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Villa Casaurro - Via Casaurro, 7890011 - Bagheria (Pa) Italy
Tel. (+39) 3271677871
www.galleriadalbertocatanzaro.itcatanzaroadalberto@yahoo.it
1. GIOVANNI LETO
2. TITINA MASELLI
3. CHIN HSIAO
4. MICHELE CANZONERI
5. MICHELE COSSYRO
6. VALERIO ADAMI
7. CIRCUMNAVIGAZIONE 2
8. GAI CANDIDO
9. FRANCESCO GRASSO
10. SILVIO GUARDì
11. GUIDO BARAGLI
12. MARCELLO DE FILIPPO
13. ROSSELLA LEONE
14. CARLO LAURICELLA
15. JOSE MOREA
16. CIRCUMNAVIGAZIONE 3
17. ALBERTO PARRES
18. HILDE MARGANI
19. M. NAPOLITANO
20. SALVATORE PROVINO
21. HUBERT BYERS
22. TOTI GARRAFFA
23. PIERO MONTANA
24. PINO ROSA
25. DELFO TINNIRELLO
26. YOSHIN OGATA
27. CIRCUMNAVIGAZIONE 4
28. LILLO RIZZO
29. LEONARDO SANTOLI
30. GUARDì, LETO, RIZZO
31. ROSARIO BRUNO
32. CIRCUMNAVIGAZIONE 5
33. MIMMO CATANIA
34. GAI CANDIDO
35. JUAN ESPERANZA
36. ALESSANDRO BAZAN
37. ANGELO CASCIELLO
38. ALBERTO DE BRAUD
39. GIOVANNI CASTIGLIA
40. RENZA SCIUTTO
41. GINO CILIO
42. FRANCO PANELLA
43. F. FINOCCHIARO
44. ROLAND SCHEFFERSKI
45. JUAN ESPERANZA
46. FRANCESCA BORGIA
47. ANTONIO FREILES
48. SALVO BONNICI
49. ANNA GUILLOT
50. CIRCUMNAVIGAZIONE 8
51. ALFONSO SIRACUSA
52. MUSEUM
53. CIRCUMNAVIGAZIONE
54. FUORI DALLE MURA
55. CIRCUMNAVIGAZIONE 12
56. RAIMONDO FERLITO
57. CARMELA CORSITTO
58. IKE
59. FILLY CUSENZA
60. GIUSEPPE TORNATORE
61. GILLO DORFLES
62. FERDINANDO SCIANNA
63. ROSARIO ARIZZA
64. SANDRO SCALIA
65. MATIZ & VISCUSO
66. LEO MATIZ
67. SARO MIRABELLA
68. TIPO (ELISA TERRANOVA)
69. INDIGEST
70. SICILIA. IL PAESAGGIO
71. ANGELO DENARO
72. FUORI ROTTA
73. DOLCE ACQUA SALATA
74. ANGELO PITRONE
75. PIERO VIOLANTE
76. HOTEL DES ETRANGERS
77. ANNA GUILLOT
78. OLTREMARE
79. ANNA GUILLOT
80. ARCIDIACONO, PITRONE
81. EZIO PAGANO
82. LEONARDO SANTOLI
83. CARLO LAURICELLA
84. SARO CIMÒ
85. ROSARIO TORNESE
86. MAX SERRADIFALCO
87. BRUNO / ESPERANZA
88. MICHELE COSSYRO
EDIZIONI EZIO PAGANOI TASCABILI DELL'ARTE
MICH
ELE COSSYRO
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MICHELE COSSYROFLUTTUAZIONI
a cura diEzio Pagano
testoMarco Meneguzzo
biografia a cura diLisadora Valenza
Coordinamento testi e materialeLisadora e Marilia Valenza
traduzioneDaniel Gruber
progetto graficoLuigi Pintacuda / 3813.it
stampaOfficine tipograficheAiello e Provenzano
spazio espositivoGalleria Adalberto CatanzaroBagheria, PA
FLUTTUAZIONIGennaio, Febbraio 2015
fotografieCarlo Di Gilio, RomaGraziella Pavia, PantelleriaAngelo Pitrone, AgrigentoGiancarlo Vona, Roma
si ringrazianoLuciano Basile, MichelangeloLo Coco, Tony Lo Coco, Roberto Prestigiacomo, Rosario Provino, Max Serradifalco, Tommaso Tomasello.
