Elaborazione E Valutazione Del Po Fdi Carla D Urso

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Elaborazione e valutazione del POF

Le competenze, le funzioni dell’INVALSI e l’autovalutazione

d’istituto

La programmazione si sviluppa attraverso diverse fasi

1. Individuazione degli obiettivi2. Definizione delle strategie più idonee alla

loro realizzazione3. Individuazione delle risorse, dei centri di

responsabilità, dei procedimenti4. Misurazione e valutazione dei risultati

Caratteristiche della progettazione scolastica:

• progettazione didattica

• Progettazione formativa

Pianificazione

Il territorio come origine e

fine del fare scuola

Programmazione

Centralità della scuola e professione

docente

Il sistema formativo integrato

Lifewide learning

Lifelong learning

Flessibilizazzione dei sistemi

Nuove competenze e nuovi servizi

Percorsi formativi

personalizzati

POF/PA

Programmazione

educativa

didattica

scolastica

Definizione dei valori morali e civili e dei criteri pedagogici generali da parte del Collegio dei Docenti

Previsione dei percorsi didattici con scansione temporale da parte dei docenti

L’insieme delle attività organizzative e didattiche che consentono la realizzazione del servizio

PROGETTAZIONE: CONSIDERA LE VARIABILI E I PROBLEMI REALI NON PREVISTI DALLO SCHEMA TEORICO DELLA PROGRAMMAZIONE

PIANIFICAZIONE: Definisce risorse, tempi e monitoraggi

Programmazione Ruolo e Significato

Distinzione con i concetti di progettazione e pianificazione

Significati in ambito scolastico:•Didattica •Educativa•Scolastica•Formativa•Curricolare•Sinottica•Retroattiva

Ruolo in ambito scolastico:

•Piano dell’offerta formativa

•Programma annuale

Ruolo e significato giuridico nella PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

CaratteristicheProgrammazione

sinotticaProgrammazione

retroattiva

Attività inizialeFormulare gli obiettivi da

raggiungere

Valutare il funzionamento

dell’organizzazione

Scelta di mezzi e metodiFare deduzioni a partire

dalla conoscenza scientifica

Cercare di migliorare le carenze nell’attuale

funzionamento

Obiettivi

Obiettivi generali che comprendono gli aspetti

principali dell’organizzazione

Un approccio parziale “frammentario” ( a piccoli

pezzi)

Disposizione del tempo Lungo termine Breve termine

Struttura organizzativa BurocraziaOrganizzazione che

apprende

Partecipazione organizzata

Dall’alto al basso Partecipativo

POF/PA

Programmazione sinottica e programmazione retroattiva

La programmazione “sinottica” interpreta un’ ampia gamma di obiettivi a lungo termine per individuare i mezzi adatti per raggiungerli.

La programmazione di tale tipo è rivolta in modo particolare alla pianificazione del curricolo, alla progettazione educativa e alla preparazione delle lezioni.

La programmazione che riguarda la struttura organizzativa, per ottenere risultati positivi prende in considerazione indicatori di processo, ritenuti importanti nella ricerca empirica come elementi che possono aumentare l’efficacia delle strutture scolastiche.

Gli indicatori sono molto differenti e adattabili a tipologie di strutture organizzate secondo modalità differenti, per esempio: leadership stabile e decisa, unità di intenti, massimizzazione dei tempi di apprendimento, focalizzazione dei risultati, organizzazione efficiente, chiarezza di obiettivi, monitoraggi della prestazione degli alunni, feedback, valutazione…

Programmazione sinottica e programmazione retroattiva

La programmazione che viene definita “retroattiva” si basa sull’uso di informazioni che provengono da valutazioni relative alle attività precedenti (Schereens, 1999).

I risultati delle valutazioni diventano il punto di partenza per apportare modifiche finalizzate al miglioramento. Questa modalità di approccio ai problemi che parte dalle differenze tra i risultati effettivamente ottenuti e le aspettative è peculiare della programmazione retroattiva.

Appare chiaro che in questo tipo di approccio alla programmazione l’analisi della situazione pregressa diventa fondamentale e, quindi, la valutazione dei processi messi in atto, sulle attività realizzate e i risultati ottenuti è indispensabile per poter programmare in funzione di un miglioramento continuo.

La valutazione non è solo l’atto finale con il quale si attribuisce un valore positivo o negativo ai risultati raggiunti, ma lo stimolo a ricercare le carenze nell’attuale funzionamento per poter intraprendere un percorso di miglioramento. Le caratteristiche della programmazione sinottica e retroattiva sono sintetizzate e paragonate fra loro in questo schema di J. Schereens.

