Educazione alla Alimentazione ferrando 2014 minale

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Alimentazione educazione alla.Ruolo del pediatra, della comunità, della scuola. Soffocamento da corpo estraneo.Morte da cibo.Morir mangiando

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IL RUOLO DEL MEDICO NELLA PROMOZIONE DI SCELTE CONSAPEVOLI RIGUARDO ALL’ALIMENTAZIONE

Dott. Alberto Ferrando•Pediatra di Famiglia•Past Pres. SIP Liguria•Vicepresidente APEL•Pres. Fed. Reg. Ordini dei Medici della Liguria

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COME PDF DI COSA MI DEVO OCCUPARE :

• EDUCAZIONE• PREVENZIONE• DIAGNOSI, CURA E RIABILITAZIONE• “GOVERNO CLINICO”: CREARE SINERGIE CON CHI E’ “IN

CONTATTO CON I BAMBINI E SENSIBILIZZARE LA POLITICA A “INVESTIRE” IN QUESTO

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Rapporto sullo stato di salute

• Nel rapporto vengono segnalati, fra gli altri, i seguenti problemi:– la mortalità nella fascia di età 15-24 anni– due problemi di salute emergenti:

• asma• obesità

– una priorità assoluta:la salute mentale e in generale la sofferenza psico-sociale

                                                          

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NECESSITA’ DI COLLABORAZIONI:

-FAMIGLIA-COMUNITA’-SPECIALISTI

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• BAMBINO POCO AUTONOMO

• PROBLEMI EDUCATIVI(bambino viziato, iperprotezione, scarsa presenza dei genitori)

• ECCESSIVE RICHIESTE E ASPETTATIVE

• CONFRONTO TRA FRATELLI PER PRESTAZIONI E RENDIMENTO

RAPPORTI

FAMIGLIA

FIGLIO

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• SQUALIFICA DEGLI INSEGNANTI E DEI METODI EDUCATIVI E DIDATTICI

• DELEGA AGLI INSEGNANTI E ALLA SCUOLA

• ASPETTATIVE TROPPO ELEVATE RISPETTO ALL’APPRENDIMENTO

• CONFRONTO COSTANTE CON GLI ALTRI ALUNNI E GENITORI

• RICHIESTE ELEVATE ALLA SCUOLA MATERNA(lettura e scrittura a 4/5 anni)

RAPPORTI

FAMIGLIA

FIGLIO - ALUNNO

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Al bambino NON piace il sugo Ferrando Alberto

Richiesta di certificato medico con la dicitura il b. è “intollerante” o“idiosincrasico” a……………

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....si attesta che la bambina E. G. Ha un rifiuto totale verso l’alimento pollo, pertanto non deve esserle assolutamente somministrato.

Certifico che la bambina V. D. È idiosincrasica a: passati, creme e mousse; verdure cotte; zafferano; frittate con verdure e polpettoni; sughi con carne o verdure o legumi; medaglioni di patate e ricotta; legumi; pera e succo di pera.

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…..Il bambino deve bere acqua gassata

…è allergico al maiale…può mangiare prosciutto cotto

..è intollerante a riso, insalata, mais, carote, …purè di patate e carote cotte

Affetto da diverse intolleranze alimentari: mangia solo pasta in bianco, pane, patate bollite, frutta (mele, banane

Mangia patatine fritte e carne impanata

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Dott. Alberto FerrandoPediatra di FamigliaProf. a contratto in Ped. Amb.Pres. Fed. Reg. Ordini dei Medici Lig.Vicepres. Ordine dei Medici di GenovaVicepres. Ass. Ped. Liguri (APEL)

FASD

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Il pediatra è fortemente coinvolto nelle problematiche legate all’uso dell’alcool:1)Danni al feto2)Ritardo psicomotorio e altre problematiche neuropsichiatriche (ADHD)3)Maltrattamento4)Uso in età adolescenziale e giovane adulto -Mortalità da incidenti-Disabilità da incidenti

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Circa la metà dei pazienti

politraumatizzati a causa di incidenti

sono positivi a una o più sostanze..

Sono dati di Pronto Soccorso italianiGenova, IRCCS

S.Martino IST CBA 9 aprile 2013

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NON E’ VERO CHE….?

• L’ALCOL AIUTA LA DIGESTIONE….

• IL VINO FA BUON SANGUE….

• LE BEVANDE ALCOLICHE SONO DISSETANTI….

• L’ALCOL DA CALORE….

• L’ALCOL AIUTA A RIPRENDERSI DA UNO SHOCK….

Testino G. Sumberaz A. 2006

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NON E’ VERO CHE….? 2

• L’ALCOL DA FORZA….