con il contributo di
Campagna finanziata con l’aiuto dell’Unione Europea» - PO 2015
Organizzazione di produttori
Michele Cossyro: Fluttuazioni / [testo di Marco Meneguzzo]. - Bagheria : E. Pagano, 2015.(I tascabili dell’arte ; 88)1.Cossyro, Michele . Fluttuazioni – Cataloghi di esposizioni. I. Cossyro, Michele. 730.92 CDD-22 SBN Pal0276562
CIP - Biblioteca centrale della Regione siciliana “Alberto Bombace”
5. TESTO MARCO MENEGUZZO
9. OPERE
54. TESTIMONIANZE
58. BIOGRAFIA
60. MOSTRE PERSONALI
62. MOSTRE COLLETTIVE SELEZIONE
MICHELE COSSYROFLUTTUAZIONI
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Caro Michele,guardo le tue opere e penso che mai come in questo caso si addica al tuo lavoro il termine “mediterraneo”. Non è una novità: tu stesso insisti giustamente nei tuoi scritti e nel tuo sito web non tanto a definire “mediterranea” questa tua opera, ma a far ricorrere questo aggettivo ogni volta che puoi, quasi fosse una rivendicazione di appartenenza, una dichiarazione orgogliosa che in una parola racchiude un intero mondo, una specie di evidenza che pervade ogni angolo del tuo lavoro. Certo, oggi il termine “mediterraneo” non gode dei favori della critica, tutta volta ad altri lidi, più nordici o più esotici, e meno inclini a fare della bellezza il centro della propria indagine: perché questo, in fondo, è l’essenza di quel termine, la cui prima associazione è quella della “luce”, da cui discendono tutte le altre categorie e caratteristiche, vicine al concetto di luminosità, e quindi di trasparenza, e dunque di chiarezza, e dunque di misura, e dunque di verità.La tua ricerca non ha paura di essere solare, meglio, ne
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ricerca l’eco attraverso le scaglie di vetro colorato che coprono come un mosaico le tue forme, che proprio di questa luminosità lucente sono costituite. Forme che non vogliono essere sobrie, minimali, austere, ma che invece vogliono essere generose di sé come generoso è il paesaggio che le genera. Ora, qualcuno potrebbe dire che non c’è paesaggio nei tuoi lavori, e che questi potrebbero essere definiti astratti: io invece li penso come metafore del paesaggio mediterraneo, e addirittura come frammenti di esso, come la lava cristallizzata eppure ancor calda e rossa dell’Etna, come il segreto svelato della perla nell’ostrica – e nel termine “mediterraneo” c’è anche molto mare … - o ancora, come quegli stupefacenti geodi, che fuori sembrano pietre, ma che all’interno racchiudono la meraviglia dei cristalli brillanti e luminosi che ne costituiscono il cuore. Non sono preziosi e neppure rari, ma sono nascosti e bellissimi.Ti abbraccio, buona mostra!
Milano, 29 dicembre 2014
Marco Meneguzzo
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Dear Michele, I look at you artwork and I think that never more than now the appropriate word to describe it would be “Mediterranean”. Well, I know that you stake your claim when you talk about the Mediterranean roots of your artwork. A term that evokes a proud sense of belonging, a paradigm that pervades every corner of your art. Of course, the term “Mediterranean” is not looked upon kindly by current art criticism in this country, all taken in by more “northern” or “exotic” approaches where beauty is not the focal point of investigation. Because that, I think, is the essence of the term “Mediterranean”, centred around the concept of “light”, the transparent property that brings out clarity, measure and truth. Your art is not afraid of being sunny, and seeks the echo
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of that light through the mosaic of coloured glass that envelops shapes of radiant luminosity. Shapes that are not supposed to be sober, minimalist and austere, but instead generous like the landscape that inspired them. Now some may claim that there is no landscape in your works, that they are abstract. However, I see them as metaphors of the Mediterranean landscape, or even as fragments of it, like crystallized or red hot lava from mount Etna, or a pearl revealed inside an oyster – indeed the term “Mediterranean” is very much about the sea. Or again, like those wonderful geodes that look like plain stones from the outside, but contain a marvelous heart of glittering crystals, which are not precious or even rare, but hidden and breathtakingly beautiful.All the best with your exhibition,
Milan, December 29 2014
Marco Meneguzzo
OPERE
10
Buco rosso nero
mosaico in ardesia, tessere vitree, marmo nero Africa cm 25 x 352014
12
Buco nero arco arancio
mosaico in ardesia, tessere vitree, marmo nero Africa cm 25 x 352014
14
Buco nero celeste acqua
mosaico in ardesia, tessere vitree, marmo nero Africa cm 25 x 352014
16
Pieghe cosmiche
ceramica a smalto su tavolacm 50 x 502013
18
Pieghe cosmiche
ceramica a smalto su tavolacm 50 x 502013
20
Bosone
ceramica a smalto e ingobbio su tavolacm 42 x 422013
22
Buco Nero- Kuddie Rosse
mosaico in ardesia, tessere vitree, marmo nero Africa e pietra lavica di Pantelleriacm 34 x 64, diam. cm 542012