CONTESTI

Analisi dei bisogni

Finalità ed obiettivi

Territorio

•Servizi

•Lavoro

•Opportunità

Studenti

•Aspetti socio economici

•Situazione iniziale

Risorse della scuola

Valutazione

Metodi

Strumenti

Gestione

POF/PA

POF ( Piano dell’offerta formativa)

PA ( Programma annuale)

Documenti essenziali della programmazione scolastica

Il POF definisce gli obiettivi generali dell’istituzione scolastica, i criteri fondamentali del progetto educativo della scuola, i risultati attesi

Il PA fornisce le risorse per realizzare quanto è stato progettato nel POF

Tab A

Sch 2 Sch 3

Criteri ispiratori

Efficienza

Efficacia

Economicità

Trasparenza

Flessibilità

Partecipazione

Nel POF

Progettazione d’interventi

Predisposizione di attività d’insegnamento-apprendimento, pianificazione dettagliata di operazioni e fasi

Predisposizione di un piano di controllo, verifica e valutazione

Le funzioni e le categorie del P.O.F.

Attiva la condivisione dei significati interna alla scuola, integrando e favorendo l’unitarietà di intenti e dell’azione, e fa emergere eventuali punti di vista diversi sulle attività e i processi;Definisce l’identità e la strategia di gestione di ciascuna scuola, esplicitando sia l’offerta formativa che le modalità di realizzazione;Rende trasparente e leggibile il progetto educativo, organizzativo ed operativo della scuola;Informa gli utenti del servizio che la scuola intende erogare e attraverso la presentazione del servizio stabilisce un patto perché dichiara gli impegni che la scuola intende rispettare;È di riferimento per la valutazione della qualità del servizio erogato in relazione agli impegni assunti e ne migliora la qualità del servizio, perché riconduce ad uno sforzo di riprogettazione;Documenta l’evoluzione del percorso compiuto dalla scuola.

Funzioni del P.O.F.

Alcune categorie del POF

Categorie Contenuti possibiliPresentazione della scuola

Storia specifica della scuola e peculiarità

Contesto operativo nel quale si situa l’istituto

Articolazione dell’unità scolastica e relative caratteristiche

Scelte educative percorsi che si intendono attivare

Finalità educative istituzionali

Bisogni educativi emergenti della società attuale

Bisogni formativi del contesto sociale in cui la scuola opera

Scelte curricolari – traduzione delle scelte operate a livello nazionale

Tipo di organizzazione degli oggetti culturali

Obiettivi trasversali

Valore formativo assegnato a ciascuna attività e disciplina

Progetti relativi a percorsi trasversali o di arricchimento dell’offerta formativa

Esplicitazione degli aspetti relativi al curricolo implicito

Alcune categorie del POF

Categorie Contenuti possibiliScelte metodologico-didattiche. Modalità di

Programmazione

Insegnamento

Verifica – valutazione

Scelte organizzative e strategie finanziarie

Persone – funzioni – compiti – modalità di lavoro

Organizzazione dei gruppi di lavoro – aumento della coerenza tra le diverse parti del sistema

Uso delle risorse finanziarie e relativo reperimento

Sistema di qualità

Il POF diventa una leva di miglioramento solo se riesce a sviluppare, a partire dalle aree di difficoltà e inadeguatezza della scuola, una progettazione con ipotesi di lavoro efficaci, strategie condivise e con una distribuzione pertinente delle risorse, adeguata ai percorsi disciplinari, all’organizzazione interna e alle scelte educative. Molto importante è il linguaggio. Lo sforzo va indirizzato verso la chiarezza e la semplificazione linguistica.

Analisi del contesto

Analisi della situazione socio-economica e culturale del territorio

Analisi della situazione personale degli alunni

Analisi del livello di partenza

Valutazione dei

Processi

Prodotti

Quale qualità dell’apprendimento?

SCHEDA DI PROGETTAZIONE

Descrizione

………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

Obiettivi di apprendimento

……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………...

Metodologia

………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

Prerequisiti tecnici

………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

Strumenti utilizzati

………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

Risorse umane

……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………...

Durata

………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

Prodotto atteso

………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

Modalità di monitoraggio e valutazione

……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………...

Fase Tempo Ore Cosa fa il docente

Cosa fa lo studente

Prodotto atteso

Materiali a disposizione

Strumenti

Scheda per un progetto didattico

Si propone una scheda utilizzabile dai docenti per descrivere, sintetizzare e diffondere un progetto didattico. La scheda può essere funzionale anche per la fase di valutazione.

