Post on 14-Apr-2017
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Esistono gli orchi digitali?
Un itinerario nella storia pubblica digitale sulle orme di Marc Bloch
Enrica Salvatori
Master in Public History - Modena 14 maggio 2016
Lo storico orco fiuta carne umana
Nel valore civile e morale del «mestiere» di storico la disciplina trova la sua piena legittimità e utilità
Lo storico-orco è il «cacciatore» onnivoro di dati, di tracce, di segni e testimonianze che divengono fonti intellegibili soltanto se sollecitate da interrogativi originali, posti con rigore metodologico e onestà intellettuale.
Le ragioni
Legittimità della ricerca misurata sul piano dell'utilità (quale?)
Scienza in cammino, sforzo continuo per il miglioramento della conoscenza
Le cause si cercano non si postulano
La ricerca delle origini come pericoloso pretesto
E gli orchi digitali?
Storia pubblica digitale
Percorso personale dal 2006
Astrazioni per via induttiva
Ricerca - condivisione - partecipazione
Nuovo ruolo dello storico pubblico digitale
1. Historycast
Podcast indipendente Visioni della storia Linguaggio e taglio per un target medio
Recitazione Musica
Uso delle fonti Sito e Social Network
2006
The bright side
Successo indubbio
Notorietà non accademica: RAI, convegni, conferenze, collaborazioni esterne, didattica, podcaster
Spunto e stimolo per la didattica
Fan, amici, reti
The dark sideNo money, no academic career, no sex
Scarsa sostenibilità nel lungo periodo (tempo)
Competenze miste: storia (trasversale), audio, musica, xml, hosting, grafica, etc.
Impossibilità / incapacità di creare un team
Incontro con i "troll" e con il "sangue"
l’orco digitale DEVE fare branco
Essere snob è facile, sporcarsi le mani è frustrante
I vuoti si riempiono comunque, dobbiamo riempirli noi con competenza, conoscenza e metodo
Riconosciamo scopi e valore alle comunità spontanee
But..
2. Second Life
acquisto terre virtuali
modellazione in SL
sperimentazione senza chiari scopi (la migliore)
necessità di un avatar
immersività limitata
studenti maestri
problemi burocratici
specifiche competenze
disponibilità a riconoscere i problemi
selezione nel pubblico
difficoltà in trasparenza e comunicazione
prima idea di “bottega rinascimentale”
2008-2009
Pisa e l’Islam
QRcode- realtà aumentata
Video “ben fatti”
comunicazione unidirezionale
sito amichevole e molto ben navigabile
scarso uso e diffusione
difficoltà di connessione e peso dei file
nessuna interazione né community, SOLO servizio
indispensabili équipe e management
2011
Prime induzioni
Lo storico pubblico digitale non può esistere da solo, il tempo degli eroi DEVE finire
Più una tecnologia è raffinata e ad alte prestazione meno è accessibile dal grande pubblico
Per renderla accessibile ci vuole tanta RICERCA di tipo informatico-umanista
Non ci sono “modelli” comunicativi ma ogni medium deve essere ben compreso e dominato affinché possa essere efficace
Interazione, condivisione e partecipazione NON SONO OPZIONALI
ricerca sul campo; studio documenti; pubblicazioni tradizionali; videointerviste
Mappa interattiva (WebGIS) del patrimonio storico-archeologico
Sito come area di interazione col pubblico
Invented archives
TraMonti2011
Alluvione 2011: tentativo di creare un “archivio inventato” sullo spunto di September 11th o Hurricane Digital Memory Bank
Videointerviste: fatte da giovani del luogo ai loro anziani, guidati nella registrazione e montaggio; modello dichiarato su Memoro; navigazione per videoclip e percorsi; invito a collaborare
Biblioteca e Pubblicazioni: la tradizione può e deve entrare nel digitale sia come metodo che come medium
Politica e istituzioni: per molti progetti sono gli interlocutori e i mediatori migliori per raggiungere il pubblico, anche se necessitano di apostolato e dialogo autentico
Interdisciplinarità: GIS, webGIS, video, storia (tutta!), archeologia, web design, management, diritto
Diacronicità: un progetto di digital public history difficilmente riguarderà una sola macro-epoca
Seconde induzioni
Lo storico pubblico digitale si muove al di fuori dei settori disciplinari e quindi, fatalmente, per ora fuori dall’accademia. Le Digital Humanities FRANTUMANO i confini tra le discipline.
La dimensione digitale obbliga alla creazione di una équipe che, per essere diretta, richiede l’acquisizione di MOLTE competenze a livello BASE. Lo storico pubblico digitale non deve essere esperto di GIS/video/web design etc. ma deve saperne abbastanza per percepire limiti e potenzialità del mezzo.
Lo storico pubblico digitale non può essere solo storico né solo digitale: la dimensione digitale non è totalizzante né esclusiva. Si fa storia pubblica anche cenando con la propria équipe in un circolo ARCI della Val di Vara.
La comunità partecipa
apostolato militante con le istituzioni tradizionali; diplomazia mai sufficiente con gli interlocutori
target specifico, limitato ma vitale
Terze e ultime induzioni
Un progetto di Digital History diventa automaticamente Public, ma è efficacemente public solo nella misura in cui chi lo costruisce pensa alla sua dimensione pubblica.
Un progetto di storia pubblica digitale può avere una finalità di ricerca anche raffinata: non esistono cose così complicate da non poter essere spiegate. Comunicazione non significa necessariamente banalizzazione né perdita di qualità.
Lo storico pubblico digitale continua ad avere i suoi piedi ben piantati sul metodo: questa è la sua forza, questo è il fondamento su cui poggiare per ridefinire la sua utilità sociale.
Conclusioni..?Mai da soli: l’orco digitale dirige un’équipe, si mescola alla gente e si sporca (altrimenti che orco sarebbe?).
Condividete e fate partecipare: la storia non si legge né si ascolta, la si racconta. Solo la partecipazione (alla ricerca, a un’idea, a un compito) consente la comprensione del metodo storico e della visione critica.
Siate apostoli: il ruolo dello storico è stato massacrato nel ‘900 e deve ripartire su nuove basi. Non è facile.
Siate innovativi e sperimentate: la pagherete cara ma non c’è altra strada.
Il sangue non deve essere necessariamente fresco (nazismo/fascismo) ma c’è sempre: la storia tocca organi profondi e non passa mai senza ferire. Quindi attenzione ai troll e tanto tanto metodo.