24
Piega cosmica oro
oro, ceramica, lustro oro su tavolacm 34 x 382012
26
Interspazio
istallazione dimensione ambiente bronzo e disegno su muro2011
28
Buco nero
mosaico in ardesia, blu, nero, verde e malachitediam. cm 172010
Buco nero
mosaico in ardesia, tessere vitree arancio e giallediam. cm 172010
Buco nero – Polifemo
mosaico in agata, malachite, marmo e tessere vitreediam. cm 212007
30
Buco bianco
mosaico-incrostazione bifrontale in bianco statuario, bianco di Carrara,giallo di Siena, reale, travertino, malachite, giada, ametista e tessere vitreediam. cm 602010
32
Deriva
mosaico in ardesia, crisopazio, malachite e marmocm 49 x 782008
34
Stella
mosaico in ardesia nera e tessere vitreecm 52,30 x 45 x 102008
36
Germinazione
mosaico in ardesia nera e tessere vitreeistallazione dimensioni variabili2007
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Melograno – fertilità
mosaico in cristallo di rocca e tessere vitree, disegno su muro51 elementi, dimensione variabile2007
40
Particelle oscure – energia
mosaico in ardesia nera, verde e tessere vitreeistallazione dimensioni variabili2007
42
Frattura
bronzocm 60 x 23,5 x 162004
44
Evocazione
bronzo e disegno su muroinstallazione dimensione ambiente2004
46
Gocce di fuoco
ceramica smaltata e disegno su muro3 elementi installazione dimensione ambiente2004
48
Convergenza
bronzocm 32 x 50 x 832002
50
Nebula
tecnica mista su tela e specchiocm 71 x 116 1987
52
Frantumazione
bronzocm 46 x 51, 5 x 4,51982
TESTIMONIANZE
PALMA BUCARELLIper la mostra personale “L’angolo di Tanit” Galleria Ezio Pagano, Bagheria Marzo 1985
Da quell’anno ad oggi l’artista ha svi-luppato il suo pensiero, allargando il suo orizzonte pur sempre con grande coerenza: l’immagine, come già negli anni precedenti si frantuma in segmen-ti, ma ora le asticelle verticali che si di-spongono a ventaglio intorno a un per-no e che sono della stessa altezza del quadro ripetono più puntualmente l’im-magine e, se distese, ricomporrebbero esattamente il quadro. I colori sono vivi, prevalentemente sempre i prediletti dall’artista, i celesti, i blu, i rossi fiam-ma: tutto si svolge entro un sistema ben programmato di corrispondenze di riscontri tra il quadro e l’immagine fram-mentata. La luce è sempre l’interesse prevalente e le gettate e le orlature lu-minose attraversano l’immagine come già nel passato, ma con un’intensità di incontri e di interferenze maggiori. È sempre il gioco della riflessione, del-lo specchiarsi dell’immagine (spesso l’artista, come abbiamo visto, pone al rovescio dei segmenti specchi reali). Una ricerca originale che si pone tra le più degne di attenzione nel panorama dell’arte contemporanea.
FILIBERTO MENNAper la mostra personale “Tra spazio as-soluto e occasione del colore” Galleria Chapitre XII, Bruxelles,1981 Del resto è ancora una volta lo stesso Cossyro a chiarire in maniera esplicita questo aspetto dei suo lavoro: “Questo, intendo dire con metafore sintetizzate
al minimo-massimo dell’espressione” — egli scrive in chiusura della sua auto-presentazione del ‘78 — ; e aggiunge: “E intendo aprire un colloquio nuovo tra la parete e l’opera, tra lo spazio assoluto e l’occasione dei colore”. Si comprende come l’artista abbia pro-gressivamente riassorbito i riferimenti al mondo esterno nei termini specifici del-la pittura con una significativa conver-genza con quelle esperienze pittoriche che provenivano da una impostazione analitica e prevalentemente mentale, ma che cominciavano a forzare i limiti della autoriflessione linguistica attraver-so una messa in questione dell’unità del quadro e della sua tradizionale defini-zione nello spazio ambiente. L’unità del quadro è messa in questione anche da Cossyro ed è sostituita dalla proposta di una sua disseminazione nello spazio ambientale.
LUCIANO CARAMELper la mostra personale “Michele Cossyro”, Galleria dei Banchi Nuovi, Roma1989 E neppure che i termini della comuni-cazione visiva non si esauriscono nel-la rappresentazione sulla superficie. Come già è ben evidente ne La porta del mare,giocata sulla dialettica pieno-vuoto, con uno svuotamento centrale che alla determinazione della forma concorre sostanzialmente. Non solo per gli intimi rimandi tra limen e quanto questo introduce, o conclude, per l’am-biguità insita nella soglia. Né unicamen-te per il suo dar virtuale completezza all’immagine, di siffatta duplicità so-stanziata. Ma anche — in conseguenza dello stagliarsi sulla parete: non sono sculture, queste di Cossyro, che pos-sono vivere en plein air ¾ per l’intrigan-te proporsi d’un varco, per definizione
aperto, che tuttavia non consente dila-tazioni infinite: che ha, a suo modo, una sua circoscrizione, e finisce col ripro-porre l’inevitabile compressione sim-bolica della figurazione. Con tangenze quindi, certo, con le rotture spaziali di Fontana, dall’artista presupposte: però, in un certo senso, con una loro estre-mizzazione, che da quantitativa si muta in qualitativa, influendo sulla fisionomia degli esiti.
