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Un po’ di storia
Esempi di molecole di interesse biologico-cosmetico
Il cosmetico
INCI: International Nomenclature Cosmetic Ingredients
PaO: Period after Opening
La Cosmetologia è la scienza della Cosmesi, parola che deriva dal
greco Kosmeo (ornamento) da cui Kosmesis (abbellire), ed indica
tutte le tecniche chimiche, biochimiche, fisiche e chirurgiche per
migliorare e abbellire l’aspetto estetico di una persona.
UN PO’ DI STORIA
I cosmetici ebbero un ruolo fondamentale durante il regno degli
Egizi. Essi si cospargevano di unguenti, allungavano gli occhi con il
kajal (termine arabo, è una polvere composta principalmente da
galena, malachite, antimonio e grasso animale) e dipingevano le
labbra con ossido di rame (Cu2O, presente in natura come
minerale, cuprite) e ferro (FeO).
UN PO’ DI STORIA
I Greci si coloravano i capelli con uno specialeunguento e dipingevano il viso di bianco con ilPiombo bianco o di rosa col vermiglio. La veranovità delle donne greche è l’uso dell’ombretto.In Grecia, infatti, si usava molto colorare le palpebre,con colori di varia natura. Il blu, l’azzurro ed il verdeerano i colori più usati. Anche le sopraccigliaavevano un loro ruolo estetico, per questovenivano messe in risalto e scurite con delcarbone o con l’antimonio. Per le labbra si usava ilrosso estratto dall’oricello (sostanza colorante ottenuta daalcune specie di licheni) che lo si passava sullabocca con un apposito pennello.
UN PO’ DI STORIA
I Romani abbondarono di trucchi, oli e profumi.La pelle veniva curata con speciali creme, create da un mix di alimenti,come il latte ed il miele. Poppea faceva uso smodato ai fini cosmetici dilatte di asina, sia in pomata sia con il bagno.Esistevano anche le creme depilatorie, create con l’aiuto di olio, pece e resine naturali.I capelli venivano curati con speciali balsami,creati con l’aiuto delle erbe profumate.I profumi erano molto usati sia dalle donne che dagli uomini, soprattutto se provenienti da famiglie agiate, e per produrli, venivano usate sostanze derivate dai fiori e dalle piante comuni..
UN PO’ DI STORIA
Le sopracciglia venivano scurite ed allungate con l’aiuto di unbastoncino sottile su cui veniva posto del carbone o mina di piombo.Gli occhi venivano contornati con un compostospeciale, creato grazie alle formiche abbrustolite.Il colore nero era molto usato anche per crearedei piccoli nei finti. La pelle del viso doveva esserebianca, per questo veniva colorata con un impastodi argilla e biacca. Le palpebre venivano coloratecon i pigmenti naturali, ottenuti dalle piante, ed icolori più usati erano il verde ed il rosso.La bocca veniva colorata con l’aiuto del minio, conil quale si producevano veri e propri rossetti.
Esempi di molecole di interesse
biologico-cosmeticoCHIMICA INORGANICA
Elementi semplici: l’impiego di elementi, metallici o non metallici, è
praticamente nullo nella moderna cosmesi.
Un tempo era usato: il Carbonio amorfo per dare il nero a
ombretti, liners, mascara e matite; l’Alluminio metallico
polverizzato in alcuni prodotti decorativi; lo Iodio in prodotti
«anticellulite»; lo Zolfo come dermopurificante (rimane in talune
vecchie ricette, oggi ampiamente superato da prodotti più efficaci).
Esempi di molecole di interesse
biologico-cosmeticoCHIMICA INORGANICA
Ossidi: la cosmesi impiega
❖ l’ossido di zinco, ZnO, in prodotti lenitivi
❖ il biossido di titanio, TiO2, nei fondotinta ed in alcuni prodottisolari
❖ l’ossido di calcio, CaO, nei depilatori
❖ gli ossidi di ferro, FeO e Fe2O3, nella cosmesi decorativa
❖ l’ossido di cromo, Cr2O3, di color verde in matite e ombretti
❖ l’ossido di alluminio o allumina, Al2O3, nei dentifrici come abrasivo
Esempi di molecole di interesse
biologico-cosmeticoCHIMICA INORGANICA
Anidridi: l’unica anidride impiegata in cosmesi è la silice, SiO2,
come abrasivo per i dentifrici o come gelificante di oli.