TITOLO PROGETTO Compilatori progetto:

PROGETTO SPECIFICO – ISTITUTO…

Tipo progetto: Caratteristiche progetto:

Definizione tema: Ambito disciplinare del progetto

GENESI DEL PROGETTO IN RIFERIMENTO AGLI ASPETTI DIDATTICI

In cosa consiste?

Chi l’ha realizzato?

Quando?

Perché?

Dove?

Come?

DESCRIZIONE DEL PROGETTO

Descrizione dell’attività didattica svolta

REALIZZAZIONE DEL PROGETTO

Condizioni e modalità di svolgimento dell’attività didattica

Tempi

durata, scansione delle attività

Risorse

Umane, strumentali e finanziarie

Organizzazione

Orari, spazi, personale

Monitoraggio e valutazione

L’alunno dentro il progetto

Impatto del progetto sugli alunni

Hanno accettato il progetto? Come è stata la partecipazione, quali risultati…

Difficoltà osservate negli alunni

In riferimento agli aspetti cognitivi

Perché delle difficoltà

In riferimento agli aspetti epistemici

Gestione delle difficoltà

In riferimento agli aspetti sociali

L’insegnante dentro il progetto

Rapporto con se stesso

Coinvolgimento, gratificazione, costi orari aggiuntivi, cosa ho imparato…

Rapporto con i colleghi e gli altri operatori scolastici

Resistenze, collaborazioni

SEZIONE ALLEGATI

Eventuali allegati

SE NE PARLA IN…

Documenti, siti, pubblicazioni

Come documentare una buona pratica dei servizi amministrativi

Molto spesso una buona pratica è il risultato di sforzi del personale nel

trovare procedure, modalità operative, comportamenti di lavoro più

efficaci per svolgere un’attività. Molto spesso sono il risultato della

risoluzione di un problema, o di una migliore gestione dei processi di

lavoro a fronte di lamentele, cattivi risultati. È importante descrivere tali

esperienze, per diffonderle internamente all’istituto e tra le scuole.

Si propone uno schema non esaustivo, adattabile a seconda delle

necessità e tipicità dell’esperienza nei servizi generali e amministrativi

da documentare.

Buona praticaCompilatori:

ATTIVITA’ DEI SERVIZI AMMINISTRATIVI – ISTITUTO…

PERSONALE COINVOLTO Numero e funzioni del personale della scuola:

Numero e funzioni del personale di altre scuole eventualmente coinvolte:

Numero e funzione dei componenti esterni:

DATI eventuali N scuole coinvolte

N classi coinvolte

N alunni coinvolti

N docenti---

N enti esterni

Definizione dell’area di riferimento dell’attività

□ Amministrativa

□ Didattica

□ Contabile

□ Finanziaria

□ Patrimonio

□ Magazzino

□ Affari generali

Connessione tra l’attività realizzata e gli obiettivi previsti dal P.O.F.

Con le finalità generali, con obiettivi didattico-educativi, con obiettivi metodologico-organizzativi

Origine della buona pratica

Necessità di trovare procedure di lavoro più efficaci. Richiesta del Dirigente scolastico. Rilievi critici da parte dell’utenza del servizio. Revisione in base alla autovalutazione d’istituto

Identificazione del problema

Descrivere come si è giunti a: identificare il problema e le possibili soluzioni alternative, scelta della soluzione migliore

Attività previste

Elenco e descrizione del “cosa si fa”

Modalità di svolgimento dell’attività

Descrizione del “come si fa”

Aspetti organizzativi

Autonomia operativa e responsabilità diretta, verifica e registrazione delle attività, utilizzo di strumenti di tipo informatico, assegnazione di incarichi specifici, che comportano l’assunzione di ulteriori responsabilità…

Compensi

Allegati

Se ne parla in

Portatori d’interesse

• Dirigenti scolastici• Docenti e non docenti• Studenti• Famiglie• Ex studenti• Fornitori• Altre scuole• Enti pubblici a livello territoriale e nazionale• Imprese locali• Associazioni di categoria e di volontariato• Ordini e Albi professionali• Università

STAKE HOLDER

Indicatori

• Risorse finanziarie

• Innovatività

• Capacità manageriali

• Capacità tecniche

• Cooperazione interna

DENARO INNOVATIVITA’ CAPACITA’ MANAGERIALI

CAPACITA’ TECNICHE

COOPEAZIONE INTERNA ED ESTERNA

DIRIGENTE SCOLASTICO *** ***** ** ****FAMIGLIE *** *****IMPRESE LOCALI ***ISTITUTI FINANZIARI LOCALI

***

DOCENTI * * *** ***** *****DIPENDENTI IN GENERALE

* ***

STATO E GOVERNO **FORNITORI *** * **ASSOCIAZIONI LOCALI ****STUDENTI ***** ****

Una possibile mappatura dei contributi attesi dai portatori di interesse/risorse della scuola

1. Quali sono gli apporti più importanti per un’azione più efficace del suo istituto?

2. Quali sono gli attori del proprio contesto socio economico la cui attività può beneficiare di una azione più efficace del mio istituto scolastico? Cosa si aspettano e cosa possono apportare al suo istituto?