• L’ALCOL RENDE SICURI….

• LA BIRRA “FA LATTE”….

• L’ALCOL E’ UNA SOSTANZA CHE PROTEGGE….

Testino G. Sumberaz A. 2006

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Alcuni effetti perversi del “fai –da-te” nella prevenzione. Ridurre alcuni

rischi può aumentarne altriI genitori considerano le strade pericolose

I genitori portano I bambini a scuola in macchina

Il traffico aumenta

Le strade diventano piu’ pericolose

Meno bambini vanno a scuola a

piedi o in bicicletta

Il traffico e L’inquinamento aumentano ASMA OBESITA’

INCIDENTI

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Art. 5 - Educazione alla salute e rapporti con l’ambiente -Il medico è tenuto a considerare l’ambiente nel quale l’uomo vive e lavora quale fondamentale determinante della salute dei cittadini.A tal fine il medico è tenuto a promuovere una cultura civile tesa all’utilizzo appropriato delle risorse naturali, anche allo scopo di garantire alle future generazioni la fruizione di un ambiente vivibile.Il medico favorisce e partecipa alle iniziative di prevenzione, di tutela della salute nei luoghi di lavoro e di promozione della salute individuale e collettiva.

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Obesità come malattia infettiva??

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2000

Obesity Trends* Among U.S. AdultsBRFSS, 1990, 2000, 2010

(*BMI 30, or about 30 lbs. overweight for 5’4” person)

2010

1990

No Data <10% 10%–14% 15%–19% 20%–24% 25%–29% ≥30%

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Obesity Trends* Among U.S. AdultsBRFSS, 1985

(*BMI ≥30, or ~ 30 lbs. overweight for 5’ 4” person)

No Data <10% 10%–14%

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Obesity Trends* Among U.S. AdultsBRFSS, 1986

(*BMI ≥30, or ~ 30 lbs. overweight for 5’ 4” person)

No Data <10% 10%–14%

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Obesity Trends* Among U.S. AdultsBRFSS, 1987

(*BMI ≥30, or ~ 30 lbs. overweight for 5’ 4” person)

No Data <10% 10%–14%

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Obesity Trends* Among U.S. AdultsBRFSS, 1988

(*BMI ≥30, or ~ 30 lbs. overweight for 5’ 4” person)

No Data <10% 10%–14%

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Obesity Trends* Among U.S. AdultsBRFSS, 1989

(*BMI ≥30, or ~ 30 lbs. overweight for 5’ 4” person)

No Data <10% 10%–14%

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Obesity Trends* Among U.S. AdultsBRFSS, 1990

(*BMI ≥30, or ~ 30 lbs. overweight for 5’ 4” person)

No Data <10% 10%–14%

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Obesity Trends* Among U.S. AdultsBRFSS, 1991

(*BMI ≥30, or ~ 30 lbs. overweight for 5’ 4” person)

No Data <10% 10%–14% 15%–19%

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Obesity Trends* Among U.S. AdultsBRFSS, 1992

(*BMI ≥30, or ~ 30 lbs. overweight for 5’ 4” person)

No Data <10% 10%–14% 15%–19%

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Obesity Trends* Among U.S. AdultsBRFSS, 1993

(*BMI ≥30, or ~ 30 lbs. overweight for 5’ 4” person)

No Data <10% 10%–14% 15%–19%

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Obesity Trends* Among U.S. AdultsBRFSS, 1994

(*BMI ≥30, or ~ 30 lbs. overweight for 5’ 4” person)

No Data <10% 10%–14% 15%–19%

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Obesity Trends* Among U.S. AdultsBRFSS, 1995

(*BMI ≥30, or ~ 30 lbs. overweight for 5’ 4” person)

No Data <10% 10%–14% 15%–19%

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Obesity Trends* Among U.S. AdultsBRFSS, 1996

(*BMI ≥30, or ~ 30 lbs. overweight for 5’ 4” person)

No Data <10% 10%–14% 15%–19%

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Obesity Trends* Among U.S. AdultsBRFSS, 1997

(*BMI ≥30, or ~ 30 lbs. overweight for 5’ 4” person)

No Data <10% 10%–14% 15%–19% ≥20%

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Obesity Trends* Among U.S. AdultsBRFSS, 1998

(*BMI ≥30, or ~ 30 lbs. overweight for 5’ 4” person)

No Data <10% 10%–14% 15%–19% ≥20%

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Obesity Trends* Among U.S. AdultsBRFSS, 1999

(*BMI ≥30, or ~ 30 lbs. overweight for 5’ 4” person)