Raramente è usata l’anidride solforosa, SO2, come conservante.
Esempi di molecole di interesse
biologico-cosmeticoCHIMICA INORGANICA
Basi: a dosi elevati sono usati nei depilatori l’idrossido di sodio,
NaOH (soda caustica), di potassio, KOH (potassa caustica), di
litio, LiOH, di calcio, CaC(OH)2 e nei liquidi per permanenti
l’idrossido di ammonio, NH4OH (ammoniaca idrata). A dosi
minori, quali neutralizzanti o salificanti di acidi grassi si usano
soda caustica, potassa caustica, ammoniaca (ad es. nella
preparazione di saponi da barba o di stick deodoranti).
Esempi di molecole di interesse
biologico-cosmeticoCHIMICA INORGANICA
Acidi: in pratica gli acidi inorganici non si usano perché «troppo
forti».
Unica eccezione, l’acido fosforico H3PO4 usato per portare a pH 3
certi detergenti particolari.
Esempi di molecole di interesse
biologico-cosmeticoCHIMICA INORGANICA
Sali: l’elenco dei sali in cosmesi è abbastanza lungo; si possono citare:
❖ il cloruro di sodio (NaCl) usato nei detergenti e nelle creme ai siliconi;
❖ il borace o tetraborato sodico (Na2B4O7•10H2O) impiegato nelle cold-cream tradizionali per salificare la cera d’api;
❖ il solfato di magnesio (MgSO4), noto come sale amaro del farmacista, perstabilizzare le creme acqua in olio.
❖ il cloridrato di alluminio (Al2Cl(OH)5) quale traspirante e drydeodorant;
❖ il fluoruro di sodio (NaF) tipico nei dentifrici antiplacca.
Questi sono sali solubili in acqua.
Esempi di molecole di interesse
biologico-cosmeticoFra quelli insolubili vanno ricordati:
❖ il talco (silicato di magnesio, Mg3Si4O10(OH)2 ), il caolino
(Al2Si2O5(OH)4) e la bentonite (Al2H2Na2O13Si4) per i quali si
usa il termine generico di argille (silicati di alluminio);
❖ il ferrocianuro ferrico (Fe4[Fe(CN)6]3, blu di Prussia) usato in
ombretti, liners e matite;
❖ il solfuro di selenio (SeS2) impiegato in shampoo antiforfora;
❖ il carbonato di calcio (CaCO3) usato in dentifrici e maschere.
Esempi di molecole di interesse
biologico-cosmeticoCHIMICA ORGANICA
Almeno il 95% delle sostanze usate oggi in cosmesiappartiene al mondo della chimica organica; delresto ricordiamo che, salvo piccole tracce di sostanzeinorganiche, anche la pelle è in pratica costituita damolecole organiche.
Dato l’alto numero (oltre 5000), ci limiteremo acitare le voci fondamentali.
Esempi di molecole di interesse
biologico-cosmeticoCHIMICA ORGANICA
Idrocarburi: nella pelle si trova lo squalene, prodotto dallaghiandole sebacee. In natura lo squalene si ritrova in alcuni olicome ad esempio nell’olio di oliva. La cosmesi usa il suo derivatoidrogenato, lo squalano.
Meno sebo-simili ma anche meno costosi,
sono gli idrocarburi paraffinici, ampiamente
usati in cosmesi (olio minerale, vaselina,
paraffina).
Esempi di molecole di interesse
biologico-cosmeticoCHIMICA ORGANICA
Alcoli: l’unico alcol presente nella pelle è il colesterolo; questo si trova nellalanolina, sebo ovino molto usato in cosmesi. Nei vegetali sono presenti alcolisimili al colesterolo, detti fitosteroli ed altri noti come alcoli triterpenici.
La cosmesi, specie nei profumi e
nei deodoranti, fa ampio uso dell’
alcol etilico (o etanolo, C2H6O),
ottenibile sia per fermentazione che
per sintesi. Idrogenando gli acidi
grassi si ricavano gli alcoli grassi, come il cetilico, ampiamente usati nellecreme.
Esempi di molecole di interesse
biologico-cosmeticoCHIMICA ORGANICA
Acidi organici: sulla pelle è presente l’acido lattico, prodotto dallasecrezione sudorale; nel derma si trova un acido particolare(glucosaminoglicano) noto come acido ialuronico.