EMILIO VILLAper la mostra personale “L’angolo di Tanit” Galleria Ezio Pagano, Bagheria Marzo 1985 Della pittura lineare, per lineas illa-tas, che formano la parte più antica del grande “tema” che è lo spazio, dobbia-mo riconoscere l’operazione stilistica e linguistica di Cossyro: e definirla di ten-denza astrattiva e, insieme, estrattiva, cioè trainante, definitoria propria della occasione meglio temperata:per lineas genitas ingenitas, a ricerca o inferenza delle radici del diafano e dell’opaco, a opera della immaginazione lineata, che è in parte attestato e in parte atteggia-mento della vivente ordinanza, del trat-to — tragitto, della deriva simmetrica, in propensione di “anti-spazio”. Che nella invenzione di Cossyro presenta l’asse-dio totale di orizzonte — come — verti-ce: la verticale ricreata in fase di spigolo e di diramazione, di ramo e di lama, in metafora saliente dell’ordito — trama, dell’instancabile trasparenza della spe-cularità iterata, moltiplicata, articolata in memorie di trasparenze e di inflessi-riflessi, di fusione nel limitrofo, come l’onda “toujours recomencée”, come somma di rimandi, di apertura, di vigi-lanza sulle leggi del “verticale” in em-blemate firmo, organico lineato, e sui principi coordinati, non da repertorio
geometrizzante, ma da serena e seve-ra cognizione: come per raggiungere, nella fisicità coniugata del tono, la orga-nicità e il grado di deriva ritmica, della quota di trasparenza, contro gli ingra-naggi delle «strutture» e delle «compo-sizioni»
BRUNO CORÀ per la mostra personale “Universi” Museo Riso, Palermo 12 luglio-11 ottobre 2014
Le numerose altre manifestazioni della plastica di Cossyro, davvero pioneri-stica tra i contemporanei, nel dialogo con la scienza, fanno apprezzare le sue soluzioni spaziali autenticamente originali come ciò che mette in evi-denza l’opera Interspazio, 2011, con i prolungamenti delle forme bronzee in appendici lineari tracciate sulla parete col carboncino, nella volontà di ‘libe-rare’ la scultura dalla sua tendenza a chiudersi sul materiale che la distingue.Di analoga forza poetica appare dotata l’opera Biostella, 2011, inno alla sma-terializzazione, ma altresì proteso siste-ma all’irradiazione di ciascun elemento componente l’opera nello spazio.Il cammino di Cossyro è in atto: tracciar-ne il punto esatto in cui si trova è pos-sibile solo osservando attentamente le sue opere, le loro forme, gli strumenti, il fuoco, l’esercizio dei colori, le metafore, l’immaginario, gli obiettivi, l’esperienza nel trattamento dei metalli, delle pietre, delle terre, le concezioni, la tensione poetica.Cossyro non crede nell’effi-mero, la sua sfida è con la storia, con la sua continuità, per lui non esistono materiali vecchi e materiali nuovi, esiste solamente il continuo rinnovamento del linguaggio, con il pensiero e il lavoro. Per lineas genitas ingenitas (Villa)
PATRIZIA FERRI per la mostra personale ”Interspazio” Galleria Giulia, Roma 2011
La natura dello spazioDa sempre il tema della ricerca di Miche-le Cossyro è la natura dello spazio. Ultimamente l’artista ne indaga le fe-nomenologie agli antipodi, oscillando tra abissi marini e spazi siderali, consi-derati nella loro dimensione ancestrale e di soglia, nelle sue varie implicazioni simboliche e metaforiche, rivolgendosi alle nuove sperimentazioni e acquisizio-ni scientifiche attraverso l’ermeneutica dell’arte. Cossyro lavora dagli anni ‘70 sul con-cetto di frantumazione e disseminazio-ne strutturale, all’interno di un contesto nazionale ed internazionale che svincola la scultura dalla sua “oggettività” espan-dendone i confini nel contesto ambienta-le, generando tensioni e trasformazioni, relativamente ad una poetica oltre i ge-neri e i linguaggi, che recuperando della tecnica le valenze storiche ne rifonda le istanze operative e morfologiche come nel caso del bronzo, materiale usato in senso anomalo, a cui toglie monumen-talità e retaggi celebrativi: infondendo-vi concettualità e nuove potenzialità espressive, l’artista lo porta al limite delle sue potenzialità, in una sfida costante verso la ricerca della leggerezza e del significato lanciata dall’artista dagli inizi della sua ricerca
SERGIO TROISIper la mostra personale “Abissi” Oratorio di Santa Cita, Palermo 2009
Come sempre, Cossyro addensa il senso e lo devia, lo concentra e lo rimanda (di nuovo senza calcolo, ancora una meta-fora del mare, e della luce sulla sua su-perficie), rielaborando in questo modo
quella ambivalenza del frammento di cui si diceva all’inizio. Rinunciando a costituir-si come sistema, e accettando invece, del suo tempo che è il nostro, un’aura di dis-sipazione, nella consapevolezza che que-sta preziosità vaga, questa ricercatezza decorativa è la superficie increspata sotto alla quale sprofonda l’abisso: ne avvertia-mo la presenza, il suo monito, lasciandoci portare alla deriva.