3. Quali sono le competenze più spiccate presenti nel sistema socio economico in cui opera il mio istituto? Come è possibile acquisirle nelle attività del mio istituto?

4. Quali sono i soggetti disposti a finanziare attività sociali? Quale tipo di visibilità chiedono in cambio? Siamo in grado di garantirla, senza ledere le finalità pubbliche e sociali che ci caratterizzano?

Angolo della riflessione

Questionario di autovalutazione del comportamento professionale dei docenti

IN OGNI SITUAZIONE FORMATIVA MI OCCUPO DI… SEMPREQUALCHE

VOLTAMAI

Saper gestire la classe o gruppi di alunni tenendo conto delle loro dinamiche interne

Stabilire un contratto formativo con gli studenti

Cogliere i problemi, affrontarli e decidere opportunamente

Curare attentamente la comunicazione verbale e non verbale con gli alunni

Motivare gli alunni all’apprendimento e stimolare la loro partecipazione attiva

Gratificare e rinforzare i loro interventi, le richieste di chiarimento e di approfondimento

Sviluppare un atteggiamento critico e costruttivo

Usare l’errore per conoscere i procedimenti logici

Utilizzare il feedback senza una valutazione negativa implicita

Utilizzare metodologie diverse in riferimento a situazioni formative specifiche

IN OGNI SITUAZIONE FORMATIVA MI OCCUPO DI… SEMPREQUALCHE

VOLTAMAI

Utilizzare le tecnologie informatiche per potenziare la motivazione

Valutare i risultati della comunicazione didattica

Non cadere nella ripetitività e migliorare la progettazione delle situazioni formative

Mantenere la comunicazione educativa su un piano di assoluta trasparenza e obiettività con ciascun alunno

Valutare gli apprendimenti secondo parametri e indicatori noti agli alunni

Concordare le modalità di gestione del debito formativo

Concordare le modalità di gestione dei crediti formativi

Far esprimere valutazione sugli apprendimenti a livello personale

Gestire e mediare eventuali conflitti con la classe o con singoli alunni

Questionario di autovalutazione del clima relazionale nella scuola

NELLA SCUOLA IN CUI INSEGNO…. SEMPREQUALCHE

VOLTAMAI

Il dirigente usa una strategia di tipo assertivo

Il dirigente valorizza li lavoro dei docenti

Il dirigente tiene conto del parere dei docenti

Le procedure burocratiche sono ridotte all’essenziale

I compiti assegnati o assunti direttamente sono svolti con responsabilità

La rivalità tra i colleghi è minima o assente

I docenti sono consapevoli dell’importanza del lavoro in team e sono disponibili alla cooperazione

I docenti documentano regolarmente le loro iniziative

I docenti sono disponibili a socializzare le loro esperienze e a far circolare la documentazione

I rapporti relazionali dei docenti con il dirigente sono collaborativi e costruttivi

I rapporti tra dirigente, personale docente e non docente sono improntati a reciproca collaborazione

C’è un forte senso di appartenenza alla scuola

NELLA SCUOLA IN CUI INSEGNO…. SEMPREQUALCHE

VOLTAMAI

I rapporti dei docenti con i genitori sono costruttivi

La comunicazione negli organi collegiali non è inficiata da aggressività, antipatie, passività

C’è una diffusa consapevolezza della necessità di adeguare costantemente le competenze professionali

È percepita come importante la responsabilità individuale e collettiva

Non si avverte un atteggiamento di chiusura, di diffidenza o di apatia nei confronti delle innovazioni

La comunicazione con gli studenti è educativa e costruttiva

C’è una volontà comune di mediare, qualora insorgano, i conflitti

C’è una volontà diffusa di aiutare a ricostruire la comunicazione su nuove basi dopo un conflitto, anche se non si è personalmente coinvolti

I docenti non si discostano dal piano educativo quando rimproverano o puniscono un alunno

In presenza di disfunzioni non c’è uno scarico di responsabilità sugli altri

C’è una buona disponibilità a riconoscere i fattori di non qualità presenti nel proprio modo di lavorare

Non c’è disagio professionale tra i docenti

VALUTAZIONE COMUNICAZIONE