: La meccanica ventilatoria: il ruolo dei muscoli inspiratori, dei muscoli espiratori e del diaframma. Il “respiro paradosso“ - Prin-cipi di anatomia e biomeccanica muscolare applicati al gesto sportivo - Strategie di prevenzione attraverso le autoposture di Stretching Globa-
Lo Stretching Globale AttivoLo Stretching Globale Attivo La RIEDUCAZIONE POSTURALE GLOBALE La RIEDUCAZIONE POSTURALE GLOBALE applicata allo sportapplicata allo sport
Sede: Fineco Innovazione srl - via San Bortolo, n. 10 - Pove del Grappa (Vicenza) Data: 18-19-20 settembre 2010 Chiusura iscrizioni: 2 settembre Partecipanti: Costi: ISCRITTI AIFI: 400,00 (iva inclusa) ; NON ISCRITTI AIFI: 450,00 (iva inclusa) Segreteria Organizzativa: Sinergia&Sviluppo srl cell 340.9240926 mail info@sinergiaesviluppo.it
il principio di base del concetto S-E-T e quello di cercare sistematicamente il recupero o il miglioramento della funzione, in quanto le patolo-gie croniche muscolo-scheletriche sappiamo essere caratterizzate da: Ridotta stabilizzazione locale, ridotta funzione neuromuscolare, alterazione controllo senso-motorio, ridotta forza muscolare Ridotta resistenza muscolare, atrofia muscolareUltimo aspetto, ma non meno importante, è relativo al sollievo per il fisioterapista e alla sicu-rezza per il paziente. Il fisioterapista è sottoposto a volte ad un pesante lavoro fisico che potenzialmente può indurre allo sviluppo di patologie muscolo-scheletriche. Record offre un sicuro sostegno alla parte del corpo da trattare, funzionando come “terza mano del terapista”, proteg-gendolo quindi da un eccessivo affaticamento PERCHE’ USARE REDCORD perché aiuta il Fisioterapista a valutare e a trattare i più diffusi disturbi muscolo-scheletrici, a seguire i principi di una documentata evidenza scientifica nel campo della riabilitazione e dell’allenamento, per la sua ampia gamma di applicazione (da disabili gravi ad atleti di alto livello).
Il concetto Redcord è composto dal 20% delle attrezzature e l’80% della conoscenza che deriva dalle più attuali conoscenze scientifiche con lo scopo principale di migliorare la qualità della cura del paziente. PROGRAMMA Introduzione al concetto S.E.T. ; Background e definizioni; Ambiti di applicazione Principi di biomeccanica, Possibilità di dosaggio, Princi-
Sede: da definire Data: 20 novembre Chiusura iscrizioni: 2 novembre Partecipanti: min 8 - max 12 Chiusura iscrizioni: Partecipanti: min 8 - max 12 Costi: ISCRITTI AIFI: 100 € + IVA (tot 120); NON ISCRITTI AIFI: 150 € + IVA (tot 180) Segreteria Organizzativa: De Lazzari Fabrizio - Cell.: 347 6584360 (h 19 - 21) Mail: fabriziodelazzari@tiscali.it
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“Gli ausili e la movimentazione dei malati: tra approccio tradizionale e approccio ergo motorio del Metodo Dotte® e la relazione con il malato” . Sessione di sensibilizzazione.
DOCENTI Mosè Garbui, Fisioterapista, tutor di sede del CdL in fisioterapia Ulss 8 Asolo, ospedale di Castelfranco Veneto; Formatore omologato Metodo DOTTE®, specialista in ergo motricità, Responsabile Pedagogico di ERMMES (Scuola italiana di Ergomotricità Manutenzione Movimentazione e Sicurezza) di Bologna, esclusivista per l’Italia di SIFAM FORMATIONS di Montpellier per la Diffusione del Metodo DOTTE® (www.ermmes.it) Barbara Bellini, Fisioterapista Coordinatore referente del Servizio di fisioterapia della Apsp civica S.Bartolomeo di Trento, tutor aziendale del Corso di Laurea in Fisioterapia dell’Università di Verona Formatore omologato del Metodo DOTTE® specialista in ergo motricità, Tiziana Manigrasso, psicologa, psicoterapeuta con formazione ad orientamento biosistemico, coordinatrice di equipe educative e di figure professionali impegnate nella relazione di aiuto (educatori, ASA, OSS, assistenti socia-
li, assistenti ad personam, volontari), docente in corsi di formazione per figure socio sanitarie.