In natura dai vegetali si ottiene l’acido citrico e l’acido ascorbico(Vitamina C); per idrolisi dei grassi si ricavano gli acidi grassi (es. oleico,linoleico, palmitico, stearico, ecc.).
La cosmesi fa ampio uso sia degli idrossiacidi (come il lattico ed il citrico)sia degli acidi grassi. La Vitamina F, ad esempio, è una miscela di acidigrassi polinsaturi (linoleico, linolenico, arachidonico).
Dalla liquirizia si estrae un acido triterpenico, l’acido glicirretico, usato incosmesi come lenitivo.
Esempi di molecole di interesse
biologico-cosmeticoCHIMICA ORGANICA
Esteri: nel sebo umano sono contenuti in dose elevata, oltre ad esteri trigliceridi(esteri neutri del glicerolo) anche esteri cerosi.
In natura questi si ritrovano sia in animali che in vegetali:
❖ Trigliceridi di provenienza animale: sugna, sego, olio di visone, olio ditartaruga
❖ Esteri non glicerici di provenienza animale: lanolina, spermaceti, cera d’api,esteri uropigialici secreti dai pennuti acquatici
❖ Trigliceridi vegetali: burro di cocco, cacao, palma, karité, olio di avocado, oliva,arachide, soja, mandorle, ricino, sesamo, germe di grano, ecc.
❖ Esteri vegetali non glicerici: olio di jojoba, cera carnauba e candelilla.
Oltre queste sostanze naturali la cosmesi fa uso di trigliceridi ed esteri non glicericidi sintesi, specie nelle forme emulsionate.
Esempi di molecole di interesse
biologico-cosmeticoCHIMICA ORGANICA
Eteri: la cosmesi usa eteri ottenuti trattando alcoli grassi con ossido
di etilene o di propilene. Nel primo caso si ottengono
emulsionanti, nel secondo degli oli con particolari effetti.
Anche i siliconi possono essere considerati dei particolari tipi di
eteri.
Non esistendo in natura il legame etere, tutte le sostanze di questo
gruppo sono sintetiche.
Esempi di molecole di interesse
biologico-cosmeticoCHIMICA ORGANICA
Aldeidi e Chetoni: la formaldeide e l’acetone sono esempi di
interesse cosmetico.
In natura molecole a carbonile si ritrovano negli oli essenziali; ad
esempio, il citrale (odore di limone) è una aldeide.
Esempi di molecole di interesse
biologico-cosmeticoCHIMICA ORGANICA
Zuccheri: la natura è ricca di saccaridi e polisaccaridi, dal mieleallo zucchero di canna o di barbabietola, dall’amido alla cellulosa.
Nella formulazione dei cosmetici si usa talora il miele o il sologlucosio, l’amido e molti suoi elaborati, mentre dalla cellulosa siottengono derivati come la sodio carbossimetilcellulosa o laidrossietilcellusa, usati
come gelificanti e
viscosizzanti.
Esempi di molecole di interesse
biologico-cosmeticoCHIMICA ORGANICA
Composti quaternari: proteine, loro idrolizzati e aminoacidi si
ottengono sia da materiale animale che vegetale.
Collagene, elastina, seta e loro idrolizzati sono ampiamenti
utilizzati nei cosmetici.
Esempi di molecole di interesse
biologico-cosmeticoCHIMICA ORGANICA
Composti pentenari: esempi in natura sono la lecitina d’uovo e di
soja che, attraverso la forma di liposomi, hanno di recente trovato
esteso impiego cosmetico.
Tra i pentenari solforati, l’idrolizzato della cheratina viene
largamente usato, specie in cosmesi capillare.
Esempi di molecole di interesse
biologico-cosmeticoCHIMICA ORGANICA
Vitamine: le vitamine sono sostanze organiche che l’organismo umano non
è in grado di sintetizzare e che quindi devono essere assunte attraverso gli
alimenti sia come tali che come protovitamine (come il β-carotene o laprovitamina A) che poi nell’organismo vengono metabolizzate a vitamine.
Si conoscono vitamine liposolubili (A–D–E–K) e vitamine idrosolubili(vitamine gruppo B, vitamina C).