No Data <10% 10%–14% 15%–19% ≥20%

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Obesity Trends* Among U.S. AdultsBRFSS, 2000

(*BMI ≥30, or ~ 30 lbs. overweight for 5’ 4” person)

No Data <10% 10%–14% 15%–19% ≥20%

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Obesity Trends* Among U.S. AdultsBRFSS, 2001

(*BMI ≥30, or ~ 30 lbs. overweight for 5’ 4” person)

No Data <10% 10%–14% 15%–19% 20%–24% ≥25%

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(*BMI ≥30, or ~ 30 lbs. overweight for 5’ 4” person)

Obesity Trends* Among U.S. AdultsBRFSS, 2002

No Data <10% 10%–14% 15%–19% 20%–24% ≥25%

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Obesity Trends* Among U.S. AdultsBRFSS, 2003

(*BMI ≥30, or ~ 30 lbs. overweight for 5’ 4” person)

No Data <10% 10%–14% 15%–19% 20%–24% ≥25%

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Obesity Trends* Among U.S. AdultsBRFSS, 2004

(*BMI ≥30, or ~ 30 lbs. overweight for 5’ 4” person)

No Data <10% 10%–14% 15%–19% 20%–24% ≥25%

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Obesity Trends* Among U.S. AdultsBRFSS, 2005

(*BMI ≥30, or ~ 30 lbs. overweight for 5’ 4” person)

No Data <10% 10%–14% 15%–19% 20%–24% 25%–29% ≥30%

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Obesity Trends* Among U.S. AdultsBRFSS, 2006

(*BMI ≥30, or ~ 30 lbs. overweight for 5’ 4” person)

No Data <10% 10%–14% 15%–19% 20%–24% 25%–29% ≥30%

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Obesity Trends* Among U.S. AdultsBRFSS, 2007

(*BMI ≥30, or ~ 30 lbs. overweight for 5’ 4” person)

No Data <10% 10%–14% 15%–19% 20%–24% 25%–29% ≥30%

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Obesity Trends* Among U.S. AdultsBRFSS, 2008

(*BMI ≥30, or ~ 30 lbs. overweight for 5’ 4” person)

No Data <10% 10%–14% 15%–19% 20%–24% 25%–29% ≥30%

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Obesity Trends* Among U.S. AdultsBRFSS, 2009

(*BMI ≥30, or ~ 30 lbs. overweight for 5’ 4” person)

No Data <10% 10%–14% 15%–19% 20%–24% 25%–29% ≥30%

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Obesity Trends* Among U.S. AdultsBRFSS, 2010

(*BMI ≥30, or ~ 30 lbs. overweight for 5’ 4” person)

No Data <10% 10%–14% 15%–19% 20%–24% 25%–29% ≥30%

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Attività fisica

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Cibo e scuola: un esempio di continuità assistenziale e di integrazione sociosanitaria??E DI DEONTOLOGIA

Alberto Ferrando

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“TO BUY OR NON TO BUY: THAT IS THE QUESTION….”

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Morire mangiando : un’assurdità “doppia”

Dr. Giorgio ConfortiGenova 17 marzo 2007

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EPIDEMIOLOGIA

PIÙ DEL 90% SI VERIFICA PRIMA DEI 5 ANNI DI ETÀ

IL 65% DELLE VITTIME SONO SOTTO L’ANNO

DATI 2007 SOCIETA’ ITALIANA DI PEDIATRIA MUORE 1 BAMBINO A SETTIMANA

IL SOFFOCAMENTO DA INALAZIONE CORPO ESTRANEO

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Distribuzione percentuale dei bambini per consumo di frutta e verdura. Italia, 2008

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Distribuzione percentuale dei bambini per consumo di bevande zuccherate e/o gassate. Italia, 2008

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12 settembre 2011

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In un ambiente in cui l’offerta di cibo è diventata praticamente illimitata è

facile che ci sia un distorto apprendimento dell’autocontrollo

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Per prima cosa impariamo a rispettare la capacità

naturale dei bambini di sapere quando è il momento

di smettere di mangiare

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I genitori ( ed i nonni, e alcuni addetti alle

mense) devono sforzarsi di rintuzzare il proprio “istinto” che tende a

giudicare la buona salute dei piccoli dal loro

appetito

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Occorre ricordare che abituando fin da piccoli i bambini a mangiare più del

dovuto, si altera il loro senso di sazietà ed una volta cresciuti continuano a

mangiare più del necessario Oppure, per reazione alle insistenze, il b.mangerà di meno di quanto mangerebbe

omangia “male”, mangia cioè solo

Quello che vuole, Quando vuole,

Come vuole

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Tutti i pediatri vi potranno raccontare di genitori che quando i loro figli hanno 2-3 anni chiedono qualcosa che stimoli l’appetito e poi, allorché arrivano ai

10-12 anni o anche prima, implorano qualcosa che li faccia smettere.