MARIO LUNETTA Accademia Platonica, marzo 2005 per la mostra personale “Michele Cossyro” Galleria Arte e Pensieri, Roma 2005
Le iridi di Cossyro Cossyro sperimentatore strenuo, si sen-te costretto al doppio codice.Non ne tenta una sintesi surrettizia con la memoria all’antico, ma pensa a una dilatazione di steccati che pervenga a una sintesi ineluttabile. In questo senso, la sua tagliente fantasia si ammorbidisce nelle naturali appendici disegnative, e inventa rispondenze sintetiche coi cro-matismi stesi su materiali diversi: per cui spesso, come una sigla di riconoscibilità, di eco personale, di graffitata, tènera vio-lenza, la parete accoglie il segno leggero eppure incandescente fungendo da sup-porto avventizio e tuttavia intimamente considerato nel progetto cossyriano.Un progetto, come sempre nei lavori di un artista tanto dotato di istinto e insieme di fermezza sintattica, che vive e si espli-cita in pura luce di energie conviventi, in una sintesi ammirevole: tanto più ammi-revole perché aperta, tanto più straordi-naria perché selvaggia e al tempo stesso impeccabile.
GABRIELE PERRETTAper la mostra personale “Extràhere” Fab-briche Chiaramontane, Agrigento 2011
L’opera plastica, visiva e concettuale di Michele Cossyro percorre i tumultuosi decenni del Novecento che vanno dagli anni Settanta ai primi vagiti del nuovo millennio. La sua suggestiva e poliedrica sincronicità delinea con acutezza i tratti caratteristici dell’epoca contemporanea, in cui si compie il dominio planetario della tecnica e conduce, allo stesso tempo, il fruitore nelle più intime regioni del segno, del senso e dell’esistere, là dove il singo-lo ha accesso alla profondità del reale e la vita si rivela un avvicinamento all’Altro che si fa incontro. […] La questione dell’e-strattività abita la riflessione artistica di Mi-chele Cossyro in ogni suo aspetto. […] Nell’approfondire il problema dello scavo e del tirar fuori però, Cossyro è condot-to, seguendo un approccio metonimico e non prescrittivo, a risultati inattesi, il cui si-gnificato attivo è ancora da comprendere pienamente. […] Emergono così la strut-tura […] delle frantumazioni, il nesso in-trinseco tra temporalità e soggettività, […] e l’idea che il tempo è lo spazio stesso che sporge nel processo. È in particolare su quest’ultima meta discorsività che si pone così in evidenza la natura intrinse-ca del segno come evento. […] Cossyro individua l’esigenza di una investigazione che si configuri altresì come un distacco dall’opera e che sia nondimeno passibile, sul piano concettuale, di una trascrizione tra materiale e immateriale. L’obiettivo di fondo è esplicito: delineare una poetica critica della pratica micrologica atta a dar conto – tenendo fermo al carattere diffe-renziale dell’opera e del suo rispecchia-mento – della sua irriducibilità al mondo ermetico, della costante perdita di tale irriducibilità e della necessità, per questo, di analisi e critica tra arte e scienza.
PIERRE RESTANYper la mostra “Metafora dell’oggetto” Centro Domus, Milano 1991
E veniamo ora a Michele Cossyro, che è stato chiamato perché testimoniasse la qualità fondamentale della sua visione cosmica. In “ Vulcano” e in “Acquario”, due dei pezzi presentati nella mostra del Centro Domus, possiamo individuare le dimensioni effettive del suo senso poeti-co. L’impiego frequente della specularità spiazza la fruizione dell’oggetto d’uso, proiettandolo in una dimensione spazia-le dinamica. Cossyro ha così modo di esprimere la forza della sua poetica par-ticolarmente centrata sull’espressione delle forze elementari e dei principi vitali dell’acqua e del fuoco.
GILLO DORFLES da Nove libri di nove artisti in LIBRI – OG-GETTO. Proposte per opere d’arte nella tematica del libro, Liguori Editore, Napoli 1992
in quella di Michele Cossyro dove la superficie specchiante fa da supporto all’intreccio d’una rete vegetale che si può considerare come l’equivalente d’u-na struttura astratta da decifrare, e che lo specchio moltiplica all’infinito.Certo: il quesito d’ una eventuale “se-manticità” di questi oggetti è quello che consente la sopravvivenza del concetto di libro anche se mancano i caratteri del nostro alfabeto o di qualsi-voglia scrittura ideogrammatica.
MICHELE COSSYRO Valenza nasce a
Pantelleria il 16 marzo 1944. E’ allievo di Pericle Fazzini
presso la Scuola di Scultura dell’Accademia di Belle
Arti di Roma. Negli anni ’60 lavora nell’alta moda e i
suoi gioielli accompagnano i modelli della sfilata Luigi
Faraoni nella Sala Bianca di Palazzo Pitti di Firenze.