La carenza e peggio ancora la mancanza di vitamine conduce inevitabilmentead alterazioni metaboliche con conseguente insorgenza di malattie in tutti gliorgani, pelle compresa.
La pelle, anzi, è lo specchio di eventuali ipovitaminosi organiche.
Esempi di molecole di interesse
biologico-cosmeticoCHIMICA ORGANICA
Vitamina A - retinolo: lipovitamina con terminale alcolico, presente per lo più innatura in forma esterificata con acidi grassi.
Si ritrova solo nel mondo animale (oli di fegato di pesce, burro, formaggio, latte,uova) mentre nei vegetali è presente come provitamina (caroteni).
La Vit. A funziona da cheratoplastico, cioè da levigante ed ammorbidente.
In campo cosmetico è utile nel trattamento della pelle secca e ipercheratosica.
In campo farmaceutico come antiacne è usato
l’acido retinoico (Vit. A acido), il cui impiego
cosmetico è vietato.
Esempi di molecole di interesse
biologico-cosmeticoCHIMICA ORGANICA
Vitamina F – Vitageno: è composta da acidi grassi polinsaturi; i
più noti sono l’acido linoleico (ω6), l’acido linolenico (ω3), l’acidodi-omo-γ-linolenico, l’acido arachidonico.
I primi due sono di estrazione vegetale e gli altri due animale.
La vitamina F è nota in cosmetica come «vitamina delle pelle»;favorisce, infatti, l’integrità della pelle e dei capelli.
Esiste un sinergismo d’azione tra Vit. A e Vit. F che induce adutilizzare sempre insieme i due fattori, ancor meglio se abbinatialla Vit. E (tocoferolo) che è un potente antiossidante naturale.
Esempi di molecole di interesse
biologico-cosmeticoCHIMICA ORGANICA
Vitamina D: come calciferolo (D2) è ottenuta da vegetali e
come colecalciferolo (D3) è ricavata da animali (olio di
fegato di merluzzo, burro, latte, formaggio).
La Vit. D ha forse più una funzione ormonale che
vitaminica e proprio per questo motivo la legge ne
proibisce l’uso nei cosmetici; è l’unica vitamina che i
cosmetici non possono contenere.
Esempi di molecole di interesse
biologico-cosmeticoCHIMICA ORGANICA
Vitamina E – Tocoferolo: anch’essa liposolubile, è un olio a strutturacromanica; è dotata di spiccate proprietà antiossidanti e quindi anti-radicaliche. La Vit. E permette anche di evitare i danni metabolicicausati dai raggi UV ed ha anche una funzione vasoprotettiva.
I suoi campi d’impiego sono:
❖ in unione a Vit. A e Vit. F nei cosmetici «antinvecchiamento»
❖ in coppia con filtri solari nei prodotti antieritema e anticopparosa
❖ da sola o in coppia con altre sostanze (es. trietilcitrato) neideodoranti biologici esenti da battericidi.
Esempi di molecole di interesse
biologico-cosmeticoCHIMICA ORGANICA
Vitamina B2 – Riboflavina o lattoflavina: idrosolubile, è una sostanza diforte colore giallo; è presente sia nei vegetali (frutta, verdura) che inprodotti animali (latte, formaggio, uova).
La carenza di Vit. B2 incide subito sulla cute e annessi (desquamazione,atrofia follicolare, affezione di dermatite seborroica, mucose arrosate,ecc.).
In campo cosmetico non è usata per ovviare a carenze organiche macome sostanza favorente la sintesi della melanina.
Si usano infatti per «intensificare l’abbronzatura»
miscele di Vit. B2 e di tirosina (amminoacido).
Esempi di molecole di interesse
biologico-cosmeticoCHIMICA ORGANICA
Vitamina B3 (o PP) – Nicotinammide: PP sta per preventiva della pellagra(questa distrofia cutanea ha l’aspetto di un eritema seguito da formazione divesciche, croste, desquamazione e pigmentazione); la sua carenza infattidetermina evidenti disturbi cutanei, oltre a vari disturbi all’apparato digerente edal sistema nervoso.
In campo cosmetico si utilizzano alcuni
esteri dell’acido nicotinico, quale il
metilnicotinato, per ottenere un effetto
riscaldante (termoattivo) sulla pelle
negli anticellulite o sul cuoio capelluto
(stimolazione della circolazione sanguigna).