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Naturalmente rispettare le attitudini dei figli non significa assecondarli nei capricci, tutt’altro, ma che occorre

imparare a mettere i bambini davanti ad una scelta varia ma tendenzialmente “austera” con prodotti il più possibile naturali, non confezionati, con una

riduzione di bevande innaturalmente dolci, come i succhi di frutta che possono

ingannare l’appetito al punto da ridurre l’assunzione alimentare.

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Non inventiamoci un solo colpevole:L’obesità ha molti padri.

Tutti gli alimenti possono diventare “junk food”(cibo spazzatura) in quanto è l’eccesso fa male

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“si deve spiegare ai genitori, e ai bambini,come nutrirsi correttamente spiegando in che modo e entro quali limiti anche “ ipaciughi” possono entrare nella loro dieta

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Abitudini utili a tavola - mangiare lentamente- mangiare senza fare altro- mangiare una sola porzione o non portare in tavola seconde porzioni- “chiudere il pasto” appena possibile

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Come gestire le tentazioni- evitare di acquistare i cibi preferiti (ipercalorici) e/o tenere fuori dalla vista i cibi preferiti- aiutare il bambino a fare un’attività alternativa

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Il rapporto che il bimbo ha con il cibo dipende spesso dal rapporto che la madre

ha con il mangiare.

Una madre equilibrata non deve fare della quantità di cibo mangiata dal figlio il parametro

sul quale misurare le proprie capacità di mamma

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Dottore mio figlio “non mi mangia”. Questa è una frase usata da alcune mamme appena entrano in studio. Il pediatra guarda il bambino, un simpatico marmocchio di età variabile da 1 a 4-5 anni che non sta fermo un momento e che, anche quando sta fermo per la visita muove le gambe o le braccia, insomma un concentrato di forza, di energia e di vitalità.Il pediatra pesa e misura il bambino e, nella maggior parte dei casi, il peso e l’altezza risultano nella norma per l’età. I genitori o la mamma e la nonna si guardano sbigottiti e dicono che non è possibile, loro figlio non mangia niente, o quasi.

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manifestano poco interesse per il cibo ma che, andando a vedere quanto cibo introducono, mangiano a sufficienza ma spesso, se non sempre, in modo disordinato e praticano diete scorrette. Non mangiano a tavola ma mangiano qualche “paciugo” (merendine ed alimenti confezionati) al di fuori dei pasti o, pur di farli mangiare assumono succhi di frutta in abbondanza oppure si degnano di mangiare se qualcuno fa il teatrino, oppure se c’è la televisione ecc

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Ci sono piccoli despoti i cui genitori, pur di vederli mangiare, instaurano una specie di “coprifuoco” in casa, guai a parlare, tutti fermi, non ci si può alzare, scatta una crisi di nervi ai genitori, se squilla il telefono o se una intempestiva pubblicitàinterrompe lo spettacolo preferito del marmocchio in quanto, appena succede qualcosa di questo tipo, si blocca il “miracolo” del bambino che mangia. Il bambino ti guarda in faccia come per dire “ma come faccio a mangiare con questo rumore” e non c’è più verso di farlo mangiare

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questi bambini crescono bene ma i genitori vivono nell’ansia continua del cibo che diventa

l’argomento di conversazione e di conflitto principale tra loro, tra loro e i nonni.

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I bambini ne approfittano per ridurre queste famiglie in totale schiavitù, vengono instaurate

diete improprie per un bambino dove prevalgono cibi preconfezionati e fritti (anche 3-4

volte alla settimana patatine fritte o milanese).

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Alcuni di questi bambini si mettono a mangiare quando vanno all’asilo, altri, la maggior parte, non mangiano neanche all’asilo per cui le mamme richiedono diete “speciali” o chiedono al pediatra di inventare malattie inesistenti per fargli preparare quelle poche cose che

il bambino mangia..

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Al giorno d'oggi dobbiamo prevenire le malattie prevenibili con le vaccinazioni e dobbiamo educare le famiglie a come comportarsi di fronte alle malattie invece di alimentare o creare ansie.

Il problema è che le ansie ci sono già, .. da tempo in questi genitori, e non sono molto spesso che presenti da molti anni prima della nascita del vostro paziente!!!