QUANDO E DOVE Il 16 ottobre a Castelfranco Veneto presso l’ Ospedale San Giacomo Apostolo, in via dei Carpani 16 Z; raggiungi-bile in auto e in treno (a 15 min circa a piedi dalla stazione ferroviaria). Accesso al parcheggio interno presentan-do allegato al pieghevole (www.sinergiaesviluppo.it) contenente anche info dettagliate su itinerario. OBIETTIVI DEL CORSO Il corso si propone di far conoscere il principio di ergo motricità su cui il Metodo Dotte si basa, consentendo di personalizzare le manovre dell’operatore attraverso movimenti basati su un corretto procedimento ergonomico. In un adeguato gioco di “coppie di forza” i due attori, operatore e persona curata, svolgono le attività di movimentazione richieste in cui il corretto uso dell’ausilio trasmette sicurezza al paziente senza limitarne le possibilità di autonomia ed esalta l’azione dell’operatore che, grazie alla diminuzione del carico fisico associata al mantenimento del giusto comportamento motorio, può eseguire gesti fluidi senza generare ansia e frustrazione. PERCHÉ PARTECIPARE: Imparare a “usare”l’ausilio e a “gestire” il proprio corpo. La formazione alla movimentazione dei malati assume un ruolo sempre più importante per le figure sanitarie, in primis fisioterapisti e infer-mieri che, pur nella diversità professionale, sono chiamati a mantenere e/o ricercare la massima autonomia possibile dei propri pazienti. Gli ausili per la movimentazione consentono la riduzione del carico fisico cui i professionisti sono sottoposti, diminuendo l’incidenza delle ra-chialgie da sforzo e in generale dei danni muscolo-scheletrici. “Ausilio” è diventato comunemente sinonimo di “ergonomia”, e costituisce “prevenzione passiva” per il professionista che lo utilizza. Ma l’apprendimento di posture, prese e gesti corretti, lo sviluppo di un’abilità adeguata nelle attività di movimentazione senza e con ausili non si improvvisano. Tutto ciò rientra nel vasto campo dell’ergomotricità (in sintesi il corretto comportamento motorio comodo, sicuro, efficace), che consente al professionista formato di “gestire” il proprio corpo mentre “usa” l’ausilio (“prevenzione attiva”). “L’ergomotricità apre la porta all’ergonomia, l’ergonomia considerata come unica risorsa chiude la porta all’ergomotricità” (P.Dotte). La prevenzione a tutto campo (il benessere del lavoratore) si avrà solo associando ergonomia (prevenzione passiva) ed ergomotricità (prevenzione attiva). L’utilizzo dell’ausilio non deve far perdere di vista due cose: per il paziente il mantenimento e la ricerca di autonomia , per l’operatore il mantenimento della vigilanza posturale. Ogni atto compiuto dall’operatore coinvolge direttamente la coppia terapeutica, una “coppia di forze” (operatore/malato) che instaura una relazione d’aiuto reciproco che, spesso sottovalutata, influenza fortemente la riuscita dell’intervento. La formazione Dotte, che intende tener conto di tutti questi aspetti, potrà far apprendere modalità pratiche di spostamento di malati sapendo scegliere e utilizzare l’ausilio adatto in piena sicurezza e con il massimo comfort sia per l’operatore che per il paziente. Così l’investimento economico in ausili può trovare maggiori riscontri oggettivi positivi: utilizzo del materiale acquistato, miglioramento della qualità della cura, diminuzione delle assenze per malattia per rachialgie o disturbi muscolo-scheletrici.