Esempi di molecole di interesse
biologico-cosmeticoCHIMICA ORGANICA
Vitamina B5 – Acido Pantotenico: pantotenico significa «presente ovunque» nel senso chequesta vitamina si trova largamente diffusa in natura sia nel mondo animale che in quellovegetale; è presente soprattutto nel lievito di birra, fegato, rene, uova.
L’acido pantotenico è essenziale per l’attività cellulare, specie nei tessuti epiteliali; in carenzadi esso appaiono lesioni sulla cute e sugli annessi cutanei oltreché sulle mucose.
Ciò spiega l’ampio uso che viene fatto sia in dermatologia che in cosmesi dell’acidopantotenico, dei suoi esteri (es. farnesil pantotenato) e del suo alcol, il pantenolo, notocome protovitamina B5.
Cicatrizzante su ferite, antinfiammatorio su dermiti allergiche,
ustioni, eritemi, lenitivo su arrossamenti, possiede anche
riconosciute proprietà idratanti. L’acido pantotenico, o meglio il
pantenolo, è usato anche nel trattamento dei capelli e delle unghie
fragili.
Esempi di molecole di interesse
biologico-cosmeticoCHIMICA ORGANICA
Vitamina B6 – Piridossina: chimicamente è una piridina (composto eterociclicoaromatico); si trova ampiamente diffusa sia nel campo animale che vegetale.
Stati carenziali di Vit. B6 conducono a stomatite, dermite seborroica, cheilitelabiale.
Nell’uso topico si impiega di preferenza
la forma liposolubilizzata della Vit. B6
(es. piridossil palmitato).
I campi d’applicazione non sono molti;
per lo più si adopera in stick labiali e
prodotti per la pelle grassa.
Esempi di molecole di interesse
biologico-cosmeticoCHIMICA ORGANICA
Vitamina H – Biotina: si trova in natura specie neglialimenti di origine animale.
La sua carenza nell’uomo si manifesta con dermatitieczematose, secchezza cutanea, alopecia.
Trattandosi di molecola contenente zolfo
ne è stato sperimentato l’uso topico nel
trattamento di pelle e capelli grassi con
positivi risultati.
Esempi di molecole di interesse
biologico-cosmeticoCHIMICA ORGANICA
Vitamina C – Acido Ascorbico: presente nei vegetali (peperoni, cavoli, limoni, arance, ecc.)è ampiamente usata in campo farmaceutico per le sue proprietà antiossanti-antiradicaliche.
Sul piano biologico svolge numerose funzioni, dalla sintesi degli ormoni steroidei a quelladel collagene e dell’acido ialuronico.
In campo cosmetico si utilizza il suo estere con l’acido palmitico (ascorbilpalmitato) qualeantiossidante per evitare l’irrancidimento dei grassi.
Di recente è stato messo a punto l’ascorbil fosfato di magnesio, sostanza che consente dieliminare le macchie pigmentarie della pelle, evitando la formazione di melanina, ed èanche stato positivamente impiegato nei trattamenti
antinvecchiamento per le sue proprietà antiradicaliche.
Va precisato che in cosmesi non si usa la Vit. C tal quale
in quanto instabile e rapidamente degradabile.
IL COSMETICO
Secondo la direttiva dell’UE nel Regolamento sui Cosmetici all’articolo1:
Per prodotti cosmetici si intendono le sostanze e le preparazionidestinate ad essere applicate sulla superficie esterna del corpo umano(epidermide, sistema pilifero e capelli, unghie, labbra, organi genitaliesterni) oppure sui denti e le mucose della bocca, allo scopoesclusivamente o prevalentemente di pulirli, profumarli, modificarnel’aspetto estetico, proteggerli per tenerli in buono stato o correggere gliodori corporei.
La definizione eguale di cos’è un cosmetico in molti altri paesi è simile aquella europea.
IL COSMETICO
A garantire la sicurezza dei prodotti cosmetici e l’assenza di rischi
gravi per il consumatore ci sono soprattutto tre strumenti:
❖ Disposizioni di legge
❖ Test eseguiti su base assolutamente volontaria dalle industrie
cosmetiche
❖ Sorveglianza o cosmetovigilanza
IL COSMETICO
Disposizioni di legge
Il sistema della sicurezza cosmetica si è formato nel tempo sull’onda delFood, Drug and Cosmetic Act del 1938 in USA. Lo spirito della normaè che tutte le responsabilità della sicurezza dei cosmetici fanno capo achi lo produce e mette sul mercato.