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.. IN MOLTI CASI il problema è riuscire a capire le PROBLEMATICHE DELLA FAMIGLIA e

non operare solo sul bambino

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•Anoressia•Bulimia•BED (Binge Eating disorder)•DANS (EDNOS)•Altri:•Chewing and spitting•Dieta cronica•Ortoressia•Bigoressia•Drunkoressia

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•Necessità di conoscere ogni singolo ingrediente contenuto negli alimenti•Necessità di programmare ogni pasto•Paura di contaminare il proprio corpo•Disgusto nel riempire il proprio corpo con sostanze non naturali•Desiderio continuo di depurarsi•Severità con se stessi e senso di colpa quando si trasgredisce alla dieta•Disgusto per le persone che mangiano in modo normale•Difficoltà di relazione con chi non condivide le proprie idee sul cibo

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BIGORESSIA O VIGORESSIA

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-trascorrere ore e ore in palestra, sottoponendosi ad esercizi di potenziamento  muscolare,

-scrutarsi continuamente allo specchio per valutare lo sviluppo dei singoli muscoli,

- sottoporsi a diete iperproteiche, pesarsi in continuazione e utilizzare   integratori e, nei casi più gravi, farmaci anabolizzanti.

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Night Eating Sindrome:

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I 5 principali fattori di rischio di malattia e morte prematura in Europa

Fonte: World Health Organization (2002) The World Health Report 2002. Reducing risks, promoting healthy life. Geneva; World Health Organization.

*Un DALY (Disability Adjusted Life Year-Anni di vita al netto di disabilità) è l’unità di misurazione di un anno di morte prematura o malattia, aggiustata per la gravità della malattia

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NEJM 2006, 354, (24), 2527

Alimentazione: bambini e adolescenti vittime del marketing

Lo studio dell'Institute of Medicine ha evidenziato una responsabilità del marketing nell'influenzare le scelte alimentari dei ragazzi: le aziende studiano con estrema attenzione i meccanismi psicologici che governano le scelte dei bambini e dei loro genitori.

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…piccoli ed ignari, stimolandoli a mangiare "cibi spazzatura", poveri nel valore nutritivo, ma ricchi per la densità calorica".Dal 1994 le aziende del settore hanno messo a disposizione del pubblico 600 nuovi prodotti alimentari. 25% sarebbe relativamente salutare (prodotti da forno, cibo per l'infanzia, e acque minerali). 50% dei nuovi prodotti è composto da caramelle e gomme da masticare 25% da dolciumi vari e merendine salate.

NEJM 2006, 354, (24), 2527

Alimentazione: bambini e adolescenti vittime del marketing

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Lo studio dell'Institute of Medicine ha evidenziato una responsabilità del marketing nell'influenzare le scelte alimentari dei.I consueti canali di promozione pubblicitaria sono stati di recente affiancati da altri veicoli come i giocattoli, i videogiochi, le canzoni, i film e gli SMS.

NEJM 2006, 354, (24), 2527

Alimentazione: bambini e adolescenti vittime del marketing

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Tuttavia l'aspetto più inquietante è il messaggio diretto ai bambini, teso a sminuire l'autorevolezza delle scelte dei genitori. Il messaggio insinuante del nuovo marketing è che gli adulti non sappiano di cosa ha veramente bisogno un bambino e che in fondo sia il bambino stesso deputato a decidere, in una sorta di rozza democrazia, che cosa mangiare e come.

NEJM 2006, 354, (24), 2527

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L’ambiente mediatico• Pervasività dei mezzi di comunicazione• Convergenza mediatica delle conoscenze

e dei contenuti culturali• Potere modellizzante dei mezzi di

comunicazione, da comprendere, neutralizzare e volgere al proprio utile

Necessità di coltivare e sviluppare una “NUOVA dimensione” dell’apprendimento

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“Non c’è democrazia senza partecipazione, non c’è cittadinanza attiva senza formazione, non c’è formazione senza informazione, cultura, consapevolezza critica. Se vogliamo che i media servano la vita democratica di un paese, dobbiamo partire da un approccio democratico ed educativo ai media. La scuola è necessaria”L. Jospin UNESCO a Toulouse ( luglio1990) sul futuro della Media Education

“Al giorno d’oggi l’educazione ai media è di importanza vitale per poter esercitare una cittadinanza piena e attiva, così come lo è stata l’alfabetizzazione all’inizio del XIX secolo” Viviane Reding, Commissaria responsabile della Società dell’informazione e dei media.

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La Media Education

• Educazione CON i media, considerati come strumenti da utilizzare nei processi educativi

• Educazione AI media, che fa riferimento alla comprensione critica dei media, non solo come strumenti, ma come linguaggio e fonte di cultura

• Educazione PER i media, livello rivolto alla formazione dei professionisti

Ruolo centrale della FAMIGLIA, ma non solo