EPIDEMIOLOGIA La TROMBOSI VENOSA PROFONDA è la terza più comune malattia cardiovascolare subito...

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EPIDEMIOLOGIA

La TROMBOSI VENOSA PROFONDA è la terza più

comune malattia cardiovascolare subito dopo

l’ischemia miocardica e l’ictus cerebrale.

L’incidenza esatta delle TVP non è nota ma si

stimata in 50.000 casi/anno in Italia.

Fattori di rischio congeniti

- Deficit antitrombina III

- Deficit proteina C

- Resistenza alla proteina C attivata

- Deficit proteina S

- Displasminogenemie

- Disfibrinogenemie

- Omocistinuria

Fattori di rischio acquisiti

- Interventi chirurgici e traumi

- Neoplasie maligne

- Immobilizzazione prolungata

- Età avanzata

- Obesità

- Gravidanza e puerperio

- Terapia estroprogestinica

- Stati infettivi

- Emopatie acquisite

- Collagenopatie

CLINICA

- Dolore

- Edema arto

- Impotenza funzionale

- Alterazione del colorito cutaneo

- Calore

DIAGNOSI DIFFERENZIALE

- Trombosi superficiale (varicoflebite)

- Infiammazione tessuto sottocutaneo

- Lesioni muscolari o tendinee

- Vasculite cutanea

- Erisipela

- Linfedema

- Compressioni estrinseche (cisti o tumori)

Talvolta la sintomatologia può essere scarsa o assente, oppure può manifestarsi sin dall’esordio con le sue complicanza più gravi: l’embolia polmonare e la gangrena venosa.

DIAGNOSI

- Esame clinico

- Ecocolordoppler

- Angio-TC

- (Flebografia)

ESAME CLINICO

E’ poco attendibile: il 50% dei pazienti non ha sintomi e

segni significativi all’arto colpito.

Nei casi sintomatici è invece presente dolore spontaneo

o alla palpazione, edema dell’arto (o di entrambi, in

caso di trombosi della vena cava inferiore), edema a

mantellina in caso di trombosi della cava superiore,

sino ai casi più clamorosi di Phlegmasia.

ECOCOLORDOPPLER

Permette di evidenziare la presenza del trombo nel lume

venoso, può essere eseguito in pochi minuti, anche in pazienti

critici, non è invasivo, ha basso costo, altamente sensibile.

Limiti: è operatore-dipendente. Non è adeguato nei pazienti

obesi e negli addomi meteorici od ostili (paziente con esiti

recenti di chirurgia addominale...)

ANGIO-TC

Permette di evidenziare la presenza del trombo nel lume

venoso, consente lo studio anche del circolo polmonare per

valutare l’eventuale presenza di embolia polmonare, può essere

eseguito in pochi minuti.

Limiti: richiede l’uso di mezzo di contrasto e radiazioni ionizzanti.

Talvolta presenza di falsi positivi.

FLEBOGRAFIA

E’ il test diagnostico considerato il “Gold Standard”

per la diagnostica di una trombosi. E’ tuttavia un esame invasivo, legato ad alcuni rischi e con un costo abbastanza elevato.

Si esegue ormai solo in circa il 5% dei pazienti.

Embolia Polmonare

EPIDEMIOLOGIA

Comunemente secondaria a TVP, la TROMBOEMBOLIA POLMONARE ha, in ambiente ospedaliero, una incidenza di 15-20 casi su 1.000 ricoverati.

Negli USA si contano 500.000 casi/anno di cui 1/10 mortali.

La mortalità è del 32% nei casi non diagnosticati e scende all’8% in quei casi diagnosticati ed adeguatamente trattati.

SINTOMATOLOGIA

- Dispnea

- Dolore toracico puntorio

- Ansia

- Tosse secca

- Tachicardia

- Ipotensione

- Emottisi

- Sudorazione profusa

- Sincope

DIAGNOSI

- Esame clinico

- Emogas arteriosa

- ECG

- RX torace

- Angio TC polmonare

- Scintigrafia polmonare

PREVENZIONE TEP

- Elastocompressione - Mobilizzazione precoce - Terapia anticoagulante - Interruzione cavale con filtro o clip

INTERRUZIONE CAVALE

E’ indicatanelle embolie polmonari recidivanti in pazienti regolarmente trattati con anticoagulantenei casi di scarsa risposta alla terapia anticoagulantein presenza di trombi iliaci e/o cavali flottanti

TERAPIA DI TVP E E.P.

La grande maggioranza dei pazienti con TEP

sopravvive alla sola condizione che siano prevenute

recidive tromboemboliche: tale obiettivo viene

raggiunto con l’utilizzo dell’eparina a basso peso

molecolare o e.v. in fase acuta, e degli anticoagulanti

orali nel mantenimento.

La terapia medica si avvale anche di Ossigenoterapia ed

elastocompressione. La terapia trombolitica, così come

quella chirurgica, ha un ruolo limitato.

Sindrome Post-Trombotica

La sindrome post-trombotica è la complicanza cronica delle TVP,

stimabile nell’1-1,5% della popolazione e riguardante sino al 50%

dei pazienti con pregressa TVP.

La ricanalizzazione venosa a seguito della TVP provoca una

insufficienza valvolare, inversione di flusso attraverso le vene

perforanti, ipertensione venosa profonda e turbe del microcircolo.

Tutto ciò si traduce in danni cutanei che causano un’alta

incidenza di ulcere.

La diagnosi precoce di TVP e la conseguente terapia anticoagulante associata all’elastocompressione, sono in grado di ridurne l’incidenza.