Il Regolamento sui cosmetici stabilisce che i cosmetici messi adisposizione sul mercato siano sicuri per la salute se utilizzati incondizioni d’uso normali o ragionevolmente prevedibili. Definisceinoltre i requisiti che deve avere chi lo produce e ne valuta la sicurezza,che ingredienti non può contenere e quali hanno delle precisi restrizioniper il loro eventuale utilizzo.
IL COSMETICO
Test
L’azienda cosmetica può eseguire o far eseguire test per verificare la
sicurezza del cosmetico, su base volontaria, ma dall’entrata in
vigore della Direttiva 2003/15/CE, nota anche come VII modifica,
sono bandite tutte le sperimentazioni su animali per le quali
esistono metodi alternativi convalidati e accettati; da settembre
2004, sul territorio dell’UE sono banditi tutti i test sugli animali di
cosmetici finiti; da marzo 2009, sono proibiti i test su animali per
scopi cosmetici anche degli ingredienti.
IL COSMETICO
Cosmetovigilanza
Secondo il Regolamento Cosmetico devono essere tenute a disposizione delle Autoritàcompetenti le informazioni che includono tutti gli elementi necessari relativi all’identità,alla qualità, alla sicurezza per la salute umana e agli effetti attribuiti al prodottocosmetico.
I consumatori dovrebbero essere protetti da dichiarazioni ingannevoli in meritoall’efficacia e ad altre caratteristiche dei prodotti cosmetici.
Generalmente gli effetti vantati nel cosmetico si basano su evidenze provenienti da:
• Studi sperimentali, in vivo oppure in vitro/ex vitro;
• Test di autovalutazione o consumer perception test;
• Pubblicazioni scientifiche e dati di mercato.
La pubblicità non veritiera e non supportata, in Italia, è sanzionata sia dall’AGCM(Autorità Garante della Concorrenza e dei Mercati) che dall’IAP (Istitutodell’Autodisciplina Pubblicitaria).
INCI:
International Nomenclature Cosmetic Ingredients
Il Sistema INCI, denominazione internazionale utilizzata per
indicare i diversi ingredienti del prodotto cosmetico, è nato agli
inizi degli anni ’70 sotto l’egida dell’associazione delle Industrie
USA del settore, oggi riunite nel Personal Care Products Council,
per creare una denominazione univoca e riconoscibile degli
ingredienti cosmetici.
INCI:
International Nomenclature Cosmetic Ingredients
Solo dal 27 Novembre 1997 nella UE è obbligatorio che tutti i
prodotti cosmetici devono riportare in etichetta l’elenco degli
ingredienti in ordine decrescente di contenuto (fino al livello
dell’1%). Al di sotto dell’1% infatti le sostanze possono essere
elencate senza tener conto del dosaggio.
Il codice INCI contiene alcuni termini in latino, molti in inglese,
sigle e numeri; è unico per tutti i paesi della UE, oltre ad avere una
grande diffusione internazionale.
INCI:
International Nomenclature Cosmetic Ingredients
❖ NOME INGLESE: si indicano le sostanze chimiche di sintesi
❖ NOME LATINO: si indicano gli ingredienti botanici o presentinella farmacopea, ottenuti solo con mezzi fisici, cioè senzamodifiche chimiche; è il caso, ad esempio, degli oli vegetaliutilizzati puri e di tutti gli altri ingredienti naturali che sono statiimpiegati per la produzione del cosmetico. Un * in estrattinaturali indica la provenienza da agricoltura biologica.
L’assegnazione di un nome INCI ad una sostanza o miscela di sostanzenon comporta che siano sicure o efficaci.
Se il prodotto è venduto in Italia l’elenco delle sostanze èINGREDIENTI, tutto maiuscolo e in italiano.
INCI:
International Nomenclature Cosmetic Ingredients
Per materie prime naturali si intendono le sostanze estratte da vegetali, animali o minerali, senza che sia stata apportata alcuna modifica chimica (ad esempio, l’olio di cocco).