Imaging Radiologico in Fisioterapia Imaging Radiologico in Fisioterapia DOCENTE Branchini Mauro , Medico Radiologo presso l’Unità Operativa di Radiologia d'Urgenza del Pronto Soccorso, presso l'Ospedale S.Orsola-Malpighi di Bologna. Docente di "Indagine radiologica in fisioterapia" presso l'Univer-sità di Bologna dal 2005 e presso presso Claudiana Scola Provinciale Superiore di Sanità di Bolzano dal 2009. Docente di Radiodiagnostica e Ortopedia applicata presso AIFI Emilia Romagna dal 1999 e docente del Corso di Radiologia presso AIFI di altre regioni a partire dal 2001. QUANDO E DOVE 28-29-30 ottobre 2010, presso Fondazione Villa d’Argento - V.le della Libertà, 22—Silea (TV) Vicino a uscita Treviso SUD autostrada VE-BL. Dalla stazione ferroviaria di Treviso prendere autobus n 3.
Chiusura iscrizioni: 20 settembre Partecipanti: min 25 – max 30 Costi: ISCRITTI AIFI: 110 € + IVA (tot 132); NON ISCRITTI AIFI:180 € + iva (tot 216) Segreteria Organizzativa: Alice Baù - Cell.3487934001 - mail: alibauster@gmail.com - fax 0423 494477 Destinatari: Fisioterapisti, infermieri, Medici, Medici del lavoro, studenti fisioterapisti, studenti infermieri.
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"MANIPOLAZIONE FASCIALE ® – 1° e 2° livello" Sede: Studio “KINE' FISIOTERAPIA e ANALISI DEL MOVIMENTO” - v.le Venezia, 13/Q - 31020 San Vendemiano (TV) Data: I liv: 9-12/09/10 e 23-26/09/10 II liv: 12-14/03/11 e 26-28/03/11 Docenti: Mirco Branchini, Fisioterapista, Laurea in scienze delle Professioni Sanitarie della Riabilitazione, Coordinatore Didattico del C.L. di Fisioterapia Università di Bologna, collabora con Luigi Stecco dal 1995 e cura la didattica dei corsi dal 1997; Marco Mo-relli, Fisioterapista, C.O. in osteopatia, Master in tema di Riabilitazione Sportiva; Mauro Ciletti, Luca Cossarini. Chiusura iscrizioni: 31 luglio Partecipanti: min 21 – max 30 Costi: ISCRITTI AIFI: 1200 € + IVA (tot 1440); NON ISCRITTI AIFI: 1350 € + IVA (tot 1620); STUDENTI 3° anno C.d.L. Fisiote-rapia ISCRITTI AIFI (max 2 persone): 1000 + IVA (tot 1200) Segreteria Organizzativa: Tiziana Manni Cell:3492195477, tel lavoro 0438405592; E-mail tmanni@kine-fisio.it Destinatari: Fisioterapisti, Studenti Fisioterapia del 3° anno, Medici fisiatri.