Nel 1969 e nel 1971, firmandosi Michele Valenza,
poi Cossyro, vince il 2° e 4° concorso italiano per artisti del gioiello di Milano,
Il diamante nell’anello di fidanzamento e Diamanti oggi, patrocinato dalla De
Beers Consolidated Mines Ltd. Dal 1978 è titolare delle cattedre di Decorazione
nelle Accademie di Belle Arti di Catania, Urbino, Venezia e dal 1987 occupa la
cattedra di Decorazione dell’Accademia di Belle Arti de L’Aquila che dirige dal
1987 al 1995. Insegna Decorazione presso l’Accademia di Belle Arti di Roma
fino al 2011. Nel 2014 l’Accademia di Belle Arti di Roma gli conferisce il titolo
di: Maestro Accademico Emerito. Fa parte della commissione CIMAE per il
Ministero degli Esteri dal 1990 al 1995 ed è consulente tecnico per il Ministero
delle Finanze, per la Zecca dello Stato. Dal 1979 direttore artistico del La
Salerniana di Erice, vive e lavora a Roma.
Nel primo e breve periodo di formazione e di ricerca, l’artista agisce nell’ambito
di una personale Astrazione, che ha dei vaghi riferimenti Surreal - fantastici. Le
presenze costanti nei quadri e nelle sculture di questo periodo sono la luce e i
piani scoscesi in bilico, che esprimono inquietudine ed evidenziano un carattere
sociale - ecologico. L’attenzione verso l’ecologia e la cultura mediterranea, da
allora sempre presente nella sua ricerca, viene espressa e focalizzata nei lavori
degli anni settanta. È per lui che la critica inventa il concetto di Astrazione feno-
menica, tale che possa spiegare la sua originale ricerca che si esprime spesso
attraverso la Metafora.
Sono degli anni “70: le metafore sul mare, le bande verticali, gli ami, le carene, i
sugheri, le piume, le opere oggettuali, le ambientazioni, le frantumazioni, le disse-
minazioni e le istallazioni, che espone nella Galleria Cortina di Milano e nella Galleria
Artivisive di Roma. Verso la fine degli anni “70, e per tutti gli anni “80, interrogando-
si sempre sullo spazio - ambientale, Michele Cossyro approfondisce la sua ricerca
astratta partendo sempre da emozioni, suggestioni e memorie mediterranee.
All’inizio degli anni ottanta è tra i fondatori della Narciso Art, teorizzata da Giorgio
Di Genova, nella’ambito della quale affronta la serie dei quadri ad angolo: Nar-
ciso. In questa serie sviluppa La Follia della Pittura che, come Narciso, guarda
se stessa ed impazzisce. Sono quadri speculari dipinti e quadri specchianti
dove nella oggettualità plastica dell’opera si alternano le parti dipinte alle parti
ricoperte dallo specchio. Sono opere aniconiche dove l’astrazione fenomenica si
arricchisce di nuove scomposizioni, frantumazioni e inganni percettivi. Procede
con questa ricerca fino alla fine degli anni ” 80 dove la sua indagine culmina con
la serie delle: Derivazioni stellari esposte alla Galleria dei Banchi Nuovi di Roma.
Dal 1989 crea la serie delle Nasse, ricerca che si protrae per tutti gli anni ”90.
Le Nasse sono opere bidimensionali, dette Pittosculture, che ricorrono alla
Metafora della rete, della gabbia, della cattura, dell’inganno, e della globalizza-
zione. Sempre negli anni ”90 si dedica alle committenze pubbliche ed esegue
in tutta Italia numerose opere di scultura e mosaico di grandi dimensioni. Sono
di questo periodo, infatti, i grandi interventi di sculture, di mosaici, di vetrate, di
ceramica in spazi ed edifici pubblici e privati.
Dal 2000 ad oggi la sua produzione artistica è rivolta soprattutto alla scultura,
mai dimenticata, arricchita dalla bidimensionalità segnica. Nell’ultimo decen-
nio Michele Cossyro utilizza il bronzo e la ceramica, con istallazioni a parete e
collocazioni che rendendo la Scultura complice del segno. L’oggetto scultoreo
posto a parete interagisce con il segno - disegno tracciato sul muro e tra l’opera
scultorea e la traccia si crea un colloquio nuovo. L’oggetto scultoreo e il segno
progettuale, come una sinopia, fa sì che l’opera perda la sua fissità e diventi
opera aperta in divenire a seconda della trasformazione del segno. Questi due
elementi inscindibili, traccia e scultura, costituiscono la sua ricerca degli ultimi
anni ed è attraverso questi lavori prendono forme le Metafore del Viaggio, Echi
dal fondo, Abissi, e Interspazio. È stato invitato alla Quadriennale di Roma
(1975, 1986 e 2005), alla Biennale di Venezia (1984), alla Biennale di Milano
(1989), di Basilea (1983) e di Menton (1974). Le opere di Michele Cossyro sono
presenti in musei italiani e stranieri, in collezioni pubbliche e private.
MOSTRE PERSONALI
2015 Fluttuazioni, Galleria Adalberto
Catanzaro, Bagheria , a cura di Ezio
Pagano.
