Post on 07-Dec-2014
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L’ “EPIDEMIOLOGIA” come disciplina autonoma si sviluppa inizialmente nel Regno Unito.
Il primo epidemiologo moderno viene riconosciuto nel medico inglese John Snow il quale condusse indagini epidemiologiche sul colera quando ancora non era conosciuto l’agente eziologico (prima del periodo d’oro della microbiologia 1879-1900).
Snow aveva già assistito agli effetti del colera, giunto sulle Isole britanniche dalle Indie Orientali con l’epidemia del 1830 che aveva fatto 60 mila vittime. Quando la malattia si ripresento’ nell’area metropolitana di Londra nel 1849 e nel 1854, Snow aveva già qualche idea e con perfetto stile ipotetico deduttivo, decise di verificarla.
Lavorando su una mappa della città Snow riportò i numeri dell’epidemia nei diversi distretti e, poi, sovrappose allo schema quello degli approvvigionamenti idrici. Tutti i casi erano distribuiti attorno ad una sola delle numerose pompe erogatrici di acqua potabile della City.
Ordinando la chiusura della Broad Street pumps si riuscì a porre fine all’epidemia e ad identificare l’acqua stessa come possibile veicolo di trasmissione.Non passarono infatti molti anni dopo gli studi di Snow che Robert Koch giunse all’isolamento, proprio dall’acqua del Vibrio Cholerae e Pasteur dimostrò che organismi viventi microscopici sono causa di epidemie.
La metodologia di Snow è tutt’orautilizzata per lo studio delleepidemie e si è dimostratautile nello studio della SARS (Severe Acute Respiratory Syndrome)
La seconda metà del 900 segna l’inizio dell’ “epidemiologia moderna”. Fra gli eventi importantinella medicina umana ricordiamo: la vaccinazione di massa contro la poliomielite, l’eradicazionedel vaiolo il rapporto causa-effetto fra tabacco e malattie cardiache e respiratorie, l’emergenza di nuove malattie come l’AIDS. Compaiono nuove infezioni degli animali (infezione da Salmonella enteritidis del pollame, encefalite spongiforme del bovino e si assiste alla ricomparsa di malattie che da anni erano state eradicate da intere nazioni (es. epidemia di afta epizootica in Gran Bretagna nel 2001).
Studio all’occorrenza delle malattie che utilizza “DATI” rappresentati al
termine di ogni studio epidemiologico.
Essa si basa sul “METODO
SCIENTIFICO”cioè su un processo in cui vengono generate ipotesi che vengono
falsificate per giungere alla conclusione che esse
siano vere.
Comprende 3 fasi:
RACCOLTA DEI DATI
ELABORAZIONE DEI DATI
INTERPRETAZIONE DEI DATI (CONCLUSIONI)
Osserva il fenomeno oggetto di studio
Descrive il fenomeno ricorrendo a misure di esposizione e di insorgenza di malattia
Studia la distribuzione nel tempo e nello spazio del fenomeno
Formula ipotesi sulla base di osservazionicliniche o di laboratorio
•Conduce studi appropriati formulando ipotesi e valutando la qualità dei dati raccolti
•Conduce studi appropriati formulando ipotesi e valutando la qualità dei dati raccolti
•Analizza i dati raccolti, considerando le possibili fonti di distorsione e giungendo a delle conclusione
•Analizza i dati raccolti, considerando le possibili fonti di distorsione e giungendo a delle conclusione
•Valuta l'impatto reale sulla popolazione delle misure adottate.
•Valuta l'impatto reale sulla popolazione delle misure adottate.
EPIDEMIOLOGIA DESCRITTIVA
Descrive gli eventi sanitari: malattie, cause di morte, fattori
di rischio ed utilizza la STATISTICA. Risponde alle domande “Chi?”, “Dove?”,
“Quando?”.
EPIDEMIOLOGIA ANALITICA
Analizza la relazione causa-effetto
tra i fattori di rischio e le malattie,
Utilizza QUESTIONARI e
INTERVISTE. Risponde alla
domanda “Perché?”.
EPIDEMIOLOGIA SPERIMENTALE
Valuta gli interventi preventivi
(strategie vaccinali, campagne di screening)ed interventi terapeutici
(sperimentazioni di farmaci).
Risponde alla domanda “Funziona?”.
Misure della frequenza delle malattie in una determinata popolazione
Indica la frequenza con cui si muore in una popolazione in un unità di tempo ed è data dal numero dei decessi (numeratore) diviso per la dimensione della popolazione (denominatore) nell’unità di tempo.
Indica la frequenza con la quale ci si ammala in una popolazione nell’unità di tempo ed è data dal numero di nuovi casi di malattia (numeratore) diviso per la dimensione della popolazione (denominatore).
Indica il numero di persone ammalate in una popolazione in una unità di tempo espresso in anni, mesi o giorni.
TASSI GREZZI Si applicano all’intera popolazione es. (tasso grezzo di mortalità ), (incidenza cumulativa).
TASSI SPECIFICISi riferiscono ad alcuni sottogruppi della popolazione (sesso, età).
•Identifica il gruppo di esposti e non esposti e li segue nel tempo controllando l’insorgere della patologia.
•Identifico i malati (casi) e i non malati (controlli) e risalgo nel tempo per ottenere la storia di assenza o presenza della / delle esposizioni. Valuto quindi la frequenza di esposizione tra malati e non malati.