WORKSHOP "L’APPLICAZIONE PRATICA NELLA TRAUMATOLOGIA DELLO SPORTIVO DEI NUOVI SISTE-
MI TERAPEUTICI" Sede: Hotel HOLIDAY INN, Rotonda Romea, 1/2 - 30175 MARGHERA (VE) - (USCITA A/4 MESTRE VE BARRIERA) Data: 6 novembre (mezza giornata) Docente Prof. Dr. Sandro Lain, Fisioterapista, Docente presso l’Università Europea di Roma Chiusura iscrizioni: 18 ottobre Partecipanti: min 15 - max 50 Costi: ISCRITTI AIFI: 40 € + IVA (tot 48); NON ISCRITTI AIFI: 60 € + IVA (tot 72) Segreteria Organizzativa: De Lazzari Fabrizio - Cell.: 347 6584360 (h 19 - 21) fax 0421 50737 Mail: fabriziodelazzari@tiscali.it
"CORSO KALTENBORN 1° LIVELLO:TERAPIA MANUALE SECONDO IL CONCETTO OMT KALTENBORN-
EVIENTH - 1° SETTIMANA ARTO SUPERIORE" Sede: Collegio Universitario Marianum — via Giotto, 33 - PD Date: 9-13 novembre (settimane successive da definire nel 2011) Docente Shomacher Jochen, fisioterapista, M.C.M.K. (F), DPT (USA), BSc. in Physiotherapy, diplomato in Terapia Manuale Orto-pedica (secondo l’IFOMT), istruttore di Terapia Manuale del Concetto OMT Kaltenborn-Evjenth Chiusura iscrizioni: 1° ottobre Partecipanti: Min 13 – max 26 Costi: ISCRITTI AIFI: 520 € + IVA (tot 624); NON ISCRITTI AIFI: 600 € + IVA (tot 720) Segreteria Organizzativa: Siviero Cristiana Cell: 340 4859727 - E-mail: cristianasiviero@gmail.com
"N.O.I. 1° livello – MOBILIZZAZIONE DEL SISTEMA NERVOSO" Sede: c/o Fondazione Villa d’Argento - Silea (TV) Data: 7-8-9 ottobre Docente Strobbe Ruggero, fisioterapista OMT Chiusura iscrizioni: Partecipanti: max 35 Costi: ISCRITTI AIFI: 460 € + IVA (tot 552); NON ISCRITTI AIFI: 550 € + IVA (tot 660) Attenzione: per iscrizioni consultare il sito www.sinergiaesviluppo.it
Chiusura iscrizioni: 25 settembre Partecipanti: min 18 – max 24 Costi: ISCRITTI AIFI: 300 € + IVA (tot 360); NON ISCRITTI AIFI: 400 € + IVA (tot 480)
STUDENTI 3° anno Corso di Laurea in Fisioterapia ISCRITTI AIFI (max 2 persone): 250 + IVA (tot 300) Segreteria Organizzativa: Longo Luciano - Cell.: 349 4107565 - fax 049 7969241 (alla C.A. Longo Luciano)
Destinatari: Fisioterapisti, studenti 3° anno Corso di Laurea in Fisioterapia.
OBIETTIVI DEL CORSO Scopo del Corso è fornire le nozioni base per analizzare l’imaging radiologico interpretandolo nel modo più corretto possibile. Un Corso dedi-cato esclusivamente a migliorare la pratica in ambito fisioterapico al fine di un più corretto e specifico approccio alla patologia del paziente. PERCHÉ PARTECIPARE: Nel corso degli anni la diagnostica per immagini ha acquisito strumenti sempre più raffinati e affidabili, consentendo al medico di effettuare diagnosi cliniche sempre più accurate e precise con una tempistica che permette di prevenire molte patologie un tempo misconosciute. Sebbe-ne nelle competenze del fisioterapista non vi sia quella di produrre diagnosi cliniche sulla base della lettura dei quadri radiologici, l’interpretazione di questi esami strumentali deve poter essere nel bagaglio culturale del fisioterapista, per poter proporre un intervento riabili-tativo sempre più adeguato e calibrato alle reali potenzialità del paziente, nell’ottica di una assistenza riabilitativa sempre più qualificata e in considerazione della responsabilità professionale nell’individuazione di elementi che richiedano particolari cautele. Il Corso prevede dei momenti di didattica frontale sulle principali tecniche utilizzate nella diagnostica per immagini (radiologia tradizionale, TC, RM ed ecografia) e delle parti pratiche a piccoli gruppi, con casi quiz al computer e commento delle immagini al diafanoscopio, sempre guidate dal relatore. Gli argomenti trattati riguarderanno in particolare la patologia infiammatoria articolare, la patologia degenerativa articolare, l’osteoporosi, la traumatologia generale, e lo studio più approfondito di particolari distretti corporei come il rachide, la spalla, l’anca ed il ginocchio; questi ultimi prima e post-intervento. Tutto ciò sarà correlato con un breve escursus sulla semeiotica medica e sulle possibili diagnosi differenziali.
altri corsi del 2° semestre 2010
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evento patrocinato dal
Società Italiana
Fisioterapia
(S.I.F.)