2014 Universi II, Mediateca comunale,
Pantelleria, a cura di Bruno Corà; Uni-
versi, Riso – Museo d’arte Contempo-
ranea della Sicilia, Palermo, a cura di
Bruno Corà; Pieghe cosmiche, Spazio
88, Roma, a cura di Federico Carlo
Simonelli. 2013 Buchi Neri, Università
degli Studi di Palermo – Orto botanico,
a cura di Giancarlo Carpi; 2011
Extràhere. Opere 1973-2011, FAM -
Fabbriche Chiaramontane, Agrigento,
a cura di Gabriele Perretta; Michele
Cossyro, Museo del fiume, Nazzano
(RM), a cura di Alessandro Lugari; In-
terspazio, Galleria Giulia, Roma, a cura
di Patrizia Ferri. 2009 Abissi, Oratorio
di Santa Cita, Palermo, testi critici di
Sergio Troisi e Marco Bussagli.
2008 Scorie, Fondazione Luigi Di Sar-
ro, Roma, testo critico di Patrizia Ferri.
2007 Atelier 07, Fondazione Orestiadi,
Baglio Di Stefano, Gibellina (TP), testo
critico di Achille Bonito Oliva.
2005 Michele Cossyro - Nedda Guidi,
(personale), Galleria Arte e pensieri,
Roma, testo critico di Mario Lunetta.
2006 Cossyro, Sandra Ainsley Gallery
The distillery Toronto, Ontario, Canada.
2004 Metafora del viaggio, Studio
Ostia 23, Roma, autopresentazione.
2003 Scultura complice del segno,
Galleria Arte e pensieri, Roma, testi
critici di Achille Pace e Lidia Reghini di
Pontremoli.
2002 Dichiarazione 1, Galleria Miralli,
Viterbo. 2001 Michele Cossyro, Gal-
leria Arte Club, Catania, testo critico
di Giuseppe Frazzetto. 2000 Michele
Cossyro, Bruno Conte, Achille Pace,
(personale), Mannheim, Germania, te-
sto critico di Gisella Conte. 1995 – 96
Museum Ezio Pagano, Bagheria (PA).
1992 Sculture, Galleria Vanna Casati,
Bergamo, testo critico di Luciano
Caramel.
Orientamento, Galleria Artivisive,
Roma. 1991 In-Out Michele Cossyro
Candida Ferrari, (personale), Galleria
Mazzocchi, Parma, testo critico Lucia-
no Caramel. 1989 Geometrie d’acqua,
Galleria dei Banchi Nuovi, Roma,
testo critico di Luciano Caramel. 1987
In Cantiere, Centro d’Arte Termoli,
Termoli (CB), testi critici di Fulvio
Abbate e Carmelo Strano; L’attimo
dilatato, Galleria Pancheri, Rovereto,
testo critico di Daniela Fileccia. 1986
Sogno dell’ombra, Galleria Hobelix,
Messina, testi critici di Eva Di Stefano
e Francesco Gallo. 1985 L’angolo di
Tanit, Galleria Ezio Pagano artecon-
temporanea, Bagheria (PA), testi critici
di Palma Bucarelli ed Emilio Villa; Oriz-
zonte come vertice, Galleria Artivisive,
Roma, testi critici di Palma Bucarelli ed
Emilio Villa. 1982 La pioggia del mare,
Galleria Artivisive, Roma, testo critico
di Filiberto Menna. 1981
Spazio Giovani, Expo Arte, Bari;
Tra spazio assoluto e occasione del
colore, Galleria Chapitre XII, Bruxelles,
Belgio, testo critico di Filiberto Menna.
1979 Galleria Arteclub, Catania, testo
critico di Giorgio Di Genova; Metafore
sul mare, Galleria La Cooperativa, Bari,
autopresentazione. 1978
Metafore sul mare, Galleria Artivisive,
Roma, autopresentazione. 1977 Gal-
leria Eichinger, Munchen, Germania,
testo critico di Elisa Debenedetti. 1976
Galleria Il Traghetto, Venezia, testo
critico di Pietro Marino; Galleria Cortina
- Palmieri, Milano, testi critici di Elisa
Debenedetti e Luciano Marziano. 1975
Martello d’Oro di Camillo Guerra, Bari,
testo critico di Domenico Rea.
Galleria Artivisive, Roma, testo critico
di Arturo Bovi; Galleria Il Navicello,
Pisa, testo critico di Jolanda Pietrobel-
li. 1974 Galleria La Meridiana, Verona;
Galleria Tacchini, Vercelli, testo critico
di Carlo Munari. 1973 Centro Longi-
nes, Roma; Galleria Cortina, Milano,
testo critico di Arturo Bovi.
1972 Galleria La Sonda, L’Aquila, testo
critico di Elio Mercuri; Galleria La Sfin-
ge, Formia (LT), testo critico di Dome-
nico Rea; Galleria Cecchini, Perugia,
testo critico di Ugo Moretti. 1971
Galleria La Tavolozza, Bassano del
Grappa (VI), testo critico di Ugo Moret-
ti; Palazzo Comunale, Pantelleria (TP),
testo critico di Alberto Bevilacqua.
1970 Galleria Sistina, Roma, testi critici
di Ugo Moretti, Piero Papini e Anna
Salvatore.