Esiste una seconda fascia di sostanze definibili come derivati naturali (ad esempio, gli acidi grassi di cocco o l’olio di cocco idrogenato); in questo caso le modifiche sono di lieve entità e non riducono in pratica la «naturalità» del prodotto.
Quando la chimica interviene più profondamente sulle sostanze naturali, si possono definire i nuovi composti solo come ottenuti da sostanze naturali.
INCI:
International Nomenclature Cosmetic Ingredients
Vengono infine chiamati sintetici tutti i prodotti, provenienti daprocessi chimici, che prendono l’avvio da sostanze a loro voltaottenute per sintesi.
Gli alcoli di cocco, le coccoammidi, le coccobetaine ed ognitensioattivo o emulsionante col radicale del cocco, ad esempio,non sono più né naturali né derivati naturali, in quanto la lorostruttura, le loro caratteristiche e proprietà sono ormaiprofondamente differenti dalla sostanza di partenza; costituisconocosì il terzo livello della naturalità, sono cioè corpi semisintetici,ottenuti solo in parte da sostanze naturali.
INCI:
International Nomenclature Cosmetic Ingredients
Vi sono sostanze naturali che possono essere anche ottenute persintesi come ad esempio il mentolo, la canfora, il guaiazulene, ilbisabololo e tutte le vitamine. Di conseguenza, non è sempre agevoledistinguere chiaramente le sostanze naturali da quelle non naturali.
In caso di dubbio, per poter comprendere se un ingredientecosmetico è da considerarsi rispettoso o potenzialmente dannosoper l'ambiente o non particolarmente benefico per la nostra pelle,è possibile consultare il Biodizionario, in cui sono stati catalogatioltre 4000 ingredienti cosmetici a seconda del loro livello di
accettabilità.
INCI:
International Nomenclature Cosmetic Ingredients
I coloranti sono elencati nel fondo con la sigla C.I. (Colour Index)seguita dal numero che contraddistingue il colorante
Per i prodotti per il trucco, dove variano le sfumature, si scriverà“può contenere”, oppure i segni + e -.
Tipi di coloranti:
1) Coloranti organici di sintesi (C.I. 10000/74999)
2) Coloranti organici naturali (C.I. 75000/75999)
3) Coloranti inorganici (pigmenti bianchi e colorati)
(C.I. 77000/77999)
INCI:
International Nomenclature Cosmetic Ingredients
I composti odoranti e aromatizzanti e l’insieme delle loro materie
prime sono indicate con il termine parfum, se sintetiche, o con
essential oil, se naturali.
È però obbligatorio segnalare la presenza di sostanze classificate
dalla norma come potenziali allergeni se nel cosmetico da
risciacquo superano la concentrazione di 0,01% e se nel cosmetico
non da risciacquo superano la concentrazione di 0,001%.
PaO: Period after OpeningDal 2005 è obbligo indicare il PaO, letteralmente il periodo dopo l’apertura , ed
indica infatti il periodo in mesi entro il quale il cosmetico aperto può essere
utilizzato in tutta sicurezza.
Questo perché si presume che il contatto con l’ambiente esterno possa alterare le
caratteristiche del prodotto nel tempo (per esempio, modificarne colore,
proprietà e consistenza oppure favorire la contaminazione batterica).
Il PaO è indicato in tutti i Paesi dell’Unione Europea con lo stesso
simbolo: un vasetto aperto, presente sia sul contenitore primario
(a diretto contatto con il cosmetico) sia, se previsto, su quello
secondario (l’imballaggio esterno). Sul vasetto o al suo fianco è riportata la
durata in mesi del prodotto aperto, scritta in numero, seguita dalla lettera “M”.
PaO: Period after OpeningIl PaO non è obbligatorio per i prodotti cosmetici che hanno durata superiore ai
30 mesi, per i prodotti monodose, per quelli confezionati in modo da non venire
a contatto con l’ambiente esterno (spray), oppure per quelli che, per le loro
caratteristiche formulative, possono durare a lungo, senza rischi di
deterioramento nel tempo.
Stabilire la durata di un cosmetico rientra fra gli obblighi dei produttori. Per
farlo si sottopone il prodotto ad una serie di studi che permettono di valutarne
la stabilità. Per esempio si possono conservare campioni dello stesso cosmetico a
temperature e condizioni diverse per alcuni mesi per osservare il comportamento
e verificare se si manifestano modificazioni chimiche o fisiche.