MOSTRECOLLETTIVE(selezione)
2014 Artisti di Sicilia - da Pirandello
a Iudicea cura di La metamorfosi e il
simbolo animale, Galleria Hibrida con-
temporanea, Roma, 15 febbraio – 10
marzo, a cura di Graziano Menolasci-
na. 2013 Suggestioni in metallo. L’arte
della medaglia tra ottocento e moder-
nità, Complesso Vittoriano, Roma, 20
dicembre – 19 gennaio 2014, a cura di
Gabriella Angeli Bufalini; Le rotte della
pittura. Sessant’anni di astrazione ita-
liana alla collezione Garau, Fondazione
Piaggio, Museo Piaggio, Pontedera
(PI), 29 giugno – 23 agosto, a cura di
Alberto Rigoni; Grandi maestri piccole
sculture. Da Depero a Beverly Pepper,
Palazzo Buontalenti Sozzifanti, Pistoia,
6 aprile – 30 giugno, a cura di Lara
Vinca Masini; Pubblicazione XX seco-
lo/1, MACC, Museo d’Arte Contem-
poranea, Caltagirone (CT), 28 aprile
– 2 giugno, e Bu Galerie, Klagenfurt,
Austria, in collaborazione con Galleria
Artivisive, Roma, 4-26 marzo, a cura di
Domenico Amoroso e Sylvia Franchi.
Io Klimt. Bellezza splendore oro,
Palazzo dei Consoli, Gubbio (PG), 9
febbraio - 7 aprile, a cura di France-
sco Gallo Mazzeo. 2012 Oltre la Notte
Artisti romani per il Divino Amore,
Nuovo Santuario del Divino Amore,
Roma,20 ottobre - 2 giugno 2013, a
cura di Gabriele Simongini, Carlo Fa-
brizio Carli, Tiziana D’Achille. Art gent,
Flanders Expo, Gent, Belgio, Stand
Artivisive, 30 novembre – 4 dicembre;
Omaggio a Ludovico Corrao, Museo
Civico “Ludovico Corrao”, Gibellina
(TP), 1 agosto - 30 novembre, a cura
di Achille Bonito Oliva; L’Islam in Sicilia
un giardino tra due civiltà - Intrec-
ci, Fondazione Orestiadi, Baglio Di
Stefano, Gibellina (TP), 30 marzo - 16
settembre, a cura di Achille Bonito
Oliva. 2011 ItaliArts - Friaul zu Gast
in München, GmbH a cura di Mario
GuderzoArte a Palazzo. Opere della
Collezione La Salerniana, Fondazione
Federico II, Palazzo Reale Palermo,
26 febbraio -18 marzo. 2010 Flanders
Expo Gent Belgium Lineart – Stand
Artivisive Roma, 3 - 7 dicembre; Pre-
mio Michetti 61°, Francavilla al mare
(CH), 24 luglio - 31 agosto, a cura di
Carlo Fabrizio Carli; Un mosaico per
Tornareccio, Tornareccio - Città delle
api, (CH), 17 luglio - 29 agosto, a cura
di Gabriele Simongini, Agarte Icona
Magnifica, Catania, 3 - 15 febbraio, a
cura di Francesco Gallo. 2007 Artisti
siciliani nel ‘900, Real Collegio Capizzi,
Bronte (CT); Artenergendo. Dialogo tra
arte e scienza, Complesso monu-
mentale San Michele a Ripa, Roma,
4 - 9 ottobre. 2005 XIV Quadriennale
di Roma. Fuori tema / Italian feeling,
Galleria Nazionale d’Arte Moderna,
Roma, 9 marzo - 31 maggio; Pittori
figurativi italiani della seconda metà del
xx secolo, Mole Vanvitelliana, Provincia
di Ancona e Assessorato alla Cultura,
Ancona, 16 luglio - 2 ottobre. Le due
rive Artisti italiani e croati, Galleria
Civica d’Arte Contemporanea, Termoli
(CB), 15 ottobre - 15 novembre. 1989
XXXI Biennale Nazionale d’Arte “Città
di Milano”, Palazzo della Permanente,
Milano; The 4 th International Con-
temporany Art, Los Angeles, U.S.A;
XXV premio Avezzano, Avezzano (AQ).
1986 XI Quadriennale Nazionale di
Roma, Emergenze della ricerca arti-
stica in Italia dal 1950 al 1980, Roma;
Italiana Spring Festival The Sea,
Quentin Gallery, Claremont, Australia.
1985 XXX Premio Termoli, premiato,
Castello Svevo, Termoli (CB). 1984 XLI
Biennale di Venezia,Venezia; Galleria
Lang, Vienna, Austria. 1982 Vent’anni
con l’arte, Museo Cà Pesaro, Venezia.
1979 Premio Avezzano, premiato,
Avezzano (AQ). 1977 IV Rassegna
Nazionale d’Arte Popolare e Pittura,
Caserta. 1975 X Quadriennale. Nuova
Generazione, Roma.1974 Premio
Prato, Prato, Premio Vasto, Vasto
(CH); X Biennale Internazionale d’Arte,
Menton, Francia. 1973 Surrealismo,
Dada e Pop, Robert Norman Gallery,
Buffalo, U. S. A.
finito di stampare dalleOfficine Tipografiche Aiello e Provenzano
Bagheria (PA) - Italynel mese di Gennaio 2015